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Santiago, Cile: Azione incendiaria contro i carcerieri

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I giorni passano e passano in questa calorosa estate e la maggioranza delle persone si trovano assorte a pensare al luogo in cui andranno in vacanza. Nel mentre, il potere e l’autorità non riposano, incarcerando peñis y weichafes nel sud del Cile, perfezionando leggi repressive e riunendosi in vertici ostentati politico-impresari come la CELAC-2013. E noi? Noi usciamo per strada per dar vita all’insurrezione, mettendo in tensione le nostre vite, coscienti del fatto che esistono e sono sempre esistite individualità che non si adattano a questa società malata e fatto di ogni secondo delle loro vite un atto di attacco contro gli oppressori.

E questa è la sfida: dare vita e continuità all’offensiva insurrezionale antiautoritaria, consolidare e potenziare le complicità, riattivare gli attacchi, accendere con il nostro apporto il falò dell’azione insurrezionale e liberatrice attraverso la violenza rivoluzionaria!!!

Coscienti del fatto che la discussione e il dialogo tra affini debba partire dall’azione, nella settimana che è terminata dal 28 gennaio al 3 febbraio abbiamo attaccato una proprietà della Gendarmeria del Cile situata in strada San Francisco prima di arrivare a Avenida Matta, a un fianco di una carcere per minori (SENAME) e a pochi isolati dal luogo dove morì in combattimento il compagno anarchico Mauricio Morales nell’anno 2009. Abbiamo attaccato con un congegno incendiario che ha lasciato alcuni danni alla porta di questo luogo di torturatori (poiché non è uscita sulla stampa inviamo delle foto). Questa proprietà della Gendarmeria è legata alla presunta azione sociale dei carcerieri e dei loro collaboratori, promossa attraverso istituzioni come la Chiesa Evangelica della Gendarmeria del Cile e la Confraternita Carceraria del Cile, istituzione che in internet si definisce come creatrice di progetti di carcerazione “in cui vivono gli interni, senza scioperi della fame, senza rivolte né tentativi di fuga, ma vivendo la loro carcerazione in pace e armonia mentre pagano il danno sociale con l’assistenza spirituale”.

Abbiamo scelto questo obiettivo particolarmente mossi dall’ira e la sete di vendetta per i colpi inflitti dai carcerieri contro il compagno Alberto Olivares (membro del collettivo 22 Gennaio) qualche settimana fa, che tra le percosse è stato trasferito ad un carcere di Concepción lontano dai suoi cari e poi riportato a la Ex Penitenciaria di Santiago, tutto questo come punizione per la sua attitudine ribelle, con l’invenzione che il compagno avrebbe partecipato a una rissa terminata con un prigioniero morto… La vendetta a volte tarda, ma la facciamo e la faremo arrivare e sappiamo che non c’è bisogno di scuse di questo tipo per attaccare chi rinchiude le porte delle celle dei nostri compagni, e chi sostiene e trae profitto dalla prigione e dalla società carceraria.

Questa azione è anche un avvertimento ai carcerieri, portando il respiro liberatore dell’insurrezione fino all’angolo in cui cercano di calmare di fronte a un dio le loro coscienze indegne per le torture che quotidianamente infliggono ai prigionieri!!! Non vogliamo che si sentano sicuri nei loro rifugi. Neanche quando ascoltano le loro orazioni vogliamo vederli tranquilli!!!

Schifosi carcerieri, inviamo anche a voi questo comunicato per avvertirvi che avrete delle conseguenze se vi azzardate ad aggredire i seguenti prigionieri che sono nostri compagni e non sono soli:

Marcelo Villarroel (prigioniero nel carcere di alta sicurezza per il “Caso Security”)
– Freddy Fuentevilla (prigioniero nel carcere di alta sicurezza per il “Caso Security”)
– Juan Aliste (prigioniero nel carcere di alta sicurezza per il “Caso Security”)
– Alberto Olivares (prigioniero nella Ex Penitenciaria)
– José Sánchez (prigioniero nel carcere di alta sicurezza)

Per informarvi: nel decennio dei ’70 in Italia, gruppi armati autonomi sparavano alle gambe dei carcerieri che trattavano male i compagni rivoluzionari prigionieri, o semplicemente li assassinavano. Qualche giorno fa, un secondino italiano ha ricevuto nelle mani un pacco-bomba. In Argentina, da un bel po’ di tempo i compagni del gruppo “Amigxs de la Tierra” incendiano centinaia di automobili come forma di lotta contro la civilizzazione e il suo dominio. E qui in Cile, non sono pochi gli agenti del potere che sono stati sequestrati e giustiziati da rivoluzionari in dittatura e in democrazia. Se loro hanno potuto e possono farlo, anche noi possiamo se potenziamo e consolidiamo i nostri mezzi e capacità. Di volontà ne abbiamo che ci avanza. Che non accada che per aver aggredito qualche compagno rivoluzionario prigioniero, qualcuno di loro non finisca sotto terra, o si veda volar via le mani, o si svegli con la propria automobile in fiamme.

Salutiamo tutti i compagni e le compagne rinchiusi nelle carceri, profughi o con arresti domiciliari nel mondo. In particolar modo salutiamo Ivan Silva e Carla Verdugo, rallegrandoci della loro uscita dal carcere per passare agli arresti domiciliari, non smetteremo di lottare per la loro totale scarcerazione. Salutiamo anche Freddy, Juan e Marcelo, Josè Sanchez e Alberto Olivares. Non dimentichiamo i degni prigionieri mapuche e le comunità in conflitto con lo Stato e il Capitale, anche se non condividiamo la richiesta di una nazione mapuche e non riconosciamo “autorità” per quanto ancestrali possano essere, solidarizziamo nella pratica con la lotta per l’autonomia delle comunità e di noi stessi, e il recupero delle loro terre ancestrali attraverso l’azione diretta. Non dimentichiamo nemmeno gli 81 prigionieri morti bruciati nel carcere di San Miguel.

Un abbraccio rivoluzionario ai clandestini Diego Rios, Hans Niemeyer e Felicity Ryder.

Forza a Henry in Bolivia, e Braulio in Messico, degni prigionieri nella lotta antiautoritaria.

Forza ai compagni incarcerati in tutto il mondo, in particolar modo ai compagni italiani Alfredo Cospito e Sergio Stefani che con uno sciopero della fame si oppongono al divieto dei carcerieri di fargli vedere le loro compagne anch’esse incarcerate*

Forza a Panagiotis Argyrou, compagno prigioniero dell’organizzazione anarchica Cospirazione delle Cellule di Fuoco in Grecia, con il nostro fuoco inviamo forza per il suo recupero dopo l’incidente che ha avuto in prigione e che lo ha lasciato in stato di coma.

