Category Archives: Repressione

Atene: Aggiornamento sul caso di Lotta Rivoluzionaria (9/11/11)

giorno del processo contro Lotta Rivoluzionaria (Mercoledi, 9/11/11)

Iniziata l’udienza il presidente ha annunciato il rifiuto di entrambe le richieste presentate nell’udienza precedente. Il trasferimento del processo in un’aula della corte d’appello, ha detto, non può avvenire, perché non c’è un’aula disponibile per il tempo che si presume occuperà il processo. La corte ha evitato di ripetere l’opinione provocatoria del pubblico ministero riguardo alle misure di sicurezza e ai rischi e si è limitata ad un motivo formale, che ovviamente, se ci fosse stata la volontà, sarebbe stato superato. Come se non riuscissero a trovare un’aula. La videoregistrazione del processo non può avvenire, ha detto il presidente, perché ufficialmente non ci sono infrastrutture e personale per le mansioni di segreteria. Questa decisione era prevista. Riguardo alla possibilità di registrare da parte degli accusati e degli avvocati per uso personale, il presidente ha detto che ci sarà tolleranza.

Dopo ciò, la discussione è proseguita in merito all’obiezione di non giurisdizione della corte, a causa del carattere politico delle accuse, con le dichiarazioni dell’avvocato Dafni Vagianou e Pola Roupa oltre alla lettura della dichiarazione dell’assente, per motivi di salute, Kostas Gournas.

Dovremmo sorpassare l’assoggettamento nel discorso politico che impone la depoliticizzazione delle azioni considerate come terrorismo ha chiesto D. Vagianou, facendo un’estesa analisi teorica, nella quale ha combinato elementi politici, storici e della teoria della giustizia. Lotta Rivoluzionaria, ha detto, inizia la sua azione al margine di un periodo, il 2003. Sono precedenti l’attacco alle torri gemelle a New york, la guerra criminale in Iraq e l’inizio della “guerra al terrorismo” fatta da Bush. Il periodo, come a dire, dove si è presentata la crisi della globalizzazione di un sistema che oggi affronta la sua crisi più profonda. Un periodo che è stato segnato, anche, dalla rivolta dei giovani nel Dicembre 2008, i quali, mentre l’albero di natale bruciava, scrivevano “buona crisi e felice nuova paura”.

L’avvocato si è riferito non solo al carattere politico delle azioni di Lotta Rivoluzionaria, ma anche al carattere politico delle reazioni dei suoi oppositori, come la taglia da parte della superpotenza americana o l’idea che con un attacco riuscito a Citibank crollerebbe l’economia.

Ha fatto riferimento alla rivendicazione di responsabilità politica degli accusati, senza alcuna prova a loro carico, mirando alla continuazione della loro esistenza politica in prigione. Come anche le analisi di Lotta Rivoluzionaria riguardo le crisi e il suo carattere di classe, che costituisce un contributo teorico ad una discussione più generale che sta avendo luogo, ciò costituisce un’altra prova del carattere politico dell’organizzazione.

Dopo, D. Vagianou ha fatto una estesa analisi del corsos torico del significato di reato politico nella giurisprudenza, dal post rivoluzione francese, quando il tentativo di occupazione del potere eraancora considerato un obiettivo nobile, fino ad oggi dove sta accadendo una violenza depoliticizzazione delel organizzazioni e delle azioni di violenza politica.

Ha fatto anche riferimento al regime speciale affrontato dai comunisti per un intero periodo storico, dalla fine della seconda guerra mondiale al 1974, e ha presentato i confronti di questo periodo con quello della “guerra al terrorismo”. Continue reading Atene: Aggiornamento sul caso di Lotta Rivoluzionaria (9/11/11)

Grecia: Aggiornamento da prigioni e tribunali

Aggiornamenti carcerari e azione diretta

Attacco incendiario ad Atene, Grecia

Poco dopo le 22.55 del 14/11, un ordigno incendiario artigianale fatto di bombole di gas è esploso nella sede politica del Ministero degli Esterni, Mariliza Xenogianakapoulou.

Ignoti sono riusciti a entrare nell’edificio a Solonos street, andare al 4° piano dove c’è l’ufficio e piazzare l’ordigno fuori l’ingresso.

L’ordigno è esploso causando danni alla porta e al corridoio.

Rifiutata la richiesta di rilascio per Stella Antoniou

Le autorità giudiziarie hanno deciso di rifiutare la richiesta di rilascio per Stella Antoniou ignorando platealmente le sue condizioni di salute e ovviamente la mancanza di prove, dimostrando ancora una volta che i verdetti sono prestabiliti.

Il compagno Babis Tsilianidis in isolamento

Oggi il compagno Babis Tsilianidis è stato trasferito alla prigione di Diavata dopo essersi presentato stamattina agli investigatori del dipartimento giudiziario di Salonicco per un caso sconosciuto. A seguito del suo ingresso nella prigione e mentre andava incontro alla perquisizione corporale, ovviamente si è rifiutato di togliersi gli slip. La direzione carceraria lo ha spedito subito nelle celle di punizione della prigione di Diavata.

Questo incidente specifico è stato ripetuto qualche giorno fa dai compagni G. Polydoros, D. Bolano e R. Syrianos che sono in isolamento rispettivamente nelle prigioni di Halkida, Trikala e Diavata.

Appello 16/11/11 al tribunale di Salonicco ore 10.00

Udienze in calendario per alcuni/e prigionieri/e

14 novembre : Continua il processo a Lotta Rivoluzionaria nel tribunale dentro la prigione di Koridallos ad Atene.

15 novembre : Continua il processo a Maria Eoconomou, Alexandros Kosivas, Venos Polykretis, e Michalis Traikapis a Halkida.

5 dicembre : Inizio del processo a Rami Syrianos e al coimputato K.S. a Salonicco.

7 dicembre : Udienza alla Corte Suprema di Atene per esaminare la richiesta di sospensione della pena per Panayiotis Masouras e Konstantina Karakatsani. L’udienza precedente di Masouras è stata rinviata dopo soli 10 minuti a causa di piccoli errori burocratici.

12 dicembre : Inizio del processo finale (speriamo) di Simos Seisidis.

14 Dicembre : Inizio del secondo processo alla Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Gli accusati saranno i membri della CCF Damiano Bolano, Giorgos Nikolopoulos, Michalis Nikilopoulos, e Christos Tsakalos, e affronteranno le stesse accuse rivolte agli accusati nel primo processo alla Cospirazione che si è concluso a luglio: l’attacco esplosivo contro il Ministero di Macedonia-Tracia, la casa dell’ex vice-ministro dell’interno Panayiotis Hinofotis, e la casa deputato del PASOK Louka Katseli e Gerasimos Arsenis.

trad. Cenere / fonti: act for freedom now, this is our job

Aigio, Grecia: Povertà, miseria e case bruciate “per caso”

Il 3 Novembre ad Aigio,una cittadina a nord-est di Patrasso, delle fecce sconosciute (probabilmente dei neo-nazi) hanno bruciato le case di decine di immigrati. Poco prima delle 02.00, alcune baraccopoli nelle vie Farazouli e Platonos, note come “baracche Rodopoulou” sono state avvolte dalle fiamme. Quasi 30 immigrati abitavano li’ (ironia della sorte sono conosciuti per avere i documenti). Il fuoco ha completamente bruciato queste baracche. Almeno 3 immigrati residenti hanno riportato ustioni e sono stati trasferiti all’ospedale della città. Ora decine di immigrati sono rimasti senza casa, senza cibo e molti di loro con pochi abiti, etc. Molti abitanti locali hanno offerto loro un’aiuto.

