Il 14 Novembre 2012, nella ex facoltà pedagogico di Santiago, mentre un memoriale effettuato per il combattente Alex Lemún, che è stato ucciso all’età di 17 anni dai cani della democrazia e del capitale nel 2002, ed in una concomitanza cronica in cui due prigionieri politici Mapuche iniziano un nuovo sciopero della fame, un gruppo di 30-35 incappucciati si è presentato nel campus, interrompendo con barricate e fiamme la circolazione delle persone-merci nell’incrocio del viale Macul con Grecia.
Passando alla azione diretta, i ribelli hanno preso d’assalto con delle molotov contro i poliziotti in guardia dei centri del consumo della regione. In seguito a questi primi conflitti con le forze repressive i rivoltosi si sono ripiegati all’interno del campus, dal momento che l’atmosfera di fronte all’ingresso del centro commerciale vicino il viale Grecia era diventata soffocante. Ben presto, però, si sono tornati agli scontri con più bottiglie, questa volta dall’ingresso principale. I disordini hanno durato per più di un’ora e mezza prima che gl’incappucciati sigillassero con le loro ultimi munizioni il loro ritiro.
Alex Lemún vive! Libertà per tutti i prigionieri politici! Morte al Capitale e allo Stato!
Gli attacchi effettuati con l’esplosione di una bomba o di un ordigno incendiario sono azioni riempiono di domande quelli che costituiscono la comunità civile, nel momento che leggono o sentono parlare di questi attacchi, e con la mancanza di coscienza e di un pensiero libero ed individuale condannano l’azione più nobile e libertaria di rischiare la propria vita in una azione violenta giustificata nei confronti di coloro che ci sfruttano e ci obbligano a questa vita di merda quotidianamente.
Alcuni pseudo-critici (marxisti, cittadini, ed anche alcuni cosiddetti “libertari”) potrebbero dire che i danno contro il sistema del dominio non è nulla rispetto alle conseguenze in gioco. A loro noi rispondiamo, attraverso le nostre azioni, che chi abbia posto nella guerra sociale tra gli oppressi e gli oppressori capirà che siamo disposti a rischiare tutto, e questo è il peggior incubo dei nostri sfruttatori. I danni provocati da un attacco su una banca costituisce la violazione di tutte le sofisticate misure di sicurezza della società del controllo, ed inoltre l’espressione del nostro odio nei confronti di uno dei simboli della dittatura capitalista.
Moltiplichiamo gli attacchi incendiari e gli ordini esplosivi, arrivando a tutte le strutture dell’autorità, finché il complotto anarchico diventi, notte per notte, la paura dei governanti e dei loro difensori!
Richiamo di un anarchico anonimo pubblicato sulla rivista El Amanecer del Chillan, Cile (Novembre 2012)
Dalla seconda metà di questo anno, la solidarietà con il popolo ed i compagni in Grecia, che lottano contro il sistema ed i risultati della crisi del capitalismo, è in aumento.
Soprattutto nella situazione di avere i vincitori della crisi tutto intorno a se, non è facile a volte distinguere da dove bisogna cominciare. In generale, una grande parte della società in Germania non percepisce ciò che le conseguenze della crisi – i tagli – significa per la vita delle persone in Grecia. Come “vincenti” e svolgenti di un ruolo di primo piano nella crisi non ci si sente l’impatto finanziariamente ed economicamente qui.
Oltre ai benefit economici per i compagni imprigionati e la solidarietà-attività come ad esempio scrivere lettere ai detenuti e manifestazioni ci sono state più discussioni sulla crisi così come sulla situazione in Grecia e il nostro atteggiamento nei confronti di essa.
Come risultato dei compagni hanno deciso di mostrare la loro solidarietà rivoluzionaria attaccando la realtà che ci circonda. In diverse città attacchi per i prigionieri, come pure attacchi contro le banche e gli speculatori della crisi hanno avuto luogo.
Alcuni attacchi in solidarietà con le lotte in Grecia sono effetuati ad Amburgo:
2012
27 e 28 Febbraio – 6 banche sono state attaccate in solidarietà con il popolo in lotta e in sciopero in Grecia
3 Maggio – Visitati i posti di parcheggio della “Telecom” e le auto aziendali sono date alle fiamme. Telekom è un vincitore della crisi e co-proprietario della società telefonica greca OTE. Telekom, inoltre, con le sue imprese costituisce un esempio per la crescente cooperazione civile-militare dei due paesi.
23 Agosto – Verniciato e distrutto edificio della “Telekom”.
25 Agosto – Una street fest illegale in solidarietà con le lotte in Grecia. Striscioni, discussioni e informazioni distribuiti tra le migliaia dei visitatori. La sera un pò di fuoco e banche che abbiano perso la finestre.
Come un piccolo riscaldamento prima della giornata internazionale di azione del 14 Novembre, abbiamo bruciato la “Jobmobil” della “Gioventù Cattolica Tedesca” la notte del Mercoledì, 31 Ottobre a Kreuzberg, Berlino. La Gioventù Cattolica Tedesca era in viaggio quotidianamente con questo veicolo “Jobmobil” in ordine, per proprio conto, di “impartire una possibilità nel mercato del lavoro dei giovani svantaggiati”. I giovani che devono assumersi la responsabilità di se stessi collegando la pianificazione familiare non alle possibilità delle famiglie, ma ad antiquati concetti sociali! Una possibilità di diventare forza lavoro a buon mercato nel settore della cura o delle pulizie suona allettante; inoltre, i tirocini non retribuiti sono una meravigliosa opportunità.
La Chiesa cattolica ha dimostrato le sue competenze per il benessere dei giovani svantaggiati già negli anni ’30 e ’40: i bambini ed i giovani sono stati trasferiti direttamente nei centri di eutanasia, portati via dai rifugi che erano sotto la sua amministrazione. Usando lo stesso personale, la Chiesa Cattolica ha gestito dei collegi chiusi (“centri di educazione”) dal dopoguerra fino agli anni ’80. Alcuni fatti circa gli abusi, così come per quanto riguarda lo sfruttamento della forza lavoro dei detenuti sono recentemente venuti alla luce. Inoltre, i report sulle violenze sessuali da parte dei parroci sacerdoti, vescovi e il resto del personale della chiesa nei confronti dei bambini e giovani a loro affidati vengono resi noti quasi settimanalmente.
I giovani di Berlino non hanno bisogno di questa specie di “lavoro sociale”, per questo abbiamo risparmiato l’ulteriore stalking effettuato da questa setta. Ci auguriamo che i giovani preferiscano di unirsi in bande, piuttosto che lasciarsi reclutare per un’esistenza malsana nel mercato del lavoro senza diritti.
La nostra azione è associata alla giornata internazionale di azione del 14 Novembre, quando ci sarà uno sciopero in alcuni paesi e, a livello europeo, altri atti saranno diretti contro il lavoro e le politiche della Troika o dell’Unione europea.
Il nostro disprezzo speciale va a capo supremo della “Gioventù Cattolica Tedesca”, membro della Gioventù Hitleriana ed assistente alla guerra di sterminio di Hitler, il tedesco Papa Ratzinger.
Contro ogni imbecillità religiosa! Per lo sciopero generale continuo! Per un’altra società!
Il progresso avanza a passi da gigante, un chiaro esempio di questo è la distruzione della Terra che la società sta realizzando, costruendo strade, edifici, automobili e più macchine di morte.
L’ambiente grigio e maleodorante in cui abitiamo è la conseguenza logica di questo sistema disgustoso di dominio che ci mantiene nella moderna schiavitù volontaria della maggioranza delle persone.
Se un’automobile bruciata è un danno molto piccolo alla civilizzazione è perchè nessuna persona in più si prepara ad essere partecipa della guerra sociale.
Progetti di vita che allentano le tensioni tra la libertà e la realtà oppressiva dell’esistente, sono obiettivi da combattere. Non possiamo permettere che continuino ad agire come stanno facendo. Deve accadere qualcosa, dobbiamo fare qualcosa. Rimanercene a contemplare l’attacco progressivo finale del sistema di dominio attuale ci rende suoi complici.
