“Non dite che siamo pochi”
[Parole di Lee Kwang Su, dal comunicato della] Federazione Anarchica Informale Italiana
Se le azioni sono i proiettili che lacerano la carne del mondo capitalista, allora le fondamenta teoriche, i pensieri e le sensazioni sono delle armi da fuoco rapido. Le azioni non accompagnate dai significati che le hanno ispirate sono momenti inconsistenti privi della possibilità di diffusione e appropriazione, mentre pensieri e idee non applicati alla pratica si trasformano in sterili discussioni dentro ai bar e degenerano in un’altra finzione ideologica.
Su queste fondamenta, i gruppi ribelli e le individualità hanno comunicato i loro attacchi formando la Federazione Anarchica Informale/Fronte Rivoluzionario Internazionale (FAI/FRI). Una rete antiautoritaria informale internazionale di gruppi insorgenti e individualità autonome che applicano l’azione diretta e il sabotaggio contro lo Stato e il Capitale ma anche l’opposizione consapevole ad ogni relazione del Potere, che viene inculcata in ogni modo alla base della piramide sociale e convertita nella competizione piccolo-borghese e nell’invidia possessiva. La FAI unisce gli attacchi e le distruzioni in Italia, Gran Bretagna, Russia, Belgio, Finlandia, Olanda, Cile, Messico, Argentina, Perù, Bolivia, Indonesia e Grecia, orchestrando la polifonia delle esplosioni notturne in vista dell’UNIONE delle aspirazioni rivoluzionaria e dell’UNIONE della lotta per la libertà, creando dunque un oceano di dialettiche e comunicazioni tra gli anarchici d’azione.
Coinvolgere mè in questo caso è chiaramente un trucco volto a gettare più fango e sporcizia per seppellire i combattenti imprigionati…
Lettera di Dimitris Fessas dalla prigione
La storia è questa:
Nell’Aprile del 2009 un poliziotto municipale ha riferito di essere stato aggredito nel centro di Salonicco da qualcuno che ha cercato di rubargli il cappello. Egli fà riferimento ad un testimone – un fantasma che, come dice lui, scompare in seguito senza lasciare le generalità. Questo testimone-fantasma da Piazza Navarinou,dice lui, aveva visto una persona salire su di una motocicletta con core diverso e caratteristiche differenti dalla mia. Alla stazione di polizia il poliziotto municipale la mia foto e la polizia non mi ha disturbato affatto. Due anni più tardi e perchè sono già in custodia cautelare, la polizia ricorda questa ridicola storia del cappello del poliziotto municipale e mi chiama di nuovo per un’ interrogatorio.
Il mio coinvolgimento in questo caso è chiaramente un trucco volto a seppellire ancor di più di fango e sporcizia i combattenti imprigionati.
Qui non stiamo osservando nulla di nuovo, la ricetta è vecchia e collaudata, anche se ultimamente il suo uso è diventato più frequente.
Esempi di combattenti che sono stati perseguiti senza prove sono molti. Una testimonianza contraddittoria e un test del DNA inaffidabile sono sufficienti per essere perseguiti.
Il loro scopo ultimo è quello di prolungare il mio soggiorno in carcere, e per spezzare il mio spirito. Oltre a questo, la frequenza di questa pratica combinata con il momento della sua comparsa (il crollo graduale dello stato greco) mostra che è parte di un’ esperimento più generale.
Il suo scopo è sperimentare le reazioni e la resistenza sotto pressione di specifici gruppi sociali che lo Stato vuole fortemente controllare.
Mentre il tempo passa e la situazione in Grecia peggiora, si assisterà ad esperimenti di questo tipo sempre più intensi e frequenti. Pertanto, da parte nostra, dobbiamo fare in modo che i risultati dei loro esperimenti siano negativi, dobbiamo garantire che questa insaziabile macchina statale non inghiottisca facilmente il nostro popolo.
Giovedi’, 15 Dicembre alle ore 09:00 am sono davanti al giudice istruttore per “confessare” questa colpa incredibile. Chiunque sia in attesa di vedere indebolirsi la mia resistenza mentale attraverso questo ridicolo caso scoprirà che poche manciate di fango, non sono sufficienti ad abbattermi.
Dimitris Fessas
Carcere di Diavata
Salonicco 14/12/2011
PS: Il 13/01/2011 i compagni Fessas, Tsilianidis, Tzifkas e Dimtsiadis che erano ricercati dal 13/10/2010 per il caso Skouloudis vengono arrestati ad Atene e accusati di aver costituito e partecipato ad un’ organizzazione criminale. I tre sono imprigionati nella prima ala del carcere di Koridallos mentre Tzifkas nel carcere di Avlona.
Il sistema tenta l’ isolamento di decine di nostri compagni che sono ora rinchiusi nei moderni inferi. La prosecuzione della lotta e il rafforzamento delle coscienze è una battaglia che non è stata persa. Dentro e fuori le mura gli sguardi di tutti coloro che non abbassano la testa, coloro che non accettano di assoggettarsi continueranno ad incontrarsi con ogni mezzo.
Nella notte del 23 Novembre abbiamo rintracciato il deputato del Batsok* S. Kouvelis a bordo della sua lussuosa Lexus, forse la sua auto.
Senza pensarci un secondo abbiamo deciso di attaccarlo. Lo abbiamo picchiato e rapinato, come viene fatto da parte dei politici.
Dalla sua borsa abbiamo confiscato: un portatile, documenti del Batsok, penne costose, carte di credito con un totale di 90.000 euro di credito (!!!) e il suo documento di deputato.
Siamo rimasti sorpresi dal fatto che la sua borsa fosse piena di preservativi – cosa voleva farci questo vecchio sporcaccione?
Questa azione è stata una reazione alla violenza quotidiana che riceviamo.
Libertà per i nostri compagni
Saluti combattenti ai prigionieri membri della CCF
Violenza contro la violenza dell’autorità
Nella notte tra l’8 e il 9 Dicembre del 2000, un diciassettenne dell’estrema destra svedese venne ucciso nella zona di Salem a Stoccolma, Svezia.
