Category Archives: Carcere-Reclusione

Aigio, Grecia: Povertà, miseria e case bruciate “per caso”

Il 3 Novembre ad Aigio,una cittadina a nord-est di Patrasso, delle fecce sconosciute (probabilmente dei neo-nazi) hanno bruciato le case di decine di immigrati. Poco prima delle 02.00, alcune baraccopoli nelle vie Farazouli e Platonos, note come “baracche Rodopoulou” sono state avvolte dalle fiamme. Quasi 30 immigrati abitavano li’ (ironia della sorte sono conosciuti per avere i documenti). Il fuoco ha completamente bruciato queste baracche. Almeno 3 immigrati residenti hanno riportato ustioni e sono stati trasferiti all’ospedale della città. Ora decine di immigrati sono rimasti senza casa, senza cibo e molti di loro con pochi abiti, etc. Molti abitanti locali hanno offerto loro un’aiuto.

Il seguente testo è stato distribuito dagli anarchici riguardo l’attacco incendiario.

Spieghiamo le cose fin dall’inizio. L’11 Maggio dei fascisti organizzati hanno gettato una bomba artigianale (fatta di bombole di gas da campeggio) in una baracca affittata da degli immigrati pakistani, nei pressi del campo sportivo della città di Aigio.

I fascisti non sono riusciti a dar fuoco alla baracca ma il quartiere, e gli immigrati, furono terrorizzati dall’esplosione. Inoltre, i fascisti hanno distribuito dei volantini con il logo Chrissi Avgi (Alba d’Oro) per rendere nota la loro presenza nella zona.

Dopo tutto questo è ovvio chi ha appiccato il fuoco che ha bruciato la stessa casa nella notte del 3 Novembre. Non è stato un’incidente (alcuni giorni prima dell’incendio è stato lanciato un razzo nel cortile della casa) ma il terzo attacco fascista. Queste persone dormono ora nel cortile della casa bruciata; il loro unico riparo dal freddo sono delle coperte e dei vestiti donati da alcuni di noi,cittadini solidali.

Per noi la solidarietà con gli immigrati non è una questione di umanità. E’ una questione di classe sociale; la solidarietà che viene applicata tra gli oppressi e i poveri, all’interno di una condizione sociale che impone il silenzio, il consenso ai piani dello Stato, la diffamazione di tutte le resistenze sociali da parte del sistema politico attraverso i mass media.

Sempre più spesso c’è chi capisce che la retorica della “salvezza della patria” e “dell’unità nazionale” ha il solo scopo di nascondere il fatto che lo Stato e ogni governo in carica (di cooperazione, di “salvezza nazionale” o come lo si voglia chiamare) sono stati, sono e saranno sempre al lavoro per servire gli scopi dei datori di lavoro.

L’unica missione nazionale è il salvataggio delle banche, il ripristino della redditività del business e la realizzazione di esperimenti per lo sfruttamento più brutale dei lavoratori da parte dei padroni, greci o stranieri. Alla fine della giornata, in Grecia c’è la realizzazione di un’esperimento politico-economico che viene utilizzato dai potenti anche come una minaccia verso gli altri lavoratori in Europa che sono “cattivi” e “stravaganti”. I padroni, mentre fanno questo tipo di attacco, misurano le reazioni, le forze e le tattiche ora che il gioco è cominciato in tutto il mondo.

Ma non è necessario andare lontano per vedere questo. L’impoverimento imposto ai lavoratori del paese, insieme con la privatizzazione,fa assomigliare sempre più la figura dei lavoratori poveri, dei disoccupati e dei pensionati a quella dell’immigrato. Le decine di migliaia di famiglie povere senza elettricità, salari da fame, un milione di persone senza lavoro, il furto attraverso la tassazione, le tassa pro-capite, lo stato di polizia non concedono interpretazioni. Dobbiamo resistere ad ogni tentativo di quelli “in alto” di convincerci che condividiamo gli stessi loro interessi.

Dobbiamo sradicare ogni visione nazionalista per cui i nostri fratelli e sorelle di classe -gli immigrati- ci vengono mostrati come nemici.

Di fronte a tutti questi fatti, lo Stato e il dominio impongono un’apatia sociale generalizzata, l’individualizzazione, la guerra del “tutti contro tutti”, il cannibalismo sociale, la sottomissione e ruoli sociali prestabiliti. Attraverso la nostra azione quotidiana, noi “dal basso” dobbiamo creare delle comunità di lotta che promuovano i valori della resistenza, dell’auto-organizzazione e della solidarietà.

La nostra battaglia infatti non è nelle mani di “esperti” o lacchè dei boss. Attraverso assemblee, di quartiere o di piazza, di disoccupati, lavoratori, immigrati, studenti universitari e delle scuole secondarie, pensionati, dobbiamo connetterci e interagire attraverso l’auto-organizzazione, lo sviluppo di lotte sia nella forma che nel contesto.

Le nostre armi sono gli scioperi, le occupazioni, le manifestazioni. La negazione sociale dei pagamenti “dal basso”; perchè ci rifiutiamo di pagare la loro crisi cosi’ come ci rifiutiamo di pagare per diritti sociali che ci appartengono.

Resistenza, solidarietà e auto-organizzazione in tutto il mondo
Lotte comuni tra popolazione locale e immigrati
Solidarietà sociale e di classe contro la paura,
il razzismo e il cannibalismo sociale

Espellere i fascisti e il capitale

fonte: athens.indymedia.org
altre foto qui

Una fiamma di solidarietà da parte dell’O.R. CCF per i fratelli e le sorelle in Cile

Quando le sbarre della prigione bloccano le nostre mani che lanciano il fuoco dell’anarchia contro il mondo del Potere, allora le nostre parole si convertono in lime affilate per la nostra evasione.

Le armiamo con pensieri, desideri, piani segreti, nuove cospirazioni e vi inviamo il più caldo abbraccio nel nostro immaginario incontro con i compagni e le compagne d’azione di tutto il mondo.

Adesso vogliamo che la nostra voce giunga ai nostri fratelli e sorelle nel lontano Cile, a Luciano (Tortuga) processato il 22 novembre, ed a Monica, Felipe, Francisco, Omar, Carlos che saranno processati il 28 novembre per esser anarchici e nemici del Potere.

Ovviamente, non dimentichiamo Marcelo, Freddy e Juan, il cui processo è iniziato l’11 di questo mese.*

Compagni/e, anche se siete così lontani, ci sentiamo vicini a voi.

Si tratta della stessa rabbia che proviamo quando attacchiamo lo Stato, lo stesso disprezzo che mostriamo per il silenzio della moltitudine impegnata, la stessa passione che abbiamo quando stiamo lottando per l’anarchia, lo stesso odio per le carceri che vogliono mantenerci in cattività.

Lo Stato cileno e le autorità degli Stati di tutto il mondo devono sapere che nessun compagno resterà solo. Continue reading Una fiamma di solidarietà da parte dell’O.R. CCF per i fratelli e le sorelle in Cile

Indonesia: Lettera di Eat e Billy, compagni prigionieri membri della FAI Indonesiana

I prigionieri anarchici Eat e Billy sono compagni prigionieri, appartenenti alla “Lunga Vita al Luciano Tortuga” Cellula / Federazione Anarchica Informale, Sezione Indonesiana, e sono attualmente in carcerazione preventiva, avendo rivendicato l’incendio del bancomat della BRI Bank a Yogyakarta del 7 ottobre 2011, quando venne causata un’esplosione. L’azione venne dedicata in solidarietà a Luciano Tortuga, combattente anarchico ferito in Cile, ai prigionieri rivoluzionari e ai combattenti in Indonesia e in tutto il mondo, in complicità con lo scontro internazionale con il capitalismo e la gerarchia.

