Corinto, Grecia: Un’altra persona arrestata con l’accusa di partecipazione all’O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco

Secondo un rapporto di solidali, il 9 Gennaio 2013 un 29enne è stato arrestato nella città di Corinto, accusato di partecipazione all’O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Ciò che le autorità hanno mostrato/scoperto come prova a carico sono state delle presunte impronte trovate nella casa di Volos due anni fa e, per di più, su un oggetto mobile! Il 29enne sarà interrogato da un investigatore speciale il 10 Gennaio.

NESSUN PERSEGUITO DEVE ESSERE LASCIATO SOLO, LA SOLIDARIETÀ È LA NOSTRA ARMA.

Vyronas, Atene: Barricate di fuocco ed attacco contro il palazzo comunale in solidarietà con Villa Amalias

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I cani dello Stato hanno invaso le occupazioni di nuovo;
metteremo in fiamme tutta Atene, questo è quello che faremo.

Nelle prime ore del mattino del 10 Gennaio, abbiamo interrotto il flusso del traffico all’incrocio delle strade Karaoli e Dimitriou, nel quartiere di Vyronas, abbiamo messo bidoni della spazzatura in mezzo alla strada e li abbiamo dato fuoco. Abbiamo dipinto slogan in solidarietà con le occupazioni ed abbiamo gettato pitture sulla facciata del municipio locale. È stato un minimo segno di solidarietà con l’occupazione di Villa Amalias e dei nostri compagni arrestati.*

Se solo le nostre case fossero come le occupazioni…

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*Dagli arrestati del 09/01, dopo la rioccupazione di Villa Amalias Villa, 93 persone sono ancora detenute e minacciate con accuse penali. Sono state portate al tribunale di Atene, ma sono state riportate alla questura la sera del 10 Gennaio. Nel frattempo, è stato confermato che diversi oggetti dall’interno di Villa Amalias sono stati caricati su camion a mezzogiorno e poi rimossi dall’edificio.

Atene: La polizia ha evaso l’occupazione di Skaramaga

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Dopo lo sgombero e gli arresti all’occupazione di Villa Amalias durante la mattina del 9 Gennaio, un raid della polizia nell’occupazione di Via Patission 61 & Skaramaga è in corso. Verso le 15.00pm, gli squadroni anti-sommossa hanno sfondato la porta ed hanno fatto irruzione nell’edificio.

Breve annuncio dal collettivo dell’occupazione di Skaramaga circa il raid:

15.56pm: Un raid della polizia si è svolto oggi (9/1) alle 15.00 nell’occupazione di Via Patission 61 & Skaramaga. Sette compagni sono all’interno dell’edificio (attualmente testimoniando alla perquisizione della polizia nell’occupazione). L’operazione repressiva è venuta vendicativamente, poche dopo la ri-occupazione di Villa Amalias e l’occupazione della sede della DIMAR, che ha portato al loro sfratto così come all’arresto e la detenzione di circa 150 compagni.

Il governo tripartito, la polizia e il NAT ( Cassa Pensione della Marina Mercantile, che rivendica la proprietà del palazzo) sono i principali responsabili di questo attacco. Essi ci troveranno contro di loro.

Giù le mani dalle occupazioni! Liberazione immediata di tutti i detenuti/arrestati!

Ritiro immediato delle forze di repressione da entrambe le occupazioni di villa Amalias e Skaramaga

Atene: Villa Amalias ri-occupata e ri-evacuata; detenzioni di massa

Nelle prime ore del mattino di Mercoledì 9 Gennaio 2013 decine di persone hanno rioccupato la Villa Amalias.

Pesanti forze della polizia anti-sommossa che hanno circondato l’edificio hanno lanciato ripetutamente lacrimogeni all’interno. Intorno alle 09:20, l’anti-sommossa (squadroni MAT e YMET) insieme con le unità speciale antiterrorismo Ekam sono stati dispiegati nella zona, hanno rotto le finestre dell’edificio ed hanno effettuato una nuova irruzione, arrestando 101 persone che si trovavano all’interno.

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Allo stesso tempo, circa 40 solidali hanno anche occupato gli uffici del partito della DIMAR (“Sinistra Democratica”, che partecipa al governo tripartito) a Metaxourgeio, al fine di richiamare alla manifestazione per il 12 Gennaio nel centro di Atene, in solidarietà con le occupazioni e gli spazi auto-organizzati che si trovano sotto attacco in tutta la Grecia. Tuttavia, la polizia ha fatto irruzione agli uffici del partito ed ha posto sotto detenzione gli occupanti.

Durante la detenzione dai poliziotti, i compagni sia dal tentativo della rioccupazione di Villa Amalias e dell’occupazione simbolica agli uffici della Dimar sono stati presi in detenzione e portati via con i pugni alzati e cantando ad alta voce.

Un’assemblea è stato chiamato nell’Università di Politecnico di Atene è stato per le 15.00. Inoltre, un raduno di solidarietà al di fuori del quartier generale della polizia del Viale Alexandras è stato annunciato per le 18.00.

Dopo gli arresti di massa del mattino, quasi 150 solidali hanno tenuto una manifestazione spontanea di protesta davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze a Syntagma, dove la polizia ha attaccato il raduno e cacciato via la gente.

Secondo le prime notizie, tutti i rapiti da Villa Amalias sono minacciati con accuse, mentre i detenuti dall’occupazione degli uffici Dimar saranno rilasciati dalla questura.

Germania: La libertà muore con la sicurezza – CAMOVER 2013

L’idea del gioco è quello di distruggere delle telecamere a circuito chiuso, per quanto possibile. Per questo abbiamo deciso di annunciare una competizione. Per unirsi, è necessario formare un gruppo autonomo con un nome che inizia con Cellula…, Commando…, Brigata…, ecc. e termina con un personaggio storico in gamba. L’unico altro requisito per voi è quello di essere a conoscenza della sicurezza su Internet.

