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Cile: Nuovo rinvio dell’udienza del caso Security

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L’udienza fissata per il 1° Agosto 2013, per il nuovo inizio della preparazione del processo contro Juan Aliste, Freddy Fuentevilla e Marcelo Villaroel per il cosiddetto Caso Security è stata nuovamente rinviata.

La difesa del compagno Marcelo era impegnata in un processo al sud, per questo non ha potuto presenziare. Perciò il tribunale ha spostato l’udienza al 11 Novembre 2013 dove si riproverà a fare l’udienza di preparazione del processo.

Solidarietà e affetto rivoluzionario per Freddy, Juan e Marcelo!

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Santiago, Cile: Trasferito il compagno Hans Niemeyer

Il compagno Hans Niemeyer condannato a 5 anni e 300 giorni per la collocazione di un artefatto esplosivo in una succursale bancaria del BCI era nella sezione di massima sicurezza, a causa della cattura in seguito alla clandestinità.

Dopo la condanna, i/le compas ci hanno detto che Hans è stato trasferito nel modulo H-Norte del carcere di alta sicurezza, con un regime di isolamento minore rispetto alla sezione di massima sicurezza.

Solidarietà al compagno Hans Niemeyer!

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Argentina: Assolti 4 compas arrestati 3 anni fa durante iniziativa solidale per G. Dimitrakis

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Oggi, 30 Luglio 2013, nel tribunale “Comodoro Py” sono stati “assolti” 4 compagni/e arrestati fuori dall’ambasciata greca di Buenos Aires 3 anni fa. In quella occasione l’infame giudice Bonadio li aveva accusati di “prepotenza ideologica”.

Nel 2010 la solidarietà espressa dai/lle compagni/e nell’ambasciata greca era per il compagno Giannis Dimitrakis. Per motivi sfavorevoli in quell’occasione i 4 erano stati arrestati e tenuti dieci giorni nel carcere di Ezeiza, con un processo durato fino ad oggi.

Con la volontà di essere più accorti e attenti, e che l’azione solidale continui. Costruendo complicità che ci affratella nella rivolta.

Andiamo avanti e con allegria salutiamo i/le compagni/e “assolti/e”, raddoppiando le forze e continuando insieme in questo cammino di libetà.

Con grande vicinanza continuiamo la lotta dei nostri fratelli greci.

SOLIDARIETÀ E AZIONE DIRETTA!

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Cile: Ai compagni del mondo dall’ex penitenziario. Scritto di Alberto, el nico, Olivares

Fratelli e sorelle, da tanto tempo la realtà dell’impero continua essendo ancora più forte in ogni angolo della nostra vita, tutto trascorre in un corso di bassa intensità nella ribellione, “l’idea” ci reclama, ogni giorno, non ci dimentichiamo dei sogni, dei/le liberatori/e, e della rabbia contenuta x anni di ingiustizia sociale. Vedo dalla mia cella che i giochi politici si fanno realtà, che le carceri sono immuni, che nelle strade seguono a metà le volontà ribelli. fratelli e sorelle, questa non è la soluzione alla sottomissione umana, ma voglio esprimere quello che sento in ogni atto di casino e di poca azione diretta, continuo rapito da un sistema di polizia e ho la urgenza di muovermi, perché senza di voi, noi detenuti rimaniamo solx, in ogni bomba un invito al sistema a non abusare dei/le prigionieri/e, un furto al ricco è una fessura al sistema istituito.

Voi siete l’idea, voi siete la mia libertà e quella di tutti i rapiti del mondo

Distruggere per costruire

Facciamo tutto per tutti e niente per noi

GIÙ LO STATO DI POLIZIA
GIÙ LE PRIGIONI

COLLETTIVO 22 Gennaio

CENTRO DI STERMINO EX PENITENZIARIO MODULO A

ALBERTO OLIVARES FUENZALIDA

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Cile: Condannati a 5 anni due mapuche per attentato incendiario

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Il 24 Luglio è finito il processo contro Pablo Levinao Melinao e Rodrigo Elicer Melina Lican, accusati di attentato incendiario nel settore di Chiguaihue en Ercilla, territorio mapuche, realizzato il 28 Ottobre 2011.

Durante il processo hanno parlato 19 testimoni, dei quali 2 sotto protezione e 4 presentatisi solo con le iniziali. Una dimostrazione del funzionamento della macchina giuridica a danno di chi contesta l’ordine dominante.

I due comuneros mapuche sono stati condannati:

Cristian Pablo Levinao Melinao: 5 anni e 1 giorno (incendio forestale) + 541 giorni per i danni (due bus e un autocisterna)
Rodrigo Elicer Melina Lican: 5 anni e 1 giorno (incendio forestale) + 541 giorni per i danni (due bus e un autocisterna)

Entrambi i comuneros sconteranno la condanna in prigione e non potranno accedere ai benefici viste le condanne precedenti che hanno, Cristian Levinao ha ancora due processi in corso per incendio.

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Messico: Lettera del compagno Mario López “Tripa”

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Compagni/e

Era da tempo che mi dovevo mettere davanti alla macchina da scrivere, soprattutto viste le richieste di vari/e compas da diverse parti del mondo, incluso il Messico, che mi hanno chiesto costantemente che situazione sto attraversando. Vorrei iniziare chiedendo delle scuse generali per l’irresponsabilità di non aver fatto avere notizie da parecchi mesi, più di 6 per l’esattezza, ma va bene, per diversi motivi, molto personali, non mi sono degnato di farlo.

