Tag Archives: America Latina

Santiago, Cile: Aggiornamenti dai combattimenti di strada del 9 Settembre

Migliaia di persone hanno partecipato alla manifestazione del 9 Settembre 2012 nel Santiago del Cile, 39 anni dopo il colpo di stato dell’11 Settembre 1973, che ha portato al potere il dittatore Pinochet. La marcia in memoria di tutte le persone cadute, uccise, e scomparse in seguito, è stata richiamata dalle associazioni dei parenti dei detenuti scomparsi ed associazioni per i diritti umani, mentre il punto di pre-concentrazione per i gruppi dei manifestanti provenienti da diverse aree politiche è stata la Plaza de Los Héroes / Piazza degli Eroi.

Poco dopo l’inizio della marcia, dei manifestanti incappucciati hanno cominciato i primi scontri. In via San Martin, è stato attaccato con pietre e vernice l’edificio appartenente al Ministero della Pubblica Istruzione, rompendo finestre e danneggiando parte degli interni. Inoltre, una molotov è stata lanciata al primo piano, causando un incendio che è stato spento dal personale del palazzo prima che si diffondesse.

I conflitti e gli attacchi ad i poliziotti sono continuati nella zona della vecchia stazione ferroviaria di Mapocho. In via Recoleta è avvenuto un attacco alla filiale della banca BCI, che è stata saccheggiata e parzialmente distrutta. E stato effettuato anche un tentativo di bruciarla, ma i carabinieri sono riusciti a spegnere le fiamme.

I giovani incappucciati hanno sferrato anche un nuovo attaccato contro le forze repressive a guardia di una pompa di benzina della compagnia Copec, mentre raggiungendo la via Valdivieso, al di fuori del cimitero generale, la gente a attaccato dei giornalisti che sono corsi a nascondersi dietro la polizia. Con pietre, legno, vernice e qualche cocktail di molotov, i manifestanti ribelli si lanciavano contro gli agenti della polizia ogni volta che le barricate sulle strade si rialzavano. Dal parte del nemico sono stati usati lacrimogeni, aure, manganelli e pistole di paintball (video correlato).

Gli attacchi della polizia hanno portato gli incappucciati all’interno del cimitero, dove le barricate sono risorte. Gli scontri nelle strade del cimitero sono continuate fino a circa le 15.00.

Durante la protesta, la polizia ha arrestato 13 persone, tra cui tre accusati del saccheggio della banca in via Recoleta, mentre due sedicenni per possesso di molotov. I due minorenni, che sono stati arrestati presso l’intersezione della via Recoleta con il viale Perù, avendo presumibilmente in possesso una scatola con 6 cocktail di molotov ed una borsa con maschere antigas, sono stati presentati al procuratore del ministero Lunedì mattina. Come detto dall’avvocato dei diritti umani che gli rappresenta i giovani hanno trovato la scatola e la borsa abbandonate ad un cero punto, apparentemente lasciate lì dai carabinieri per arrestare chiunque le avrebbe preso. Tuttavia, il giudice ha deciso di mettere ambedue sotto il controllo dell’Agenzia Nazionale dei Minorenni (SE.NA.ME.), per tutta la durata delle indagini. Ciò significa che, anche se non sono in stato di detenzione, quest’agenzia gli può imporre una serie di misure restrittive, come, tra l’altro, la supervisione dagli assistenti sociali.

Su gli altri arrestati non ci sono aggiornamenti più recenti, ad eccezione del fatto che nessuno sia stato detenuto.

fonte e più foto: liberación total

Montevideo, Uruguay: Per la manifestazione del 31 Agosto in solidarietà con le persone arrestate in Rocha

Come abbiamo accennato in un post precedente, la mattina del Lunedì 27 Agosto, la polizia dell’Uruguay ha arrestato quattro persone coinvolte in un’azione di blocco contro i progetti d’espansione del porto di La Paloma, nel distretto di Rocha. Il giorno dopo, gruppi di compagni a Montevideo hanno chiamato direttamente ad una manifestazione di solidarietà con i quattro manifestanti arrestati per Venerdì, 31 Agosto.

Il corteo pomeridiano è partito dalla Piazza Libertad verso La Prezidencia (il palazzo presidenziale), e anche se è stato organizzato in breve tempo, ha attirato circa 500 persone. Le cose sono andate abbastanza bene, come avviene di solito in simili marce contro le miniere, tranne alcuni litigi con i giornalisti, quando compagni hanno spruzzato con spray una fotocamera dei giornalisti che sono venuti alla manifestazione. Alcune persone appartenenti al corpo della manifestazione si sono risentiti con l’azione diretta, ma le recriminazioni tra i manifestanti non sono state continuate. Per quanto riguarda i quattro arrestati del 27 Agosto, sono stati rilasciati finalmente senza assegnarli con accuse.

Oltre le informazioni strettamente associate con la manifestazione del 31 Agosto, i compagni della rivista Anarchia che ci hanno inviato gli aggiornamenti, notano che ciò che si sta accadendo ultimamente è un tentativo da parte dei circoli riformisti, delle O.N.G., e dei vari politici, di appropriarsi d’una lotta che da tempo non controllino e che, almeno a Montevideo, si evolve con criteri di auto-organizzazione e con una prospettiva non-nazionalista che mira alla diffusione del conflitto. I vari gruppi politici che tentano di isolare gli anarchici dalla lotta, trasformandola in una debole domanda parlamentare, ricorrono anche alle minacce, senza essere pero in grado di praticarle.

Contro l’assimilazione della lotta!
Auto-organizzazione ed azione diretta!

Buenos Aires: Attacchi incendiari in solidarietà con i compagni in Italia

I difensori dell’ordine e i sostenitori del sistema hanno dato un nuovo colpo contro i compagni anarchici in Italia, un ennesima operazione repressiva, con una serie d’incursioni che hanno lo scopo di terminare le pratiche ribelli che continuano ad ampliarsi in modo solidale dagli insorti del mondo inspirati dalle idee della libertà, che vengono accolte da altri compagni, secondo le proprie particolarità di ciascuno provenienti dalla regione nella quale la lotta si sviluppa.

Queste pratiche sono riuscite a coordinare una linea d’azione che sta dando i suoi frutti per tutti noi che pensiamo che non c’è più nulla da aspettare per agire ed attaccare con diversi modi l’autorità che si impone in ogni angolo del pianeta.

La critica che possiamo fare sull’efficacia dei nostri colpi contro lo Stato e il Capitale globale è valida, ma fintanto che essa abbia come obiettivo l’estensione dell’insurrezione, non solo per aumentare la potenza della forza della quale disponiamo, ma per quanto riguarda anche l’agilità e quindi la coerenza con la quale mettiamo in atto fuochi di resistenza inattesi di fronte al continuo progresso del dominio in tutte le sue forme.

Assumiamo la responsabilità per aver voluto generare il caos e la distruzione nella città di Buenos Aires, e per questo abbiamo bruciato 25 auto nella zona di Recoleta, il 25 e il 26 Agosto.

Il 2 Settembre alle 02:00 del mattino , abbiamo bruciano un furgone dell’Ambasciata Italiana in un angolo e di fronte alla sua forzeza della postazione di sicurezza.