Nonostante le condizioni di isolamento e gli interrogatori duri e infiniti, i compagni non hanno mai cooperato o collaborato con l’apparato repressivo, e l’applicazione della legge antiterrorista non li ha spaventati. L’ondata repressiva è stata lanciata dallo stato indonesiano e dai media principali non solo contro di loro, ma anche contro spazi e individualità autonome, e si è estesa nelle continue pratiche omicide utilizzate nelle isole, ma ha fallito nell’oscurare l’evidenza: che lo stato indonesiano e le corporation attive lì sono sfruttatrici e terroriste.

Questa lettera aperta si inserisce in un continuato appello per la solidarietà internazionale contro la devastazione ambientale, la lotta indigena e anticapitalista/antistato in Indonesia, e i compagni prigionieri vogliono anche focalizzare l’attenzione su posti come Wera (Bima) dove la gente sta resistendo contro la miniera di ferro, e anche sulla situazione della rinnovata guerra sociale a Papua Ovest, visto che ribelli e studenti stanno aumentando lo scontro con la polizia, militari e la mafia Freeport McMoran Copper & Gold Inc..

Potete leggere un precedente testo (tradotto in molte lingue) riguardo alla situazione generale (c’è stata un’altra persona arrestata e poi rilasciata), oltre ad un opuscolo solidale realizzato da Actforfreedomnow/Elephant Editions.

Presto ci sarà un conto bancario per sostegno finanziario, e un appello per una specifica data-periodo di solidarietà internazionale, cosicché i compagni siano consapevoli della cosa. Comunque, la solidarietà non deve mai aspettare fino alla data di qualsiasi processo o data imposta da altri, Eat e Billy si aspettano che i compagni agiscano come hanno sempre fatto, con i loro cuori generosi e calorosi uniti nella lotta globale contro Stato e Capitale.
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Cari compagni, con rispetto, amore e rabbia

Sono passati 35 giorni dalla nostra cattura e ci spiace scrivere una lettera così tardi visto che la nostra unica possibilità di comunicare risiede nei nostri amici e cari che ancora hanno il coraggio di incontrarci qui. Lettere dirette sono impossibili.

Siamo stati in attesa di sentire qualche notizia da voi tutti e come una grande brezza calda in questo clima di repressione, noi ancora una volta abbiamo energia e forza di sentire il suono della solidarietà rivoluzionaria e il caldo sentimento della vicinanza tra compagni, combattenti e prigionieri della libertà in tutto il mondo – soprattutto quando abbiamo avuto la possibilità di leggere un giornale che parlava della recente insurrezione a Roma, Italia, ciò ci ha dato una calda sensazione che i compagni ancora lottano per un vero cambiamento insurrezionale, e lo spirito dell’insurrezionalismo è ancora nell’aria come una luce di speranza – in questa tetra atmosfera di gabbie di repressione.

Noi abbraccimo tutti i membri della FAI nel mondo (quelli liberi e quelli prigionieri) così come i membri della CCF in Grecia, i nostri veri sentimenti calorosi e rivoluzionari a tutti voi…

Una nota triste, siamo davvero contrariati dal fatto che alcuni nostri compagni locali si siano fatti convincere a ritirarsi a causa della paura e del sensazionalismo dei media, ma passiamo oltre, visto che stiamo ancora convinti che essi abbiano le idee nei loro cuori di resistenza… che illuminino l’oscurità ancora una volta nella fiammeggiante luce della passione per la ribellione.

Calorosi abbracci e saluti a tutti i combattenti in Cile, Grecia, Portogallo, Italia, Spagna, Germania, e a tutti gli anarchici rivoluzionari che non si sono mai tirati indietro davanti alla repressione.

Saluti Rivoluzionari e Abbracci a voi tutti.

Membri della “Lunga Vita al Luciano Tortuga” Cellula / FAI Indonesiana
EAT e BILLY
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LA PASSIONE PER LA LIBERTÀ
È PIÙ FORTE DELLA PRIGIONE

fonti: 325 —trad. Cenere

Dichiarazione di Lotta Rivoluzionaria dal cortile del tribunale speciale della prigione di Koridallos

Primo giorno del processo contro Lotta Rivoluzionaria (5 ottobre 2011)

È un dato storico (è anche riportato dai mass media) che l’attacco dello Stato contro Lotta Rivoluzionaria e i nostri arresti sono connessi all’imposizione fatta ai danni della società greca da parte della giunta della troika e del governo del PASOK, e sono associati al primo accordo di memorandum per il vassallaggio del paese all’elitpolitica, economica e transnazionale, firmato arbitrariamente dai social-fascisti del governo nello stile di un colpo di stato.

Da allora, il paese è entrato in un buio periodo di ferocia senza precedenti, da parte del Capitale e del potere politico che cerca di espropriare inesorabilmente il benessere sociale e sfruttare ferocemente il lavoro umano dei non-privilegiati. Nel mezzo della più grande crisi sistemica che oggi è scoppiata tra il capitalismo e l’economia di mercato, ha eroso le strutture politiche e sociali di rappresentanza democratica, e ha svalutato irreparabilmente le sue fondamenta sociali, la sopravvivenza del sistema politico ed economico presuppone l’eutanasia di una larga parte di popolazione.

Ciò è stato provato comunemente da molta gente, e come abbiamo detto nella nostra lettera politica alla società tramite la quale rivendichiamo la nostra responsabilità politica in merito alla nostra partecipazione a Lotta Rivoluzionaria, esso riguarda un occupazione che compete in violenza con quella nazista durante la seconda guerra mondiale, un fatto che costituisce una consapevolezza comune in questo paese. Continue reading Dichiarazione di Lotta Rivoluzionaria dal cortile del tribunale speciale della prigione di Koridallos

Atene, 1 Novembre 2011: Aggiornamento sul processo di Lotta Rivoluzionaria (Giorno 3)

Con la ripetizione della procedura P. Roumeliotis (avvocato difensivo di K. Katsenos) ha esposto la sua posizione circa l’obiezione circa la vaghezza dell’ordinanza, prima che la corte comunicasse la sua decisione. Con una dettagliata e assolutamente minuziosa argomentazione, supportata dalla teoria ma anche dalle leggi, Romeliotis ha dimostrato che c’è un’assoluta nullità dell’ordine e della convocazione, perché le azioni per le quali è accusato il suo difeso non sono descritte e quindi lui non può difendersi, un fatto che – oltre agli articoli della Procedura del Codice Penale, che sono stati violati – è anche una diretta violazione dell’articolo 6 paragrafo 1 del ECHR (Convenzione Europea sui Diritti Umani), secondo la quale un accusato deve essere informato nel dettaglio riguardo alle azioni per le quali viene accusato. Nel caso particolare, abbiamo una serie di azioni nelle quali ovunque abbiamo due autori e nello stesso tempo sette accusati (tutti tranne M. Beraha) di complicità! L’accusato come può difendersi, quando non gli dite precisamente di cosa è accusato, quando lui non è coinvolto nei veri incidenti? Questi punti sono stati anche depositati per iscritto dall’avvocato.

Il pubblico ministero particolarmente apologeta e nei “dettagli” assolutamente arbitraria. Si, – ha detto – la legge 321 del Codice Penale chiede una precisa descrizione dell’azione, comunque l’ordinanza è estremamente analitica nelle sue descrizioni. Ad esempio, ha fatto riferimento al fatto che molti proiettili sono stati trovati e si è fatta un’analisi approfondita di ognuno, mentre ha solo fatto riferimento al numero! Le azioni sembrano essere state realizzate in complicità e questo è sufficiente. Ovviamente, in alcune azioni non possono davvero essere complici in sette, visti i due colpi, ma ciò comunque non simboleggia ambiguità nell’ordinanza. Ciò riguarda la base dell’accusa, che sarà giudicata nella sostanza. Sarà giudicaoa, c’è da dire, se davvero gli accusati hanno realizzato le particolari azioni.

