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Atene: Lettera del compagno Grigoris Sarafoudis arrestato il 30 aprile e accusato di rapine

Riguardo al caso di Nea Filadelfia

Il giorno 30 aprile intorno alle 3.00 di pomeriggio vengo arrestato insieme a 4 altri compagni e dopo un procedimento molto rapido mi portano al 12° piano del Commissariato Centrale di Atene. Una volta lì, iniziano le solite procedure (DNA, impronte digitali), chiaramente senza la nostra autorizzazione, qualcosa comunque di molto comune. Più tardi, la notte, mi informano che sono accusato di “favoreggiamento”, “resistenza contro l’autorità” e “spergiuro”. La mattina del giorno seguente mi informano che a queste accuse si aggiunge anche “gruppo criminale con la finalità di commettere rapine”, e questo senza che esista nessuna rapina in concreto per accusare questo presunto gruppo.

Allo stesso tempo mi informano che oltre a queste accuse, io stesso sono accusato di una rapina a una banca realizzata nella località di Filota vicino alla città di Florina e anche di un’altra rapina, questa volta nella località di Pyrgeto vicino a Larissa. Tutto questo secondo un qualche tipo di identificazione del DNA, senza che mi consegnino l’informativa che corrisponde a questa identificazione. A partire da questo momento, dato che il caso della rapina di Filota, per la sua presunta implicazione nella cosiddetta “cassa rivoluzionaria”, si trova nelle mani del giudice istruttore Nikopoulos, le mie accuse risultano ancora più “ingrassate”, ora anche per l’accusa di “appartenenza a organizzazione terrorista”, nello specifico alla Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

A questo punto mi piacerebbe mettere in chiaro che ho negato le accuse che mi stanno attribuendo e non sono mai stato membro della CCF. Essendo anarchico solidarizzo, in maniera rivoluzionaria, con l’azione e il contributo dell’organizzazione CCF come anche solidarizzo con gli anarchici rivoluzionari che hanno rivendicato la responsabilità politica di appartenenza a questa organizzazione e per le loro azioni, e con gli anarchici che, in vari momenti, sono stati accusati di appartenere alla stessa organizzazione ma che hanno negato la loro appartenenza.

Se facessimo un breve ripasso del passato recente, potremmo osservare facilmente che decine di compagni anarchici sono stati accusati di appartenenza all’organizzazione rivoluzionaria CCF, mentre sia loro che i membri stessi di questa organizzazione lo negavano (visti i disaccordi politici – dall’uno o dall’altro lato – sempre in una cornice di complementarsi dentro al movimento anarchico, e non di rottura tra di noi). Da una parte perchè così piace al sistema legale che in questo modo può accusare più compagni anarchici e aggiungere un tocco di “terrorismo” a ognuno dei casi, e dall’altra parte perchè così rende un miglior servizio al meccanismo dello Stato mettendo sotto un “ombrello” chiamato CCF (una organizzazione rivoluzionaria molto specifica, con un forte agire fuori e dentro il carcere) ogni tipo di azione forte o “violenta” e questo con l’obiettivo di impedire all’anarchico la possibilità di definirsi da sé e dimostrare la multiforme dialettica e proposta che c’è nel movimento anarchico.

Niente è terminato, tutto continua
Solidarietà a tutti i lottatori anarchici dentro e fuori le mura

Grigoris Sarafoudis
Ala A di Koridallos
18/5/2013

fonti : a, b

Santiago: Attacco incendiario contro l’Associazione Nazionale delle Guardie Carcerarie

Chi credeva che maggio sarebbe passato senza azione diretta?
Con il fuoco abbiamo risposto ancora.

Ricordando il guerriero Mauricio Morales e mostrando solidarietà alle compagne imprigionate a Temuco, abbiamo dato fuoco all’ingresso dell’Associazione Nazionale delle Guardie Carcerarie (ANFUP), situata sui gradini di Santa Monica nel centro di Santiago, domenica 12 maggio. Con questa aggiungiamo una nuova azione a quelle che sono già state rivendicate da altri gruppi nei “media alternativi” ma passate sotto silenzio sulla “stampa ufficiale”.

Abbiamo detto nel nostro precedente attacco a una proprietà della Gendarmeria del Cile in gennaio di quest’anno, che non lasceremo che i torturatori siano tranquilli nelle loro tane. La critica al sistema autoritario e alle strutture penitenziarie non può essere separata dall’attacco diretto a coloro che cercano di rompere la volontà dei/le nostrx compagnx ribelli imprigionatx. Le guardie carcerarie hanno deciso volontariamente di vivere come nemici della libertà e contribuiscono attivamente al dominio, in cambio di quote di potere che materializzano nella reclusione e nell’umiliazione verso i/le nostrx prigionierx e le loro famiglie.

In aprile, la compagna anti-autoritaria Ariadna Torres è stata punita nella Prigione Femminile di Temuco per aver insultato un giudice e i carcerieri che hanno sequestrato una lettera di unx compagnx dall’esterno. Abbiamo mandato una copia di questa e-mail ancora una volta ai carcerieri del Cile cosicchè sappiano che i/le nostrx compagnx anarchicx, i/le prigionierx anti-autoritarx e rivoluzionarx in Cile non sono giocattoli per le autorità, e per ogni attacco la risposta arriverà con il fuoco, con gli esplosivi e le granate.

Chiediamo ai/le compagnx d’azione, perchè c’è stato un calo nell’attività violenta contro il nemico? Una cosa è l’eccitazione del combattimento di strada, ma in maggio ci sono stati meno attacchi diretti ed esplosivi pianificati, incendi e sabotaggi contro i ricchi, e anche contro il loro sistema di miseria. Che gli attacchi anti-autoritari vengano sostenuti nel tempo e non per storie di polizia, dipende da noi. Che l’opzione per la violenza rivoluzionaria e la sua connessione con la lotta anti-autoritaria (e le sue varie forme di essere implementata) non sia solo una moda giovanile, dipende da noi. Vantarsi e moltiplicare le azioni dirette in quantità e qualità dipende solo dal nostro volere.

