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Atene: Attaccata la sede del partito di governo Nea Dimokratia

La mattina di mercoledì 19 novembre abbiamo visitato la locale sede di ‘Nuova Democrazia’, nel distretto di Ampelokipi (situato tra la questura di polizia e il commissariato di Ampelokipi), affinché si “senta chiaro” in tutta la zona la nostra solidarietà con gli scioperanti della fame Nikos Romanos e Iraklis Kostaris e con la loro esigenza di far valere il diritto all’istruzione e alle uscite dal carcere a cui hanno diritto, ma che non gli viene concesso dal consiglio di carcere di Koridallos e da un burocrate giudiziario chiamato Eftichis Nikopoulos.

La nostra solidarietà va anche con Yannis Michailidis (in sciopero della fame solidale) e con tutti gli anarchici nemici politici del regime di cui sono prigionieri.

… e come ben si dice… Forza!

Cile: In risposta alla chiamata internazionale per i prigionieri anarchici nel mondo

Settimana internazionale di solidarietà coi compagni in carcere.
Usciamo decisi e senza paura a divertirci spezzando i loro dogmi di tranquillità e legalità.
Con in testa la ribellione di José Huenante, ragazzo assassinato dalla democrazia.*
Polizia, guardie e tutte le autorità prenderanno fuoco grazie alla nostra calorosa gioia.
Propaga la rivolta.

Nella notte definitiva
al crepuscolo della routine
particelle indefinite cospirano nell’ombra antisociale.
Nello spettro del nulla
gemono i desideri
ululati di rabbia
grida di dimenticati
gli echi perduti ruggiscono.

Nella rovina di una cittadella di potere
macchine frenetiche, uno sciame di schiavi,
polveri per truccarsi e dispositivi di controllo.
Gli schizoidi ribelli, i barbari!
Noi neghiamo l’esistenza quotidiana: prigioni,
scuole, famiglie, manicomi, asili, psichiatri
e qualsiasi annullamento individuale.

Apriamo le ali per uscire da anfratti e grotte,
per biforcare il fuoco in ogni vicolo,
perimetri di sicurezze, e posti di dominio.

Che si sappia che noi ci spargiamo in ogni direzione,
atraverso tutti i punti.
Siamo particelle infinite che cercano l’esplosione.

Un piccolo contributo dal territorio chiamato Chile; Talca della regione del Maule.

Gruppo di affinità di cani, gatti e rane

L’azione è avvenuta giovedì 27 agosto; un posto di blocco in una delle arterie della città, alle otto di sera.
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* Mapuche di 16 anni, “scomparso” mentre era in custodia della polizia a Puerto Montt, sud del Cile.

Francia/Spagna: Azioni anarchiche contro il sistema carcerario, capitalista e patriarcale

Vari gruppi anarchici rivendichiamo una serie di azioni dirette ad attaccare al capitale, allo stato e tutto ciò che esso rappresenta. Tra le prime ore dei giorni dal 19 al 21 Luglio sono state effettuate i seguenti atti di solidarietà:

-Attacco in Hendaia (Paese Basco francese) ad un camion della Loomis (ditta di sicurezza che ottiene grandi profitti economici avendo il monopolio del trasporto di denaro dal Economato e demandadero [negozio] in diverse carceri) e la espropriazione di 22.000 €.

-Attacco a diverse filiali di banche considerandole colpevoli dello sfruttamento umano.

-Sabotaggio a veicoli di sicurezza del carcere di Martutene (Guipuzcoa).

-Attacco sulla facciata della prigione di minori di Tarragona.

-Attacco informatico a diverse pagine dei sindacati UGT, CGT e CCOO per l’affiliazione di carcerieri e per difendere le forze repressive.

Tutte queste azioni hanno come obiettivo attaccare qualsiasi fonte di potere. Il denaro raccolto nella espropriazione servirà perché una volta recuperate le spese causate da queste azioni continueremmo attaccando al potere.

Per la lotta per la liberazione animale e umana.

Forza e anarchia.

in spagnolo

Salonicco, Grecia: Barricate di fuoco in solidarietà con la lotta dei prigionieri

Nei prossimi giorni lo Stato tenterà di approvare una legge per attuare nuove condizioni speciali di detenzione, le prigioni di tipo C.

Questo disegno di legge contiene una serie di riforme volte a rafforzare il controllo e la repressione sui prigionieri “pericolosi”.

La lotta contro l’imposizione di nuove condizioni di vita è iniziata, sia dentro che fuori le mura.

Da lunedì 23 giugno migliaia di prigionieri in diverse carceri greche hanno iniziato uno sciopero della fame di massa, chiedendo l’abolizione di questo nuovo disegno di legge.

Questa lotta si porta avanti, come dovrebbe, attraverso azioni di solidarietà multiforme.

Questo momento storico non deve trovarci impreparati, ma convinti e pronti alla lotta sia contro questo disegno di legge, in particolare, sia anche contro le condizioni di reclusione e di repressione che  finora abbiamo tollerato. Noi ci poniamo contro lo Stato e il Capitale, affianco dei prigionieri in lotta.

Come parte di questa lotta, mercoledì 25 giugno, durante la notte, due gruppi di compagni si sono incamminati coordinatamente per le strade di Olympiados e Grigoriou Lampraki, per innalzare barricate e bloccare il traffico, versando benzina su dei pneumatici e contenitori e dando loro fuoco.

Ci vediamo per le strade, fino alla completa distruzione delle carceri.

Solidarietà con i prigionieri in lotta.

