Category Archives: Repressione

Grecia: Rivendicazione dell’aggressione al deputato S. Kouvelis

Nella notte del 23 Novembre abbiamo rintracciato il deputato del Batsok* S. Kouvelis a bordo della sua lussuosa Lexus, forse la sua auto.

Senza pensarci un secondo abbiamo deciso di attaccarlo. Lo abbiamo picchiato e rapinato, come viene fatto da parte dei politici.

Dalla sua borsa abbiamo confiscato: un portatile, documenti del Batsok, penne costose, carte di credito con un totale di 90.000 euro di credito (!!!) e il suo documento di deputato.

Siamo rimasti sorpresi dal fatto che la sua borsa fosse piena di preservativi – cosa voleva farci questo vecchio sporcaccione?

Questa azione è stata una reazione alla violenza quotidiana che riceviamo.

Libertà per i nostri compagni
Saluti combattenti ai prigionieri membri della CCF
Violenza contro la violenza dell’autorità

Ignoti anarchici

fonti: a, b

* partito “socialista” PASOK + batsoi (sbirri) = Batsok

Grecia: Azione di solidarietà per Rami Syrianos e Kleomenis Savvanidis

La mattina di Lunedi’, 5 Dicembre, un gruppo di compagni hanno occupato per un’ora la radio municipale di Ioannina (nord est della Grecia) ed hanno interrotto la normale programmazione, trasmettendo messaggi di solidarietà verso l’anarchico Rami Syrianos, che si trova attualmente in carcere in attesa di giudizio per espropriazione di denaro da una società statale di aste, come anche il compagno Kleomenis Savvanidis, perseguitato per lo stesso caso con accuse false.

Lo stesso giorno nella città di Patrasso, si è svolta una manifestazione di solidarietà fuori lo spazio occupato Parartima, dove sono stati distribuiti centinaia di volantini controinformativi e sono stati trasmessi messaggi di solidarietà attraverso gli altoparlanti.

A Xanthi, i compagni dell’ Università Autonoma hanno appeso un grande striscione nel Politecnico della città, per mostrare la loro solidarietà verso i due perseguitati.

Il Sabato, 3 Dicembre, hanno distribuito a loro volta centinaia di volantini nella piazza centrale.

Libertà per l’anarchico Rami Syrianos
Solidarietà per il compagno Kleomenis Savvanidis

Atene: Scontri fuori l’Università di Economia e Commercio

Martedi’ 7 Dicembre, alle 13:00 circa, è scattata un’altra operazione della polizia contro gli ambulanti immigrati, di fronte il cancello dell’Università di Economia e Commercio (ASOEE), che si trova sulla via Patission nel centro di Atene.

Una squadra degli YMET (le forze anti-sommossa dalle uniformi blu) hanno attaccato gli immigrati, che frequentano questo luogo per vendere le loro merci, ma questa volta il loro tentativo non ha avuto successo.

Gli immigrati insieme con gli studenti solidali si sono scontrati con quest’organo del regime, anche con delle lotte corpo a corpo e sono riusciti a respingerli verso Via Heiden. Una pattuglia della polizia arrivata sul posto per dare supporto all’operazione di “pulizia” non è stata fortunata e si è ritrovata il parabrezza rotto.

Per molti mesi le autorità municipali hanno lasciato liberi i loro cani per dare la caccia a tutti quelli che “sporcano” le strade del cosiddetto “centro storico” di Atene.

La loro speculazione immobiliare puzza di morte!
Solidarietà tra gli oppressi!

fonte
notizie relative: 1, 2

Appello globale per manifestazioni rumorose fuori le prigioni

Appello globale per il giorno di capodanno: manifestazioni rumorose fuori  le prigioni, le galere e i centri di detenzione di tutto il mondo

Manifestazione globale di fine anno: 20112012

Fuori e dentro tutte le prigioni, le galere e i centri di detenzione.

Questo evento è ispirato all’appello fatto girare nell’anno 2011 dai compagni del Nord America per una giornata di azione contro le prigioni, che rimane prevalentemente invariato:

Manifestazioni rumorose fuori dalle carceri sono, in alcuni paesi, una continua tradizione. Un modo per esprimere solidarietà durante l’anno nuovo a tutti coloro che sono tenuti prigionieri dallo Stato. Una dimostrazione rumorosa rompe l’isolamento e l’alienazione nelle celle create dai nostri nemici, ma non ci si deve fermare a questo.
La prigione ha una lunga storia all’interno del capitale, essendo una delle forme più arcaiche di prolungata tortura e punizione. E’ stata usata per uccidere alcuni lentamente e per torturare quelli indesiderati – delinquenti per l’ordine regnante- che non hanno bisogno di adattarsi al predeterminato modello di società.

La prigione è usata non solo come un’istituzione, ma come un intero apparato, costruito esternalmente fuori dalle mura della prigione stessa.
Che i nostri nemici, nel modo di definire la nostra vita quotidiana si riferiscono alla prigione, si manifesta in molti luoghi a partire dalle banche che finanziano lo sviluppo delle prigioni (come Wells Fargo, Banco d’ America, BNP Paribas, Banca del West, e Barclays),  alle aziende che hanno il contratto per lo sviluppo delle carceri (come Bergelectric Corporation, SASCO Electric, Engineered Control Systems, MacDonald Miller Facility SLTNS and Kane MFG Corp.), agli investitori dei complessi carcerari (come Barclays Intl. eMerrlin Lynch) fino alla polizia e alle guardie che si nascondono dietro i loro elmetti e dietro il potere dello stato.

Solidarietà non è solo un’espressione della nostra poesia rivoluzionaria che è definita dallo sviluppo dell’analisi anarchica, piuttosto è un’espressione di azioni messe in pratica nella guerra sociale di tutti I giorni. Ecco perchè proponiamo a tutti coloro che hanno una certa e reciproca comprensione del mondo carcerario e delle condizioni che questo crea di ricordare questo giorno, e segnarlo sul proprio  calendario. Per localizzare i punti d’attacco. Per non limitarsi ad una semplice dimostrazione rumorosa, ma per sviluppare autonomamente azioni distinte. Azioni che possano rompere le posizioni banali che bloccano il nostro modo di internalizzare la cosa.

