Category Archives: Proclamazioni

Santiago : La sede dei Giovani Comunisti attaccata in solidarietà con Juan, Nataly, Guillermo ed Enrique

Il mattino del 3 maggio abbiamo deliziato i Giovani Comunisti rinfrescando la facciata della loro sede di via San Pablo, 9059, Pudahuel, con della vernice e qualche vetro fatto sparire a sassate.

Questi stronzi, che hanno ampiamente cercato la riconciliazione democratica frequentando il potere e il suo apparato poliziesco, si sono messi a minacciare gli anarchici attraverso la stampa con delle richieste legaliste quando hanno avuto luogo gli scontri di un anno fa. Sembra che alcun* abbiano scordato quello che è successo, ma per quanto ci riguarda il tempo che è passato non ha cambiato niente, questo attacco ne è il riflesso fedele, e andremo oltre…

Abbiamo rivendicato questa azione con dei volantini in solidarietà con i/la compagn* Juan Flores, Nataly Casanova e Guillermo Durán (in sciopero della fame da 20 giorni) e con Enrique Guzmán, che si sono sempre dichiarat* contro ogni forma di potere e di autorità.
Sappiate che portiamo attenzione alla vostra situazione e che non avremo pace finché il potere non la finirà con i suoi soprusi.

Non c’è tempo né per le scuse, né per le pause.

Solidarietà in offensiva con i/le prigionier* in sciopero della fame.

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(foto degli scontri del 1 di maggio del 2014)

in francese | greco

Comunicato da qualche parte in Messico

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Dopo mezzanotte… nasce il fuoco nero

Il 12 aprile del 2015, intorno alle 20.30, abbiamo collocato un ordigno incendiario nella succursale del banco Santander di via ferrocarril hidalgo, all’angolo con via Nezahualcóyotl, che è scoppiato con successo provocando danni nel palazzo.

Si tratta di un atto di solidarietà con le ed i prigionier* sequestrat* dagli Stati di tutti i nomi.

In particolare si tratta di un atto di solidarietà con la lotta dei prigionieri anarchici greci in sciopero della fame*. Da qui vi diciamo: forza e solidarietà, compagni.

Si tratta anche di una risposta alla chiamata dei compagni cileni per la realizzazione di giornate di solidarietà per i prigionieri in guerra sociale. Da qui vi diciamo: siamo con voi, compagni.

Si tratta, infine, di un atto di solidarietà con i compagni  in clandestinità, poiché sappiamo quanto difficile sia quel cammino. Da qui vi diciamo: compagni, i muri che ci separano cadranno!!!

Libertà per Fernando Bárcenas, Abraham Cortés e Luis Fernando Sotelo!
Fuoco alle prigioni!!
Perché la solidarietà anarchica supera le parole!!!

LUPE LA CAMELINA
Per la Cellula di Diffusione del Commando Femminista Informale di Azione Antiautoritaria

in greco

Nota di Contra Info : *I prigionieri della Rete dei Prigionieri Combattenti hanno interrotto lo sciopero della fame il 18 aprile scorso, dopo 48 giorni di lotta. Leggi qui la loro dichiarazione.

Attacco incendiario contro il cantiere di costruzione del metrò di Santiago

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le azioni minori contro il sistema non sono importanti soltanto nella misura in cui contribuiscono alla distruzione del sistema, ma anche perché contribuiscono alla formazione di individui liberi, preparati, coscienti delle proprie capacità e dei propri limiti, coraggiosi e capaci di lottare per quello cui aspirano” (Antitecnologia 2009)

Rivendichiamo l’attentato incendiario contro il cantiere della futura linea 6 del metrò di Santiago, il 7 aprile: abbiamo attaccato questo simbolo del progresso tecnologico-sociale con un ordigno incendiario ad attivazione chimica.

Le conseguenze nefaste dell’espansione tecno-industriale non saranno tollerate senza la necessaria risposta, giriamo tenendo d’occhio i vostri negozi, supermercati, zone di espansione urbana, degradazione della natura selvaggia nelle sue forme più estese. Abbiamo attaccato, attaccheremo nelle campagne e nelle vostre città, difenderemo con le unghie e coi denti quello che resta da difendere, come anche noi stessi.

Mandiamo un affettuoso saluto a Natalia e Javier.
Forza ai/alle compagn* Juan Nataly e Guillermo in sciopero della fame.

Contro la civiltà! Per la difesa di tutto quello che abbiamo perso!

Gruppo Kapibara FAI-FRI

portoghese | francese | inglese | greco

Atene: Azione anti-razzista e anti-patriotica a Pláka

Lunedi 20 aprile, al mattino presto, siamo andat* nel quartiere di Pláka per ricoprire un murale nauseabondo di disegni e slogan nazionalisti e razzisti fatti da un sedicente artista che si fa chiamare Tom e che utilizza quel muro di via Sotiros già da qualche anno. Questo murale di merda, che trasmette fra le altre cose messaggi che sostengono che le persone che arrivano dall´Africa sono portatori di malattie, era là da almeno tre mesi, quindi abbiamo pensato di reagire in qualche modo. Abbiamo gettato della vernice, e abbiamo coperto il muro coi seguenti messaggi e con dei simboli anarco-femministi:

Né patria, né padroni: autogestione (in portoghese)

Nessuna frontiera, nessun padrone (in inglese)

Fanculo la patria (in greco)

Spazziamo via i fasci (in francese)

Le vite nere contano (in inglese)

PS: Il giorno dopo l’azione il muro è stato ridipinto di blu. In caso riapparissero dei messaggi razzisti, seguiranno altre azioni.

