Tag Archives: America Latina

Toluca, Messico: Doppio attacco esplosivo contro una filiale della banca Banorte ed un ufficio di pagamento delle bollette della società di telecomunicazioni Telmex

“Siamo tutti Cospirazione delle Cellule di Fuoco. la CCF non è un’organizzazione o semplicemente un gruppo. Al contrario, è l’espressione antagonista della rabbia e il disprezzo nei confronti del potere e delle sue strutture. Per afferrare* ciò che è la CCF in realtà, tutto ciò che serve è la benzina, i fiammiferi e la voglia di lottare per la liberazione totale.”
CCF-Mexico/FAI

Nel profumo della terra bagnata abbiamo trovato i processi inesauribili di resistenza che germinano il fiore selvatico dell’anarchia. Nel calore delle altre specie abbiamo scoperto il valore irriducibile di ogni individuo che nega l’ordine istituito e si stacca dalla paura e dall’immobilità. Nell’informalità abbiamo trovato il piacere della rivolta individuale che è in grado di trasformarsi in una piaga di spontaneità.

Rivendichiamo di essere violenti, rabbiosi, selvaggi, asessuati; siamo Cospirazione delle Cellule di Fuoco dando la guerra sociale, arrabbiati espropriatori dell’individualità. Assumiamo la responsabilità per i due ordigni esplosivi che sono stati esplosi all’alba del 29 Novembre 2012 nella città messicana di Toluca, il primo in una filiale della banca “Banorte” e ​​il secondo in un ufficio di pagamento delle bollette di “Telmex”.

Senza molto di più da scrivere, lasciamo che siano le azioni stesse il lubrificante della solidarietà; facciamo appello così per una settimana internazionale di azione diretta in solidarietà con il sempre inflessibile Mario Antonio López “Tripa” dal 15 al 22 Dicembre; che la solidarietà tra gli acratisti possa essere espressa in un modo polimorfico.

Per un Natale Nero!
Per la distruzione della società della prigione!

Frazione Anti-civilizazzionista del Fronte di Liberazione della Terra
Affine alla Federazione Anarchica Informale
FA / FLT / FAI

fonte

* La FA / FLT / FAI ha scritto “entendre” (capire, afferrare) invece di “extender” (estendere, spredere) che compare nelle versioni note della stessa citazione.

Santiago, $ile: Barricate e scontri in solidarietà con i compagni della Lotta Rivoluzionaria

Giovedì, 22 Novembre, circa alle 8 del mattino, un gruppo di incappucciati è uscito dall’Università Centrale, che si trova accanto al parco Almagro nel centro di Santiago, e ha dato fuoco a barricate sulla via San Ignacio per interrompere il flusso del traffico.

L’irruzione nel trasferimento di routine delle persone da casa al lavoro e viceversa, attraverso questa strada ha causato il rapido arrivo delle forze speciali dei carabinieri, dei quali gli individui incappucciati erano già in attesa con pietre e bottiglie molotov in mano.

Dopo alcuni momenti di combattimento di strada, i compagni si ritirarono nelle sedi universitarie, da dove continuarono a combattere contro i bastardi in divisa.

Quando sono rimasti senza materiale per il confronto, i compagni anonimi hanno lasciato il posto; non sono stati effettuati arresti.

I volantini lasciati sul posto scrivevano:

In solidarietà con i compagni dell’Organizzazione Lotta Rivoluzionaria, che sono stati incarcerati e sono attualmente perseguiti dallo Stato / Capitale.

In memoria dell’anarchico compagno Lambros Foundas, ucciso in combattimento da parte della polizia greca (2010).

Per il richiamo di sostegno al caso dell’Organizzazione Lotta Rivoluzionaria in Grecia, nei giorni 22, 23 e 24 di Novembre.

Anarchici, $ile.

“TUTTI COLORO CHE COMBATTONO DEVONO SAPERLO.
NON SARANNO MAI SOLI!”

fonte

Bolivia: Dibattito in merito alla solidarietà con gli imprigionati Henry e Krudo

Segue la traduzione di tre testi da parte di collettivi e individui solidali con Mayron Gutiérrez “Krudo” e un gruppo solidale con Henry Zegarrundo, nel tentativo di chiarire quello che sta succedendo riguardo alla repressione in Bolivia, in merito alla quale si trovano contrapposti gruppi che appoggiano Krudo ed altri che invece lo considerano un collaboratore.

Inoltre, il progetto Liberación Total (Cile) ha preso una chiara posizione in merito al questo contrasto ritirando da ora in poi qualsiasi solidarietà con Krudo. Continue reading Bolivia: Dibattito in merito alla solidarietà con gli imprigionati Henry e Krudo

Cile : La compagna Gabriela Curilem ritorna dalla latitanza

Nelle prime ore della mattina del 19 Novembre, la compagna Gabriela Curilem è riapparsa nelle strade mettendo fine al suo periodo di latitanza di 2 anni e 3 mesi. Ricordiamo che Gabriela è ricercata a seguito del “caso Bombas”, per la precisione dal 14 Agosto 2010 – il giorno in cui sono avvenuti gli arresti, mentre il caso è stato chiuso il 1° Giugno di quest’anno, il giorno in cui i 5 compagni sono stati assolti. In questo caso, Gabriela era accusata di avere presuntamente finanziato l’associazione illecita che avrebbe fabbricato e fatto esplodere le bombe. Lo stesso 14 Agosto 2010, Gabriela non si trovava al CSO Sacco e Vanzetti (centro auto-organizzato che è stato perquisito dalle unità anti-terrorismo), dove vivevano gli altri co-imputati. Nella mattina del 19 Novembre Gabriela è apparsa di fronte al sistema giudiziario cileno ed è stata sottoposta all’obbligo di firma alle autorità (non sappiamo se settimanale o mensile) ed è ora di nuovo per le strade.

Salutiamo la compagna Gabriela che dopo aver burlato per più di 2 anni gli apparati di sicurezza del Potere, torna a ritrovare la sua famiglia e compagnx. Salutiamo la sua forza e coraggio, poiché nonostante la sua difficile situazione non ha mai smesso di apportare le sue riflessioni. Ci rallegriamo che quella gabbia che tenevano preparata per la compagna continui ad essere vuota.

Il 19 Novembre la compagna Gabriela Curilem decide di porre fine ai suoi 2 anni e più di clandestinità presentandosi di fronte al Tribunale per un ordine di detenzione che aveva per effetto della legge anti-terrorista, per il cosiddetto “Caso Bombas”, in cui la si accusava di essere parte di una Associazione Illecita Terrorista e finanziatrice della stessa.

Dopo essere rimasta in attesa circa 6 ore all’interno del Tribunale, finalmente alle 14.30 si è realizzata l’attesa udienza contro la compagna. Di tutti i querelanti presenti nella causa è accorso solo il Pubblico Ministero rappresentato dal mercenario al soldo di Victor Nuñez, membro della Procura Sud, che ha portato avanti tutta l’inchiesta e il processo per il “Caso Bombas”.
Il procuratore che per due anni ha cercato quanta più stampa e teleschermi per condannare i 14 compagnx, questa volta ha solo segnalato brevemente che non intendeva perseverare contro la compagna poiché non aveva precedenti. Infine è stata chiusa la causa contro la compagna, lasciandola senza misure cautelari.

È rimasta pendente un’altra causa giudiziaria contro Gabriela, che ha coinvolto altri compagni del C.S.O. Sacco e Vanzetti per un’aggressione a un membro della Polizia di Investigazioni per aver resistito alla perquisizione dell’11 Dicembre 2009, tuttavia questa si presenta come una causa minore paragonata ai deliri terroristi della Procura.

Saluti e affetto alla compagna Gabriela che finalmente può incontrarsi con i suoi cari dopo un’assenza forzata di più di 2 anni per le macchinazioni del Potere!

A seguire uno scritto di Gabriela prima dell’udienza.

Agitando le ali oltre il Caso Bombas.
Una missiva di persistenza e una chiamata a continuare a combattere.

Sono passati più di due anni da quando si iniziò la caccia a un gruppo specifico di persone, cercando di colpire e terrorizzare un ambiente multiforme di compagnx antiautoritarx e anarchicx.

L’operazione, capeggiata da un pubblico ministero drogato delle luci dello spettacolo, è riuscito nel suo giorno di successo a detenere 14 persone di diverse correnti e circuiti, con perquisizioni riprese dalle televisioni.