Questa è chiaramente una posizione sofistica. Perché – per usare il suo esempio – il problema non è il tipo di proiettili, ma la relazione che ogni accusato ha con il loro possesso. E le accuse non riguardano solo i proiettili, ma anche le azioni di Lotta Rivoluzionaria e lì gli accusati sono tutti messi in un sacco, rafforzando la dottrina nazista della responsabilità collettiva, senza menzionare chi ha fatto cosa. L’opinione del pubblico ministero – ha commentato P. Roumeliotis – rafforza le nostre opinioni. Con due colpi, chi sono i complici? Ogni individuo deve avere un ruolo dedicato.

Noi ci concentriamo sui moscerini (riferendosi ai proiettili) e ingoiamo il cammello cosi com’è*, ha concluso!

Dopo, P. Roupa e N. Maziotis hanno sottolineato l’importanza del pregiudizio e dell’ipocrisia della corte, iniziando con la dichiarazione del presidente nelle precedenti udienze, che direttamente viola la prova infame dell’innocenza. Aggiungiamo il relativo dialogo:

P. Roupa: Il contenuto dell’ordinanza non è solo vago, ma semplicemente crea un’impressione. Vale a dire, quanto è stato detto prima, essa è molto analitica, semplicemente crea un’impressione. Voglio fare una domanda: riguardo ad una azione specifica, l’attacco realizzato nella zona di Goudi contro un furgone dell’antisommossa. Viene riportato lì – non dice precisamente, ma vi siete seduti e avete investigato – quanti colpi d’arma da fuoco vengono sparati, essi non sono più di cinque o sei e i tentati omicidi sono diciassette! Ciò significa, tutti i poliziotti erano dentro! Ciò è metafisico, non solo vago, ma anche un po’ metafisico. Vale a dire, vi hanno detto che un proiettile può essere sparato e uccidere tre persone! Non riguarda chi ha partecipato né quanti erano né quanti erano necessari per ogni azione nello specifico. Continue reading Atene, 1 Novembre 2011: Aggiornamento sul processo di Lotta Rivoluzionaria (Giorno 3)

Grecia: NESSUN DETENUTO È SOLO, CONTINUERETE A TROVARCI DAVANTI A VOI!

2/11 Mercoledi mattina: manifesti vengono affissi e volantini vengono distribuiti dai compagni negli ospedali Euaggelismos e Laiko riguardo alle minacce che i compagni con problemi di salute subiscono negli ospedali da parte dello staff e qualche volta anche in cooperazione con le autorità persecutrici. Il motivo è stato il comportamento vile di un “dottore” al Geniko Kratiko ospedale nei confronti di Stella Antoniou (la dottoressa si è rifiutata di visitarla a dovere e poi ha detto: “come se mi importasse di un detenuto”) più che altro in merito al suo operato. Anche Savvas Xiros, Simos Seisidis e Kostas Gournas sono stati minacciati. Molte persone hanno mostrato interesse nel leggere il volantino. Al Evaggelismos ospedale c’è stato anche uno scontro con gli impiegati riguardo ai manifesti, ma essendo in un ospedale, i compagni non si sono infastiditi. Inoltre sono stati coperti o distrutti manifesti del KKE.

CHIRURGIA – TRAPIANTO DI CORNEA

Il 2 Novembre 2011 è stato fatto al Genimatas ospedale di Atene un trapianto di cornea ad un occhio di Savvas Xiros. Savvas era stato ricoverato martedì 1 Novembre e secondo il dottore di turno doveva restare in ospedale almeno una settimana. L’operazione è riuscita, ha detto il dottore. Lo stesso dottore ha inoltre redatto una richiesta scritta per sua moglie e compagna affinché gli stesse vicina durante il ricovero visto che Savvas non è in condizione di badare a se stesso. In questo momento lui è isolato in una stanza dell’ospedale, circondato da tutti i tipi di poliziotti. Ci si aspetta che la prigione approvi la richiesta del medico per permettere alla sua compagna di stargli costantemente vicino.

trad. Cenere —fonte

Grecia: Squallide condizioni di trasferimento per il compagno Haris Hatzimichelakis, prigioniero membro della O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco a causa di problemi di salute

Quando la paura diventa vendetta

Da molti mesi (circa da Marzo 2010) Haris Hatzimichelakis, prigioniero membro della O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco, soffre di problemi di salute che per quanto lui ci abbia provato, non possono essere trattati.

Più precisamente lui ha qualcosa che assomiglia (!) ad una cisti sottocutanea in testa. Essa è stata diagnosticata al dipartimento dermatologico dell’ospedale Sigrou di Atene. Ovviamente, questa diagnosi è stata seguita da quattro visite in questo ospedale, visto che durante le prime tre visite era stato curato erroneamente a causa dell’indifferenza mostrata dai dermatologi in ospedale e dal medico di stanza a Koridallos.

L’indifferenza per la salute dei prigionieri non termina dentro le mura delle prigioni. I dottori del Sigrou Hospital hanno accettato le istruzioni dei commissari, eseguendo esami e trattamenti mentre il prigioniero era ammanettato. Sopo dopo il suo rifiuto alla prima visita di essere esaminato sotto queste condizioni, lo hanno costretto a sottomettersi. Infine dopo qualche mese di sofferenza a Koridallos, neanche è stata fatta una diagnosi completa e accusarata e lui è stato trasferito nella prigione di Trikala.

Ma la negligenza criminale degli impiegati in prigione non finisce qui. Nella prigione di Trikala Haris Hatzimichelakis ha cercato ancora una volta di far fronte ai suoi problemi di salute. Così è riuscito dopo due settimane (!) a vedere l’unico dottore che è responsabile di circa 650 prigionieri, ed è stato deciso il suo trasferimento presso l’ospedale locale. Un trasferimento mai avvenuto; e in base ad una scorta insufficiente e ad una sicurezza scarsa, la polizia (basandosi su un documento del ministero della giustizia) ha concluso che il prigioniero deve essere trasportato in manette, sebbene dentro uno specifico mezzo di trasporto sicuro.

Ovviamente il prigioniero si è rifiutato di essere trasportato in queste condizioni inaccettabili, non solo per motivi di dignità, ma anche perché è estremamente pericoloso a causa dei minimi urti, visto che è probabile che il detenuto sbatta la testa.

Che la gente al comando capisca che i prigionieri hanno la loro dignità che intendono preservare. E dovrebbero considerare le loro prossime mosse, perchè le prigioni sono come un calderone in ebollizione e queste squallide condizioni di vita anche riguardo ai problemi di salute, possono solo rendere peggiori le cose.

trad. Cenere / fonte: act for freedom now

Grecia: Altri aggiornamenti sui processi contro anarchici

6 Novembre 2011

Il processo a Lotta Rivoluzionaria è iniziato il 5 Ottobre, e le udienze sono state circa una a settimana (aggiornamenti in inglese si trovano su act for freedom now). L’unica cosa che non è stata ben riportata è il fatto che Kostas Katsenos, sul quale c’era un mandato di cattura dal 2010 con l’accusa di appartenenza al gruppo, si è consegnato alle autorità in presenza del suo avvocato poco prima dell’inizio del processo. Ricorderete che le tre persone che hanno rivelato la propria appartenenza al gruppo – Kostas Gournas, Nikos Maziotis, e Panayiota Roupa (più il piccolo Lambros Victor, figlio di Maziotis e Roupa nato in prigione nel Luglio 2010) – sono stati rilasciate fino alla conclusione del processo visto che hanno scontato il limite di 18 mesi senza essere condannati. Questa è una situazione unica a livello globale, visto che non abbiamo mai sentito di membri riconosciuti di un gruppo armato rilasciati su condizione, ma non è altro che un tentativo dello stato greco di sembrare più democratico e giusto. In ogni caso, è uno sviluppo abbastanza sorprendente, specialmente visto il caso di Haris Hatzimichelakis, che non è stato rilasciato dopo aver scontato i 18 mesi ma è stato invece accusato di altri reati.

