NELL’ATTACCO CHE GLI È CONSENTITO DALL’AFASIA SOCIALE ODIERNA METTONO IL GATTO CON LE SPALLE AL MURO.
IL GATTO HA IL DOVERE DI RACCOLTE LE SUE FORZE E TOGLIERGLI GLI OCCHI…
Il mondo della resistenza e della lotta, delle decine di occupazioni e degli spazi auto-gestiti, delle infrastrutture auto-organizzate e della reciproca solidarietà e le migliaia delle persone per le quali Villa Amalias fa parte della loro vita, sono una imagine del futuro.
Sono in caccia di chimere e raccoglieranno incubi.
Nelle prime ore del mattino della Domenica, 13 Gennaio, abbiamo attaccato il furgone del Dipartimento dello Stato per gli Affari Politici, che è un ramo del Servizio d’Informazione del Ministero degli Esteri Greco. Non prendiamoci in giro: il Ministero degli Affari Esteri qui, in Tracia, ha dimostrato il ruolo esatto che detiene in questo territorio da decenni. Giusto per ricordare qualche esempio: negli anni ’60 il Dipartimento per gli Affari Politici, sotto il comando dello Stato Greco, deteneva completamente e in piena indipendenza l’amministrazione della minoranza (musulmana) in Tracia. Da allora, e fino al 1995, agenti segreti, sindaci e prefetti erano quelli che hanno deciso di escludere i Pomacchi sulle montagne che circondano la città di Xanthi, ponendo barriere e truppe per controllare il loro ingresso e uscita in e da quella zona. Sono stati loro che hanno ripetutamente inviato l’esercito per effettuare ispezioni sanitarie sulla minoranza. Lo sappiamo molto bene; l’amministrazione di una minoranza viene deliberata con l’obiettivo di ottenere il rafforzamento ottimale delle condizioni stabilite dagli Stati nel gioco degli antagonismi interstatali. I vertici dello Stato Greco assegnano la formulazione della strategia nazionale per la politica estera al Ministero degli Affari Esteri, il quale difende inoltre gli interessi del Capitale greco all’estero.
Ricordiamoci ora come facilmente il Capitale Greco si è espanso nei Balcani negli anni ’90, partecipando a due guerre (la guerra Serbo-Bosniaca, il crollo della Jugoslavia). Dopo aver costruito il consenso nazionale richiesto (raduni per la Macedonia), lo Stato Greco ha preso parte ad entrambe le guerre, in modo da negoziare i propri termini al fine di condividere la torta dopo la guerra. Questo è il modo con qui le trattative con il Ministero Greco degli Affari Esteri vengono fatte; con fascisti e armi da fuoco.
Da parte nostra, riteniamo i Bulgari, i Turchi e tutti gli altri proletari oppressi nostri fratelli e sorelle, a prescindere dall’origine etnica. Siamo aggressivi e ostili a qualsiasi tipo di unità nazionale e qualsiasi meccanismo di stato che mira a salvaguardare i profitti dei padroni e seminare l’odio tra il proletariato multietnico.
Da parte sua, da quando lo Stato ha lanciato il suo attacco frontale contro gli strati più bassi della società, così come le parti del movimento radicale, ha anche invertito il suo discorso pubblico in una maniera che assomiglia con una presa in giro. Lampante esempio è la rinominazione del Ministero dell’Ordine Pubblico in Ministero della Protezione del Cittadino. Dopo questa rinominazione particolare, le forze della sicurezza dello Stato sono aumentate quantitativamente e qualitativamente. Adesso stano effettuando un attacco nel modo più brutale nei confronti di chi sta perturbando e contrastando i piani dei padroni.
Con questo discorso pubblico invertito, le fecce hanno il coraggio di parlare di “anomia”. Parlano di anomia mentre portano alla gogna persone nei mezzi di comunicazione, senza neanche aspettare il loro processo (o anche senza avere alcuna prova incriminante contro di loro in primo luogo). Parlano di anomia, nonostante il fatto che hanno dichiarato guerra alla società, costringendo così tanti proletari di stare nelle code dei sussidi per un piatto di zuppa o di suicidarsi. Parlano di anomia, mentre mantengono fondi personali nascosti nelle banche all’estero, aiutati dalle loro leggi stabilite. E allora si, per loro, siamo individui anomici perché non riconosciamo a nessuno il diritto di determinare le nostre vite con la legge. Siamo individui anomici perché abbiamo scelto di essere ostili allo Stato, i piani del Capitale, i fascisti e i loro lacchè. Siamo individui anomici perché abbiamo scelto di prendere in carico la nostra vita e lottare per la nostra dignità, invece di camminare con la testa bassa.