Milano: Contestato l’incontro Happy Biotech in solidarietà con Billy, Costa e Silvia, Lucio, Graziano e Francesco

Il 23 aprile, in occasione dell’inizio dei processi ai/alle nostrx amicx e compagnx Billy, Costa, Silvia e Lucio, Graziano e Francesco, istituiti dalla procura torinese, una decina di solidali hanno interrotto un convegno dal ridicolo nome “Happy Biotech” organizzato dall’Università degli studi di Milano.

L’intento dell’evento era di “avvicinare il più possibile la città a una conoscenza più approfondita delle biotecnologie e delle relative applicazioni in ambito biologico-industriale, farmaceutico, medico, veterinario o agro-ambientale e alimentare”.

A portare avanti la solita propaganda pro-biotech c’erano personaggi come Roberto Pilu, biologo ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Agrarie all’Università degli Studi di Milano, che collabora con varie multinazionali del settore biotech, tra cui Pioneer e Syngenta; il prof. Martin Kater, titolare dei corsi di genetica e genomica funzionale; e Adriana Maggi, ricercatrice e professoressa di Biotecnologie Farmacologiche dell’Università di Milano,  oltre che presidentessa della TOP srl (Transgenic Operative Products) di Lodi, azienda biotecnologica che si occupa di creare nuovi “modelli” di topi transgenici per esperimenti di tossicologia e per i test di nuovi farmaci, ed effettua anche esperimenti su di essi per conto terzi. Animali creati appositamente per la ricerca, che vivono tutta la loro esistenza tra le mura asettiche di un laboratorio, rinchiusi in scatole di plexiglass aspettando di morire nel “sacro nome della scienza”. TOP srl ha inoltre stipulato un contratto con Charles River, azienda leader mondiale nella fornitura di animali da laboratorio geneticamente modificati.

Abbiamo deciso di interrompere la conferenza quando sul palco è salita Adriana Maggi, convinta vivisettrice e assassina di animali, aprendo uno striscione e urlando tutto il nostro disgusto per questi personaggi che si credono i padroni della Terra.

Qualche studente presente alla conferenza ci ha chiesto di rimanere fino alla fine per il dibattito, ma per noi dibattere con costoro non ha senso, sennò saremmo tra le fila di partiti come M5S o i VERDI a chiedere voti, o nell’organigramma del WWF o di Greenpeace pronti a ricevere il 5Xmille o una firma per dire no agli OGM, perdendo tempo in dibattiti che non fanno altro che muovere l’aria.

Noi siamo in guerra con questi produttori di veleni, non vogliamo un’esistenza democraticamente pacifica per entrambi – vogliamo la distruzione di ciò che ci sta distruggendo, e lo vogliamo ORA.

Abbiamo dunque lasciato il convegno ribadendo la nostra totale solidarietà a chi si ribella a questo esistente, a chi non si rassegna a vedere il selvaggio sempre più stretto nella morsa di cemento ed ipertecnologia (di cui treni ad alta velocità, biotecnologie e nanotecnologie sono solo alcuni esempi).

RILANCIARE LA LOTTA ALLE NOCIVITA’! SOLIDARIETÀ ALLE/AI RIBELLI DELLA TERRA!

Inviamo amore e rabbia a Billy, Costa, Silvia e Lucio, Graziano e Francesco. LIBERX TUTTX!

Alcunx nemicx delle nocività
27/04/2015

Svezia: Azioni contro lo Stato ed il capitalismo

Niñxs salvajes 2Nel corso della quindicesima settimana del 2015, tra il 10 ed il 12 aprile, nel distretto di Midsommarkransen sono state bruciate delle automobili di proprietà della ditta di sicurezza privata Nokas, e la porta d’ingresso dell’Agenzia Svedese per la Crescita Economica e Regionale (Tillväxtverket) sull’isola-distretto di Södermalm è stata spaccata.

Nokas è stata attaccata in quanto simbolo dell’amministrazione del capitalismo, e l’Agenzia Svedese per la Crescita Economica e Regionale perché è una delle maggiori fondazioni ideologiche che mira allo sviluppo delle disugualianze sociali tra quell* che sono stat* ancora di più premiat* e quell* che sono stat* buttat* più in fondo nella miseria e l’incertezza.

Stavolta, le nostre azioni erano rivolte contro bersagli materiali e simbolici soltanto. Le persone incaricate di quel sviluppo non sono però dimenticate o perdonate.

Finché le persone saranno obbligate a vivere nella schiavitù del capitalismo, contrattaccare sarà sempre giusto .
Combattiamo il potere con ogni mezzo disponibile.

Libertà per i/le nostr* compagn* incarcerat* in Svezia e nel mondo.

originale ricevuto in svedese | greco | francese | inglese

Montevideo, Uruguay: La lotta è nelle strade, non nelle urne

montevideoDire che appaiono ogni cinque anni non è un cliché. Le elezioni municipali si avvicinano e nei loro programmi i politici abbordano un tema comune. Tutt* parlano di un problema che non l* aveva mai interessat* prima: lo zoo Villa Dolores.

Ma cosa è cambiato in questi ultimi tempi perché di colpo si interessino tutt* ai cambiamenti o alla chiusura di questo zoo, e da quali interessi sono spint*? La risposta è chiara: la lotta che viene portata avanti e la quantità di persone che pensano che lo zoo Villa Dolores deve chiudere immediatamente. Non è assolutamente un caso che per anni non abbiano mai menzionato la vicenda e che ora che ci troviamo nel bel mezzo di una campagna per chiuderlo, e che in più si avvicinano le elezioni municipali, tutt* ne abbiano qualcosa da dire.