Forza ai compagni Yannis Michailidis, Dimitris Politis, Dimitris-Andreas Bourzoukos e Nikos Romanos, arrestati dalla polizia greca il 1 febbraio dopo l’assalto a una banca e torturati dalle unità antiterroriste. Le loro parole all’arrivo in tribunale dopo le torture segnano il sentire della nostra azione: Viva l’anarchia! Poliziotti, giudici, politici, non avete ragioni per dormire tranquilli. Perchè la guerra sociale non la arresterete né con attacchi repressivi né con governi di sinistra, centro o destra.

Bachelet: stiamo aspettando il tuo ritorno per seminare fuoco al tuo governo e sbattere in faccia ai cittadini la miseria della socialdemocrazia.

Rafforzare e potenziare l’offensiva insurrezionale antiautoritaria, moltiplicare gli attacchi!!!!!!
Per la liberazione totale, Guerra sociale.

Cellula antiautoritaria insurrezionale Panagiotis Argyrou,
affine alla FAI/FRI, Cile
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*Le loro compagne non si trovano in carcere in questo momento, ma si trovano indagate per gli stessi casi.

in spagnolo

Santiago, $ile: Striscioni appesi nel contesto del richiamo per un Febbraio Nero

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Sul primo striscione si legge un estratto dal testo “per l’individualismo e la ribellione” di Renzo Novatore (in Il Proletario, v.4, Pontremoli, 17 Settembre, 1922):

Volete giudicarmi? E sia! Ma voi non giudicherete mai il vero me stesso. Bensì quel “me” che voi vi siete inventati. Ma mentre voi crederete di avermi tra le dita e stritolarmi, Io sarò lassù a ridere in lontananza!

Sul secondo striscione si legge:

Solidarietà attiva con gli spazi anti-autoritari del mondo…
Duello all’ultimo sangue contro l’istituzione!

E sul terzo:

Viva l’anarchia!

fonte

Santiago, $ile: Memoria e combattimento

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Questa Domenica, 3 Febbraio, siamo usciti per la strada per trasmettere attraverso uno dei muri del (Centro Sociale Occupato) CSO Sacco y Vanzetti in modo da mantenere viva la memoria e che nessuno spazio morirà in un archivio giudiziario imbastardito; la memoria come arma è realizzata nelle strade e in ogni azione quotidiana. Questa azione è una risposta al richiamo internazionale per un Febbraio Nero e per ricordare che lo scorso mese di Gennaio abbiamo commemorato un anno in più dalla costruzione di uno spazio che puntava contro il Potere e dei suoi lacchè.

Facciamo una richiamo in modo che questo mese possiamo sostenere gli spazi occupati e autonomi in ogni angolo del mondo, ed incoraggiare i compagni di continuare ad aprire spazi in cui l’anarchia viene germinata e propagata così come le idee e pratiche anti-autoritarie.

Alcune Individualità Anarchiche

MEMORIA E COMBATTIMENTO

Un saluto irriducibile ai compagni in carcere o in clandestinità
della guerra sociale di questo mondo

fonte/altre foto

Cile: Camilo condannato a 5 anni per il lancio di una molotov

Il 29 Marzo 2012, durante una commemorazione della Giornata del Giovane Combattente, Camilo Valdes Mateluna fu arrestato su Americo Vespucio avenue e Divino Maestro street nel quartiere di Cerrillos, nella parte ovest di Santiago (Cile). Dopo aver eretto barricate, incappucciatx avevano lanciato bottiglie molotov ai camion blindati dei carabineros, e un camion fu in grado di scansare l’attacco e le molotov finirono al suolo.

Camilo è in prigione preventivo dal suo arresto il 29 Marzo scorso ed era accusato sotto la legge di controllo delle armi dal giorno successivo alla sua entrata in carcere.

Il 17 Gennaio 2013, il Quinto Tribunale Orale nel carcere lo ha condannato a 5 anni e un giorno; il pubblico ministero Jose Solis era estasiato dalla sentenza: “Il tribunale è stato in grado di capire le circostanze particolari in cui le azioni sono avvenute, in cui non si può tagliar fuori il luogo dell’evento poiché i carabineros hanno il compito di mantenere l’ordine pubblico, e non è possibile recuperare prove scientifiche dei fatti, e alla fine l’accusato è stato condannato”.

Il caso è uno dei primi in cui i pubblici ministeri sono riusciti ad ottenere una condanna per lancio di molotov in circostanze simili.

Qualunque informazione abbiate sulla carcerazione di Camilo, vi chiediamo di mandarcela via e-mail a: publicacionrefractario[at]gmail.com

Nessuna condanna né processo fermerà la lotta nelle strade!

fonte

Cile: Scontri dopo 5 anni dall’assassinio di Matías Catrileo, 06/01/2013

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Centinaia di persone si sono radunate alle 19.00 nel centro di Santiago, per marciare dall’Alameda attraverso Paseo Ahumada fino a Plaza de Armas, come parte della quinta commemorazione in memoria di Matias Catrileo.

La marcia si è tenuta nonostante il massiccio contingente di polizia che circondava il perimetro del corteo, per evitare le rivolte avvenute lo scorso anno.

Dopo l’arrivo in Plaza de Armas, alcunx incappucciatx hanno cominciato gli scontri gettando bottiglie molotov a due filiali bancarie, una Banefe Santander e un Banco Estado. Altrx hanno incendiato barricate e cominciato a sabotare altri negozi e farmacie.

Ci sono anche stati scontri con i bastardi delle Forze Speciali di polizia, che hanno usato i loro veicoli corazzati per sparare acqua e gas lacrimogeni, insieme a tutto il loro arsenale per cercare di disperdere i manifestanti. L’intero centro città si è trasformato in un enorme caos.

Ci sono stati dei manifestanti arrestati, ma non abbiamo informazioni se abbiano passato la notte in carcere e se saranno in tribunale il giorno dopo.

Inoltre nella combattiva Villa Francia, quartiere del distretto della Stazione Centrale, incappuccatx hanno incendiato barricate al 5 di Avril e si sono scontrati con molotov contro gli agenti di polizia. Tutto questo in memoria di Matias Catrileo.

La polizia dice di aver arrestato due giovani. Non sono stati riportati ulteriori aggiornamenti sulla loro situazione giudiziaria, ma è stato confermato che non sono andati in prigione.

