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Hannover, Germania: Pece e vetri rotti ad immobiliare

3 aprile 2017

Toccò a quelli giusti! Lunedì 03 aprile 2017 abbiamo fatto visita notturna alle amministratrici immobiliari Haack e WohnWert (parte di Kindler & Fries) e di Haack abbiamo messo fuori uso una vettura (latte acido nel condizionatore, pece ai vetri) e presso WohnWert abbiamo distrutto l’entrata in vetro.

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[Italia]: Per un Giugno Pericoloso

Scritto a partire dalle riflessioni degli incontri ‘A testa alta’

In questo sistema di dominio la repressione statale è parte fondamentale e una delle sue espressioni più infime; non ci sorprende che storicamente ad essere attaccati con più forza siano quelli che non si lasciano recuperare dal sistema di potere, ovvero le individualità anarchiche, rivoluzionarie e ribelli.

Queste ultime, alla repressione fisica, psicologica, morale, sociale ed economica portata avanti da tutte le componenti del potere democratico ed alla brutale violenza indiscriminata dei loro bracci armati e della magistratura, contrappongono l’azione diretta mirata contro i responsabili dell’oppressione, la distruzione creativa e liberatrice dei luoghi del dominio e il sabotaggio ai danni delle sue infrastrutture, per porre fine o quanto meno ostacolare le cause dello sfruttamento e dell’oppressione dell’essere umano sull’essere umano, sulla terra e sugli animali.
Nell’ottica della liberazione totale, assistere passivi alla riproduzione del dominio è essere complici, perciò c’è chi continua ad alzare la testa e ribellarsi.

In conseguenza a ciò il potere mette in atto le sue strategie repressive e continuano i processi e i procedimenti contro compagni in riferimento ad azioni, momenti di conflittualità e scritti; il prossimo mese si terrà l’udienza in cassazione della cosiddetta operazione Shadow, in cui alcuni compagni ed una compagna sono accusati, tra le altre cose, di istigazione a delinquere per la pubblicazione della rivista KNO3. * (NdR: L’Operazione Shadow è il procedimento per 270 bis che la Procura di Perugia attuò nel 2008. Il reato associativo cadrà in primo grado ed in appello si concretizzerà, nel 2015, ad una condanna di 3 anni per due compagni e ad un terzo compagno indagato a piede libero per 302 c.p. con l’aggravante di finalità al terrorismo per gli articoli di KNO3 ed a condanne ad altri compagni per tentato sabotaggio ad una linea ferroviaria e furto d’auto.)

Questi procedimenti sono un’espressione della guerra che l’autorità porta avanti contro il connubio tra pensiero e azione che è il fondamento della pericolosità dell’anarchismo. Ogni operazione sbirresca, aldilà degli individui e delle lotte specifiche, mira a colpire i concetti cardine del pensiero e del metodo anti-autoritario come l’azione diretta, il rifiuto della delega e la solidarietà.

A partire da queste riflessioni, negli incontri che si sono sviluppati a seguito degli arresti dell’operazione Scripta Manent, anziché soffermarsi a discutere delle strategie repressive, si è sentita la necessità di non ridurre la solidarietà a un sostegno tecnico a chi è in carcere, ma di allargare lo spettro delle nostre analisi.
In questo senso, ci si è confrontati su come la solidarietà sia un elemento fondamentale del nostro agire anarchico e dei rapporti di complicità volti alla distruzione del dominio; una solidarietà che vada quindi al di là degli attacchi della repressione, e sia in grado di non farsi soffocare dalle specificità dei percorsi di lotta, nel momento in cui ci si riconosce in una tensione comune di attacco. In particolare, la solidarietà attiva è uno strumento essenziale per rispondere alla violenza dello stato, per non ricevere passivamente i suoi colpi, per mantenere un carattere di attacco di fronte ad essi, così da non sviluppare atteggiamenti al ribasso e vittimistici, che è proprio ciò che la repressione si auspica. Ragionando in un’ottica offensiva, di conflittualità permanente ed internazionalista, al di là dei differenti percorsi di ognuno, si riduce il rischio dell’isolamento, invalidando uno degli obiettivi principali del nemico.

Esprimere solidarietà nei confronti di contesti e progetti specifici non significa doversi uniformare ai discorsi ed alle pratiche di chi viene colpito, e nemmeno inserirsi necessariamente nella scia di una lotta o di una pratica: riconoscendoci in un orizzonte comune, è possibile agire in solidarietà secondo la propria tensione individuale.

La creazione di rapporti di solidarietà, a livello locale come internazionale, è un obiettivo strategico, che dovremmo porci per cercare di far fronte al potenziamento dei mezzi e delle volontà repressive nei confronti delle individualità anarchiche, rivoluzionarie e ribelli.

Pensiamo sia necessario indirizzare le nostre proposte, progettualità ed obiettivi verso la distruzione di questo sistema, che struttura i rapporti sociali e di dominio appiattendo il dissenso attraverso il recupero e, quando non è possibile, eliminandolo attraverso la repressione.

In questo senso, riconosciamo l’importanza della multiformità di tensioni e pratiche all’interno dell’anarchismo, proprio perché più differenze ci sono in un contesto, maggiore è la possibilità di non immobilizzarsi su posizioni prestabilite e dogmatiche, a condizione che ogni lotta e attacco specifico si inserisca nell’ottica più ampia della tensione alla sovversione.
Riconoscere il valore di questa diversità vuol dire anche porre le basi per contrastare ogni tendenza accentratrice ed egemonizzatrice nell’anarchismo.
Questo è possibile solo attraverso un atteggiamento di autocritica e critica costante tra i diversi approcci, che vada nella direzione di una crescita qualitativamente significativa, tanto dell’analisi di ciò che ci circonda, quanto delle diverse maniere possibili per organizzare la distruzione di ciò che ci opprime.

Rifiutando di catalogare e far catalogare le nostre diverse tensioni in aree identitarie, pensiamo che ogni attacco all’autorità interagisce all’interno dei meccanismi e rapporti sociali e contemporaneamente agisce contro la società stessa.