Anarchici

Atene: Espropriato supermercato nel distretto di Vyronas come un minimo atto di resistenza

1970s

Tutto è rubato; tutto ci appartiene!

Prendiamo indietro alcune delle cose che abbiamo prodotto con duro lavoro e i nostri padroni hanno rubato da noi…

La creazione di uno stato di emergenza, in concomitanza con le incursioni predatorie dei padroni sul lavoro e sulla nostra vita, impone la paura della repressione e della miseria sulla società. Le disparità nella vita quotidiana assumono una dimensione tragica, quando le mani si protendono per mendicare o per rovesciare i bidoni della spazzatura nella speranza di trovare cibo. La disoccupazione e i costanti aumenti dei prezzi dei prodotti sugli scaffali dei supermercati ci fanno dubitare sulla possibilità di soddisfare i nostri bisogni basilari.

Non possiamo tollerarlo; resisteremo.

Oggi (11 Aprile 2014), abbiamo coperto i nostri volti ed abbiamo espropriato uno di questi grandi supermercati. Il nostro volto è la nostra azione, e perché disturba soprattutto la loro quiete e di seguito la loro redditività, cercheranno di rintracciarci. Non li regaliamo nulla, sfidiamo il loro terrorismo, organizziamo i nostri metodi, e rispondiamo collettivamente per strada. Collettivizziamo le nostre resistenze e ci ribelliamo contro i nostri oppressori.

Oggi, abbiamo fatto anche una sosta presso l’organizzazione del lavoro di manodopera (OAED).

Abbiamo lasciato alcuni dei prodotti che abbiamo preso dal supermercato presso l’ ufficio locale per la disoccupazione come un gesto di solidarietà di classe nei confronti degli altri lavoratori e disoccupati; un atto giusto che noi, quelli dal basso, facciamo per noi stessi, ridistribuendo la torta. In questo moderno sistema di schiavitù, in questa galera contemporanea, i lavoratori nei progetti di pubblica utilità che promuove l’organizzazione del lavoro per la manodopera greca, sono costretti a vivere come schiavi per cinque mesi. Non hanno diritto a ferie o giorni di malattia; ottenendo delle briciole come stipendio, e di fronte alla minaccia della rimozione dal registro dei disoccupati nel caso in cui rifiutano la posizione a loro assegnata. Ognuno di noi deve sapere che siamo di più, e se vogliamo organizzarci, possiamo rovesciare gli sfruttatori della nostra vita.

“Poveri ma disonesti”

in inglese

[Da qualche parte] Note su un attacco fallito ed esperienza da accumulare

Attraverso queste nostre parole ci piacerebbe condividere un attacco sicuro al nemico, e inviare un caloroso saluto ai nostri fratelli e alle nostre sorella sequestrati/e dallo stato/capitale. Con quei desideri che ci infiammano il cuore abbiamo deciso di vincere la paura e con un piccolo gesto illuminare la lunga notte del dominio con un artefatto esplosivo. Abbiamo deciso il dove e il quanto, abbiamo creato un piano e ci siamo avventurati.

La mattina seguente abbiamo cercato notizie per sapere come era andata l’azione e non abbiamo trovato nulla. Per togliere ogni dubbio, visto che l’obiettivo lo permetteva, siamo tornati sul posto per osservare la situazione. L’estintore pieno di 1 kg di polvere nera, dadi e bulloni era nello stesso posto dove lo avevamo collocato. Il sistema di innesco fatto da un tubo di carta pieno della stessa polvere e teste di fiammiferi aveva funzionato, questo si era consumato fino a raggiungere il buco fatto nel recipiente e per questo avevamo inserito diversi centimetri di miccia artigianale. Ciò che è successo è che al contatto con della miccia accesa con l’estintore e il suo contenuto, la polvere si era riscaldata provocando l’allargamento del buco. Infine, l’unica cosa che è accaduta è stata che l’estintore si è riscaldato e coperto di cenere senza esplodere.

In una prova precedente era successa la stessa cosa, ma con un estintore vecchio e ossidato, e pensavamo che la non esplosione fosse dovuta al degrado del materiale. Il contenitore che abbiamo usato stavolta era nuovo e non credevamo sarebbe andata allo stesso moto, avevamo una rivendicazione, che per ora dovrà attendere. Abbiamo molto da imparare. Non nasconderemo il nostro desiderio di veder bruciare questo mondo in rovina e la nostra frustrazione nel non poter vedere concretizzato il nostro volore. Ma abbiamo pazienza, stiamo crescendo, imparando, migliorando le nostre tecniche e infrastrutture. Allo stesso tempo ci trasformiamo noi stessi, disimparando quanto ci è stato inculcato e sviluppando nuove relazioni con noi stessi e con tutto ciò che ci circonda. Abbiamo molto da fare e non pensiamo di desistere.

In questo affanno per continuare ad imparare di pari passo con l’esperienza di altri compagni/complici scriviamo queste parole cercando di comunicare con chi, in base all’esperienza, abbia le risposte che cerchiamo, dove sta l’errore nel nostro dispositivo? Cosa abbiamo sbagliato o dobbiamo fare?

Crediamo che questo mezzo virtuale per esporre i nostri dubbi sia il più giusto perché può servire da aiuto ad altri nel loro cammino e arricchire il nostro agire.

Sperando di aprire un dialogo fraterno con chi lo desidera mandiamo un abbraccio pieno di amore a chi rischia e arma i propri desideri.