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Cile: Rivendicazione della bomba che ha fatto saltare gli uffici di Colún a Santiago

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Comunicato:

“Nella pratica permanente
di sovversione per la Guerra Sociale”

L’ultrapatriota tedesco Friedrich Grob Besler… installato (in terre espropriate dopo la Pacificazione dell’Araucania!!!) fu ricevuto dallo Stato cileno e dalle Leghe Patriottiche del Cile come colono del comune di La Unión, nella Región de Los Ríos. L’usurpazione di queste terre iniziò più di 70 anni fa con metodi violenti ed è continuata per vari decenni, con Augusto e Teofilo Grob come principali responsabili, nonno e padre dell’attuale presidente di Colún, Augusto Grob Fuchs e del Consigliere Comunale e candidato a Sindaco della fascista Alianza por Cile a La Union, Roberto Grob Fuch, il gruppo di Hector Caro, Augusto Pinochet e secondo i cosiddetti “governi democratici”, esercitando lo STATO DI DIRITTO!!!

In queste terre si instaurò il poderoso impero dei Grob, la Società Industriale Teofilo Grob S.A., Cooperativa Agricola e del latte COLÚN, l’Impresa Agricola e Allevamento El Pilar, tra le molte altre.

Per questo attacchiamo COLÚN, impresa capitalista nemica del popolo Mapuche e di tutti gli sfruttati del mondo!!!

Pensiamo che l’unica solidarietà sia l’azione stessa che trapassa la legalità e diventa nemica di ogni autorità!!! Facendo esplodere in pochi secondi la loro pace sociale.

Siamo nemici dello Stato cileno e di tutti gli Stati senza eccezione, e non riposeremo fino a vivere in un mondo senza patrie, né frontiere, senza niente di quello che ci fa marcire.

Salutiamo tuttx i/le prigionierx degnx del pianeta carcere che con determinazione e coraggio resistono ai regimi per l’annichilamento. In special modo Stefano Fosco ed Elisa di Bernardo anarchicx sequestratx dallo Stato italiano, attivx solidalx con il popolo Mapuche.

Ai prigionieri del caso Security: Freddy, Marcelo e Juan. In memoria di Matías Catrileo. Libertà a Celestino Córdova!!! Alla bella fuga di Hans Niemeyer.

Amulepe Taiñ Weychan
La nostra lotta continua
Per la comunità Umana Mondiale
Per la Liberazione Totale.

Con tutta la magia del Sud

Fracción Heterogénea de Weichafes Libertarios – FHWL

$ile: Attacco con bomba contro la sede della fabbrica Agrosuper nel centro di Santiago

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Rivendichiamo la responsabilità per l’attacco esplosivo presso gli uffici di Agrosuper il 2 Gennaio 2013 alle 23:30 all’angolo tra le Vie 18 e 10 de Julio nel comune di Santiago Centro. Attacco frontale alla borghesia e ai suoi sostenitori.

Abbiamo scelto questo obiettivo, perché è la holding che controlla il settore agroalimentare cilena, appartenente al Gonzalo Vial, un uomo d’affari che ha accumulato gran parte della sua fortuna durante la dittatura di Pinochet. Salutiamo l’atteggiamento deciso e combattivo del popolo di Freirina, che resistono all capricciosa città-maiale di Vial (cerdopolis).

L’esplosione e le schegge sono un messaggio chiaro per te, Vial: “Ti stiamo tenendo d’occhio da vicino”

Cinque anni dopo l’assassinio del guerriero Mapuche, weichafe Matías Catrileo; La tua morte non è vana: Odio e vendetta contro gli poliziotti assassini!

Libertà per i prigionieri del Caso Sicurezza!

Brigate Incendiarie Mauricio Morales

Cile: Rivendicazione dell’attacco incendiario contro l’albero di natale gigante del centro commerciale di Santiago

santiagoLa vita viene argomentata secondo uno standard monotematico-robotico in cui il piacere, la felicità e un semplice gesto come un sorriso sono diventati un fatto inaccettabile per la manutenzione e la viabilità di questa società ripugnante nella quale nasciamo e ci comportiamo come ROBOTS, OGGI ABBIAMO DECISO DI ESSERE individui, INDIVIDUI il giorno di oggi infiammati fino all’ultimo neurone, fino all’ultima goccia di sangue, fino all’ultimo respiro, siamo in fiamme con l’amore più distruttivo per la vita. Situati di fronte a questo schema di NOIA, consumo e necessità previamente programmate per la sostenibilità di questo sistema di morte e noia come lo è il natale, le sue credenze e le attitudini mostrata dalla cittadinanza putrefatta nelle sue date.

Il giorno Venerdì 14 Dicembre ci sono aggregati nelle vicinanze dell’Università di Santiago ed essendo organizzati precedentemente abbiamo proceduto a interrompere il traffico in entrambe le carreggiate avvicinandoci velocemente all’albero e lanciandogli circa 20 bottiglie molotov con l’intenzione di incendiarlo completamente, la routine degli/le alienatx che camminano si spezza bruscamente, dato che le guardie bastarde hanno dato la vita per salvare quella merda di albero, e lo hanno spento con estintori, QUANDO abbiamo deciso di entrare l’incendio non si è espanso quanto speravamo, ma in ogni modo l’albero ne è uscito inservibile e la sicurezza del luogo con il culo a due mani, la qual cosa in nessun momento ci ha demotivato dato che l’intenzione era distruggere un secondo di calma della città e dei suoi cittadini e attakkare l’albero il quale è stato consumato. Se qualcuno si chiede perchè abbiamo attaccato qualcosa di così simbolico… bene, comincia il posizionamento delle fazioni, abbiamo attaccato un simbolismo con l’intenzione di gridare incendiariamente nelle facce dei vigilanti della nostra vita che così come lasciamo inservibile un “buon” gesto dei loro maleodoranti processi alienanti, qualunque giorno ci lasceremo cadere sulle loro case, o sui loro giorni, magari quando tornano dal lavoro, magari il fine settimana quando sono con le loro famiglie:

Poliziotti, gendarmi, militari, giudici, pubblici ministeri, politici, AUTORITÀ NELLA LORO MAGNIFICENZA, ATTENTI AI VOSTRI PASSI PERCHÈ NOI BAMBINI INDOMITI TRAFIGGEREMO I LORO COLLI CON LE NOSTRE ZANNE, QUALUNQUE GIORNO E NON AVREMO DUBBI SUL RIVIVERE INNAFFIANDO LA TERRA CHE HANNO ANNICHILITO CON IL SUO SANGUE, CI DICHIARIAMO IN GUERRA CON LA SOCIETÀ E LA VITA CHE CI STANNO OBBLIGANDO A VIVERE.

SIAMO PER LA DISTRUZIONE DELL’ESISTENTE E PER L’ASSASSINIO DI OGNI AUTORITÀ.

