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Ucraina: Cellula ALF/FAI rivendica liberazione di due delfini

2 delfini sono stati liberati dall’acquario di Yevpatoria come risultato di una speciale operazione con equipaggiamento per immersioni. Durante la notte di luna piena del 20/7/2013 abbiamo percorso 2 km sott’acqua e oltrepassato il perimetro di sicurezza: abbiamo tagliato le reti e siamo entrati nella vasca dei delfini.

Nell’ora successiva abbiamo tranciato gran parte della barriera del perimetro. I delfini hanno incoraggiato i nostri tentativi con fischi e versi. Il loro supporto ci ha riempito di gioia ed eccitazione.

Questo è stato un incontro indimenticabile e un’esperienza incoraggiante per noi. Fatto tutto, abbiamo lasciato la zona. In ogni modo, la prigione era equipaggiata di telecamere notturne, ma il loro obiettivo era fissato sui posti a sedere e sulle passerelle. Nessuno si aspettava un’entrata dal basso. Appena usciti in mare aperto, i delfini sono fuggiti nell’oscurità delle acque.

ALF/FAI – SEALS on tour

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Atene: Respinte e cacciate squadre di agenti Delta ad Exarhia

Sabato 20 Luglio 2013, gli scagnozzi della “Delta” sono entrati a “Exarhia”, una delle zone più calde di Atene, mentre centinaia di persone prendevano parte a due diversi eventi solidali per l’anarchico K. Sakkas, che ha fatto 38 giorni di sciopero della fame a causa della sua prigionia nell’autoproclamata “democrazia” della Grecia in quanto detenuto da 31 mesi senza un processo.

Come appare nel video, gli agenti della “Delta” in moto hanno iniziato ad intimidire e inseguire i passanti – senza motivo e quando la gente si è riunita per reagire alle loro tattiche terroriste, gli agenti hanno lanciato grante flashbang, lacrimogeni, razzi e anche bottiglie di vetro vuote.

Centiana di persone si sono riunite all’angolo per mandarli via e li hanno circondati, mentre i residenti buttavano acqua dai loro balconi per costringerli ad andarsene, visto il disastro che avevano provocato.

Affrontati da cosi tanta gente, i bastardi, insieme ad una squadra antisommossa chiamata a rinforzo, sono stati costretti a ritirarsi e lasciare la zona.

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Mapuche: Solidarietà con i Temuco 12!

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Solidarietà con i Temuco 12!
Solidarietà con gli anarchici del Temuco “Caso bombas”

A partire dal 1 Agosto e anche dall’11 Settembre, una dozzina di mapuche che da tempo sono combattenti per la totale indipendenza andranno a processo, accusati in base alla legge antiterrorista cilena.
Il 28 Giugno 2009, i membri della comunità mapuche hanno usato tronchi d’albero per bloccare cinque autostrade nella zona di Temuco. Alla deviazione per Temuco, un Tur-bus (simile al Greyhound) e tre camion che cercavano di superare le barricate sono stati bersagliati con pietre da travisati combattenti mapuche, che hanno anche scritto su un lato del bus “Riconquista delle terre mapuche”.

Temuco è parte della Wallmapu – i territori Mapuche – come riconosciuto in diversi accordi con la corona spagnola e poi con la repubblica cilena. Per circa 300 anni i mapuche si sono difesi con successo dalla colonizzazione in una serie di guerre. Negli anni successivi al 1880 Cile e Argentina hanno invaso la Wallmapu, espropriando i mapuche e requisendo le terre. I mapuche hanno resistito, mantenendo la propria lingua e cultura e ricostruendo le proprie comunità. Negli ultimi decenni hanno recuperato le loro terre e lottano per espellere gli stati occupati e porre fine al regime capitalista che tratta le loro terre e gli abitanti come proprietà.

I 12 accusati vengono da varie comunità del nord Wallmapu, e sono tutti impegnati da tempo nella lotta per l’indipendenza mapuche. Alcuni sono stati imprigionati a causa di processi antiterroristi nel 2010 che sono crollati davanti ad una grande solidarietà e uno sciopero della fame di più di 80 giorni fatto dai prigionieri.

Alcuni hanno anche altre accuse o stanno scontando pene per processi precedenti, ma grazie al vasto supporto e alla continua resistenza hanno evitato finora le grandi condanne che polizia e giudici vorrebbero ottenere. Lo stato cileno vuole chiuderli e gettare via la chiave. Esso spera di spezzare la lotta mapuche rimuovendo in modo definitivo alcuni dei membri più attivi e influenti delle comunità resistenti. Puntando sempre sulle stesse persone, l’accusa spera di poter far passare l’accusa, nonostante la mancanza di prove e l’uso di anonimi informatori pagati.

I mapuche hanno proclamato a gran voce che la loro lotta per la terra non è terrorismo. Il terrorismo è ciò che fa lo stato cileno, molestando, pestando e sparando ai giovani e agli anziani mapuche, invadendo le comunità mapuche, e arrestando chi si mette in gioco. I mapuche continueranno ad agire per espellere le compagnie minerarie, i proprietari terrieri e la polizia che ha usurpato le loro terre.

Stiamo con loro. Verso il processo e in tutto Agosto, possiamo mostrare ai mapuche che li supportiamo, o mostrare allo stato cileno che i suoi metodi pesanti tradiscono le sue pretese democratiche.

E non dimentichiamo il caso bombas Temuco. Dopo il “caso bombas” del 2010 a Santiago poi crollato per la mancanza di prove, con il proscioglimento di tutti gli anarchici accusati, lo stato cileno ha deciso di riprovarci.

Nel Marzo 2013 è stato invaso un centro sociale anarchico nella città di Temuco e piazzato materiale per costruire esplosivo. E tre anarchici sono sotto accusa in base alla legge antiterrorista.

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Cile: Confermata la custodia cautelare per Victor Montoya

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Il 18 Luglio 2013 c’è stata una nuova udienza in merito alla custodia cautelare di Victor che da Febbraio è accusato di aver guidato l’auto dove c’erano quelli che avevano attaccato un commissariato di polizia.