Ogni cuore è una bomba artigianale

MORTE ALLA CIVILIZZAZIONE
VIVA L’ANARCHIA

Cellula di guerriere apprendiste

Istanbul: Fronte di Liberazione della Terra FAI/FRI rivendica incendio di un escavatore

Abbiamo illuminato una scura e nera notte bruciando un palo d’acciaio, le fiamme sono state viste da lontano, e oltre al piacere che ciò ci ha dato, l’azione è stata fatta in nome dell’ecovandalismo – il cui nome non è mai stato sentito prima.

Giovedi 20 Febbraio 2014 a Poyraz, nella regione rurale della parte anatolica di Istanbul, abbiamo attaccato un escavatore lasciato al confine di un cantiere, e abbiamo imbrattato diversi luoghi intorno al sito con la firma “ELF-FAI/FRI”. Mentre questo distruttore della natura veniva neutralizzato con un semplice, munito di timer, dispositivo incendiario autocostruito, il messaggio che abbiamo voluto dare è chiaro: “Se lo costruite, noi lo bruceremo e distruggeremo!”.

Le nostre motivazioni per questa azione:

Vogliamo sottolineare che l’attacco definitivo alla dittatura, che si legittima conducendo progetti ecocidi come il “Terzo Ponte sul Bosforo” e il “Canale Istanbul”, non deve più concretizzarsi negli stereotipi liberali-pacifisti come le “campagne di sensibilizzazione” e i “processi giuridici”. Questo tipo di organizzazioni cercano solo di rallentare l’inevitabile, e intralciare la ragionevole eco-difesa contro la distruzione ecologica in corso. Cercando di avere una risposta positiva da parte del sistema giudiziario statale, che è in verità l’appaltatore degli ecocidi, essi aiutano a smontare la rabbia indirizzandola verso le elezioni o i social media.

La civilizzazione industriale capitalista si sta diffondendo con ponti e autostrade sulla Terra, sta avanzando dentro le foreste di cemento che costruisce, considerando la natura solo come risorsa, si sta diffondendo riducendo la natura selvaggia ogni giorno nel nome della mancanza di energia, e sta diventando dominante. Per questo motivo, agiamo contro una società che crede che costruire, sviluppare ed espandersi sia una virtù, rivendichiamo quindi la responsabilità di eliminare tutto ciò riguarda questo processo, e come parte di una lotta di liberazione totale globale scegliamo di farlo mettendo in pratica semplici metodi incendiari, sabotaggi e azione diretta.

Dedichiamo questa notte, nella quale abbiamo illuminato i castelli del dominio con le fiamme, ai compagni caduti, prigionieri e latitanti.

A Sebastián Oversluij Seguel, ucciso da un vigilantes mentre faceva una rapina in banca a Santiago, capitale del Cile, l’11 Dicembre 2013; a Alfonso Alvial e Hermes González, arrestati; a Tamara Sol Farías Vergara, arrestata e accusata di aver sparato ad un vigilantes il 21 Gennaio 2014 in Cile.

A Ali İsmail Korkmaz, Ethem Sarısülük, Abdullah Cömert, Medeni Yıldırım, Mehmet Ayvalıtaş e Ahmet Atakan, uccisi dallo stato turco, e a Berkin Elvan (un ragazzo di 16 anni), colpito alla testa da un lacrimogeno, in terapia intensiva dal 15 Giugno 2013, durante gli scontri di Gezi Park iniziati nell’estate 2013.

A Hans Niemeyer, prigioniero dal 30 Novembre 2011 e accusato di un attacco esplosivo contro una banca in Cile.

A tutti gli attivisti “No TAV”, nelle montagne del nordovest italiano da circa 20 anni, e a Nicco, Claudio, Chiara e Mattia, arrestati per la lotta contro l’alta velocità (TAV).

A Mónica Caballero e Francisco Solar, arrestati per un attacco incendiario alla cattedrale del Pilar a Saragoza, e a tutto il movimento d’azione diretta contro la Chiesa in Spagna.

A Fallon Poisson, Amelie Pelletier e Carlos López Marín, arrestati per un attacco al Ministero delle Comunicazioni e Trasporto e alla concessionaria Nissan in Messico il 5 Gennaio.

A Ilya Romanov, ferito da una granata esplosa tra le sue mani, e arrestato in quanto sospettato di aver attaccato dei poliziotti il 26 Ottobre 2013.

Agli anarchici prigionieri e ribelli per i casi della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, Lotta Rivoluzionaria, Velventòs-Kozani in Grecia, e a tutti i prigionieri del mondo.

Ai ribelli, anarchici e black bloc che agiscono attivamente nelle esplosioni sociali (Egitto, Brasile, Ucraina, Bosnia e altre parti del mondo), e a chi urla gli slogan “Insurrezione, Sovversione, Anarchia”, lottando contro i poliziotti e attaccando le istituzioni sfruttatrici nelle strade di Istanbul, Izmir e Ankara.

All’eco-combattente Marco Camenisch, prigioniero in Svizzera da più di 21 anni.

Mandiamo la nostra solidarietà, amore e rabbia a tutte le cellule della Federazione Anarchica Informale che hanno organizzato attacchi informali e cospirazioni in tutto il mondo, al Fronte Rivoluzionario Internazionale, a ITS, a tutte le cellule del Progetto Fenice, a tutte le cellule ELF e ALF e a tutti i lupi solitari che camminano nell’oscurità della notte, a tutti i compagni, ribelli i cui nomi dimentichiamo mentre scriviamo queste righe.