Ora, non si deve compiere solo l’azione come si fa al solito, ma anche di rendere accessibile la documentazione con almeno un rapporto pubblicato su Indymedia. Se avete foto, video o altre prove per le telecamere distrutte, ottenete extra crediti. CAMOVER vi darà l’attenzione meritata alla vostra azione.

Il gioco CAMOVER termina il 19 Febbraio 2013 – il giorno in cui il Congresso Europeo di Polizia si tiene a Berlino. Il vincitore può camminare nella prima fila della manifestazione di Berlino contro la polizia per il 16 Febbraio e accovacciarsi per evitare di essere colpito dalle telecamere volanti…

Berlino: Attacco incendiario sul veicolo della Deutsche Telekom a Friedrichshain

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La Deutsche Telekom ha più scheletri nell’armadio di chiunque altro che si potrebbe parlare. Molti di noi hanno già messo in luce alcune delle sue sporcizie. Questa sera (03/01) abbiamo fatto una visita a Telekom su Hausburgstraße (una strada nel quartiere di Friedrichshain), in particolare nel contesto del Congresso Europeo di Polizia. Telekom ha realizzato profitti da decenni nel settore delle attrezzature militari e degli armamenti.

Inoltre, per quanto riguarda l’intercettazione delle telecomunicazioni, Telekom insieme con le sue compagnie controllate, T-Mobile e T-Systems è uno dei principali operatori del settore. Di conseguenza, l’azienda sul suo sito ufficiale si vanta per l’elaborazione dati e il collegamento con i sbirri e anche per i suoi sistemi mobili per lo screening delle persone al servizio dei poliziotti federali, in modo da essere in grado di proteggere le frontiere tedesche ancora più efficacemente. Analogamente, l’impresa Telecom è coinvolta nella costruzione di navi da guerra.

Se questo non basta, dovreste verificare le condizioni di lavoro presso le filiali della Telekom all’estero, ad esempio nel settore delle telecomunicazioni dell’OTE in Grecia.

Saluti solidali ai:
Gruppi autonomi di Amburgo
Commando Lambros Foundas
Propagandisti dell’Atto
e a tutti gli altri compagni che si battono contro la logica della crisi e della guerra!

Odi gli sbirri? Allora resisti!

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$ile: Attacco con bomba contro la sede della fabbrica Agrosuper nel centro di Santiago

freirina

Rivendichiamo la responsabilità per l’attacco esplosivo presso gli uffici di Agrosuper il 2 Gennaio 2013 alle 23:30 all’angolo tra le Vie 18 e 10 de Julio nel comune di Santiago Centro. Attacco frontale alla borghesia e ai suoi sostenitori.

Abbiamo scelto questo obiettivo, perché è la holding che controlla il settore agroalimentare cilena, appartenente al Gonzalo Vial, un uomo d’affari che ha accumulato gran parte della sua fortuna durante la dittatura di Pinochet. Salutiamo l’atteggiamento deciso e combattivo del popolo di Freirina, che resistono all capricciosa città-maiale di Vial (cerdopolis).

L’esplosione e le schegge sono un messaggio chiaro per te, Vial: “Ti stiamo tenendo d’occhio da vicino”

Cinque anni dopo l’assassinio del guerriero Mapuche, weichafe Matías Catrileo; La tua morte non è vana: Odio e vendetta contro gli poliziotti assassini!

Libertà per i prigionieri del Caso Sicurezza!

Brigate Incendiarie Mauricio Morales

UK: “FAI/ELF, New Horizons of Burning Rage” rivendicano sabotaggio dei media

sabotaggioComunicato FAI/ELF per il blackout di Tv e Radio

Come parte della lotta anarchica in corso per la liberazione totale, abbiamo portato a termine un attacco alla stazione di ricambio radio e TV di Bathampton. Abbiamo dato fuoco a quattro punti delle strutture, e ce ne siamo andati indisturbati. Come risultato del sabotaggio, oltre ad aver causato centinaia di migliaia di pounds di danno, abbiamo fatto spegnere tutti i canali tv di Freeview così come tutte le stazioni radio nazionali analogiche e digitali. Inoltre sono caduti i network di Vodafone e altre compagnie di cellulari, danneggiando le comunicazioni della polizia e altri servizi digitali. 80.000 case e aziende della zona hanno subito conseguenze.

L’industria del divertimento è uno strumento importante per manipolare il comportamento umano.
Senza uno stabile rifornimento di distrazioni sarebbe molto più difficile persuadere le persone del fatto che le loro vite sono soddisfacenti, convincerle a continuare ad andare a lavorare o in qualche modo a riprodurre il sistema. Quindi togliere al network la capacità di offrire i suoi mezzi essenziali di fuga dallo stress cronico moderno, dall’ansietà, la frustrazione e l’insoddisfazione significa minare lo scorrere liscio della società, anche se solo temporaneamente.

Ci sono molti obiettivi semplici e molti metodi lo-tech disponibili per noi malcontenti che felicemente scegliamo il conflitto al posto della disperazione. Questa dà vita alla prospettiva della ribellione a mille facce, con infinite ragioni per bloccare e distruggere qualunque cosa si ponga di mezzo tra noi e i nostri obiettivi. Vogliamo sperimentare l’armonia come pianeta vivente, incontrarci faccia a faccia come cerchi intimi di individui fieri e dal pensiero libero, e una possibilità di modellare un’esistenza piena di gioco selvaggio e gioia fiera. La nostra prima risposta di fronte al dominio schiacciante quotidiano e ad una società servile sarà sempre l’esplosione del disordine, del rifiuto e della bellezza.