Per ora dico solo alcune cose, cominciando da quelle giudiziarie. Il processo contro di me continua, ma ha avuto delle modifiche, e ancora non c’è una sentenza. Bene, da una settimana il mio caso è stato inviato al tribunale 20 dei delitti non gravi, questo a causa della riforma della legge in base alla quale sono stato accusato e che si configurava cosi nel codice penale messicano: attacchi alla pace pubblica, con una pena da 6 a 30 anni senza possibilità di cauzione o beneficio, è stata modificata in delitto non grave, con una pena da 4 a 7 anni, motivo per il quale gli avvocati anarchici chiesero la mia scarcerazione. Il tribunale 32 penale con sede nel Reclusorio Varolin Preventivo Sur, che ha avuto il mio caso dall’inizio, ha richiesto che venisse cambiato il tribunale, ovviamente l’accusa ha fatto appello, dopo un paio di mesi l’appello è stato rigettato ed è stata confermato il trasferimento. Il tribunale è stato quindi modificato, ma non prima dei soliti ostacoli durati un paio di settimane fino a quando il tribunale mi ha notificato il cambio.

Questo può sembrare una cosa buona, ma non del tutto, perché ora ricomincerà di nuovo il processo, mentre quello precedente era quasi finito, dato che stavamo entrando nella fase delle conclusioni.

Questo cambio significa una nuova opportunità per l’accusa di ampliare le prove a mio carico, di ricostruire il caso, che era pieno di irregolarità. Un esempio di ciò è che in un’udienza a cui ho presenziato mentre ero nel Reclusorio Sur, il pm ha chiamato a testimoniare una dell’antisommossa che nulla aveva a che vedere con la mia detenzione, questa c’entrava con un mio arresto per piccoli incidenti contro la corrida di tori nel 2009, inoltre non lavora più presso le istituzioni. Chiaramente gli avvocati hanno respinto velocemente questa presunta prova, ma è stato evidente l’intenzione del pm di aggiungere qualunque indizio che io ho attentato alla pace pubblica. Da parte nostra abbiamo rinunciato a questa fase di prove e abbiamo chiesto che le prove presentate fossero acquisite tale e quali. Questo cambio presuppone 3-4 mesi di processo, correndo il rischio che l’accusa non venga modificata in tentato, con una pena massima di 7 anni e ritorno in carcere.

Durante questi mesi mi sono trovato e tutti/e voi vi siete trovati/e in attesa della decisione dell’appello dell’accusa dopo la mia scarcerazione – la chiamano la libertà ma non posso definirla tale in merito all’uscita di prigione visto che per me la libertà è qualcosa di assoluto – visto il rigetto dell’appello, la mia libertà in attesa del processo è stata confermata, e al pm e alla difesa è stato dato un nuovo periodo per le prove, che noi riteniamo inutile, e assurdo per il pm, e questo ci ha chiarito l’intenzione del pm di restare per forza in questo tribunale. A questo periodo abbiamo rinunciato. Poi il tribunale 32 penale ha deciso di mandarmi a quello dei delitti non gravi, e il pm ha fatto appello.

Io personalmente voglio dire pubblicamente e apertamente che mantengo la mia posizione. Le riflessioni che uno/a dovrebbe prendere rispetto a situazioni come quella successa a me, io penso, devono essere soprattutto strategiche e tattiche, ma più che altro per quanto riguarda le idee, non unicamente rivolte alle ripercussioni giudiziarie che possono esserci. Si può dire che molte volte questi sono i costi della guerra, di un conflitto individuale o collettivo, conseguenze che non possiamo allontanare codardamente mettendo da parte la condanna o l’incertezza che soffrono – o soffriranno – i/le compagni/e colpiti dalla repressione di stato. Conseguenze che nel momento di entrare in lotta diretta contro lo Stato/Capitale dobbiamo assumere in prima persona e se serve anche collettivamente. Continue reading Messico: Lettera del compagno Mario López “Tripa”

Cile: Settimane di agitazione ed azione mondiale, in solidarietà attiva e combativa con Freddy, Marcelo e Juan.

Con la motivazione dell’appello alla solidarietà ed azione globale con i compagni del “Caso Security” abbiamo deciso di svolgere un’attività politica / controculturale nella popolazione Simon Bolivar nella comuna di Quinta Normal per questo 10 Agosto dalle ore 15:00.

I compagni sono accusati di numerosi assalti e della morte del poliziotto Moyano, e attualmente sono da tre anni e nove mesi in carcere preventiva senza nessuna condanna.

Questa è un’ulteriore prova che lo stato/carcere/capitale usa le prigioni e il confinamento come una forma in più di punizione, controllo e annientamento per coloro che si ribellano contro l’ordine stabilito.

Da qui un invito aperto ad essere presenti, che facciamo della solidarietà la nostra arma più fedele, che i compagni Freddy, Marcelo e Juan e tantx compagnx che sono nelle segrete in tutto il mondo possano sapere che non sono solx, che fuori c’è chi si agita per la loro libertà.

Questo è un appello per prendere tutte le forme di solidarietà e lotta con tutti i prigionieri della guerra sociale.

Perché chi dimentica i/le cautivx della guerra, finisce dimenticando la guerra stessa.

Freddy, Marcelo e Juan alla strada!