Il seguente testo è stato distribuito dagli anarchici riguardo l’attacco incendiario.

Spieghiamo le cose fin dall’inizio. L’11 Maggio dei fascisti organizzati hanno gettato una bomba artigianale (fatta di bombole di gas da campeggio) in una baracca affittata da degli immigrati pakistani, nei pressi del campo sportivo della città di Aigio.

I fascisti non sono riusciti a dar fuoco alla baracca ma il quartiere, e gli immigrati, furono terrorizzati dall’esplosione. Inoltre, i fascisti hanno distribuito dei volantini con il logo Chrissi Avgi (Alba d’Oro) per rendere nota la loro presenza nella zona.

Dopo tutto questo è ovvio chi ha appiccato il fuoco che ha bruciato la stessa casa nella notte del 3 Novembre. Non è stato un’incidente (alcuni giorni prima dell’incendio è stato lanciato un razzo nel cortile della casa) ma il terzo attacco fascista. Queste persone dormono ora nel cortile della casa bruciata; il loro unico riparo dal freddo sono delle coperte e dei vestiti donati da alcuni di noi,cittadini solidali.

Per noi la solidarietà con gli immigrati non è una questione di umanità. E’ una questione di classe sociale; la solidarietà che viene applicata tra gli oppressi e i poveri, all’interno di una condizione sociale che impone il silenzio, il consenso ai piani dello Stato, la diffamazione di tutte le resistenze sociali da parte del sistema politico attraverso i mass media.

Sempre più spesso c’è chi capisce che la retorica della “salvezza della patria” e “dell’unità nazionale” ha il solo scopo di nascondere il fatto che lo Stato e ogni governo in carica (di cooperazione, di “salvezza nazionale” o come lo si voglia chiamare) sono stati, sono e saranno sempre al lavoro per servire gli scopi dei datori di lavoro.

L’unica missione nazionale è il salvataggio delle banche, il ripristino della redditività del business e la realizzazione di esperimenti per lo sfruttamento più brutale dei lavoratori da parte dei padroni, greci o stranieri. Alla fine della giornata, in Grecia c’è la realizzazione di un’esperimento politico-economico che viene utilizzato dai potenti anche come una minaccia verso gli altri lavoratori in Europa che sono “cattivi” e “stravaganti”. I padroni, mentre fanno questo tipo di attacco, misurano le reazioni, le forze e le tattiche ora che il gioco è cominciato in tutto il mondo.

Ma non è necessario andare lontano per vedere questo. L’impoverimento imposto ai lavoratori del paese, insieme con la privatizzazione,fa assomigliare sempre più la figura dei lavoratori poveri, dei disoccupati e dei pensionati a quella dell’immigrato. Le decine di migliaia di famiglie povere senza elettricità, salari da fame, un milione di persone senza lavoro, il furto attraverso la tassazione, le tassa pro-capite, lo stato di polizia non concedono interpretazioni. Dobbiamo resistere ad ogni tentativo di quelli “in alto” di convincerci che condividiamo gli stessi loro interessi.

Dobbiamo sradicare ogni visione nazionalista per cui i nostri fratelli e sorelle di classe -gli immigrati- ci vengono mostrati come nemici.

Di fronte a tutti questi fatti, lo Stato e il dominio impongono un’apatia sociale generalizzata, l’individualizzazione, la guerra del “tutti contro tutti”, il cannibalismo sociale, la sottomissione e ruoli sociali prestabiliti. Attraverso la nostra azione quotidiana, noi “dal basso” dobbiamo creare delle comunità di lotta che promuovano i valori della resistenza, dell’auto-organizzazione e della solidarietà.

La nostra battaglia infatti non è nelle mani di “esperti” o lacchè dei boss. Attraverso assemblee, di quartiere o di piazza, di disoccupati, lavoratori, immigrati, studenti universitari e delle scuole secondarie, pensionati, dobbiamo connetterci e interagire attraverso l’auto-organizzazione, lo sviluppo di lotte sia nella forma che nel contesto.

Le nostre armi sono gli scioperi, le occupazioni, le manifestazioni. La negazione sociale dei pagamenti “dal basso”; perchè ci rifiutiamo di pagare la loro crisi cosi’ come ci rifiutiamo di pagare per diritti sociali che ci appartengono.

Resistenza, solidarietà e auto-organizzazione in tutto il mondo
Lotte comuni tra popolazione locale e immigrati
Solidarietà sociale e di classe contro la paura,
il razzismo e il cannibalismo sociale

Espellere i fascisti e il capitale

fonte: athens.indymedia.org
altre foto qui

Atene: Scacciamo la “spazzatura umana”

Qui’ evidenziamo alcuni dei più recenti attacchi contro le parti più vulnerabili della società greca. Questi sono solo alcuni dei casi che si verificano quotidianamente nella città di Atene, la culla della “cultura e della democrazia”, come la definiscono gli agenti di viaggio. Una guerra è stata dichiarata contro poveri, immigrati, tossicodipendenti e senzatetto ed ogni giorno si fa più acuta ed intensa. Gli apparati del comune, dei gruppi statali e parastatali, in collaborazione, applicano le loro misure repressive per mantenere le strade pulite dai “rifiuti umani”.

Martedì 8 Novembre, attorno alle 13.00, una squadra della polizia anti-sommossa (MAT), in collaborazione con le forze della polizia municipale di Atene, hanno attaccato decine di venditori ambulanti immigrati fuori la centrale Facoltà di Giurisprudenza (Nomiki). Le forze di repressione, sotto gli ordini del sindaco di Atene, Giorgios Kaminis (che è stato sostenuto come candidato dal PASOK, dalla Sinistra Democratica, dai Verdi Ecologisti e da altre forze politiche “progressiste”), hanno brutalmente picchiato gli immigrati che vendevano le loro merci in Akadimias strada. Alcuni studenti hanno allora lasciato la facoltà per protestare contro questo attacco omicida e ci sono stati piccoli scontri.

Striscione dei venditori ambulanti immigrati: NON VIVREMO COME ANIMALI DA CACCIARE

Quella stessa mattina una decina di fascisti ha attaccato la casa di un’uomo Siriano di mezza età a Neos Kosmos, non lontano dal centro di Atene. La banda fascista ha usato delle mazze per rompere le finestre della casa mentre gridava slogan razzisti contro i Curdi(!) minacciando che se non avessero lasciato il quartiere sarebbero tornati per bruciarli.

Giovedì 10 Novembre 2011, i membri dell’organizzazione neo-nazista Chrissi Avgi (Alba d’Oro) sono apparsi nel quartiere di Victoria, che dallo scorso Maggio è diventato teatro di violenza razziale contro gli immigrati, minacciando che avrebbero lanciato un’altro attacco il giorno seguente. La scusa che è stata data per questa intimidazione è stata quella che i proprietari di un caffè hanno avuto “l’audacia” di mettere insieme la bandiera greca e quella egiziana sulle loro vetrine.

Lo stesso giorno, verso le 09.25, un’operaio della nettezza urbana del comune di Atene ha aggredito un senzatetto ad Agisilaou strada n.20, nel centro della città. Come ha testimoniato un testimone oculare, l’operaio ha cominciato a spruzzare acqua da un tubo ad alta pressione contro un’uomo che dormiva dentro delle scatole di cartone. Quando la persona che ha subito l’attacco ha protestato contro questo atto inumano, l’operaio ha cominciato a urlargli maledizioni ed ha continuato a spruzzargli addosso l’acqua. Inoltre, questo lavoratore ha risposto contro la persona che ha riferito di questo attacco dicendogli: “se tu avessi dei sentimenti di umanità, porteresti quest’uomo (probabilmente ammalato di epatite) a casa tua e lo cureresti tu stesso”.