Il tribunale ha confermato la custodia, facendo restare il compagno Victor nel carcere di Puente Alto, con un’accusa basata su miseri testimoni anonimi e sulla nefasta legge antiterrorista.

Libertà per Victor Montoya!

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Cile: Lettera di Daniela, moglie di Hans Niemeyer

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A familiari e amici/che

Come saprete già la condanna è stata di 5 anni di pena effettiva più 300 giorni per i danni e vorrei parlarne brevemente in quanto moglie di Hans e madre di nostro figlio Pedro.

Innanzitutto un grande ringraziamento per il vostro appoggio durante questo processo, chi più chi meno, so che questa vicenda non ha lasciato indifferente nessuno, perché chi conosce me e Hans sa con certezza la sproporzione che c’è stata nel processo e nella condanna.

In secondo luogo, 5 anni per alcuni sembreranno una cosa barbara, ma io so che gli anni passano veloci e per alcuni ancora di più di quanto sia in realtà, credo che chi ha trasformato questa storia in un caso mediatico politico starà saltando di gioia e celebrando la condanna di 5 anni ad una persona, mio marito, al quale con grande difficoltà sono riusciti ad affibbiare la partecipazione ad un delitto che ha comportato niente meno che tre vetrine rotte di una banca, rimasta danneggiata al momento dell’incidente.

Ognuno è responsabile di assumersi le proprie vittorie, e questa senza dubbio è una di quelle per chi è capace di condannare non i veri nemici del popolo, oltre a fare processi politici altamente contestabili, la natura della vittoria non dice più delle sue prosaiche pretese, scarse capacità professionali e umane, di gente che in alcune parti della propria storia ha realizzato eliminazioni dei dissidenti tramite l’omicidio e la tortura fino ad oggi legittimizzata, oggi possibile solo grazie alla
prigione e al ministero pubblico che sono i risultati finali di queste aberrazioni. Mi rallegra non essere parte della loro felicità e per ora piango col cuore spezzato, però il mio morale è intoccabile e so che le mie lacrime prima o poi si trasformeranno in gioia e risate di mio marito e di mio figlio senza dovere nulla, senza considerare la storia orribile di quelli che hanno dato accuse di terrorismo tenendo nel cassetto crimini, morti e la responsabilità di tanto dolore e sangue sparso nella storia del paese in modo curioso, che dicono tanto di proteggere, ma il resto dei cittadini è stanco di essere abusato dai veri e potenti terroristi nella loro assoluta impunità.

Infine ringrazio enormemente gli avvocati Julio Cortes, Rodrigo Roman, le loro famiglie e la Defensoria Popular, per il tempo speso, la loro serietà e l’affetto instancabile.

E per Hans, tutto l’amore e la forza del mondo, la vita ci riserva tante felicità, cammini boscosi e mari. Ti amo.

Daniela Paz Rodriguez Salas

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Santiago, Cile: Rivendicazione di un attacco a filiale BancoEstado

ataque-incendiario«Il rilancio e il rafforzamento del discorso contro il fantasma del terrorismo saranno, per questo, lo scenario nel quale avranno luogo i processi giuridici, con chiari risvolti politici, nei quali lo Stato utilizza la discussa legge Antiterrorista.»
Hans Niemeyer, “Requiem por la luna que se fue

UN PO’ DI FUOCO PER FAR PASSARE IL FREDDO

Questa sera abbiamo colpito l’oblio. Abbiamo deciso di spezzare la normalità (la cosiddetta “pace”) sociale affinché, per qualche minuto, l’attenzione si concentri sulle nostre parole (1).
Oggi vogliamo far uscire un compagno dal silenzio. Un compagno che non è mai stato solo un nome in più da ricordare in questa guerra. Mai è stato solo una scritta sulle pareti, né inchiostro su un opuscolo, né tanto meno una storia da raccontare per qualche anno. Questo compagno ha un nome e un cognome, che gli/le sbirri/e sanno bene. Hans, questa notte è per te.

Fratello, vogliamo salutarti tramite l’azione, senza dirti i nostri nomi e dandoti sicuramente un sorriso passeggero, sufficiente in questi momenti difficili. Vogliamo abbracciarti a distanza, con il calore del fuoco che abbiamo acceso stanotte. Perché, pochi minuti prima delle 21:30 della scorsa notte, abbiamo facilmente incendiato la filiale del BancoEstado situata all’incrocio di Viel e Pedro Montt, quasi di fronte al carcere dove un trio di bastardi/e ha deciso di lasciarti in custodia. La stessa banca che giorno dopo giorno viene usata dalle bestie che hanno deciso di abbandonare la propria umanità per diventare carcerieri/e.

Hans, lo sappiamo, anche non riuscendo ad immaginarlo, che hai passato giorni terribili (per non parlare delle notti…) da quel mercoledi. Non siamo mai stati in carcere, ma conosciamo il soffocante caldo estivo e il freddo pungente dell’inverno che circondano i padiglioni del carcere di alta sicurezza dove sei prigioniero, ma non sconfitto. Continue reading Santiago, Cile: Rivendicazione di un attacco a filiale BancoEstado

Santiago, Cile: Manifesto solidale con i/le compagni/e perseguiti/e

DIFENDIAMO I/LE COMPAGNI/E DAGLI ARTIGLI DELLA REPRESSIONE

La logica del potere si basa nel definire legalità o illegalità, che si tratti di azioni, idee, gesti e anche persone. Lontano da questi parametri che consolidano soltanto il dominio, cioè che veramente vale sono le decisioni di lotta prese dalle persone reali. Per questo difendiamo i/le compagni/e e le diverse pratiche di attacco al potere.

*Da 4 anni il potere ha deciso che la vita di Diego Rios è illegale, vista l’accusa di possesso di materiale per la fabbricazione di esplosivi. Emesso il mandato di cattura, il compagno anarchico ha deciso di andar via e non abbassare la testa, restando clandestino fino ad oggi.