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Santiago, Cile: Rivendicata barricata in solidarietà ad Hans Niemeyer e in ricordo di Carlo Giuliani

Solidarizziamo tramite delle barricate realizzate la scorsa domenica (28/7) al calar del sole all’incrocio di General Bulnes con Bulmaceda, vicino al Parque Los Reyes. Continuiamo la propaganda in solidarietà con Hans Niemeyer, sequestrato dallo stato cileno, e per un nuovo anniversario della morte del compagno Carlo Giuliani uccido dai cani da guardia dello stato italiano nel 2001. Senza dimenticare i nostri compagni caduti e chi si ritrova prigioniero, senza arrendersi mai. Non scordiamo gli 81 compagni del centro di tortura San Miguel, Freddy, Marcelo, Juan, Carla, Ivan, Diego e tanti altri.

Rompiamo le regole con il fuoco, partecipi e complici della distruzione, non ci fermeremo fino alla distruzione dell’ultima gabbia.

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Cile: Arresti domiciliari per la compagna Io Giuria

Il 27 Luglio 2013 la procura e l’accusa si sono appellate contro la compagna Io Javiera Giuria cercando di incarcerarla e farle fare la custodia preventiva vista l’accusa di aver lanciato una molotov contro una squadra di poliziotti nelle proteste dello scorso 13 Giugno, la compagna rimase clandestina diversi giorni per poi essere detenuta e processata.

Alla fine la corte d’appello ha respinto la custodia preventiva chiesta dalla procura, ma ha decretato gli arresti domiciliari.

Solidarietà con i/le processati/e per gli scontri di strada!

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Cile: Lettera di Jose Miguel Sánchez Jiménez alla comunità dei/lle guerrieri/e ribelli

Oggi scrivo con la rabbia e l’impotenza, la rabbia di sapere che da Gennaio a Vizcacha non è stato fatto altro, a quanto pare la lotta in inverno va in vacanza, e mi sento impotente nel vedere che da qui non posso fare o contribuire nulla per invertire l’interruzione degli attacchi, noto con tristezza che la nostra inattività è in aumento da un po’ di tempo a questa parte, e penso che sia un segno di stanchezza e poca voglia di credere in noi stessi, nelle nostre capacità e in quelle di chi ci sta attorno.

A volte penso che sono un illuso sognatore o qualcosa di simile, che non mi metto nei vostri panni, o penso così perché la realtà che io vivo è limitata, no, ma la verità è che qui ho un sacco di tempo per fare una distaccata analisi di questa guerra, e quello che noto è che il nemico sta continuamente guadagnando sempre più terreno e che la nostra inattività è più latente. Cosa accade davvero?

Io sogno di essere in strada e iniziare una guerra senza tregua, colpire su tutti i lati e non dare il tempo o luogo al nemico di reagire, sogno gli attacchi costanti e continui che possono distruggere ogni simbolo del potere, vedo cadere uno sbirro dopo l’altro nelle nostre azioni! Che i guardiani del potere ci temano! Questo è il sogno di ogni giorno. Perchè non c’è affinità tra di noi? O è cosi difficile sabotare la pace icone? Fratelli la nostra lotta ha la validità necessaria per essere reale! Che cos’altro aspettiamo? Al dominio non si dovrebbe dare tregua, non pecchiamo di innocenza, abbiamo molto da fare e non possiamo essere solo spettatori di una lotta che è anche la nostra, non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere giusto? In ognuno di voi vi è la possibilità di decidere se combattere o starsene a casa, per essere coerente ed essere parte del contingente che nulla ha da temere.

Un abbraccio rivoltoso
con affetto fraterno,
Jose Miguel Sánchez Jiménez

Centro di sterminio carcere di Colina II, Modulo 4.

Giugno 2013

Mapuche: Solidarietà con i Temuco 12!

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Solidarietà con i Temuco 12!
Solidarietà con gli anarchici del Temuco “Caso bombas”

A partire dal 1 Agosto e anche dall’11 Settembre, una dozzina di mapuche che da tempo sono combattenti per la totale indipendenza andranno a processo, accusati in base alla legge antiterrorista cilena.
Il 28 Giugno 2009, i membri della comunità mapuche hanno usato tronchi d’albero per bloccare cinque autostrade nella zona di Temuco. Alla deviazione per Temuco, un Tur-bus (simile al Greyhound) e tre camion che cercavano di superare le barricate sono stati bersagliati con pietre da travisati combattenti mapuche, che hanno anche scritto su un lato del bus “Riconquista delle terre mapuche”.

Temuco è parte della Wallmapu – i territori Mapuche – come riconosciuto in diversi accordi con la corona spagnola e poi con la repubblica cilena. Per circa 300 anni i mapuche si sono difesi con successo dalla colonizzazione in una serie di guerre. Negli anni successivi al 1880 Cile e Argentina hanno invaso la Wallmapu, espropriando i mapuche e requisendo le terre. I mapuche hanno resistito, mantenendo la propria lingua e cultura e ricostruendo le proprie comunità. Negli ultimi decenni hanno recuperato le loro terre e lottano per espellere gli stati occupati e porre fine al regime capitalista che tratta le loro terre e gli abitanti come proprietà.

I 12 accusati vengono da varie comunità del nord Wallmapu, e sono tutti impegnati da tempo nella lotta per l’indipendenza mapuche. Alcuni sono stati imprigionati a causa di processi antiterroristi nel 2010 che sono crollati davanti ad una grande solidarietà e uno sciopero della fame di più di 80 giorni fatto dai prigionieri.