Amici della Terra/ Federazione Anarchica Informale

Buenos Aires, Argentina: Azioni di solidarietà nel quadro dell’appello di Contra Info

Contro la società delle prigioni. Libertà a tutti i prigionieri
Lunga vita alla Federazione Anarchica Informale e al Fronte Rivoluzionario Internazionale
Abbasso le mura delle prigioni. Morte allo Stato
Lasciate i prigionieri alle strade!
Moriremo tutti, ma prima il nemico. Contro la repressione dello Stato: Autodifesa

I nostri cuori battono per Amore e Ribellione. Battono quando ci si sente vivi, quando si fa prassi le nostre vite, quanto no si sta in attesa di non aspettarsi nulla. L’attesa è per i codardi. Il nostro desiderio di riprendere la nostra vita ci spinge ad agire.

Da Buenos Aires, nello Stato Argentino, ci uniamo alla chiamata per azioni di propaganda contro la repressione da Contra Info, sostenendo le seguenti azioni:

1 Agosto: Verso le 22.30 (UTC-3), un fumogeno è stato esploso a pochi metri dalla Questura di Pilar.

8 Agosto: Un manifesto è stato appeso intorno a un basso livello di incrocio con la scritta: “Finchè la miseria esiste, ci sarà la ribellione. Solo la lotta ci renderà liberi “.

9 Agosto: Un manifesto è stato appeso a pochi metri dalla Scuola Generale di Combattimento e di Supporto Lemos, situata nel disgustoso Campo de Mayo (una base militare). Si legge: “Contro la società della prigione. Libertà a tutti i prigionieri “. Andando via, abbiamo distribuito volantini. In tarda serata, abbiamo incollato adesivi ed abbiamo fatto dei graffiti in un quartiere borghese.

Abbiamo agito sotto gli occhi dei tiranni, quelli che non dormono, attaccati alle loro finestre, a guardare tutti i nostri movimenti “sospetti”, morendo da la voglia di segnalarci. A loro piace così tanto a giocare d’essere l’autorità! Gli piace! Essere dei buoni cittadini così come sono stati ordinati di essere la mattina, mentre guardano la TV, prima di andare a vedere come le loro vite vengono rubati nei loro luoghi di lavoro.

Abbiamo attaccato pensando ai nostri fratelli e sorelle. Coloro che sono dietro le sbarre, sotto l’occhio vigile del nemico, ma certamente non sconfitti. Coloro che si muovono sotteraneamente, scivolando oltre gli occhi dell’Autorità. Coloro che stanno cospirando, in questo momento, per effettuare il colpo successivo. I nostri saluti a tutti loro e un saluto molto speciale a tutti i prigionieri dalla Federazione Anarchica Informale ed il Fronte Rivoluzionario Internazionale.

Con Mauricio Morales e tutti i caduti in combattimento nella nostra mente.

Contro lo Stato ed i suoi difensori!
Lunga vita all’Anarchia!

in spagnolo

Montevideo, Uruguay: Striscione di solidarietà con Marcelo Villarroel, Juan Aliste & Fredddy Fuentevilla

Libertà per Freddy, Marcelo e Juan. Prigionieri dello Stato Omicida $ileno. Finchè la miseria esiste, ci sarà rivolta!

Montevideo, territorio occupato dallo Stato Omicida dell’Uruguay.

Nel contesto della chiamata internazionale contro la repressione attuata dai compagni di Info Contra, nella notte dell’8 Agosto, alcuni individui hanno appeso uno striscione sul ponte di Sarmiento in solidarietà con i compagni Marcelo Villarroel, Juan Aliste e Freddy Fuentevilla, Questi compagni sono tenuti prigionieri da parte dello Stato Omicida $ileno, e in questi giorni stanno iniziando a preparare la loro difesa nel quadro dell’inizio del processo contro di loro.

Finchè la miseria esiste, ci sarà rivolta!
Nessun prigioniero è solo

Concepcion, Cile: Barricate e scontri in memoria di Manuel Gutiérrez Reinoso



La scorsa settimana, gruppi di giovani hanno effettuato un blocco stradale al di fuori dell’Università Cattolica di Concepcion, che si concluse con scontri con la polizia antisommossa. Inoltre, hanno sollevato barricate nella zona di Pratt, all’altezza del ponte che collega Concepcion con il quartiere Lorenso Arenas.

Le azioni sono state eseguite in memoria dei 16enne Manuel Gutiérrez Reinoso, che è stato assassinato a sangue freddo dai sbirri della polizia cilena il 25 Agosto 2011.

fonte : Radio Mauricio Morales

Uruguay: Arresto di quattro manifestanti durante la protesta contro l’espansione del porto della Paloma

Come ci informano i compagni del distretto di Rocha, Uruguay, la mattina del 27 Agosto poliziotti della Guardia Repubblicana hanno arrestato 4 persone coinvolte in un’azione diretta di blocco dei lavori del progetto di costruzione autostradale che fa parte del disegno d’espansione del porto e la costruzione di un’impianto di trasporto del legname nella regione.

Visto che il movimento contro i piani dell’industrializzazione della regione era riuscito a bloccare per diversi giorni le macchine di scavo che aprono la strada per far passare i camion con il legno, lo Stato ha inviato nella regione una folla di sbirri, al fine di spezzare la resistenza, in servizio degli interessi capitalistici.

Solidarietà e sostegno per gli arrestati e quelli che danno il massimo per fermare i piani di distruzione della terra e della nostra vita.

La Terra non va venduta, la Terra va difesa!

In attesa d’ulteriori aggiornamenti dai compagni del gruppo d’Azione Senza Confini e della rivista Anarchia.

$ile: Propaganda sui muri di Santiago

Da Santiago, con un sacco di amore, inviamo queste immagini di propaganda che sono stati fatte in diversi luoghi a Santiago questo mese (6-10 Agosto).

“Nessuno potrà mai essere dimenticato, dalle nostre città imprigionate noi, i compagni che siamo fuori dalle prigioni della tortura e dell’isolamento, saremmo ovunque, lottando, attaccando e distruggendo ogni simbolo del Capitale che vuole opprimerci. Le nostre armi, la solidarietà e la memoria sono già caricate ed è il momento per essere sparate”.

Ai nostri compagni rapiti in questa guerra nel territorio $ileno: Carla, Ivan, Freddy, Marcelo, Juan e Luciano, e al caduto, Mauricio Morales, compagno presente, e a tutti i compagni che lottano in questa guerra in tutto il mondo. Forza e resistenza solidale con il popolo Mapuche!

Compagni, non siete soli. Ci sono molti, per questo i nostri nemici ci chiamano ratti, ed è per questo ci siamo ovunque, nessuno potrà mai fermarci, dovranno morire prima, solo allora ci fermiamo.

Salute e lunga vita alla rivolta!

Lo Stato terrorista: persegue, imprigiona e uccide. [Illeggibile]. La libertà di tutti i prigionieri politici!

Tortuga su per la strada

La battaglia dei Mapuche non si fermerà dalle vostre pallottole, né dalle vostre barre o dalle vostre intrusioni

Libertà ai prigionieri

La solidarietà è un’arma. Ora, Freddy, Marcelo e Juan sono perseguitati. Domani potresti essere te! Libertà ai prigionieri del “Caso Sicurezza”. Finchè la miseria esiste, ci sarà la ribellione!

La solidarietà smette di essere una parola quando arriva alle azzimi ribelli. Solidarietà con Luciano [Illeggibile]

Oggi, noi streghe andiamo a caccia! Il cacciatore sarà cacciato! Rompere le ruote. Luciano su per la strada!

