Tag Archives: Grecia

Atene: Distrutti bancomat della banca Piraeus

Nella serata di venerdì 16 dicembre, poco prima delle 20:00, abbiamo deciso di rendere visita alla filiale della banca del Piraeus Bank in piazza Canningos. Dopo aver distrutto con un martello il monitor del bancomat e la vetrina accanto, abbiamo versato della benzina sulla macchina e l’abbiamo bruciata. Prima di andar via, abbiamo anche lanciato una molotov all’ex ministero del commercio che si trova davanti alla banca.

Quest’azione è dedicata alla memoria dell’anarco-nichilista Sebastian Oversluij, ucciso da un agente di sicurezza mentre cercava di espropriare un’agenzia del Banco Estado a Santiago del Cile il 13 dicembre 2013.

È anche un gesto complice in solidarietà con l’anarchica Tamara Sol Farías Vergara, tenuta prigioniera nelle prigioni cilense per essersi vendicata della perdita di Sebastián aprendo il fuoco contro un altro agente di sicurezza privata della stessa banca il 21 gennaio 2014.

RICORDO E LOTTA PER I/LE COMPAGN* CADUT* E DETENUT*!
COORDINAZIONE INFORMALE E ATTACCO CON OGNI MEZZO POSSIBILE!

in inglese, spagnolo, greco

Atene: Bulldozer della compagnia elettrica DEI incendiato a Exarchia

nova-imagem-e1481339701280Nelle prime ore del 2 dicembre 2016, all’angolo tra le vie Akadimias e Themistokleous, un bulldozer al servizio della compagnia elettrica DEI ne ha avuto abbastanza e ha deciso di porre fine alla propria routine automatizzata. A quanto si dice prima di auto-immolarsi la povera macchina avrebbe detto:

“Solidarietà con le compagne Siao, Hodey e Maya, recentemente arrestate in Germania per aver difeso la foresta di Hambach!

Forza all’anarchica Natalia Collado, detenuta in Cile per aver liberato col fuoco un bus Transantiago!”

in greco, inglese, portoghese, spagnolo

Atene: Striscione contro il DAPL sulla piazza di Exarchia

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Da Standing Rock alla Grecia: rilancia i lacrimogeni, soffoca la polizia. Contro l’oleodotto in Dakota

no-dapl-1-544x408Nel pomeriggio del 24 novembre 2016 abbiamo esposto uno striscione sulla piazza di Exarchia contro il DAPL (Dakota Access Pipeline), attualmente in costruzione negli Stati Uniti. Questo oleodotto coprirà una distanza di circa 3461 chilometri, dal Nord Dakota all’Illinois, e il suo costo si aggira sui 3.7 miliardi di dollari. Sul suo cammino distruttivo questo mega-progetto causerà danni irreversibili a territori, fiumi e comunità circostanti.

Tra le zone toccate c’è anche la riserva di Standing Rock nel Nord Dakota, dove i residenti, con dei/lle solidali, resistono a polizia, forze dell’esercito statunitense e guardie di sicurezza dei gruppi cui è stata affidata la costruzione dell’oleodotto (Energy Transfer Partners è l’appaltatore principale).

La repressione degli ultimi giorni è stata così violenta che tra le centinaia di feriti si conta anche un attivista la cui mano è stata amputata a causa di una granata antisommossa tirata dagli sbirri.

Allo stesso tempo, ci sono state diverse azioni di resistenza in diverse città degli Stati Uniti e altrove, con blocco di treni e di binari, azioni dirette e gesti di solidarietà simbolici.

Forza ai/lle compagn* anarchic* e a tutt* quell* che combattono in maniera antistituzionale, anti-gerarchica e senza mediatori contro la costruzione dell’oleodotto, mostrandola per quello che è davvero: un altro dei tentacoli della dominazione che inaridisce la Terra.

La nostra opposizione a questo e a tutti i mega-progetti della civilizzazione tecno-industriale deriva dalla convinzione che la Terra non appartiene a nessuno; dal nostro bisogno di difendere con ogni mezzo tutto quello che è rimasto non addomesticato e selvaggio in questo mondo artificializzato. Al di là della retorica delle terre “ancestrali” o “sacre”, sosteniamo questa lotta fino alla liberazione dell’intero pianeta.

CONTRO L’OLEODOTTO IN DAKOTA

LOTTA ANAZIONALE CONTRO STATI, CAPITALE E DOMINAZIONE

(Α)

in inglese, greco

[Prigioni statunitensi] Sean Swain: La Grecia e la dignità della rivolta

Qui di seguito una dichiarazione inviata dal prigioniero anarchico di lunga durata Sean Swain in occasione della presentazione dei/lle compagn* della Croce Nera Anarchica di Bloomington  nell’edificio Gini del Politecnico a Exarchia, Atene, il 23 novembre 2016. Le parole del compagno sono state lette in inglese e greco e il testo stampato distribuito nel corso della discussione contro la società carcerale organizzata dallo squat Themistokleous 58 e da Contra Info.
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Complicità con i/le detenut* ribelli negli Stati Uniti e nel mondo (A) (Striscione esposto nella sala dove si è tenuta la discussione)

