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Atene: La polizia ha evaso l’occupazione di Skaramaga

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Dopo lo sgombero e gli arresti all’occupazione di Villa Amalias durante la mattina del 9 Gennaio, un raid della polizia nell’occupazione di Via Patission 61 & Skaramaga è in corso. Verso le 15.00pm, gli squadroni anti-sommossa hanno sfondato la porta ed hanno fatto irruzione nell’edificio.

Breve annuncio dal collettivo dell’occupazione di Skaramaga circa il raid:

15.56pm: Un raid della polizia si è svolto oggi (9/1) alle 15.00 nell’occupazione di Via Patission 61 & Skaramaga. Sette compagni sono all’interno dell’edificio (attualmente testimoniando alla perquisizione della polizia nell’occupazione). L’operazione repressiva è venuta vendicativamente, poche dopo la ri-occupazione di Villa Amalias e l’occupazione della sede della DIMAR, che ha portato al loro sfratto così come all’arresto e la detenzione di circa 150 compagni.

Il governo tripartito, la polizia e il NAT ( Cassa Pensione della Marina Mercantile, che rivendica la proprietà del palazzo) sono i principali responsabili di questo attacco. Essi ci troveranno contro di loro.

Giù le mani dalle occupazioni! Liberazione immediata di tutti i detenuti/arrestati!

Ritiro immediato delle forze di repressione da entrambe le occupazioni di villa Amalias e Skaramaga

Atene: Villa Amalias ri-occupata e ri-evacuata; detenzioni di massa

Nelle prime ore del mattino di Mercoledì 9 Gennaio 2013 decine di persone hanno rioccupato la Villa Amalias.

Pesanti forze della polizia anti-sommossa che hanno circondato l’edificio hanno lanciato ripetutamente lacrimogeni all’interno. Intorno alle 09:20, l’anti-sommossa (squadroni MAT e YMET) insieme con le unità speciale antiterrorismo Ekam sono stati dispiegati nella zona, hanno rotto le finestre dell’edificio ed hanno effettuato una nuova irruzione, arrestando 101 persone che si trovavano all’interno.

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Allo stesso tempo, circa 40 solidali hanno anche occupato gli uffici del partito della DIMAR (“Sinistra Democratica”, che partecipa al governo tripartito) a Metaxourgeio, al fine di richiamare alla manifestazione per il 12 Gennaio nel centro di Atene, in solidarietà con le occupazioni e gli spazi auto-organizzati che si trovano sotto attacco in tutta la Grecia. Tuttavia, la polizia ha fatto irruzione agli uffici del partito ed ha posto sotto detenzione gli occupanti.

Durante la detenzione dai poliziotti, i compagni sia dal tentativo della rioccupazione di Villa Amalias e dell’occupazione simbolica agli uffici della Dimar sono stati presi in detenzione e portati via con i pugni alzati e cantando ad alta voce.

Un’assemblea è stato chiamato nell’Università di Politecnico di Atene è stato per le 15.00. Inoltre, un raduno di solidarietà al di fuori del quartier generale della polizia del Viale Alexandras è stato annunciato per le 18.00.

Dopo gli arresti di massa del mattino, quasi 150 solidali hanno tenuto una manifestazione spontanea di protesta davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze a Syntagma, dove la polizia ha attaccato il raduno e cacciato via la gente.

Secondo le prime notizie, tutti i rapiti da Villa Amalias sono minacciati con accuse, mentre i detenuti dall’occupazione degli uffici Dimar saranno rilasciati dalla questura.

Germania – Italia – Grecia: Solidarietà con l’anarchico Marco Camenisch

Marco-Camenisch

Processo per la Cospirazione delle Cellule di Fuoco, 16º sessione, carcere di Koridallos 28/12/2012

Una volta finita dalla presidente del tribunale la lettura dei nomi degli imputati (nella quale i membri della CCF, volendo screditare il processo rifiutano di rispondere all’appello) i compagni della Cospirazione hanno interrotto il processo, ed uno dei membri ha presentato verbalmente la seguente dichiarazione:

“Tutti in questi giorni abbiamo sentito avvocati e procuratori di citare argomenti di diritto sulla questione del “processo politico”. Abbiamo sentito una lingua per noi estranea, perché non siamo avvocati, siamo guerriglieri anarchici urbani. Quindi parleremmo nella nostra lingua.

La CCF è un armato, insurrezionale, gruppo di guerriglia urbana. La nostra azione è stata, e sarà sovversiva. Questo è evidente, e si vede anche nella lingua utilizzata dal nemico contro di noi. Avete stabilito per noi leggi speciali, procedure speciali, condizioni di detenzione speciali, tribunali speciali, come questo. La stessa prova accusatoria che avete costruita scrive che abbiamo minacciato le strutture politiche, sociali ed economiche del governo. Ma sul verdetto che pubblicherete, o meglio sul verdetto che i vostri supervisori vi hanno dato per trasportare -direte che la Cospirazione non è un gruppo di guerriglia anarchica.

Questo viene fatto per due motivi. In primo luogo, perché il regime segue il principio nazista, in base al quale “il modo migliore per colpire l’avversario è quello di negargli l’identità politica, di svalutarlo e retrocederlo…” La seconda ragione è che l’assunzione da parte del potere che noi, i membri della CCF, siamo guerriglieri anarchici urbani riconoscerà nello stesso tempo che siamo prigionieri di guerra. In questo modo, il potere sarà costretto ad ammettere l’esistenza del nemico interno, l’esistenza della rivolta anarchica, l’esistenza della guerriglia anarchica urbana. Ciò significa che lo stato dovrebbe confessare che all’interno della democrazia esiste una guerra civile tra il regime e le forze minoritarie anarchiche. Ma guardate come il potere sostituisce “bene” le parole e traveste i significati. La guerriglia urbana viene chiamata “terrorismo”, la repressione “protezione civile” e le leggi “libertà”.

Ma badate bene qui: Non siamo venuti qui per reclamare per qualche “diritto” e nemmeno per ottenere una sorta di “riconoscimento politico”. L’unico che ci può giudicare siamo noi stessi e i nostri compagni. Inoltre, non intendiamo di atteggiare come “bravi ragazzi” e inginocchiarsi di fronte al potere per chiedere l’elemosina di una “indulgenza”. Ma perché diversi autoproclamati difensori del “movimento” parlano di tanto in tanto sulla sensibilità degli anarchici, vogliamo dire qualcosa. La vera sensibilità davanti la bruttezza di questo mondo è la sensibilità che ci ha fatto riempire i nostri caricatori con proiettili e minare il territorio nemico con decine di bombe. E per finire con le scuse riformistiche, la vera libertà si trova nella canna di una pistola, nello stoppino della dinamite, nelle parole chiare e nelle decisioni difficili, e non alle mezze parole per ottenere l’indulgenza giudiziaria e nelle legittime manifestazioni-funerali.

Questa sensibilità è quella che ci ha fatto assumere la responsabilità politica per la Cospirazione e rinnegare le vostre attenuanti legali. Sappiamo che scegliamo la strada difficile e solitaria. Come sappiamo che nei successi e le vittorie di un gruppo anarchico ci sono molti “padri”, ma nelle difficoltà della soppressione e nella paura del carcere il gruppo rimane orfano. Noi non abbandoneremo la Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Poiché la sensibilità reale non sta piangendo, si arma.

Sappiamo che la vostra democrazia è una dittatura di velluto che viene imposta con le sue leggi. Leggi che sono state fatte per proteggere coloro che l’hanno costruite e per punire coloro che sfidano la tirannia del potere. Leggi che vendicano coloro che si sono alzati in piedi ed hanno marciato contro le scelte e il silenzio di una folla irragionevole.

Pochi giorni fa, il 18 Dicembre 2012, alla Corte del Pireo esaminava la richiesta di rilascio del prigioniero politico Savvas Xiros per il caso della 17N. È noto il caso di Savvas, che è stato ferito pesantemente quando, dieci anni fa, la bomba che trasportava è stata esplosa. Dieci anni si trova in condizioni di detenzione speciali, che non siano abbastanza sufficienti per soddisfare la furia vendicativa del potere. La richiesta di Savvas è stata respinta. La vera ragione del rifiuto è che Savvas non ha mai ripudiato la lotta.

Parallelamente, il potere, al di fuori dei chilometri che possano intervenire, rimane lo stesso vendicativo. In Svizzera è tenuto prigioniero il nostro compagno e fratello Marco Camenisch. Marco è un anarchico della prassi che è stato accusato di sabotaggio contro impianti industriali di energia, per partecipazione ad una fuga con la ferita di secondini e per collutazione armata con dei soldati ad un posto di blocco dei Carabinieri in Italia. Marco aveva trascorso dieci anni nella clandestinità militante e quando è stato arrestato nel 1991 è stato imprigionato inizialmente in Italia e poi nel 2002 si è trasferito alle prigioni svizzere. Oggi, si trova più di venti anni nelle prigione dello Stato. In tutti questi anni, non ha mai riconosciuto il potere delle autorità giudiziarie e, al contrario, è rimasto un nemico giurato dello Stato. Per rappresaglia, lo Stato ha recentemente respinto la sua richiesta di sospensione della sua detenzione, prolungando la sua carcerazione.

