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Santiago, Cile: Rivendicazione dell’attacco incendiario contro chiesa cattolica a Puente Alto

Rivendichiamo l’attacco incendiario realizzato nell’alba di martedì 12 febbraio intorno alle 3.00 alla nota chiesa Nuestra señora de Montserrat, situata in calle Luis Matte Larraín, comune di Puente Alto, con un congegno incendiario con dispositivo di ritardo, detonato sul fronte della chiesa, che ha provocato danni materiali in gran parte del portone principale, come anche danni nelle teste dei centinaia di sudditi dell’ordine e del potere che si incontrano in questo luogo giorno e notte.

Nonostante ad oggi i danni prodotti siano stati mascherati superficialmente, e che il fatto non è stato pubblicato dai media e la stampa dello Stato di polizia, sorge la necessità politica di rivendicare questo attacco, poiché non vogliamo essere confusi con gruppi o sette sataniste, religiose o fasciste. La nostra motivazione si è trasformata in un’azione rivoluzionaria contro il potere e la società carceraria borghese, intendendo questa azione non come una che gira intorno a un piano con l’obiettivo di erigere un altro modello sociale imposto a rimpiazzare quello presente, ma come un’azione che cerca di destabilizzare la società ed evidenziare il conflitto inerente in essa, basato sulla distruzione di ogni traccia che rappresenta, riproduca e sostenti il potere nel suo controllo, la sua proprietà e valorizzazione delle nostre vite, per così un giorno ottenere insieme ai nostri affini la nostra emancipazione totale e definitiva.

Inoltre con questo comunicato vogliamo fare una chiamata e un invito a tutte le individualità affini all’agitazione armata permanente; a continuare ad evidenziare il conflitto che la tanto sbandierata pace sociale come discorso poliziesco di moda della società borghese spettacolare cerca di nascondere; a diffondere conoscenze tecniche e promuovere una cultura cospirativa e di sicurezza tra chi si situa da questo lato della barricata, per non cadere così nelle grinfie del nemico, poiché la storia ci ha dimostrato che ogni errore lo paghiamo caro, ed ogni compagnx in prigione è un trofeo per il Potere.

La guerriglia urbana si diffonde e acutizza come una piaga; ogni giorno siamo più preparati, con più conoscenze, più dotati di strumenti e materiali, e soprattutto ogni giorno siamo più individualità e/o gruppi che ci auto-organizziamo, e senza aspettare paurosi tempi migliori, ci facciamo parte della storia e ci facciamo parte consapevole e responsabile di questa guerra contro i boia della vita e sostenitori di questa società complice.

Per concludere, qualche giorno prima del nostro attacco abbiamo saputo la cattiva notizia del tuo arresto, e senza conoscerti, la tua sola posizione ferma contro la repressione poliziesca del Capitale ci ha riempito di motivi in più per attivare la carica di quella notte. Per questo, inviamo un abbraccio speciale dal mimetismo cospirativo al compagno Victor Hugo Montoya, speriamo che il calore delle nostre azioni arrivi fino alla tua cella e la solidarietà si manifesti.

Forza compagno, non sei solo!
L’unica chiesa che illumina è quella che brucia!
Libertà per Victor Montoya e tuttx i/le prigionierx!

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Temuco, Cile: Azioni dirette dalla Célula Nómade Incendiaria

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“Nelle prime ore di questo giovedì 28 febbraio abbiamo dato fuoco a un camion situato fuori dall’Homecenter Sodimac [1] di Temuco, e il fuoco si è diffuso grazie ad alcune palette.

Poi nelle prime ore di sabato 2 marzo abbiamo situato un congegno esplosivo/incendiario fuori dall’Ufficio Regionale delle Guardie del Carcere, che non è esploso ma ha raggiunto lo scopo di terrorizzare queste merde, strangolatori della libertà, servi della fottuta autorità che rende schiavi noi e gli animali; con queste azioni mostriamo ancora una volta che siamo in grado di rompere le catene, che le emozioni sono più forti della paura.

Non si tratta di attacchi nell’aria, sono parte di una guerra che hanno dichiarato contro di noi prima che nascessimo, di fronte alla quale non pensiamo di restare passivi. La fiamma dell’insurrezione continuerà ad ardere e continueremo indomabili di fronte a chi cerca di addomesticarci, e non permetteremo che imprese come Homecenter facciano questo ai nostri fratelli animali.
Molto altro brucerà a La Araucanía, così come i Luchsinger [2].

C.N.I. (Célula Nómade Incendiaria)

Note: 1. Catena di negozi che vendono animali, nota per tenere cuccioli e altri animali in condizioni orribili.
2. Werner Luchsinger e Vivian McKay, grandi proprietari terrieri, sono morti in un incendio della loro casa in territorio Mapuche a gennaio.

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Cile: Rivendicazione dell’attacco esplosivo contro il commissariato dei carabineros di Las Vizcachas a Santiago

Per secoli hanno confezionato una macchina di morte lenta e sicura, come principale motore l’individuo comodo, sottomesso e pauroso. Che agli occhi degli stupidi umani, quelli che porgono l’altra guancia, che stanno zitti e dimenticano qualunque miseria gli capiti ed esista, è impenetrabile e indistruttibile. Tutto questo viene realizzato con l’immancabile appoggio di Giudici, pubblici ministeri e avvocati; Politici, impresari e polizia; Accademici, scienziati e biotecnologi; Dei, templi e sottomessi; Guerre, nazioni e militari; Pubblicità, televisione e spettatori; Discoteche, bar e droghe; Centri commerciali, negozi di lusso e consumo; Intellettuali, università e scuole; Stato, carceri e gendarmi; Banche, proprietà e denaro; Sviluppo urbano, dirigenti e operai; Tecnologie, robotica e vigilanza; Macelli, allevamenti e centri di sperimentazione. Senza menzionare i collaboratori, “scorfani” e chissà quanta altra merda…

Di fronte a quanto menzionato, già da tempo è stata dichiarata la guerra contro l’esistente per l’autonomia e la liberazione totale, sta a noi continuare ad affilare ogni volta di più le nostre armi. Bisogna rompere con tutti gli schemi, con tutte le probabilità e quello che loro si aspettano, bisogna attaccare dove nuoce, come direbbe Ted Kaczynski.

È per questo che ancora una volta abbiamo riso di fronte alle loro facce, ancora una volta ci siamo burlati della loro sicurezza e siamo entrati nel loro isolato a lato delle loro stanze, vedendo come si svolgevano le loro schifose vite.

Nella nostra ultima azione nel tribunale di Puente Alto li avevamo avvertiti che saremmo stati alle loro finestre, che saremmo stati a spiarli, avevamo solo bisogno della nostra convinzione e del nostro spirito antiautoritario per rompere con la logica della paura e l’obbedienza, essendo questo il principale muro per gli individui che perpetuano l’esistenza con tutta questa merda.

