Grecia: Aggiornamento sul caso dell’anarchico Andrè Mazurek, arrestato durante la rivolta del Dicembre ’08

Tre anni dopo…..

Tre anni dopo il suo arresto, l’anarchico Andrè Mazurak (di origini polacche) continua ad essere trattenuto nelle carceri dello stato greco. Il compagno è stato arrestato il 9 Dicembre 2008, in Piazza Canningos ( centro di Atene) durante gli scontri che seguirono l’omicidio di Alexandros Grigoropoulos per mano dei poliziotti-assassini Korkoneas e Saraliotis.

A seguito del processo, Andrè è stato condannato a 7 anni di carcere e 4,5 anni di imprigionamento per vari reati (crimini e miesfatti), di cui i più gravi sono possesso e uso di esplosivi (bombe molotov) e una serie di tentati omicidi di ufficiali di polizia,sebbene niente di incriminante gli fù trovato addosso durante il suo arresto.

Ciò che ha svolto un ruolo importante in questo stato di cose è stato il fatto che il compagno non conoscesse assolutamente il greco tranne che  il  buon slogan ” Batsi, gourunia, dolofoni (poliziotti, maiali, assassini)”, è  stato cosi’ condannato senza essere nemmeno a conoscenza delle accuse o essere in grado di difendersi adeguatamente. Gli interpreti dell’ Ambasciata polacca, che sono andati al quartier generale della polizia di Atene solo dopo che Andrè è stato picchiato e interrogato, erano sulla stessa lunghezza d’onda delle autorità greche, dunque, conoscendo in anticipo l’identità politica di Andrè, hanno tradotto cose diverse da quelle che hanno ascoltato. La stessa esatta pratica è stata ripetuta anche durante il processo.

Al momento, Andrè è l’unico prigioniero dello stato per la rivolta del Dicembre 2008, mentre l’assassino Vasilis Saraliotis è stato recentemente scarcerato con la benedizione della giustizia greca.

Ancora una volta è stato dimostrato che chi non abbassa la testa e combatte contro la brutalità dello stato, viene torturato e imprigionato, con o senza prove. Al momento, Andrè Mazurek è tenuto nella seconda ala del carcere di Larissa (nella Grecia centrale). L’ 11 Giugno 2012, è stato fissato come giorno in cui la Corte d’Appello riesaminerà la sua richiesta. In questa occasione, dovrà affrontare dieci poliziotti come testimoni per l’accusa invece dei due che apparvero al primo processo. E’ anche possibile che Andrè debba subire l’estradizione dopo aver scontato la sua pena detentiva, dal momento che le autorità della Polonia ne hanno già fatto un loro bersaglio.

PS. Questo testo è stato scritto perchè vogliamo informare i compagni della situazione di Andrè e, dall’interno del carcere, far si che il suo caso diventi una nuova scommessa per i combattenti dentro e fuori le mura.

I compagni di Andrè Mazurek
Spyros Stratoulis
Dan Carabulea
Giorgos Karagiannidis
Yannis Gelitsas
Olivio Tzetzeskou
Tasos Boyannis
Elis Karadouman

fonte: athens.indymedia.org

Aspropyrgos, Attica: Continua lo sciopero della “Acciaierie Greche” – Flirtati da vicino dalle forze politiche autoritarie

Martedi’, 13 Dicembre, i lavoratori hanno invitato ad uno sciopero di 24 ore l’intero complesso Thriassio (la più grande area industriale in Grecia, situata nell’ Attica occidentale, 25 KM a nord ovest di Atene), in solidarietà con la lotta dei lavoratori delle acciaierie.

Sabato, 10 Dicembre, una serie di gruppi di solidarietà ha trascorso la giornata fuori i cancelli della fabbrica “Acciaierie Greche” (Helliniki Halivourgia) con i 400 scioperanti come segno di solidarietà verso la loro lotta. La cucina collettiva “EL CHEF” del Ritrovo degli Immigrati ( Steki Metanaston, Exarchia) ha cucinato per gli scioperanti e i loro sostenitori mentre altri hanno tenuto un concerto di Rebetiko.

Sabato era il 42˚ giorno di sciopero degli operai della fabbrica. Gli scioperanti hanno chiesto la cancellazione dei piani per portare le loro giornate lavorative da 8 a 5 ore, e il ripristino delle decine di compagni di lavoro licenziati finora (è  già stato annunciato un licenziamento di 50 persone).

Attraverso un video correlato, uno degli scioperanti spiega che durante i 30 anni in cui ha lavorato nelle Acciaierie Greche di Aspropyrgos, ci sono stati 7 infortuni mortali sul posto di lavoro, mentre nel corso di questi anni decine di altri lavoratori sono rimasti gravemente feriti (gravi ustioni, amputazioni, e cosi’ via) all’interno del laminatoio di questa fabbrica infernale.

Le linee di comunicazione tra i rappresentanti sindacali e i padroni della fabbrica rimangono aperte, ma nessuna delle due parti si muove. Il proprietario Manesis minaccia ulteriori licenziamenti se gli scioperi continueranno. Tutti gli scioperanti restano uniti e risoluti nel continuare lo sciopero finchè saranno soddisfatte le loro richieste.

Gli scioperanti hanno ricevuto ringraziamenti e un considerevole sostegno – come visite, donazioni di denaro e cibo – da molti differenti gruppi ed individui. Di fronte a questo enorme sostegno da molti settori della società , gli scioperanti sentono la responsabilità di continuare lo sciopero in nome di tutti coloro che li sostengono.

Gli occhi di molti in tutto il paese sono puntati su di loro, e l’esito di questa lotta sarà un banco di prova per i lavoratori e per i padroni capitalisti di tutto il paese. Tuttavia, la mancanza di sostegno da parte dell’industria ha messo pressione sulla loro causa. La fabbrica “sorella” a Volos ha dovuto accettare il piano di riduzione del lavoro, e i rappresentanti sindacali della fabbrica non hanno risposto alle chiamate degli uomini delle Acciaierie.

Quando ad alcuni degli scioperanti è stato chiesto sè, al di là di tornare a lavorare con condizioni migliori, avessero in programma di appropriarsi della fabbrica, hanno risposto che non hanno alcuna intenzione di fare ciò. Altri capiscono che è assolutamente impossibile,qui, ripetere quello che è successo in Argentina, perchè il grande proprietario industriale fa parte di un grande monopolio che comprende non solo la produzione, ma anche le altre industrie collegate alla Acciaierie (come la logistica e la costruzione).

Se siamo d’accordo con questa visione o no, ciò che resta difficile è mantenere lo sciopero nelle mani dei lavoratori stessi. Gli obbiettivi della loro lotta sono semplici e specifici della fabbrica. Ma essi stessi sentono la connessione tra la loro lotta e quella di tutti i lavoratori locali o immigrati in Grecia, contro i padroni, in un momento in cui la crisi economica viene sfacciatamente utilizzata come arma contro le nostre vite. Questo collegamento, tra la lotta specifica e quella più ampia, ha reso difficile mantenere lo sciopero in “mano” dei lavoratori stessi.