Nel ventaglio di opportunist* che approfittano della situazione per trarne vantaggio (voti), ce ne sono di ogni tipo, da quell* che ritengono che Villa Dolores debba essere chiuso a quell* che affermano che non si dovrebbe mantenere il modello attuale dello zoo proponendo più o meno la stessa cosa che fa l’amministrazione: una prigione di animali autoctoni.

Mentre questi personaggi a caccia disperata di voti girano tutta la stampa riempiendosi la bocca di quello che farebbero o non farebbero una volta lo zoo nelle loro mani, noi giriamo tutte le vie col pugno levato durante ogni corteo, con i nostri cartelli e i nostri manifesti, decis* a frenare la carcerazione. Mentre loro escono a ripetere i loro slogan vuoti nei loro discorsi, noi mettiamo il tema in discussione attraverso l’informazione dispensata sulle piazze e nei mercati. Mentre loro riempiono la città di manifesti e affreschi con un nome e un numero che non dicono niente, noi lasciamo il segno della lotta con dipinti e attività.

Il motore di questa campagna è la libertà, libertà che non esce da nessuna urna, ma soltanto dalle nostre azioni, quelle che conduciamo ogni giorno, individualmente o collettivamente a fianco di chi partecipa a questa lotta. Non quelli che ne parlano per ottenere qualcosa in cambio, non quelli che si battono per il potere.

Nessuno li chiama, ma compaiono sempre. Come la traiettoia di una cometa vista dalla Terra, questo fenomeno si ripete con precisione matematica, ogni cinque anni in questo caso, intervallo durante il quale i politici si aggrappano ovunque possono per ottenere qualche voto; ora si tratta della lotta per chiudere lo zoo, ieri era quella contro la mega-mina Aratirí, e se risaliamo nel tempo, non finisce mai.

Mentre il riformista Álvaro Garcé si fa propaganda attraverso il suo ambizioso piano di apportare qualche cambiamento allo zoo, e mentre gli opportunisti Virginia Cardozo, Edgardo Novick e Daniel Martínez tentano di raccattare qualche voto con la favoletta di voler chiudere lo zoo, la lotta non si ferma un solo secondo.

Una cometa passa e rimane lontana, ed è tutto quello che ci si deve aspettare dalle elezioni municipali, che passino, perché non hanno niente a che vedere con la lotta.

Né con i/le riformist*, né con gli/le opportunist*.

La lotta si svolge in strada, non nelle urne.
Le riforme non ci fermeranno, faremo chiudere Villa Dolores!

Coordinazione per la chiusura dello zoo Villa Dolores
Montevideo, Aprile 2015.

francese

Francia: Attaccata la sede del partito UMP di Tolosa

Martedì 14 aprile 2015 la sede del partito Unione per un Movimento Popolare (UMP) di Tolosa è stata espulsa.

Il Comune UMP di Calais mena da diversi anni una politica razzista e securitaria contro i poveri e in particolare i/le migranti. Ultimamente ha aperto un centro d’accoglienza diurno con lo scopo di allontanare i/le migranti dal centro città e poterli/e quindi controllarli/e meglio. In queste ultime settimane ha fatto di tutto per costringerli/e a radunarsi in un’ex discarica non lontano dal centro diurno. L’8 aprile 2015 dei consiglieri UMP, spalleggiati da alcuni impiegati comunali, sono andati in uno squat di migranti a Calais e hanno obbligato gli/le occupanti ad andarsene. Poi hanno devastato la casa per renderla inabitabile.

IL COMUNE UMP DI CALAIS ESPELLE!

Anche a Tolosa il Comune UMP designa dei capri espiatori, che si tratti dei/lle giovani dei quartieri, delle prostitute, di chi ha dei problemi di alloggio. Ogni volta questo partito basa la propria legittimità sulle opposizioni di classe, razza, sesso, scegliendo orgogliosamente il campo degli oppressori. E così un gruppo si è introdotto nella sede UMP in pieno cuore di Tolosa, per ricordargli il loro sporco lavoro. Il mobilio è stato spostato in strada, i dossiers sono stati un po’ sparpagliati, la facciata ridipinta : niente in confronto a quello che subiscono ogni giorno i/le migranti di Calais (pressioni, trasferimenti forzati, espulsioni, molestie da parte delle forze dell’ordine e dell’amministrazione).

Oggi il bersaglio è stato l’UMP ma non dimentichiamo la responsabilità del PS, dello Stato o dei fasci.

Di notte o in pieno giorno, da soli/e o in 300, ognuno/a di noi può agire!

Qui sotto, il volantino distribuito durante il trasloco forzato dell’UMP:

L’UMP di Calais espelle!
Espelliamo l’UMP !

In Francia, come altrove, migliaia di migranti fanno le spese della guerra ai poveri intrapresa dagli Stati, e ormai da tutta l´Europa. Costretti a lasciare il loro paese – fin troppo spesso a causa dei disordini provocati dall’avidità delle potenze occidentali – queste persone si ritrovano braccate dalla polizia, esposti a pericolo di morte quando tentano di attraversare una frontiera, e disprezzati da tutte le amministrazioni. Mentre la situazione peggiora, alcuni/e ritengono che non tutte le vite hanno lo stesso valore: questo permette loro di sottrarsi alle loro responsabilità. Noi urliamo il contrario: nessuno è illegale, tutti/e i/le rifugiati/e sono i/le benvenuti/e.

A Calais, il comune UMP cerca di approfittare di questo stato di cose in maniera oscena. Favorisce in ogni modo il razzismo nei confronti dei e delle migranti, quando non manda semplicemente i propri impiegati comunali a fare lo sporco lavoro di espulsione generalmente riservato ai poliziotti. Questo partito nauseabondo tenta di approfondire la spaccatura tra i diversi popoli in funzione del colore della loro pelle, della loro lingua o del loro paese di origine.