A tutti i compagni conosciuti e a tutti coloro che dobbiamo ancora conoscere . Giusto perchè non ci siamo ancora incontrati questo non significa che non possiamo agire in affinità reciproca. La nostra lotta continua non solo fuori, ma anche dentro. La prigione non è una fine, ma una continuazione. Attraverso momenti di rivolta individuale e collettiva, con i metodi che ciascuno ritiene possibili.

Il fuoco della nostra rabbia deve diffondersi.

Contro le prigioni e il mondo che le mantiene.
Per la guerra sociale.
In memoria di tutti coloro che sono correntemente in prigione
fonte: anarchistsnews.org

Atene: il prigioniero Panagiotis Avdikos è ora in sciopero della fame e della sete

Mobilitazione alla prigione di Koridallos – Aggiornamento sulla
sua condizione di salute

Il 3 dicembre, come pianificato, si è tenuto un raduno fuori dalla prigione di Koridallos in solidarietà con Panagiotis. Il posto sembrava una zona di guerra, dal momento che c’erano agenti di polizia dappertutto, diversi ufficiali, un autobus dell’unità di polizia, motociclisti della DIAS e blocchi di polizia in ogni vicolo. Pertanto, alcune delle persone venute alla manifestazione di solidarietà sono state minacciate di arresto, quando uno degli agenti ha trovato che l’occhiata di uno dei compagni presenti fosse troppo provocativa… Le persone radunate sono arrivate di fronte al così chiamato ospedale della prigione di Koridallos, dando il loro supporto alla giusta battaglia di Panagiotis.

La risposta dei detenuti all’interno del carcere maschile è stata immediata e dinamica. Il compagno in sciopero della fame ha parlato con I dimostranti al telefono e ha dichiarato di essere determinato a continuare la lotta finchè giustizia non sarà fatta.

Successivamente I dimostranti si sono spostati di fronte alla prigione femminile per esprimere la loro solidarietà con le detenute, in particolare con la compagna anarchica Stella Antoniou.

Per quel che riguarda la condizione di Panagiotis, la sua salute ha già subito danni irreparabili. Quando il procuratore ha minacciato di sottoporlo con la forza alla flebo, lui ha risposto che intensificherà il passo entrando in sciopero della sete.

Il giorno prima della protesta, le autorità della prigione avevano cercato di trasferire Panagiotis dall’ospedale alla cella, e hanno inoltre diffuso la notizia che presumibilmente Panagiotis ha cessato lo sciopero della fame. Dopo che lo scioperante della fame ha contattato il suo gruppo di solidarietà, I compagni si sono lamentati con il direttore dell’ospedale, sostenendo che qualora accadesse qualcosa al prigioniero, che è in realtà sotto la carcerazione preventiva, la responsabilità ricadrà su di loro. Il direttore dell’ospedale ha così provato a spostare la responsabilità sul dottore in carica (che dopotutto è un SS). Tuttavia, il pericoloso trasferimento è stato con successo evitato.

Dal 5 dicembre Panagiotis è entrato anche in sciopero della sete. Lui crede che molto presto cadrà in coma, considerando quelle che sono fino ad oggi le sue forze fisiche. Inoltre Panagiotis pensa che la sua incarcerazione è del tutto ingiusta ed arbitraria e che la “giustizia” greca e il sistema carcerario mostrano un palese disprezzo per le vite delle persone.

Indirizzo:
Panagiotis Avdikos
Aghios Pavlos ospedale per prigionieri
Koridallos prigione
(Via) Terma Nikiforidi
CP 18122, Atene, Attica, Grecia

Libertà immediata per Panagiotis Avdikos!
La solidarietà è la nostra arma!

dal collettivo Antistrofi Metrisi di Corinth

http://www.youtube.com/watch?v=WZvOXfGjSjw

Atene: Aggiornamento sul caso di Lotta Rivoluzionaria (28/11/11)

7° giorno del processo contro Lotta Rivoluzionaria (Lunedi 28/11/11)

La settima udienza del processo a Lotta Rivoluzionaria inizia con gli interventi degli avvocati D. Vagianou, K. Dailianas, S. Fitrakis e A. Paparousou riguardo al congelamento dei conti realizzato dall’Autorità Indipendente per la Lotta e la Legalizzazione dei Proventi da Attività Criminali e il Finanziamento di Terrorismo e Controllo delle dichiarazioni dei redditi, senza che gli accusati siano stati condannati per reati di terrorismo. Il che significa che il processo inizia senza la supposizione di innocenza visto che viene suggerito che i reati sono stati commessi. Visto che una specifica autorità superiore ha deciso che gli accusati sono colpevoli di reati di terrorismo, qual’è il motivo di continuare questo processo, ha sottolineato S. Fitrakis. Una richiesta degli avvocati è che i giudici diano garanzie che gli accusati sono ancora sotto processo e che i loro beni congelati possono tornare in loro possesso.

S. Nikitopoulos è intervenuto dicendo che loro lo classificano nella lista di persone sospette di terrorismo, mentre i politici corrotti e gli uomini d’affari sono assenti. Ha dichiarato che come anarchico non ha illusioni perché sa fino a dove può arrivare lo stato, ma l’articolo 187A respinge la presunzione di innocenza e sfacciatamente regolamenta i reati.

Il giudice ha annunciato che gli avvocati potranno prendere dalla segreteria i documenti che confermano che il processo è in corso.

Dopo ciò, P. Roupa ha notato che il rifiuto della richiesta di escludere K. Papathanasakis come testimone era previsto, visto che questo è chiaramente un processo politico con una evidente convergenza tra corpo giuridico e meccanismo oppressivo. La formalizzazione delle accuse è nell’aria e visto che K. Papathanasakis testimonierà ciò che gli diranno di dire non può essere ascoltato, quindi si chiude la strada per i giudici di giudicare ciò che è giusto o sbagliato. Comunque, ha sottolineato “voi siete qui come figure politiche e non come giudici”. Continuando, P. Roupa ha accusato Papathanasakis di essere un omicida e torturatore che ha una pendenza penale a carico per l’omicidio di un immigrato pakistano, quando era in servizio nella stazione di polizia di Nikea nel 2008, mentre lui è stato quello che ha abusato e torturato K. Gournas. Questo è il tipo di persona che supporterà questa intera lista di accuse ufficiali.