Il processo ai quattro compagni accusati di una rapina in banca a Psachna a Settembre 2010 è iniziato ad Halkida il 18 ottobre. Due dei compagni – Alexandros Kossivas e Michalis Traikapis – sono stati in carcerazione preprocesso fin dal loro arresto, e sono stati trasferiti alla prigione di Halkida il giorno prima dell’inizio del processo. Gli altri due – Maria Economou e Venos Polykretis – sono stati rilasciati su condizione. Il processo non sta avanzando molto a causa dello sciopero nazionale degli avvocati. Le udienze sono già state rinviate due volte, e il processo dovrebbe riprendere il 15 novembre. Un corteo motorizzato sarà fatto ad Atene il 12 novembre per informare sul caso (qui la locandina dell’evento).

Il processo al compagno Rami Syrianos, che ha rivendicato la rapina ad un’asta di veicoli il 31 Gennaio 2011, inizierà il 5 Dicembre a Salonicco. Il compagno K.S., arrestato lo stesso giorno di Syrianos con l’accusa di essere suo complice e rilasciato due giorni dopo visto che alcuni testimoni hanno detto di averlo visto altrove nel tempo stesso della rapina, è stato comunque convocato per affrontare il processo insieme a Syrianos.

A metà Dicembre, inizierà il processo finale (speriamo) di Simos Seisidis. Il processo riguarda un incidente avvenuto due anni fa, quando qualcuno disarmò un agente della Guardia Speciale che stava sorvegliando l’abitazione di un giudice della Corte Suprema – un certo Kedikoglou. L’arma automatica sottratta non fu mai trovata, così le autorità stanno accusando Seisidis del crimine visto che è successo nel suo periodo di latitanza.

Due settimane fa, il compagno Michalis O. è stato rilasciato su condizione dopo essere stato arrestato ad Exarchia il 5 settembre con l’accusa di aver gettato molotov contro le unità antisommossa.

fonte: This Is Our Job / trad. Cenere

Grecia: Aggiornamenti sul caso della Cospirazione delle Cellule di Fuoco

Nuova accusa contro i membri della R.O. CCF
e l’anarchico rivoluzionario Theofilos Mavropoulos

fonte: culmine

6 Novembre 2011

Qualche settimana fa, l’accusa a capo del caso della Cospirazione delle Cellule di Fuoco ha completato i fascicoli riguardo agli accusati che saranno convocati al processo (che ancora non è stato calendarizzato) per l’invio di pacchi incendiari avvenuto l’1 Novembre 2010. Undici persone saranno processati, nove delle quali (Panayiotis Argyrou, Damiano Bolano, Olga Economidou, Haris Hatzimichelakis, Giorgos e Michalis Nikolopoulos, Giorgos Polydoros, Christos e Gerasimos Tsakalos) sono membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Gli altri due (Giorgos Karagiannidis e Alexandros Mitrousias) negano di esserne membri. Le accuse sono “formazione di un’organizzazione terrorista”, “fornitura e fabbricazione di ordigni autoprodotti e materiale esplosivo”, “possesso di ordigni e materiale esplosivo”, e “causate esplosioni con potenziale pericolo per oggetti e vite umane nelle vicinanze”.

Inoltre agli inizi di ottobre, davanti all’accusa e ai magistrati esaminatori, gli impiegati della compagnia di spedizione usata per inviare i pacchi incendiari sono stati convocati per identificare alcuni degli accusati. Nessuno degli impiegati ha riconosciuto i nostri compagni, e la dichiarazione di uno dei “testimoni chiave” contro Karagiannidis è stata piuttosto rivelatrice:

“La polizia mi ha mostrato quattro o cinque foto per vedere se riconoscevo uno di loro. Prima gli ho detto che ero incapace di riconoscere qualcuno che avevo visto per due secondi e che inoltre indossava un casco da motociclista. Mi hanno detto poi se potevo magari identificare alcune caratteristiche fisiche. Gli ho detto che non potevo, e mi hanno chiesto se alcune caratteristiche erano similari a quelle nelle foto che mi avevano mostrato. Ho detto loro che non potevo confrontare esattamente, e mi hanno risposto: “Bene, riporteremo che ci sono alcune caratteristiche simili”.

Nel frattempo, l’accusa sta preparando i fascicoli riguardo ad un altro attacco rivendicato dalla Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Non è ancora chiaro se un singolo processo riguarderà “tutti i lavori” del gruppo o se ci saranno una serie di processi con piccoli cambiamenti tra le file degli accusati. In ogni caso, le autorità stanno insistendo nell’attribuire l’appartenenza al gruppo ai quattro compagni arrestati durante l’operazione antiterrorista del 4 Dicembre 2010, tra i quali Karagiannidis e Mitrousias sono già stati condannati nel primo processo rispettivamente a 20 e 11 anni di prigione. Stella Antoniou e Costas Sakkas stanno affrontando le stesse accuse di Karagiannidis e Mitrousias, mentre Dimitris Michail e Christos Politis – arrestati lo stesso giorno come gli altri quattro e rilasciati in attesa del processo dopo aver scontato 6 mesi di prigione – non sono menzionati nel fascicolo, e l’accusa chiederà il loro proscioglimento. Le accuse a loro carico, che essi si rivelino o no membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, sono le stesse: “formazione di un’organizzazione terrorista”, “realizzazione di azioni terorriste”, ecc, così come “contraffazione” (visto che sono stati trovati falsi documenti di identità). Karagiannidis e Sakkas affrontano anche l’accusa di “essersi spacciati per autorità”, visto che sono accusati di essersi vestiti da agenti di polizia al fine di ottenere informazioni personali da passanti (alcuni studenti ammettono di averli riconosciuti) per creare documenti di identità falsi basati su informazioni di gente reale.

In più, l’infame accusa di essere “leader” della Cospirazione delle Cellule di Fuoco è stato di nuovo presentata. Ricorderete che all’inizio del 2011, anche prima che iniziato il primo processo contro il gruppo, il ruolo di leader era stato attribuito a Hatzimichelakis. Ora, l’accusa sta di nuovo ripensando alla stessa idea, ma al momento stanno proponendo tre diversi “candidati” per la “posizione”, insinuando che il “ruolo di leadership” potrebbe essere stato ricoperto da Bolano, Giorgos Nikolopoulos, Christos Tsakalos, e – perché no, da tutti e tre insieme. Un Estratto:

“Essi, insieme a Hatzimichelakis e altri sconosciuti, hanno dato vita alla Cospirazione delle Cellule di Fuoco, nella quale prendevano le decisioni e occupavano posizioni di leadership. Il loro ruolo era fondamentale e decisivo circa l’acquisizione e la fornitura di materiale e altri mezzi usati dall’organizzazione per costruire improvvisati dispositivi esplosivi con il fine di distribuirli illegalmente, l’uso e la manutenzione degli appartamenti e dei magazzini come covi e posti per conservare le armi, così come la scrittura dei comunicati dell’organizzazione e la loro diffusione su Indymedia.”

Il 7 Novembre, la Corte suprema di Atene esaminerà la richiesta di sospendere la condanna del compagno Panayiotis Masouras. La stessa richiesta era stata presentata dalla difesa dopo le condanne nel primo processo alla Cospirazione delle Cellule di Fuoco, ma era stata rifiutata all’unanimità. Secondo i resoconti, la decisione del tribunale sarà resa pubblica entro pochi giorni. La difesa di Konstantina Karakatsani presenterà la stessa richiesta ai primi di Dicembre.

Ci sono anche altre notizie divertenti. Un agente dell’unità antiterrorista che ha testimoniato al primo processo contro la Cospirazione delle Cellule di Fuoco (faceva parte della squadra di sorveglianza assegnata all’appartamento di Hatzimichelakis) è stato arrestato due settimane fa per rapina a mano armata ai danni di un agente della lotteria nel quartiere Aghios Dimitrios ad Atene. Il bottino era di 180 euro, ed è stato subito catturato dai suoi stessi colleghi.

fonte: This Is Our Job / trad. Cenere

Salonicco: Rivendicazione di due attacchi

Nelle prime ore del 14 ottobre 2011 abbiamo attaccato la Pireus Bank nella via Agiou Dimitriou, a Salonicco. Crediamo che le banche siano responsabili di gran parte della crisi e che i loro capi speculino a spese dei cittadini. Essi sono gli strozzini che legittimano quel che accade oggi.