Naturalmente, non aspettiamo nemmeno un millimetro di indulgenza dal nemico, né invochiamo ad una libertà “regalata”. Dopo tutto, la libertà non si regala, si conquista. Diciamo quello che diciamo per trasmettere un messaggio ai compagni al di fuori delle mura delle prigioni. La libertà di Marco Camenisch non si realizzerà né con parole né con preghiere. C’è bisogno di azioni. Lo Stato indica che non dimentica i suoi nemici; la questione è se gli anarchici ricordano i loro compagni. Perché ci sono in molti oggi che parlano di anarchia, ma pochi sono quelli che vivono come anarchici…”

In seguito è intervenuto un’altro compagno della CCF ed ha letto la seguente dichiarazione della Cospirazione:

Dal 15 Dicembre 2012 dei compagni anarchici effettuano simbolicamente uno sciopero della fame in solidarietà con Marco Camenisch. Inizialmente l’anarchico Gabriel Pombo Da Silva dalle prigioni della Germania e in seguito l’anarchica Elisa Di Bernardo dalle prigioni italiane dimostrano con questa loro azione che gli anarchici della prassi non dimenticano… Provano che la memoria non è spazzatura. Noi, dalla Grecia, stiamo in piedi con tutto il cuore accanto a loro e come un minimo segno di solidarietà con il nostro fratello Marco Camenisch interrompiamo il processo e ci allontaniamo dall’aula. Questo è il nostro modo per partecipare alla campagna di solidarietà internazionale avviata dalla Germania e proseguita in Italia. Perché la solidarietà tra gli anarchici non è solo parole.”

Di conseguenza i compagni della CCF insieme con l’anarchico Theofilos Mavropoulos si sono allontanati dalla corte, ammanettati e con la scorta dei sbirri. Gli altri “imputati” sono rimasti nell’aula. Alla fine, la corte è stata costretta a interrompere la sessione, visibilmente turbata dall’atteggiamento dei compagni della CCF e di Th. Mavropoulos, ed ha annunciato una nuova sessione per il 4 Gennaio 2013.

Cardiff, Galles: Presidio Anti-prigione di Capodanno

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Ieri sera, nell’ambito del richiamo internazionale per le manifestazioni di rumore al di fuori delle prigioni e dei centri di detenzione, un gruppo di anarchici e antiautoritari si è riunito nella prigione di Cardiff, dove alcune persone hanno acceso fuochi d’artificio e buttato centinaia di volantini dalla cima del multi parcheggio coperto di fronte al carcere (che è visibile da molte delle celle della prigione), mentre altri suonavano con una sirena, sbattendo tamburi, gettando fuochi d’artificio oltre il muro del carcere ed hanno partecipato in canti contro la prigione e contro la polizia insieme con i prigionieri, che hanno fatto tutto il possibile per comunicare con la folla radunata fuori.

Sui volantini si legge: “La solidarietà è la nostra arma – Libertà ora” su un lato e “Fuoco alle prigioni, fuoco ai confini, e fuoco a coloro che proteggono il sistema che ci sta uccidendo tutti. A.C.A.B.” dall’altro.

Il gruppo iniziale ha fatto un ritiro rapido e tattico dopo aver notato l’avvicinamento della “sporcizia” accompagnata da un camion dei pompieri in direzione del carcere. Circa un’ora dopo, un piccolo gruppo è tornato per accendere l’ultimo fuoco d’artificio e gridare ancora un po’ a sostegno di coloro che sono dentro.

-Alcuni anarchici.

Galles: Militanti di Cardiff agiscono in solidarietà con i compagni in Francia

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Diversi attivisti militanti di Cardiff si sono riuniti il ​​18 Dicembre per mostrare solidarietà con il richiamo per la solidarietà internazionale con le manifestazioni della Giornata dei Diritti Umani in Francia e l’Europa nord-occidentale il 10 Dicembre, e le manifestazioni del Dicembre che continuano nella ZAD (vicino a Nantes , Loire-Atlantique) e nelle principali città francesi come parte della Giornata Internazionale dei Migranti del 18/12. Il blocco di Cardiff proveniva da gruppi tra cui il No Borders Galles del Sud, l’ABC di Cardiff, la nuova rete degli occupanti di Cardiff, e un sito locale di viaggiatori, così come molti gruppi che erano venuti insieme per la Giornata dei Diritti Umani per chiedere la fine sugli attacchi contro i migranti, i Rom e i senza tetto.

I striscioni del ​​gruppo comprendevano dichiarazioni come “Contro la repressione della polizia”, ​​”Nessuno è illegale” e “Noi siamo ingovernabili” e i militanti li hanno usati per bloccare l’ingresso del consolato francese, un’atto simbolico contro le azioni dello stato francese che sta bloccando le normali attività delle persone e dei movimenti (per non parlare dei diritti definiti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, inclusi gli articoli 2, 7, 9, 12, 13, 14, 17, 20, 25 e parti di molti altri).

Il gruppo è stato assemblato proprio mentre il sole stava tramontando, al nord-est della capitale gallese, ed ha allegato volantini al cancello del consolato, strappando un simbolo nazionale dalle colonne del cancello. I volantini, che riproducono il richiamo dei compagni francesi dal 10/12 in inglese, francese, arabo e gallese hanno anche mostrato il peggio della repressione francese a Calais e alla ZAD. Erano incluse anche immagini che affermando la nostra solidarietà ai senza documenti e ai militanti che combattono contro l’aeroporto e affrontano la repressione sulle loro case e la lotta alla ZAD.

Dopo aver consegnato alcuni di questi volantini attraverso la cassetta delle lettere del consolato ed aver deciso che il messaggio del gruppo era stato inviato col raduno, abbiamo anche inviare questo messaggio alle autorità a Calais e dovunque le autorità francesi sono state coinvolte nella repressione pesante.

Il mondo sta guardando. Siamo in tanti. Siamo solidali con coloro che fanno il richiamo in Francia, e chiediamo a tutte le autorità di:

– Terminare gli sfratti agli immigranti, i Rom, i senza tetto e gli occupanti

– Reinsediare gli abitanti dei quartieri poveri in termini definiti in consultazione con i residenti, le associazioni e le comunità locali

– Terminare l’uso della violenza della polizia contro le comunità.

in inglese

Germania e Italia: Prigionieri anarchici conducono uno sciopero della fame in solidarietà con Marco Camenisch, che è ancora detenuto nelle prigioni svizzere

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RadioAzione informa che, a partire dal 15 Dicembre, il compagno imprigionato Gabriel Pombo Da Silva è in sciopero della fame in solidarietà con l’anarchico Marco Camenisch, che si trova ad affrontare ancora un altro procedimento a partire da zero per quanto riguarda la sua richiesta per la libertà condizionale.

Gabriel sarà in sciopero nella prigione di Aachen, in Germania, fino al 21 Dicembre. Poi sarà il turno della compagna Elisa Di Bernardo, che è detenuta nel carcere di Rebibbia, in Italia. Lei condurrà uno sciopero della fame nella settimana dal 22 al 29 Dicembre. Si è in attesa della conferma di un terzo turno, che probabilmente includerà uno sciopero dal compagno Sergio Maria Stefani, rinchiuso nel carcere di Alessandria, in Italia.

Come Gabriel abbia già suggerito, lo sciopero di solidarietà può essere proseguito anche nel mese di Gennaio 2013, se altri compagni in prigionia sono disposti e in grado di partecipare a questa protesta per la liberazione immediata di Marco.

Elisa (redattore di Culmine, insieme al prigioniero Stefano Gabriele Fosco) e Sergio sono tra gli otto compagni che sono sottoposti in custodia cautelare nel contesto della “Operazione Ardire” audacia. Questa montatura particolare anti-anarchica è stata avviata dallo Stato italiano nel Giugno 2012, e coinvolge Marco e Gabriele, anche, tra gli altri.

A tutti i compagni al di fuori delle mura della prigione, che vogliono sentirsi vicinanza con Marco e gli altri anarchici detenuti: fate proprio questo; lasciate che la solidarietà con i compagni imprigionati brilli.

Forza ai prigionieri in lotta!

Atene: Attacco esplosivo agli uffici dell’Alba Dorata

Rivendicazione di responsabilità per l’ordigno esplosivo che è stato esploso nella sede locale del partito nazionalista ad Aspropyrgos nelle prime ore del 4 Dicembre 2012:

Il Fronte Antifascista-Federazione Anarchica Informale (FAI) rivendica la responsabilità per il collocamento dell’ordigno esplosivo presso gli uffici dell’Alba Dorata dell’Attica Occidentale ad Aspropirgos al 17°km della strada statale Atene-Corinto. L’urbanistica della zona (si tratta di una zona con poco traffico specialmente nelle ore serali) ci ha offerto vantaggio per mettere un ordigno esplosivo, senza dover effettuare chiamate di avvertimento per telefono (che forse avrebbero spinto i poliziotti ad disattivare il meccanismo con l’orologio che abbiamo dovuto usare, per proteggere gli uffici dei loro amici e soci albadorati).