Oggi prendiamo di mira questo covo di reazionari: se questa volta i poliziotti non hanno nemmeno dovuto espellere manu militari, la pressione esercitata sui sans-papiers resta comunque inammissibile. Ma che sia ben chiaro, sarebbe assurdo additare un partito politico come unico responsabile. In effetti la prefettura “socialista” del Pas-de-Calais non è da meno quando si tratta di mandare i propri scagnozzi in uniforme a terrorizzare le migranti e i migranti. Non ci aspettiamo niente dai politici, che non trovano niente di meglio che aizzarci gli uni e le une contro gli altri. In compenso pensiamo che la solidarietà tra chi subisce la violenza dello Stato è l’unica riposta adeguata al loro cinismo.

Attaccheremo i responsabili e le strutture che appoggiano tali iniquità.
Continueremo a combattere il razzismo, ovunque si trouvi.

Abbasso le frontiere!
Morte agli Stati e alle nazioni!

fonte: indymedia nantes

Lille: Vernice contro la gentrificazione

Vernice contro il comune, la gendarmeria, la “casa dell’hip-hop” e l’istituto Pasteur.

Nella notte tra il 23 e il 24 marzo le facciate del comune, della gendarmeria, della Mangusta (un tempo casa occupata) e della “casa dell’hip-hop” sono state attaccate a colpi di vernice. Abbiamo scelto questi bersagli perché ci opponiamo alla riabilitazione dei quartieri popolari e alla politica municipale di espulsione dei poveri per rendere i quartieri più appetibili agli occhi dei promotori immobiliari.

Lo Chti d’Arras, storico luogo di attività e di vita occupato illegalemente da diversi anni (e dove si tenevano concerti e altri eventi hip-hop) è stato espulso e sostituito dalla “casa dell’hip-hop” o “Centro Europeo di Cultura Urbana”. Un buon metodo per il comune di recuperare quello che già esisteva senza il suo aiuto, svuotarlo di tutto quello che aveva di sovversivo, e trasformarlo in un prodotto cultural-commerciale.

Numerose pratiche contrastano di fatto questa logica. Che si tratti di occupare terreni, immobili o case vuote, o attraverso lo sciopero degli affitti, alloggiare o sperimentare nuovi rapporti sociali, ci si ritrova rapidamente di fronte alla repressione. Lo dimostra la recente espulsione della Mangusta (edificio vuoto da diversi anni e di proprietà dell’istituto Pasteur), squat che si trovava in pieno centro di Lille, molto visibile, aperto a tutto il quartiere e quindi fastidioso per il comune. I mezzi dispiegati in questa occasione (presenza importante delle forze di polizia, quartiere bloccato per tutta la mattina) mostrano in effetti la volontà di stroncare alla radice ogni iniziativa di organizzazione che non sia loro subordinata. Esistono ancora diversi luoghi occupati, in particolare l’Insoumise (libreria d’occasione che propone numerose discussioni, proiezioni etc), che sono anch’essi espulsabili.

Non abbiamo intenzione di lasciarli fare, e non aspettiamo né il loro permesso né il diritto di farlo. Non otterremo che quello che sapremo prenderci. Facciamo appello alla solidarietà di tutti/e coloro che lottano e subiscono la politica economica e sociale dello stato e dei suoi sbirri.

Guerra a questo vecchio mondo. ACAB.

fonte: indymedia lille (via attaque)

Veria, Grecia: Azioni contro le prigioni di massima sicurezza

La mattina del 30 dicembre 2014, il compagno Nikos Maziotis è stato trasferito nelle prigioni di tipo C di Domokos – con l’intento di inaugurarle ufficialmente.

Come di riflesso, noialtri siamo usciti quella stessa notte e abbiamo vandalizzato con vernice e scritte l’edificio del Consiglio Legale di Stato-Ufficio Giudiziario di Veria, oltre a sabotare 4 bancomat.

Lotta, insieme ai compagni incarcerati, contro le carceri.

Atene: Attaccata la sede del partito di governo Nea Dimokratia

La mattina di mercoledì 19 novembre abbiamo visitato la locale sede di ‘Nuova Democrazia’, nel distretto di Ampelokipi (situato tra la questura di polizia e il commissariato di Ampelokipi), affinché si “senta chiaro” in tutta la zona la nostra solidarietà con gli scioperanti della fame Nikos Romanos e Iraklis Kostaris e con la loro esigenza di far valere il diritto all’istruzione e alle uscite dal carcere a cui hanno diritto, ma che non gli viene concesso dal consiglio di carcere di Koridallos e da un burocrate giudiziario chiamato Eftichis Nikopoulos.

La nostra solidarietà va anche con Yannis Michailidis (in sciopero della fame solidale) e con tutti gli anarchici nemici politici del regime di cui sono prigionieri.

… e come ben si dice… Forza!

Cile: In risposta alla chiamata internazionale per i prigionieri anarchici nel mondo

Settimana internazionale di solidarietà coi compagni in carcere.
Usciamo decisi e senza paura a divertirci spezzando i loro dogmi di tranquillità e legalità.
Con in testa la ribellione di José Huenante, ragazzo assassinato dalla democrazia.*
Polizia, guardie e tutte le autorità prenderanno fuoco grazie alla nostra calorosa gioia.
Propaga la rivolta.

Nella notte definitiva
al crepuscolo della routine
particelle indefinite cospirano nell’ombra antisociale.
Nello spettro del nulla
gemono i desideri
ululati di rabbia
grida di dimenticati
gli echi perduti ruggiscono.

