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Parigi: L’antifascismo nei fatti, non nei video

Nota di Attaque / 9 giugno 2015:

Qualcuno ha fatto quello che andava fatto: una risposta parziale all’omicidio di Clément Méric. Poco dopo la sua morte abbiamo potuto leggere rivendicazioni di attacchi con cui delle persone volevano prendere di mira tutto un mondo che produce, tra tanti altri orrori, il fascismo. Oggi leggiamo che altri hanno scelto di prendersela con uno dei responsabili diretti della morte del giovane compagno. In effetti c’è chi non si limita ad aspettare la giustizia di stato raccogliendo soldi per pagare gli azzeccagarbugli delle parti civili. Salutiamo la scelta di quei/lle compagn* che non si sono limitat* alla verbosità, le marce commemorative o la pubblicità attraverso video pieni di autocongratulazioni e autocelebrazione.

Senza grande sorpresa, nessuna informazione su quello che è accaduto (e, ancor peggio, nessuna dichiarazione di solidarietà con i/le due compagn* accusat*) è stata diffusa, per ora, dai siti antifascisti. In effetti è stato soltanto leggendo per caso i giornali che ci siamo imbattuti nella notizia. Per una volta che gli ”acta” seguono davvero ai “verba“…

Su questo blog non diffondiamo esempi di antifascismo se non quando ci sembrano andare nel senso dell’attacco a questo mondo di autorità e mercificazione. In pratica verso una rottura con l’esistente, non quando si tratta soltanto dell’espressione di una moda, di una contro-cultura di bande o di una stampella della democrazia. Ma per una critica più approfondita del modo in cui “gli antifa” hanno reagito alla morte di Clément Méric, vi rimandiamo volentieri all’ottimo testo “Riposa in pace sociale” [in francese].

Infine, al di là dell’augurio di un non-luogo per i/le due compagn*, poco ci importa sapere chi, concretamente, ha picchiato quel fascista. Il messaggio è chiaro e condivisibile da tutti i nemici di questo mondo. Noi lo condividiamo ed è per questo che le mani che stringevano quell’asse di legno erano anche le nostre, come lo sono quelle che, in mille altri modi, se la prendono con questo mondo.

Pubblicando queste informazioni, vogliamo metterci dalla parte dei due compagn* sotto accusa. E vogliamo, soprattutto, metterci dalla parte di chi, senza aspettare nessun’altra legittimazione che la propria rabbia e la propria determinazione, hanno fatto quello che andava fatto.

Solidali e complici!

Alcun* redattori/ttrici di Attaque, 9 giugno 2015

Parigi, 23 Giugno: Corteo antifascista per la morte di Clément

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Il 23 Giugno circa 10.000 persone hanno manifestato nelle strade di Parigi, dall’Opera fino a Stalingrad, passando sia per i quartieri più borghesi della capitale che per quello che resta dei quartieri più popolari, per rendere omaggio a Clément, e più in generale, contro l’estrema destra e le sue idee.

Nelle prime file del corteo gli/le antifascistx autonomx, organizzatx o non, erano più della metà della manifestazione. Tra di loro, ovviamente, l’Azione Antifascista Paris-Banlieue, i Suoi Studenti e il Capab (Collettivo Antifascista Paris-Banlieue), ma anche un blocco di sans-papiers, il collettivo di appoggio ai rom, militanti LBGT, per denunciare la violenza dei gruppi di estrema destra, oltre che del razzismo di Stato, l’islamofobia, l’omofobia e l’antisemitismo.

Sono arrivatx antifascistx da tutta la Francia e dall’estero (un saluto speciale ai/le compagnx dalla Germania) perchè il nostro antifascismo è internazionalista. Durante il percorso, sono stati attaccati alcuni cartelloni pubblicitari e banche, perchè il nostro antifascismo è anche anticapitalista.

Infine, dopo una manifestazione determinata ma con un’atmosfera di festa, la polizia ha attaccato i/le militanti che si erano fermatx nella piazza. Sembrava che la polizia volesse far suonare il campanello della fine della ricreazione… Ma per noi, non si tratta di un gioco: è in strada che ora, domani e sempre, diamo e daremo vita al nostro antifascismo.

fonte, foto

Parigi: Azioni solidali in ricordo di Clément

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Non un minuto di riposo in una vita di lotta

Non c’è niente di più tragico della morte di un compagno, per mano dello stato e dei suoi poliziotti o dei suoi alleati storici, gli sporchi nazisti sono altrettanto responsabili della morte di Clement. Il nemico è lo stato e il capitale in ogni sua forma di governo, come il fascismo democratico.

Ma così come il tempo del lutto, arriva la rabbia e la vendetta. Niente più magliette “Resta in pace”, giornalisti necrofili e negoziati politici e di recupero. È tempo di attaccare il mondo che produce l’immondizia fascista dei democratici e dei loro falsi nemici.

Due bancomat sono stati distrutti tra Belleville e Repubblica, un cittadino che ha cercato di fermarci ha perso un dente nel tentativo andato male, nella serata di martedi 18 Giugno.

Questo è il nostro contributo, il nostro antifascismo.

fonte

Né giustizia né pace

Una settimana dopo l’omicidio di un compagno a Parigi per mano fascista*, una settimana dopo i cosiddetti raid democratici della polizia a Barbes**… un bancomat bruciato a Montreuil, una vetrina danneggiata della sede del partito socialista a Pre St-Gervais, la sede del Left Front a Lilac
completamente riempita di scritte. Su entrambi gli spazi e sui muri vicini, si può leggere: “parassiti”, “Né 6a repubblica*** né fascismo – Rivoluzione!”
(continua…)

Né democrazia né fascismo!
Abbasso stato e capitale!

Note
*Nella serata del 6 Giugno, Clément Méric, militante sindacalista e
antifascista è stato picchiato a morte da due neonazisti a Parigi.
**Nel pomeriggio del 6 Giugno c’è stato un grande raid poliziesco a Barbes
contro clandestini.
*** Gruppo socialista in Francia che milita per una nuova repubblica

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