FUOCO ALLE SCUOLE e a Tutte Le carceri, a tutto ciò che è alienante, alle droghe (tutte le droghe), ALLE DISCOTECHE, AI NEGOZI DI PARRUCCHIERI, alle famiglie, ai genitori autoritari, AGLI PSICHIATRI, al negozietto all’angolo, AGLI OSPEDALI, ALLA CITTÀ E ALLA CIVILIZZAZIONE A PARTIRE DAI SUOI CONCETTI, I SUOI VALORI, I SUOI MEZZI, FINO AI SUOI VIGILANTI, fuoco ALLA NOSTRA CITTÀ INTERNA E A TUTTE QUELLE DEL MONDO, FUOCO, INCENDI, DINAMITE PER LORO, PER TUTTI.

IL IERI È UN FALLIMENTO, IL DOMANI UN MISTERO, L’OGGI UN OSSEQUIO.
MORTE ALL’ANARCHISMO E CHE VIVA L’ANARCHIA CONCHETUMARE.

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Cile: Solidarietà con Hans Niemeyer per la sua fuga dalla condizione di sequestrato dal Potere

Hans Niemeyer era stato arrestato il 30 novembre 2011 nelle vicinanze di una banca BCI di Santiago, dopo la detonazione di un congegno esplosivo.

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Solidarietà con Hans Niemeyer per la sua fuga
dalla condizione di sequestrato dal Potere!

Diversi mezzi della stampa e televisione hanno informato con una settimana di ritardo riguardo il fatto che Hans Niemeyer non si è presentato nel momento di tornare in carcere preventivo, così come decretato per la terza volta dalla Corte di Appello di Santiago. Hans si trova quindi ora in situazione di “latitante dalla giustizia” e sono stati rilasciati ordini di cattura internazionale nei suoi confronti.

Quello di cui non si informa con la stessa enfasi è quanto segue:

1. Hans Niemeyer era in carcere da circa un anno, e due volte il Tribunale di Garanzia aveva ritenuto che, non trattandosi di un crimine terrorista secondo la legislazione vigente, era meglio sostituire il carcere preventivo con una misura cautelare meno pesante. In entrambe le occasioni la Corte d’Appello di Santiago aveva revocato la decisione, obbligandolo a restare in carcere preventivo in attesa di giudizio, e in entrambe le occasioni Niemeyer si presentò immediatamente al tribunale, che lo mise a disposizione della Gendarmeria per trasferirlo al Carcere di Alta Sicurezza.

2. Questa terza volta in cui è stato decretato l’arresto domiciliare il Tribunale di Garanzia ha preso in considerazione come fondamento la sentenza della Corte d’Appello che rifiutò l’annullamento del processo contro Luciano Pitronello, sviluppando in dettaglio l’idea che nell’ordinamento giuridico cileno la collocazione di esplosivi può essere un crimine comune (danneggiamento), un crimine speciale (infrazione alla legge di Controllo delle Armi ed Esplosivi), e solamente se viene provato che il fatto è stato causato con la finalità diretta di causare nella popolazione il timore giustificato di essere vittima di crimini della stessa specie, si tratterebbe di crimini terroristi.

3. Questa interpretazione, lontana dall’essere insensata, va a braccetto con le modifiche effettuate nell’anno 2010 all’art.1 della Legge sulle Condotte Terroriste su proposta dell’Esecutivo, e permette di razionalizzare quello che in altro modo sarebbe un’aperta banalizzazione del concetto di terrorismo, per poterlo applicare ad altri tipi di violenza politica e sociale che non hanno niente a che vedere con l’intimidazione della popolazione tramite attacchi massicci e indiscriminati, che sarebbero precisamente la caratteristica che definisce il terrorismo propriamente detto.

4. Nonostante sia palese la sentenza che ha posto termine per la terza volta al carcere preventivo di Hans Niemeyer, la Terza Sala della Corte di Appello di Santiago ha accolto i ricorsi intrapresi dal pubblico ministero, il ministro degli interni e la fondazione Jaime Guzman, adducendo semplicemente che “non sono cambiate le circostanze”, “fatta salva la qualificazione giuridica che in definitiva viene data a questi fatti”. Inoltre, è stato segnalato che il fatto che la polizia non sia andata a supervisionare il compimento degli arresti domiciliari nei 9 giorni in cui la misura cautelare era in vigore, era “contraddittorio con i fini di privazione o restrizione della libertà perseguiti dal Ministero Pubblico”.

Quest’ultima cosa risulta sorprendente, poiché sebbene questa contraddizione è evidente e dimostrativa del fatto che il processo ad Hans può andare avanti senza necessità della sua permanenza in carcere, i ministri della Corte hanno risolto, in definitiva, lasciando cadere su Hans il peso di errori imputabili agli organi dello Stato, non ad un imputato!

5. Il processo contro Niemeyer, che dovrebbe essere già cominciato in queste date, si trova fermo da due mesi su richiesta del Ministro dell’Interno e della Sicurezza Pubblica, in virtù di una richiesta presentata da Rodrigo Hinzpeter di fronte al Tribunale Costituzionale, in cui si deciderà se lo Stato in quanto querelante ha o meno le stesse facoltà dello Stato in quanto persecutore, concretamente in relazione alla possibilità di fare appello contro il decreto di apertura del giudizio orale, che le leggi vigenti concedono solo al Ministero Pubblico. ( . . . )

6. Per tutte queste ragioni la non presentazione di Hans Niemeyer a compiere per la terza volta la misura di prigione imposta in queste condizioni deve essere vista come un atto di dignità e ribellione, che allo stesso tempo mette in evidenza la qualità ed efficacia precaria della polizia, chiama l’attenzione su un sistema penale e legale che per quanto dichiari di basarsi su delle garanzie, su un processo giusto e sui diritti fondamentali delle persone, nella pratica è progettato come uno spettacolo repressivo che deve demoralizzare gli imputati e fargli chinare la testa.

La sua azione dev’essere vista come una protesta contro meccanismi come quello che si intende applicare, che il Potere repressivo usa per non portare una persona a processo in una scadenza ragionevole ma facendo in modo che si perde in un ginepraio di azioni ritardanti con l’unico obiettivo di applicare una pena maggiore, anche se risulta apertamente illegale perfino per le stesse leggi che si è dato lo Stato e che loro sono i primi a violare.

