Tag Archives: azione diretta

Finlandia: Macchinari ancora distrutti su un sito di costruzione nucleare

In un qualche momento durante la terza settimana di giugno, dei macchinari sono stati ancora sabotati sul sito di costruzione della Fennovoima a Hanhikivi, nella Ostrobothnia settentrionale.

Una scavatrice e un bulldozer hanno subito dei danni costosi, grazie alla distruzione dei cavi. Chi ha compiuto l’azione non rappresenta nessuna rete, gruppo od organizzazione.

Solidarietà con chi resiste alla costruzione nucleare a Pyhäjoki e ai/lle compagn* che resistono ovunque.

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Parigi: Camminata notturna

Nella notte tra il 21 e il 22 giugno delle ruote sono state bucate nel 19° arrondissement, a Pantin e ai Lilas.

È estate, e per invogliare burocrati, ex poliziotti, sfruttatori, borghesi etc a fare un po’ di movimento e approfittare così delle belle giornate invece di perdere tempo col culo sul sedile della propria auto, abbiamo deciso di far riposare un po’ le loro macchine.

Le vetture le cui ruote riposano ormai in pace sono le seguenti:

– 22 autolib’ (car sharing parigino).

– 1 vettura con un adesivo di un’associazione di pensionati della gendarmeria.

– 1 della GDF Suez.

– 1 della ERDF (azienda elettrica francese).

– 1 del consiglio generale della Seine Saint-Denis.

– Una decina di belle automobili borghesi.

Vandal* a piedi

Galles: Azione contro la costruzione di un mega-carcere a Wrexham

Domenica 17 Maggio 2015:

La notte scorsa si è svolta un’azione sul sito della seconda più grande prigione europea in costruzione nella zona industriale di Wrexham in Galles del Nord. Il mega-carcere, se costruito, ingabbierà più di 2100 esseri umani contemporaneamente.

Il motore di diverse ruspe di grandi dimensioni e attrezzi di costruzione sono stati distrutti. Degli slogan sono stati verniciati sui recinti della prigione mezzo costruita, tra cui ‘Fanculo Lend Lease’ e ‘Fuoco alle prigioni’.

È un avvertimento per ogni azienda piccola o grande coinvolta nel Progetto di Carcere del Galles del Nord, o in qualunque altro piano di costruzione di carcere che lo stato intraprenda. Siete un bersaglio e sentirete reagire l’odio delle classi operaie.

Quest’azione è dedicata a ogni polso tagliato, ogni tentativo di suicidio, ogni famiglia distrutta e ogni comunità oppressa danneggiati dal sistema carcerario.

*

Nota di Contra Info: Il contratto per il mega-carcere di Wrexham è stato ottenuto da Lend Lease, una multinazionale basata in Australia.

Santiago, Cile: Lotta di strada per i/le compagn* imprigionat* o cadut* [maggio 2015]

Giovedì 14 maggio un’ampia manifestazione di studenti si è svolta nel centro di diverse città cilene. A Santiago gli scontri con la polizia si sono prolungati per diverse ore nelle strade e nelle università. Queste richieste legaliste e riformiste non ci interessano, ci interessa invece contribuire alla lotta di strada al termine di ogni protesta, iniettandogli un nuovo dinamismo. Ecco perché ci siamo introdotti nel campus dell’USACH per creare agitazione per i/le compagn* Juan, Nataly e Guillermo, che sono in sciopero della fame dal 13/14 aprile [finalizzato il 5/6], e per ricordare i/le compagn* cadut*, specialmente Punky Mauri, all’avvicinarsi di un nuovo anniversario della sua morte in azione.

Mentre gli scontri erano già in corso, siamo usciti a combattere le forze dell’ordine con più di venti Molotov, e quando le abbiamo esaurite ci siamo ritirati in un modo che erano anni che non si vedeva più (almeno, nelle università), sparando un colpo di pistola contro il contigente delle forze speciali; è stato uno sparo simbolico, niente di che, la vita dei poliziotti non è stata messa in pericolo; ciò nonostante, abbiamo avvertito il nemico e attirato l’attenzione dei/lle nostr* compagn*. D’ora in avanti, nelle proteste pubbliche, dai settori anarchici non arriveranno solo pietre e Molotov.

Solidarietà antiautoritaria con Juan, Nataly, Guillermo ed Enrique.

22 maggio, giorno del Caos: cerchiamo di far vivere l’anarchia.

Claudia López, Jhonny Cariqueo, Mauricio Morales, Sebastián Oversluij
Vivono in ogni azione contro il Potere e ogni Autorità.

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Genova: Sabotaggio contro la dittatura tecnologica

CONTRO LA DITTATURA TECNOLOGICA

La società attuale è senza dubbi descrivibile come un sistema tecnocratico in cui a livello globale la scienza senza freni e i prodotti che mette sul mercato dominano e regolamentano la vita.