ELF-FAI/FRI (Fronte di Liberazione della Terra-Federazione Anarchica Informale/Fronte Rivoluzionario Internazionale)

Atene: Rivendicazione di responsabilità per attacchi incendiari contro nazisti

I fratelli Mitsakos vendono vetri al loro negozio di riparazione di vetro, situato in Via Dekaneos Nikolaou nel quartiere di Aghios Dimitrios ad Atene (nei pressi di Piazza Panagouli). Ma vendono anche della spavalderia come membri della banda fascista dell’Alba Dorata.

Sull’incrocio prossimo di questa via, Zarras vende alcol al suo negozio di liquori. Ma vende anche la sua fedeltà all’Alba Dorata, come membro del gruppo del cazzo di nazisti.

I giorni in cui agivano indisturbati e in anonimia sono finiti. I fascisti hanno un nome e un indirizzo, e noi li scoveremmo. Mercoledì sera, 12 Febbraio 2014, abbiamo incendiato la Mercedes privata e il furgone della ditta dei fratelli Mitsakos. Abbiamo bruciato anche il furgone di Zarras.

Fascisti non potete più nascondervi, né nei vostri buchi né ovunque.

Bath e Bristol, Inghilterra: Cellula FAI rivendica sabotaggi di suv

Troppi elegantoni di città che giocano a fare quelli di campagna, guidando status symbol, in un sogno dove il carburante non termina mai, “caspita è cosi stressante parcheggiare la Land Rover quando porto i figli a scuola” allora perché non prendere una macchina più piccola, andare in bici, prendere il bus, usare le gambe o ancora meglio farsi una lobotomia…

A metà Dicembre dello scorso anno a Bristol, nelle zone Sneyd Park e Bathwick Hill di Bath, circa 20-25 suv 4×4 hanno subito il taglio delle gomme tramite vari squarci, non c’era un pò di fango in nessuna gomma! Se abbracciamo un ampio raggio di aspetti anarchici allora possiamo sentirci meglio, più in sintonia e bilanciati come un insieme col nostro essere, tentando di affrontare le questioni al massimo comprendendo che non poi solo prendere e scegliere il meglio che si abbina con ciò che è ritenuto confortevole. Per conoscere la sfida da affrontare e portare la torcia per un miglio in più, prima di tutto per noi stessi e per i nostri amici cari, ricordando che ci sono spiriti splendenti che brillano e sanno in loro stessi di aver subito troppa della merda che c’è in giro, vedendo che generalmente le cose sono un pò peggiori intorno ai confini ma eccitanti nei momenti e nei giorni potenzialmente pericolosi. La passione va verso tutti i nostri amici in armi e quelli che si rifiutano di arrendersi e anche a quelli che sono prigionieri loro malgrado (non dimenticando Danny-boy che citeremo in seguito). Abbiamo messo un bastone negli ingranaggi della ruota della macchina, cosi da ostacolare il ritmo frenetico della vita quotidiana (solo con un pò di freno). E’ già stato fatto in passato, il fine non è cercare l’originalità totale, ma questo potrebbe arrivare tramite esperimenti e tentativi per trovare soluzioni, concentrandosi sul disegno più grande piuttosto che restare su se stessi. Speriamo di non avervi annoiato con queste parole dato che sappiamo che risultano banali quando escono dalla bocca, il meglio di oggi è il banale di domani, consumato, inutile e riciclato, ma dovete farvi la domanda, c’è qualcosa di particolarmente unico? Oh Danny-boy, ci hai lasciati andare troppo presto, dovunque tu sia speriamo che questo atto di sfida ti possa raggiungere, mentre scrivo questo la tua assenza è cosi chiara, affoga in ciò che davvero non vediamo abbastanza di te, mi fa uscire le lacrime. Altri ed io ti ricorderemo per il tuo totale disprezzo per l’autorità e per chiunque cercasse di imporre il suo volere su di te “fanculo, non farò ciò che dici” : r.a.t.m, cosi in modo teppista e poco alla moda abbiamo fatto questo, sperando ci dia la tua benedizione, sentendo che tu probabilmente ti relazioni a questo come se fossi ancora in giro, con un sorriso oblique sulle tue guance, questa azione di classe è per te fratello, firmata adesso, ava rage x

the bureau of radical adjustment, ava rage cell/fai

Inghilterra: Cellula FAI rivendica attacco contro base della marina reale

11 Febbraio 2014, base della riserva della marina militare del Regno Unito (Royal Marines Reserve) a Clifton, Bristol.

La propaganda militare dipinge le forze armate come protettori “del popolo”. Fin dalla prima civilizzazione ciò è stato usato per giustificare la conquista e l’occupazione di territori a vantaggio della classe dominante, sacrificando i propri lacché per costruire imperi grandi o piccoli.

Si aspettano che crediamo (o che comunque agiamo come se ci credessimo) che ciò che è negli interessi degli politici, generali e economisti è davvero nel nostro interesse.

Ma non ci facciamo prendere in giro. Stamattina il fumo si è alzato sopra Clifton dai due furgoni e da un grande mezzo di trasporto personale bianco che abbiamo incendiato con esche rudimentali dopo essere entrati nel campo del distaccamento della Royal Marines Reserve di Bristol, che è impegnata in Iraq e Afghanistan. È disgustoso come questi commando part-time pensino di poter operare qui impunemente mentre altrove i loro colleghi uccidono, violentano e terrorizzano. Alexander Blackman – il marine britannico omicida scoperto recentemente per le sue azioni in Afghanistan – è solo un esempio della loro sistematica e ampia brutalità, e non la pietosa aberrazione tramite la quale viene descritto. Inoltre, ovunque ci sono militari essi sono il simbolo del dominio statale che rinforzano. Forse per chi ha a che fare con questo campo il simbolo adesso è stato un pò scosso. Per gli ingranaggi della macchina da guerra questi colpi guerriglieri oltre le linee restano una minaccia costante.