I nostri compagni e le nostre compagne da lontano che portano anche loro avanti questa battaglia condividono i nostri pensieri così da vicino che spesso le loro parole potrebbero essere le nostre. Per cui quando vengono rapiti/e e tenuti lontano da noi la nostra determinazione non viene che alimentata ancora di più. In seguito a molte azioni in Italia, lo Stato ha scatenato un’ondata di repressione contro gli anarchici e i loro progetti (Operazioni Ardire, Mangiafuoco, Ixodidae, Thor…), alcune volte anche oltre i confini, accusando alcuni/e di attacchi della FAI (Federazione Anarchica Informale) e innalzando un trofeo per il circo mediatico-giudiziale: Nicola Gai e Alfredo Cospito, che loro sostengono essere la FAI/Cellula Olga. Ma se i pubblici ministeri hanno pensato per un attimo di aver smantellato il gruppo almeno in Italia con le loro operazioni, un’altra cellula gli ha subito dimostrato che avevano torto con un attacco al sistema bancario del capitale, seguita da un sabotaggio alla rete elettrica in Indonesia, dai colpi di pistola in Messico, dalle liberazioni in Russia, dalle bombe in Grecia, dagli incendi massicci in Argentina, per citarne solo alcuni. Le nuove guerriglie anarchiche ridono in faccia ai potenti perchè con la repressione gettano solo benzina sui fuochi della resistenza aperta e senza leader.

Siamo al fianco di chiunque ha bruciato gli antiquati libri di testo e ha intrapreso l’offensiva per rianimare un’anarchia che è diventata polvere in così tante gole. La cattura di qualunque ribelle diventa solo un altro motivo per attaccare, come abbiamo fatto e come faremo ancora, come promemoria del costo sociale del loro imprigionamento.

Questa azione è stata realizzata otto anni dopo il giorno in cui Xosé Tarrio (un prigioniero dignitoso delle unità di isolamento spagnole FIES, contro cui lo scorso decennio sono stati rivendicati dalla prima generazione della FAI una serie di attacchi) è morto nella cella, lasciando il suo sangue sulle mani dei carcerieri, tribunali e poliziotti.

FAI/ELF, New Horizons of Burning Rage

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UK: Contro le prigioni, contro gli zoo – Azione contro lo zoo di Bristol, 31/12/2012

“Abbiamo cominciato il 2013 nel modo in cui intendiamo continuarlo, con un attacco all’entrata principale dell’edificio dello Zoo di Bristol. Tutte le vetrate davanti e le finestre sono state distrutte. L’edificio e l’insegna “Bristol Zoo” sono state attaccate con bombe di vernice e un’altra bomba di vernice è stata lanciata dentro l’edificio. “Liberate” è stato scritto sulla parete di fronte.

Gli zoo si pongono come campioni di conservazione ma la realtà è molto diversa. La loro “conservazione” è parte della stessa mentalità arrogante e ipocrita che pone gli umani come separati e al di sopra di tutti gli esseri viventi, e che punta al dominio e alla sottomissione della natura. Le creature selvagge vengono cacciate, alcune fino all’estinzione, e i loro habitats distrutti. Quelle che sono fortunate abbastanza da essere “salvate” vengono messe in gabbie e questa viene presentata come una protezione e un aiuto per loro.

Gli zoo sono sostenuti come caposaldo dell’educazione. Possiamo sapere tutto quello che abbiamo bisogno di sapere su questa o quella creatura tranne come mostrarle il rispetto di base. Lo scopo reale è invece insegnare alle persone che gli animali non umani sono lì per il nostro divertimento, e che l’intero mondo non umano esiste solo per il nostro utilizzo. Il bisogno delle persone di vedere e provare qualcosa di selvaggio è molto commerciabile e sfruttabile. Dietro tutta la retorica e la reinvenzione degli zoo si situa la crudele realtà, fatta come sempre di soldi e profitto con ogni mezzo necessario. Una volta che vediamo attraverso questa immagine attentamente costruita, non c’è difesa possibile che queste istituzioni di schiavitù possano impiegare contro le nostre ragioni per attaccarli.

Negli zoo, le persone vengono abituate alla necessità e desiderabilità delle gabbie. Animali una volta liberi, che vanno avanti e indietro nelle loro gabbie fissando vuotamente le sbarre, sono un triste riflesso della nostra stessa reclusione.

Con questa piccola ma riuscita azione tracciamo una linea nella sabbia tra noi e il dominatore di ogni creatura, inclusi noi stessi.

A Capodanno c’è una tradizione in tutto il mondo di prendere azione contro il sistema carcerario e mostrare solidarietà ai prigionieri. Noi continuiamo ed estendiamo questa tradizione nello spirito della liberazione totale sia per animali umani che non-umani. Allo stesso modo non abbiamo dimenticato né perdonato la violenza usata dalla polizia contro i manifestanti fuori dalla prigione di Horfield lo scorso ultimo dell’anno.

Continueremo a colpirli dove e quando non se l’aspettano – Non potranno mai essere ovunque, e noi non accetteremo la reclusione e l’imprigionamento di nessuna forma. Dedichiamo questa azione ai prigionieri anarchici Marco Camenisch, Cristobal Franke “Mono”* e Osman Evcan.”

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* Compagno “Mono” è stato rilasciato dal carcere.

Cile: Rivendicazione dell’attacco incendiario contro l’albero di natale gigante del centro commerciale di Santiago

santiagoLa vita viene argomentata secondo uno standard monotematico-robotico in cui il piacere, la felicità e un semplice gesto come un sorriso sono diventati un fatto inaccettabile per la manutenzione e la viabilità di questa società ripugnante nella quale nasciamo e ci comportiamo come ROBOTS, OGGI ABBIAMO DECISO DI ESSERE individui, INDIVIDUI il giorno di oggi infiammati fino all’ultimo neurone, fino all’ultima goccia di sangue, fino all’ultimo respiro, siamo in fiamme con l’amore più distruttivo per la vita. Situati di fronte a questo schema di NOIA, consumo e necessità previamente programmate per la sostenibilità di questo sistema di morte e noia come lo è il natale, le sue credenze e le attitudini mostrata dalla cittadinanza putrefatta nelle sue date.

