$hile – Santiago: La solidarietà trapassa le mura

17.10.2012

Dallo scorso 27 Settembre, nel secondo braccio nord del carcere di massima sicurezza (CAS) di Santiago del Cile, i detenuti sono in sciopero per protestare contro quello che considerano un trattamento umiliante e degradante con perquisizioni corporali eccessivi sui prigionieri e sui parenti in visita.

La Gendarmeria (guardie carcerarie in Cile), con il pretesto della sicurezza, insistono sulla violazione della dignità delle persone, cercando di spogliare donne, uomini e minorenni. Si tratta di una situazione che è diventata una cosa abbastanza normale, ma non è affatto accettabile.

Come risultato di questa pratica abusiva e la volontà inesistente di fermarla, 22 detenuti hanno deciso di avviare uno sciopero della fame (nutrendosi solo di liquidi) il Mercoledì 17 Ottobre, con l’obiettivo di denunciare pubblicamente questa situazione e finché non ci sarà una sospensione definitiva di essa.

La Gendarmeria, in quanto istituzione carceraria, ha storicamente mantenuto diversi metodi di punizione ed isolamento, trasformando le carceri di questo paese in luoghi in cui la morte è di routine e l’impunità per le guardie umane che vi lavorano è implicita.

Le prigioni sono la vendetta di questa società indolente, che punisce coloro che hanno dovuto commettere un reato a causa delle disparità nelle condizioni di esistenza. Non è un caso che quasi il 98% delle persone imprigionate in Cile hanno un’origine di classe operaia.

Al momento sappiamo che, a Puerto Montt, Valdivia, Valparaíso e Arika aberranti pratiche di tortura vengono effettuate e non c’è quasi alcuna conoscenza di fuori dalle mura della prigione.

Facciamo un richiamo di solidarietà con i prigionieri in sciopero della fame, per aver denunciato gli abusi e le torture, e contro le guardie umane che applicano questo regime. Chiediamo anche che siano intrapresi solidi passi per procedere in modo chiaro, al fine di rompere con l’impunità dei gendarmi, dei giudici e dei poliziotti, che garantiscono e mantengono questo sistema repressivo.

PER UN TRATTAMENTO DECENTE DELLE PERSONE E DELLE LORO FAMIGLIE

PER LA FINE DEGLI ABUSI DALLA GENDARMERIA NEI CAS ED IN OGNI SINGOLA CARCERE IN QUESTO PAESE

*Persone vicino ai parenti ed ai prigionieri in lotta

in spagnolo, via revueltaviolenta

Aggiornamento
Tra i prigionieri che erano scesi in sciopero era il compagno Marcelo Villarroel Sepúlveda. Il 19 Ottobre, le guardie della prigione si sono resi conto che 22 prigionieri era scesi in sciopero della fame (nutrendosi solo di liquidi), già da due giorni, ed hanno scatenato un attacco con tutti i mezzi. In particolare, il 20 e 21 Ottobre, 6 detenuti in sciopero sono stati trasferiti al carcere Rancagua, tra varie minacce da parte dell’amministrazione penitenziaria. Questo trasferimento ha lasciato 9 dei 22 prigionieri in sciopero della fame nel CAS di Santiago. Il 23 Ottobre, un incontro di solidarietà con i prigionieri che erano ancora in sciopero (tra cui Marcelo) si è tenuto davanti al CAS. L’incontro ha avuto un forte impulso, ma è stato subito attaccato dalle forze speciali della polizia, catturando cinque compagni. Nessun solidale sia stato picchiato, ma hanno dovuto sopportare gli scherni dei poliziotti e la lunga attesa fino a che non sono stati rilasciati. Mentre questo accadeva, 6 dei 9 prigionieri, che a quel punto erano in sciopero nel CAS, hanno dovuto interrompere perché i stronzi dei gendarmerieri hanno minacciato di vietare la preziosa visita coniugale. Quindi, solo tre detenuti continuato lo sciopero della fame ( nutrendosi solo con liquid), compreso Marcelo ovviamente. L’amministrazione penitenziaria ha imposto la pena massima (trasferimento in una cella di isolamento) contro i tre prigionieri che sono ancora in sciopero e ormai in completo isolamento.

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