Iniziava quindi la messa a processo di un caso che portava anni di investigazione alle spalle, senza essere riuscito ad apportare risultati sulla collocazione di congegni esplosivi e con l’interrogativo aperto su chi fossero gli autori.

Evidentemente il nuovo scenario giudiziario era brulicante di arroganza, frasi ridondanti, organigrammi, presunti posti di Potere e centinaia di volumi investigativi che pretendevano seppellire i compagnx sotto il peso asfissiante delle condanne.

Ma non tutto uscì come era previsto. L’arroganza poliziesca non riuscì a chiudere il cerchio su tuttx, in quella mattina del 14 Agosto 2010. A me non mi presero, né nei giorni prima della formalizzazione delle accuse né nelle settimane che seguirono, né nei mesi e anni in cui è durato questo processo decadente, pieno di menzogne e infamie.

Paradossalmente si dimostra in questo modo che il Potere non è mai così potente e onnipresente come si auto-proclama. Rimangono sempre delle crepe per le quali attraversare lo scenario già disposto, dobbiamo trovarle, crearle, ma il nostro sforzo deve puntare in questo senso. Continue reading Cile : La compagna Gabriela Curilem ritorna dalla latitanza

Cile: Aggiornamenti giudiziari su Carla Verdugo, Ivan Silva e Hans Niemeyer

Carla e Ivan rifiutano il giudizio abbreviato della legge antiterrorista

Il 20 Novembre del 2012 Carla e Ivan hanno rifiutato di accettare un procedimento abbreviato che li avrebbe lasciati direttamente uscire dal carcere. Dopo il fallimento della Corte di Appello che conferma la sentenza per danno e non per terrorismo contro Luciano Tortuga, era stata fissata un’udienza in cui si sarebbe discusso della possibilità di giudizio abbreviato (ammettere la responsabilità in cambio di un abbassamento della condanna). La procura ostinata nelle sue fantasie antiterroriste, insiste ad invocare e mantenere questa legge nel momento di processare i compagni. Sia Carla che Ivan come i loro avvocati hanno rifiutato l’ “offerta” che avrebbe permesso alla procura di ottenere la prima sentenza per “terrorismo” nel contesto della collocazione di congegni esplosivi. Dopo essere stati arrestati il 16 Aprile 2012, Carla e Ivan continuano ad essere in attesa di giudizio.

Rimane in prigione preventiva Hans Niemeyer

Il 15 Novembre 2012 la 13° udienza di garanzia ha confermato il carcere preventivo contro Hans, che si trova accusato di partecipazione in diversi attentati esplosivi. Il processo contro Hans si trova in stallo e sospeso per richieste di appello dei querelanti al tribunale costituzionale, secondo le indiscrezioni della stampa.

Anche se il giudice ha segnalato che i reati non sarebbero in alcun caso terroristi, ha deciso di mantenere la prigione preventiva considerando che la Corte di Appello aveva già revocato in due occasioni la sua “libertà”. Si attende che il tribunale costituzionale risolva presto l’appello dei querelanti per poter in questo modo arrivare al processo.

fonti: i, ii

Messico : Di fronte a un clima di conflitto. Lettera di Mario Lopez dal Reclusorio Sur.

Guardando le ultime notizie sia in TV come nei media stampati, sono venuto a sapere di una serie di eventi che forse, se li vediamo in maniera isolata, possono non significare molto ma che vedendoli insieme, dall’ottica del conflitto – nonostante le discrepanze politiche – ci offrono un panorama molto più ampio di una guerra sociale in corso, di un conflitto che avanza e che sembra ogni volta più sfuggire al controllo dello Stato. Cominciando da una nota di Giovedì scorso – se non mi sbaglio – quando un gruppo di incappucciatx ha preso la rappresentazione dello Stato di Michoacán nel Distretto Federale ed ha occupato i suoi uffici per un po’ di tempo; la scorsa settimana un gruppo di circa 50 persone con cappucci e petardi hanno chiuso la Avenida Insurgentes all’altezza del parco della Bombilla, si sono scontrate con la polizia e questo è stato trasmesso dal vivo e in diretta; una settimana prima di tutto questo, i notiziari parlavano degli scontri tra la polizia federale e statale contro gli insegnanti di scuola primaria in varie parti di Michoacàn, che da tempo hanno realizzato blocchi e sequestri di autobus come strategia di pressione. Le immagini trasmesse mostrano gli scontri con gas lacrimogeni da un lato e molotov dall’altro. Ci sono stati molti autobus incendiati. Sono state incendiate anche due pattuglie, e più di 100 persone sono state arrestate, delle quali solo otto sono rimaste in carcere; precedentemente era stata data la notizia che tre pattuglie della polizia erano state incendiate in diversi punti di Mexicali, Bassa California, pare con dei cocktail molotov. In Settembre, i notiziari parlarono delle azioni realizzate nella cornice della Settimana di Solidarietà con i/le prigionierx della Guerra Sociale. Nelle notizie si prese nota di alcuni comunicati, parlando esplicitamente delle azioni – incendi di pattuglie, bombe nelle banche, attacchi con arma da fuoco contro la polizia, ecc. -, che erano state condotte in “protesta” per l’incarceramento di anarchicx in Messico ed altri paesi. Si disse anche che queste azioni rappresentano una risposta di fronte ad atti considerati “repressivi” contro una presunta rete di terrorismo anarchico internazionale.

La risposta, da quello che ho sentito, è stata a livello internazionale, il che rappresenta un indiscutibile incremento qualitativo della lotta contro il Potere. Una risposta necessaria di fronte alle offensive dei governi contro gli/le anarchicx, nichilistx, libertarix, lottatori/trici e ribelli sociali che rappresentano in qualche modo un pericolo per il Potere e le società basate sulle sue norme e valori. Una risposta in solidarietà antiautoritaria che trasmette molta forza, energia e appoggio. Continue reading Messico : Di fronte a un clima di conflitto. Lettera di Mario Lopez dal Reclusorio Sur.

Toluca, Messico : Rivendicato da ELF/FAI attentato esplosivo contro succursale bancaria

Comunicato:

(…) una società civilizzata è una composta da uno Stato,
la proprietà, la religione (o nelle società moderne, le ideologie),
le leggi, la famiglia patriarcale, lo scambio di merci, la divisione
delle classi (…). La civilizzazione è quindi l’addomesticamento sistematico e
istituzionalizzato della stragrande maggioranza delle persone nella società, realizzata
da alcuni che si avvalgono della rete del dominio.
La Rete del Dominio – Wolfi Landstreicher.

1. Citato questo come punto di riferimento per le azioni, la guerra sociale emerge dallo spettro insurrezionale e dalla sua diversità: chiese e merci incendiate, banche e parlamenti esplosi. Ogni azione che rompe con la rete del dominio è un attacco alla civilizzazione, ogni azione splendidamente violenta contro l’addomesticamento, i suoi sistemi e istituzioni sostiene VIVA L’ANARCHIA! Se le azioni sono di “maggiore o minore ampiezza”, a volte questo significa solo l’insistenza della petulante gerarchizzazione (sistematica) nelle nostre teste. Illusi di credere che attacchiamo la radice del problema? Sabotatori arditi che gettano appena un po’ di sabbia negli ingranaggi della mega-macchina?

(…) guerriglieri del godimento, quelli che vedono la connessione tra la ribellione
e la vita come pre-condizione necessaria per prendere l’azione. Per questo
crediamo che non ci sia una “línea corretta” da seguire (…)
Il Sole Sorgerà Ancora- Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

2.- Liberare alcuni conigli in prigionia per lasciarli in un bosco, può essere politica di sinistra? Potremmo chiedere lo stesso se le Individualità Tendenti al Selvaggio (ITS) avessero rivendicato le loro azioni contro l’élite borghese di una delle Scuole/Imprese/Istituzioni di maggior Potere di queste terre. Per tanto, dichiarare guerra alla civilizzazione non è una lotta specifica, non è la “linea corretta” da seguire. Ci troviamo in parte affini al Nucleo Autonomo del Crimine Rivoluzionario – Frazione Distruttrice della (In)Civilizzazione quando esprimono la loro lotta contro ogni tipo di dominio; Se anche le diverse azioni (anti-civilizzazione, individualiste, anarco-ecologiste) radicali non sempre risultano un GODIMENTO, alcune altre sono state molto nutritive per questo nuovo nichilismo iconoclasta (per esempio: aver identificato il nocivo sistema tecnologico-industriale). Dal Cile all’Indonesia, che la civilizzazione e la società che la sostenta ARDANO!