La sua morte divenne una forza unificante per il movimento svedese “Potere Bianco”, e nel Dicembre dell’anno seguente i fascisti hanno tenuto la loro prima marcia di Salem, per onorare il ragazzo e per protestare contro ” l’ostilità verso l’etnia svedese”, come dicono loro. La marcia e’ diventata la più importante manifestazione neo-nazista, ma e’ sempre accompagnata da numerose contro-manifestazioni. Quest’ anno, l’organizzazione svedese ” Allt åt alla! ” (Tutto per Tutti) ha pubblicato il presente invito per una dimostrazione anti-nazista per il 10 Dicembre.
” Cospirazione Soundish – Rumore contro la marcia Nazi (Nota: in svedese, sound-ish e’ un gioco di parole. La parola suono(sound) e’ “ljud” e la parola Ebreo (Jewish) e’ “Judisk”, così’ il nome suona anche come ” cospirazione degli Ebrei “, cosa che, normalmente gli stessi Nazisti si impegnano a ricercare.)
I Nazional Democratici e l’ Associazione dei Giovani Nazionalisti si riuniranno al di fuori del parlamento per una “manifestazione contro l’ostilità verso l’etnia svedese”. Con i Democratici Svedesi appena eletti in Parlamento e’ cresciuto il coraggio dei Nazisti per le strade, e la loro manifestazione annuale, che per dieci anni e’ rimasta nascosta in un comune fuori Stoccolma, sarà ora politicizzata e si terra’ nel pieno centro di Stoccolma. Quando l’Europa si trova in una difficile crisi economica i nazisti vedono la loro occasione per rinverdire i loro capri espiatori: i musulmani, gli omosessuali, gli ebrei, i figli adottivi e gli attivisti all’interno dei sindacati.
Sono alla ricerca di cospirazioni Ebree – Noi rispondiamo con una cospirazione soundish. Vogliono spaventare la gente per le strade, noi rispondiamo riempiendole.
Esortiamo quindi tutti a partecipare al “Noi siamo il 94% ” – Dimostriamo, visto che siamo il 94% della popolazione e non abbiamo dato la nostra voce ai razzisti (i democratici svedesi hanno ottenuto il 6% alle elezioni dello scorso anno). Ora dobbiamo usare la voce, alzare la voce! Ci riuniremo presso la statua di Carlo XII nel parco centrale di Kungsträddgården (il giardino del re) il 10 Dicembre, alle ore 12.00. Dopo la dimostrazione, si effettuerà’ un’ azione di disobbedienza civile, alla quale ognuno sarà libero di partecipare e prendere l’iniziativa.
Spargi la voce tra i tuoi amici, venite insieme. Se vuoi vai il più vicino possibile ai cordoni, come ti senti di fare; se vuoi tenerti a distanza, e’ anche facile fare dei suoni attraverso l’acqua. Porta fischietti, coperchi, campane, vuvuzelas – tutto ciò che possa annegare la voce dei nazisti. Lasciamoli isolati tra il parlamento e il palazzo reale, nella piazza più noiosa di Stoccolma.
Ora suona di nuovo! Vogliamo vedere gli elfi contro la feccia nazista.* Vogliamo vedere i cori degli anarchici cantare canti natalizi, l’orchestra delle vuvuzelas della Gioventu’ Sindacalista tirar fuori i polmoni, le bande di klezmer (musica tradizionale ebrea) e le bande di samba annegare i tamburi della marcia nazista, i dimostranti contro “Attacco Brutale” ( band neonazista), sferzanti colpi di poesia, le brigate di Tomas Tranströmers e i manifesti della feccia letti ad alta voce. Tutto quello che può’ rompere il silenzio! I fuochi d’ artificio del Nobel, Black Boom Block, il cabaret decadente di Weimar e i cigolanti musicisti folk.
Il silenzio non e’ mai la soluzione. Che migliaia di campane anneghino l’odiosa manifestazione nazista
/ La Cospirazione Soundish “
Video dello scorso anno, quando i manifestanti impedirono ai Democratici Svedesi di farsi propaganda
* Nu är det ljud igen! Vi vill se nissar mot nassa: In Svezia c’e’ una famosa canzone natalizia chiamata “Nu är det jul igen! che significa “Ora e’ di nuovo Natale”. Qui e’ stata cambiata in “Nu är det ljud igen” che significa “Ora e’ di nuovo rumore”. “Nissar” e’ il piccolo aiutante di Santa Claus mentre “nassar” e’ il nome che in gergo di usa per Nazista.
Appello globale per il giorno di capodanno: manifestazioni rumorose fuori le prigioni, le galere e i centri di detenzione di tutto il mondo
Manifestazione globale di fine anno: 20112012
Fuori e dentro tutte le prigioni, le galere e i centri di detenzione.
Questo evento è ispirato all’appello fatto girare nell’anno 2011 dai compagni del Nord America per una giornata di azione contro le prigioni, che rimane prevalentemente invariato:
Manifestazioni rumorose fuori dalle carceri sono, in alcuni paesi, una continua tradizione. Un modo per esprimere solidarietà durante l’anno nuovo a tutti coloro che sono tenuti prigionieri dallo Stato. Una dimostrazione rumorosa rompe l’isolamento e l’alienazione nelle celle create dai nostri nemici, ma non ci si deve fermare a questo.
La prigione ha una lunga storia all’interno del capitale, essendo una delle forme più arcaiche di prolungata tortura e punizione. E’ stata usata per uccidere alcuni lentamente e per torturare quelli indesiderati – delinquenti per l’ordine regnante- che non hanno bisogno di adattarsi al predeterminato modello di società.
La prigione è usata non solo come un’istituzione, ma come un intero apparato, costruito esternalmente fuori dalle mura della prigione stessa.