Per non lasciare che le idee anarchiche di libertà siano solo parole, dobbiamo passare all’azione diretta e multiforme contro quello che giorno per giorni ci imprigiona e condanna a vivere miserabilmente per gli interessi dell’autorità.
Automobili, banche, commissariati di polizia, ambasciate, dovrebbero ardere nelle fiamme di fronte alla presenza di qualunque essere umano che abbia una dignità e una coscienza libera, ma purtroppo siamo circondatx di esseri civilizzati che sempre più assomigliano agli animali che si mangiano tutti i giorni. Conoscono già in anticipo il loro destino e preferiscono attraversarlo servendo qualcosa che li faccia salvare la loro sporca e stupida pellaccia.
Di fronte a tutti, domenica 28/10/2012 a mezzanotte a mezza abbiamo sabotato con due dei nostri congegni incendiari composti da benzina alcune macchine di distruzione della Terra che si trovavano sulla strada Bartolome Mitre e via Castro Barros, Almagro, a Buenos Aires.
Nel quartiere Nuñez già sono cominciate a bruciare auto di lusso, e lì siamo, portando la guerra dove si rifugiano i borghesi.
Un saluto complice ax prigionierx anarchicx della guerra sociale e a quellx che nelle strade di tutto il mondo continuano ad attaccare e cospirare.
¡FUOCO AL SISTEMA! ¡FINO ALLA DISTRUZIONE DELL’ULTIMO BASTIONE DELLA SOCIETÀ CARCERARIA!
Amigxs de la Tierra / Federación Anarquista Informal
Nelle prime ore del mattino del 24 Ottobre abbiamo attivato un ordigno esplosivo artigianale attivabile con orologio elettronico vicino alla stazione della polizia della città di Ramenskoye. Non abbiamo usato esplosivi ad alto potenziale, ma ci siamo limitati solo in una bomba a bassa potenza, perché questo dipartimento di polizia si trova in un quartiere residenziale. Questa era la nostra prima azione di questo genere e di conseguenza non tutto è andato secondo i nostri piani, ma promettiamo che continueremo quello che abbiamo cominciato, migliorando le nostre conoscenze tecniche e affiliando le nostre capacità.
Dedichiamo questa azione a tutti gli anarchici imprigionati, perseguitati o ricercati. A tutti coloro che agiscono al di fuori del concetto liberale di “legalità ed ordine”, a tutti coloro che il cuore batte in armonia con il nostro. Non ricorriamo in termini come “compagni” e “complici” per rivolgerci a voi. Ogni persona che abbia consapevolmente scelto la via della ribellione è nostro fratello e nostra sorella.
Non ci ritiriamo, non ci arrendiamo! Appuntamento alle barricate.
Nuclei Autonomi “Pallottole d’argento contro i lupi mannari in uniforme”, CCF-Russia
PS. Purtroppo, abbiamo dovuto deviare dal nostro piano, siccome, mentre stavamo scavando sotto la recinzione di cemento ci siamo resi conto che dall’altro era incatenato un cane che cominciò a piagnucolare. Non abbiamo potuto sacrificare la sua vita per un po di pubblicità nei media. Pertanto, l’ordigno esplosivo artigianale è dovuto essere spostato in un’altra posizione.
fonte: fromrussiawithlove (via 325 -nota: non c’è alcun riferimento alla “CCF-Russia” nel post originale; tuttavia il gruppo di fromrussiawithlove conferma questa firma)
Il processo contro i due combattenti radicali di sinistra è in corso a Francoforte. Entrambi sono implicati in azioni delle Cellule Rivoluzionarie (Revolutionäre Zellen, RZ) contro le imprese nucleari, il regime razzista dell’Apartheid e il rinnovamento urbano nel fine degli anni ’70. Le accuse contro di loro si basano da un lato sulle forzate “testimonianze” di un ferito grave, che era sotto l’influenza della droga, al momento, d’altra parte su un testimone chiave, che si era già classificato anni fa come inaffidabile. Quest’ultimo ha “ricordato” dopo 24 anni che Sonja potrebbe essere stata coinvolta nell’azione contro la conferenza presso la sede dell’OPEC il 1975.
Sonja e Christian sono stati accusati di due attacchi anti-nucleari, condotti dalle Cellule Rivoluzionarie nel 1977. Inoltre sono stati incriminati per un attacco incendiario condotto dalle Cellule Rivoluzionarie nel 1978. Per quanto riguarda questi tre casi, l’accusa si basa su una dichiarazione di Hermann Feiling, fabbricata in condizioni che rasentano la tortura. Nell’estate del 1978 un ordigno esplosivo (presumibilmente destinato ad un’altra azione delle Cellule Rivoluzionarie a Monaco di Baviera) si è esploso sulle ginocchia di Hermann, causandogli lesioni estese. Egli è gravemente disabile da allora. Sotto l’influenza di potenti antidolorifici e sedativi, è stato ricoverato in ospedale e poi tenuto in custodia dalla polizia in completo isolamento. I addetti alla sicurezza dello Stato, i pubblici ministeri e i giudici che esaminavano il caso prendendo appunti erano le sue sole “persone di contatto”. Quando Hermann infine è fuggito dall’isolamento, ha respinto quelle “testimonianze” come forgiate e non proprio sue.
Dopo essere stati in latitanza per 22 anni interi, Sonja e Christian sono stati arrestati a Parigi nel 2000. Nel frattempo, un’altra accusa è stata aggiunta: un testimone del governo Hans-Joachim Klein (ex membro delle Cellule Rivoluzionarie) abbia affermato improvvisamente di ricordare che Sonja Suder aveva trasportato armi a Vienna nel 1975 per un attacco contro la conferenza dei ministri del petrolio dell’OPEC. Il tribunale di Francoforte ha respinto la testimonianza di Klein contro Sonja e gli altri come non credibile nel suo studio nel 2000 (e ancora, le sue affermazioni sono state ripetute nel processo del 2012 contro Sonja). Un tribunale francese aveva respinto la richiesta di estradizione a quel tempo, e dopo la pubblicazione di una cauzione di poche centinaia di euro, sia stato permesso a entrambi di rimanere in Francia. Tuttavia, i pubblici ministeri tedeschi hanno presentato un mandato di cattura “europeo” contro i due combattenti nel 2007, e le autorità francesi hanno deciso di approvarlo nel 2010.
Dopo 33 anni di esilio in Francia, nel Settembre del 2011 Sonja Suder (79enne) e Christian Gauger (71enne) sono stati estradati in Germania e consegnati alla giustizia. Sonia è stata imprigionata, mentre Christian è diventato ostaggio fuori delle mura, a condizioni restrittive. Entrambi hanno più volte negato ogni collaborazione con “la sicurezza di Stato” tedesca.
Ora che i primi sei giorni del processo contro Sonja e Christian sono trascorsi, esso risulta essere -come previsto- una condanna politica premeditata di entrambi gli imputati e il passato militante dei gruppi autonomi, che hanno combattuto contro il terrorismo dell’energia nucleare, la gentrificazione e il terrorismo di stato degli anni ’70 in Germania e non solo.
Giorno dopo giorno, l’accusa costruita dimostra di essere una farsa vendicativa. Inoltre, gli avvocati della difesa sono certi che i giudici abbiano preso la loro decisione sulla colpevolezza degli imputati, dato che la Corte ha accolto un tale breve accusatorio, in primo luogo. Quindi, prima ancora che il processo iniziasse, la difesa ha presentato una mozione per il rifiuto dei giudici presenti per motivi di distorsione.
Sonja e Christian meritano una solidarietà internazionale e incondizionata per aver rifiutato qualsiasi forma di cooperazione con le autorità da anni. Anche se questo significa di rimanere a lungo in prigionia e in difficili condizioni di vita, sono fermi al loro costante rifiuto di dare una confessione.
Prima sessione del processo
Venerdì, 21 Settembre 2012, il processo contro Sonja Suder e Christian Gauger è iniziato alle 9 in una piccola sala di massima sicurezza della Corte Federale di Francoforte.