*Nel 2013 nel contesto di lotta e opposizione di piazza, con azioni di lotta contro i potenti in aumento, la polizia ha filmato una giovane incappucciata che attaccava gli agenti con una molotov. Poi c’è stato l’inseguimento per identificarla, queste immagini e la sua identità sono state diffuse copiosamente dai mezzi di comunicazione.

Entrambe le situazioni mostrano il monopolio della violenza da parte dello Stato. Quando ci si scontra con il dominio, la repressione colpisce con tutti i suoi apparati polizieschi, politici, giornalistici e giuridici.

Davanti all’attacco dello Stato ci resta solo un percorso: La difesa ostinata di tutte le forme di lotta contro il potere e dei compagni e delle compagne che decidono di agire.

APPOGGIO E SOLIDARIETA’ CON I/LE NOSTRI/E COMPAGNI/ PERSEGUITI/E

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Grecia: Lettera di un compagno accusato per i fatti del 5 Maggio 2010

Giugno 2013

29 Aprile 2011 : la storia inizia con degli arresti inaspettati; il mio e di altri due compagni. Inaspettati perché non basati su prove o testimonianze oculari, ma piuttosto su “resoconti anonimi” molto “convenientemente” consegnati nelle mani della polizia greca, i quali fanno il mio nome e quello di altri due compagni, citando i nostri numeri di telefono e indirizzi.

Pertanto siamo stati arrestati in un clima di terrore creato dalle forze di sicurezza statali e dai mass media. Perquisizioni domiciliari per presunte “prove” sono arrivate poco dopo, cosi come il mio arresto, e poi ammanettato per diverse ore nella stazione di polizia di Atene. Nel frattempo, per due giorni, siamo stati dati in pasto ai media, i pappagalli della sicurezza statale, che falsamente hanno parlato di “arresto degli incendiari della banca Marfin”. Poi le autorità mi hanno preso e fatto fare una “visita guidata” per i piani della stazione di polizia, fino a portarmi in una stanza designata per l’identificazione dei sospetti, dove vari “testimoni” sono passati uno dopo l’altro, presumibilmente per identificarmi. Dopo quella sera, siamo stati convocati – casualmente il 5 Maggio 2011! – per testimoniare presso la sede del servizio di sicurezza statale – senza fare giuramenti o dare impronte, ecc – riguardo al tragico incidente della filiale della banca Marfin e l’attacco alla libreria Ianos [entrambe in Stadiou street, nel centro di Atene] avvenuto un anno prima, durante lo sciopero del 5 Maggio 2010. Continue reading Grecia: Lettera di un compagno accusato per i fatti del 5 Maggio 2010

Santiago, Cile: Rilasciata su cauzione la compagna Io Giuria

Il 19 Giugno venne arrestata a Ñuñoa dopo 10 giorni di fuga la compagna Io Javiera Giuria, conosciuta tramite la stampa borghese e macista come “La bionda incappucciata”.

Nel corso del medesimo giorno venne accusata di possesso di artefatto esplosivo e lancio di molotov contro un gruppo di sbirri, con una richiesta di condanna a 10 anni. Infine fu accusata per i “delitti” di porto di artefatto incendiario e disordini pubblici.

Il giudice Pablo Orozco ordinò all’inizio la custodia cautelare, con il motivo del “alto rischio di fuga durante i 90 giorni di indagine”, per poi stabilire una cauzione, fissata a 500mila pesos, pagati nella stessa udienza e cosi la compagna è stata rilasciata. Nella mattinata di oggi 21Luglio, la Intendencia Regional di Santiago ha annunciato ricorso contro il rilascio su cauzione.

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Messico: Comunicato sulle detenzioni degli organizzatori della Feria del Libro Anarchico

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Come è noto, Giovedì, 4 Luglio, sono stati arrestati due compagni che fanno parte dell’organizzazione della 2° Fiera del Libro e pubblicazioni anarchiche che si terrà a Guadalajara il 25 e il 26 Luglio, davanti a questi fatti vogliamo fare pubblico che:

1) I poliziotti statali e comunali, che hanno realizzato l’arresto hanno inventato l’accusa di aver aggredito un passante dopo che i compagni sono stati inviati alla delegazione della polizia municipale di Guadalajara, che si trova sulla Strada Independencia. Ai nostri compagni, al momento dell’arresto è stato detto che sarebbero stati accusati di tacchinare propaganda senza autorizzazione.

2) Una volta che i compagni sono arrivati presso la sede della Polizia sono stati condotti direttamente alla stanza del palazzo che si trova nel seminterrato, dove la polizia ha fotografato lo striscione che li hanno tolto, sono stati fotografati anche loro, i loro tatuaggi ed ogni tratto che potrebbe caratterizzargli. Oltre ad essere insultati e minacciati “con l’andare il giorno della Fiera e effettuare arresti e chiudere l’evento.” Letteralmente le parole sono state “a voi e ai vostri amici stiamo per spaccarvi il culo”

3) I compagni non sono mai stati dimessi dalla lista dei detenuti, ci sono telefonate di membri della loro famiglia che confermano questo fatto, la possibilità di sparizione forzata era latente.

Pertanto, il gruppo organizzatore della fiera, che sta lavorando su altre azioni che rivendicano la nostra posizione anarchica enfatizza che:

1) Il piano di attuazione della Fiera si trova ancora in piede e con più incoraggiamento che dall’inizio.

2) Ci teniamo a sottolineare che la Fiera è un evento che propone come obiettivo la diffusione del pensiero anti-autoritario e che cerca di essere uno spazio d’incontro e di scambio di esperienze che contribuiscano alla distruzione delle relazioni di dominio e sfruttamento che attualmente abbiamo. Declamiamo che l’anarchia non ha nulla a che fare con la cattiva immagine che i media borghesi mostrano. L’anarchia è la massima espressione dell’ordine, un ordine senza autorità né coesioni, basata sulla libertà, la solidarietà e il sostegno reciproco.

3) Ci è chiaro che lo Stato-Capitale, nel tentativo di mantenere le condizioni sociali esistenti nell’attualità e cercando di continuare a nascondere le contraddizioni che rinchiude e lo portano alla sua distruzione, farà tutto il possibile per sabotare le attività che portiamo avanti, non solo i gruppi che revindicamo l’ANARCHIA, ma di tutti quelli che lottano per una trasformazione totale dello stato delle cose.