(…) I prigionieri di guerra non sono vittime dell’ingiustizia come dicono
i “liberali” nella loro auto-giustificata masturbazione. Siamo nemici
dichiarati dello Stato capitalista e dei suoi organi (…)
Jock Palfreeman.

3.- Siamo antagonisti contro la civilizzazione! Per questo rivendichiamo il congegno esplosivo detonato lo scorso 11 Novembre 2012 nella succursale bancaria Afirme (Gruppo finanziario) situata in una piazza commerciale della colonia Valle don Camillo della città di Toluca, Messico. Questa azione è situata nel quadro della settimana internazionale di azione diretta (dall’8 al 15 di Novembre) per la memoria e solidarietà con i fratelli della Long Live Luciano Tortuga Cell – FAI Indonesia, Eat e Billy. FORZA CABRONES!, e senza dimenticare anche il compagno in clandestinità, K. CHE LA TUA FUGA SIA SEMPRE INDOMITA! Alla chiamata fatto dagli insorti della Cospirazione Internazionale per la Vendetta – Sezione Indonesia della FAI-FRI rispondiamo con un abbraccio internazionalista e anarchico, per reiterare ancora una volta che la solidarietà tra anarchicx è ben più che parole.

Frazione Anti-civilizzazione del Fronte di Liberazione della Terra
Affine alla Federazione Anarchica Informale
(FA/FLT/FAI)

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Santiago, Cile : Rivendicazione di azioni nella campagna contro il controllo e il dominio tecnologico

“Noi i terroristi ci dichiariamo in ogni caso antiterroristi, poiché ci muoviamo in situazioni già create dal terrore, noi non creiamo i carceri infernali, li combattiamo. Utilizziamo la dinamite… Noi non costruiamo i tribunali né i palazzi di giustizia che distribuiscono leggi antisociali e segregazioniste. In definitiva, siamo messi sottosopra da un fuoco di terrore, in nessun caso lo creiamo”
(Gruppi Autonomi, comunicato dalla prigione di Segovia)

Noi, Nucleo Autonomo del Crimine Rivoluzionario – Frazione Distruttrice della (In)Civilizzazione, rivendichiamo la detonazione dell’estintore-bomba alle porte blindate della banca di registrazione del DNA, oltre a una serie di allarmi-bomba e altre simulazioni, ma visto il carattere del nostro ultimo attacco, la sua mediatizzazione e risposta del ministro della (in)giustizia, passiamo a dichiarare quanto segue:

1) Vista la campagna di attacchi realizzata contro istituzioni e personalità scientifiche da parte dei compagni messicani delle ITS, la loro critica e la loro azione diretta ci ha ispirato a fraternizzare con la loro lotta, visto che i loro obiettivi sono anch’essi connessi con gli apparati di controllo e dominio tecnologico nel territorio denominato Cile. Ci vediamo nella necessità eloquente di visualizzare qui la trama e la classe tecnocrata che comincia ad alzare la testa, intimamente legata a istituzioni scientifiche messicane, e inclusa la sua imitazione cilena (Conacyt Chile, coincidenza?). Dichiariamo quindi, come i servi del SML (servizio medico legale) sono stati istruiti dall’FBI nell’utilizzo del software chiamato CODIS, ricordiamo che varie persone non sottomesse sono già state brutalmente costrette a dare esemplari di sangue (come i/le compagnx del caso bombas), perchè fossero paragonati con esemplari di DNA trovati nelle più di 100 azioni dirette realizzate negli ultimi anni, non potendo provare nulla. Questo atto sanguinario non lo dimentichiamo, per cui i nostri propositi sono cresciuti e siamo riusciti con buon esito ad attaccare l’istituzione incaricata di questi orrori e la risposta isterica del ministro della (in)giustizia. Abbiamo realizzato i nostri obiettivi, ci avviciniamo e loro sono lontani.

2) Il ministro della (in)giustizia mente nel dire che la banca del DNA è al servizio dei diritti umani, questo è il suo argomento di critica alla nostra azione; noi dichiariamo che la banca del DNA è al servizio del controllo di tuttx i/le combattenti contro lo Stato/Capitale, non vuole favorire l’umanità, ma il suo controllo, il Dominio e la perpetuazione della classe dirigente al Potere. Il post-neoliberalismo è l’unione e cospirazione degli elementi e interessi transnazionali insieme a quelli degli Stati nazionali. Lo Stato/Capitale, come unione degli interessi Nazionali subordinati a quelli internazionali permangono e confabulano contro tuttx i/le combattenti, non è un caso che Messico e Cile siamo uniti e istruiti dall’FBI.

3) Non siamo un gruppo specifico di lotta anti-tecnologica, la nostra lotta è contro ogni tipo di dominio, identificando con questa campagna la tecnologia come uno strumento di dominio di tutti gli esseri viventi, di tutta la natura e la Terra, non riconosciamo la tecnologia come qualcosa di neutrale o che faccia del bene ma come un elemento di disumanizzazione e sfruttamento.

4) Abbiamo seguito le azioni dirette che sono state realizzate durante la settimana della realizzazione del circo elettorale comunale e la chiamata riformista della ACES a un boicottaggio delle elezioni. Da parte nostra ci affianchiamo anonimamente all’azione diretta degli ACI – Antiautoritari Coordinati Informalmente, che salutiamo rivoluzionarmente.

5) Passiamo a fare una rassegna cronologica della seguente campagna:

Mercoledì 11 Gennaio – Allarme bomba alla Conferenza del Direttore della Fondazione Scientifica Nazionale (NSF) Dr. Subra Suresh, realizzato alle 16.30 nell’edificio Telefonica Av. Providencia 111.
Domenica 12 Febbraio – Posizionato un estintore-bomba simulato nella sede di Conacyt (Commissione Nazionale di Ricerca Scientifica e Tecnologica), Cile, scoperta il mattino del giorno seguente (vedi la stampa)
Martedì 24 Aprile – Allarme bomba durante la conferenza di esperti del The Jackson Laboratory, effettuato nel Parco Tecnologico della Fondazione “Scienza e Vita” situato in calle Av. Zañartu 1482 Ñuñoa. Santiago CILE.
Mercoledì 24 Ottobre – Installazione di un estintore-bomba (questo volta pieno di polvere nera) alla banca di registrazione del DNA.

Dalla nera notte che ospita i nostri passi, salutiamo la compagna Carla Verdugo che si trova reclusa nella torre 5 della prigione di San Miguel, la stessa torre dove furono assassinati 81 ostaggi dello Stati!

Un Abbraccio solidale da distanza al veterano combattente Marco Camenisch!

A Mayron Gutiérrez (il Krudo) che è stato schifosamente incolpato dai suoi presunti “compagnx”, ai delatori tutta la nostra più energica ripulsione.

Ai reclusi del Caso Security, Marcelo, Juan e Freddy.

Non dimentichiamo Hans Niemeyer, che è stato accusato per le nostre azioni e per aver ritardato a rivendicarle, non per questo ha arrestato il nostro agire insurrezionale, il nostro pensiero è anche con lui.

Viva la rivoluzione!

Viva la distruzione di tutto il capitalismo!

NACR – Frazione Distruttrice della (in)Civilizzazione

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Santiago, Cile: Convalidata la sentenza di primo grado contro Luciano Pitronello

Poco dopo le 12:00 del LunedÌ 19 Novembre la Corte d’Appello di Santiago ha respinto il ricorso di annullamento del processo contro Luciano Pitronello, che era stato depositato dalla parte accusatoria presso la Procura con l’intenzione di processare di nuovo il compagno, ottenendo una condanna basata sulla legge antiterrorismo. Le manipolazioni del procuratore non sono passate, così rimane in vigore il verdetto di primo grado, secondo il quale la pena inflitta è quella di 6 anni in libertà vigilata. Ciò significa che il compagno rimarrà fuori dal carcere, ma sotto la supervisione di un ufficiale giudiziario, che controllerà periodicamente il corso del suo “reinserimento sociale”, garantendo il rispetto delle condizioni previste dalla condanna, ossia che il compagno Tortuga non commetterà alcun reato punibile.