Nelle prime ore del 29 ottobre 2011 abbiamo attaccato la chiesa di Panagia Acheiropiitos nel centro di Salonicco.

Le chiese sono aziende molto redditizie che, nei momenti peggiori, colpiscono le persone per fare soldi. Sacerdoti con jeep, mercedes e palazzi. La fortunata proprietà della Chiesa ortodossa greca è calcolata in oltre 800 proprietà e aumenta continuamente. Mentre allo stesso tempo colpisce in larga misura la vita politica di una terra.

LA LOTTA CONTRO LE IMPRESE SPECULATIVE CONTINUA…
PIÙ FORTE E PIÙ ESTREMA

SOLIDARIETÀ
al compagno anarchico Panagiotis Masouras
all’organizzazione rivoluzionaria Cospirazione delle Cellule di Fuoco
ed a tutti i prigionieri politici

Estremisti Insubordinati

Post scriptum 1: Le ostilità continuano…
Post scriptum 2: Il nostro rispetto per coloro che in prigione mantegono un atteggiamento dignitoso e forte, così continua la lotta.

fonti: a, b

Nicosia, Cipro: Appello di solidarietà con gli immigrati in sciopero della fame

Da lunedì 24 ottobre, 52 (su 65 in totale del loro blocco) immigrati detenuti hanno cominciato uno sciopero della fame nel blocco 10 della prigione centrale. Il loro crimine: la loro residenza illegale a Cipro. Cosa chiedono: di fermare la violazione dei loro diritti primari da parte dello Stato.

Queste persone sono detenute per poter essere poi deportate, ma non sono criminali condannati. Al contrario il criminale in questo caso non può essere che lo Stato che in molti casi li detiene in carcere per un periodo maggiore dei 6 mesi che è il periodo massimo stabilito dalla direttiva 115/2008 (visto che non esiste una legge nazionale che definisce le eccezioni a questa direttiva nell’ articolo 15 paragrafo 6). Inoltre, in molti casi, non sono rispettate neanche le corrette procedure e la loro detenzione viene messa in atto senza una ordinanza di arresto.

Giovedì 20 ottobre, davanti alla propria cella nel blocco 10, un 46enne algerino ha tentato il suicidio con un rasoio. Il video del tentato suicidio è nelle mani della polizia. Quest’ uomo è sposato e padre di 2 bambini, aveva chiesto ripetutamente di ritornare nel suo Paese ma non gli è stato concesso. Per oltre 2 settimane ha rifiutato di accettare cibo e la sua disperazione ha spinto anche gli altri immigrati detenuti ad iniziare uno sciopero della fame.

Venerdì 28 ottobre, un altro detenuto ha tentato il suicidio facendo un cappio con le lenzuola ed è stato salvato all’ ultimo momento. Quest’ uomo, un siriano, è detenuto da oltre un anno e anche lui voleva ritornare al proprio Paese ma non lo deportano. Questo è un uomo che è stato detenuto per oltre un anno, violando ogni legge pertinente e non viene deportato e neppure rilasciato.

Il fatto che questa situazione ripugnante non riceve nessuna attenzione da parte dei mass media, rispecchia lo stato della nostra società che coscientemente permette di nascondere “sotto al tappeto” la questione dei residenti illegali. Lo Stato, che si sta preparando per la presidenza europea, viola i diritti umani con tutta la sua brutalità e i cittadini europeizzati rimangono indifferenti di fronte alla totale umiliazione della dignità umana, mentre sostengono la loro immagine di umanisti.

Diamo la più totale solidarietà con gli immigrati in sciopero della fame e con tutti quelli i cui diritti umani sono stati calpestati dai governi. Invitiamo tutti quelli che ancora hanno un briciolo di umanità a partecipare all’ assemblea per decidere le azioni da intraprendere, martedì (01/11) alle 18.00 sulla scalinata della scuola Faneromeni a Nicosia.

Persone in solidarietà con gli immigrati in sciopero della fame

Bruxelles, Belgio: Manifestazione di solidarietà con i compagni di Lotta Rivoluzionaria

Grecia: Il processo contro “Lotta Rivoluzionaria” —25 Ottobre 2011

Il processo agli otto presunti membri del gruppo anarchico “Lotta Rivoluzionaria”, è iniziato ieri davanti alla Speciale Corte Penale d’Appello riunita dentro le mura della prigione di Koridallos vicino Atene. In principio a causa dell’inizio del processo il 5 Ottobre, esso era stato rinviato per permettere ad uno degli accusati, Kostas Katsenos, consegnatosi alle autorità all’inizio del mese, di preparare la sua apparizione.

Kostas Katsenos è l’unico degli otto accusati attualmente in custodia, i tre accusati principali (quelli che hanno rivendicato l’appartenenza a “Lotta Rivoluzionaria”) – Nikos Maziotis, sua moglia Panayota “Pola” Roupa, e Kostas Gournas, sono stati recentemente rilasciati su libertà condizionale a causa della fine dei 18 mesi di detenzione pre-processo. Tutti gli accusati hanno rifiutato di testimoniare davanti alla corte speciali dei tre giudici. Nikos Maziotis ha letto un testo in aula, dove ha sottolineato che il processo è politico e dovrebbe giudicare i politici, i banchieri e il capitale, che sono la causa della privazione sociale. “Lotta Rivoluzionaria” è un’organizzazione politica più rilevante che mai, ha affermato Nikos Maziotis.

Gli accusati affrontano pesanti pene fino all’ergastolo. Il processo riprenderà il 1 Novembre e dovrebbe durare almeno fino alla fine di Dicembre. Quindici persone si sono riunite martedi pomeriggio all’ambasciata greca a Bruxelles per dimostrare la propria solidarietà agli accusati di “Lotta Rivoluzionaria”.
tradotto da Cenere

fonti in inglese, francese

Atene, 24 Ottobre: Secondo giorno del processo contro l’organizzazione Lotta Rivoluzionaria

Pesanti accuse contro il sistema capitalistico economico-sociale e il sistema cittadino di potere, lo stato e i suoi meccanismi persecutori sono state formulate dai membri di Lotta Rivoluzionaria al primo (sostanziale) giorno del loro processo, quando il presidente ha dato loro la parola al fine di dire qualcosa di breve riguardo le accuse. Le loro dichiarazioni sono state tutt’altro che brevi. Per circa un’ora, Nikos Maziotis, Pola Roupa e Kostas Gournas (li nominiamo nell’ordine in cui sono stati menzionati nel processo e per quando hanno parlato all’udienza) hanno rispedito le accuse contro il sistema e hanno difeso le proprie scelte politiche, trasformando l’aula del tribunale del terrore in uno svolgimento delle loro opinioni.

“Se verrà provata l’innocenza di qualcuno, siate certi che lo grideremo a voce alta”, è stato l’unico commento fatto dal presidente N. Davros, dopo la fine delle dichiarazioni di tutti gli accusati. Una classica posizione di un giudice con esperienza, che può vedere che il sistema che serve (intendiamo anche il sistema giuridico) è sotto accusa e la sua posizione (e anche la sua disposizione) non gli permette di discuterne. Il corso del processo dimostrerà, se il presidente cercherà di imitare Margaritis, che nel processo alla 17 Novembre faceva costantemente interventi ideologici e politici, o se si limiterà alle procedure formali. Nel primo attacco ideologico-politico ai membri di Lotta Rivoluzionaria, in ogni caso, Mr Davros si è limitato a commenti timidi e sostanzialmente apologetici.