Alcuni hanno anche altre accuse o stanno scontando pene per processi precedenti, ma grazie al vasto supporto e alla continua resistenza hanno evitato finora le grandi condanne che polizia e giudici vorrebbero ottenere. Lo stato cileno vuole chiuderli e gettare via la chiave. Esso spera di spezzare la lotta mapuche rimuovendo in modo definitivo alcuni dei membri più attivi e influenti delle comunità resistenti. Puntando sempre sulle stesse persone, l’accusa spera di poter far passare l’accusa, nonostante la mancanza di prove e l’uso di anonimi informatori pagati.

I mapuche hanno proclamato a gran voce che la loro lotta per la terra non è terrorismo. Il terrorismo è ciò che fa lo stato cileno, molestando, pestando e sparando ai giovani e agli anziani mapuche, invadendo le comunità mapuche, e arrestando chi si mette in gioco. I mapuche continueranno ad agire per espellere le compagnie minerarie, i proprietari terrieri e la polizia che ha usurpato le loro terre.

Stiamo con loro. Verso il processo e in tutto Agosto, possiamo mostrare ai mapuche che li supportiamo, o mostrare allo stato cileno che i suoi metodi pesanti tradiscono le sue pretese democratiche.

E non dimentichiamo il caso bombas Temuco. Dopo il “caso bombas” del 2010 a Santiago poi crollato per la mancanza di prove, con il proscioglimento di tutti gli anarchici accusati, lo stato cileno ha deciso di riprovarci.

Nel Marzo 2013 è stato invaso un centro sociale anarchico nella città di Temuco e piazzato materiale per costruire esplosivo. E tre anarchici sono sotto accusa in base alla legge antiterrorista.

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Cile: Confermata la custodia cautelare per Victor Montoya

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Il 18 Luglio 2013 c’è stata una nuova udienza in merito alla custodia cautelare di Victor che da Febbraio è accusato di aver guidato l’auto dove c’erano quelli che avevano attaccato un commissariato di polizia.

Il tribunale ha confermato la custodia, facendo restare il compagno Victor nel carcere di Puente Alto, con un’accusa basata su miseri testimoni anonimi e sulla nefasta legge antiterrorista.

Libertà per Victor Montoya!

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Cile: Lettera di Daniela, moglie di Hans Niemeyer

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A familiari e amici/che

Come saprete già la condanna è stata di 5 anni di pena effettiva più 300 giorni per i danni e vorrei parlarne brevemente in quanto moglie di Hans e madre di nostro figlio Pedro.

Innanzitutto un grande ringraziamento per il vostro appoggio durante questo processo, chi più chi meno, so che questa vicenda non ha lasciato indifferente nessuno, perché chi conosce me e Hans sa con certezza la sproporzione che c’è stata nel processo e nella condanna.

In secondo luogo, 5 anni per alcuni sembreranno una cosa barbara, ma io so che gli anni passano veloci e per alcuni ancora di più di quanto sia in realtà, credo che chi ha trasformato questa storia in un caso mediatico politico starà saltando di gioia e celebrando la condanna di 5 anni ad una persona, mio marito, al quale con grande difficoltà sono riusciti ad affibbiare la partecipazione ad un delitto che ha comportato niente meno che tre vetrine rotte di una banca, rimasta danneggiata al momento dell’incidente.

Ognuno è responsabile di assumersi le proprie vittorie, e questa senza dubbio è una di quelle per chi è capace di condannare non i veri nemici del popolo, oltre a fare processi politici altamente contestabili, la natura della vittoria non dice più delle sue prosaiche pretese, scarse capacità professionali e umane, di gente che in alcune parti della propria storia ha realizzato eliminazioni dei dissidenti tramite l’omicidio e la tortura fino ad oggi legittimizzata, oggi possibile solo grazie alla
prigione e al ministero pubblico che sono i risultati finali di queste aberrazioni. Mi rallegra non essere parte della loro felicità e per ora piango col cuore spezzato, però il mio morale è intoccabile e so che le mie lacrime prima o poi si trasformeranno in gioia e risate di mio marito e di mio figlio senza dovere nulla, senza considerare la storia orribile di quelli che hanno dato accuse di terrorismo tenendo nel cassetto crimini, morti e la responsabilità di tanto dolore e sangue sparso nella storia del paese in modo curioso, che dicono tanto di proteggere, ma il resto dei cittadini è stanco di essere abusato dai veri e potenti terroristi nella loro assoluta impunità.

Infine ringrazio enormemente gli avvocati Julio Cortes, Rodrigo Roman, le loro famiglie e la Defensoria Popular, per il tempo speso, la loro serietà e l’affetto instancabile.

E per Hans, tutto l’amore e la forza del mondo, la vita ci riserva tante felicità, cammini boscosi e mari. Ti amo.

Daniela Paz Rodriguez Salas

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Santiago, Cile: Rivendicazione di un attacco a filiale BancoEstado

ataque-incendiario«Il rilancio e il rafforzamento del discorso contro il fantasma del terrorismo saranno, per questo, lo scenario nel quale avranno luogo i processi giuridici, con chiari risvolti politici, nei quali lo Stato utilizza la discussa legge Antiterrorista.»
Hans Niemeyer, “Requiem por la luna que se fue

UN PO’ DI FUOCO PER FAR PASSARE IL FREDDO

Questa sera abbiamo colpito l’oblio. Abbiamo deciso di spezzare la normalità (la cosiddetta “pace”) sociale affinché, per qualche minuto, l’attenzione si concentri sulle nostre parole (1).
Oggi vogliamo far uscire un compagno dal silenzio. Un compagno che non è mai stato solo un nome in più da ricordare in questa guerra. Mai è stato solo una scritta sulle pareti, né inchiostro su un opuscolo, né tanto meno una storia da raccontare per qualche anno. Questo compagno ha un nome e un cognome, che gli/le sbirri/e sanno bene. Hans, questa notte è per te.

