Atene: Presidio antifascista in Holargos

Venerdi 18 Novembre, giusto il giorno dopo la manifestazione commemorativa del 17 Novembre, il partito fascista LAOS, che fà parte del nuovo governo di “salvezza nazionale” o “unità nazionale”, ha organizzato un dibattito per le ore 20:00 presso il municipio di Holargos. Membri dell’assemblea popolare di Holargos, e persone solidali dei vicini quartieri, si sono riuniti fuori il municipio per protestare contro i membri fascisti del nuovo governo e chiedere l’annullamento di questo incontro. Alle 18: circa, le forze di polizia che avevano già bloccato la zona, sono venute a contatto con quasi 200 persone e quasi subito si sono registarti piccoli scontri. Per più di due ore le persone hanno scandito slogan anti fascisti ed hanno cercato di impedire ai militanti fascisti di entrare nel palazzo. Verso le 21.30, spontaneamente, una marcia è partita verso la stazione del metrò di Holargos dove ha avuto termine l’azione anti fascista.

Fascisti e il Protocollo vanno mano nella mano. Merda sul Laos e Karatzaferis(presidente del LAOS). Assemblea popolare di Holargos-Papagou.

Il testo che segue è stato distribuito durante il presidio antifascista:

Niente è più lo stesso. Le illusioni cadono a pezzi ad una velocità senza precedenti. Sotto la spinta popolare (sciopero generale del 19-20 Ottobre, scontri con la polizia fuori il parlamento, striscioni politici durante le partite di calcio, le parate nazionali trasformate in proteste di rabbia), e sotto l’incontrollabile processo della crisi globale del sistema capitalista, ci è stata imposta una giunta. Ci riferiamo all’aggressiva riorganizzazione del potere borghese che mira ad imporre, con qualsiasi mezzo ed a qualsiasi costo, gli interessi del capitale nazionale ed internazionale.

Ci è stato imposto un governo di unità nazionale, con un primo ministro che è l’ex vice direttore della Banca Centrale Europea, ex governatore della Banca Nazionale di Grecia e, fino a poco tempo fà, membro del ramo europeo di Goldman and Sachs e consigliere economico ad honorem di George Papandreou. Pasok (Partito Socialista), Nea Dimokratia (partito di destra), LAOS (partito di estrema destra), Bakogianni (partito politico centrista-liberale), Federazione Greca delle Imprese (SEV), e tutti i media sono d’accordo che è venuto per il nostro bene… Continue reading Atene: Presidio antifascista in Holargos

Exarchia, Atene: Espropriazione di una filiale della catena di supermercati Sklavenitis

Sabato, 26 Novembre, un gruppo di compagni ha espropriato un supermercato della catena Sklavenitis a Charilaou Trikoupi, ad Exarchia. Dei volantini sono stati lanciati durante l’azione, leggiamo: “La loro ricchezza è il nostro sangue ” e “Espropri del Capitale ovunque”.

Gli anarchici hanno espropriato alimenti di prima necessità e li hanno poi distribuiti tra i passanti e le altre persone riunite al mercato all’aperto di via Kallidromiou. La maggior parte della gente ha reagito positivamente a questa azione ed ha preso i prodotti dai cesti.

L’unica reazione negativa è arrivata da parte di un dipedente del supermercato che, mentre i compagni se ne stavano andando, urlava “Questa è una vergogna!”. I compagni annunciano nel loro comunicato che lui e i suoi colleghi dovrebbero sapere che solo i capitalisti e i padroni dovrebbero vergognarsi, perchè loro diventano sempre più ricchi vivendo il loro “sogno” contro le persone che vivono quotidianamente l’incubo dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

fonte

Belgio: Ostenda NoBorder


Ostenda ha perso i suoi confini. La classe media si lamenta del fatto che gli “immigrati clandestini” scolorano il loro idilliaco arredo urbano e danneggiano l’immagine turistica. Vande Lanotte li definisce “complici” dei “contrabbandieri”. La “giungla” è sommersa dalla “piaga dei ratti”, da “criminali”, che rubano per combattere la fame, la sete e il freddo. Queste insignificanti paure sono valutate maggiormente che le statistiche criminali.

Cosi’ viene eretta la recinzione intorno al porto. Il sistema di video sorveglianza rinnovato. La sorveglianza aumentata. La città chiama forze di polizia da altre zone. Sono i benvenuti. Sessanta nuove squadre sono state formate. C’è denaro per questo. Più di 1.000.000 di euro per essere precisi.

La magistratura ed i politici, solitamente lenti e sordi, improvvisamente cercano di correre più veloci dei terribili eventi. Le prossime elezioni locali fanno di ogni uomo politico un’eroe coraggioso. Liberali, socialisti, fiammingo-nazionalisti e cristiano-democratici stanno lavorando su una nuova legge che renda ogni tentativo di “entrata illegale ” nel porto, punibile fino a due anni di reclusione.

Nel frattempo, 20 persone al giorno vengono rinchiuse per 12 ore. Per disturbo della quiete pubblica. Stazionare attorno la zona del porto è diventato un reato. Essere senza tetto è diventato un crimine. Il sindaco ha annunciato che “non ci sarebbe più divertimento” per i profughi nel venire ad Ostenda.

… non ci sarebbe più divertimento…

Centinaia di persone sopportano le notti invernali nella giungla. Anche minori. Il più giovane ha appena nove anni. Stanno controllando le generalità presso i centri di distribuzione del cibo e dei vestiti.

Un deposito è stato chiuso.Un rifugio per senzatetto è stato chiuso con la scusa di essere un pericolo d’incendio. Il consiglio comunale è attivo nell’ostacolare ogni iniziativa di solidarietà che non possa essere venduto come servizio politico. Il presidente del consiglio comunale Tommelein ha dichiarato essere lui stesso un’assoluto avversario dell’aiuto umanitario e dei centri di asilo in città, perchè incoraggerebbe i barboni ancor di più.

… non ci sarebbe più divertimento…

Coloro che scalano la recinzione rischiano un’accusa. Coloro che fanno l’attraversata, rischiano la vita.

La repressione non risolverà nulla. Aumenterà solo il risentimento. Quando la Francia chiuse il centro per rifugiati di Sangatte, la gente cominciò a dormire fra i cespugli.Una volta che Ostenda viene trasformata in una prigione, dove la prossima? Ostenda si rivolge a Bruxelles. Bruxelles si rivolge all’Europa. L’Europa si rivolge verso i paesi d’origine. Tutti deplorano la miseria, delegano le loro responsabilità, contano impauriti i loro soldi.