Un avvocato illegalista

Nota di Liberación Total: Solidarizziamo con il compagno Hans per aver preso la difficile decisione di passare alla clandestinità, poiché il vivere in questa situazione non deve essere inteso come se i/le compagnx profughx siano in “vacanza”. Loro non hanno scelto questo cammino, lo hanno deciso perchè è stato posto un prezzo sulle loro teste (carta di Gabriel dove in un paragrafo si riferisce al decidere o scegliere). La clandestinità è anche una delle conseguenze del conflitto, dove stanno anche il carcere e la morte. Ad Hans inviamo la nostra forza e complicità in questo nuovo cammino da affrontare. Saluti compagno, che mai ti trovino quei bastardi difensori del Potere! E’ a causa della fuga di Hans che abbiamo anche cancellato tutte le foto inserite su LT dove era identificabile la sua faccia, sappiamo che il nemico fa affidamento anche sulle immagini per cercarlo, e non vogliamo collaborare con il riconoscimento fisico. Invitiamo anche gli altri siti a non diffondere immagini del compagno così come quella di nessunx compagnx latitante.

$antiago, Cile: Rivendicazione dell’incendio di un autobus a Villa Francia

Il giorno di venerdì 30 novembre, del presente anno, noi, agitatori/ici luddistx ci siamo dati il piacere di veder bruciare una delle loro macchine, prendendoci gioco della loro paura e delle costanti minacce del Potere le abbiamo viste tranquillamente alla televisione, mentre sorridevamo.Piuttosto che le loro “27 ore di amore”*, preferiamo 5 minuti di distruzione, piuttosto che la loro carità preferiamo la solidarietà violenta.

A distanza abbiamo potuto vedere come la 509 bruciava in Av.5 de Abril, sperando che questa azione sia come un segnale di fumo che si spande e abbracci ogni fratello e sorelle in carcere.

Individualidades bacanes (Individualità fantastiche)

* Il riferimento è a un patetico programma televisivo “27 ore di solidarietà per Teleton”, in cui gli spettatori inviano donazioni per la ricerca scientifica.

Santiago, Cile : Rivendicazione di azioni nella campagna contro il controllo e il dominio tecnologico

“Noi i terroristi ci dichiariamo in ogni caso antiterroristi, poiché ci muoviamo in situazioni già create dal terrore, noi non creiamo i carceri infernali, li combattiamo. Utilizziamo la dinamite… Noi non costruiamo i tribunali né i palazzi di giustizia che distribuiscono leggi antisociali e segregazioniste. In definitiva, siamo messi sottosopra da un fuoco di terrore, in nessun caso lo creiamo”
(Gruppi Autonomi, comunicato dalla prigione di Segovia)

Noi, Nucleo Autonomo del Crimine Rivoluzionario – Frazione Distruttrice della (In)Civilizzazione, rivendichiamo la detonazione dell’estintore-bomba alle porte blindate della banca di registrazione del DNA, oltre a una serie di allarmi-bomba e altre simulazioni, ma visto il carattere del nostro ultimo attacco, la sua mediatizzazione e risposta del ministro della (in)giustizia, passiamo a dichiarare quanto segue:

1) Vista la campagna di attacchi realizzata contro istituzioni e personalità scientifiche da parte dei compagni messicani delle ITS, la loro critica e la loro azione diretta ci ha ispirato a fraternizzare con la loro lotta, visto che i loro obiettivi sono anch’essi connessi con gli apparati di controllo e dominio tecnologico nel territorio denominato Cile. Ci vediamo nella necessità eloquente di visualizzare qui la trama e la classe tecnocrata che comincia ad alzare la testa, intimamente legata a istituzioni scientifiche messicane, e inclusa la sua imitazione cilena (Conacyt Chile, coincidenza?). Dichiariamo quindi, come i servi del SML (servizio medico legale) sono stati istruiti dall’FBI nell’utilizzo del software chiamato CODIS, ricordiamo che varie persone non sottomesse sono già state brutalmente costrette a dare esemplari di sangue (come i/le compagnx del caso bombas), perchè fossero paragonati con esemplari di DNA trovati nelle più di 100 azioni dirette realizzate negli ultimi anni, non potendo provare nulla. Questo atto sanguinario non lo dimentichiamo, per cui i nostri propositi sono cresciuti e siamo riusciti con buon esito ad attaccare l’istituzione incaricata di questi orrori e la risposta isterica del ministro della (in)giustizia. Abbiamo realizzato i nostri obiettivi, ci avviciniamo e loro sono lontani.

2) Il ministro della (in)giustizia mente nel dire che la banca del DNA è al servizio dei diritti umani, questo è il suo argomento di critica alla nostra azione; noi dichiariamo che la banca del DNA è al servizio del controllo di tuttx i/le combattenti contro lo Stato/Capitale, non vuole favorire l’umanità, ma il suo controllo, il Dominio e la perpetuazione della classe dirigente al Potere. Il post-neoliberalismo è l’unione e cospirazione degli elementi e interessi transnazionali insieme a quelli degli Stati nazionali. Lo Stato/Capitale, come unione degli interessi Nazionali subordinati a quelli internazionali permangono e confabulano contro tuttx i/le combattenti, non è un caso che Messico e Cile siamo uniti e istruiti dall’FBI.

3) Non siamo un gruppo specifico di lotta anti-tecnologica, la nostra lotta è contro ogni tipo di dominio, identificando con questa campagna la tecnologia come uno strumento di dominio di tutti gli esseri viventi, di tutta la natura e la Terra, non riconosciamo la tecnologia come qualcosa di neutrale o che faccia del bene ma come un elemento di disumanizzazione e sfruttamento.

4) Abbiamo seguito le azioni dirette che sono state realizzate durante la settimana della realizzazione del circo elettorale comunale e la chiamata riformista della ACES a un boicottaggio delle elezioni. Da parte nostra ci affianchiamo anonimamente all’azione diretta degli ACI – Antiautoritari Coordinati Informalmente, che salutiamo rivoluzionarmente.

5) Passiamo a fare una rassegna cronologica della seguente campagna:

Mercoledì 11 Gennaio – Allarme bomba alla Conferenza del Direttore della Fondazione Scientifica Nazionale (NSF) Dr. Subra Suresh, realizzato alle 16.30 nell’edificio Telefonica Av. Providencia 111.
Domenica 12 Febbraio – Posizionato un estintore-bomba simulato nella sede di Conacyt (Commissione Nazionale di Ricerca Scientifica e Tecnologica), Cile, scoperta il mattino del giorno seguente (vedi la stampa)
Martedì 24 Aprile – Allarme bomba durante la conferenza di esperti del The Jackson Laboratory, effettuato nel Parco Tecnologico della Fondazione “Scienza e Vita” situato in calle Av. Zañartu 1482 Ñuñoa. Santiago CILE.
Mercoledì 24 Ottobre – Installazione di un estintore-bomba (questo volta pieno di polvere nera) alla banca di registrazione del DNA.

Dalla nera notte che ospita i nostri passi, salutiamo la compagna Carla Verdugo che si trova reclusa nella torre 5 della prigione di San Miguel, la stessa torre dove furono assassinati 81 ostaggi dello Stati!

