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Italia – Operazione Ardire: Comunicato di Stefano Fosco dal carcere di Pisa

LIBERI TUTTI

Un brigante in gabbia

Con il fraterno appoggio solidale dei compagni e delle compagne della “Cassa antirep. delle Alpi occidentali”, comunico quanto segue:

Il 13 giugno 2012 sono stato tratto in arresto a Pisa, assieme alla mia compagna Elisa, all’interno dell’“Operazione Ardire” della procura di Perugia. I carabinieri del ROS hanno sfondato la porta e mi hanno condotto in caserma, in cui sono stato schedato e sottoposto al prelievo del dna e dove ho subito una pesante provocazione. In seguito sono stato ristretto presso il carcere Don Bosco di Pisa.

Il 16 giugno sono stato interrogato dal gip, ma – ovviamente – mi sono avvalso della facoltà di non rispondere. Il passo successivo a livello legale sarà il tribunale del riesame.

Per ragioni che spiegherò a breve, sono stato impossibilitato ad accedere a qualsiasi canale informativo e pertanto ho una visione piuttosto ristretta di quel che è accaduto. Ad esempio, non conosco chi siano gli indagati, oltre a noi dieci tratti in arresto, e nemmeno conosco dove siano state effettuate le 40 perquisizioni.

L’ordinanza di custodia cautelare nei miei confronti è di oltre 200 pagine, e in essa le accuse che mi vengono imputate sono piuttosto pesanti: ideologo ed esecutore materiale di una serie infinita di azioni dirette, oltre a coordinamento e propaganda di campagne solidali con i prigionieri anarchici di tutto il mondo. Ma, nel merito delle accuse ritornerò in futuro dopo una attenta analisi delle carte processuali.

Anticipo solo che lo schema seguito dagli investigatori sembra ripercorrere in pieno i tanti teoremi accusatori degli anni Settanta e Ottanta. La differenza fondamentale è che stavolta al centro dell’attenzione c’è il blog anarchico “Culmine”. Su questo punto, ovvero sulla presunta libertà di contro-informare ai tempi di internet, sarà doverosa una riflessione all’interno del movimento anarchico internazionale.

Essendo imputato di 270 bis e 280 sono stato classificato in A.S.2, ovvero devo scontare la carcerazione preventiva in un regime di Alta sorveglianza. Ma il carcere di Pisa, in cui mi trovo, non ha sezioni per l’A.S. ed è così che non ho socialità e faccio l’aria da solo in una sorta di isolamento informale!

È molto probabile che mi trasferiranno in un carcere che abbia delle sezioni i A.S.

I tanti compagni che mi conoscono da decenni sanno quanto sia importante per me il contatto con gli anarchici e le anarchiche. Se in questi giorni non avete avuto mie notizie, nemmeno un saluto, è perché sono stato impossibilitato a farlo.

In pratica, dal giorno del mio arresto fino al 22 giugno, giorno in cui mi è stata notificata la censura della corrispondenza, non ho ricevuto nulla, ma proprio nulla da parte dei compagni, nonostante i siano stati spediti telegrammi, cartoline, lettere solidali. Nel frattempo avevo scritto 13 lettere, utilizzando i pochi indirizzi memorizzati, e non ho idea se tali missive siano mai state recapitate. Pertanto, in dieci giorni di prigionia ho subito il blocco e sequestro totale di tutta corrispondenza, in entrata e in uscita. Non ho idea di quanto legale sia tale trattamento e, da anarchico, non mi interessa impugnarlo. Ci tengo solo a far conoscere questo pericoloso precedente negativo con un anarchico. Tratto in arresto e “desaparecido” dallo Stato italiano per dieci giorni, senza neanche poter ricevere telegrammi solidali. Per carità, nessun vittimismo, solo una constatazione di quel che il sistema si prepara a fare contro noi anarchici.

Il giorno stesso dei nostri arresti è intervenuta anche il ministro degli interni, stesso copione già visto con l’arresto dei compas cileni coinvolti nel caso “Bombas”, dei compagni greci della “Cospirazione delle cellule di fuoco”, degli arrestati in Bolivia. Anche su questo, ovvero sulla internazionale della repressione anti-anarchica, bisognerà riflettere.

Oltre alla censura della corrispondenza, ho il divieto di incontro e di corrispondenza con la mia compagna Elisa, rinchiusa nel femminile del carcere di Pisa.

Fino ad oggi, per i motivi sopra esposti, non mi è stato possibile contattare i miei coimputati/e, dei quali non avevo nemmeno il recapito. Annuncio che, appena dopo il riesame, inizierò a preparare la mia difesa tecnica con la quale smentirò, punto per punto, le tante menzogne diffuse in questi giorni. I compagni anarchici che mi conoscono da decenni sanno bene che non sono così sprovveduto, come vorrebbero far credere. Questo è il mio quinto 270 bis, in precedenza sono stato assolto o archiviato prima del processo per analoghe associazioni sovversive da parte delle Procure di Genova, Lecce, Torino e Firenze.

Da individualista quale sono, ho sempre trovato affascinante il percorso dell’antigiuridismo anarchico, e sulle mie spalle di pregiudicato ho una condanna per “Oltraggio all’onore e al prestigio del corpo giudiziario”, ma credo che tale percorso abbia dei limiti, soprattutto quando ci si trova dinanzi a un teorema accusatorio pieno di menzogne, manipolazioni e clamorosi errori di traduzione.

Per preparare la mia difesa tecnica – si badi bene, senza accettare nessun interrogatorio da parte della giustizia – ho bisogno di un grande aiuto da parte del movimento anarchico, italiano e non solo. In pratica, devo ricostruire con documenti, comunicati, articoli e libri la storia dell’anarchismo d’azione degli ultimi decenni. Di volta in volta segnalerò i materiali dei quali avrò bisogno. Ovviamente mi auguro che qualche compagno smanettone salvi tutto il data-base di Culmine, con una particolare attenzione alla cronologia dei post pubblicati. Più copie saranno salvate e meglio sarà. (Occhio, quando consultate Culmine evitate di fare commenti a voce alta, potreste essere arrestati all’istante!)

Tutti noi anarchici sappiamo che un giorno o l’altro potremmo finire dietro le sbarre, ma quel che colpisce in questo caso è il feroce accanimento nei confronti di due carissimi amici e compagni: Marco e Gabriel che, per ragioni diverse, erano prossimi a una decisiva svolta della loro lunghissima situazione detentiva. Colpisce soprattutto quel che si dice contro Marco e penso sia urgente che il movimento anarchico internazionale si ponga l’obiettivo di valutare come sostenerlo in maniera efficace.

Non ho idea se mi verrà recapitata tutta la corrispondenza.

Io risponderò a tutte le lettere e cartoline che riceverò. Per via della censura, vi consiglio di inviarmi in maniera separata materiale scritto in italiano da quello scritto in altre lingue (spagnolo e inglese).

Invio un forte abbraccio ai compagni e alle compagne che mi/ci hanno espresso la propria solidarietà, come il corteo spontaneo di Trento, quello di Perugia o il manifesto di Pisa.

Un abbraccio carico di cariño al Tortuga!

Un caro saluto ribelle dal brigante in gabbia

Stefano Gabriele Fosco
C.c. di Pisa, via Don Bosco 43, IT-56127 Pisa
24 giugno 2012

Atene: Attacchi incendiari da parte della nuova Cospirazione delle Cellule di Fuoco/FAI-FRI

Questa traduzione del testo dei Gruppi Rivoluzionari per la Dispersione del Terrore che in precedenza era resa pubblica dal Contra Info qui è dedicata ai tutti/e compagni/e in Italia che nell’ultimo periodo vengono pressi di mira per l’ennesima volta da parte delle autorità. La solidarietà è l’arma del popolo!

Assunzione di responsabilità per gli attacchi incendiari da parte dei Gruppi Rivoluzionari per la Dispersione del Terrore (CCF/FAI-FRI)

I lupi non possono essere imprigionati, non possono essere domati

La citazione seguente è dedicata agli rivoluzionari anarchici Giannis Michailidis e Dimitris Politis, che sono ricercati per la partecipazione all’organizzazione rivoluzionaria anarchica CCF e non si arrenderanno mai! Che i nostri incendi vi diano forza e le nostre ceneri nascondino le vostre tracce, fratelli.

“Se mi guardo attorno mi vien voglia di vomitare. Da una parte lo scienziato a cui devo credere per non essere ignorante. Dall’altra il moralista e il filosofo dei quali devo accettare i comandamenti per non essere un bruto. Poi viene il Genio che devo glorificare e l’eroe innanzi al quale devo inchinarmi commosso.

Poi viene il compagno e l’amico, l’idealista e il materialista, l’ateo e il credente e tutta un’altra infinità di scimmie definite e indefinite che vogliono darmi i loro buoni consigli e mettermi, finalmente, sulla buona via. Perché – naturalmente – quella su cui cammino io è una via sbagliata, come sbagliate sono le mie idee, il mio pensiero, il mio tutto.

Io sono un uomo sbagliato. Essi – poveri pazzi – sono tutti pervasi dall’idea che la vita li abbia chiamati ad essere sacerdoti officianti sull’altare delle più grandi missioni, poiché l’umanità è chiamata a dei grandi destini…

Questi poveri e compassionevoli animali deturpati da bugiardi ideali e trasfigurati dalla pazzia, non hanno mai potuto comprendere il miracolo tragico e giocondo della vita, come non hanno potuto accorgersi mai che l’umanità non è affatto chiamata da nessun grande destino. Se qualche cosa avessero compreso di tutto ciò, avrebbero almeno imparato che i cosiddetti loro simili non hanno voglia affatto di rompersi l’osso spinale per cavalcare l’abisso che l’uno dall’altro separa.

Ma io sono quel che sono, non importa cosa.

E il gracidare di queste multicolori cornacchie altro non serve che a rallegrare la mia personale e nobile saggezza. Non udite, o scimmie apostoliche dell’umanità e del divenire sociale, qualche cosa che romba al di sopra dei vostri fantasmi?