Ma povera piccola Ostenda, con i rifugiati che cercano di passare il confine. Poveri piccoli rifugiati.

Senza confini, Ostenda NoBorder è un movimento di individui. Noi non affidiamo la libertà, l’uguaglianza e la solidarietà alle istituzioni o alle organizzazioni. Se nessuno prende la parola, il mondo intero tace. Vuoi aiutare? Donare? Dimostrare il tuo supporto?…

onbegrensdoostende@yahoo.com

fonte: bxl.indymedia.org / traduzione dall’inglese

Barcellona, 17-20 Novembre 2011: Comunicato della Insurrezione Antiautoritaria d’Azione/Federazione Anarchica Informale (Catalogna, Spagna)

Ci siamo sempre chiesti perché nello stato spagnolo la strategia di una federazione internazionale unificata non sia stata proposta. Piuttosto che aspettare e continuare a far domande, abbiamo fatto un piccolo passo.

Dopo circa un anno di piccole azioni anonime di sabotaggio, fallimenti, e piccole vittorie, abbiamo deciso di approcciarci all’Anarchia da un’altra prospettiva, infatti abbiamo deciso di far parte della Federazione Anarchica Informale e del Fronte Rivoluzionario Internazionale. Vogliamo sperimentare quel sentimento che viene con il partecipare a questo processo, studiare nuove forme di comprensione dell’Acracia e partecipare in tutti i campi di lotta. L’anarchismo è un movimento di liberazione, un’arma di lotta, una forma di vita e/o azione, o almeno molti la intendono cosi. Vogliamo avere l’opportunità di avere un ruolo cruciale nella guerra sociale e nell’iniziare nuove pratiche quotidiane, e saremo risoluti. Come anche, intendiamo “aprire la scatola” o far emergere dall’autocritica nuove forme di azione diretta e dar vita ad un’organizzazione informale, orizzontale e combattente. Crediamo nell’antiautoritarismo, nell’acracia e in una forte prassi anarchica, come anche nella riproduzione costante dei sabotaggi, boicotaggi e attacchi che mettono in pericolo e possono svalutare i progetti del capitale ed esso stesso. Anche in questa forma di lotta scegliamo e accettiamo l’attacco diretto contro il nazi-fascismo; nella lotta contro l’autorità e il sistema, il potente attacco contro il nazi-fascismo è un altro fronte, e la lotta diretta e dal basso per distruggere chi si crede razialmente o politicamente superiore rispetto al resto rimane fondamentale. Cerchiamo la creazione di una situazione continua di tensione e di conflittualità contro il potere.

“Dinnanzi ad un sistema di controllo e dominio, solo la lotta combattente può prevalere” Continue reading Barcellona, 17-20 Novembre 2011: Comunicato della Insurrezione Antiautoritaria d’Azione/Federazione Anarchica Informale (Catalogna, Spagna)

Atene: Incontro sul movimento Occupy negli Stati Uniti

Quali sono le prospettive?

 Incontro e dibattito: Venerdi, 25 Novembre, alle 18.30
in Patission 61 & Skaramaga squat

Una valutazione del movimento Occupy. Due compagni “americani” presenteranno un’analisi del movimento statunitense nel corso degli ultimi due mesi, la sua breve storia e le sue carenze, suggerimenti con il fine di aumentare il suo potenziale, dovrebbe abbandonare del tutto la pretesa di “democrazia” e muoversi per una strategia d’azione che romperà questo paradigma totalitario.

   pat61.squat.gr

Atene: Aggiornamento sul caso di Lotta Rivoluzionaria (14/11/11)

5° giorno del processo contro Lotta Rivoluzionaria (Lunedi, 14/11/11)

Avete intenzione di avere un processo con dei testimoni o con la prova dello scenario dell’Antiterrorismo?

Questa è essenzialmente la domanda dinnanzi al tribunale antiterrorista di Koridallos, prima dell’inizio dell’udienza con l’esame dei testimoni dell’accusa. Legalmente, questa domanda prende la forma di una disputa da parte della difesa con l’esame di testimoni come Kostandinos Papathanasiou, agente di polizia, capo del 1 dipartimento di sicurezza interna del Management and Facing of special crimes (DAEEB) nome formale dell’infame Antiterrorismo.

Cercheremo di spiegare il più semplicementepsosibile la sostanza di ciò, al fine di far capire anche a tutti quelli che non sono conoscitori della legge.

Il codice penale, -non solo quello esistente, ma anche quello prima del 1950- vieta di esaminare come testimone chiunque sia stato coinvolto negli interrogatori per il caso in questione. Questa è una grande protezione dei diritti dell’accusato, perché queste precise persone sono a conoscenza del caso e hanno formato, in un primo grado o altro, il contesto nel quale questo caso va in tribunale per essere processato. Dunque, viene considerato dall’inizio che questi non sono testimoni disponibili, ma hanno un’opinione sul caso e sugli accusati (non importa se a favore o no). Oltre alle opinioni che hanno, molte volte hanno un interesse personale dal risvolto del processo in accordo al contesto che essi stessi, attivi negli interrogatori o nelle fasi preliminari, hanno creato. Un/una poliziotto/a, per esempio, non vuole un caso dove la sua “montatura” si dimostra un fiasco ed ecco perchè come testimoni agiranno con pregiudizio per i casi delle loro “montature”. Come piccola garanzia, l’articolo 211 del codice penale vieta ai testimoni che hanno svolto interrogatori o fasi preliminari nel caso, di testimoniare. C’è, attualmente, una legge che vieta anche ai segretari delle fasi preliminari di testimoniare, oltre alle persone che hanno la responsabilità della “montatura” di un caso, come il poliziotto in questione.

Vediamo, quindi, qualcosa sul poliziotto in questione, come descritto dai numerosi dettagli degli avvocati difensivi.