Siamo di fronte ad attacchi contro le fasce più deboli e non sono incidenti isolati, ma parte di un’operazione coordinata dai padroni e dai loro lacchè per imporre miseria e produrre morte. Nuove misure di austerità porteranno una repressione più diffusa. I fascisti al governo e le bande parastatali nelle strade faranno tutto il possibile per farci tacere e terrorizzarci. Per noi c’è solo la via di contrattaccare con qualsiasi mezzo.

SOLIDARIETÀ TRA GLI OPPRESSI
MORTE ALLO STATO E AI SUOI TIRAPIEDI

Nel video vedete un’attaco molto simile da parte
di un poliziotto bastardo nel 2010

Una fiamma di solidarietà da parte dell’O.R. CCF per i fratelli e le sorelle in Cile

Quando le sbarre della prigione bloccano le nostre mani che lanciano il fuoco dell’anarchia contro il mondo del Potere, allora le nostre parole si convertono in lime affilate per la nostra evasione.

Le armiamo con pensieri, desideri, piani segreti, nuove cospirazioni e vi inviamo il più caldo abbraccio nel nostro immaginario incontro con i compagni e le compagne d’azione di tutto il mondo.

Adesso vogliamo che la nostra voce giunga ai nostri fratelli e sorelle nel lontano Cile, a Luciano (Tortuga) processato il 22 novembre, ed a Monica, Felipe, Francisco, Omar, Carlos che saranno processati il 28 novembre per esser anarchici e nemici del Potere.

Ovviamente, non dimentichiamo Marcelo, Freddy e Juan, il cui processo è iniziato l’11 di questo mese.*

Compagni/e, anche se siete così lontani, ci sentiamo vicini a voi.

Si tratta della stessa rabbia che proviamo quando attacchiamo lo Stato, lo stesso disprezzo che mostriamo per il silenzio della moltitudine impegnata, la stessa passione che abbiamo quando stiamo lottando per l’anarchia, lo stesso odio per le carceri che vogliono mantenerci in cattività.

Lo Stato cileno e le autorità degli Stati di tutto il mondo devono sapere che nessun compagno resterà solo. Continue reading Una fiamma di solidarietà da parte dell’O.R. CCF per i fratelli e le sorelle in Cile

Indonesia: Lettera di Eat e Billy, compagni prigionieri membri della FAI Indonesiana

I prigionieri anarchici Eat e Billy sono compagni prigionieri, appartenenti alla “Lunga Vita al Luciano Tortuga” Cellula / Federazione Anarchica Informale, Sezione Indonesiana, e sono attualmente in carcerazione preventiva, avendo rivendicato l’incendio del bancomat della BRI Bank a Yogyakarta del 7 ottobre 2011, quando venne causata un’esplosione. L’azione venne dedicata in solidarietà a Luciano Tortuga, combattente anarchico ferito in Cile, ai prigionieri rivoluzionari e ai combattenti in Indonesia e in tutto il mondo, in complicità con lo scontro internazionale con il capitalismo e la gerarchia.

Nonostante le condizioni di isolamento e gli interrogatori duri e infiniti, i compagni non hanno mai cooperato o collaborato con l’apparato repressivo, e l’applicazione della legge antiterrorista non li ha spaventati. L’ondata repressiva è stata lanciata dallo stato indonesiano e dai media principali non solo contro di loro, ma anche contro spazi e individualità autonome, e si è estesa nelle continue pratiche omicide utilizzate nelle isole, ma ha fallito nell’oscurare l’evidenza: che lo stato indonesiano e le corporation attive lì sono sfruttatrici e terroriste.

Questa lettera aperta si inserisce in un continuato appello per la solidarietà internazionale contro la devastazione ambientale, la lotta indigena e anticapitalista/antistato in Indonesia, e i compagni prigionieri vogliono anche focalizzare l’attenzione su posti come Wera (Bima) dove la gente sta resistendo contro la miniera di ferro, e anche sulla situazione della rinnovata guerra sociale a Papua Ovest, visto che ribelli e studenti stanno aumentando lo scontro con la polizia, militari e la mafia Freeport McMoran Copper & Gold Inc..

Potete leggere un precedente testo (tradotto in molte lingue) riguardo alla situazione generale (c’è stata un’altra persona arrestata e poi rilasciata), oltre ad un opuscolo solidale realizzato da Actforfreedomnow/Elephant Editions.

Presto ci sarà un conto bancario per sostegno finanziario, e un appello per una specifica data-periodo di solidarietà internazionale, cosicché i compagni siano consapevoli della cosa. Comunque, la solidarietà non deve mai aspettare fino alla data di qualsiasi processo o data imposta da altri, Eat e Billy si aspettano che i compagni agiscano come hanno sempre fatto, con i loro cuori generosi e calorosi uniti nella lotta globale contro Stato e Capitale.
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Cari compagni, con rispetto, amore e rabbia

Sono passati 35 giorni dalla nostra cattura e ci spiace scrivere una lettera così tardi visto che la nostra unica possibilità di comunicare risiede nei nostri amici e cari che ancora hanno il coraggio di incontrarci qui. Lettere dirette sono impossibili.

Siamo stati in attesa di sentire qualche notizia da voi tutti e come una grande brezza calda in questo clima di repressione, noi ancora una volta abbiamo energia e forza di sentire il suono della solidarietà rivoluzionaria e il caldo sentimento della vicinanza tra compagni, combattenti e prigionieri della libertà in tutto il mondo – soprattutto quando abbiamo avuto la possibilità di leggere un giornale che parlava della recente insurrezione a Roma, Italia, ciò ci ha dato una calda sensazione che i compagni ancora lottano per un vero cambiamento insurrezionale, e lo spirito dell’insurrezionalismo è ancora nell’aria come una luce di speranza – in questa tetra atmosfera di gabbie di repressione.

Noi abbraccimo tutti i membri della FAI nel mondo (quelli liberi e quelli prigionieri) così come i membri della CCF in Grecia, i nostri veri sentimenti calorosi e rivoluzionari a tutti voi…

Una nota triste, siamo davvero contrariati dal fatto che alcuni nostri compagni locali si siano fatti convincere a ritirarsi a causa della paura e del sensazionalismo dei media, ma passiamo oltre, visto che stiamo ancora convinti che essi abbiano le idee nei loro cuori di resistenza… che illuminino l’oscurità ancora una volta nella fiammeggiante luce della passione per la ribellione.

Calorosi abbracci e saluti a tutti i combattenti in Cile, Grecia, Portogallo, Italia, Spagna, Germania, e a tutti gli anarchici rivoluzionari che non si sono mai tirati indietro davanti alla repressione.

Saluti Rivoluzionari e Abbracci a voi tutti.

Membri della “Lunga Vita al Luciano Tortuga” Cellula / FAI Indonesiana
EAT e BILLY
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LA PASSIONE PER LA LIBERTÀ
È PIÙ FORTE DELLA PRIGIONE

fonti: 325 —trad. Cenere

Dichiarazione di Lotta Rivoluzionaria dal cortile del tribunale speciale della prigione di Koridallos

Primo giorno del processo contro Lotta Rivoluzionaria (5 ottobre 2011)

È un dato storico (è anche riportato dai mass media) che l’attacco dello Stato contro Lotta Rivoluzionaria e i nostri arresti sono connessi all’imposizione fatta ai danni della società greca da parte della giunta della troika e del governo del PASOK, e sono associati al primo accordo di memorandum per il vassallaggio del paese all’elitpolitica, economica e transnazionale, firmato arbitrariamente dai social-fascisti del governo nello stile di un colpo di stato.