La Grecia e la dignità della rivolta

Prima di dare l’impressione sbagliata di incolparvi in maniera immeritata, penso che dovrei cominciare rivelando di essere un grande fan degli/lle anarchic* grec*. È come se ogni singola immagine fotografica che vedo di ribelli coi volti coperti dal bandana o con maschere da sci nere, ogni istantanea di pattuglie della polizia ribaltate e bruciate venissero dalla Grecia. Sono un tale fan che considero che l’aver scritto una dichiarazione di sostegno al Dicembre Nero l’8 dicembre dell’anno scorso e che cinque giorni dopo i/le ribelli grec* abbiano dato fuoco a un edificio militare citandomi sia il più grande risultato della mia vita. È la pietra miliare della mia esistenza. Non faccio che vantarmene. Sono insopportabile. Dico a chiunque mi ascolti che ho scritto una dichiarazione e che gli/le anarchic* grec* mi hanno citato dopo aver incendiato un edificio militare.

Mi fa venire voglia di scrivere migliaia di altre dichiarazioni nella speranza che diate fuoco a migliaia di altri edifici.

Tutto ciò per darvi il contesto, perché quello che dirò non ferisca i vostri sentimenti…

La Grecia ha dato origina alla swivilizzazione. Tutto è partito dalla Grecia. Voi grec* avete perfezionato il programma gerarchico, sviluppato la democrazia come la sua forma più affascinante, creato capolavori artistici per decorarla — rappresentando perlopiù persone nude, che attiravano l’attenzione del resto del mondo — e avete esportato quel programma su grandi flotte navali.

Un salto in avanti, e ci ritroviamo con un sistema globale di schiavitù in cui tutt* trasciniamo pietre per la piramide di qualche ricc* stronz* e la grande maggioranza di noi non riesce a immaginare che ci possa essere qualcosa di meglio della democrazia. Viviamo in un mondo dominato da bankster (NdT: banchieri + gangster) e industriali sociopatici impegnati nella distruzione di massa di ogni essere vivente, noi inclus*.
Siamo fottuti.

Quindi mi sembra più che appropriato che nel luogo di nascita della swivilizzazione assistiamo ora al suo assassinio. In Grecia, di tutti gli spazi geografici del mondo, troviamo la più determinata, la più energica, la più radicale resistenza alla swivilizzazione, a questo programma che ci stravolge e ci assassina a rate.
Tutto è nato in Grecia. Tutto finisce in Grecia.

Non pensate che dica questo per lusingarvi. Le lusinghe non sono il mio forte. Sono più bravo a mettermi nei guai con le parole. Per cui non si tratta di adulazione ma, penso, di un’osservazione abbastanza oggettiva: gli esperimenti di resistenza che avete portato avanti, le strategie e le tattiche, le teorie che avete esplorato, tutto questo è diventato proprietà comune del resto del mondo. Anche ora che cominciamo a trovare la nostra via, inciampando, noi anarchic* degli Stati Uniti e degli altri paesi del mondo, diviso com’è in nazioni-stato artificiali, guardiamo voi. Vediamo quello che avete fatto.

Non per trovarci delle scuse, qui negli Stati Uniti, ma parte della nostra inazione, credo, è una conseguenza del vedere quello che avete compiuto, quanto siete andati lontano, e crediamo, a torto o ragione, che qui una simile resistenza non sia possibile. Siamo paralizzati, credo, dalla sensazione che non possiamo fare quello che avete fatto, che in qualche modo la situazione o le “condizioni” negli Stati Uniti siano diverse, che la sorveglianza è troppo diffusa, le possibili sanzioni troppo enormi, il clima sociale troppo tranquillo. E così restiamo seduti davanti al nostro computer e ci connettiamo per vedere i filmati dei/lle grec* allucinati e urlanti, che danno la caccia ai porci sbigottiti che cercano di mettersi in salvo, l’ordine gerarchico ha le gambe che gli tremano, e noi sogniamo.

Vi starete chiedendo, dove sono gli statunitensi?
Arriviamo. Sono sicuro che stiamo arrivando.

Proprio questo mese, milioni di statunitensi hanno votato contro l’ordine costituito che li ha traditi per tutta la loro vita. A milioni hanno verosimilmente votato per il candidato che “cambierà” tutto, che “darà una scossa,” perché quel candidato sembrava dare loro voce, esprimere la loro frustrazione.

Pur concedendo loro il beneficio del dubbio e pensando che la maggior parte siano stupidi piuttosto che malvagi, hanno inconsapevolmente votato per il fascista sociopatico più aggressivo dai tempi di Hitler e Mussolini, un fascista del peggior genere, la cui adesione di facciata alla maggioranza dimenticata cederà alle politiche guerrafondaie, ai regali per le multinazionali e l’“austerità” per il popolo. Quest* votanti soffriranno presto di “rimorso del cliente,” quando il fascista in cui riponevano le loro speranze li tradirà totalmente.