Anche se i lavoratori prendono decisioni tra loro attraverso assemblee regolari di tutta la fabbrica, molti gruppi politici fanno a gara per mettere il loro messaggio politico sullo sciopero e ne fanno la bandiera delle loro esaurite ideologie politiche. Questo è stato evidente durante le azioni di solidarietà di Sabato quando un rappresentante dei delegati del PAME (Fronte Militante di Tutti i Lavoratori) è arrivato in fabbrica, gridando i loro slogan e sventolando le loro bandiere, uno scioperante ha commentato “Noi lo abbiamo cominciato come lavoratori, ma ora sono arrivati i partiti politici”.

Deve essere chiaro che le forze autoritarie come il PAME e lo stesso KKE (partito “comunista” della Grecia) stanno strangolando lo sciopero fin dall’inizio, dato che molti Stalinisti sono tra gli stessi scioperanti. E’ stato distribuito un documento interessante, che cita le parole di Deli Maria che si descrive come una donna che parla a nome degli “sposi dei lavoratori dell’Acciaieria”, affermando che sono stati supportati dal PAME sin dall’ inizio della loro lotta. Il suo discorso emozionato appare anche su Indymedia Atene (come quà), ma è stato pubblicato in precedenza su Rizospastis, il principale giornale calunniatore appartenente al KKE, con il titolo: “25 Novembre 2011: Discorso pronunciato all’incontro di ieri ad Elefsina di Deli Maria, donna di un’operaio siderurgico in sciopero”. Un piccolo sunto: “Fin dal primo momento, il PAME e i sindacati di classe sono con noi, il KKE è con noi. Fin dal primo momento, questa lotta si è basata sulle risoluzioni e sulle decisioni di sindacati, associazioni, federazioni, società di donne e giovani, comitati popolari, comitati di disoccupati, studenti, etc. Fin dal primo momento, un fiume di solidarieta’ e’ stata espressa verso i lavoratori dell’industria dell’acciaio e verso le loro famiglie. Ci inchiniamo alla grandezza della solidarietà tra la classe operaia e le persone. Ci inchiniamo alla solidarietà internazionale di tutti i lavoratori.”

Il giorno 13 Dicembre, alle 20.00 (GMT +2), abbiamo ascoltato qualcosa in più sulla situazione dagli scioperanti delle “Acciaierie Greche” tramite un’ intervista registrata e una discussione dal vivo (in greco) sulla stazione radio libera di Atene 98FM.

Aggiornamenti relativi (1,2) e traduzioni sul sito occupied london

Grecia: Rivendicazione dell’aggressione al deputato S. Kouvelis

Nella notte del 23 Novembre abbiamo rintracciato il deputato del Batsok* S. Kouvelis a bordo della sua lussuosa Lexus, forse la sua auto.

Senza pensarci un secondo abbiamo deciso di attaccarlo. Lo abbiamo picchiato e rapinato, come viene fatto da parte dei politici.

Dalla sua borsa abbiamo confiscato: un portatile, documenti del Batsok, penne costose, carte di credito con un totale di 90.000 euro di credito (!!!) e il suo documento di deputato.

Siamo rimasti sorpresi dal fatto che la sua borsa fosse piena di preservativi – cosa voleva farci questo vecchio sporcaccione?

Questa azione è stata una reazione alla violenza quotidiana che riceviamo.

Libertà per i nostri compagni
Saluti combattenti ai prigionieri membri della CCF
Violenza contro la violenza dell’autorità

Ignoti anarchici

fonti: a, b

* partito “socialista” PASOK + batsoi (sbirri) = Batsok

Grecia: Azione di solidarietà per Rami Syrianos e Kleomenis Savvanidis

La mattina di Lunedi’, 5 Dicembre, un gruppo di compagni hanno occupato per un’ora la radio municipale di Ioannina (nord est della Grecia) ed hanno interrotto la normale programmazione, trasmettendo messaggi di solidarietà verso l’anarchico Rami Syrianos, che si trova attualmente in carcere in attesa di giudizio per espropriazione di denaro da una società statale di aste, come anche il compagno Kleomenis Savvanidis, perseguitato per lo stesso caso con accuse false.

Lo stesso giorno nella città di Patrasso, si è svolta una manifestazione di solidarietà fuori lo spazio occupato Parartima, dove sono stati distribuiti centinaia di volantini controinformativi e sono stati trasmessi messaggi di solidarietà attraverso gli altoparlanti.

A Xanthi, i compagni dell’ Università Autonoma hanno appeso un grande striscione nel Politecnico della città, per mostrare la loro solidarietà verso i due perseguitati.

Il Sabato, 3 Dicembre, hanno distribuito a loro volta centinaia di volantini nella piazza centrale.

Libertà per l’anarchico Rami Syrianos
Solidarietà per il compagno Kleomenis Savvanidis

Atene: Scontri fuori l’Università di Economia e Commercio

Martedi’ 7 Dicembre, alle 13:00 circa, è scattata un’altra operazione della polizia contro gli ambulanti immigrati, di fronte il cancello dell’Università di Economia e Commercio (ASOEE), che si trova sulla via Patission nel centro di Atene.

Una squadra degli YMET (le forze anti-sommossa dalle uniformi blu) hanno attaccato gli immigrati, che frequentano questo luogo per vendere le loro merci, ma questa volta il loro tentativo non ha avuto successo.

Gli immigrati insieme con gli studenti solidali si sono scontrati con quest’organo del regime, anche con delle lotte corpo a corpo e sono riusciti a respingerli verso Via Heiden. Una pattuglia della polizia arrivata sul posto per dare supporto all’operazione di “pulizia” non è stata fortunata e si è ritrovata il parabrezza rotto.

Per molti mesi le autorità municipali hanno lasciato liberi i loro cani per dare la caccia a tutti quelli che “sporcano” le strade del cosiddetto “centro storico” di Atene.

La loro speculazione immobiliare puzza di morte!
Solidarietà tra gli oppressi!

fonte
notizie relative: 1, 2

Stoccolma, Svezia: “Noi siamo il 94%” – Dimostrazione antifascista

Originale in svedesemotkraft.net

Nella notte tra l’8 e il 9 Dicembre del 2000, un diciassettenne dell’estrema destra svedese venne ucciso nella zona di Salem a Stoccolma, Svezia.

La sua morte divenne una forza unificante per il movimento svedese “Potere Bianco”, e nel Dicembre dell’anno seguente i fascisti hanno tenuto la loro prima marcia di Salem, per onorare il ragazzo e per protestare contro ” l’ostilità verso l’etnia svedese”, come dicono loro. La marcia e’ diventata la più importante manifestazione neo-nazista, ma e’ sempre accompagnata da numerose contro-manifestazioni. Quest’ anno, l’organizzazione svedese ” Allt åt alla! ” (Tutto per Tutti) ha pubblicato il presente invito per una dimostrazione anti-nazista per il 10 Dicembre.