Nella rovina di una cittadella di potere
macchine frenetiche, uno sciame di schiavi,
polveri per truccarsi e dispositivi di controllo.
Gli schizoidi ribelli, i barbari!
Noi neghiamo l’esistenza quotidiana: prigioni,
scuole, famiglie, manicomi, asili, psichiatri
e qualsiasi annullamento individuale.

Apriamo le ali per uscire da anfratti e grotte,
per biforcare il fuoco in ogni vicolo,
perimetri di sicurezze, e posti di dominio.

Che si sappia che noi ci spargiamo in ogni direzione,
atraverso tutti i punti.
Siamo particelle infinite che cercano l’esplosione.

Un piccolo contributo dal territorio chiamato Chile; Talca della regione del Maule.

Gruppo di affinità di cani, gatti e rane

L’azione è avvenuta giovedì 27 agosto; un posto di blocco in una delle arterie della città, alle otto di sera.
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* Mapuche di 16 anni, “scomparso” mentre era in custodia della polizia a Puerto Montt, sud del Cile.

Francia/Spagna: Azioni anarchiche contro il sistema carcerario, capitalista e patriarcale

Vari gruppi anarchici rivendichiamo una serie di azioni dirette ad attaccare al capitale, allo stato e tutto ciò che esso rappresenta. Tra le prime ore dei giorni dal 19 al 21 Luglio sono state effettuate i seguenti atti di solidarietà:

-Attacco in Hendaia (Paese Basco francese) ad un camion della Loomis (ditta di sicurezza che ottiene grandi profitti economici avendo il monopolio del trasporto di denaro dal Economato e demandadero [negozio] in diverse carceri) e la espropriazione di 22.000 €.

-Attacco a diverse filiali di banche considerandole colpevoli dello sfruttamento umano.

-Sabotaggio a veicoli di sicurezza del carcere di Martutene (Guipuzcoa).

-Attacco sulla facciata della prigione di minori di Tarragona.

-Attacco informatico a diverse pagine dei sindacati UGT, CGT e CCOO per l’affiliazione di carcerieri e per difendere le forze repressive.

Tutte queste azioni hanno come obiettivo attaccare qualsiasi fonte di potere. Il denaro raccolto nella espropriazione servirà perché una volta recuperate le spese causate da queste azioni continueremmo attaccando al potere.

Per la lotta per la liberazione animale e umana.

Forza e anarchia.

in spagnolo

Salonicco, Grecia: Barricate di fuoco in solidarietà con la lotta dei prigionieri

Nei prossimi giorni lo Stato tenterà di approvare una legge per attuare nuove condizioni speciali di detenzione, le prigioni di tipo C.

Questo disegno di legge contiene una serie di riforme volte a rafforzare il controllo e la repressione sui prigionieri “pericolosi”.

La lotta contro l’imposizione di nuove condizioni di vita è iniziata, sia dentro che fuori le mura.

Da lunedì 23 giugno migliaia di prigionieri in diverse carceri greche hanno iniziato uno sciopero della fame di massa, chiedendo l’abolizione di questo nuovo disegno di legge.

Questa lotta si porta avanti, come dovrebbe, attraverso azioni di solidarietà multiforme.

Questo momento storico non deve trovarci impreparati, ma convinti e pronti alla lotta sia contro questo disegno di legge, in particolare, sia anche contro le condizioni di reclusione e di repressione che  finora abbiamo tollerato. Noi ci poniamo contro lo Stato e il Capitale, affianco dei prigionieri in lotta.

Come parte di questa lotta, mercoledì 25 giugno, durante la notte, due gruppi di compagni si sono incamminati coordinatamente per le strade di Olympiados e Grigoriou Lampraki, per innalzare barricate e bloccare il traffico, versando benzina su dei pneumatici e contenitori e dando loro fuoco.

Ci vediamo per le strade, fino alla completa distruzione delle carceri.

Solidarietà con i prigionieri in lotta.

Anarchici

Navarra: Attaccato il consolato d’Italia in Iruña

In solidarietà con i/le compagnx anarchici/che e ricordandosi alla settimana internazionale in solidarietà con: Nicola; Alfredo; Gianluca; Adriano; Marco Camenisch; Mattia; Claudio; Niccolò; Chiara e tuttx gli/le altrx che non includiamo in questa lista, il venerdì 23 di maggio 2014 abbiamo lanciato pittura nel consolato d’Italia in Iruña/Pamplona (vicino alla stazione centrale di polizia). Questa volta è solo pittura, ma non ci fermeremo fino a quando non li/le vediamo tuttx liberx.

Va per voi compagnx.

Questo è solo l’inizio…

10, 100, 1000 nuclei anarchici

fonte : barcelona indymedia

Mosca: Fronte di Liberazione della Terra FAI/FRI rivendica incendio di due escavatori

ELF vs tagliaboschi 2:0

Nella notte del 14 Febbraio 2014 ci siamo infiltrati, come ombre, nel campo dei tagliaboschi.

Erano le tre di notte, ma i lavoratori non dormivano ancora. Un escavatore stava lavorando, i lavoratori facevano su e giu nel campo e la guardia stava guardando la televisione e bevendo la sua birra. Secondo la nostra esperienza, questo era un grande campo con circa 5-6 baracche, un magazzino del legname con stanze, 2 auto, 3 escavatori e una livellatrice. Dopo esserci inoltrati, tra baracche e auto, abbiamo scelto due escavatori come obiettivi più rappresentativi della fauna locale. Dopo tutto come programmato. I loro motori a scoppio e le coperture sono stati coperti di stracci imbevuti di molta benzina. Dopo siamo andati via dal posto con successo, e ci siamo posizionati per goderci lo spettacolo per qualche minuto. Due nere colonne di fumo sono salite dai veicoli. Crediamo che il danno ammonti tra i 6 e gli 8 milioni di rubli.