Il giorno Venerdì 14 Dicembre ci sono aggregati nelle vicinanze dell’Università di Santiago ed essendo organizzati precedentemente abbiamo proceduto a interrompere il traffico in entrambe le carreggiate avvicinandoci velocemente all’albero e lanciandogli circa 20 bottiglie molotov con l’intenzione di incendiarlo completamente, la routine degli/le alienatx che camminano si spezza bruscamente, dato che le guardie bastarde hanno dato la vita per salvare quella merda di albero, e lo hanno spento con estintori, QUANDO abbiamo deciso di entrare l’incendio non si è espanso quanto speravamo, ma in ogni modo l’albero ne è uscito inservibile e la sicurezza del luogo con il culo a due mani, la qual cosa in nessun momento ci ha demotivato dato che l’intenzione era distruggere un secondo di calma della città e dei suoi cittadini e attakkare l’albero il quale è stato consumato. Se qualcuno si chiede perchè abbiamo attaccato qualcosa di così simbolico… bene, comincia il posizionamento delle fazioni, abbiamo attaccato un simbolismo con l’intenzione di gridare incendiariamente nelle facce dei vigilanti della nostra vita che così come lasciamo inservibile un “buon” gesto dei loro maleodoranti processi alienanti, qualunque giorno ci lasceremo cadere sulle loro case, o sui loro giorni, magari quando tornano dal lavoro, magari il fine settimana quando sono con le loro famiglie:

Poliziotti, gendarmi, militari, giudici, pubblici ministeri, politici, AUTORITÀ NELLA LORO MAGNIFICENZA, ATTENTI AI VOSTRI PASSI PERCHÈ NOI BAMBINI INDOMITI TRAFIGGEREMO I LORO COLLI CON LE NOSTRE ZANNE, QUALUNQUE GIORNO E NON AVREMO DUBBI SUL RIVIVERE INNAFFIANDO LA TERRA CHE HANNO ANNICHILITO CON IL SUO SANGUE, CI DICHIARIAMO IN GUERRA CON LA SOCIETÀ E LA VITA CHE CI STANNO OBBLIGANDO A VIVERE.

SIAMO PER LA DISTRUZIONE DELL’ESISTENTE E PER L’ASSASSINIO DI OGNI AUTORITÀ.

FUOCO ALLE SCUOLE e a Tutte Le carceri, a tutto ciò che è alienante, alle droghe (tutte le droghe), ALLE DISCOTECHE, AI NEGOZI DI PARRUCCHIERI, alle famiglie, ai genitori autoritari, AGLI PSICHIATRI, al negozietto all’angolo, AGLI OSPEDALI, ALLA CITTÀ E ALLA CIVILIZZAZIONE A PARTIRE DAI SUOI CONCETTI, I SUOI VALORI, I SUOI MEZZI, FINO AI SUOI VIGILANTI, fuoco ALLA NOSTRA CITTÀ INTERNA E A TUTTE QUELLE DEL MONDO, FUOCO, INCENDI, DINAMITE PER LORO, PER TUTTI.

IL IERI È UN FALLIMENTO, IL DOMANI UN MISTERO, L’OGGI UN OSSEQUIO.
MORTE ALL’ANARCHISMO E CHE VIVA L’ANARCHIA CONCHETUMARE.

fonte

Buenos Aires, Argentina: Attacco bomba contro la Direzione Nazionale del Servizio Penitenziario Federale

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Nel momento in cui attacchiamo la polizia, questa stessa sta portando avanti i suoi compiti abituali, molestando e umiliando la gente della strada che non ha un tetto sotto cui dormire o picchiando un/a prigioniero/a che si rifiuta di continuare ad obbedire agli ordini dei carcerieri. In Argentina, sappiamo molto bene che si tortura, che la polizia tortura in tutti i carceri che ha a sua disposizione. E come è abitudine poliziesca, se la prendono sempre con i/le più deboli, i/le più indifesi/e.

María Laura Acosta e Cecilia Hidalgo rimangono nella nostra memoria come un nuovo omicidio da parte del regime penitenziario federale, così come anche tutti/e quelli/e che sono stati/e assassinati/e dalla polizia e dai carcerieri dentro e fuori dalle carceri.

Domenica 30/12/2012 alle 3:50 abbiamo fatto detonare una bomba alla porta principale della Direzione Nazionale del Servizio Penitenziario Federale Argentino, in Lavalle 2705, angolo Avenida Pueyrredon. L’esplosione ha causato danni sulla facciata dell’edificio ma purtroppo non è risultato alcun ferito tra i carcerieri. La stampa riferisce che il congegno è stato detonato dalla polizia dopo l’avvertimento della guardia del Servizio Penitenziario Federale (SPF) della presenza di un pacchetto sospetto, e che lo stesso era stato lanciato da un’auto in movimento: tutte bugie.

Sul posto non c’era nessuno che faceva da guardia, per questo l’esplosione ha sorpreso tutti i boia che si trovavano sul posto.

Ora sono avvisati del fatto che la loro esistenza sarà combattuta dagli/le amanti della libertà, perchè li andremo a cercare fino alla porta di casa loro e se possiamo entraremo anche, perchè il nostro fuoco li bruci totalmente, vedremo se sono così coraggiosi come lo sono con i/le prigionieri/e disarmati/e.

Questo attacco lo dedichiamo a tutti/e i/le prigionieri/e anarchici/e nel mondo e salutiamo in maniera complice tutti/e quelli/e che lottano dentro e fuori dai muri delle prigioni.

Rivendichiamo la responsabilità degli attacchi incendiari alla pattuglia della Polizia Federale Argentina (PFA) de la cria 27, all’automobile della cria 51, alle Mercedes Benz del quartiere di Belgrano, e alla pattuglia della Polizia Metropolitana nel quartiere di Saavedra.