Che i nostri nemici, nel modo di definire la nostra vita quotidiana si riferiscono alla prigione, si manifesta in molti luoghi a partire dalle banche che finanziano lo sviluppo delle prigioni (come Wells Fargo, Banco d’ America, BNP Paribas, Banca del West, e Barclays), alle aziende che hanno il contratto per lo sviluppo delle carceri (come Bergelectric Corporation, SASCO Electric, Engineered Control Systems, MacDonald Miller Facility SLTNS and Kane MFG Corp.), agli investitori dei complessi carcerari (come Barclays Intl. eMerrlin Lynch) fino alla polizia e alle guardie che si nascondono dietro i loro elmetti e dietro il potere dello stato.
Solidarietà non è solo un’espressione della nostra poesia rivoluzionaria che è definita dallo sviluppo dell’analisi anarchica, piuttosto è un’espressione di azioni messe in pratica nella guerra sociale di tutti I giorni. Ecco perchè proponiamo a tutti coloro che hanno una certa e reciproca comprensione del mondo carcerario e delle condizioni che questo crea di ricordare questo giorno, e segnarlo sul proprio calendario. Per localizzare i punti d’attacco. Per non limitarsi ad una semplice dimostrazione rumorosa, ma per sviluppare autonomamente azioni distinte. Azioni che possano rompere le posizioni banali che bloccano il nostro modo di internalizzare la cosa.
A tutti i compagni conosciuti e a tutti coloro che dobbiamo ancora conoscere . Giusto perchè non ci siamo ancora incontrati questo non significa che non possiamo agire in affinità reciproca. La nostra lotta continua non solo fuori, ma anche dentro. La prigione non è una fine, ma una continuazione. Attraverso momenti di rivolta individuale e collettiva, con i metodi che ciascuno ritiene possibili.
Il fuoco della nostra rabbia deve diffondersi.
Contro le prigioni e il mondo che le mantiene. Per la guerra sociale. In memoria di tutti coloro che sono correntemente in prigione fonte: anarchistsnews.org
Mercoledì 30 novembre è stato realizzato un altro esproprio di un supermercato a Nea Smyrni quartiere nella zona sud di Atene. Questo hanno scritto i compagni che hanno preso parte all’azione diretta:
Uniti da condivisi interessi di consapevolezza di classe, i produttori mondiali del benessere devono rispondere ogni giorno a quelli che dominano le nostre vite.
Con scioperi selvaggi, occupazioni, scontri con i porci in divisa, ed espropri collettivi di supermercati e corporation multinazionali, recuperando i mezzi di produzioni e realizzando sabotaggi generalizzati, chiariremo piuttosto decisamente che il benessere degli sfruttatori è il sangue degli sfruttati.
Continuano a dirci: ” Noi del mondo occidentale “, viviamo in un’epoca di prosperità senza precedenti. Abbiamo accesso illimitato ai beni che solo pochi decenni fa sarebbe stato considerato come il privilegio delle elite’ : cellulari, automobili, comunicazione con connessione ad alta velocità nella eurozona, i PC privati: e un’infinita gamma di magnifici gadgets. La nostra attenzione viene assorbita finche’ il loro storico compito di creare un mondo di rifiuti tossici, non sarà’ compiuto. In questo modo non ci rendiamo conto che le case che diamo per scontate, come l’aria fresca o gli alimenti non tossici, sono i privilegi dell’ elite’. Questo e’, più o meno, quello che viene chiamato progresso.
E’ giunto il momento di iniziare a riprendere il controllo delle nostra vita; nei diversi aspetti della nostra vita quotidiana, invece che lasciarla nelle mani degli esperti o di varie corporazioni, delle industrie farmaceutiche e degli scienziati ( in ogni caso questi sono attualmente coinvolti in un dialogo diretto con l’inferno, che ha come tema centrale la quantità’ di materiale radioattivo che si può assumere senza mostrare effetti collaterali). Prendiamo il controllo della nutrizione nelle nostre mani, invece di lasciare che la qualità e la fondamentale natura della nostra alimentazione dipenda dai profitti dell’ industria.
Siamo annoiati dalle consumate promesse di salute ed ecologia sotto forma di prodotti biologici più costosi; aspettando lo scoppio del prossimo scandalo alimentare; meravigliandoci che il cromo esavalente (Cr(VI)) e’ presente nelle carote al supermercato; pensando al regime di schiavitù degli immigrati che raccolgono fragole a Manolada; l’avvelenamento da pesticidi di intere aree al fine di consumare pomodori in inverno (come decorazione, perché il gusto non esiste), di consumare passivamente e continuamente dosi di veleno. In questa estrema fase di alienazione quando ragioniamo sul nostro cibo, riscopriamo l’ovvio: la necessita’ di collaborazione, la condivisione e l’aiuto reciproco.
Collaboriamo direttamente con i produttori (garantendo cibo di alta qualità , risparmiando sul costo degli intermediari, ed aiutando anche i piccoli produttori). Condividiamo le nostre conoscenze sulla coltivazione e la produzione del cibo. Raccogliamo le erbe e i semi.
Diamo i limoni del nostro giardino che eccedono e prendiamo le albicocche in eccedenza da un’altro giardino. Portiamo le patate dal nostro villaggio e raccogliamo le mandorle dai campi abbandonati fuori dagli altri villaggi. In breve, creare una rete di distribuzione di cibo e collettivizzazione.
Ogni Martedi’ dalle 18.00 fino alle 23.00 , presso l’ Autonomo Steki , Z. Pigis & Isavron, condividiamo le nostre conoscenze, prodotti ed idee. Riprendiamo il controllo sul nostro cibo e sviluppiamo il contatto diretto con i produttori. Aspettiamo ognuno di voi che voglia arricchire il nostro collettivo.
Un frammento “primo” è stato posto nella decostruzione del processo penale, e dell’apparato complessivo del mostro-morale e secolare della giustizia e del “logico” uso del giudizio, in cui ci introduciamo nella “dissoluzione” di ogni legge borghese, che riflette e proietta la sua “ombra” di annullamento dell’individuo e consegna una risoluzione di specificazione dello spinoso e arduo sentiero dell’antigiuridismo. La strada è in salita.