Fratello, vogliamo salutarti tramite l’azione, senza dirti i nostri nomi e dandoti sicuramente un sorriso passeggero, sufficiente in questi momenti difficili. Vogliamo abbracciarti a distanza, con il calore del fuoco che abbiamo acceso stanotte. Perché, pochi minuti prima delle 21:30 della scorsa notte, abbiamo facilmente incendiato la filiale del BancoEstado situata all’incrocio di Viel e Pedro Montt, quasi di fronte al carcere dove un trio di bastardi/e ha deciso di lasciarti in custodia. La stessa banca che giorno dopo giorno viene usata dalle bestie che hanno deciso di abbandonare la propria umanità per diventare carcerieri/e.

Hans, lo sappiamo, anche non riuscendo ad immaginarlo, che hai passato giorni terribili (per non parlare delle notti…) da quel mercoledi. Non siamo mai stati in carcere, ma conosciamo il soffocante caldo estivo e il freddo pungente dell’inverno che circondano i padiglioni del carcere di alta sicurezza dove sei prigioniero, ma non sconfitto. Continue reading Santiago, Cile: Rivendicazione di un attacco a filiale BancoEstado

Messico: Comunicato sulle detenzioni degli organizzatori della Feria del Libro Anarchico

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Come è noto, Giovedì, 4 Luglio, sono stati arrestati due compagni che fanno parte dell’organizzazione della 2° Fiera del Libro e pubblicazioni anarchiche che si terrà a Guadalajara il 25 e il 26 Luglio, davanti a questi fatti vogliamo fare pubblico che:

1) I poliziotti statali e comunali, che hanno realizzato l’arresto hanno inventato l’accusa di aver aggredito un passante dopo che i compagni sono stati inviati alla delegazione della polizia municipale di Guadalajara, che si trova sulla Strada Independencia. Ai nostri compagni, al momento dell’arresto è stato detto che sarebbero stati accusati di tacchinare propaganda senza autorizzazione.

2) Una volta che i compagni sono arrivati presso la sede della Polizia sono stati condotti direttamente alla stanza del palazzo che si trova nel seminterrato, dove la polizia ha fotografato lo striscione che li hanno tolto, sono stati fotografati anche loro, i loro tatuaggi ed ogni tratto che potrebbe caratterizzargli. Oltre ad essere insultati e minacciati “con l’andare il giorno della Fiera e effettuare arresti e chiudere l’evento.” Letteralmente le parole sono state “a voi e ai vostri amici stiamo per spaccarvi il culo”

3) I compagni non sono mai stati dimessi dalla lista dei detenuti, ci sono telefonate di membri della loro famiglia che confermano questo fatto, la possibilità di sparizione forzata era latente.

Pertanto, il gruppo organizzatore della fiera, che sta lavorando su altre azioni che rivendicano la nostra posizione anarchica enfatizza che:

1) Il piano di attuazione della Fiera si trova ancora in piede e con più incoraggiamento che dall’inizio.

2) Ci teniamo a sottolineare che la Fiera è un evento che propone come obiettivo la diffusione del pensiero anti-autoritario e che cerca di essere uno spazio d’incontro e di scambio di esperienze che contribuiscano alla distruzione delle relazioni di dominio e sfruttamento che attualmente abbiamo. Declamiamo che l’anarchia non ha nulla a che fare con la cattiva immagine che i media borghesi mostrano. L’anarchia è la massima espressione dell’ordine, un ordine senza autorità né coesioni, basata sulla libertà, la solidarietà e il sostegno reciproco.

3) Ci è chiaro che lo Stato-Capitale, nel tentativo di mantenere le condizioni sociali esistenti nell’attualità e cercando di continuare a nascondere le contraddizioni che rinchiude e lo portano alla sua distruzione, farà tutto il possibile per sabotare le attività che portiamo avanti, non solo i gruppi che revindicamo l’ANARCHIA, ma di tutti quelli che lottano per una trasformazione totale dello stato delle cose.

4) Rendiamo responsabile il Procuratore Generale dello Stato di Jalisco di qualsiasi doglianza proposta contro il gruppo organizzatore e / o dei partecipanti alla Fiera, prima, durante o dopo di questa.

5) Chiediamo ai partecipanti alla Fiera di astenersi di cadere nelle provocazioni nel caso che (ne dubitiamo), qualche incidente si presenta, e facendo appello alla loro solidarietà, e senza cadere nella discussione vaga circa l’uso di droghe, che, date le circostanze si astengano dall’uso di queste durante la loro permanenza durante l’evento.

Ci auguriamo che questo incidente non contribuisca a ridurre la voglia di partecipare a questo evento. Vi aspettiamo compagni con ansie !.!

Saluti libertari

Comitato Organizzatore del 2° Pubblicazione Fiera del Libro e anarchici Guadalajara 2013

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Cile: Comunicato della Biblioteca Autónoma Sante Geronimo Caserio sulla condanna di Hans Niemeyer

Venerdì scorso, nel centro dell’ (in) giustizia è stato condannato il compagno Hans Niemeyer per il posizionamento di un ordigno esplosivo (cinque anni per l’applicazione della legge sul controllo degli armamenti), e danni (300 giorni per reato dell’codice penale). Con la somma di entrambe le pene, non è possibile l’applicazione di un “beneficio” alternativo stabilito dalle stesse leggi borghesi, e deve compiere la condanna effettiva, vale a dire, in carcere.