Da allora, il paese è entrato in un buio periodo di ferocia senza precedenti, da parte del Capitale e del potere politico che cerca di espropriare inesorabilmente il benessere sociale e sfruttare ferocemente il lavoro umano dei non-privilegiati. Nel mezzo della più grande crisi sistemica che oggi è scoppiata tra il capitalismo e l’economia di mercato, ha eroso le strutture politiche e sociali di rappresentanza democratica, e ha svalutato irreparabilmente le sue fondamenta sociali, la sopravvivenza del sistema politico ed economico presuppone l’eutanasia di una larga parte di popolazione.

Ciò è stato provato comunemente da molta gente, e come abbiamo detto nella nostra lettera politica alla società tramite la quale rivendichiamo la nostra responsabilità politica in merito alla nostra partecipazione a Lotta Rivoluzionaria, esso riguarda un occupazione che compete in violenza con quella nazista durante la seconda guerra mondiale, un fatto che costituisce una consapevolezza comune in questo paese. Continue reading Dichiarazione di Lotta Rivoluzionaria dal cortile del tribunale speciale della prigione di Koridallos

Atene, 1 Novembre 2011: Aggiornamento sul processo di Lotta Rivoluzionaria (Giorno 3)

Con la ripetizione della procedura P. Roumeliotis (avvocato difensivo di K. Katsenos) ha esposto la sua posizione circa l’obiezione circa la vaghezza dell’ordinanza, prima che la corte comunicasse la sua decisione. Con una dettagliata e assolutamente minuziosa argomentazione, supportata dalla teoria ma anche dalle leggi, Romeliotis ha dimostrato che c’è un’assoluta nullità dell’ordine e della convocazione, perché le azioni per le quali è accusato il suo difeso non sono descritte e quindi lui non può difendersi, un fatto che – oltre agli articoli della Procedura del Codice Penale, che sono stati violati – è anche una diretta violazione dell’articolo 6 paragrafo 1 del ECHR (Convenzione Europea sui Diritti Umani), secondo la quale un accusato deve essere informato nel dettaglio riguardo alle azioni per le quali viene accusato. Nel caso particolare, abbiamo una serie di azioni nelle quali ovunque abbiamo due autori e nello stesso tempo sette accusati (tutti tranne M. Beraha) di complicità! L’accusato come può difendersi, quando non gli dite precisamente di cosa è accusato, quando lui non è coinvolto nei veri incidenti? Questi punti sono stati anche depositati per iscritto dall’avvocato.

Il pubblico ministero particolarmente apologeta e nei “dettagli” assolutamente arbitraria. Si, – ha detto – la legge 321 del Codice Penale chiede una precisa descrizione dell’azione, comunque l’ordinanza è estremamente analitica nelle sue descrizioni. Ad esempio, ha fatto riferimento al fatto che molti proiettili sono stati trovati e si è fatta un’analisi approfondita di ognuno, mentre ha solo fatto riferimento al numero! Le azioni sembrano essere state realizzate in complicità e questo è sufficiente. Ovviamente, in alcune azioni non possono davvero essere complici in sette, visti i due colpi, ma ciò comunque non simboleggia ambiguità nell’ordinanza. Ciò riguarda la base dell’accusa, che sarà giudicata nella sostanza. Sarà giudicaoa, c’è da dire, se davvero gli accusati hanno realizzato le particolari azioni.

Questa è chiaramente una posizione sofistica. Perché – per usare il suo esempio – il problema non è il tipo di proiettili, ma la relazione che ogni accusato ha con il loro possesso. E le accuse non riguardano solo i proiettili, ma anche le azioni di Lotta Rivoluzionaria e lì gli accusati sono tutti messi in un sacco, rafforzando la dottrina nazista della responsabilità collettiva, senza menzionare chi ha fatto cosa. L’opinione del pubblico ministero – ha commentato P. Roumeliotis – rafforza le nostre opinioni. Con due colpi, chi sono i complici? Ogni individuo deve avere un ruolo dedicato.

Noi ci concentriamo sui moscerini (riferendosi ai proiettili) e ingoiamo il cammello cosi com’è*, ha concluso!

Dopo, P. Roupa e N. Maziotis hanno sottolineato l’importanza del pregiudizio e dell’ipocrisia della corte, iniziando con la dichiarazione del presidente nelle precedenti udienze, che direttamente viola la prova infame dell’innocenza. Aggiungiamo il relativo dialogo:

P. Roupa: Il contenuto dell’ordinanza non è solo vago, ma semplicemente crea un’impressione. Vale a dire, quanto è stato detto prima, essa è molto analitica, semplicemente crea un’impressione. Voglio fare una domanda: riguardo ad una azione specifica, l’attacco realizzato nella zona di Goudi contro un furgone dell’antisommossa. Viene riportato lì – non dice precisamente, ma vi siete seduti e avete investigato – quanti colpi d’arma da fuoco vengono sparati, essi non sono più di cinque o sei e i tentati omicidi sono diciassette! Ciò significa, tutti i poliziotti erano dentro! Ciò è metafisico, non solo vago, ma anche un po’ metafisico. Vale a dire, vi hanno detto che un proiettile può essere sparato e uccidere tre persone! Non riguarda chi ha partecipato né quanti erano né quanti erano necessari per ogni azione nello specifico. Continue reading Atene, 1 Novembre 2011: Aggiornamento sul processo di Lotta Rivoluzionaria (Giorno 3)

Grecia: NESSUN DETENUTO È SOLO, CONTINUERETE A TROVARCI DAVANTI A VOI!

2/11 Mercoledi mattina: manifesti vengono affissi e volantini vengono distribuiti dai compagni negli ospedali Euaggelismos e Laiko riguardo alle minacce che i compagni con problemi di salute subiscono negli ospedali da parte dello staff e qualche volta anche in cooperazione con le autorità persecutrici. Il motivo è stato il comportamento vile di un “dottore” al Geniko Kratiko ospedale nei confronti di Stella Antoniou (la dottoressa si è rifiutata di visitarla a dovere e poi ha detto: “come se mi importasse di un detenuto”) più che altro in merito al suo operato. Anche Savvas Xiros, Simos Seisidis e Kostas Gournas sono stati minacciati. Molte persone hanno mostrato interesse nel leggere il volantino. Al Evaggelismos ospedale c’è stato anche uno scontro con gli impiegati riguardo ai manifesti, ma essendo in un ospedale, i compagni non si sono infastiditi. Inoltre sono stati coperti o distrutti manifesti del KKE.

CHIRURGIA – TRAPIANTO DI CORNEA

Il 2 Novembre 2011 è stato fatto al Genimatas ospedale di Atene un trapianto di cornea ad un occhio di Savvas Xiros. Savvas era stato ricoverato martedì 1 Novembre e secondo il dottore di turno doveva restare in ospedale almeno una settimana. L’operazione è riuscita, ha detto il dottore. Lo stesso dottore ha inoltre redatto una richiesta scritta per sua moglie e compagna affinché gli stesse vicina durante il ricovero visto che Savvas non è in condizione di badare a se stesso. In questo momento lui è isolato in una stanza dell’ospedale, circondato da tutti i tipi di poliziotti. Ci si aspetta che la prigione approvi la richiesta del medico per permettere alla sua compagna di stargli costantemente vicino.

trad. Cenere —fonte

Grecia: Iniziative solidali con i 4 compagni/e accusati per la rapina a Psachna (Evia)

IL CAPITALISMO E’ UNA MACCHINA DI MORTE

IL MONDO FINORA CONOSCIUTO STA FINENDO/
IL MONDO CHE ABBIAMO SOFFERTO FINO AD ORA E’ FINITO

La missione di quelli che sognano la distruzione del parlamento, l’assalto al cielo, è la rivoluzione sociale.