Un secondo frammento andrà a toccate i cavilli burocratici usati in quelli che sono i diritti che si ottengono con le clausole procedurali firmate, per la “certezza” della pena, ma questo in un secondo momento.
Ora era tempo di uscire allo scoperto senza più la paura insita, nell’intromissione di “voci” che vogliono salvare, ma che hanno un effetto nell’inganno della redenzione o specificatamente nella “resipiscenza”.
L’essenza tramuta il “vivere” la repressione sotto una luce chiaroscura che rende la vista (con il “pensiero” che guarda), miope e dai contorni dal doppio effetto.
Dissimulare l’atto di una negazione sottintende a un cedere e franare ai ripetuti tentativi, dati dal mondo dei “normali, nel ritornare nelle insidiose mani della logica-compromesso. Continue reading [Italia] “Frammento”→
Venerdi 18 Novembre, giusto il giorno dopo la manifestazione commemorativa del 17 Novembre, il partito fascista LAOS, che fà parte del nuovo governo di “salvezza nazionale” o “unità nazionale”, ha organizzato un dibattito per le ore 20:00 presso il municipio di Holargos. Membri dell’assemblea popolare di Holargos, e persone solidali dei vicini quartieri, si sono riuniti fuori il municipio per protestare contro i membri fascisti del nuovo governo e chiedere l’annullamento di questo incontro. Alle 18: circa, le forze di polizia che avevano già bloccato la zona, sono venute a contatto con quasi 200 persone e quasi subito si sono registarti piccoli scontri. Per più di due ore le persone hanno scandito slogan anti fascisti ed hanno cercato di impedire ai militanti fascisti di entrare nel palazzo. Verso le 21.30, spontaneamente, una marcia è partita verso la stazione del metrò di Holargos dove ha avuto termine l’azione anti fascista.
Il testo che segue è stato distribuito durante il presidio antifascista:
Niente è più lo stesso. Le illusioni cadono a pezzi ad una velocità senza precedenti. Sotto la spinta popolare (sciopero generale del 19-20 Ottobre, scontri con la polizia fuori il parlamento, striscioni politici durante le partite di calcio, le parate nazionali trasformate in proteste di rabbia), e sotto l’incontrollabile processo della crisi globale del sistema capitalista, ci è stata imposta una giunta. Ci riferiamo all’aggressiva riorganizzazione del potere borghese che mira ad imporre, con qualsiasi mezzo ed a qualsiasi costo, gli interessi del capitale nazionale ed internazionale.
Ci è stato imposto un governo di unità nazionale, con un primo ministro che è l’ex vice direttore della Banca Centrale Europea, ex governatore della Banca Nazionale di Grecia e, fino a poco tempo fà, membro del ramo europeo di Goldman and Sachs e consigliere economico ad honorem di George Papandreou. Pasok (Partito Socialista), Nea Dimokratia (partito di destra), LAOS (partito di estrema destra), Bakogianni (partito politico centrista-liberale), Federazione Greca delle Imprese (SEV), e tutti i media sono d’accordo che è venuto per il nostro bene… Continue reading Atene: Presidio antifascista in Holargos→
Sabato, 26 Novembre, un gruppo di compagni ha espropriato un supermercato della catena Sklavenitis a Charilaou Trikoupi, ad Exarchia. Dei volantini sono stati lanciati durante l’azione, leggiamo: “La loro ricchezza è il nostro sangue ” e “Espropri del Capitale ovunque”.
Gli anarchici hanno espropriato alimenti di prima necessità e li hanno poi distribuiti tra i passanti e le altre persone riunite al mercato all’aperto di via Kallidromiou. La maggior parte della gente ha reagito positivamente a questa azione ed ha preso i prodotti dai cesti.
L’unica reazione negativa è arrivata da parte di un dipedente del supermercato che, mentre i compagni se ne stavano andando, urlava “Questa è una vergogna!”. I compagni annunciano nel loro comunicato che lui e i suoi colleghi dovrebbero sapere che solo i capitalisti e i padroni dovrebbero vergognarsi, perchè loro diventano sempre più ricchi vivendo il loro “sogno” contro le persone che vivono quotidianamente l’incubo dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
Ci siamo sempre chiesti perché nello stato spagnolo la strategia di una federazione internazionale unificata non sia stata proposta. Piuttosto che aspettare e continuare a far domande, abbiamo fatto un piccolo passo.
Dopo circa un anno di piccole azioni anonime di sabotaggio, fallimenti, e piccole vittorie, abbiamo deciso di approcciarci all’Anarchia da un’altra prospettiva, infatti abbiamo deciso di far parte della Federazione Anarchica Informale e del Fronte Rivoluzionario Internazionale. Vogliamo sperimentare quel sentimento che viene con il partecipare a questo processo, studiare nuove forme di comprensione dell’Acracia e partecipare in tutti i campi di lotta. L’anarchismo è un movimento di liberazione, un’arma di lotta, una forma di vita e/o azione, o almeno molti la intendono cosi. Vogliamo avere l’opportunità di avere un ruolo cruciale nella guerra sociale e nell’iniziare nuove pratiche quotidiane, e saremo risoluti. Come anche, intendiamo “aprire la scatola” o far emergere dall’autocritica nuove forme di azione diretta e dar vita ad un’organizzazione informale, orizzontale e combattente. Crediamo nell’antiautoritarismo, nell’acracia e in una forte prassi anarchica, come anche nella riproduzione costante dei sabotaggi, boicotaggi e attacchi che mettono in pericolo e possono svalutare i progetti del capitale ed esso stesso. Anche in questa forma di lotta scegliamo e accettiamo l’attacco diretto contro il nazi-fascismo; nella lotta contro l’autorità e il sistema, il potente attacco contro il nazi-fascismo è un altro fronte, e la lotta diretta e dal basso per distruggere chi si crede razialmente o politicamente superiore rispetto al resto rimane fondamentale. Cerchiamo la creazione di una situazione continua di tensione e di conflittualità contro il potere.