Solidarietà con i perseguitati dell’occupazione di Villa Amalias, l’occupazione di Skaramaga, e le Radio-zone di Espressione Sovversiva 98FM
Solidarietà con quelli in lotta dentro e fuori dalle mura delle prigioni
Assumiamo la responsabilità per l’attacco di ieri sera (15/01/2013) nella filiale di Marathon Bank a Brooklyn. Attraverso questa azione inviamo un messaggio di solidarietà rivoluzionaria agli 166 compagni che sono stati arrestati o detenuti nelle ultime due settimane ad Atene.
La Marathon Bank -che è stata una filiale del grande gruppo di Piraeus Bank- è stata scelta come bersaglio per la considerazione che, in ultima analisi, ogni traccia del Capitale greco dovrebbero essere ritenuto responsabile per il terrore bianco, che è in continuo vigore dall’apparato repressivo dello stato greco.
L’attacco di ieri sera cerca di promuovere la domanda del superamento della solidarietà dagli arbitrari (ma ancora comunque repressivi) confini imposti dai dominatori di questo mondo. Per questo motivo, dedichiamo questa azione a Kerry Cunneen e utilizziamo questa opportunità per inviare saluti rivoluzionari a questo compagno in lotta contro la moderna inquisizione che si svolge qui negli Stati Uniti.
La solidarietà è la nostra arma, e non conosce né confini né barriere.
Nelle prime ore del 16 Gennaio 2013 abbiamo trovato un posto conveniente per esprimere la nostra rabbia e la solidarietà con la recente ondata di attacchi contro gli spazi anarchici/autonomi in Grecia.
Sulla parete bianca e incontaminata della banca Halifax su London Road (centro di Brighton) abbiamo dipinto “SOLIDARIETÀ CON LE OCCUPAZIONI IN GRECIA” in grandi lettere verdi, accompagnato da A.C.A.B., un grande simbolo delle occupazioni ed una A cerchiata in vernice nera. Questa è solo una piccola espressione della nostra volontà di colpire di nuovo in questi tempi che sono difficili ed oppressivi per tutti noi. (Purtroppo non abbiamo nessuna foto della nostra arte.)
Solidarietà con gli occupanti e gli anarchici di tutto il mondo.
Le occupazioni sono la nostra casa
e per noi i nostri compagni sono casa
la nostra casa è la solidarietà
la strada è la nostra casa
la nostra casa è il fuoco che brucia dentro di noi
e nessuno ci può sfrattare da questa casa
e per quante più mura potete prendere
ci troverete di fronte a voi
nella nostra lotta per l’auto-organizzazione, l’autonomia, l’uguaglianza, l’anti-autoritarismo
Solidarietà con tutti coloro che lottano
Anarchici/anti-autoritari di Heraklion, Creta (Gennaio 2013)
Dal 18 al 25/1/2013 riprendo l’iniziativa, sempre debole ma pur iniziativa, di uno sciopero della fame per interrompere ancora i lunghi silenzi imposti dalla repressione e dall’inazione, per alzare ancora una voce, una voce debole ma almeno voce, di solidarietà, d’apprezzamento e partecipazione alle iniziative di chi continua ad agire e costruire solidarietà e lotta attiva, di chi continua ad osare e ad accrescere continuità fuori e dentro le galere .
-Estratto dal recente comunicato di Marco Camenisch dalla prigione Lenzburg, in Svizzera, contro il prossimo incontro annuale del World Economic Forum in Davos e sempre in solidarietà con i compagni imprigionati o latitanti in lotta, così come per il sostegno delle varie iniziative e gruppi che lottano per la liberazione dei compagni in tutto il mondo.
Il compagno anarchico Marco Camenisch è stato incarcerato per poco più di 21 anni consecutivi, quindi si qualifica per il rilascio condizionale dal momento che ha già scontato i 2/3 della sua condanna. Per questo motivo, dei prigionieri solidali in Italia hanno anche agitato per azioni contro obiettivi-strutture di interessi svizzeri.
Ecco un richiamo mondiale per giorni di azioni decentrate per il 5-6 Febbraio 2013:
“Il prigioniero anarchico Marco Camenisch è stato confinato nelle carceri italiane e svizzere per due decenni. Negli anni ’70 e ’80, ha preso parte alle lotte militanti del movimento anti-nucleare. La prima volta che è stato incarcerato era nel 1981. Dopo essere fuggito dal inferno Regensdorf (vicino a Zurigo), è stato rinchiuso di nuovo in Italia nel 1991. Nel 2002 Marco è stato consegnato alle autorità svizzere dagli infami statalisti italiani. Entro il 2012 aveva scontato due terzi della sua pena detentiva. La pratica abituale in Svizzera è che i prigionieri che hanno esposto una cosiddetti buona condotta vengono rilasciati dal carcere in libertà vigilata dopo aver scontato due terzi della pena. Dal momento che Marco non ha mai cessato di lottare anche in prigione, ed ha fermamente espresso il suo odio nei confronti del sistema dominante così come le sue prospettive anarchiche-ambientali, la sua liberazione dal carcere è stata ripetutamente negata.