Libertà per gli anarchici Michalis Traikapis e Alexandros Kossivas che sono sotto processo per la rapina alla National Bank a Psachna in Evia.

Nessuna accusa per gli anarchici Venos Polykretis e Maria Economou che sono accusati per lo stesso caso.

CORTEO MOTORIZZATO E SOUNDSYSTEM 12 NOVEMBRE ORE 12

PRESIDIO AL TRIBUNALE DI CHALKIDA 15 NOVEMBRE ORE 9

Assemblea solidale con i combattenti imprigionati e perseguitati
& Compagni/e anarchici

trad. Cenere / fonte: act for freedom now

Grecia: Squallide condizioni di trasferimento per il compagno Haris Hatzimichelakis, prigioniero membro della O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco a causa di problemi di salute

Quando la paura diventa vendetta

Da molti mesi (circa da Marzo 2010) Haris Hatzimichelakis, prigioniero membro della O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco, soffre di problemi di salute che per quanto lui ci abbia provato, non possono essere trattati.

Più precisamente lui ha qualcosa che assomiglia (!) ad una cisti sottocutanea in testa. Essa è stata diagnosticata al dipartimento dermatologico dell’ospedale Sigrou di Atene. Ovviamente, questa diagnosi è stata seguita da quattro visite in questo ospedale, visto che durante le prime tre visite era stato curato erroneamente a causa dell’indifferenza mostrata dai dermatologi in ospedale e dal medico di stanza a Koridallos.

L’indifferenza per la salute dei prigionieri non termina dentro le mura delle prigioni. I dottori del Sigrou Hospital hanno accettato le istruzioni dei commissari, eseguendo esami e trattamenti mentre il prigioniero era ammanettato. Sopo dopo il suo rifiuto alla prima visita di essere esaminato sotto queste condizioni, lo hanno costretto a sottomettersi. Infine dopo qualche mese di sofferenza a Koridallos, neanche è stata fatta una diagnosi completa e accusarata e lui è stato trasferito nella prigione di Trikala.

Ma la negligenza criminale degli impiegati in prigione non finisce qui. Nella prigione di Trikala Haris Hatzimichelakis ha cercato ancora una volta di far fronte ai suoi problemi di salute. Così è riuscito dopo due settimane (!) a vedere l’unico dottore che è responsabile di circa 650 prigionieri, ed è stato deciso il suo trasferimento presso l’ospedale locale. Un trasferimento mai avvenuto; e in base ad una scorta insufficiente e ad una sicurezza scarsa, la polizia (basandosi su un documento del ministero della giustizia) ha concluso che il prigioniero deve essere trasportato in manette, sebbene dentro uno specifico mezzo di trasporto sicuro.

Ovviamente il prigioniero si è rifiutato di essere trasportato in queste condizioni inaccettabili, non solo per motivi di dignità, ma anche perché è estremamente pericoloso a causa dei minimi urti, visto che è probabile che il detenuto sbatta la testa.

Che la gente al comando capisca che i prigionieri hanno la loro dignità che intendono preservare. E dovrebbero considerare le loro prossime mosse, perchè le prigioni sono come un calderone in ebollizione e queste squallide condizioni di vita anche riguardo ai problemi di salute, possono solo rendere peggiori le cose.

trad. Cenere / fonte: act for freedom now

Grecia: Altri aggiornamenti sui processi contro anarchici

6 Novembre 2011

Il processo a Lotta Rivoluzionaria è iniziato il 5 Ottobre, e le udienze sono state circa una a settimana (aggiornamenti in inglese si trovano su act for freedom now). L’unica cosa che non è stata ben riportata è il fatto che Kostas Katsenos, sul quale c’era un mandato di cattura dal 2010 con l’accusa di appartenenza al gruppo, si è consegnato alle autorità in presenza del suo avvocato poco prima dell’inizio del processo. Ricorderete che le tre persone che hanno rivelato la propria appartenenza al gruppo – Kostas Gournas, Nikos Maziotis, e Panayiota Roupa (più il piccolo Lambros Victor, figlio di Maziotis e Roupa nato in prigione nel Luglio 2010) – sono stati rilasciate fino alla conclusione del processo visto che hanno scontato il limite di 18 mesi senza essere condannati. Questa è una situazione unica a livello globale, visto che non abbiamo mai sentito di membri riconosciuti di un gruppo armato rilasciati su condizione, ma non è altro che un tentativo dello stato greco di sembrare più democratico e giusto. In ogni caso, è uno sviluppo abbastanza sorprendente, specialmente visto il caso di Haris Hatzimichelakis, che non è stato rilasciato dopo aver scontato i 18 mesi ma è stato invece accusato di altri reati.

Il processo ai quattro compagni accusati di una rapina in banca a Psachna a Settembre 2010 è iniziato ad Halkida il 18 ottobre. Due dei compagni – Alexandros Kossivas e Michalis Traikapis – sono stati in carcerazione preprocesso fin dal loro arresto, e sono stati trasferiti alla prigione di Halkida il giorno prima dell’inizio del processo. Gli altri due – Maria Economou e Venos Polykretis – sono stati rilasciati su condizione. Il processo non sta avanzando molto a causa dello sciopero nazionale degli avvocati. Le udienze sono già state rinviate due volte, e il processo dovrebbe riprendere il 15 novembre. Un corteo motorizzato sarà fatto ad Atene il 12 novembre per informare sul caso (qui la locandina dell’evento).

Il processo al compagno Rami Syrianos, che ha rivendicato la rapina ad un’asta di veicoli il 31 Gennaio 2011, inizierà il 5 Dicembre a Salonicco. Il compagno K.S., arrestato lo stesso giorno di Syrianos con l’accusa di essere suo complice e rilasciato due giorni dopo visto che alcuni testimoni hanno detto di averlo visto altrove nel tempo stesso della rapina, è stato comunque convocato per affrontare il processo insieme a Syrianos.

A metà Dicembre, inizierà il processo finale (speriamo) di Simos Seisidis. Il processo riguarda un incidente avvenuto due anni fa, quando qualcuno disarmò un agente della Guardia Speciale che stava sorvegliando l’abitazione di un giudice della Corte Suprema – un certo Kedikoglou. L’arma automatica sottratta non fu mai trovata, così le autorità stanno accusando Seisidis del crimine visto che è successo nel suo periodo di latitanza.