Altri due espropri di supermercati sono stati realizzati in due diversi quartieri di Atene. Intorno alle ore 18 un gruppo di persone ha espropriato beni di prima necessità da un supermercato in via Soultani, nel quartiere di Exarchia. Un altro gruppo di compagni ha espropriato stamattina un supermercato nel quartiere di Galatsi. I beni espropriati sono stati distribuiti tra le persone che stavano al mercato popolare all’aperto, vicino al supermercato. Come viene detto nel comunicato che è stato distribuito durante quest’azione diretta a Galatsi:
“La bancarotta non è un’immagine alla televisione.
Le coscienze nascono attraverso gli attacchi ai padroni
Espropriazione ora!”
Quando le sbarre della prigione bloccano le nostre mani che lanciano il fuoco dell’anarchia contro il mondo del Potere, allora le nostre parole si convertono in lime affilate per la nostra evasione.
Le armiamo con pensieri, desideri, piani segreti, nuove cospirazioni e vi inviamo il più caldo abbraccio nel nostro immaginario incontro con i compagni e le compagne d’azione di tutto il mondo.
Adesso vogliamo che la nostra voce giunga ai nostri fratelli e sorelle nel lontano Cile, a Luciano (Tortuga) processato il 22 novembre, ed a Monica, Felipe, Francisco, Omar, Carlos che saranno processati il 28 novembre per esser anarchici e nemici del Potere.
Ovviamente, non dimentichiamo Marcelo, Freddy e Juan, il cui processo è iniziato l’11 di questo mese.*
Compagni/e, anche se siete così lontani, ci sentiamo vicini a voi.
Si tratta della stessa rabbia che proviamo quando attacchiamo lo Stato, lo stesso disprezzo che mostriamo per il silenzio della moltitudine impegnata, la stessa passione che abbiamo quando stiamo lottando per l’anarchia, lo stesso odio per le carceri che vogliono mantenerci in cattività.
I prigionieri anarchici Eat e Billy sono compagni prigionieri, appartenenti alla “Lunga Vita al Luciano Tortuga” Cellula /Federazione Anarchica Informale, Sezione Indonesiana, e sono attualmente in carcerazione preventiva, avendo rivendicato l’incendio del bancomat della BRI Bank a Yogyakarta del 7 ottobre 2011, quando venne causata un’esplosione. L’azione venne dedicata in solidarietà a Luciano Tortuga, combattente anarchico ferito in Cile, ai prigionieri rivoluzionari e ai combattenti in Indonesia e in tutto il mondo, in complicità con lo scontro internazionale con il capitalismo e la gerarchia.
Nonostante le condizioni di isolamento e gli interrogatori duri e infiniti, i compagni non hanno mai cooperato o collaborato con l’apparato repressivo, e l’applicazione della legge antiterrorista non li ha spaventati. L’ondata repressiva è stata lanciata dallo stato indonesiano e dai media principali non solo contro di loro, ma anche contro spazi e individualità autonome, e si è estesa nelle continue pratiche omicide utilizzate nelle isole, ma ha fallito nell’oscurare l’evidenza: che lo stato indonesiano e le corporation attive lì sono sfruttatrici e terroriste.
Questa lettera aperta si inserisce in un continuato appello per la solidarietà internazionale contro la devastazione ambientale, la lotta indigena e anticapitalista/antistato in Indonesia, e i compagni prigionieri vogliono anche focalizzare l’attenzione su posti come Wera (Bima) dove la gente sta resistendo contro la miniera di ferro, e anche sulla situazione della rinnovata guerra sociale a Papua Ovest, visto che ribelli e studenti stanno aumentando lo scontro con la polizia, militari e la mafia Freeport McMoran Copper & Gold Inc..
Presto ci sarà un conto bancario per sostegno finanziario, e un appello per una specifica data-periodo di solidarietà internazionale, cosicché i compagni siano consapevoli della cosa. Comunque, la solidarietà non deve mai aspettare fino alla data di qualsiasi processo o data imposta da altri, Eat e Billy si aspettano che i compagni agiscano come hanno sempre fatto, con i loro cuori generosi e calorosi uniti nella lotta globale contro Stato e Capitale.
_
Cari compagni, con rispetto, amore e rabbia
Sono passati 35 giorni dalla nostra cattura e ci spiace scrivere una lettera così tardi visto che la nostra unica possibilità di comunicare risiede nei nostri amici e cari che ancora hanno il coraggio di incontrarci qui. Lettere dirette sono impossibili.
Siamo stati in attesa di sentire qualche notizia da voi tutti e come una grande brezza calda in questo clima di repressione, noi ancora una volta abbiamo energia e forza di sentire il suono della solidarietà rivoluzionaria e il caldo sentimento della vicinanza tra compagni, combattenti e prigionieri della libertà in tutto il mondo – soprattutto quando abbiamo avuto la possibilità di leggere un giornale che parlava della recente insurrezione a Roma, Italia, ciò ci ha dato una calda sensazione che i compagni ancora lottano per un vero cambiamento insurrezionale, e lo spirito dell’insurrezionalismo è ancora nell’aria come una luce di speranza – in questa tetra atmosfera di gabbie di repressione.
Noi abbraccimo tutti i membri della FAI nel mondo (quelli liberi e quelli prigionieri) così come i membri della CCF in Grecia, i nostri veri sentimenti calorosi e rivoluzionari a tutti voi…
Una nota triste, siamo davvero contrariati dal fatto che alcuni nostri compagni locali si siano fatti convincere a ritirarsi a causa della paura e del sensazionalismo dei media, ma passiamo oltre, visto che stiamo ancora convinti che essi abbiano le idee nei loro cuori di resistenza… che illuminino l’oscurità ancora una volta nella fiammeggiante luce della passione per la ribellione.
Calorosi abbracci e saluti a tutti i combattenti in Cile, Grecia, Portogallo, Italia, Spagna, Germania, e a tutti gli anarchici rivoluzionari che non si sono mai tirati indietro davanti alla repressione.