In precedenza, un raduno si è tenuto di fronte al palazzo di giustizia, con quasi 100 partecipanti. Ci sono stati discorsi, musica e “palloncini di solidarietà” che salivano verso il cielo, auspicando la libertà e la felicità di entrambi gli accusati. Dei solidali -tra di loro attivisti provenienti dalla Francia che hanno lottato per molti anni contro l’estradizione dei due compagni- hanno portato dei striscioni e scandito slogan per protestare contro questo metodo di giustizia politica che lo stato tedesco rappresenta.
Quando Sonja e Christian sono entrati in aula, prolungati applausi sono risuonati da parte del pubblico. Tutti i 70 posti a sedere erano occupati, molti hanno dovuto aspettare fuori a causa della mancanza di spazio. Un pannello di vetro separava gli spettatori dai compagni.
Quando il presidente della corte ha convocato i accusati, i loro difensori sono intervenuti con una seconda mozione di ricusazione dei giudici per pregiudizio, sulla base delle dichiarazioni ottenute illegalmente dal gravemente ferito Hermann Feiling e la testimonianza inattendibile di Hans-Joachim Klein.
Durante il giorno successivo del processo, la corte ha respinto le proposte della difesa, dicendo che l’argomentazione giuridica non era ancora iniziata.
Scandali giudiziari accompagnano il processo
Fin dall’inizio, il procedimento giudiziario è stato molto tenace. Le sessioni sono state spesso interrotte dalla corte per discussioni segrete. Le domande sono state pre-esaminate e ogni processo è stato pianificato in anticipo.
Il terzo giorno del processo è stata interrotto perché le persone disabili in sedia a rotelle non hanno avuto accesso e il microfono non era ancora funzionante.
Il quarto giorno del processo Hermann Feiling è stato chiamato a testimoniare. Il suo avvocato ha spiegato che Feiling non apparirà. Ha presentato un certificato medico, che spiega il suo enorme rischio per crisi epilettiche in situazioni di stress. Così, il testimone non poteva essere esaminato di persona a causa del disturbo post traumatico da stress. L’accusa, per la paura di perdere una colonna centrale dell’accusatorio, ha chiesto disperatamente all’avvocato sull’origine della bomba. In quel momento la difesa è finalmente intervenuta, dato che questo interrogatorio era tanto speculativo in quanto le accuse di questo caso politico.
Il quinto giorno del processo S. è stata chiamata a testimoniare ed è entrata in aula. Il suo avvocato ha chiesto di testimoniare legalmente in nome del suo cliente, ed ha dichiarato che lei aveva accettato la sua ex condanna nel 1982, sulla base delle presunte testimonianze di Hermann Feiling, solo perché voleva che Feiling evitasse le ulteriori prosecuzioni della procedura. Lei crede ancora fermamente che egli non era in condizione di sottoporsi a interrogatori e intende fare appello al suo caso.
Il pubblico ministero ha chiesto la sua testimonianza. La difesa ha sollevato una mozione ed ha affermato che S. non deve testimoniare in tribunale, dato che lei cerca una revisione del suo caso per l’interrogatorio inammissibile di Feiling. Non sorprende che il giudice si è schierato con la percezione del pubblico ministero ed ha respinto la richiesta della difesa per il rifiuto di testimoniare. Il testimone ha insistito per la sua decisione. Grazie al suo rifiuto, il giudice che presiede l’ha minacciata con una multa ed una detenzione* coercitiva che può arrivare fino ad un anno e mezzo. Il testimone, però, ha mantenuto una posizione ferma.
L’accusa ha chiesto una multa di 800 euro (o, in alternativa, otto giorni di reclusione), così come la sua detenzione coercitiva, ritenendo S. “colpevole per convinzione”. L’avvocato del testimone ha sostenuto che la dichiarazione di Feiling non avrebbe dovuta essere usata e presa in considerazione anche nel caso del suo cliente. Lui e gli avvocati della difesa, che lavorano in modo indipendente gli uni dagli altri, sono chiaramente d’accordo che le testimonianze forgiate di Feiling non possono essere tenute come valida in qualsiasi tribunale. Tuttavia, il giudice ha rifiutato di consultare un perito ed ha cercato di procedere con l’esame delle cosiddette “testimonianze” di Hermann.
Questa situazione è diventata insopportabile per alcuni spettatori. Parte del pubblico ha lasciato l’aula protestando ad alta voce. Il giudice ha indicato uno spettatore ed ha richiesto un controllo di identificazione. Ha interrotto il processo. Circa dieci minuti dopo, è arrivata la polizia ed ha chiesto ad una spettatrice di seguirla. Dopo che lei abbia rifiutato ed abbia chiesto di sapere il motivo, un poliziotto in borghese la prese con la forza e la spinse fuori dalla stanza. Le persone del pubblico si sono lamentate per le misure oppressive, ma la polizia ha rafforzato i controls dell’identificazione comunque, in mezzo ad un clima aggressivo ed una tensione costante.
Le condizioni di Sonja e Christian
Lo stato di salute di Christian si è deteriorato da qualche giorno. Il sesto giorno della prova è stato annullato a causa della sua malattia (mentre l’audizione del 19 Ottobre è stata riprogrammata pure). Uno dei suoi amici ha commentato che Christian soffre molto dal procedimento giudiziario e dallo stress associato.
Nonostante tutto, Sonja sembra essere in una condizione di buona salute. In particolare, sembrava molto felice quando ha visto gli amici dalla Francia. I solidali le hanno dato una notevole forza per rimanere fedele ai suoi ideali e resistere a questa farsa, che è seguita anche dai media sensazionalistici. Quando Sonja entrò in aula quel giorno, un fotoreporter insisteva a prendere la sua foto. Anche se l’avvocato gli ha chiesto di mantenere le distanze, questo idiota con la macchina fotografica non l’abbia lasciano in pace, in modo che Sonja si è dovuta nascondersi dietro le spalle del suo difensore per alcuni minuti per evitare il giornalista.
Il processo è stato aggiornato per il 30 Ottobre.
Fanculo al processo farsa! Libertà per Christian e Sonja! Forza e solidarietà da ogni cellula rivoluzionaria nei nostri cuori!
Per ulteriori informazioni e aggiornamenti, seguire il blog dei compagni che controllano questo processo (in tedesco) – Kontakt [aet] verdammtlangquer.org
* Beugehaft: detenzione coercitiva o reclusione per oltraggio, applicata al fine di costringere la gente a fare qualcosa contro la loro volontà, ad esempio per pagare una multa o per rispondere a domande di interrogazione in materia di una terza persona.
Abbiamo incendiato il veicolo del colonnello Grympiris nel quartiere parlamentare, governativo e diplomatico di Tiergarten a Berlino. Grympiris è Addetto alla Difesa presso l’Ambasciata della Grecia in Germania, ed abbia la responsabilità di:
+ Le apparenti ostilità al confine con la Turchia, dove i profughi vengono ridotti in brandelli e mutilati,
+ Gli affari di armi della Grecia con la Germania, che non presta attenzione ai tagli nel settore della sanità, alle pensioni e gli salari, che guidano la popolazione della Grecia in un disastro sociale,
+ La politica di austerità del governo greco, che funziona come un fantoccio del FMI / BEC / UE Troika per garantire ricchezza solo alle élite,
+ La collaborazione della polizia greca con i fascisti dell’Alba Dorata (Chrissi Avgi),
+ La violenza contro i manifestanti ad Atene e in altre città.
In qualità di rappresentante militare dell’ambasciata greca, il colonnello Grympiris è un obiettivo legittimo di attacchi contro militanti.
Nella nostra azione, abbiamo attaccato l’obiettivo, nella consapevolezza che la vettura sarebbe stata bruciata in un garage al di sotto di una casa residenziale. Abbiamo quindi fatto in modo di escludere la possibilità di una crollo degli appartamenti.
Siamo solidali con i prigionieri della guerra sociale in Grecia, gli uomini e le donne operai/e in sciopero là, i diversi gruppi di guerriglia urbana, gli uomini e le donne immigrate che lottano insieme agli antifascisti contro il terrore della giunta, e le tante persone disperate, che si spera un giorno di celebrano il crollo dello Stato greco e la costruzione di un mondo libero.