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Nea Smyrni, Atene: Espropriato un altro supermercato

Mercoledì 30 novembre è stato realizzato un altro esproprio di un supermercato a Nea Smyrni quartiere nella zona sud di Atene. Questo hanno scritto i compagni che hanno preso parte all’azione diretta:

Uniti da condivisi interessi di consapevolezza di classe, i produttori mondiali del benessere devono rispondere ogni giorno a quelli che dominano le nostre vite.

Con scioperi selvaggi, occupazioni, scontri con i porci in divisa, ed espropri collettivi di supermercati e corporation multinazionali, recuperando i mezzi di produzioni e realizzando sabotaggi generalizzati, chiariremo piuttosto decisamente che il benessere degli sfruttatori è il sangue degli sfruttati.

da This Is Our Job —trad. Cenere

Halandri, Atene: Attacco alla stazione di polizia durante la manifestazione del 6 Dicembre

Come parte delle commemorazioni anti-repressione in tutta la Grecia e in altre parti del mondo, per i tre anni dall’assassinio di Alexis Grigoropoulos, e la rivolta del Dicembre ’08, si e’ tenuta una manifestazione oggi in mattinata, 6 Dicembre 2011, nel quartiere settentrionale di Halandri, organizzato principalmente da studenti delle scuole superiori. Più di 150 persone (soprattutto giovani) hanno partecipato alla marcia di protesta. La dimostrazione e’ iniziata da Piazza Aghios Nikolaos e si e’ mossa verso la stazione di polizia che era difesa in quel momento da almeno una squadra delle forze YMET (in uniforme blu).

I giovani hanno attaccato la stazione di polizia lanciando pietre, raggiungendo il suo ingresso e costringendo la polizia a ritirarsi e nascondersi all’interno dell’edificio. Durante questa azione, che e’ durata quasi 5 minuti, è stata frantumata la facciata ed è stato preso uno scudo della polizia come trofeo. I poliziotti hanno usato gli estintori e le granate assordanti per disperdere i rivoltosi. I manifestanti sono scesi in strada di nuovo ed hanno continuato la marcia, attaccando una macchina di lusso parcheggiata nelle vicinanze, ma anche distruggendo, lungo il loro cammino, vetrine e numerose telecamere di sorveglianza delle banche. La dimostrazione anti-repressione si è conclusa senza alcun arresto.

fonte

Atene: “Siamo tutti dei potenziali carcerati”

2001: 8.343 detenuti
2011: 11.674 detenuti
6 nuove prigioni negli ultimi 5 anni

Le situazioni prevalenti all’interno delle carceri greche sono in gran parte note: sovraffollamento, rifiuto arbitrario dei permessi di uscita, accuse di torture e abusi da parte del personale carcerario, insufficiente assistenza medica e farmaceutica, uso incontrollato di farmaci psicotropi, condizione di trasferimento carcerario disumane, tagli statali per gli impianti di riscaldamento, per gli alimenti, i generi di prima necessita’, l’assistenza sanitaria, la riabilitazione, corsi di formazione e inserimento, etc.

Per questo motivo, e soprattutto perché i prigionieri sono stati anch’essi colpiti dal duro attacco contro la società , noi dell’ Assemblea popolare di Holargos-Papagou abbiamo deciso di offrire alle detenute del carcere femminile di Thiva e al carcere maschile minorile di Avlona cose che per noi possono essere in più’ ma essere scarse per loro.

Pertanto, i vestiti di cui non hai bisogno o che ti vanno stretti (soprattutto abbigliamento per donne e bambini, senza fodera, cappe o parti metalliche), articoli da toeletta (per esempio, saponi, shampoo, assorbenti), libri e carte telefoniche sono benvenuti al bazar libero di Sabato, 3 Dicembre, di fronte al centro commerciale di Pericleous Street (12.00-15.00) o anche alle nostre assemblee ogni Mercoledi e Sabato alle 19.00 nel cortile del Municipio di Holargos.

Che questo sia il contributo minimo da parte nostra verso la lotta quotidiana dei carcerati.
Non lasciamo che, oltre alla libertà, gli siano privati anche i diritti umani.

Assemblea popolare di Holargos-Papagou

Turchia: Chiamata internazionale per un’azione di solidarieta’ verso il prigioniero anarchico vegano Osman Evcan

Istanbul: Azione di solidarieta’ per Osman Evcan, Mercoledi’, 23 Novembre

Il 23 Novembre  si annuncia come la giornata d’azione internazionale per Osman Evcan, una marcia dalla fermata del tram di piazza Taksim alla scuola superiore Galatasaray e’ stata organizzata in concomitanza da attivisti di diversi luoghi nel mondo.

Collettivo Vegan, Associazione Liberta’ della Terra, Cooperativa Terra e Liberta’, Ritmi di Resistenza ed anarchici parteciperanno alla marcia.

Ritrovo: Fermata del tram di piazza Taksim, Mercoledi’, 23 Novembre 2011 alle 19.00

Per le persone che vogliono partecipare ci sara’ un’assemblea di preparazione Martedi’, 22 Novembre alle 18.30 in Lambda.

La chiamata per l’azione puo’ essere trovata su: act for freedom now

info su Osman Evcan: osmanyemek.english

Links delle associazioni che partecipano alla marcia :

Freedom to Earth Association,
Land and Freedom Cooperative e
Rhythms of Resistance

fonte: ainfos.ca

Grecia: Solidarietà verso l’anarchico G. Koronaios, sotto processo per renitenza alla leva

Sabato mattino, 3 Dicembre, un presidio di solidarietà e contro-informazione per l’anarchico G. Koronaios, che è perseguitato dalle autorità greche a causa della sua dichiarazione pubblica verso il rifiuto del servizio militare, si è svolto fuori lo squat Parartima, nella città di Patrasso.