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Santiago, Cile: Scontri in memoria di Alex Lemún

Il 14 Novembre 2012, nella ex facoltà pedagogico di Santiago, mentre un memoriale effettuato per il combattente Alex Lemún, che è stato ucciso all’età di 17 anni dai cani della democrazia e del capitale nel 2002, ed in una concomitanza cronica in cui due prigionieri politici Mapuche iniziano un nuovo sciopero della fame, un gruppo di 30-35 incappucciati si è presentato nel campus, interrompendo con barricate e fiamme la circolazione delle persone-merci nell’incrocio del viale Macul con Grecia.

Passando alla azione diretta, i ribelli hanno preso d’assalto con delle molotov contro i poliziotti in guardia dei centri del consumo della regione. In seguito a questi primi conflitti con le forze repressive i rivoltosi si sono ripiegati all’interno del campus, dal momento che l’atmosfera di fronte all’ingresso del centro commerciale vicino il viale Grecia era diventata soffocante. Ben presto, però, si sono tornati agli scontri con più bottiglie, questa volta dall’ingresso principale. I disordini hanno durato per più di un’ora e mezza prima che gl’incappucciati sigillassero con le loro ultimi munizioni il loro ritiro.

Alex Lemún vive!
Libertà per tutti i prigionieri politici!
Morte al Capitale e allo Stato!

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Brasile: Azioni dirette contro l’assalto della Coca-Cola e la Coppa del Mondo 2014 della FIFA

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Il vero spirito di tatu-bola —aggiornamento dei compagni dalle strade

Il 4 Ottobre, Porto Alegre è stata la prima città in Brasile dove è stata esposta l’enorme gonfiabile mascotte della Coppa Mondiale 2014 della FIFA la “Tatu-Bola”. Dei manifestanti arrabbiati sono stati radunati per manifestare il loro desiderio di liberi spazi pubblici.

Prima dell’evento, la Coca-Cola aveva comprato i diritti per la Piazza Peres Glênio in modo da esporre la “Tatu-Bola”, nel centro di questa piazza. Questo non abbia trovato il consenso della gente del posto, i quali hanno fatto una protesta di fronte al municipio, dove circa 1.000 persone si sono radunati al fine di sostenere gli spazi pubblici, che dovrebbero essere gratuiti per tutti e non affittati alle grandi imprese. Mentre la notte avanzava, da queste 1000 persone circa 300 manifestanti si sono diretti verso la Piazza Peres Glênio, che si trova proprio accanto al municipio, per abbassare la “Tatu-Bola”.

L’oppressione della polizia durante l’evento è stata brutale. Molte persone sono state ferite, e secondo le informazioni dai manifestanti feriti, la polizia aveva ordinato le ambulanze di attendere impedendo di raccogliere i feriti subito. I tassisti hanno anche esitato ad aiutare i feriti affermando, che se la polizia li catturava aiutare dei “criminali” avrebbero avuto dei guai.

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Tra la notte del 8 e 9 Ottobre un altra “Tatu-Bola” è stato eposta a Brasilia, la capitale del paese. L’azione si è svolta in quiete, e la mattina la mascotte gonfiabile è stata trovata sgonfiata sul terreno.

Anche a São Paulo il 13 Ottobre la “Tatu-Bola” locale è stata forata e sgonfiata dopo una manifestazione.

In tutto il Brasile, gli attivisti sono preoccupati per il modo con cui le autorità stanno trattando la popolazione locale in occasione della Coppa Mondiale 2014 della. I poveri sono sfrattati dalle loro case nelle favelas, in modo che gli stadi e alberghi di lusso vengano costruiti o qualsiasi altro tipo di piano di gentrificazione sia attuato. I costi per i trasporti pubblici aumentano ogni anno e la gente non può permettersi di pagare più questi costi. Le piazze pubbliche vengono privatizzate e gli artisti di strada locali non sono autorizzati più a dare spettacoli in questi luoghi, e la lista continua…

Fuoco ai simboli della dominazione!
Fanculo le Coppe e le Olimpiadi!

Santiago, $ile: Il compagno Luciano Pitronello affronta la minaccia di una nuova carcerazione

video da una precedente manifestazione di solidarietà al compagno Tortuga

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Il 1° Giugno 2011, l’insurrezionalista compagno Luciano (Tortuga) Pitronello ha subito gravi lesioni in caso di una bomba artigianale esplosa tra le sue mani nel corso di una azione diretta. È stato ricoverato in ospedale e poi incarcerato nelle prigioni di Santiago, fin che non fu processato.

Il 15 Agosto 2012, Tortuga è stato condannato a sei anni di libertà vigilata per danni, violazione delle leggi per possesso di armi, e di uso di targa falsa. Tuttavia, a seguito del primo grado processo, l’accusa ha chiesto l’annullamento del verdetto, cercando di rafforzare le accuse ed applicare la legge anti-terrorismo contro Luciano.

Il 19 Novembre, la Corte d’Appello di Santiago deciderà sulla mozione della procura. Oggi, le autorità inquirenti sostengono un “erronea valutazione giuridica dei fatti”, perseguendo per imprigionare il compagno di nuovo.

Così, Lunedí 19/11 alle 10.30, dei solidali richiamano ad un raduno presso la Corte di Appello di Santiago per una solidarietà attiva con Luciano Pitronello.

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Cile: Annuncio del blog di contro-informazione El Activista

Dopo diversi mesi di assenza, durante i quali non abbiamo fatto uso del nostro sito, per motivi che vorremmo spiegare ma per il momento non ci è possibile, visto che i occhi intrusi abbondano, il gruppo El Activista ritorna, nella speranza di contribuire con aggiornamenti e diffusione di materiale anti-autoritario ed anti-specista.

Senza commentare di più, ridiamo in faccia al potere e ritorniamo con le pubblicazioni.

Fino alla liberazione totale!

Gruppo El Activista

Cile : Propagare le bombe e gli attacchi incendiari!

Gli attacchi effettuati con l’esplosione di una bomba o di un ordigno incendiario sono azioni riempiono di domande quelli che costituiscono la comunità civile, nel momento che leggono o sentono parlare di questi attacchi, e con la mancanza di coscienza e di un pensiero libero ed individuale condannano l’azione più nobile e libertaria di rischiare la propria vita in una azione violenta giustificata nei confronti di coloro che ci sfruttano e ci obbligano a questa vita di merda quotidianamente.

Alcuni pseudo-critici (marxisti, cittadini, ed anche alcuni cosiddetti “libertari”) potrebbero dire che i danno contro il sistema del dominio non è nulla rispetto alle conseguenze in gioco. A loro noi rispondiamo, attraverso le nostre azioni, che chi abbia posto nella guerra sociale tra gli oppressi e gli oppressori capirà che siamo disposti a rischiare tutto, e questo è il peggior incubo dei nostri sfruttatori. I danni provocati da un attacco su una banca costituisce la violazione di tutte le sofisticate misure di sicurezza della società del controllo, ed inoltre l’espressione del nostro odio nei confronti di uno dei simboli della dittatura capitalista.

Moltiplichiamo gli attacchi incendiari e gli ordini esplosivi, arrivando a tutte le strutture dell’autorità, finché il complotto anarchico diventi, notte per notte, la paura dei governanti e dei loro difensori!

Richiamo di un anarchico anonimo pubblicato sulla rivista El Amanecer del Chillan, Cile (Novembre 2012)

Cile: Lettera del compagno in cattura Marcelo Villarroel Sepúlveda dal carcere di massima sicurezza di Santiago

Attraverso queste parole vorrei comunicare con la lingua della guerra eterna, la mia decisione di sostenere ed approfondire la lotta anti-capitalista, contro lo Stato e i suoi sostenitori, contro i padroni che conservano la loro festa nella danza eterna di chi ha e chi detiene.

Oggi mi trovo al carcere di massima sicurezza (CAS), accusato di due rapine di banche, in quello che è pubblicamente conosciuto come il “caso Security”. Questo non è un altro caso giudiziario, ma era e continua ad essere questi ultimi 5 anni, la vendetta poliziesca e giudiziaria di uno Stato che punisce l’ammutinamento dei sfruttati col carcere, con la persecuzione e la morte.