Dopo aver saltato i muri abbiamo posizionato il nostro regalino, che per loro fortuna non conteneva benzina né gas butano, solo la nostra amica, la polvere nera, gran errore da parte nostra, perchè l’ideale sarebbe stato seppellire qualcuno di quei bastardi.

Ora sono avvertiti, non siamo solo libri e parole, siamo fuoco, rabbia e polvere nera, la prossima volta che ci incontreremo e ci burleremo della loro sicurezza sarà per… ahi, vedranno, eheheh!

NOTA: Noi come Amigxs de la Pólvora vogliamo dire e chiarire che il giovane detenuto come sospetto per l’attacco agli sbirri non appartiene al nostro gruppo di affinità. Fatela bene la montatura, idioti, o per caso volete rendervi ridicoli come è successo con il Caso Bombas (ahahaha…)?

Forza a tuttx i/le prigionierx umanx e non umanx sparsi nel mondo
Forza a tuttx i/le perseguitatx politicx in clandestinità

Viva l’anarchia

Amicx della polvere nera

Cile: Attacco esplosivo alla caserma dei carabineros di Santiago; un arrestato

Osservando alla distanza

Al calore del fuoco ci preparavamo per cenare. Qualcuno ha acceso la televisione e ha messo il notiziario a volume basso, qualcosa di frequente per noi che alziamo solo quando danno una notizia di nostro interesse.

Abbiamo cominciato a mangiare e a dare libero sfogo alle discussioni… ma di colpo tutta l’attenzione si è concentrata sull’apparecchio idiota. In Santiago era accaduto un nuovo attacco all’ideologia del Potere, questa volta uno sporco covo di carabineros nella zona alta della precordillera. Le immagini mostravano una caserma de Las Vizcachan con uno squarcio nel muro ma questo non era tutto, un bastardo agente era rimasto ferito, il congegno aveva colpito i funzionari che dormivano nelle loro stanze. Continue reading Cile: Attacco esplosivo alla caserma dei carabineros di Santiago; un arrestato

Nuovo blog anarchico dal Venezuela: Curare

CURARE. È un piccolo spazio nello sciame della guerra virtuale contro il dominio capitalista e lo stato. Ogni settimana potrai controllare notizie, scritti, opuscoli, video e altro.

Ti invitiamo a visitare il seguente link: apuntandoalaliberaciontotal

Ti aspettiamo e come direbbero i/le rabbiosx militanti del SLA: “Passa avanti e bevi un po’ di cianuro, ma ricorda, non sei a prova di proiettile. Felice caccia”.

in inglese

Argentina: Rivendicazione degli attacchi incendiari contro le auto a Buenos Aires

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Con orgoglio partecipiamo alla guerra sociale presente nel territorio dominato dallo stato argentino, sabotando gli strumenti più preziosi per gli esseri civilizzati, le auto.

Amici della Terra ha realizzato gli attacchi incendiari contro le automobili di lusso nei quartieri più capitalisti della capitale federale, anche se la polizia federale argentina della stazione 45 dice di aver arrestato un “brucia-auto”, 12 ore dopo un auto di lusso stava bruciando proprio dietro alla stazione della polizia e alla caserma dei pompieri.

Le auto che non sono di lusso e che sono stati colpiti dal nostro fuoco, hanno avuto la stessa sorte delle altre, perché così stanno le cose, la sicurezza privata della Villa Devoto e della Villa Urquiza lo sanno già molto bene, perché di certo non hanno contato sulle Alfa Romeo nuove che si sono bruciate a Devoto, se delle Chevrolet Corsa in Recoleta mentre prendevano la Citroën C4 che stava dietro e prendeva fuoco una camionetta Eco sport a 5 isolati di distanza.

Non fu solo la BMW che si vide in TV, quella che bruciò a Villa Urquiza, né soltanto la concessionaria di auto al 6700 di Av. San Martìn fu la sola che subito un attacco incendiario, ma anche quella situata al 7000 di Av. San Martìn.

La nostra forza e determinazione sono determinate da ciascuno dei compagni che hanno preso coscienza del fatto che non si deve più aspettare a che le condizioni siano mature per attaccare. Perché le condizioni sono date nel momento in cui passiamo all’offensiva. Se ci fermiamo ad aspettare, accadrà solo il contrario di ciò che pensiamo sia il meglio che possa accadere.

Il controllo sociale esercitato dal potere dell’autorità mira a terrorizzare con giudizi e punizioni, cercando di fare di ogni cittadino un potenziale poliziotto. Non possiamo permettere che ciò continui così. La disobbedienza è un buon esercizio per raggiungere la libertà e capire un po ‘di più la realtà che viviamo e che si basa sulla morte e la miseria di essere schiavi di un modo di pensare e di fare le cose, a cui la società è già stata addomesticata per considerarla libera.

Come gli amanti della libertà che siamo, ricordiamo anche molti nostri compagni d’azione si trovano in prigione.

Saluti e Viva l’Anarchia.

Amici della Terra/ Federazione Anarchica Informale

in spagnolo

Solidarietà con Mario Silva, compagno anarcovegan prigioniero in Messico

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Saluti a tuttx.

Probabilmente la maggioranza di voi avrà già sentito parlare della situazione in cui si trova Mario Augusto Silva Sosa, meglio conosciuto da tutti come “Mayin”.

Ricordiamo la sua partecipazione in diverse lotte, in passato fu parte integrante del collettivo anarcovegan nella città del Messico, da allora ha intrapreso la scelta di una dieta vegana che continua da più di 10 anni, anche in questi ultimi mesi in cui si trova in carcere, nonostante le difficoltà che questo implica.

È anche partecipe del progetto di occupazione di Casa Naranja, appoggiandola nelle sue diverse attività.

Mario si trova prigioniero dal 18 novembre 2012 a causa di una denuncia di rapina, in un caso pieno di irregolarità, arbitrarietà da parte dell’apparato giudiziale e del corpo di polizia.

Il 25 gennaio c’è stata l’ultima udienza, tra il 10 e il 15 febbraio dovrebbero esserci le conclusioni e una settimana dopo ci sarà la sentenza. Il pronostico più positivo riguardo al risultato finale sarebbe la possibilità che Mayin esca libero su cauzione, tuttavia per il modo in cui si sta sviluppando il caso questa possibilità ci risulta onestamente difficile. Nel peggior caso Mayin potrebbe ricevere una sentenza fino a 8 anni.

Qui in Casa Naranja si è cercato di seguire da vicino lo sviluppo del suo caso e cercato di fornirgli settimanalmente alimenti vegani, appoggiandolo per quanto possibile in questo aspetto.

Durante il processo e la sua permanenza in prigione c’è stato bisogno di trovare il denaro necessario per pagare le pratiche, l’alimentazione e la corruzione interna nel carcere, in cui ha subito estorsioni fino alla rapina. La somma necessaria per appoggiarlo ha raggiunto la quantità approssimativa di 4.000 pesos al mese, questo carico è risultato eccessivo, per cui noi e Mayin facciamo una chiamata di fraternità a tuttx gli/le amicx, partecipi della sua vita e a chiunque desideri solidarizzare con il compagno in questa difficile situazione della sua vita.