Amigxs de la Tierra / Federación Anarquista Informal

in spagnolo

Atene: Aggiornamento relativo alla mozione di Savvas Xiros

"Libertà a Savvas Xiros"- Striscione appeso a Salonicco da compagni che hanno organizzato una iniziativa a sostegno di Savvas Xiros ed hanno chiamato ad un incontro di solidarietà il 17 Dicembre
“Libertà a Savvas Xiros”- Striscione appeso a Salonicco da compagni che hanno organizzato una iniziativa a sostegno di Savvas Xiros ed hanno chiamato ad un incontro di solidarietà il 17 Dicembre

Il 18 Dicembre 2012 la corte d’appello del Pireo ha respinto l’ennesima mozione di Savvas Xiros per il suo rilascio dal carcere di Koridallos per motivi di salute e per una ospedalizzazione domiciliare. Questa volta, la corte ha stabilito che la mozione non può essere accettata ed esaminata formalmente, perché non è stata presentata durante il trattamento del detenuto in ospedale.

In segno di solidarietà con Savvas Xiros, 65 uomini che sono detenuti in varie prigioni greche si sono astenuti dalla mensa del carcere il 17 e il 18 Dicembre.

Grecia: Presentazione della Lega Antifa di Atene

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Nell’era della mercificazione assoluta e dello sfruttamento del calcio, delle squadre-società e dei provocanti stipendi esorbitanti, delle partite fissate e del doping, della continua repressione e del controllo all’interno e all’esterno degli stadi, il divieto delle trasferte degli tifosi “ospiti” e l’ascesa del fascismo negli stadi…, un gruppo di persone che amano lo sport in generale, abbiamo deciso di organizzare un campionato di calcio che soddisfa la necessità di tutti per lo sport e non per il beneficio finanziario, per la competizione e non la concorrenza, che sia organizzato da tutti noi – e per tutti noi. Una lega di calcio alternativa nei quartieri di Atene che capovolge l’attuale modello di calcio, una lega con carattere antifascista senza discriminazioni, lontano da arbitri, da un biglietto o una tariffa obbligatoria, contro la mentalità dei premi, con l’obiettivo dello sport puro e la nostra soddisfazione, la promozione della lotta antifascista.

Crediamo che sia giunto il momento di portare in atto i nostri ideali, senza rimanere solo nelle parole e di passare al contrattacco, costruendo le basi per il calcio che sogniamo. Non crediamo che in questo modo cambieremo il mondo, crediamo però e siamo ottimisti sul fatto che creando delle strutture auto-organizzate ed alternative, facciamo un passo attivo per sensibilizzare ed attivare la società.

Per questo invitiamo coloro che amano il calcio reale, il calcio spettacolare della strada, lontano dalle convenienze, e vogliono sostenere il nostro progetto di entrare in contatto con noi presentando la loro squadra nel antifaleague@espiv.net per realizzare il primo campionato 5×5 ANTIFA ad Atene dall’inizio del nuovo anno. Nostra ambizione è la partecipazione del maggior numero di squadre possibile, da quasi tutte le aree di Atene, in modo tale di rendere il campionato non solo più interessante, ma avere anche più colore e diversità nel torneo.

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Atene: Assalto contro il sindaco di Atene, Giorgos Kaminis

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Venerdì, 4 Gennaio 2013, circa alle 20.00, il pappone-sindaco di Atene, il seguace che serve lealmente la banda della polizia del ministro del Ordine Pubblico, Dendias, è stato spontaneamente aggredito da un gruppo di persone quando è stato avvistato alla fiera di Natale al museo industriale comunale di Technopolis, nel quartiere di Gazi. Kaminis ha ricevuto solo una piccola dose di quello che si merita veramente. È stato confrontato verbalmente all’inizio, ma poi è stato spinto un paio di volte. I compagni hanno chiarito il motivo dell’aggressione contro il sindaco – o meglio, dalle loro stesse parole, quando qualcuno dice lo slogan “Villa Amalias diventerà la tomba di Kaminis” lo dice sul serio…

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Helsinki: Una visita al centro di detenzione di Metsälä a Capodanno

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Quando l’anno stava arrivando alla sua fine un gruppo di circa 20 persone è andato a visitare il centro di detenzione di Metsälä. Abbiamo mostrato il nostro sostegno alle persone all’interno – imprigionate a causa delle loro origini – facendo rumore al di fuori delle recinzioni.

Abbiamo comunicato il nostro messaggio con tamburi, vuvuzele, fuochi d’artificio e le nostre voci. Siamo riusciti a scambiare informazioni di contatto con alcuni imprigionati. Uno di loro ci ha detto che è stato mantenuto in detenzione già per sei mesi senza alcun contatto con l’esterno.

Quando l’anno stava cambiando, la polizia è venuta ad interrompere la comunicazione tra le persone dentro e fuori dalle mura del centro di detenzione. I poliziotti hanno verificato l’identità di tutti i manifestanti e arrestato un compagno che si è rifiutato di collaborare. È stato rilasciato dopo un paio di ore.

Abbiamo lasciato il centro augurando un Anno Nuovo Felice ai carcerati. I nostri auguri si sono ricambiati da dietro le recinzioni dei fili spinati, le finestre e il balcone del centro di detenzione.

Proteste contro le carceri e i centri di detenzione vengono effettuate durante la notte di Capodanno in tutto il mondo.

Solidarietà con i migranti! Senza confini! Senza nazioni!

in finlandese

Ano Petralona, Atene: Invito allo Spazio dei Bambini all’occupazione di PIKPA

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Troviamoci questa Domenica, 6 Gennaio, dalle 12:00 allo Spazio dei Bambini all’occupazione di PIKPA, che si trova sull’angolo delle Vie Timodimou e Antoniadou (in prossimità di “Asyrmatos”) nel quartiere di Ano Petralona.

Vogliamo divertirci, giocare e fare costruzioni con i bambini. Più tardi, vogliamo cucinare e mangiare tutti insieme, e se il tempo è buono possiamo godere di una breve passeggiata sulla collina di Filopappou. Soprattutto, vogliamo discutere tra di noi in modo che bambini e adulti possano condividere i propri desideri e vedere come siamo in grado di soddisfare le nostre esigenze collettivamente e in modo creativo. Infine, cerchiamo di proporre e organizzare ulteriori attività per lo Spazio dei Bambini per quest’anno.

fonte

Atene, Kessariani : Rivendicazione di responsabilità per un attacco contro un banco di pegni

All’alba il Giovedì 03/01/2013 è stato attaccato il negozio “Mercato Di Oro” a Kessariani.