Due settimane fa, il compagno Michalis O. è stato rilasciato su condizione dopo essere stato arrestato ad Exarchia il 5 settembre con l’accusa di aver gettato molotov contro le unità antisommossa.

fonte: This Is Our Job / trad. Cenere

Grecia: Aggiornamenti sul caso della Cospirazione delle Cellule di Fuoco

Nuova accusa contro i membri della R.O. CCF
e l’anarchico rivoluzionario Theofilos Mavropoulos

fonte: culmine

6 Novembre 2011

Qualche settimana fa, l’accusa a capo del caso della Cospirazione delle Cellule di Fuoco ha completato i fascicoli riguardo agli accusati che saranno convocati al processo (che ancora non è stato calendarizzato) per l’invio di pacchi incendiari avvenuto l’1 Novembre 2010. Undici persone saranno processati, nove delle quali (Panayiotis Argyrou, Damiano Bolano, Olga Economidou, Haris Hatzimichelakis, Giorgos e Michalis Nikolopoulos, Giorgos Polydoros, Christos e Gerasimos Tsakalos) sono membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Gli altri due (Giorgos Karagiannidis e Alexandros Mitrousias) negano di esserne membri. Le accuse sono “formazione di un’organizzazione terrorista”, “fornitura e fabbricazione di ordigni autoprodotti e materiale esplosivo”, “possesso di ordigni e materiale esplosivo”, e “causate esplosioni con potenziale pericolo per oggetti e vite umane nelle vicinanze”.

Inoltre agli inizi di ottobre, davanti all’accusa e ai magistrati esaminatori, gli impiegati della compagnia di spedizione usata per inviare i pacchi incendiari sono stati convocati per identificare alcuni degli accusati. Nessuno degli impiegati ha riconosciuto i nostri compagni, e la dichiarazione di uno dei “testimoni chiave” contro Karagiannidis è stata piuttosto rivelatrice:

“La polizia mi ha mostrato quattro o cinque foto per vedere se riconoscevo uno di loro. Prima gli ho detto che ero incapace di riconoscere qualcuno che avevo visto per due secondi e che inoltre indossava un casco da motociclista. Mi hanno detto poi se potevo magari identificare alcune caratteristiche fisiche. Gli ho detto che non potevo, e mi hanno chiesto se alcune caratteristiche erano similari a quelle nelle foto che mi avevano mostrato. Ho detto loro che non potevo confrontare esattamente, e mi hanno risposto: “Bene, riporteremo che ci sono alcune caratteristiche simili”.

Nel frattempo, l’accusa sta preparando i fascicoli riguardo ad un altro attacco rivendicato dalla Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Non è ancora chiaro se un singolo processo riguarderà “tutti i lavori” del gruppo o se ci saranno una serie di processi con piccoli cambiamenti tra le file degli accusati. In ogni caso, le autorità stanno insistendo nell’attribuire l’appartenenza al gruppo ai quattro compagni arrestati durante l’operazione antiterrorista del 4 Dicembre 2010, tra i quali Karagiannidis e Mitrousias sono già stati condannati nel primo processo rispettivamente a 20 e 11 anni di prigione. Stella Antoniou e Costas Sakkas stanno affrontando le stesse accuse di Karagiannidis e Mitrousias, mentre Dimitris Michail e Christos Politis – arrestati lo stesso giorno come gli altri quattro e rilasciati in attesa del processo dopo aver scontato 6 mesi di prigione – non sono menzionati nel fascicolo, e l’accusa chiederà il loro proscioglimento. Le accuse a loro carico, che essi si rivelino o no membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, sono le stesse: “formazione di un’organizzazione terrorista”, “realizzazione di azioni terorriste”, ecc, così come “contraffazione” (visto che sono stati trovati falsi documenti di identità). Karagiannidis e Sakkas affrontano anche l’accusa di “essersi spacciati per autorità”, visto che sono accusati di essersi vestiti da agenti di polizia al fine di ottenere informazioni personali da passanti (alcuni studenti ammettono di averli riconosciuti) per creare documenti di identità falsi basati su informazioni di gente reale.

In più, l’infame accusa di essere “leader” della Cospirazione delle Cellule di Fuoco è stato di nuovo presentata. Ricorderete che all’inizio del 2011, anche prima che iniziato il primo processo contro il gruppo, il ruolo di leader era stato attribuito a Hatzimichelakis. Ora, l’accusa sta di nuovo ripensando alla stessa idea, ma al momento stanno proponendo tre diversi “candidati” per la “posizione”, insinuando che il “ruolo di leadership” potrebbe essere stato ricoperto da Bolano, Giorgos Nikolopoulos, Christos Tsakalos, e – perché no, da tutti e tre insieme. Un Estratto:

“Essi, insieme a Hatzimichelakis e altri sconosciuti, hanno dato vita alla Cospirazione delle Cellule di Fuoco, nella quale prendevano le decisioni e occupavano posizioni di leadership. Il loro ruolo era fondamentale e decisivo circa l’acquisizione e la fornitura di materiale e altri mezzi usati dall’organizzazione per costruire improvvisati dispositivi esplosivi con il fine di distribuirli illegalmente, l’uso e la manutenzione degli appartamenti e dei magazzini come covi e posti per conservare le armi, così come la scrittura dei comunicati dell’organizzazione e la loro diffusione su Indymedia.”

Il 7 Novembre, la Corte suprema di Atene esaminerà la richiesta di sospendere la condanna del compagno Panayiotis Masouras. La stessa richiesta era stata presentata dalla difesa dopo le condanne nel primo processo alla Cospirazione delle Cellule di Fuoco, ma era stata rifiutata all’unanimità. Secondo i resoconti, la decisione del tribunale sarà resa pubblica entro pochi giorni. La difesa di Konstantina Karakatsani presenterà la stessa richiesta ai primi di Dicembre.

Ci sono anche altre notizie divertenti. Un agente dell’unità antiterrorista che ha testimoniato al primo processo contro la Cospirazione delle Cellule di Fuoco (faceva parte della squadra di sorveglianza assegnata all’appartamento di Hatzimichelakis) è stato arrestato due settimane fa per rapina a mano armata ai danni di un agente della lotteria nel quartiere Aghios Dimitrios ad Atene. Il bottino era di 180 euro, ed è stato subito catturato dai suoi stessi colleghi.

fonte: This Is Our Job / trad. Cenere

Salonicco: Rivendicazione di due attacchi

Nelle prime ore del 14 ottobre 2011 abbiamo attaccato la Pireus Bank nella via Agiou Dimitriou, a Salonicco. Crediamo che le banche siano responsabili di gran parte della crisi e che i loro capi speculino a spese dei cittadini. Essi sono gli strozzini che legittimano quel che accade oggi.

Nelle prime ore del 29 ottobre 2011 abbiamo attaccato la chiesa di Panagia Acheiropiitos nel centro di Salonicco.

Le chiese sono aziende molto redditizie che, nei momenti peggiori, colpiscono le persone per fare soldi. Sacerdoti con jeep, mercedes e palazzi. La fortunata proprietà della Chiesa ortodossa greca è calcolata in oltre 800 proprietà e aumenta continuamente. Mentre allo stesso tempo colpisce in larga misura la vita politica di una terra.

LA LOTTA CONTRO LE IMPRESE SPECULATIVE CONTINUA…
PIÙ FORTE E PIÙ ESTREMA

SOLIDARIETÀ
al compagno anarchico Panagiotis Masouras
all’organizzazione rivoluzionaria Cospirazione delle Cellule di Fuoco
ed a tutti i prigionieri politici

Estremisti Insubordinati

Post scriptum 1: Le ostilità continuano…
Post scriptum 2: Il nostro rispetto per coloro che in prigione mantegono un atteggiamento dignitoso e forte, così continua la lotta.

fonti: a, b

“Noi non commemoriamo la resistenza con le parate, ma con le insurrezioni”

Il 26 e 27 Ottobre 2011 sono stati fatti degli interventi nelle scuole a Elliniko, Ano Glyfada e Argyroupoli (centri a sud di Atene, rinomati per il loro stampo capitalista). Gli studenti medi hanno scritto e distribuito il seguente testo contro le parate del 28 Ottobre:

Un-Due! Un-Due! Parate (o greggi) prove generali per l’esercito?