Un giorno, tutto dovrà essere giocato testa o croce, in stile Western, sarà deciso con un duello nella strada principale : loro o noi. Di fronte a questa solitudine, la “città privata” di ognuno crea le sue simpatie…
(Paco Ignacio Taibo II, “Stessa città stessa pioggia”)
I nostri cuori e le nostre menti sono con quelli che hanno preso la Decisione tra due respiri (come vengono prese tutte le grandi decisioni in ogni caso), con quelli che stavano sulla ‘Strada Principale”, in un duello in cui solo i perdenti non sono coinvolti, esattamente dove teniamo il nostro posto e creiamo solidarietà.
Solidarietà con i nove membri dell’O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco
e gli co-imputati nello stesso caso
Solidarietà con i fuggitivi Yannis Michailidis e Dimitris Politis
Quindi, vorremmo dedicare le seguenti azioni incendiarie a loro:
∙ In due bancomat della filiale della Banca Nazionale della Grecia di Maroussi,
∙ Un bancomat della filiale di Eurobank in Via Trion Ierarchon nella zona di Ano Petralona,
∙ Un bancomat di una filiale della Post Bank in Vyronas,
∙ un veicolo della società di sicurezza privata “G4” in Via Aghiou Antoniou nella zona di Ano Patissia,
∙ uno veicolo statale in Via Lamias a Glyfada.
Nelle prime ore del Giovedì, 11 Ottobre un gruppo ha effettuato un’azione diretta di attacco incendiario su un locale del partito politico della sinistra democratica (Dimokratiki Aristera), che si trova in Via Ethnikis Antistaseos nel quartiere di Kaisariani. Il partito di Fotis Kouvelis fa parte del governo di coalizione tripartita, insieme a Nea Dimokratia e PASOK.
Ecco qui di seguito un estratto dell’assunzione di responsabilità, un espressione di solidarietà con tutti quelli perseguiti per la loro azione sovversiva:
“Il minimo adatto a questi lacchè e le spie servili del sistema è il fuoco. E per coloro che hanno già parlato del fascismo per descrivere il nostro atto, diciamo che il fascismo sia le centinaia di detenzioni “preventive” di attivisti e di scioperanti. Il fascismo è l’impoverimento della società nel suo complesso e dei pogrom contro gli “avanzi”. Il fascismo sono le torture contro i manifestanti antifascisti ed i compagni in solidarietà nel quartier generale della polizia di Atene, le incursioni nelle occupazioni, e le orde scatenate degli antropoidi della moto-polizia DELTA e DIAS. E ogni lotta contro questo fascismo da parte dello Stato e dei padroni è RESISTENZA. ”
Nella notte di Sabato 29/9/12, abbiamo attaccato la stazione della polizia “Acropoleos” con barili di benzina e bombe molotov e dato alle fiamme l’ingresso così come auto e moto, auto di servizio, auto private di poliziotti ed auto confiscate, che sono parcheggiate sulla strada di fronte alla stazione della polizia.
È stata una mossa riflessiva dinamica come una risposta all’orgia dell’oppressione della polizia di uno stile di giunta della quale abbiamo tutti sperimentato il giorno dello sciopero generale il 26/9, con le centinaia di detenuti, gli arresti, l’umiliazione pubblica degli arrestati, i prodotti chimici e le percosse agli pre-incontri nei quartieri di Atene e durante la dimostrazione principale. I pezzi di merda della polizia greca, dalla dirigenza fino all’ultimo poliziotto a guardia di una piccola stazione di polizia, dovrebbero sapere che nulla rimane senza risposta.
I loro metodi oppressivi e vendicativi nei confronti di coloro che stano a testa alta contro la barbarie dei nostri giorni, non solo non ci spaventano, ma armano le nostre menti e le nostre mani. La guerra infuria e la migliore difesa è sempre l’attacco e l’attacco a sorpresa. Così i tutori dell’ordine ed i loro superiori dovrebbero essere pronti a pagare il prezzo, in attrezzature e prestigio.
P.S.: Lo stesso vale per i marmocchi delle squadre Delta e Dias che, oltre a tutto il resto, ieri sera hanno anche attaccato le moto della manifestazione antifascista picchiando ed arrestando dei compagni. Abbiamo un sacco di progetti da fare e stiamo salvando il meglio per loro…Solidarietà per gli arrestati.
P.S.2. Saluti incendiari e pugni sollevati a tutti i compagni che sono stati processati per i casi dell’O.R. CCF l’8 Ottobre. Onore per sempre al compagno Lambros Foundas che era, è e sarà per sempre al nostro fianco in ogni momento dell’attacco.
“La libertà non si conquista mettendosi in ginocchio, ma stando in piedi, restituendo colpo su colpo, ferita su ferita, morte per morte, umiliazione per umiliazione, punizione per punizione. Che il sangue scorra a torrenti, poichè quello è il prezzo della libertà”
R.F.M
Per chi vuole capire:
Potremmo decidere di tacere e con questo finire di seppellire nell’oblio i pochi gridi di guerra che hanno il coraggio di alzarsi contro il misero silenzio di questa realtà imposta.
Potremmo tornare indietro e lasciar soli sul cammino i pochx valorosx che hanno il coraggio di camminare sul sentiero dell’utopia e a modo loro far saltare la pace inesistente e il suo benessere. Potremmo prendere altri cammini, e tornare alla pace, alla conciliazione o potremmo cercare di conciliarci e fare pace con i nostri morti e desaparecidos. Potremmo smettere di spegnere il fuoco della rivolta e unirci agli spegni-fuoco che attualmente si rivendicano incendiari.
Ma no! Abbiamo deciso di mettere sulla tavola la prassi della negazione di questo mondo, abbiamo deciso di confrontare nelle strade la “pace” violenta e oppressiva dell’ordine che ogni volta avanza sempre di più e che ci domina mediante le sue istituzioni, abbiamo deciso che il terrorismo che hanno usato contro i nostrx e che porta con sè feriti, detenuti, morti e scomparsi, deve convertirsi in fiamme ribelli e rabbie sovversive che si materializzano in attacchi e conflitti diretti che danneggino le loro proprietà e le strutture che li sostentano. Abbiamo deciso di tornare a parlare di rivoluzione, di anarchia e di azione, non come un sogno che rimandiamo sempre e abbandoniamo per il prossimo “piano di azione” o le prossime congiunture, ma come una realtà che si vive giorno per giorno individualmente e che punta al collettivo, al qui e ora, come una rottura con il quotidiano, con una proiezione di rivolta e insurrezione violenta che schiacci qualunque forma di autorità e dominazione esercitata dagli individui agli individui.
Basta parole. Nel concreto rivendichiamo la collocazione di un congegno incendiario sulla ruota anteriore di un autobus della compagnia Tucdosa, appena sul retro della comapagna PEPSI-CO, il giorno 23 settembre alle ore 00:14 della notte (due obiettivi con un colpo solo)…
Il motivo specifico!
Rivendicazione e solidarietà con tuttx ix compagnx sequestratx dagli Stati in tutto il pianeta, ma di forma diretta questa azione si somma agli attacchi coordinati che sono stati realizzati in tutta la geografia planetaria e nel concreto a quelli che si sono portati a termine nel nostro paese. Continuiamo a incoraggiare l’estendersi delle azioni ribelli, con queste continuiamo ad alzare la voce e impugnare la solidarietà come nostra migliore arma, in questo caso per il nostro compagno Mario López “Tripa” che attualmente si trova in cattività dietro gli artigli dei carcerieri.
Per dimostrare agli illusi parassiti partecipanti al II° Convegno contro la Tassazione che non c’è bisogno di giorni per discutere un qualunque “piano di azione”, la nostra stessa azione è stata portata a termine a poco meno di un chilometro da dove stavano “discutendo” i modi in cui volevano continuare ad essere dominatx, essere partecipx della stessa oppressione; su questa rotta si trovano due cammini, il primo è la passività che si converte in complicità, e il secondo è la pazzia che spazza via la realtà. La guerra contro l’esistente non è nuova, questa guerra che nasce dai nostri istinti di sopravvivenza e che parte dal rifiuto di ciò che ci opprime e danneggia si estende nel corso della storia, in tutti i lati del pianeta, riprendendo l’azione ribelle, sovversiva e violenta come uno strumento.