Marco è solo uno tra i tanti. Ci sono persone in tutto il mondo in carcere che non sono stati soppressi da queste relazioni di sfruttamento e di dominazione, e continuano a lottare per le proprie idee. E i detenuti sono solo una piccola parte. Ovunque le persone stanno lottando contro l’oppressione delle autorità e delle istituzioni al di fuori delle mura. Insieme con le nostre lotte quotidiane, è sempre importante non dimenticare i nostri compagni che sono dietro le mura e non lasciarli marcire in prigione.
Le prigioni sono l’espressione di una società basata sulla repressione e lo sfruttamento. Sempre più persone che si sono opposti all’ordine costituito sono stati rinchiusi o etichettati come malati mentali. La custodia è lo strumento idoneo nelle mani del potere che dà agli dominatori l’opportunità di sbarazzarsi dalle persone resistenti e mantenere ancora la sua costituzionalità ipocrita.
Non lasciamoci intimidire dalle loro minacce e dagli apparati della repressione!
È chiaro per noi, la libertà deve essere combattuta! Non può essere richiesta dallo Stato!”
Non c’è bisogno di aspettare fino ad allora. Il Febbraio può essere solo il picco delle azioni. C’è una campagna di solidarietà in corso, che ha avuto inizio il Dicembre del 2012 con lo sciopero della fame degli anarchici Gabriel Pombo Da Silva ed Elisa Di Bernardo nelle carceri tedesche e italiane, rispettivamente, così come un’azione di solidarietà in tribunale dal prigioniero anarchico Theofilos Mavropoulos e dei membri dell’O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco in Grecia.
Avete sfrattato i nostri palazzi, imprigionato i nostri compagni, e attaccato le nostre manifestazioni. Abbiamo dato fuoco ai vostri uffici, le vostre banche e le vostre filiali di servizi. Avete represso il movimento sovversivo e radicale, al fine di “vendere” la pace, l’ordine e la sicurezza. Avete lanciato attacchi contro di noi perché volete strizzare l’occhio ai vostri elettori di destra che stanno deviando dalle vostre file verso l’Alba Dorata, al fine di mostrali che siete ugualmente fascisti. Tentate di mantenere il vostro dominio, investendo nel confronto con l”illegalità”. Ci combattete solo per nascondere i vostri scandali più spregevoli, la vostra corruzione e coinvolgimento/corruzione negli affari. Condannate la violenza, mentre gettate intere popolazioni nella miseria. Programmiamo la fine del vostro mondo. Gettiamo già le basi per la nostra civiltà, e ci a spandiamo continuamente. Non vogliamo avere alcun rapporto con i vostri valori marci. Solidarietà, libertà, uguaglianza. Questi sono i nostri principi. Togliete le mani dai nostri progetti e dai nostri compagni. I vostri sforzi per fermare la nostra espansione cadrà nel vuoto. Ciò è stato dimostrato dalla manifestazione di protesta il Sabato 12/01; questo è stato dimostrato dalle notti fiammeggianti prima di oggi.
Rivendichiamo la responsabilità degli attacchi incendiari di tre giorni (Venerdì/ Sabato/Domenica, 11-13/01)
– Su le filiali locali delle seguenti organizzazioni:
Gli uffici del partito Nea Dimokratia a Dafni, Halandri, Glyfada, Argyroupoli e Kypseli,
gli uffici del partito PASOK a Glyfada,
gli uffici dell’Ente Pubblica dell’Elettricità a Menidi
– Sui sportelli bancari (ATM):
a Vyronas (due bancomat nello stesso quartiere), Nea Smyrni, Neo Iraklio, Kaisariani (due bancomat nello stesso quartiere), Kypseli, Papagou, e Drapetsona (due bancomat nello stesso quartiere)
– Due filiali bancarie a Kaisariani
– Una macchina del corpo diplomatico ad Elliniko
– Un veicolo delle Poste Elleniche (ELTA) a Ilion
– E, infine, la moto di un poliziotto a Zografou.
Solidarietà agli occupanti di Villa Amalias, Skaramaga e Lelas Karagianni, e agli compagni che sono perseguiti.
Il 9 Gennaio 2013 non molto dopo mezzanotte alcuni veicoli di proprietà di ufficiali della prigione di Bristol, Cambridge, Horfield, sono stati danneggiati usando sverniciatore e lacerando i pneumatici davanti, questo è successo in Brynland av. in Ashley down. Gli ufficiali sono intrinsecamente legati a un sistema che mantiene le persone sottomesse e al loro posto, ogni giorni veniamo monitorati, ma oggi 9 gennaio quegli ufficiali con le loro auto danneggiate sentiranno di essere stati loro osservati, questo è stato molto semplice da fare, non c’è bisogno di nessuna capacità élitaria, la nostra lotta è da entrambi i lati del muro e da entrambi i lati della moneta, ci sono lezioni che devono essere imparate da tutti, alcuni per ragioni di sicurezza hanno scelto di lottare da una posizione di clandestinità e altri sono una faccia pubblica, creano reti, escono all’esterno e portano dentro sangue nuovo. Questo piccolo attacco è stato fatto con tutti gli animali e gli umani in gabbia ben presenti nella nostra mente.