Durante questi anni di reclusione innumerevoli sono state le azioni e i gesti di solidarietà di varia natura e provenienza: parole di solidarietà, raduni, azioni di propaganda, discorsi pubblici, concerti, raccolte musicali, produzioni audiovisive, propaganda sulla strada e un sacco di azione autonoma contro le prigioni.

Si tratta di una prova solida che chi combatte contro lo stato-prigione-capitale non è solo. Che la solidarietà non è solo una parola scritta, ma una pratica permanente tra il popolo in lotta.

Attualmente nel carcere-impresa di Santiago-1 c’è gente detenuta a seguito di combattimenti di strada. Si tratta di Karla e Ivan, due fratelli che sono stati arrestati lo scorso Aprile perché i sbirri dicono che erano carichi con materiali per fabbricare bombe. Qui, nel carcere di massima sicurezza, si trova Hans Niemeyer Salinas, accusato di diversi attacchi contro i simboli del Capitale. Inoltre, qui si trova inoltre Miguel Sánchez, vecchio detenuto, ex militante del Fronte Patriottico Manuel Rodríguez (FPMR) ed ora affine alle idee e alle pratiche libertarie.

Eppure, qui ci sono Juan Aliste e Freddy Fuentevillia con i quali costituiamo parte di questa accusa senza fine chiamata “Caso Security» (Caso di sicurezza).

Tutti siamo puniti perché non crediamo al potere, perché non accettiamo la classe della violenza di stato, perché manteniamo in vita una storia, una memoria di Resistenza e di Sovversione.

Puniti perché ci ribelliamo contro il buon ordine del sfruttamento e della miseria, e non ci perdiamo dileguati nella loro offerta democratica di una Ribellione estetica, nella quale si suppone che più tatuaggi uno abbia, più Ribelle sia…no! Noi ci rifiutiamo di far parte di questa società del cazzo, e quindi cerchiamo e combattiamo per costruire un’altra…

Perché la lotta continua perché le ragioni e i motivi bastano…
Per la distruzione della civiltà della prigione

Fino a quando ci sarà miseria, ci sarà Ribellione!

Marcelo Villarroel Sepúlveda.
Prigioniero libertario,
26 Ottobre 2012

Argentina: Presentazione del Festival Internazionale del Cinema Anarchico di Buenos Aires

Compagni anarchici hanno creato una proposta per organizzare un festival del cinema. L’obiettivo dell’evento sarà l’incontro, l’interazione e il dibattito intorno alla produzione audiovisiva, critica della realtà che si vuole distruggere.

Facendo uso, inevitabilmente, delle tecnologie del mondo moderno, riconosciamo l’importanza della produzione audiovisiva come strumento di lotta al fine di informare sui problemi che richiedono il nostro intervento, di diffondere le lotte anarchiche in tutto il mondo, e per documentare le relazioni autoritarie che permeano la vita quotidiana – tra cui le relazioni umane e il nostro rapporto con la Terra nel suo insieme. Siamo in grado di esporre le realtà nascoste dai media predominanti – quelli media di massa che portano in letargo le nostre menti, manipolano le persone, e monopolizzano tutte le trasmissioni fino al punto assurdo di possedere l’aria stessa.

Il festival si terrà presso l’Ateneo Anarquista de Constitución (che si trova in Brasil 1551, a Buenos Aires, Argentina) il 18, 19 e 20 Gennaio 2013.

Invitiamo tutti gli individui o gruppi che creano produzioni anti-autoritarie di inviare il loro materiale (documentari, video di arte, film, cortometraggi, ecc) per la partecipazione al festival. Dobbiamo ricevere tutto il materiale, con una proposta di accompagnamento (scarica il modulo di proposta qui) entro il 31 Dicembre 2012 mediante posta o e-mail. Inoltre, se si desidera partecipare al festival, si prega di confermare entro il 31 Dicembre 2012, in modo da poter organizzare adeguatamente l’alloggio, il cibo, e così via.

in spagnolo / portoghese

Buenos Aires, Argentina : Rivendicazione del sabotaggio contro macchine distruttrici della Terra

Il progresso avanza a passi da gigante, un chiaro esempio di questo è la distruzione della Terra che la società sta realizzando, costruendo strade, edifici, automobili e più macchine di morte.

L’ambiente grigio e maleodorante in cui abitiamo è la conseguenza logica di questo sistema disgustoso di dominio che ci mantiene nella moderna schiavitù volontaria della maggioranza delle persone.

Se un’automobile bruciata è un danno molto piccolo alla civilizzazione è perchè nessuna persona in più si prepara ad essere partecipa della guerra sociale.

Progetti di vita che allentano le tensioni tra la libertà e la realtà oppressiva dell’esistente, sono obiettivi da combattere. Non possiamo permettere che continuino ad agire come stanno facendo. Deve accadere qualcosa, dobbiamo fare qualcosa. Rimanercene a contemplare l’attacco progressivo finale del sistema di dominio attuale ci rende suoi complici.

Per non lasciare che le idee anarchiche di libertà siano solo parole, dobbiamo passare all’azione diretta e multiforme contro quello che giorno per giorni ci imprigiona e condanna a vivere miserabilmente per gli interessi dell’autorità.

Automobili, banche, commissariati di polizia, ambasciate, dovrebbero ardere nelle fiamme di fronte alla presenza di qualunque essere umano che abbia una dignità e una coscienza libera, ma purtroppo siamo circondatx di esseri civilizzati che sempre più assomigliano agli animali che si mangiano tutti i giorni. Conoscono già in anticipo il loro destino e preferiscono attraversarlo servendo qualcosa che li faccia salvare la loro sporca e stupida pellaccia.

Di fronte a tutti, domenica 28/10/2012 a mezzanotte a mezza abbiamo sabotato con due dei nostri congegni incendiari composti da benzina alcune macchine di distruzione della Terra che si trovavano sulla strada Bartolome Mitre e via Castro Barros, Almagro, a Buenos Aires.

Nel quartiere Nuñez già sono cominciate a bruciare auto di lusso, e lì siamo, portando la guerra dove si rifugiano i borghesi.
Un saluto complice ax prigionierx anarchicx della guerra sociale e a quellx che nelle strade di tutto il mondo continuano ad attaccare e cospirare.

¡FUOCO AL SISTEMA!
¡FINO ALLA DISTRUZIONE DELL’ULTIMO BASTIONE DELLA SOCIETÀ CARCERARIA!

Amigxs de la Tierra / Federación Anarquista Informal

in spagnolo

Messico – Lettera del compagno Mario nel contesto delle giornate di agitazione e solidarietà con i prigionieri anarchici, dal carcere

Compagnx, finalmente ho avuto notizie dal mondo esterno e mi rende infuriato sapere che moltx compagnx ancora vengono raggiunti dalle ondate repressive del dominio internazionale. E’ evidente che il nemico ci vuole vedere a terra, e questi colpi, in un modo o nell’altro, mirano al logorio morale e fisico della varietà di individualità, gruppi, progetti, occupazioni e nuclei di azione anarchica che in qualche maniera formano quello che grossolanamente potremmo chiamare movimento.

Recentemente, sono venuto a sapere della detenzione del compagno Massimo Passamani in Italia, ma sfortunatamente, non ho molte informazioni al riguardo. Ho anche saputo degli arresti domiciliari di un’altra compagna italiana, Daniela Battisti. In ogni caso, le invio tutta la mia solidarietà: Ai Ferri Corti Con La Vita!

Tuttavia, nonostante tutte le ostilità contro i nostrx compagnx nel mondo, c’è qualcosa che mi ha rallegrato moltissimo: la lettera pubblica del nostro caro compagno Braulio Duran. Sono stato molto felice di leggerla e sapere che nonostante le condizioni di non-vita in cui si trova si mantiene integro e rivendica ad alta voce le sue convinzioni come vegano e straight-edge. Con Conspiración Ácrata, abbiamo sempre mantenuto (e manteniamo) la solidarietà e l’appoggio totale al compagno Braulio e come individui diversi abbiamo sempre mostrato una enorme complicità con le sue posizioni. Pur essendo incarcerato continuo ad esprimere il mio appoggio e la mia solidarietà con Braulio, non importa che non ci siamo mai incontrati faccia a faccia o ci siamo mai stretti la mano, ugualmente abbiamo condiviso idee e avvenimenti, in modo particolare con la sua azione contundente contro le strutture del dominio. Per questo ripeto che mi fa molto piacere che cominci a comunicare in maniera pubblica, magari lo facesse più spesso, poiché per un prigioniero anarchico è molto importante mantenere la comunicazione.