In maggio, ricordiamo quei compagni assassinati dallo Stato a Chicago nel 1886; Daniel Menco, giovane uomo ucciso nel 1999; il giovane Rodrigo Cisternas, lavoratore ucciso dalla polizia in Cile nel 2007 dopo essere stato schiacciato da un veicolo della polizia; il compagno Henry prigioniero da maggio dello scorso anno in Bolivia [attualmente agli arresti domiciliari]; e Nicola Gai e Alfredo Cospito, prigionieri in Italia, imprigionati da un anno accusati dello sparo alla gamba di un capo di una azienda scientifica nucleare.

Saluti ai/le compagnx clandestinx e ai/le prigionierx in tutto il mondo.

MAURICIO MORALES VIVE NELL’AZIONE DIRETTA.

Cellula Insurrezionale Anti-autoritaria Panagiotis Argyrou, affine alla FAI/FRI. Cile

fonti : a, b

Atene: Lettera dei prigionieri anarchici Fivos Harisis-Poulos e Argyris Ntalios

Il 30 aprile 2013 nel quartiere di Nea Filadelfia (Atene) sono stati arrestati 5 anarchici. Due di essi, Fivos Harisis e Argyris Ntalios erano latitanti dal 15 febbraio quando, nella cornice delle indagini legate alla doppia rapina di Velvedo (1 febbraio 2013, terminata con l’arresto di 4 compagni anarchici Giannis Mihailidis, Dimitris Politis, Nikos Romanos e Andreas-Dimitris Bourzoukos), erano stati emessi mandati di cattura contro di loro. Adesso, sia Fivos e Argyris come due degli altri compagni (Giannis Naxakis e Grigoris Sarafoudis) si trovano in carcere accusati di varie rapine in banca, mentre il quinto, Dimitris Hatzivasiliadis, è uscito con accuse minori (resistenza all’arresto, ecc.).

Quella che segue è la lettera che hanno fatto uscire Fivos e Argyris:

“A te che la notte vai a dormire disperato per quanto è vana la lotta, per la repressione che ci sta “rubando” i nostri compagni, case occupate e che travolge al suo passaggio tutto quanto si trovi di fronte a sé. Vestiti, porta con te una decisione e lotta. Che la storia scriva di coloro che lottano fino alla fine, fino a che gli ultimi rivoluzionari si trasformino in polvere al passaggio della repressione tecnologica avanzata. Che la fottuta storia scriva delle grida di rabbia che gli Esseri Umani hanno lanciato prima di essere giustiziati. Sì, a te che la notte conti le stelle e il cui cuore batte più velocemente, più velocemente, sempre più velocemente aspettando pazientemente l’alba per continuare il proposito e la lotta… TUTTO PER TUTTO”

In quel mezzogiorno nella zona di Nea Filadelfia è arrivato alla fine un bel viaggio di libertà che abbiamo iniziato subito dopo che è stata proclamata ufficialmente la nostra clandestinità. Il tempo si è congelato, perfino i secondi sono stati messi sotto vigilanza e il cielo si è nascosto dietro i passamontagna dei nostri persecutori. Siamo caduti nelle loro mani e la sensazione amari della sconfitta che comporta una prigionia ci continuerà a perseguire anche dietro le mura, così come i ricordi della nostra vita in libertà continueranno a rivivere nella nostra memoria. Il viaggio della nostra clandestinità, lotta e libertà non è comunque affatto cominciato a metà febbraio – quando sono stati emessi i mandati di cattura -, e nemmeno è terminato con le manette sulle auto private degli sbirri.

Quello che siamo arrivati a vivere in questi anni in cui abbiamo deciso di prendere una posizione di combattimento nella lotta anarchica, sono stati momenti importanti di scontri, violenza, agitazione e dibattito, di sforzi e di perdite. Ma soprattutto è il sorriso che lascia la sensazione di aver ottenuto qualcosa, quel sassolino che insieme ai nostri compagni abbiamo posto per costruire una vita vera e non schiavizzata. Continue reading Atene: Lettera dei prigionieri anarchici Fivos Harisis-Poulos e Argyris Ntalios

Santiago, Cile (4 Giugno): Forum informativo sul Caso Security

Freddy, Marcelo e Juan, sono ancora in carcerazione preventiva in attesa dell’udienza preparatoria del giudizio orale, il quale si stava svolgendo, ma con i cavilli legali del pm e denuncianti tutto è tornato al punto di partenza.

La nuova udienza preparatoria del giudizio orale inizia il 1° Agosto.

Non bisogna dimenticare mai a chi è caduto, a i/le prigionierx, a quelli/e che non ci sono. Non bisogna mai dimenticare che la morte, la clandestinità e la prigione sono il risultato di una lotta, dell’idea fatta azione.

È tempo di combattere, di mostrare la solidarietà, di ricordare che i nostri fratelli e sorelle sono ancora in prigione, che se passa giorno senza ricordare cio’, abbiamo normalizzato il carcere.

Freddy e Juan rischiano l’ergastolo per la morte del poliziotto Moyano più altri anni per rapine aggravate.

Marcelo rischia 18 anni, senza contare una pena di anni precedenti, la cuale compiva con i benefici, ma a causa di questa nuova situazione, ha perso i benefici.

Per questo e per mantenere l’informazione e la diffusione MARTEDI 4 GIUGNO alle ore 18:00 nel laboratorio Sol, ci è stato un forum informativo dove erano presenti:

-JULIO CORTES (avvocato)
-HUMBERTO LAMRIE (avvocato della difesa)
-CESAR (81 MOTIVI)

erano inoltre presenti famigliri e amici.