Dichiariamo quindi che questo non è la prima azione ribelle di stampo anarchico insurrezionalista portata a termine in questo stato (Oaxaca), ma sono state le forme di sabotare il loro sistema e affrontarlo in una maniera concreta, danneggiando le strutture del capitale, che abbiamo impugnato dalla notte del 21 dicembre 2011 (con la collocazione di un altro congegno incendiario in un bancomat situato fuori dagli edifici della finanza) fino ad oggi, ma comunque la rivendicazione dalla nostra prospettiva non era necessaria, adesso le cose cambiano, un fratello è stato catturato e bisogna dargli quella scintilla che lo accenda dentro. Non specificheremo il quantitativo di azioni perchè non è il caso, espliciteremo solo questa azione più recente poichè con questa inizieremo una serie di rivendicazioni che seguiranno, e da qua dichiariamo la guerra alla Stato e al capitale dalla nostra trincea.
Solidarietà con il compagno Mario Antonio Lopez e con la compagna Felicity, forza compagni siamo con voi!!!
Solidarietà con i prigionieri delle operazioni anti-anarchiche in Italia, forza compagni siamo con voi!!!
Solidarietà con i compagni sequestrati nello Stato cileno, il teatro è caduto, muoviamoci!!!
Forza e solidarietà ai compagni della CCF in Grecia, forza da Oaxaca Messico fino all’Indonesia, Eat e Billy!!!
E solidarietà diretta con i compagnx sequestratx in tutto il globo, queste azioni sono anche per voi!!!
Contro la loro inesistente pace e benessere…
In guerra contro tutta l’autorità…
Fuoco allo Stato-Capitale!!! Viva la lotta insurrezionale!!! Viva l’anarchia!!!
In guerra contro lo Stato-capitale
Nucleo Antagonista Anarchico Insurrezionalista di Esecuzione – 25 Novembre – affine alla FAI/FRI
Ci assumemmo la guerra all’autorità e al potere che la esercita quando il compagno Mauricio Morales perse la vita in un tentativo di attacco contro gli sbirri. A partire da allora non abbiamo cessato la nostra attività rivoluzionaria, che oggi continua consolidandosi nel territorio di Río de la Plata.
Giorno dopo giorno ci posizioniamo come anarchici con le nostre inevitabili contraddizioni nella convivenza con questa società putrefatta, perchè il giorno di domani ci trovi più liberi, o morti.
Se non si estendono le azioni contro lo Stato e il capitale serve a poco per la causa della rivolta generalizzata che una manciata di arditi stiano sabotando gli strumenti del dominio con i quali il sistema si nutre, e noi puntiamo a questo, a estendere la lotta sovversiva che stiamo realizzando, a continuare con gli attacchi, a continuare a imparare e progettare…
Non permetteremo che la regola della monotonia ci impedisca di essere, crescere, cospirare e sovvertire. A punta di rasoio distruggiamo l’apatia e la passività che lo Stato e il capitale ci impongono in ogni momento, per questo attacchiamo le loro proprietà, le loro auto, case, centri di gestione della merce, le banche e i carnefici. E’ l’unica maniera in cui possiamo canalizzare l’ansia e la tristezza delle nostre sofferenze. In questo modo traduciamo le ore di sovraffollamento mentale che ci producono il lavoro e il consumo.
Per questo ci riconosciamo come individualisti, perchè non aspettiamo che la società capisca il nostro modo di sentire, perchè non aspettiamo che la piattaforma libertaria cominci ad assumersi la responsabilità che viene dal dirsi anarchici. Per questo estendiamo i circoli di cospiratori come un virus nel flusso sanguigno della società. Perchè riteniamo che la propaganda con il fatto sia l’unica pratica veramente sincera capace di imporre un posizionamento rivoluzionario e antagonista alla società del capitalismo post-industriale.
Per questo attacchiamo, perchè questi attacchi siamo noi stessi e siamo la vita che si antepone alla morte, perchè siamo la terra e gli astri che si impongono come un temporale alla tecnologia.
In questo modo siamo sempre disposti ad assumerci i nostri errori e ad abbandonare ogni superbia, così affiliamo i nostri coltelli e progressivamente la mira.
L’attacco alla succursale della banca Francés lo abbiamo realizzato come dimostrazione di odio e repulsione che ci provoca il quartiere di Caballito, quartiere borghese e fascista per eccellenza. Abbiamo deciso di attaccare a pochi metri dal commissariato 11 come dimostrazione di disprezzo per quelli che proteggono i fascisti e i ricchi.
Ricordiamo Maria Laura Acosta e Cecilia Hidalgo recentemente assassinate nel carcere del capitalismo rioplatense, a Ezeiza.
Ci prendiamo la responsabilità per aver realizzato una decina di attacchi incendiari contro automobili di lusso a Villa Devoto, Villa del Parque, Nuñez, Palermo e Recoleta.
A pochi metri dall’ambasciata tedesca abbiamo incendiato un’auto e una camionetta di lusso parcheggiate su calle Gorostiaga angolo Villanueva nel quartiere di Las Cañitas, in solidarietà con il compagno Gabriel Pombo da Silva e con Sonja Suder e Christian Gauger prigionieri in Germania per azioni delle Cellule Rivoluzionarie.
Domenica 23 settembre dopo le 2.00am un individuo è entrato nel settore dei bancomat automatici della banca Francés situata nell’Av. Diaz Velez y Acoyte, armato con il fuoco, ha versato della benzina e ha fatto sì che cinque minuti dopo iniziasse un incendio che ha distrutto i quattro bancomat e varie vetrate della banca.
Questa azione la situiamo all’interno della Settimana di Agitazione e Propaganda per i Prigionieri della Guerra Sociale in tutto il mondo dal 21 al 30 settembre. In special modo solidarizziamo con i compagni repressi nelle operazioni anti-anarchiche in Italia, Grecia, Germania e Svizzera, come anche in Bolivia e Indonesia.
Solidarietà con Luciano Pitronello, prigioniero dello stato del Cile.
Solidarietà con Mario López Hernandez, prigioniero dello stato del Messico.
Un saluto complice e insurrezionale alla Frazione Anticivilizzazione del Fronte di Liberazione della Terra affine alla Federazione Anarchica Informale, agli anarchici e nichilisti che intorno al mondo lottano fino alla fine e si mantengono incrollabili sul piede di guerra.
Amigxs de la Tierra Nucleo di Cospiratori per l’Estensione del Caos
Federazione Anarchica Informale
A tutt* gli/le anarchic* d’azione
Agli/alle incendiar* e antagonist* affin*
Comunicato della CCF-FAI, Messico DF:
Incendiar* in guerra contro tutte le autorità!
Tutta la nostra solidarietà ai compagni Mario Lòpez “Tripa” e Braulio Duràn!
Solidarietà alla compagna Felicity ovunque ci si trovi in lotta!
Celebriamo un anno di attacchi diretti al capitale e allo Stato!
Di nuovo il fuoco liberatore arde dove più nuoce distruggendo la merce. La Cospirazione delle Celllule di Fuoco (CCF) frazione della Federazione Anarchica Informale del Messico (FAI-M) sezione DF, ha scatenato il fuoco liberatore nei magazzini della colonia San Juan Xalpa, delegazione Iztapalapa, distruggendo i magazzini 45 e 46 sull11sima strada e Sabadell.
L’incendio era programmato per cominciare alle 11:45 della notte del 17 settembre, però un guasto nel meccanismo di accensione non fece partire il congegno.
La mattina pensavamo che i nostri piani erano falliti e che il dispositivo fosse stato recuperato dalle forze repressive, ma pare che il meccanismo fosse solamente in ritardo e alle 11:10 del mattino l’esplosione ha avuto inizio.
In un anno di attacchi al Capitale e allo Stato, è la prima volta che accade un incidente di questo tipo. Nessuno dei nostri attacchi ha mai provocato ferimenti, abbiamo sempre realizzato azioni per distruggere le merci e paralizzare la produzione senza perdite. Questa volta l’incendio ha fatto vari feriti. Non era nostra intenzione provocare feriti, ma di distruggere la merce e paralizzare la produzione.