Un Abbraccio solidale da distanza al veterano combattente Marco Camenisch!

A Mayron Gutiérrez (il Krudo) che è stato schifosamente incolpato dai suoi presunti “compagnx”, ai delatori tutta la nostra più energica ripulsione.

Ai reclusi del Caso Security, Marcelo, Juan e Freddy.

Non dimentichiamo Hans Niemeyer, che è stato accusato per le nostre azioni e per aver ritardato a rivendicarle, non per questo ha arrestato il nostro agire insurrezionale, il nostro pensiero è anche con lui.

Viva la rivoluzione!

Viva la distruzione di tutto il capitalismo!

NACR – Frazione Distruttrice della (in)Civilizzazione

fonte

Santiago, Cile: Convalidata la sentenza di primo grado contro Luciano Pitronello

Poco dopo le 12:00 del LunedÌ 19 Novembre la Corte d’Appello di Santiago ha respinto il ricorso di annullamento del processo contro Luciano Pitronello, che era stato depositato dalla parte accusatoria presso la Procura con l’intenzione di processare di nuovo il compagno, ottenendo una condanna basata sulla legge antiterrorismo. Le manipolazioni del procuratore non sono passate, così rimane in vigore il verdetto di primo grado, secondo il quale la pena inflitta è quella di 6 anni in libertà vigilata. Ciò significa che il compagno rimarrà fuori dal carcere, ma sotto la supervisione di un ufficiale giudiziario, che controllerà periodicamente il corso del suo “reinserimento sociale”, garantendo il rispetto delle condizioni previste dalla condanna, ossia che il compagno Tortuga non commetterà alcun reato punibile.

fonte

Santiago, Cile: Lettera del prigioniero politico José Miguel Sanchez Jimenez

Amici, sapete bene che la scrittura non è possibile il mio punto forte, sono mediocre a queste cose, ma sono a favore di ogni azione diretta contro le regole imposte, e da ora in poi cercherò anch’io di contribuire mettendo una piccola pietra.

A volte il mio essere trabocca di odio per la grandezza dell’ingiustizia sociale nei confronti delle persone povere, e vedo anche con grande ansia che la stragrande maggioranza di queste persone si lasciano sottomettersi, senza una risposta frontale alla violenza perpetrata dai guardiani dei ricchi . Mentre loro uccidono, sopprimono e imprigionano la nostra gente, tutti rimangono semplici spettatori, e per questo quindi penso che sia il momento di attaccare con forza e coraggio contro il potere, e se eravamo solo coerenti con ciò che pensiamo saremo già ucciso gli oppressori di oggi e di ieri che senza alcun rimorso passeggiano con le loro famiglie presso i nostri terreni.

Dobbiamo usare tutti i mezzi a nostra disposizione per rispondere col fuoco alla violenza dello stato, non dovremmo continuare a ricevere altre botte passivamente, per ogni fratello che cadde morto nella lotta due maiali dovrebbero cadere per terra, l’azione diretta deve essere dinamica e coerente, ogni combattente deve essere un’arma consapevole e dobbiamo mantenere alta la bandiera della lotta, anche se dobbiamo lasciarci l’anima, dobbiamo ricambiare ogni colpo con un colpo, ogni morte con la morte, basta con la complice passività e l’insabbiamento della rabbia, dobbiamo agire in tal modo che i porci non possano godersi i loro premi, non dimenticare i caduti, un combattente senza memoria è uno sfruttato senza storia.

Lotta frontale contro gli oppressori!
Che la miseria ingigantisca il nostro odio per i governanti!
Che tremino i ricchi e i loro guardiani!
Abbattiamo tutte le prigioni!
Sabotaggio ai simboli del potere ora!

Beh, cari compagni da qui dentro vi auguro il meglio a tutti voi e di continuare a combattere da ogni trincea, per consentire al nostro popolo di vivere in libertà e dignità.

Con fraternità,
Jose Miguel Sanchez Jimenez
Carcere Alta Sicurezza (CAS), ala J3

PS: Jose Miguel Sanchez Jimenez, 52 anni, è un ex prigioniero politico della giunta di Pinochet ed ex membro dell’organizzazione guerrigliera FPMR (Manuel Rodriguez Fronte Patriottico). È stato rilasciato nel 1991 con il cambiamento politica per essere arrestato di nuovo lo stesso anno in possesso di fucili. Condannato dal nuovo regime della democrazia in 20 anni di carcere. Durante il lungo periodo del sequestro, ha effettuato insieme ad altri “comuni” prigionieri diverse lotte all’interno del carcere. In seguito alla cessione della prima licenza, Miguel Sanchez è fuggito per 2 anni rompendo così il “privilegio carcerario”. Attualmente serve i due anni restanti della sua condanna di 20 anni.

Santiago-Cile: Scontri dopo la manifestazione studentesca/universitaria del 4 Ottobre

http://www.youtube.com/watch?v=ngQqgORgQ5E&feature=player_embedded

Giovedì, 4 Ottobre, organizzazioni studentesche ed universitarie del Comune di Ñuñoa nella grande area metropolitana di Santiago, sono scese per strada nel contesto di una manifestazione locale. Il corteo è partito dalla fermata metropolitana d’Irarrázaval e si è concluso nel punto di intersezione delle autostrade Macul e Grecia, con la soffocante presenza delle forze repressive.

Al termine del corteo, gruppi di giovani incappucciati hanno cominciato dei disordini sollevando barricate al di fuori della Facoltà di Filosofia bloccando il traffico. Gli insorti hanno attaccato con bottiglie di molotov i sbirri e i loro veicoli blindati di lancio d’acqua, mentre dopo 2 ore di combattimento, si sono ritirati all’interno del campus, per fortuna senza arresti.

Come indicato nelle informazioni rilevanti dalla pagina di contro-informazione Hommodolars, questa manifestazione non aveva nulla a che fare con Confech (Confederazione Generale Degli Studenti), inviando così un messaggio sano di organizzazione di manifestazioni senza il “cappello” e la delimitazione dei politici che cercano di limitare l’azione sovversiva e gli eventuali tentativi di sabotaggio della vita quotidiana capitalista e la rottura totale con lo status quo.

Santiago, Cile: Manifestazione notturna nel contesto dei giorni della chiamata in agitazione e solidarietà con i fratelli ed i compagni in cattività di tutto il mondo

Per la sera del Giovedì 27 Settembre è stata chiamata una manifestazione nel contesto della chiamata per giorni in agitazione e solidarietà con i fratelli ed i compagni in cattività di tutto il mondo [21-30 Settembre].