Centro Sociale Occupato Casa Naranja

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Richiamo a due settimane di azioni di solidarietà con la latitante anarchica Felicity Ann Ryder, dal 21 Febbraio al 7 Marzo

Città del Messico: Serata di solidarietà per Felicity Ryder il 21 Febbraio, dalle 17:00, presso l’occupazione Che (corridoio presso la Biblioteca centrale della Città Universitaria, campus principale della UNAM)

Inviamo i nostri saluti fraterni a tutti gli cuori anti-autoritari che ci leggono in diversi luoghi del mondo. Tutti coloro che hanno fermamente deciso di utilizzare il loro tempo ed i propri mezzi per lottare contro ogni istituzione e simbolo degli ingranaggi che mantengono il capitalismo patriarcale, l’oppressione, l’addomesticamento e la mascherata del Potere.

Compagni, facciamo questo richiamo da qualche parte del Mostro per lanciare le nostre urla di solidarietà con la nostra sorella e compagna Felicity Ann Ryder, che rimane latitante dalle grinfie dello Stato per più di sette mesi da questa parte. La mattina del 27 Giugno 2012 ci fu uno sfortunato incidente: l’esplosione di un ordigno incendiario ha ferito il nostro compagno Mario López “Tripa”, che è stato custodito per sei mesi ed ora si trova in liberazione condizionale in attesa del processo. Dopo questo, le forze della polizia del Governo del Distretto Federale del Messico hanno trovato il passaporto di Felicity, così la nostra compagna ha fatto largo per sfuggire dal carcere.

A causa di questi fatti, ci rendiamo conto che la sua famiglia avrà dovuto subire delle costanti molestie nel suo paese di nascita (Australia), così come nei cosiddetti media sociali. È anche possibile che nuove inchieste in altri paesi sono state avviate, cercando di associarla con diverse cellule di azione anarchica. Tutto questo fa parte della montatura delle forze della polizia internazionale, per attaccare il movimento acratista ed impostare paura e terrore nel loro (fallito) tentativo di immobilizzarci.

Ci rendiamo conto dei difficili momenti che Felicity ha attraversato nel corso degli ultimi mesi. La clandestinità, pur essendo una scelta migliore rispetto alle fredde e ciniche sbarre della prigione, in ultima analisi, si trasforma in una specie di prigione con la minaccia del possibile arresto che mantiene i fuggiaschi di godere la piena libertà. Essa implica anche un sacco di problemi di mobilità verso l’attività della propria sussistenza e lotta; isolamento e allontanamento dai cari e l’azzeramento di tutti i piani di vita. La clandestinità come necessità, e non come qualche privilegio autoritario di avanguardia, richiede anche la nostra solidarietà in quanto costringe i nostri compagni di essere costantemente in fuga, una situazione che a poco a poco mina la tanto sospirata libertà. Inoltre, non è possibile fornire lo stesso materiale e il sostegno emotivo a tutte le persone detenute, anche se sono dietro le sbarre.

Sappiamo che ovunque la nostra compagna Felicity possa essere sta ferma con le sue convinzioni, come anarchica, beffarda e senza mai fermarsi di attaccare il nemico faccia a faccia. Da qui, le inviamo i nostri caldi saluti e invitiamo a tutti gli sforzi anti-autoritari per avviare due settimane di attività, saluti e gesti di solidarietà con la nostra compagna Felicity, dal 21 Febbraio al 7 Marzo 2013, ciascuno secondo al suo tempo e i suoi metodi, in modo tale che lei sappia che non è sola e che la solidarietà tra gli anarchici in lotta non è solo una parola scritta o un ornamento in uno splendido opuscolo “rivoluzionario”.

Per noi, la solidarietà è anche un arma che distrugge il Potere.

Ricordiamo anche altri compagni in fuga, come Hans Niemeyer, perseguito da parte dello Stato $ileno, o Grigoris Tsironis, Marios Seisidis, Vassilis Palaiokostas, Nikos Maziotis e Pola Roupa dalla Grecia. Inviamo i nostri saluti indomiti a tutti gli anarchici imprigionati e fuggitivi in tutto il mondo. Mai sconfitti, mai pentiti!

Vogliamo che sei libera e selvaggia, Felicity, sei ancora con noi! Non sei sola, compagna. Molti di noi condividiamo la tua lotta e abbracciamo le tue convinzioni.

LIBERTÀ PER TUTTI I PRIGIONIERI DELLA GUERRA SOCIALE!

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Santiago, $ile: Striscioni appesi nel contesto del richiamo per un Febbraio Nero

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Sul primo striscione si legge un estratto dal testo “per l’individualismo e la ribellione” di Renzo Novatore (in Il Proletario, v.4, Pontremoli, 17 Settembre, 1922):

Volete giudicarmi? E sia! Ma voi non giudicherete mai il vero me stesso. Bensì quel “me” che voi vi siete inventati. Ma mentre voi crederete di avermi tra le dita e stritolarmi, Io sarò lassù a ridere in lontananza!

Sul secondo striscione si legge:

Solidarietà attiva con gli spazi anti-autoritari del mondo…
Duello all’ultimo sangue contro l’istituzione!

E sul terzo:

Viva l’anarchia!

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Bogotá, Colombia: Raduno di solidarietà per la liberazione immediata dell’anarchico Marco Camenisch

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Ci uniamo al richiamo internazionale per mobilitazioni verso la liberazione del compagno Marco Camenisch! Quindi, questo 5 Febbraio siamo andati presso l’Ambasciata di Svizzera a Bogotà, in Colombia.

Marco è dietro le sbarre per più di 21 anni senza interruzione. Avrebbe dovuto già godere della liberazione condizionale, perché le leggi dello Stato svizzero prevedono che coloro che hanno completato 2/3 della loro pena detentiva devono essere liberati. Ma Marco è stato coerente in tutti questi anni, e non ha chinato la testa di fronte alle disuguaglianze e le nocività di questo sistema; ed è così trattato dalle autorità svizzere che vogliono esporre la loro intenzione più crudele e più precisa, vale a dire: Marco dovrebbe restare in carcere.

La ribellione di Marco e la coerenza con le sue idee sono troppo dannose o pericolose per la società opulenta Svizzera. La sua posizione radicale rimane intatta in tutti questi anni di lotta tenace contro questa società malata e velenosa.

Le prigioni sono un’espressione di una società basata sullo sfruttamento e l’oppressione. Le persone che si oppongono all’ordine costituito vengono incarcerate, etichettate come malate di mente, come ribelle, pericolose o nocive. La custodia è lo strumento appropriato utilizzato, con pene detentive che danno la possibilità di sbarazzarsi di coloro che svolgono la lotta, garantendo al contempo le leggi ipocrite, al fine di mantenere l’ordine.