Da un punto di vista strategico una multiformità di pratiche è utile per alimentare la complessità di forme di organizzazione e di attacco, stimolando così la discussione su mezzi e fini all’interno delle diverse progettualità anarchiche d’azione. Capire come valorizzare questa multiformità, senza diluire i contenuti nell’ottica di un comune progetto di distruzione totale di questo sistema di dominio, è una necessità impellente.
È importante considerare le diverse proposte e progettualità non come antitetiche e statiche ma come strumenti, risorse e possibilità a disposizione degli anarchici e delle anarchiche, purché abbiano alcune caratteristiche che riteniamo fondamentali, quali la conflittualità permanente, l’attacco, l’indipendenza da strutture politiche istituzionali e/o organizzate gerarchicamente,  e l’informalità come strumento organizzativo.

Parlando di conflittualità permanente intendiamo una tensione all’irrecuperabilità delle nostre pratiche e discorsi, il rifiuto di sottoporre il nostro agire a valutazioni opportunistiche. Con questo non si esclude la possibilità di sviluppare una strategia relativa alle modalità e agli obiettivi, ma questa non può essere la giustificazione dell’attendismo, né dell’annacquamento dei propri contenuti in un’ottica di allargamento quantitativo.
Ribadiamo da questo punto di vista il rifiuto di ogni intervento di collaborazione con il potere o che presti il fianco al recupero. Con quest’ultimo termine intendiamo la strategia del potere di inglobare le esperienze ed i comportamenti per esso potenzialmente pericolosi, reindirizzandoli ai suoi scopi.

Nelle democrazie il meccanismo del recupero è complementare al volto più duro della repressione ed ha il  fine di perpetuare questo sistema di sfruttamento e oppressione: il tentativo di inclusione e integrazione di alcune forme di rifiuto è volto ad aumentare la partecipazione al gioco politico, creando divisioni per poter più facilmente attaccare chi allo spettacolo della società non vuole partecipare.

L’azione anarchica diretta alla distruzione della società del dominio risponde sia alla pulsione che rifiuta l’autorità e quindi non media con essa, mirando ad abbatterla violentemente, sia ad una più ampia strategia che parta dalla consapevolezza che non si vivrà mai liberi creando isole all’interno di questa società di massa.
È quindi imprescindibile che una lotta, affinché non sia riformista, contempli come pratica l’attacco diretto.

In seguito all’operazione Scripta Manent si trovano al momento, Alfredo, Nicola, Danilo, Valentina, Anna, Marco e Sandrone nelle sezioni di alta sicurezza, sottoposti a limitazioni e censura della comunicazione con l’esterno.
Altri anarchici si trovano nelle carceri in Italia e nel mondo, altri ancora qui e altrove sono sottoposti a diverse misure restrittive, come arresti domiciliari e obblighi di dimora.

Lanciamo per il mese di Giugno una mobilitazione in solidarietà alle individualità anarchiche, rivoluzionarie e ribelli colpite dalla repressione, come momento di coordinamento tra iniziative e pratiche.

Roma, 30 aprile 2017

Anarchiche e Anarchici

in portoghese

Grecia: Solidarietà col compagno Panagiotis Aspiotis

L’anarchico Panagiotis Aspiotis – attualmente incarcerato nella prigione di Korydallos – ha iniziato uno sciopero della fame mercoledì 22 marzo, per protestare contro il rifiuto della sua iscrizione all’Istituto professionale (IVT) pubblico della prigione benché ne avesse i requisiti. Qualche giorno fa, altri quattro prigionieri si sono uniti allo sciopero della fame per la stessa ragione.

Nella precedente richiesta di trasferimento, P. Aspiotis aveva invocato ragioni di studio – dato che era stato ammesso all’IVT della prigione di Korydallos – così come ragioni personali legate alla possibilità di comunicare con la sua compagna e con il figlio appena nato. Il rifiuto della sua domanda non ci coglie assolutamente di sorpresa, dato che il Ministero della Giustizia – che collabora fedelmente col pubblico ministero del Comitato carcerale, Stamatina Perimeni – ha da tempo gettato la maschera che nascondeva la loro mentalità fascista. Stavolta la ragione legalmente infondata che invocano per privare P. Aspiotis e gli altri compagni in sciopero della fame del diritto a studiare all’IVT è che i prigionieri sono registrati in prigioni diverse da quella di Korydallos. Questo gesto pregiudica l’esistenza stessa dell’IVT, visto che dei 21 richiedenti ammessi con successo ai corsi soltanto a 9 è stato dato il permesso di frequentare. Non è una coincidenza neppure il fatto che lo stesso pubblico ministero – che mostra di essere un nostalgico dei campi d’esilio di Makronissos – sia lo stesso che ha ripetutamente respinto le domande di permesseo di K. Gournas e D. Koufontinas, chiedendo loro un atto di pentimento.

Il rifiuto di queste richieste da parte dei fedeli collaboratori della coalizione di governo SYRIZA-ANEL costituisce una violazione flagrante dei diritti dei prigionieri e un tentativo di accentuare la loro marginalizzazione sociale. I loro annunci, ben pubblicizzati ma vuoti, sul miglioramento delle condizioni di vita dei prigionieri, come anche, più specificatamente, le disposizioni per la creazione delle “scuole della seconda-opportunità” e gli IVT (Istituti professionali), comunicate dal Ministro della giustizia (E. Fytrakis) un paio di mesi prima, si è presto rivelato una vuota promessa e l’ennesima campagna rivolta ai media per calmare i prigionieri e far tacere ogni asserzione di diritti umani.

Questo governo non è nient’altro che l’ennesimo governo che delude il pubblico, promuove e protegge gli interessi delle elite economiche, impoverisce il popolo tagliando stipendi e pensioni, dona proprietà e installazioni a uso alloggio a banche e grandi compagnie e mette in vendita i beni pubblici per soddisfare l’appetito rapace delle multinazionali. Portano avanti i piani dei loro predecessori con zelo eccessivo smantellando ogni sensibilità sociale che possono aver predicato e intensificando i progetti di oppressione.