Che questo si diffonda, che si dica che vi è una persecuzione, che si dica che freddy, Marcello e Juan sono ancora in carcere, che si dica che lotteremo per la loro libertà.

Che siamo sempre di più.

“E, con la voce affamata di potere e protagonismo, un pubblico ministero abile a mentire vuole ed ha bisogno per supportare le sue pene dell’inferno. La sua mossa per iniziare tutto da capo nel processo orale non sarà il suo ultimo respiro. Ieri, la persecuzione fu sulla punta del piombo per uccidere l’idea, oggi la persecuzione si dota di stratagemmi legali al fine di dare il risultato che il piombo assassino non le abbia arreso.”

Caminniamo insieme: è il momento di combattere!

“Perché chi dimentica ai prigionieri di guerra finisce dimenticando la guerra stessa.”

È stato raccolto denaro e cibo per i bisogni dei compagni

fonte

Atene: L’anarchico Kostas Sakkas in sciopero della fame dal 4 Giugno 2013

Prisoner in prison cell

Questo Martedì, 4 Giugno, alle ore 18.30, dei compagni chiamano per una discussione politica al Politecnico di Atene, nel palazzo Gini, verso l’organizzazione di azioni di solidarietà per lo scioperante della fame Kostas Sakkas. Ci sarà anche una comunicazione telefonica con il compagno, che parlerà direttamente dal carcere di Koridallos.

Kostas è un prigioniero anarchico che attualmente affronta due processi in corso nei confronti dell’O.R. CCF, anche se lui ha negato la sua partecipazione a questo gruppo anarchico di guerriglia urbana a partire dal momento del suo arresto (Dicembre 2010.). Il compagno è stato tenuto in carcere in attesa di giudizio per 30 mesi ormai. Recentemente, lo Stato ha prolungato la sua detenzione in attesa di giudizio per altri 6 mesi (e applicato la stessa misura contro l’anarchico Gerasimos Tsakalos, ammesso membro dell’O.R. CCF).

L’anarchico Kostas Sakkas è in sciopero della fame dal 4 Giugno 2013 per protestare contro il prolungamento della sua detenzione preventiva, e chiedendo il suo immediato rilascio dalla prigione.

Turchia: Notizie dalla lotta del Taksim Gezi Park e dalla rivolta in corso

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Striscione sull’isola di Lesvos (vicino alle coste turche): “Solidarietà con i ribelli in Turchia”

Il 1° Giugno eravamo a Taksim circa alle 15:00. Dopo gli scontri che avevano iniziato in mattinata, la polizia è stata costretta a lasciare la zona. I poliziotti scomparsi per qualche ora. Per due ore non vi era alcuna presenza di polizia in qualsiasi area nel centro di Istanbul (parte europea). Le persone hanno occupato la piazza Taksim e Gezi Park. Il numero delle persone era enorme. Tutto il parco, la piazza e le strade che portano a questa zona erano pieni di gente. Tutte le barriere di costruzione che stavano chiudendo il lato ovest del parco sono state distrutte dai manifestanti. Alcune delle barriere della polizia sono state rimosse e sono state gettate giù per la strada che porta al tunnel sotterraneo di nuova costruzione. Altre sono state utilizzate nelle barricate costruite dai manifestanti. La capanna della polizia nel sud del parco che guardava la piazza è stata data alle fiamme ed anche il veicolo anti-sommossa lasciato lì dalla polizia è stato distrutto. Una macchina della polizia nello stesso luogo è stata girata e distrutta pure. Le persone erano pieni di gioia e stavano prendendo foto di ricordo davanti ai veicoli distrutti e davanti la costruzione. Al nord del parco si trova il Hyatt Regency Hotel e presso il giardino all’ingresso dell’hotel c’era una macchina della polizia gettata in piscina. Quattro autobus pubblici sono stati lasciati al bivio che si trova vicino e sono stati anche danneggiati.

[vimeo]http://vimeo.com/67432788[/vimeo]

[vimeo]http://vimeo.com/67480646[/vimeo]

Verso le 16:00 abbiamo saputo dai nostri compagni che gli scontri hanno cominciato a prendere posto in Beşiktaş, dove si trova l’ufficio / casa di Tayyip Erdogan. Le persone stavano attaccando da quattro direzioni: da Piazza del Beşiktaş (est), Via Dolmabahçe (ovest), Akaretler (nord-ovest) e Via Ortabahçe (a nord). La polizia è stata bloccata lì con quattro veicoli anti-sommossa con cannoni ad acqua e circa 150 agenti di polizia all’ingresso di Via Hayrettin İskelesi. In tutte le direzioni delle barricate sono state erette. Dopo alcune ore la polizia è stata in grado di spingere le persone, e le forze di repressione sono state ampliate. Nuove barricate sono state alzate alla Via Mumcu Bakka e la Via Süleyman Seba per evitare che le forze della polizia entrassero nel Çarşı, che è la zona del bazar di Beşiktaş dove le persone si raggruppano. La polizia ha usato proiettili di plastica quando gli attacchi del popolo si sono intensificati. Gli scontri sono continuati fino a circa le 01:30 (2/6). Infine la polizia ha usato una quantità eccessiva di bombe a gas per disperdere la folla, e la gente ha lasciato le barricate e è rifugiata nei negozi e nei bar intorno, o raggruppata nelle strade interne di Beşiktaş.