Oltretutto i compagni che hanno fatto esplodere l’ordigno esplosivo avevano controllato perimetricamente la zona a quel ora, in modo da non ferire qualche passante casuale. Per quanto riguarda i danni causati al negozio di costruzione di insegne al piano terra, non erano nelle nostre intenzioni visto che l’obiettivo era solo la sede dell’Alba Dorata. Ma dobbiamo rendere noto che quelli che tollerano la co-operazione con i fascisti trasferiscono i problemi alla loro porta. Che chiedano pure un risarcimento a loro vigliacchi vicini neonazisti.

Abbiamo scelto di colpire gli uffici dell’Alba Dorata perché riteniamo che devi colpire i fascisti prima che loro colpiscano te. Non staremo con le braccia incrociate a guardare la schiusa del serpente. Rifiutiamo la passività delle denunce pubbliche e il ruolo della vittima eterna che ha paura di scontrarsi apertamente con i fascisti. Odiamo l’ipocrisia umanitaria e il perbenismo professionale dei politici e dei giornalisti che demonizzano l’Alba Dorata santificando la democrazia della demagogia. Ci fanno arrabbiare le invocazioni della legalità costituzionale e le ridicole suppliche per “mettere fuori legge l’Alba Dorata.”

La questione per noi non è che l’Alba Dorata sia messa fuori legge, ma fuori vita. Allora, Elias Kasidiaris, questo ragazzo affemminato con i mille tic nervosi [sic], capirà che quando afferma [come esponente del partito] che “l’Alba Dorata non si fermerà né con proiettili né con bombe” commette un grosso errore. Oltretutto i grandi paroloni non hanno mai aiutato nessuno.

Naturalmente oggi sappiamo che a parte di alcune decine di polpettoni rasati con il cervello di un radicchio, l’Alba Dorata possiede un apparato di partito organizzato (con sussidi governativi di milioni di euro) ed un ampio consenso popolare da una parte della società. Inoltre sappiamo che le migliaia dei suoi elettori non sono tutti neo-nazisti. Si tratta di un pittoresco mosaico di gente conservatrice, di fossili nostalgici della monarchia e della dittatura, ragazzini codardi che ammirano lo stile di vita militarista degli albadorati, democratici delusi abbagliati dal presunto atteggiamento forte e dal populismo della destra, neo-poveri la qui cui unica proprietà rimasta sono le loro fantasie nazionaliste, spaventati piccoli borghesi che hanno trasformato i loro impasse finanziari in odio verso gli stranieri ed altre decine di caricature sociali che sostituiscono la loro miseria e la viltà con il falso atteggiamento forte dell’Alba Dorata.

Questa moltitudine di elettori non sono neo-nazisti, ma questo non significa che sono innocenti. Sono solo la coda del serpente. Certamente non c’è un’immunità per loro, ma quello che viene primo per ora è la testa.

L’Alba Dorata utilizza spesso una retorica anti-sistemica per mantenere la sua coda. L’Alba Dorata anti-sistemica è l’Alba Dorata degli contributi statali, quella che ha come presidente un membro del ex Servizio Statale di Informazioni (KYP) –che era nel libro paga ufficiale dell’agenzia segreta greca per i suoi servizi–, quella degli infami che denunciano gli ex esponenti di spicco [caso Haris Kousoumvris [che ha pubblicato un libro sotto il titolo “Demolendo il mito dell’Alba Dorata”] e collaborano con la polizia (informazioni sul reclutamento di nuovi membri per mappare lo “spazio dell’estrema destra”). È anche noto che l’Alba Dorata al di là degli apparenti tafferugli che causa con i sbirri, mantiene ottimi rapporti di amicizia con la polizia, dalla quale deriva una larga fetta dei suoi elettori. Così con le spalle dei sbirri continua indisturbata alle sue azioni di pseudo-forza dando calci a cartoni vuoti di immigrati e accoltellando…

Nell’apparente antipoda i professionisti giullari della sinistra cercano di coprire col luccichio magico dell'”umanesimo” la questione degli immigrati. Ma l’immigrazione non è un’attenuante per nessuna azione di cannibalismo sociale. Non ci sono alibi per chi (sia “greco” o “immigrato”) stupra, né alcuna pietà per chi lega e tortura altre persone per rubarli pochi soldi, invece di andare a rapinare una banca. Così la retorica della difesa della sinistra e degli anarchici che viene espressa con vaghe generalizzazioni “di assoluzione” come “Siamo tutti immigrati” aumenta il conservatorismo e l’accelerazione sociale del fascismo.

L’etnia e la diversità in quanto tale non può essere un criterio di colpevolezza, non può essere una presunzione di innocenza. Ogni uomo è valutato dalle proprie scelte e azioni e non dalla sua razza o colore.

Oggigiorno i albadorati e i loro seguaci, trovano rifugio nella codardia del patriottismo. È il tempo della coesione di quelli che hanno paura. Il Fronte Antifascista – Federazione Anarchica Informale combatte contro il regime della paura. Lontano da piattaforme burocratiche passiamo dalla difesa all’attacco. Non aspettiamo niente e nessuno. Non ci sono scuse. Basta con la passività e il disfattismo. Attacchiamo i fascisti con ogni mezzo-con il legno, con i coltelli, con le cacciavita, col fuoco, con esplosioni, con pallottole.

Facciamo la cartografia degli albadorati e gli facciamo agguati, gli spacchiamo alle botte, bruciamo le loro motociclete e gli “ritiriamo” dalle loro false azioni di forza. Meglio di sdraiare alcuni di loro adesso, prima di credere di poter alzare la testa. Non c’è bisogno di qualche specializzazione militarista, serve solo coscienza, coraggio e determinazione… Non servono neanche amicizie pericolose e l’avventurismo di alleanze opportunistiche effimere “contro la minaccia del fascismo” che mostrano l’Alba Dorata come il rivale della democrazia, assolvendo parallelamente la dittatura parlamentare.

Il fascismo più pericoloso non sono i caratteristici rasati bomboloni dell’Alba Dorata, ma il fascismo che non sia visibile. Il fascismo che si nasconde dietro le gentilezze di velluto del totalitarismo democratico. Il fascismo legale dei padroni, delle multinazionali, dei tribunali, del carcere, dell’esercito, della polizia, della conoscenza sterile della scuola, della chiesa, della legge, delle pubblicità, del controllo di tutti i giorni, della noia e della solitudine che regnano nei moderni campi di concentramento della metropoli. Tutti questi tiranni della nostra vita quanto più si nascondano dietro un muro di uniformi e armi da fuoco saranno sempre nel mirino del Fronte Antifascista-Federazione Anarchica Informale.

L’attacco all’Alba Dorata costituisce parallelamente (anche se prematuramente, prima delle date annunciate) un saluto ed una partecipazione attiva all’appello fatto dalla Frazione Anti-civilizazzionista del Fronte di Liberazione della Terra (FAI) in Messico attraverso il doppio attentato effettuato, invitando ad una Settimana Internazionale di Azione Diretta per il nostro fratello anarchico Mario Lopez che sia imprigionato lì.

Saluti ribelli a tutti i nostri fratelli che fanno la Federazione Anarchica Informale, realtà…

Che possa la nostra rivolta per la libertà di infuocare i nostri cuori.

PENSARE RIVOLUZIONARIAMENTE – AGIRE OFFENSIVAMENTE

Fronte Antifascista – Federazione Anarchica Informale / Fronte Rivoluzionario Internazionale (FAI – IRF)

PS: Inviamo, inoltre, i nostri saluti cospirativi a tutti loro che da Veria fino a Patrasso e Creta e da Agrinio fino a Xanthi, attaccando i fascisti. Ogni picchiata ad un albadorato ed ogni distruzione dei loro uffici è parte del fronte antifascista. Il fascismo si distrugge con i fatti e non con le parole…

fonte: in greco, in inglese

[Germania / E in tutto il mondo] Raduni di rumore fuori dalle prigioni a Capodanno

Un manifesto anti-prigione è stato incollato in molte città tedesche, che recita:

Capodanno davanti alle carceri!
Ovunque, dai centri di espulsione fino agli istituti penali!

I raduni di rumore di fronte carceri durante il Capodanno sono una tradizione in corso in vari punti di questo mondo per ricordare coloro che sono tenuti prigionieri da parte dello Stato, un modo per esprimere la solidarietà con le persone imprigionate.

Sia che i nostri raduni avvengono al di fuori delle carceri o i centri di espulsione, dove i prigionieri devono affrontare la deportazione perché hanno documenti falsi o sono privi, vogliamo riunirsi con loro e di rompere la solitudine e l’isolamento.