Siamo nati e cresciuti considerando le parati degli anniversari nazionali come qualcosa di scontato…COMUNQUE, le cose non stanno proprio cosi. Questo delirio nazionalista non è sempre stato fiorente. I piani del militarismo e del nazionalismo vengono fuori galla germania nazista di Hitler e dalla società fascista di Mussolini, e sono state innestate in Grecia dalla dittatura di Metaxa, mentre altri regimi totalitari (Corea del Nord, Unione Sovietica, Cuba) hanno anche stabilito delle parate al fine di modellare il morale e disciplinare gli studenti.

Le parate sono tradizionalmente contraddistinte da una forma compatta e un’apparenza uniforme (uniformi, andatura, e allineamento) e cercano di uniformare l’individualità, generando discriminazioni allo stesso tempo – ad esempio, i ragazzi marciano davanti alle ragazze, gli alti davanti ai bassi, e soprattutto gli studenti meritevoli dietro alla plebe. Infatti, solo i sei studenti del corpo d’elite di solito secondo la dossologia della chiesa ortodossa marciano sempre davanti, separati dal resto della “massa” studentesca.

La scuola, da parte sua, crea un clima di terrorismo verso gli studenti cosicché questi partecipino alle parate – visto che molti studenti ignorano che la propria partecipazione è opzionale, piuttosto che obbligatoria. Quindi, gli viene promesso, se partecipano, che le assenze verranno azzerate, o vengono minacciati, se non lo fanno. In casi estremi, la scuola minaccia gli studenti con sospensioni o espulsioni.

Ciò in definitiva indica che la scuola serve come strumento della preservazione dei metodi e delle pratiche fasciste, invece di focalizzare sulla soluzione dei problemi pratici degli studenti, come la mancanza di insegnanti e libri.

E’ ovvio che come anarchici stiamo dalla parte opposta rispetto a questa assurdità nazionalisti che difende un’istituzione che semina odio e guerra contro gli esseri umani in base a criteri nazionali e razziali.

Noi non commemoriamo la resistenza con le parate, ma con le insurrezioni.

Anarchici del sud

fonte
tradotto da Cenere

Nicosia, Cipro: Appello di solidarietà con gli immigrati in sciopero della fame

Da lunedì 24 ottobre, 52 (su 65 in totale del loro blocco) immigrati detenuti hanno cominciato uno sciopero della fame nel blocco 10 della prigione centrale. Il loro crimine: la loro residenza illegale a Cipro. Cosa chiedono: di fermare la violazione dei loro diritti primari da parte dello Stato.

Queste persone sono detenute per poter essere poi deportate, ma non sono criminali condannati. Al contrario il criminale in questo caso non può essere che lo Stato che in molti casi li detiene in carcere per un periodo maggiore dei 6 mesi che è il periodo massimo stabilito dalla direttiva 115/2008 (visto che non esiste una legge nazionale che definisce le eccezioni a questa direttiva nell’ articolo 15 paragrafo 6). Inoltre, in molti casi, non sono rispettate neanche le corrette procedure e la loro detenzione viene messa in atto senza una ordinanza di arresto.

Giovedì 20 ottobre, davanti alla propria cella nel blocco 10, un 46enne algerino ha tentato il suicidio con un rasoio. Il video del tentato suicidio è nelle mani della polizia. Quest’ uomo è sposato e padre di 2 bambini, aveva chiesto ripetutamente di ritornare nel suo Paese ma non gli è stato concesso. Per oltre 2 settimane ha rifiutato di accettare cibo e la sua disperazione ha spinto anche gli altri immigrati detenuti ad iniziare uno sciopero della fame.

Venerdì 28 ottobre, un altro detenuto ha tentato il suicidio facendo un cappio con le lenzuola ed è stato salvato all’ ultimo momento. Quest’ uomo, un siriano, è detenuto da oltre un anno e anche lui voleva ritornare al proprio Paese ma non lo deportano. Questo è un uomo che è stato detenuto per oltre un anno, violando ogni legge pertinente e non viene deportato e neppure rilasciato.

Il fatto che questa situazione ripugnante non riceve nessuna attenzione da parte dei mass media, rispecchia lo stato della nostra società che coscientemente permette di nascondere “sotto al tappeto” la questione dei residenti illegali. Lo Stato, che si sta preparando per la presidenza europea, viola i diritti umani con tutta la sua brutalità e i cittadini europeizzati rimangono indifferenti di fronte alla totale umiliazione della dignità umana, mentre sostengono la loro immagine di umanisti.

Diamo la più totale solidarietà con gli immigrati in sciopero della fame e con tutti quelli i cui diritti umani sono stati calpestati dai governi. Invitiamo tutti quelli che ancora hanno un briciolo di umanità a partecipare all’ assemblea per decidere le azioni da intraprendere, martedì (01/11) alle 18.00 sulla scalinata della scuola Faneromeni a Nicosia.

Persone in solidarietà con gli immigrati in sciopero della fame

Atene: Operazione repressiva contro il Centro Sociale e Culturale di Vyronas

Il 28 ottobre il sindaco di Vyronas (nordest di Atene), Nikos Chardalias, ha ordinato la chiusura del nuovo Centro sociale e culturale del quartiere. Da allora le forze di polizia municipale sorvegliano l’ area 24 ore su 24.

L’ iniziativa per la crezione del Centro è nata all’ inizio di ottobre allo scopo di trasformare lo spazio abbandonato “Labidona” situato nel parco di Agia Triada e che in passato funzionava come caffetteria comunale, in uno spazio sociale di solidarietà, di libera espressione e creatività. Durante questo mese, si sono realizzati vari progetti, come laboratori di arte per ragazzi, cucina collettiva, concerti e dibattiti.

http://www.youtube.com/watch?v=kpmhied-7y4&

È ovvio che le autorità locali non vogliono che lo spazio di “Labidona” continui ad essere uno spazio libero utile per le necessità degli abitanti del quartiere. Al contrario, il sindaco e la sua cricca cercano di privatizzarlo, a fini di lucro per loro e gli impresari che ci metteranno le mani sopra.

La assemblea del Centro sociale e culturale di Vyronas richiamano alla solidarietà e hanno indetto un intervento al municipio, per la giornata di oggi, lunedì 31 ottobre, alle 15.00.

Anarco-insurrezionalisti pronti a uccidere – ESCLUSIVO!?!

Culmine pubblica integralmente l’ultima perla dell’idiozia mediatica nostrana. Viene spacciato per scoop il copia-incolla dell’ultimo comunicato della Federazione Anarchica Informale, in rete e tradotto in varie lingue da alcuni mesi.

Anarco-insurrezionalisti pronti ad uccidere“? Che paura!!!

Ma quando mai noi anarchici abbiamo ripudiato -quale metodo di lotta- la violenza rivoluzionaria individuale o collettiva!?!

L’ignoranza che trasuda da questo falso scoop si presenta da sé. Buona lettura…

* * *

fonte: scribacchino di merda, 21 ottobre 2011

“Gli anarco-insurrezionalisti (i Black bloc per antonomasia) che, in Italia, negli ultimi dieci anni hanno spedito un’infinità di pacchi bomba e sono sempre in prima linea negli scontri di piazza (da Genova a Roma alla Val di Susa, dove sono attesi domenica 23 ottobre), sarebbero pronti a uccidere. La nuova linea è annunciata all’interno di un importante documento programmatico diffuso recentemente su Internet sui siti d’area più duri come Informa-azione e Culmine.