E verso chi si rivolgeranno gli statunitensi? Torneranno ai partiti tradizionali che in decine di milioni hanno rifiutato, gli stessi partiti con le stesse idee fallimentari? Troveranno un nuovo eroe che prometterà loro gloria e grandezza, parlando esattamente come l’eroe che l* ha pugnalat* alle spalle?
No. Si rivolgeranno verso l’esempio dato altrove, l’esempio del rifiuto dell’ordine imposto, le immagini e le idee esportate non dalle flotte di navi, ma trasmesse elettronicamente via satellite, mostrando la vera dignità della rivolta.

Gli statunitensi stanno arrivando.
Nel giro di pochi mesi, questo popolo docile e pacifico sarà trasformato dalla rabbia e la furia, e troverà la propria voce nel sangue e nelle fiamme. Vi seguiranno nella battaglia contro il nemico comune, andranno dove molti di voi sono già andati, e vedrete volti coperti da bandana, nascosti dalle maschere da sci, e vedrete le pattuglie della polizia ribaltate e in fiamme, forse vedrete persino le colonne di fumo salire al cielo quando guarderete a ovest l’orizzonte.

Gli statunitensi stanno arrivando. E quando lo faremo, seguiremo i passi dei/lle ribelli grec* che ci hanno preceduto.

Quel giorno, il giorno della vittoria sul nostro nemico comune, saremo tutt* grec*.
E saremo tutt* liber*.

Qui il prigioniero anarchico Sean Swain dal centro correzionale di Lebanon, Ohio, negli Stati fascisti d’America. Se siete in ascolto, voi SIETE la resistenza.

Exarchia: Volantini per l’anarchico Sean Swain, incarcerato nelle prigioni statunitensi

sean-544x408Costantemente ispirati dalle parole di Sean e dalla sua posizione contro i prigioncrati, sentendo costantemente il calore della sua ribellione, il 21 novembre 2016 abbiamo incollato dei poster nel quartiere di Exarchia (nel centro di Atene) che dicono:

“E attacchiamo, ovunque siamo, qualunque sia la nostra situazione, finché non otterremo il mondo che meritiamo. Non ci sbarazzeremo di loro con un voto o una petizione o una protesta o un processo.”

Complicità assoluta con l’irriducibile anarchico Sean Swain, ancora detenuto nelle prigioni dell’Ohio, negli Stati Uniti.

SeanSwain.org

in inglese, greco

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Exarchia, Atene: Striscione in solidarietà con Kara Wild

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Lo striscione dice: Libertà per Kara Wild, anarchica detenuta in Francia

Il 18 maggio 2016 a Parigi, nel contesto di un’agguerrita protesta contro la nuova legge sul lavoro, una pattuglia della polizia francese è stata distrutta e bruciata. Una settimana dopo, il 26 maggio, Kara Wild, una trans anarchica statunitense che ha partecipato al movimento, è stata arrestata durante una manifestazione separata vicino piazza della Nazione. La procura l’ha accusata di aver partecipato allo sfascio della pattuglia di polizia; da allora è detenuta in Francia e le è stata negata la libertà su cauzione perché considerata a rischio di fuga.

Il 25 novembre 2016, al mattino, abbiamo esposto uno striscione al Politecnico di Atene, su via Stournari, in segno di solidarietà con Kara. Non ci interessa se ha commesso il “reato” si cui è accusata. Per noi, distruggere e bruciare le pattuglie di polizia, in Francia e ovunque, non solo è giusto ma un’assoluta necessità.

(Α)

Aggiornamenti su Kara Wild: freekarawild.org

in inglese, greco

Atene: Auto appartenente a un fascista distrutta a Exarchia

before-544x408Verso l’ora di pranzo di mercoledì 9 novembre 2016, all’incrocio tra via Tositsa e via Bouboulinas a Exarchia, è stata vista una Volkswagen bianca targata IZY 5183 con in mostra sul cruscotto il quotidiano nazista Empros. Un gruppo di compagn* si sono mobilitat* rapidamente e hanno sfasciato la macchina.

Mandiamo un segnale insurrezionale a chi prende le piazze negli Stati Uniti contro l’elezione democratica del fascista Trump.

ALL’INFERNO OGNI PATRIA!

in greco, inglese, spagnolo

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[Atene] 1° novembre: Presidio mattutino in difesa del Quartiere Occupato Prosfygika

31oct2016-544x365Lunedì 31 ottobre 2016, anche un gruppo di compagn* dello squat Themistokleous 58 era presente al Quartiere Occupato Prosfygika per aiutare il quartiere a difendersi contro gli attacchi coordinati di polizia e nazisti. Nell’attuale guerra sociale prendiamo posizione con pietre e scontri corpo a corpo e le nostre convinzioni antipatriotiche risuonano durante gli scontri con gli sbirri.

Solidarietà concreta con il Quartiere Occupato Prosfygika.

Forza a chiunque affronti la feccia in uniforme della democrazia greca.

Rilascio immediato di tutt* i/le prigionier*.

E il 1° novembre saremo preparat* per ogni evenienza.