Saluti Rivoluzionari e Abbracci a voi tutti.
Membri della “Lunga Vita al Luciano Tortuga” Cellula /FAI Indonesiana EAT e BILLY
_
LA PASSIONE PER LA LIBERTÀ
È PIÙ FORTE DELLA PRIGIONE
Primo giorno del processo contro Lotta Rivoluzionaria (5 ottobre 2011)
È un dato storico (è anche riportato dai mass media) che l’attacco dello Stato contro Lotta Rivoluzionaria e i nostri arresti sono connessi all’imposizione fatta ai danni della società greca da parte della giunta della troika e del governo del PASOK, e sono associati al primo accordo di memorandum per il vassallaggio del paese all’elitpolitica, economica e transnazionale, firmato arbitrariamente dai social-fascisti del governo nello stile di un colpo di stato.
Da allora, il paese è entrato in un buio periodo di ferocia senza precedenti, da parte del Capitale e del potere politico che cerca di espropriare inesorabilmente il benessere sociale e sfruttare ferocemente il lavoro umano dei non-privilegiati. Nel mezzo della più grande crisi sistemica che oggi è scoppiata tra il capitalismo e l’economia di mercato, ha eroso le strutture politiche e sociali di rappresentanza democratica, e ha svalutato irreparabilmente le sue fondamenta sociali, la sopravvivenza del sistema politico ed economico presuppone l’eutanasia di una larga parte di popolazione.
Nelle prime ore del 14 ottobre 2011 abbiamo attaccato la Pireus Bank nella via Agiou Dimitriou, a Salonicco. Crediamo che le banche siano responsabili di gran parte della crisi e che i loro capi speculino a spese dei cittadini. Essi sono gli strozzini che legittimano quel che accade oggi.
Nelle prime ore del 29 ottobre 2011 abbiamo attaccato la chiesa di Panagia Acheiropiitos nel centro di Salonicco.
Le chiese sono aziende molto redditizie che, nei momenti peggiori, colpiscono le persone per fare soldi. Sacerdoti con jeep, mercedes e palazzi. La fortunata proprietà della Chiesa ortodossa greca è calcolata in oltre 800 proprietà e aumenta continuamente. Mentre allo stesso tempo colpisce in larga misura la vita politica di una terra.
LA LOTTA CONTRO LE IMPRESE SPECULATIVE CONTINUA… PIÙ FORTE E PIÙ ESTREMA
SOLIDARIETÀ
al compagno anarchico Panagiotis Masouras
all’organizzazione rivoluzionaria Cospirazione delle Cellule di Fuoco
ed a tutti i prigionieri politici
Estremisti Insubordinati
Post scriptum 1: Le ostilità continuano…
Post scriptum 2: Il nostro rispetto per coloro che in prigione mantegono un atteggiamento dignitoso e forte, così continua la lotta.
Oggi, 3 Novembre, dei compagni hanno espropriato un supermercato nel quartiere ateniese di Zografou e hanno distribuito la merce in un vicino mercato popolare all’aperto [laiki agora].
Traduzione del testo distribuito durante l’azione
Non illudiamoci. Dietro la facile e assimilabile retorica riguardo ai truffatori e ai ragazzi d’oro, i cattivi tedeschi e – generalmente e astrattamente – i mercati spietati, nascondono il nostro sfruttamento senza tempo ed espropriano il benessere prodotto dalla combriccola dei padroni. Ed è cristallino che fino a quando domineranno le nostre vite, continueranno a sminuirci e ci stermineranno al fine di mantenere i loro profitti. E i conseguenti colpi che stiamo subendo, non importa quanto li presentino disparati, tutti servono i loro interessi. Allo stesso tempo, diffondono paura per preservare la loro autorità : aumentando la polizia, inseguendo i migranti, revocando l’asilo, fomentando patriottismo e razzismo.
Basta immobilità. Riprendiamo le nostre vite nelle nostre mani.
La prospettiva della classe dei repressi non è né la lotta per sopravvivere, né lo stritolamento in una posizione di arresa e impoverimento. Questa prospettiva va realizzata qui e ora, nei grandi e piccoli momenti di rifiuto e delle nostre lotte. Negli scontri quotidiani con i padroni e negli scioperi generali; nei cortei, assemblee popolari e strutture di mutuo aiuto; nelle occupazioni di edifici pubblici, scuole e università; nella rabbia contro i poliziotti e la solidarietà contro la repressione; in azioni aggressive contro gli obiettivi capitalisti e di stato; nei movimenti che si rifiutano di pagare, dalle bollette elettriche ai pedaggi; negli espropri collettivi di beni dai supermercati, e la loro pubblica ridistribuzione.
Afferriamo la nostra forza collettiva.
Realizziamo il piano per l’emancipazione sociale e individuale.
Guerra alla guerra dei padroni.
Tutti agli scioperi generali!
Nella mattinata di giovedì 20 ottobre, un gruppo di circa 50 anarchici hanno espropriato un supermercato a patrasso. Il gruppo ha prelevato una grande quantità di alimenti e l’ ha distribuito immediatamente alla gente in un mercato di strada vicino al supermercato.
Di seguito il comunicato edl gruppo distribuito durante l’ azione:
Noi non siamo dei Robin Hoods o persone che hanno risolto i loro problemi e stanno facendo la rivoluzione, come ci descrivono i mass-media. Non abbiamo portato avanti questa azione perchè siamo i salvatori. Non vogliamo essere i salvatori di nessuno. Siamo semplicemente persone che capiscono che si prende visione della vita solo attraverso la lotta. Siamo persone che vivono vicino a te, e oggi abbiamo scelto di dimostrare un modo di uscita dalla miseria e ritrovare il nostro tempo e la nostra vita. Consideriamo questi gesti come azioni che si posizionano nel qui ed ora, con cuori e menti orientate verso un mondo di eguaglianza, solidarietà e di aiuto reciproco, un mondo di libertà individuale e collettiva.