Prima, il procuratore A. Liogas aveva presentato brevemente il “pacco” di accuse, evitando ogni “colorazione” personale. Comunque, d’ora in poi l’arsenale penale del potere cittadino è stato rafforzato ed esso stesso si è caricato politicamente ed ideologicamente. Infatti, per la prima volta dopo i grandi processi politici della 17 Novembre e ELA (Lotta Popolare Rivoluzionaria), nel periodo dove le organizzazioni di violenza rivoluzionaria armata erano presentate come “gruppi criminali” e le loro conseguenze giuridiche non avevano contenuto politiche, ma erano caratterizzate dalla completa sottovalutazione sociale e politica (presentavano le cose come se stessero giudicando dei mafiosi, individui della “comune giustizia penale”), nella giustizia penale il significato di “terrorismo” e “organizzazione terrorista” è delineato, quindi il caso diventa subito politico, visto che il significato di “terrorismo” ha per definizione un contenuto politico.

Come davvero correttamente preciso da P. Roupa, la prima accusa attribuita a loro, che consiste nell’aver creato un’organizzazione terrorista e aver mirato al rovesciamento dell’ordine per come lo conosciamo, costituisce la migliore spiegazione sul fatto che stiamo affrontando un processo politico, che gli accusati sono soggetti politici e che hanno obiettivi politici. Non capirete ciò, comunque, ha continuato P. Roupa, perché se lo capiste, sarebbe come ammettere che ci sono persone che supportano e lottano per un diverso tipo di organizzazione sociale. Comunque, l’insieme del sistema capitalistico viene presentato come la fine della Storia e i suoi teorici, come Robert Malthus e Adam Smith, che hanno sostenuto l’impossibilità che esista ogni altro sistema sociale ed economico oltre al capitalismo. L’intero sistema cerca di dimostrare che la povertà dei proletari è il loro fato e non un risultato di una transizione storica del sistema.

Le dichiarazioni di N. Maziotis, P. Roupa e K. Gournas sono basate su alcuni concetti fondamentali: Continue reading Atene, 24 Ottobre: Secondo giorno del processo contro l’organizzazione Lotta Rivoluzionaria

Grecia, 19 Ottobre: Aggiornamenti costanti

Primo giorno dello sciopero generale nazionale

20.20 GMT+2 Il quartier generale della polizia ha appena annunciato che ci sono 28 fermati, 5 arrestati e 25 poliziotti feriti in ospedale, ad Atene.

19.20 GMT+2 Le persone iniziano a raccogliersi fuori il quartier generale della polizia di Atene in Alexandras Avenue, al fine di chiedere il rilascio immediato di tutti i fermati.Sono necessarie più persone sul posto. Il numero totale di fermi e / o arresti della giornata sono da confermare in seguito.

In piazza Monastiraki i poliziotti hanno lanciato lacrimogeni sui manifestanti, così come all’interno della stazione della metropolitana.

19.00 GMT+2 Sono segnalati scontri nella zona di Monastiraki.

Il quartiere di Exarchia è tenuto completamente sotto occupazione da parte della polizia, con molte persone picchiate e anche fermate dai poliziotti in divisa e in borghese.

18.30 GMT+2 Massiccio raid della polizia a piazza Exarchia. I poliziotti sono a caccia di gente per le strade.

18.15 GMT+2 Nella sola Atene almeno 15 fermati e 12 arresti sono stati confermati.

Scontri in corso in Stournari Street a Exarchia.

18.00 GMT+2 A Salonicco molti manifestanti sono rimasti alla Camera del Lavoro per protestare contro la dura repressione e per chiedere la liberazione immediata di tutti i fermati. C’è in atto un’assemblea di quasi 80 persone.

Piazza Syntagma è stata evacuata dalla polizia che non ha esitato all’inizio ad attaccare platealmente anche gli scioperanti anziani (ci’è stato un costante ed urgente bisogno di aiuto medico nella piazza). Inoltre, numerose unità di poliziotti in motocicletta alle Colonne di Zeus Olimpico (Olympieion) hanno bloccato la gente che se ne andava.

In precedenza una folla variegata ha attaccato la Banca Nazionale di Grecia,devastando l’interno.

Si deve notare che i sindacati di base,i blocchi degli anarchici / antiautoritari ,i blocchi delle assemblee di quartiere, le associazioni studentesche sono stati anche oggi tra i manifestanti . Domani, 20 ottobre,le mobilitazioni per lo sciopero in tutta la Grecia raggiungeranno il loro picco contro la votazione del nuovo multi-progetto di legge finanziaria imposto dal governo e dalla troika. Continue reading Grecia, 19 Ottobre: Aggiornamenti costanti

Barcellona: Azione di solidarietà con gli incarcerati di Cospirazione delle Cellule di Fuoco

Barcellona, 17 Ottobre 2011

Nel corso di quest’anno ci sono stati diversi attacchi incendiari mirati finora su auto di lusso a Sant Roc, quartiere povero di Badalona (Barcellona), alcuni nascosti dalla stampa, altri no.

Nello specifico, la mattina del 7-8 Febbraio abbiamo bruciato due veicoli, il 19 Luglio alle 3.21 altri due, e il 7 Settembre un’altro. Noi rivendichiamo tutti gli atti e ce ne assumiamo la responsabilità. Il motivo e il contesto è chiaro: chiediamo la liberazione immediata e incondizionata dei membri incarcerati di Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

Da qui a Nafplion e Koridallos.

Lotta sovversiva

Indonesia: Libertà per Tukijo e i 3 ribelli di Yogyakarta

7 Ottobre, 2011. Alle 2 del mattino, lo sportello bancomat della Bank Rakyat Indonesia (BRI) di Sleman, Yogyakarta, viene dato alle fiamme. Il fuoco provoca un’esplosione che distrugge i locali. Il sabotaggio è solo un’ulteriore esempio di resistenza in un paese che sta’ distruggendo i suoi alberi, le montagne e le coste a fini di lucro, mentre sta’ opprimendo il suo popolo.

Ora 3 persone sono state arrestate. Sono tutti accusati di essere coinvolti nel danneggiamento della banca. Noi non siamo interessati a scoprire se i prigionieri sono “colpevoli” o no, né la portata del loro “crimine”. Lasceremo tale speculazione agli inquisitori ed ai loro dipendenti della stampa. Non abbiamo bisogno di conoscere i dettagli di tutta la situazione per sapere che fino a quando lo stato e le banche si arricchiranno dallo sfruttamento, ci saranno sempre coloro che vanno contro il loro potere e si rifiutano di collaborare. È sufficiente che queste persone siano in carcere per desiderare, che non solo la loro prigione, ma ogni carcere cessi di esistere. “Il crimine” è la mancanza di cibo sul tavolo e i padroni che fanno la parte del leone. “Il crimine” è disboscare le foreste e le compagnie minerarie che picchiano e uccidono chi gli pare con l’aiuto della polizia. La libertà è contrattaccare e riscattare la tua vita dall’oppressione.

Quello che sappiamo è che l’Indonesia è un regime che è appoggiato dai capitalisti e militaristi occidentali. Si tratta di una nazione che tortura e massacra l’opposizione, come ogni stato dove è possibile farla franca .

Kulon Progo è una zona agricola vicino Yogyakarta dove nel 2005, l’impresa mineraria Jogja Magasa Miniere e l’industria metallurgica Indomines volevano prendere la terra per le loro industrie. I contadini non hanno dato la loro terra a queste società industriali perché non volevano che la natura fosse da loro distrutta . Molte volte i contadini hanno cercato di risolvere questo senza scontri, ma non sta’ funzionando. Ora sono pronti a difendere le loro vite.

Tutto è cominciato quando la società ha pagato 300 persone per distruggere le case degli agricoltori e tutte le piante.

Questo ha fatto arrabbiare tutti gli agricoltori  e molte altre persone. La dignità umana e la natura vengono colonizzate solo per i soldi, senza che ci sia mai alcun aiuto per la sopravvivenza dei contadini. La polizia ha pure protetto le persone che stavano attaccando i contadini perché la società ha corrotto la polizia. Una storia tipica.