In solidarietà con la campagna contro la strada di collegamento Bexhill-Hastings, attivisti hanno sabotato i tentativi degli impresari di costringere gli animali selvatici locali a migrare lontano dal sito dove si vorrebbe costruire la strada.
Rete metallica e porte di legno coprivano tutte le entrate delle tane dei tassi nell’area, in un tentativo di incoraggiare i tassi a spostarsi in tane costruite dagli umani prima della stagione degli accoppiamenti. La rete e le porte che circondavano le tane dei tassi sono state quindi smantellate per incoraggiare i tassi a rimanere nell’habitat che hanno scelto.
Reti da pesca sono state posizionate dagli impresari con in mente lo stesso obiettivo, una copertura di plastica fissata lungo la strada un piede sotto terra e un piede sopra, forzava le salamandre, gli insetti ed altri piccoli animali ad andarsene dalla zona. Quindi anche queste reti sono state attaccate, strappate dal suolo e distrutte.
Non solo queste azioni permettono alle creature selvagge di rimanere dove vogliono, ma rallentano la costruzione della strada, visto che gli impresari cercano di dipingere di “verde” la loro insensata distruzione degli habitat animali e degli ambienti locali naturali “risparmiando le vite degli animali”, e non possono procedere con la costruzione della strada finchè non dicono di essere certi che gli animali selvatici locali sono migrati dal sito della distruzione ecologica.
Dopo aver visto lo sconcerto dei periti alla vista delle reti distrutte, queste azioni di sabotaggio non potranno che continuare ed aumentare di intensità finchè coloro che scelgono il profitto alla vita non avranno sofferto almeno allo stesso modo nella loro lotta per il controllo assoluto e la distruzione del mondo naturale.
Nella tarda notte piovosa del 5 Gennaio una cellula ALF ha attaccato una pattuglia di polizia vuota con una bottiglia molotov. Questa pattuglia era parcheggiata lì per intimidire o deviare ulteriori attacchi o proteste contro la residenza di Megan Halprin o i negozi di pellicce Snowflake che questa possiede. Tuttavia, l’aumentata presenza di polizia non fermerà i nostri leggiadri e vittoriosi attacchi. Non fraintendete, questa è guerra. Questa è una guerra di pellicce. Questa è una guerra di classe. L’élite e la polizia sono il nemico e saranno trattati come tali. Non c’è dubbio che l’oppressione verrà, che sia in forma di arresti, persecuzione da parte dello stato fascista o da parte di un ex compagno diventato spia che non riesce a reggere la tensione. Dobbiamo restare forti e uniti. Se infami, sei un elemento dello stato e sarai trattato come il nemico. ALF vive e sta bene. Megan Halprin non sarai mai al sicuro. Polizia non sarai mai al sicuro. Avreste dovuto aspettarci.
Contro il mondo che crea aeroporti, impianti nucleari, linee ad alto voltaggio…
Per festeggiare il nuovo anno, durante i fuochi artificiali, nel cuore della Foresta un gruppo di individui equipaggiati di seghetti si sono diretti verso un traliccio dell’elettricità della ZAD [per gli sviluppatori è la Zone d’Aménagement Différé = “zona di sviluppo differita”, per noi è una Zone À Défendre = una zona da difendere]. Per mezz’ora, sono stati in tutta tranquillità in grado di segare due gambe della torre.
Questa azione punta a rafforzare la solidarietà tra gli occupanti della ZAD e coloro che lottano contro la costruzione della linea EHV Cotentin-Maine, e più in generale contro la centralizzazione delle fonti di energia (specialmente quella nucleare).
Era tempo che la convergenza delle lotte si trasformasse in azione.
Da questo momento, i tralicci della zona finale di autonomia sono in pericolo.
Per ogni sgombero, un traliccio attaccato! Per ogni attacco della polizia, un traliccio attaccato!
Non possono mettere uno sbirro sotto ogni traliccio…
Sullo striscione in alto si legge: “IL FASCISMO NON PASSERÀ”. NO PASARÁN!” e sull’altro in basso: “24 ANNI OCCUPAZIONE LK37”
Il 15 Gennaio, alle ore 12:00 circa, i poliziotti hanno fatto irruzione all’occupazione anarchica più vecchia della Grecia, Lelas Karagianni 37. Solidali e vicini del quartiere sono riuniti a Piazza Amerikis e poi fuori dall’occupazione, cercando di evitare lo sfratto. Ci sono stati alcuni compagni sul tetto dell’edificio, che sono stati catturati dalla polizia.