Il sistema carcerario non è riformabile, perché è sbagliato dalle sue fondamenta, qui e in tutto il mondo. Non forma persone migliori o contribuisce alla risoluzione dei conflitti sociali. La coesistenza prevalente, basata sul pensiero competitivo e sulla ingiustizia, rinchiude le persone o li deporta, da un lato per sbarazzarsi di tutto ciò che ritiene problematico, e dall’altro per intimidire e fare un esempio a coloro che sono alla disperata ricerca di libertà.

Se le persone sono in carcere perché hanno probabilmente rubato o distrutto alcune proprietà, o anche perché hanno oltrepassato le regole, o sono seduti in carcere perché hanno abbandonato il proprio paese d’origine a causa della mancanza di prospettiva o nella paura di essere perseguitati penalmente – tutto questo resti in un solo e medesimo fatto: l’esistenza di norme prevalenti che determinano ciò che è sbagliato e ciò che è giusto, ciò che deve essere protetto e ciò che deve essere penalizzato. Leggi e le regole che sono decise da pochi, tutti gli altri a loro volta devono soggiogare ad esse. Dobbiamo rompere questa logica della penalizzazione e del conseguente confinamento. Ecco perché, per noi, l’abolizione di ogni istituzione coercitiva è possibile solo all’interno di un processo che deve rovesciare l’esistente attuale nella sua interezza, al fine di consentire un mondo senza sfruttamento e oppressione.

Indipendentemente da dove ci si trova, incontratevi tra di voi la notte di Capodanno di fronte alle carceri, fate rumore e scendete in piazza per esprimere l’idea di un mondo libero dal dominio e dal coercizione. Vogliamo utilizzare la nostra solidarietà e l’aiuto reciproco per abbattere tutti questi muri mattone per mattone.

Vogliamo un mondo senza muri e confini.
Combatteremo insieme: FINCHÈ TUTTI SONO LIBERI!

individui e gruppi autonomi anarchici

Londra: Azione in solidarietà con i compagni perseguitati per il caso Lotta Rivoluzionaria

Sabato pomeriggio del 01/12/2012, vari compagni anarchici da vari sparsi punti della metropoli grigia si sono incontrati a sud di Londra per inviare un messaggio di solidarietà ai perseguitati e perseguitate per il caso di Lotta Rivoluzionaria ad Atene

Un striscione gigante che scrive “SOLIDARIETÀ PER IL CASO LOTTA RIVOLUZIONARIA” è stato appeso fuori dall’ottavo piano del London College of Communication (LCC). Inoltre hanno distribuito molti volantini alla gente, contenenti le parole dei tre membri della Lotta Rivoluzionaria -un segnale di solidarietà alle persone che stano sotto processo alla corte del terrore di Korydallos- e pensieri contro il terrorismo di stato in Grecia e in tutto il mondo.

Segue uno dei testi distribuiti dai compagni:

LA SOLIDARIETÀ È LA NOSTRA ARMA

“[…] Che cosa significa esprimere la solidarietà rivoluzionaria? Fondamentalmente la risposta non è così difficile.

La solidarietà si trova nell’azione. Azione che affonda le sue radici nel proprio progetto che viene portato avanti anche con coerenza e con orgoglio, soprattutto nei momenti in cui potrebbe essere pericoloso anche di esprimere le proprie idee pubblicamente. Un progetto che esprime solidarietà con gioia nel gioco della vita che prima di tutto rende noi stessi liberi, distrugge l’alienazione, lo sfruttamento, la povertà mentale, aprendo spazi infiniti dedicati alla sperimentazione e alla continua attività della propria mente in un progetto finalizzato alla realizzazione di sé nell’insurrezione.

Un progetto che non è specificamente legato alla repressione che ha colpito i nostri compagni, ma che continua ad evolversi e far crescere le tensioni sociali, fino al punto di farle esplodere così forte che le mura della prigione cadranno da sole.

Un progetto che è un punto di riferimento e di stimolo per i compagni imprigionati, i quali a loro volta sono il punto di riferimento per questo. La solidarietà rivoluzionaria è il segreto che distrugge tutti le mura, esprimendo amore e rabbia al tempo stesso della propria insurrezione nella lotta contro il Capitale e lo Stato.”
Daniela Carmignani

È tempo di organizzarci, per attaccare e liberarci!

LA LOTTA E UNICA: CONTRO IL NEMICO COMUNE!

Toluca, Messico: Doppio attacco esplosivo contro una filiale della banca Banorte ed un ufficio di pagamento delle bollette della società di telecomunicazioni Telmex

“Siamo tutti Cospirazione delle Cellule di Fuoco. la CCF non è un’organizzazione o semplicemente un gruppo. Al contrario, è l’espressione antagonista della rabbia e il disprezzo nei confronti del potere e delle sue strutture. Per afferrare* ciò che è la CCF in realtà, tutto ciò che serve è la benzina, i fiammiferi e la voglia di lottare per la liberazione totale.”
CCF-Mexico/FAI

Nel profumo della terra bagnata abbiamo trovato i processi inesauribili di resistenza che germinano il fiore selvatico dell’anarchia. Nel calore delle altre specie abbiamo scoperto il valore irriducibile di ogni individuo che nega l’ordine istituito e si stacca dalla paura e dall’immobilità. Nell’informalità abbiamo trovato il piacere della rivolta individuale che è in grado di trasformarsi in una piaga di spontaneità.

Rivendichiamo di essere violenti, rabbiosi, selvaggi, asessuati; siamo Cospirazione delle Cellule di Fuoco dando la guerra sociale, arrabbiati espropriatori dell’individualità. Assumiamo la responsabilità per i due ordigni esplosivi che sono stati esplosi all’alba del 29 Novembre 2012 nella città messicana di Toluca, il primo in una filiale della banca “Banorte” e ​​il secondo in un ufficio di pagamento delle bollette di “Telmex”.

Senza molto di più da scrivere, lasciamo che siano le azioni stesse il lubrificante della solidarietà; facciamo appello così per una settimana internazionale di azione diretta in solidarietà con il sempre inflessibile Mario Antonio López “Tripa” dal 15 al 22 Dicembre; che la solidarietà tra gli acratisti possa essere espressa in un modo polimorfico.

Per un Natale Nero!
Per la distruzione della società della prigione!

Frazione Anti-civilizazzionista del Fronte di Liberazione della Terra
Affine alla Federazione Anarchica Informale
FA / FLT / FAI

fonte

* La FA / FLT / FAI ha scritto “entendre” (capire, afferrare) invece di “extender” (estendere, spredere) che compare nelle versioni note della stessa citazione.

Italia, Palermo : Presidio di solidarietà con Maddalena Calore al carcere di Palermo

Presidio di solidarietà per Madda e contro il carcere.


PRESIDIO PALERMO, SABATO 8 DICEMBRE, PIAZZA VERDI DALLE ORE 16



MADDA LIBERA! TUTTI LIBERI!

SOLIDARIETÀ A TUTTI I COMPAGNI SEQUESTRATI DALLO STATO!

SOLIDARIETÀ A TUTTI I RIBELLI COLPITI DALLA REPRESSIONE!

L’indirizzo di Madda:


Maddalena Calore


Casa circondariale di PALERMO – Pagliarelli


Piazza Pietro Cerulli, 1

90129 –
PALERMO

per maggiori informazioni sulle condizioni di Madda nel carcere di palermo vedi qui

Barcellona: Solidarietà con i casi di Lotta Rivoluzionaria e Cospirazione delle Cellule di Fuoco in Grecia

Solidarietà con gli ostaggi – Lotta Rivoluzionaria e Cellule di Fuoco – Grecia
La repressione non ci fermerà – Solidarietà con Lotta Rivoluzionaria – Non dimenticheremo Lambros Foundas
SOLIDARIETÀ RIVOLUZIONARIA

Ricevendo l’eco del richiamo di solidarietà per il caso della Lotta Rivoluzionaria, abbiamo srotolato striscioni in tre diversi punti della città di Barcellona, il 22 e il 23 di Novembre.

Solidarietà con gli accusati e perseguitati nei casi della Lotta Rivoluzionaria e della Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

Solidarietà con tutti i combattenti imprigionati in tutto il mondo!
Fuoco alle prigioni!

Santiago, $ile: Barricate e scontri in solidarietà con i compagni della Lotta Rivoluzionaria

Giovedì, 22 Novembre, circa alle 8 del mattino, un gruppo di incappucciati è uscito dall’Università Centrale, che si trova accanto al parco Almagro nel centro di Santiago, e ha dato fuoco a barricate sulla via San Ignacio per interrompere il flusso del traffico.

L’irruzione nel trasferimento di routine delle persone da casa al lavoro e viceversa, attraverso questa strada ha causato il rapido arrivo delle forze speciali dei carabinieri, dei quali gli individui incappucciati erano già in attesa con pietre e bottiglie molotov in mano.

Dopo alcuni momenti di combattimento di strada, i compagni si ritirarono nelle sedi universitarie, da dove continuarono a combattere contro i bastardi in divisa.

Quando sono rimasti senza materiale per il confronto, i compagni anonimi hanno lasciato il posto; non sono stati effettuati arresti.