Speriamo che questo sabotaggio interrompa temporaneamente lo sviluppo della cava di sabbia. Ci sono già altre cave abbandonate nella zona. Dalla nostra ultima esplorazione li, una grande porzione di foresta è andata distrutta, per far espandere le cave. La sabbia di questa zona viene esportata per essere venduta, dato che l’edilizia è un settore di profitto, che non ha tempo per piccole cose come la natura, l’aria fresca, ecc.

Buona fortuna a tutti quelli che sono in gioco. Pieghiamo le loro linee.

Mosca 2014, ELF/FAI/FRI (Fronte di Liberazione della Terra/Federazione Anarchica Informale/Fronte Rivoluzionario Internazionale)

Atene: Espropriato supermercato nel distretto di Vyronas come un minimo atto di resistenza

1970s

Tutto è rubato; tutto ci appartiene!

Prendiamo indietro alcune delle cose che abbiamo prodotto con duro lavoro e i nostri padroni hanno rubato da noi…

La creazione di uno stato di emergenza, in concomitanza con le incursioni predatorie dei padroni sul lavoro e sulla nostra vita, impone la paura della repressione e della miseria sulla società. Le disparità nella vita quotidiana assumono una dimensione tragica, quando le mani si protendono per mendicare o per rovesciare i bidoni della spazzatura nella speranza di trovare cibo. La disoccupazione e i costanti aumenti dei prezzi dei prodotti sugli scaffali dei supermercati ci fanno dubitare sulla possibilità di soddisfare i nostri bisogni basilari.

Non possiamo tollerarlo; resisteremo.

Oggi (11 Aprile 2014), abbiamo coperto i nostri volti ed abbiamo espropriato uno di questi grandi supermercati. Il nostro volto è la nostra azione, e perché disturba soprattutto la loro quiete e di seguito la loro redditività, cercheranno di rintracciarci. Non li regaliamo nulla, sfidiamo il loro terrorismo, organizziamo i nostri metodi, e rispondiamo collettivamente per strada. Collettivizziamo le nostre resistenze e ci ribelliamo contro i nostri oppressori.

Oggi, abbiamo fatto anche una sosta presso l’organizzazione del lavoro di manodopera (OAED).

Abbiamo lasciato alcuni dei prodotti che abbiamo preso dal supermercato presso l’ ufficio locale per la disoccupazione come un gesto di solidarietà di classe nei confronti degli altri lavoratori e disoccupati; un atto giusto che noi, quelli dal basso, facciamo per noi stessi, ridistribuendo la torta. In questo moderno sistema di schiavitù, in questa galera contemporanea, i lavoratori nei progetti di pubblica utilità che promuove l’organizzazione del lavoro per la manodopera greca, sono costretti a vivere come schiavi per cinque mesi. Non hanno diritto a ferie o giorni di malattia; ottenendo delle briciole come stipendio, e di fronte alla minaccia della rimozione dal registro dei disoccupati nel caso in cui rifiutano la posizione a loro assegnata. Ognuno di noi deve sapere che siamo di più, e se vogliamo organizzarci, possiamo rovesciare gli sfruttatori della nostra vita.

“Poveri ma disonesti”

in inglese

Argentina: Allarme bomba per il volo 4648 della compagna LAN diretto a Santiago

Nel contesto delle giornate di agitazione e solidarietà con i compagni Marcelo Villarroel, Freddy Fuentevilla e Juan Aliste Vega, prigionieri in Cile dopo essere stati espulsi dal governo argentino, accusati di una rapina finita con la morte di un poliziotto, mercoledi 19 abbiamo diffuso un allarme bomba per il volo 4648 della compagna LAN diretto a Santiago (Cile).

Costringendo con questo gesto a paralizzare gli aeroporti di Ezeiza e Mendoza (con corrispettivo danno economico) e obbligando l’aereo ad un atterraggio d’emergenza.

In solidarietà anche con Carlos Quiduleo, Hans Niemeyer, Sol Vergara, Hermes González, Alfonso Alvial, e tutti i compagni sequestrati nelle carceri dall’altro lato della cordigliera. Le pressioni psicologiche contro il nemico sono un’arma storica dei rivoluzionari e noi non ci priviamo di usarla. Non ci sono scuse per non attivarsi e solidarizzare, con ogni mezzo.

Con il vivo ricordo del compagno Sebastián Oversluij.

Finché ci sarà miseria ci sarà ribellione!
La sovversione potrà anche interrompersi, ma nulla finisce!


fonte : contrainformate

Buenos Aires: Amici/che della Terra-FAI rivendica incendio di auto

Siamo consapevoli della realtà che stiamo vivendo; la morte accelerata e la miseria della vita moderna ci affliggono anche come individui che respirano l’aria schifosa di questa città. Rispetto alle migliaia di cortei che avvengono in questa regione, cerchiamo sempre di differenziarci ed essere diretti con le nostre azioni.

Come anarchici, facciamo ciò che facciamo perché crediamo che questo sia cio che possiamo fare meglio in questi momenti che stiamo vivendo qui.

Nelle prima mattinata di domenica 16 Marzo 2014 abbiamo incendiato una volante della polizia federale argentina nel quartiere Recoleta di Buenos Aires.

E nella prima mattinata di domenica 9 Marzo abbiamo incendiato un auto mercedes-benz nel quartiere Palermo di Buenos Aires.