Da quando esistono, le multinazionali mantengono il loro dominio sul Pianeta attraverso gli Stati e le istituzioni internazionali (ONU, UE, FMI, BCE).

La società iper-tecnologica è la società perfetta per soddisfare le 2 esigenze principali del Potere: il profitto e il controllo sociale.

Grazie alla scienza e alla tecnologia, elevate a moderne divinità, il profitto non conosce più limiti: si passa dai dispositivi militari in continua evoluzione all’incredibile quantità di prodotti inutili messi in commercio.

Altrettanto il controllo sociale e della vita non potrà che essere sempre più capillare, passando dalle semplici telecamere all’utilizzo delle nanotecnologie.

Le persone, ormai già private di ogni autonomia e volontà propria, vengono introdotte nel favoloso mondo della scienza attraverso un parziale e fittizio accesso alla tecnologia.

Con la chimera di migliorare la qualità della vita, gli unici effetti reali sono una produzione sfrenata, l’atrofizzazione delle menti e delle proprie capacità, la cancellazione di emozioni reali, quindi della vita stessa.

Tutto mentre sotto i nostri occhi ciò che resta della natura viene devastato per costruire grandi opere che consentano di far viaggiare queste merci più velocemente e di reperirle con ancora più facilità.

Tutto mentre la televisione nell’indifferenza generale trasmette le immagini di popoli massacrati e ridotti alla fame per sfruttare le risorse indispensabili per aumentare la fabbricazione di queste merci.

Per una volta, abbiamo semplicemente deciso di eludere il controllo e minacciare il profitto della società tecnocratica.

Abbiamo appiccato il fuoco ai cavi di alimentazione di un ripetitore per le telecomunicazioni di proprietà di Italsite Spa, azienda specializzata nel settore in Italia e Europa.

PER LA LIBERAZIONE IMMEDIATA DI MARCO CAMENISCH

IN SOLIDARIETA’ AGLI ANARCHICI E ALLE ANARCHICHE INCARCERATI/E IN ITALIA, CILE, GRECIA, SPAGNA E MESSICO

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Naucalpan, Messico: Ordigno esplosivo in concessionaria Mercedes Benz

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All’alba del 5 luglio abbiamo abbandonato un ordigno esplosivo ai piedi di un’automobile di lusso della concessionaria Mercedes Benz “Autosat Satélite”, in corso México-Querétaro, nel comune di Naucalpan, Stato del Messico.

Non disdegnamo alcun attacco contro il sistema tecnologico, noi membri di RS abbiamo utilizzato diversi metodi per continuare ad appostarsi e colpire i responsabili immediati della distruzione e artificializzazione della natura selvaggia, e continueremo a farlo.

La pioggia continua, gli attentati anche!

I tuoni alimentano l’istinto dell’attacco per cadere sulle teste infette dei nemici dell’Indomito…

Reazione Selvaggia
Gruppusculo Fino alla tua morte o la mia!

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Hanhikivi, Finlandia: Sabotaggio sul sito di costruzione nucleare della Fennovoima

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Nella notte di lunedì 8 giugno una macchina (scavatrice) dell’azienda Fennovoima è stata sabotata sul sito di costruzione del futuro impianto nucleare. Cavi e fili etc sono stati sezionati e i finestrini spaccati.
Gli individui che hanno compiuto quest’azione l’8 giugno rappresentano solo se stess* e non un’organizzazione o una rete di attivist*.
I media dominanti che hanno riferito per primi dell’attacco (il quotidiano Kaleva) hanno scelto di spostare l’attenzione dai crimini a cui risponde l’azione e di focalizzarsi invece sulla perdita di fluido idraulico nella cava di ghiaia nell’area disboscata dove un tempo si trovava la foresta di Capo Hanhikivi, abitata da diverse specie in via di estinzione. Come al solito al centro dell’attenzione sono finiti i metodi scelti dagli individui che effettuano l’azione e non il progetto di distruzione di massa dell’impianto nucleare stesso. Quello che i media chiamano “vandalismo” era un consapevole atto di sabotaggio, un metodo che ha sempre svolto un ruolo importante nella lotta contro i sistemi oppressivi di sfruttamento in cui gli interessi del potere corporativo vengono sempre prima dei bisogni e delle vite della popolazione locale e della natura.

La stesura di nuove leggi mentre il progetto è in corso, che danno alla corporazioni come la Fennovoima il diritto di espropriare la terra con la forza, mostra quanto si sia lontani da un processo democratico e anche come le leggi sono concepite per servire gli interessi delle corporazioni e non del popolo. La costruzione di una centrale elettrica nucleare non è mai un processo democratico, e le decisioni riguardanti questo tipo di sistema energetico sono prese molto al di sopra delle teste della gente comune.