Durante l’azione sono stati distribuiti molti volantini e sono stati incollati dei manifesti mentre un’ impianto microfonico informava le persone dell’imminente processo verso Koronaios G. alla corte marziale di Ioannina per il 13 Dicembre.

Le azioni di supporto e solidarietà continueranno Lunedi mattino, presso il campus dell’ Università di Patrasso, dove è stato annunciato un nuovo raduno di solidarietà, e culminerà Sabato, 10 Dicembre, con una manifestazione al mattino e un concerto notturno allo squat Parartima. Per il  giorno del suo processo, i compagni anarchici, lanciano un presidio di solidarietà fuori la corte marziale di Ioannina.

Come lo stesso G. Koronaios scrive nella sua dichiarazione riguardo il suo rifiuto al servizio militare: “Dichiaro che non voglio essere arruolato nell’esercito, nè voglio avere alcun rapporto con questa struttura del sistema autoritario (…) Io sono un nemico di ogni Stato, ogni nazione e un loro potenziale distruttore”.

Solidarietà con l’anarchico G. Koronaios!
Nemmeno una sola ora nell’esercito!

fonti: ipposd e athens.indymedia

Processo di Chalkida: I compagni anarchici Alexandos Kossyvas, Michalis Traikapis, Maria Economou e Venos Polykretis sono stati assolti

le persone smetterano di rubare nelle banche quando le banche smetterano di derubare le persone

Mercoledi 30 Novembre 2011, tutti i compagni accusati della rapina in banca a Psachna( Evia ), sono stati assolti! Aspettiamo nuove notizie sul nuovo sito di Act for freedom now! con grande attesa.

Un grande ringraziamento a tutti i compagni che hanno di fatto dimostrato che la solidarietà è tutto. Noi continueremo nella lotta per la libertà dei prigionieri di guerra.

Nessuno dovrebbe cercare degli “innocenti” in mezzo a noi. Noi siamo dalla parte dei più volte “colpevoli”. Siamo accanto ai poveracci, gli immigrati, i fuorilegge, i “terroristi”. E noi resteremo quì; prima, ora e sempre.

Castor 2011: Con circa 126 ore questo è il più lungo viaggio del CASTOR nella storia dello Wendland

Dopo un viaggio di quasi 5 giorni e mezzo, dalla Normandia in Francia, la tredicesima consegna di rifiuti nucleari trattati tedeschi, ha raggiunto il deposito di stoccaggio “temporaneo” di Gorleben, un villaggio del nord ovest della Germania (Wendland), alle 10 di sera circa di lunedi.

La polizia ha perpetrato violenze di massa e violazioni della legge contro i manifestanti, ferendo un numero di 416 persone ( a nostra conoscenza) con manganelli, gas,cani,cavalli e cannoni ad acqua.

I 25.000 attivisti presenti nella contea sono stati il secondo maggior numero di sempre. La resistenza contro la spedizione è iniziata in Francia dove gli attivisti hanno denunciato la violenza della polizia nei loro confronti ma anche una recrudescenza nel paese dei sentimenti anti-nucleari.

Nell’area di Gorleben ha preso la forma dell’occupazione della sede ferroviaria e stradale, l’incatenarsi ( uno di questi ha causato un ritardo di 14 ore al viaggio del treno) e massicce interruzioni del traffico stradale, in particolare da parte degli agricoltori con trattori e macchine agricole.

Ci sono state numerose azioni di blocco con sit-in pacifici, danneggiamenti alla linea ferroviaria, azioni di incatenamento e azioni dei militanti contro la polizia ed i suoi mezzi.

Diverse le manifestazioni nelle cittadine attraversate dal treno (CASTOR). Le più partecipate a Luchow (Germania), organizzata dagli scolari, con più di 2.000 persone , a Metzingen (Germania) con circa 3.000 persone, e naturalmente a Dannenberg nei pressi del punto di arrivo con più di 25.000 persone.

Lungo tutto il tragitto, piccoli o numerosi gruppi di attivisti, hanno rallentato la corsa del CASTOR bloccando la sede ferroviaria arrivando al punto di incatenarsi alla massicciata. La polizia ha usato anche cannoni ad acqua alla quale ha aggiunto sostanze chimiche (a Metzingen ) e spray al peperoncino.

Con circa 126 ore questo è il più lungo viaggio del CASTOR nella storia dello Wendland. Il costo del trasporto ha fatto segnare un nuovo record nella storia dei trasporti di scorie nucleari. E’ stato stimato che il governo abbia speso circa 33.5 milioni di euro per la realizzazione di questa spedizione.

La resistenza contro le installazioni nucleari nello Wendland e ovunque continua.

Breve riassunto della manifestazione coperta da linksunten.indymedia.org in lingua tedesca ed inglese

Petralona, Atene: Azione diretta contro un banco dei pegni

Lunedì 28 Novembre, un banco dei pegni nel quartiere di Kato Petralona, in Keiriadon street, ha subito il danneggiamento dell’ingresso. Sono stati lasciati volantini con i seguenti slogan: “Venditori del mercato nero* fuori dai nostri quartieri; non un metro di terra per gli squali dei mutui” / “A tutti quelli che vedono la nostra povertà e impoverimento come un’opportunità di un facile guadagno, affronteranno l’ira dei rivoltosi. Resistiamo l’uno accanto all’altro. La solidarietà è l’arma dei popoli.”

* in greco mavragorites è un termine associati ai venditori del mercato nero durante l’occupazione nazista della Grecia (1940-1944), che si arricchirono vendendo i beni della gente ad alti prezzi ed ebbero grandi guadagni nello sfruttare le persone affamate; erano conosciuti per la loro capacità di risolvere subito i problemi di sopravvivenza, mentre il loro vantaggio chiave era la collaborazione eccellente con le autorità d’occupazione.

Atene: Appello urgente di solidarietà internazionale verso Panagiotis Avdikos, detenuto che sta conducendo lo sciopero della fame

Panagiotis Avdigos è attualmente confinato nell’ “ospedale” di Aghios Pavlos del carcere di Koridallos, dopo un lungo sciopero della fame.