Tukijo era un contadino che è stato arrestato e imprigionato solo perché era la voce nelle manifestazioni contro questa situazione. Le persone in Indonesia hanno fatto molte attività riguardo a questo argomento: manifestazioni, articoli, filmati, graffiti e danneggiamenti materiali contro queste società del profitto.

I contadini e la gente di Kulon Progo, Pandang Raya, West Papua, Bima e altrove, fanno appello per una solidarietà e complicita’ internazionale  nella loro lotta a fianco degli anarchici e degli anti-capitalisti, che sono tutti contro il terrore violento dei padroni indonesiani, dei sicari assassini  e dei sostenitori delle aziende. Non lasciamoli lottare da soli!

In conformità con i desideri degli agricoltori, chiediamo che la terra sia restituita agli agricoltori e la libertà per i nostri amici che sono in prigione a causa di questo.

Lo Stato-le corporazioni-i militari-la polizia sono i terroristi!

Libertà per Tukijo e coloro che sono accusati di aver attaccato
il bancomat della banca BRI!

Alcuni anarchici in solidarietà
fonte: 325.nostate.net

Atene: Simos Seisidis assolto ancora una volta – Il sistema giuridico continua i suoi giochi revanscisti contro gli anarchici

Giovedì, 13 Ottobre 2011

Il processo agli anarchici Simos Seisidis e Aris Seirinidis si è concluso ad Atene, Mercoledì 11 Ottobre.

Secondo la sentenza Simos Seisidis è stato assolto dall’accusa di “tentato omicidio” contro lo stesso poliziotto che gli ha sparato alla gamba e che ha comportato la sua amputazione. Seisidis è stato solo condannato per il possesso di una pistola,condanna a 18 mesi che comunque e’ particolarmente elevata per questo tipo di reato.

Allo stesso modo, il suo co-imputato e anarchico Aris Seirinidis è stato condannato per “disobbedienza” piuttosto che “resistenza contro le autorità” (un reato minore) ed è stato ugualmente condannato per possesso di pistola, con una condanna complessiva di 18 mesi, ed una cauzione.

Simos Seisidis rimarrà in carcere in attesa di un quarto processo (!). Questo è il quarto caso intentato contro Simos mentre è gia’ stato assolto nei precedenti tre. Aris Seirinidis è già libero.

fonte: www.occupiedlondon.org

Atene: Rivendicati 6 incendi di bancomat
(azione dedicata al compagno anarchico Simos Seisidis)

Atene: Rivendicazione per la serie di attacchi incendiari agli sportelli bancomat del 7 Ottobre

Nelle prime ore di Venerdì 7/10 abbiamo distrutto 6 sportelli bancomat a:
– piazza Kannigos, banca Pireus
– quartiere di Vironas, ProBank
– quartiere di Galatsi, banca Alpha
– quartiere di Kipseli, banca Alpha
– quartiere di Gizi, banca Agrotiki
– via Aiolou, banca Nazionale

Dedichiamo la nostra azione al compagno anarchico Simos Seisidis che è incarcerato nell’ospedale della prigione di Koridallos e è sotto processo dal 16/9. Simos era ricercato dal 2006 –ed aveva una taglia dal 2009 insieme ai compagni Marios Seisidis e Grigoris Tsironis comminatagli da Mihalis Chrisohoidis, della somma di 600.000 euro– per la rapina alla banca Nazionale di via Solonos, per la quale è stato assolto.

Simos, dopo non essersi fermato ad un controllo casuale avvenuto il 3 Maggio 2010 nella zona di Keramikos, è stato inseguito e colpito alla schiena dal poliziotto Panagiotis Bokos. Successivamente Bokos in collaborazione con il resto dei maiali che hanno partecipato all’arresto, ha picchiato il nostro compagno quando era già terra e ferito in modo serio.

Successivamente Simos è stato ricoverato presso l’ospedale macello di KAT sorvegliato da poliziotti sadici ben armati, che lo hanno provocato e hanno molestato la sua famiglia ogni volta che lo hanno visitato, comportandosi come carcerieri arroganti. Anche al momento dell’ amputazione della gamba i poliziotti non hanno esitato ad essere presenti in sala operatoria.

In una città dove i mercenari in uniforme che pattugliano e proteggono la plutocrazia e i suoi simboli, sono in continuo aumento, e che cercano di reprimere ogni reazione contro l’esistente, alcuni resisteranno sempre contro il totalitarismo moderno che vogliono imporre alla nostra vita.

LIBERTÀ per l’anarchico Simos Seisidis

SOLIDARIETÀ all’anarchico Aris Seirinidis, che viene processato per l’atteggiamento da compagno che teneva verso il suo amico peseguitato Simos

SOLIDARIETÀ ai 2 compagni ricercati Marios Seisidis, Grigoris Tsironis

LIBERTÀ a tutti i combattenti incarcerati

fonte: athens.indymedia / tradotto in inglese da: actforfreedomnow

Immigrato dodicenne senza documenti arrestato perchè frugava trà i rifiuti

Il 5 ottobre, nel quartiere di Dafni ad Atene, il dodicenne Ali Mohammed Rasul è stato arrestato dalla polizia mentre frugava dentro un cestino per i rifiuti. È stato portato alla stazione della polizia locale e poi trasferito nel centro di detenzione minorile Amygdaleza a Thrakomakedones nel nord-ovest dell’Attica perchè senza documenti. Il dodicenne ha altri due fratelli minorenni e sua madre che soggiornano in città e vuole riunirsi a loro.

Quando abbiamo contattato il centro di detenzione in cui è detenuto e ci è stato detto che la madre con i suoi documenti in regola (che non ha) lo avrebbe potuto prendere. Se dovesse, tuttavia, cercare di visitare il centro senza i propri documenti, sarebbe anche lei arrestata per immigrazione clandestina. Inoltre, il giudice per i minori ha risposto che il dodicenne rimarrà in detenzione per un periodo che và da sei mesi fino ad un anno, presumibilmente per il suo stesso interesse e dove,a quanto si dice, gli sarà dato un’aiuto come minore, e dopo un anno riceverà un’ordine di espulsione.

È stato ripetuto che il bambino vuole tornare dalla sua famiglia e non desidera stare in nessun centro di detenzione del cosidetto Sistema Sociale Statale. Chiediamo l’interessamento e il sostegno dei compagni, così come un’aiuto legale, in modo che il ragazzo si riunisca alla sua famiglia.

Compagni, questa è una questione urgente. Recapito telefonico (così come per precedenti casi che riguardano i clandestini): +30 6949541712

Nessuna legge può essere cosi’forte da dividere una madre dal suo bambino.

Sappiamo che la sovvenzione UE per la detenzione degli immigrati è superiore alla moralità nella mente dei torturatori di Stato e degli sfruttatori; ora ciò è confermato per i figli minori.

Persone in solidarietà

fonti: athens.indymedia.org, occupied london

Nuova manipolazione persecutoria da parte delle autorità greche contro Christos Stratigopoulos

Il 7 luglio 2011, qui nelle carceri di Larissa, dove sono detenuto e condannato per una rapina in banca, mi è stato notificato un nuovo mandato di detenzione per un’altra rapina in una banca a Cefalonia del luglio 2009.

Devo semplicemente ricordare che il tentativo delle autorità di perseguire penalmente me o Alfredo Bonanno riguardo questa rapina  risale esattamente al lontano mese di febbraio 2010, quando entrambi  eravamo tenuti in detenzione preventiva per la rapina della Banca del Pireo in Trikala.

Era chiaro sia a me che a Bonanno che la precisa orchestrazione da parte delle autorità inquirenti aveva lo scopo di creare delle condizioni negative , soprattutto in vista dell’imminente udienza per la richiesta di rilascio di Bonanno per gravi problemi di salute.

Infatti, nel febbraio 2010, la particolare manipolazione persecutoria fu’ incanalata in modo appropriato su tutti i mezzi di comunicazione , indicando il nome di Bonanno come autore di quel furto con me come suo complice.