I volantini lasciati sul posto scrivevano:

In solidarietà con i compagni dell’Organizzazione Lotta Rivoluzionaria, che sono stati incarcerati e sono attualmente perseguiti dallo Stato / Capitale.

In memoria dell’anarchico compagno Lambros Foundas, ucciso in combattimento da parte della polizia greca (2010).

Per il richiamo di sostegno al caso dell’Organizzazione Lotta Rivoluzionaria in Grecia, nei giorni 22, 23 e 24 di Novembre.

Anarchici, $ile.

“TUTTI COLORO CHE COMBATTONO DEVONO SAPERLO.
NON SARANNO MAI SOLI!”

fonte

Madrid: Striscione in solidarietà con i compagni perseguiti per il caso Lotta Rivoluzionaria

Solidarietà con gli imputati nel caso Lotta Rivoluzionaria e con la lotta sociale in Grecia

Domenica, 25 Novembre, per unirsi al richiamo per azioni di solidarietà con il caso della Lotta Rivoluzionaria, mani anonime hanno appeso uno striscione in una piazza del centro di Madrid in solidarietà con i perseguitati del caso Lotta Rivoluzionaria ad Atene, in Grecia. Lo striscione è rimasto lì per almeno 24 ore, in una zona del centro con molti passanti.

Atene : Rivendicazione di responsabilità per l’attacco al Consiglio Giuridico dello Stato in occasione dei tre giorni di solidarietà con la Lotta Rivoluzionaria

Venerdì 23 Novembre, alle 12:00 abbiamo scelto di attaccare simbolicamente il Consiglio Giuridico dello Stato.

Abbiamo scelto questo obiettivo per il contributo dell’apparato giuridico nel processo contro la Lotta Rivoluzionaria. Un processo effettuato da tribunali specializzati (corti marziali), dove a causa della promulgazione delle leggi-terroristiche del passato, ci sta un’assenza di una giuria civile e la Corte si costituisce da una precisa lista di giudici selezionati.

Per anni lo Stato rafforza il suo arsenale giuridico con il prolungamento delle leggi- terroristiche e delle disposizioni che consistono in esse. Dall’entrata in vigore della prima legge-terroristica fino all’estate del 2012, decine di disposizioni sono state aggiunte per rafforzare questa mostruosità legislativa.

La leggi-terroristiche prevedono sanzioni più gravi dalle leggi precedenti, in particolare ai gruppi armati e c’è un tentativo di trasferire le loro disposizioni a dei casi di altre forme di violenza rivoluzionaria, al fine di eliminare i focolai di resistenza contro la barbarie capitalista. Ispirati dalle leggi-terroristiche, i legislatori arricchiscono le loro leggi con delle disposizioni che sono state applicate in modo pilotato contro gruppi di ribelli armati, ma ormai vengono applicate a gruppi e individui che resistono alla tempesta del nuovo ordine. Oggigiorno basta la partecipazione ad una manifestazione combattiva [legge anti-cappuccio (koukoulonomos)], un fermo casuale o la presa in mira da parte delle autorità persecutorie per permettere al regime fascista di pubblicare informazioni e foto.

Perdipiù, il procedimento del processo nell’aula speciale del carcere femminile di Korydallos è l’ennesimo tentativo dell’isolamento degli accusati dal movimento di solidarietà.

Inoltre, la presente azione ha l’obiettivo di rompere il muro di silenzio intorno al caso della Lotta Rivoluzionaria che i media hanno imposto in quanto riguarda questo processo.

La nostra azione fa parte dei tre giorni di solidarietà internazionale con il caso della Lotta Rivoluzionaria.

SOLIDARIETÀ A COLORO CHE SONO PROCESSATI PER IL CASO DELLA LOTTA RIVOLUZIONARIA

ONORE PER SEMPRE AL COMPAGNO ANARCHICO, MEMBRO DELLA LOTTA RIVOLUZIONARIA LAMBROS FOUNDAS

Atene: Azione di solidarietà per il caso Lotta Rivoluzionaria dai compagni anarchici del gruppo per il caso Cospirazione delle Cellule di Fuoco-CCF

Onore per sempre all’anarchico Lambros Foundas, membro del gruppo Lotta Rivoluzionaria
Solidarietà con i membri della Lotta Rivoluzionaria e quelli perseguiti per lo stesso caso
Onore per sempre al Lambros Foundas membro della Lotta Rivoluzionaria
Solidarietà con i membri della Lotta Rivoluzionaria e quelli perseguiti per lo stesso caso
Ogni cuore ribelle è un altra Lotta Rivoluzionaria

24 Novembre

Nel contesto dei tre giorni di solidarietà con il caso Lotta Rivoluzionaria, abbiamo messo cinque striscioni presso l’Università di Economia e Commercio di Atene (ASOEE), la Facoltà di Giurisprudenza (Nomiki) e la vecchia facoltà di Chimica (Chimio), nel centro di Atene.

Solidarietà con i membri della Lotta Rivoluzionaria e coloro che sono perseguiti per lo stesso caso

Ogni cuore ribelle è un altra Lotta Rivoluzionaria

Onore per sempre al Lambros Foundas, membro ucciso del gruppo Lotta Rivoluzionaria

Pola e Nikos, siate sempre inarrestabili!

Assemblea di solidarietà con l’O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco e quelli perseguiti per lo stesso caso

24 Novembre-2 Dicembre: Settimana di azione contro i progetti delle miniere d’oro nella penisola Calcidica nel nord della Grecia

Sul manifesto si legge:

Sabato, 24 Novembre Salonicco: Manifestazione contro la morte dorata

Luogo di raduno : Torre Bianca di Salonico (Lefkos Pyrgos), entro le 11:00

Dopo la manifestazione ci sarà una discussione aperta / assemblea
per le azioni future al Cinema “Alexandros”

Eventi di contro-informazione eventi:

Giovedì 29 Novembre 19:00:
Ioannina, all’occupazione Antiviosi

Venerdì, 30 Novembre 19:00:
Atene / Keratsini, al Resalto – Corfù, all’occupazione Elaia

Sabato, 1 Dicembre, 19:00:
Atene / Exarchia, nel Autonomo Steki – Agrinio, nell’occupazione Apertus

Domenica, 2 Dicembre 16:00:
Atene / Ilion, in Agros

Coordinamento Aperto di Salonicco contro le miniere d’oro

Oggi, Sabato 24 Novembre, la manifestazione contro la morte dorata abbia avuto luogo a Salonicco con la partecipazione di circa 7.000 persone

Ecco qui di seguito il richiamo per la manifestazione e l’assemblea aperta contro le miniere d’oro per il 24/11/2012 nella città di Salonicco:

“Le miniere di Halkidiki sono un’occasione d’oro che non deve essere sprecata”

11.000.000 di euro: il prezzo che Hellas Gold ha pagato per ottenere i diritti per l’estrazione di una superficie di 317.000 ettari nel nord di Halkidiki (anche Calcidica). Il contratto è stato firmato con lo Stato Greco dopo l’intervento del signor Pachtas, l’allora sottosegretario delle Finanze ed ora sindaco del comune di Aristoteles. Non c’è stata alcuna concorrenza prima dell’aggiudicazione. C’è stata una commissione diretta invece ad una società che era stata stabilita solo due giorni prima (una società con un capitale iniziale di 60.000 euro!). Inoltre, secondo i termini del contratto, la società era esente da qualsiasi obbligo per quanto riguarda le riparazioni che erano dovute a causa del danno ecologico che la società canadese TVX Gold aveva causato nella zona (quest’ultima società sparì una notte nel nulla lasciando 472 lavoratori senza paga; in totale il debito della società nei confronti dei lavoratori è stato di 17 milioni di euro).

95.700.000 euro: il profitto che Leonidas Bobolas, Dimitrios Koutras e Frank Timiş (gli azionisti principali di Hellas Gold) hanno ottenuto, dopo che a poco a poco abbiano rotto la società in frammenti per venderla poi alla multinazionale europea Goldfields.

408.000.000 euro: il valore di mercato delle miniere in base alla stima che una società globale di servizi finanziari abbia dato sei mesi dopo la loro firma con l’aiuto da parte dello Stato Greco, che significa che il valore è cresciuto 37 volte al di sopra del prezzo pagato. Questo non ha impedito al governo di allora di sovvenzionare l’Hellas Gold con 15.000.000 euro.

2.300.000.000 euro: il valore attuale delle miniere nella Borsa di Toronto, dopo l’acquisizione dell’Europea Goldfields da Eldorado Gold Corporation, che controlla il 95% delle azioni di Hellas Gold. Eldorado Gold è una multinazionale con base a Canada e i suoi principali investitori sono fondi e banche come JP Morgan e Goldman Sachs.

15.436.000.000 euro (!): Il valore dei minerali che si trovano nelle miniere di Halkidiki.