Finora i canali proposti dal cosiddetto sistema democratico non hanno sortito alcun effetto sull’evoluzione del progetto e la preparazione del sito di costruzione per il reattore previsto. Enfasi sul “previsto” – la richiesta di costruzione non è ancora stata nemmeno completata, e al progetto manca la percentuale di investitori nazionali necessaria perché la richiesta venga approvata dallo Stato.

Adesso è il momento critico per mostrare alle aziende già implicate e ai possibili investitori che sarà una strada difficile da percorrere. Tutte le imprese, grandi e piccole, implicate – che approfittano della distruzione di Capo Hanhikivi e della creazione di un altro immenso problema nucleare per le generazioni presenti e future – devono sentire che non è una buona idea.

È solo l’inizio.

In solidarietà col campo di protesta di Capo Hanhikivi e con i locali che resistono all’espropriazione forzata.

francese

Parigi: L’antifascismo nei fatti, non nei video

Nota di Attaque / 9 giugno 2015:

Qualcuno ha fatto quello che andava fatto: una risposta parziale all’omicidio di Clément Méric. Poco dopo la sua morte abbiamo potuto leggere rivendicazioni di attacchi con cui delle persone volevano prendere di mira tutto un mondo che produce, tra tanti altri orrori, il fascismo. Oggi leggiamo che altri hanno scelto di prendersela con uno dei responsabili diretti della morte del giovane compagno. In effetti c’è chi non si limita ad aspettare la giustizia di stato raccogliendo soldi per pagare gli azzeccagarbugli delle parti civili. Salutiamo la scelta di quei/lle compagn* che non si sono limitat* alla verbosità, le marce commemorative o la pubblicità attraverso video pieni di autocongratulazioni e autocelebrazione.

Senza grande sorpresa, nessuna informazione su quello che è accaduto (e, ancor peggio, nessuna dichiarazione di solidarietà con i/le due compagn* accusat*) è stata diffusa, per ora, dai siti antifascisti. In effetti è stato soltanto leggendo per caso i giornali che ci siamo imbattuti nella notizia. Per una volta che gli ”acta” seguono davvero ai “verba“…

Su questo blog non diffondiamo esempi di antifascismo se non quando ci sembrano andare nel senso dell’attacco a questo mondo di autorità e mercificazione. In pratica verso una rottura con l’esistente, non quando si tratta soltanto dell’espressione di una moda, di una contro-cultura di bande o di una stampella della democrazia. Ma per una critica più approfondita del modo in cui “gli antifa” hanno reagito alla morte di Clément Méric, vi rimandiamo volentieri all’ottimo testo “Riposa in pace sociale” [in francese].

Infine, al di là dell’augurio di un non-luogo per i/le due compagn*, poco ci importa sapere chi, concretamente, ha picchiato quel fascista. Il messaggio è chiaro e condivisibile da tutti i nemici di questo mondo. Noi lo condividiamo ed è per questo che le mani che stringevano quell’asse di legno erano anche le nostre, come lo sono quelle che, in mille altri modi, se la prendono con questo mondo.

Pubblicando queste informazioni, vogliamo metterci dalla parte dei due compagn* sotto accusa. E vogliamo, soprattutto, metterci dalla parte di chi, senza aspettare nessun’altra legittimazione che la propria rabbia e la propria determinazione, hanno fatto quello che andava fatto.

Solidali e complici!

Alcun* redattori/ttrici di Attaque, 9 giugno 2015

Düren, Germania: La foresta di Hambach ha bisogno di te!

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Dopo averne eliminato la maggiore parte, la RWE ha pianificato per il 2018 il completo disboscamento della foresta di Hambach, vicino a Buir (quartiere della città di Kerpen), per fare spazio a una miniera di lignite a cielo aperto. La resistenza contro la distruzione è cominciata già nel 2012: sabotaggio di macchine, blocchi, attivisti incatenati, occupazione di alberi, costruzione di capanne sugli alberi, e nel novembre 2012 un campo al limitare della foresta è stato occupato. Il proprietario è un residente del posto, critico nei confronti della RWE che tollera quest’azione.

Il quartier generale del partito dei verdi a Düsseldorf è stato occupato e sono state condotte delle azioni di blocco e disturbo durante l’assemblea generale annuale della RWE. Lo Stato ha reagito contro la resistenza con perquisizioni, espulsioni e distruzione delle barricate e delle infrastrutture di protesta. Naturalmente non sono mancati violenze fisiche, arresti e utilizzo del diritto penale. La RWE ha assunto un’impresa di sicurezza privata che ha installato barriere, si mostra presente nell’intera area coi loro cani, scatta foto degli attivisti, sabota la protesta e maltratta la gente.