Nel corso di quest’anno ci sono stati diversi attacchi incendiari mirati finora su auto di lusso a Sant Roc, quartiere povero di Badalona (Barcellona), alcuni nascosti dalla stampa, altri no.
Nello specifico, la mattina del 7-8 Febbraio abbiamo bruciato due veicoli, il 19 Luglio alle 3.21 altri due, e il 7 Settembre un’altro. Noi rivendichiamo tutti gli atti e ce ne assumiamo la responsabilità. Il motivo e il contesto è chiaro: chiediamo la liberazione immediata e incondizionata dei membri incarcerati di Cospirazione delle Cellule di Fuoco.
Nelle prime ore di Venerdì 7/10 abbiamo distrutto 6 sportelli bancomat a:
– piazza Kannigos, banca Pireus
– quartiere di Vironas, ProBank
– quartiere di Galatsi, banca Alpha
– quartiere di Kipseli, banca Alpha
– quartiere di Gizi, banca Agrotiki
– via Aiolou, banca Nazionale
Dedichiamo la nostra azione al compagno anarchico Simos Seisidis che è incarcerato nell’ospedale della prigione di Koridallos e è sotto processo dal 16/9. Simos era ricercato dal 2006 –ed aveva una taglia dal 2009 insieme ai compagni Marios Seisidis e Grigoris Tsironis comminatagli da Mihalis Chrisohoidis, della somma di 600.000 euro– per la rapina alla banca Nazionale di via Solonos, per la quale è stato assolto.
Simos, dopo non essersi fermato ad un controllo casuale avvenuto il 3 Maggio 2010 nella zona di Keramikos, è stato inseguito e colpito alla schiena dal poliziotto Panagiotis Bokos. Successivamente Bokos in collaborazione con il resto dei maiali che hanno partecipato all’arresto, ha picchiato il nostro compagno quando era già terra e ferito in modo serio.
Successivamente Simos è stato ricoverato presso l’ospedale macello di KAT sorvegliato da poliziotti sadici ben armati, che lo hanno provocato e hanno molestato la sua famiglia ogni volta che lo hanno visitato, comportandosi come carcerieri arroganti. Anche al momento dell’ amputazione della gamba i poliziotti non hanno esitato ad essere presenti in sala operatoria.
In una città dove i mercenari in uniforme che pattugliano e proteggono la plutocrazia e i suoi simboli, sono in continuo aumento, e che cercano di reprimere ogni reazione contro l’esistente, alcuni resisteranno sempre contro il totalitarismo moderno che vogliono imporre alla nostra vita.
LIBERTÀ per l’anarchico Simos Seisidis
SOLIDARIETÀ all’anarchico Aris Seirinidis, che viene processato per l’atteggiamento da compagno che teneva verso il suo amico peseguitato Simos
SOLIDARIETÀ ai 2 compagni ricercati Marios Seisidis, Grigoris Tsironis
Noi, organi della Resistenza Territoriale Lafkenche del Coordinatore Arauco Malleco, dichiariamo, prima delle notizie nazionali e internazionali, quanto segue:
Kiñe: All’alba del 6 Ottobre abbiamo attaccato e distrutto la località turistica dell’uomo d’affari Pedro Durán Faundez, marito della governatrice di Arauco Flor Waisse, che si trova sulle rive del lago di Butako.
Epu: Denunciamo le relazioni politiche ed economiche tra imprenditori e operatori politici del governo nel nostro Wallmapu.
Küla: Chiediamo l’immediata liberazione dei nostri prigionieri politici mapuche e la fine immediata degli investimenti capitalistici nazionali e transnazionali nel nostro territorio (foreste, miniere, energia, ecc.).
Riaffermiamo il nostro impegno per il nostro popolo mapuche, in linea con la resistenza contro i nostri nemici.
Facciamo appello alle comunità di continuare a difendere i territori e continuare a resistere.
Con i nostri eroi Leftraru, Pelantaru, Lemún, Catrileo, Collío e altri, avanziamo verso la liberazione nazionale dei mapuche.
Organi di Resistenza Territoriale – Coordinatore Arauco Mapuche (ORT-CAM)
Nella notte del 15 giugno la casualità pone davanti a noi una pattuglia Polfer (Polizia Ferroviaria) nel quartiere Lambrate di Milano. Nella perquisizione avvenuta nel nostro fermo ci trovarono in possesso di due “inneschi artigianali per ordigno”. Sempre il 15 giugno io e il compagno Mattia entriamo a San Vittore. Il successivo 8 luglio il tribunale del riesame ci scarcera. In questo periodo di discussione e approfondimenti politici su come affrontare un processo partendo da principi anarchici-rivoluzionari, io nel determinare il corso degli eventi, tratto la questione posta in essere separandomi da delle scelte che io considero inapplicabili con il principio esposto.
Comprendere le ragioni del caso occorrerebbe più di una premessa.
Per un successivo dibattito sulla questione politica e non sulle proprie scelte personali sono aperto a qualsiasi confronto: CaracoKaos@Krutt.org
“Una rottura dalle infinite possibilità”
Nel processo del 10 Ottobre che mi vede coinputato per possesso e porto in pubblica via di materiale esplodente, vado a chiarire la mia posizione, questo per non dare fraintendimenti a chi legge: Da adesso in poi la mia scelta è quella di proseguire in maniera individuale. Il motivo fondante è dato dall’incongruenza nell’affermare una proposta rivoluzionaria e poi fare uso di cavilli burocratici che ristabiliscono –in una “giustapposizione” degli eventi vissuti– un “confronto” tra l’accusato e l’accusatore.
“La menzogna è la verità che ricorda a se stessa com’è venuta la mondo, maschera della maschera, dall’altra parte della maschera, ancora maschera.”
(Frammenti di un sordo muto in apnea, P. Porcu)
Indossare una maschera (quella di una difesa innocentista), per poi proporre un attacco politicoesistenziale alla fine è per me stabilire una “menzogna”.