Udite, udite! È lo scrosciare saettante delle mie furibonde risate, che su, nell’alto rimbomba!
[Renzo Novatore, con pseud. Brunetta l’Incendiaria]

Innanzitutto vogliamo chiarire che lo scopo di questa analisi non è affatto la formulazione di una teoria. Invece, si sceglie come mezzo per la diffusione della visione rivoluzionaria ed ha come scopo principale il consolidamento pratico e il rafforzamento delle resistenze collettive all’autorità, nello stesso modo in qui essa indebolisce i rapporti personali e priva di significato la vita quotidiana.

Il contesto storico odierno trova il capitalismo in tumulto ed i equilibri interni della società in mutazione. I meccanismi inerenti al sistema per la sua riproduzione ed auto-equilibrio funzionano sempre più intensamente. Così, i Stati, come il meccanismo di base per assicurare il totalitarismo, si impegnano a rafforzare tutti i loro mezzi di sottomissione pratici ed indiretti.

In questa condizione, come previsto, sempre più gruppi sociali entrano in contatto con il lato disgustoso dell’autorità. Questo non significa che le persone elaborano le loro esperienze nello stesso modo. Sono pochi quelli che finora concepiscono la vera natura disumana del capitalismo. La sua anima maliziosa. Ancora più meno sono quelli che hanno le palle per liberarsi nella prassi, anche se brevemente, dai quadri soffocanti del potere. Per questo motivo è assurdo di credere che sia possibile, così semplice, un cambiamento del mondo, una rivoluzione mondiale. Tuttavia, la guerra con il potere esiste ed esisterà per sempre, fino a quando anche un unico uomo si sente limitato ed evaderà dalla sua prigione.

Noi seguiamo il nostro cammino attraverso la rete caotica dell’autorità che si estende nella società. L’obiettivo è l’annullamento con la prassi della più profonda concezione di restrizione che possiamo identificare in qualsiasi situazione. Per raggiungere questo obiettivo scegliamo azioni che per la etica della società sono estreme. La legge della città è rimasta la stessa con la legge della giungla. Dopo quasi 4000 anni di evoluzione della civiltà, l’uomo non è riuscito ancora a superare con la sua logica il gioco contenzioso della dominazione del più forte. Allora attacchiamo furiosamente l’esistente, non per vincere in qualche battaglia di superiorità, ma per distruggerlo completamente. Proclamiamo, con ogni nostra azione, la guerra a qualsiasi cosa rafforzi o rappresenta il potere del cazzo per soddisfare i nostri desideri. Perché abbiamo capito che non c’è altra strada per recuperare la libertà al di là dell’infinita lotta dentro e fuori i confini del sé.

Dovunque ti trovi, scava in profondità.
La sorgente è là sotto.
Non ti preoccupare, se la gente
cupa griderà: “C’è l’inferno, là sotto!”
[Friedrich Nietzsche]

Nella notte di Sabato, 12 Maggio, ad Atene, abbiamo scelto di colpire un veicolo delle Poste Elleniche (ELTA) che era parcheggiato nella Piazza Cyprou nel quartiere di Holargos con un semplice ordigno incendiario di 1,5 litro di benzina, e la chiesa di Aghios Ioannis (San Giovanni) all’incrocio di Via N.Dimitrakopoulou e Petmeza nel quartiere di Makrygiannis (vicino alla collina Filopappou) con 3,5 litri. Il furgone delle Poste Elleniche è distrutto completamente mentre nella casa di Dio sono stati causati danni ingenti. Queste azioni sono state “nascoste” da parte dei media. Per quanto riguarda se sono state fatte, è testimoniato dalle ceneri che abbiamo lasciato nei posti in questione. Quando effettuiamo azioni di questo genere o quando infrangiamo altre leggi, quando rompiamo gli imperativi sociali dissolvendo i confini predeterminati tra di noi per creare relazioni oneste, siamo felici perché siamo liberi. La cosa più importante è la consistenza naturale alle nostre azioni. Parallelamente consideriamo come dato di fatto che vi sia la necessità di dichiarare pubblicamente le nostre azioni rivoluzionarie, come anche il nostro modo di vivere, le nostre pratiche e il codice dei valori che abbiamo creato il quale ci “detta” di seguire questa strada personale verso la realizzazione del sé. Per il massimo livello di coscienza del Potenziale umano.

Il dubbio è fonte di conoscenza. Attraverso il dubbio, l’uomo può realizzare la miseria dell’esistente. Ma per incarnarsi e diventare un’arma utile contro il nemico questo dubbio, ha bisogno di persone decenti, coraggiosi e combattivi con progetti pertinenti. La violenza rivoluzionaria che viene esercitata da queste persone può, nelle circostanze esistenti, essere considerata l’esercizio più diretto ed efficace. Questo perché le “sane” posizioni politiche per noi non sono una mera conciliazione con il nemico, ma una guerra in cui, invece di dialogare con il tuo nemico, lo pugnali.

Infine, vogliamo l’intensificazione delle situazioni. Vogliamo avere contro di noi i padroni del mondo. Conosciamo il potere del nemico e non ci aspettiamo da lui compassione o comprensione. Lo vogliamo nemico, persecutore ovvio. Così, attraverso la nostra posizione pubblica per quello che riguarda le nostre azioni, ogni persona che lo desidera può trovare ragioni chiare per i nostri atti. Non desideriamo coalizioni ed unioni con chiunque indegno che nega il suo stesso potere personale. Non facciamo compromessi, non passiamo la nostra vita come miserabili. Vogliamo che i possessori ci chiamano ladri pisciando nei loro pantaloni.

Dentro e fuori le mura, la solidarietà tra gli anarchici della prassi esiste e si trova nell’intenzione comune delle nostre azioni: per indirizziarsi con passo fiammeggiante verso il culmine nelle nostre idee.

Pertanto, questa lettera di assunzione di responsabilità è dedicata specificamente al Rami Syrianos, il quale ha effettuato un sciopero della fame vittorioso dal 15 al 21 Maggio chiedendo la rimozione del regime speciale di detenzione imposto dai secondini delle carceri di Nigrita a Serres, come anche a tutti i prigionieri decenti.

Continuare a tenere forti, compagni, sempre coerenti. Abbiamo ancora molte esplosioni da dedicarvi.

COSPIRAZIONALITÀ – DIGNITÀ – SODALIZIO

Viva la Cospirazione delle Cellule di Fuoco
Viva l’Internazionale Nera

PS.1: Dobbiamo informare la cellula dei membri imprigionati della Cospirazione delle Cellule di Fuoco che l’oscurità la quale abbiamo scelto per il periodo precedente è dovuta alla ricerca di tecniche e infrastrutture. Restiamo sempre coerenti alle nostre scelte e alla ricerca di nuovi complici.

PS.2: Per quanto riguarda Roberto Adinolfi, direttore della società energetica Ansaldo Nucleare, controllata dal gigante dell’industria aerospaziale e della difesa, Finmeccanica, gli auguriamo delle belle passeggiate con la sedia a rotelle e le stampelle. Ora avrà tempo sufficiente per pensare ai risultati delle sue scelte.

Nucleo Olga, ti ringraziamo!

FAI/FRI
COSPIRAZIONE DELLE CELLULE DI FUOCO
GRUPPI RIVOLUZIONARI PER LA DISPERSIONE DEL TERRORE

Italia: Federico Buono in solidarietà ai arrestati ed indagati

Il testo qua presente è stato vergato nei giorni convulsi del mio processo per furto aggravato. Non ho mai voluto sapere nulla, e non ho chiesto aiuto a nessuno per sapere l’esito.

Nella mia esperienza il mio modo d’agire e un tentativo di negare il diritto e viverlo nell’incertezza -ha reso queste parole più forti… Parole che dedico al mio affine Maurizio e a tutti quelli che nell’indagine messa in piedi dalla suora Manuela Comodi-sceglieranno un modo antigiuridico.

L’attacco Nichilista

Mi muovo nell’ombra.Sento la percezione di un eventualità come il non percorso. Vaghi ricordi.L’insicuro incedere scalfisce la strada in verticale davanti a me stesso.
Sento i miei passi in una frenetica convulsione nel non sapere.
Ricalco il mio spazio essenziale e pongo un cerchio concentrico tra me e la stanzialità temporale.
Divengo l’uno e io in solitudine.
Inseparabile in un assunto continuo nel divenire che annienta il remissivo redimere stanziale dell’evento.
L’evento e in me o davanti a me?
L’immediabilità muove attorno in me individuo.
La mia ombra arma il suo desiderio misantropico ed espone nel proiettarsi in una luce dai continui riflessi:la luce della passività ama la mia ombra.Io mi armo contro di essa.
Esco da un interstizio.Sento delle voci:percepisco,vogliono il mio desiderio nell’affermarmi.Lontano da tutto sono anche accanto in un angolo nascosto nelle arterie maleodoranti delle necropoli  della società umana.
Ho scelto,tengo lontano i ricordi,la passività espande la sua luce e vuole masticare la mia essenza.
Io sono sospinto  contro di essa.Ho deciso di non cedere al “certo”  che completa l’avvicendarsi delle regole della società umana.
Ogni giorno è un momento diverso e lo spazio che racchiude la mia avidità di affermazione tende in un proteso distruggere il passato di un istante prima.
L’istante negato distrugge la normalità..
Ad ogni angolo nascosto sono la mia ombra ed essenza volitiva.
Mi pongo al centro spezzando la speranza di ricordi insignificanti.
Il Tempio della profezia-catalizzatore di eventi ed esperienze-mi richiama e il Demiurgo aspetta un cenno di disperazione.
Non cedo e non l’ho fatto fin dall’inizio.
Il potere Egoista attacca e frammenta a  brandelli la morale,nè vuole il cadavere ancora caldo-per bruciarlo e farlo cenere..
In questo giorno esco allo scoperto-geloso della mia ombra-e dedico queste poche parole ai miei fratelli di sangue e affini inquisiti dalla suora Manuela Comodi.
L’attacco Nichilista non abdica e si rivendica in un continuo incedere delle proprie pulsioni vitali!

Dal mio Inferno Personale
Federico Buono

Italia, Edizioni Cerbero: “Il trionfo del Genio Distruttore”

Ah! l’odore e la puzza si mescolano.

Per scalare il vertice ci vogliono unghie affilate e mani pronte alle ferite più dolorose.