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“Nell’ultimo tempo vediamo continuamente la proliferazione di negozi con i tipici segni tipici che scrivono: “COMPRO ORO”, “CONTANTI ALL’ISTANTE”, ecc. Nel contesto dell’attacco generalizzato da parte dello Stato e dei capi, il cui obiettivo è la miseria della nostra vita e il deprezzamento del nostro potere riproduttivo, alcuni furbacchioni intendono di arricchirsi approfittando di coloro che hanno raggiunto un punto di povertà esasperato. Soprattutto nella situazione sociale che stiamo vivendo, in cui il costo della vita aumenta sempre di più, la tentazione di vendere dei beni per ottenere “contanti immediatamente”.

In questa realtà non concediamo alcun alibi a coloro che soccombono ai ricatti di cui sopra, ma consideriamo che questi dilemmi vengono posti sempre dalla parte del potere e non da coloro che lo subiscono. Dopo aver realizzato la nostra posizione in questa guerra di classe rispondiamo con:

AZIONE COLLETTIVA E ORGANIZZATA “DAL BASSO” CONTRO QUELLI CHE RUBANO LA NOSTRA VITA

NESSUNA TOLLERANZA AGLI CONTEMPORANEI “MAVRAGORITES“*

Questa nostra azione è una piccola risposta parte nostra contro l’attacco sistematico alle occupazioni e gli spazi auto-organizzati.

*”Mavragorites” : Personaggi che si sono arricchiti durante l’occupazione del paese durante la seconda guerra mondiale vendendo dei beni (principalmente cibo) al mercato nero. Questi infami collaboratori hanno strappato interi patrimoni dalle famiglie bisognose che morivano dalla fame.

Atene: Aggiornamento sullo stato della salute del membro della CCF Panagiotis Argirou

Il 3 Gennaio, dei solidali hanno riferito che il compagno ferito Panagiotis Argirou è ancora ricoverato in condizioni critiche.

affines

La sera del Martedì, 1 Gennaio, l’anarchico Panagiotis Argirou è stato trasferito incosciente nell’infermeria del carcere maschile di Koridallos, con l’aiuto del resto dei membri detenuti dell’O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Il compagno aveva perso conoscenza poco dopo che era caduto dal letto a castello della cella della prigione.

Poco dopo, è stato trasferito dall’infermeria del carcere di Koridallos all’ospedale di Tzaneio, a Pireo, dove gli sono stati diagnosticati due ematomi sulla testa. Nelle prime ore di Mercoledì, 2 Gennaio, Panagiotis è stato posto ad un intervento chirurgico. Un ematoma è stato rimosso chirurgicamente, mentre i medici anticipano che l’altro ematoma sarà assorbito dal corpo da solo.

A mezzogiorno di Mercoledì, Panagiotis è stato ammesso al reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Thriassio a Elefsina, dove rimarrà in coma farmacologico fino alla settimana successiva. I medici che lo stanno trattando considerano i prossimi due giorni (4-5/1) fondamentali per la sua guarigione.

Questo pomeriggio, Venerdì 4/01/2013, il compagno è stato sottoposto ad un secondo intervento chirurgico per rimuovere dalla sua testa anche il secondo ematoma che è stato causato dalla sua caduta. L’ematoma non poteva essere controllato dai farmaci ed a causa delle complicazioni che erano state avvenute durante la notte doveva essere rimosso chirurgicamente.

L’intervento chirurgico, rende di nuovo il giorni successivi critici per il percorso della salute del compagno.

Maggiori informazioni appena disponibili.

[Italia] Edizioni Sole Nero: “Mai più disarmato” – Dichiarazione politica di Haris Hadjimihelakis

CLICCA SULLA FOTO PER LEGGERE L’OPUSCOLO.

L’opuscolo “Mai più disarmato” contiene la dichiarazione politica del compagno Haris Hadjimihelakis, membro incarcerato della Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Inoltre, include il testo “Anch’io sono nichilista” di Renzo Novatore, che il compagno Haris ha incluso nella sua dichiarazione.

Testo originale in greco, versioni in spagnolo e inglese

Cile: Solidarietà con Hans Niemeyer per la sua fuga dalla condizione di sequestrato dal Potere

Hans Niemeyer era stato arrestato il 30 novembre 2011 nelle vicinanze di una banca BCI di Santiago, dopo la detonazione di un congegno esplosivo.

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Solidarietà con Hans Niemeyer per la sua fuga
dalla condizione di sequestrato dal Potere!

Diversi mezzi della stampa e televisione hanno informato con una settimana di ritardo riguardo il fatto che Hans Niemeyer non si è presentato nel momento di tornare in carcere preventivo, così come decretato per la terza volta dalla Corte di Appello di Santiago. Hans si trova quindi ora in situazione di “latitante dalla giustizia” e sono stati rilasciati ordini di cattura internazionale nei suoi confronti.

Quello di cui non si informa con la stessa enfasi è quanto segue:

1. Hans Niemeyer era in carcere da circa un anno, e due volte il Tribunale di Garanzia aveva ritenuto che, non trattandosi di un crimine terrorista secondo la legislazione vigente, era meglio sostituire il carcere preventivo con una misura cautelare meno pesante. In entrambe le occasioni la Corte d’Appello di Santiago aveva revocato la decisione, obbligandolo a restare in carcere preventivo in attesa di giudizio, e in entrambe le occasioni Niemeyer si presentò immediatamente al tribunale, che lo mise a disposizione della Gendarmeria per trasferirlo al Carcere di Alta Sicurezza.

2. Questa terza volta in cui è stato decretato l’arresto domiciliare il Tribunale di Garanzia ha preso in considerazione come fondamento la sentenza della Corte d’Appello che rifiutò l’annullamento del processo contro Luciano Pitronello, sviluppando in dettaglio l’idea che nell’ordinamento giuridico cileno la collocazione di esplosivi può essere un crimine comune (danneggiamento), un crimine speciale (infrazione alla legge di Controllo delle Armi ed Esplosivi), e solamente se viene provato che il fatto è stato causato con la finalità diretta di causare nella popolazione il timore giustificato di essere vittima di crimini della stessa specie, si tratterebbe di crimini terroristi.