4) Rendiamo responsabile il Procuratore Generale dello Stato di Jalisco di qualsiasi doglianza proposta contro il gruppo organizzatore e / o dei partecipanti alla Fiera, prima, durante o dopo di questa.

5) Chiediamo ai partecipanti alla Fiera di astenersi di cadere nelle provocazioni nel caso che (ne dubitiamo), qualche incidente si presenta, e facendo appello alla loro solidarietà, e senza cadere nella discussione vaga circa l’uso di droghe, che, date le circostanze si astengano dall’uso di queste durante la loro permanenza durante l’evento.

Ci auguriamo che questo incidente non contribuisca a ridurre la voglia di partecipare a questo evento. Vi aspettiamo compagni con ansie !.!

Saluti libertari

Comitato Organizzatore del 2° Pubblicazione Fiera del Libro e anarchici Guadalajara 2013

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Cile: Comunicato della Biblioteca Autónoma Sante Geronimo Caserio sulla condanna di Hans Niemeyer

Venerdì scorso, nel centro dell’ (in) giustizia è stato condannato il compagno Hans Niemeyer per il posizionamento di un ordigno esplosivo (cinque anni per l’applicazione della legge sul controllo degli armamenti), e danni (300 giorni per reato dell’codice penale). Con la somma di entrambe le pene, non è possibile l’applicazione di un “beneficio” alternativo stabilito dalle stesse leggi borghesi, e deve compiere la condanna effettiva, vale a dire, in carcere.

La nostra lettura della sentenza, è molto semplice: Hans è stato condannato ad una pena detentiva per la degna attitudine con cui si è affrontato al potere; per la sua decisione di agire e di fornire di contenuto il suo ideale rivoluzionario… senza sosta anche nel momento di confrontarsi alla prigione e decidendo anche di andare alla clandestinità, quando il suo processo è stato seminato di trappole mediante i trucchi dei persecutori. Hans no abbia mai chinato la testa ai suoi nemici, no abbia mai fatto dichiarazioni o seguito le logiche autoritarie, non abbia mai dato motivi di vederlo sconfitto.
Hans, in un atto di profondo amore, non ha abbandonato i suoi né loro hanno abbandonato a lui: scaparono insieme, nel tentativo di evitare le gabbie, gli ha difeso anche a proprio rischio, quando gli anfibi della polizia hanno cercato di imporsi nei successivi registri.

Ai potenti, non solo gli da fastidio l’atteggiamento di Hans, anche gli fa paura: vedono in lui un pericolo per le sue idee e per il suo attuare, perché il compagno mai li ha temuto, perché anche nelle avversità mai è stato solo, e perché altrx solidarizzammo con lui anche senza nemmeno conoscerlo… Perché non abbiamo bisogno delle sue parole per riconoscere in lui un compagno, il suo silenzio era un occhiolino e la testa alta, un altro, e perché quando le sue parole vennero, rimbalzando i muri, eravamo sicuri che non ci avevamo affatto sbagliato al sentire il suo odore: con le sue parole, molti cuori si alzarono, molte menti si sono mese a volare, molte idee sono state propagate e si sono fatte pratica, siamo cresciuti.

Il giorno che altri hanno deciso la sua libertà, Hans era accompagnato dalla sua famiglia, amici/che e dai suoi/e compagni/e che volevano fare reale la sua solidarietà, partecipando alla lettura della condanna, sapendo anche che dovevano affrontare l’esposizione mediatica, e ai boia che armati fino ai denti e sfruttando cani addestrati, si siedono con il potere per decidere se un (a) compagno (a) solidale entra o non senza problemi, perché naturalmente, la stampa borghese con tutto il suo arsenale entra senza problemi, ma chi va per appoggiare a Hans, non ci arriva.

Parole più o parole meno, oggi Hans resta in carcere, di nuovo da fronte alle gabbie che per qualche tempo era stato in grado di superare. La sua condanna è anche la rivincita del potere, per i casi dove altri/e compagni/e sono riusciti a scontare la pena in strada. Lui ha già dimostrato la sua forza, sappiamo che sta integro, ma quello non può essere la ragione perché le nostre dimostrazioni di solidarietà si consumino: il compagno è in carcere, e nel inverno è più fredda che mai.

C’è ancora un ‘istanza di appello al tribunale per la richiesta della nullità della sentenza. È l’ultima strada legale per cercare che Hans sconti la sua pena in strada, vicino alla sua famiglia e ai suoi compagni/e. Se bene non crediamo nelle leggi che ci hanno imposto e non crediamo nella giustizia data dallo Stato che combattiamo, è in quel terreno legale dove oggi si gioca la libertà del compagno, e per lo stesso, continueremo a sostenerlo e accompagnarlo.

La chiamata è per la solidarietà, ma non ad una solidarietà di parola, sennò d’azione. Una solidarietà rivoluzionaria, che difendiamo al di sopra dei legami che possono o non creare i procuratori, la polizia e la stampa.

Una solidarietà che ci permetta di diffondere l’idea e la pratica anti carceraria, e agitare veramente per la libertà del compagno.

CHE NESSUN (A) COMPAGN (A) SIA SOLO (A)!
MAI BATTUTI!
HANS NIEMEYER SULLA STRADA!

Qui lasciamo un sito con una intervista (in spagnolo) con avvocato di Hans, Julio Cortés che spiega meglio la situazione Giudiziale del compagno.

Biblioteca Autónoma Sante Geronimo Caserio

Grecia: Aggiornamento sui due anarchici arrestati il 11/7 a Salonicco

Nessun ostaggio nelle mani dello Stato

Il 17 Luglio, alle 10:00, un raduno di solidali abbia avuto luogo presso la corte d’appello di Atene, dove i due anarchici arrestati sono apparsi all’interrogatore, che abbia emesso un ordine di custodia cautelare nei confronti di entrambi. I compagni sono stati trasferiti alle carceri maschili di Koridallos. Sono stati tenuti in carcere in attesa di giudizio con multiple accuse di terrorismo.