La foresta e i dintorni offrono diversi luoghi e possibilità per azioni contro la lignite, killer del clima. Mano nella mano lo Stato e il capitale distruggono l’habitat della flora e della fauna, lo considerano legittimo e troppe persone lo tollerano.
Usciamo dal letargo! Reagiamo! Trasformiamo la rabbia in resistenza attiva!

Sul blog hambacher forst troverai delle informazioni su come arrivare e quello che hai bisogno di sapere se vuoi partecipare.

Il giorno dell’espulsione è il cosiddetto GIORNO X. È il giorno delle dimostrazioni spontanee e per l’azione diretta – qualche settimana dopo, di sabato, ci sarà una grande manifestazione a Buir, dopo di che la foresta sarà rioccupata. Anche le informazioni su questi progetti si possono trovare sull sito web.

Contra Info
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Besançon, Francia: Tafferugli e solidarietà

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Contro l’occupazione poliziesca solidarietà con i rivoltosi di Planoise e dei “408” All Cops Are Bastards

Nel maggio 2015, tafferugli sono scoppiati nelle vie di Besançon. Le fiamme hanno illuminato le notti di diversi quartieri, preso di mira e distrutto vetture aziendali, scuole, diverse istituzioni dello Stato «sociale»…
L’occupazione poliziesca dei quartieri dura da diversi mesi, con tutto ciò che ne consegue, e suscita una resistenza determinata. Lanci di cocktail molotov sono atterrati – purtroppo a lato – sulle pattuglie delle CRS a Planoise e nel quartiere dei «408», il lancio di pietre sulla polizia e le telecamere di sorveglianza messe fuori uso sono ordinaria amministrazione.
E negli ultimi mesi degli attacchi minori sono stati condotti in solidarietà con questi atti di rivolta urbana nelle zone franche di questa città-prigione.

Una lista dei veicoli che si sono ritrovati con le gomme bucate:
una vettura a noleggio della ‘Hertz’
un veicolo aziendale dell’agenzia immobiliare ‘Foncia’
una vettura della società APRR, che appartiene al gruppo EIFFAGE
una trentina di biciclette della J-C Decaux (oltre al fatto di contribuire in gran parte all’imborghesimento dei quartieri in cui installa i suoi parcheggi per biciclette, il suo ruolo di sfruttatore di prigionieri di cui l’azienda si vanta pubblicamente è ormai risaputo)
il parco macchine del Consiglio del Dipartimento del Doubs (più di una decina di vetture in totale: automobili e furgoncini).
Una scavatrice del cantiere di EIFFAGE (costruttore di prigioni) che costruisce un gigantesco complesso di appartamenti di lusso e un centro commerciale in pieno centro città si è ritrovata col serbatoio distrutto.

Sostegno ai rivoltosi dei quartieri bisontini che sono nelle mani del nemico!
Forza e solidarietà ai/lle compagn* anarchic* sequestrati durante l’operazione Piñata, come anche a  Monica e Francisco ! Solidarietà con i/le prigionier* della guerra sociale in tutto il mondo!
Abbasso la gentrificazione!
Distruggiamo tutto quello che ci addomestica e ci distrugge!

in inglese

Santiago: Barricate e scontri fuori dell’Università Usach il 19 maggio

Con barricate date alle fiamme, abbiamo ancora una volta ricordato la morte di Mauricio Morales, caduto in combattimento con la deflagrazione del dispositivo esplosivo che portava con sé in direzione della scuola della gendarmeria.

L’incendio scatenato oggi si espande come i tuoi frammenti di libertà!

“Oggi attraverso il fumo nero dei nostri pneumatici, il calore bruciante delle nostre barricate e l’insolenza insurrezionale della nostra azione, ricordiamo la tua irriducibile vita, il tuo eterno amore per la libertà e il tuo bel desiderio che l’ordine stabilito cada.

Per la distruzione dell’ultimo baluardo della società carceraria!

Mauricio Morale morto in azione il 22 Maggio 2009”

in spagnolo

Karlsruhe, Germania: Attacco di un posto di polizia in solidarietà con gli antifascisti

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Nella notte tra domenica e lunedì 4 maggio 2015, abbiamo reso visita al commissariato di polizia e abbiamo lasciato vernice e slogan.
Da 2 mesi 1000 poliziotti rabbiosi si battono durante la marcia neo-nazista di Pegida attraverso Karlsruhe. I poliziotti utilizzano tutti i modi a loro disposizione per liberare la strada ai fascisti. Parecch* antifascist* sono finiti all’ospedale, un numero considerevole di persone sono state ferite da lacrimogeni, calci e pugni, i blocchi sono stati attaccati ed espulsi con enorme violenza. Anche i pensionati e i bambini sono stati colpiti a più riprese. Inoltre più di 50 procedure giudiziarie sono state avviate contro gli/le antifascist*.
Quando la città e i poliziotti pensano di dover lasciare campo libero ai nazisti in ogni circonstanza, allora il prezzo da pagare aumenterà.