3. Questa interpretazione, lontana dall’essere insensata, va a braccetto con le modifiche effettuate nell’anno 2010 all’art.1 della Legge sulle Condotte Terroriste su proposta dell’Esecutivo, e permette di razionalizzare quello che in altro modo sarebbe un’aperta banalizzazione del concetto di terrorismo, per poterlo applicare ad altri tipi di violenza politica e sociale che non hanno niente a che vedere con l’intimidazione della popolazione tramite attacchi massicci e indiscriminati, che sarebbero precisamente la caratteristica che definisce il terrorismo propriamente detto.

4. Nonostante sia palese la sentenza che ha posto termine per la terza volta al carcere preventivo di Hans Niemeyer, la Terza Sala della Corte di Appello di Santiago ha accolto i ricorsi intrapresi dal pubblico ministero, il ministro degli interni e la fondazione Jaime Guzman, adducendo semplicemente che “non sono cambiate le circostanze”, “fatta salva la qualificazione giuridica che in definitiva viene data a questi fatti”. Inoltre, è stato segnalato che il fatto che la polizia non sia andata a supervisionare il compimento degli arresti domiciliari nei 9 giorni in cui la misura cautelare era in vigore, era “contraddittorio con i fini di privazione o restrizione della libertà perseguiti dal Ministero Pubblico”.

Quest’ultima cosa risulta sorprendente, poiché sebbene questa contraddizione è evidente e dimostrativa del fatto che il processo ad Hans può andare avanti senza necessità della sua permanenza in carcere, i ministri della Corte hanno risolto, in definitiva, lasciando cadere su Hans il peso di errori imputabili agli organi dello Stato, non ad un imputato!

5. Il processo contro Niemeyer, che dovrebbe essere già cominciato in queste date, si trova fermo da due mesi su richiesta del Ministro dell’Interno e della Sicurezza Pubblica, in virtù di una richiesta presentata da Rodrigo Hinzpeter di fronte al Tribunale Costituzionale, in cui si deciderà se lo Stato in quanto querelante ha o meno le stesse facoltà dello Stato in quanto persecutore, concretamente in relazione alla possibilità di fare appello contro il decreto di apertura del giudizio orale, che le leggi vigenti concedono solo al Ministero Pubblico. ( . . . )

6. Per tutte queste ragioni la non presentazione di Hans Niemeyer a compiere per la terza volta la misura di prigione imposta in queste condizioni deve essere vista come un atto di dignità e ribellione, che allo stesso tempo mette in evidenza la qualità ed efficacia precaria della polizia, chiama l’attenzione su un sistema penale e legale che per quanto dichiari di basarsi su delle garanzie, su un processo giusto e sui diritti fondamentali delle persone, nella pratica è progettato come uno spettacolo repressivo che deve demoralizzare gli imputati e fargli chinare la testa.

La sua azione dev’essere vista come una protesta contro meccanismi come quello che si intende applicare, che il Potere repressivo usa per non portare una persona a processo in una scadenza ragionevole ma facendo in modo che si perde in un ginepraio di azioni ritardanti con l’unico obiettivo di applicare una pena maggiore, anche se risulta apertamente illegale perfino per le stesse leggi che si è dato lo Stato e che loro sono i primi a violare.

Un avvocato illegalista

Nota di Liberación Total: Solidarizziamo con il compagno Hans per aver preso la difficile decisione di passare alla clandestinità, poiché il vivere in questa situazione non deve essere inteso come se i/le compagnx profughx siano in “vacanza”. Loro non hanno scelto questo cammino, lo hanno deciso perchè è stato posto un prezzo sulle loro teste (carta di Gabriel dove in un paragrafo si riferisce al decidere o scegliere). La clandestinità è anche una delle conseguenze del conflitto, dove stanno anche il carcere e la morte. Ad Hans inviamo la nostra forza e complicità in questo nuovo cammino da affrontare. Saluti compagno, che mai ti trovino quei bastardi difensori del Potere! E’ a causa della fuga di Hans che abbiamo anche cancellato tutte le foto inserite su LT dove era identificabile la sua faccia, sappiamo che il nemico fa affidamento anche sulle immagini per cercarlo, e non vogliamo collaborare con il riconoscimento fisico. Invitiamo anche gli altri siti a non diffondere immagini del compagno così come quella di nessunx compagnx latitante.

Bolivia: Aggiornamenti sulla situazione di Henry Zegarrundo, compagno anarchico prigioniero

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Il 29 maggio 2012 sono state arrestate 13 persone nella cornice dell’investigazione che stava portando avanti la FELCC (“Forza Speciale di Lotta Contro il Crimine”) riguardo ad alcuni attacchi contro simboli del Potere. La maggior parte degli arrestati viene rilasciata dopo qualche ora o nei giorni seguenti per aver collaborato con le investigazioni. Di queste 13 persone ne restano 3 detenute, tra queste Henry Zegarrundo.

Henry è stato arrestato il 29 maggio all’uscita dal lavoro, quello stesso giorno perquisiscono la casa dei suoi genitori e il giorno seguente il suo domicilio (dopo aver chiesto a lui stesso l’indirizzo). Il 30, il ministro di governo presenta gli/le arrestatx e le prove ottenute nelle perquisizioni di fronte alle telecamere della stampa. Le prove mostrate in questo spettacolo sono ridicole e vanno da toppe, fanzines, bandiere, striscioni, cartelli fino ad un revolver calibro 22 (proprietà di un’altra persona che è stata rilasciata nei primi giorni). Le immagini di quel linciaggio pubblico vengono riprodotte dal canale statale della televisione.