Il caso di P. Aspiotis è una lampante manifestazione del desiderio di rivalsa, l’ipocrisia e l’autoritarismo del meccanismo di applicazione delle leggi dello stato. Nel febbraio 2016 il compagno è stato gravemente ferito dagli uomini dell’Unità dell’Antiterrorismo dopo il suo rifiuto di fornire un campione di DNA e, come conseguenza “naturale”, l’Unità dell’Antiterrorismo l’ha portato in processo il 6 aprile al tribunale di via Evelpidon [ad Atene]. Che fornire campioni di DNA raccolti forzatamente dal pubblico ministero sia stato ufficalmente, anche se solo in teoria, vietato dopo la dura e accesa lotta dei prigionieri politici che avevano cominciato uno sciopero della fame nel marzo 2015 non conta niente.

Il nostro compagno P. Aspiotis e tutti gli altri prigionieri che prendono parte a questo lungo sciopero della fame difendono il diritto umano fondamentale dell’accesso all”educazione e la loro unica arma  sono i loro corpi e la loro stessa vita. Il Ministero delle Giustizia, insieme al pubblico ministero, prendono deliberatamente tempo così che lo sciopero della fame prenda fine e le richieste dei prigionieri rimangano insoddisfatte. S. Perimeni, E. Fytrakis e il Ministro della giustizia, S. Kontonis, utililzzano la salute e la vita dei prigionieri per le loro manipolazioni sistematiche. Devono essere tenuti a rispondere per le loro vite. Il compagno P. Aspiotis non è solo! Conviene che si preparino a una reazione proportionale al risultato delle loro azioni outcome of their actions!

Solidarietà col compagno P. Aspiotis e gli altri compagni in sciopero della fame.

Esigiamo l’immediata soddisfazione della loro richiesta di studiare all’IVT della prigione di Korydallos.

Iniziativa di solidarietà a P. Aspiotis e i compagni in sciopero della fame

in inglese, tedesco, portoghese

Berlino: Pece e acido butirrico ad amministratrice immobiliare Secura

28 marzo 2017

Nella notte di ieri abbiamo di nuovo visitato l’amministratrice immobiliare Secura in Schwalbacherstraße.
Dopo che il nostro ultimo messaggio è stato subito tolto, questa volta abbiamo lavorato in modo più durevole. Siete tra le ditte che scacciano altrx e profittate delle loro tribolazioni. Non l’accettiamo più! Perciò abbiamo lasciato ai vostri uffici un gentile saluto sotto forma di acido butirrico. Certo che vi piaceranno anche le facciate interne ed esterne, che abbiamo marchiato con la pece. Ambedue le cose certamente vi addolciranno il mattino e vi faranno pensare a noi ancora a lungo.

Alla merda legale, finora nessuna reazione accettabile. Allora così! Ne abbiamo le scatole piene ma pensiamo che Secura condividerà, una volta tanto, i nostri sentimenti.

Friedel rimane, altrettanto la Kadterschmiede e tutti gli altri progetti e individui che sono minacciati dagli sgomberi o da altre minacce esistenziali!!

Era solo l’inizio!
Siate solidali pure voi!
Strappare dall’anonimato gli attori e attaccarli!!

Ecco di nuovo gli indirizzi:
Secura Zentrale:
Tel: 030 21476161
Fax: 030 23622544
EMail: zentrale@secura-hausverwaltung.de
Schwalbacher Str. 8
12161 Berlin

Hr. Hermann:
jh@secura-hausverwaltung.de

Frau Janina Schwaeneke
js@secura-hausverwaltung.de

Paddock:
Tel: +352 4959241
Fax: +352 495924222
EMail: info@paddock.lu

Henrique de Sousa
henrique.desousa@paddock.lu

Laurence Lambert
laurence.lambert@paddock.lu

Frédéric Gautier Winther
Houston:
Tel: +1 713-621-5200
Fax: +1 713-621-5230
EMail: info@wintherinvestment.com

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Amburgo: Attentato incendiario a parco vetture di polizia

27 marzo 2017

In estate siamo rimastx senza parola, davvero, quasi non uscimmo dall’iperventilazione. A lungo ci occupammo della domanda: quale idiota totale ha deciso di organizzare un vertice dei maggiori Stati industriali nei padiglioni della fiera di Amburgo, cioè nel cuore di un quartiere alternativo di sinistra?

In dicembre, il “segreto” poteva essere svelato. Olaf Scholz personalmente aveva dato il suo consenso alla cancelliera federale. I motivi sono ovvi: Amburgo, la porta sul mondo, deve reggere un tale vertice. Dopo il pasticcio della candidatura per le olimpiadi, ecco il vertice.

Cosa sarà capace di reggere Amburgo lo sapremo tra circa due mesi (storie dei vertici: Genova, Praga, Seattle, Göteborg, Heiligendamm …). Perciò non potevamo fare a meno di infiammare i giorni bollenti prima del vertice. Ecco perché nelle prime ore del mattino del 26 marzo abbiamo attaccato la caserma degli sbirri nella Grundstrasse ad Amburgo e incendiato i furgoni parcheggiati nel cortile.

Il nostro obiettivo era scelto con cura, la macchina della repressione lavora già a pieno ritmo alla criminalizzazione della resistenza. Per coloro che vogliono esprimere la loro protesta contro il vertice sono già pronte le galere: nel preventivo Holstenglacis e nel penale Billwerder fanno posto per prigionierx. Ad Amburgo nella Schlachthofstrasse un ex-supermercato è ristrutturato a punto di raccolta per prigionierx e ufficio giudiziario esterno e anche a Hahnoefersand sono messi a disposizione 100 posti per togliere dalla strada “i disturbatori”.

Cosa vuole dire vivere in uno stato d’assedio ci è ripetutamente evidenziato. Una volta sono le zone di pericolosità che vanno istallate per portare il quartiere di nuovo sotto il controllo del dominio, poi gli attacchi alle feste di strada per chiarire chi nel luogo ha voce in capitolo. Per ultimo con la Hafenstrasse è stata messa sotto sospetto generale un’intera strada, disposti dei controlli razzisti e la strada osservata per 24 ore.

Ma quel che succederà qui ad Amburgo tra tre mesi sarà peggio di tutto quanto. Già in dicembre schierarono gran parte della macchina della repressione. Una settimana prima del vertice OCSE dominava lo stato d’emergenza, e non solo nei padiglioni della fiera ma in tutto il quartiere. Doveva crearsi l’impressione che con le unità di polizia super equipaggiate ogni protesta e resistenza può essere fermata sul nascere. Furono istallate chiuse per persone, schierati i cannoni ad acqua e gli elicotteri giravano giorno e notte. La stampa si sperticava con i superlativi e le immagini d’agenti di sicurezza super dotati.