In particolare le accuse sono le seguenti:

i. Partecipazione ad organizzazione terrorista e preparazione, fornitura e possesso di materiale esplosivo a favore dell’organizzazione terrorista (riguarda la CCF).

ii. Azione terrorista di tentato omicidio non colposo.

iii. Azione terrorista di esplosione intenzionale con uso di materiale esplosivo che poteva e ha generato allarme a proprietà privata, a persone e strutture di pubblica utilità, oltre a provocare danno ripetutamente ad entrambe.

iv. Azione terrorista di preparazione, fornitura e possesso di materiale esplosivo e bombe con l’intento di causare allarme a proprietà privata e persone ripetutamente.

v. Azione terrorista di incendio dal quale potrebbe risultare pericolo per proprietà private e persone ripetutamente.

vi. Azione terrorista di danno criminale a proprietà privata realizzato con uno dei mezzi dell’articolo 270 del codice penale in modo ripetuto.

vii. Istigazione delle azioni ii, iii, iv, v, vi.

Inoltre come istigatori per le 4 azioni del progetto “Fenice” sono accusati anche i 10 prigionieri membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

SOLIDARIETÀ A TUTTI I COMPAGNI IN OSTAGGIO!

FORZA COMPAGNI

RABBIA E CONSAPEVOLEZZA!

fonti: a, b, c

Trento, Italia: Arrestati tre compagni con l’accusa di aver danneggiato alcune agenzie interinali

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CHE LO SFRUTTAMENTO VADA IN FRANTUMI

Nella notte tra il 14 e il 15 Luglio, a Trento, sono stati arrestati (e poi sottoposti agli arresti domiciliari) tre compagni con l’accusa di aver danneggiato alcune agenzie interinali.

Non ci interessa sapere se sono stati loro.

Ciò che sappiamo è che le agenzie interinali sono strutture di caporalato che garantiscono lo sfruttamento di milioni di lavoratori.
Ciò che sappiamo è che sono sempre più odiate.
Ciò che sappiamo è che danneggiarle è il minimo.
Ciò che sappiamo è che Kamila, Josè e Leo sono compagni nostri, combattivi e generosi.

Kamila, Josè e Leo liberi! liberi tutti!

anarchiche e anarchici
di Trento e Rovereto

Grecia: Libertà per i lupi del Nord

Nella notte di Giovedì 11 Luglio gli sbirri sono entrati nello squat anarchico Nadir, rubando le attrezzature, causando danni e arrestando un compagno. Allo stesso tempo un altro gruppo di scagnozzi in divisa ha arrestato un altro compagno nella zona di Stavroupoli, Salonicco.

Non parleremo di “ingiuste persecuzioni”, o del “clima di terrore contro quelli che lottano”, né del “nuovo totalitarismo” e cose cosi. Questo perché sappiamo che nulla di tutto ciò è nuovo. Questi sono semplici istantanee della antica guerra tra due mondi incompatibili: da un lato c’è il disgustoso mondo dell’Autorità, della massa assoggettata e della cloaca sociale e dall’altro, gli anarchici insorti, i combattenti insubordinati del Negativo, quelli che non si inchinano davanti a nessuno.

Non parleremo nemmeno degli altri. Quelli che in questi giorni si sentono segretamente contenti e sollevati. Adesso non è né il tempo né il luogo per farlo. Dovrebbero comunque sapere che, comunque, arriverà il momento di parlare di queste cose. Parleremo dei nostri fratelli. Per tutti quelli che disprezzano la comodità della lotta politica dentro il sistema e si gettano, sorridendo, nello scontro. Per tutti quelli che prendono parte alla guerra anarchica e alla continua insurrezione usando tutti i tipi di mezzi e da differenti posizioni.

Parleremo dei compagni della rete FAI/FRI, dei combattenti dell’ALF e dell’ELF, dei fieri illegalisti, dei rapinatori di banca e anche di quei combattenti, dai quali magari siamo diversi per le idee, che ci troviamo vicini dietro le barricate di strada e le trincee.
Parleremo dell’amore e della solidarietà tra compagni. Della solidarietà non negoziabile e intransigente, che è forgiata dal fuoco e non dal lamento umanistico dei democratici di qualsiasi colore.

Per noi, non importa se i nostri compagni, catturati Giovedì, hanno fatto ciò di cui sono accusati. Perché sappiamo che questo percorso non inizia con la lotta armata né ci finisce e può anche non capitarci mai. Esso è un percorso di consapevolezza che tutti noi abbiamo scelto da tanto tempo…

SOLIDARIETÀ AI DUE FRATELLI ARRESTATI E AI COMPAGNI DEL NADIR

LIBERTÀ PER TUTTI GLI ANARCHICI PRIGIONIERI DI GUERRA E TUTTI I RIBELLI IMPENITENTI

LUNGA VITA ALL’INTERNAZIONALE NERA!

NESSUN PASSO INDIETRO!
RABBIA E CONSAPEVOLEZZA!

Progetto anarchico A-politiko
Progetto anarchico di traduzione/pubblicazione Erevos
Progetto anarco-nichilista Parabellum
Fronte di Consapevolezza Anarco-Nichilista per la diffusione del Negativo

in inglese

Salonicco: Comunicato dello squat Nadir

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“Verso la fine di questa notte, lo sconforto non è ammesso. Non rischi più nulla ormai.” Paul Eluard

Ogni minuto, ogni ora che passa, il mostro storico rappresentato dallo Stato attacca una società che gemita e muore lentamente e passivamente sotto il suo stivale.

Comunque, i fuochi della rabbia e della resistenza non smettono di distruggere l’oscurità generalizzata e le voci selvagge di rabbia e consapevolezza non smettono di provocare incubi alla gente compiacente e sempre più povera e invocano un largo fronte di resistenza e liberazione, per la necessità della rivoluzione.