Abbiamo dato fuoco anche a numerose auto a Belgrano, Nuñez, Villa Urquiza e Villa Devoto tra Febbraio e Marzo 2014.

Per la distruzione della società galera e di tutte le vestigia di autorità!

Amici/che della Terra – Federazione Anarchica Informale

Atene, Grecia: Attaccata caserma in ricordo di Lambros Foundas, membro di Lotta Rivoluzionaria

“Con torce spente tanto tempo fa, i miei vecchi compagni camminano nascondendosi nelle pupille dei miei occhi… Chiudo la mia bocca e urlo… Accade quando loro invadono selvaggiamente le mie arterie trascinando un’asta spezzata, e lì, nell’ottava arteria, nella piccola cavità del cuore dove i miei compagni caduti sono svegli, io conduco la mia battaglia nei sussurri…”

Devi portare al limite estremo le tue azioni; metterti alla prova in battaglia, con tutto il tuo essere in modalità combattiva; prendere parte ad assemblee, cortei, scioperi selvaggi, barricate, come ha fatto Lambros; essere presente ad appuntamenti cospirativi, presente nel mappare il nemico e la città, consapevole della necessità di rifornire, preparato ad oliare le armi da fuoco, gettarti con tutto il cuore nella lotta, come un tuono…

Dovresti iniziare tutti questi processi, e in qualunque modo sia il loro inizio assicurati che abbiano un buon esito, perché la storia rimane scarna se noi non interferiamo…

Da parte nostra, muovendoci sempre in questo contesto, abbiamo onorato la memoria dell’anarchico combattente e rivoluzionario Lambros Foundas sabato notte 8 marzo 2014 attaccando la caserma di polizia a Nea Chalkidona, quartiere di Atene; eludendo ancora una volta la guardia dei meccanismi statali, abbiamo bruciato una volante li fuori, cosi come la guardina e l’entrata della caserma, mostrandogli che i combattenti sono gli unici che sceglieranno il luogo, il momento e il modo in cui liberare il proprio odio verso i designati nemici della libertà.

Lambros, non ti stai perdendo nessun momento della lotta, perché sei sempre presente, come eri solito esserci…

Lambros, nulla finisce, perché tutto continua…

Onore eterno a Lambros Foundas, che si è solo preso una pausa quattro anni fa (10 Marzo 2010) a Dafni, Atene, e continua ad ispirarci nel suo modo unico.

RIVOLUZIONE PRIMA DI TUTTO E SEMPRE, FINO ALLA VITTORIA…

Berlino: Attacco incendiario contro filiale banca Santander

Nella notte del 6 Marzo 2014, abbiamo dato fuoco ad una filiale della banca Santander a Neukölln, Berlino. Abbiamo distrutto una vetrina e azionato un dispositivo incendiario a tempo. Dedichiamo questa azione ai prigionieri e agli uccisi dal sistema capitalista in Cile e Spagna.

Prima di tutto, a Tamara Sol e a Sebastian Oversluij Seguel:

“Nella mattinata del 11 Dicembre 2013, il compagno anarchico Sebastian Oversluij Seguel è stato ucciso da colpi d’arma da fuoco a Pudahuel, quartiere di Santiago, durante un tentativo di rapina. Un vigilantes del Banco Estado ha ucciso il 26enne con sei colpi. Da allora, ci sono state numerose reazioni da parte del movimento anarchico. Il 21 Gennaio 2014, la compagna Tamara Sol Farias Vergara è andata in una filiale della stessa banca nel centro di Santiago, e ha aperto il fuoco su un vigilantes urlando: ‘Vendetta!’. Poi, ha sottratto l’arma al vigilantes. Poco dopo, è stata arrestata. Tamara ha rifiutato ogni collaborazione con le autorità ed è in custodia cautelare.” (tratto da un articolo in tedesco sulla Giornata del Giovane Combattente in Cile)

Il video dal titolo “Complicità” è stato rilasciato dal movimento in merito all’omicidio di Sebastian e all’azione di vendetta della quale è accusata Tamara.

Recentemente (3 Febbraio 2014) la famiglia Vergara Toledo da Villa Francia, Santiago, si è espressa in una lettera aperta riguardante l’arresto e l’attuale situazione di Tamara.

Dall’assassinio di Sebastian, Alfonso Alvial e Hermes Gonzalez sono in custodia cautelare.

Inoltre, vogliamo citare Monica Caballero e Francisco Solar. Dopo un’operazione condotta dalle autorità cilene e spagnole, essi sono stati incarcerati in via cautelare in Spagna; entrambi sono stati già imputati in Cile per la montatura del Caso Bombas.

Saluti anche agli accusati del Caso Security (Cile), e agli attivisti a Barcellona che, come noi, considerano le banche degli obiettivi per azioni solidali.

Santander, una delle più grandi banche nel mondo spagnolofono, è responsabile per sgomberi coatti e finanziamento di compravendite di armi. Questo è anche un buon motivo per noi per considerare le lotte interne ed esterne come un’unica nostra lotta comune. Le istituzioni che mettono il capitale davanti alla vita umana saranno sempre obiettivi dei nostri attacchi.

Commando Sebastian Oversluij Seguel
LIBERTÀ PER TUTTI I PRIGIONIERI

Berlino: Una tentata azione incendiaria

Nella notte del 10 Febbraio 2014 abbiamo fatto visita ad un parco nel sudest di Berlino dove, lungo il fiume, una compagna edilizia sta costruendo nuovi hotel di lusso.

Abbiamo provato a dar fuoco a parte dell’edificio, ma sfortunatamente il fuoco ha spento la miccia quando eravamo già andati via.