Poco dopo, sempre più persone sono state radunate vicino all’occupazione sfrattata. Un raduno è stato chiamato per le 15.00 al di fuori del quartier generale della polizia (GADA) del Viale Alexandras in solidarietà con i 14 occupanti che sono stati arrestati dall’interno dell’occupazione di Lelas Karagianni, e una discussione è stato annunciata per le 19.00 nell’Università del Politecnico di Atene (ingresso da Via Stournari).
Tutti i compagni arrestati sono stati rilasciati circa alle 17.00, i poliziotti hanno lasciato il posto e l’occupazione, e Lelas Karagianni 37 è stata rioccupata!
“SOLIDARIETÀ CON L’OCCUPAZIONE DI VILLA AMALIAS VILLA “(striscione appeso all’occupazione di Rosa Nera nel mese di Dicembre 2012)
Il 12 gennaio, dopo il raduno di una contro-informazione microfonica, che si è tenuta nella città di Chania in solidarietà con le occupazioni e gli spazi auto-organizzati in tutta la Grecia, i compagni hanno trovato il tempo per discutere ed hanno deciso di organizzare una manifestazione di solidarietà per Martedì, 22 Gennaio.
La prossima assemblea per un’ulteriore organizzazione si terrà il 15 Gennaio dalle 19.00 nell’occupazione Rosa Nera (sulla collina di Kasteli al porto vecchio).
Compagni solidali riferiscono che l’11 Gennaio 2013 una donna di 25 anni, è stata arrestata per la partecipazione all’O.R Cospirazione delle Cellule di Fuoco secondo le accuse e gli scenari dell’unità antiterrorismo greca. Inoltre, è accusata di ricezione illegale, possesso, trasporto e occultamento di armi da fuoco. I media del regime sono stati immediatamente ordinati dalla polizia di diffondere che il suo materiale genetico è stato presumibilmente tracciato su armi che sono stati trovati sepolti nel campus dell’Università del Politecnico di Zografou nel Novembre 2011 (il 29enne uomo che è stato arrestato pochi giorni fa è minacciata anche con le stesse accuse).
NESSUN PERSEGUITO È SOLO LA SOLIDARIETÀ È LA NOSTRA ARMA
CULMINE – A coloro che amano la rivolta come un arbusto selvatico, per tutta la vita, e dalle proprie radici.
Nelle “nostre” celle, forse con inevitabile ritardo, riceviamo notizie, aggiornamenti, testi e comunicati di azioni… le assaporiamo; sono frasi come linfa vitale, sono cavita calde rosse e dorate in un mondo di sottomissione.
Sono la prova che la solidarietà non è solo una parola vuota; sono la dimostrazione che l’impulso distruttivo di liberazione è necessariamente più forte da ogni speranza di cambiamento.
Le azioni sono le più diverse e si stendono come una tempesta di ribellione per mezzo mondo: dall’Argentina alla Russia, dalla Spagna al Cile, dal Messico alla Grecia!
Sono questi fogli sparsi – nei quali il sigillo della censura nulla può se non ricordarci che c’è sempre una gabbia pronta per chiunque rifiuta l’ordine costituito- e che ci fa battere forte il cuore quando leggiamo le parole di solidarietà e complicità con tutti i prigionieri per i diversi Stati/dittature… E noi siamo solo alcuni dei pochi individui rinchiusi dall’Inquisizione senza tempo.
Con queste poche parole vogliamo dirvi che stiamo bene e con lo stato d’animo nella luna, che non possiamo vedere, ma ascoltare.
Con questo breve testo, vogliamo esprimere la nostra vicinanza a coloro che hanno armato la propria fantasia sovversiva dedicando le azioni dirette a Culmine, il blog anarchico che è stato ingabbiato il 13 Giugno 2012.
Vogliamo estendere la nostra solidarietà piena di forza a tutti i prigionieri dignitosi in lotta di tutto il pianeta, e inviamo un forte abbraccio ribelle agli anarchici di prassi che, con ogni mezzo necessario e in molti angoli del mondo, hanno espresso la loro solidarietà verso di noi.
13 Dicembre 2012
Elisa, prigioniera anarchica. Carcere di Rebibbia, Roma.
Stefano, prigioniero anarchico-individualista. Carcere di San Michele, Alessandria.
(l’odierna manifestazione di solidarietà ha raggiunto anche la zona dei tribunali di Evelpidon)
[15:36] Dalla mattina del 12 Gennaio, poche ore prima di una grande manifestazione di solidarietà che abbia avuto luogo nel centro di Atene, i 92 arrestati dalla rioccupazione di Villa Amalias sono stati portati davanti a un giudice di interrogazione nei tribunali di Evelpidon. Circa 25 compagni sono stati rilasciati fino ad ora, senza cauzione monetaria, ma con il termine restrittivo di presentarsi ad una stazione della polizia una volta al mese. Il procedimento giudiziario sarà lungo.