Non sopportiamolo più! Il prossimo 12 maggio cacciamo Pegida dalla città!

in tedesco (originale), francese

Messico: Incendio della torre di telecomunicazioni di TelMex ad Atizapán

17 aprile 2015

Il gruppuscolo “Fino alla tua morte o la mia” ha dato fuoco a una torre telefonica sulla strada Messico-Toluca all’altezza del municipio di Atizapán, Stato di Messico. Abbiamo rotto il recinto di filo spinato e la griglia che “proteggeva” l’antenna e abbiamo piazzato un ordigno incendiario con un rallentatore fatto in casa sui cavi dell’alimentazione di energia. In lontananza abbiamo visto che l’ordigno si era acceso e illuminava la notte, il fuoco si è sviluppato lungo l’antenna bruciando e danneggiando quella proprietà della maledetta società Telmex.

L’antenna è stata messa fuori uso, cosi abbiamo continuato la serie di atti per cui, come già avevamo ribadito in anticipo, tutto ciò che è e simboleggia la civiltà, il progresso, la tecnologia, l’artificialità e la scienza sarà attaccato in qualunque modo.

La natura selvaggia reclama il suo, le colline divise dalla suddetta strada, gli alberi abbattuti per la costruzione di antenne ad alta tensione e di comunicazioni, gli animali (umani e non) spinti ad abbandonare il loro habitat dalla espansione pestifera della civiltà, tutto ciò che il progresso non ha rispettato né rispetta grida vendetta, i nostri antenati hanno posseduto le nostre menti, ora il fuoco di guerra ci appartiene.

Resistenza a tutto ciò che ci è estraneo !

Reazione Selvaggia
Gruppuscolo “fino alla tua morte o la mia”

Coacalco: Libro-Bomba nella Università della Valle del Messico

All’alba dello scorso 14 aprile di quest’anno, abbiamo abbandonato un libro bomba nei locali dell’Università della Valle del Messico (UVM) nel campus di Coacalco, Stato di Messico.

L’esplosivo era destinato all’area della facoltà di Scienze della Comunicazione. Questa è di gran lunga una delle carriere accademiche più richieste nel mercato del lavoro, si va dai giornalisti fino ai registi, e anche se coprono vari settori, la maggiore parte si concentra soprattutto sul nutrire l’apparato di diffusione del progresso e la tecnologia.

Il sistema ha bisogno di propaganda, di persone che si incarichino della manipolazione e l’alienazione nei media massivi (e non massivi) di comunicazione, ha bisogno di mostrare alle masse passive e insoddisfatte una mezza “verità”, così si avvalgono tanto di mezzi virtuali come di persone dedicate a nascondere le sue più grandi bugie. O forse (per citare un esempio) non furono questi comunicatori che si incaricarono di cercare di nascondere l’attentato contro la natura del Gruppo Mexico, con la sua fuoriuscita di rifiuti tossici a Sonora l’anno scorso? Sono stati loro a continuare a insistere nel dare spazio al progresso in questa società decadente, quelli che si avvalgono del loro “lavoro” per far sì che il sistema continui a crescere, diffondendo atteggiamenti che i destinatari trasformano inconsciamente in valori, che tendono a essere innocui per la coesistenza dello stesso sistema tecnologico.

Come di consueto l’atto è stato passato sotto silenzo, forse a causa della crisi politica che attraversa il paese, forse per l’appello degli anarchici a boicottare le prossime elezioni, forse perché all’università privata non conveniva fare rumore, in ogni caso, quello che assicuriamo è che se continuano a nascondere le nostre azioni, ci vedremo nella necessità di generalizzare l’attacco estremista contro la civiltà e il progresso tecnologico, con esplosivi, incendi e proiettili precisi.

Che si sappia già…

Per la  difesa della natura selvaggia e contro il sistema tecnologico!

Reazione Selvaggia
gruppuscoli:
“Tuono del Mixtón”
“Signore del Fuoco Verde”

Nantes: Il tribunale riverniciato di rosso. La giustizia mostra il vero volto

nantescourtAll’alba di una giornata di lotta storica, abbiamo voluto rendere manifesta la violenza quotidiana della giustizia nei confronti dei/lle dominat*, che siano sans-papiers, abitanti dei quartieri popolari, roms o militanti anticapitalist*.

Lo scorso aprile, il procuratore di Nantes Brigitte Lamy ha scelto di non perseguire i poliziotti che hanno accecato i/le manifestanti anti-aeroporto del 22 febbraio 2014.
Ancora una volta la giustizia avalla la licenza di uccidere e mutilare in tutta impunità della polizia.

La giustizia e la polizia hanno le mani sporche di sangue. Oggi il tribunale mostra il suo vero volto.