Li vediamo reclutare nelle città, collegi e agenzia di reclutamento, attirare sfruttati e classi marginalizzate con denaro sporco di sangue, patriottismo idiota e la promessa di un avventura che rimpiazzi la miseria, con campi d’addestramento macho o sale di controllo per controllo remoto di tecnologie omicide simili a videogiochi. Nonostante i tagli la Gran Bretagna ha il quarto budget militare più grande nel mondo visto che gestisce un operato imperiale di genocidio e schiavitù. Oggi gli eserciti occidentali sono flessibili per le guerre democratiche-espansioniste, interventi di “peacekeeping” per facilitare la nuova epoca coloniale della globalizzazione delle corporation, la controinsurrezione, le manovre geopolitiche e il controllo delle risorse, o si preparano per operazioni di polizia interna e crumiraggio. I loro fini sono i soliti di sempre, come in Afghanistan, Mali o Libia – i potenti mentono, i poveri muoiono, il capitalismo guadagna.

La guerra è una caratteristica permanente del sistema globale, foraggiato in una scala prima impensabile dalle nuove tecnologie e dall’organizzazione sociale di massa, ed è necessario per i potenti sia per il controllo sociale che per il benessere economico. La guerra del terrore, guerra della droga, guerra del petrolio, prima o poi la guerra per l’acqua potabile – questo è il corteo funebre della civilizzazione industriale. La schiavitù della “pace” ingabbiata nella Gran Bretagna “post-industriale” è davvero solo una sottile patina di ghiaccio che copre lo sfruttamento dei vari conflitti all’estero per terre, minerali e lavoro. Ampliando le fratture ci troviamo in questa situazione, situiamo i nostri attacchi in una ricca tradizione di rivolte e insubordinazione. La guerra sociale, che è tra noi e ogni coercizione e lo sfruttamento della terra, è l’unica guerra che accettiamo e conduciamo. Abbiamo il fine di sottolineare le chiare opportunità per lasciare la passività in un ordine sociale fondato sulla nostra collaborazione con ciò che ci reprime. Possiamo rivoltarci con ogni mezzo disponibile per la possibilità di una vita libera dall’autorità, individualmente o con chi ci sta vicino, sopraffacendo chi costantemente stravolge le nostre menti, le nostre relazioni e l’ambiente. Il sistema – che include l’aspetto militare e altro – cerca di trasformare ciò che amiamo in un regime di obbedienza, alienazione e comodità prive di vita. Per questo motivo devono allearsi con l’intolleranza e l’ostilità ovunque si trovano. Dovrebbero aspettarci.

Contro i giochi di potere dell’elite globale – solidarietà internazionale!
Contro la pace militarizzata della regina – guerra sociale!

Gruppo di Ammutinamento della Federazione Anarchica Informale (FAI)

NB.: Questo è il modo che conosciamo per onorare la tragica breve vita del nostro compagno Darko Mathers. In “questo mondo che dobbiamo lasciare”, Darko è scappato presto. Desideriamo solo che ci aspetti cosi un giorno potremmo ballare insieme sulle rovine. Lo teniamo vicino non per un minuto di silenzio ma per una vita di combattimento. Ancora una volte, le parole di Bruno Filippi:

“Per questo anime in pena del mondo, io vi chiamo a raccolta.
Il vessillo è già al vento.
È nero: lutto vuol dire. Avanti dunque, forsennati Prometei. L’urlo della vendetta è una musica dolce e cara.”

La controparte delle nostre forze di sicurezza in Russia si stanno riunendo per le Olimpiadi Invernali. Ricordando l’enorme spettacolo di truppe e guardie per i Giochi di Londra e tenendo sempre a mente che l’evento comporta sempre repressione militare tra le altre atrocità, il nostro incendio dimostra che la fiamma anti-olimpica continua a bruciare. Con forza nei nostri pensieri mentre andavamo in azione c’era Ilya Romanov che è rimasto ferito ad Ottobre 2013 in Russia e ora è di nuovo prigioniero dei fottuti sbirri.

Il nostro pieno supporto va agli indomiti Mónica Caballero e Francisco Solar in attesa di processo per l’azione diretta a Saragoza (Spagna) – nessuna ritirata, nessuna resa. Infine questo attacco da il benvenuto all’esplosione anarchica del black-bloc in Brasile e alle cellule incendiarie internazionaliste (tra le quali la FAI), e un saluto di cuore al Gruppo di Azione Diretta Internazionale–GADI in Francia, e ai prigionieri che lo scorso mese si sono ribellati nel carcere di Sua Maestà di Oakwood qui, in Inghiltterra, meravigliosi nella loro rivolta. Avanti, più fuoco allo stato, agli eserciti, alle scuole, alle chiese, alle burocrazie, alle carceri e alla civilizzazione che li crea.

