SETTEMBRE NERO: Un’analisi sull’anarchia nel passato e nel presente del Cile

A Villa Francia, Santiago, nelle prime ore del 11 settembre una persona è stata uccisa – la vittima è stata identificata nel ventiduenne Cristopher Ramos Contreras.

La sparatoria ha avuto luogo nel mezzo dei disordini durante la notte segnata dalla presenza di molte armi da fuoco, mentre c’erano barricate e scontri con le forze di repressione di stato in vari punti dell’area metropolitana e di altre aree remote.

L’ 11 settembre è stato il giorno che nel 1973 il dittatore Pinochet prese il potere con la forza bruta. Nello stesso giorno del 1998, la studentessa anarchica e ballerina Claudia López è stata uccisa dalla polizia mentre combatteva su una barricata durante una manifestazione commemorativa del colpo di stato cileno del 1973. Da allora, sotto lo slogan “Settembre nero” i manifestanti combattono la brutalita’ della polizia e la repressione in suo nome e di tutti gli assassinati sotto la democrazia.

Soprattutto quest’anno, dove altre due persone sono state uccise sotto il governo Piñera (16 anni, Manuel Gutiérrez Reinoso e 18 anni, Mario Pinto Parraguéz, durante lo sciopero generale del 24-25 agosto), le manifestazioni di “Settembre nero” si stavano avvicinando prevedendo scontri duri e rivolte estese.

“Anarchici morti nella lotta contro il Capitale: Mauricio Morales, Jhonny Cariqueo, Claudia López. La loro democrazia è macchiata di sangue.”

Ecco alcuni estratti dal comunicato diffuso dagli antiautoritari/anarchici prima dell’ 11 settembre 2011:

Per un combattivo e creativo 11 settembre
Per le strade con il fuoco e la memoria
Compagna Claudia López ancora presente

… Rendiamo chiara una cosa fin dall’inizio: Salvador Allende non è un compagno. Nessun presidente può essere nostro compagno. La figura di Allende rappresenta il socialismo più reazionario che cerca di canalizzare le energie della classe sfruttata verso progetti statalisti di trasformazione sociale attraverso le elezioni e in modo pacifista. È l’immagine fotocopia di un governo “popolare” che dopo tutto rappresenta gli interessi ed i progetti di una leadership di organizzazioni e partiti politici che hanno il potere. È successo in Russia nel 1917, in Spagna nel 1936, a Cuba negli anni ’50, siamo in grado di passare ore con una lista di esempi. Il caso del Cile è molto particolare perché ha attirato l’attenzione di tutto il mondo. Erano i tempi della guerra fredda quando il mondo era diviso tra gli Stati che stavano seguendo il progetto di dominio capitalista democratico dell’imperialismo yankee e gli Stati che seguivano il modello autoritario socialista della Russia sovietica. Capitalismo e marxismo sono state le ideologie in gioco. Nel campo più radicale marxista (non quello che ciecamente rientrava nel progetto totalitario della Russia) ci sono individui organizzati in gruppi armati che hanno messo in dubbio la possibilità di una rivoluzione attraverso le elezioni. Gruppi come la RAF in Germania, nascono in considerazione di questa domanda, seguendo da vicino il processo cileno. …

… Gli sporchi personaggi che oggi appaiono come oppositori del governo e difensori della giustizia sono responsabili dell’infiltramento del capitalismo in Cile, in forme che sono servite come modello per altri Stati.Essi sono responsabili della trasformazione delle risorse naturali in merci che ogni società cilena e straniera vuole acquistare. Sono responsabili dello smantellamento dei legami organizzativi nei quartieri abitati da persone sfruttate, attuato inserendo in questi territori storicamente combattivi, il traffico di droga, la competitività, l’individualismo capitalista, la paura della delinquenza e la fiducia nella forze dell’ordine.Le stesse persone, che oggi marciano per le strade e sventolano le loro ipocrite bandiere, hanno tradito coloro che li hanno accompagnati nella lotta contro la dittatura. Diventarono informatori, organizzarono corpi repressivi che hanno continuato il lavoro del precedente regime, perpetrarono la tortura, la prigionia e lo sterminio dei combattenti che non si erano arresi all’illusione democratica. Istituirono il carcere di massima sicurezza per bloccare i sovversivi, e dissero che non c’erano prigionieri politici in Cile. Riempirono le strade con telecamere e polizia, e invitarono la popolazione a collaborare. Furono loro che dissero che non c’era più bisogno di lottare, criminalizzarono la protesta sociale ed esercitarono la repressione brutale nel territorio mapuche e ovunque il malcontento era espresso. Tutto questo è stato fatto da questi ipocriti, e lo hanno fatto con la complicità silente del popolo, ora chiamati cittadini, sempre privo di dignità e di memoria. …

… Claudia López è il riflesso di una generazione di compagni che hanno deciso di seguire il conflitto contro i potenti, tra la letargia degli oppressi e dopo lo smantellamento dell’offensiva della guerriglia leninistà. Le idee e i valori anarchici cominciarono ad essere espressi attraverso l’azione violenta di questi compagni, con logiche organizzative e proposte di vita che rinarono dopo l’egemonia marxista nell’impostazione rivoluzionaria cilena. Dal momento che tutti potrebbero non essere stati nella loro vita quotidiana combattenti sulle barricate, noi non li idealizziamo ma salviamo la loro decisione di lotta – è il nostro precedente nella conduzione dell’ offensiva anti-autoritaria.