0 euro : Il profitto dello Stato Greco. Secondo il Codice Minerario, le risorse e i depositi minerali appartengono esclusivamente alle aziende che sfruttano le miniere, e non vi è alcuna clausola per rendere dei diritti minerari allo Stato a causa del loro sfruttamento. Questa è la ragione per cui il FMI / BCE / UE Troika hanno rifiutato di accettare la proposta del governo Greco, che abbia offerto le miniere di Halkidiki come garanzia nel corso dei negoziati per l’accordo di prestito.

“Coloro che reagiscono sono provocatori e stanno contro il progresso”

Molte persone probabilmente pensano che Eldorado Gold intende costruire miniere sotterranee con dei trapani, scavare tunnel, ecc, ma non è questo il caso. Il mega-progetto si concentrerà su un processo di estrazione dell’oro, un pozzo di superficie, che prevede l’uso estensivo di cianuro tossico. La concentrazione di cianuro trasformerà la terra in spazzatura lasciando dietro di sé rifiuti tossici, soprattutto cianuro, arsenico e acido solforico.

0,8 grammi: Questa è la quantità di oro che possano estrarre per una tonnellata di rocce in quest’area.

18 tonnellate: Questo è il numero delle tonnellate dei rifiuti di rocce che saranno scavate per ottenere un anello d’oro.

2 km: Questo è il diametro in lunghezza che il pozzo aperto avrà, aggiungendo, inoltre, i laghi dei rifiuti (pozze di veleno), dove i fluidi tossici stanno per essere “contenuti”.

3,000 acri di foresta stanno per essere distrutti prima che il progetto dell’estrazione mineraria possa cominciare.

200 milioni di tonnellate: Secondo il piano della società, questo è il numero delle tonnellate che stanno per essere estratte nei prossimi anni. Negli 2.500 anni che le miniere sono state operative in ​​Calcidica, solo 30 milioni di tonnellate sono state estratte; su questo numero, i 20 milioni di tonnellate sono state estratte dal 1927 dall’uomo d’affari Bodossakis.

15.000.000 di metri cubi d’acqua viene pompata nella zona mineraria all’anno, l’equivalente del consumo d’acqua di un anno per l’intera penisola Calcidica.

691,000 litri: il consumo medio di acqua per un chilo di oro estratto. Non è però solo lo spreco delle risorse idriche, che è incalcolabile, ma anche il pericolo e le conseguenze di un incidente. In una miniera della regione di Baia Mare, in Romania, nel 2000 c’è stata una perdita di 100.000 metri cubi di acqua con alte concentrazioni di cianuro ed altri metalli pesanti. L’acqua contaminata ha raggiunto il fiume Tesla e poi il Danubio, causando un inquinamento oltre la Romania, l’Ungheria e la Serbia, avvelenamento delle risorse di acqua potabile, uccidendo decine di migliaia di pesci e infliggendo la morte degli ecosistemi confinanti. Questo incidente ambientale in Baia Mare è considerato il più catastrofico nella storia del continente europeo, secondo solo al disastro di Chernobyl. Perciò, la distruttività delle miniere a Skouries nella regione di Halkidiki non è qualcosa che dovrebbe riguardare solo gli abitanti dei villaggi vicini, ma la penisola Calcidica nel suo complesso (in quanto le falde saranno inevitabilmente contaminate). Nel caso di un incidente sarà sicuramente interessata anche l’area densamente popolata di Salonicco, e non si sa dove un tale disastro si concluderà…

Il suolo, l’acqua e l’aria non hanno prezzo, e appartengono a tutti noi. L’oro, d’altro lato, è un concetto astratto che, soprattutto oggi, acquista valore se esso funziona come “denaro”, quando viene utilizzato come un tentativo di controbilanciare il “denaro folle”, denaro inventato da aria sottile, che è stato costruito tre decenni fa attraverso i prestiti bancari e il sistema degli scambi e della speculazione finanziaria. Dobbiamo sottolineare il fatto che solo il 10% dei depositi in oro estratti nel mondo viene effettivamente messo in qualche uso tangibile. Allo stesso tempo, la quantità di oro che viene utilizzata come “denaro” negli scambi della borsa e nel sistema monetario internazionale è sette volte superiore alla quantità reale di oro che può essere trovata nel pianeta.

“Sviluppo e progresso” è l’eco seguito dagli annunci relativi alle miniere d’oro, così come le turbine eoliche alle isole di Lesbo, Limnos e altrove, le fabbriche di incenerimento dei rifiuti; tutti questi insieme con altri innumerevoli crimini simili sono presentati come l’antidoto alla crisi , la stessa crisi che lo sviluppo stesso abbia creato. Il caso delle miniere d’oro è il più estremo, su tutti questi “delitti di sviluppo, in nome del progresso”, a causa del fatto che nessuno ormai osa opporsi alla distruzione che stanno per provocare, ma anche perché -come sappiamo tutti ormai- il profitto andrà alle multinazionali, ed a breve termine solo una piccola quota andrà anche a poche centinaia di lavoratori. Inoltre, non è una coincidenza che questa operazione della truffa scandalosa delle miniere della regione nord-orientale di Halkidiki abbia avuto luogo nel corso di un periodo di benessere, in un momento in cui nessuno prestava attenzione, mentre la realizzazione del mega-progetto, la costruzione vera e propria delle miniere, viene spinta in avanti adesso, in mezzo alla crisi. Qui siamo di fronte a un ricatto schietto: dobbiamo accettare una simile proposta dolorosa e distruttiva, altrimenti non riusciremo a sopravvivere.

L’intero problema con lo sviluppo capitalistico non è semplicemente che ci sono alcuni uomini d’affari e politici che stanno spremendo profitti esorbitanti su tutti gli altri, e per farlo -sempre in nome del profitto- distruggono l’ambiente, ma il semplice fatto che le nostre vite sono disciplinate da una mafia monetaria internazionale che uccide gli esseri umani, gli animali e la Terra. Il vero volto del progresso è quello di un circolo vizioso che detterà costantemente delle condizioni ancora più dure al fine di sfruttare di più ogni volta. Lo sviluppo riesce a raggiungere questo obiettivo attraverso la rottura delle comunità e l’indebolimento delle persone, legandole sempre più strette al carro di questo meccanismo di morte e distruzione chiamato capitalismo. Di conseguenza, questo crollo in corso dà vita ad un certo tipo di persone che cadono preda al ricatto -perché sono così disperatamente alla ricerca di soluzioni individuali che sembrano essere nel loro stesso interesse- e alla fine credono che i loro interessi sono gli stessi quelli con quelli delle multinazionali. A loro non importa circa l’impatto che le loro scelte hanno su tutta la società, le cui conseguenze presto busseranno anche alla loro porta.

Il sistema spera di inabilitarci, affinché non siamo in grado di decidere per noi stessi. La sua intera esistenza dipende dal fatto che abbiamo scelto di legarci al motore dinamico del capitalismo, per sopravvivere o anche per godere di una quota degli utili della crescita capitalistica. Se vogliamo stare contro questa dittatura del denaro, se vogliamo costruire un altro mondo, non possiamo soccombere a questo ricatto di crisi che sta offrendo nuove catastrofi e ci spinge verso la ricerca disperata di un piano di salvataggio personale mentre minaccia intere comunità con la distruzione di massa. Siamo in grado di non consegnare il nostro futuro a qualsiasi tipo di salvatori. Al contrario, dobbiamo combattere per difendere i beni comuni e le risorse. Dobbiamo lottare per porre fine alle attività di queste mega-imprese e di tutti i politici che sono nel loro libro paga. Dobbiamo lottare per evitare la distruzione delle comunità delle persone.

La solidarietà sociale, la coscienza collettiva e i valori umani sono il nostro armamento.

Dobbiamo incontrarci e discutere:
Quali beni sono necessari? Quali sono i valori che dovremmo combattere per?
Come prendiamo le decisioni? Come possiamo, noi stessi, organizzarci e farsi carico della nostra vita?

Chi tace è complice del crimine…

Contatto: Coordinamento Aperto di Salonicco contro le miniere d’oro

Messico : Comunicato di solidarietà con Lotta Rivoluzionaria, di Mario López (Tripa)

“Per noi, l’oppresso si trova sempre in uno stato di legittima difesa ed ha sempre il pieno diritto di ribellarsi senza aspettare di venir fucilato, e sappiamo molto bene che spesso l’attacco è il miglior mezzo di difesa […]”
Errico Malatesta, 28 Ottobre 1923

Partendo da questa premessa di Malatesta e tenendo presente il significato che per noi anarchici acquisisce il concetto di violenza antiautoritaria (quella forza liberatrice che anteponiamo di fronte alla violenza degli/le oppressorx, quella risposta imminente e necessaria che utilizziamo di fronte alla repressione dello Stato e di tutto ad ogni Autorità – non sempre in forma difensiva ma anche offensiva come parte di quella necessità di autonomia e libertà, di quel desiderio di costruzione per mezzo della distruzione di tutto l’esistente -) nel quale si inquadra, nella maggioranza dei casi, l’agire di individualità anarchiche e nuclei di azione anarchica; arrivando alla pratica della solidarietà diretta con i/le compagnx in prigione (un agire che forma parte essenziale della lotta anarchica).