Mentre si scala il vertice di un’umanità decadente, cadono, cadono le rocce che si sgretolano sotto le dita…

Ardire! Osare! Ecco scatenarsi i timori popolari mescolati al Ressentiment verso la nostra sovranità dell’individuo

I sogni e gli incubi di Filippi mi vengono incotro…

Un diavolo indomito si erge sopra le moltitudine nate dal caso.

Un diavolo che non accetta di essere messo a giudizio dalla vostra autorità prossima alla fine…

Dalle vostre chiese ortodosse avete emesso mandati di arresto contro noi, vagabondi del pensiero e dell’azione, noi diavoli del terrore, coloro che sputano e vomitano sopra le vostre statue sacre… noi diavoli del terrore, gli iconoclasti, i nichilisti illegalisti e i rivoluzionari senza un nome…

Tutto quello che nasce è giusto che rovini! Tuonava dalla sua vetta il Goethe!

La vostra unione dei Deboli che chiamate Stato e Società non è immune a questa legge delle cose…

Il Trionfo del Genio Distruttore è quello che vi aspetta…

Non basteranno le scomuniche e i roghi allestiti dai servi di suor.Manuela Comodi…

“Una risposta dello Stato” è stato detto… un riso sacrilego rimbomba nelle celle, per ogni arrestato ci sarà un nuovo rivoluzionario nichilista pronto ad attaccare.

Il fuoco non ci brucia, veniamo da un posto molto più caldo e ci siamo allenati per l’inferno.

Saluto gli affini, i compagni dell’Internazionale Nera i senza nome e gli arrestati e indagati nell’operazione “Ardire”.

Omertà totale e nessuna delega.
Per l’Anarchia e il trionfo dell’Io.

Il trionfo del Genio Distruttore – Maurizio De mone

contatti: VerticeAbisso(chiocciola)distruzione.org

Italia: Niente di cui stupirsi (sull’inchiesta “Ardire” ed i porci Comodi)

L’ennesima inchiesta, portata avanti dall’ennesima procura, contro i compagni anarchici non ci stupisce minimamente perché era nell’aria.

Tutto era stato annunciato specialmente negli ultimi mesi sulle pagine dei media nazionali che stendevano il tappeto rosso per la passerella del pm di turno. A sfilare sotto i riflettori questa volta , e per l’ennesima volta, è la pm Manuela Comodi, sostituto procuratore della Procura di Perugia, già nota sia da molti compagni anarchici sia dagli assidui telespettatori di alcune trasmissioni “tribunali”televisive per quanto riguarda l’omicidio di Meredith Kercher e per cui aveva mandato dietro le sbarre un ragazzo dello Zaire, Patrick Lumumba, giusto perché era di pelle “nera”.

Erano mesi che l’inquisitore di turno mandava “veline” alla stampa cercando di preparare bene l’evento che l’avesse portata sul piedistallo, o al massimo su una poltrona di “Porta a Porta” o “Matrix”.

Il 13 giugno, alle ore 04:00, sotto richiesta della stessa pm Comodi venivano arrestati 8 compagni; perquisiti circa 40 compagni in tutta Italia, in Svizzera, Germania e Grecia e un totale di 24 indagati tutti per 270bis, tranne i compagni arrestati che vengono accusati anche per reati specifici.

Tutti indagati nell’inchiesta “Ardire” contro la Federazione Anarchica Informale.

L’operazione ha avuto la collaborazione dei R.O.S. (reparto operativo speciale dei carbinieri) guidati dal noto comandante Gianpaolo Ganzer (o semplicemente “Escobar”. Il capo caramba gestiva alcuni spostamenti nel traffico di droga e per questo era stato anche condannato a 14 anni).

Nelle prime ore del pomeriggio, dello stesso giorno, gli inquisitori erano già davanti alle telecamere a decantare la loro impresa per aver messo fine alla storia della Federazione Anarchica Informale.

Parole già sentite dagli inquisitori romani qualche anno fa, per quanto riguardava l’inchiesta “Operazione Cervantes”, e nella consecutiva inchiesta contro i compagni che all’epoca erano redattori di “Croce Nera Anarchica”.

Quindi niente di nuovo… se non che a veder negata la propria libertà fisica oggi sono altri compagni e che dall’operazione Cervantes in poi la F.A.Informale si è sparsa come un tumore nei corpi degli stati mondiali e man mano colpisce qualche organo.

Fortunatamente mai nessuna inchiesta ha spento il fuoco di ribellione che vive dentro qualsiasi anarchico che lotta per la distruzione dell’esistente e per una società libera.

In passato c’erano compagni come Bresci, Severino Di Giovanni e Sante Caserio, oggi c’è la Federazione Anarchica Informale e moltissimi altri individui che, anche se non condividono alcuni contenuti della F.A.I., portano avanti l’azione diretta contro gli stati e le loro istituzioni mondiali con i propri contenuti.

Quindi “ad ognuno il suo”; il necessario è che l’azione diretta diventi sempre di più una pratica quotidiana e che un po’ di libri di teorie sull’insurrezione vadano in soffitta insieme ai loro teorici.

SOLIDARIETÀ E COMPLICITÀ CON I COMPAGNI ARRESTATI!
SOLIDARIETÀ CON TUTTI GLI INDAGATI E PERQUISITI!
PER L’AZIONE DIRETTA “COL FATTO”, PER L’ANARCHIA

RadioAzione

Cardiff, Regno Unito: Azione di solidarietà per gli anarchici detenuti in Turchia

Alle 05:00 del 12 Giugno è stato posizionato un striscione e sono stati buttati centinaia di volantini da un parcheggio – multipiano nel centro di Cardiff, nell’ambito della giornata internazionale di solidarietà per i nove anarchici imprigionati in Turchia.

Lo striscione scriveva “Libertà ai prigionieri anarchici del Primo Maggio in Turchia”.

I volantini dicevano: “Durante le manifestazioni del Primo Maggio ad Istanbul in Turchia, gli edifici delle banche e delle corporazioni multinazionali sono stati presi di mira da una serie di azioni. Due settimane più tardi, le case di attivisti hanno subito irruzione e contemporaneamente sessanta persone sono state arrestate in relazione a tali azioni. Nove di queste persone rimangono in prigione. Chiediamo l’immediata liberazione di quei nove compagni anarchici in carcere. Solidarietà con gli anarchici in Turchia.”

I volantini sono stati soffiati sopra la città e molte persone li hanno raccolto con interesse. Lo striscione è rimasto nel parcheggio tutta la notte, ma è stato tolto ad un certo punto la mattina dopo.

SOLIDARIETÀ TOTALE!
FUOCCO ALLE BANCE E ALLE PRIGIONI

Italia: Lettera di Tomo sull’operazione “ardire”

Il caos è alle porte… (sull’operazione “ardire”)

E’ la stessa storia che si ripete.

Nel contesto di una maxi-operazione (“Operazione Ardire”… ma che nome del cazzo è?) contro anarchici ed incendiari della pace sociale, alle 4.00 della notte tra il 12 ed il 13 giugno, subisco una perquisizione domiciliare da parte dei ROS di Perugia e di Bologna, oltre ad un paio di carabinieri locali (anche se con esito negativo, a differenza dell’ultima). Cercavano le stesse cose dell’altra volta: computer, materiale esplodente, ecc.

Questa volta, però, con una simpatica sorpresa: i signori in divisa, per ordine dell’ormai nota suor M. Comodi, mi informano del fatto che è stata aperta un’indagine nei miei confronti, per il solito articolo 270bis.

Voglio comunque chiarire che, sebbene mi sia stato assegnato al momento un avvocato d’ufficio, revocherò ogni difesa legale, poiché nego il diritto e non riconosco nessuna autorità, giudiziaria o meno.

Voglio anche specificare che, come individuo in guerra con la società, supporto la pratica dell’azione diretta e che, quindi, supporto le azioni della FAI.

In ogni caso, una classica retata in grande stile, per la quale, tra l’altro, sono in custodia cautelare una decina di anarchici e sono sotto indagine più di una ventina di persone, tra cui anche alcuni/e compagni/e della CCF, ma è ancora presto per avere un quadro generale della situazione.

Che dire? Sarebbe ripetitivo sottolineare che, nonostante tutti gli anni di galera sotto i quali possono seppellirci, l’incendio che portiamo dentro è ormai inarrestabile. Esso si espande, fiero, ed incontra le fiamme degli affini di ogni dove, coloro che, in un mondo come questo, accettano un’unica posizione: quella dell’attacco.

Questi straordinari compagni, il cui odio brucia come mille soli che splendono nel cielo, sono gli amici ed i fratelli con cui condividiamo rabbia e dolore, lacrime e sorrisi, dubbi e passioni che pesano come macigni e fischiano come piombo; sono coloro che minacciano la società, le sue leggi ed i suoi difensori con la loro stessa esistenza; sono quei ribelli indomiti che illuminano le notti e dipingono le città coi colori della distruzione e della rivolta.

Anche da dietro le sbarre delle carceri o all’interno dei tribunali, i loro sguardi, le loro parole ed i loro pensieri sono armi pericolose e si fanno lime affilate per l’evasione, benché giudici e PM tentino di soffocare in loro qualsiasi barlume di potenza individuale.

Ma questi scarti umani non possono fermare la furia iconoclasta che si sta diffondendo come un virus.

Noi siamo l’infezione… e non c’è nessuna cura. Né per i “padroni”, né per i “servi”.

Il caos è alle porte…

Un gigantesco, incandescente, complice abbraccio di fuoco a voi, compagni.

SOLIDARIETA’ TOTALE CON I RIBELLI ARRESTATI ED INDAGATI

PER LA DISTRUZIONE DELLA SOCIETA’

CHE IL RUGGITO DELLE POLVERI SQUARCI IL SILENZIO DELLA PACE SOCIALE

VIVA L’ANARCHIA!

Tomo, 13 giugno, dal mio Nulla.

maggiori informazioni/aggiornamenti: i, ii

Montevideo, Uruguay: La terra non si vende, la terra si difende!

Proclama letto alla fine della marcia, alle porte del Dinama:

Perché è in pericolo,
perché è unica ma appartiene a tutti,
perché altrimenti  se non la difendiamo siamo complici,
abbiamo deciso di difenderla rompendo il silenzio.