Bielorussia: Cellula FAI rivendica incendio di un escavatore

Nella notte di capodanno ci siamo uniti ai festeggiamenti bruciando simboli dell’oppressione. Un escavatore è stato bruciato in una delle cave attive nel distretto di Krasnoselsky. Dieci litri di benzina e molti stracci sono stati usati per l’azione dato che il bersaglio era grosso, delle dimensioni di una baita. Le guardie avevano invitato una prostituta (questo è accaduto davanti ai nostri sguardi sorpresi). Cosi dopo una mezzora che socializzavano, abbiamo illuminato la notte di passione e gioia con fiamme che bruciano un veicolo.

Felice crisi e buona nuova paura ai borghesi!

Amici della Libertà, FAI-FRI

Roma: Azione in solidarietà con i/le compagnx arrestatx il 9 decembre

Roma. Alle 5.15 di mercoledi 29 gennaio una catena con due mattoni è finita sui cavi della corrente della linea AV in un tratto urbano in solidarietà con i compagni e la compagna arrestati il 9 dicembre scorso, ai quali sono stati bloccati i colloqui. Contemporaneamente è stato attaccato uno striscione sul cavalcavia con scritto:

NO TAV LIBERI/E
TUTTI/E LIBERI/E
TERRORISTA è LO STATO

Stati Uniti d’America: Rebecca Rubin condannata a 5 anni

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Dopo essersi consegnata nel 2012 a seguito di 7 anni in clandestinità, accettando la condanna nello scorso Ottobre, questa settimana Rebecca Rubin è stata condannata a 5 anni di carcere federale. La condanna è minore dei 7 anni e mezzo che il governo aveva chiesto.

Per i media, gli attacchi incendiari a lei attribuiti hanno messo in ombra le due azioni che ha rivendicato di liberazioni di cavalli selvaggi dai recinti BLM, dove i cavalli erano messi all’asta per il macello.

Rebecca è stata condannata per quattro azioni di ALF e ELF:

– Liberazione di 400 cavalli selvaggi da un recinto in Oregon e incendio della proprietà (1998)
– Aver portato della benzina in un resort di montagna in costruzione a Vail, Colorado, usata poi per appiccare il fuoco che ha distrutto il complesso sciistico (1998)
– Avert portato dispositivi incendiari a Medford, Oregon, presso l’ufficio delle US Forest Industries, usati poi per appiccare il fuoco (1998)
– Liberazioni di cavalli selvaggi da una struttura BLM in California e incendio di un fienile

“Gli animali e il mondo naturale sono sempre stati per me una fonte di profonda gioia, meraviglia e conforto, e il loro maltrattamento e annientamento una fonte di infinito dolore. Cercando di spiegare – e non scusare – le mie azioni, ho raggiunto un punto intorno ai venti anni dove non ho potuto più contenere o indirizzare appropriatamente il dispiacere, la disperazione e l’impotenza che sentivo verso il maltrattamento subito dagli animali e dal mondo naturale.”

Inoltre lei sarà in libertà vigilata dopo aver lasciato il carcere, e dovrà pagare mensilmente una quota per restituire danni per un totale di circa 13 milioni di dollari.

Durante la sentenza, il giudice ha anche chiesto alla Rubin di leggere l’ultimo libro di Malcom Gladwell, Davide e Golia, che le potrebbe insegnare i mezzi “non violenti” di protesta.

fonte

Roma: Blocco stradale in solidarietà ai 4 compagni arrestati il 9 dicembre

In solidarietà con i compagni arrestati il 9 dicembre 2013 per alcune azioni contro l’alta velocità, lunedì 27 Gennaio, verso sera, un gruppo di una ventina di anarchici ha interrotto il traffico sulla tangenziale est nei pressi della nuova stazione Tiburtina, che presto sarà dedicata ai T.A.V.

Rallentando il traffico con fumogeni e torce in una strada a percorrenza veloce abbiamo messo in mezzo alla strada dei cassonetti legati tra loro con un filo d’acciaio al quale è stato legato uno striscione in solidarietà e contro le condizioni di isolamento in cui si trovano ora i prigionieri rivoluzionari. I cassonetti infine hanno preso fuoco!

Un saluto a tutti i prigionieri rivoluzionari!
Libertà per tutti!
Terrorista è lo stato!

Santiago, Cile: Rivendicazione del tentato attacco contro la prefettura di Santiago Est e il 18° commissariato di Nunoa

bomba

Quando un/a compagno/a cade non possiamo restare indifferenti, bendarci e restare a legger per sempre cosi da dare il nostro piccolo contributo in dibattiti e discussioni. Le nostre lacrime per i/le compagni/e caduti/e in guerra diventano lava che fuoriesce dai nostri corpi, trasformandosi nel fuoco interno che ci da la fiamma per dare tutto in ogni azione contro il nostro nemico e i bastardi che lo proteggono.

Nuovamente riempiti di orgoglio perché siamo scivolati sotto ai loro nasi e abbiamo superato le loro mura qualche minuto prima di mezzanotte pronti ad agire a mezzanotte, quando tutti stavano celebrando (anche i “rivoluzionari”) dimenticando che ci sono compagni/e prigionieri/e, accusati e uccisi per aver dato la propria vita cosicché queste parole si sono trasformate in azioni concrete contro la morale, il comfort e la vita del nemico.

Il nostro fine come Amici della Polvere nera è demoralizzare le forze dell’ordine e farle sentire vulnerabili in modo che sempre più individui senza paure faranno ciò che vogliono contro i protettori dell’ordine e della pace sociale. Sebbene ciò possa non essere il nostro obiettivo definitivo, sappiamo che ci sono bracci armati del vero nemico, ed perché le nostre azioni sono state duplici e di qualità. Da un lato, facendo soffrire e morire questo mondo obbediente. Dall’altro, dirigendoci contro ingegneri, scienziati, padroni e uomini d’affari che finanziano, amministrano e creano progetti che rendono questo mondo sempre più artificiale, dando una supposta sempre più grande libertà e vita a questa razza disgustosa, riuscendo solo a ridurre la sfera della libertà al fine di ottenere il controllo globale a livelli insostenibili.