E’ stato arrestato davanti la sua abitazione il 18 Aprile 2011, accusato per possesso di droga. Ha quasi subito deciso di iniziare uno sciopero della fame come protesta contro la montatura della polizia che ha portato alla sua incarcerazione nei sotterranei della democrazia greca.

Porta avanti lo sciopero della fame dal Maggio 2011( con una breve interruzione nel mese di Agosto). La negligenza delle autorità che rifiutano il suo rilascio, mantenendo cosi’ un sistema carcerario di barbarie e atrocità, è la ragione per cui Panagiotis è ora in pericolo di vita.

La mattina di Martedi 29 Novembre, a Komotini( Grecia settentrionale) i compagni del Ritrovo Anarchico Utopia A.D. hanno fatto un’azione anarchica di contro informazione a favore del prigioniero in sciopero della fame Panagiotis Avdikos, distribuendo volantini nel centro della città, ed anche fuori il tribunale e gli studi legali. Hanno anche distribuito questi testi al locale Ordine degli Avvocati. Questi volantini contenevano principalmente lettere scritte dal prigioniero.

Ecco l’ultima lettera di Panagiotis:

Dopo la mia precedente dichiarazione, vorrei informarvi di quanto segue:

Giovedi, 3 Novembre 2011, il Consiglio dei giudici della Corte d’Appello di Atene ha tenuto una riunione ed ha deciso di negare la mia richiesta di rilascio con condizioni restrittive, visto il completamento dei sei mesi di detenzione preventiva. Hanno invece ordinato la continuazione della mia prigionia preventiva, mostrando totale disprezzo verso la mia vita.

Tutte le autorità competenti hanno mostrato ottusità,negligenza omicida, come se fossi nulla per loro.
Sembra che la mia vita non abbia alcun valore per il ministero e le autorità giudiziarie di Atene, che tengono gli occhi chiusi verso l’ingiustizia e la realtà. Sabato 12 Novembre 2011, alle 07.30 del mattino, i compagni mi hanno trovato in stato di coma, nel mio letto dell’ospedale per detenuti di Koridallos, il medico mi ha attaccato una flebo, secondo la diagnosi medica ho sofferto di uno shock circolatorio, tutti i miei organi hanno smesso di funzionare.

Nel pomeriggio di Domenica 13 Novembre 2011, anche se mi è stata messa una flebo, i miei livelli di zucchero nel sangue sono rimasti bassi(30), per cui i medici hanno ordinato il mio trasferimento all’ospedale di riferimento Attikon ma mi sono rifiutato di andarci; preferisco morire che partecipare al teatro dell’assurdo che si sta giocando a mie spese mentre, tutte le autorità competenti, i giudici e il ministero mostrano colpe gravi nei confronti del mio caso.

Continuerò lo sciopero della fame, e se continuano a trascurarmi, dovrò anche sospendere la somministrazione di acqua zuccherata fino a morire e porre fine a questa ipocrisia nei miei confronti, e forse la mia morte porterà questi responsabili a rispettare la vita della gente semplice come noi.

A questo punto, soffro di un edema cardiaco e i miei piedi sono gonfi, in particolare dal ginocchio in giù, ed anche il mio corpo in generale è leggermente gonfio, ciò significa che il mio stato di salute può peggiorare rapidamente in qualsiasi momento con il risultato della mia morte!

Vi ringrazio tutti per il vostro supporto.

Panagiotis Avdikos

Gruppo di Solidarietà dei Detenuti di Corinto – Collettivo Antistrofi Metrisi (“Conteggio alla Rovescia”) di Corinto – invito per un presidio a sostegno di Panagiotis Avdikos fuori la prigione di Koridallos il 3 Dicembre alle 15.00.

Libertà subito per Panagiotis Avdikos!
Abbasso le mura delle prigioni! Abbasso lo stato assassino!
La solidarietà è la nostra arma!

Atene: Nuova operazione di polizia contro i venditori ambulanti

La mattina del 29 Novembre, alle 11.15 circa, un nutrito gruppo di poliziotti della Polizia Municipale ha attaccato i venditori ambulanti immigrati posti fuori l’Università di Economia e Commercio di Atene (ASOEE) nella via Pathission. I bastardi della Polizia Municipale indossavano passamontagna, caschi e bastoni metallici telescopici, mentre alcuni di loro portavano anche distintivi fascisti. L’operazione repressiva ha portato al risultato della distruzione della merce degli ambulanti che è stata buttata dentro ad camion dell’immondizia.

Dopo l’attacco, la banda di poliziotti teppisti ha continuato la sua marcia verso Omonia e hanno attaccato verbalmente un gruppo di manifestanti di Iniziativa di Lotta per la Terra e la Libertà che erano concentrati di fronte al Museo Archeologico Nazionale di Atene ( anch’esso ubicato sulla via Pathission). I manifestanti stavano protestando contro l’abolizione della linea pubblica di autobus che unisce la città di Atene con il monte Parnitha.

Parallelamente a quest’azione repressiva, il sindaco di Atene, Girogos Kaminis, ha ordinato inoltre di smontare le panchine in Piazza Klafthmonos dove dormivano i senzatetto. Il numero totale dei senzatetto in Atene si stima superi le 20.000 unità.

Come abbiamo già menzionato in precedenti interventi, la dichiarata guerra sociale nel centro di Atene si sta intensificando. Uno dei cambiamenti che si verificano durante questa intensificazione è il mutato ruolo dei diversi meccanismi repressivi. La polizia municipale, un gruppo che fino ad ora veniva considerato una forza “leggera”, si sta convertendo ogni giorno sempre più uno dei principali attori dell’ imborghesimento del centro di Atene e della cacciata dei venditori ambulanti immigrati.

Violenza contro la violenza
della dittatura democratica!
Lotta contro tutti i tipi di polizia!

fonte

[Italia] “Frammento”

Proposta: l’antigiuridismo anarchico-amorale

Un frammento “primo” è stato posto nella decostruzione del processo penale, e dell’apparato complessivo del mostro-morale e secolare della giustizia e del “logico” uso del giudizio, in cui ci introduciamo nella “dissoluzione” di ogni legge borghese, che riflette e proietta la sua “ombra” di annullamento dell’individuo e consegna una risoluzione di specificazione dello spinoso e arduo sentiero dell’antigiuridismo. La strada è in salita.