La nostra lettura della sentenza, è molto semplice: Hans è stato condannato ad una pena detentiva per la degna attitudine con cui si è affrontato al potere; per la sua decisione di agire e di fornire di contenuto il suo ideale rivoluzionario… senza sosta anche nel momento di confrontarsi alla prigione e decidendo anche di andare alla clandestinità, quando il suo processo è stato seminato di trappole mediante i trucchi dei persecutori. Hans no abbia mai chinato la testa ai suoi nemici, no abbia mai fatto dichiarazioni o seguito le logiche autoritarie, non abbia mai dato motivi di vederlo sconfitto.
Hans, in un atto di profondo amore, non ha abbandonato i suoi né loro hanno abbandonato a lui: scaparono insieme, nel tentativo di evitare le gabbie, gli ha difeso anche a proprio rischio, quando gli anfibi della polizia hanno cercato di imporsi nei successivi registri.

Ai potenti, non solo gli da fastidio l’atteggiamento di Hans, anche gli fa paura: vedono in lui un pericolo per le sue idee e per il suo attuare, perché il compagno mai li ha temuto, perché anche nelle avversità mai è stato solo, e perché altrx solidarizzammo con lui anche senza nemmeno conoscerlo… Perché non abbiamo bisogno delle sue parole per riconoscere in lui un compagno, il suo silenzio era un occhiolino e la testa alta, un altro, e perché quando le sue parole vennero, rimbalzando i muri, eravamo sicuri che non ci avevamo affatto sbagliato al sentire il suo odore: con le sue parole, molti cuori si alzarono, molte menti si sono mese a volare, molte idee sono state propagate e si sono fatte pratica, siamo cresciuti.

Il giorno che altri hanno deciso la sua libertà, Hans era accompagnato dalla sua famiglia, amici/che e dai suoi/e compagni/e che volevano fare reale la sua solidarietà, partecipando alla lettura della condanna, sapendo anche che dovevano affrontare l’esposizione mediatica, e ai boia che armati fino ai denti e sfruttando cani addestrati, si siedono con il potere per decidere se un (a) compagno (a) solidale entra o non senza problemi, perché naturalmente, la stampa borghese con tutto il suo arsenale entra senza problemi, ma chi va per appoggiare a Hans, non ci arriva.

Parole più o parole meno, oggi Hans resta in carcere, di nuovo da fronte alle gabbie che per qualche tempo era stato in grado di superare. La sua condanna è anche la rivincita del potere, per i casi dove altri/e compagni/e sono riusciti a scontare la pena in strada. Lui ha già dimostrato la sua forza, sappiamo che sta integro, ma quello non può essere la ragione perché le nostre dimostrazioni di solidarietà si consumino: il compagno è in carcere, e nel inverno è più fredda che mai.

C’è ancora un ‘istanza di appello al tribunale per la richiesta della nullità della sentenza. È l’ultima strada legale per cercare che Hans sconti la sua pena in strada, vicino alla sua famiglia e ai suoi compagni/e. Se bene non crediamo nelle leggi che ci hanno imposto e non crediamo nella giustizia data dallo Stato che combattiamo, è in quel terreno legale dove oggi si gioca la libertà del compagno, e per lo stesso, continueremo a sostenerlo e accompagnarlo.

La chiamata è per la solidarietà, ma non ad una solidarietà di parola, sennò d’azione. Una solidarietà rivoluzionaria, che difendiamo al di sopra dei legami che possono o non creare i procuratori, la polizia e la stampa.

Una solidarietà che ci permetta di diffondere l’idea e la pratica anti carceraria, e agitare veramente per la libertà del compagno.

CHE NESSUN (A) COMPAGN (A) SIA SOLO (A)!
MAI BATTUTI!
HANS NIEMEYER SULLA STRADA!

Qui lasciamo un sito con una intervista (in spagnolo) con avvocato di Hans, Julio Cortés che spiega meglio la situazione Giudiziale del compagno.

Biblioteca Autónoma Sante Geronimo Caserio

Cile: Assolto e rilasciato Jose Miguel Ramirez

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Il 27 Maggio, durante un corteo interno davanti alla USACH finito in scontri con la polizia, fu arrestato Jose Miguel Ramirez con l’accusa di aver lanciato molotov contro i cani del Potere.

Il giorno dopo presso la 6° corte di Santiago, vennero dati 50 giorni alla procura per investigare il caso, confermando la custodia preventiva nel centro di sterminio Santiago 1.

Dopo quasi 50 giorni di prigionia, oggi alle 18:00 il compagno è stato assolto e rimesso in libertà.

LIBERTÀ PER TUTTI I/LE PRIGIONIERI/E POLITICI/CHE E SOCIALI

PER LA DISTRUZIONE DI TUTTE LE CARCERI!

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Cile: Scontri di piazza durante proteste studentesche, due arresti

Il 13 Giugno 2013 durante un corteo studentesco una giovane incappucciata ha attaccato una squadra antisommossa con una molotov.

Le immagini sono state filmate da un edificio a cura della polizia segreta del DIPOLCAR, le riprese hanno seguito l’incappucciata fino a quando si è cambiata i vestiti sotto alcuni alberi lontani dagli scontri.

Ore dopo la giovane è stata arrestata in seguito all’irruzione della polizia all’interno della sede centrale dell’università del cile occupata, accusandola solamente per i disordini essendo in una università occupata. Giorni dopo, e dopo le critiche per la violenta irruzione poliziesca nell’università, la polizia ha “declassificato” queste immagini per giustificare i pestaggi.