Con questo nuovo attacco coordinato con i gruppi di azione anarchica e con individualità affini, solidarizziamo con il compagno Mario Lopez “Tripa”, sequestrato dallo Stato, nelle galere di Marcelo Ebrad in attesa di sentenza, con il nostro fratello di lotta Gabriel Pombo da Silva incarcerato in Germania, con il compagno Marco Camenizh in Svizzera, con i/le compagn* prigionieri in Cile, con i/le prigionier* della Cospirazione delle Cellule di Fuoco in Grecia, con i fratelli e le sorelle bolivian*, con i/le nostr* compagn* di Culmine e tutt* i/le compagn* colpit* dalla repressione in Italia, con i nostri fratelli e sorelle in Indonesia e con tutt* i/le nostr* compagn* sequestrat* in tutto il mondo.
A un anno dalla nascita di questa coordinazione di lotta antagonista abbiamo battuto il sistema di dominazione insegnando che la lotta è possibile e che il sistema è vulnerabile.
Continuiamo a colpire dove più nuoce! Continuiamo con il fuoco liberatore!
Distruggiamo l’intero esistente!
Saluti ai/alle compagn* della Células Autónomas de la Revolución Inmediata (CARI-PGG), ai/alle compagn*dell’Individualidades Tendiendo a lo Salvaje (ITS), al Frente de Liberación de la Tierra (FLT), alla Célula Insurreccional Mariano Sanchez Añón (CI-MSA) e a tutti i gruppi di azione anti-sistemica!
Viva i gruppi informali di azione anarchica!
Lasciamo che la lotta si espanda in tutti gli angoli del mondo!
Siamo tutt* complici della Cospirazione delle Cellule di Fuoco!
Viva il fuoco liberatore e la polvere vendicatrice!
Forza compagno Mario!
Forza compagno Braulio!
Contro il sistema tecnologico di dominazione!
Per la demolizione delle prigioni!
Per la Liberazione Totale!
Per la coordinazione internazionale anarchica!
Per l’Anarchia!
Cospirazione delle Cellule di Fuoco/Federazione Anarchica Informale.
(CCF-FAI) – Messico 18 settembre 2012
Così, come il Teocintle(1) che malignamente corrode i campi di mais addomesticati; la Frazione Anti-Civilizzazione del Fronte di Liberazione della Terra affine con la Federazione Anarchica Informale ha attentato all’alba del 4 settembre del 2012, incendiando ancora a Toluca, in Messico, la fiamma selvaggia e caotica, a base di tre litri di benzina posizionata in una camionetta tipo “van”, di proprietà del Centro Internazionale di Miglioramento del Mais e del Grano (CIMMYT), questo veicolo si utilizzava ogni giorno per trasportare scienziati internazionali dall’hotel in cui pernottano al Centro di Investigazione Scientifica; oltre a queste attività, il centro svolge il Programma Modernizzazione Sostenibile dell’Agricoltura Tradizionale (MASAGRO), confabulando con lo stato messicano tramite la Segreteria dell’agricoltura, Ganaderia, Sviluppo Rurale, Pesca e Alimentazione (SAGARPA) e organismi come la Banca Interamericana dello Sviluppo (IDB); il cui lavoro è quello di promuovere tra i piccoli produttori l’uso di sementi geneticamente modificati o “migliorati” per incrementare la produzione/domesticazione del mais e del grano, anche per provare a contrastare lo stesso problema che queste tecnologia hanno creato (erosione del suolo, carenza di acqua…).
Alla FA/FLT/FAI non le importa se i bio-tecnici hanno 28,000 campioni di semi custoditi in una banca del mais, per preservare la millenaria biodiversità, o se gli alimenti transgenici si etichettano, si “controllano” o si perfezionano, ai fini della perpetua e monolitica civilizzazione questo sarebbe il trucco più ingegnoso del sistema (2). La lotta è per la libertà di tutta la terra (e questa include gli animali umani) senza mendicare, né riformare, né chiedere niente alle autorità, semplicemente incendiando la domesticazione e vivendo i nostri istinti e capricci, come esseri unici, incontrollabili e imprevedibili. Se i danni materiali di un sabotaggio e poche righe di questo testo non sono sufficienti per distruggere la civilizzazione al meno lo siano per solidarizzare iconoclasticamente sempre con i ribelli!
SOLIDARIETA’ DIRETTA E MOLTA FORZA AL FRATELLO GABRIEL POMBO DA SILVA! SOLIDARIETA’ E SALUTI A MARCO CAMENISH PER IL SUO RECENTE SCIOPERO DELLA FAME!
UN SALUTO INSURREZIONALE E COMPLICE AGLI/ALLE AMICI/CHE DELLA TERRA/FEDERAZIONE ANARCHICA INFORMALE!
GUERRA SOCIALE E VIVA L’ANARCHIA!
Frazione Anti civilizzazione
del Fronte di Liberazione della Terra
Affini con la Federazione Anarchica Informale (FA/FLT/FAI)
Note: 1- Zea perennis o Teocintle è una specie silvestre di mais c in alcune aree del Messico, è visto dai produttori di mais come un’erba nociva. 2- Si riferisce al testo di Theodore Kaczinsky, il trucco più ingegnoso del sistema.
I difensori dell’ordine e i sostenitori del sistema hanno dato un nuovo colpo contro i/le compagn* anarchici/che in Italia, l’ennesima operazione repressiva, con una serie di raid che mirano a porre fine alle pratiche ribelli degli/delle insort* che continuano a estendersi in tutto il mondo per un’idea di libertà che sono benvenute per gli/le altr* compagn*, con la particolarità della lotta che si svolge in ogni area.
Essa è riuscita a coordinare una linea d’azione che sta dando buoni frutti per noi che pensiamo che niente è meglio che passare all’azione e attaccare in molteplici modi l’autorità che si impone in ogni angolo del pianeta.
E’ valida la critica che si può fare sull’efficacia dei nostri colpi contro lo Stato e il Capitale mondiale, però sempre tenendo presente come obiettivo l’estensione dell’insurrezione non solo nell’aumento della forza di cui disponiamo, ma anche dell’agilità e della costanza con cui alimentiamo insperati fuochi di resistenza prima dell’avanzare della dominazione in tutte le sue forme .
Ci assumiamo la responsabilità per aver generato il caos e la distruzione nella città di Buenos Aires, per aver bruciato le auto in Recoleta il 25 e 26 di Agosto.
Il 2 settembre alle 2, abbiamo bruciato una camionetta dell’ambasciata italiana davanti alla sua fortezza.
Amic* della Terra / Federazione Anarchica Informale
Agli/alle incendiar* ed antagonist* affini
Quinto comunicato della Cospirazione delle Cellule di Fuoco/Federazione Anarchica Informale del Messico:
Tornano gli/le incendiar* in guerra permanente contro ogni autorità!
Tutta la nostra solidarietà col guerriero anarchico individualista Mario López!
Per la distruzione del sistema di dominio!
Per la Liberazione Totale!
Oggi, sono cominciate le udienze del giudizio al compagno Mario López “Tripa”, per le accuse di danni alla proprietà ed attentato alla pace pubblica. Ferm* nei nostri principi e convint* del fatto che la solidarietà sia molto più che parole, la CCF/FAI del Messico ha iniziato il fuoco contro il dominio, distruggendo la sua sporca merce ed attaccando i simboli del potere.
La Cospirazione delle Cellule di Fuoco (CCF) frazione della Federazione Anarchica Informale del Messico (FAI-M) ha nuovamente dato vita al fuoco liberatore. In un’azione coordinata tra le cellule dello stato del Nuevo León e le cellule dello stato di Puebla, la Cospirazione delle Cellule di Fuoco (CCF) ha attaccato simultaneamente nel comune di Apodaca, Nuevo León e nel pieno centro storico della città di Puebla, Puebla, incendiando l’impresa Plásticos Viga, della colonia Río Pesquería, comune di Apodaca, Nuevo León, ed il Museo della Rivoluzione Messicana, nel centro storico del comune di Puebla, stato di Puebla, un giorno prima della celebrazione del “Giorno del pompiere”.