In questo nostro comunicato (1. Ufficio del Procuratore a La Florida; 2. Tribunale di Puento Alto; 3. Caserma a Las Vizcachas) siamo fieri e frustrati allo stesso tempo, visto che il nostro sistema a tempo era perfettamente funzionante tranne che, a causa di un’incertezza al momento di attivare la componente elettrica, abbiamo tagliato il filo che chiudeva il circuito; per motivi logici non abbiamo potuto risolvere l’errore dato che l’entrata e l’uscita dal posto era stata stimata in 30 secondi in modo da non farsi scoprire; siamo andati via pensando che la fortuna sarebbe stata dalla nostra, ma stavolta è stata dalla loro, visto che se tutto fosse andato bene, avremmo ferito o ucciso i bastardi che erano dall’altro lato della porta, distratti e confusi come sempre, cosi come avremmo causato grandi danni materiali, visto che la nostra pentola conteneva 3 chili di polvere nera pressata, 250 grammi di tnt, tre bombolette di gas, delle esche per accendere, mezzo chilo di tondi d’acciaio di 1 pollice, oltre ai frammenti che avrebbe fatto la pentola. Era un buon piano, tutto o niente; i fini fisici e materiali che avevamo non sono stati raggiunti ma la parte psicologica si, e ora stiamo sorridendo nell’aver creato uno stato di massima allerta in tutte le caserme di polizia che è durato fino al 10 Gennaio, facendogli capire che siamo pronti a tutto, che possiamo essere agli inizi ma la nostra rabbia ci fa crescere in questo cammino di lotta per la libertà e l’autonomia.

Dedichiamo questa azione al Pelato Angry perché capiamo e condividiamo il coraggio del compagno di voler vivere in un mondo libero e selvaggio. Speriamo che tu venga vendicato prima o poi…

Forza a Monica Caballero e a Francisco Solar
Forza a tutti/e i/le compagni/e prigionieri/e e accusati/e nel mondo

Dopo la calma arriva la tempesta…

Amici/che della Polvere nera

fonte

tradotto dall’inglese

Grecia: Sulla pratica rivoluzionaria del sabotaggio in merito al progetto “Nemesi verde”

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Mentre la rivendicazione della Federazione Anarchica Informale/Fronte Rivoluzionario Internazionale (Cellula Nicola e Alfredo) riguardo al sabotaggio contro i prodotti Coca-Cola e Nestle non è ancora stata ampiamente diffusa, e nonostante il fatto che i membri abbiano totalmente raggiunto il loro obiettivo in poche ore, visto che la Coca-Cola ha annunciato il ritiro cautelativo di “ogni bottiglia di plastica di 500ml PET di CocaCola Light e Nestea (tutti i gusti)”, è iniziato un assillante chiacchiericcio da ogni parte – anche da chi dice di opporsi al capitalismo e di volere che non solo loro stessi ma anche i loro amici pensino (di loro) che “appartengono al movimento” – riguardo alla correttezza politica dell’azione, le sue dimensioni morali, la sua efficacia dalla prospettiva del movimento/rivoluzione, ecc..

Gli oggetti del (consumo) pubblico

Sembra che ogni persona che non riesce a sbarazzarsi dalla sua dimensione di consumatore, che appare essere una delle più grandi, sarà sempre capace di fare migliaia di obiezioni, plausibili o anche ragionevoli se viste da un punto di vista “capitalista”, nel tentativo di respingere qualunque azione che va oltre i confini della legalità dentro un sistema che si suppone dovrebbe combattere. Come risultato, un amministratore capo della CocaCola in Grecia non deve pagare per una nuova campagna di comunicazione: gliela generano i clienti che gli danno ragione, e anche a gratis.

Quindi, il chiacchiericcio su quanto sia pericoloso sabotare due marchi di largo consumo: “e se un bambino beve una bottiglia adulterata? E se un vostro amico resta avvelenato? Un vostro caro? Il prete della parrocchia? Innocenti pagheranno le conseguenze ancora una volta e nulla cambierà…”

Altri si concentrano sul fatto che due colossi multinazionali come CocaCola e Nestle non sentiranno neanche il colpo, che un tale danno non gli causa nulla, che anche un sabotaggio a livello globale, “troverebbero il modo di superarlo, cambiando le confezioni in modo da non farle sabotare, cambiando il prezzo a danno del consumatore”, o “il consumatore potrebbe facilmente comprare, per qualche giorno, un altro marchio di coca cola o te freddo, e non ci sarebbe alcun danno al sistema stesso”.

Ovviamente, ogni movimentismo sterile termina con la solita conclusione che questa particolare azione “può solo danneggiare il movimento, diffamarlo, far aumentare la repressione contro di esso, e che questi attivisti non sono altro che un branco di idioti che agisce dannosamente”, e quant’altro.