” Cospirazione Soundish – Rumore contro la marcia Nazi
(Nota: in svedese, sound-ish e’ un gioco di parole. La parola suono(sound) e’ “ljud” e la parola Ebreo (Jewish) e’ “Judisk”, così’ il nome suona anche come ” cospirazione degli Ebrei “, cosa che, normalmente gli stessi Nazisti si impegnano a ricercare.)

I Nazional Democratici e l’ Associazione dei Giovani Nazionalisti si riuniranno al di fuori del parlamento per una “manifestazione contro l’ostilità verso l’etnia svedese”. Con i Democratici Svedesi appena eletti in Parlamento e’ cresciuto il coraggio dei Nazisti per le strade, e la loro manifestazione annuale, che per dieci anni e’ rimasta nascosta in un comune fuori Stoccolma, sarà ora politicizzata e si terra’ nel pieno centro di Stoccolma. Quando l’Europa si trova in una difficile crisi economica i nazisti vedono la loro occasione per rinverdire i loro capri espiatori: i musulmani, gli omosessuali, gli ebrei, i figli adottivi e gli attivisti all’interno dei sindacati.

Sono alla ricerca di cospirazioni Ebree – Noi rispondiamo con una cospirazione soundish. Vogliono spaventare la gente per le strade, noi rispondiamo riempiendole.

Esortiamo quindi tutti a partecipare al “Noi siamo il 94% ” – Dimostriamo, visto che siamo il 94% della popolazione e non abbiamo dato la nostra voce ai razzisti (i democratici svedesi hanno ottenuto il 6% alle elezioni dello scorso anno). Ora dobbiamo usare la voce, alzare la voce! Ci riuniremo presso la statua di Carlo XII nel parco centrale di Kungsträddgården (il giardino del re) il 10 Dicembre, alle ore 12.00. Dopo la dimostrazione, si effettuerà’ un’ azione di disobbedienza civile, alla quale ognuno sarà libero di partecipare e prendere l’iniziativa.

Spargi la voce tra i tuoi amici, venite insieme. Se vuoi vai il più vicino possibile ai cordoni, come ti senti di fare; se vuoi tenerti a distanza, e’ anche facile fare dei suoni attraverso l’acqua. Porta fischietti, coperchi, campane, vuvuzelas – tutto ciò che possa annegare la voce dei nazisti. Lasciamoli isolati tra il parlamento e il palazzo reale, nella piazza più noiosa di Stoccolma.

Ora suona di nuovo! Vogliamo vedere gli elfi contro la feccia nazista.* Vogliamo vedere i cori degli anarchici cantare canti natalizi, l’orchestra delle vuvuzelas della Gioventu’ Sindacalista tirar fuori i polmoni, le bande di klezmer (musica tradizionale ebrea) e le bande di samba annegare i tamburi della marcia nazista, i dimostranti contro “Attacco Brutale” ( band neonazista), sferzanti colpi di poesia, le brigate di Tomas Tranströmers e i manifesti della feccia letti ad alta voce. Tutto quello che può’ rompere il silenzio! I fuochi d’ artificio del Nobel, Black Boom Block, il cabaret decadente di Weimar e i cigolanti musicisti folk.

Il silenzio non e’ mai la soluzione. Che migliaia di campane anneghino l’odiosa manifestazione nazista

/ La Cospirazione Soundish “

Video dello scorso anno, quando i manifestanti impedirono ai Democratici Svedesi di farsi propaganda 

* Nu är det ljud igen! Vi vill se nissar mot nassa: In Svezia c’e’ una famosa canzone natalizia chiamata “Nu är det jul igen! che significa “Ora e’ di nuovo Natale”. Qui e’ stata cambiata in “Nu är det ljud igen” che significa “Ora e’ di nuovo rumore”. “Nissar” e’ il piccolo aiutante di Santa Claus mentre “nassar” e’ il nome che in gergo di usa per Nazista.

Appello globale per manifestazioni rumorose fuori le prigioni

Appello globale per il giorno di capodanno: manifestazioni rumorose fuori  le prigioni, le galere e i centri di detenzione di tutto il mondo

Manifestazione globale di fine anno: 20112012

Fuori e dentro tutte le prigioni, le galere e i centri di detenzione.

Questo evento è ispirato all’appello fatto girare nell’anno 2011 dai compagni del Nord America per una giornata di azione contro le prigioni, che rimane prevalentemente invariato:

Manifestazioni rumorose fuori dalle carceri sono, in alcuni paesi, una continua tradizione. Un modo per esprimere solidarietà durante l’anno nuovo a tutti coloro che sono tenuti prigionieri dallo Stato. Una dimostrazione rumorosa rompe l’isolamento e l’alienazione nelle celle create dai nostri nemici, ma non ci si deve fermare a questo.
La prigione ha una lunga storia all’interno del capitale, essendo una delle forme più arcaiche di prolungata tortura e punizione. E’ stata usata per uccidere alcuni lentamente e per torturare quelli indesiderati – delinquenti per l’ordine regnante- che non hanno bisogno di adattarsi al predeterminato modello di società.

La prigione è usata non solo come un’istituzione, ma come un intero apparato, costruito esternalmente fuori dalle mura della prigione stessa.
Che i nostri nemici, nel modo di definire la nostra vita quotidiana si riferiscono alla prigione, si manifesta in molti luoghi a partire dalle banche che finanziano lo sviluppo delle prigioni (come Wells Fargo, Banco d’ America, BNP Paribas, Banca del West, e Barclays),  alle aziende che hanno il contratto per lo sviluppo delle carceri (come Bergelectric Corporation, SASCO Electric, Engineered Control Systems, MacDonald Miller Facility SLTNS and Kane MFG Corp.), agli investitori dei complessi carcerari (come Barclays Intl. eMerrlin Lynch) fino alla polizia e alle guardie che si nascondono dietro i loro elmetti e dietro il potere dello stato.

Solidarietà non è solo un’espressione della nostra poesia rivoluzionaria che è definita dallo sviluppo dell’analisi anarchica, piuttosto è un’espressione di azioni messe in pratica nella guerra sociale di tutti I giorni. Ecco perchè proponiamo a tutti coloro che hanno una certa e reciproca comprensione del mondo carcerario e delle condizioni che questo crea di ricordare questo giorno, e segnarlo sul proprio  calendario. Per localizzare i punti d’attacco. Per non limitarsi ad una semplice dimostrazione rumorosa, ma per sviluppare autonomamente azioni distinte. Azioni che possano rompere le posizioni banali che bloccano il nostro modo di internalizzare la cosa.

A tutti i compagni conosciuti e a tutti coloro che dobbiamo ancora conoscere . Giusto perchè non ci siamo ancora incontrati questo non significa che non possiamo agire in affinità reciproca. La nostra lotta continua non solo fuori, ma anche dentro. La prigione non è una fine, ma una continuazione. Attraverso momenti di rivolta individuale e collettiva, con i metodi che ciascuno ritiene possibili.