Nel frattempo, azioni di solidarietà per le occupazioni e gli spazi liberati hanno avuto luogo in diverse città greche, a Salonicco, Patrasso, Chania, Rethymno e Heraklion (a Creta), Mitilini (a Lesvos), così come a Naxos.
[18:55] Ad Atene, un totale di 42 arrestati sono stati rilasciati finora. Secondo le nuove informazioni, sono obbligati a presentarsi ad una stazione della polizia vicina alla loro residenza ogni mese, ma sono anche posti al divieto di uscire dal paese fino al loro processo.
[20:07] Altre 26 persone arrestate dalla rioccupazione di Villa Amalias sono ora rilasciate; 68 sono per le strade.
[22:28] Finalmente tutti i 92 compagni sono stati rilasciati
Combatti… a qualsiasi età (scena dalla manifestazione odierna ad Atene)
Dopo gli avvenimenti repressivi di ieri, dopo l’evacuazione della rioccupata Villa Amalias e l’arresto dei 92 compagni/e che abbiamo partecipato alla rioccupazione, dopo l’evacuazione dell’occupazione simbolica della sede centrale degli uffici della DIMAR (“Sinistra Democratica”) e il fermo dei 38 compagni/e dopo l’evacuazione dell’occupazione di Patission 61& Scaramanga e l’arresto di 8 compagni è arrivata l’ora della giustizia “imparziale” di mostrare i suoi denti.
Dopo la nostra detenzione per più di 24 ore in questura, i 92 arrestati occupanti di Villa Amalias, siamo stati presentati oggi al procuratore accusati di due reati minori e un crimine.
Nei tribunali di Evelpidon, il procuratore confermando il suo ruolo, visto che ha rifiutato di avviare il processo, con la scusa della mancanza delle prove accusatorie, ha rinviato per Sabato mattina. È chiaro che la mancanza di prove (o anche la mancanza di reato) viene cercata di essere recuperata con la nostra processione con gravi accuse, con qualsiasi sacrificio, in modo da guarire, il battuto dalla rioccupazione di Villa Amalias, morale della polizia
Dichiariamo apertamente che non faremo un passo indietro, che non ci terrorizziamo né dalla repressione della polizia, né dalle acrobazie giudiziarie.
Dalle celle di detenzione di GADA solleviamo i nostri pugni, salutando le migliaia dei solidali che negli ultimi due giorni e notti sono stati per le strade, al di fuori del quartier generale della polizia (GADA) e ai tribunali di Evelpidon inviando il messaggio della lotta e della resistenza.
Invitiamo tutte le persone del mondo della resistenza e della lotta di partecipare alla manifestazione di solidarietà alle 12:00 presso Propilea, Sabato 12/01, per dare un’altra risposta massiccia e dinamica all’arroganza del potere.
NEMMENO UN PASSO INDIETRO
TUTTO CONTINUA
I 92 arrestati/e di Villa Amalias
PS. E un’altra cosa… Le uniche persone che possano parlare per i fatti della rioccupazione siamo i 92 arrestati, e certamente non i pappagalli dei media.
Nella notte di Mercoledì, 9 Gennaio, le finestre degli uffici del partito Nea Dimokratia (“Nuova Democrazia”) sono state rotte e bombardate con vernice nella zona di Kamatero.
Abbassate le mani dalle occupazioni e dagli spazi auto-organizzati. Solidarietà con i 92 compagni in cattività, che hanno umiliato il piano che imponeva che la Villa Amalias dovrebbe rimanere sotto l’occupazione della polizia.
Epicentri di illegalità ovunque! Siamo tutti occupanti!
GIÙ LE MANI DALLE OCCUPAZIONI! (striscione all’occupazione di Skaramaga)
Nel pomeriggio del 9 Gennaio, in mezzo alle dure operazioni repressive di Atene, circa 100 compagni di Ioannina hanno deciso di dare una prima risposta infuriata di fronte a questi eventi, ed hanno attaccato il palazzo della giustizia della città con bombe di vernice in solidarietà con entrambe le occupazioni di Atene che erano sotto assedio dalla polizia, ma anche in solidarietà con tutti gli altri spazi autogestiti che sono state colpite dalla repressione recentemente – come l’occupazione Delta a Salonicco, lo spazio sociale Xanadu a Xanthi – in tutta la Grecia ed oltre. Durante la loro azione, hanno gettato vernice anche all’infame politico e grande proprietario immobiliare Kalogiannis – un parlamentare con Nea Dimokratia (il principale partito dell’attuale governo tripartito) della regione di Ioannina – che si trovava a camminare da li.
LIBERTÀ AGLI OSTAGGI DEL 9 GENNAIO! NESSUN PROCEDIMENTO PENALE PER ALCUN COMPAGNO!
Sullo striscione si legge: “Dal Messico alla Grecia: Skaramaga, Villa Amalias e ogni altra occupazione non siano sole! La solidarietà è una delle nostre armi. Non ci aspettate…siamo il vostro incubo peggiore, in carne e ossa, e siamo già qui!”