Vendetta per Freddie, Wissam, Zyed, Bouna, Malik, Rémi, Daranka, Quentin, Damien, Emmanuel e tutt* gli/le altr*.

Da Nantes a Baltimore, né oblio né perdono!

inglese

Santiago : La sede dei Giovani Comunisti attaccata in solidarietà con Juan, Nataly, Guillermo ed Enrique

Il mattino del 3 maggio abbiamo deliziato i Giovani Comunisti rinfrescando la facciata della loro sede di via San Pablo, 9059, Pudahuel, con della vernice e qualche vetro fatto sparire a sassate.

Questi stronzi, che hanno ampiamente cercato la riconciliazione democratica frequentando il potere e il suo apparato poliziesco, si sono messi a minacciare gli anarchici attraverso la stampa con delle richieste legaliste quando hanno avuto luogo gli scontri di un anno fa. Sembra che alcun* abbiano scordato quello che è successo, ma per quanto ci riguarda il tempo che è passato non ha cambiato niente, questo attacco ne è il riflesso fedele, e andremo oltre…

Abbiamo rivendicato questa azione con dei volantini in solidarietà con i/la compagn* Juan Flores, Nataly Casanova e Guillermo Durán (in sciopero della fame da 20 giorni) e con Enrique Guzmán, che si sono sempre dichiarat* contro ogni forma di potere e di autorità.
Sappiate che portiamo attenzione alla vostra situazione e che non avremo pace finché il potere non la finirà con i suoi soprusi.

Non c’è tempo né per le scuse, né per le pause.

Solidarietà in offensiva con i/le prigionier* in sciopero della fame.

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(foto degli scontri del 1 di maggio del 2014)

in francese | greco

Comunicato da qualche parte in Messico

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Dopo mezzanotte… nasce il fuoco nero

Il 12 aprile del 2015, intorno alle 20.30, abbiamo collocato un ordigno incendiario nella succursale del banco Santander di via ferrocarril hidalgo, all’angolo con via Nezahualcóyotl, che è scoppiato con successo provocando danni nel palazzo.

Si tratta di un atto di solidarietà con le ed i prigionier* sequestrat* dagli Stati di tutti i nomi.

In particolare si tratta di un atto di solidarietà con la lotta dei prigionieri anarchici greci in sciopero della fame*. Da qui vi diciamo: forza e solidarietà, compagni.

Si tratta anche di una risposta alla chiamata dei compagni cileni per la realizzazione di giornate di solidarietà per i prigionieri in guerra sociale. Da qui vi diciamo: siamo con voi, compagni.

Si tratta, infine, di un atto di solidarietà con i compagni  in clandestinità, poiché sappiamo quanto difficile sia quel cammino. Da qui vi diciamo: compagni, i muri che ci separano cadranno!!!

Libertà per Fernando Bárcenas, Abraham Cortés e Luis Fernando Sotelo!
Fuoco alle prigioni!!
Perché la solidarietà anarchica supera le parole!!!

LUPE LA CAMELINA
Per la Cellula di Diffusione del Commando Femminista Informale di Azione Antiautoritaria

in greco

Nota di Contra Info : *I prigionieri della Rete dei Prigionieri Combattenti hanno interrotto lo sciopero della fame il 18 aprile scorso, dopo 48 giorni di lotta. Leggi qui la loro dichiarazione.

Attacco incendiario contro il cantiere di costruzione del metrò di Santiago

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le azioni minori contro il sistema non sono importanti soltanto nella misura in cui contribuiscono alla distruzione del sistema, ma anche perché contribuiscono alla formazione di individui liberi, preparati, coscienti delle proprie capacità e dei propri limiti, coraggiosi e capaci di lottare per quello cui aspirano” (Antitecnologia 2009)

Rivendichiamo l’attentato incendiario contro il cantiere della futura linea 6 del metrò di Santiago, il 7 aprile: abbiamo attaccato questo simbolo del progresso tecnologico-sociale con un ordigno incendiario ad attivazione chimica.

Le conseguenze nefaste dell’espansione tecno-industriale non saranno tollerate senza la necessaria risposta, giriamo tenendo d’occhio i vostri negozi, supermercati, zone di espansione urbana, degradazione della natura selvaggia nelle sue forme più estese. Abbiamo attaccato, attaccheremo nelle campagne e nelle vostre città, difenderemo con le unghie e coi denti quello che resta da difendere, come anche noi stessi.

Mandiamo un affettuoso saluto a Natalia e Javier.
Forza ai/alle compagn* Juan Nataly e Guillermo in sciopero della fame.

Contro la civiltà! Per la difesa di tutto quello che abbiamo perso!