Il fuoco della nostra rabbia deve diffondersi.

Contro le prigioni e il mondo che le mantiene.
Per la guerra sociale.
In memoria di tutti coloro che sono correntemente in prigione
fonte: anarchistsnews.org

Atene: il prigioniero Panagiotis Avdikos è ora in sciopero della fame e della sete

Mobilitazione alla prigione di Koridallos – Aggiornamento sulla
sua condizione di salute

Il 3 dicembre, come pianificato, si è tenuto un raduno fuori dalla prigione di Koridallos in solidarietà con Panagiotis. Il posto sembrava una zona di guerra, dal momento che c’erano agenti di polizia dappertutto, diversi ufficiali, un autobus dell’unità di polizia, motociclisti della DIAS e blocchi di polizia in ogni vicolo. Pertanto, alcune delle persone venute alla manifestazione di solidarietà sono state minacciate di arresto, quando uno degli agenti ha trovato che l’occhiata di uno dei compagni presenti fosse troppo provocativa… Le persone radunate sono arrivate di fronte al così chiamato ospedale della prigione di Koridallos, dando il loro supporto alla giusta battaglia di Panagiotis.

La risposta dei detenuti all’interno del carcere maschile è stata immediata e dinamica. Il compagno in sciopero della fame ha parlato con I dimostranti al telefono e ha dichiarato di essere determinato a continuare la lotta finchè giustizia non sarà fatta.

Successivamente I dimostranti si sono spostati di fronte alla prigione femminile per esprimere la loro solidarietà con le detenute, in particolare con la compagna anarchica Stella Antoniou.

Per quel che riguarda la condizione di Panagiotis, la sua salute ha già subito danni irreparabili. Quando il procuratore ha minacciato di sottoporlo con la forza alla flebo, lui ha risposto che intensificherà il passo entrando in sciopero della sete.

Il giorno prima della protesta, le autorità della prigione avevano cercato di trasferire Panagiotis dall’ospedale alla cella, e hanno inoltre diffuso la notizia che presumibilmente Panagiotis ha cessato lo sciopero della fame. Dopo che lo scioperante della fame ha contattato il suo gruppo di solidarietà, I compagni si sono lamentati con il direttore dell’ospedale, sostenendo che qualora accadesse qualcosa al prigioniero, che è in realtà sotto la carcerazione preventiva, la responsabilità ricadrà su di loro. Il direttore dell’ospedale ha così provato a spostare la responsabilità sul dottore in carica (che dopotutto è un SS). Tuttavia, il pericoloso trasferimento è stato con successo evitato.

Dal 5 dicembre Panagiotis è entrato anche in sciopero della sete. Lui crede che molto presto cadrà in coma, considerando quelle che sono fino ad oggi le sue forze fisiche. Inoltre Panagiotis pensa che la sua incarcerazione è del tutto ingiusta ed arbitraria e che la “giustizia” greca e il sistema carcerario mostrano un palese disprezzo per le vite delle persone.

Indirizzo:
Panagiotis Avdikos
Aghios Pavlos ospedale per prigionieri
Koridallos prigione
(Via) Terma Nikiforidi
CP 18122, Atene, Attica, Grecia

Libertà immediata per Panagiotis Avdikos!
La solidarietà è la nostra arma!

dal collettivo Antistrofi Metrisi di Corinth

http://www.youtube.com/watch?v=WZvOXfGjSjw

Atene: Aggiornamento sul caso di Lotta Rivoluzionaria (28/11/11)

7° giorno del processo contro Lotta Rivoluzionaria (Lunedi 28/11/11)

La settima udienza del processo a Lotta Rivoluzionaria inizia con gli interventi degli avvocati D. Vagianou, K. Dailianas, S. Fitrakis e A. Paparousou riguardo al congelamento dei conti realizzato dall’Autorità Indipendente per la Lotta e la Legalizzazione dei Proventi da Attività Criminali e il Finanziamento di Terrorismo e Controllo delle dichiarazioni dei redditi, senza che gli accusati siano stati condannati per reati di terrorismo. Il che significa che il processo inizia senza la supposizione di innocenza visto che viene suggerito che i reati sono stati commessi. Visto che una specifica autorità superiore ha deciso che gli accusati sono colpevoli di reati di terrorismo, qual’è il motivo di continuare questo processo, ha sottolineato S. Fitrakis. Una richiesta degli avvocati è che i giudici diano garanzie che gli accusati sono ancora sotto processo e che i loro beni congelati possono tornare in loro possesso.

S. Nikitopoulos è intervenuto dicendo che loro lo classificano nella lista di persone sospette di terrorismo, mentre i politici corrotti e gli uomini d’affari sono assenti. Ha dichiarato che come anarchico non ha illusioni perché sa fino a dove può arrivare lo stato, ma l’articolo 187A respinge la presunzione di innocenza e sfacciatamente regolamenta i reati.

Il giudice ha annunciato che gli avvocati potranno prendere dalla segreteria i documenti che confermano che il processo è in corso.

Dopo ciò, P. Roupa ha notato che il rifiuto della richiesta di escludere K. Papathanasakis come testimone era previsto, visto che questo è chiaramente un processo politico con una evidente convergenza tra corpo giuridico e meccanismo oppressivo. La formalizzazione delle accuse è nell’aria e visto che K. Papathanasakis testimonierà ciò che gli diranno di dire non può essere ascoltato, quindi si chiude la strada per i giudici di giudicare ciò che è giusto o sbagliato. Comunque, ha sottolineato “voi siete qui come figure politiche e non come giudici”. Continuando, P. Roupa ha accusato Papathanasakis di essere un omicida e torturatore che ha una pendenza penale a carico per l’omicidio di un immigrato pakistano, quando era in servizio nella stazione di polizia di Nikea nel 2008, mentre lui è stato quello che ha abusato e torturato K. Gournas. Questo è il tipo di persona che supporterà questa intera lista di accuse ufficiali.

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Nea Smyrni, Atene: Espropriato un altro supermercato

Mercoledì 30 novembre è stato realizzato un altro esproprio di un supermercato a Nea Smyrni quartiere nella zona sud di Atene. Questo hanno scritto i compagni che hanno preso parte all’azione diretta:

Uniti da condivisi interessi di consapevolezza di classe, i produttori mondiali del benessere devono rispondere ogni giorno a quelli che dominano le nostre vite.