Non si sforzano neanche di pensare, neanche a livello logico, la contro argomentazione. Continue reading Grecia: Sulla pratica rivoluzionaria del sabotaggio in merito al progetto “Nemesi verde”

Brasile: Cellula FAI attacca sottostazione elettrica

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Per una Internazionale Nera

Intorno alle 2 di notte del 20 Gennaio, con la complicità del buio, le urla dei devoti ci hanno segnalato, ma esse non erano rauche o sufficienti per i lupi solitari che hanno visitato la sottostazione di energia Celesc vicino a Balneario Camboriù, nel sud del Brasile. Questa azione è stata fatta in risposta all’appello per una internazionale nera e per segnare l’inizio delle attività di quest’anno. Non abbiamo avuto nessun problema durante l’attacco, visto che i porci stavano mangiando durante un raid
inatteso del gruppo tattico delle operazioni speciali e altri veicoli, guardie municipali e polizia militare, un giorno di grandi manovre per la polizia. Ci siamo dotati di due dispositivi esplosivi pieni di schegge, uno non ha avuto successo perché si è disintegrato senza raggiungere l’obiettivo e ferire nessuno. Ma l’altro ha raggiunto lo spazio della sottostazione elettrica dove c’erano i trasformatori, senza fare molti danni. I dispositivi sono stati lanciati come si nota dalle immagini.

Fino alla completa distruzione dell’esistente, del Capitale, dello Stato!

Libertà per i combattenti caduti nelle mani dello stato, nulla rimarrà impunito.

Stiamo aspettando le loro azioni repressive, i militari e voi dovreste sapere che niente e nessuno è intoccabile. La città di Balneario Camboriù è un continuo processo di gentrificazione/pulizia sociale, cosi come il resto del paese.

Che la polvere nera attraversi le strade e raggiunga ogni compa anarchico in Brasile, Portogallo, Messico, Cile, Argentina, Grecia, Spagna, Francia, Regno Unito, Indonesia, Peru, Stati Uniti, Australia, Turchia, Germania e ovunque nel mondo.

Movimento di Disobbedienza Civile (MDC) – Cellula della Federazione Anarchica Informale (FAI)

in portoghese

Grecia, Corfù: Rivendicato attacco contro bancomat in solidarietà con K. Sakkas

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Solidarietà da Corfù

Il 18 Gennaio abbiamo distrutto un bancomat della Emporiki Bank (Banca Commerciale Greca) nella zona di Messonghi nell’isola di Corfù, in solidarietà con Kostas Sakkas e contro tutte le pratiche vendicative dello stato e di ogni potente.

GIÙ LE MANI DAI NOSTRI COMPAGNI

anarchici

PS1. Forza e salute al prigioniero Spyros Stratoulis
PS2. Buona fortuna al fuggitivo Christodoulos Xiros

in inglese

Atene: Rivendicati incendi in solidarietà a Spyros Stratoulis

Solidarietà con Spyros Stratoulis
Solidarietà con Spyros Stratoulis

Rivendichiamo una tre giorni di incendi e sabotaggi di strutture dello stato e del capitalismo, dal 8 al 10 Gennaio, come gesto solidale con Spyros Stratoulis in sciopero della fame. Abbiamo attaccato :

– Un furgone delle Poste (ELTA) e uno delle Telecomunicazioni (OTE) in Via Siotou nel quartiere di Sepolia.

– un bancomat della Banca del Pireo in Via Dodecanisou nel quartiere di Alimos.

– due bancomat della Banca Nazionale della Grecia in Via Byzantiou nel quartiere di Nea Ionia.

– due bancomat della Banca Nazionale della Grecia all’incrocio della Via Soutsou con Via Iera Odos nel quartiere di Egaleo.

– Tre facciate delle filiali bancarie (Banca del Pireo, Hellenic Postbank, Banca di Cipro) e due bancomat nella Via Ethnikis Antistaseos nel quartiere di Kaisariani.

– una moto di un poliziotto in Via Aghiou Alexandrou nel quartiere di Palaio Faliro.

– un bancomat in Via Gennimata nel quartiere di Ano Glyfada.

Nel frattempo abbiamo saputo che il compagno Spyros Stratoulis ha interrotto lo sciopero della fame. Gli auguriamo buona fortuna, aspettando l’esito del suo caso.

Anarchici

Nota del traduttore : Il 10 Gennaio 2014 il prigioniero Spyros Stratoulis ha interrotto lo sciopero della fame iniziato il 11 Novembre 2013, visto il raggiungimento di una decisione sul suo caso. Anche se la decisione è stata presa, gli verrà notificata solo quando il decreto sarà pubblicamente diffuso.

in inglese

Stato spagnolo, Siviglia: Incendiato portone di una chiesa in solidarietà con Mónica e Francisco

Attacco incendiario contro una chiesa situata nella Via San Luis a Siviglia. Nella notte tra il 4 e il 5 Gennaio 2014, nel buio della notte, i lupi hanno ululato ancora… Questa volta l’ingresso di una chiesa è stato colpito da molotov e scritte solidali con gli arrestati a Barcellona.

Per l’odio rappresentato dalla Chiesa e le sue sedi, e in solidarietà con Monica, Carinoso e tutti quelli che lottano; nessun passo indietro; se toccate uno di noi, toccate tutti noi.

SALUTE E RIVOLTA

LIBERTÀ PER MONICA E FRANCISCO

in spagnolo

Atene: Azione simbolica di resistenza

E’ in notti come queste quando il mondo avanza.

Nel contesto della giornata delle azioni in solidarietà con Spyros Stratoulis in sciopero della fame, abbiamo realizzato un’azione simbolica di resistenza e appoggio alla sua degna lotta per i suoi diritti, incendiando un veicolo di lusso in una concessionaria di illusioni, in Alexandras street.

All’alba del 9 gennaio 2014.

Anarchici