È giunto il momento per tutti coloro che mantengono il nostro compagno incatenato di mettere bene in testa che Marco non è solo e la sua incarcerazione sarà sempre una fonte di fastidi e problemi per gli interessi economici che sono così cari allo Stato svizzero. E gli agenti e le strutture di questi interessi sono presenti anche qui davanti a noi, attraverso innumerevoli agenzie finanziarie e assicurative, o di aziende del settore dei trasporti e delle comunicazioni, o di industrie alimentari e farmaceutiche.

Per questo motivo, riteniamo che qualsiasi iniziativa di sensibilizzazione sia utile, in modo da agire direttamente contro tali interessi, fino a quando il grido di solidarietà giunga alle orecchie delle guardie carcerarie di Marco in questo momento decisivo per l’esito del suo caso.

Molto più alte di tutti i muri esistenti, molto di più larghe dalle frontiere che ci separano! Possano le nostre urla raggiungere qualsiasi posto!

Fino a quando Marco sarà libero! Contro lo Stato e il suo sistema carcerario!

in inglese

Lima, Perù: Il collettivo anarchico MareaRebelde si unisce alla campagna mondiale di azioni dirette, dal 2 al 12 Febbraio 2013

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Da Lima, ci uniamo alla campagna di solidarietà internazionale, anche se crediamo in essa su base giornaliera. Di conseguenza, stiamo preparando una attività informativa sulle occupazioni e gli spazi liberati che resistono dai colpi dell’autorità in Grecia e nel mondo. Come alcuni compas del Sud hanno fatto presente, “la solidarietà più rivoluzionaria è quella di continuare la lotta in ciascuna delle nostre regioni.”

Per ogni progetto distrutto, due nuovi dovrebbero sorgere in tutto il mondo.
Per ogni compagno imprigionato, le nostre azioni devono parlare.

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Messico: Lettera aperta del compagno imprigionato Braulio Duran a Felicity Ryder

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Felicity:

Ciao, compagna. Innanzitutto, spero che tu stia bene, ovunque tu sia; so perfettamente che questo probabilmente non sia così, perché in quest’ultimi tempi tante cose sono successe, faccio riferimento a tutto- tanto fisicamente, come mentalmente, e molto, molto più verso il profondo, nel tuo cuore.

Sai, ho appena deciso di scriverti questa lettera, e in realtà non ho la più pallida idea di quello che mi spinge a farlo. Semplicemente è qualcosa di profondo dentro di me che dice di farlo e, spero che un giorno la potrai leggere e in qualche modo portai sentire il mio sostegno. Forse mi spinge la solidarietà verso i compagni, l’amicizia, non lo so, perché mai nella mia vita ti ho incontrato e non ho la più pallida idea di chi tu sia, nè cosa ti piace fare nel tuo tempo “libero”. Ma, va bene, indipendentemente da tutto questo, eccomi, compagna. Sono con te, in modo ampio, e di più che nelle semplici lettere, anche se possano essere scritte con parole “bellissime”… Continue reading Messico: Lettera aperta del compagno imprigionato Braulio Duran a Felicity Ryder

Città del Messico: La solidarietà non conosce confini

Sullo striscione si legge: "Dal Messico alla Grecia: Skaramaga, Villa Amalias e ogni altra occupazione non siano sole! La solidarietà è una delle nostre armi. Non ci aspettate…siamo il vostro incubo peggiore, in carne e ossa, e siamo già qui!"
Sullo striscione si legge: “Dal Messico alla Grecia: Skaramaga, Villa Amalias e ogni altra occupazione non siano sole! La solidarietà è una delle nostre armi. Non ci aspettate…siamo il vostro incubo peggiore, in carne e ossa, e siamo già qui!”

Nel pomeriggio del 10 Gennaio, compagni da Contra Info hanno messo un striscione sulla ringhiera nel perimetro dell’ambasciata greca in Messico, come un piccolo gesto di solidarietà con i nostri compagni sequestrati nelle evacuazioni di Villa Amalias e l’occupazione di Skaramaga durante la mattina/pomeriggio del 9 Gennaio ad Atene (Grecia).

“Compagno, compagna! È il momento di rompere questo ciclo che blocca le nostre menti e strappare la benda che acceca la ragione, e sputare parole con punta di fuoco, un fuoco che devasta questo sistema corrotto che ci incatena agli artigli del Capitale. E sulle sue ceneri costruiremo questo nuovo mondo di uomini e donne liberi” (dalla canzone “per un mondo nuovo / Por Un Mundo Nuevo” di Los Muertos de Cristo)

Parole di Contro-informazione sputate dal fuocco. Né questo progetto, né la solidarietà in se conosce confini; tanto meno la libertà.

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Giù le mani dai centri sociali, una volta per sempre!

Rilascio immediato di quelli rapiti
dai cani dello Stato/Capitale!

$ile: Attacco con bomba contro la sede della fabbrica Agrosuper nel centro di Santiago

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Rivendichiamo la responsabilità per l’attacco esplosivo presso gli uffici di Agrosuper il 2 Gennaio 2013 alle 23:30 all’angolo tra le Vie 18 e 10 de Julio nel comune di Santiago Centro. Attacco frontale alla borghesia e ai suoi sostenitori.

Abbiamo scelto questo obiettivo, perché è la holding che controlla il settore agroalimentare cilena, appartenente al Gonzalo Vial, un uomo d’affari che ha accumulato gran parte della sua fortuna durante la dittatura di Pinochet. Salutiamo l’atteggiamento deciso e combattivo del popolo di Freirina, che resistono all capricciosa città-maiale di Vial (cerdopolis).

L’esplosione e le schegge sono un messaggio chiaro per te, Vial: “Ti stiamo tenendo d’occhio da vicino”

Cinque anni dopo l’assassinio del guerriero Mapuche, weichafe Matías Catrileo; La tua morte non è vana: Odio e vendetta contro gli poliziotti assassini!

Libertà per i prigionieri del Caso Sicurezza!

Brigate Incendiarie Mauricio Morales

Cile: Rivendicazione dell’attacco incendiario contro l’albero di natale gigante del centro commerciale di Santiago

santiagoLa vita viene argomentata secondo uno standard monotematico-robotico in cui il piacere, la felicità e un semplice gesto come un sorriso sono diventati un fatto inaccettabile per la manutenzione e la viabilità di questa società ripugnante nella quale nasciamo e ci comportiamo come ROBOTS, OGGI ABBIAMO DECISO DI ESSERE individui, INDIVIDUI il giorno di oggi infiammati fino all’ultimo neurone, fino all’ultima goccia di sangue, fino all’ultimo respiro, siamo in fiamme con l’amore più distruttivo per la vita. Situati di fronte a questo schema di NOIA, consumo e necessità previamente programmate per la sostenibilità di questo sistema di morte e noia come lo è il natale, le sue credenze e le attitudini mostrata dalla cittadinanza putrefatta nelle sue date.