Per i bastardi: non ridete e festeggiate troppo presto, torneremo!

Fronte di Liberazione della Terra

Istanbul: Fronte di Liberazione della Terra FAI/FRI rivendica incendio di un escavatore

Abbiamo illuminato una scura e nera notte bruciando un palo d’acciaio, le fiamme sono state viste da lontano, e oltre al piacere che ciò ci ha dato, l’azione è stata fatta in nome dell’ecovandalismo – il cui nome non è mai stato sentito prima.

Giovedi 20 Febbraio 2014 a Poyraz, nella regione rurale della parte anatolica di Istanbul, abbiamo attaccato un escavatore lasciato al confine di un cantiere, e abbiamo imbrattato diversi luoghi intorno al sito con la firma “ELF-FAI/FRI”. Mentre questo distruttore della natura veniva neutralizzato con un semplice, munito di timer, dispositivo incendiario autocostruito, il messaggio che abbiamo voluto dare è chiaro: “Se lo costruite, noi lo bruceremo e distruggeremo!”.

Le nostre motivazioni per questa azione:

Vogliamo sottolineare che l’attacco definitivo alla dittatura, che si legittima conducendo progetti ecocidi come il “Terzo Ponte sul Bosforo” e il “Canale Istanbul”, non deve più concretizzarsi negli stereotipi liberali-pacifisti come le “campagne di sensibilizzazione” e i “processi giuridici”. Questo tipo di organizzazioni cercano solo di rallentare l’inevitabile, e intralciare la ragionevole eco-difesa contro la distruzione ecologica in corso. Cercando di avere una risposta positiva da parte del sistema giudiziario statale, che è in verità l’appaltatore degli ecocidi, essi aiutano a smontare la rabbia indirizzandola verso le elezioni o i social media.

La civilizzazione industriale capitalista si sta diffondendo con ponti e autostrade sulla Terra, sta avanzando dentro le foreste di cemento che costruisce, considerando la natura solo come risorsa, si sta diffondendo riducendo la natura selvaggia ogni giorno nel nome della mancanza di energia, e sta diventando dominante. Per questo motivo, agiamo contro una società che crede che costruire, sviluppare ed espandersi sia una virtù, rivendichiamo quindi la responsabilità di eliminare tutto ciò riguarda questo processo, e come parte di una lotta di liberazione totale globale scegliamo di farlo mettendo in pratica semplici metodi incendiari, sabotaggi e azione diretta.

Dedichiamo questa notte, nella quale abbiamo illuminato i castelli del dominio con le fiamme, ai compagni caduti, prigionieri e latitanti.

A Sebastián Oversluij Seguel, ucciso da un vigilantes mentre faceva una rapina in banca a Santiago, capitale del Cile, l’11 Dicembre 2013; a Alfonso Alvial e Hermes González, arrestati; a Tamara Sol Farías Vergara, arrestata e accusata di aver sparato ad un vigilantes il 21 Gennaio 2014 in Cile.

A Ali İsmail Korkmaz, Ethem Sarısülük, Abdullah Cömert, Medeni Yıldırım, Mehmet Ayvalıtaş e Ahmet Atakan, uccisi dallo stato turco, e a Berkin Elvan (un ragazzo di 16 anni), colpito alla testa da un lacrimogeno, in terapia intensiva dal 15 Giugno 2013, durante gli scontri di Gezi Park iniziati nell’estate 2013.

A Hans Niemeyer, prigioniero dal 30 Novembre 2011 e accusato di un attacco esplosivo contro una banca in Cile.

A tutti gli attivisti “No TAV”, nelle montagne del nordovest italiano da circa 20 anni, e a Nicco, Claudio, Chiara e Mattia, arrestati per la lotta contro l’alta velocità (TAV).

A Mónica Caballero e Francisco Solar, arrestati per un attacco incendiario alla cattedrale del Pilar a Saragoza, e a tutto il movimento d’azione diretta contro la Chiesa in Spagna.

A Fallon Poisson, Amelie Pelletier e Carlos López Marín, arrestati per un attacco al Ministero delle Comunicazioni e Trasporto e alla concessionaria Nissan in Messico il 5 Gennaio.

A Ilya Romanov, ferito da una granata esplosa tra le sue mani, e arrestato in quanto sospettato di aver attaccato dei poliziotti il 26 Ottobre 2013.

Agli anarchici prigionieri e ribelli per i casi della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, Lotta Rivoluzionaria, Velventòs-Kozani in Grecia, e a tutti i prigionieri del mondo.

Ai ribelli, anarchici e black bloc che agiscono attivamente nelle esplosioni sociali (Egitto, Brasile, Ucraina, Bosnia e altre parti del mondo), e a chi urla gli slogan “Insurrezione, Sovversione, Anarchia”, lottando contro i poliziotti e attaccando le istituzioni sfruttatrici nelle strade di Istanbul, Izmir e Ankara.

All’eco-combattente Marco Camenisch, prigioniero in Svizzera da più di 21 anni.

Mandiamo la nostra solidarietà, amore e rabbia a tutte le cellule della Federazione Anarchica Informale che hanno organizzato attacchi informali e cospirazioni in tutto il mondo, al Fronte Rivoluzionario Internazionale, a ITS, a tutte le cellule del Progetto Fenice, a tutte le cellule ELF e ALF e a tutti i lupi solitari che camminano nell’oscurità della notte, a tutti i compagni, ribelli i cui nomi dimentichiamo mentre scriviamo queste righe.

ELF-FAI/FRI (Fronte di Liberazione della Terra-Federazione Anarchica Informale/Fronte Rivoluzionario Internazionale)