M. Daliani ha presentato il contesto legale sul quale poggiano le obiezioni della difesa. L’articolo 211 del codice penale vieta ai testimoni di testimoniare se hanno fatto interrogatori, perché sospetti di pregiudizio e difesa degli interessi vengono fuori, l’articolo 33 del codice penale definisce chi sono quelli che svolgono interrogatori preliminari, definendo chiaramente che essi sono tutte le azioni avvenute nel contesto degli interrogatori preliminari. Solo l’interrogatore preliminare ha conoscenza del fascicolo del processo, mentre gli estranei ad esso non hanno diritto di conoscere (quindi, la conoscenza di Papathanasakis è una conoscenza da interrogatorio preliminare). Esso è iniziato al Department of criminal prosecution against life al GADA (stazione centrale di polizia di Atene), dopo la morte di Lambros Foundas, mentre il giorno dopo già il 1 dipartimento del terrorismo interno del DAEEB era attivo, capo del quale è Papathanasakis. Questo è mostrato chiaramente dai timbri sui documenti ufficiali. Papathanasakis ha riunito tutto il materiale, ha dato l’ordine alla scientifica analizzare diverse prove, ha chiesto l’abolizione della riservatezza di alcune linee telefoniche, ha informato l’interrogatore, ha firmato l’intero elenco dei risultati quando il fascicolo del processo è stato trasferito al pubblico ministero. Lui stesso ha dato una testimonianza preliminare nella quale non ha nessuna prova, comunque ha proseguito la valutazione di tutto il materiale. Inoltre ha testimoniato alla corte d’appello speciale, dove ha chiesto di usare i suoi appunti in modo da non dimenticare nulla. Lui sembra avere una conoscenza dettagliata, perché è stato interrogatore preliminare e capo del dipartimento che l’ha fatto. Per ciò, lui ha interesse nel dire che la sua versione è quella giusta. E’ da notare che lui è l’unico dei testimoni dell’accusa che si riferisce ad alcuni accusati, come Stathopoulos. Ecco perché dovrebbe essere escluso. Continue reading Atene: Aggiornamento sul caso di Lotta Rivoluzionaria (14/11/11)

Salonicco: Due eventi di solidarietà per Rami Syrianos

2 EVENTI DI SOLIDARIETÀ
per i compagni incarcerati

Martedì 22 novembre 2011 – ore 20.00

Cucina compagna “Mangia il ricco! (o almeno mordilo un po)”
Delta squat, via Egnatias, 13 (fermata del bus Colombou)

Martedì 29 novembre 2011 – ore 20.00

 Trattoria italiana: pasta, antipasti e stuzzichini, pizza
Orfanotrofio squat, via Lambraki, 186 (Ano Toumpa)

Il ricavato servirà per le spese giudiziarie dell’ anarchico Rami Syrianos, che andrà a processo il 5 dicembre 2011 per espropriazione di denaro ai danni dell’ ODDY, curatori delle proprieta’ confiscate.

Nota: La ODDY, agenzia pubblica di gestione dei beni, effettua una vasta gamma di aste ed è responsabile per la liquidazione di auto, moto e molti altri beni sequestrati dalla polizia e dai doganieri.

fonte: athens.indymedia.org

Atene: Aggiornamento sul caso di Lotta Rivoluzionaria (9/11/11)

giorno del processo contro Lotta Rivoluzionaria (Mercoledi, 9/11/11)

Iniziata l’udienza il presidente ha annunciato il rifiuto di entrambe le richieste presentate nell’udienza precedente. Il trasferimento del processo in un’aula della corte d’appello, ha detto, non può avvenire, perché non c’è un’aula disponibile per il tempo che si presume occuperà il processo. La corte ha evitato di ripetere l’opinione provocatoria del pubblico ministero riguardo alle misure di sicurezza e ai rischi e si è limitata ad un motivo formale, che ovviamente, se ci fosse stata la volontà, sarebbe stato superato. Come se non riuscissero a trovare un’aula. La videoregistrazione del processo non può avvenire, ha detto il presidente, perché ufficialmente non ci sono infrastrutture e personale per le mansioni di segreteria. Questa decisione era prevista. Riguardo alla possibilità di registrare da parte degli accusati e degli avvocati per uso personale, il presidente ha detto che ci sarà tolleranza.

Dopo ciò, la discussione è proseguita in merito all’obiezione di non giurisdizione della corte, a causa del carattere politico delle accuse, con le dichiarazioni dell’avvocato Dafni Vagianou e Pola Roupa oltre alla lettura della dichiarazione dell’assente, per motivi di salute, Kostas Gournas.

Dovremmo sorpassare l’assoggettamento nel discorso politico che impone la depoliticizzazione delle azioni considerate come terrorismo ha chiesto D. Vagianou, facendo un’estesa analisi teorica, nella quale ha combinato elementi politici, storici e della teoria della giustizia. Lotta Rivoluzionaria, ha detto, inizia la sua azione al margine di un periodo, il 2003. Sono precedenti l’attacco alle torri gemelle a New york, la guerra criminale in Iraq e l’inizio della “guerra al terrorismo” fatta da Bush. Il periodo, come a dire, dove si è presentata la crisi della globalizzazione di un sistema che oggi affronta la sua crisi più profonda. Un periodo che è stato segnato, anche, dalla rivolta dei giovani nel Dicembre 2008, i quali, mentre l’albero di natale bruciava, scrivevano “buona crisi e felice nuova paura”.

L’avvocato si è riferito non solo al carattere politico delle azioni di Lotta Rivoluzionaria, ma anche al carattere politico delle reazioni dei suoi oppositori, come la taglia da parte della superpotenza americana o l’idea che con un attacco riuscito a Citibank crollerebbe l’economia.

Ha fatto riferimento alla rivendicazione di responsabilità politica degli accusati, senza alcuna prova a loro carico, mirando alla continuazione della loro esistenza politica in prigione. Come anche le analisi di Lotta Rivoluzionaria riguardo le crisi e il suo carattere di classe, che costituisce un contributo teorico ad una discussione più generale che sta avendo luogo, ciò costituisce un’altra prova del carattere politico dell’organizzazione.

Dopo, D. Vagianou ha fatto una estesa analisi del corsos torico del significato di reato politico nella giurisprudenza, dal post rivoluzione francese, quando il tentativo di occupazione del potere eraancora considerato un obiettivo nobile, fino ad oggi dove sta accadendo una violenza depoliticizzazione delel organizzazioni e delle azioni di violenza politica.