Siamo parte della stessa lotta, la stessa resistenza che sorge in  tutto il mondo. I nostri fratelli sono coloro che ovunque si trovano sono stati  incarcerati, perseguitati e uccisi. Anche sgombrati come è  accaduto oggi in Bella Union Tedhy Ney, cacciati dalla terra per un anno  avevano curavano e su cui avevano vissuto. Come dicono i compagni  co-UTAA: la terra è di chi la lavora e la abita.

Circondano il bosco, ci sfruttano attraverso i datori di lavoro, siamo contaminati dai loro cibi transgenici OGM , avvelenano le fonti d’acqua, inquinano l’aria e vogliamo convincerci a consumare cose che non servono. Ma cadranno.

Ripetiamo ancora una volta, la terra non sta morendo, la stanno uccidendo. I responsabili hanno dei nomi e sappiamo  a quali interessi rispondono. Vogliamo un mondo sano e libero senza mediatori, lo stiamo costruendo e no chiederemo il permesso. Dare alla terra parte di ciò che ci dà, attaccando chi ci attacca.

Il Capitale ci riempie con i suoi mega-progetti, noi gli opponiamo un mondo che difende la vita e libertà. Qualsiasi altro megaprogetto come l’ Aratiri, porterebbe solo contaminazione distruzione e morte.

LA TERRA NON SI VENDE, LA TERRA SI DIFENDE!

trad. orizzontelibertario

Svizzera: Una lettera di Marco Camenisch dal carcere

Dalla Svizzera invio i miei più calorosi saluti rivoluzionari a voi compagne e compagni dell’incontro-festival del 7-8 giugno in Grecia!

I temi della vostra riunione – storia, attualità e prospettiva della rivoluzione sociale internazionale – sono d’importanza cruciale e più che mai attuale, in questi tempi di crisi irreversibile del sistema dominante.

Che i tempi non erano mai così maturi ed urgenti per realizzare ed organizzare la lotta internazionalista per una prospettiva socialrivoluzionaria come unica soluzione alla crisi del sistema dominante e che per questo fine la costruzione di una solidarietà rivoluzionarla internazionalista è imprescindibile, sono affermazioni di voi Pola e Nikos e di una moltitudine di compagne e di compagni combattenti più che ovvie e condivisibili. Ce lo conferma anche il crescente consenso popolare per l’intervento rivoluzionario militante ed armato ed il corrispondente aumento della paura e del terrorismo del sistema. Crescita di consenso che possiamo riscontrare, seppur a livelli differenti, non solo in Grecia ma in molti altri paesi occidentali e del mondo, mentre il terrorismo delle elite e l’avanzamento internazionale della loro repressione e molto più livellato ed unitario. Questo rende ancora più importante ed urgente una forte spinta costruttiva – analisi e pratica – alla solidarietà rivoluzionaria internazionalista oltre le tendenze non solo contro la repressione ma anche, molto più in generale, per una convergenza nei percorsi rivoluzionari in atto e da costruire!

Solidarietà ed amore a voi compas dentro e fuon delle galere, che, in Grecia e dappertutto nel mondo, in questo prezioso momento e in molti altri fate degli attacchi della giustizia di classe una piattaforma ed occasione per rilanciare il contrattacco su questo terreno, come contributo al permanente resistere ed attacco rivoluzionario!

Affinchè siano perseguitati ancora fin dentro i loro cessi (sicuramente di lusso)…!!!

Affinchè il fuoco ed il sabotaggio rivoluzionario con ogni mezzo necessario, la voce della dinamite e delle Tokarew… li perseguiti senza tregua e sempre di più, nei loro covi, nelle strade ed ovunque, di giorno-e di notte!!!

Continuando a ridar loro una piccolissima parte del terrore e della sofferenza che, da millenni, per arricchirsi riversano sul mondo ed il vivente, finchè questo diventi contributo, partecipazione ed organizzazione dell’insurrezione e della rivoluzione sociale popolare generalizzata ed internazionale!

Solidarietà ed amore a voi compas Pola, Nikos e gli compagni accusati nel processo di Lotta Rivoluzionaria!

Solidarietà ed amore a voi sorelle e fratelli della CCF/FAI in prigione e fuori in Grecia, a voi compas FAI/FRI in tutto il mondo!

Solidarietà ed amore ad ogni individuo e popolo, in galera o fuori, che lotta contro questo sistema-galera globale!

Finchè sarà svuotato e distrutto ogni oppressione, sfruttamento, potere, Stato e recinto!!!

lnizio giugno 2012, marco camenisch, lager Lenzburg, Svizzera.

via Soccorso Rosso Internazionale

Atene: Assunzione di responsabilità per attacchi incendiari

Contro le illusioni elettorali, l’incarico della nostra vita a politici di professione-dipendenti delle élite economiche nazionali e internazionali, la richiesta di un consenso sociale generalizzato per la salvezza nazionale, l’unità nazionale e il cannibalismo sociale, in tutto quello che sta distruggendo le nostre vite, abbiamo colpito il 3 Maggio l’ufficio locale del partito DI.SY nel distretto di Kaisariani, l’ufficio locale del partito di N.D. nel distretto di Nikaia e Rendi e l’ufficio dell’organizzazione studentesca nazionalista cipriota che sostiene i nazi dell’Alba Dorata (Chrissi Avgi) nel distretto di  Ambelokipi.

Contro i falsi dilemmi di una democrazia borghese che crolla l’unica questione è quella di conservare un sistema di sottomissione, oppressione e miseria, o quella di combattere con ogni mezzo per la libertà.

Questo attacco è dedicato a chi ha trascorso gli ultimi 2,5 anni a scontrarsi per le strade e agli arrestati del 12 Febbraio.

fonte

Atene: Dichiarazione scritta da Nikos Maziotis, membro di Lotta Rivoluzionaria – 24 ottobre 2011

Basta con le frodi – I combattenti non sono terroristi

Questo processo è un processo politico, dove vengono giudicati i rivoluzionari che hanno scelto la lotta armata per rovesciare il capitalismo e lo Stato, per rovesciare il regime criminale che voi, come giudici, difendete.

La vostra corte é un tribunale speciale ordinato dagli imperialisti americani ed inglesi e dai guardiani dello stato greco, i quali hanno imposto una legislazione antiterrorista con disposizioni speciali che regolano le accuse e massimizzano le sanzioni; hanno introdotto tribunali speciali all’interno delle prigioni in un soffocante ambiente di sicurezza che degrada la pubblicità del processo in modo da tenere le persone lontane dal sentire le opinioni politiche dei rivoluzionari; hanno applicato all’occasione condizioni speciali di detenzione, tutte finalizzate a rendere più severa la repressione contro la resistenza armata e contro l’organizzazione rivoluzionaria di azioni armate in Grecia.

Questo perchè il precedente repressivo regime, il quale non aveva nessuna speciale disposizione riguardante “la formazione di organizzazioni terroristiche”, e dove i cittadini della giuria erano attivi, é stato qualificato come insufficente e inefficace. Anche se non riconoscete gli oppositori politici e i prigionieri politici, in questo modo voi provate, praticamente attraverso l’applicazione di leggi speciali e di speciali provvedimenti contro di noi, giudicandoci in una corte speciale, che indirettamente ci riconoscete come nemici politici e pericolosi per il regime politico ed economico che voi servite, in contrasto con tutti coloro che il vostro Potere considera come “criminali comuni”.

In questo modo voi provate che il potere ha un odio infinito nei riguardi dei suoi stessi nemici politici. Inoltre quale autorità ha mai riconosciuto ufficialmente gli oppositori politici e i nemici politici?

I guerriglieri dell’ELAS (Esercito Popolare Greco di Liberazione) durante l’occupazione fascista e l’Esercito Democratico di Grecia durante la guerra civile sono stati maltrattati e cacciati come “briganti” [symmorites] dal regime monarca-fascista traditore del dopoguerra e sono stati giudicati da una speciale corte marziale.

Membri delle organizzazioni della rivoluzione armata vengono perseguitati come “terroristi” e giudicati da tribunali speciali come i vostri. La caratterizzazione “terrorista” viene applicata ai combattenti rivoluzionari da tutte le forme del potere, indipendentemente se siano regimi militari o dittatoriali, come quello durante il 1967-74, l’oligarchia costituzionale del dopo guerra che per eufemismo fu chiamata “democrazia”, o l’attuale giunta di traditori e collaborazionisti del governo del PASOK che consegna il popolo nelle mani del potere oligarchico dell’economia internazionale firmando il trattato di memorandum. Continue reading Atene: Dichiarazione scritta da Nikos Maziotis, membro di Lotta Rivoluzionaria – 24 ottobre 2011

Cile: Un compagno e una compagna arrestati per trasporto di esplosivo

Ivan Silva e Carla Verdugo sono stati arrestati mentre trasportavano un congegno esplosivo nel quartiere Granja di Santiago del Cile alle 3.30 a.m. del 16 aprile.

Sono stati portati al 13° distretto dove è stato chiamato uno dei procuratori del “caso bombas”, Christian Toledo. Ivan e Carla sono stati fermati durante un controllo, e secondo la stampa trasportavano nel loro zaino un estintore riempito di polvere nera, due bombolette del gas e un detonatore, oltre ad un cambio di vestiti.

Secondo la stampa, Carla sarebbe inoltre la compagna del prigioniero rivoluzionario Juan Aliste Vega, in carcere da qualche anno insieme a Freddy e Marcelo.

Secondo la polizia, Carla e Ivan erano intenzionati a posizionare l’ordigno esplosivo davanti al tribunale, dove il giorno successivo si sarebbe svolta un’udienza di Juan.

Sappiamo che lo Stato e le sue istituzioni cercheranno con tutti i mezzi di elargire una pena esemplare a questi compagni, facciamo quindi un appello a tutti gli individui e i gruppi di affinità alla solidarietà e al supporto che ci uniscono nella lotta contro il sistema di dominazione.

Comunicato dal gruppo di supporto di Juan, Freddy e Marcelo sui recenti arresti in Cile

Lunedì mattina, ci sono arrivate notizie tristi. I compagni Carlo Verdugo e Ivan Silva erano stati arrestati nelle prime ore del mattino dai carabineros del Cile, che hanno trovato materiale esplosivo mentre perquisivano i loro zaini. Questo è successo lo stesso giorno in cui si stavano tenendo nuove udienze contro i nostri compagni Juan Aliste, Freddy Fuentevilla e Marcelo Villarroel.