Gruppo Kapibara FAI-FRI

portoghese | francese | inglese | greco

Atene: Azione anti-razzista e anti-patriotica a Pláka

Lunedi 20 aprile, al mattino presto, siamo andat* nel quartiere di Pláka per ricoprire un murale nauseabondo di disegni e slogan nazionalisti e razzisti fatti da un sedicente artista che si fa chiamare Tom e che utilizza quel muro di via Sotiros già da qualche anno. Questo murale di merda, che trasmette fra le altre cose messaggi che sostengono che le persone che arrivano dall´Africa sono portatori di malattie, era là da almeno tre mesi, quindi abbiamo pensato di reagire in qualche modo. Abbiamo gettato della vernice, e abbiamo coperto il muro coi seguenti messaggi e con dei simboli anarco-femministi:

Né patria, né padroni: autogestione (in portoghese)

Nessuna frontiera, nessun padrone (in inglese)

Fanculo la patria (in greco)

Spazziamo via i fasci (in francese)

Le vite nere contano (in inglese)

PS: Il giorno dopo l’azione il muro è stato ridipinto di blu. In caso riapparissero dei messaggi razzisti, seguiranno altre azioni.

Svezia: Azioni contro lo Stato ed il capitalismo

Niñxs salvajes 2Nel corso della quindicesima settimana del 2015, tra il 10 ed il 12 aprile, nel distretto di Midsommarkransen sono state bruciate delle automobili di proprietà della ditta di sicurezza privata Nokas, e la porta d’ingresso dell’Agenzia Svedese per la Crescita Economica e Regionale (Tillväxtverket) sull’isola-distretto di Södermalm è stata spaccata.

Nokas è stata attaccata in quanto simbolo dell’amministrazione del capitalismo, e l’Agenzia Svedese per la Crescita Economica e Regionale perché è una delle maggiori fondazioni ideologiche che mira allo sviluppo delle disugualianze sociali tra quell* che sono stat* ancora di più premiat* e quell* che sono stat* buttat* più in fondo nella miseria e l’incertezza.

Stavolta, le nostre azioni erano rivolte contro bersagli materiali e simbolici soltanto. Le persone incaricate di quel sviluppo non sono però dimenticate o perdonate.

Finché le persone saranno obbligate a vivere nella schiavitù del capitalismo, contrattaccare sarà sempre giusto .
Combattiamo il potere con ogni mezzo disponibile.

Libertà per i/le nostr* compagn* incarcerat* in Svezia e nel mondo.

originale ricevuto in svedese | greco | francese | inglese

Francia: Attaccata la sede del partito UMP di Tolosa

Martedì 14 aprile 2015 la sede del partito Unione per un Movimento Popolare (UMP) di Tolosa è stata espulsa.

Il Comune UMP di Calais mena da diversi anni una politica razzista e securitaria contro i poveri e in particolare i/le migranti. Ultimamente ha aperto un centro d’accoglienza diurno con lo scopo di allontanare i/le migranti dal centro città e poterli/e quindi controllarli/e meglio. In queste ultime settimane ha fatto di tutto per costringerli/e a radunarsi in un’ex discarica non lontano dal centro diurno. L’8 aprile 2015 dei consiglieri UMP, spalleggiati da alcuni impiegati comunali, sono andati in uno squat di migranti a Calais e hanno obbligato gli/le occupanti ad andarsene. Poi hanno devastato la casa per renderla inabitabile.

IL COMUNE UMP DI CALAIS ESPELLE!

Anche a Tolosa il Comune UMP designa dei capri espiatori, che si tratti dei/lle giovani dei quartieri, delle prostitute, di chi ha dei problemi di alloggio. Ogni volta questo partito basa la propria legittimità sulle opposizioni di classe, razza, sesso, scegliendo orgogliosamente il campo degli oppressori. E così un gruppo si è introdotto nella sede UMP in pieno cuore di Tolosa, per ricordargli il loro sporco lavoro. Il mobilio è stato spostato in strada, i dossiers sono stati un po’ sparpagliati, la facciata ridipinta : niente in confronto a quello che subiscono ogni giorno i/le migranti di Calais (pressioni, trasferimenti forzati, espulsioni, molestie da parte delle forze dell’ordine e dell’amministrazione).

Oggi il bersaglio è stato l’UMP ma non dimentichiamo la responsabilità del PS, dello Stato o dei fasci.

Di notte o in pieno giorno, da soli/e o in 300, ognuno/a di noi può agire!

Qui sotto, il volantino distribuito durante il trasloco forzato dell’UMP:

L’UMP di Calais espelle!
Espelliamo l’UMP !