Squat Themistokleous 58

*
Nota del Traduttore: il Quartiere Occupato Prosfygika si trova in viale Alexandras, nelle vicinanze della centrale di polizia di Atene e del tribunale in via Degleri, dove si sta svolgendo il mega-processo contro Alba Dorada. Il 31 ottobre, al mattino presto, la brigata antisommossa ha preso d’assalto Prosfygika con un numeroso gruppo di nazisti. Più tardi, dei/lle compagn* sono riusciti a respingere gli sbirri (in uniforme e in civile), e sono seguiti degli scontri. Diverse persone sono state fermate e trattenute per tutto il giorno (almeno due degli arrestati, che rischiano delle denunce, sono stati picchiati). Diversi collettivi e individualità solidali con Prosfygika chiamano a un presidio mattutino il 1° novembre in difesa del quartiere.

in inglese

Atene: Rivendicazione della partecipazione agli scontri in strada del 19 ottobre

fragmentNella notte di mercoledì 19 ottobre abbiamo partecipato, con diversi altri gruppi e individualità, agli scontri nelle vie attorno al Politecnico a Exarchia, durati parecchie ore, con continui attacchi di molotov, pietre e fuochi d’artificio contro le squadre antisommossa.

Gli scontri di strada, qualunque sia la loro forma (lasciare i locali dell’università grazie a ordigni incendiari, sommosse durante le manifestazioni etc), fanno parte dell’attacco anarchico multiforme contro il Potere e la normalità imposta. A causa delle loro caratteristiche, è uno dei metodi più efficaci di illustrare il conflitto tra anarchia e il mondo del Potere. Ecco perché sosteniamo la diffusione di questa e di altre forme di lotta che mirano a destabilizzare e diffondere il caos fino al collasso dell’esistente.

Ma non vogliamo limitarci a una routine di odio anti-polizia; oltre all’attacco contro gli sbirri promuoviamo la pratica dell’attacco contro le strutture e i simboli della dominazione, dai più ovvi come banche e ministeri, agli elementi urbani che servono alla funzione normale della metropoli: segnali stradali, semafori, telecamere, fermate dell’autobus… come anche le rappresentazioni, i simboli e gli idoli del Potere sotto forma di icône monumenti, statue…

Allo stesso tempo, le barricate e gli attacchi ai trasporti pubblici (bus, filobus, metrò… senza passeggeri all’interno) sono forme di interruzione del normale flusso di persone e merci, e di  sabotaggio contro lo stato e le compagnie private che gestiscono il flusso.

Tutti questi simboli e strutture rappresentano o servono una funzione della civilizzazione autoritaria che vogliamo distruggere, quindi per noi saranno sempre un bersaglio.
Non vediamo la violenza anarchica come un sacrificio o un obbligo rivoluzionario; al contrario, la  demistifichiamo, la rendiamo banale, la utilizziamo in maniera ludica, rendendola alla portata di tutt*, senza professionalismi o restrizioni.

Nessun atto di rivolta è inutile!
Disordini ovunque!
Forza a chi è prigionier* e perseguitat*!

– Alcun* giovan* incappucciat*

in inglese, greco, portoghese, spagnolo, tedesco

Grecia: Una prima dichiarazione dei compagni anarchici Marios Seisidis e Kostas Sakkas

19 agosto 2016

Il 4 agosto, a causa di un casuale controllo di polizia appena fuori Sparta, è finito il nostro viaggio di libertà.

Hanno preso fine due cammini diversi, due inizi diversi, che si sono ritrovati a convergere su uno scopo comune. Quello della libertà. La libertà che non ci è stata data e che non è stata data per scontata nemmeno per un istante. Al contrario, entrambi, a modo nostro e con le nostre peculiarità, ci siamo battuti con tutte le nostre forze per qualcosa che la maggior parte della gente considera ovvio.

Abbiamo lottato per ogni sguardo libero rivolto al cielo, ogni stretta di mano libera, ogni abbraccio, ogni respiro.

Abbiamo affermato quello di cui il meccanismo persecutorio ci ha privati, come sole armi l’infinito desiderio di libertà, ma anche il coraggio che ci dava il pensiero che continuavamo a batterci per chi è rimasto indietro.

D’altro lato, all’opposto della libertà e della vita stessa, ci siamo sollevati contro gli assassini in uniforme dello stato, i cani obbedienti, i servi della borghesia e il suo capitale. Che non hanno esitato a spararci alle spalle, che ci hanno torturato perché abbiamo istintivamente agito nella maniera più ovvia, cercando di sfuggire alle loro grinfie.

Eppure anche se le pallottole avessero colpito il loro bersaglio, avrebbero ucciso noi e non le nostre idee. Semplicemente perché la tenacità della nostra libertà resta intatta nel tempo nonostante tutti i persecutori e le loro armi.

Quello che immaginiamo non entrerà mai nelle teste vuote delle autorità. Ecco perché, anche se ci uccidono, non riusciranno mai a cancellare la visione della rivoluzione, che continuerà a ispirare passando al prossimo della fila il testimone della lotta.