Ha fatto anche riferimento al regime speciale affrontato dai comunisti per un intero periodo storico, dalla fine della seconda guerra mondiale al 1974, e ha presentato i confronti di questo periodo con quello della “guerra al terrorismo”. Continue reading Atene: Aggiornamento sul caso di Lotta Rivoluzionaria (9/11/11)

Atene: Ali Mohammed Rasul rilasciato dal carcere minorile

Dopo numerosi interventi di solidarietà e di assistenza legale, il dodicenne immigrato Ali Mohammed Rasul, arrestato mentre frugava nella spazzatura il 5 Ottobre ed imprigionato nel carcere minorile di Amygdaleza, e’ finalmente stato rilasciato ed e’ in possesso di documenti regolari. Il passo successivo e’ il ricongiungimento familiare visto che i genitori sono attualmente in Germania.

fonte: athens.indymedia.org

Atene: Continuano gli espropri dei supermercati

Altri due espropri di supermercati sono stati realizzati in due diversi quartieri di Atene. Intorno alle ore 18 un gruppo di persone ha espropriato beni di prima necessità da un supermercato in via Soultani, nel quartiere di Exarchia. Un altro gruppo di compagni ha espropriato stamattina un supermercato nel quartiere di Galatsi. I beni espropriati sono stati distribuiti tra le persone che stavano al mercato popolare all’aperto, vicino al supermercato. Come viene detto nel comunicato che è stato distribuito durante quest’azione diretta a Galatsi:

“La bancarotta non è un’immagine alla televisione.
Le coscienze nascono attraverso gli attacchi ai padroni
Espropriazione ora!”

trad. Cenere

Grecia: Aggiornamento da prigioni e tribunali

Aggiornamenti carcerari e azione diretta

Attacco incendiario ad Atene, Grecia

Poco dopo le 22.55 del 14/11, un ordigno incendiario artigianale fatto di bombole di gas è esploso nella sede politica del Ministero degli Esterni, Mariliza Xenogianakapoulou.

Ignoti sono riusciti a entrare nell’edificio a Solonos street, andare al 4° piano dove c’è l’ufficio e piazzare l’ordigno fuori l’ingresso.

L’ordigno è esploso causando danni alla porta e al corridoio.

Rifiutata la richiesta di rilascio per Stella Antoniou

Le autorità giudiziarie hanno deciso di rifiutare la richiesta di rilascio per Stella Antoniou ignorando platealmente le sue condizioni di salute e ovviamente la mancanza di prove, dimostrando ancora una volta che i verdetti sono prestabiliti.

Il compagno Babis Tsilianidis in isolamento

Oggi il compagno Babis Tsilianidis è stato trasferito alla prigione di Diavata dopo essersi presentato stamattina agli investigatori del dipartimento giudiziario di Salonicco per un caso sconosciuto. A seguito del suo ingresso nella prigione e mentre andava incontro alla perquisizione corporale, ovviamente si è rifiutato di togliersi gli slip. La direzione carceraria lo ha spedito subito nelle celle di punizione della prigione di Diavata.

Questo incidente specifico è stato ripetuto qualche giorno fa dai compagni G. Polydoros, D. Bolano e R. Syrianos che sono in isolamento rispettivamente nelle prigioni di Halkida, Trikala e Diavata.

Appello 16/11/11 al tribunale di Salonicco ore 10.00

Udienze in calendario per alcuni/e prigionieri/e

14 novembre : Continua il processo a Lotta Rivoluzionaria nel tribunale dentro la prigione di Koridallos ad Atene.

15 novembre : Continua il processo a Maria Eoconomou, Alexandros Kosivas, Venos Polykretis, e Michalis Traikapis a Halkida.

5 dicembre : Inizio del processo a Rami Syrianos e al coimputato K.S. a Salonicco.

7 dicembre : Udienza alla Corte Suprema di Atene per esaminare la richiesta di sospensione della pena per Panayiotis Masouras e Konstantina Karakatsani. L’udienza precedente di Masouras è stata rinviata dopo soli 10 minuti a causa di piccoli errori burocratici.

12 dicembre : Inizio del processo finale (speriamo) di Simos Seisidis.

14 Dicembre : Inizio del secondo processo alla Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Gli accusati saranno i membri della CCF Damiano Bolano, Giorgos Nikolopoulos, Michalis Nikilopoulos, e Christos Tsakalos, e affronteranno le stesse accuse rivolte agli accusati nel primo processo alla Cospirazione che si è concluso a luglio: l’attacco esplosivo contro il Ministero di Macedonia-Tracia, la casa dell’ex vice-ministro dell’interno Panayiotis Hinofotis, e la casa deputato del PASOK Louka Katseli e Gerasimos Arsenis.

trad. Cenere / fonti: act for freedom now, this is our job

Aigio, Grecia: Povertà, miseria e case bruciate “per caso”

Il 3 Novembre ad Aigio,una cittadina a nord-est di Patrasso, delle fecce sconosciute (probabilmente dei neo-nazi) hanno bruciato le case di decine di immigrati. Poco prima delle 02.00, alcune baraccopoli nelle vie Farazouli e Platonos, note come “baracche Rodopoulou” sono state avvolte dalle fiamme. Quasi 30 immigrati abitavano li’ (ironia della sorte sono conosciuti per avere i documenti). Il fuoco ha completamente bruciato queste baracche. Almeno 3 immigrati residenti hanno riportato ustioni e sono stati trasferiti all’ospedale della città. Ora decine di immigrati sono rimasti senza casa, senza cibo e molti di loro con pochi abiti, etc. Molti abitanti locali hanno offerto loro un’aiuto.

Il seguente testo è stato distribuito dagli anarchici riguardo l’attacco incendiario.

Spieghiamo le cose fin dall’inizio. L’11 Maggio dei fascisti organizzati hanno gettato una bomba artigianale (fatta di bombole di gas da campeggio) in una baracca affittata da degli immigrati pakistani, nei pressi del campo sportivo della città di Aigio.

I fascisti non sono riusciti a dar fuoco alla baracca ma il quartiere, e gli immigrati, furono terrorizzati dall’esplosione. Inoltre, i fascisti hanno distribuito dei volantini con il logo Chrissi Avgi (Alba d’Oro) per rendere nota la loro presenza nella zona.

Dopo tutto questo è ovvio chi ha appiccato il fuoco che ha bruciato la stessa casa nella notte del 3 Novembre. Non è stato un’incidente (alcuni giorni prima dell’incendio è stato lanciato un razzo nel cortile della casa) ma il terzo attacco fascista. Queste persone dormono ora nel cortile della casa bruciata; il loro unico riparo dal freddo sono delle coperte e dei vestiti donati da alcuni di noi,cittadini solidali.

Per noi la solidarietà con gli immigrati non è una questione di umanità. E’ una questione di classe sociale; la solidarietà che viene applicata tra gli oppressi e i poveri, all’interno di una condizione sociale che impone il silenzio, il consenso ai piani dello Stato, la diffamazione di tutte le resistenze sociali da parte del sistema politico attraverso i mass media.

Sempre più spesso c’è chi capisce che la retorica della “salvezza della patria” e “dell’unità nazionale” ha il solo scopo di nascondere il fatto che lo Stato e ogni governo in carica (di cooperazione, di “salvezza nazionale” o come lo si voglia chiamare) sono stati, sono e saranno sempre al lavoro per servire gli scopi dei datori di lavoro.