Nel frattempo i resistenti a Taksim hanno costruito enormi barricate sulle strade e le vie intorno alla piazza e al Gezi Park per tutta la notte. Inoltre, le persone hanno dato alle fiamme dei veicoli di costruzione. Autobus, autovetture, materiali da costruzione, le barriere della polizia, contenitori di spaziatura, ecc sono stati utilizzati come barricate. Continue reading Turchia: Notizie dalla lotta del Taksim Gezi Park e dalla rivolta in corso

Settimane di agitazione in tutto il mondo e di azione per i detenuti sovversivi a $ile

Maggio 20-25 / 20-25 Giugno / 25-31 Luglio
Solidarietà attiva e combattiva con Freddy, Marcelo e Juan

Il 24 Aprile 2013 era la data fissata per la preparazione della prova orale contro Marcelo Villarroel, Juan Aliste Vega e Freddy Fuentevilla, che sono accusati di varie rapine e della morte di un poliziotto. L’udienza è stata completamente annullata per la seconda volta, perché non ha rispettato gli standard della procura e i suoi desideri accusatori.

Un nuovo inizio della preparazione della prova orale è stata fissata per 1º Agosto 2013.

Attualmente, i compagni hanno trascorso 3 anni ed 8 mesi in detenzione preventiva, senza mai ricevere alcuna condanna.

Questo è un esempio del fatto che lo Stato-prigione-Capitale sta usando il carcere e il confino come un’altra forma di punizione, di controllo e di annientamento nei confronti di coloro che si ribellano contro l’ordine stabilito.

Questo è un richiamo per riprendere tutte le forme di solidarietà e di lotta con tutti i prigionieri della guerra sociale. Perché chi dimentica i prigionieri della guerra finisce per dimenticare la guerra stessa…

più sul “caso Security” (in inglese) qui / blog di solidarietà

Lasciate Freddy, Marcelo e Juan fuori per le strade!

Italia: Culmine – Al Punky Mauri a 4 anni dalla sua morte in combattimento

Carissimo Mauri,

4 anni son passati da quella notte in cui il tuo cuore indomito ti ha accompagnato fino alla fine!. La tua morte in combattimento ci ha lasciato un vuoto che in realtà un vuoto non è perché la ribellione, la determinazione della rivolta, la lucidità di un’azione, la coerenza, la sempre maggior consapevolezza della necessità della lotta, l’anarchia lo vanno a colmare in ogni momento delle nostre vite!.

In questi anni naturalmente non si è fermata la repressione di anarchicx, ribelli e dissidenti, non si sono interrotti l’avvelenamento e lo sfruttamento della terra, degli animali umani e non umani e della natura tutta, x prigionierx delle varie galere non smettono di essere torturatx e uccisx, stato e liberticidio continuano ad essere sinonimi, i popoli originari vengono ancora annietati da chi si continua ad arrichire depredando i loro territor. Ma tutto questo lo sappiamo, come siamo consci che non tramonterà né facilmente né rapidamente, vero?. Per questo non smettiamo di combattere, da antiautoritarx, contro la civilizzazione. Per questo, Mauri, vivi in ogni incendio che distrugge i simboli del potere (che siano banche o auto di lusso), sei presente in ogni animale liberato, non smetti di accompagnare ogni sabotatorx di questo sistema sempre più artificiale e tecnologico, rispondi ad ogni scintilla liberatrice!. Per questo, compagno e fratello Mauri, non ti dimentichiamo!.

Nessun mito, nessun eroe, nessuna lacrima, nessuna paura… vivi in ogni pensiero e azione verso la liberazione totale!.

Ti abbracciamo forte, con amore e Anarchia!.

Culmine — 22 Maggio 2013

Stefano. Prigionero individualista anarchico
C.C. Via Arginone 327, IT-44122 Ferrara
Elisa. Prigionera anarchica
C.C. Rebibbia Femminile, Via Bartolo Longo 92, IT-00156 Roma

Buenos Aires, Argentina: Solidarietà con Henry e Krudo

nuevos-llllll-396Il 29 maggio, diversi individui ci siamo concentrati davanti al consolato della Bolivia nella città di Buenos Aires, per esprimere la nostra solidarietà con Henry e Krudo.

Nel corso della mattinata, alcune persone sono entrate nel recinto e hanno lasciato centinaia di volantini presso gli uffici del consolato e per la tarde si hanno fatto delle scritte sui muri con slogan anarchici ed anticarcelari, mentre altri  volantini sono stati distribuiti e sono state appesi striscioni e bandiere nella finestra dell’ambasciata.

Detenutx  alla strada e le strade per lottare!

fonte

Cile: Lettera di Jose Miguel Sanchez ai/alle guerrierx della lotta della strada

josèChe questo inverno sia caloroso con il fuoco che seminaremo con le nostre Molotov, facendo bruciare ogni icono del potere, distruggendo quelli che ci opprimono, liberando il nostro odio verso la classe dirigente, riempiendo il territorio borghese, bruciando i loro beni e con ciò incoraggiando la ribellione del indeciso, viva chi lotta!

Le nostre azioni devono attaccare tutte le forme di autorità e di dominio, tutti i custodi del potere, facendo il sabotaggio della pace dei ricchi, agendo sempre con audacia e sorpresa, senza lasciare nessuna traccia per non rendere facile il compito del nemico, lottiamo contro il dominio oligarchico, facciamo che prevalgono la solidarietà ed equità sui privilegi, l’egoismo e l’ingiustizia, per questo le nostre azioni si guidano con braccia forti, coscienza e convinzione, ed è responsabilità di ciascuno di noi fare che ogni azione raggiunga il suo obiettivo, siamo guerrierx di una lotta disuguale e per questo dobbiamo essere precisx e audacx.

Non abbiamo alcun attaccamento alle “comodità” che il sistema ci offre, ci cachiamo nelle loro leggi e regolamenti, sappiamo che solo lottando efficacemente e costantemente riusciremo per scuoterci del giogo creato dalla classe privilegiata per sottometterci, del’egoismo e l’avidità del arrogante ricco e di ogni forma di autorità, lottiamo per la liberazione totale e siamo prontx a tutto per l’emancipazione.