Dal primo momento del nostro arresto, le fogne dei media hanno cominciato a lavare tutto in maniera sistematica. Con diversi scenari mal strutturati cercano di collegare persone e situazioni che sono completamente slegati fra loro, per “provare” la teoria dei vasi comunicamenti in ogni modo possibile. Questa particolare tattica non ci sorprende e sappiamo quale ne è lo scopo. Ma non l’avranno vinta.

Negli ultimi anni, entrambi abbiamo ricevuto tonnellate di fango e disinformazione da parte dei corvi del giornalismo, e conosciamo benissimo la pratica ossessiva e revanscista delle forze anti-terrorismo contro le persone che hanno preso di mira. Ma ricordiamo loro – perché lo sanno benissimo – che non puoi ingannare la gente per sempre e non saremo mai una preda facile per i loro denti.

Alcun* vengono arrestat* con delle armi… sono terrorist*.
Alcun* vengono arrestat* in pantaloncini e con un sacco a pelo… travestit* da turist* perché nessuno si accorga che sono terrorist*.

I giornalisti dovrebbero sapere che al vertice ci sono inaffidabilità e ridicolo e non l’audience.

Per finire un saluto ai/lle compagn* che ci sono accanto, visto che le parole non sono abbastanza per descrivere le nostre emozioni quando abbiamo visto decine di solidal* nell’aula di Evelpidon. Di fatto avete provato una volta ancora che la solidarietà non conosce vacanze né riposo. E oltretutto in questi anni di clandestinità non ci siamo sentiti soli nemmeno per un istante.

P.S. Dichiarazioni dettagliate sul nostro caso e gli incidenti che si sono svolti verranno rilasciate a tempo debito.

LA PASSIONE PER LA LIBERTÀ È PIÙ FORTE DI OGNI CELLULA DI PRIGIONE
MARIOS SEISIDIS
KOSTAS SAKKAS

Fonte: act for free

[Exarchia] Squat Themistokleous 58: Graffiti in solidarietà con la lotta delle prigioni U$A

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Fuoco alla società carceraria
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Solidarietà con la rivolta delle prigioni USA (A)
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Forza ai/lle prigionier* in lotta negli U$A (A)
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Dalla Grecia all’America, fuoco ed esplosione in ogni prigione
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Complicità con chi si ribella
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Fuoco alle prigioni (A)
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Libertà per tutt* (A)
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Vittoria per le lotte nelle prigioni USA
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Attica è ovunque (A) Insurrezione
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Contro ogni incarcerazione, fuoco alle basi della civilizzazione

La sera di sabato 1° ottobre, che la cellula ABC aveva proposto come giornata internazionale di solidarietà con la lotta nelle prigioni U$A, abbiamo taggato degli slogan nelle strade di Exarchia.

MORTE AI/LLE CARCERIER*

Squat Themistokleous 58
th58@riseup.net

in inglese

Atene, Grecia: Striscione in sostegno alla lotta contro la schiavitù carceraria in America

Inviamo la nostra totale e aperta solidarietà con la lotta dei/lle prigionier* in America contro la schiavitù, e come risposta all’appello a sostegno e solidarietà alla loro resistenza abbiamo esposto due striscioni in centro ad Atene, Grecia.

uro1-544x396Lotta contro la schiavitù carceraria. Fino alla demolizione di ogni gabbia. Fino alla morte dell’autorità.

uro2-544x293Sostegno alla resistenza nelle prigioni USA, contro la schiavitù e lo sfruttamento dei/lle prigionier*. Fratelli/sorelle, in questa lotta non siete sol*!

Unione di individualità anarchiche Uroborus

in inglese

Atene, Grecia: Gesto di solidarietà con i/le 6 compagn* arrestati recentemente in Italia e con Lukáš Borl in Repubblica Ceca

uroborus-544x352Come gesto di solidarietà con i/le compagn* arrestati ultimamente in Italia e in Repubblica Ceca abbiamo esposto uno striscione nel centro di Atene, che dice: “Attacco armato fino alla distruzione della civiltà del Potere e dei suoi esecutori; per tutt* i fratelli e le sorelle anarchic* prigionier*; per tutti i momenti rubati. Solidarietà & complicità con gli/le anarchic* recentemente arrestat* in Italia & Repubblica Ceca”.

Unione di individualità anarchiche Uroborus
[12 settembre 2016]

in inglese

Grecia: Solidarietà dello squat Themistokleous 58 con la lotta nelle prigioni statunitensi

581-544x408fuckmc1-544x36358squat-544x408Dall’ala 58 della prigione all’aperto chiamata Atene mandiamo i nostri più calorosi saluti ai/lle ribelli delle prigioni U.$.A. e a tutt* coloro che agiscono in solidarietà con loro in tutto il mondo. Comprendiamo la vostra lotta per mettere fine alla schiavitù carceraria come un appello a mettere fine alla società carceraria nel suo complesso. Comprendiamo l’incarcerazione di massa dietro a tonnellate di cemento e acciaio come una riflessione sulla società di massa che ci ammanetta tutt* e come una conseguenza inevitabile del regno tecno-industriale che determina quotidianamente le nostre vite in tutti i modi possibili.