Con scioperi selvaggi, occupazioni, scontri con i porci in divisa, ed espropri collettivi di supermercati e corporation multinazionali, recuperando i mezzi di produzioni e realizzando sabotaggi generalizzati, chiariremo piuttosto decisamente che il benessere degli sfruttatori è il sangue degli sfruttati.

da This Is Our Job —trad. Cenere

Halandri, Atene: Attacco alla stazione di polizia durante la manifestazione del 6 Dicembre

Come parte delle commemorazioni anti-repressione in tutta la Grecia e in altre parti del mondo, per i tre anni dall’assassinio di Alexis Grigoropoulos, e la rivolta del Dicembre ’08, si e’ tenuta una manifestazione oggi in mattinata, 6 Dicembre 2011, nel quartiere settentrionale di Halandri, organizzato principalmente da studenti delle scuole superiori. Più di 150 persone (soprattutto giovani) hanno partecipato alla marcia di protesta. La dimostrazione e’ iniziata da Piazza Aghios Nikolaos e si e’ mossa verso la stazione di polizia che era difesa in quel momento da almeno una squadra delle forze YMET (in uniforme blu).

I giovani hanno attaccato la stazione di polizia lanciando pietre, raggiungendo il suo ingresso e costringendo la polizia a ritirarsi e nascondersi all’interno dell’edificio. Durante questa azione, che e’ durata quasi 5 minuti, è stata frantumata la facciata ed è stato preso uno scudo della polizia come trofeo. I poliziotti hanno usato gli estintori e le granate assordanti per disperdere i rivoltosi. I manifestanti sono scesi in strada di nuovo ed hanno continuato la marcia, attaccando una macchina di lusso parcheggiata nelle vicinanze, ma anche distruggendo, lungo il loro cammino, vetrine e numerose telecamere di sorveglianza delle banche. La dimostrazione anti-repressione si è conclusa senza alcun arresto.

fonte

Atene: ” La credenza ” – Rete d’azione per la raccolta di cibo

” La credenza “

Continuano a dirci: ” Noi del mondo occidentale “, viviamo in un’epoca di prosperità senza precedenti. Abbiamo accesso illimitato ai beni che solo pochi decenni fa sarebbe stato considerato come il privilegio delle elite’ : cellulari, automobili, comunicazione con connessione ad alta velocità nella eurozona, i PC privati: e un’infinita gamma di magnifici gadgets. La nostra attenzione viene assorbita finche’ il loro storico compito di creare un mondo di rifiuti tossici, non sarà’ compiuto. In questo modo non ci rendiamo conto che le case che diamo per scontate, come l’aria fresca o gli alimenti non tossici, sono i privilegi dell’ elite’. Questo e’, più o meno, quello che viene chiamato progresso.

E’ giunto il momento di iniziare a riprendere il controllo delle nostra vita; nei diversi aspetti della nostra vita quotidiana, invece che lasciarla nelle mani degli esperti o di varie corporazioni, delle industrie farmaceutiche e degli scienziati ( in ogni caso questi sono attualmente coinvolti in un dialogo diretto con l’inferno, che ha come tema centrale la quantità’ di materiale radioattivo che si può assumere senza mostrare effetti collaterali). Prendiamo il controllo della nutrizione nelle nostre mani, invece di lasciare che la qualità e la fondamentale natura della nostra alimentazione dipenda dai profitti dell’ industria.

Siamo annoiati dalle consumate promesse di salute ed ecologia sotto forma di prodotti biologici più costosi; aspettando lo scoppio del prossimo scandalo alimentare;  meravigliandoci che il cromo esavalente (Cr(VI)) e’ presente nelle carote al supermercato; pensando al regime di schiavitù degli immigrati che raccolgono fragole a Manolada; l’avvelenamento da pesticidi di intere aree al fine di consumare pomodori in inverno (come decorazione, perché il gusto non esiste), di consumare passivamente e continuamente dosi di veleno. In questa estrema fase di alienazione quando ragioniamo sul nostro cibo, riscopriamo l’ovvio: la necessita’ di collaborazione, la condivisione e l’aiuto reciproco.

Collaboriamo direttamente con i produttori (garantendo cibo di alta qualità , risparmiando sul costo degli intermediari, ed aiutando anche i piccoli produttori). Condividiamo le nostre conoscenze sulla coltivazione e la produzione del cibo. Raccogliamo le erbe e i semi.

Diamo i limoni del nostro giardino che eccedono e prendiamo le albicocche in eccedenza da un’altro giardino. Portiamo le patate dal nostro villaggio e raccogliamo le mandorle dai campi abbandonati fuori dagli altri villaggi. In breve, creare una rete di distribuzione di cibo e collettivizzazione.

Ogni Martedi’  dalle 18.00 fino alle 23.00 , presso l’ Autonomo Steki , Z. Pigis & Isavron, condividiamo le nostre conoscenze, prodotti ed idee. Riprendiamo il controllo sul nostro cibo e sviluppiamo il contatto diretto con i produttori. Aspettiamo ognuno di voi che voglia arricchire il nostro collettivo.

Rete d’ Azione per la raccolta di cibo

fonte: tontoulapi.espivblogs.net

Atene: Sciopero dei lavoratori in uno stabilimento siderurgico

La “Acciaierie Greche” è un’ acciaieria che si trova ad Aspropyrgos, periferia industriale di Atene. La direzione della fabbrica ha annunciato ai lavoratori il suo piano di far entrare in vigore la giornata lavorativa di 5 ore con il conseguente taglio del 40% del salario, nonostante abbia registrato anno dopo anno un’ aumento del suo profitto del 30%. Un’assemblea generale dei lavoratori ha respinto all’unanimità i tagli, conseguentemente la direzione ha 34 lavoratori in modo revanscista, il 31 Ottobre e il primo di Novembre.

Come risposta, i lavoratori hanno organizzato uno sciopero ad oltranza occupando la loro fabbrica, che continua fino a tuttora(4/12). Le loro richieste sono, la riassunzione dei colleghi licenziati e la cancellazione del piano di tagli.

La loro lotta ha trovato un crescente sostegno popolare in tutto il paese.Il 1° Dicembre, giorno dello sciopero generale in Grecia, la gente si è radunata nella fabbrica portando solidarietà e il Sabato 3 Dicembre è stata organizzata una manifestazione motociclistica in segno di solidarietà: le persone riunitesi in diverse piazze  di Atene, hanno informato i residenti dello sciopero ed hanno raccolto denaro, cibo ed altri prodotti per gli scioperanti. Hanno poi organizzato una dimostrazione di solidarietà con moto ed auto che è andata verso Aspropyrgos dove gli scioperanti sono concentrati e bloccano l’entrata della fabbrica.

Nella città di Volos, il giorno dello sciopero generale, sono stati saccheggiati dei supermercati – e in accordo al comunicato poi rilasciato, i beni saccheggiati verranno inviati ai lavoratori in sciopero come gesto concreto di solidarietà.