La compagna Claudia López morì l’ 11 settembre 1998. La polizia le ha sparato da dietro mentre partecipava ad una barricata nel quartiere di Pincoya.Morì in combattimento. La sua morte fu’ preludio ad altre uccisioni perpetrate dall’ordine democratico: Daniel Menco, Alex Lemún, Jhonny Cariqueo, tra gli altri, compagni che rappresentano il nuovo soggetto sociale che è diventato il nuovo ‘nemico interno’ dello Stato, il nuovo obiettivo della repressione da parte della Potenza dall’inizio del 2000: gli anarchici, i mapuche, gli incappucciati.

… Perché la memoria è combattimento, la memoria è azione rivoluzionaria.
L’11 Settembre per le strade!
La compagna Claudia López è ancora presente!
Per tutti i compagni caduti nel condurre la guerra sociale.
La nostra giustizia sarà la vendetta.

Per la nostra libertà
SIN FRONTERAS NI BANDERAS
SENZA FRONTIERE NE BANDIERE
Settembre 2011


Come previsto, gli scontri di “Settembre nero” sono stati diffusi ed intensi. A Santiago, pesanti scontri sono scoppiati al termine della manifestazione indetta presso il cimitero centrale dalle organizzazioni per i diritti umani, per la commemorazione del 38° anniversario del colpo di stato. Centinaia di encapuchadxs (“manifestanti incappucciati”) hanno attaccato la polizia e i cecchini delle forze speciali e i Pacos de rojo (“polizia in rosso”), mentre diversi gruppi dei mass media sono stati attaccati, procurandogli pesanti perdite con la distruzione del loro equipaggiamento.

Il malcontento si è diffuso per tutta la notte in varie parti del territorio cileno. Scontri con la polizia, saccheggi e distruzione sono avvenuti in altre grandi città dove sono state erette barricate, e ci sono stati diversi blackout a causa della cadenazos – un metodo di sabotare le linee elettriche o i trasformatori con le catene. Alla fine di un altro 11 settembre, più di 280.000 persone sono state colpite dal blackout (la società elettrica Chilectra ha reso noto che 135 mila clienti nella regione metropolitana ha in parte perso il servizio elettrico), autobus sono stati bruciati, supermercati saccheggiati e dati alle fiamme, chiese attaccate e quasi bruciate.

Durante la notte di “Settembre nero” nella comunità Bosque, situata nella regione metropolitana di Santiago, la quindicenne Javiera Molina Araya è stata gravemente ferita al petto da un proiettile mentre era su una barricata.Come nei casi precedenti, i portavoce del potere (la stampa) hanno descritto l’incidente come “regolamento di conti tra bande criminali”. I combattimenti sono infatti comuni tra i giovani, ma nella notte dell’opposizione ci sono gli oppressi da un lato e le forze repressive, dall’altro, con armi da fuoco da ambo i lati della barricata. Javiera stava dalla nostra parte, non con la polizia. La ragazza è stata ricoverata in condizioni estremamente critiche. Nella stessa notte, ci sono stati un totale di 280 arresti in Cile. La maggior parte dei detenuti sono stati accusati di furto e saccheggio, altri di disordine e di aggressione alla polizia mentre diverse persone sono finite in prigione a causa di precedenti penali o di mandati di arresto in attesa.Solo a Villa Francia, la polizia ha arrestato 14 persone. Quattordici poliziotti sono rimasti feriti: uno ha perso un occhio e un altro è stato colpito da più di 40 pallini da pallettone nelle braccia e nelle gambe.

Pochi giorni dopo, il 15 settembre il compagno vegan Cristobal Bravo Franke di 22 anni è stato picchiato e arrestato dalla polizia mentre stava camminando lungo una strada. Ora è in stato di arrestatoed è accusato di aver aggredito la polizia! Non possiamo rimanere indifferenti a questa situazione, avendo compagni che sono seguiti, perseguitati e arrestati. Sappiamo che la stampa ci delizierà con menzogne e calunnie contro nostro compagno. Le autorità hanno deciso di prolungare la detenzione preventiva di Cristobal. È chiaramente un’ ulteriore disperato tentativo da parte dello Stato di tenere in ostaggio le parti radicali della società e di imporre una punizione esemplare a quelli che non rispettano le sue leggi e non vogliono vivere sotto il suo dominio autoritario.

LIBERTÀ E SOLIDARIETÀ
A TUTTI I COMBATTENTI IMPRIGIONATI E PERSEGUITATI


Contro-informazioni al riguardo possono essere trovate on-line,
in progetti come…

[ IN INGLESE ]
· waronsociety.noblogs.org
· thisisourjob.noblogs.org > Elenco dei prigionieri politici Cileni (aggiornato a prima dell’11 Settembre)
· www.subversiveactionfilms.org > “The Chicago Conspiracy” (2010, 94 min)
Questo documentario affronta l’eredità della dittatura militare in Cile, condividendo la storia di giovani combattenti che sono stati uccisi dal regime di Pinochet come sfondo alla storia della dittatura militare e l’attuale conflitto sociale nella zona. L’intera storia è costruita attorno a tre episodi brevi che esplorano il movimento studentesco, la storia dei quartieri, che divennero centri di resistenza armata contro la dittatura, e il conflitto degli indigeni Mapuche. I realizzatori, sono militanti del collettivo filmografico Film d’Azione Sovversiva, discutendo sul loro rapporto con il documentario, prendono posizione come combattenti.

[ IN SPAGNOLO ]
· liberaciontotal.lahaine.org
· www.hommodolars.org
· accionanarquista.blogspot.com
· vivalaanarquia.wordpress.com
· www.saboteamos.info
· www.accionpropaganda.org
· www.sabotagemedia.anarkhia.org
· www.fel-chile.org
· periodico-solidaridad.blogspot.com
· www.santiago.indymedia.org

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