Sappiamo che i contesti possono essere diversi a seconda del posto e che a volte ci si perde nella parzialità delle nostre piccole o grandi lotte contro questa o quella espressione di dominazione e Potere.

Nonostante questo, crediamo che sia un’ottima opportunità per costruire la tanto necessaria intersezionalità, per alimentarla con una percezione senza confini della lotta per l’auto-determinazione e la liberazione totale dalle gerarchie e le autorità che ci incatenano tutt*.

Rendiamo onore a tutti i metodi di lotta utilizzati finora contro il sistema assassino del complesso carceral-industriale degli U.$.A., e siamo felici di sapere che almeno un secondino ha avuto quello che meritava. Mentre sbarre di acciaio e mura di pietra possono contenere fisicamente chi è in prigione, le recenti rivolte in tutti gli U.$.A. hanno dimostrato che non possono estirpare lo spirito combattivo degli/lle innumerevoli ribelli.

Come piccolo segno della nostra solidarietà, l’11 settembre abbiamo esposto uno striscione a Kamara, nel centro di Salonicco, che dice “Vittoria allo sciopero dei/lle prigionier* negli U.$.A. // Fuoco alla società carceraria” e il 20 settembre abbiamo partecipato con la Cellula di solidarietà dell’ABC e altr* compagn* a un blocco di due ore del McDonald’s del quartiere ateniese di Ilion, con uno striscione che diceva “Solidarietà con la rivolta delle prigioni U.$.A.”. Dopo il blocco abbiamo esposto lo striscione al 58 di Exarchia, dove è visto tutti i giorni da centinaia di passanti.

Finché lo sciopero continuerà, continueranno anche le nostre azioni. Tanto che le prigioni esisteranno, lotteremo per distruggerle.

Squat Themistokleous 58, Exarchia, Atene
th58@riseup.net

in inglese, greco

[Agrinio, Grecia occidentale] Squat Apertus: Solidarietà con la lotta contro la schiavitù nelle prigioni statunitensi

sept9th-544x249Il funzionamento delle prigioni statunitensi dipende fortemente dal lavoro dei/lle prigionier* stess*, mentre molte prigioni sono ormai privatizzate. Inoltre il lavoro carcerale viene sfruttato dalle multinazionali (Honda, McDonald’s, Victoria’s Secret, Starbucks, etc.). Lo stipendio che i/le prigionier*/lavoratori-trici ricevono varia dal magro all’inesistente. In più la sorveglianza, le condizioni di detenzione inumane, la disciplina, i diversi metodi di tortura etc sono tradizionalmente la prima scelta per far funzionare senza intoppi le prigioni.

I/Le prigionier* statunitensi, che vivono e capiscono di essere sfruttati, hanno partecipato a diverse mobilitazioni nel corso di questi anni, collegando spesso le loro lotte all’oppressione delle donne e dei minori in altre prigioni, e con i/le migranti nei numerosi centri di detenzione in tutti gli Stati Uniti.

Dal 9 settembre i/le prigionier* in tutto il paese, sapendo che le strutture carcerali non possono funzionare senza di loro, hanno cominciato ad astenersi dal lavoro per mettere “fine alla schiavitù carcerale”.
La sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici nelle prigioni statunitensi non è che un anello della lunga catena della schiavitù moderna. Una catena che inizia con gli/le schiav* modern* (migranti “invisibili”), manodopera infantile, prostituzione forzata, e arriva fino alle condizioni dell’impiego stipendiato “formale” moderno (lavoratori disoccupati, precari, mercato nero, non assicurati, flessibile, a tempo determinato, etc.). Queste zone di schiavitù sono mattoni importanti del capitalismo. Gli eserciti di schiavi moderni producono quantità enormi di valore aggiunto per il capitale, presupposto della sua espansione. E gli “inferi” capitalisti delle prigioni statunitensi sono un pezzo invisibile ma enorme del puzzle capitalista. Non è una coincidenza che l’istituzionalizzazione della reclusione, fondata sulle ceneri delle “streghe” bruciate dall’Inquisizione, per disciplinare corpo e mente, coincida con l’inizio del metodo di produzione capitalista…

Nello stesso momento, le detenute della prigione di Koridallos hanno dato il via a delle proteste (dal 26 agosto 2016) denunciando il sovraffollamento e chiedendo delle condizioni di vita umane, assistenza medica completa e sostegno nutrizionale per i/le prigionier* sieropositiv*. Non possiamo far altro che essere solidali con le lotte per la dignità remunerata dei/lle prigionier* ovunque sulla Terra, considerando che la resistenza alla barbarie della reclusione è parte integrante delle lotte sociali e di classe che si svolgono ovunque.