Il giorno Venerdì 14 Dicembre ci sono aggregati nelle vicinanze dell’Università di Santiago ed essendo organizzati precedentemente abbiamo proceduto a interrompere il traffico in entrambe le carreggiate avvicinandoci velocemente all’albero e lanciandogli circa 20 bottiglie molotov con l’intenzione di incendiarlo completamente, la routine degli/le alienatx che camminano si spezza bruscamente, dato che le guardie bastarde hanno dato la vita per salvare quella merda di albero, e lo hanno spento con estintori, QUANDO abbiamo deciso di entrare l’incendio non si è espanso quanto speravamo, ma in ogni modo l’albero ne è uscito inservibile e la sicurezza del luogo con il culo a due mani, la qual cosa in nessun momento ci ha demotivato dato che l’intenzione era distruggere un secondo di calma della città e dei suoi cittadini e attakkare l’albero il quale è stato consumato. Se qualcuno si chiede perchè abbiamo attaccato qualcosa di così simbolico… bene, comincia il posizionamento delle fazioni, abbiamo attaccato un simbolismo con l’intenzione di gridare incendiariamente nelle facce dei vigilanti della nostra vita che così come lasciamo inservibile un “buon” gesto dei loro maleodoranti processi alienanti, qualunque giorno ci lasceremo cadere sulle loro case, o sui loro giorni, magari quando tornano dal lavoro, magari il fine settimana quando sono con le loro famiglie:

Poliziotti, gendarmi, militari, giudici, pubblici ministeri, politici, AUTORITÀ NELLA LORO MAGNIFICENZA, ATTENTI AI VOSTRI PASSI PERCHÈ NOI BAMBINI INDOMITI TRAFIGGEREMO I LORO COLLI CON LE NOSTRE ZANNE, QUALUNQUE GIORNO E NON AVREMO DUBBI SUL RIVIVERE INNAFFIANDO LA TERRA CHE HANNO ANNICHILITO CON IL SUO SANGUE, CI DICHIARIAMO IN GUERRA CON LA SOCIETÀ E LA VITA CHE CI STANNO OBBLIGANDO A VIVERE.

SIAMO PER LA DISTRUZIONE DELL’ESISTENTE E PER L’ASSASSINIO DI OGNI AUTORITÀ.

FUOCO ALLE SCUOLE e a Tutte Le carceri, a tutto ciò che è alienante, alle droghe (tutte le droghe), ALLE DISCOTECHE, AI NEGOZI DI PARRUCCHIERI, alle famiglie, ai genitori autoritari, AGLI PSICHIATRI, al negozietto all’angolo, AGLI OSPEDALI, ALLA CITTÀ E ALLA CIVILIZZAZIONE A PARTIRE DAI SUOI CONCETTI, I SUOI VALORI, I SUOI MEZZI, FINO AI SUOI VIGILANTI, fuoco ALLA NOSTRA CITTÀ INTERNA E A TUTTE QUELLE DEL MONDO, FUOCO, INCENDI, DINAMITE PER LORO, PER TUTTI.

IL IERI È UN FALLIMENTO, IL DOMANI UN MISTERO, L’OGGI UN OSSEQUIO.
MORTE ALL’ANARCHISMO E CHE VIVA L’ANARCHIA CONCHETUMARE.

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Buenos Aires, Argentina: Attacco bomba contro la Direzione Nazionale del Servizio Penitenziario Federale

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Nel momento in cui attacchiamo la polizia, questa stessa sta portando avanti i suoi compiti abituali, molestando e umiliando la gente della strada che non ha un tetto sotto cui dormire o picchiando un/a prigioniero/a che si rifiuta di continuare ad obbedire agli ordini dei carcerieri. In Argentina, sappiamo molto bene che si tortura, che la polizia tortura in tutti i carceri che ha a sua disposizione. E come è abitudine poliziesca, se la prendono sempre con i/le più deboli, i/le più indifesi/e.

María Laura Acosta e Cecilia Hidalgo rimangono nella nostra memoria come un nuovo omicidio da parte del regime penitenziario federale, così come anche tutti/e quelli/e che sono stati/e assassinati/e dalla polizia e dai carcerieri dentro e fuori dalle carceri.

Domenica 30/12/2012 alle 3:50 abbiamo fatto detonare una bomba alla porta principale della Direzione Nazionale del Servizio Penitenziario Federale Argentino, in Lavalle 2705, angolo Avenida Pueyrredon. L’esplosione ha causato danni sulla facciata dell’edificio ma purtroppo non è risultato alcun ferito tra i carcerieri. La stampa riferisce che il congegno è stato detonato dalla polizia dopo l’avvertimento della guardia del Servizio Penitenziario Federale (SPF) della presenza di un pacchetto sospetto, e che lo stesso era stato lanciato da un’auto in movimento: tutte bugie.

Sul posto non c’era nessuno che faceva da guardia, per questo l’esplosione ha sorpreso tutti i boia che si trovavano sul posto.

Ora sono avvisati del fatto che la loro esistenza sarà combattuta dagli/le amanti della libertà, perchè li andremo a cercare fino alla porta di casa loro e se possiamo entraremo anche, perchè il nostro fuoco li bruci totalmente, vedremo se sono così coraggiosi come lo sono con i/le prigionieri/e disarmati/e.

Questo attacco lo dedichiamo a tutti/e i/le prigionieri/e anarchici/e nel mondo e salutiamo in maniera complice tutti/e quelli/e che lottano dentro e fuori dai muri delle prigioni.

Rivendichiamo la responsabilità degli attacchi incendiari alla pattuglia della Polizia Federale Argentina (PFA) de la cria 27, all’automobile della cria 51, alle Mercedes Benz del quartiere di Belgrano, e alla pattuglia della Polizia Metropolitana nel quartiere di Saavedra.

Amigxs de la Tierra / Federación Anarquista Informal

in spagnolo

Cile: Solidarietà con Hans Niemeyer per la sua fuga dalla condizione di sequestrato dal Potere

Hans Niemeyer era stato arrestato il 30 novembre 2011 nelle vicinanze di una banca BCI di Santiago, dopo la detonazione di un congegno esplosivo.

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Solidarietà con Hans Niemeyer per la sua fuga
dalla condizione di sequestrato dal Potere!

Diversi mezzi della stampa e televisione hanno informato con una settimana di ritardo riguardo il fatto che Hans Niemeyer non si è presentato nel momento di tornare in carcere preventivo, così come decretato per la terza volta dalla Corte di Appello di Santiago. Hans si trova quindi ora in situazione di “latitante dalla giustizia” e sono stati rilasciati ordini di cattura internazionale nei suoi confronti.