Nel pomeriggio del 10 Gennaio, compagni da Contra Info hanno messo un striscione sulla ringhiera nel perimetro dell’ambasciata greca in Messico, come un piccolo gesto di solidarietà con i nostri compagni sequestrati nelle evacuazioni di Villa Amalias e l’occupazione di Skaramaga durante la mattina/pomeriggio del 9 Gennaio ad Atene (Grecia).
“Compagno, compagna! È il momento di rompere questo ciclo che blocca le nostre menti e strappare la benda che acceca la ragione, e sputare parole con punta di fuoco, un fuoco che devasta questo sistema corrotto che ci incatena agli artigli del Capitale. E sulle sue ceneri costruiremo questo nuovo mondo di uomini e donne liberi” (dalla canzone “per un mondo nuovo / Por Un Mundo Nuevo” di Los Muertos de Cristo)
Parole di Contro-informazione sputate dal fuocco. Né questo progetto, né la solidarietà in se conosce confini; tanto meno la libertà.
Giù le mani dai centri sociali, una volta per sempre!
Rilascio immediato di quelli rapiti
dai cani dello Stato/Capitale!
Nella notte del 9 Gennaio, abbiamo bombardato con vernice la facciata e la cresta del consolato greco a San Francisco. Avremmo potuto fare di più, ma purtroppo c’è un appartamento sopra il consolato. Questa preoccupazione per la vita è qualcosa che i nostri nemici fascisti non condividono.
All’inizio di quella mattina, sotto la direzione del Primo Ministro della destra Samaras e il suo ministro per l’Ordine Pubblico, la polizia greca ha evacuato la rioccupazione della Villa Amalias e poi ha sfrattato l’occupazione di Skaramaga. Questo è stato sufficiente per suscitare la nostra rabbia e questa modesta azione è fatta per mostrare la solidarietà con i nostri compagni lontani. Ci sta una documentazione sufficiente della collaborazione tra il governo greco e il partito fascista Alba Dorata. La Villa Amalias è stata sfrattata a causa della sua posizione specifica ad Atene, al confine tra il territorio fascista e gli immigrati. È indispensabile che la lotta contro il fascismo si intensifica di fronte a questo assalto.
Questa azione ha preso tre ore della nostra vita. Comprendiamo le persone che si sentono triste e senza speranza, ma vogliamo ricordarvi che è facile agire. La rabbia può essere rilasciata, la tristezza può essere trasformata in gioia. Incoraggiamo le persone a pianificare dimostrazioni contro i consolati e le ambasciate greche, contro le aziende di origine greca e i loro beni, e in generale di scatenarsi contro qualsiasi obiettivo che ritengono degno di assalto. Fate più di noi, fate meglio di noi, e combattete fino in fondo.
1, 100, 1000 Ville Amalias! Difendiamo tutte le occupazioni!
Un totale di 8 arrestati dall’operazione dell’evacuazione dell’occupazione di Skaramaga (di cui quattro hanno dichiarato che fossero residenti all’occupazione, mentre uno è minorenne), sono stati rilasciati il 10 Gennaio. Di seguito è riportato un testo dell’Assemblea per l’Azione Antispecista (un gruppo di partecipanti al progetto dell’occupazione), così come un aggiornamento dal collettivo dell’occupazione di Skaramaga.
“NULLA È FINITO; TUTTO INIZIA ORA… SOLIDARIETÀ CON VILLA AMALIAS – Azione Antispecista” (striscione sollevato al cancello principale dell’Università del Politecnico di Atene, in Via Patission, nel mese di Gennaio 2013)
• Annunzio per quanto riguarda l’operazione di sgombero contro l’occupazione di Skaramaga e l’arresto dei nostri compagni
10 Gennaio, 03:36
Nel pomeriggio del Mercoledì scorso (09/01) lo Stato ha attaccato l’occupazione Patission 61 & Skaramaga, in un’altra esibizione di potere dalle figure cupe della repressione e dei loro padroni, dopo una causa che è stata depositata la mattina stessa da Christos Fotiou, presidente del NAT (Fondo di Pensioni per la Marina Mercantile, autoproclamato proprietario dell’edificio).
Sette dei nostri compagni erano all’interno dell’edificio durante l’invasione, e diverse ore dopo, sono stati trasferiti al quartier generale della polizia. Un altro compagno che era appena fuori l’edificio è stato arrestato pure, è stato portato alla stazione della polizia di Omonia e poi al quartier generale della polizia.
Sappiamo, dalla nostra comunicazione con un avvocato che era al quartier generale della polizia, che sono ancora detenuti al 11° piano. In precedenza, abbiamo cercato di portare prodotti alimentari vegani ai nostri compagni, ma la polizia ha rifiutato di accettare questi prodotti prima delle 02:30, anche se tutti quanti erano arrestati senza cibo per circa 12 ore, dal quanto l’operazione era iniziata.