CONTRO LA RIORGANIZZAZIONE, LE RESTRIZIONI DI SICUREZZA E LA PRIVATIZZAZIONE DELLE PRIGIONI

LA STRADA VERSO LA LIBERTÀ PASSA SULLE ROVINE DI TUTTE LE PRIGIONI

9 Settembre 2016

Squat Apertus
Spazio sociale libero Agrinio
apertus.squat.gr

in inglese

Atene, Grecia: McDonald’s, l’approfittatore carcerale, bloccato in piazza Syntagma

mcd-001-544x408mcd-002-544x408mcd-003-544x327mcd-004-544x408Lo striscione dice: Da Koridallos a Lucasville, combatti contro la schiavitù carcerale” / “Solidarietà con la lotta dei/lle detenut* US contro la schiavitù

Sabato sera, 10 settembre 2016, il McDonald’s in piazza Syntagma è stato bloccato per due ore in solidarietà con la lotta contro la schiavitù che è cominciata nelle prigioni americane il 9 settembre.

McDonald’s è una delle compagnie chiave che sfruttano il regime di schiavitù imposto ai/lle prigionier* negli Stati Uniti, un regime che assicura al colosso multinazionale ulteriori profitti.

Durante il blocco, durato due ore, abbiamo distribuito diversi testi ai passanti, in greco e in inglese, e lanciato volantini. Abbiamo concluso la nostra azione senza incidenti quando i/le manifestanti degli hot spots (campi migranti) e gli squat che alloggiano migranti sono arrivati a Syntagma. Abbiamo raggiunto la manifestazione cantando slogan in solidarietà con i/le migranti.

Assemblea di solidarietà con la lotta dei/lle prigionier* contro la schiavitù

in inglese

Xanthi, Grecia del Nord: Solidarietà con i/le compagn* sospettat* di far parte della FAI (Italia)

xanthi-544x265Abbiamo esposto uno striscione all’entrata principale del Politecnico nel centro di Xanthi, che dice: “Rispetto e solidarietà ai/lle compagn* arrestat* della FAI”. Il nostro pensiero va ai/lle compagn* arrestat* per gli attacchi della FAI in Italia e a tutt* i/le compagn* arrestat* ovunque.

in inglese

Karditsa, Grecia: Azione per la settimana internazionale di solidarietà con gli/le prigionier* anarchic*

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Libertà per gli/le anarchic* in tutto il pianeta
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Gli Stati sono gli unici terroristi… Solidarietà con i/le compagn* in prigione
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Fino alla demolizione dell’ultima prigione… Solidarietà con le sorelle e i fratelli incarcerat*!
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Hey, attenzione! Il loro obiettivo è la mente…
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Dalla Grecia al Cile, fuoco ed esplosioni in ogni prigione

Qualche giorno fa, abbiamo scritto degli slogan con le bombolette nel centro di Karditsa e bloccato dei bancomat in risposta all’appello internazionale per una settimana di azioni in solidarietà con i/le anarchic* arrestat*.

Non dimentichiamo le nostre sorelle e i nostri fratelli incarcerat* in tutto il mondo!

Nessun* anarchic* incarcerat* resterà sol*!

La passione per la libertà è più forte di tutte le prigioni!
Forza ai/lle compagn* in fuga!

Anarchic*
(2 settembre 2016)

in inglese

 

 

 

Grecia: Aggiornamenti sui compagni Kostas Sakkas e Marios Seisidis, recentemente arrestati

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Forza ai compagni Sakkas e Seisidis – Niente è finito – La lotta per la rivoluzione e l’Anarchia continua (manifesto dello squat Terra Incognita a Salonicco, Grecia)

Il 17 agosto 2016 Kostas Sakkas e Marios Seisidis sono comparsi in aula ad Atene per quel che riguarda le circostanze del loro arresto a Sparta (4 agosto).

Durante il processo, protrattosi diverse ore, c’è stata una presenza costante di compagn* in solidarietà con Marios Seisidis e Kostas Sakkas, che hanno dichiarato alla corte di essere anarchici e hanno spiegato le ragioni della loro latitanza. Hanno entrambi negato le accuse ed esposto le menzogne dei testimoni dell’accusa (3 sbirri). L’accusa ha dichiarato che, basandosi semplicemente sulle opinioni dei due accusati, le prove di un atto punibile sono sufficienti. Marios Seisidis è stato condannato a 32 mesi di prigione per aver utilizzato una carta d’identità falsa e delle false targhe d’immatricolazione, aver rubato una macchina e resistenza a pubblico ufficiale; Kostas Sakkas è stato condannato a 33 mesi per lo stesso reato, e ha ricevuto una multa di 200 euro per infrazione stradale.

Atualmente Kostas Sakkas si trova nella prigione di Koridallos (Atene) e Marios Seisidis è rinchiuso nella prigione di Malandrino (Focide).

in inglese

Grecia: I compagni prigionieri Marios Seisidis e Kostas Sakkas passeranno in processo il 17 agosto

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Striscione nel quartiere ateniese di Zografou che dice: “A fuoco le celle di prigione! Forza a Sakkas e Seisidis!” (Gli/Le anarchic* hanno espropriato il materiale al comune di Zografou per realizzare lo striscione.)