L’unica missione nazionale è il salvataggio delle banche, il ripristino della redditività del business e la realizzazione di esperimenti per lo sfruttamento più brutale dei lavoratori da parte dei padroni, greci o stranieri. Alla fine della giornata, in Grecia c’è la realizzazione di un’esperimento politico-economico che viene utilizzato dai potenti anche come una minaccia verso gli altri lavoratori in Europa che sono “cattivi” e “stravaganti”. I padroni, mentre fanno questo tipo di attacco, misurano le reazioni, le forze e le tattiche ora che il gioco è cominciato in tutto il mondo.

Ma non è necessario andare lontano per vedere questo. L’impoverimento imposto ai lavoratori del paese, insieme con la privatizzazione,fa assomigliare sempre più la figura dei lavoratori poveri, dei disoccupati e dei pensionati a quella dell’immigrato. Le decine di migliaia di famiglie povere senza elettricità, salari da fame, un milione di persone senza lavoro, il furto attraverso la tassazione, le tassa pro-capite, lo stato di polizia non concedono interpretazioni. Dobbiamo resistere ad ogni tentativo di quelli “in alto” di convincerci che condividiamo gli stessi loro interessi.

Dobbiamo sradicare ogni visione nazionalista per cui i nostri fratelli e sorelle di classe -gli immigrati- ci vengono mostrati come nemici.

Di fronte a tutti questi fatti, lo Stato e il dominio impongono un’apatia sociale generalizzata, l’individualizzazione, la guerra del “tutti contro tutti”, il cannibalismo sociale, la sottomissione e ruoli sociali prestabiliti. Attraverso la nostra azione quotidiana, noi “dal basso” dobbiamo creare delle comunità di lotta che promuovano i valori della resistenza, dell’auto-organizzazione e della solidarietà.

La nostra battaglia infatti non è nelle mani di “esperti” o lacchè dei boss. Attraverso assemblee, di quartiere o di piazza, di disoccupati, lavoratori, immigrati, studenti universitari e delle scuole secondarie, pensionati, dobbiamo connetterci e interagire attraverso l’auto-organizzazione, lo sviluppo di lotte sia nella forma che nel contesto.

Le nostre armi sono gli scioperi, le occupazioni, le manifestazioni. La negazione sociale dei pagamenti “dal basso”; perchè ci rifiutiamo di pagare la loro crisi cosi’ come ci rifiutiamo di pagare per diritti sociali che ci appartengono.

Resistenza, solidarietà e auto-organizzazione in tutto il mondo
Lotte comuni tra popolazione locale e immigrati
Solidarietà sociale e di classe contro la paura,
il razzismo e il cannibalismo sociale

Espellere i fascisti e il capitale

fonte: athens.indymedia.org
altre foto qui

Atene: Scacciamo la “spazzatura umana”

Qui’ evidenziamo alcuni dei più recenti attacchi contro le parti più vulnerabili della società greca. Questi sono solo alcuni dei casi che si verificano quotidianamente nella città di Atene, la culla della “cultura e della democrazia”, come la definiscono gli agenti di viaggio. Una guerra è stata dichiarata contro poveri, immigrati, tossicodipendenti e senzatetto ed ogni giorno si fa più acuta ed intensa. Gli apparati del comune, dei gruppi statali e parastatali, in collaborazione, applicano le loro misure repressive per mantenere le strade pulite dai “rifiuti umani”.

Martedì 8 Novembre, attorno alle 13.00, una squadra della polizia anti-sommossa (MAT), in collaborazione con le forze della polizia municipale di Atene, hanno attaccato decine di venditori ambulanti immigrati fuori la centrale Facoltà di Giurisprudenza (Nomiki). Le forze di repressione, sotto gli ordini del sindaco di Atene, Giorgios Kaminis (che è stato sostenuto come candidato dal PASOK, dalla Sinistra Democratica, dai Verdi Ecologisti e da altre forze politiche “progressiste”), hanno brutalmente picchiato gli immigrati che vendevano le loro merci in Akadimias strada. Alcuni studenti hanno allora lasciato la facoltà per protestare contro questo attacco omicida e ci sono stati piccoli scontri.

Striscione dei venditori ambulanti immigrati: NON VIVREMO COME ANIMALI DA CACCIARE

Quella stessa mattina una decina di fascisti ha attaccato la casa di un’uomo Siriano di mezza età a Neos Kosmos, non lontano dal centro di Atene. La banda fascista ha usato delle mazze per rompere le finestre della casa mentre gridava slogan razzisti contro i Curdi(!) minacciando che se non avessero lasciato il quartiere sarebbero tornati per bruciarli.

Giovedì 10 Novembre 2011, i membri dell’organizzazione neo-nazista Chrissi Avgi (Alba d’Oro) sono apparsi nel quartiere di Victoria, che dallo scorso Maggio è diventato teatro di violenza razziale contro gli immigrati, minacciando che avrebbero lanciato un’altro attacco il giorno seguente. La scusa che è stata data per questa intimidazione è stata quella che i proprietari di un caffè hanno avuto “l’audacia” di mettere insieme la bandiera greca e quella egiziana sulle loro vetrine.

Lo stesso giorno, verso le 09.25, un’operaio della nettezza urbana del comune di Atene ha aggredito un senzatetto ad Agisilaou strada n.20, nel centro della città. Come ha testimoniato un testimone oculare, l’operaio ha cominciato a spruzzare acqua da un tubo ad alta pressione contro un’uomo che dormiva dentro delle scatole di cartone. Quando la persona che ha subito l’attacco ha protestato contro questo atto inumano, l’operaio ha cominciato a urlargli maledizioni ed ha continuato a spruzzargli addosso l’acqua. Inoltre, questo lavoratore ha risposto contro la persona che ha riferito di questo attacco dicendogli: “se tu avessi dei sentimenti di umanità, porteresti quest’uomo (probabilmente ammalato di epatite) a casa tua e lo cureresti tu stesso”.

Siamo di fronte ad attacchi contro le fasce più deboli e non sono incidenti isolati, ma parte di un’operazione coordinata dai padroni e dai loro lacchè per imporre miseria e produrre morte. Nuove misure di austerità porteranno una repressione più diffusa. I fascisti al governo e le bande parastatali nelle strade faranno tutto il possibile per farci tacere e terrorizzarci. Per noi c’è solo la via di contrattaccare con qualsiasi mezzo.