Coloro che desiderano sostenere gli scioperanti possono farlo attraverso il seguente conto bancario:
NATIONAL BANK OF GREECE
IBAN: GR 40 0110 2000 0000 2006 2330 152
BIC or Swift Code : ETHNGRAA (Bank Identifier Code)
Intestatario: Dimitris Liakos (membro del comitato del sindacato dei lavoratori)

fonte: a, b

Atene: “Siamo tutti dei potenziali carcerati”

2001: 8.343 detenuti
2011: 11.674 detenuti
6 nuove prigioni negli ultimi 5 anni

Le situazioni prevalenti all’interno delle carceri greche sono in gran parte note: sovraffollamento, rifiuto arbitrario dei permessi di uscita, accuse di torture e abusi da parte del personale carcerario, insufficiente assistenza medica e farmaceutica, uso incontrollato di farmaci psicotropi, condizione di trasferimento carcerario disumane, tagli statali per gli impianti di riscaldamento, per gli alimenti, i generi di prima necessita’, l’assistenza sanitaria, la riabilitazione, corsi di formazione e inserimento, etc.

Per questo motivo, e soprattutto perché i prigionieri sono stati anch’essi colpiti dal duro attacco contro la società , noi dell’ Assemblea popolare di Holargos-Papagou abbiamo deciso di offrire alle detenute del carcere femminile di Thiva e al carcere maschile minorile di Avlona cose che per noi possono essere in più’ ma essere scarse per loro.

Pertanto, i vestiti di cui non hai bisogno o che ti vanno stretti (soprattutto abbigliamento per donne e bambini, senza fodera, cappe o parti metalliche), articoli da toeletta (per esempio, saponi, shampoo, assorbenti), libri e carte telefoniche sono benvenuti al bazar libero di Sabato, 3 Dicembre, di fronte al centro commerciale di Pericleous Street (12.00-15.00) o anche alle nostre assemblee ogni Mercoledi e Sabato alle 19.00 nel cortile del Municipio di Holargos.

Che questo sia il contributo minimo da parte nostra verso la lotta quotidiana dei carcerati.
Non lasciamo che, oltre alla libertà, gli siano privati anche i diritti umani.

Assemblea popolare di Holargos-Papagou

Turchia: Chiamata internazionale per un’azione di solidarieta’ verso il prigioniero anarchico vegano Osman Evcan

Istanbul: Azione di solidarieta’ per Osman Evcan, Mercoledi’, 23 Novembre

Il 23 Novembre  si annuncia come la giornata d’azione internazionale per Osman Evcan, una marcia dalla fermata del tram di piazza Taksim alla scuola superiore Galatasaray e’ stata organizzata in concomitanza da attivisti di diversi luoghi nel mondo.

Collettivo Vegan, Associazione Liberta’ della Terra, Cooperativa Terra e Liberta’, Ritmi di Resistenza ed anarchici parteciperanno alla marcia.

Ritrovo: Fermata del tram di piazza Taksim, Mercoledi’, 23 Novembre 2011 alle 19.00

Per le persone che vogliono partecipare ci sara’ un’assemblea di preparazione Martedi’, 22 Novembre alle 18.30 in Lambda.

La chiamata per l’azione puo’ essere trovata su: act for freedom now

info su Osman Evcan: osmanyemek.english

Links delle associazioni che partecipano alla marcia :

Freedom to Earth Association,
Land and Freedom Cooperative e
Rhythms of Resistance

fonte: ainfos.ca

Grecia: Solidarietà verso l’anarchico G. Koronaios, sotto processo per renitenza alla leva

Sabato mattino, 3 Dicembre, un presidio di solidarietà e contro-informazione per l’anarchico G. Koronaios, che è perseguitato dalle autorità greche a causa della sua dichiarazione pubblica verso il rifiuto del servizio militare, si è svolto fuori lo squat Parartima, nella città di Patrasso.

Durante l’azione sono stati distribuiti molti volantini e sono stati incollati dei manifesti mentre un’ impianto microfonico informava le persone dell’imminente processo verso Koronaios G. alla corte marziale di Ioannina per il 13 Dicembre.

Le azioni di supporto e solidarietà continueranno Lunedi mattino, presso il campus dell’ Università di Patrasso, dove è stato annunciato un nuovo raduno di solidarietà, e culminerà Sabato, 10 Dicembre, con una manifestazione al mattino e un concerto notturno allo squat Parartima. Per il  giorno del suo processo, i compagni anarchici, lanciano un presidio di solidarietà fuori la corte marziale di Ioannina.

Come lo stesso G. Koronaios scrive nella sua dichiarazione riguardo il suo rifiuto al servizio militare: “Dichiaro che non voglio essere arruolato nell’esercito, nè voglio avere alcun rapporto con questa struttura del sistema autoritario (…) Io sono un nemico di ogni Stato, ogni nazione e un loro potenziale distruttore”.

Solidarietà con l’anarchico G. Koronaios!
Nemmeno una sola ora nell’esercito!

fonti: ipposd e athens.indymedia

Petralona, Atene: Assemblea popolare Domenica, 4 Dicembre

Domenica, 4 Dicembre alle 13:00: Assemblea popolare e cucina collettiva in Piazza Merkouri

Temi dell’assemblea:
– Coordinazione delle assemblee popolari
– Pianificazione dei progetti riguardanti il cibo, la salute e azioni di contro-informazione

Assemblea popolare degli abitanti di Petralona, Koukaki, Thissio

Atene: Protesta antispecista contro l’industria delle pellicce e della pelle

Le pellicce grondano sangue - Azione contro le pellicce

Finche’ ogni gabbia sia distrutta – Azione Antispecista(A)
Un’ incendio per ogni sacco di pellicce di merda
Un’ incendio per ogni commerciante di pellicce
Questa e’ la cosa giusta da fare: Asfissiamo il commercio delle pellicce con…

Sabato, 26 Novembre 2011, una dimostrazione antispecista ha avuto luogo in centro contro l’ industria delle pellicce. Quasi 100 persone hanno partecipato alla Marcia di protesta che ha avuto inizio da Piazza Syntagma, ha poi continuato verso la zona di Monastiraki (meta turistica) per tornare poi a Syntagma lungo la principale via dello shopping, via Ermou.

La protesta e’ stata organizzata dall’Assemblea per l’ Azione Antispecista. Durante la loro combattiva dimostrazione, i compagni antispecisti hanno scritto slogan contro il Capitale e hanno anche lanciato bombe di vernice sulle facciate dei negozi di pellicce e altre simili atroci aziende. Alcuni degli slogan erano: “Liberta’ per tutti quelli nelle gabbie” / “Incendio doloso e fuoco per ogni bordello” (cantato fuori i negozi di pellicce).

Commercianti di pellicce – Fascisti – Assassini

 Fonte e altre foto qui

Processo di Chalkida: I compagni anarchici Alexandos Kossyvas, Michalis Traikapis, Maria Economou e Venos Polykretis sono stati assolti

le persone smetterano di rubare nelle banche quando le banche smetterano di derubare le persone

Mercoledi 30 Novembre 2011, tutti i compagni accusati della rapina in banca a Psachna( Evia ), sono stati assolti! Aspettiamo nuove notizie sul nuovo sito di Act for freedom now! con grande attesa.