Il carcere, gli “incidenti”, la morte, la repressione, la vita “in fuga”, niente di questo ha potuto né potrà fermarci. Dal 1887, quando negli Stati Uniti i mass media al servizio dello Stato-capitale, reclamavano il sangue degli anarchici che volevano sovvertire l’ordine democratico, fino ad oggigiorno in Cile, in cui i media di alienazione di massa fanno il lavoro della polizia nell’investigare e mostrare i nostrx compagnx in lotta; una costante continua che si mantiene nonostante tutte le avversità: la lotta incorruttibile contro il Potere. Persone che lottano con tutti i mezzi a loro disposizione per distruggere le strutture fisiche e le relazioni di dominio, compagnx di lotta dispostx a non fare un passo indietro. Anche quando cadiamo ci rialziamo un’altra volta e, con fermezza, continuiamo il nostro percorso sul sentiere della guerra quotidiana contro il Potere. Il cammino per la libertà totale.

Come individualità anarchica, pur essendo prigioniero nelle segrete dello Stato democratico, continuo nella guerra quotidiana con i mezzi possibili, anche se solo con la parola, cerco il modo di contribuire al processo di distruzione del sistema di dominio tramite pratiche conseguenti e relazioni informali che ci permettano di materializzare la nostra lotta. Cerco di contribuire, con i limiti del carcere, al processo di distruzione dei valori del sistema, alla distruzione delle strutture fisiche che sostengono il capitalismo tecnologico; cerco di contribuire al processo di distruzione delle relazioni di Potere sulle quali si sostenta la società facendo funzionare il meccanismo di dominazione.

Io non sono un prigioniero politico, sono un prigioniero anarchico che si trova insofferente a morte con tutto l’esistente, in conflitto e critica permanente con il sistema di dominazione e il modo di vita che ci impone. Rifiutando i suoi valori e le sue pratiche, negando le sue relazioni di Potere, il suo linguaggio e il suo addomesticamento. Ancor meno accetto la rassegnazione che il cristianesimo o il cattolicesimo ci impongono perchè facciamo fronte all’oppressione. La religione è il miglior cammino per la sottomissione, la rassegnazione e l’ignoranza. Nonostante questo, qui molti poveri di spirito e di mente restano attaccati alla religione per sopportare il carcere, caricando doppiamente le proprie catene. La religione in carcere è il mezzo per eccellenza per neutralizzare e catalizzare ogni possibilità di conflitto. Continue reading Messico – Lettera del compagno Mario nel contesto delle giornate di agitazione e solidarietà con i prigionieri anarchici, dal carcere

$ile : Lettera della compagna Carla Verdugo dal carcere di San Miguel al gruppo “81 ragioni per combattere”

Carla Verdugo è stata arrestata insieme a Ivan Silva all’alba di Lunedì 16 Aprile 2012 nell’area di La Granja, Santiago del Cile, dopo un controllo di identità in cui hanno trovato nel loro zaino materiali per la costruzione di un congegno esplosivo. Si trova attualmente nel carcere di San Miguel in attesa di processo.

A 22 mesi dalla strage di San Miguel

A familiari, amici e compagni

Oltre a recapitare i miei sinceri rispetti e saluti fraterni devo raccontare loro che dal giorno Martedì 25 Settembre abito nella Torre 5 del Carcere di San Miguel, che oggi funziona come centro di detenzione femminile. Le 160 donne che vivono qui subiscono molti mesi di privazione della libertà.

In particolare è stato sommamente perturbante questo cambiamento, poichè il giorno 16 Aprile ero reclusa nella Sezione Speciale di Alta Sicurezza del Centro Penitenziario Femminile di Santiago; ma capisco che le dinamiche del carcere contano insieme alla volubilità della nostra condizione di prigioniere. Per ora mi trovo bene di salute e di morale, come sempre amata e in compagnia, instancabile nella lotta quotidiana dentro questo spazio di merda che imprigiona i nostri corpi. Ma non i nostri sogni o aspettative.

Ancora più sconvolgente del cambio di luogo di reclusione o routine è stato riconoscere in modo tanto evidente il dolore e la morte “il carcere è un luogo di controllo, punizione, oppressione e morte”, sembra essere scritto su ogni muro, su ogni sbarra.

La violenza si aggrava nel ricordo, in nessun giorno voglio dimenticare che 81 uomini hanno perso la vita qui; che 81 storie sono terminate di colpo, consumate tra le stesse grate che posso toccare e che hanno il compito di imprigionarmi.

Nella memoria sono e nella memoria rimarranno, quegli 81 e gli altri numerosi morti e torturati nelle carceri di Stato. I loro nomi sono i miei nomi, i loro fratelli sono anche miei fratelli e le loro madri sono le mie.
In tutto ciò, e difendendo l’allegria, ho compiuto da poco 32 anni e ho sentito ogni manifestazione di affetto anche dalle più acute distanze o le più nude vicinanze che pemettono le visite.

Per il vento che viaggia, amore ai miei figli, ai miei fratelli, al mio compagno e a mia madre.
Tranquillità e Forza in queste situazioni.

ABBASSO I CARCERI DI STATO!!!
LIBERTÀ!!!

Carla Verdugo

fonte : liberaciontotal, in spagnolo

La Paz, Bolivia: Lettera del compagno Henry Zegarrundo dalla prigione di San Pedro

APOLOGIA SULLA DELAZIONE

Seduto sul letto che è diventato uno dei luoghi dove posso leggere e scrivere, ho deciso di mettere le preoccupazioni della mia testa in parole. Il trambusto dei circa 50 prigionieri con i quali condivido questo spazio assume i dintorni, una luce debole è sparsa su questo pezzo di carta su cui scrivo per dare modo a queste parole, che hanno deciso di rompere il silenzio alludendo agli informatori.

È necessario tener presente -nella riflessione permanente- che lo Stato intende esaurire l’individuo, con le sue strategie note, che non sono un’innovazione, ma la materializzazione della punizione che sia diventata una routine tramite la detenzione, la prosecuzione e “l’esemplificazione”. Lo Stato cerca di ridurre l’individuo in una carta d’identità, un numero o un codice, per sterminarci moralmente, ed annientare qualsiasi pratica rivoluzionaria. Ma c’è un dettaglio rilevante su questo: tutte le persone che si riconoscono nella condivisione dello spazio libertario condividono il concetto di posizionarsi sul lato opposto della barricata dal Potere-autoritario. Tuttavia, ci sono alcuni altri che si proclamano libertari o anarchici che giustificano oppure sostengono la repressione; con questa dicitura-giustificazione, questa loro proclamazione muta in un discorso auto-ipocrita, e queste persone finiscono sul lato opposto della barricata che vediamo di fronte a noi, e non dalla nostra parte.

Se ci sono ostaggi, non è perché i “responsabili” degli attacchi dovrebbero essere ritenuti colpevoli per il fatto che lo Stato incarcera diversi individui che supportano queste tendenze politiche o pratiche;* lo Stato-Potere si avvale di tali azioni per applicare e giustificare la sua efficienza o “sicurezza civile”. È molto chiaro che l’entità politica e repressiva insieme ai suoi alleati sono gli unici responsabili per il fatto che alcuni di noi devono essere intrappolati nella bocca del Potere. È quindi patetico chiedere alle persone che hanno compiuto gli attacchi di consegnarsi o scambiare la loro libertà al posto di altri. Quelle persone, che parlano di anarchici veri o falsi, hanno solo bisogno di una dotazione di uniformi della polizia in cambio della delazione e la collaborazione; non hanno ancora digerito che una lotta dignitosa tiene alti valori rivoluzionari, e che una persona senza un vuoto morale non consegni un altra.

Dichiararsi “colpevole o innocente” non è nemmeno una priorità in questo dibattito; la priorità è che nessun altro compagno viene catturato, e il dolore inflitto ai parenti e le persone care non vienne riprodotto.