Coloro che abbiamo optato per questo percorso di lotta sappiamo che il percorso non è facile, che spesso ha costi elevati, come la clandestinità, la prigione o la morte, e per questo siamo preparatx in coscienza, così come contiamo anche sulla solidarietà da parte dei/delle nostrx compas, se uno di questi costi si presentasse, è di vitale importanza che nessun/a combattente deva sentirsx solx se arriva ad una prigione, è lì che ci dovrebbe essere un reale sostegno perche il nemico conosca e veda che l’universo di lottatorx è presente ovunque.

Un abbraccio complice e cospirativo per ogni guerrierx dell’orbe
Per distruggere lo stabilito e la violenta pace dei ricchi
Finché ci sarà la miseria ci sarà la rivolta
Per distruggere la società carceraria

Nonsottomesso,

José Miguel Sánchez Jiménez

Lager Colina II. Modulo 4

İstanbul, Turchia: Primi aggiornamenti dall’occupazione al Taksim Gezi Park

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Si prega di contribuire con informazioni dalle strade.

L’occupazione di Taksim Gezi Park di Istanbul ha avuto inizio il 28 Maggio 2013. Dopo il raid della polizia nella zona del parco il 30 Maggio, i hacker del RedHack hanno sabotato il sito della questura di Beyoglu, in risposta all’attacco della mattina.

L’occupazione è continuata, e migliaia di persone si sono radunate per resistere ai piani del governo (per la costruzione di un centro commerciale e della distruggere dell’area verde). Divenne presto una delle più grandi mobilitazioni per anni, con diversi partecipanti differenti (da attivisti radicali alle ONG, ecc), che assomiglia al movimento mondiale Occupy.

Il 31 Maggio, scontri di piazza hanno iniziato dalle 05:00 ad Istanbul. La resistenza si allargò, mentre la polizia ha sparato una quantità incredibile di bombe lacrimogene. È successo anche un’altra cosa incredibile, i tifosi provenienti da le tre squadre principali (Besiktas, Galatasaray, Fenerbahce) sono scesi in piazza uniti. Gli scontri continuarono a tarda sera. Il numero di persone per le strade è stato enorme. In ogni modo, migliaia cercavano di raggiungere la Piazza Taksim. Dopo 16 ore di combattimenti di strada, la lotta continuò. Continue reading İstanbul, Turchia: Primi aggiornamenti dall’occupazione al Taksim Gezi Park

Italia – Operazione Ardire: La procura di Milano chiede ulteriore proroga delle misure cautelari

La procura di Milano ha chiesto la proroga di ulteriori sei mesi di carcerazione preventiva per Alessandro, Stefano, Sergio, Elisa e Peppe. Nella richiesta la procura specifica che, nonostante la detenzione, i compagni continuano a comunicare con appartenenti della medesima area all’esterno del carcere e promuovono “campagne di solidarietà” contro la “repressione” dai toni certamente allarmanti per l’esaltazione di atti improntati a violenza, non solo verbale. Poi spiega meglio questi concetti citando diversi comunicati tratti da RadioAzione, Contra Info, e Informa-Azione.

Cita anche il comunicato di Stefano contro le carogne pseudo-nichiliste e tra le altra cose si dice: “La lettera di S. Fosco dall’AS di Ferrara è stata integralmente pubblicata dal sito RadioAzione che dopo la chiusura di Culmine ne ha di fatto sostituito il ruolo con l’intento di svolgere la medesima funzione di ‘cassa di risonanza’ nell’aria anarchica nazionale”.

Finchè avrà vita questo blog la solidarietà e la complicità verso i compagni detenuti non verrà mai a mancare, come non verranno mai a mancare le azioni dirette che vengono fatte in solidarietà con gli stessi compagni detenuti o contro l’esistente in generale. Se a qualcuno i “toni” non piacciono… beh cazzi loro! Infine RadioAzione non ha preso l’eredità di Culmine, ma ha sempre voluto lanciare un messaggio chiaro ai persecutori: La Controinformazione e la solidarietà non hanno sbarre che le possono imprigionare… potete imprigionarci nel corpo ma mai nelle idee!

Morte allo Stato e ai suoi servi
Per l’azione diretta

Solidarietà e complicità con i compagni detenuti in tutto il mondo!

RadioAzione


Elisa Di Bernardo
C.C. Rebibbia Femminile, Via Bartolo Longo 92, IT-00156 Roma

Sergio Maria Stefani, Giuseppe Lo Turco,
Alessandro Settepani, Stefano Gabriele Fosco

C.C. Via Arginone 327, IT-44122 Ferrara

İstanbul, Turchia: Occupato il Parco Taksim Gezi

È il terzo giorno di occupazione del Parco Taksim Gezi di Istanbul. La protesta è iniziata quando dei veicoli di costruzione sono entrati nel parco ed hanno cercato di tirare fuori gli alberi.

Il governo vuole costruire un centro commerciale alla posizione del parco. Così, molte persone si sono accampate a Taksim Gezi Park per difendere gli alberi.

http://www.youtube.com/watch?v=4wmoMwv-AwA

La mattina presto del 30 Maggio 2013, intorno alle 05:00, la polizia ha attaccato gli occupanti con gas lacrimogeni ed ha messo fuoco ad alcune delle tende. I poliziotti non hanno lasciato le persone di avvicinarsi al sito per alcune ore, mentre tre veicoli di costruzione stavano lavorando. Hanno tirato fuori gli alberi che sono stati piantati dai manifestanti e li hanno gettati in un camion della spazzatura.

Tuttavia, i manifestanti hanno occupato di nuovo il parco, e l’occupazione continua.

altre foto

Komotini, Grecia Settentrionale: Attacco incendiario contro un edificio governativo

greece

Nelle prime ore della Domenica, 26 Maggio, gli uffici amministrativi delle regioni della Macedonia Orientale e della Tracia, nella città di Komotini, sono stati attaccati con bottiglie molotov.