Alcune ore dopo sono cominciate le perquisizioni, e la nostra compagna Carla è stata trasferita dal 13 distretto al Centro di Orientamento Femminile (COF), mentre Ivan è stato rinchiuso nel carcere di Santiago 1. Entrambi rimarranno in prigione per un periodo minimo di 100 giorni, con l’accusa di “tentato posizionamento di ordigno esplosivo di natura terrorista”, secondo il linguaggio del nemico.

Mentre il Ministro degli Interni cileno Hinzpeter ha gioito degli arresti, il che ci disgusta profondamente, il pubblico ministero e la stampa hanno cercato di costruire legami con altri accusati secondo la legge antiterrorista, così da cercare di aggravare la posizione giuridica dei compagni. Le prove, come al solito, sono assurde (lettere, libri, poster, e perfino i legami di solidarietà).

Ciononostante, non vogliamo fermarci qui. Al contrario, crediamo che dovremmo portare l’attenzione su azioni di solidarietà diretta e concreta. Al di là delle strategie, dei linguaggi e delle realtà di ogni compagno che agisce in questa guerra, ci sentiamo fieri delle nostre pratiche e del nostro coraggio. E’ qualcosa che possediamo e di cui non ci pentiremo mai.

Con questo breve comunicato, in cui tutte le emozioni che proviamo in un momento come questo non possono essere incluse, intendiamo incitare a prenderci un impegno, cioè di passare da un supporto di base e verbale a una solidarietà rivoluzionaria, l’impegno di estendere e acutizzare il conflitto latente, e anche di diffondere questa informazione tra i diversi compagni in carcere, organizzarci e non chinare la testa di fronte alle offensive dell’autorità.

Vi terremo informati di ogni novità, ma i fatti sono concreti, e non serve molto altro da sapere alla coscienza ribelle per sapere cosa fare.

Dalla rete di supporto di Freddy, Marcelo e Juan, salutiamo e mandiamo tutta la nostra forza a Carla e Ivan.

Compagni: Non siete soli!
Solo la lotta ci rende liberi!
Dove c’è miseria ci sarà ribellione!

fonti: a, b, c, d

Barcellona: Breve riassunto della manifestazione per la liberazione degli scioperanti del 29M

potete leggere i relativi inviti ed informazioni qui

Liberta' per gli arrestati dello sciopero generale
Liberta' per tutti i prigionieri della lotta sociale - Liberta' per Stella Antoniou

Domenica, 22 Aprile, ha avuto luogo una dimostrazione di protesta in solidarieta’ verso i tre combattenti imprigionati che furono arrestati durante la mobilitazione per lo sciopero generale del 29 Marzo. In Piazza Catalunja, un gruppo di manifestanti ha esposto uno striscione in solidarieta’ con Stella Antoniou e tutti i prigionieri politici. Piu’ di 2.000 manifestanti sono scesi per le strade di Barcellona, rivendicando la liberazione immediata dei tre combattenti del 29M.

Per quanto riguarda la recente ondata di arresti, a Barcellona e Tarragona, i sei arrestati sono stati rilasciati (due di loro sono stati liberati con una cauzione di 6.000 euro ciascuno).

La passione per le carceri e’ piu’ forte di tutte le carceri

Rilascio immediato di Stella Antoniou

Solidarieta’ ai compagni in Grecia che si battono contro il regime fascista e i suoi tirapiedi

Fonte/altre foto quì – guarda anche il report su barcelona.indymedia

Barcellona: Cronaca della repressione dopo il 29 Marzo (in Spagnolo)

Londra: Complicita’ con gli scioperanti della fame nelle prigioni Greche

Nel pomeriggio del 21 Aprile, diversi individui, spinti dal desiderio di esprimere solidarieta’ verso i nostri compagni anarchici in sciopero della fame nelle prigioni greche, hanno portato alcuni striscioni e volantini in alcune vie di Londra per celebrare i valori della dignita’ e della lotta per la liberta’.

Abbiamo anche distribuito il foglio illustrativo “Dove c’e’ dignita’ c’e’ rivolta – Solidarieta’ verso gli scioperanti della fame nelle prigioni Greche” – leggete il pdf.

L’area, Peckham, sud di Londra, e’ stata teatro di una forte ribellione nei tumulti dell’Agosto 2011, una lotta che noi e molte delle persone che abbiamo incontrato desiderano valorizzare ed estendere. La polizia ed i media hanno lavorato assiduamente per spegnere le passioni ribelli e creare un clima di sottomissione e di sospetto, condannando i ribelli e premiando gli infiltrati, portando a migliaia di arresti e secoli di carcere, sotto una fabbricata facciata pubblica approvata dai cittadini.

Uscendo da quel pomeriggio piovoso abbiamo trovato la conferma di cio’ che gia’ siamo convinti – che una cospirazione di cuori ribelli esiste, le cui infinite aspirazioni di liberta’ va al di la’ di tutte le carceri e strutture di controllo. A volte degli incontri fugaci bucano il sudario dell’isolamento urbano, rovesciando la terra del cimitero dell’abitudine per rivelare scorci della possibilita’ di una collusione futura di spiriti ribelli.

Non abbiamo bisogno di aspettare l’assassinio che fara’ il prossimo poliziotto per armare la nostra rabbia e puntare contro il nemico.

DA LONDRA ALLA GRECIA – COMBATTI LA POLIZIA

Solidarieta’ rivoluzionaria  non sono solo parole

Complicita’ con gli scioperanti della fame

Per la distruzione dell’esistente

Belgrado, Serbia: Azione di solidarietà con Stella Antoniou e i quattro compagni arrestati dopo le dimostrazione del 12 Febbraio ad Atene

LIBERTA' PER STELLA ANTONIOU

Tra il 16 ed il 22 Aprile 2012 abbiamo piazzato degli striscioni vicino all’ambasciata Greca e la Fondazione per la Cultura Greca a Belgrado come atto simbolico di solidarietà con l’anarchica imprigionata Stella Antoniou ed i quattro compagni arrestati dopo la dimostrazione del 12 Febbraio ad Atene.

Stella Antoniou fù arrestata il 4 Dicembre, 2010, ad Atene, insieme con i compagni Kostas Sakkas, Giorgos Karagiannidis e Alexandros Mitroussias, che sono anch’essi imprigionati, con l’accusa di presunta partecipazione ad un’organizzazione armata, vale a dire le anarchiche R.O. CCF. Stella è tenuta in detenzione preventiva da 16 mesi, anche se lei nega (come gli altri tre compagni) le accuse, che vengono costantemente aggiornate con nuove accuse. La vera ragione del perchè lo Stato la tiene imprigionata è perchè la sua sceltapolitica di rimanere solidale con Alexandros Mitroussias (che era ricercato dalle autorità prima di essere arrestato), così come le sue azioni politiche e i suoi punti di vista, in altre parole, a causa del suo coinvolgimento nell’area anarchica e delle lotte sociali. Stella soffre di una rara malattia che non può essere curata in carcere. Ha bisogno di farmaci speciali e cure mediche regolari, ma gli sono state ripetutamente negate. Di conseguenza, la sua salute si è drasticamente deteriorata. Per questo motivo, Stella ha già per cinque volte fatto richiesta di rilascio su cauzione, ancora senza successo. Tuttavia, nonostante le sue gravi condizioni di salute, non ha mai cessato di lottare con coraggio all’interno del regime della cella della prigione, lottando e reclamando per una migliore condizione pretesa da tutti i prigionieri così come contro lo stesso sistema carcerario. Ad esempio, nel Giugno 2011 Stella ha preso parte alle mobilitazioni collettive all’interno del carcere di Koridallos contro le votazioni dei “Memorandum” imposti dalla troika FMI / UE / BCE e dal governo greco.

Il 12 Febbraio la Grecia è stata testimone di una grande eruzione proletaria, in un giorno in cui il parlamento ha votato per il secondo memorandum di “salvezza”. La rabbia del popolo è scoppiata simultaneamente in molti luoghi, con tumulti generalizzati che dichiaravano la negazione della politica promossa dal governo Greco e dei suoi partner dell’UE. L’esplosione sociale di massa, vide dimostrazioni, occupazione di edifici pubblici, la distruzione di obbiettivi capitalisti (l’incendio di banche, negozi di lusso, negozi di pegni, ecc.), attacchi a sedi dei partiti politici e stazioni della polizia, scontri feroci con i segugi della democrazia e dell’ordine, che hanno cercato di contrastare , fallendo, la rabbia della gente. Migliaia di persone hanno partecipato a questi episodi e larga parte di esse ha applaudito quando le banche sono state aperte e date alle fiamme, con una solidarietà spontanea ed attiva verso i dimostranti. Spaventati dall’intensità dei tumulti che stavano raggiungendo livelli di rivolta, prima, durante e dopo il giorno, i leader dei partiti politici, dei media istituzionali e tutti gli altri sostenitori della sottomissione e dell’obbedienza hanno condannato i manifestanti e la contro-violenza sociale diffusa, al fine di creare false divisioni tra i manifestanti. Lo Stato e le sue forze repressive hanno effettuato una caccia alle streghe repressiva ed ideologica, in un tentativo dettato dal panico di fermare il montare dell’interrogarsi sull’esistente e per spaventare i manifestanti combattenti. I primi che si sono trovati sotto quest’onda di repressione sono stati quattro compagni arrestati il 12 Febbraio ad Atene. I nostri compagni non sono tenuti prigionieri a causa di nessuna “incriminazione evidente” ma a causa del fatto che hanno dimostrato la loro dignità e sono scesi nelle strade contro la schiavitù imposta dallo Stato e dal Capitale, proprio come hanno fatto altre migliaia di persone.

Questi quattro arrestati sono rimasti imprigionati senza processo per due mesi. E’ chiaro che questa è una “punizione esemplare”, al fine di intimidire tutti coloro che rifiutano di piegare la testa. La recente ondata di repressione contro i centri sociali e gli spazi auto-organizzati, tra nuove accuse contro i compagni anarchici, dimostra che lo Stato colpisce particolarmente coloro che non vogliono essere i padroni di qualcuno, nè schiavi di qualcuno, che si organizzano e scendono nelle strade in modi autonomi ed auto-organizzati.