Quello di cui non si informa con la stessa enfasi è quanto segue:

1. Hans Niemeyer era in carcere da circa un anno, e due volte il Tribunale di Garanzia aveva ritenuto che, non trattandosi di un crimine terrorista secondo la legislazione vigente, era meglio sostituire il carcere preventivo con una misura cautelare meno pesante. In entrambe le occasioni la Corte d’Appello di Santiago aveva revocato la decisione, obbligandolo a restare in carcere preventivo in attesa di giudizio, e in entrambe le occasioni Niemeyer si presentò immediatamente al tribunale, che lo mise a disposizione della Gendarmeria per trasferirlo al Carcere di Alta Sicurezza.

2. Questa terza volta in cui è stato decretato l’arresto domiciliare il Tribunale di Garanzia ha preso in considerazione come fondamento la sentenza della Corte d’Appello che rifiutò l’annullamento del processo contro Luciano Pitronello, sviluppando in dettaglio l’idea che nell’ordinamento giuridico cileno la collocazione di esplosivi può essere un crimine comune (danneggiamento), un crimine speciale (infrazione alla legge di Controllo delle Armi ed Esplosivi), e solamente se viene provato che il fatto è stato causato con la finalità diretta di causare nella popolazione il timore giustificato di essere vittima di crimini della stessa specie, si tratterebbe di crimini terroristi.

3. Questa interpretazione, lontana dall’essere insensata, va a braccetto con le modifiche effettuate nell’anno 2010 all’art.1 della Legge sulle Condotte Terroriste su proposta dell’Esecutivo, e permette di razionalizzare quello che in altro modo sarebbe un’aperta banalizzazione del concetto di terrorismo, per poterlo applicare ad altri tipi di violenza politica e sociale che non hanno niente a che vedere con l’intimidazione della popolazione tramite attacchi massicci e indiscriminati, che sarebbero precisamente la caratteristica che definisce il terrorismo propriamente detto.

4. Nonostante sia palese la sentenza che ha posto termine per la terza volta al carcere preventivo di Hans Niemeyer, la Terza Sala della Corte di Appello di Santiago ha accolto i ricorsi intrapresi dal pubblico ministero, il ministro degli interni e la fondazione Jaime Guzman, adducendo semplicemente che “non sono cambiate le circostanze”, “fatta salva la qualificazione giuridica che in definitiva viene data a questi fatti”. Inoltre, è stato segnalato che il fatto che la polizia non sia andata a supervisionare il compimento degli arresti domiciliari nei 9 giorni in cui la misura cautelare era in vigore, era “contraddittorio con i fini di privazione o restrizione della libertà perseguiti dal Ministero Pubblico”.

Quest’ultima cosa risulta sorprendente, poiché sebbene questa contraddizione è evidente e dimostrativa del fatto che il processo ad Hans può andare avanti senza necessità della sua permanenza in carcere, i ministri della Corte hanno risolto, in definitiva, lasciando cadere su Hans il peso di errori imputabili agli organi dello Stato, non ad un imputato!

5. Il processo contro Niemeyer, che dovrebbe essere già cominciato in queste date, si trova fermo da due mesi su richiesta del Ministro dell’Interno e della Sicurezza Pubblica, in virtù di una richiesta presentata da Rodrigo Hinzpeter di fronte al Tribunale Costituzionale, in cui si deciderà se lo Stato in quanto querelante ha o meno le stesse facoltà dello Stato in quanto persecutore, concretamente in relazione alla possibilità di fare appello contro il decreto di apertura del giudizio orale, che le leggi vigenti concedono solo al Ministero Pubblico. ( . . . )

6. Per tutte queste ragioni la non presentazione di Hans Niemeyer a compiere per la terza volta la misura di prigione imposta in queste condizioni deve essere vista come un atto di dignità e ribellione, che allo stesso tempo mette in evidenza la qualità ed efficacia precaria della polizia, chiama l’attenzione su un sistema penale e legale che per quanto dichiari di basarsi su delle garanzie, su un processo giusto e sui diritti fondamentali delle persone, nella pratica è progettato come uno spettacolo repressivo che deve demoralizzare gli imputati e fargli chinare la testa.

La sua azione dev’essere vista come una protesta contro meccanismi come quello che si intende applicare, che il Potere repressivo usa per non portare una persona a processo in una scadenza ragionevole ma facendo in modo che si perde in un ginepraio di azioni ritardanti con l’unico obiettivo di applicare una pena maggiore, anche se risulta apertamente illegale perfino per le stesse leggi che si è dato lo Stato e che loro sono i primi a violare.

Un avvocato illegalista

Nota di Liberación Total: Solidarizziamo con il compagno Hans per aver preso la difficile decisione di passare alla clandestinità, poiché il vivere in questa situazione non deve essere inteso come se i/le compagnx profughx siano in “vacanza”. Loro non hanno scelto questo cammino, lo hanno deciso perchè è stato posto un prezzo sulle loro teste (carta di Gabriel dove in un paragrafo si riferisce al decidere o scegliere). La clandestinità è anche una delle conseguenze del conflitto, dove stanno anche il carcere e la morte. Ad Hans inviamo la nostra forza e complicità in questo nuovo cammino da affrontare. Saluti compagno, che mai ti trovino quei bastardi difensori del Potere! E’ a causa della fuga di Hans che abbiamo anche cancellato tutte le foto inserite su LT dove era identificabile la sua faccia, sappiamo che il nemico fa affidamento anche sulle immagini per cercarlo, e non vogliamo collaborare con il riconoscimento fisico. Invitiamo anche gli altri siti a non diffondere immagini del compagno così come quella di nessunx compagnx latitante.

Lettera di Felicity Ryder dalla clandestinità sul recente rilascio condizionale di Mario López dalle prigioni messicane

free

Al mio fratello Mario,

Sono passati sei mesi da quando sei stato rapito quella notte per sfortuna, dal momento che sei stato torturato e minacciato, da quando la tua famiglia e gli amici sono stati molestati. Per sei mesi hanno provato di tutto per rompere il tuo spirito acratista – hanno rinchiuso il tuo corpo all’interno di quattro mura e innumerevoli barre, lontano dalle foreste selvagge in cui appartieni, ma non sono riusciti a penetrare la tua mente in ogni momento che sei stato vicino ai tuoi compagni di affinità in tutto il mondo. Ti hanno fatto subire il dolore, ma la tua volontà di combattere ha sempre vinto.

Hanno cercato di ostacolare i tuoi sostenitori in affinità, al fine di impedirli di esprimere la loro solidarietà con te, senza rendersi conto che un paio di uomini stranieri in agguato nell’ombra dell’alba ed alcune vuote minacce di morte non sarebbero in grado di fermare coloro che sono disposti per combattere al tuo fianco. Hanno mandato i loro prigionieri-infammi di farti del male, ma la solidarietà che è stata seminata si è sempre dimostrata più forte. In questi mesi hai deriso il nemico, sopportando il dolore, l’incertezza e la tortura del confinamento di un individuo selvaggio, ed ogni secondo del tempo ti sei aggrappato stretto alle proprie convinzioni. Hai usato tutta la tua energia esplosiva per propagare la libertà in ogni passo, riuscendo anche in un luogo così sterile di continuare l’analisi della tua lotta insurrezionale, senza mai smettere di lottare, nemmeno per un secondo, per la libertà e l’anarchia.