Un avamposto di resistenza e infaticabile impegno per il Negativo esiste da anni, il NADIR con la sua lotta inconciliabile su due fronti contro lo stato e l’autorità da un lato e dall’altro il riformismo e tutti i tipi di capitolazione del “movimento anarchico” che “danza” al ritmo dell’agenda e dei tempi statali, funzionando come il lungo braccio della “Democrazia”.

Ecco perché gli attacchi da entrambi questi poli sono violenti e costanti e ovviamente, invece di intimidirci, ci danno spinta visto che abbiamo vissuto e dimostrato con le nostre vite e azioni che “ciò che è speciale è perire sul campo di battaglia”. Ieri, le forze speciali di questo stato-operetta, l’EKAM e i bastardi dell’antiterrorismo hanno invaso ancora una volta questo spazio di cultura rivoluzionaria e di esemplare azione anarchica, sequestrando uno dei nostri compagni, mentre un altro è stato preso mentre tornava a casa. Ovviamente la loro furia vendicativa non ha lasciato nulla integro, rompendo e distruggendo tutto, anche i sanitari!!!

Non vogliamo dire altro su questo caso che è ancora in evoluzione. Abbiamo dimostrato che non siamo come quelli che “parlano e speculano nelle assemblee sporcando fogli”…

Continueremo ostinati tra le rovine, macchiando il grigiore delle coscienze compiacenti e del disfattismo con il fumo della battaglia sociale e delle nostre anime, considerandoci in nessun altro posto se non in questa lotta.

Nessun passo indietro,
Tenendo sempre alte le nostre bandiere nere…

SOLIDARIETÀ ALL’IDEA ANARCHICA DEL NADIR, ALLO SQUAT E ALLA SUA GENTE.
SOLIDARIETÀ E LIBERTÀ PER I DUE COMBATTENTI ARRESTATI.
LUNGA VITA ALLA “FAI” E ALLA “COSPIRAZIONE DELLE CELLULE DI FUOCO” E TUTTI I COMBATTENTI SOCIALI CHE OLTREPASSANO LA SOTTILE LINEA ROSSA E PRENDONO PARTE ALLA NUOVA GUERRIGLIA E ALLE SUE DIVERSE AZIONI.
VERSO LA FINE E OLTRE…

Squat Anarchico Nadir
E compagni e solidali insubordinati

fonte

Atene – Caso Lotta Rivoluzionaria: È stata ordinata la scarcerazione dell’anarchico Vaggelis Stathopoulos

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Lunedì, 15 Luglio 2013, è stato ordinato il rilascio dell’anarchico Vaggelis Stathopoulos dalla prigione con condizioni restrittive (2000€ di cauzione monetaria, obbligo di presentarsi due volte al mese alla stazione di polizia più vicina alla sua residenza, divieto di uscire dal paese).

Solidarietà con l’anarchico Kostas Gournas, imprigionato membro della Lotta Rivoluzionaria, e tutti i compagni condannati nello stesso processo.

Libertà per tutti i prigionieri in lotta!

Cile: Assolto e rilasciato Jose Miguel Ramirez

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Il 27 Maggio, durante un corteo interno davanti alla USACH finito in scontri con la polizia, fu arrestato Jose Miguel Ramirez con l’accusa di aver lanciato molotov contro i cani del Potere.

Il giorno dopo presso la 6° corte di Santiago, vennero dati 50 giorni alla procura per investigare il caso, confermando la custodia preventiva nel centro di sterminio Santiago 1.

Dopo quasi 50 giorni di prigionia, oggi alle 18:00 il compagno è stato assolto e rimesso in libertà.

LIBERTÀ PER TUTTI I/LE PRIGIONIERI/E POLITICI/CHE E SOCIALI

PER LA DISTRUZIONE DI TUTTE LE CARCERI!

fonte

Cile: Scontri di piazza durante proteste studentesche, due arresti

Il 13 Giugno 2013 durante un corteo studentesco una giovane incappucciata ha attaccato una squadra antisommossa con una molotov.

Le immagini sono state filmate da un edificio a cura della polizia segreta del DIPOLCAR, le riprese hanno seguito l’incappucciata fino a quando si è cambiata i vestiti sotto alcuni alberi lontani dagli scontri.

Ore dopo la giovane è stata arrestata in seguito all’irruzione della polizia all’interno della sede centrale dell’università del cile occupata, accusandola solamente per i disordini essendo in una università occupata. Giorni dopo, e dopo le critiche per la violenta irruzione poliziesca nell’università, la polizia ha “declassificato” queste immagini per giustificare i pestaggi.

La stampa ha mostrato in continuazione le immagini, il riconoscimento della compagna, sovraesponendole alla massa, nominandola “l’incappucciata bionda” e raccontandone la vita.

Il 7 Luglio 2013 il comune di Santiago ha spinto per accusare la compagna di trasporto di dispositivo incendiario e pubblici disordini presso la settima corte.

Solidarietà alla compagna Giuria Muñoz!

Basta campagne mediatiche contro i/le compagni/e che partecipano agli scontri in strada!

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Durante la protesta studentesca del 26 Giugno, agenti della polizia politica del DIPOLCAR si sono infiltrati nel corteo e negli scontri, alla ricerca di un giovane incappucciato con una molotov in mano.

Il giovane prende la molotov in una barricata e la getta contro la polizia. Dopo essere stato pedinato durante gli scontri, si cambia i vestiti all’interno della USACH e indossa dei pattini che sono stati rubati durante gli scontri nel centro di Santiago.

La repressione ha colpito Nicolas Sandoval Toro (19 anni) e suo fratello di 17. Sono stati arrestati e accusati di porto illegale di artefatto incendiario, attentato all’autorità e ricettazione. Vengono dati 120 giorni per le indagini alla procura, rilasciando il compagno con obbligo di firmo.

A seguito della copertura mediatica del suo caso, la “diffusione” delle immagini nei notiziari in prima serata, la corte d’appello ha deciso di arrestare Nicolas Toro il 4 Luglio.

Non sappiamo dove è stato portato Nicolas, ma crediamo sia a Santiago 1. Chiediamo ai suoi compagni e amici di inviare notizie a publicacionrefractario@gmail.com per aggiornare sulla sua situazione e creare solidarietà.