Liberta' per gli arrestati del 12 Febbraio trattenuti in custodia cautelare

Il Capitalismo e lo Stato in tutto il mondo hanno dimostrato che tutto cio’ che possono fare e’ produrre violenza e divisioni, miseria, ingiustizia e poverta’ per la maggior parte dei componenti della societa’, di contro privilegi per una minoranza. Che cosa vogliamo aspettarci se diamo la nostra vita in mano ai politici ed agli ideologi? Vogliamo vivere ed essere liberi, o continuare a vegetare come soldati dei partiti politici, schiavi del capitalismo e dei padroni, schiavi di qualsiasi autorita’, Serba, dell’Unione Europea o di qualsiasi altro Stato? Invece di prolungare la miseria della vita quotidiana, scegliendo la strada delle divisioni, ingannando noi stessi con ideologie e miti sul nazionalismo o sulla democrazia (due servi dello stesso padrone), e’ ora il momento di creare una risposta comune e attaccare tutti coloro che vogliono governare le nostre vite, che vogliono tenerci  in schiavitu’ finanziaria e politica. Dobbiamo agire. Dobbiamo ribellarci. La liberta’ non viene data. C’e’ una guerra in corso contro di noi. e dobbiamo contrattaccare piuttosto che cercare di migliorare lo stesso meccanismo  che ci sta uccidendo. Ma per fare questo dobbiamo anche capire cosa e’ successo nella nostra storia recente, comprendere la funzione del nazionalismo e della guerra come armi usate dalle elite’ locali e dalle istituzioni finanziarie, come l’IMF, come risposta alla lotta di classe in ogni periodo, e per la ristrutturazione capitalista, il saccheggio delle societa’ e delle nostre vite, cosi come la creazione di nuovi stati-nazioni nella regione. Dobbiamo comprendere il ruolo di tutti i promotori della democrazia e dell’obbedienza nel periodo di “pace” post bellica.

La lotta per la liberta’ puo’ essere combattuta solo in maniera autonoma ed auto organizzata, distante dallo Stato e dalle sue marionette o da qualsiasi patronato, con la solidarieta’ e l’aiuto reciproco come uno dei mezzi di resistenza e pratica quotidiana nelle nostre comunita’ locali.

LIBERTA’ PER TUTTI I PRIGIONIERI !

IN GRECIA, IN ALBANIA E SERBIA, LE BANCHE ED I MINISTERI SONO I NEMICI

anarchici/libertari

comunicato in Serbo

Atene/Pireo: Dimostrazioni di solidarieta’ Venerdi, 27 Aprile, all’esterno delle carceri di Koridallos

“guerra ad oltranza…la nostra liberazione dal carcere dev’essere costruita da noi stessi e dai nostri compagni”

Christos Tsakalos, 18 Aprile (registrazione di Radio 98fm)

Realizzazione immediata delle richieste degli anarchici in sciopero della fame nelle prigioni di Koridallos.

Kostas Sakkas, Alexandros Mitroussias, che sono in sciopero della fame dal 16/04/12 e che chiedono l’immediato rilascio dell’anarchica Stella Antoniou per motivi di salute, cosi’ come la revoca delle nuove accuse e delle loro nuove incarcerazioni preventive; i compagni sono accusati dei 250 attacchi rivendicati dalla R.O. CCF, anche se negano di avere alcuna partecipazione all’organizzazione…

I membri delle CCF Gerasimos Tsakalos, Panagiotis Argirou, che sono in sciopero della fame dal 08/04/12 chiedeno il loro definitivo trasferimento  dalle prigioni di Domokos a quelle di Koridallos, dove si trovano al momento; altri membri delle CCF sono scesi in sciopero della fame, chiedendo il trasferimento dei loro compagni.

Liberta’ per i perseguiti del caso CCF

Lotta per la dignita’ e la liberta’ dentro e fuori le prigioni

Dimostrazione Venerdi, 27/04/12, alle 18.00 in Piazza Eleftheria, Koridallos

Assemblea di solidarieta’ per i combattenti imprigionati e sotto accusa

safa.espiv.net

Serres, Grecia settentrionale: Presidio di solidarietà per il prigioniero anarchico Syrianos Rami fuori le prigioni di Nigrita (03-04)

L’ODDY ( Agenzia di Gestione dell’Attività Pubblica S.A.) conduce una vasta gamma di aste ed è responsabile per la liquidazioni di autovetture, motocicli e di molti altri beni recuperati dalla polizia o dalle dogane. Rami Syrianos ha rivendicato la responsabilità di un furto all’ODDY, dopo un’asta a Salonicco il 31 Gennaio, 2011, affermando che è un’anarchico e che ha tentato una rapina a mano armata nel contesto del suo rifiuto al lavoro. Ha anche messo in chiaro fin dall’inizio che il co-imputato Kleomenis Savvanidis non ha assolutamente alcuna relazione con questo caso. Kleomenis fù liberato, ma è ancora sotto accusa. Rami è da allora incarcerato, ed è tra le poche persone che hanno mantenuto una posizione dignitosa all’interno delle mura, rifiutandosi costantemente di sottoporsi alle perquisizioni corporali carcerarie.

Il processo contro entrambi i compagni è ancora in sospeso ed è stato rifissato per il 21 Maggio, 2012. L’ultima volta, Rami è stato trasferito presso la corte di Salonicco per il processo ( fissato per il 26 Marzo, dopo numerosi rinvii). E’ ora trattenuto in cella d’isolamento a causa del rifiuto di sottoporsi alla tortura della perquisizione corporale al rientro dalla corte.

In particolare, il 28 Marzo il compagno è stato punito con una misura disciplinare di trasferimento dopo l’ordine del procuratore. Nonostante il fatto che i prigionieri debbano essere tenuti dentro una cella del braccio in attesa di subire i trasferimenti disciplinari, in questa circostanza le autorità giudiziarie hanno verbalmente annunciato a Rami che sarebbe stato tenuto in isolamento per un “periodo indeterminato”, finche il processo del suo trasferimento fosse stato attivato (ciò potrebbe richiedere mesi) o fintanto che egli si fosse sottoposto all’umiliante perquisizione corporale. A causa delle continue cancellazioni del processo, questa è la quarta volta che Rami si trova di fronte a questa situazione.

Martedi sera, 3 Aprile, un presidio microfonico si è svolto fuori la porta del carcere di Nigrita ( nel distretto regionale di Serres), come solidarietà d’emergenza verso Rami. Abbiamo partecipato alla manifestazione fuori la prigione di Serres in dozzine di compagni, provenienti da diverse parti del nord della Grecia – principalmente da Salonicco, dove era stato organizzato un pullman per il trasporto.

Abbiamo intonato slogan in sostegno al compagno imprigionato e per la distruzione di tutte le prigioni, come “La bomba di Nigrita è stata solo l’inizio; esplosioni e fuoco per ogni prigione” e “La nostra passione per la libertà è più forte di tutte le prigioni”. Inoltre,  sono stati lanciati fuochi d’artificio e petardi e un di avviso per le prigioni è stato scritto sull’asfalto del viale che porta all’inferno. Un testo di solidarietà per Rami Syrianos e tutti i prigionieri politici è stato letto più volte attraverso l’impianto audio. Anche se Rami non ha potuto sentire cosa stava succedendo fuori, dal momento che è tenuto in isolamento, i compagni sapevano che era consapevole della loro presenza ed ha ricevuto il nostro sostegno, amore e rabbia.

Dopo quasi un’ora e mezza, il presidio, si è trasformato in una piccola manifestazione ler le strade della città di Nigrita, con più slogan, ditribuendo volantini e facendo graffiti richiedenti il rilascio di Rami (le foto realizzate sono qui).

Dall’11 Aprile Syrianos Rami si astiene dal prendere il cibo del carcere in solidarietà con tutti compagni imprigionati che sono in sciopero della fame.

Libertà ora per Rami Syrianos! Giù le mura delle prigioni!

Atene: Aggiornamento sulla studentessa immigrata in carcere, dopo lo sgombero del progetto abitativo di Valtetsiou

Come abbiamo riportato, il 20 Aprile i poliziotti hanno sgomberato l’edificio occupato al numero 60 di Via Valtetsiou, in Exarchia ( di proprietà della Previdenza Sociale dello Stato – IKA). Tre persone furono arrestate durante lo sgombero. Furone tenute in una stazione di polizia, portate dinanzi al procuratore (con l’accusa di occupazione illegale) e due di loro furono finalmente rilasciate. La terza persona, una giovane di 19 anni, studentessa immigrata è da allora trattenuta nella Direzione della Polizia per Stranieri di Petrou Ralli, perchè non ha attualmente i documenti.

Annuncio da parte della casa sgomberata al numero 60 di Via Valtetsiou

Il modo rumoroso con cui lo Stato ha deciso di attaccare due spazi occupati ad Exarchia il 20-04/2012, vale a dire il centro sociale VOX ed il progetto abitativo in Valtetsiou, ha lasciato dietro di se anche delle vittime.

Con il pretesto di  ostacoli burocratici senza senso, uno dei tre arrestati nello squat di Valtetsiou rimane agli arresti: Anastasia “Nancy” Plamantiala è trattenuta nella Direzione della Polizia per Stranieri di Atene ed è minacciata di espulsione, nonostante il fatto che viva in Grecia da diversi anni, dove stà studiando all’Università.

La solidarietà verso Anastasia non può riguardare solo i suoi 2-3 amici o i conoscenti. E’ un dovere dei gruppi o degli individui che principalmente sono nel movimento squat.

Se Anastasia non viene immediatamente rilasciata, faremo una chiamata per avere in cambio una specifica forma di sostegno.

Siamo rimasti all’interno dello spazio occupato per difendere le nostre scelte, anche se eravamo a conoscenza in anticipo dell’operazione di polizia. In seguito agli arresti ed allo sgombero, difenderemo il diritto della nostra compagna ad essere rilasciata ed a continuare a vivere in Grecia.

SOLIDARIETA’ A TUTTI GLI SQUAT

Squat Valtetsiou

Katowice, Polonia: Proteste contro il Congresso Economico Europeo

Il quarto Congresso del Commercio Europeo (EEC) si terrà dal 14 al 16 Maggio 2012 a Katowice. L’importanza di questo evento è dimostrato dal fatto che in breve periodo si è guadagnato il titolo di “più importante evento economico del Centro Europa”. Durante il Congresso, un gruppo di alcune migliaia di membri della classe politica Polacca e straniera discuteranno dei prblemi chiave legati all’economia, dietro le spalle dei comuni cittadini d’Europa. E’ significativo che importanti questioni economiche e sociali che interessano lo sviluppo dell’Europa vengono discusse alle nostre spalle ed i risultati siano forniti solo ai media.