In Francia, come altrove, migliaia di migranti fanno le spese della guerra ai poveri intrapresa dagli Stati, e ormai da tutta l´Europa. Costretti a lasciare il loro paese – fin troppo spesso a causa dei disordini provocati dall’avidità delle potenze occidentali – queste persone si ritrovano braccate dalla polizia, esposti a pericolo di morte quando tentano di attraversare una frontiera, e disprezzati da tutte le amministrazioni. Mentre la situazione peggiora, alcuni/e ritengono che non tutte le vite hanno lo stesso valore: questo permette loro di sottrarsi alle loro responsabilità. Noi urliamo il contrario: nessuno è illegale, tutti/e i/le rifugiati/e sono i/le benvenuti/e.

A Calais, il comune UMP cerca di approfittare di questo stato di cose in maniera oscena. Favorisce in ogni modo il razzismo nei confronti dei e delle migranti, quando non manda semplicemente i propri impiegati comunali a fare lo sporco lavoro di espulsione generalmente riservato ai poliziotti. Questo partito nauseabondo tenta di approfondire la spaccatura tra i diversi popoli in funzione del colore della loro pelle, della loro lingua o del loro paese di origine.

Oggi prendiamo di mira questo covo di reazionari: se questa volta i poliziotti non hanno nemmeno dovuto espellere manu militari, la pressione esercitata sui sans-papiers resta comunque inammissibile. Ma che sia ben chiaro, sarebbe assurdo additare un partito politico come unico responsabile. In effetti la prefettura “socialista” del Pas-de-Calais non è da meno quando si tratta di mandare i propri scagnozzi in uniforme a terrorizzare le migranti e i migranti. Non ci aspettiamo niente dai politici, che non trovano niente di meglio che aizzarci gli uni e le une contro gli altri. In compenso pensiamo che la solidarietà tra chi subisce la violenza dello Stato è l’unica riposta adeguata al loro cinismo.

Attaccheremo i responsabili e le strutture che appoggiano tali iniquità.
Continueremo a combattere il razzismo, ovunque si trouvi.

Abbasso le frontiere!
Morte agli Stati e alle nazioni!

fonte: indymedia nantes

Lille: Vernice contro la gentrificazione

Vernice contro il comune, la gendarmeria, la “casa dell’hip-hop” e l’istituto Pasteur.

Nella notte tra il 23 e il 24 marzo le facciate del comune, della gendarmeria, della Mangusta (un tempo casa occupata) e della “casa dell’hip-hop” sono state attaccate a colpi di vernice. Abbiamo scelto questi bersagli perché ci opponiamo alla riabilitazione dei quartieri popolari e alla politica municipale di espulsione dei poveri per rendere i quartieri più appetibili agli occhi dei promotori immobiliari.

Lo Chti d’Arras, storico luogo di attività e di vita occupato illegalemente da diversi anni (e dove si tenevano concerti e altri eventi hip-hop) è stato espulso e sostituito dalla “casa dell’hip-hop” o “Centro Europeo di Cultura Urbana”. Un buon metodo per il comune di recuperare quello che già esisteva senza il suo aiuto, svuotarlo di tutto quello che aveva di sovversivo, e trasformarlo in un prodotto cultural-commerciale.

Numerose pratiche contrastano di fatto questa logica. Che si tratti di occupare terreni, immobili o case vuote, o attraverso lo sciopero degli affitti, alloggiare o sperimentare nuovi rapporti sociali, ci si ritrova rapidamente di fronte alla repressione. Lo dimostra la recente espulsione della Mangusta (edificio vuoto da diversi anni e di proprietà dell’istituto Pasteur), squat che si trovava in pieno centro di Lille, molto visibile, aperto a tutto il quartiere e quindi fastidioso per il comune. I mezzi dispiegati in questa occasione (presenza importante delle forze di polizia, quartiere bloccato per tutta la mattina) mostrano in effetti la volontà di stroncare alla radice ogni iniziativa di organizzazione che non sia loro subordinata. Esistono ancora diversi luoghi occupati, in particolare l’Insoumise (libreria d’occasione che propone numerose discussioni, proiezioni etc), che sono anch’essi espulsabili.

Non abbiamo intenzione di lasciarli fare, e non aspettiamo né il loro permesso né il diritto di farlo. Non otterremo che quello che sapremo prenderci. Facciamo appello alla solidarietà di tutti/e coloro che lottano e subiscono la politica economica e sociale dello stato e dei suoi sbirri.

Guerra a questo vecchio mondo. ACAB.

fonte: indymedia lille (via attaque)

Veria, Grecia: Azioni contro le prigioni di massima sicurezza

La mattina del 30 dicembre 2014, il compagno Nikos Maziotis è stato trasferito nelle prigioni di tipo C di Domokos – con l’intento di inaugurarle ufficialmente.

Come di riflesso, noialtri siamo usciti quella stessa notte e abbiamo vandalizzato con vernice e scritte l’edificio del Consiglio Legale di Stato-Ufficio Giudiziario di Veria, oltre a sabotare 4 bancomat.

Lotta, insieme ai compagni incarcerati, contro le carceri.