La stampa ha mostrato in continuazione le immagini, il riconoscimento della compagna, sovraesponendole alla massa, nominandola “l’incappucciata bionda” e raccontandone la vita.

Il 7 Luglio 2013 il comune di Santiago ha spinto per accusare la compagna di trasporto di dispositivo incendiario e pubblici disordini presso la settima corte.

Solidarietà alla compagna Giuria Muñoz!

Basta campagne mediatiche contro i/le compagni/e che partecipano agli scontri in strada!

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Durante la protesta studentesca del 26 Giugno, agenti della polizia politica del DIPOLCAR si sono infiltrati nel corteo e negli scontri, alla ricerca di un giovane incappucciato con una molotov in mano.

Il giovane prende la molotov in una barricata e la getta contro la polizia. Dopo essere stato pedinato durante gli scontri, si cambia i vestiti all’interno della USACH e indossa dei pattini che sono stati rubati durante gli scontri nel centro di Santiago.

La repressione ha colpito Nicolas Sandoval Toro (19 anni) e suo fratello di 17. Sono stati arrestati e accusati di porto illegale di artefatto incendiario, attentato all’autorità e ricettazione. Vengono dati 120 giorni per le indagini alla procura, rilasciando il compagno con obbligo di firmo.

A seguito della copertura mediatica del suo caso, la “diffusione” delle immagini nei notiziari in prima serata, la corte d’appello ha deciso di arrestare Nicolas Toro il 4 Luglio.

Non sappiamo dove è stato portato Nicolas, ma crediamo sia a Santiago 1. Chiediamo ai suoi compagni e amici di inviare notizie a publicacionrefractario@gmail.com per aggiornare sulla sua situazione e creare solidarietà.

A difesa dei compagni accusati di scontri di piazza!

fonti: i, ii

Cile: Condannato a 5 anni il compagno Hans Niemeyer

auno270612

Il 12 Luglio 2013 il compagno Hans Niemeyer è stato condannato a 5 anni di carcere per porto di artefatto esplosivo (BCI Macul) in base alla legge sul controllo delle armi e 300 giorni di reclusioni per i danni subiti dalla banca in questione.

La magistratura pur rifiutando l’applicazione della legge sul terrorismo, in questo caso, non ha voluto togliersi la possibilità di imprigionare chi si oppone e mette in discussione l’ordine dominante, in base alla legge che è … I giudici non hanno potuto resistere alla tentazione di vendicarsi per la sua clandestinità e l’atteggiamento di fronte al processo.

Sia all’interno dell’aula che fuori ci sono stati vari momenti solidali con il compagno.

Attualmente il compagno Hans si trova nel modulo di massima sicurezza del carcere di alta sorveglianza, non sappiamo se verrà trasferito o se cambierà la sua situazione detentiva, come sempre l’invito è a restare attenti.

La difesa ha detto che si appellerà alla decisione e la procura si appellerà anche nel tentativo di applicare la legge antiterrorista.

Forza indomita per Hans e la sua famiglia!

Affinché nessun rivoluzionario resti da solo ora e mai: Solidarietà attiva!

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Cile: Hans Niemeyer non sarà condannato secondo la legge antiterrorista

Oggi 3 Luglio, è stata letta presso il 7° tribunale orale penale la lettura della condanna contro il nostro fratello Hans Niemeyer Salinas, che ha già scontato 1 anno e 4 mesi.

L’esito è stato l’assoluzione del compagno in riferimento alla legge antiterrorista, ma la condanna per “danni” e infrazione della legge sul controllo delle armi ed esplosivi (creata dal governo socialista di Allende ad inizio anni ’70).

I giudici hanno detto che esiste prova solo della manipolazione da parte di Hans dell’ordigno della banca BCI a Macul, ma non della sua fabbricazione. Inoltre, è stato assolto in merito agli attacchi alla concessionaria One, al monumento di Jaime Guzman e ad un trasformatore elettrico a Camino Las Flores. Nonostante la batosta per la Procura Sud (oltre alle assoluzioni di Luciano, Carla e Ivan in merito alla legge antiterrorista), diretta da Cristian Toledo, l’accusa ha chiesto 10 anni di prigionia per il compagno.

Il verdetto finale lo si avrà venerdi 12 Luglio nella sala 403 dell’edificio C del Centro di Giustizia. Invitiamo a presenziare, solidarizzando con il compagno e la sua famiglia (madre, compagna e figlio).

CHE NESSUN/A PRIGIONIERO/A RESTI DA SOLO/A!
SOLIDARIETÀ ATTIVA CON HANS NIEMEYER

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Cile: Aggiornamento sulla seconda settimana di processo a Hans Niemeyer

Nota di Refractario: Secondo la stampa il 1 Luglio la difesa termina di far parlare suoi testimoni e periti. Si spera che in questi giorni venga fissata la data per la sentenza nei confronti del compagno.

La prova della Procura e dei tre accusanti è arrivata infine tra il 24 e il 28 Giugno. Si è trattato principalmente di periti che hanno parlato un giorno a testa, e della lettura di documenti tra cui “El fuego en la oscuridad” [“Il fuoco nell’oscurità”] nella sua totalità, inoltre un’antologia di testi di Alfredo Maria Bonanno (particolarmente interessante è risultato ascoltare l’avvocato della UDI che ha letto per intero “Malattia e Capitale”.)