Questo evidenzia il fatto che il nostro destino dipende da un gruppo di individui privilegiati. Non possiamo accettare un tale ordine. Quindi, alla luce di questi eventi attivisti della Federazione Anarchica di Slask intende organizzare una manifestazione nazionale. Ciò segnala la nostra resistenza all’idea autoritaria del Congresso Economico Europeo, e perciò la nostra resistenza a tutti i politici privilegiati, alle aziende e imprese, e a tutte le persone ed istituzioni che contribuiscono all’aumentare delle disuguaglianze sociali all’interno del dominante sistema capitalista.

Quì presto nuove informazioni

"scaricate i costi sulla società, e vi prendete i profitti"

Fonte

 

Grecia: Dimostrazione antifascista a Veria

Tra le diverse azioni antifasciste che si sono svolte nei giorni scorsi, Ad Atene ed in altre città greche, in vista del Primo Maggio e delle elezioni truffa del 6 Maggio, c’è stata anche una demo antifascista nella piccola città di Veria, nella Grecia settentrionale, il 21 Aprile – data del colpo di stato in Grecia del 1967.

"Più rubano la vostra vita, più alimentano il vostro cervello con nazione e razza - (A)ntifascisti"

Alle 17:00 circa, gli antifascisti si sono riuniti in Piazza Dimarhiou a Veria, dove è stato allestito per il pubblico un sound system per la musica e per fare contro informazione. Alle 18:30, quasi 70 persone sono scese per le strade ed hanno marciato, attraverso il centro della città. I compagni antifascisti hanno distribuito testi a cantato slogan, mentre hanno scritto slogan sugli uffici del partito di estrema destra LAOS così come sulle filiali delle banche.

Info dal Ritrovo Autonomo BARUTI, Veria

baruti.squat.gr

New York: Breve report del presidio anarchico fuori il Consolato Greco in solidarietà con i prigionieri in sciopero della fame ad Atene

dai nostri fratelli e dalle nostre sorelle a New York:

“Eravamo un piccolo ma vivace gruppo di circa 20 anarchici riuniti fuori il Consolato Greco ieri sera (19/04).

Avevamo due striscioni, ed abbiamo distribuito volantini per porre attenzione circa la corrotta questione dei detenuti politici Anarchici in sciopero della fame e le cattive condizioni e le detenzioni preventive.

Siamo solidali e lottiamo accanto a loro per provocare la caduta dello stato capitalista e l’abbattimento di tutte le prigioni, in quanto sono dei campi di concentramento dello Stato fascista.

Fuoco alle carceri, Amore nei parchi! Anarchia per un’umanità libera!

Distruzione di tutte le carceri!

USA: Presidio di solidarietà al Consolato greco di New York – Giovedi, 19 Aprile, 2012

La solidarietà è la prassi non solo parole

presidio fuori il Consolato Greco (69 East 79th street)

Giovedi, 19 Aprile, alle 18:30 (NYC time)

Nel corso delle ultime due settimane, otto compagni Greci imprigionati hanno iniziato lo sciopero della fame che ha generato una crescente ondata di resistenza in tutta la Grecia. Diverse dichiarazioni dei prigionieri esprimono la richiesta per la dignità, e la fine delle politiche delle detenzioni preventive e delle punizioni extra giudiziarie. In particolare, tre degli scioperanti (Giorgos Karagiannidis, Alexandros Mitroussias e Kostas Sakkas) hanno espresso solidarietà per Stella Antoniou che si trova in prigione da un’anno e mezzo, accusata senza prove, di essere membro della Cospirazione delle Cellule di Fuoco e a cui viene costantemente negato il rilascio per poter accedere alle cure mediche. Tutti gli scioperanti della fame (Spyros Dravilas, Giorgos Karagiannidis, Alexandros Mitroussias, Kostas Sakkas, Panagiotis Argirou, Gerasimos Tsalakos, Christos Tsalakos e per quelli del !7 Aprile Haris Hadjimihelakis, Damiano Bolano e Giorgos Polidoros), così come tutti coloro che rifiutano il cibo del carcere (Vaggelis Kailoglou ed altri) non sono solo alla ricerca di una giustizia individuale, ma sostengono e riaffermano le rivendicazioni dei loro compagni in sciopero.

Una serie di azione di solidarietà si sono diffuse in tutto il paese, che vanno dalle astensioni di massa dal prendere il cibo della prigione, agli attacchi di guerriglia contro le banche, gli edifici governativi e politici che rappresentano il volto di uno Stato totalitario.

Oggi, negli Stati Uniti, ci dichiariamo solidali con tutti gli scioperanti della fame e chiediamo a tutti di mettere in azione la loro solidarietà non solo con le parole. Chiediamo una aperta e trasparente comunicazione delle richieste degli scioperanti della fame, e invitiamo ad ogni forma di partecipazione contribuendo alla diffusione della loro lotta. La loro lotta è la nostra lotta.

Durante lo scorso anno la Grecia è divenuta il laboratorio dell’ elitarismo economico e delle leggi totalitarie. Attualmente l’aumento delle attività dell’estrema destra, del fascismo, e del neo-nazismo sostenuto da un provvisorio governo tecnocratico crea una polarizzazione dell’opinione pubblica verso gli estremismi e trasforma le strade in campi di battaglia. Chiaramente questo tipo di manipolazione di massa oscura le lotte contro il capitalismo e lo Stato e produce capri espiatori, come evidenziato dall’espansione della demonizzazione verso l’immigrato. Queste tattiche non sono solo presenti a livello locale, ma esistono ovunque. Il sistema è globale, usa un’estesa frammentazione sociale per perpetuare la morte della stessa per mirare al profitto e ciò dev’essere attaccato. Essere solidali significa fare eco all’infinito delle lotte in ogni parte del mondo. Deve essere messa in atto ogni forma di resistenza.

La chiamata per lo Sciopero Generale del Primo Maggio è un’atto che riconosce l’alleanza non solo con la lotta dei lavoratori, ma anche con i detenuti, gli immigrati e tutti coloro che si trovano sotto una costante oppressione. Siamo tutti prigionieri, di fronte alla repressione da parte dello Stato e dalla mostruosità di un sistema economico globale che, sistematicamente e strategicamente muta le nostre voci e nega la nostra vita.

presidio fuori il Consolato Greco (69 East 79th street)

Giovedi, 19 Aprile, alle 18:30 (NYC time)

Continueremo a lottare contro queste forme di morte

Splinter Constellation of NYC

Leggete anche : 19 Aprile – DICIAMO NO AGLI ARRESTI DI MASSA

Atene: Raid della polizia nel Centro Sociale Occupato VOX in Exarchia

Nei primi giorni del 2012, persone coinvolte nell’ambiente anarchico/antiautoritario hanno occupato l’edificio del VOX (proprietà dell’ “Istituto della Previdenza Sociale” – IKA) in Piazza Exarchia, nel tentativo di trasformarlo in un centro sociale aperto. “BOΞ” era il nome di un ex cinema all’aperto nello stesso edificio, all’angolo tra le vie Arachovis e Themistocleous. L’edificio permette di ospitare varie iniziative. Scopo del gruppo è quello di ampliare le lotte socio-politiche attraverso le esigenze collettive, in un’epoca in cui la crisi del sistema economico minaccia e attacca la maggior parte della società, ma anche per costruire rapporti di solidarietà e di comunicazione con le persone e le altre iniziative nel quartiere.

Il 20 Aprile, proprio il giorno prima dell’apertura al pubblico del nuovo progetto, le forze di polizia hanno fatto un’imponente irruzione nella zone, ed in particolare in Piazza Exarchia, e dalle 06:00 (GMT+2) i poliziotti ed i procuratori hanno eseguito lo sfratto del palazzo del VOX (sembra non ci fossero occupanti all’interno).

Alle 13:00, in Piazza Exarchia e molte strade circostanti erano sotto occupazione da parte della polizia.

C’erano notizie di un raid anche in un’altro edificio in Exarchia (in Via Valtetsiou, 60), anche questo di proprietà dell’IKA.

Tre persone sono state arrestate durante lo sgombero del secondo edificio, in via Valtetsiou. Sono state trattenute alla stazione di polizia, e sono stati portati di fronte al procuratore con l’accusa di occupazione abusiva, due di loro sono stati rilasciati. La terza persona, un’immigrata senza documenti, è trattenuta presso il Direzione di Polizia per stranieri in Petrou Ralli.

Nel frattempo, il palazzo del centro sociale VOX veniva  sigillato. Alle 13:49, il gruppo del VOX rilasciava una dichiarazione circa la repressione, puntando l’attenzione sulla distorsione dei fatti fatta dai media, dichiarando tra l’altro che oggi, 20 Aprile, alle 6:00, numerose forze repressive e tre procuratori hanno preso il controllo su tutta l’area di Exarchia. Recentemente Ioannis Tentes, procuratore della Corte Suprema (Areios Pagos), aveva emesso un’ordine per lo sgombero degli spazi occupati, un’ordine che ora è stato messo in pratica per la prima volta con la stretta collaborazione del celebre procuratore generale Eleni Raikou. Sotto il comando dei procuratori, l’amministrazione dell’IKA ha presentato una formale querela contro il centro sociale VOX, consentendo il già deciso sgombero forzato.

Alle 17:00, l’intero quartiere di Exarchia (compresa l’entrata del Politecnico in via Stournari) era ancora circondato dalle forze di polizia, con squadre e unità in motocicletta che bloccano anche il traffico in alcune vie, e cos’ via.

Pertanto, l’ordinaria Assemblea anarchica di solidarietà alle R.O. CCF si terrà nel Piccolo Teatro di Lofos Strefi, alle 19:00 (invece che nel palazzo Gini presso il Politecnico).

La 2 giorni di concerti per i combattenti imprigionati che si doveva tenere al Politecnico di Atene (un festival auto prodotto e benefico di musica punk del 20-21/04) è stato annullato.