Questo schieramento è parte della lotta controinsurrezionale ed è inserita nell’architettura della sicurezza dell’Europa. I potenti si preparano a un futuro di lotte interne in Europa. Lo sfruttamento interno e conseguenti insurrezioni come in Grecia o per ultimo in Francia faranno sempre di più parte del quadro quotidiano. L’apparato si arma esattamente contro questo: poter soffocare questo ribellarsi dall’inizio poter coprire la gente con una immediata repressione. Alla gente in questa società capitalista viene suggerito uno scenario del terrore come giustificazione del riarmo quotidiano. Un scenario che negli ultimi anni gran parte della gente ha assorbito con gratitudine.

I dibattiti sulla diffusione della sorveglianza video e della raccolta dati non dovrebbero, più, solo annunciare una maggiore sicurezza ma dare la sensazione di mantenere sempre e dappertutto il controllo.

Le unità speciali come BFE, MEK e SEK servono per terrorizzare sfoggiando la loro potenza. Sostenuti d’attrezzatura tecnica sono il baluardo degli interessi del potere e delle strutture di sfruttamento di questa società tendente al capitalismo.

Una società che non può non isolarsi per sopravvivere. Una società che riarma le proprie frontiere esterne e che continua ad estendere l’agenzia per la protezione delle frontiere Frontex, appositamente creata. Alla gente diventa sempre più difficile arrivare in Europa e sempre di più annegheranno nel Mediterraneo durante i loro tentativi di fuga.

Esattamente per questo abbiamo attaccato la polizia, visto che questa perfida macchina è il potere esecutivo immediato. Sono il collante che mantiene insieme la bottega. Ognunx, dall’ultimo sbirretto da volante fino allo sbirro che incendia la gente legata a un materasso, adempie una funzione. Se diciamo di voler rovesciare questo sistema, ci troveremo di fronte esattamente questa gente. Esattamente questx sgherrx ci sbarreranno la strada se in estate inizieremo l’attacco ai padiglioni della fiera e alla loro infrastruttura. Per quel che sono, cioè difensori reali e non simbolici dell’ordine dominante, dobbiamo attaccarli anche noi con la massima durezza. Ognunx che difende l’ordine imperante è corresponsabile per il sistema di sfruttamento capitalista di questo mondo e perciò deve arrangiarsi anche con le conseguenze.

Vale da sempre: lx sfruttatx di questo mondo odiano la polizia.
Saluti solidali alla Hafenstrasse: non fatevi terrorizzare dagli sbirri!

Amburgo dice Tschüss!
Amburgo, 26/03/2017

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Pietre, pece vernice ad ufficio comunale per l’ordine e a sede dei verdi

23+24 marzo 2017

Per due notti consecutive abbiamo attaccato con pietre, pece e vernice l’ufficio per l’ordine Reinickendorf e la sede dei verdi a Mitte.

Solo poche settimane fa con temperature ghiacciate il circondario Mitte diretto dai verdi su ordine del loro sindaco Stephan von Dassel fece sgomberare dalla zona Tiergarten vari campeggi di senzatetto. Con l’aiuto degli sbirri dell’ufficio comunale per l’ordine furono distrutte le tende ed i ripari di fortuna e scacciate le persone che vi vivevano.

In una cinica presa di posizione, von Dassel commentava lo sgombero: “Il circondario Mitte dispone di un gran numero di offerte di sostegno e di consulenza affinché nessuna persona in questa città e a queste temperature sia costretta a pernottare per strada.” Una bugia bell’e buona che una volta in più dimostra la logica dello sfruttamento su cui si basa anche l’agire di von Dassel.

Nella città capitalista è quotidiano scacciare ed emarginare tuttx che non sono sfruttabili nel senso del capitale. Non dovrebbe stupire nessunx che anche con un senato sotto direzione rosso-rosso-verde non c’è da aspettarsi altro che solo l’amministrazione di questa miseria. Che von Dassel non utilizza i sebbene minimi margini come per esempio la rinuncia agli sgomberi in inverno, dimostra ancora meglio da che parte sta. Una tale ristrutturazione urbana ha molte facce. Una parte ne è scacciare lx senzatetto, alcolistx e tossicodipendenti anzitutto dal centro città per suggerire un immagine di “pulizia” e “ordine”.

Che l’ufficio comunale per l’ordine ne è volenteroso esecutore si dimostra giorno per giorno di nuovo. Esattamente come gli sbirri è parte dell’apparato urbano che terrorizza tuttx che non ci stanno nell’immagine della città rivalutata, o che vi si oppongono.

In questo senso ci rallegrava tantissimo che vari uffici per l’ordine hanno subito alcuni attacchi nel corso della campagna militante contro il G20 ad Amburgo.* Il G20 rappresenta il perfezionamento del sistema che produce gente povera e superflua che poi è scacciata dalla città da un sindaco qualsiasi.
Riteniamo decisivo organizzare la resistenza intensificando e collegando le lotte locali per così  riguadagnare la capacità d’azione anche oltre le giornate di luglio.

Portare ad Amburgo le lotte di quartiere! Far crollare il loro ordine!

P.S.: Ci ha anche fatto un sacco di piacere che è stato colpito anche il porco Thomas Isenberg, che da mesi lavora per l’espulsione dei senzatetto dal quartiere Hansa e che sotto il motto “sicurezza ed ordine per il quartiere” vuole ancora di più sbirri nel quartiere.**

* https://linksunten.indymedia.org/en/node/196164,
https://linksunten.indymedia.org/en/node/199595
https://linksunten.indymedia.org/en/node/200596
**  https://linksunten.indymedia.org/en/node/20495

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Atene: Striscione esposto in solidarietà con i/le compagn* di Berkeley

Striscione esposto in solidarietà con i/le compagn* che ancora una volta si sono scontrati con una banda patriotica sfilata nelle strade di Berkeley il 15 aprile 2017. Non riconosciamo nessuna madrepatria, non ci inginocchiamo davanti a nessun simbolo nazionale, e non dialoghiamo con nessun tipo di fascisti: li schiacciamo!