Esperti del GOPE e del LABOCAR si sono sforzati al meglio per cercare di collegare le polveri dei 3 attentati (BCI Macul, monumento a Jaime Guzman e concessionaria One), il perito Hidalgo ha sottolineato importanti manomissioni e arbitrarietà nel processo, al punto da dover riconoscere che in realtà non sono sicuri che si tratti nemmeno di polvere nera. Da parte sua Cares, uno dei capi della squadra multidisciplinare antibombe, dice che può assicurare che il fabbricante dei meccanismi di attivazione di BCI e Camino Las Flores è il medesimo, ma crederlo o meno è un atto di fede, visto che non c’è alcuna prova emersa dal confronto dei dati riguardo ai famosi 150 attentati esplosivi verificatisi nella regime metropolitana dal 2006.

Lo stesso Perez Mancilla, che sorprendentemente non è più nel DIPOLCAR ma è stato trasferito a Punta Arenas e sembra si sia dedicato al tacchino arrosto e al whisky esentasse. Non era cosi feroce come un anno fa al processo del caso bombas. Adesso non si ricorda di molte cose dette in precedenza durante le indagini, e scarica responsabilità di varie conclusioni del “rapporto di intelligence n 01” ad altri membri della squadra che erano firmatari (soprattutto Cares e Mediavilla).

Durante queste due settimane risulta anche chiaro che nulla è riuscito a dimostrare l’elemento del “terrore” proprio dei delitti di terrorismo, e che uno simile ad una “intenzionalità terrorista” ritengono sia, oltre alla abbondante pubblicistica anarchica relativa, quello rivendicato contro BCI. La rivendicazione è stata diffusa qualche giorno dopo il 30 Novembre, ovviamente questo testo non può essere giunto da Hans Niemeyer. Nulla di simile o relativo alla pianificazione di questi fatti è stato trovato nel computer del posto di lavoro.

Il 1 Luglio tocca ai periti della difesa, principalmente un perito chimico che invaliderà i procedimenti e le conclusioni della “polizia scientifica”, e martedi le conclusioni finali. Da qui, il verdetto lo si potrebbe avere in uno o due giorni.

Solidarietà attiva con Hans!
h.n.d.l.

Cile: Appello ai/lle prigionieri/e a partecipare ad un libro anticarcerario

DA DIFFONDERE!!!

Nell’era moderna le esistenti forme di comunicazioni si sono sviluppate e specializzate. Ugualmente le relazioni sono state militarizzate e le pene aumentate in proporzione alla speculazione del sistema…

Ostacolando due dei suoi grandi strumenti, facendogli mordere la coda con nuovi progetti e idee interessanti. Utilizzando la rete che ci da una onnipresenza innegabile, invitiamo a solidarizzare e a cospirare. In questa occasione (sfruttando un’idea molto buona di alcuni/e compagni/e) apriamo un canale per fare circolare nuovi articoli e autori/trici selvaggi/e, cosi anche per aumentare le nostre possibilità di solidarizzare concretamente…

Facciamo un appello. E stavolta lo facciamo per i fratelli e le sorelle per cui abbiamo la creatività per agire…i/le prigionieri/e. Chiediamo di prendere parte ad un libro anticarcerario, nel quale concentriamo una causa e un effetto; una causa e qualsiasi idea di come fare in relazione al tema; un convergere in un progetto di autoapprendimento e solidarietà in relazione a ciò… Questo libro sarà un legame (nella sua totalità e permanenza) che aiuti a creare piccole situazioni per i/le nostri/e compagni/e nelle segrete delle odierne e future infamie del sistema repressivo. Da qui facciamo un appello a tutti i posti raggiunti dove arriva questo testo, a farlo circolare con il fine di raccogliere nuovo materiale anticarcerario; invitiamo a trovare, trascrivere, creare o citare materiale sul tema, da inviare a edicionesingobernables@riseup.net

L’appello si estende fino al raggiungimento del materiale necessario per l’edizione del progetto, speriamo non oltre Ottobre 2013.

… mandiamo un abbraccio sperando che l’interesse si moltiplichi…

fonte

Buenos Aires: Amici della Terra/FAI rivendica incendio di una volante

In questo mondo marcio ci sono molti difensori della legge e dell’ordine, e anche quelli con valori autoritari che ci ricordano la polizia che controlla le strade in cui giriamo. Continuando sul cammino insurrezionale accompagnati dagli/lle anarchici/che di prassi dell’Internazionale Nera, diamo un nuovo colpo alle forze di sicurezza che vegliano per mantenere la pace in questa società ipocrita che risponde allo stato argentino.

Nuovamente abbiamo attaccato a chi ci controlla giorno per giorno, ci arresta e uccide, come lo abbiamo fatto il 30 Dicembre quando abbiamo fatto detonare una bomba nella direzione generale del servizio penitenziario federale argentino, e tutte le volte che abbiamo distrutto i veicoli utilizzati della polizia, incendiando stavolta una volante della polizia federale argentina del commissariato 21 di Palermo, Buenos Aires, sabato 29 Giugno 2013 alle 4.

Ai/lle prigionieri/e della Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

Un saluto a Panagiotis Argirou e forza a Gerasimos Tsakalos.

Ai/lle prigionieri/e delle operazioni repressive statali contro gli anarchici in Italia.
A Nicola Gai e Alfredo Cospito.

Solidarietà con l’anarchico Kostas Sakkas in sciopero della fame dal 4 Giugno.

Un saluto complice alla Frazione Anticivilizzatrice del Fronte di Liberazione della Terra affine alla Federazione Anarchica Informale.

Amici della Terra / Federazione Anarchica Informale