Questa è stata una visualizzazione minima della rabbia contro lo Stato, i suoi servi, ed ogni struttura autoritaria che, ogni giorno, ci porta più vicino al totalitarismo e alla schiavitù.

L’attacco era una risposta al sistema politico marcio che ci sta terrorizzando su base giornaliera. Ci terrorizza col carcere per coloro che resistono, con le tasse, con salari e pensioni che si può a malapena da vivere, con la violenta repressione degli scioperi e delle dimostrazioni, con le bande fasciste-parastatali che agiscono indisturbate, che coprono i loro volti reali con maschere democratiche in modo da garantire la continuazione del dominio e dello sfruttamento quando il Potere e i poliziotti non possono finire il lavoro.

Non pretendiamo migliori condizioni di schiavitù; invece lottiamo per la completa distruzione del Potere.

Noi proclamiamo noi stessi negatori di questa società e della vita miserabile che ci viene offerta, e così passiamo all’offensiva.

Inviamo anche un messaggio ai magistrati e allo Stato: i nostri compagni, che passano le giornate e le notti nelle gabbie della democrazia e del Capitale che voi chiamate “istituti di penitenza”, non sono soli.

Solidarietà con l’O.R. anarchica Cospirazione delle Cellule di Fuoco, e tutti i combattenti imprigionati! Libertà per tutti nelle celle delle prigioni!

“Coscienze Distruttive”

Cile: Manifiesto in solidarietà con i/le compagni/e colpiti/e per la repressione in Temuco

aficeNuova campagna di terrore a Temuco

Nell’anticamera repressiva del giorno del giovane combattente, il 28 marzo sono state perquisite case private e arrestatx 12 compagnx, con il pretesto di violazione della legge di controllo degli armamenti e esplosivi. La polizia punta le loro azioni contro conosciutx anarchici/che della regione, colpevoli secondo loro della sistemazione di ordigni esplosivi all’inizio di quest’anno. La stampa, fedele alleata e portavoce degli interessi dei potenti, genera una tormenta di immagini con gli arresti, cercando di dare forza e credibilità allo spettacolo repressivo, senza rinunciare a dettagli sensazionali. Dopo aver passato a controllo di detenzione, 7 compagnx sono Liberatx, 2 sono accusati di violazione delle leggi sulla droga (usciendo su cauzione) e 3 compagne sono accusate di possesso di materiali per la fabbricazione di esplosivi.

Ariadna, Yaritza e Rozana (con 5 mesi di gravidanza) rimangono in custodia presso il carcere femminile a Temuco per i cinque mesi che dura l’inchiesta. Una settimana prima delle perquise, le compagne avevano pubblicato uno scritto dove facevano pubbliche le molestie della polizia che ricevevano, sapevano perfettamente che erano vigilate e che sarebbero andati tra di loro. E ‘chiaro che più che un ” successo investigativo”, esiste un atto di vendetta politico / poliziale sulla base di bugie per ottenere il loro arresto e intimidire l’intorno. In una grezza replica del chiamato Caso Bombas lo stato cerca attraverso le perquisizioni, arresti e molestie, fermare la diffusione dell’espressioni anarchiche. Ogni nuovo arresto, cerca di imporre lezioni di silenzio e sottomissione, sta in noi mantenerci irriducibili davati al potere.

Ariadna, Yaritza e Roxana alla strada / Solidarietà parole e azione
Lo Stato colpisce ancora. Che la solidarietà non si facia attendere
Libertà immediata ai/le compagnx in ostaggio dallo Stato

fuente

Siviglia, Stato spagnolo: Presidio solidale con i/le cinque detenuti/e di Barcellona

I compagni del CSOA Sin Nombre convocano per il prossimo Lunedì, 27 maggio in Plaza Nueva alle 20:00 un presidio di solidarietà con i/le 5 compagni/e di Barcellona detenuti/e e falsamente accusati di integrare una organizzazione terroristica tra le altre accuse che nascono dalla manipolazione informativa dei media e dalle bugie intenzionali e ripetute della polizia.

I/le compagni/e sono di certo, incarcerati/e in prigione cautelare a Soto del Real (Madrid), dove si trovano ad affrontare né più né meno che ad un regime FIES di terzo grado. Tutto per aver espresso le loro opinioni in un social network e nelle strade, e per mobilitarsi contro un sistema che ruba la vita e la sostituisce per macchine e merci.

Cartel Concentración en Sevillanel manifiesto:

PRESIDIO SOLIDALE

Yolanda, Juan,Silvia, Xabier, José, 5 anarchici/che detenutx a Barna

Lunedì, 27 maggio, Piazza Nueva, ore 20.00

Libertà per i/le cinque di Barcelona

Cinque anarchici di Barna in prigione cautelare per difendere la sua ideologia nelle reti sociali e nella strada.

CSOA Sin Nombre

fonte

Cile: Propaganda per le strade di Santiago per le prigioniere di Temuco

29 marzoGuardate lo poco che siamo e invece diventano singhiozzi i suoi insulti contro di noi, le loro argomentazioni diventano piccole, avendo tutto il potere nelle loro mani, hanno paura anche del solo e ultimo dei nostri gesti solari, guardate lo poco che siamo e vedrai che da un giono all’altro saranno milioni uguali a noi….Avranno ragione allora per averci temuto così tanto… (Domingo Murua)

Prigionierx del 28-M, solidarietà

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Tlalnelpantla, Messico: Attività in memoria del Punky Mauri

mauri copyRICORDANDO LA TUA MEMORIA A 4 ANNI DALLA TUA PARTENZA

Domenica 26 maggio, inizio alle 5 pm.