Un grande ringraziamento a tutti i compagni che hanno di fatto dimostrato che la solidarietà è tutto. Noi continueremo nella lotta per la libertà dei prigionieri di guerra.

Nessuno dovrebbe cercare degli “innocenti” in mezzo a noi. Noi siamo dalla parte dei più volte “colpevoli”. Siamo accanto ai poveracci, gli immigrati, i fuorilegge, i “terroristi”. E noi resteremo quì; prima, ora e sempre.

Castor 2011: Con circa 126 ore questo è il più lungo viaggio del CASTOR nella storia dello Wendland

Dopo un viaggio di quasi 5 giorni e mezzo, dalla Normandia in Francia, la tredicesima consegna di rifiuti nucleari trattati tedeschi, ha raggiunto il deposito di stoccaggio “temporaneo” di Gorleben, un villaggio del nord ovest della Germania (Wendland), alle 10 di sera circa di lunedi.

La polizia ha perpetrato violenze di massa e violazioni della legge contro i manifestanti, ferendo un numero di 416 persone ( a nostra conoscenza) con manganelli, gas,cani,cavalli e cannoni ad acqua.

I 25.000 attivisti presenti nella contea sono stati il secondo maggior numero di sempre. La resistenza contro la spedizione è iniziata in Francia dove gli attivisti hanno denunciato la violenza della polizia nei loro confronti ma anche una recrudescenza nel paese dei sentimenti anti-nucleari.

Nell’area di Gorleben ha preso la forma dell’occupazione della sede ferroviaria e stradale, l’incatenarsi ( uno di questi ha causato un ritardo di 14 ore al viaggio del treno) e massicce interruzioni del traffico stradale, in particolare da parte degli agricoltori con trattori e macchine agricole.

Ci sono state numerose azioni di blocco con sit-in pacifici, danneggiamenti alla linea ferroviaria, azioni di incatenamento e azioni dei militanti contro la polizia ed i suoi mezzi.

Diverse le manifestazioni nelle cittadine attraversate dal treno (CASTOR). Le più partecipate a Luchow (Germania), organizzata dagli scolari, con più di 2.000 persone , a Metzingen (Germania) con circa 3.000 persone, e naturalmente a Dannenberg nei pressi del punto di arrivo con più di 25.000 persone.

Lungo tutto il tragitto, piccoli o numerosi gruppi di attivisti, hanno rallentato la corsa del CASTOR bloccando la sede ferroviaria arrivando al punto di incatenarsi alla massicciata. La polizia ha usato anche cannoni ad acqua alla quale ha aggiunto sostanze chimiche (a Metzingen ) e spray al peperoncino.

Con circa 126 ore questo è il più lungo viaggio del CASTOR nella storia dello Wendland. Il costo del trasporto ha fatto segnare un nuovo record nella storia dei trasporti di scorie nucleari. E’ stato stimato che il governo abbia speso circa 33.5 milioni di euro per la realizzazione di questa spedizione.

La resistenza contro le installazioni nucleari nello Wendland e ovunque continua.

Breve riassunto della manifestazione coperta da linksunten.indymedia.org in lingua tedesca ed inglese

Petralona, Atene: Azione diretta contro un banco dei pegni

Lunedì 28 Novembre, un banco dei pegni nel quartiere di Kato Petralona, in Keiriadon street, ha subito il danneggiamento dell’ingresso. Sono stati lasciati volantini con i seguenti slogan: “Venditori del mercato nero* fuori dai nostri quartieri; non un metro di terra per gli squali dei mutui” / “A tutti quelli che vedono la nostra povertà e impoverimento come un’opportunità di un facile guadagno, affronteranno l’ira dei rivoltosi. Resistiamo l’uno accanto all’altro. La solidarietà è l’arma dei popoli.”

* in greco mavragorites è un termine associati ai venditori del mercato nero durante l’occupazione nazista della Grecia (1940-1944), che si arricchirono vendendo i beni della gente ad alti prezzi ed ebbero grandi guadagni nello sfruttare le persone affamate; erano conosciuti per la loro capacità di risolvere subito i problemi di sopravvivenza, mentre il loro vantaggio chiave era la collaborazione eccellente con le autorità d’occupazione.

Atene: Appello urgente di solidarietà internazionale verso Panagiotis Avdikos, detenuto che sta conducendo lo sciopero della fame

Panagiotis Avdigos è attualmente confinato nell’ “ospedale” di Aghios Pavlos del carcere di Koridallos, dopo un lungo sciopero della fame.

E’ stato arrestato davanti la sua abitazione il 18 Aprile 2011, accusato per possesso di droga. Ha quasi subito deciso di iniziare uno sciopero della fame come protesta contro la montatura della polizia che ha portato alla sua incarcerazione nei sotterranei della democrazia greca.

Porta avanti lo sciopero della fame dal Maggio 2011( con una breve interruzione nel mese di Agosto). La negligenza delle autorità che rifiutano il suo rilascio, mantenendo cosi’ un sistema carcerario di barbarie e atrocità, è la ragione per cui Panagiotis è ora in pericolo di vita.

La mattina di Martedi 29 Novembre, a Komotini( Grecia settentrionale) i compagni del Ritrovo Anarchico Utopia A.D. hanno fatto un’azione anarchica di contro informazione a favore del prigioniero in sciopero della fame Panagiotis Avdikos, distribuendo volantini nel centro della città, ed anche fuori il tribunale e gli studi legali. Hanno anche distribuito questi testi al locale Ordine degli Avvocati. Questi volantini contenevano principalmente lettere scritte dal prigioniero.

Ecco l’ultima lettera di Panagiotis:

Dopo la mia precedente dichiarazione, vorrei informarvi di quanto segue:

Giovedi, 3 Novembre 2011, il Consiglio dei giudici della Corte d’Appello di Atene ha tenuto una riunione ed ha deciso di negare la mia richiesta di rilascio con condizioni restrittive, visto il completamento dei sei mesi di detenzione preventiva. Hanno invece ordinato la continuazione della mia prigionia preventiva, mostrando totale disprezzo verso la mia vita.

Tutte le autorità competenti hanno mostrato ottusità,negligenza omicida, come se fossi nulla per loro.
Sembra che la mia vita non abbia alcun valore per il ministero e le autorità giudiziarie di Atene, che tengono gli occhi chiusi verso l’ingiustizia e la realtà. Sabato 12 Novembre 2011, alle 07.30 del mattino, i compagni mi hanno trovato in stato di coma, nel mio letto dell’ospedale per detenuti di Koridallos, il medico mi ha attaccato una flebo, secondo la diagnosi medica ho sofferto di uno shock circolatorio, tutti i miei organi hanno smesso di funzionare.