RESISTI BERKELEY
FANCULO TUTT* I/LE PATRIOT*

Squat Themistokleous 58, Exarchia
th58@riseup.net

in inglese

Taunusstein, Germania: Vernice a ritrovo NPD

24 marzo 2017

Sotto il motto “MAKE RACIST AFRAID AGAIN!” la notte passata abbiamo marcato con i sacchetti alla vernice il ristorante abituale dell’AfD “Zum Taunus”.
(…)

Attaccheremo anche nell’hinterland a chi offre un palcoscenico a negatori dell’olocausto, ai razzisti e a Pegida.

MAKE RACIST AFRAID AGAIN
Non c’è hinterland tranquillo

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Wiesbaden, Germania: Uova alla vernice a ristorante AfD

24 marzo 2017

Già prima di pasqua abbiamo visitato la “Alte Schule” di Wiesbaden. Nei bagagli: uova riempite di colore.

È un ristorante che non poteva fare a meno di offrire i propri locali alla AfD. Il tentativo di mantenerlo segreto è fallito. Chi offre spazi ad AfD e altri populisti di destra offre un terreno fertile alle loro ideologie fascistoidi.
(…) Ci rivediamo!

Nessuna normalità per AfD!
Make racists afraid again!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Lipsia, Germania: Incendio doloso a due pozzetti dei cavi della Deutsche Bahn

20 marzo 2017

Da più di 9 mesi in Arno-Nitschze-Straße è stato occupato un vecchio stabile delle ferrovie che prima era vuoto da più di 20 anni. Vi è nato uno spazio autonomo libero: il Black Triangle. La vecchia proprietaria, la Deutsche Bahn-Sa, si accingerebbe a farlo sgomberare.

Da poco tempo gira un appello, “Se le ferrovie sgomberano, noi le blocchiamo!”, che troviamo molto valido e da sostenere. Ma non ci andava di aspettare tanto, perciò nella notte dal 19 al 20 marzo abbiamo sabotato due tratte ferroviarie danneggiando col fuoco i pozzetti dei cavi. A nord e nel quartiere occidentale di Lipsia con sostanze incendiarie abbiamo dato fuoco ai pozzetti e ai cassetti dei cavi.
Con gli incendi si fermarono le istallazioni segnaletiche e le ferrovie dovevano bloccare temporaneamente ogni traffico. (…)

Che sia un assaggio alla Deutsche Bahn di quel che deve aspettarsi in caso di sgombero.

Solidarietà con il Black Triangle!
Sgomberate la ferrovia, blocchiamola!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

in portoghese

Amburgo: Incendiate auto della polizia

17 marzo 2017

Ad Amburgo si dice tschüss – anche alle auto di polizia.

Il 17 marzo ad Amburgo abbiamo dato fuoco a due auto della Polizia. In Schmarjestraße, vicinissimo al domicilio del sindaco Olaf Scholz  bruciava l’auto delle sue guardie. In Hindenburgstraße, davanti all’ufficio del sindacato di polizia (GdP) e direttamente sotto il naso del presidio di polizia bruciava un furgone del GdP.

Il GdP e il suo direttore regionale Kirsch dopo gli scontri del 21 dicembre 2013 minacciavano ad Amburgo: “La prossima volta spariamo a palla!” Simile la minaccia di una escalation ad Amburgo da parte della federazione degli agenti della criminale tedesca, con riferimento alle lotte a Genova e l’assassinio di Carlo Giuliani. Come per chiarire in tempo che in caso di una perdita del controllo durante il G20 non sarebbero da escludere dex manifestanti mortx. Per questo sistema le vittime quotidiane degli sbirri sono solo un danno collaterale necessario.

Il GdP e il sindacato tedesco di polizia sono il braccio politico degli sbirri. Insistono per un inasprimento delle pene per es. nel caso di attacchi “violenti” agli sbirri. Così, il § 114 prevede che gli attacchi sono maggiormente e più facilmente punibili e solo con pene detentive. Anche senza lesioni. E se l’attaccante porta un utensile senza usarlo o intenzione di usarlo, è un’aggravante. Il paragrafo finora vigente era stato inasprito solo nel 2011. Ma al contrario delle cifre presentate al pubblico, negli ultimi anni gli attacchi ad agenti di polizia sono diminuiti. Addirittura gli esperti in giurisprudenza penale dicono che in Germania le lesioni gravi e le prolungate assenze dal servizio sono piuttosto rare. Purtroppo! È piuttosto evidente per chi funzionano le loro leggi.

Ora il GdP ha una vettura di meno per portare il caffè agli sbirri durante il vertice. E c’è pure un furgone di meno che può ostacolare noi e lx altrx o che controlla i nostri spazi vitali. Può sembrare poca cosa ma può essere riprodotto da chiunque sia determinato a farlo. Attacchiamo quel che ci opprime. Non c’è di che attendere.

Ricordiamo Ian Tomlinson che in aprile del 2009 durante il vertice G20 moriva d’infarto dopo essere stato ripetutamente atterrato e pestato dagli sbirri che tralasciarono ogni tentativo di rianimazione.

Ricordiamo Carlo Giuliani che nel 2001 durante il vertice G7 fu ucciso a spari dagli sbirri. E tuttx senza nome che nel conflitto quotidiano con queste condizioni furono assassinatx dagli sbirri.

Prima del vertice, durante il vertice, dopo il vertice: contro lo Stato, il capitalismo ed ogni autorità!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Torino: 24 aprile – Ora e sempre Resistenza (Animale)

Ora e sempre Resistenza (Animale)

24 aprile h 17.30 – Torino

Proiezione video e dibattito – Presso Radio Blackout, via Antonio Cecchi 21/a

organizza “Ah Squeerto!” Assemblea Queer

Tutti i prigionieri vorrebbero essere liberi, animali compresi. I tentativi di evasione dai furgoni diretti ai mattatoi, dai recinti di terra e d’acqua lo dimostrano, così come le fughe dai laboratori di ricerca, o le continue insubordinazioni che avvengono nei circhi e negli zoo, dove animali di diverse specie rispondono alle violenze degli addestratori, spesso suscitando la solidarietà di alcune persone, gruppi o settori dell’opinione pubblica.