Sette degli detenzioni sono state trasformate in arresti, ed adesso si trovano ad affrontare accuse di infrazione e disturbo della pace domestica, violazione della legge per le armi e per fuochi d’artificio. Essi saranno sottoposti ad un procedimento al tribunale di Evelpidon nel mattino.
Rilascio immediato degli arrestati dell’occupazione di Skaramaga
Rilascio immediato degli arrestati dell’occupazione di Villa Amalias
Solidarietà con tutti gli squat
“OCCUPAZIONE VILLA AMALIAS PER SEMPRE – SOLIDARIETÀ CON GLI ARRESTATI” (striscione appeso all’occupazione di Skaramaga dopo l’operazione della polizia in Villa Amalias il 20 Dicembre 2012)
Le persone arrestate ieri nella rioccupazione di Villa Amalias sono state trasferite al quartier generale della polizia (quindi, un totale di 92 compagni sono ancora in custodia temporanea, il 93° detenuto, che era minorenne, è stato rilasciato).
Gli arrestati dopo l’evacuazione di ieri dell’occupazione di Skaramaga sono stati rilasciati. Sei tra loro (tutti adulti) sono in attesa del processo per il 24 Gennaio 2013. Il nostro settimo compagno (minorenne) sarà probabilmente sottoposto ad un procedimento domani, 11/01 (forniremo aggiornamenti).
L’ottavo compagno, che è stato catturato ieri in strada, è stato finalmente rilasciato la mattina senza alcuna accusa.
Oggi, gli avvocati della difesa hanno chiesto un rinvio chiedendo che Christos Fotiou (presidente del NAT) partecipa al processo, poiché egli è colui che ha intentato una causa contro gli abusivi. I giudici lo chiameranno a testimoniare all’udienza successiva.
Secondo un rapporto di solidali, il 9 Gennaio 2013 un 29enne è stato arrestato nella città di Corinto, accusato di partecipazione all’O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Ciò che le autorità hanno mostrato/scoperto come prova a carico sono state delle presunte impronte trovate nella casa di Volos due anni fa e, per di più, su un oggetto mobile! Il 29enne sarà interrogato da un investigatore speciale il 10 Gennaio.
NESSUN PERSEGUITO DEVE ESSERE LASCIATO SOLO, LA SOLIDARIETÀ È LA NOSTRA ARMA.
I cani dello Stato hanno invaso le occupazioni di nuovo;
metteremo in fiamme tutta Atene, questo è quello che faremo.
Nelle prime ore del mattino del 10 Gennaio, abbiamo interrotto il flusso del traffico all’incrocio delle strade Karaoli e Dimitriou, nel quartiere di Vyronas, abbiamo messo bidoni della spazzatura in mezzo alla strada e li abbiamo dato fuoco. Abbiamo dipinto slogan in solidarietà con le occupazioni ed abbiamo gettato pitture sulla facciata del municipio locale. È stato un minimo segno di solidarietà con l’occupazione di Villa Amalias e dei nostri compagni arrestati.*
Se solo le nostre case fossero come le occupazioni…
*Dagli arrestati del 09/01, dopo la rioccupazione di Villa Amalias Villa, 93 persone sono ancora detenute e minacciate con accuse penali. Sono state portate al tribunale di Atene, ma sono state riportate alla questura la sera del 10 Gennaio. Nel frattempo, è stato confermato che diversi oggetti dall’interno di Villa Amalias sono stati caricati su camion a mezzogiorno e poi rimossi dall’edificio.
Dopo lo sgombero e gli arresti all’occupazione di Villa Amalias durante la mattina del 9 Gennaio, un raid della polizia nell’occupazione di Via Patission 61 & Skaramaga è in corso. Verso le 15.00pm, gli squadroni anti-sommossa hanno sfondato la porta ed hanno fatto irruzione nell’edificio.
Breve annuncio dal collettivo dell’occupazione di Skaramaga circa il raid:
15.56pm: Un raid della polizia si è svolto oggi (9/1) alle 15.00 nell’occupazione di Via Patission 61 & Skaramaga. Sette compagni sono all’interno dell’edificio (attualmente testimoniando alla perquisizione della polizia nell’occupazione). L’operazione repressiva è venuta vendicativamente, poche dopo la ri-occupazione di Villa Amalias e l’occupazione della sede della DIMAR, che ha portato al loro sfratto così come all’arresto e la detenzione di circa 150 compagni.
Il governo tripartito, la polizia e il NAT ( Cassa Pensione della Marina Mercantile, che rivendica la proprietà del palazzo) sono i principali responsabili di questo attacco. Essi ci troveranno contro di loro.
Giù le mani dalle occupazioni! Liberazione immediata di tutti i detenuti/arrestati!
Ritiro immediato delle forze di repressione da entrambe le occupazioni di villa Amalias e Skaramaga