A difesa dei compagni accusati di scontri di piazza!

fonti: i, ii

Salonicco: Perquisito lo squat Nadir e arrestati due compagni anarchici

Nella notte dell’11 Luglio 2013, due anarchici sono stati arrestati in seguito ad una vasta operazione di polizia. Gli sbirri hanno perquisito lo squat anarchico Nadir e il campus di Salonicco. Allo stesso tempo c’è stata un’orchestrata operazione mediatica con i soliti giornalisti amici delle guardie. Nel giornale “Vima”, ci sono dettagli e la foto di un compagno. Nel pomeriggio di Venerdì, la polizia ha rilasciato un pietoso comunicato.

Pesanti accuse vengono attribuite senza connessione con le “prove” confiscate. C’è un’accusa per “possesso di esplosivi” senza esplosivi trovati. Nel loro stupido delirio, gli sbirri hanno incluso nel loro comunicato un’azione avvenuta in un albergo a Jakarta, Indonesia. Ovviamente stanno testando i nostri limiti, i limiti degli strati sociali, forzando finché non trovano resistenza.

La scena si ripete: compagni, conosciuti o meno, arrestati dalla polizia, con pesanti accuse di terrorismo e – come idioma – anarchia, accuse prive di prove, segue poi l’esposizione di queste persone, dei loro amici e parenti, infine queste persone vengono chiamate, dopo anni di prigione, in aula per dimostrare che non sono elefanti, che non hanno fatto ciò di cui sono accusati.

Sfortunatamente il totalitarismo che coinvolge ogni campo, irrazionalmente e arbitrariamente, tende a divenire la norma. Ed essa viene seguita poi dall’abitudine, apatia e indifferenza.

Gli arrestati a Salonicco sono stati portati al GADA (stazione centrale di polizia a Atene) dato che c’è anche l’accusa di partecipazione alla CCF, il che significa che presto verranno interrogati da qualche investigatore del caso.

Poco dopo gli scontri a Skouries, arresti, pestaggi, scontri e catture, scontri di insegnanti al ministero dell’educazione, l’attacco degli scagnozzi della Delta al presidio per K. Sakkas,e gli attacchi coordinati di polizia e nazi allo spazio sociale Synergio a Ilioupoli, lo stato urla “sono e saro qui”.

Il ministro della polizia e dell’oppressione, Dendias, poco dopo l’annuncio degli arresti a Salonicco ha ricordato che il motto è: oppressione e “unità nazionale”.

Nessun ostaggio nelle mani dello stato.
Solidarietà a tutti quelli che si rivoltano.
Tenete duro, siamo con voi.

A presto ulteriori notizie.

fonti: a, b

Cile: Condannato a 5 anni il compagno Hans Niemeyer

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Il 12 Luglio 2013 il compagno Hans Niemeyer è stato condannato a 5 anni di carcere per porto di artefatto esplosivo (BCI Macul) in base alla legge sul controllo delle armi e 300 giorni di reclusioni per i danni subiti dalla banca in questione.

La magistratura pur rifiutando l’applicazione della legge sul terrorismo, in questo caso, non ha voluto togliersi la possibilità di imprigionare chi si oppone e mette in discussione l’ordine dominante, in base alla legge che è … I giudici non hanno potuto resistere alla tentazione di vendicarsi per la sua clandestinità e l’atteggiamento di fronte al processo.

Sia all’interno dell’aula che fuori ci sono stati vari momenti solidali con il compagno.

Attualmente il compagno Hans si trova nel modulo di massima sicurezza del carcere di alta sorveglianza, non sappiamo se verrà trasferito o se cambierà la sua situazione detentiva, come sempre l’invito è a restare attenti.

La difesa ha detto che si appellerà alla decisione e la procura si appellerà anche nel tentativo di applicare la legge antiterrorista.

Forza indomita per Hans e la sua famiglia!

Affinché nessun rivoluzionario resti da solo ora e mai: Solidarietà attiva!

fonte

Grecia-FAI: Rivendicazione di responsabilità per l’invio di un pacco bomba ad un comandante dell’unità antiterrorismo

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PROGETTO FENICE

ATTO IV

Siate orgogliosi e fieri della vostra azione, perché e solo dalla disubbidienza e dalla rivolta che nasce un fulgido raggio di bellezza umana!” Salve a voi o anarchici del fatto! Salve a voi o uomini fratelli!   Renzo Novatore

Alcuni hanno pensato che abbiamo sollevato la bandiera bianca. Alcuni hanno pensato che ci siamo dimenticati dei nostri fratelli imprigionati e siamo affondati nel pantano sociale, accanto al gregge bipede. I padroni, i sbirri, i magistrati, i giornalisti, i politici, la società e gli indegni “anarchici” burocrati hanno pensato che ci sono liberati di noi.

Per tutti questi, il Progetto Fenice è un pugno nello stomaco. Pugno nello stomaco, perché la nuova guerriglia urbana anarchica è qui e distrugge le voglie di tutti questi vermi per il termine della nostra azione. Vecchi gruppi vengono attivati ​​e nuovi vengono creati, con la promessa di dare soffio agli incubi del potere e dei suoi sudditi.

Il compagno G. Tsakalos si trova in custodia cautelare per 30 mesi, mentre il limite superiore è di 18 mesi. Non ci interessano le normative della Costituzione. Non desideriamo la catarsi delle istituzioni, ma lottiamo per la loro distruzione. Sappiamo che la legge è un’arma nelle mani del dominio, come sappiamo che i nostri dieci fratelli imprigionati non saranno rilasciati attraverso delle procedure legali. Crediamo che il potere è un insieme di valori dove nel loro nucleo si trova il cittadino-uomo di massa, il quale giace nella stagnazione del pantano sociale di massa dove tutti dimenticano il proprio nome e le proprie responsabilità. Ma anche all’interno di questo disgusto alcuni hanno un nome e cognome. Uno di loro è Dimitris Chorianopoulos.