In tutta la storia della lotta in queste terre, è inevitabile di menzionare delle donne guerriere del Sindacato delle Donne delle Varie Unioni (SFOV) e la Federazione delle Donne Operaie (FOF). Nel corso degli anni ’20 agli anni ’50, la lotta contro l’oppressione dello Stato-borghese è stata organizzata in sindacati in cui – non solo in Bolivia, ma anche in diversi altri paesi in Europa e in America – iniziative con forti legami di solidarietà ai prigionieri politici di altri paesi sono stati derivanti. Queste valorose anarchiche cholas** erano ben consapevoli del fatto che non vi era alcun bisogno di avere anarchici imprigionati ovunque. Alla fine del 1927, hanno deciso di aderire alla campagna internazionale per la liberazione degli anarchici nati in Italia Sacco e Vanzetti – è noto che si trattasse di due immigrati, lavoratori ed anarchici che sono stati portati in tribunale, condannati e giustiziati sulla sedia elettrica per la presunta rapina a mano armata e l’assassinio di due persone (negli Stati Uniti). Un fatto molto importante in questa storia è che la totalità della campagna di solidarietà non ha chiesto la testa degli autori degli attacchi; le anarchiche cholas hanno chiesto la liberazione di Sacco e Vanzetti, ed hanno mantenuto un elevato concetto morale e pratico; sapevano tutte troppo bene che le lotte libertarie non potevano essere fatte ricattando e chiedendo agli autori di consegnarsi in modo che la quantità dei prigionieri politici sarebbe continuata a crescere. Anche se è passato molto tempo da quei giorni, le posizioni della dignità e della etica rimangono intatte; ogni volta che ci sono stati informatori, sono stati trattati come una piaga che, a causa delle loro azioni, sia molto lontano da ogni tipo di lotta contro il potere. Le anarchiche cholas del SFOV e della FOF sono un buon punto di riferimento della lotta anti-patriarcale, ed hanno saputo in modo molto coerente come liberarsi da un altro tipo di catene: l’accusa e la delazione. Al giorno d’oggi, i sindacati – almeno qui – sono stati sequestrati dai Trotskisti. La lotta sindacale è stata trasformata in un organismo verticale ed autoritario, quindi non ha nulla a che fare con un atteggiamento anarchico, ma è stata istituzionalizzata e si distingue solo per un agglutinazione delle masse che si limita a seguire gli accordi tra i loro leader e lo Stato.

Non mi aspettavo che, all’interno di questo “capitolo” del carcere, i delatori sarebbero diventati gli attori principali. Anche se hanno testimoniato contro di me, non mi aspettavo che coloro che si definiscono compagni sarebbero arrivati al punto di chiedere che la fila dei prigionieri anarchici diventasse più densa. Pertanto, respingo ogni azione di solidarietà in cui potrebbe essere legata a persone che sostengono la repressione.

Sto ancora aspettando di uscire da questa gabbia, e anche se il meccanismo giudiziario gira così lentamente, mi sento forte e fermo. Ammiro tutti coloro che combattono ancora dentro e fuori le carceri; la fine definitiva del Caso Bombe (in Cile) ha portato un grande sorriso sul mio viso; questa è una grande vittoria della nostra storia. Prima o poi, tutte le fabbricazioni dello stato cadranno. Ribadisco i miei saluti a tutti i prigionieri del potere che non si arrendono, alla mia famiglia e i compagni. Non dobbiamo lasciarli rubare i nostri sogni. La solidarietà è ciò che incoraggia un prigioniero a non sentirsi solo.

Henry Zegarrundo
Prigioniero anti-autoritario

——

* Il 28 Agosto la collettività di solidarietà Libertad abbia annunciato quanto segue: “Deploriamo il fatto che Nina [Mansilla], nella sua disperazione per uscire da quel centro di sterminio, abbia danneggiato i compagni Krudo [Mayron Gutiérrez Monroy] e Henry [Zegarrundo] con la sua dichiarazione amplificata che lei stessa abbia rilasciato; in questo modo, ha fato i nomi di coloro che, come lei vorrebbe far credere, sono membri della FAI-FRI”.

Il 29 Settembre l’auto-proclamata “attivista anarchico-femminista” Nina Mansilla ha menzionato, tra l’altro, che gli autori dei 17 attacchi devono essere ritenuti a rispondere delle loro azioni e non lasciare che qualcun altro “pagasse per il movimento”. Inoltre, per quanto riguarda un video incriminante (che, secondo le autorità della persecuzione penale, mostra Nina durante un’azione), ha fatto riferimento a dettagli diversi, per coinvolgere un’altra persona, la quale – nelle sue stesse parole – “usavo chiamare compagna e sorella fino ad un certo punto, ma non posso dire la stessa cosa ora, dal momento che lei sa la mia situazione giuridica ed emotiva, sa che sono qui per lei, per avere una presunta “somiglianza” a lei.” Infine, N.Mansilla abbia avuto il coraggio di scrivere: “Perché dovrei stare zitta? Per proteggere chi? È stato detto di me che sono una spia, e che le persone ritireranno la loro solidarietà nei miei confronti perché “ho accusato gli altri per salvare me stessa, da quello che vedo, è molto facile per chiunque di riempire la bocca con discorsi molto radicali, di parlare di lealtà e resistenza dietro una tastiera, di scrivere dichiarazioni contro lo Stato, la società e tutti coloro che non la pensano come loro, solo per fare un grande affare da questo. Ma chi arriva al mio posto? Chi vive con me ogni giorno qui dentro? Chi subisce le umiliazioni e le intimidazioni che subisco negli ultimi quattro mesi?”

** Il termine femminile chola (maschile: cholo) ha una lunga storia ed una ricca connotazione culturale in America Latina. In generale, la parola è l’acronimo della donne rurali andine che indossano il Pollera (gonna tradizionale), parlano Quechua o Aymara e vendono i propri prodotti nei mercati (un archetipo di donne andine). Ma cholas può anche essere caratterizzata da un certo modo di atteggiamento che riflette nel loro modo di parlare e di vivere, caratteristiche che completano l’abbigliamento per identificare una persona in quanto tale. Il termine è stato usato in modo dispregiativo dalla borghesia per definire una donna bellicosa, seducente e lasciva, quindi un oggetto di desiderio sessuale, e per di più sinonimo di sacrificio attraverso la maternità e il lavoro. È arrivato a simboleggiare la triplice oppressione di cui le donne erano e sono sottoposte: discriminazione in base all’origine indigena, alla classe sociale e al genere. Come descritto nel testo di Henry, il termine designa le qhateras (piccole commercianti) e le altre donne operaie che si sono ribellate dal 1920 e abbiano partecipato alle lotte anarco-sindacaliste in Bolivia, e in particolare a La Paz, facendo diventare chola una parola propria.

$hile – Santiago: La solidarietà trapassa le mura

17.10.2012

Dallo scorso 27 Settembre, nel secondo braccio nord del carcere di massima sicurezza (CAS) di Santiago del Cile, i detenuti sono in sciopero per protestare contro quello che considerano un trattamento umiliante e degradante con perquisizioni corporali eccessivi sui prigionieri e sui parenti in visita.

La Gendarmeria (guardie carcerarie in Cile), con il pretesto della sicurezza, insistono sulla violazione della dignità delle persone, cercando di spogliare donne, uomini e minorenni. Si tratta di una situazione che è diventata una cosa abbastanza normale, ma non è affatto accettabile.

Come risultato di questa pratica abusiva e la volontà inesistente di fermarla, 22 detenuti hanno deciso di avviare uno sciopero della fame (nutrendosi solo di liquidi) il Mercoledì 17 Ottobre, con l’obiettivo di denunciare pubblicamente questa situazione e finché non ci sarà una sospensione definitiva di essa.

La Gendarmeria, in quanto istituzione carceraria, ha storicamente mantenuto diversi metodi di punizione ed isolamento, trasformando le carceri di questo paese in luoghi in cui la morte è di routine e l’impunità per le guardie umane che vi lavorano è implicita.

Le prigioni sono la vendetta di questa società indolente, che punisce coloro che hanno dovuto commettere un reato a causa delle disparità nelle condizioni di esistenza. Non è un caso che quasi il 98% delle persone imprigionate in Cile hanno un’origine di classe operaia.

Al momento sappiamo che, a Puerto Montt, Valdivia, Valparaíso e Arika aberranti pratiche di tortura vengono effettuate e non c’è quasi alcuna conoscenza di fuori dalle mura della prigione.