Oggi, quando uscirai sulla strada di nuovo, devi sapere che non sei mai stato effettivamente privato della libertà – per tutto questo tempo eri libero, perché, nonostante tutto quello che hanno tentato, non sono mai stati e non saranno mai in grado di togliere la libertà che scorre nelle tue vene, nelle nostre vene. So molto bene che questo è tutt’altro che finito – siamo tutti consapevoli degli inganni e delle vendette che consistono l’essenza stessa dello Stato – ma mi rendo conto che i tuoi compagni stanno accanto a te, e il tuo spirito indomito per l’anarchia può solo crescere ancora più forte.

Proprio come te, vorrei che tutti i nostri compagni che sono o prigionieri o fuggiaschi in Messico, Italia, Cile, Grecia, Bolivia, Germania, Spagna, Svizzera e in tutto il mondo possano anche loro camminare per le strade oggi, entrare nelle proprie case ed abbracciare i loro cari. E anche se con orgoglio sopportano la detenzione e l’incertezza, sono anche con noi in ogni momento.

Avanti, compagno; c’è ancora tanto da fare…

Tua sorella di affinità,
Felicity
29/12/2012

fonte : [Tradotto dall’inglese]

Messico: L’anarchico Mario López rilasciato dalla detenzione preventiva

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In data 29 Dicembre, verso le 01:00, il nostro compagno Mario López “Tripa” è uscito per le strade di nuovo. Con l’aiuto di solidali, Mario ha pagato la cauzione che è stata fissata per il suo rilascio, così ora è in attesa di processo in “libertà”.

Grazie mille a tutti coloro che, in un modo o nell’altro, hanno sostenuto questa lotta. Abbiamo ancora bisogno di prendere molti compagni fuori delle carceri. Libertà per Braulio Duran, che sia detenuto in León!

Abbasso le mura delle prigioni!
Forza a tutti i compagni che sono in carcere o in fuga!

VIVA L’ANARCHIA!
ABC Messico & Solidaridad Mario

Messico: ELF-FAI rivendica incendio di una macchina della polizia

TUTTAVIA, SIAMO IN GUERRA
TUTTAVIA, SIAMO IN GUERRA

“… rifiutiamo l’idea dell’apparente innocenza della società. Il silenzio non è mai innocente. Odiamo sia la mano che impugna la frusta, sia la spala che passivamente la subisca.”
Cospirazione delle Cellule di Fuoco / Theofilos Mavropoulos

Nel contesto della Giornata Internazionale di Azione Diretta in solidarietà con il compagno Mario López “El Tripa”:

“Siamo l’etere che le nebulose liberano dal loro tessuto”

Abbiamo deciso di uscire e dimenticare la paura, siamo coscienti dei pericoli e tuttavia restiamo dispost* a continuare a camminare, detonando nell’oscurità, rubando la quotidianità al tempo, e così con la nostra eccitata respirazione turbiamo il silenzio. Ci sommiamo ai passi inconformi che trasporta il vento, alla passione costante di tutto il verde che anche sotto l’asfalto rifiuta di morire, a quella bellissima vegetazione selvaggia che insolente e incontenibile fa fermare gli sguardi nei suoi piccoli germogli che spaccano il cemento. Abbiamo rifiutato la storia sintetica, quella in cui si adorano le macchine che avvolgono tutto con sottili e corrosivi strati di plastica. Siamo luddisti palpitanti con la terra e abbiamo deciso di rinominare la realtà.

Compagn*, oggi condividiamo con voi la breve cronaca di un’azione inconclusa, per il fatto che il dispositivo ritardante posizionato sul nostro congegno incendiario ha fallito – congegno collocato il giorno 20 dicembre 2012, sotto una pattuglia municipale appartenente allo Stato del Messico (EdoMex) – è necessario sottolineare che sono stati curati i dettagli di sicurezza e se le maledette forze poliziesche hanno nelle loro mani questo congegno, non potranno trovarvi una sola pista, niente. E’ importante comunicare gli errori, così come si comunicano gli attacchi riusciti, perchè questi possano servire come metodo di sviluppo all’interno dell’informalità; siamo fiduciosi che questa azione avrà comunque qualcosa di utile, servendo come avvertimento, come promemoria del fatto che continuiamo a restare in guerra in qualunque parte del mondo. I non conformi, i selvaggi continuano ad irrompere, questa azione non è più che un obiettivo necessario da conseguire.

Ora sentiamo la necessità di comunicare con tutt* i/le compagn* sequestrat* nelle carceri, siamo fiduciosi del fatto che queste righe arriveranno a tutt* loro e che li faranno sentire meno sol*, siamo ansiosi che sappiano che siamo accanto a loro. Fuori e dentro le celle esiste l’amore insistente per la lotta contro quanto è imposto. Speriamo di vederl* lontano dalle prigioni e nottambuli li nominiamo. Tutt* insieme e riparati dalla notte, assaporeremo lo spettacolo che milioni di scintille ci offrono, formando fasci di stelle che esplodono e illuminano gli sguardi.

La lotta è contro tutta la realtà esistente e imposta!
Solidarietà con tutt* i/le nostr* compagn* imprigionat* nei diversi reclusori del mondo!

Forza Mario López, Nicola Gai, Alfredo Cospito, Carla, Iván, Henry, Elisa Di Bernardo, Gabriel Pompo Da Silva, Marco Camenisch e tutt* i/le compagn* sequestrat* dallo Stato!

Gioia per sapere lontani dalle sbarre Eat e Billy!

Amore e Rabbia!

La vita selvaggia e incontenibile, non sparirà… mai arres*, mai sol*, stupendamente violent* e collericamente forti!

Frazione Anticivilizzazione
del Fronte di Liberazione della Terra
Affine alla Federazione Anarchica Informale
(FA/FLT/FAI)

fonte

Santiago, $ile: Conflitti in memoria di Matías Catrileo

matias

Martedì, 11 Dicembre un gruppo di circa 20 incappucciati sono usciti dall’Università di Arte e Scienze Sociali (ARCIS) per interrompere il traffico sulla Via Libertad, nel centro di Santiago.

Con lo slogan “Matías Catrileo: Ti hanno ucciso lottando, e lottando vendicheremo la tua perdita” e armati con bottiglie di molotov, si sono scontrati con gli organi delle Forze Speciali, vale a dire gli amici di Walter Ramirez, del vigliacco carabiniere della squadra speciale della polizia (Gope) che abbia assassinato Matías Catrileo.