Con questo attacco solidarizziamo col cinoagbi Mario López (sequestrato dal Governo del Distrito Federal), esigendo la sua immediata liberazione. Ugualmente, solidarizziamo col guerriero anarco-ecologista Braulio Durán, prigioniero nella città di León, Guanajuato, coi/colle nostr* compas italian* sequestrat* nell’operazione Ardire, con i/le compas incarcerat* in Bolivia, con i/le compagn* prigionier* in Cile, coi/colla compas della Cospirazione delle Cellule di Fuoco prigionier* in Grecia, con i/le nostr* fratelli/sorelle incarcerati in Argentina ed Indonesia e con tutt* i/le nostr* compagn* sequestrat* dal sistema di dominio nel mondo.
A pochi giorni dal nostro primo anniversario, questo nuovo coordinamento informale di lotta anarchica ha colpito ancora il sistema di dominio in solidarietà con i/le nostr* fratelli/sorelle in guerra sequestrat* nelle carceri del mondo, dimostrando che la lotta contro il Potere è pssibile. Perciò facciamo un richiamo a tutt* gli/le anarchici/he d’azione di abbandonare la paura immobilista e le posizioni riformiste dei parassiti servili. Gli/le invitiamo ad accompagnarci nella lotta decisa contro il dominio.
Ancora lasciamo in chiaro che la nostra lotta non è per la trasformazione del capitale e dello Stato, non è per trasformare le loro leggi, non è per qualcosa di meglio, non è per trasformare la tecnologia, non è per trasformare il dominio, non lottiamo contro l’imposizione di questo o di quel presidente, LOTTIAMO PER IL CAOS E LA DISTRUZIONE, LOTTIAMO CONTRO IL POTERE ED IL DOMINIO SIANO DI DESTRA DI SINISTRA, POPULISTI O RIVOLUZIONARI. LOTTIAMO PER L’ANARCHIA.
Saluti ai/alle compagn* delle Células Autónomas de la Revolución Inmediata (CARI-PG), ai/alle compagn* delle Individualidades Tendiendo a lo Salvaje (ITS), ai/alle compas di Acción Anarquista Anónima, alla Célula Insurrecional Mariano Sanchez Añon, ai/alle fratelli/sorelle del Frente di Liberación de la Tierra, ai/alle Luddistas contra la Domesticación de la Naturaleza Salvaje ed a tutti i gruppi di azione anarchica e tutte le individualità anarchiche ed anarco-nichiliste!
Per estendere la Cospirazione delle Cellule di Fuoco serve solo voglia di lottare per la liberazione totale, benzina e fiammiferi. E’ iniziata la lotta contro l’ordine esistente, facciamo sì che s’estenda in ogni dove.
Tutt* siamo complici della Cospirazione delle Cellule di Fuoco! Viva i gruppi di affinità anarchica! Viva l’anarchismo d’azione! Viva il fuoco liberatore e la polvere vendicatrice! Forza, compagno Mario! Forza, compagna Felicity! Forza, compagno Braulio! Froza, compagno Gabriel! Per la demolizione delle prigioni! per la Liberazione Totale! Per il coordinamento internazionale anarchico! Viva il Caos! Viva l’Anarchia!
Cospirazione delle Cellule di Fuoco/Federazione Anarchica Informale (CCF-FAI)
Messico, 21 agosto 2012
La sera del Venerdì 13 luglio alle 20:30 circa, un’incendio è scoppiato nella costruzione che ospita il progetto e l’occupazione politica di Draka. L’occupazione è situata in una delle vie più centrali della città di Corfù. Nessun compagno si trovava all’interno dell’edificio quando è scoppiato il fuoco, e non ci sono stati feriti. Tuttavia, l’incendio ha distrutto una parte significativa del palazzo (l’intero ultimo piano dell’occupazione è stata bruciato-video).
Negli ultimi 1,5 anni, tre edifici sono stati attaccati nella città di Corfù: l’occupazione Elaia, la Sinagoga (entrambe gl’incendi si sono verificati nel mese di Aprile 2011), ed ora l’occupazione Draka.
Gli occupanti non hanno ancora rilasciato un comunicato. Ulteriori aggiornamenti saranno rilasciati appena disponibili.
Aggiornamento: Di seguito è riportato un estratto dalla dichiarazione rilasciata dall’occupazione Draka per quanto riguarda l’attacco incendiario della notte scorsa. Il testo è stato distribuito anche durante un’adunata di contro-informazione microfonica che si è svolta oggi (14/7).
“È ben noto che abbiamo sviluppato rapporti di solidarietà, di sostegno reciproco, d’uguaglianza e di libertà.
È ben noto che il nostro intero corso di azione, la nostra attività, la mentalità e il nostro modo di opere, non può che essere percepito come ostile da parte dello Stato e dai parastatali, dopo tutto ambedue sono le facce della stessa medaglia.
Potrebbero dire che l’incendio è stato causato da un corto circuito, anche se sanno fin troppo bene che questo non può accadere quando non si dispone di corrente, soprattutto perché c’era interruzione dell’alimentazione elettrica nell’edificio prima dell’incendio.
Potrebbero dire che l’incendio è stato causato da sigarette accese anche se sanno fin troppo bene che nessuno era all’interno del locale prima dell’incendio.
Potrebbero dire che siamo responsabili in un modo o nell’altro, anche se sanno fin troppo bene che tutti coloro che siamo impegnati nel progetto non avremo mai permesso che una cosa del genere accadesse, per nessuna ragione, ma piuttosto l’avremo difeso a tutti i costi.
Sanno anche, come sappiamo anche noi, che era chiaramente un incendio doloso. Qualsiasi cosa che ognuno potrebbe dire, non riusciranno a cambiare la nostra opinione.
Gli interessi che volevano sfruttare l’edificio sono troppo noti.
È noto che i neonazisti di Chrissi Avgi/Alba Dorata desiderano aprire una loro sede in Via Alexandra (dove si trova l’occupazione).
È noto che negli ultimi 1,5 anni tre edifici sono stati bruciati da incendi dolosi nella città di Corfù: l’occupazione Elea, la Sinagoga ebraica, e ora l’occupazione Draka. Ricordiamo inoltre che gli autori di questi attacchi non sono mai stati trovati e sono ancora liberi e in circolazione.
Ciò che non potrebbe essere noto è che l’occupazione Draka non è le sue mura, né i suoi pavimenti, dei quali non abbiamo alcun desiderio di abbandonare comunque (e, se fattibile, abbiamo intenzione di ristrutturarli il più presto possibile). Draka sono le nostre idee, le nostre relazioni, è il mondo che sognano e cerchiamo di costruire, sono tutti e tutte loro che sono state accanto al progetto, le persone con cui condividiamo dei valori comuni, siamo noi, e questi sono materiali resistenti al fuoco”.
Contro le illusioni elettorali, l’incarico della nostra vita a politici di professione-dipendenti delle élite economiche nazionali e internazionali, la richiesta di un consenso sociale generalizzato per la salvezza nazionale, l’unità nazionale e il cannibalismo sociale, in tutto quello che sta distruggendo le nostre vite, abbiamo colpito il 3 Maggio l’ufficio locale del partito DI.SY nel distretto di Kaisariani, l’ufficio locale del partito di N.D. nel distretto di Nikaia e Rendi e l’ufficio dell’organizzazione studentesca nazionalista cipriota che sostiene i nazi dell’Alba Dorata (Chrissi Avgi) nel distretto di Ambelokipi.
Contro i falsi dilemmi di una democrazia borghese che crolla l’unica questione è quella di conservare un sistema di sottomissione, oppressione e miseria, o quella di combattere con ogni mezzo per la libertà.
Questo attacco è dedicato a chi ha trascorso gli ultimi 2,5 anni a scontrarsi per le strade e agli arrestati del 12 Febbraio.
