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Salonicco: Due eventi di solidarietà per Rami Syrianos

2 EVENTI DI SOLIDARIETÀ
per i compagni incarcerati

Martedì 22 novembre 2011 – ore 20.00

Cucina compagna “Mangia il ricco! (o almeno mordilo un po)”
Delta squat, via Egnatias, 13 (fermata del bus Colombou)

Martedì 29 novembre 2011 – ore 20.00

 Trattoria italiana: pasta, antipasti e stuzzichini, pizza
Orfanotrofio squat, via Lambraki, 186 (Ano Toumpa)

Il ricavato servirà per le spese giudiziarie dell’ anarchico Rami Syrianos, che andrà a processo il 5 dicembre 2011 per espropriazione di denaro ai danni dell’ ODDY, curatori delle proprieta’ confiscate.

Nota: La ODDY, agenzia pubblica di gestione dei beni, effettua una vasta gamma di aste ed è responsabile per la liquidazione di auto, moto e molti altri beni sequestrati dalla polizia e dai doganieri.

fonte: athens.indymedia.org

Salonicco: Lo squat Delta minacciato di sgombero

LO SQUAT DELTA RIMARRÀ

NON È IN AFFITTO

A fine luglio l’ istituto didattico tecnologico Alexandro di Salonicco ha pubblicamente annunciato l’ intenzione di affittare l’ edificio situato in via Egnatia, 13. Edificio che è stato occupato da quattro anni.Abbandonato per anni, questo spazio è diventato, attraverso processi collettivi, da edificio cadente e inaccessibile a progetto libero e sociale aperto a tutti.

Il suo operare è basato su uguaglianza e solidarietà contro e lontano da ogni forma di gestione statale o privata. Le decisioni sono prese collettivamente e in modo orizzontale, in base alle nostre esigenze, desideri e possibilità.

Gli spazi liberati e le occupazioni sono la soluzione
Il problema è il capitalismo.

Stiamo attraversando un periodo di redistribuzione selvaggia della ricchezza sociale, dove meno ricchi diventano sempre più ricchi mentre crescono i poveri che diventano sempre più poveri. Volendo realizzare i loro piani atroci, continuano ad aumentare il loro arsenale giuridico e logistico, all’interno della pianificazione internazionale dei capi. Agendo con la strategia del “dividi e disciplina” lo Stato tenta di isolare coloro che lottano e resistono, stigmatizzandoli in modo da poterli reprimere facilmente.

Quando le occupazioni,
le parti sovversive della società
e chi combatte vengono attaccati,
è come se attaccassero tutti noi.

Oltre il suo effetto immediato, la repressione ha carattere “esemplare”. Il suo scopo è quello di scoraggiare chiunque tenti di resistere e chi cerca soluzioni radicali-realistiche per la propria vita. Per queste ragioni la solidarietà di classe e sociale tra gli oppressi è necessaria. Non esistono soluzioni individuali a problemi collettivi; l’ azione collettiva è la risposta.

Se non ci uniamo in una lotta comune
contro l’oppressione,
condivideremo una comune sconfitta.

fonte