L’incontro era nella Plaza Brasil, alle ore 19.00, ma a causa della forte presenza della polizia nella piazza e nelle vie circostanti, i compagni si sono riuniti presso l’incrocio del Viale Alameda e Cumming, sulla fermata del Metro Republica.

Alle 10 di sera, una cinquantina di solidali sono arrivati verso il Viale Alameda, dove con gran voce hanno attirato l’attenzione sulla situazione dei compagni imprigionati e la necessità di essere immediatamente liberati.

Insieme con gli slogan di solidarietà con i prigionieri, si sono dispiegati striscioni, distribuiti e lanciati volantini, rendendo chiaro il motivo per cui la strada sia stata bloccata. Il compagno hanno bloccato il traffico sulla parte lastricata al nord del Viale Alameda con i striscioni aperti, ed hanno camminano contro il flusso stradale causando del traffico.

Mentre stavano camminando contro il traffico, mettevano fuoco e barricate con qualsiasi materiale era a portata di mano, una pratica che sia stata ripetuta più volte tra la Metro Republica e quella di Moneda.

Dopo la fine del corteo, due compagni sono stati detenuti e portati alla stazione della polizia, ma sono stati rilasciati dopo qualche ora.

Per continuare l’agitazione per il rilascio di qualsiasi compagno incarcerato!

Libertà ai prigionieri della guerra!

fonte ed altre foto

Santiago, Cile: Aggiornamento dagli scontri di strada del 27 Settembre, 2012

http://www.youtube.com/watch?v=Q3J2Ci7uWow&feature=player_embedded

La gente salva manifestante che era caduto nelle mani dei poliziotti

Giovedì, 27 Settembre gli studenti dell’istruzione secondaria hanno richiamata una nuova manifestazione, la quale abbia ottenuto il permesso del governo, ma con un percorso che finiva in una zona della città che facilita la repressione della polizia, la zona che sia diventata il luogo preferito per i poliziotti per mantenere intatto dalle rivolte il Viale Alameda.

La marcia è iniziata dall’Università Usach, e dopo pochi minuti, quando il corteo è arrivato al Viale España, sono iniziati gli scontri con la polizia. Il Viale Alameda era stato bloccato da recinzioni e macchine della polizia per costringere i manifestanti a marciare verso la zona di Blanco Enlalada. Tuttavia, gran parte della gente, voleva marciare senza autorizzazione attraverso il Viale Alameda, verso il Ministero dell’Educazione.

La manifestazione è stata divisa in due dalla tattica della polizia, con una parte del corteo muoversi verso il Viale Alemada ed un’altro verso il Viale España. In entrambi i casi, i conflitti ed i blocchi stradali sono continuati.

Nella zona del Viale España si alzarono barricate e gruppi di incappucciati si sono scontrati con i poliziotti buttando delle pietre nella seconda stazione di polizia, sul Viale Toeska. Nella zona di Estación Central nel Viale Alameda, il traffico è stato bloccato per diverse ore e gli studenti si sono scontrati con la polizia dall’interno dell’Università Usach.

Durante la mobilitazione degli studenti del 27 Settembre, più di 20 poliziotti vennero feriti e sono state detenute più di 100 persone, di cui circa 70 minori. Tra i detenuti, 2 quindicenni sono stati trattenuti la notte in caserma, per passare la mattina dopo dalla Procura con l’accusa di possesso di molotov. I due ragazzi sono stati rilasciati con l’obbligo di presentarsi ogni mese alle autorità.

“ACCENI LA MICCIA (A)”

“Nemmeno un minuto di silenzio, tutta una vita di combattere”

fonte di informazioni e altre foto
fonte per video

Santiago, Cile: Scontri e barricate fuori l’Università Usach

Il pomeriggio del 26 Settembre, un gruppo di incappucciati ha tagliato il traffico ed ha sollevato barricate sul viale Alameda, al di fuori dell’Università Usach, nel comune di Estación Central.

L’arrivo delle forze speciali di repressione, è stato accolto dai ribelli sono con cocktail di molotov e pietre. La polizia, a sua volta fatto uso di veicoli di lancio di grandi quantità di acqua e gas lacrimogeni.

In seguito, gli incappucciati si sono ritirati dietro il cancello, dove hanno continuato a combattere, fino di ritirarsi ad un altro settore del campus. I poliziotti per giustificare il loro “lavoro”, sono poi entrati nell’università ed hanno arrestato alcuni studenti non collegati ai disordini.

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Santiago, $ile: L’anarchica imprigionata Carla Verdugo si è trasferita al carcere di San Miguel

Il 24 Settembre 2012, la compagna Carla Verdugo è stata trasferita dalla sezione speciale di alta sicurezza del Centro Penitenziario Femminile (CPF) alla prigione di San Miguel.

Carla è in carcere, accusata di trasportare un ordigno esplosivo con Ivan Silva (rapito alla pigione Santiago Uno). Entrambi sono stati arrestati nelle prime ore del 16 Aprile 2012, da una pattuglia della polizia. Sono accusati di trasportare esplosivi con l’accusa di “attacco terroristico sventato” secondo la legge anti-terrorismo.

La motivazione della gendarmeria cilena (l’amministrazione penitenziaria) sembra essere una riorganizzazione delle donne detenute, con l’obiettivo di lasciare le imputate che attendono il processo nella prigione di San Miguel e le detenute condannate al CPF. Non sappiamo ancora le condizioni della salute di Carla e il suo morale, nel suo status carcerario attuale e la situazione particolare; speriamo di avere presto aggiornamenti (ogni informazione confermata in spagnolo può essere inviata al publicacionrefractario [at] gmail.com).

Ricordiamo che la prigione di San Miguel è stata principalmente un luogo di sottrazione utilizzato per gli uomini, ma dopo l’incendio e lo sterminio di 81 prigionieri da parte delle forze della gendarmeria l’8 Dicembre 2010, si è deciso di “riutilizzare” lo stesso edificio di cinque piani come una prigione femminile.

Si ricorda inoltre che nei primi anni ’90 il personale del carcere ha deciso di adattare una forma mista, nel carcere di San Miguel, al fine di limitare e separare le compagne detenute che appartenevano a diversi gruppi politico-militari.

Solidarietà con la compagna Carla Verdugo!