Usare una difesa legale per far determinare il giusto/sbagliato, cercando di minimizzare, la parte viva di me stesso e delle mie scelte –che vanno solo allo scontro– è incompatibile con quello che io nel mio percorso di “irruente radicalità”, ho scelto.
L’incompatibilità sta nel rifiutare un ruolo (quello dell’imputato) e poi ristabilirlo facendosi “difendere” e usufruire di quello che le leggi stabiliscono in termini di “certezza “della pena:
“Non cedere a ricatti quando si è prigionieri è e deve essere l’elemento fondamentale per proseguire, pur nei limiti fisici mentali della propria prigionia, un percorso rivoluzionario.”
(Negare ogni resipiscienza)
In questo c’è un annullamento della propria volontà e del proprio “agire”.
Nel mio percorso di rottura con il “mondo circostante”-eretto da un fitto legame di regole di subordinazione al ruolo di umano automizzato- non permetto a nessuno, che non sia la mia volontà, di decidere per me e per questo rifiuto a priori di: presenziare al processo e sottostare a qualunque interrogatorio.
Rifiuto ogni accomodamento nel far venire un perito di parte (e su questo che sta l’incompatibilità nel farsi difendere).
Inoltre nel rifiutare a priori nel non farsi assoggettare a un diritto o dovere dato da una corte giudicante, la mia scelta è quella della revoca degli avvocati.
In questo una “rottura” data dall’attacco, sperimenta infinite possibilità di rivolta nelle scelte che si attuano e che da anarchico rivoluzionario sono l’espressione di me stesso:
“Agire significa essere dotato di una soggettività intrinseca di potenzialità offensiva.”
Durante la notte del 3 ottobre abbiamo fatto un regalo all’economia tedesca. In un terreno della Deutsche Telekom di Berlino-Lichtenberg, abbiamo attaccato diversi veicoli con bombe incendiarie. Abbiamo scelto la data in riferimento al processo contro l’organizzazione Lotta Rivoluzionaria, che avrà inizio il 5 ottobre ad Atene.
Segnaliamo la nostra solidarietà con le azioni di Lotta Rivoluzionaria e chiedere la liberazione di Κostas Gournas, Panagiota “Pola” Roupa, Nikos Maziotis e tutti gli altri compagni, che sono in carcere.
L’opzione della lotta armata all’interno delle figure della sinistra autonoma e radicale per la resistenza deve essere sempre mantenuta, ma non deve portare ad essere isolati da altre forme di azioni e movimenti.
Qui non esiste alcun movimento che sostiene la possibilità di una lotta armata, o che sia disposto e in grado di eseguire il backup di una lotta armata. Questo è il motivo per cui non ci sono gruppi armati in Germania al momento.
Tuttavia, i livelli di resistenza in Europa, devono fare riferimento gli uni agli altri per combattere l’Impero europeo in modo più efficace.
Al fine di ottenere maggiori finanziamenti, lo stato greco ha accettato le condizioni della troika per privatizzare le imprese statali. Nella speranza di un boom economico Deutsche Telekom ha acquistato parti enormi della società di telecomunicazioni greca OTE. Visto che i profitti non sono aumentati fino alla somma che la Deutsche Telekom prevedeva, la società sta’ ora pensando di lanciare una forte riduzione dei salari dei dipendenti, nonché tagli massicci.I costi delle pensioni per i dipendenti, che si sono ritirati in precedenza, sono considerati come un fardello nel suo equilibrio dei conti da parte di Deutsche Telekom. Ponendo lo stato greco sotto questa pressione, Deutsche Telekom ipotizza la completa acquisizione di OTE dallo stato greco, al fine di raggiungerne l’egemonia. L’esempio di questa multinazionale rappresenta molto bene la logica disumana dello sfruttamento capitalistico.
Inoltre, attraverso un partenariato di sicurezza con la polizia e l’esercito, Deutsche Telekom si occupa della sorveglianza completa in Germania e su tutti i suoi confini.
Il nostro attacco sostiene anche gli scioperi dei dipendenti e lavoratori in Grecia, così come si fondono con la lotta del movimento anarchico attraverso i vari confini.
Ci auguriamo che questa azione incoraggerà anche altri a partecipare attivamente in una prospettiva militante.
Commemoriamo Lambros Foundas, che è stato ucciso dalla polizia nella sua lotta per la libertà.
PER L’ANARCHIA!
“Propagandisti dell’Atto” (Propagandisten der Tat)
Vi mando il mio sostegno e speranza di aver forza per il processo. Uno spettacolo creato dai giudici corrotti,dai poliziotti e dai politici. Nel nord, si alzerà un pugno chiuso attraverso le finestre sbarrate delle carceri inglesi, alto verso il cielo. Mai perdere di vista il nostro obiettivo. Condivisione dei sogni di libertà e di vittoria. Con determinazione e coraggio, uniti ce la faremo. Nessuno è libero finché tutti non sono liberi. Fuoco alle carceri e agli Stati che le creano.
Il giorno 1° ottobre, alle ore 12 i compagni hanno partecipato ad un raduno di solidarietà a piazza Syntagma, dove sono stati distribuiti volantini per più di un’ora a proposito delll’imminente processo del caso di Lotta Rivoluzionaria.
Quasi 3.000 persone hanno marciato per le strade centrali di Atene, in solidarietà con i membri detenuti del RO lotta rivoluzionaria Pola Roupa, Kostas Gournas e Nikos Maziotis, così come i perseguitati per lo stesso caso Christoforos Kortesis, Sarantos Nikitopoulos, Vaggelis Stathopoulos, Marie Beracha e Kostas Katsenas (non piu’ fuggitivo). Slogan militanti sono stati cantati, come ‘Gli Stati sono i soli terroristi! Solidarietà con i guerriglieri!’ e ‘Lambros [Foundas] vive dentro il cuore di ogni combattente’.
Il processo del caso di Lotta Rivoluzionaria inizierà Mercoledì, 5 Ottobre, alle ore 9 presso il tribunale speciale di Koridallos . Ora è necessario più che mai dimostrare la solidarietà internazionale verso i nostri compagni.