Il movimento antispecista inizia a considerare in modo più radicale l’autodeterminazione dei non umani, chiedendosi se sia possibile porsi in modo non paternalistico di fronte al dominio antropocentrico, contestando il ruolo di “vittime passive” che lo stesso animalismo sembra aver assegnato agli animali. In fondo, è solo l’immensa sproporzione di forze a rendere vani i tentativi di fuga e di rivolta, non certo una differenza ontologica fra gli oppress* della nostra specie e quelli delle altre.

Quando gli umani si pongono al loro fianco, infatti, senza pretendere di parlare per loro, accade anche che la resistenza abbia successo, come nel caso di Camilla, di Scilla, di Queenie e di altri ancora. Adottare una prospettiva che riconosca la capacità di resistere a tutti gli animali significa smettere di pensarsi come i soli eroi liberatori, generosi campioni d’altruismo, ma come compagn* solidali nella lotta.

Ne parliamo con alcun* attivist* di Resistenza Animale, blog che documenta le evasioni e le ribellioni negli allevamenti, nei mattatoi e negli altri luoghi di prigionia.

Bad Oldesloe, Germania: Bruciata auto di Stefan Lüdtke (IB – Identitäre Bewegung)

17 marzo 2017

Questa notte abbiamo bruciato l’auto di Stefan Lüdtke, capo della IB Amburgo che abita e lavora a Bad Oldesloe. Non può nascondersi, nessun membro della IB lo può!

Anche in futuro dimostreremo alla IB che le loro azioni e i loro attacchi non rimarranno senza risposta. Per ogni volantino distribuito, ogni autoadesivo, ogni attacco pagherete il prezzo doppio e il triplo, il vostro gioco al nascondino è passato. Aspettateci!

Mandiamo saluti solidali ax compas attaccatx a Lubecca e a tuttx che sono colpiti dalla violenza di destra!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Vernice a European Stability Initiative (ESI)

17 marzo 2017

Happy birthday, criminali dal colletto bianco! L’isolamento inizia qui! ESI – Trumps con maschera umana – la mano destra di Erdogan nel bel mezzo del video di Kreuzberg. Cosa porta un ex banchiere della banca mondiale, una manager di portali booking per alberghi e un creatore di software ad unirsi in una vecchia abitazione a Kreuzberg? Esatto, vogliono dirigere e fermare lx profughx – e fare dei soldi sulla loro pelle.

La European Stability Initiative (ESI) si presenta umana, progressista e scientifica, con i piedi per terra, ma deve pagare per una delle più grosse porcate degli ultimi anni:  il deal dell’UE con Erdogan. Il concetto viene dalla ESI. Orgoglioso, l’auto-eletto Think-Thank fa pubblicità in questo senso con i numeri delle persone che non avrebbero iniziato “la traversata micidiale” dell’Egeo. I consulenti dell’isolamento tacciono però il prezzo pagato per chiudere una delle ultime rotte di fuga verso l’Europa: da un lato il finanziamento del regime Erdogan, dall’altro il fermo di decine di migliaia di profughx sirianx in Turchia: bombardatx, perseguitatx e arenatx. Sotto la bandiera dell’umanità, un’infinita miseria fu semplicemente spostata oltre confine. Trump lo dice con altre parole: “Faremo costruire il muro dagli altri. E lo pagheranno.” La persecuzione e l’assassinio di curdx e persone che s’oppongono fu favorito e legittimato con questo deal. La scia di sangue di Erdogan inizia in Europa perché la UE con questo deal per convincerlo a fare da guardaportone di un Europa aperta gli ha dato carta bianca. Ad occhi aperti fu decisa un’autorizzazione e un finanziamento alla guerra civile. Inizio del tutto, qui a Kreuzberg.

E non basta: anche per la rotta di fuga che attraversa la Libia, WESI con il “Malta-Plan” ha già presentato un concetto similmente disumano, proponendo campi di raccolta e una “espulsione veloce” per chiudere anche questa via. Con questo, ESI accetta morte e miseria per migliaia di persone in fuga.”

L’azione dex attivistx era parte della mobilitazione internazionale contro il congresso federale di AfD a Colonia in aprile come anche contro il G20 ad Amburgo del mese di luglio.

Fonte: https://linksunten.indymedia.org/de/node/206963
(…)
Fonte: https://linksunten.indymedia.org/de/node/207293

Traduzione dal tedesco mc, CH

Lipsia: Fuoco a cantiere e ruspa

5 e 16 marzo 2017

Nella notte del 4/5 marzo abbiamo bruciato due ruspe che avrebbero dovuto costruire un parcheggio in un piccolo parchetto in Karl-Heine-Straße. Nella notte dal 16 al 17 marzo abbiamo provocato un incendio maggiore in un edificio in via di costruzione nel porto di Lindau.

Abbiamo sentito dire abbastanza spesso che la gentrificazione sarebbe un processo complesso, praticamente al di fuori dalla nostra portata. Non consideriamo questo come ragione per tenercene fuori – giacché non conta cosa facciamo, tanto vale fare quel che ci diverte di più. Vale a dire struggere la proprietà di gente che vuole farsi una fortuna con la valorizzazione dei quartieri.

Il capitale si è veramente scatenato sul mercato della casa a Lipsia e la festa non sembra affatto finita. Continua la possibilità di partecipare, anche con un portamonete striminzito: poiché gli ordigni incendiari non costano poi così tanto e le pietre sono addirittura gratis!

L’assedio degli sbirri alla città di questo fine settimana è schifoso, lo Stato di polizia lascia salutare. Anche la vigilanza rafforzata non poteva impedire questo ed altri attacchi ai nazi, agli sbirri e alla città pulita. Il nostro odio è più grande di ogni spiegamento sbirresco.

Saluti solidali a chi subisce la repressione!
Abbasso lo Stato – attaccare il G20!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

in portoghese

[]17-23 aprile] Appello internazionale ad azioni decentralizzate in solidarietà con le compagne anarchiche accusate di rapina ad Aachen

Amiamo la libertà, odiamo lo stato!

Una compagna di Amsterdam è stata arrestata nel 2015 e accusata di una rapina compiuta ad Aachen nel 2013. Dopo qualche mese di prigione e diverse settimane di processo è stata prosciolta e liberata. Ci aspettiamo che l’ufficio del pubblico ministero ad Aachen faccia appello contro la sentenza.