Il giorno del trasferimento della compagna dalla prigione, dei sostenitori hanno deciso di fare una azione di solidarietà sulle mura della prigione CPF, nel contesto dei giorni di mobilitazione e di solidarietà internazionale con i compagni imprigionati e processati in tutto il mondo – vedi in Spagnolo qui.

informazioni correlate in Inglese e Spagnolo / fonte

Santiago, Cile: Revocati gli arresti domiciliari a Tortuga

17 Febbraio 2012

La seconda corte d’Appello di Santiago ha revocato gli arresti domiciliari al compagno Luciano Pitronello, siccome viene considerato “un pericolo per la società”. Inoltre, i giudici d’appello hanno stabilito che abbia presumibilmente una possibilità di fuga a causa della doppia cittadinanza (cilena-italiana) ed ottenere un passaporto valido, un motivo in più è stato il suo “buono stato di salute” (!), che non giustificherebbe i suoi arresti domiciliari. Questo colpo di stato giuridico si è basato anche sulla recente lettera di Tortuga “lettera ai cuori indomabili“, in tal modo perseguendo il prigioniero politico insurrezionale si dà risposta alla nostra irriducibile solidarietà.

Giù le vostre zampe dai nostri compagni!
Libertà ora a tutti i prigionieri di guerra!

più informazioni su war on society

SETTEMBRE NERO: Un’analisi sull’anarchia nel passato e nel presente del Cile

A Villa Francia, Santiago, nelle prime ore del 11 settembre una persona è stata uccisa – la vittima è stata identificata nel ventiduenne Cristopher Ramos Contreras.

La sparatoria ha avuto luogo nel mezzo dei disordini durante la notte segnata dalla presenza di molte armi da fuoco, mentre c’erano barricate e scontri con le forze di repressione di stato in vari punti dell’area metropolitana e di altre aree remote.

L’ 11 settembre è stato il giorno che nel 1973 il dittatore Pinochet prese il potere con la forza bruta. Nello stesso giorno del 1998, la studentessa anarchica e ballerina Claudia López è stata uccisa dalla polizia mentre combatteva su una barricata durante una manifestazione commemorativa del colpo di stato cileno del 1973. Da allora, sotto lo slogan “Settembre nero” i manifestanti combattono la brutalita’ della polizia e la repressione in suo nome e di tutti gli assassinati sotto la democrazia.

Soprattutto quest’anno, dove altre due persone sono state uccise sotto il governo Piñera (16 anni, Manuel Gutiérrez Reinoso e 18 anni, Mario Pinto Parraguéz, durante lo sciopero generale del 24-25 agosto), le manifestazioni di “Settembre nero” si stavano avvicinando prevedendo scontri duri e rivolte estese.

“Anarchici morti nella lotta contro il Capitale: Mauricio Morales, Jhonny Cariqueo, Claudia López. La loro democrazia è macchiata di sangue.”

Ecco alcuni estratti dal comunicato diffuso dagli antiautoritari/anarchici prima dell’ 11 settembre 2011:

Per un combattivo e creativo 11 settembre
Per le strade con il fuoco e la memoria
Compagna Claudia López ancora presente

… Rendiamo chiara una cosa fin dall’inizio: Salvador Allende non è un compagno. Nessun presidente può essere nostro compagno. La figura di Allende rappresenta il socialismo più reazionario che cerca di canalizzare le energie della classe sfruttata verso progetti statalisti di trasformazione sociale attraverso le elezioni e in modo pacifista. È l’immagine fotocopia di un governo “popolare” che dopo tutto rappresenta gli interessi ed i progetti di una leadership di organizzazioni e partiti politici che hanno il potere. È successo in Russia nel 1917, in Spagna nel 1936, a Cuba negli anni ’50, siamo in grado di passare ore con una lista di esempi. Il caso del Cile è molto particolare perché ha attirato l’attenzione di tutto il mondo. Erano i tempi della guerra fredda quando il mondo era diviso tra gli Stati che stavano seguendo il progetto di dominio capitalista democratico dell’imperialismo yankee e gli Stati che seguivano il modello autoritario socialista della Russia sovietica. Capitalismo e marxismo sono state le ideologie in gioco. Nel campo più radicale marxista (non quello che ciecamente rientrava nel progetto totalitario della Russia) ci sono individui organizzati in gruppi armati che hanno messo in dubbio la possibilità di una rivoluzione attraverso le elezioni. Gruppi come la RAF in Germania, nascono in considerazione di questa domanda, seguendo da vicino il processo cileno. … Continue reading SETTEMBRE NERO: Un’analisi sull’anarchia nel passato e nel presente del Cile

Cile: I poliziotti hanno fatto irruzione negli squat di Valparaíso e Santiago

Nel pomeriggio di Martedì 23 agosto, imponenti forze di polizia hanno fatto irruzione nello squat TIAO (Laboratorio Arti Indipendenti e Mestieri) situato a Yungay strada a Valparaíso. Lo squat TIAO è stato punto di incontro per progetti autonomi ed auto-organizzati negli ultimi cinque anni.

Poliziotti armati di tutto punto hanno rotto las portas di ferro e le finestre ed hanno invaso l’edificio provocando ingenti danni, anche a parte delle infrastrutture dello stesso squat. Durante l’attacco, i carnefici dello Stato cileno hanno ammanettato i compagni che erano dentro lo squat e tenuti sotto tiro, mentre l’unità della polizia scientifica analizzava il luogo.

Nel frattempo,ingenti forze di polizia con veicoli corazzati con cannoni ad acqua e gas lacrimogeni erano fuori, e le pattuglie e le forze di polizia stradale avevano chiuso le strade circostanti rendendo impossibile per la gente di avvicinarsi in maniera solidale.

L’operazione di polizia è durata più di un’ora, i poliziotti hanno fatto irruzione senza la presenza di un pubblico ministero, e l’indirizzo scritto sull’ ordine d’indagine non corrispondeva a quello attuale. Come nella maggior parte dei luoghi del “mondo civilizzato”, i meccanismi repressivi in Cile non si preoccupano di seguire le procedure legittime quando si tratta di intimidire coloro che resistono e combattono contro la democrazia parlamentare e il capitalismo.

Lo stesso giorno un altro squat culturale è stato  fatto oggetto di un’ irruzione nel quartiere universitario di Santiago. Come nel caso dello squat TIAO, la polizia è andata alla ricerca di materiali utilizzati per fabbricare Molotov, ma in entrambi i casi non ha trovato nulla al riguardo.

Questi attacchi gratuiti verso i centri sociali ci ricordano le numerose operazioni di polizia riguardanti il “caso Bombas” di piu’ di un’anno fa’. Si sono svolti poche ore prima dello sciopero generale di 48 ore (24-25 Agosto), nel tentativo di disabilitare il movimento radicale sociale che cerca il rovesciamento totale del regime.

Noi non dimentichiamo i nostri fratelli e sorelle che lottano
contro lo Stato e il Capitale!

GIU’ LE MANI DAGLI SQUAT
SOLIDARIETA’ CON IL POPOLO IN RIVOLTA IN CILE !

fonte: liberaciontotal.lahaine.org