Henry si trova recluso da quel 29 maggio nel carcere penale di San Pedro nella città di La Paz, Bolivia. Le accuse che pesano contro di lui sono “terrorismo” e “tentato omicidio”, con il rischio di una pena di 20 anni di carcere. Lo accusano di “terrorismo” facendolo responsabile di una serie di attacchi esplosivi/incendiari contro bancomat, accaduti nella città di La Paz dal 2011 e rivendicati dalla FAI/FRI. Il “tentato omicidio” si basa su un attacco con fumogeni subito dal Viceministero dell’Ambiente nel 2011.

Le cellule della FAI/FRI che hanno eseguito questi attacchi hanno messo in chiaro che lo Stato stava colpendo la gente sbagliata, nonostante questo Henry viene mantenuto in “prigione preventiva”. Lo stesso ha espresso di conoscere solo la FAI/FRI tramite i comunicati che hanno pubblicato sulle diverse pagine internet.

Attualmente l’avvocato di Henry sta cercando di cambiare il “carcere preventivo” con gli “arresti domiciliari”, ma si trova ostacolato dalle ripetute sospensioni delle udienze (a causa del fatto che la maggioranza delle volte non è presente alcun pubblico ministero, la mancanza del plico delle investigazioni, o di una delle parti). La 4° udienza è stata sospesa a causa del cambio di tribunale richiesta da unx dei/le detenutx, mentre la 5° è stata sospesa dalla stessa difesa per la mancanza di un atto.

Sono state 7 le udienze sospese finchè nell’ottava, che ha avuto luogo il 29 novembre, sono stati negati ad Henry gli arresti domiciliari. Attualmente la difesa di Henry cerca di ottenere una nuova udienza per tornare a chiedere il cambio di misura cautelare.

Ulteriori aggiornamenti giuridici su Henry

Il caso giuridico del compagno Henry è stato nuovamente ricusato, questo vuole dire che cambia dal primo tribunale al secondo, nel quale sarà un nuovo giudice a farsi carico del caso.

Questa ricusazione ha una procedura che dura almeno due settimane, per cui la prossima udienza di Henry, per insistere sugli arresti domiciliari, probabilmente si realizzerà il 15 gennaio 2013.

Continueremo con gli aggiornamenti non appena ci saranno novità…

Solidaridad Negra

Exarchia, Atene: Azione diretta contro una macelleria

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Domenica 30 dicembre 2012, all’alba, è stata rotta la vetrata di una macelleria situata in via Kalidromiou, nel quartiere di Exarchia, così come un furgone appartenente alla stessa. Inoltre, sono state lanciate bombe di vernice e si è scritto con spray lo slogan “La carne è assassinio”.

Contro ogni forma di sfruttamento e oppressione, fino all’anarchia.

Fronte di Liberazione Animale

Messico: Lettera del compagno Mario López “Tripa” dopo l’uscita dal carcere

Thylacine

Saluti a tuttx!

Compagnx, già dopo 6 mesi sono potuto uscire dal carcere, il che non sarebbe stato possibile senza la solidarietà e l’appoggio di tuttx voi. Alla fine, come già è stato diffuso, è stata fatta una modifica alla legge dei potenti che rende il crimine di “Attacchi alla pace pubblica” come non grave, per cui i/le compagnx avvocati del GASPA si sono mossi rapidamente per sollecitare la libertà su cauzione o condizionale. All’inizio pensavamo che questo non sarebbe stato possibile per l’aggravante rispetto all’esplosivo e la premeditazione del fatto, ma già il giorno venerdì alle 3:30 del pomeriggio il segretario ci ha notificato la libertà condizionale. Dopo una pesante giornata di attesa finalmente all’1.00 di mattina ho attraversato la porta del carcere verso l’uscita del centro di sterminio, dopo già mi aspettavano compagnx e amicx così come mia madre. Alla fine abbiamo pagato 70.000 pesos [circa 4.000 euro –ndT] all’assicurazione che siamo in procinto di recuperare.

Al momento questo è tutto, senz’altro voglio ringraziare nella maniera più sincera tuttx i/le cumpas che mi hanno appoggiato e hanno solidarizzato in tutte le forme possibile, dalle loro posizioni, convinzioni e possibilità. E anche inviare un saluto di forza alla compagna Felicity, dovunque si trovi la lotta continua, perchè non è un’occasione specifica, un momento isolato delle nostre vite, ma la nostra vita stessa! Salute e forza per i/le prigionierx in Italia, per il compagno Gabriel e Marco.

Solidarietà con i/le prigionierx anarchicx!
L’anarchia è inevitabile!

Con amore e rabbia
Mario López Hdz.
Messico d.f., 31 dicembre 2012.

Catalogna: Liberazione di 22 anatre da un allevamento per la produzione di foie gras

Il 27 dicembre 2012 un gruppo di attivisti per la liberazione animale hanno salvato 22 anatre che erano destinate alla produzione di foie gras in Cataluña.

Questa erano immobilizzate in gabbie nelle quali erano forzate a mangiare mais fino a produrre loro una dolorosa malattia al fegato. Entro pochi giorni sarebbero state mandate al macello.

L’obiettivo di questa azione, oltre a procurare la libertà a questi animali, voleva essere far ragionare le persone sull’utilizzo degli animali per il beneficio umano. Non solo per produrre foie gras, ma per qualunque altro prodotto di origine animale.

Utilizzare animali per i nostri vestiti, il nostro intrattenimento
o alimentazione non è etico né necessario.

fonte

Atene: Membro della CCF Panagiotis Argirou è stato riferito in carcere e ricoverato in ospedale

Dopo una conversazione telefonica con un parente dell’anarchico Panagiotis Argirou, dei solidali hanno riferito che il compagno è caduto dal letto a più piani durante la notte del 1° Gennaio, e gradualmente ha cominciato a perdere coscienza. È stato evacuato dalle carceri di Koridallos all’ospedale di Tzaneio del Pireo, e potrebbe essere necessario di ricoverarsi in un’altro ospedale al più presto. Il suo infortunio sembra essere piuttosto grave, con ematoma sulla testa.

Maggiori informazioni appena disponibili.