Un secondo frammento andrà a toccate i cavilli burocratici usati in quelli che sono i diritti che si ottengono con le clausole procedurali firmate, per la “certezza” della pena, ma questo in un secondo momento.

Ora era tempo di uscire allo scoperto senza più la paura insita, nell’intromissione di “voci” che vogliono salvare, ma che hanno un effetto nell’inganno della redenzione o specificatamente nella “resipiscenza”.

L’essenza tramuta il “vivere” la repressione sotto una luce chiaroscura che rende la vista (con il “pensiero” che guarda), miope e dai contorni dal doppio effetto.

Dissimulare l’atto di una negazione sottintende a un cedere e franare ai ripetuti tentativi, dati dal mondo dei “normali, nel ritornare nelle insidiose mani della logica-compromesso. Continue reading [Italia] “Frammento”

Atene: Aggiornamento sul caso di Lotta Rivoluzionaria (21/11/11)

6° giorno del processo contro Lotta Rivoluzionaria (Lunedi, 21/11/11)

La sesta udienza del processo a Lotta Rivoluzionaria è cominciata con la dichiarazione del pubblico ministero riguardo all’obiezione posta dagli avvocati riguardo alla non validità della testimonianza del testimone K. Paparhanasakis, visto che egli ha preso parte ai compiti di interrogazioni preliminari.

Nello specifico il pubblino ministero ha detto che K. Papathanasakis non ha registrato le discussioni, non era l’addetto alla rimozione della segretezza delle linee telefoniche, ma il pubblico ministero, né ha firmato i resoconti degli interrogatori che sono nel fascicolo del processo. Solo il ricevere materiale preliminare da una terza persona, la sorveglianza dell’accusato, prendere le impronte non costituiscono azioni di interrogazione. “Inoltre se Papathanasakis non testimonia, che ha coordinato le indagini, chi testimonierà in questo processo?”, ha ribadito il pubblico ministero.

L’avvocato M. Daliani ha parlato di un grande errore e una scelta ingiusta riguardo alla comparizione di un impiegato che non ha solo compiuto attività ausiliare ma che ha coordinato e diretto tutte le azioni. M. Daliani ha sottolineato che questo testimone dovrebbe essere escluso perché a) è a capo di un dipartimento e dato ciò ha gestito le attività investigative preliminari, raggiungendo il settore criminologico, questo doveva essere fatto da un superiore nella gerarchia, b) dal risultato del processo dipende lo sviluppo della sua carriera, c) il togliere la segretezza può essere ordinato dal pubblico ministero, l’autorità responsabile preliminare è quella che fa la domanda  ed è il pubblico ministero, che chiede ai suoi subordinati di procedere alla rimozione della segretezza e agli esami di laboratorio, d) infine, i testimoni non testimoniano i reali errori nei quali si sono imbattuti. Lui ha semplicemente commentato i risultati delle indagini preliminari. Compie ciò che è vietato ad un impiegato delle indagini preliminari. Continue reading Atene: Aggiornamento sul caso di Lotta Rivoluzionaria (21/11/11)

Atene: Presidio antifascista in Holargos

Venerdi 18 Novembre, giusto il giorno dopo la manifestazione commemorativa del 17 Novembre, il partito fascista LAOS, che fà parte del nuovo governo di “salvezza nazionale” o “unità nazionale”, ha organizzato un dibattito per le ore 20:00 presso il municipio di Holargos. Membri dell’assemblea popolare di Holargos, e persone solidali dei vicini quartieri, si sono riuniti fuori il municipio per protestare contro i membri fascisti del nuovo governo e chiedere l’annullamento di questo incontro. Alle 18: circa, le forze di polizia che avevano già bloccato la zona, sono venute a contatto con quasi 200 persone e quasi subito si sono registarti piccoli scontri. Per più di due ore le persone hanno scandito slogan anti fascisti ed hanno cercato di impedire ai militanti fascisti di entrare nel palazzo. Verso le 21.30, spontaneamente, una marcia è partita verso la stazione del metrò di Holargos dove ha avuto termine l’azione anti fascista.

Fascisti e il Protocollo vanno mano nella mano. Merda sul Laos e Karatzaferis(presidente del LAOS). Assemblea popolare di Holargos-Papagou.

Il testo che segue è stato distribuito durante il presidio antifascista:

Niente è più lo stesso. Le illusioni cadono a pezzi ad una velocità senza precedenti. Sotto la spinta popolare (sciopero generale del 19-20 Ottobre, scontri con la polizia fuori il parlamento, striscioni politici durante le partite di calcio, le parate nazionali trasformate in proteste di rabbia), e sotto l’incontrollabile processo della crisi globale del sistema capitalista, ci è stata imposta una giunta. Ci riferiamo all’aggressiva riorganizzazione del potere borghese che mira ad imporre, con qualsiasi mezzo ed a qualsiasi costo, gli interessi del capitale nazionale ed internazionale.

Ci è stato imposto un governo di unità nazionale, con un primo ministro che è l’ex vice direttore della Banca Centrale Europea, ex governatore della Banca Nazionale di Grecia e, fino a poco tempo fà, membro del ramo europeo di Goldman and Sachs e consigliere economico ad honorem di George Papandreou. Pasok (Partito Socialista), Nea Dimokratia (partito di destra), LAOS (partito di estrema destra), Bakogianni (partito politico centrista-liberale), Federazione Greca delle Imprese (SEV), e tutti i media sono d’accordo che è venuto per il nostro bene… Continue reading Atene: Presidio antifascista in Holargos

Exarchia, Atene: Espropriazione di una filiale della catena di supermercati Sklavenitis

Sabato, 26 Novembre, un gruppo di compagni ha espropriato un supermercato della catena Sklavenitis a Charilaou Trikoupi, ad Exarchia. Dei volantini sono stati lanciati durante l’azione, leggiamo: “La loro ricchezza è il nostro sangue ” e “Espropri del Capitale ovunque”.