Solidarietà attiva con tutti i prigionieri politici dello Stato Capitalista. [Illeggibile] Libertà a tutti i prigionieri in Cile a in tutto il mondo

Tortuga su per la strada

Fuoco alla prigione. Adrian* su per la strada

Libertà a Tortuga

Luciano su per la strada

Mauricio Morales, te vivi nella rivolta. Mauricio Morales, compagno anarchico morto nella notte del 22 Maggio 2009 dopo l’esplosione dell’ordigno che portava alla zona della Scuola dei carcerieri e dei torturatori della Gendarmeria (guardie carcerarie in Cile). Tre anni dopo la tua morte, ci uniamo alle idee che portavi quella notte, le idee della libertà contro tutti i tipi d’autorità. Perché hai brandito nella tua vita molte forme di lotta contro il potere (biblioteche, laboratori, forum e l’azione diretta), ti ricordiamo tenendo il passo con quella lotta anti-autoritaria. Con Punky Mauri e tutti i compagni caduti nel combattimento contro l’autorità. Manteniamo la fiamma della rivolta viva!

La solidarietà tra gli anarchici non è solo una parola scritta.

Luciano Pitronello, ti vogliamo libero e selvaggio. Libertà ai prigionieri politici del mondo

* Adrián Díaz Cayuqueo è un compagno arrestato a $ile il 28 Giugno dopo le rivolte studentesche del Marzo. Quel giorno, un camion della Gendarmeria ha attraversato la zona dei disordini e nella confusione si è schiantato contro un palo della luce. Alcuni manifestanti incappucciati hanno visto i carcerieri ed hanno attaccato coloro che hanno lasciato il camion, poi 2 molotov sono state lanciate contro il camion, senza fare grossi danni. Adrián è ora in detenzione preventiva (80 giorni fino al processo), dopo essere stato accusato di “possesso di dispositivo di carico incendiario” e “incendio doloso”, accusato di gettare le molotov che hanno toccato la ruota posteriore.

Halkidiki, Grecia del Nord: Slogan dipinti e graffiti per la libertà



DALLA GRECIA FINO AL CILE E L’INGHILTERRA, UNA COSA È CERTA: FANCULO ALLA POLIZIA (A)

LIBERTÀ ALL’UMANITÀ-VIVA L’UGUAGLIANZA

LIBERTÀ A LUCIANO PITRONELLO (FRONTE RIVOLUZIONARIO INTERNAZIONALE)

LIBERTÀ A TUTTI (A)

Rispondendo all’appello di Contra Info, abbiamo dipinto diversi slogan per la libertà e fatto un po di graffiti, al fine di evidenziare le nostre intenzioni e il nostro stato mentale. Le nostre azioni sono state effettuate in diversi luoghi situati in Halkidiki.

Finché esiste il denaro, ci sarà disuguaglianza.
Finché esiste lo Stato, ci sarà oppressione
.

Solidarietà con i combattenti della libertà
e gli guerriglieri anarchici-libertari armati!

Utopisti e anarchici di tutto il mondo

Grecia: azioni di contro-informazione ad Atene

Nel contesto della chiamata di Contra Info per dieci giorni d’azioni contro la repressione, abbiamo effettuato le seguenti azioni (per ora):

Solidarietà ai nostri compagni – Merda all’Operazione Ardire

Abbiamo messo uno striscione in Piazza Exarchia in solidarietà con i compagni anarchici processati con l’Operazione Ardire, che è stata lanciata dalle autorità italiane il 13 giugno 2012. Se i carabinieri ed i procuratori pensano di poter fare ciò che vogliono con le vite dei nostri compagni, si sbagliano di grosso. Essi ci troveranno di fronte: in Italia, Svizzera, Germania, Grecia e ovunque abbiano il coraggio di allungare i loro tentacoli.

Al cancello principale dell’Università Politecnico, sulla via Patission, abbiamo lasciato uno striscione contro le Olimpiadi di Londra, ora in corso. Sullo striscione si legge: “Spaccate le OlymPIGS ed i capitalisti coglioni – Fuoco agli ideali olimpici – Brucia, Londra, Brucia” … Gli ideali olimpici puzzano di denaro, militarizzazione e repressione. Non dimentichiamo i compagni che, nonostante il super-spettacolo messo in atto dai poliziotti, militari e mezzi di comunicazione di massa, si fanno avanti e sputano la società di presentazione sulla sua faccia. Ricordiamo inoltre la Coppa del Mondo del 2014 e le Olimpiadi del 2016 a Rio de Janeiro, così come la necessità di organizzare una campagna internazionale contro gli spostamenti delle popolazioni oppresse che vivono nelle favelas brasiliane.

Sul ponte pedonale d’una strada centrale nel centro di Atene abbiamo appeso uno striscione in solidarietà con i membri incarcerati della Cospirazione delle Cellule di Fuoco – Federazione Anarchica Informale / Fronte Internazionale Rivoluzionario. Il loro coraggio e la loro determinazione ci rende più forti. Con questo piccolo gesto, li mandiamo i nostri più calorosi saluti rivoluzionari.

Abbiamo anche scritto dei slogan in solidarietà con gli anarchici imprigionati e processati in tutto il mondo. Mandiamo tutte le nostre forze a Luciano Pitronello, il cui processo si sta svolgendo in questi giorni a Santiago del Cile, a Mario López, incarcerato nelle celle della democrazia messicana, ed a Felicity Ryder, che per ora è perseguita per lo stesso caso insieme al suo fratello Mario che sta in prigione.

In risposta al richiamo per azioni sul caso della morte del rifugiato sudanese Mohamed Nureddin a Calais, in Francia, il 7 Luglio 2012, abbiamo dipinto con dei stencil su vari muri ad Exarchia. Sul viso di Nureddin si rivelano migliaia di immigrati e rifugiati anonimi che hanno perso la vita nel tentativo di entrare nell’impenetrabile Fortezza Europea. Non dimentichiamo, né perdoniamo. Fuoco a tutte le frontiere!

Questi atti simbolici che si sono tenuti nei primi tre giorni di Agosto, ad Atene, sono il minimo dei nostri contributi ad una guerra che imperversa quotidianamente per le strade. I giorni d’azioni contro la repressione continuano…

Avanti, compagni! Indietro, spie!

Lettera della compagna Felicity Ann Ryder, da qualche parte fuori delle gabbie…

Compagni, amici,

Mi sarebbe piaciuto di aver scritto in precedenza, ma per varie circostanze non ho avuto la possibilità di farlo ancora. Voglio inviare un caloroso saluto e dire grazie a tutti coloro che si sono preoccupati per me e la mia situazione, a coloro che hanno mostrato solidarietà con Mario e com me. In questi momenti difficili significa molto avere gente che stia in solidarietà da vicino o da lontano, anche senza avermi mai incontrato. Mando un abbraccio rivoluzionario a tutti voi.

Voglio precisare che, nonostante tutte le bugie delle forze di polizia della città del Messico e dei mass media, non sono mai stata arrestata e che non sono mai stata detenuta in una delle loro prigioni. Ho cercato di capire perché avrebbero detto e diffuso tali informazioni false in tutto il Messico ed in Australia, ma alla fine dei conti, come una persona libera non penso come un agente di polizia, e non sarò in grado di capire. Se fosse per tentare invano di rompere o manipolare Mario, di manipolare la mia famiglia, o per cercare di apparire mezzo competenti nel fare il loro lavoro, non lo so.
Quello che so è che io sono fiera di essere un’anarchica, ed orgogliosa di essere un nemico per l’autorità e per lo Stato.

Al mio fratello Mario, gli mando un abbraccio gigante e molta forza e salute. So che manterrà sempre le sue convinzioni forti, così come il suo desiderio di raggiungere la Liberazione Totale. Sarò sempre al tuo fianco, compagno. Ricorda, sempre faccia a faccia con il nemico!

Invio anche un caloroso saluto ai compagni fuggitivi Diego Rios e Gabriela Curilem in Cile. Un caloroso abbraccio ai compagni delle CCF e Lotta Rivoluzionaria in Grecia, per i compagni anarchici in carcere in Italia, a Braulio Duran, Luciano Pitronello, Gabriel Pombo da Silva, ed a tutti i prigionieri anarchici e fuggiaschi di tutto il mondo.

Que viva la Anarquia!
Felicity.

fonte

Montevideo, Uruguay: La terra non si vende, la terra si difende!

Proclama letto alla fine della marcia, alle porte del Dinama:

Perché è in pericolo,
perché è unica ma appartiene a tutti,
perché altrimenti  se non la difendiamo siamo complici,
abbiamo deciso di difenderla rompendo il silenzio.

Siamo parte della stessa lotta, la stessa resistenza che sorge in  tutto il mondo. I nostri fratelli sono coloro che ovunque si trovano sono stati  incarcerati, perseguitati e uccisi. Anche sgombrati come è  accaduto oggi in Bella Union Tedhy Ney, cacciati dalla terra per un anno  avevano curavano e su cui avevano vissuto. Come dicono i compagni  co-UTAA: la terra è di chi la lavora e la abita.

Circondano il bosco, ci sfruttano attraverso i datori di lavoro, siamo contaminati dai loro cibi transgenici OGM , avvelenano le fonti d’acqua, inquinano l’aria e vogliamo convincerci a consumare cose che non servono. Ma cadranno.

Ripetiamo ancora una volta, la terra non sta morendo, la stanno uccidendo. I responsabili hanno dei nomi e sappiamo  a quali interessi rispondono. Vogliamo un mondo sano e libero senza mediatori, lo stiamo costruendo e no chiederemo il permesso. Dare alla terra parte di ciò che ci dà, attaccando chi ci attacca.

Il Capitale ci riempie con i suoi mega-progetti, noi gli opponiamo un mondo che difende la vita e libertà. Qualsiasi altro megaprogetto come l’ Aratiri, porterebbe solo contaminazione distruzione e morte.

LA TERRA NON SI VENDE, LA TERRA SI DIFENDE!

trad. orizzontelibertario

Cile: Un compagno e una compagna arrestati per trasporto di esplosivo

Ivan Silva e Carla Verdugo sono stati arrestati mentre trasportavano un congegno esplosivo nel quartiere Granja di Santiago del Cile alle 3.30 a.m. del 16 aprile.

Sono stati portati al 13° distretto dove è stato chiamato uno dei procuratori del “caso bombas”, Christian Toledo. Ivan e Carla sono stati fermati durante un controllo, e secondo la stampa trasportavano nel loro zaino un estintore riempito di polvere nera, due bombolette del gas e un detonatore, oltre ad un cambio di vestiti.

Secondo la stampa, Carla sarebbe inoltre la compagna del prigioniero rivoluzionario Juan Aliste Vega, in carcere da qualche anno insieme a Freddy e Marcelo.

Secondo la polizia, Carla e Ivan erano intenzionati a posizionare l’ordigno esplosivo davanti al tribunale, dove il giorno successivo si sarebbe svolta un’udienza di Juan.

Sappiamo che lo Stato e le sue istituzioni cercheranno con tutti i mezzi di elargire una pena esemplare a questi compagni, facciamo quindi un appello a tutti gli individui e i gruppi di affinità alla solidarietà e al supporto che ci uniscono nella lotta contro il sistema di dominazione.

Comunicato dal gruppo di supporto di Juan, Freddy e Marcelo sui recenti arresti in Cile

Lunedì mattina, ci sono arrivate notizie tristi. I compagni Carlo Verdugo e Ivan Silva erano stati arrestati nelle prime ore del mattino dai carabineros del Cile, che hanno trovato materiale esplosivo mentre perquisivano i loro zaini. Questo è successo lo stesso giorno in cui si stavano tenendo nuove udienze contro i nostri compagni Juan Aliste, Freddy Fuentevilla e Marcelo Villarroel.

Alcune ore dopo sono cominciate le perquisizioni, e la nostra compagna Carla è stata trasferita dal 13 distretto al Centro di Orientamento Femminile (COF), mentre Ivan è stato rinchiuso nel carcere di Santiago 1. Entrambi rimarranno in prigione per un periodo minimo di 100 giorni, con l’accusa di “tentato posizionamento di ordigno esplosivo di natura terrorista”, secondo il linguaggio del nemico.

Mentre il Ministro degli Interni cileno Hinzpeter ha gioito degli arresti, il che ci disgusta profondamente, il pubblico ministero e la stampa hanno cercato di costruire legami con altri accusati secondo la legge antiterrorista, così da cercare di aggravare la posizione giuridica dei compagni. Le prove, come al solito, sono assurde (lettere, libri, poster, e perfino i legami di solidarietà).

Ciononostante, non vogliamo fermarci qui. Al contrario, crediamo che dovremmo portare l’attenzione su azioni di solidarietà diretta e concreta. Al di là delle strategie, dei linguaggi e delle realtà di ogni compagno che agisce in questa guerra, ci sentiamo fieri delle nostre pratiche e del nostro coraggio. E’ qualcosa che possediamo e di cui non ci pentiremo mai.

Con questo breve comunicato, in cui tutte le emozioni che proviamo in un momento come questo non possono essere incluse, intendiamo incitare a prenderci un impegno, cioè di passare da un supporto di base e verbale a una solidarietà rivoluzionaria, l’impegno di estendere e acutizzare il conflitto latente, e anche di diffondere questa informazione tra i diversi compagni in carcere, organizzarci e non chinare la testa di fronte alle offensive dell’autorità.

Vi terremo informati di ogni novità, ma i fatti sono concreti, e non serve molto altro da sapere alla coscienza ribelle per sapere cosa fare.

Dalla rete di supporto di Freddy, Marcelo e Juan, salutiamo e mandiamo tutta la nostra forza a Carla e Ivan.

Compagni: Non siete soli!
Solo la lotta ci rende liberi!
Dove c’è miseria ci sarà ribellione!

fonti: a, b, c, d

Santiago del Cile: Protesta studentesca al parco Almagro (video)

[vimeo]http://vimeo.com/38613868 [/vimeo]

La marcia degli studenti, che non era stata “autorizzata” dal governo, si e’ tenuta Giovedi mattino, 15 Marzo, ma c’erano anche dimostrazioni nel tardo pomeriggio dello stesso giorno in varie zone di Santiago, a sostegno dei resistenti di Aysen. Tra scontri e disordini, i manifestanti incappucciati (encapuchados) hanno cercato di incendiare un bus Transantiago nel centro di Santiago, ed e’ stato parzialmente danneggiato. / i, ii, iii

Buenos Aires, Argentina: Striscione di solidarieta’ per il compagno Luciano Pitronello

“Abbiamo esposto questo striscione su un lato di un ponte trafficato come nostro modesto contributo per la fiamma di solidarieta’ che non potra’ mai essere estinta; Tortuga, ti vogliamo libero per le strade, cospirando, come spetta a noi selvaggi.”

Sullo striscione si legge :

IN GUERRA CONTRO IL SISTEMA DOMINANTE – TORTUGA TORNA NELLE STRADE!

Fonte / Qui aggiornamenti sul caso Tortuga

Atene: Rafforzare la reciproca solidarietà

Domenica, 11 marzo alcuni compagni provenienti da paesi diversi hanno preso parte all’assemblea aperta di Contra Info ad Atene. Così, il giorno seguente, siamo riusciti a portare a termine un’azione simbolica di solidarietà internazionale e di contro-informazione allo stesso tempo, attaccando striscioni riguardanti quattro importanti casi in diverse parti del centro di Atene.

Un piccolo striscione su cui si legge ‘Solidarietà internazionale tra gli oppressi’ è stato messo all’ingresso del Politecnico in Stournari Street. Inoltre, al Politecnico, sul lato di Via Patission, abbiamo posizionato uno striscione per il compagno Tortuga in vista del 20 marzo, giornata internazionale di azioni in solidarietà con Luciano Pitronello, che rischia di subire  15 anni di carcere da parte delle autorità di perseguimento penale dello Stato cileno, per aver collocato un’ordigno esplosivo in una filiale della Banca Santander il 1 ° giugno 2011, a Santiago. Sullo striscione si legge in spagnolo / greco: ‘Libertà per il compagno Tortuga! Solidarietà con gli ostaggi della guerra in Cile ‘.

In piazza Exarchia abbiamo messo uno striscione in memoria di Oury Jalloh, in tedesco / Greco: ‘Il caso Oury Jalloh: e’ stato un’omicidio! La memoria di Oury Jalloh è viva! Nessuna tolleranza per gli assassini di Stato. Solidarietà con i compagni in Germania. ‘Oury fu bruciato vivo all’interno di una stazione di polizia a Dessau, in Germania, il 7 gennaio 2005. Da allora in avanti, parenti, amici e sostenitori hanno portato il caso davanti ai giudici, chiedendo la punizione dei responsabili per l’omicidio del 36 enne profugo dalla Sierra Leone. Nei giorni scorsi, sotto il terrore della polizia, il caso è stato esaminato nel tribunale distrettuale di Magdeburgo.

In Via Patission, al di fuori dell’ Università di Economia e Commercio di Atene (ASOEE), uno striscione scritto in italiano / greco ‘NO TAV, NO STATO, NO CAPITALE – Solidarietà con Luca Abbà – Sabotaggio a tutte le linee ad alta velocità del sistema’ è stato appeso per l’attivista NO TAV italiano, che è ancora ricoverato in ospedale dopo essere stato ferito gravemente il 27 Febbraio, durante l’ennesima operazione repressiva in Val di Susa. Nonostante la mano assassina dello Stato e del Capitale, la protesta rimane viva; la lotta contro la linea dei treni ad alta velocità Torino-Lione continua dai primi anni ’90 ad oggi.

All’ingresso del Panteion (Università di Scienze Politiche e Sociali), situato sulla Syngrou Avenue, abbiamo messo uno striscione scritto in francese / Greco: ‘Solidarietà con Ivan, Bruno, Damien, Inès, Franck, Javier – Giù le mani dai nostri compagni in Francia ! ‘Questi sei anarchici sono perseguiti sotto la legge anti-terrorismo da quattro anni. In breve, tutti e sei sono nello stesso processo per essere giudicati secondo la legge anti terrorismo francese. Ivan, Bruno e Damien sono stati arrestati nel gennaio 2008 per il possesso di fumogeni mentre si dirigevano verso una protesta fuori dal centro di detenzione di Vincennes. Pochi giorni dopo, Inès e Franck sono stati arrestati in Vierzon per possesso di manuali per le tecniche di sabotaggio ed una mappa del carcere minorile. Le autorità hanno usato l’identificazione del DNA ed hanno affermato che il campione di DNA di Inès  combacia con una delle cinque tracce di DNA trovate sul sacchetto contenente le bottiglie con la benzina in un camion rimorchio della polizia, tra i due turni delle elezioni presidenziali nel 2007. Entrambe le indagini sono state ben presto unite in un unico caso, e i procuratori anti terrorismo hanno preso il sopravvento. Poi i poliziotti avrebbero scoperto il DNA di Damien su tale borsa. A seguito di questa pratica dei test del DNA, non passò molto tempo prima che il fratello di Inès , Javier, fosse  arrestato anche per il fatto del 2007. Inoltre, nel giugno 2010 Javier era stato incriminato per una serie di sabotaggi dei quadri elettrici delle stazioni di segnalazione della SNCF, incendi dolosi che avevano paralizzato parte del traffico ferroviario durante il movimento del ‘CPE’ nel 2006. Ancora una volta, il DNA di Javier fu’ trovato dalla polizia sulla scena di un tentativo di sabotaggio. Tutti e sei hanno fatto dai 5 ai 13 mesi di reclusione come detenuti in attesa di giudizio. Le accuse principali nei loro confronti sono: partecipazione ad un’organizzazione con il fine di preparare atti terroristici (per sei di essi), fabbricazione di esplosivi (per tre di loro), tentata distruzione di beni appartenenti ad altri (per tre di loro), possesso e trasporto di prodotti esplosivi o di incendio (per quattro di loro), ed il rifiuto a presentare campioni di DNA (per tre di essi). Il loro processo è previsto per il 14 maggio 2012, a Parigi – più informazioni in francese 1, 2, 3.

Una prigione chiamata Honduras

Da Organizacion Fraternal Negra Hondureña, OFRANEH

Lo scorso Martedi notte, 14 Febbraio, e’ bruciato il centro penitenziario a Comayagua, con il deplorevole risultato di piu’ di 355 prigionieri carbonizzati. Questa e’ la terza volta in meno di 10 anni che questi orribili incendi si prendono la vita di centinaia di prigionieri; molti di loro senza aver ricevuto ancora alcuna sentenza o semplicemente perche’ trattenuti dalle autorita’ perche’ hanno dei tatuaggi.

Gli incendi nelle carceri di Ceiba e San Pedro Sula, durante il mandato del nazionalista Ricardo Maduro, non sono serviti di lezione nell’aberrante gestione della giustizia e delle prigioni in Honduras. Ancora una volta la storia ripete se stessa, ma ora sembra ancor piu’ spietata, con dichiarazioni trapelate su dei presunti fuggitivi, che hanno parlato di una fuga programmata in complicita’ con le autorita’ carcerarie, ed indicazioni dei vicini della prigione-fattoria, che hanno sentito un forte odore di benzina provenire  dal centro di detenzione. La violenza in cui si trova il paese non e’ infondata. La ridotta elite del Potere e’ complice nel sequestro dell’Honduras, chiaramente con il consueto supporto dei paesi i cui interessi ruotano attorno al saccheggio delle cosi’ dette risorse naturali ed umane.

Il colpo di stato nel 2009 ha funzionato da catalizzatore per tutte le umiliazioni subite dall popolo Hondurenio Purtroppo, le elezioni imposte dall’impero degli Stati Uniti e da alcune nazioni dell’Unione Europea legittimarono i golpisti e il loro regime che servi’ come processo di defenestrazione della democrazia.

L’esistente putrefazione dei corpi di sicurezza dello statali, il saccheggio degli arsenali, il traffico d’armi dagli Stati Uniti, la militarizzazione dei cartelli della droga, la bande incontrollabili (maras, figli del neoliberismo) sono parti di questo cocktail di violenza, che schiacciano le persone in Honduras.

Se le voci di un coinvolgimento delle autorita’ penitenziarie nel causare l’incidente fossero confermate (a parte l’abominevole negligenza di non permettere ai pompieri di entrare nel luogo e tenere chiuse le celle dei prigionieri), gli eventi di Comayaga si riveleranno un massacro premeditato, lapidando in questo modo il defunto sistema giudiziario di questa corrente repubblica delle banane.

L’intero paese e’ completamente sopraffatto da questo massacro. Nel frattempo, l’attuale amministrazione mantiene il suo permanente sorriso, e dopo lo stile narrativo di George Orwell ed il suo ministero della verita’, intendono nascondere l’Honduras, le profondita’ nelle quali siamo immersi, dentro una crisi dei diritti umani ed economica che ha colpito il paese. In questo paese siamo tutti prigionieri di un piccolo gruppo di maniaci, alcuni dei quali specializzati nella repressione ed altri nella deterrenza. Il laboratorio politico che e’ diventato il cosidetto trianglo della morte (Guatemala, EL Salvador ed Honduras) ha aiutato l’Impero degli Stati Uniti a creare una zona di guerra, dove l’insicurezza viene usata dai media di disinformazione per instillare nella gente la supposta necessita’ di un governo forte che sradichi la violenza.

Un’esempio ne e’ il presidente eletto del Guatemala, Otto Perez, noto come il macellaio del popolo Ixil. La perdita della memoria storica di un popolo e’ un’indicatore grave dell’incapacita’ di risolvere i nostri problemi, e di come alcune fazioni intervengono domandando un’intervento straniero.

La violenza in corso non e’ infondata, ma e’ piuttosto parte di un copione ben preparato e diretto su un lungo periodo, con il macabro obbiettivo di infuocare l’Honduras e prolungare la dominazione.

La Ceiba, Atlantida, 20 Febbraio 2012

fonti: 1, 2

Colombia: Contro il reclutamento forzato – Insubordinazione!

L’educazione del personale militare, dal soldato fino ai più alti ranghi, trasforma necessariamente questi in nemici della società civile e delle persone.
—Mikhail Bakunin

Ancora una volta, lo scorso martedi 13 Dicembre, lo stato colombiano, a capo delle sue repressive forze militari, ha convocato migliaia di giovani tra le sue grinfie per incontrare le richieste della “democrazia”. File tortuose, lacrime di padri e madri sconsolate, tanta corruzione quanta solo lo stato ne conosce per rinforzare il suo apparato omicida è tutto ciò che possiamo pensare di questa giornata.

Per noi, libertari, il servizio militare – imposto o no – deve scomparire, come ogni altro apparato gerarchico e/o permanente politico-militare. Ma non possiamo avere due pesi e due misure; la rivoluzione che vogliamo (quella sociale) deve combattere il Capitale per la libertà, uguaglianza e giustizia, quindi non può diventare una lotta che rigetti la libertà sociale dell’individuo, né una gerarchica, una lotta che sacrifichi i mezzi per i fini. In ciò, c’è ciò che noi ci rifiutiamo di accettare sia nei confronti dello stato di destra che dell’oppossizione di sinistra il cui unico fine è il raggiungimento del potere.

Per questi motivi, dobbiamo considerare il militarismo come una naturale espressione violenta del capitalismo e dello stato, lo strumento col quale vengono represse le lotte sociali. Dobbiamo anche capire che esso è legalizzato e moralizzato dallo stesso governo che mostra la sua oppressione agli occhi della gente come un concetto che va oltre la fisicità (armi, soldari, infrastrutture militari, ecc) e si trasforma in un’attitudine violenta e discriminatrice indotta dalla borghesia (specismo, sessismo, razzismo, ecc), usate a loro volta per giustificare l’esistenza del “rinforzamento delle leggi” dello stato, completando cosi l’autodistruttivo ciclo del capitalismo.

Dunque, lo stato mette le sue armi nelle mani della gente (specialmente i giovani) al fine di sopprimere le persone e le lotte. E’ ovvio che il governo cerca di riempire le sue fila con giovani disoccupati senza educazioni, provenienti dai settori disagiati e persone vulnerabili. Per questo motivo la lotta antimilitarista deve essere anche la lotta di quelli che stanno in basso contro quelli che stanno al vertice.

Dobbiamo continuare la lotta per la completa abolizione del servizio militare obbligatorio, ma con una visione sempre focalizzata sulla scomparsa dell’esercito, della polizia e dello stato. L’obiezione di coscienza, come strumento antimilitarista, deve rimanere diffusa e supportata dall’anarchismo, sottolineando che essa è una delle tante forme di insubordinazione ad ogni governo e di lotta sociale nella quale ci troviamo. Invitiamo anche per un attivo – e non passivo – antimilitarismo libertario e, soprattutto, connesso con la lotta della gente, la lotta di classe… e la lotta per la libertà completa e integrale.

Colectivo Libertario Thrash Iria

Fonti: Portal Libertario OACA, Fear to Sleep | trad. Cenere
In Colombia, il servizio militare è obbligatorio per gli uomini di 18 anni.

SETTEMBRE NERO: Un’analisi sull’anarchia nel passato e nel presente del Cile

A Villa Francia, Santiago, nelle prime ore del 11 settembre una persona è stata uccisa – la vittima è stata identificata nel ventiduenne Cristopher Ramos Contreras.

La sparatoria ha avuto luogo nel mezzo dei disordini durante la notte segnata dalla presenza di molte armi da fuoco, mentre c’erano barricate e scontri con le forze di repressione di stato in vari punti dell’area metropolitana e di altre aree remote.

L’ 11 settembre è stato il giorno che nel 1973 il dittatore Pinochet prese il potere con la forza bruta. Nello stesso giorno del 1998, la studentessa anarchica e ballerina Claudia López è stata uccisa dalla polizia mentre combatteva su una barricata durante una manifestazione commemorativa del colpo di stato cileno del 1973. Da allora, sotto lo slogan “Settembre nero” i manifestanti combattono la brutalita’ della polizia e la repressione in suo nome e di tutti gli assassinati sotto la democrazia.

Soprattutto quest’anno, dove altre due persone sono state uccise sotto il governo Piñera (16 anni, Manuel Gutiérrez Reinoso e 18 anni, Mario Pinto Parraguéz, durante lo sciopero generale del 24-25 agosto), le manifestazioni di “Settembre nero” si stavano avvicinando prevedendo scontri duri e rivolte estese.

“Anarchici morti nella lotta contro il Capitale: Mauricio Morales, Jhonny Cariqueo, Claudia López. La loro democrazia è macchiata di sangue.”

Ecco alcuni estratti dal comunicato diffuso dagli antiautoritari/anarchici prima dell’ 11 settembre 2011:

Per un combattivo e creativo 11 settembre
Per le strade con il fuoco e la memoria
Compagna Claudia López ancora presente

… Rendiamo chiara una cosa fin dall’inizio: Salvador Allende non è un compagno. Nessun presidente può essere nostro compagno. La figura di Allende rappresenta il socialismo più reazionario che cerca di canalizzare le energie della classe sfruttata verso progetti statalisti di trasformazione sociale attraverso le elezioni e in modo pacifista. È l’immagine fotocopia di un governo “popolare” che dopo tutto rappresenta gli interessi ed i progetti di una leadership di organizzazioni e partiti politici che hanno il potere. È successo in Russia nel 1917, in Spagna nel 1936, a Cuba negli anni ’50, siamo in grado di passare ore con una lista di esempi. Il caso del Cile è molto particolare perché ha attirato l’attenzione di tutto il mondo. Erano i tempi della guerra fredda quando il mondo era diviso tra gli Stati che stavano seguendo il progetto di dominio capitalista democratico dell’imperialismo yankee e gli Stati che seguivano il modello autoritario socialista della Russia sovietica. Capitalismo e marxismo sono state le ideologie in gioco. Nel campo più radicale marxista (non quello che ciecamente rientrava nel progetto totalitario della Russia) ci sono individui organizzati in gruppi armati che hanno messo in dubbio la possibilità di una rivoluzione attraverso le elezioni. Gruppi come la RAF in Germania, nascono in considerazione di questa domanda, seguendo da vicino il processo cileno. … Continue reading SETTEMBRE NERO: Un’analisi sull’anarchia nel passato e nel presente del Cile

Richiesta di solidarietà dalla Confederazione dei Lavoratori brasiliani

Lavoratori italiani arrivano alla Hospedaria dos Imigrantes nel São Paulo, alla fine del XIX secolo

I compagni del Sindicato de Artes e Oficios Vários de Araxá (Sindacato di arti e mestieri di Araxá), Minas Gerais, Brasile, affiliato all’Operária Confederação Brasileira (Confederazione dei Lavoratori brasiliani), sezione brasiliana dell’Associazione Internazionale dei Lavoratori, sono sotto la pressione della FF Commerciale (i marchi Lotto e Finta ), con la minaccia di arresto per aver difeso i diritti dei lavoratori.

Come se i bassi salari e i licenziamenti praticati dalla società di cui sopra non bastasse, è stata anche avviata al momento una “causa” contro uno dei nostri compagni con l’accusa di “calunnia”.

In considerazione di quanto sopra, chiediamo che tutti coloro che possano aiutarci inviino e-mail di protesta a:
afnit@araxa.com.br
fatima@finta.com.br
vilela.comercial@hotmail.com
cicero-representacoes@hotmail.com
flavio.golrep@hotmail.com
golrep2@hotmail.com

Vi ringraziamo per la vostra attenzione per questa causa. Per ulteriori informazioni, si prega di rimanere in contatto con la Confederazione dei Lavoratori brasiliani – Segreteria:
cobforgs@yahoo.com.br

Federazione dei Lavoratori di Rio Grande do Sul: forgscob@yahoo.com.br

Cordialmente,
Pietro Riva, Rio Grande do Sul
Brasile, 16 Settembre, 2011

fonte: http://athens.ese-gr.org

Solidarietà per Cristobal Bravo Franke

SOLIDARIETÀ URGENTE PER CRISTOBAL BRAVO FRANKE

Il compagno anti autoritario è stato rapito dal Potere il 15 settembre 2011, è accusato di essere coinvolto nell’ attacco a un seguace del Potere nella commemorazione dell’ 11 settembre in Cile (giorno in cui  ha avuto luogo il colpo di stato militare del 1973).

PER DIFENDERE LA LOTTA
PER CONTINUARE IN CONFLITTO

“Né le loro prigioni, né i loro boia fermeranno le battaglie nella strada”
—Cristobal Bravo

Fonti: i, ii

Il saccheggio dell’America del Sud

Qualcosa sull’IIRSA…
(Interoceanica, Strada per l’Inferno)

Nei giorni 31 agosto e 1 settembre del 2000, in una riunione di capi di Stato dei paesi sudamericani, tenutosi a Brasilia, capitale della Repubblica federativa del Brasile, si è deciso di attuare l’IIRSA (Iniciativa para la Integración de la Infraestructura Regional Suramericana), un’iniziativa con un nome nuovo che tuttavia nasconde vecchi interessi.

L’obiettivo dell’Iniziativa per l’Integrazione Regionale dell’America del Sud è la costruzione di un’infrastruttura logistica (strade, canali, porti, aeroporti, oleodotti, centrali elettriche…) che apparentemente cerchi di connettere i paesi del Sud America creando una più efficace estrazione e distribuzione delle “risorse naturali”, dei prodotti e del denaro.

Vale a dire, promuovere il libero commercio, garantendo un saccheggio delle “risorse” del continente, che sia il piu’ economico possibile per le imprese a scapito dell’ambiente e degli interessi della popolazione.

Ciò che non è stato raggiunto con il fallito ALCA si sta’ cercando di ottenerlo con questa iniziativa che, pur avendo gia’ quasi undici anni, è ancora quasi sconosciuta alla maggior parte delle persone dei paesi coinvolti.

I suoi finanziatori e maggiori promotori sono il BID (Banca Inter-americana per lo Sviluppo), la CAF (Societa’ Andina per lo Sviluppo) e il FONPLATA (Fondo Finanziario per lo Sviluppo del Bacino del Plata) che generosamente vanno a prestare agli Stati i 70 milioni di dollari necessari alla realizzazione dell’iniziativa, permettendo che questi si indebitino ancor di piu’ per i prossimi anni e garantendosi introiti per il futuro.

Tuttavia, il debito che generera’ questa iniziativa non è che uno dei lati pericolosi di questo mega-progetto continentale.

L’America del Sud fu’ divisa in dieci corridoi, dieci macro-regioni strategiche in cui si stanno realizzando i piani di “sviluppo” che con l’IIRSA si intendono effettuare. Logicamente le strade e le altre vie di comunicazione si stanno realizzando in aree ricche di risorse naturali come petrolio, gas e acqua. L’obiettivo è sfruttare in maniera capitalista queste risorse che finora sono sottoterra o utilizzate solo parzialmente come per il caso dell’acqua che viene liberamente utilizzata dalle popolazioni che vivono vicine ad essa. Continue reading Il saccheggio dell’America del Sud

Ambasciata cilena attaccata in Uruguay

All’alba di ieri Giovedì 1 settembre, abbiamo deciso di attaccare l’ambasciata cilena in Uruguay introducendo materiale infiammabile nella porta e provocando un incendio.

Ripudiamo la repressione attuata dal governo di Piñera e da qualsiasi governo in carica, ripudiamo l’esistenza di qualsiasi governo.

I media dicono poco o nulla di quello che è successo, vogliono nascondere la solidarietà e la ribellione. Non hanno detto nulla riguardo i due morti durante lo sciopero generale, Mario Parraguez Pinto (18 anni) e Manuel Gutierrez (16 anni) ammazzati dai proiettili sparati dalla polizia assassina.

Con questo atto vogliamo dimostrare solidarietà con i compagni che stanno lottando sul territorio controllato dallo Stato cileno.

Algunxs antiautoritarixs.

Comunicato della Rete D’Appoggio a Freddy, Marcelo e Juan di Buenos Aires

Non ci dimentichiamo mai dei/lle nostri/e compagnx prigionierx. Non li mistifichiamo ma non siamo nemmeno indifferenti alla loro quotidianità. La solidarietà non è una bella parola o una frase fatta, bensí, come si è dimostrato in varie occasioni, una pratica inseparabile dalla nostra lotta.