Questo è anche il caso dell’Organizzazione Lotta Rivoluzionaria (L.R.) e degli/lle altrx compagnx anarchicx che lo Stato greco accusa di appartenere a L.R. Mentre alcunx stanno venendo giudicati per le loro azioni e la loro partecipazione confessa in L.R., altrx vengono giudicati per aver mantenuto ferma la propria posizione cosciente e decisa di anarchici irriducibili di fronte al Potere. Tuttx stanno venendo penalizzatx per aver partecipato a un’infinità di iniziative, progetti, attività e spazi di lotta, che si oppongono apertamente all’avanzare distruttivo del sistema di dominio e che, impiegando una diversità di metodi, mettono in discussione, criticano e attaccano il Potere. Quellx che rivendicano la loro partecipazione in L.R. (così come il compagno Lambros Foundas) stanno venendo processatx dallo Stato greco e condannatx a priori da una buona parte della società, precisamente per aver fatto ricorso alla ribellione, “senza aspettare che li si fucilasse”, ma anche per colpire lo Stato nei suoi pilastri, per dimostrare ampiamente che si sono riappropriatx delle loro vite e con queste della loro capacità critica e capacità di autodifesa, trasformandosi in offensiva diretta contro le strutture del dominio e la servitù volontaria che lo sostenta e alimenta.

Con queste parole non intendo glorificare una sigla e nemmeno esaltare un modello organizzativo, quello che cerco di far risaltare è l’importanza del loro agire e il loro apporto all’estensione del conflitto quotidiano, non solo in Grecia ma anche a livello internazionale. Un apporto indiscutibile alla propagazione dei nuclei di azione antiautoritaria, così come per l’intensificarsi dello scontro nelle strade, dando piede all’insurrezione cosciente e generalizzata.

Per me il compagno Lambros Foundas non ha mai acquisito quella connotazione di martire con cui alcunx cercano di circondarlo; al contrario, la sua morte in combattimento – in uno degli scontri più diretti contro le forze dell’ordine – è stata fonte inesauribile di forza e convinzione. La morte di un compagno d’azione, abbattuto dalle pallottole dell’oppressione non potrà mai essere passata sotto silenzio, nascosta o marginalizzata, che sia dal sistema di dominio o dai nefasti difensori dell’esistente e dei suoi falsi critici.

Per questo, invio la mia solidarietà e il mio sostegno ai compagni perseguiti dallo Stato Greco, nell’ambito della giornata di solidarietà con il caso della Lotta Rivoluzionaria. Allo stesso modo, esprimo tutta la mia solidarietà e appoggio al fratello Nikos Maziotis, a cui invio un forte e anarchico abbraccio. Così come nell’anno 1999, questo si ripete: Non potranno fermarci! Non potranno fermarli! Esprimo anche il mio appoggio e solidarietà alla sorella Pola Roupa, entrambi – per quello che ho capito – continuano ad essere latitanti.

Non potranno fermarci!
Non potranno fermarli!
Per l’espansione del conflitto!
Per la propagazione dell’attacco anarchico!
Per l’insurrezione!

Mario Antonio López Hernández
Prigioniero anarchico
Reclusorio Preventivo sur, Xochimilco, México D.F.

14 Novembre 2012

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Giappone : Manifestazione di solidarietà per il caso della Lotta Rivoluzionaria nel Centro Sociale anarchico IRA a Tokyo

Un evento gratuito di solidarietà internazionale si terrà Sabato, 24 Novembre, alle 19.00 (ora locale) nel Centro Sociale anarchico Irregular Rhythm Asylum, che si trova in 1-30-12-302 Shinjuku, nel reparto speciale Shinjuku-ku di Tokyo, in Giappone.

Un compagno dalla Svizzera, che è un membro attivo del Centro Culturale Bremgarten, presenterà il progetto anarchico particolare, il precedentemente occupato KuZeB, aprendo così la discussione.

Questa sera è l’occasione per stare insieme e parlare del gruppo rivoluzionario di guerriglia urbana anarchica “Lotta Rivoluzionaria” così come per la situazione attuale in Grecia, nel contesto del richiamo per la solidarietà ed azione internazionale del gruppo di Atene (mail di contatto: RScase[at ]espiv[dot]net). Un altro argomento di discussione potrebbe essere lo sciopero generale contro l’austerità che si è svolto il 14 Novembre in diversi paesi dell’Europa meridionale.

L’evento principale è organizzato da anarchici di Tokyo, che leggeranno brani tratti dai proclami del gruppo “Lotta Rivoluzionaria” in giapponese. Inoltre, faranno riferimento alla cronologia delle azioni contro lo Stato/Capitale dallo stesso gruppo, e condivideranno le informazioni con i partecipanti circa le sessioni del processo che si sono svolte nella Corte Marziale delle carceri di Koridallos finora.

Solidali di lingua greca hanno già cominciato a tradurre diverse rivendicazioni di responsabilità del gruppo Lotta Rivoluzionaria in giapponese, in collaborazione con i compagni giapponesi. Questa raccolta di testi tradotti dovrebbe essere finita entro il Febbraio 2013. L’Irregural Rhythm Asylum aiuterà nella stampa dell’edizione.

Quando la discussione del 24/11 raggiungerà la fine, i compagni anarchici intendono portare i loro striscioni e slogan, al fine di tenere una manifestazione alla stazione di Shinjuku, insieme a tutte le persone si saranno riunite nel centro sociale. Quindi, siete invitati a partecipare all’evento e poi scendere in piazza.

LA SOLIDARIETÀ TRAPASSA I CONFINI

Fonti / Info di contatto: i, ii, iii — Mappa sia in giapponese e in inglese qui.

Manado, Indonesia : Cospirazione Internazionale per la Vendetta – FAI/FRI rivendica un congegno esplosivo

“Remember, remember
The fifth of November
The gunpowder treason and plot.
I know of no reason
Why the gunpowder treason
Should ever be forgot.”
(V for Vendetta)

La scorsa notte (Lunedì 5 Novembre 2012) abbiamo posizionato un piccolo pacco esplosivo, di fronte al pub Red Monkey Karaoke a Manado. Lo abbiamo fatto come piccolo gesto di solidarietà a tuttx i/le ribelli in Papua che hanno ricevuto le pallottole dell’esercito indonesiano, alle persone nelle Filippine che resistono contro il disastro ecologico del mega-progetto di SMI-Xstrata, ai/le ribelli degli squat in Grecia che hanno affrontato lo sgombero e sono stati sequestrati dallo Stato, ai/le combattenti antifascistx in tutto il mondo che contrastano la discriminazione e il terrore.

Sappiamo che non significa nulla per alcune persone che non sanno altro che gettarci critiche e, dall’altro lato, si proteggono dietro le sbarre della ragione. Per alcuni, questo tipo di solidarietà “non è vera solidarietà” perchè nascondiamo i nostri volti e mettiamo solo un nome: Federazione Anarchica Informale – Fronte Rivoluzionario Internazionale. Anche così, non vogliamo mandare la nostra solidarietà a “qualche rivoluzionarix”, al contrario ci dichiariamo un fronte nichilista.

Ma vogliamo comunque menzionare i nostri fratelli in armi che accendono sempre un fuoco nei nostri cuori con il loro messaggio: nessun passo indietro, mai inchinarsi, mai disarmati: la Cospirazione delle Cellule di Fuoco e l’anarchico rivoluzionario Theofilos Mavropoulos, i prigionieri rivoluzionari in Grecia, Gabriel Pombo da Silva, Luciano Tortuga, Mario Tripa Lopez, Alfredo Cospito e Nicola Gai, sequestrati dallo Stato, i prigionieri anarchici dell’operazione Ardire, Mangiafuoco, Ixodidae e Thor, il fiero Henry Zaggarundo, Marcelo, Juan e Freddy, Ivan Silva e Carla Verdugo, e i nostri due fratelli nella lotta che sono ancora sequestrati dallo Stato, i membri della FAI Indonesiana: Eat e Billy, e Tukijo: anche tu sei nostro fratello.

La nostra azione stanotte è parte di una chiamata internazionale allo sciopero generale e alla solidarietà internazionale a tuttx i/le combattenti che sono insortx contro il dominio, il controllo, il potere e la distruzione ecologica.

La nostra azione fa eco alla chiamata dei nostri fratelli dei Gruppi Rivoluzionari per la Diffusione del Terrore e dei Fuochi all’Orizzonte della Grecia, la Cellula Insurrezionale Mariano Sanchez Anon (CI-MSA) dal Messico, i Wolfpack in Russia, e la Cellula della Collera così come la Cellula dei Cospiratori per l’Estensione del Caos in Buenos Aires.