Facciamo un richiamo di solidarietà con i prigionieri in sciopero della fame, per aver denunciato gli abusi e le torture, e contro le guardie umane che applicano questo regime. Chiediamo anche che siano intrapresi solidi passi per procedere in modo chiaro, al fine di rompere con l’impunità dei gendarmi, dei giudici e dei poliziotti, che garantiscono e mantengono questo sistema repressivo.

PER UN TRATTAMENTO DECENTE DELLE PERSONE E DELLE LORO FAMIGLIE

PER LA FINE DEGLI ABUSI DALLA GENDARMERIA NEI CAS ED IN OGNI SINGOLA CARCERE IN QUESTO PAESE

*Persone vicino ai parenti ed ai prigionieri in lotta

in spagnolo, via revueltaviolenta

Aggiornamento
Tra i prigionieri che erano scesi in sciopero era il compagno Marcelo Villarroel Sepúlveda. Il 19 Ottobre, le guardie della prigione si sono resi conto che 22 prigionieri era scesi in sciopero della fame (nutrendosi solo di liquidi), già da due giorni, ed hanno scatenato un attacco con tutti i mezzi. In particolare, il 20 e 21 Ottobre, 6 detenuti in sciopero sono stati trasferiti al carcere Rancagua, tra varie minacce da parte dell’amministrazione penitenziaria. Questo trasferimento ha lasciato 9 dei 22 prigionieri in sciopero della fame nel CAS di Santiago. Il 23 Ottobre, un incontro di solidarietà con i prigionieri che erano ancora in sciopero (tra cui Marcelo) si è tenuto davanti al CAS. L’incontro ha avuto un forte impulso, ma è stato subito attaccato dalle forze speciali della polizia, catturando cinque compagni. Nessun solidale sia stato picchiato, ma hanno dovuto sopportare gli scherni dei poliziotti e la lunga attesa fino a che non sono stati rilasciati. Mentre questo accadeva, 6 dei 9 prigionieri, che a quel punto erano in sciopero nel CAS, hanno dovuto interrompere perché i stronzi dei gendarmerieri hanno minacciato di vietare la preziosa visita coniugale. Quindi, solo tre detenuti continuato lo sciopero della fame ( nutrendosi solo con liquid), compreso Marcelo ovviamente. L’amministrazione penitenziaria ha imposto la pena massima (trasferimento in una cella di isolamento) contro i tre prigionieri che sono ancora in sciopero e ormai in completo isolamento.

Concepción – Cile : Violato il blog dell’anarchico Radio Mauricio Morales

Verso i gruppi e gli individui affini:

Compagni, vi informiamo che il blog radiommorales.blogcindario.com è stato compromesso e purtroppo abbiamo perso tutto il materiale che era stato memorizzato in esso. Questa manomessa, invece di farci perdere l’anima, ci motiva a proseguire in avanti con il nostro progetto informativo e radiofonico. Speriamo di ritornare al più presto con un nuovo server che ci fornirà maggiore sicurezza. Per questo motivo, inviamo un invito di cooperazione con qualche infrastruttura elettronica, esaminando la possibilità di utilizzare un server installato all’esterno, se possibile.

Nei giorni scorsi abbiamo espresso apertamente la nostra solidarietà con i prigionieri politici Mapuche, che sono in sciopero della fame, siccome con gli scioperi costanti che si svolgono all’interno delle diverse carceri cilene. Non ci deve sorprendere se poi dietro il fatto che il blog sia caduto c’e qualcosa di più.

Continueremo ad emettere il nostro programma consueto attraverso questo canale, mentre stiamo elaborando la creazione di un nuovo sito web. Al momento stiamo usando questo blog.

Salute e Libertà

Il gruppo di R(A)DIO Mauricio Morales

Santiago, Cile: Lettera del prigioniero politico José Miguel Sanchez Jimenez

Amici, sapete bene che la scrittura non è possibile il mio punto forte, sono mediocre a queste cose, ma sono a favore di ogni azione diretta contro le regole imposte, e da ora in poi cercherò anch’io di contribuire mettendo una piccola pietra.

A volte il mio essere trabocca di odio per la grandezza dell’ingiustizia sociale nei confronti delle persone povere, e vedo anche con grande ansia che la stragrande maggioranza di queste persone si lasciano sottomettersi, senza una risposta frontale alla violenza perpetrata dai guardiani dei ricchi . Mentre loro uccidono, sopprimono e imprigionano la nostra gente, tutti rimangono semplici spettatori, e per questo quindi penso che sia il momento di attaccare con forza e coraggio contro il potere, e se eravamo solo coerenti con ciò che pensiamo saremo già ucciso gli oppressori di oggi e di ieri che senza alcun rimorso passeggiano con le loro famiglie presso i nostri terreni.

Dobbiamo usare tutti i mezzi a nostra disposizione per rispondere col fuoco alla violenza dello stato, non dovremmo continuare a ricevere altre botte passivamente, per ogni fratello che cadde morto nella lotta due maiali dovrebbero cadere per terra, l’azione diretta deve essere dinamica e coerente, ogni combattente deve essere un’arma consapevole e dobbiamo mantenere alta la bandiera della lotta, anche se dobbiamo lasciarci l’anima, dobbiamo ricambiare ogni colpo con un colpo, ogni morte con la morte, basta con la complice passività e l’insabbiamento della rabbia, dobbiamo agire in tal modo che i porci non possano godersi i loro premi, non dimenticare i caduti, un combattente senza memoria è uno sfruttato senza storia.

Lotta frontale contro gli oppressori!
Che la miseria ingigantisca il nostro odio per i governanti!
Che tremino i ricchi e i loro guardiani!
Abbattiamo tutte le prigioni!
Sabotaggio ai simboli del potere ora!

Beh, cari compagni da qui dentro vi auguro il meglio a tutti voi e di continuare a combattere da ogni trincea, per consentire al nostro popolo di vivere in libertà e dignità.

Con fraternità,
Jose Miguel Sanchez Jimenez
Carcere Alta Sicurezza (CAS), ala J3

PS: Jose Miguel Sanchez Jimenez, 52 anni, è un ex prigioniero politico della giunta di Pinochet ed ex membro dell’organizzazione guerrigliera FPMR (Manuel Rodriguez Fronte Patriottico). È stato rilasciato nel 1991 con il cambiamento politica per essere arrestato di nuovo lo stesso anno in possesso di fucili. Condannato dal nuovo regime della democrazia in 20 anni di carcere. Durante il lungo periodo del sequestro, ha effettuato insieme ad altri “comuni” prigionieri diverse lotte all’interno del carcere. In seguito alla cessione della prima licenza, Miguel Sanchez è fuggito per 2 anni rompendo così il “privilegio carcerario”. Attualmente serve i due anni restanti della sua condanna di 20 anni.

Città del Messico: Intervento di solidarietà in diverse ambasciate il 28 Settembre

Nel contesto delle giornate di mobilitazione e di solidarietà internazionale con i compagni rapiti in tutto il mondo, dal 21 al 30 Settembre, una manifestazione anti-repressiva è stato chiamata a mezzogiorno del Venerdì 28 Settembre nella Città del Messico.

La manifestazione anarchica ha fatto visita alle ambasciate di diversi Stati in cui sono detenuti dei compagni, così come al corpo rappresentante del governo di Guanajuato, dato che Braulio Durán è imprigionato in León.

Al di sotto alcuni momenti dall’intervento anti-carcerario.

Sede centrale della rappresentazione del governo di Guanajuato:

Libertà al Braulio Durán

“Questo è il modo con qui esprimo la mia solidarietà:
– Con passo sicuro che non va indietro prima di tutto e con un sorriso luminoso
– Con un cuore d’amore che viene messo a nudo davanti a un compagno
– Con una mano tenera e l’altra armata
È così che esprimo la mia solidarietà: vincendo in ogni battaglia una somma di libertà preziosa”
Gabriel Pombo Da Silva

Libertà ai prigionieri!

Ambasciata $ilena:

Libertà ai prigionieri anarchici – Morte allo Stato

Ambasciata indonesiana:

Pareti e bare non abbasserano le nostre proteste e desideri – Solidarietà e rivoluzione sociale

Scorta di polizia

Ambasciata svizzera:

Libertà ai prigionieri anarchici

Ambasciata greca:

Giornata anti-carceraria – Solidarietà con i prigionieri anarchici

Ambasciata italiana:

Libertà a Stefano Fosco

Fonte / Altre foto: ABC Messico via Liberación Total