Nell’aprile e nel giugno 2016 due compagne di Barcellona vennero arrestate e incarcerate dallo stato spagnolo, dopodiché sono state estradate in Germania dove sono rimaste in preventiva. Sono accusate di un’altra rapina, sempre ad Aachen. Non solo le due compagne sono ancora in prigione, ma da gennaio sono sotto processo. La fine del processo è provvisoriamente programmata per il 22 maggio 2017 nella città di Aachen.

Non ci sorprende che chi lotta e si batte contro la miseria di questo sistema oppressivo venga perseguitato, punito e attaccato. Non ci interessa parlare di innocenza o colpevolezza, è il linguaggio dei nostri nemici. Ci rifiutiamo di attenerci a una logica che divide gli individui rendendone più facile l’arresto, sostenendo così l’industria carcerale. Condividiamo con le compagne l’odio per un sistema giudiziario che perpetua la divisione tra chi viene catalogato come ‘buon cittadino’ e chi merita di essere punito. Odiamo tutte le infrastrutture repressive di ogni stato come odiamo i legami che hanno con la chiesa, con la sua ancor più antica tradizione di oppressione. Per noi la chiesa è un’altra parte dell’impalcatura dello stato, entrambi direttamente collegati con le banche e la perpetuazione del controllo di cui facciamo esperienza ogni giorno. La logica e le regole imposte da queste istituzioni sono ciò che le nostre compagne sono accusate di aver sfidato.

Questo processo dimostra i passi da gigante che vengono compiuti verso lo sviluppo della repressione nella nostra vita di tutti i giorni. Nuove tecnologie, lo sviluppo di nuove tecniche per ottenere il DNA, analisi biometriche, telecamere… tutti dispositivi utilizzati per studiare, analizzare e controllare; formano una struttura che costituisce parte del nemico contro cui ci posizioniamo e che vogliamo distruggere. La coordinazione tra polizia, giudici e investigatori di diversi stati è una vecchia strategia che viene rispolverata in Europa e altrove e che conduce più rapidamente e in maniera ovvia verso un capitalismo più ‘puro’ e più sottile ma allo stesso tempo più feroce.

Con le vene cariche di rabbia, forza e coraggio, ci riprendiamo gli spazi nelle strade, usciamo rafforzati dagli attacchi repressivi. Siamo al fianco delle compagne imprigionate per mostrare loro, attraverso la nostra solidarietà, la passione nel distruggere un sistema che non vogliamo e di cui non abbiamo bisogno, e che continueremo a combattere qualunque sia l’esito di questo processo.

È un appello internazionale in solidarietà con le compagne accusate di rapina ad Aachen, è un appello a rinforzare i legami tra ribelli e oppress* di ogni parte del mondo, in ogni angolo. Usiamo i nostri strumenti per sabotare, attaccare e distruggere le strutture del potere, usiamo la nostra immaginazione per continuare a mostrare il nostro odio, e utilizziamo la nostra passione per continuare a camminare, per continuare a combattere. Lanciamo un appello per la settimana dal 17 al 23 aprile!

Niente finisce, la lotta continua! Finché tutt* non saranno liber*!
Solidarietà con le compagne anarchiche accusate di rapina ad Aachen. Libere, liber* tutt*!
Per la rivolta, per l’anarchia!

Per informazioni e aggiornamenti: solidariteit.noblogs.org
solidaritatrebel.noblogs.org

Febbraio 2017, da qualche parte nel mondo.

in portoghese, spagnolo

Magdeburgo, Germania: Sacchetti di vernice a sede centrale regionale SPD

12 marzo 2017

SPD, verdi e CDU votano per le espulsioni dalla Sassonia nell’Afghanistan +++ nella notte al 13/3/2017 marcata con la vernice sede regionale SPD+++

In una seduta straordinaria d’inizio marzo, i partiti di coalizione discussero le espulsioni nell’Afghanistan. Votarono tutti per l’espulsione, verdi compresi. La SPD celebra la decisione come successo, mentre i verdi si girano e rigirano (…). Siccome hanno votato per ogni inasprimento della legge sull’asilo, sono proprio quei partiti socialdemocratici i responsabili per le espulsioni!

La nostra posizione è chiara: l’Afghanistan non è un paese di provenienza sicuro! E nemmeno c’interessa questa costruzione poiché ci opponiamo contro ogni espulsione, e con veemenza. Perciò si tratta solo di impedire e di alzare il prezzo per ogni espulsione, con ogni mezzo! I responsabili devono essere marchiati e bloccati nel continuare con la loro politica di merda sulla pelle della gente! Da subito ci sono danni materiali per ogni espulsione!

Il 13/3 è toccato alla direzione regionale SPD. Nell’occasione abbiamo marcata la sede di colore e lasciata la scritta: “SPD = guerra + espulsioni. Non esiste paese di provenienza sicuro”
Incitiamo tuttx a partecipare per rendere impraticabili le espulsioni!

Gruppo di azione “cittadinx inquietanti” (…)

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Magdeburgo, Germania: Attaccata la festa di fondazione dell’associazione goliardica “Germania”

11 marzo 2017

Sabato, delle associazioni goliardiche provenienti da diverse città, tra di loro anche parlamentari AfD, membri della ex-JN, membri del movimento degli “identitäre” e altri fascisti s’incontrarono nella cantina del comune di Magdeburgo, apparentemente indisturbati dalla stampa e da molestatori. L’occasione era la fondazione a Magdeburgo dell’associazione goliardica “Germania”, anche se il nome “suola veloce” sarebbe di sicuro più esatto.