Gli anarchici hanno espropriato alimenti di prima necessità e li hanno poi distribuiti tra i passanti e le altre persone riunite al mercato all’aperto di via Kallidromiou. La maggior parte della gente ha reagito positivamente a questa azione ed ha preso i prodotti dai cesti.

L’unica reazione negativa è arrivata da parte di un dipedente del supermercato che, mentre i compagni se ne stavano andando, urlava “Questa è una vergogna!”. I compagni annunciano nel loro comunicato che lui e i suoi colleghi dovrebbero sapere che solo i capitalisti e i padroni dovrebbero vergognarsi, perchè loro diventano sempre più ricchi vivendo il loro “sogno” contro le persone che vivono quotidianamente l’incubo dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

fonte

Belgio: Ostenda NoBorder


Ostenda ha perso i suoi confini. La classe media si lamenta del fatto che gli “immigrati clandestini” scolorano il loro idilliaco arredo urbano e danneggiano l’immagine turistica. Vande Lanotte li definisce “complici” dei “contrabbandieri”. La “giungla” è sommersa dalla “piaga dei ratti”, da “criminali”, che rubano per combattere la fame, la sete e il freddo. Queste insignificanti paure sono valutate maggiormente che le statistiche criminali.

Cosi’ viene eretta la recinzione intorno al porto. Il sistema di video sorveglianza rinnovato. La sorveglianza aumentata. La città chiama forze di polizia da altre zone. Sono i benvenuti. Sessanta nuove squadre sono state formate. C’è denaro per questo. Più di 1.000.000 di euro per essere precisi.

La magistratura ed i politici, solitamente lenti e sordi, improvvisamente cercano di correre più veloci dei terribili eventi. Le prossime elezioni locali fanno di ogni uomo politico un’eroe coraggioso. Liberali, socialisti, fiammingo-nazionalisti e cristiano-democratici stanno lavorando su una nuova legge che renda ogni tentativo di “entrata illegale ” nel porto, punibile fino a due anni di reclusione.

Nel frattempo, 20 persone al giorno vengono rinchiuse per 12 ore. Per disturbo della quiete pubblica. Stazionare attorno la zona del porto è diventato un reato. Essere senza tetto è diventato un crimine. Il sindaco ha annunciato che “non ci sarebbe più divertimento” per i profughi nel venire ad Ostenda.

… non ci sarebbe più divertimento…

Centinaia di persone sopportano le notti invernali nella giungla. Anche minori. Il più giovane ha appena nove anni. Stanno controllando le generalità presso i centri di distribuzione del cibo e dei vestiti.

Un deposito è stato chiuso.Un rifugio per senzatetto è stato chiuso con la scusa di essere un pericolo d’incendio. Il consiglio comunale è attivo nell’ostacolare ogni iniziativa di solidarietà che non possa essere venduto come servizio politico. Il presidente del consiglio comunale Tommelein ha dichiarato essere lui stesso un’assoluto avversario dell’aiuto umanitario e dei centri di asilo in città, perchè incoraggerebbe i barboni ancor di più.

… non ci sarebbe più divertimento…

Coloro che scalano la recinzione rischiano un’accusa. Coloro che fanno l’attraversata, rischiano la vita.

La repressione non risolverà nulla. Aumenterà solo il risentimento. Quando la Francia chiuse il centro per rifugiati di Sangatte, la gente cominciò a dormire fra i cespugli.Una volta che Ostenda viene trasformata in una prigione, dove la prossima? Ostenda si rivolge a Bruxelles. Bruxelles si rivolge all’Europa. L’Europa si rivolge verso i paesi d’origine. Tutti deplorano la miseria, delegano le loro responsabilità, contano impauriti i loro soldi.

Ma povera piccola Ostenda, con i rifugiati che cercano di passare il confine. Poveri piccoli rifugiati.

Senza confini, Ostenda NoBorder è un movimento di individui. Noi non affidiamo la libertà, l’uguaglianza e la solidarietà alle istituzioni o alle organizzazioni. Se nessuno prende la parola, il mondo intero tace. Vuoi aiutare? Donare? Dimostrare il tuo supporto?…

onbegrensdoostende@yahoo.com

fonte: bxl.indymedia.org / traduzione dall’inglese

Barcellona, 17-20 Novembre 2011: Comunicato della Insurrezione Antiautoritaria d’Azione/Federazione Anarchica Informale (Catalogna, Spagna)

Ci siamo sempre chiesti perché nello stato spagnolo la strategia di una federazione internazionale unificata non sia stata proposta. Piuttosto che aspettare e continuare a far domande, abbiamo fatto un piccolo passo.

Dopo circa un anno di piccole azioni anonime di sabotaggio, fallimenti, e piccole vittorie, abbiamo deciso di approcciarci all’Anarchia da un’altra prospettiva, infatti abbiamo deciso di far parte della Federazione Anarchica Informale e del Fronte Rivoluzionario Internazionale. Vogliamo sperimentare quel sentimento che viene con il partecipare a questo processo, studiare nuove forme di comprensione dell’Acracia e partecipare in tutti i campi di lotta. L’anarchismo è un movimento di liberazione, un’arma di lotta, una forma di vita e/o azione, o almeno molti la intendono cosi. Vogliamo avere l’opportunità di avere un ruolo cruciale nella guerra sociale e nell’iniziare nuove pratiche quotidiane, e saremo risoluti. Come anche, intendiamo “aprire la scatola” o far emergere dall’autocritica nuove forme di azione diretta e dar vita ad un’organizzazione informale, orizzontale e combattente. Crediamo nell’antiautoritarismo, nell’acracia e in una forte prassi anarchica, come anche nella riproduzione costante dei sabotaggi, boicotaggi e attacchi che mettono in pericolo e possono svalutare i progetti del capitale ed esso stesso. Anche in questa forma di lotta scegliamo e accettiamo l’attacco diretto contro il nazi-fascismo; nella lotta contro l’autorità e il sistema, il potente attacco contro il nazi-fascismo è un altro fronte, e la lotta diretta e dal basso per distruggere chi si crede razialmente o politicamente superiore rispetto al resto rimane fondamentale. Cerchiamo la creazione di una situazione continua di tensione e di conflittualità contro il potere.