Nel pomeriggio di Domenica 13 Novembre 2011, anche se mi è stata messa una flebo, i miei livelli di zucchero nel sangue sono rimasti bassi(30), per cui i medici hanno ordinato il mio trasferimento all’ospedale di riferimento Attikon ma mi sono rifiutato di andarci; preferisco morire che partecipare al teatro dell’assurdo che si sta giocando a mie spese mentre, tutte le autorità competenti, i giudici e il ministero mostrano colpe gravi nei confronti del mio caso.

Continuerò lo sciopero della fame, e se continuano a trascurarmi, dovrò anche sospendere la somministrazione di acqua zuccherata fino a morire e porre fine a questa ipocrisia nei miei confronti, e forse la mia morte porterà questi responsabili a rispettare la vita della gente semplice come noi.

A questo punto, soffro di un edema cardiaco e i miei piedi sono gonfi, in particolare dal ginocchio in giù, ed anche il mio corpo in generale è leggermente gonfio, ciò significa che il mio stato di salute può peggiorare rapidamente in qualsiasi momento con il risultato della mia morte!

Vi ringrazio tutti per il vostro supporto.

Panagiotis Avdikos

Gruppo di Solidarietà dei Detenuti di Corinto – Collettivo Antistrofi Metrisi (“Conteggio alla Rovescia”) di Corinto – invito per un presidio a sostegno di Panagiotis Avdikos fuori la prigione di Koridallos il 3 Dicembre alle 15.00.

Libertà subito per Panagiotis Avdikos!
Abbasso le mura delle prigioni! Abbasso lo stato assassino!
La solidarietà è la nostra arma!

Atene: Nuova operazione di polizia contro i venditori ambulanti

La mattina del 29 Novembre, alle 11.15 circa, un nutrito gruppo di poliziotti della Polizia Municipale ha attaccato i venditori ambulanti immigrati posti fuori l’Università di Economia e Commercio di Atene (ASOEE) nella via Pathission. I bastardi della Polizia Municipale indossavano passamontagna, caschi e bastoni metallici telescopici, mentre alcuni di loro portavano anche distintivi fascisti. L’operazione repressiva ha portato al risultato della distruzione della merce degli ambulanti che è stata buttata dentro ad camion dell’immondizia.

Dopo l’attacco, la banda di poliziotti teppisti ha continuato la sua marcia verso Omonia e hanno attaccato verbalmente un gruppo di manifestanti di Iniziativa di Lotta per la Terra e la Libertà che erano concentrati di fronte al Museo Archeologico Nazionale di Atene ( anch’esso ubicato sulla via Pathission). I manifestanti stavano protestando contro l’abolizione della linea pubblica di autobus che unisce la città di Atene con il monte Parnitha.

Parallelamente a quest’azione repressiva, il sindaco di Atene, Girogos Kaminis, ha ordinato inoltre di smontare le panchine in Piazza Klafthmonos dove dormivano i senzatetto. Il numero totale dei senzatetto in Atene si stima superi le 20.000 unità.

Come abbiamo già menzionato in precedenti interventi, la dichiarata guerra sociale nel centro di Atene si sta intensificando. Uno dei cambiamenti che si verificano durante questa intensificazione è il mutato ruolo dei diversi meccanismi repressivi. La polizia municipale, un gruppo che fino ad ora veniva considerato una forza “leggera”, si sta convertendo ogni giorno sempre più uno dei principali attori dell’ imborghesimento del centro di Atene e della cacciata dei venditori ambulanti immigrati.

Violenza contro la violenza
della dittatura democratica!
Lotta contro tutti i tipi di polizia!

fonte

[Italia] “Frammento”

Proposta: l’antigiuridismo anarchico-amorale

Un frammento “primo” è stato posto nella decostruzione del processo penale, e dell’apparato complessivo del mostro-morale e secolare della giustizia e del “logico” uso del giudizio, in cui ci introduciamo nella “dissoluzione” di ogni legge borghese, che riflette e proietta la sua “ombra” di annullamento dell’individuo e consegna una risoluzione di specificazione dello spinoso e arduo sentiero dell’antigiuridismo. La strada è in salita.

Un secondo frammento andrà a toccate i cavilli burocratici usati in quelli che sono i diritti che si ottengono con le clausole procedurali firmate, per la “certezza” della pena, ma questo in un secondo momento.

Ora era tempo di uscire allo scoperto senza più la paura insita, nell’intromissione di “voci” che vogliono salvare, ma che hanno un effetto nell’inganno della redenzione o specificatamente nella “resipiscenza”.

L’essenza tramuta il “vivere” la repressione sotto una luce chiaroscura che rende la vista (con il “pensiero” che guarda), miope e dai contorni dal doppio effetto.

Dissimulare l’atto di una negazione sottintende a un cedere e franare ai ripetuti tentativi, dati dal mondo dei “normali, nel ritornare nelle insidiose mani della logica-compromesso. Continue reading [Italia] “Frammento”

Atene: Aggiornamento sul caso di Lotta Rivoluzionaria (21/11/11)

6° giorno del processo contro Lotta Rivoluzionaria (Lunedi, 21/11/11)

La sesta udienza del processo a Lotta Rivoluzionaria è cominciata con la dichiarazione del pubblico ministero riguardo all’obiezione posta dagli avvocati riguardo alla non validità della testimonianza del testimone K. Paparhanasakis, visto che egli ha preso parte ai compiti di interrogazioni preliminari.

Nello specifico il pubblino ministero ha detto che K. Papathanasakis non ha registrato le discussioni, non era l’addetto alla rimozione della segretezza delle linee telefoniche, ma il pubblico ministero, né ha firmato i resoconti degli interrogatori che sono nel fascicolo del processo. Solo il ricevere materiale preliminare da una terza persona, la sorveglianza dell’accusato, prendere le impronte non costituiscono azioni di interrogazione. “Inoltre se Papathanasakis non testimonia, che ha coordinato le indagini, chi testimonierà in questo processo?”, ha ribadito il pubblico ministero.

L’avvocato M. Daliani ha parlato di un grande errore e una scelta ingiusta riguardo alla comparizione di un impiegato che non ha solo compiuto attività ausiliare ma che ha coordinato e diretto tutte le azioni. M. Daliani ha sottolineato che questo testimone dovrebbe essere escluso perché a) è a capo di un dipartimento e dato ciò ha gestito le attività investigative preliminari, raggiungendo il settore criminologico, questo doveva essere fatto da un superiore nella gerarchia, b) dal risultato del processo dipende lo sviluppo della sua carriera, c) il togliere la segretezza può essere ordinato dal pubblico ministero, l’autorità responsabile preliminare è quella che fa la domanda  ed è il pubblico ministero, che chiede ai suoi subordinati di procedere alla rimozione della segretezza e agli esami di laboratorio, d) infine, i testimoni non testimoniano i reali errori nei quali si sono imbattuti. Lui ha semplicemente commentato i risultati delle indagini preliminari. Compie ciò che è vietato ad un impiegato delle indagini preliminari. Continue reading Atene: Aggiornamento sul caso di Lotta Rivoluzionaria (21/11/11)

Rete di traduzione per la controinformazione