Attivistx impegnatx impazienti, infatti, collaudarono i valori di fondo dei giovani come l’onore e la coesione. Ma quale delusione! La truppa di “picchiatori per dovere” scappava pur essendo in sovranumero, e si travolse quasi da sola nella ritirata a rompicollo, accontentandosi poi di qualche naso sanguinante. Gli uomini tedeschi si rintanarono nella parte anteriore della cantina a volta e furono molto loquaci con la polizia accorsa. Naturalmente le facce tagliate ora si sperticano nel nascondere che hanno disertato la sfida. Sarebbe anche troppo imbarazzante.
(…)

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Dresda: Vernice ad associazione studentesca “Salamandria”

9 marzo 2017

L’escalation politica nella capitale del Land non s’attenua. Nella notte fu colpita la villa dell’associazione goliardica “Salamandria”! Con danni fino a 10.000 Euro. Era finita nel mirino dex radicali di sinistra poiché il movimento degli “identitäre” vi avrebbe preparato l’azione bandiera-bus.
(…)
“Non siamo politicamente legati in nessun modo e neanche la base operativa degli “identitäre”, anche se può essere che dei membri di questo movimento fossero qui.” Come reazione alla scritta “Make racists afraid again” attaccarono una bandiera con “Make Burschenschaften – le associazioni studentesche oppure goliardiche – great again.”

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Reutlingen/Münsingen, Germania: Bruciata auto di nazi

8 marzo 2017

Nella notte al 8 marzo abbiamo bruciato la carretta del nazi Florian Lampert in Ehningerstraße 67. La targa era RT XO 567.
Il porco spunta sempre di nuovo con il partito nazi Terza Via.
Con questa carretta non farà più nessuna merdata nazi.

Ovunque si rintaneranno, noi li beccheremo!
La lotta antifa deve essere condotta senza alcun compromesso!
Essere nazi vuole dire avere dei problemi!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Monaco: Incendiata ruspa della Schenk Company

10 marzo 2017

Abbiamo utilizzato la notte passata per esprimere la nostra rabbia contro la crescente rivalutazione ed espulsione nel nostro ambiente. Ecco il perché del sabotaggio dei lavori a Eschersheim dando alle fiamme una ruspa. Il terreno appartiene alla Schenk&Company specializzata nella vendita di immobili di lusso di proprietà.

Come se in questa città non ci fossero già abbastanza abitazioni ad alto prezzo. Come se in questa città non ci fosse un problema massiccio per trovare delle abitazioni abbordabili. Mentre spuntano interi quartieri con delle “gated communitys” di “ricchi”, gli affitti nelle case dei “poveri” aumentano continuamente.

La mancanza d’abitazioni non si risolve con la costruzione di case abbordabili. Non stupisce che nel capitalismo le ditte ricercano il massimo profitto ma a Francoforte, inoltre, è fallimentare anche ogni pianificazione urbana. Mentre il settore di competenza non si stanca a sottolineare che ogni progetto dovrebbe osservare una quota di abitazioni sociali, la città nel contempo vende del terreno edificabile alle ditte specializzate in immobili di lusso. Questo nel senso della concentrazione dei quartieri, per sfruttarne lo spazio ristretto. Ma quel che ne risulta è il rincaro di interi quartieri e l’allontanamento di cd punti focali sociali nelle periferie per garantire ai ben paganti un “buon vivere”. Così si creano i conflitti futuri. Con le parole della Schenk&Company:
“Focalizziamo l’attività mediatrice su delle città scelte. La ragione è che vediamo un nesso tra immobili premium, regione, spazio urbano e potenziale culturale.”

Anche noi vediamo questo potenziale. Benvenutx nello spazio urbano, qui, dove la gente sopporta tutto e di più.
Consideriamo quest’azione nel contesto della lotta comune contro l’espulsione e la ristrutturazione. Le nostre lotte locali sono punto di partenza e di cristallizzazione e con il vertice G20 ad Amburgo abbiamo la possibilità di dare un’espressione comune alle nostre lotte. Come scrivono i gruppi autonomi:
“Ma uno scontro militante non finisce ad Amburgo bensì è parte di una lotta permanente. Per noi non è determinante quanto intenso sia lo scontro di strada durante il vertice, bensì di incontrarci ancora e di riunirci a livello transnazionale per approfondire i contatti e, forse, per trovare anche un ritmo comune (…). Il vissuto comune in parte è seguito da idee e modi di vedere comuni, si creano delle amicizie e delle relazioni solidali. Amburgo in luglio sarà un altro momento per approfondire queste relazioni e per annodarne di nuove.”

Aderiamo a questo e diciamo che il vero scontro militante inizia solo dopo il vertice. A Francoforte abbiamo fatto quest’esperienza, facciamo sì, insieme, che il G20 non rimanga un evento isolato ma che diventi parte di un’esperienza collettiva che a sua volta diventi parte dei nostri quotidiani processi rivoluzionari.

Nell’azione abbiamo seguito una guida per la costruzione di un innesco che volentieri raccomandiamo alla lettura:  https://linksunten.indymedia.org/en/node/205560
Salutiamo tuttx lx combattenti vicinx e lontanx, chi ha difeso Effy 29 a Berlino, e la demo inter-quartiere a Berlino.

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Monaco: Incendiato trattore pubblicitario dex cristianx fondamentalistx

8 marzo 2017

L’otto marzo è il giorno di lotta mondiale rivoluzionario delle donne! Come segno di solidarietà con tutte le donne in lotta nel mondo è stato incendiato un trattore pubblicitario dex cristianx fondamentalistx.

Berta Cáceres, assassinata in Honduras! – Lotta allo sfruttamento dell’uomo e della natura!

Sakine Cansiz, Fidan Doğan e Leyla Saylemez assassinate a Parigi! – Lotta per la costruzione di un’alternativa allo Stato e al Capitale!

Sono due esempi di punta e la solidarietà va a tutte le sorelle che resistono e partecipano alla lotta delle donne contro l’oppressione e alla lotta rivoluzionaria, alla lotta per l’affermazione nel quotidiano patriarcale!

Nel riparo della notte fu incendiato il trattore pubblicitario di ‘GOTT.DE’ parcheggiato ai margini di una strada. Sugli affissi pubblicitari si trova pressoché tutto quello che la destra ha da offrire in quanto a temi d’odio: omofobia, sessismo, antifemminismo, aizzamento contro lx profughx e quant’altro ancora. Ragioni sufficienti per l’attacco. Purtroppo il fuoco non ha distrutto l’intero trattore ma perlomeno è abbassato su di un fianco.

Queste lotte di difesa sono solo un male necessario per rallentare il fascismo e per dare un piccolo segno di solidarietà.

Scintille che volano silenziose nella notte. Quando inizia il giorno nuovo dobbiamo continuare ad avanzare sulla via di una società liberata!  Allez!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH