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Eislingen/Göppingen, Germania: Vernice e pietre a luogo d’iniziativa AfD

182016Eislingen/Göppingen, 14 giugno 2016

Nella notte passata abbiamo attaccato i locali della FC Gaststätte im Haldenweg 45 con vernice e pietre e lasciato degli slogan. Oggi è prevista un’iniziativa con Moritz Brodbeck dell’organizzazione giovanile dell’AfD “Junge Alternative”.

La AfD dopo i successi elettorali di marzo ora tenta di stabilizzarsi. Chiarendo il carattere di destra del partito. Chi la sostiene si fa complice.

Alla pressione verso destra dobbiamo contrapporre delle attività antifasciste imprevedibili e multiformi!

Dobbiamo attaccare i destri laddove vogliono allargarsi: in pubblico, nella metropoli e nelle campagne!

Niente spazi all’AfD! Attaccare la AfD!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, CH

Hildesheim, Germania: Vernice ad auto di nazi

Hildesheim, 10 giugno 2016

Nella notte dal 9 al 10 giugno abbiamo riverniciato gratis una carretta nazi. La seat leon con incollato degli adesivi con “ansgar aryan”, “deutsches reich” e “freiwild” era parcheggiata in via Teichstrasse ed è sconosciuta finora ma sembra che venga da lontano. WST-BI 77. (Contea di Ammerland, Bassa Sassionia). Hildesheim rimane solida.

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, CH

Berlino: A fuoco carretta di lusso

183073Berlino, 24 giugno 2016

La mattina presto del 24 giugno 2016 a Berlino Nikolassee bruciarono tre carrette di lusso. Una Audi nella Alemannenstrasse, una Range Rover e una Mercedes campagnola nella Teutonenstrasse. Inoltre nei pressi furono apposti degli spray sulla Rigaer. I 10 milioni di danni materiali sono quasi raggiunti! Rigaer rimane!

Siamo maledettamente arrabbiatx dopo lo sgombero parziale della Rigaer 94 di mercoledì. Questa rabbia ora la portiamo in strada. Con manifestazioni spontanee, striscioni oppure auto e banche in fiamme. È ora per le azioni decentrate – qui e dappertutto. Formate dei piccoli gruppi, prendete alcune bombolette spray, accendifuoco, ecc. e fatela pagare cara a Henkel, questa merdata!

Formate bande, formatevi, preparatevi – Henkel nel bagagliaio!

Fonte: Linksunten

Traduione dal tedesco mc, galera Salez, CH

Würzburg, Germania: Vernice a nuova costruzione

Würzburg, 24 giugno 2016

La gentrificazione è un tema che da tanto tempo non interessa solo le grandi città ma nel frattempo anche la “provincia”. Per attirare una nuova clientela più ricca, i quartieri operaix tradizionali e quelli per gli strati sociali più bassi sono trasformati nel senso del capitale.

Per esempio a Würzburg il quartiere Zellerau, dove la bettola “Onkel” (“Zio”), una bettola tradizionale e punto d’incontro sociale del quartiere, è stata rasa al suolo e sostituta con case di proprietà nuove e più care, ormai abitate da poche settimane.

Per attire l’attenzione pubblica su questo sviluppo e anche in solidarietà con i progetti casa minacciati a Berlino, la notte scorsa apposta la scritta “Rigaer 94 rimane” sulla linda facciata yuppie e lanci di bottiglie con la vernice alla nuova costruzione. Che si siano rotte sulla strada facendola diventare rossa non cambia nulla del fatto che ci fu danno materiale e che questo ha umilmente contribuito al massimo di 10 milioni. Anche in provincia c’è gente che s’interessa di quel che subiscono lx nostrx compas a Friedrichshain.

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, CH

Dresda, Germania: Bruciata auto di Thyssen-Krupp

182903Dresda, 23 giugno 2016

Ieri notte a Dresda è andata a fuoco un’auto di Thyssen-Krupp. Thyssen-Krupp è la più grande impresa d’armi in Germania e con ciò non solo sostenitrice bensì anche autrice di guerre. Così l’impresa lucra sulla miseria e sull’espulsione. Inoltre rappresenta la potenza del riarmamento chiamata Germania che si considera “soccorritrice del mondo” essendo però corresponsabile per la fuga di migliaia di persone.

Speriamo che la colonna di fumo fosse visibile fino a Berlino e partecipiamo ai danni materiali da un milione annunciati contro l’attacco ai nostri spazi.

Inoltre non vediamo l’ora che arrivino le proteste attorno al tre ottobre e che iniziano in questo modo. Nei giorni attorno ai “festeggiamenti dell’unità”, la Germania celebrerà di nuovo se stessa. Non mancheranno le nostre critiche.

War starts here! Attaccare chi approfitta delle guerre!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, CH

Berlino: Azioni dopo lo sgombero del Rigaer 94

182914Berlino, 23 giugno 2016

Dichiarazione & appello.

“Da qualsiasi angolazione lo si prenda, il presente è senza uscita. Esso non ha più nemmeno la minore, tra le sue virtù.”
Comitato Invisibile

Chi ha seguito gli sviluppi degli ultimi anni a Berlino – e non stava giusto a guardare il mondo dalla finestra di una baracca di lusso – si sarà accortx che la città capitalista sfrutta vertiginosamente il proprio spazio. Come un motore sempre uguale, si apre quartiere dopo quartiere, si ristruttura casa dopo casa, un quartiere popolare dopo l’altro subisce la falsa attribuzione di una stronzata hippie di nuova invenzione, la gente perde la propria casa, la propria piazza, il proprio spazio urbano…

Tuttx devono capire una volte per tutte che nella città capitalista c’è spazio solo per chi, nel mondo globale delle merci, consuma e basta. Tuttx lx altrx devono stare ancora più strettx, accollarsi un secondo lavoro, aggiungere qualche soldo al sussidio sociale per poter pagarsi la casa o, come lx profughx, essere immediatamente accasermatx da qualche parte.

Tutto questo non è affatto una logica di mercato “normale”, bensì, nel mondo occidentale, a partire dagli anni ’80 parte di una ristrutturazione forzata della città in spazio economico per farne una città che si fa essa stessa merce.

Perciò lo Stato fa di tutto per sgombrare i quartieri popolari e le piazze – per una nuova clientela fatta di start-up e merda simile – sgomberarli da tutto ciò che non può essere trasformato in una io-SpA, che non può pagare degli affitti orrendi o che è testimonianza visibile della miseria della città capitalista. Al di là di ogni cosmetica come il freno agli affitti o zone di protezione d’ambiente sociale, si tratta sempre ancora di garantire l’accumulazione di capitale, che sia con degli immobili o con dei centri commerciali senz’anima e vita.

Un quartiere resistenziale come quello attorno alla Rigaer Strasse si scontra per forza con l’idea della formazione statale e capitalista dello spazio urbano. Nel quartiere popolare Friedrichshain Nord, le nuove costruzioni di lusso s’incontrano con l’ultima parte di case occupate, la cultura di strada e la resistenza si scontrano con il distretto e i porci. Sempre più persone si ritrovano e sfondano i cluster, e le nuove costruzioni di lusso sono impedite (…)! Con l’instaurazione di zone di pericolosità e il raid si preparava la diffamazione per giustificare l’attacco e lo sgombero di ieri della R94. Una nuova qualità della violenza – sbraitano i media, la sbirraglia e lx politicx di questo infinito macchinario della diffamazione. Una violenza che fronteggia il silenzio depressivo e la violenza vera nel bailamme della città capitalista.

“Era un attacco alla società civile” – Morgenpost, sui disordini nella Flottwell Str. (primo fine settimana di febbraio).

Già! Vogliamo essere la carica esplosiva della vostra perversa società! La società è merda di per sé, non ha nulla di emancipatorio o addirittura di sovversivo, poiché una società funziona sempre passando per la costruzione di un sentire tipo “Noi qui e Quellx là”. In questo caso. “Noi gente della borghesia urbana che lavoriamo duro” e là “lx casinistx di sinistra”. Anche se  è evidente che il costrutto di società non mira in primo luogo all’antagonismo radicale di sinistra ma serve alla nazionalizzazione e all’emarginazione razzista, sia con la mossa da parte della politica d’austerità fatta da “Noi Nord-Europei” e dai “Sud-Europei pigri” o nel caso dex profughx “Noi Tedeschi” e gli “Stranieri”. Il costrutto di società è, in parole povere, una tecnica di potere. Come quando si dice… il cane colpito latra…, ebbene sì, noi la vostra società civile dei ricchi l’attaccheremo sempre. Si capisce da sé che ce ne frega altamente a chi mai appartenga la ricca Mercedes o la lussuriosa casa di proprietà, né quale destino degli anni vi è collegato. Si tratta, invece, del tipo d’organizzazione della città capitalista e finchè si tratta di proteggere l’accumulazione di capitale con la sua graziosa forma merce, fino allora per noi c’è sempre un motivo per partire.

Ed è un vecchio trucco del potere includere nell’indignazione per il fatto coloro che non sono colpitx da tali azioni, che siano lx inquilinx o lx poverx. Ecco dove si chiude il cerchio della società civile: con la propria costruzione flessibile di società, la  salvaguardia della proprietà punta sul trasferire nel ruolo di vittime potenziali quellx che non avranno mai nessuna proprietà, e men che mai del capitale.

Ancora più chiara è la strategia degli sbirri di provocare divisioni e pressione con il presunto traferimento dex rifugiatx, sia con il Kanal, il lager di tende a Charlottenburg oppure ora nella R94. Che in questo un procuratore apartheid ne sia proprietario è quasi il massimo della perversione. Non cadiamo nel tranello nella divisione e avremmo qualche idea su dove c’è molto spazio per dex profughx e per noi: abbondano le Spreegold-Tower e le baracche di lusso!

Per infrangere tutto questo e sfogare la nostra rabbia per lo sgombero, ieri notte si è riunito una canaglia di 50-60 persone per prendersi per un momento la Schlesische Strasse, costruire delle barricate, spaccare l’ufficio comunale per l’ordine e la sicurezza, fare oggetto di lanci la ex casa occupata GSW nella stessa via ed erigere una barricata in fiamme sulla Puschkinallee.

Stralau1Non eravamo lx unicx ad essere in giro la notte passata:

A Pberg brucia una BMW

Sempre a Pberg bruciano macchine edili e materiale in un cantiere di lusso

A Moabit volano pietre a una banca

Anche a Hallesches Ufer pietre e vernice a una banca

Bruciano auto di lusso in via Alexandrinnen e in Gitschiner & Stralauer Halbinsel

Pietre a banca in via Heinrich-Heine

Spray e pietre a ufficio immobiliare in via Choriner

Per Berlino, le azioni spontanee alle ore 20 e nel resto della notte erano già molto carine, ma c’è molto spazio per molto di più: incontriamoci, occupiamo, parliamo – partiamo per bruciare le strade capitaliste, volantinare, fare degli spray e manifestare. Facciamo gli agguati ai porci, da Heerstraße-Nord a Gropius-Stadt. Incontriamoci con tuttx quellx che sono banditx da questa città, con tuttx quellx che non vogliono o non possono essere valorizzatx,  con tuttx quellx che pure odiano gli sbirri. Dite a tuttx che il 9 luglio c’è una manifestazione progettata già da tempo con il gruppo CG, che ora sarà perlomeno grande quanto quella di quartiere nel primo fine settimana di febbraio, ma con ancora più rabbia…

Spezziamo la tristezza organizzata per vivere di nuovo!

Formate delle bande e preparatevi.

Creativx & solidali per i danni materiali di 10 milioni, e per Henkel vale tuttora: nel bagagliaio con te!

Think & Attack – Gruppi Autonomi

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, CH

Amburgo, Germania: Bruciata una Porsche

183095Amburgo, 23 giugno 2016

Non ci scaccerete!
Non ci metterete i piedi in testa!

E ci siamo già di nuovo. Quel che abbiamo dovuto vedere tante volte negli ultimi tempi succede di nuovo. Lo Stato attacca i nostri spazi liberi. La Luftschlossfabrik, KoZe, Friedel 54 o l’attacco alla Rigaer 94 il 22 giugno 2016 – coloro che pensano di dominarci ci dichiarano guerra dappertutto.

Questa guerra non la vincerete! Poiché noi attacchiamo e ci vendichiamo. Il giorno X a Berlino era solo l’inizio! Anche ad Amburgo scendiamo nei vostri quartieri. Ecco perché a Havehude in una prima azione abbiamo dato alle fiamme una Porsche costosa da fare schifo.

Volete distruggere i nostri spazi? Ve ne pentirete. Ogni giorno.
Saluti solidali a tuttx lx compagnx.

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera, Salez, CH

Atene: Triplo attacco incendiario in centro

insu-544x362Negli ultimi giorni di maggio abbiamo incendiato due bancomat dell’Alpha Bank nel centro di Atene, così come uno scavatore utilizzato per l’estensione della linea del metrò nel quartiere di Exarchia.

Avvertiamo lo sforzo dello Stato di aumentare il meccanismo di controllo e disciplina come un modo di instaurare ovunque una normalità consumista e pacifica, e attaccare gli spazi che diffondono teorizzazioni e pratiche anarchiche – che è la ragione per cui abbiamo scelto di attaccare ogni forma di Potere con ogni mezzo a disposizione.

Abbiamo compiuto quest’azione anche in memoria del nostro compagno Mauricio Morales, ucciso il 22 maggio 2009; e in solidarietà con i/le nostr* compagn* incarcerat*.

TUTT* I/LE NOSTR* COMPAGN* RIVIVONO
ATTRAVERSO LE FIAMME DELLA RIVOLTA
SALUTI GUERRIGLIERI AI/LLE COMPAGN* DELLA CCF
FORCA PER I GIUDICI, PALLOTTOLE PER GLI SBIRRI
GUERRA ALLE NAZIONI, OCCUPIAMO IL MONDO

Cellula per la diffusione della violenza insurrezionalista/FAI-IRF

in inglese, greco

Berlino: Vernice a ufficio di collocamento

Berlino, 24 giugno 2016

Giovedì notte abbiamo attaccato l’ufficio di collocamento Mitte a Berlino. Siamo arrabbiatx!
Dovevamo sfogarci!

Perché? Come? – vedete voi stessx:

[vimeo]https://vimeo.com/172052943[/vimeo]

Se ci togliete la grana, vi faremo una city grama.

Contro ogni esclusione! La vostra giraffa e la vostra zebra
p.s. ♥ 2 R94

Fonte: Linksunten

Video:

https://vimeo.com/172052943
https://vid.me/4UHC
https://uploadly.com/yumu2dte

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, CH

Lipsia, Germania: Bruciate auto di ditta immobiliare CG-Group

183018Lipsia, 23 giugno 2016

Stand behind Rigaer 94! Mentre ci si sollazza nell’isteria dei Campionati Europei e la nazione è di nuovo tutta d’un pezzo, ci si delizia per l’inizio dell’estate e piace stare all’aria aperta con gli amici oppure si scalpita in attesa dei festival previsti, si sta già con la mente nei Caraibi pavoneggiandosi in spiaggia accodati al prossimo trend estivo, è quasi impossibile che ci sia qualcosa che rovini questa somma esaltazione.

Ma c’è abbastanza gente che non può o non vuole partecipare a questa ondata d’entusiasmo. Gente non abbastanza hip e poco pulita. Gente che collega le spiagge piuttosto alle migliaia d’annegatx e non alle ferie. Gente distrutta dalla continua pressione quotidiana per aumentare il rendimento e non più capace di soddisfare la pretesa. Gente che nel bel quadro di una città moderna e lussuosa fa brutta figura.

Ma a volte, cioè raramente, ci creiamo i nostri spazi liberi, dove meno male non siamo espostx a tutta questa merda che chiamate società.

E ci scacciate da questi spazi, dai nostri spazi, dalla nostra Rigaer94. E ora è notte e siamo in strada…

In solidarietà con Berlino e come avvertimento contro la continua valorizzazione delle città, nella notte del 22 giugno abbiamo dato fuoco a sette vetture della CG-Group.

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, CH

183034

Rostock, Germania: Fuoco a biglietteria automatica e vernice a tribunale

FahrkartenautomatRostock, 23 giugno 2016

La mattina del 22 giugno sgombero della Kaderschmiede e di altre parti di una casa nella Rigaer Strasse 94. Lx abitanti della casa furono e sono vessatx dagli sbirri. I responsabili dello sgombero puntano come al solito sulle menzogne e sull’inganno per fare propaganda contro le strutture di sinistra. Pretesto per l’attacco è la creazione di abitazioni per profughx. Una notizia stampa che arriva da Moabit anticipa già lo smascheramento di questa menzogna.

Durante lo sgombero, la sinistra tedesca discuteva. È già il giorno X? Ci basta? Contrattacare oppure aspettare?

Noi diciamo: fate di ogni giorno un giorno X!

Non date tregua a questo Stato, a questo sistema. Attaccate dove potete. Volante degli sbirri o ufficio di collocamento, cassa dei risparmi o filiale KiK – ogni sgombero costa un milione!

Nella notte dopo lo sgombero perseguimmo questo obiettivo, il nostro contributo al milione era una biglietteria automatica e vernice alla facciata del tribunale in via August Bebel a Rostock.

La nostra solidarietà è per chi subisce lo sgombero!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez,CH

Varsavia, Polonia: Tre anarchici in preventiva accusati di tentato attacco esplosivo

3warsaw-544x381Nelle prime ore del 23 maggio 2016, tre anarchic* sono stati arrestati nei pressi di un parcheggio nel quartiere Włochy, a Varsavia, per, sembra, aver piazzato un ordigno esplosivo artigianale sotto l’automobile di un poliziotto, nel tentativo di attaccare il commissariato locale. I/Le tre compagn* – di 17, 31 e 35 anni – si sono rifiutat* di testimoniare e hanno negato tutte le accuse a loro carico. Almeno un* di loro è stato picchiat* durante il fermo.

Lo stesso giorno, la zona occupata di Radykalne Ogrody Działkowe (Giardini Radicali) ha subito un’incursione, è stata ispezionata e ripetutamente ‘visitata’ dagli sbirri che hanno controllato i documenti di tutte le persone presenti e hanno cercato di interrogare i giardinieri. (Il 2 giugno gli sbirri hanno di nuovo ‘visitato’ il ROD.)

Gli arresti hanno provocato la frenesia dei media. I/Le tre anarchic* sono stati descritt* come terrorist*, e fin dal principio sono state pubblicate le loro foto. Si trovano in carcere preventivo, dove resteranno per i tre mesi che li separano dal processo. Rischiano fino a 8 anni di carcere.

I tre squat di Varsavia – Syrena, Przychodnia e ROD – e diversi altri collettivi della comunità anarchica e di giustizia sociale polacchi (leggi qui le firme) hanno diffuso una lettera aperta in solidarietà con i/le tre arrestati – dichiarando, fra le altre cose, che tutto questo accade in un momento in cui le autorità polacche spingono per il varo di una nuova legge anti-terrorismo sostenuta dal partito PiS (Legge e Giustizia) al potere.

Un’altra dichiarazione è stata rilasciata da Łukasz Bukowski, anarchico imprigionato a Poznań, che incita i/le compagn* a essere solidal* con i tre arrestati.

I prigionieri hanno anche il sostegno del portale di contro-informazione Grecja w Ogniu.

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Il 1° giugno, nella città di Poznań è stato appeso uno striscione, accompagnato da queste parole:

A uno dei cavalcavia di Poznań’ abbiamo appeso uno striscione in solidarietà con i/le tre anarchic* incarcerat* a Varsavia.

La nostra solidarietà agli/lle arrestat*. Non siamo d’accordo né con la manipulazione dei media e della polizia, né con l’atteggiamento di parti del milieu, che nel caso di vera repressione isola e critica chi è in carcere, pur dichiarando in ogni corte LA SOLIDARIETÀ È LA NOSTRA ARMA.

Sosterremo sempre chi viene colpito dalla violenza della polizia e chi ci si oppone fermamente!

in inglese

Greifswald, Germania: Pietre e vernice a luogo per le iniziative AfD

181265Greifswald, 5 giugno 2016

Ieri notte abbiamo marchiato con la vernice e tolto i vetri alla bettola Klosterschenke a Eldena/Greifswald. Oggi dovrebbe esserci un’iniziativa AfD. Tra l’altro con l’eminenza del partito Konrad Adam.

Tali iniziative nella Klosterschenke hanno tradizione e quasi esattamente dieci anni fa si celebrava la festa di fondazione della Rugia. La Rugia è una delle associazione studentesche del posto che non si distingue solo per le proprie iniziative di contenuto ed esternazioni ma anche per avere sempre di nuovo amichetti “garbati” come lo è ora il neonazi Max Bartusch di pasewalk che adesso studia all’università di Greifswald. Alla faccia delle segnalazioni di gente impegnata in loco, già allora non desistettero e già una volta dovettero riverniciare la parete del locale e rinnovarne le finestre.

Con questo vogliamo anche dare un chiaro segnale e stimolo alla riflessione al vicinato immediato per mostrare chi entra ed esce davvero da questo locale. Inoltre vogliamo rendere arduo ax idiotx della AfD e ad altrx aizzatorix di reperire un posto per incontrarsi in tutta tranquillità! I gestori di ristoranti, alberghi o checchessia dovranno pensarci bene a quali persone offrire uno spazio. Come poco fa con l’hotel Arcona a Binz o con l’azione contro Arppeshaus a  Rostock ci vogliono varie piccole e grandi azioni prima o dopo per schiarire le idee ai gestori e ax vicinx sul fatto che c’è spazio per razzismo, sessimo, omofobia, antisemitismo, razzismo anti-islamico e altre ostilità contro l’umanità. Dove si offre spazio alle loro opinioni ripugnanti deve esserci resistenza!

Opporsi ax idiotx della nuova destra!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, CH

Monaco, Germania: Auto di nazi fatta a pezzi

Monaco, 05 giugno 2016

Per l’ennesima volta un’abitazione nel retro della via Westendstraße 49 serviva da punto d’incontro “segreto” a vari neonazi dell’ambito “IIIa Via” e d’altri gruppi di Monaco.

Perciò alcunx attivistx hanno deciso di non lasciare la riunione d’ieri tranquilla come quelle precedenti.

Visto che i nazi erano nella loro casa e che era purtroppo improbabile una loro ulteriore riunione entro poco tempo, su due piedi la loro auto diventava obiettivo della nostra avversione contro il pensiero di destra:

gomme bucate, lacca graffiata e un parabrezza vittima di una bottiglia di birra procurarono una buona fine alla serata passata.

Speriamo che l’avvertimento sia bastato ai nazi per non mettere mai più piedi in questo quartiere e non possiamo garantire che la prossima volta ci sia solo un vetro rotto – qualsiasi sia il quartiere.

Tra poco informeremo sui fasci presenti e sulla casa.

Antifa all’offensiva!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, CH

Rostock, Germania: Bruciata auto di nazi

181270Rostock, 2 giugno 2016

Come abbiamo avuto modo di sapere, giovedì scorso l’auto del nazi di Rostock Marcel Prätorius è stato incendiato. Interpretiamo quest’azione come risposta diretta alla partecipazione di Prätorius al raduno razzista davanti a un’istituzione per profughx minorenni non accompagnati a Rostock Gross-Klein.

Da giorni, dei residenti “preoccupati” di Gross-Klein si riuniscono con l’ambiente dex nazi organizzatx di Mecklenburg-Vorpommern per spargere del malcontento ostile ax profughx. Questo già portò a vari abusi razzisti contro persone con un passato migratorio.

Il coordinamento e l’aizzamento è spinto in gran parte tramite diversi gruppi presenti su facebook. Nei commentari si leggono ripetute incitazioni che “si deve fare qualcosa” e come se fosse ovvio si formula un’equivalenza con il pogrom del 1992 a Lichtenhagen, che è lontana solo un chilometro.

Gli interventi diretti a chi partecipa a questi raduni sono un segnale chiaro! Uguale se aizzano “alla chetichella” su facebook o per strada, sono notx e dovranno fare i conti con le conseguenze. Danni materiali e personali sono dei mezzi ben collaudati!

Tante grazie per l’azione,
alcunx antifa di Rostock.

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, CH

Amburgo, Germania: Pietre e vernice a HWS Immobiliare

Amburgo, 31 maggio 2016

Nella notte dal 30 al 31 maggio attacco con pietre e vernice all’edificio uffici della ditta immobiliare HWS Immobilien dei fratelli Max e Moritz Schommarz in via Harvestehuder Weg 92.

Tuttora, dopo che lx inquilinx di lunga data del Schanzenhof hanno ricevuto disdetta per il 31 marzo 2016, si muove una resistenza multiforme contro l’ulteriore commercializzazione del quartiere Schanze che ormai è quasi del tutto gentrificato.

Con questa e ulteriori azioni continueremo a far passare la voglia ax attuali e potenziali investitorix e nuovx inquilinx di ordire macchinazioni orientate al lucro!!

Giù le mani dal Schanzenhof! Schomann, Behrmann, Mövenpick, Mälzer…e e e… fuori dai piedi!!!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, CH

Weimar, Germania: Distrutti i vetri di auto nazi

179740179741Weimar, 21 maggio 2016

Molto poco egregi Nazi e altri scemi del villaggio,

Vi abbiamo cercati prima della vostra sfilata Thügida a Weimar ma purtroppo non vi abbiamo trovati. Non ci rimaneva che farvi visita a domicilio. E abbiamo distrutto le vostre auto nella Nordvorstadt (periferia nord), facendo visita tra altri al camerata  Adrian Grafe in via Meyerstraße 14.

Una piccola ambasciata a voi: Aspettiamo da giorni, ma per piacere, fatevi vedere.

In questo senso, avvicinatevi così vi stendiamo!

I più cari saluti,

Gioventù Antifa Weimar

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, CH

Berlino: Pietre, vernice e fuoco alla città dei ricchi

180525Berlino, 29 maggio 2016

Avevamo appuntamento nella Alte Jakobstrasse per rendere visibile con la vernice, le pietre e il fuoco la nostra rabbia contro l’emarginazione, l’espulsione e il controllo, nonché il nostro disprezzo nei confronti di una città dei ricchi.

La nostra azione aveva come obiettivo la nuova costruzione di lusso “Fellini Residences”, edifico in costruzione per abitazioni di proprietà ad alto valore della ditta immobiliare Patrizia, un suo ufficio del cantiere e un ufficio immobiliare della ditta, un impianto di trasformazione di Vattenfall, varie auto di lusso, un albergo e un supermercato. Ci siamo protetti il ritiro con due barricate di fuoco e chiodi a quattro punte.

Le nuove costruzioni di lusso rappresentano uno sviluppo urbano favorevole ai ricchi e dimostrano ben visibile la divisione tra inclusi ed esclusi:

Mentre lx unx nei loro appartamenti si godono “la messa in scena sentimentale di una qualità di vita italiana”, la plebaglia è tenuta lontana con le videocamere di sorveglianza.
Mentre lx unx brindano sull’aumento di valore, lx altrx devono temere lo sfratto coatto.

Chi s’organizza in proprio al di fuori dalla logica dello sfruttamento e fa proprio lo spazio urbano, assaggerà i manganelli della polizia, come poco tempo fa in una festa di strada curda a Kreuzberg o nelle ripetute occupazioni per un centro sociale.

Se tutto il quartiere si dimostra resistenziale, su due piedi si instaura una “zona di pericolosità” per poter terrorizzare con le vessazioni, i controlli e la violenza. Chi pensa di poter uccidere con la repressione le voci e le azioni che si oppongono e si difendono dalle espulsioni si è sbagliato. Allora spuntiamo noi quando non ci aspettano e colpiamo lì dove si manifestano le porcate di questa politica.
Finché si lucra sullo spazio abitativo, la nostra iniziativa si chiama sabotaggio e distruzione. Ogni sfratto ha il suo prezzo!

La multinazionale dell’energia Vattenfall rappresenta gli affari sporchi con le risorse naturali, tra cui le miniere di lignite nella Lausitz. A livello mondiale imperversa una guerra per le ricchezze del sottosuolo, dappertutto nel mondo ne conseguono le catastrofi ecologiche responsabili per la miseria e le espulsioni. Per un mondo altamente tecnologizzato, questa società passa sui cadaveri senza guardare in faccia a nessuno. Dopo decenni di istupidimento ed alienazione, è abbastanza apatica da non accorgersi più che siamo su di un treno diretto a tutta birra direttamente contro un muro…

Ma con gioia guardiamo oltre i confini del paese e vediamo dei fuochi all’orizzonte, incendiati dax giovani e da chi lavora in Francia esattamente come in molti altri luoghi di questo mondo, dove emerge la rivolta contro le condizioni imperanti.

Vi riconosciamo e mandiamo i nostri saluti solidali e fiammeggianti!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, CH

Brescia: Sabotaggio linea ferroviaria contro Beretta e il suo mondo

Nella notte tra il 17 e il 18 giugno, in occasione dell’inaugurazione dell’ennesimo evento da carrozzone mediatico/turistico “the floating pears”, abbiamo deciso di agire.

Colpire là dove più ci aggradava, dove la notte e il bosco erano nostri più cari alleati.

2 legnose barricate erette sulle rotaie della linea ferroviaria Brescia-Iseo-Edolo bloccavno i primi treni, un cavo d’acciaio teso tra le due portava uno striscione con scritto: “Beretta complice della guerra e del suo mondo: frontiere e deportazioni. Sabotiamo tutto!”

Beretta azienda produttrice ed esportatrice di armi e morte in tutto il mondo è protagonista nell’evento “artistico” essendo proprietaria dell’intera isola san Paolo non solo circondata dalla passerella galleggiante ma anche sede di un’intera mostra sulle armi.

Le guerre da sempre prima fonte di enormi profitti per la famiglia Beretta, sono anche il primo ingranaggio del sistema frontiere-deportazioni, causa di morti, schiavitù ed oppressione.

MORTE AI PADRONI DELLA GUERRA E AI LORO SERVI!
-SABOTIAMO TUTTO!-

Alcunx teppistx guastafeste

Amburgo, Germania: Fuoco a container di polizia

180698Amburgo, 30 maggio 2016

Nella notte tra il 29 e il 30 maggio, come segno del nostro odio abbiamo dato fuoco al container di polizia all’incrocio (…).

Coloro che lasciano crepare lx prigionierx nelle loro celle in fiamme. Coloro che amministrano gli atti di più di mille persone, che ci controllano con le videocamere di sorveglianza e i telefoni registrati. Coloro che si abbassano ai lavori da infami più zozzi. Coloro che stanno tra ogni senzatetto e la casa vuota, tra ogni migrante e la sua famiglia. Coloro che ogni giorno fanno sì che tutto resta come è. A coloro dimostriamo che sono vulnerabili. Cerchiamo le lacune nel sistema e decidiamo i tempi. Affinché svanisca il vostro dominio.

Coscienti del fatto che gli sbirri saranno sempre un elemento centrale della macchina delle espulsioni, con la nostra azione ricordiamo Jaja Diabi, morto nel febbraio del 2016 nella galera Hanöversand e a tuttx i/le senza nome che hanno trovato la morte sotto le mura dell’Europa.

Avviatevi con noi per affondare il G20 ad Amburgo! Per la rivoluzione sociale!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, CH

Monaco, Germania: Bucate le gomme di auto di WISAG e Dussmann

89736Monaco, 2 giugno 2016

Ultimamente sono stati sgonfiati i copertoni di alcune auto dell’impresa della sicurezza WISAG e Dussmann e apposte parole d’ordine che indicano con quali affari sporchi quest’impresa fa i suoi soldi. WISAG lavora nel settore della protezione d’obiettivi militari e negli aeroporti e con questo lucra sulle espulsioni. Dussmann lavora nelle galere e fornisce i pasti nei lager per profughx. Mentre la militarizzazione interna ed esterna è accelerata e ancora quest’anno sono previste 100’000 espulsioni, dobbiamo rovinare gli affari ai profittatori di questi sviluppi.

Questo è una chiamata all’attacco a WISAG, Dussmann e a tutti gli altri profittatori delle espulsioni, delle protezione delle frontiere, della militarizzazione e della carcerazione. A Monaco e dappertutto!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, CH

Berlino: Vetri rotti a ufficio SPD

180677Berlino, 30 maggio 2016

Lunga rivendicazione/spiegazione. Contro lo sfollamento imminente di un campo di migranti che occupano un terreno inutilizzato, campeggio funzionante senza alcun fastidio e senza alcuna opposizione da parte  del  proprietario, finché non si attivò l’amministrazione e la politica per avviare le pratiche di espulsione con il pretesto di “condizioni non igieniche”, promettendo di offrire ax migranti colpitx “una nuova sistemazione”.

(Dalla rivendicazione) “(…) Quanto seriamente la politica intende tali esternazioni ci dimostrava non per ultimo il seguito dello sfollamento del campo all’Oranienplatz a Kreuzberg. Dopo alcuni mesi, lx colpitx finirono di nuovo sulla strada, e tantx sono pure minacciatx d’espulsione. Le promesse dex politicx: solo menzogne. (…) Vogliamo richiamare l’attenzione sull’imminente sfratto. Già nei giorni scorsi gli annunci dello sfratto sul recinto del terreno sono stati colorati con lo spray, nella notte passata abbiamo distrutto i vetri dell’ufficio distrettuale della SPD in via (…) a (…). Poco fa la SPD con il suo voto favorevole all’inasprimento del diritto all’asilo ha chiarito da che parte sta. Nel caso di uno sfollamento, gli autori devono essere ben coscienti delle proprie responsabilità!”

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, CH

Norimberga, Germania: Pietre e vernice a Meistersingerhalle

181819Norimberga, 24 maggio 2016

Martedì sera abbiamo attaccato la Meistersingerhalle con pietre e vernice, per sottolineare il fatto che è stata messa di nuovo a disposizione per un’iniziativa AfD, che la settimana scorsa si svolse sotto il motto insensato “No Gender”.

Così l’amministrazione comunale diretta dalla SPD continua coerentemente sulla via della massima comodità per le sfilate e le iniziative dei gruppi di destra, offrendogli dei locali oppure organizzando gli arrivi e le partenze con bus e metro straordinari.

Finché la città offre delle piattaforme a gruppi razzisti, antisemiti e antisociali continueremo ad accompagnare criticamente questo percorso…

Fonte:  Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, CH

Italia: Campagna contro i veleni in tutta la Lombardia – Comunicato del Nucleo Danaus plexippus Fai/Fri

Ricevuto con l’immagine:

ATTACCO SENZA LIMITI

…Per il momento abbiamo utilizzato gli strumenti del nemico contro di esso.
Abbiamo alimentato la civiltà con il veleno che produce…

Cellula Nicola e Alfredo
F.A.I./F.R.I.

LE SCELTE DELL’ATTACCO

La sicurezza è un tema ricorrente all’interno dell’attuale società industrializzata che sicura non può sentirsi, in quanto distribuisce e riversa su sé stessa quotidianamente odio, violenza e veleni. Stabilendo di volta in volta i limiti di tollerabilità dei cancri che sviluppa al suo interno, cerca di abituare alla loro accettazione. Per cui le “polveri sottili” possono accumularsi entro una certa soglia, la tortura in carcere dovrebbe limitarsi alla sola negazione della lettura di ogni tipo di testo all’interno delle sezioni detentive più punitive, l’acqua è potabile solo se contiene una determinata quantità di metalli pesanti… Quello che è “sicuro” è dunque l’avvelenamento continuo cui siamo sottoposti, è solo il potere a fissare la dose giornaliera consigliata.
In questi giorni abbiamo deciso di sottolineare l’ingestibilità di questi limiti. Quelli che potrebbero incatenare l’azione anarchica, facendone una mera ripetizione macchinosa di slogan violenti e pratiche innocue, li abbiamo superati da tempo, assaporando di volta in volta la bellezza di scoprire e reinventare nuovi modi d’attacco. I limiti che affrontiamo oggi, sono invece quelli che stabiliscono la sicurezza d’un prodotto alimentare.
Se il consumatore medio si ritiene tutelato dai controlli che gli stessi fabbricanti di nocività applicano a loro stessi, noi con questa azione rendiamo palese l’inattuabilità di un meccanismo d’autocontrollo all’interno di settori, come quelli dell’alimentare, chimico, agricolo, ingegneristico (che sempre più si somigliano), in cui il profitto non è vero che viene prima della salute dei consumatori, ma avviene proprio sulla loro salute in un circolo veleno-antidoto-veleno senza fine.

Attualmente ogni alimento destinato ad uso umano è accompagnato da un limite massimo residuo di pesticidi che può contenere “a norma di legge”. Abbiamo deciso di aumentare la quantità di questi residui che si trovano normalmente sugli scaffali di tutti i supermercati, nascosti all’interno di prodotti che ci spacciano per sicuri.
A partire dall’inizio della settimana a cavallo tra maggio e giugno, mentre i più si preparano ad eleggere chi prenderà decisioni sulla loro vita, noi stiamo man mano sostituendo alcuni prodotti presenti all’interno dei supermercati con i “nostri” dai limiti massimi residui superiori. Per ora abbiamo sostituito solo il numero di prodotti visibili negli allegati fotografici. Prevediamo di terminare il nostro stoccaggio entro fine giugno, termine massimo di tempo che abbiamo posto alla nostra azione odierna. Ogni settimana aggiungeremo una siringa di veleno alla soluzione acqua/veleno che andremo a sostituire. Lo faremo perché manipoliamo unicamente delle sostanze che l’industria alimentare utilizza a suo piacimento, e partiamo con un quantitativo leggero di veleno non conoscendo, al contrario dei camici bianchi, gli effetti che può avere. Ci interessa quindi essere incisivi e non giocare con le parole. Questo è il nostro test iniziale. La sua continuazione e inasprimento dipendono da quanto interessi economici ed interessi “sociali” entrino in conflitto.
La nostra operazione toccherà tutta la regione Lombardia facendosi beffa di varie catene di distribuzione visitate, studiate e infine scelte appositamente per la miglior riuscita di questa campagna contro i veleni.
Quello a cui puntiamo è chiaramente il ritiro dal mercato dei prodotti che abbiamo utilizzato, nel periodo di tempo che abbiamo posto, ma ci teniamo a far si che le contraddizioni su cui poggia l’intera società in cui siamo immersi siano sbattute in faccia a tutti, anche a chi cerca di girarsi dall’altra parte. Poiché sappiamo che una mano di verde non basterà a ripulire un intero mondo ormai assuefatto alle proprie tossicità, perché accettare di essere avvelenati un po’ per volta equivale a morire ogni giorno.

Partiamo con una spiegazione tecnica della nostra operazione:
il veleno utilizzato è il Roundup della Monsanto, bottiglia di liquido concentrato per 560 mq. Il nostro kit: una siringa, un imbuto, una bottiglia d’acqua da 1,5 litri, pinzette, cacciavite, pennello a punta fine, colla. I prodotti avvelenati: biscotti di soia Misura, salsa di soia Suzi wan, salsa di soia Kikkoman, salsa di soia Save (nelle versioni “traditional” e “japan style”).
Cerchiamo giustamente di dare meno indizi possibili agli sbirri che indagheranno, per questo alcune delle foto allegate sono state ritoccate (non siamo fotografi di professione e abbiamo dovuto supplire a qualche carenza tecnica, nonché distrazione in fase di “posa”). I lotti e altri codici dei prodotti sono stati coperti o cancellati per evitare il ritiro mirato di determinate partite lasciandone altre in vendita.

Abbiamo cominciato aggiungendo una siringa di Roundup alla bottiglia d’acqua, ma come già detto è solo la soluzione di partenza. Siamo stati attenti ad evitare qualsiasi possibile intaccamento nell’aspetto delle confezioni dei prodotti, abbiamo trovato per ognuno il modo perfetto di violarne la falsa sicurezza alimentare. A tutte le salse abbiamo estratto una siringa di salsa ed aggiunto una di soluzione. Per i biscotti abbiamo iniettato una siringa di soluzione di Roundup nella busta ed agitato. Delle pinzette per sopracciglia ci hanno aiutato nell’apertura di entrambi i tipi di salsa Save. Ne abbiamo inserito un’estremità sul retro dell’apertura del tappo, da lì poi un cacciavite ci ha permesso di estrarre tappo e relativo sigillo intatti. Per richiudere abbiamo dovuto solo fare pressione sul tappo. Con le salse Kikkoman ci è bastato svitare il tappo assieme alla pellicola di plastica, togliere il tappino anti-sgocciolamento e rifare il tutto all’inverso dopo la sostituzione. Anche quello per la salsa Suziwan è stato un procedimento abbastanza semplice. Tirare con forza il tappo assieme ai sigilli e premere il tutto per riconfezionare è stato rapido e pulito. Con i biscotti Misura siamo partiti dal fondo della confezione aprendo leggermente il sigillo a caldo, giusto lo spazio necessario a far entrare il nostro ago, per poi rimpacchettare con pennello e colla.
Fatto questo i primi corrieri hanno rifornito i supermercati per questo test iniziale.

È stato sin troppo immediato scegliere i protagonisti della nostra azione. Vari settori tecnologici convogliano i propri interessi nell’industria alimentare, tanto da inglobarla. Le stesse aziende che investono sulla ricerca tecnologica, che puntano a sdoganare gli organismi geneticamente modificati (OGM) nel mondo, leader nel settore chimico dei fitofarmaci, si fanno proprietari, letteralmente, anche di semi e piante. I brevetti infatti rendono possibile il copyright su qualsiasi cosa.
La Monsanto riveste un ruolo chiave in questo campo. Nata agli inizi del Novecento, ha fatto subito breccia nel settore chimico durante la seconda guerra mondiale grazie alla diffusione del DDT, spruzzato su intere popolazioni e fatto passare per panacea, nascondendone la reale tossicità. Da allora ha iniziato un lungo percorso costellato di intrecci politici, forzature e coercizioni per mezzo delle quali è diventata una delle maggiori forze economiche mondiali, tanto da ricevere le attenzioni di un altro colosso come Bayer che ne sta trattando l’inglobamento proprio in questi giorni. L’impero Monsanto spazia dalla chimica all’agricoltura, passando per l’ingegneria genetica. Si è resa responsabile dello spargimento dell’Agente Arancio (diossina al 100%) in Vietnam, dell’insabbiamento dei dati tossicologici relativi ai suoi brevetti PCB, di svariate ricerche in campo nucleare, fino ad arrivare ai giorni nostri. Apripista nella corsa all’appropriazione di ogni diritto sull’esistente, si è subito interessata a far equiparare gli OGM alle normali coltivazioni. Grazie a questa “equivalenza in sostanza”, avvenuta negli anni novanta negli Stati Uniti ad opera di un suo futuro dirigente infiltrato negli organi di controllo, è riuscita ad evitare test ed ottenere autorizzazioni in relazione alle sue nuove creazioni. Dopo la commercializzazione di una vasta gamma di pesticidi, con l’utilizzo dell’ingegneria genetica è riuscita ad ottenere brevetti su numerose piante OGM resistenti ai suoi stessi pesticidi, o che addirittura sviluppano esse stesse il pesticida al loro interno. È qui, in questo passaggio di rendere artificiale ogni aspetto delle nostre vite, pensando che alla spregiudicatezza delle loro azioni si risponderà con vile rassegnazione, che il nostro cerchio si chiude. Il Roundup è il pesticida più diffuso al mondo. Il suo principio attivo è il glifosato, erbicida che ritroviamo ormai in gran parte delle falde acquifere. È messo in relazione dagli stessi detentori delle verità scientifiche con vari tipi di cancro, problemi renali, Parkinson ed Alzheimer. La Monsanto ottenne il brevetto per il Roundup nel 2002 a cui seguì l’immissione sul mercato di una serie di piante OGM ad esso resistenti. Tra queste la soia Roundup Ready (praticamente la tipologia più coltivata al mondo) ha reso schiavi di questa multinazionale migliaia di contadini costretti a pagare i diritti di concessione per poter seminare. La “rivoluzione verde”, come venne nominata la vasta operazione di diffusione degli OGM in tutto il mondo capeggiata dalla “umanitaria” Fondazione Rockefeller, ha reso così possibile, grazie ai finanziamenti destinati agli agricoltori in difficoltà, la dipendenza di quest’ultimi dai “padroni delle sementi”.
Se milioni sono i litri di questo pesticida che vengono irrorati sulle piantagioni di soia in tutto il mondo una siringa in più è una goccia nell’oceano.
Mentre l’Unione Europea continua a sospendere il giudizio sugli effetti cancerogeni del glifosato, noi ributtiamo sul piatto il problema.

AI COMPLICI, AGLI INSORTI

Eravamo stanchi di pensieri di libertà atrofizzati dal realismo politico dei teorici della rivoluzione non qui, non ora e di azioni monche perché prive di consequenzialità, efficacia e chiarezza comunicativa, per cui abbiamo deciso di dare una svolta alle nostre vite e progettualità con questo primo contributo alla lotta alle nocività della civilizzazione ed all’evolversi delle strategie economiche del dominio, in chiave eco-sostenibile. La nostra svolta è stata duplice:
La svolta è avvenuta con il tipo di azione che abbiamo scelto. Ad una forma ormai consolidata di attacco, sempre e comunque incisiva, abbiamo aggiunto un nuovo avvelenamento goccia a goccia delle merci del nemico. Uno stillicidio di veleni che combatte e mette in evidenza l’avvelenamento quotidiano e globale che la società iper-tecnologica, consumista, alienata ed alienante impone. La somministrazione omeopatica dei loro veleni mette in evidenza la realtà quotidiana di auto-avvelenamento a cui la civilizzazione industrializzata sottopone corpi e menti.
La svolta è stata anche la decisione di inserirsi nel mare magnum del dibattito che rimbalza da un lato all’altro del globo grazie alle azioni che dal lontano 2003 portano avanti vari e differenti individui e gruppi affini che aderiscono alla Federazione Anarchica Informale, ed al suo ulteriore allargamento nel Fronte Rivoluzionario Internazionale, continuando a fornire prospettive vive e stimolanti al binomio pensiero-azione che sta alla radice dell’anarchia. Il dialogo che si è instaurato attraverso azioni e rivendicazioni lo abbiamo letto negli anni: alterna contributi critici e di metodo fondamentali a slogan e raccolte di saluti, spesso con riduzioni semplicistiche dei problemi. Proveremo a sviscerare alcuni problemi e sciogliere certi nodi di fondo, per noi fonte di fruttuose discussioni.

– Il binomio tra legalità ed illegalità lo crea il dominio a seconda di quanto voglia alzare l’asticella della propria tolleranza, in base a pressioni e tensioni sociali ed alla propria valutazione del rischio (si vedano ad esempio l’evoluzione delle legislazioni cosiddette anti-terrorismo, della repressione di piazza, ecc.). Legalità e recupero vanno di pari passo, per cui siamo noi a privilegiare determinate pratiche, non in quanto illegali, ma in quanto più efficaci. Ci rendiamo semplicemente conto che, se dobbiamo affrontare in maniera incisiva e seria un problema, la soluzione sfocia con naturalezza nell’illegalità, visto che gli strumenti legali che ci vengono “offerti” (contro-informazione, sensibilizzazione sociale su di un problema, manifestazioni e proteste) non ci bastano e non ci interessano.
– Siamo insorti, insorgenti non insurrezionalisti. Stiamo insorgendo ogni giorno, lavorando di lima a spezzare le nostre proprie, individuali catene. Non abbiamo masse da educare, fomentare alla “insurrezione che verrà”. Non prepariamo nessun terreno cercando di “unire movimento specifico e popolo, guerriglia e prospettive insurrezionali”. Non cerchiamo ruoli di condottieri o avanguardia, presente o futura. Tanto i condottieri rivoluzionari di oggi, una volta che poggeranno il culo su di uno scanno, diventeranno i carnefici dei ribelli di domani. Per questo odiamo la politica, che con la mediazione incancrenisce il libero fluire dialettico tra pensiero ed azione. Non abbiamo tempo né desiderio di costruire un processo rivoluzionario a lungo termine. Non è il sol dell’avvenire che ci abbaglia ma il fulmine a ciel sereno dell’atto di rivolta scelto, meditato, progettato e soprattutto urgentemente necessario contro l’avanzare sempre più veloce della macchina del dominio.
– Aderiamo in continuità critica alla F.A.I., in critica perché non comprendiamo il rischio di trasformare una libera – nel tempo e nello spazio – rete in piattaforma. Proporre una “piattaforma informale dell’azione anarchica polimorfa” con strutture ed infrastrutture significa ingabbiare una bestia che per sua natura deve restare selvaggia. L’azione è multiforme, sfaccettata e cangiante come la vita, però la multiformità non può diventare un facile slogan che copra, come un banco di nebbia, le carenze dell’azione stessa. Ogni giorno siamo nelle strade, nelle librerie anarchiche, alle cene, ai concerti, negli squat, ma se dovessimo associare tutto questo al reale attacco al potere che sentiamo urgente e necessario staremmo mentendo a noi stessi. Questo significherebbe livellare l’anarchia elevando quello che è, o a questo punto dovrebbe essere, il “quotidiano” anarchico a fine ultimo.
– Non vogliamo supplire con “strutture” o peggio “infrastrutture” alle mancanze pratiche organizzative dei singoli, non è la mera unione a fare la forza, anzi le strutture sclerotizzano l’azione. Crediamo invece sia tuttora valida la vecchia ipotesi di una rete di compagni che, senza conoscersi, siano dialoganti attraverso le azioni, come propose il primo testo che lanciò la progettualità informale: crescita tecnico/teorico/pratica attraverso lo sviluppo delle azioni. “Conciliare organizzazione e dibattito teorico/pratico con l’anonimato di gruppi/singoli è possibile mediante un dialogo diffuso attraverso le azioni, che oltre ad apportare il loro specifico discorso distruttivo veicolano anche altri messaggi (attraverso modalità e mezzi utilizzati, obbiettivo comunicazione), indipendentemente dai danni materiali”.
– Spontaneismo non è sinonimo d’informalità e tantomeno informalità significa disorganizzazione o pressappochismo. Le azioni vengono spontaneamente progettate dall’idea di una o più menti insorte, si consolidano attraverso la critica e l’analisi per risolvere problemi tattici e logistici, per poi sbocciare come fiori velenosi nei campi della società assopita.
– lnformalità non significa incontro con “altri gruppi politici di affinità” per coordinare le lotte, ma l’informalità è l’antidoto alla delega politica. È il metodo che rende qualitativamente migliore i rapporti tra individui, evitando di intessere relazioni “politiche” ai fini di una crescita quantitativa. L’informalità è aperta ma non trasversale.
– Aderiamo in critica e continuità al Fronte Rivoluzionario Internazionale. In critica perché non siamo e non vogliamo diventare una “organizzazione armata” né sentiamo il bisogno di sottolinearlo in relazione al disarmo ed alle critiche riformiste dei più. Siamo invece fieri di essere parte di quel caotico fronte di compagni in guerra alla società, faccia a faccia col nemico, armi in pugno. Sempre tornando al testo da cui nacque la Federazione Anarchica Informale: “Inoltre chi fa parte della Federazione Anarchica Informale ne è militante a tutti gli effetti solo nel momento specifico dell’azione e della sua preparazione, non investe l’intera vita e progettualità dei compagni, ciò permette di mettere definitivamente in soffitta ogni specialismo lottarmatista”.
– Siamo individualisti non collettivisti. È un moto individuale alla base del nostro agire. Creiamo libere ed instabili associazioni di individui per rendere più incisiva l’azione. Le rivendicazioni di lotta collettive portano alla delega, germe della politica, ed al riformismo. Le organizzazioni stabili di sintesi cristallizzano il contenitore in luogo di potenziare i contenuti: forniscono un trampolino di lancio ai politici di professione, un’alternativa ed il paravento del numero (benché esiguo) agli ignavi.

Non sottovalutiamo l’importanza fondamentale della dialettica tra compagni, che siano dentro e fuori le carceri, per questo ringraziamo per gli stimoli offerti ai nostri cervelli ed alle nostre pratiche gli scritti dei compagni in carcere (Nikos Romanos, Alfredo Cospito, Nicola Gai, i compagni incarcerati delle CCF, …) e gli scritti rivendicativi dei compagni che aderiscono alla F.A.I. (CCF cellula di guerriglia urbana, Gruppo Kapibara, Comitato pirotecnico per un anno straordinario, …), che seppur differenti e spesso contraddittori ci hanno aiutato a sciogliere dubbi e spinto a concretizzare il nostro agire.

La grande scommessa di questi tempi è allo stesso tempo folle e necessaria.
Folle che manipoli sparsi di sognatori tentino di combattere il dominio, necessario che lo facciano.

Nucleo Danaus plexippus
FEDERAZIONE ANARCHICA INFORMALE
FRONTE RIVOLUZIONARIO INTERNAZIONALE

Prima settimana di giugno del 2016
Alla prossima

Foresta di Hambach, Germania: Fuoco ai cavi nella miniera di superficie

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Foresta di Hambach, 24 aprile 2016

Prendiamo la parola come coloro che hanno causato il fermo della miniera di lignite Hambach domenica mattina passata ossia il 24 aprile 2016.

Come obiettivo del nostro attacco abbiamo scelto le condotte aperte a terra tra il deposito di carbone e il punto di convergenza dei nastri. A questi cavi sono connesse tutte le ruspe, le macchine raccoglitrici e i nastri trasportatori. I cavi passano dall’impianto di trasformazione al bordo ovest della cava presso Oberzier, dove i 280kV sono trasformati in 30 kV, fino al punto di convergenza dei nastri su un’impalcatura d’acciaio alta dai 20cm ai 2m. Con lo strato isolante il loro diametro era di circa 10cm. Per l’effetto certo sul maggior numero possibile di cavi abbiamo piazzato e incendiato sotto i cavi una quantità enorme di benzina. Vicino al luogo dell’incendio non c’erano né stabili né apparecchi che avrebbero potuto essere coinvolti dall’incendio. E non c’erano nemmeno delle persone. I vari blackout erano segnalati da fulmini visibili nell’intera miniera. Provenivano dalle scariche dei cavi della corrente quando si fondevano gli strati isolanti.

La nostra azione è diretta non solo contro RWE ma anche contro le condizioni dominanti. In un mondo dove stanno in primo piano gli interessi del capitale e l’apparato del potere impone spietatamente i suoi miopi interessi contro ogni buon senso e anche l’uomo e la natura, come primo passo per, prima o poi, rovesciare questi rapporti di potere.
Gli effetti fatali dell’estrazione del carbone sono ampiamente noti. Ciò nonostante le ruspe di RWE continuano a scavare senza fermarsi neanche un minuto. Siamo riuscitx a impedire tutto questo perlomeno per un po’ di tempo.

Il tentativo di mediare tra RWE e la resistenza contro l’estrazione della lignite rivela i rapporti di potere. Mediare significa pretendere dalla resistenza di essere meno radicale e “cattiva” verso RWE o altrimenti detto: “la resistenza non deve disturbare” e con questo accetta l’esistenza di RWE e la sua opera di distruzione. Vuole dire accettare la violenza autoritariamente legittimata dal dominio insita nella trasformazione del carbone in corrente elettrica, facendo apparire illegittima la violenza ribelle della resistenza. Il risultato non può che essere una garanzia per una qualsiasi continuità di RWE, che ora ha anche la benedizione di una parte della resistenza. Di quella parte che si è fatta coinvolgere nel processo di mediazione. La resistenza è così spaccata nella parte inclusa da un lato e quella restante, isolata e illegittima dall’altro.

Se della gente sostiene che una tale azione danneggerebbe la resistenza, allora sono la voce della deferenza per il potere dei padroni di dividere la resistenza in buona e cattiva. Cattivo è quello che fa male, che disturba davvero e che è efficace. Il giornale Kölner Stadtanzeiger scrive: “Incendio doloso, violenza contro le persone, occupazioni delle ruspe e rabbia distruttiva insensata contro gli impianti tecnici con l’obiettivo di fermare le miniere di superficie e le centrali elettriche – la violenza delle azioni criminali aumenta.” Le occupazioni, gli incendi e i blocchi non la sottomissione al potere e ai media che tentano di raccontarci cosa è buono e cattivo quello che danneggia la resistenza. Noi dovremmo dare retta alla nostra coscienza  e al nostro buon senso, non ai media.

Con la nostra azione abbiamo dimostrato che la militanza intelligente e oculata insieme a un rischio moderato e ragionevole per noi stessx può bloccare il funzionamento normale di RWE. Qualsiasi piccolo gruppo sarebbe stato capace di eseguire un’azione come la nostra. Non ci volevano particolari capacità, conoscenze oppure accessi. Tutte le informazioni necessarie sono pubbliche.

Per una resistenza radicale, determinata e diretta! Per un mondo che non sia distrutto per gli interessi del capitale!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, CH