SOLIDARIETÀ TRA GLI OPPRESSI
MORTE ALLO STATO E AI SUOI TIRAPIEDI

Nel video vedete un’attaco molto simile da parte
di un poliziotto bastardo nel 2010

Una fiamma di solidarietà da parte dell’O.R. CCF per i fratelli e le sorelle in Cile

Quando le sbarre della prigione bloccano le nostre mani che lanciano il fuoco dell’anarchia contro il mondo del Potere, allora le nostre parole si convertono in lime affilate per la nostra evasione.

Le armiamo con pensieri, desideri, piani segreti, nuove cospirazioni e vi inviamo il più caldo abbraccio nel nostro immaginario incontro con i compagni e le compagne d’azione di tutto il mondo.

Adesso vogliamo che la nostra voce giunga ai nostri fratelli e sorelle nel lontano Cile, a Luciano (Tortuga) processato il 22 novembre, ed a Monica, Felipe, Francisco, Omar, Carlos che saranno processati il 28 novembre per esser anarchici e nemici del Potere.

Ovviamente, non dimentichiamo Marcelo, Freddy e Juan, il cui processo è iniziato l’11 di questo mese.*

Compagni/e, anche se siete così lontani, ci sentiamo vicini a voi.

Si tratta della stessa rabbia che proviamo quando attacchiamo lo Stato, lo stesso disprezzo che mostriamo per il silenzio della moltitudine impegnata, la stessa passione che abbiamo quando stiamo lottando per l’anarchia, lo stesso odio per le carceri che vogliono mantenerci in cattività.

Lo Stato cileno e le autorità degli Stati di tutto il mondo devono sapere che nessun compagno resterà solo. Continue reading Una fiamma di solidarietà da parte dell’O.R. CCF per i fratelli e le sorelle in Cile

Indonesia: Lettera di Eat e Billy, compagni prigionieri membri della FAI Indonesiana

I prigionieri anarchici Eat e Billy sono compagni prigionieri, appartenenti alla “Lunga Vita al Luciano Tortuga” Cellula / Federazione Anarchica Informale, Sezione Indonesiana, e sono attualmente in carcerazione preventiva, avendo rivendicato l’incendio del bancomat della BRI Bank a Yogyakarta del 7 ottobre 2011, quando venne causata un’esplosione. L’azione venne dedicata in solidarietà a Luciano Tortuga, combattente anarchico ferito in Cile, ai prigionieri rivoluzionari e ai combattenti in Indonesia e in tutto il mondo, in complicità con lo scontro internazionale con il capitalismo e la gerarchia.

Nonostante le condizioni di isolamento e gli interrogatori duri e infiniti, i compagni non hanno mai cooperato o collaborato con l’apparato repressivo, e l’applicazione della legge antiterrorista non li ha spaventati. L’ondata repressiva è stata lanciata dallo stato indonesiano e dai media principali non solo contro di loro, ma anche contro spazi e individualità autonome, e si è estesa nelle continue pratiche omicide utilizzate nelle isole, ma ha fallito nell’oscurare l’evidenza: che lo stato indonesiano e le corporation attive lì sono sfruttatrici e terroriste.

Questa lettera aperta si inserisce in un continuato appello per la solidarietà internazionale contro la devastazione ambientale, la lotta indigena e anticapitalista/antistato in Indonesia, e i compagni prigionieri vogliono anche focalizzare l’attenzione su posti come Wera (Bima) dove la gente sta resistendo contro la miniera di ferro, e anche sulla situazione della rinnovata guerra sociale a Papua Ovest, visto che ribelli e studenti stanno aumentando lo scontro con la polizia, militari e la mafia Freeport McMoran Copper & Gold Inc..

Potete leggere un precedente testo (tradotto in molte lingue) riguardo alla situazione generale (c’è stata un’altra persona arrestata e poi rilasciata), oltre ad un opuscolo solidale realizzato da Actforfreedomnow/Elephant Editions.

Presto ci sarà un conto bancario per sostegno finanziario, e un appello per una specifica data-periodo di solidarietà internazionale, cosicché i compagni siano consapevoli della cosa. Comunque, la solidarietà non deve mai aspettare fino alla data di qualsiasi processo o data imposta da altri, Eat e Billy si aspettano che i compagni agiscano come hanno sempre fatto, con i loro cuori generosi e calorosi uniti nella lotta globale contro Stato e Capitale.
_

Cari compagni, con rispetto, amore e rabbia

Sono passati 35 giorni dalla nostra cattura e ci spiace scrivere una lettera così tardi visto che la nostra unica possibilità di comunicare risiede nei nostri amici e cari che ancora hanno il coraggio di incontrarci qui. Lettere dirette sono impossibili.

Siamo stati in attesa di sentire qualche notizia da voi tutti e come una grande brezza calda in questo clima di repressione, noi ancora una volta abbiamo energia e forza di sentire il suono della solidarietà rivoluzionaria e il caldo sentimento della vicinanza tra compagni, combattenti e prigionieri della libertà in tutto il mondo – soprattutto quando abbiamo avuto la possibilità di leggere un giornale che parlava della recente insurrezione a Roma, Italia, ciò ci ha dato una calda sensazione che i compagni ancora lottano per un vero cambiamento insurrezionale, e lo spirito dell’insurrezionalismo è ancora nell’aria come una luce di speranza – in questa tetra atmosfera di gabbie di repressione.

Noi abbraccimo tutti i membri della FAI nel mondo (quelli liberi e quelli prigionieri) così come i membri della CCF in Grecia, i nostri veri sentimenti calorosi e rivoluzionari a tutti voi…

Una nota triste, siamo davvero contrariati dal fatto che alcuni nostri compagni locali si siano fatti convincere a ritirarsi a causa della paura e del sensazionalismo dei media, ma passiamo oltre, visto che stiamo ancora convinti che essi abbiano le idee nei loro cuori di resistenza… che illuminino l’oscurità ancora una volta nella fiammeggiante luce della passione per la ribellione.

Calorosi abbracci e saluti a tutti i combattenti in Cile, Grecia, Portogallo, Italia, Spagna, Germania, e a tutti gli anarchici rivoluzionari che non si sono mai tirati indietro davanti alla repressione.

Saluti Rivoluzionari e Abbracci a voi tutti.