Nel documento si legge: «L’azione diretta distruttiva può andare dal lancio di una molotov all’assassinio, senza alcuna gerarchia di importanza, ogni gruppo o individuo deciderà come meglio vorrà, nel rispetto della propria etica rivoluzionaria che sicuramente mai dovrà acconsentire a colpire nel mucchio».

Il proclama, che preoccupa non poco gli uomini del nostro Antiterrorismo, è firmato dalla Federazione anarchica informale (Fai) impegnata nel gettare le basi ideologiche del nascente Fronte rivoluzionario internazionale, una sorta di federazione di 35 sigle insurrezionaliste presenti in 9 paesi: Italia (12 gruppi), Grecia (dove imperversa la «Cospirazione delle cellule di fuoco») e Messico (8), Cile (2), Gran Bretagna, Olanda, Russia, Perù e Indonesia (1 a testa). Ma se uccidere non sembra essere più un tabù, i terroristi spiegano pure che gli attacchi non avverranno più solo attraverso i pacchi bomba o altri singoli attentati. Infatti nel lungo testo si legge: «Noi della Fai italiana continuiamo a percorrere tutte le strade che possano affluire nel fiume rivoluzionario. Scontri di piazza, lotte popolari, progetti di lotta radicale più circoscritti contribuiscono tutti a dar nuova linfa alle nostre pratiche d’attacco». Continue reading Anarco-insurrezionalisti pronti a uccidere – ESCLUSIVO!?!

Heraklion, Creta: Occupazione di “TV Creta“ e “Kriti TV” durante il telegiornale principale della sera

Martedì, 4 Ottobre (un giorno prima dello sciopero generale precedente), l’iniziativa degli studenti della scuola secondaria/università-lavoratori-disoccupati di Heraklion sull’isola di Creta,hanno occupato gli studi di due canali televisivi locali e sono intervenuti durante il telegiornale principale della sera, in vista delle mobilitazioni per lo sciopero nazionale. Il primo video contiene i sottotitoli in inglese (assicurarsi di attivare il pulsante cc).

fonte

Grecia, 20 Ottobre: Aggiornamenti costanti

Seconda giornata di sciopero generale nazionale

21,30 GMT +2 Almeno 10 squadre della polizia hanno inseguito la gente in piazza Exarchia, Solomou e via Stournari,hanno sparato gas lacrimogeni e occupato la piazza. Poliziotti armati hanno anche isolato l’intero quartiere.

Come previsto, la nuova legge finanziaria è stata ratificata.

20,50 GMT +2 La sessione parlamentare è continuata indisturbata. L’intera area di Syntagma è stata completamente evacuata dalla polizia anti-sommossa, con il ritorno alla normalità del traffico stradale.

Il numero totale di manifestanti fermati / arrestati e feriti è ancora da verificare (ma il rapporto dei media alternativi parla finora di quasi 150 arresti).

20,15 GMT+2 Molte persone sono circondate dalla polizia e intrappolati all’interno della stazione della metropolitana di Acropoli. Detenzioni di massa sono segnalatie sul posto. I poliziotti hanno circondato la fermata della metropolitana di Omonia e hanno appena attaccato le persone all’interno della metropolitana.

19,20 GMT+2 Dopo il raid della polizia a Monastiraki, le persone sono fuggite all’interno della stazione della metropolitana ed hanno bloccato le porte, al fine di proteggersi dalla furia della polizia. La polizia ed i persecutori hanno ordinato lo sgombero della stazione della metropolitana.

I poliziotti hanno attaccato i manifestanti vicino alle porte della stazione della metropolitana dell’Acropoli  dove sono stati segnalati tre fermi, tutti e tre sono riusciti a scappare grazie alla forte presenza di persone sul posto.

I poliziotti sono ora a caccia di gente per le strade nella vicina zona di Thissio.

18,40 GMT+2 Un’uomo di 53 anni che partecipava alla dimostrazione di oggi ad Atene, è deceduto. Continue reading Grecia, 20 Ottobre: Aggiornamenti costanti

Grecia, 19 Ottobre: Aggiornamenti costanti

Primo giorno dello sciopero generale nazionale

20.20 GMT+2 Il quartier generale della polizia ha appena annunciato che ci sono 28 fermati, 5 arrestati e 25 poliziotti feriti in ospedale, ad Atene.

19.20 GMT+2 Le persone iniziano a raccogliersi fuori il quartier generale della polizia di Atene in Alexandras Avenue, al fine di chiedere il rilascio immediato di tutti i fermati.Sono necessarie più persone sul posto. Il numero totale di fermi e / o arresti della giornata sono da confermare in seguito.

In piazza Monastiraki i poliziotti hanno lanciato lacrimogeni sui manifestanti, così come all’interno della stazione della metropolitana.

19.00 GMT+2 Sono segnalati scontri nella zona di Monastiraki.

Il quartiere di Exarchia è tenuto completamente sotto occupazione da parte della polizia, con molte persone picchiate e anche fermate dai poliziotti in divisa e in borghese.

18.30 GMT+2 Massiccio raid della polizia a piazza Exarchia. I poliziotti sono a caccia di gente per le strade.

18.15 GMT+2 Nella sola Atene almeno 15 fermati e 12 arresti sono stati confermati.

Scontri in corso in Stournari Street a Exarchia.

18.00 GMT+2 A Salonicco molti manifestanti sono rimasti alla Camera del Lavoro per protestare contro la dura repressione e per chiedere la liberazione immediata di tutti i fermati. C’è in atto un’assemblea di quasi 80 persone.

Piazza Syntagma è stata evacuata dalla polizia che non ha esitato all’inizio ad attaccare platealmente anche gli scioperanti anziani (ci’è stato un costante ed urgente bisogno di aiuto medico nella piazza). Inoltre, numerose unità di poliziotti in motocicletta alle Colonne di Zeus Olimpico (Olympieion) hanno bloccato la gente che se ne andava.

In precedenza una folla variegata ha attaccato la Banca Nazionale di Grecia,devastando l’interno.

Si deve notare che i sindacati di base,i blocchi degli anarchici / antiautoritari ,i blocchi delle assemblee di quartiere, le associazioni studentesche sono stati anche oggi tra i manifestanti . Domani, 20 ottobre,le mobilitazioni per lo sciopero in tutta la Grecia raggiungeranno il loro picco contro la votazione del nuovo multi-progetto di legge finanziaria imposto dal governo e dalla troika. Continue reading Grecia, 19 Ottobre: Aggiornamenti costanti

L’organizzazione dei trasporti urbani di Atene ha ricevuto un’ordine dalla polizia in vista dello sciopero generale di 48 ore

Proprio oggi, 18 Ottobre, l’Organizzazione dei trasporti urbani di Atene (OASA) ha comunicato ai passeggeri che alla sua amministrazione è stato ordinato dalla polizia di chiudere tutti gli ingressi alle stazioni della metropolitana di Syntagma e Evangelismos durante i due giorni dello sciopero generale (ottobre 19-20).

E ‘ovvio che lo Stato greco stà cercando di sabotare,con questa misura spregevole, le mobilitazioni per lo sciopero vietando un facile accesso al centro della città. Resta da vedere se i lavoratori della metropolitana di fatto disobbediranno ai poliziotti e apriranno alla gente le stazioni della metropolitana.

Contra Info pubblicherà aggiornamenti in tempo reale durante lo sciopero generale di 48 ore in Grecia.

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