Presentazione documentale: Mauri l’offensiva non ti dimentica
Espressioni artistiche
Cibo vegano
Rap anarchico: voci clandestine; Tleyotl; Irracionalmente logiko; Agorafobia; Cronopio.

Nel CSO Casa Naranja, Av. Tlalnepantla, 154. Col Olivo, 2.

in spagnolo

Uruguay, comunicato della solidaria: continua la repressione della polizia

zozo1Nella mattinata di venerdì 10 maggio diversi agenti di polizia, venuti in quattro macchine pattuglia, hanno cercato di aprire la porta della solidaria, con calci, insulti e minacce. Diversi compagni e vicini di casa stavano avvicinando il luogo, situato in Fernandez Crespo e Cerro Largo fino a quando le forze repressive dello Stato hanno dovuto ritirarsi.

Come era previsto, sono tornati, questa volta il Lunedì 13 maggio, anche la mattina, chiedendo -senza l’avviso di garanzia- che qualcunx dello spazio si presentasse alla stazione di polizia corrispondente per testimoniare circa la concentrazione fino alla chiesa della congregazione evangelica tedesca tenutasi il Giovedi, 2 maggio.

Giovedì, 16 maggio circa le nove della notte, quattro poliziotti picchiano alla porta chiamando ad un compagno -questa volta con l’avviso di garanzia- per andare a testimoniare.

Il Sabato, 18 maggio al mattino il compagno ha stato circa tre ore ricevendo domande non solo sulla concentrazione, ma anche su questioni legate ai gruppi che si incontrano nello spazio. Anche domande su le loro idee, per esempio, le hanno chiesto se lui è un anarchico, lasciando chiaro la natura dell’interrogatorio. Non solo domande, ma anche minacce di ogni tipo, tra cui un raid preceduto da una falsa accusazione creata da loro stessi basata nella bocca di pasta base nella casa.

La natura illegale del tentato sgombero e le chiamate a testimoniare, senza gli avvisi non ci sorprendono né è il punto a dove sono dirette le nostre proteste. L’azione illegale della polizia, la corruzione e l’arroganza sono parte dello stesso stile di vita che gli sfruttatori, i potenti ed i loro difensori portano avanti. Le forze repressive dello Stato non compiono altra funzione che quella di umiliare, picchiare, minacciare, rinchiudere e generare paura a tutti quelli che non gli servono nel loro mondo.

Noi non ci sintiamo vittime di niente, siamo orgogliosi di difendere uno spazio che abbiamo creato come strumento per promuovere un mondo in cui i rapporti non sono regolamentati dal potere e denaro.

Sappiamo bene che questo non solo significa un tentativo di sgombero da parte della Congregazione della Chiesa evangelica tedesca in complicità con le forze repressive dello Stato. Sappiamo che significa più che altro un tentativo di instillare la paura nelle menti di tutti coloro che non rimaniamo fermi o in silenzio. Sappiamo che significa un attacco ai gruppi, collettivi e individui che siamo attivi lottando questo stile di vita basato sullo sfruttamento. Sappiamo bene che si tratta di un attacco alla lotta contro megaminera Aratirí e contro tutti i progetti sociali autonomi. Sappiamo più che bene e non esitamo a dire che il tentativo di dare una lezione a tutti coloro che non accettiamo le condizioni di vita imposte per i potenti e sfruttatori e stiamo cercando di creare un altro mondo basato sulla solidarietà, il sostegno reciproco, l’auto-gestione e l’azione diretta.

No allo sgombero della solidaria!
Giù le vostre mani dei nostri centri sociali.

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Cile: Manifiesto in solidarietà con Carla, Ivan e Hans

libertadcarlaivanhans“E ‘una codardia suprema ripudiare l’atto di ribellione per il quale noi abbiamo dato il primo seme”. Luigi Galleani, anarchico d’azione.

Libertà Carla Verdugo, Ivan Silva, Hans Niemeyer

“Non è così difficile organizzarsi e fare le cose. L’invito è quello di non rimanere in una solidarietà di carta, in una solidarietà di opuscoli. Sappiamo dove sono i detenuti dobbiamo andare per loro. Dobbiamo passare all’offensiva basta di essere alla difensiva ” Punky Mauri, anarchico d’azione.

Afforontiamo la violenza del potere senza molte sottigliezze, con tutte le nostre forze, con sempre più e più ribellione!

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Barcellona: Sui 5 detenuti a Sabadell

5 compas anarchici sono stati detenuti per la fascista Audiencia Nacionale accusati/e di appartenenza a banda criminale e altre accuse senza senso. Il suo delito? Organizzarsi e lottare. Vi tireremo fuori. – Libertà anarchici detenuti/e.

Da ieri mattina presto (15 maggio 2013) alcunx anarchici/che siamo attenti a capire chi siano i/le detenuti/e  giacche non conosciamo chi sono né di cosa sono accusati esattamente. Secondo la stampa sono “membri” del gruppo anarchico Bandiera Nera, del quale né anche abbiamo conoscenza della sua esistenza e di cui solo abbiamo trovato una pagina di Facebook.

Lo certo è che gli arresti non fanno altro che materializzare una situazione che già alcune di noi vedevamo arrivare. Nelle ultime settimane sono apparsi sporadicamente in articoli di stampa virtuali (Cadena Ser, Europa Press, etc.) sugli anarchici, facendo un’insalata su questioni che non riguardano una relazione reale, ma servono a creare una situazione favorevole a un colpo come questo. E non sono pochi i/le compagni/e che hanno parlato attraverso articoli su di esso in blogs, pagine e pubblicazioni. Continue reading Barcellona: Sui 5 detenuti a Sabadell

Madrid: Cronaca della concentrazione anti-carceraria in memoria di Xosé Tarrío

xose tarrio
Nella tua memoria, Xosé Tarrío, perché la dignità non conosce muri.
Prigioneri alla strada

Xosé Tarrío era una delle tante persone che, nascendo in una famiglia povera e umile di un quartiere di La Coruña, è stato vittima della esclusione di classe di una società ipocrita che costruisce la sua moralità sulla base della disuguaglianza e l’ingiustizia, la violenza e la miseria che derivano dall’arricchimento di coloro che legiferano ogni aspetto della vita sociale reprimendo qualsiasi differenza o dissenso e riempiendosi poi la bocca parlando di democrazia, libertà e rispetto.