Durante il suo incarico come un ex comandante dell’unità antiterrorismo, è stata effettuata un’operazione contro l’O.R. CCF. Chorianopoulos non è null’altro che un rifiuto del complesso di sicurezza, e il fatto che sia stato ritirato non significa che l’abbiamo dimenticato. Lo stesso vale anche per il resto degli infami del suo servizio. Che sappiano bene che si trovano in una posizione di rilievo nella lista degli obiettivi della FAI / FRI. Assumiamo la responsabilità per l’invio di un pacco bomba a questo infame, che purtroppo è stato localizzato.

Dedichiamo il nostro attacco agli IMPENITENTI e ORGOGLIOSI membri della CCF, come anche a tutti gli anarchici della prassi imprigionati, ovunque si trovino. Il nostro AMORE e RISPETTO per tutti gli Anarcho-individualisti, i Nichilisti, i Iconoclasti che hanno scoperto la fonte della vita durante l’attacco.

NON INCHINIAMO LA TESTA A NESSUNO!

PS. È stato annunciato che il pacco è stato attivato dopo una caduta nella stazione postale. Il pacco che abbiamo inviato era assolutamente sicuro per chiunque non fosse un’obiettivo. Il meccanismo si attiva SOLO se il pacco viene aperto e non da cadute o vibrazioni. Non sappiamo cosa è successo. L’unica cosa sicura è che il pacco è stato aperto.

FEDERAZIONE ANARCHICA INFORMALE
FRONTE RIVOLUZIONARIO INTERNAZIONALE
COMMANDO MAURICIO MORALES

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Atene: Resoconto delle ultime udienze del 3° processo contro la CCF

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Udienza 52

In questa udienza si sono presentati 6 testimoni dell’accusa, impiegati presso il corriere che ha ricevuto i pacchi bomba. I testimoni hanno detto di essere stati pressati dall’antiterrorismo al fine di riconoscere anche individui estranei alla Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Dopo ciò, la corte e più nello specifico la presidente e l’accusa hanno fatto domande in merito a come il pacco bomba spedito in Germania non fosse stato trovato ai raggi x, arrivando cosi a destinazione. Gli impiegati hanno risposto dicendo che il modo in cui era stato confezionato insieme al carico di lavoro hanno fatto si che esso non venisse rintracciato e che potesse viaggiare in aereo. Da notare che questo pacco specifico è stato alla fine bloccato all’ultimo minuto da un poliziotto tedesco dentro l’ufficio…

Udienza 53

L’udienza è stata breve. Degli ultimi due testimoni, è comparso uno solo e ha detto di non riconoscere nessuno degli accusati. Poi, l’accusa e gli avvocati hanno discusso in merito al convocare altri testimoni dell’accusa, tra cui il capo dell’antiterrorismo.

Udienza 54

Nell’udienza sono stati stabiliti i termini legali riguardo all’estensione della carcerazione preventiva di un compagno della CCF e di un altro compagno. Da notare che il compagno della CCF è in custodia da 32 mesi ormai, quando il limite è 18 (persone accusate di aver fatto parte di altre organizzazioni sono state scarcerate alla fine dei 18 mesi). Questo compagno della CCF ha avuto due proroghe (la seconda durante uno sciopero della fame nell’anno scorso). Ora, ha avuto un’altra proroga di 6 mesi, per motivi di “grande pericolosità”. Inoltre è stato oggetto di un’altra custodia per concorso morale nel caso delle rapine a Velventòs. Il processo è stato interrotto con l’uscita dei membri della CCF e degli altri compagni accusati.

Udienza 55

All’inizio dell’udienza i membri della CCF hanno “salutato” l’attacco esplosivo realizzato ai danni della direttrice della prigione di Koridallos fatto dalla cellula Sole-Baleno della Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Nello specifico un compagno della CCF, a nome di tutti, ha detto: “Compagni, con questo incontro ci rivediamo di nuovo. Avete cancellato la nostra prigionia. Ci avete offerto momenti di vera libertà. Ci siamo seduti di nuovo tutti allo stesso tavolo. Abbiamo discusso, scelto l’obiettivo, pianificato l’operazione, attaccato, rivendicato… Tutti insieme complici nella rinascita della NOSTRA Cospirazione, tutti fedeli alla promessa che questo è solo l’inizio. La Cospirazione delle Cellule di Fuoco resta salda nei nostri cuori, sorrisi, nei proiettili delle nostre pistole. Fino alla fine, per sempre… Lunga vita alla CCF, Gangs of Conscience, cellula Sole-Baleno. Lunga vita all’Internazionale Nera degli anarchici d’azione.” L’udienza è stata interrotta poi dopo una richiesta di uno dei compagni accusati non membro della CCF.

Udienza 56

L’udienza è finita prima di cominciare. Uno dei compagni accusati non membro della CCF è in sciopero della fame e cosi tutti i compagni accusati che negano di far parte della CCF hanno lasciato l’aula. I compagni della Cospirazione hanno fatto lo stesso dicendo “tutto ciò che sabota la normale procedura giuridica è accettato”. Come essi hanno detto più volte, non si curano del risultato del processo dato che restano impenitenti guerriglieri urbani anarchici.

Udienza 57

L’udienza è stata interrotta per lo stesso motivo. Ad un certo punto la presidente della corte si è riferita ai membri della CCF, chiedendo loro se l’ostruzione fatta alla corte è “il vostro modo di vendicarvi?”, ricevendo in risposta “non è vendetta, la vendetta è qualcosa di completamente diverso…”

A cura di alcuni solidali

Prigioni greche: Trasferimento improvviso dell’anarchico Rami Syrianos

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L’anarchico Rami Syrianos è stato arrestato nel 2011 dopo una rapina a mano armata contro un’ente statale che organizza le aste dei veicoli confiscati dalla polizia. Ha ammesso la responsabilità per l’espropriazione, chiarendo tra l’altro che egli nega il lavoro e si oppone alla schiavitù salariata. Rami è stato condannato a poco più di 8 anni di prigione, ed ha combattuto con forza dall’interno di essa.

Il 10 Luglio 2013, il compagno imprigionato é stato trasferito senza alcun avviso precedente dal carcere di Larissa al carcere di Domokos.