Non dimentichiamo che Matías è stato assassinato a 24 anni, nel corso di una azione di riappropriazione di territori da parte delle comunità Mapuche, e che il 3 Gennaio 2013 si completano cinque dalla morte del compagno in battaglia.

L’azione di quest’anno è stata effettuata, inoltre, dopo il disgusto per la decisione del Segretariato Generale della Repubblica, secondo la quale l’assassino Ramirez possa continuare a servire al corpo dei Carabinieri di Cile.

Un mese fa, il 10 Dicembre, la famiglia di Catrileo e gente solidale hanno effettuato una manifestazione contro l’insabbiamento del caso e l’impunità del poliziotto assassino.

Rio de Janeiro, Brasile: Festa di strada contro il coprifuoco della polizia

Mercoledì 5 Dicembre 2012, gli abitanti della favela Borel (Morro do Borel, occupata dal 1921 a Rio de Janeiro), sono usciti sulle strade in uno sforzo collettivo per rompere il coprifuoco che i poliziotti della UPP locale (“Unità di Pacificazione della Polizia”) hanno imposto nella zona dal 28 Novembre. Questa particolare unità repressiva, che è stata fondata nel Novembre 2008, ha come obiettivo ufficiale il recupero del controllo statale sulle comunità che un tempo erano sotto il controllo dei capi del narcotraffico. È ovvio che questa presunta guerra alla droga non è altro che un pretesto, mentre l’obiettivo è la presenza permanente di bande pesantemente armate in divisa che saccheggiano le favelas e spingono in avanti la gentrificazione urbana e la “pulizia igienico-sanitaria” delle zone occupate, tutto questo a beneficio delle grandi imprese di costruzioni, anche in vista della Coppa Mondiale 2014 della e le Olimpiadi dell’estate del 2016 in Brasile (vedi qui).

Nella lunga lista della violenza dello Stato quotidiana e gli omicidi nei confronti delle persone delle aree degradate, è stato aggiunto di recente l’assassinio a sangue freddo del 18enne Mário Lucas Souza Pereira Vianna. È stato ucciso nella sua casa dai sbirri che hanno fatto irruzione nella all’alba del 26 Novembre. Sono stati identificati come membri del 4°gruppo operativo militare della polizia nel quartiere Fazendinha, che ha invaso il Complexo do Alemão- un gruppo di favelas a nord di Rio de Janeiro, dove le UPP prevalgono pure.

In queste circostanze altamente militarizzate, dove il coprifuoco totale dopo le 21.00 significa che a nessuno è permesso di uscire dalle loro case, dove le feste di strada con musica funk sono state vietate dal Giugno 2010- lo stesso tempo quando la UPP locale è stata stabilita nella favela Borel- i residenti hanno deciso di resistere e sfidare apertamente lo stato di emergenza. Con lo slogan “Occupy Borel” (ispirato al movimento Occupy in tutto il mondo), persone si sono riunite in un primo momento alla Via São Miguel e poi hanno sfilato e ballato attraverso la favela. La loro destinazione finale era il Terreirão, una località in cui tradizionalmente la comunità si riunisce e celebra le sue feste.

I poliziotti erano chiaramente incazzati da questa riappropriazione dello spazio pubblico che il popolo delle favelas e i solidali provenienti da altre parti della città avevano organizzato, ma hanno evitato qualsiasi confronto violento. La tradizione di mobilitazione di primo piano nella comunità di Morro do Borel risale al 2003, quando, dopo l’esecuzione di quattro giovani dagli assassini in divisa della polizia militare brasiliana una serie di azioni si sono svolte, arrivando al culmine con una grande manifestazione per le vie principali di Rio sulla zona settentrionale di Tijuca.

Questo articolo è una sintesi dai comunicati (1, 2), della Rete delle Comunità e dei Movimenti contro la Violenza attraverso Indymedia Brasile.

Buenos Aires: I Amici della Terra / Federazione Anarchica Informale hanno dato in fiamme più di 100 veicoli di lusso

Segnaliamo che nel corso dell’ultimo mese – Novembre 2012 – più di un centinaio di auto di lusso sono state bruciate nella città di Buenos Aires, in particolare nei quartieri di Recoleta, Palermo, Belgrano, Nuñez, Villa Urquiza e Villa Devoto, a causa di un’azione incendiaria eseguita dalle mani anonime di coloro che si definiscono ‘Amigxs de la Tierra’ (Amici della Terra / FAI).

Un’ulteriore gesto di liberazione per tutti gli esseri di questo mondo che soffrono dall’oppressione e dallo sfruttamento del sistema, che domina tutti noi, è stato anche: l’incendio di una vettura il Sabato, 8 Dicembre alle 02:30 sul Viale Coronel Díaz 1700, così come l’incendio di un veicolo di trasporto pochi minuti dopo che si trovava a cinque isolati di distanza, presso il 21º dipartimento della Polizia Federale Argentina, ma anche l’attacco incendiario contro una concessionaria Volkswagen, Domenica 9 Dicembre alle 03:30 sul Viale San Martín Avenue 6700.

Ci auguriamo che le feste ipocrite e fasciste dei cristiani di merda – che saranno vigili affinché la cosa più importante che hanno ottenuto non scivola dalle loro mani – siano completamente fottute nel mese di Dicembre.

Faremo tutto il possibile in modo da infiammare le vostre auto, banche, stazioni di polizia, ambasciate, e anche voi stessi.

Esortiamo le altre cellule FAI in questa regione di partecipare all’offensiva contro lo Stato e il Capitale, e realizzare l’azione diretta anarchica nel modo che ritengono migliore.

I colpi che i settori distinti del Potere danno contro i nostri compagni non restringeranno le pratiche sovversive che sono diffuse nei cuori rivoluzionari.

Salute e anarchia a tutti i combattenti, soprattutto ai compagni imprigionati in Grecia, Italia, Germania, Spagna, Svizzera, Indonesia, Messico, Cile e Bolivia.

SPARGERE IL CAOS E IL FUOCO LIBERTARIO!

Amici della Terra / Federazione Anarchica Informale

$antiago, Cile: Rivendicazione dell’incendio di un autobus a Villa Francia

Il giorno di venerdì 30 novembre, del presente anno, noi, agitatori/ici luddistx ci siamo dati il piacere di veder bruciare una delle loro macchine, prendendoci gioco della loro paura e delle costanti minacce del Potere le abbiamo viste tranquillamente alla televisione, mentre sorridevamo.Piuttosto che le loro “27 ore di amore”*, preferiamo 5 minuti di distruzione, piuttosto che la loro carità preferiamo la solidarietà violenta.

A distanza abbiamo potuto vedere come la 509 bruciava in Av.5 de Abril, sperando che questa azione sia come un segnale di fumo che si spande e abbracci ogni fratello e sorelle in carcere.

Individualidades bacanes (Individualità fantastiche)

* Il riferimento è a un patetico programma televisivo “27 ore di solidarietà per Teleton”, in cui gli spettatori inviano donazioni per la ricerca scientifica.