Noi, organi della Resistenza Territoriale Lafkenche del Coordinatore Arauco Malleco, dichiariamo, prima delle notizie nazionali e internazionali, quanto segue:
Kiñe: All’alba del 6 Ottobre abbiamo attaccato e distrutto la località turistica dell’uomo d’affari Pedro Durán Faundez, marito della governatrice di Arauco Flor Waisse, che si trova sulle rive del lago di Butako.
Epu: Denunciamo le relazioni politiche ed economiche tra imprenditori e operatori politici del governo nel nostro Wallmapu.
Küla: Chiediamo l’immediata liberazione dei nostri prigionieri politici mapuche e la fine immediata degli investimenti capitalistici nazionali e transnazionali nel nostro territorio (foreste, miniere, energia, ecc.).
Riaffermiamo il nostro impegno per il nostro popolo mapuche, in linea con la resistenza contro i nostri nemici.
Facciamo appello alle comunità di continuare a difendere i territori e continuare a resistere.
Con i nostri eroi Leftraru, Pelantaru, Lemún, Catrileo, Collío e altri, avanziamo verso la liberazione nazionale dei mapuche.
Organi di Resistenza Territoriale – Coordinatore Arauco Mapuche (ORT-CAM)
Durante la notte del 3 ottobre abbiamo fatto un regalo all’economia tedesca. In un terreno della Deutsche Telekom di Berlino-Lichtenberg, abbiamo attaccato diversi veicoli con bombe incendiarie. Abbiamo scelto la data in riferimento al processo contro l’organizzazione Lotta Rivoluzionaria, che avrà inizio il 5 ottobre ad Atene.
Segnaliamo la nostra solidarietà con le azioni di Lotta Rivoluzionaria e chiedere la liberazione di Κostas Gournas, Panagiota “Pola” Roupa, Nikos Maziotis e tutti gli altri compagni, che sono in carcere.
L’opzione della lotta armata all’interno delle figure della sinistra autonoma e radicale per la resistenza deve essere sempre mantenuta, ma non deve portare ad essere isolati da altre forme di azioni e movimenti.
Qui non esiste alcun movimento che sostiene la possibilità di una lotta armata, o che sia disposto e in grado di eseguire il backup di una lotta armata. Questo è il motivo per cui non ci sono gruppi armati in Germania al momento.
Tuttavia, i livelli di resistenza in Europa, devono fare riferimento gli uni agli altri per combattere l’Impero europeo in modo più efficace.
Al fine di ottenere maggiori finanziamenti, lo stato greco ha accettato le condizioni della troika per privatizzare le imprese statali. Nella speranza di un boom economico Deutsche Telekom ha acquistato parti enormi della società di telecomunicazioni greca OTE. Visto che i profitti non sono aumentati fino alla somma che la Deutsche Telekom prevedeva, la società sta’ ora pensando di lanciare una forte riduzione dei salari dei dipendenti, nonché tagli massicci.I costi delle pensioni per i dipendenti, che si sono ritirati in precedenza, sono considerati come un fardello nel suo equilibrio dei conti da parte di Deutsche Telekom. Ponendo lo stato greco sotto questa pressione, Deutsche Telekom ipotizza la completa acquisizione di OTE dallo stato greco, al fine di raggiungerne l’egemonia. L’esempio di questa multinazionale rappresenta molto bene la logica disumana dello sfruttamento capitalistico.
Inoltre, attraverso un partenariato di sicurezza con la polizia e l’esercito, Deutsche Telekom si occupa della sorveglianza completa in Germania e su tutti i suoi confini.
Il nostro attacco sostiene anche gli scioperi dei dipendenti e lavoratori in Grecia, così come si fondono con la lotta del movimento anarchico attraverso i vari confini.
Ci auguriamo che questa azione incoraggerà anche altri a partecipare attivamente in una prospettiva militante.
Commemoriamo Lambros Foundas, che è stato ucciso dalla polizia nella sua lotta per la libertà.
PER L’ANARCHIA!
“Propagandisti dell’Atto” (Propagandisten der Tat)
Sabato mattina, 17 settembre, si è tenuta un’azione di contro-informazione fuori la stazione della metropolitana di Maroussi riguardo l’attacco fascista contro lo squat Kouvelou. Diversi compagni hanno partecipato all’azione che è durata per parecchio tempo, nel mentre è stato distribuito un comunicato del collettivo. Sono stati inoltre distribuiti un gran numero di volantini nel vicino mercato all’aperto dove la reazione della gente è stata in molti casi positiva ed incoraggiante per la continuazione del progetto ma anche a favore dell’ identità politica degli squatters(!).
Ecco il comunicato che è stato distribuito
GIÙ LE MANI DAGLI SQUATS
Nel cuore della notte, intorno alle 3 del mattino del 14 settembre, lo squat Kouvelou all’incrocio tra Via Dionysou e Via Solonos a Maroussi è stato colpito da un’ incendio doloso. Come conseguenza del fuoco, il tetto è crollato e quattro sale del palazzo sono state bruciate.Palazzo Kouvelou, che è sotto occupazione dal 7 aprile 2010, è una casa per le nostre idee politiche e la base per le nostre azioni politiche, e funziona anche come libero spazio sociale. Durante questo periodo, abbiamo lavorato con l’auto-organizzazione e la solidarietà come requisiti e premessa all’interno di una struttura anti-gerarchica, siamo riusciti a pulire il luogo e renderlo funzionale, organizzare eventi politici e intervenire nella comunità locale con azioni di contro informazione .
In un’epoca di crisi sistematica (politica, sociale, finanziaria, istituzionale), mentre fenomeni di aggravamento sociale e disagio sociale sono sotto gli occhi di tutti, lo Stato sceglie di blindarsi intensificando il livello di repressione allo scopo di mantenere la sua posizione di potere. Essa mira ad attaccare ogni parte della società che resiste ai suoi piani. Dal momento che ritrovi politici e squat sono parte integrante di questa lotta, sono destinatari del meccanismo repressivo che agisce contro di loro attraverso gli sfratti, le indagini penali e le accuse, spesso accompagnate da altissime ed eccessive cauzioni pecuniarie. C’è una ragione per tutto questo: questi spazi costituiscono i focolari per la fermentazione politica, la coalizione di persone che lottano e la collettivizzazione delle loro azioni.
Naturalmente, l’azione politica di tali collettività che e’ recentemente aumentata sul territorio greco,sta’ anche di fronte ai vari gruppi neofascisti; gruppi direttamente disturbati dalle rivendicazioni politiche di questi spazi (ad esempio, l’uguaglianza e la solidarietà tra tutti i soggetti sociali, senza discriminazione e segregazione). La loro tattica di attacchi incendiari verso spazi e luoghi di ritrovo occupati è conosciuta ed ha causato anche diversi feriti fra i compagni che partecipano a questi progetti. Per di più, abbiamo visto tante volte ormai la collaborazione tra lo Stato e il parastato con attacchi vigliacchi, non solo contro spazi politici, ma anche con persecuzioni contro gli immigrati o durante gli scioperi, ecc.
Abbiamo così percepito l’attacco incendiario allo squat Kouvelou come un segnale da parte del nostro nemico politico che pensa che una tale mossa possa intimidire o indebolire il nostro gruppo di lavoro.Al contrario, l’incendio potra’ aver causato danni materiali, ma ha rafforzato la nostra volontà e la nostra determinazione verso la continuazione della nostra lotta come entità politica. Infine, come parte del più vasto movimento anarchico/anti-autoritario crediamo che un tale attacco non sia un caso isolato contro una singola collettività, ma sia stato fatto nei confronti di un ambiente politico più ampio, un ambiente basato sui principi di solidarietà, che resiste unito e dinamico a questo genere di attacchi fascisti.
10, 100, 1000 SQUATS CONTRO UN MONDO DI NOIA ORGANIZZATA
“Epavli Kouvelou” squat
Dionysou e Solonos vie, Maroussi
Lo squat Kouvelou a Maroussi (periferia nord di Atene) è stato oggetto di un attacco incendiario nel cuore della notte, intorno alle ore 3 del 14 settembre. Il tetto è crollato e quattro stanze sono bruciate.
Anarchici/antiautoritari hanno occupato il palazzo Kouvelou dal 7 aprile del 2010.