“Dinnanzi ad un sistema di controllo e dominio, solo la lotta combattente può prevalere” Continue reading Barcellona, 17-20 Novembre 2011: Comunicato della Insurrezione Antiautoritaria d’Azione/Federazione Anarchica Informale (Catalogna, Spagna)

Atene: Aggiornamento sul caso di Lotta Rivoluzionaria (14/11/11)

5° giorno del processo contro Lotta Rivoluzionaria (Lunedi, 14/11/11)

Avete intenzione di avere un processo con dei testimoni o con la prova dello scenario dell’Antiterrorismo?

Questa è essenzialmente la domanda dinnanzi al tribunale antiterrorista di Koridallos, prima dell’inizio dell’udienza con l’esame dei testimoni dell’accusa. Legalmente, questa domanda prende la forma di una disputa da parte della difesa con l’esame di testimoni come Kostandinos Papathanasiou, agente di polizia, capo del 1 dipartimento di sicurezza interna del Management and Facing of special crimes (DAEEB) nome formale dell’infame Antiterrorismo.

Cercheremo di spiegare il più semplicementepsosibile la sostanza di ciò, al fine di far capire anche a tutti quelli che non sono conoscitori della legge.

Il codice penale, -non solo quello esistente, ma anche quello prima del 1950- vieta di esaminare come testimone chiunque sia stato coinvolto negli interrogatori per il caso in questione. Questa è una grande protezione dei diritti dell’accusato, perché queste precise persone sono a conoscenza del caso e hanno formato, in un primo grado o altro, il contesto nel quale questo caso va in tribunale per essere processato. Dunque, viene considerato dall’inizio che questi non sono testimoni disponibili, ma hanno un’opinione sul caso e sugli accusati (non importa se a favore o no). Oltre alle opinioni che hanno, molte volte hanno un interesse personale dal risvolto del processo in accordo al contesto che essi stessi, attivi negli interrogatori o nelle fasi preliminari, hanno creato. Un/una poliziotto/a, per esempio, non vuole un caso dove la sua “montatura” si dimostra un fiasco ed ecco perchè come testimoni agiranno con pregiudizio per i casi delle loro “montature”. Come piccola garanzia, l’articolo 211 del codice penale vieta ai testimoni che hanno svolto interrogatori o fasi preliminari nel caso, di testimoniare. C’è, attualmente, una legge che vieta anche ai segretari delle fasi preliminari di testimoniare, oltre alle persone che hanno la responsabilità della “montatura” di un caso, come il poliziotto in questione.

Vediamo, quindi, qualcosa sul poliziotto in questione, come descritto dai numerosi dettagli degli avvocati difensivi.

M. Daliani ha presentato il contesto legale sul quale poggiano le obiezioni della difesa. L’articolo 211 del codice penale vieta ai testimoni di testimoniare se hanno fatto interrogatori, perché sospetti di pregiudizio e difesa degli interessi vengono fuori, l’articolo 33 del codice penale definisce chi sono quelli che svolgono interrogatori preliminari, definendo chiaramente che essi sono tutte le azioni avvenute nel contesto degli interrogatori preliminari. Solo l’interrogatore preliminare ha conoscenza del fascicolo del processo, mentre gli estranei ad esso non hanno diritto di conoscere (quindi, la conoscenza di Papathanasakis è una conoscenza da interrogatorio preliminare). Esso è iniziato al Department of criminal prosecution against life al GADA (stazione centrale di polizia di Atene), dopo la morte di Lambros Foundas, mentre il giorno dopo già il 1 dipartimento del terrorismo interno del DAEEB era attivo, capo del quale è Papathanasakis. Questo è mostrato chiaramente dai timbri sui documenti ufficiali. Papathanasakis ha riunito tutto il materiale, ha dato l’ordine alla scientifica analizzare diverse prove, ha chiesto l’abolizione della riservatezza di alcune linee telefoniche, ha informato l’interrogatore, ha firmato l’intero elenco dei risultati quando il fascicolo del processo è stato trasferito al pubblico ministero. Lui stesso ha dato una testimonianza preliminare nella quale non ha nessuna prova, comunque ha proseguito la valutazione di tutto il materiale. Inoltre ha testimoniato alla corte d’appello speciale, dove ha chiesto di usare i suoi appunti in modo da non dimenticare nulla. Lui sembra avere una conoscenza dettagliata, perché è stato interrogatore preliminare e capo del dipartimento che l’ha fatto. Per ciò, lui ha interesse nel dire che la sua versione è quella giusta. E’ da notare che lui è l’unico dei testimoni dell’accusa che si riferisce ad alcuni accusati, come Stathopoulos. Ecco perché dovrebbe essere escluso. Continue reading Atene: Aggiornamento sul caso di Lotta Rivoluzionaria (14/11/11)

Salonicco: Due eventi di solidarietà per Rami Syrianos

2 EVENTI DI SOLIDARIETÀ
per i compagni incarcerati

Martedì 22 novembre 2011 – ore 20.00

Cucina compagna “Mangia il ricco! (o almeno mordilo un po)”
Delta squat, via Egnatias, 13 (fermata del bus Colombou)

Martedì 29 novembre 2011 – ore 20.00

 Trattoria italiana: pasta, antipasti e stuzzichini, pizza
Orfanotrofio squat, via Lambraki, 186 (Ano Toumpa)

Il ricavato servirà per le spese giudiziarie dell’ anarchico Rami Syrianos, che andrà a processo il 5 dicembre 2011 per espropriazione di denaro ai danni dell’ ODDY, curatori delle proprieta’ confiscate.

Nota: La ODDY, agenzia pubblica di gestione dei beni, effettua una vasta gamma di aste ed è responsabile per la liquidazione di auto, moto e molti altri beni sequestrati dalla polizia e dai doganieri.

fonte: athens.indymedia.org