Il gruppo VOX ha indetto un presidio in Piazza Exarchia per Sabato 21/04, dalle 18:00, dove ha intenzione di tenere il loro programmato concerto dal vivo.

Sabato sera (alle 17:00 circa) l’edidicio del VOX è stato nuovamente occupato grazie all’aiuto di 200 compagni. All’auto-intervento per l’apertura dello squat hanno partecipato quasi 2.000 persone in piazza e nelle strade vicine. Piccoli scontri sono scoppiati dalle 02:00, la polizia ha sparato molti gas lacrimogeni nella zona.

Più informazioni sono in arrivo.

Pochi giorni prima di questo fatto “spettacolare”, un deputato del partito di estrema destra LAOS aveva sollevato dei “quesiti” sugli occupanti del Centro Sociale VOX.

Il 9 Aprile, gli occupanti avevano riferito che il parlamentare del partito di estrema destra LAOS Athanassios Pleuris aveva fatto una formale interrogazione in Parlamento alla “protezione civile” e al Ministero del Lavoro. Il parlamentare ha dichiarato che gli anarchici desiderano “…trasformare questo specifico spazio in un “centro sociale”, ossia un covo in più di violenza anarchica e terrorista…”- chiede ai ministri, tra gli altri, se hanno in programma il suo sfratto immediato. I poliziotti del ministero hanno rilasciato una risposta evasivamente burocratica, sottolineando solo il fatto che le sue forze stanno monitorando il posto in modo “discreto” (quello che esce non è una sorpresa).

Lottando senza tutela contro ogni autorità, gli squat e gli spazi liberati sono ora una minaccia ancora maggiore per l’ordine regnante. Quindi, questo tentativo persecutorio può essere visto solo all’interno della cornice di repressione coordinata contro progetti radicali e combattenti. La risposta degli squatter nei confronti dello Stato e di ogni delinquente fascista è che l’edificio del VOX è già in uso da persone che non cesseranno di lottare per una società priva di uguaglianza di classe e solidarietà, senza esclusioni e sfruttamento. Gli squat sono parte integrante della lotta per la libertà.

GIU’ LE MANI DAGLI SQUAT – LA SOLIDARIETA’ E’ LA NOSTRA ARMA

 

Quì segue il primo comunicato del progetto VOX, rilasciato all’inizio di Marzo

 

Occupazione del palazzo del VOX, Exarchia

Nei primi giorni del 2012, persone coinvolte nell’ambiente anarchico/antiautoritario hanno occupato l’edificio del VOX (proprietà dell’ “Istituto della Previdenza Sociale” – IKA) in Piazza Exarchia, nel tentativo di trasformarlo in un centro sociale aperto.

La scelta di creare un centro sociale nel cuore di Exarchia è strettamente legato sia alla storicità della zona sia alla condizione critica del momento e dei suoi sviluppi politici e sociali.

Per diversi decenni, al di là di essere un particolare quartiere di Atene, Exarchia è stato un perenne laboratorio politico-sociale, un luogo d’incontro per i giovani ribelli, e uno spazio per imprese politiche sovversive, luogo di creazione libera ma anche per l’interazione di tendenze di critica contemporanea.

Di conseguenza, l’area divenne un polo d’affinità per anarchici e giovani di sinistra, studenti, intelletuali, che hanno scelto Exarchia non solo come luogo d’incontro, ma anche come luogo di residenza. Questo, combinato con le lotte in corso, ha creato un rapporto sociale con alcune parti della comunità locale che sicuramente non di meno fu una relazione lineare, ma è stato sempre legato alla stato del movimento, ogni volta.

Lo Stato, cos’ infastidito da questa parte della città, ha più volte tentato di riprendere il controllo della zona attraverso la repressione diretta o trasformando il quartiere in un supermarket della droga. L’espansione stessa della commercializzazione e i processi dello stile di vita fin dal principio hanno mirato a snervare le dinamiche insurrezionali di Exarchia.

Oggi, nell’attuale condizione di crisi, l’attacco frontale scatenato dal Capitale e dallo Stato ha portato gran parte della società all’impoverimento, in tal modo fenomeni di violenza intra-classista e di cannibalismo sociale sono ovunque in aumento.In particolare in Exarchia bande di teppisti e bulli, cogliendo la storia libertaria del quartiere, e il fallimento finora di una risposta collettiva a questi fenomeni, stanno minacciando la vita quotidiana di Exarchia interessando seriamente ogni principio politico e sociale. Valori quali la resistenza e la solidarietà finiscono dietro i fabbricati argomenti quali sicurezza, legalità e ordine.

Il contenuto politico del movimento del VOX occupato è correlato alla necessità crescente rappresentata dall’oggettiva prova della condizione eruttiva del particolare luogo e momento. Il centro sociale VOX – un progetto d’intervento sociale, politico, culturale – si verifica nell’attuale situazione di aggravamento della crisi economica, mentre il blocco di potere dominante (che non è mai stato più ingiustificabile da parte della società e al tempo stesso diventa cos’ omogeneo al suo interno) scatena il suo attacco finale contro la forza lavoro e l’acquis sociale.

Allo stesso tempo, la repressione è stata aumentata con il presupposto per la mantenenza della coerenza sociale attraverso l’uso di pratiche dello stato di emergenza in tutti gli aspetti della vita quotidiana. Il terrorismo economico (cancellazione dei diritti acquisiti dai lavoratori da decenni, emarginazione ed impoverimento di gran parte della società, immunità per il datore di lavoro) e la tattica dello Stato (controllo autoritario a tutti i livelli, stato di polizia intensificato, tentativi di porre severe punizioni su tutte le pratiche di  disobbedienza, conflittuale o meno, persecuzioni delle masse di manifestanti, la legislazione “anti-terrorismo”, e cos’ via) impostano la fase di una guerra di classe, la cui intensità mostra anche i vicoli ciechi e i limiti del tentativo delle classi dominanti di uscire dal guazzabuglio della crisi.

Viviamo in un’epoca in cui il sistema mostra incapacità ad integrare tutte le persone ad ora sfruttate, allo stesso tempo, vediamo segni di allargamento delle lotte sociali e di classe (manifestazioni di massa, scontri con le forze di repressione dello stato, ravvivamento della fiducia verso l’attività collettiva, allo sviluppo di forme organizzative e di credito all’interno dei quartieri) che potrebbero essere ancora inadeguate nel complesso a sostenere un’argine, tuttavia queste lotte mostrano un segno positivo nella lotta per un rovesciamento.

L’espansione delle lotte politico-sociali e la dinamica di sviluppo di tutte le forme di resistenza al fine di raggiungere un’efficacia deve tenere il passo con il concetto di auto-organizzazione, solidarietà sociale e politica e rifiuto delle istituzioni.

Noi crediamo che occupare costituisca una parte integrante del movimento sovversivo, e il ravvivarsi di questa pratica all’interno delle date circostanze ha un duplice scopo: da un lato quello di una linea di difesa attraverso la creazione di spazi liberi, e dall’altro una tattica aggressiva per disegnare la linea per una nuova prospettiva a venire, se si tratta di occupazione permanente di edifici finalizzata alla creazione di spazi socio-politici come centro e base operativa per le lotte, o occupazione di immobili e spazi pubblici come forma di protesta che supera la legittimità borghese, o anche di più quando si tratta di occupazioni come mezzo di rivendicazione di classe che si interroga sullo stesso concetto di proprietà, vale a dire il sequestro dei mezzi di produzione e l’occupazione dei posti di lavoro.

Gli squat sono una minaccia per chi domina, perchè sfida il potere, i rapporti capitalistici e il modo dominante dell’organizzazione della società, in pratica, manifestando l’auto-attività e la partecipazione anzichè l’assegnazione, la realizzazione dei nostri bisogni e desideri, invece delle condizioni imposte a noi dai governanti.

Il carattere stesso dello squat, come pratica di confronto e progetto auto-organizzato, mira a rotture sociali che intensificano le contraddizioni e i vicoli ciechi del sistema, basato su rapporti di solidarietà e valori di uguaglianza.

Intendiamo l’auto-organizzazione come un processo anti-gerarchico, anti-centralizzato, senza rappresentanti, esperti e opinionisti. Lottiamo contro ogni forma di nazionalismo, di logica razzista e sessista. Ci opponiamo a qualsiasi tipi di modelli di consumo che richiedono la personalizzazione, l’omogeneizzazione della società e la sottomissione alla logica del mercato e del profitto.

Una pre condizione per l’efficacia della nostra attività è quello di espandere la cultura degli interessi collettivi e costruire relazioni di solidarietà all’interno della nostra assemblea, ma anche con il nostro quartiere, e al tempo stesso, attraverso la nostra connessione con le reti di resistenza che sono attive nell’area: occupazioni, assemblee di quartiere, luoghi di ritrovo, collettivi politici, gruppi di lavoratori e sindacati di base. Soprattutto, però, attraverso il nostro contributo attivo nelle lotte sociali, manifestazioni, blocchi negli scioperi, barricate aspiriamo a contribuire con la nostra parte alla grande scommessa del nostro tempo, vale a dire il passaggio dalla protesta spontanea e l’indignazione del popolo oppresso e sfruttato alla rivolta cosciente e la rivoluzione sociale, come unica uscita dalla crisi del sistema e l’attacco alla classe dirigente, stabilendo più strutture e zone di emancipazione e azione collettiva.

Vogliamo che il centro sociale VOX diventi uno spazio di comunicazione diretta, interazione e creatività, dove non ci siano gerarchie ed esperti, o spettacolarizzazioni e modelli consumistici, uno spazio di cameratismo, solidarietà e lotta contro ogni autorità.

Punto di riferimento principale per la funzionalità e attività dello squat sarà l’assemblea di gestione, in cui le decisioni collettive saranno effettuate secondo una pre configurazione ed il consenso sull’amministrazione dello spazio e estroversi interventi del centro sociale.

Attraverso l’auto-organizzazione, la comunicazione e la fermentazione, lo spazio occupato VOX permette di ospitare varie iniziative che saranno gestite da gruppi di lavoro tematici, ad esempio un bar auto gestito per il sostegno finanziario dei combattenti imprigionati, ma anche per le spese di mantenimento, una biblioteca, una sala per eventi, proiezioni cinematografiche, attività per bambini, giornali, pubblicazioni, etc.

Centro Sociale Occupato VOX