Membri della “Lunga Vita al Luciano Tortuga” Cellula / FAI Indonesiana
EAT e BILLY
_

LA PASSIONE PER LA LIBERTÀ
È PIÙ FORTE DELLA PRIGIONE

fonti: 325 —trad. Cenere

Dichiarazione di Lotta Rivoluzionaria dal cortile del tribunale speciale della prigione di Koridallos

Primo giorno del processo contro Lotta Rivoluzionaria (5 ottobre 2011)

È un dato storico (è anche riportato dai mass media) che l’attacco dello Stato contro Lotta Rivoluzionaria e i nostri arresti sono connessi all’imposizione fatta ai danni della società greca da parte della giunta della troika e del governo del PASOK, e sono associati al primo accordo di memorandum per il vassallaggio del paese all’elitpolitica, economica e transnazionale, firmato arbitrariamente dai social-fascisti del governo nello stile di un colpo di stato.

Da allora, il paese è entrato in un buio periodo di ferocia senza precedenti, da parte del Capitale e del potere politico che cerca di espropriare inesorabilmente il benessere sociale e sfruttare ferocemente il lavoro umano dei non-privilegiati. Nel mezzo della più grande crisi sistemica che oggi è scoppiata tra il capitalismo e l’economia di mercato, ha eroso le strutture politiche e sociali di rappresentanza democratica, e ha svalutato irreparabilmente le sue fondamenta sociali, la sopravvivenza del sistema politico ed economico presuppone l’eutanasia di una larga parte di popolazione.

Ciò è stato provato comunemente da molta gente, e come abbiamo detto nella nostra lettera politica alla società tramite la quale rivendichiamo la nostra responsabilità politica in merito alla nostra partecipazione a Lotta Rivoluzionaria, esso riguarda un occupazione che compete in violenza con quella nazista durante la seconda guerra mondiale, un fatto che costituisce una consapevolezza comune in questo paese. Continue reading Dichiarazione di Lotta Rivoluzionaria dal cortile del tribunale speciale della prigione di Koridallos

Atene, 12/11: Iniziativa sul decennale di Indymedia Atene

Assemblea e discussione riguardo al 10° anniversario di Indymedia Atene (Novembre 2001-Novembre 2011). Presentazione della sua storia, e discussione riguardo all’operato presente e futuro sotto condizioni di repressione allargata.

Atene, Sabato, 12 Novembre 2011, alle ore 18, al Politecnico di Atene (Patission e Stournasi streets, Exarchia)

Le resistenze si sono intensificate e organizzate per creare un mondo migliore... Leggi, informati, partecipa... 10 anni di controinformazione anticorporativa e autorganizzata: athens.indymedia.org

Indymedia :: Athens

Atene, 1 Novembre 2011: Aggiornamento sul processo di Lotta Rivoluzionaria (Giorno 3)

Con la ripetizione della procedura P. Roumeliotis (avvocato difensivo di K. Katsenos) ha esposto la sua posizione circa l’obiezione circa la vaghezza dell’ordinanza, prima che la corte comunicasse la sua decisione. Con una dettagliata e assolutamente minuziosa argomentazione, supportata dalla teoria ma anche dalle leggi, Romeliotis ha dimostrato che c’è un’assoluta nullità dell’ordine e della convocazione, perché le azioni per le quali è accusato il suo difeso non sono descritte e quindi lui non può difendersi, un fatto che – oltre agli articoli della Procedura del Codice Penale, che sono stati violati – è anche una diretta violazione dell’articolo 6 paragrafo 1 del ECHR (Convenzione Europea sui Diritti Umani), secondo la quale un accusato deve essere informato nel dettaglio riguardo alle azioni per le quali viene accusato. Nel caso particolare, abbiamo una serie di azioni nelle quali ovunque abbiamo due autori e nello stesso tempo sette accusati (tutti tranne M. Beraha) di complicità! L’accusato come può difendersi, quando non gli dite precisamente di cosa è accusato, quando lui non è coinvolto nei veri incidenti? Questi punti sono stati anche depositati per iscritto dall’avvocato.

Il pubblico ministero particolarmente apologeta e nei “dettagli” assolutamente arbitraria. Si, – ha detto – la legge 321 del Codice Penale chiede una precisa descrizione dell’azione, comunque l’ordinanza è estremamente analitica nelle sue descrizioni. Ad esempio, ha fatto riferimento al fatto che molti proiettili sono stati trovati e si è fatta un’analisi approfondita di ognuno, mentre ha solo fatto riferimento al numero! Le azioni sembrano essere state realizzate in complicità e questo è sufficiente. Ovviamente, in alcune azioni non possono davvero essere complici in sette, visti i due colpi, ma ciò comunque non simboleggia ambiguità nell’ordinanza. Ciò riguarda la base dell’accusa, che sarà giudicata nella sostanza. Sarà giudicaoa, c’è da dire, se davvero gli accusati hanno realizzato le particolari azioni.

Questa è chiaramente una posizione sofistica. Perché – per usare il suo esempio – il problema non è il tipo di proiettili, ma la relazione che ogni accusato ha con il loro possesso. E le accuse non riguardano solo i proiettili, ma anche le azioni di Lotta Rivoluzionaria e lì gli accusati sono tutti messi in un sacco, rafforzando la dottrina nazista della responsabilità collettiva, senza menzionare chi ha fatto cosa. L’opinione del pubblico ministero – ha commentato P. Roumeliotis – rafforza le nostre opinioni. Con due colpi, chi sono i complici? Ogni individuo deve avere un ruolo dedicato.

Noi ci concentriamo sui moscerini (riferendosi ai proiettili) e ingoiamo il cammello cosi com’è*, ha concluso!

Dopo, P. Roupa e N. Maziotis hanno sottolineato l’importanza del pregiudizio e dell’ipocrisia della corte, iniziando con la dichiarazione del presidente nelle precedenti udienze, che direttamente viola la prova infame dell’innocenza. Aggiungiamo il relativo dialogo:

P. Roupa: Il contenuto dell’ordinanza non è solo vago, ma semplicemente crea un’impressione. Vale a dire, quanto è stato detto prima, essa è molto analitica, semplicemente crea un’impressione. Voglio fare una domanda: riguardo ad una azione specifica, l’attacco realizzato nella zona di Goudi contro un furgone dell’antisommossa. Viene riportato lì – non dice precisamente, ma vi siete seduti e avete investigato – quanti colpi d’arma da fuoco vengono sparati, essi non sono più di cinque o sei e i tentati omicidi sono diciassette! Ciò significa, tutti i poliziotti erano dentro! Ciò è metafisico, non solo vago, ma anche un po’ metafisico. Vale a dire, vi hanno detto che un proiettile può essere sparato e uccidere tre persone! Non riguarda chi ha partecipato né quanti erano né quanti erano necessari per ogni azione nello specifico. Continue reading Atene, 1 Novembre 2011: Aggiornamento sul processo di Lotta Rivoluzionaria (Giorno 3)

Grecia: NESSUN DETENUTO È SOLO, CONTINUERETE A TROVARCI DAVANTI A VOI!