Spinto alla delinquenza, passa più volte tanto per centri minorili come per le prigioni, dove insieme al suo rifiuto della figura autoritaria sviluppa, nel corso del tempo, una coscienza anarchica. Queste posizioni, insieme ad un senso di dignità di fronte agli abuso e maltrattamento dei carcerieri, istituzioni etc. le fanno stare sotto il punto di mira dei potenti.

Per maggiori informazioni sulla vita e la lotta di questo compagno che ha trovato la sua fine atroce tra i freddi muri del carcere di Teixeiro (A Coruña, Galizia) potete guardare la notizia precedente di questo blog (qui) dove ho postato una breve biografia del compagno. Suggerisco anche di leggere il libro “Huye, hombre, huye: Diario di un prigioniero FIES”, scritto da lui stesso.

Ieri, Sabato 18 maggio 2013, ancora un altro anno, alcune individualità solidali ci concentriamo nella piazza di Xosé Tarrío, che si trova all’incrocio della strade Ministrales e Calvario nel quartiere Lavapiés di Madrid, e alla quale il comune si sforza di far precipitare nell’oblio. L’obiettivo era quello di onorare e ricordare a Xosé Tarrío e agli altri detenuti e detenute morti in prigione.

Durante la concentrazione, breve ma commovente, si hanno scandito slogan come “i ricchi non entrano mai, i poveri non escono mai!”, “signor giudice, signor giudice alla cella va lei”, o la solita “giù le mura delle prigioni “. Inoltre, si ha letto un comunicato e Pastora, madre di Xosé Tarrío, insieme ad altri/e solidali e compagni/e arrivati dalla Galizia, cantavano una poesia sulla libertà, originale del coro “Fuxan os ventos”.

Dopo aver completato l’atto, nel Centro Sociale Okkupato La Gatonera si è realizzato un pranzo vegano solidario, e alla sera si realizzò un discorso di mano di Pastora, alla quale personalemente non ho potuto partecipare, visto che non ho il dono dell’ubiquità e perché avevo già pensato di andare all’iniziativa tenutasi alla Magdalena sull’esperienza della comunità di Oakland e il suo significato per le lotte di allora e di oggi, svolte da una compagna proveniente da lì.

Segnalo anche che la piazza è apparsa questo anno piena di graffiti con slogan anti-prigioni come ” chiamate reintegrazione alle più crudeli delle vendette” o “non ci ruberete la nostra libertà”, per la gioia dei presenti e hanno creato un ambiente che ha riempito la concentrazione insieme ad uno striscione fatto da alcuni partecipanti con la scritta “Xosé Tarrío nella tua memoria, perché la dignità non capisce di muri – detenuti alla stada e liberi”

Che le nostre ali nere prendano il volo sopra le mura, e che il suo battere rompa le sbarre e i ferri che ci isolano, per lasciare libera la solidarietà ei legami che ci uniscono, un sentimento di comunità e di desideri condivisi che si traducano in azioni e iniziative contro ogni carcere e autorità.

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Stato spagnolo: È nata “Fiera”, nuova pubblicazione antispecista

Abbiamo raggiunto un punto in cui abbiamo sentito il bisogno di cercare di riempire uno spazio del movimento anarchico che da alcuni anni a questa parte viene dimenticato. Una lotta che la crisi, i cambiamenti di ciclo o di moda che alcuni già vedono come logico e la negazione e il disprezzo a cui molti di coloro che chiamiamo compagni la sommettono, è rimasta relegata.

Non vogliamo fare un analisi del perché la liberazione animale e l’antispecismo sono passati ad essere dimenticati, mesi da parte o addirittura disprezzati. Non ci interessa. Per noi Anarchia è liberazione animale. Non abbiamo alcun dubbio su questo. Allo stesso modo, non capiamo un antispecismo e/o liberazione animale autoritaria o gerarchica. La libertà non è un valore da essere misurata in decimali, è assoluta o negativa, ma non ci sono semi libertà.

Con questo non vogliamo cambiare la visione personale che la gente ha su questo argomento, né voler essere una avanguardia, né qualcosa di simile. Vogliamo che questa pubblicazione sia uno spazio di discussione per generare dibattiti, dove presentare idee, servire come altavoce delle azioni che si verificano in tutto il pianeta, mettere in discussione le nostre strategie e renderci forti.

Non facciamo differenza tra chi scrive e legge, con quelli che combattono e agiscono. Non capiamo di dicotomie assurde nella lotta, non dobbiamo avere paura di affrontare il fallimento, al dubbio o la critica, o talvolta, di cadere in contraddizioni. Attraverso la critica dell’analisi e dell’azione costruiamo un movimento forte e vivo. Non seguiamo un dogma con teorie fisse e immobili, seguiamo il nostro battito contro l’autorità e le ingiustizie, del potere costituito, il nostro amore per la libertà e la passione per raggiungerla.

Contenuto del Numero 1:
* Editoriale
* SHAC, Analisi di una strategia.
* Fascismo animalista.
* Anarchismo e liberazione animale.
* Segnare la guardia.
* Azioni.
* Detenuti/e.

Il prezzo dell’unità della rivista è di 1,50 € e il poco beneficio ottenuto sarà per assumere le spesse di spedizione e per l’auto-gestione dei seguenti numeri.

Per contattare con noi: publicacionfiera@riseup.net

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