Questa può espressarsi in molteplici e diverse forme e ci sono momenti in cui assume un corpo più definito, con contundenza e continuitá. Di fronte alla delicata situazione (giudiziaria e carceraria) che affrontano i compagni Juan Aliste Vega, Marcelo Villarroel Sepúlveda e Freddy Fuentevilla Saa, attualmente secuestrati nelle prigioni dello Stato cileno, diverse individualità di Buenos Aires hanno deciso di formare una nuova Rete di Appoggio, allo scopo di attualizzare e diffondere la loro situazione e con la speranza di apportare nel senso di vederli nuovamente fuori per strada.

Come abbiamo già menzionato anteriormente, in occasione di un comunicato pubblicato durante la campagna contro la loro espulzione dalla regione argentina, per noi la terminología legalista (colpevole/ inocente) manca di validità già che si tratta di un linguaggio che non è il nostro, non abbiamo preteso nel passato nè pretendiamo ora svuotare il contenuto di idee e pratiche pericolose per lo Stato, nè smettiamo di intendere che mentre ci sarà miseria ci sarà ribellione; per questo semplicemente ci uniamo a coloro che in un modo o nell’altro questionano e si infrentano al sistema di autorità nel quale viviano, e gli brindiamo la nostra solidarietà, intesa come una estenzione e intensificazione della loro lotta che è anche la nostra.

Incitiamo gli altri compagnx a formare nuove reti di appoggio e/o a solidarizzarsi nel modo che gli sembri più opportuno per intensificare la lotta per la libertà di Marcelo, Freddy e Juan.

Una breve rassegna

In ottobre del 2007 viene assaltata, a Santiago del Cile, una succursale della banca Security durante la quale muore un servo della borghesia (polizia).

A partire da quel momento, si scatena una campagna politico-giuridico-mediatica-poliziale che cerca di incriminare persone concrete con una notoria incidenza nella lotta anticapitalista, sia durante la dittatura di Pinochet come nella chiamata transizione democratica.

Poco tempo dopo, più precisamente il 13 di dicembre di quest’anno viene detenuto il compagno Axel Osorio, condannato a 3 anni e 1 giorno di prigione e che oggi fortunatamente si trova nuovamente in libertà.

Ovviamente la caccia non si detiene ed è cosi che il 15 Marzo del 2008, nella provincia di Neuquén, vengono arrestati da diverse forze “dell’ordine” i compagni Freddy Fuentevilla e Marcelo Villarroel insieme a una terza persona che sarà espulsa tempo dopo in Cile essendo considerata come “aiutante”.

Freddy (ex militante del MIR) e Marcelo (ex militante del MAPU Lautaro, attualmente compagno anarchico) sono sommessi a intense agressioni e interrogatori dalla polizia cilena e argentina fino a che vengono trasferiti all’Unità nº 11, un carcere di massima sicurezza con storie di torture da parte dei suoi funzionari e carcerari, e processati entrambi per possesso illegale di arma da guerra.

A partire da questo istante inizia una frenetica corsa da parte dello Stato del Cile per ottenere la rapida espulzione dei due ribelli e sottometterli a un tribunale militare, allo stesso tempo che si formano varie reti di appoggio a Buenos aires, Neuquén, La Plata, Valparaíso, Santiago, etc etc, divulgando il caso dei compagni e estendendo la petizione di asilo politico in Argentina.

Nel frattempo, nonostante la constante sommissione da parte dei carcerari e giudici, Freddy e Marcelo fanno arrivare le loro voci e pensieri attraverso comunicati, lettere, comunicazioni telefoniche, generando appoggio dall’altro lato delle mura tradotto in numerose attività come giornate, interruzioni di accesso a strade e ferrovie, manifestazioni e atti pubblici, concerti, dibattiti, insomma azioni dirette di ogni tipo che si vedranno accrescere ancora di più quando il 17 di novembre del 2008 i compagni decidono di iniziare uno scipero della fame, il quale concluderà non prima del 9 di gennaio del 2009 e grazie al quale otterranno qualche miglioria basica nella loro condizione di reclusi giacchè in quel momento Freddy e Marcelo permanevano isolati 23 ore al giorno senza luce solare nè contatto con il resto dei prigionieri.

Non possiamo non menzionare che la solidarietà sviluppata intorno ai compagni sguinzagliò la aspettata repressione da parte dello Stato. Un esempio è la cattura della compagna Andrea Urzua Cid il 18 settembre del 2008, accusata di trattar di ingressare esplosivi al carcere neuquino seguendo un supposto piano di fuga, e liberata 48 giorni dopo, anche se nuovamente incarcerata attualmente nel quadro del madiaticamente chiamato “caso bomba”, compiendo arresti domiciliari in Cile.

Non ci dimentichiamo nemmeno le costanti minacce e in alcuni casi aggressioni alle quali sono stati sottomessi compagnx di diverse regioni in occasione alle visite carcerarie.

Il 15 dicembre del 2009, lo stato argentino insieme al ministro degli interni Florencio Randazzo, e con la complicità delle presidenti Cristina Kirchner e Michelle Bachelet, firma il trattato di espulzione di Marcelo e Freddy i quali vengono portati dall’Argentina al Cile…

Un altro compagno detenuto

Il 9 Luglio del 2010, nella stazione dei pullman di Retiro, è detenuto il compagno Juan Aliste Vega, che si incontrava profugo da ottobre del 2007, accusato anche lui di partecipare all’assalto alla banca Security.

La detenzione è mostrata durante giorni e giorni dai vari mezzi mediatici massivi come il successo di una operazione in congiunto tra la polizia cilena e quella argentina, facendoci pensare nuovamente all’ennesima riedizione del Piano Cóndor, e Juan viene recluso nel carcere nº 11 di Ezeiza.

Si organizzano attività immediate quali depliant informativi, barricate e diffusione attraverso diversi mezzi, ma lo Stato argentino questa volta non vuole problemi e decide di togliersi rapidamente di mezzo Juan espulsandolo il 22 luglio, non senza prima essere torturato dal servizio penitenziario federale (carcerari), dalla brigata antiterrorista della polizia federale argentina e da membri della polizia di investigazioni del Cile, che da tempo si trova in Argentina alla ricerca di compagnx che decidono di non presentarsi difronte ai tribunali del nemico…

La situazione dei compagni nella attualità

Oggi Marcelo, Freddy e Juan si trovano nel carcere di alta sicurezza di Santiago del Cile, in attesa del momendo del giudizio, il quale si stima cominci a Novembre mediante alcune udienze.

Mentre mediaticamente si riproducono le immagini della vedova del poliziotto morto acclamando vendetta per la sua “perdita” e del presidente Piñera, e mentre tutti incitano alla condanna sociale di questi tre combattenti, noi sappiamo loro si sentono forti e con il morale alto, orgogliosi delle loro decisioni e di averle portate a termine.

Da poco siamo venuti a conoscenza che, come Marcelo anche Freddy e Juan hanno subito ispezioni e castighi, atteggiamenti propri di miserabili che attaccano ciò che non capiscono e temono.

Manteniamoci attenti e ancora una volta incitiamo tutti i/le compagnx a solidarizzarsi con Freddy, Marcelo e Juan.

MENTRE ESISTA LA MISERIA, ESISTIRÀ LA RIBELLIONE!
SLO LA LOTTA CI RENDE LIBERI!
FREDDY FUENTEVILLA, MARCELO VILLARROEL, JUAN ALISTE, IN LIBERTÀ!
PER LA DISTRUZIONE DI TUTTE LE CARCERI, PER LA LIBERTÀ!

Red de Apoyo, Buenos Aires
freddymarcelojuan@yahoo.com