2/11 Mercoledi mattina: manifesti vengono affissi e volantini vengono distribuiti dai compagni negli ospedali Euaggelismos e Laiko riguardo alle minacce che i compagni con problemi di salute subiscono negli ospedali da parte dello staff e qualche volta anche in cooperazione con le autorità persecutrici. Il motivo è stato il comportamento vile di un “dottore” al Geniko Kratiko ospedale nei confronti di Stella Antoniou (la dottoressa si è rifiutata di visitarla a dovere e poi ha detto: “come se mi importasse di un detenuto”) più che altro in merito al suo operato. Anche Savvas Xiros, Simos Seisidis e Kostas Gournas sono stati minacciati. Molte persone hanno mostrato interesse nel leggere il volantino. Al Evaggelismos ospedale c’è stato anche uno scontro con gli impiegati riguardo ai manifesti, ma essendo in un ospedale, i compagni non si sono infastiditi. Inoltre sono stati coperti o distrutti manifesti del KKE.

CHIRURGIA – TRAPIANTO DI CORNEA

Il 2 Novembre 2011 è stato fatto al Genimatas ospedale di Atene un trapianto di cornea ad un occhio di Savvas Xiros. Savvas era stato ricoverato martedì 1 Novembre e secondo il dottore di turno doveva restare in ospedale almeno una settimana. L’operazione è riuscita, ha detto il dottore. Lo stesso dottore ha inoltre redatto una richiesta scritta per sua moglie e compagna affinché gli stesse vicina durante il ricovero visto che Savvas non è in condizione di badare a se stesso. In questo momento lui è isolato in una stanza dell’ospedale, circondato da tutti i tipi di poliziotti. Ci si aspetta che la prigione approvi la richiesta del medico per permettere alla sua compagna di stargli costantemente vicino.

trad. Cenere —fonte

Grecia: Iniziative solidali con i 4 compagni/e accusati per la rapina a Psachna (Evia)

IL CAPITALISMO E’ UNA MACCHINA DI MORTE

IL MONDO FINORA CONOSCIUTO STA FINENDO/
IL MONDO CHE ABBIAMO SOFFERTO FINO AD ORA E’ FINITO

La missione di quelli che sognano la distruzione del parlamento, l’assalto al cielo, è la rivoluzione sociale.

Libertà per gli anarchici Michalis Traikapis e Alexandros Kossivas che sono sotto processo per la rapina alla National Bank a Psachna in Evia.

Nessuna accusa per gli anarchici Venos Polykretis e Maria Economou che sono accusati per lo stesso caso.

CORTEO MOTORIZZATO E SOUNDSYSTEM 12 NOVEMBRE ORE 12

PRESIDIO AL TRIBUNALE DI CHALKIDA 15 NOVEMBRE ORE 9

Assemblea solidale con i combattenti imprigionati e perseguitati
& Compagni/e anarchici

trad. Cenere / fonte: act for freedom now

Grecia: Squallide condizioni di trasferimento per il compagno Haris Hatzimichelakis, prigioniero membro della O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco a causa di problemi di salute

Quando la paura diventa vendetta

Da molti mesi (circa da Marzo 2010) Haris Hatzimichelakis, prigioniero membro della O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco, soffre di problemi di salute che per quanto lui ci abbia provato, non possono essere trattati.

Più precisamente lui ha qualcosa che assomiglia (!) ad una cisti sottocutanea in testa. Essa è stata diagnosticata al dipartimento dermatologico dell’ospedale Sigrou di Atene. Ovviamente, questa diagnosi è stata seguita da quattro visite in questo ospedale, visto che durante le prime tre visite era stato curato erroneamente a causa dell’indifferenza mostrata dai dermatologi in ospedale e dal medico di stanza a Koridallos.

L’indifferenza per la salute dei prigionieri non termina dentro le mura delle prigioni. I dottori del Sigrou Hospital hanno accettato le istruzioni dei commissari, eseguendo esami e trattamenti mentre il prigioniero era ammanettato. Sopo dopo il suo rifiuto alla prima visita di essere esaminato sotto queste condizioni, lo hanno costretto a sottomettersi. Infine dopo qualche mese di sofferenza a Koridallos, neanche è stata fatta una diagnosi completa e accusarata e lui è stato trasferito nella prigione di Trikala.

Ma la negligenza criminale degli impiegati in prigione non finisce qui. Nella prigione di Trikala Haris Hatzimichelakis ha cercato ancora una volta di far fronte ai suoi problemi di salute. Così è riuscito dopo due settimane (!) a vedere l’unico dottore che è responsabile di circa 650 prigionieri, ed è stato deciso il suo trasferimento presso l’ospedale locale. Un trasferimento mai avvenuto; e in base ad una scorta insufficiente e ad una sicurezza scarsa, la polizia (basandosi su un documento del ministero della giustizia) ha concluso che il prigioniero deve essere trasportato in manette, sebbene dentro uno specifico mezzo di trasporto sicuro.

Ovviamente il prigioniero si è rifiutato di essere trasportato in queste condizioni inaccettabili, non solo per motivi di dignità, ma anche perché è estremamente pericoloso a causa dei minimi urti, visto che è probabile che il detenuto sbatta la testa.

Che la gente al comando capisca che i prigionieri hanno la loro dignità che intendono preservare. E dovrebbero considerare le loro prossime mosse, perchè le prigioni sono come un calderone in ebollizione e queste squallide condizioni di vita anche riguardo ai problemi di salute, possono solo rendere peggiori le cose.

trad. Cenere / fonte: act for freedom now

Atene: Espropriato un supermercato ad Exarchia

Sabato, 5 Novembre 2011, un gruppo di compagni ha espropriato un supermercato, che fa parte della catena Bazaar/Fresh Express ad Exarchia.

Beni primari e cibo sono stati espropriati e distribuiti tra la gente nel mercato aperto in Kallidromiou street.

La folla ha ricevuto con entusiasmo i carrelli pieni di spesa e subito ha accettato i prodotti con apprezzamento e gioia per l’azione.

Le loro ricchezze sono il nostro sangue.

Espropriare il Capitale ovunque.

Compagni/e

trad. Cenere / fonti: athens.indymediathisisourjob

Rete di traduzione per la controinformazione