Il 5 agosto 2016, Kostas Sakkas e Marios Seisidis sono stati condotti alla sede centrale della polizia di Atene e di conseguenza presentati alla corte, dove la loro udienza è stata rinviata. Sembrerebbe che i due compagni siano stati trasferiti in due prigioni diverse lontane da Atene; Marios Seisidis nella prigione Malandrino, e Kostas Sakkas nella prigione Domokos. Entrambi passeranno in processo il 17 agosto a proposito del loro arresto a Sparta.

in inglese, portoghese

Karditsa, Grecia: Striscione in solidarietà con Marios Seisidis e Kostas Sakkas

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“Conservo un cuore ardente, coraggioso, agitato.” [Nikos Kazantzakis] Solidarietà con i combattenti anarchici Kostas Sakkas e Marios Seisidis!

Striscione appeso nella piazza principale della città di Karditsa in segno di solidarietà con Marios Seisidis e Kostas Sakkas. Forza ai nostri compagni! Niente è finito, tutto continua. La passione per la libertà è più forte di tutte le celle di prigione!

Solidarietà significa attacco!

Circolo autogestito di Karditsa

in inglese, portoghese

Heraklion, Creta: Solidarietà incendiaria con gli squat

burnurlocalchurchNelle prime ore del 1° agosto 2016 abbiamo piazzato un ordigno incendiario davanti alla chiesa di Aghios Dimitrios nella città di Heraklion, Creta. Abbiamo effettuato quest’azione come risposta alle recenti operazioni della Chiesa spa, in cooperazione con le forze di polizia e del pubblico ministero, nella città di Salonicco, in cui degli squat sono stati sgomberati e uno di questi demolito. Considerate questo gesto come un contributo all’appello per un Luglio Nero da parte dei/lle compagn* del Rigaer94 in Germania.

“Il 22 maggio 2009, Mauricio Morales è stato ucciso mentre trasportava una bomba destinata alla scuola di Gendarmeria del Cile [NdT: Si tratta di una scuola per secondini]. Mauricio partecipava alla biblioteca-squat Sacco e Vanzetti, mettendo in pratica l’incontro fra azione pubblica e illegale. Squatter e attentatore, non faceva discriminazione fra le strategie di azione e non cadde nella trappola delle isole di pseudo-libertà. (Cospirazione delle Cellule di Fuoco/FAI-IRF, Cellula Guerriglia Urbana)

Solidarietà con gli squat
Solidarietà con i/le compagn* incarcerat* in tutta la Terra

Contro chiunque ferisca la libertà
Questo mondo non sarà rovesciato ma distrutto

PS. Giovedì 4 agosto la Biblioteca Kaos a Porto Alegre, Brasile, è minacciata di sgombero. I/Le compagn* non lasceranno lo squat e lo difenderanno. Auguriamo loro di tutto cuore forza e mandiamo un abbraccio amichevole e complice.

in inglese, portoghese

Exarchia, 4 agosto: Serata informativa “Contro la schiavitù carceraria” allo squat Themistokleous 58, con un compagno della Croce Nera Anarchica (ABC) di Portland

EN_04.08CONTRO LA SCHIAVITÙ CARCERARIA | AGAINST PRISON SLAVERY | CONTRA LA ESCLAVITUD CARCELARIA | ΕΝΑΝΤΙΑ ΣΤΗ ΣΚΛΑΒΙΑ ΤΗΣ ΦΥΛΑΚΗΣ

Il 9 settembre 1971 alcuni prigionieri hanno preso il controllo di Attica, l’inferno più conosciuto dello stato di New York, e l’hanno chiuso.
Il 9 settembre 2016 dei prigionieri in lotta sospenderanno il lavoro e daranno il via ad altre azioni per la chiusura delle prigioni in tutti gli Stati Uniti, e per fare pressione perché la schiavitù carceraria abbia definitivamente fine.

Che le fiamme della solidarietà si diffondano in tutto il mondo!

Presentazione & discussione sullo sciopero dei prigionieri con un compagno della Croce Nera Anarchica di Portland (USA)

Giovedì 4 agosto alle 20h alla terrazza dello squat anarchico al 58 di via Themistokleous, Exarchia, Atene

Squat Themistokleous 58 | Cellula di solidarietà anarchica Croce Nera Anarchica [Grecia] | Rete di traduzioni di contro-informazione Contra Info

in inglese, greco, portoghese

Salonicco, Grecia: Solidarietà con le anarchiche accusate per le rapine ad Aachen

kamara-544x408stencil-544x408postering-544x408flyers-544x408poster-544x408A Salonicco, Grecia, sono stati distribuiti poster e volantini con un appello alla solidarietà con le compagne anarchiche accusate in due casi di rapina in Germania.

Degli stencil sono stati dipinti in tutta la città, e a Kamara è stato appeso uno striscione che dice: ‘Solidarietà con le compagne anarchiche in carcere accusate di rapina in Germania’. Il testo del volantino che è stato distribuito in greco e inglese lo trovate su Athens IMC & Indymedia.nl.

[Nota di Contra Info:] Ricordiamo che il 15 luglio la compagna detenuta in preventiva ad Amsterdam è stata rilasciata in attesa della decisione riguardo l’estradizione; rimane comunque sottoposta a misure cautelari. L’udienza per l’estradizione è stata fissata per il 1° settembre. Aggiornamenti via Solidariteit.noblogs.org

in inglese