Nessun passo indietro,
Mai disarmati,
Mai inchinarsi,
Solidarietà nell’azione, sempre

Cospirazione Internazionale per la Vendetta
FAI-FRI
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Note sull’azione:

Red Monkey Karaoke è uno dei luoghi di intrattenimento di lusso di Manado. Il congegno è stato posizionato nell’area del parcheggio, nel mezzo di molte auto di persone ricche. L’obiettivo: le auto nel parcheggio. Distruggere le auto (come principale mezzo di trasporto per la gente di città). Questo è un segno che il nostro gruppo FAI-FRI è vicino ai/le ribelli che contrastano gli eco-distruttori. Per mostrare solidarietà e non retrocedere mai dalla linea del fronte.

Red Monkey Karaoke è situato nella strada principale di Manado. Pierre Tendean street è la strada principale e più grande di Manado. Red Monkey è stato scelto perchè è uno dei simboli consumisti di Manado. L’obiettivo non erano le persone, ecco perchè il pacco è stato situato nel parcheggio.
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Il congegno è stato scoperto dall’agenzia di sicurezza Megamass alle 24.00. La sicurezza ha allertato la polizia di Manado che ha isolato l’area. Alle 2.00 sono arrivate le forze di polizia di Sulawesi, hanno fatto le loro valutazioni e alle 2.30 hanno fatto detonare il congegno.

fonte

Appello internazionale della FAI/FRI Indonesia per azioni di solidarietà con Eat & Billy

Carx compagnx della Federazione Anarchica Informale – Fronte Rivoluzionario Internazionale (FAI/FRI) di tutto il mondo, ai/le ribelli che ancora insorgono contro il potere, la società e la distruzione della natura.

Noi, la Cospirazione Internazionale per la Vendetta, la sezione Indonesiana della FAI-FRI vogliamo fare un appello internazionale all’azione diretta contro tutte le proprietà e i simboli della società, i distruttori della natura, i fascisti, i militari e i nostri nemici. Questo appello internazionale è anche per ricordare il sequestro dei nostri due fratelli della Long Live Luciano Tortuga Cell – FAI Indonesia, Eat & Billy, avvenuto un anno fa da parte dello Stato. Un anno di rapimento e ostacolo all’azione rivoluzionaria compiuta dai nostri fratelli. E non vogliamo dimenticare di menzionare il membro fuggitivo della Long Live Luciano Tortuga Cell, K., che è ancora in clandestinità e ricercato dal potere.

Ma nell’essenza la nostra azione sarà dedicata a tutti i/le ribelli e rivoluzionarix che non fanno mai passi indietro, rimangiandosi le loro parole, e che mai vogliono lavarsi le mani con la svendita di un altro nome rivoluzionario per proteggere le loro zone di comodità.

Vogliamo fare appello alle nostre sorelle e ai nostri fratelli in armi di tutte le cellule della FAI-FRI per rinfrescare le nostre memorie rivoluzionarie. Per mostrare che fino ad oggi non abbiamo dimenticato e mai dimenticheremo i nostri fratelli e sorelle sequestrati e catturati dietro le sbarre dallo Stato. Eat e Billy sono solo un piccolo pezzo in un’ondata di repressione che sempre accompagna il sorgere dei desideri insurrezionali intorno ai circuiti della FAI-FRI. L’azione parla sempre più forte delle parole.

Per una settimana, a partire da oggi, vogliamo mandare i nostri saluti rivoluzionari per Eat e Billy e altri ribelli (i fieri membri rivoluzionari della CCF e di Lotta Rivoluzionaria, Luciano Tortuga Pitronello, Mario Tripa Lopez, Marco Camenisch, Gabriel Pombo da Silva, Theofilos Mavropoulos, Alfredo Cospito e Nicola Gai, Marcelo, Juan e Freddy, Ivan Silva e Carla Verdugo, gli anarchici prigionieri delle operazioni in Italia e molti altri nomi rivoluzionari) che devono essere ricordati e menzionati nei nostri cuori attraverso l’azione.

Ci vediamo nelle strade, coperti dalla notte attraverso i fuochi contro il potere e la società.

Per l’anarchia
Per l’Internazionale Nera
Per le nostre sorelle e fratelli

Cospirazione Internazionale per la Vendetta
Federazione Anarchica Informale – Fronte Rivoluzionario Internazionale
Sezione Indonesiana della FAI

fonte

Barcellona : Chiamata internazionale di propaganda e azione con il compagno Piotr Silajev

Il compagno Piotr potrebbe essere estradato dallo Stato Spagnolo alla Russia dove lo aspetta una lunga condanna in prigione. Da Barcellona facciamo una chiamata internazionale di giornate di propaganda e azione per appoggiare il nostro compagno Piotr Silajev nei giorni 19-20-21 Novembre. Il 28 Ottobre è cominciato a Granada (Spagna) il processo per estradare Piotr Silajev in Russia. Il Tribunale Nazionale – un tribunale speciale focalizzato su reati come “crimine organizzato” e “terrorismo” – vuole estradare Silajev in Russia nonostante abbiamo asilo politico garantito dallo Stato finlandese. Nel caso fosse estradato, in Russia lo aspetta una condanna tra 7 e 13 anni di carcere.
La ragione della possibile estradizione è il ruolo di Piotr nella campagna per salvare il bosco millenario nella regione di Khimki nei dintorni di Mosca dalla costruzione di un’autostrada che passerebbe in quest’area. Il progetto fu concesso all’impresa francese Vinci, conosciuta per la polemica e la corruzione nei suoi progetti. Nel 2010 una manifestazione attacco il municipio di Khimki e dopo che la polizia russa ebbe annunciato l’ordine di cattura, Piotr fuggì dal paese.

La possibile estradizione violerebbe non solo le leggi spagnole ma anche numerose leggi internazionali e il trattato delle Nazioni Unite sui rifugiati politici.

Adesso la solidarietà è necessaria!

Facciamo una chiamata a tattiche multiple per diffondere la situazione del nostro compagno anarchico!

Potete inviare le azioni di solidarietà a: babushka(at)riseup.net
Maggiori informazioni su Piotr in spagnolo su: rusafa.wordpress.com

No all’estradizione di Pjotr Silajev.

Gruppo di appoggio di Barcelona
5 Novembre 2012

fonte

Nota di Liberacion Total:

La lotta in difesa del bosco di Khimki è stata spinta da un ampio settore e in diverse forme, da manifestazioni pacifiche a sabotaggi, in cui hanno anche participato compagnx anarchicx. Per vedere alcune azioni tradotte in spagnolo a suo tempo: qui

Solidarietà attiva con Piotr!

Cardiff, Galles: Evento in solidarietà con la Lotta Rivoluzionaria

Questo Giovedì, 22 Novembre, alle 7 di sera nel centro sociale anarchico “Ombrello Rosso e Nero” (Red and Black Umbrella) si svolgerà un dibattito in riguardo al gruppo armato Lotta Rivoluzionaria, dalla Grecia. È una buona occasione per discutere la lotta armata e dei suoi risultati, esaminare in che modo tali gruppi vengono affrontati dallo Stato, e le reazioni dello Stato alle organizzazioni armate. Saremo, inoltre, in grado di presentare una panoramica per il caso della Lotta Rivoluzionaria fino ad ora.

Il richiamo internazionale dell’Assemblea per il caso della Lotta Rivoluzionaria per azioni di solidarietà per il 22, 23, 24 Novembre, è supportato anche dalla Croce Nera Anarchica di Cardiff.

in greco vedi anche qui.

Italia: Solidarietà ai compagni greci imputati nel processo contro Lotta Rivoluzionaria

Da oltre un anno si sta svolgendo in Grecia il processo contro l’organizzazione “Lotta Rivoluzionaria”, nell’aula bunker del carcere di Koridallos ad Atene. In questi mesi si è sviluppato un importante movimento di solidarietà ai compagni imputati non solo in Grecia ma anche in diversi altri paesi. In Grecia si è costituita l’“Assemblea per il caso di Lotta Rivoluzionaria” che ha organizzato cortei, assemblee e presidi con la presenza di delegazioni internazionali alle udienze del processo.

L’“Assemblea per il caso di Lotta Rivoluzionaria” ha lanciato un appello internazionale per promuovere mobilitazioni e iniziative nei giorni 22-23-24 Novembre, a ridosso della conclusione del processo, al fine di esprimere la solidarietà agli imputati. Mobilitazioni e iniziative che secondo i compagni greci vanno viste anche come espressione di momenti di lotta e di resistenza.

Come Cccpsri consideriamo la proposta di questi compagni interessante perché riteniamo importante estendere la solidarietà di classe internazionale, far conoscere i percorsi rivoluzionari in Italia e negli altri paesi e trarre insegnamenti utili da queste esperienze. A tale scopo intendiamo organizzare nei prossimi mesi delle iniziative pubbliche con la partecipazione di compagni dell’“Assemblea per il caso di Lotta Rivoluzionaria”, come momenti di controinformazione sul processo di Atene e sugli sviluppi delle lotte in Grecia.

Invitiamo tutti i compagni a mobilitarsi, organizzare dibattiti e approfondimenti.

L’appello in PDF.

Compagne e Compagni per la Costruzione del Soccorso Rosso in Italia
Novembre 2012

Per contatti : cccpsri1@gmail.com