Nonostante le palesi menzogne che furono pubblicate contro di noi, l’obiettivo delle autorità di persecuzione penale finalmente era stato raggiunto,ostacolare cioe’il rilascio di Bonanno per gravi motivi di salute.

Tutto è stato dimenticato in relazione a questo incidente del febbraio 2010, come se nulla fosse successo; e improvvisamente (dopo un anno e mezzo) mi è stato notificato qui a Larissa, come ho già detto, un mandato di detenzione con l’accusa per questa specifica rapina.

Dalla lettura del fascicolo, che è giunto nelle mie mani dopo un’avventura, divenne presto chiaro che questa è chiaramente una manipolazione repressiva da parte degli enti locali delle forze dell’ordine, molto probabilmente assistiti da altri apparati per sbarazzarsi del caso irrisolto della rapina in banca a Cefalonia, accusandomi chiaramente del fatto , dato che il loro tentativo di coinvolgere Bonanno, in questo caso è stato più che ridicolo.

In realta’ hanno ordinato, a mie spese, un’ulteriore detenzione preventiva che praticamente mi impedisce di ottenere  un permesso temporaneo ,di cui ho già diritto ai sensi del codice penale, dal momento che ho scontato più di 1/5 della mia condanna. E lo fanno assolutamente senza nessuna prova seria contro di me, avendo anche orchestrato un falso sostanziale delle presunte prove che naturalmente li ha tenuti occupati un’anno e mezzo intero. Questo spiega certamente il motivo per cui improvvisamente si sono di nuovo ricordati di me.

In ultima analisi è più che chiaro che il nuovo tentativo di associare me o Bonanno a questo caso specifico è basato esclusivamente sulla premessa da parte delle autorità di perseguimento penale che, una volta dimostrato di avere commesso una rapina in una banca a Trikala, noi si abbia sicuramente commesso di più, ma senza avere le prove necessarie contro di noi.

Diventa evidente come questa manipolazione perseutoria nei miei confronti sia destinata ad influenzare negativamente le condizioni in vista dello svolgimento del mio appello sul caso della rapina di Trikala del prossimo febbraio, ed hanno come obiettivo finale quello di tenermi in carcere per il più lungo tempo possibile.

Ho quindi bisogno di denunciare pubblicamente questi procedimenti fatti da parte delle autorità di perseguimento penale a spese mie e di Bonanno, perché in fondo – come evidenziato anche dalla breve storia dello svilupparsi del caso che ho citato sopra – la vera e unica ragione della nostra continua accusa è il fatto che entrambi siamo anarchici e rivoluzionari.

Christos Stratigopoulos
Ala dei lavoratori, carceri giudiziarie di Larissa [Dikastikes filakes Larissas], 41001 Larissa, Grecia

fonte: athens.indymedia.org (21 Settembre 2011)

Atene, 5 ottobre: Sciopero generale segnato dall’odio per i teppisti in divisa

Ancora una volta in migliaia hanno marciato per le strade nel centro di Atene, soprattutto per protestare contro le dure misure di prosperità. Lo sciopero generale del 5 ottobre è stato chiamato dai due principali sindacati (per il settore privato la GSEE e dalle confederazioni del settore pubblico, ADEDY), ma anche gli studenti hanno partecipato alla dimostrazione.

Come nei precedenti scioperi generali, i lavoratori della metropolitana hanno tenuto aperte per la gente le strutture sotterranee, e questa volta hanno anche provato a cacciare fuori le squadre di polizia che hanno invaso la stazione della metropolitana di Syntagma durante la protesta.

Le persone hanno marciato verso piazza Syntagma, di fronte al parlamento, dove piccoli scontri sono scoppiati con la polizia. In diverse occasioni, i poliziotti hanno gettato lacrimogeni e granate stordenti mentre picchiavano i manifestanti e alcuni giornalisti ufficiali. La polizia ha anche fatto irruzione nella stazione della metropolitana di Syntagma attaccando le persone che vi erano all’interno.

Loukanikos, il cane che ha il suo rifugio in Exarchia, è stato colpito anche dalla polizia prima (o dopo) esser riuscito a mordere un poliziotto.

In Piazza Syntagma un gruppo di manifestanti ha notato un uomo che sembrava molto simile a un neo-nazista, è stato subito inseguito questo sacco della spazzatura e picchiato efficacemente. Più tardi, le forze repressive lo hanno aiutato a fuggire. Prima e dopo questo incidente, i poliziotti hanno spaccato decine di teste ai manifestanti, hanno gettato ripetutamente le persone a terra, e in particolare hanno ferocemente picchiato un uomo che stava imprecando contro la polizia (naturalmente, nessun poliziotto del cazzo è venuto in suo aiuto).

All’inizio della giornata a Vasilis Saraliotis, complice nell’assassinio di Alexis Grigoropoulos nel dicembre del 2008, è stata concessa la richiesta di rilascio per ‘motivi umanitari’ (suo padre è malato e la sua famiglia deve affrontare problemi finanziari… che sorpresa!). Ciò significa che la sua condanna a 10 anni è stata sospesa, dopo solo una sentenza di primo grado, e che ora sarà “limitato” a stare entro i confini della prefettura di Drama, nella Grecia settentrionale. Allo stesso tempo ancor più manifestanti sono stati arrestati per i loro pensieri e la loro lotta contro questo sistema corrotto.

Manifestazioni di sciopero si sono svolte in altre città greche. Il giorno dopo, c’è stato un “arrestato”, tra i poliziotti maniaci, per aver picchiato brutalmente una giornalista (cosa che quasi ogni giornalista semplicemente merita, ma naturalmente la polizia ha semplicemente cercato di evitare in questo modo una copertura mediatica, almeno in Atene).

Il prossimo sciopero generale in Grecia si terrà il 19 ottobre.

LA NOSTRA GIUSTIZIA SARÀ LA VENDETTA

copertura, foto e video su Occupied London

I membri di Lotta Rivoluzionaria saranno rilasciati con condizioni restrittive Martedì, 11 Ottobre

Dopo un’ordine deciso dal Consiglio giudiziario di Atene, che si è riunito in data odierna 6 ottobre, i compagni Nikos Maziotis, Pola Roupa e Kostas Gournas verranno rilasciati dalla prigione di Koridallos  Martedì, 11 ottobre. Tutti e tre i membri di Lotta Rivoluzionaria hanno raggiunto il limite dei 18 mesi di detenzione preventiva.

Il loro rilascio è stato ordinato a condizione che dovranno firmare in un commissariato di polizia locale ogni cinque giorni, mentre gli sarà vietato di uscire dalla prefettura dell’Attica. La decisione è stata annunciata come definitiva e irrevocabile.

Il processo contro l’organizzazione Lotta Rivoluzionaria riprenderà Lunedi, 24 ottobre.

LIBERTA ORA PER TUTTI I RIVOLUZIONARI!
 LA SOLIDARIETA E LA NOSTRA ARMA!

Atene: Ennesimo giro di vite in Piazza Victoria

Martedì sera, 4 ottobre, intorno alle 20.30 (il giorno prima delle mobilitazioni per lo sciopero generale in tutta la Grecia) le forze di polizia hanno fatto una massiccia irruzione  in Piazza Victoria  arrestando decine di immigrati residenti nel quartiere.

Tre autobus della polizia, motociclette della polizia, le unità del Gruppo di prevenzione della criminalità e di soppressione (OPKE) e un gruppo di 15-20 poliziotti in borghese sono stati coinvolti in questa operazione repressiva che è durata circa venti minuti.

Gli arrestati sono probabilmente più di 100 persone, compresi gli immigrati senza documenti.

Fonte

Barcellona, Spagna: Allarme bomba contro il consolato greco in solidarietà con la Lotta Rivoluzionaria

Barcellona, 5 Ottobre 2011

19.30 GMT +1, allarme bomba al consolato greco in solidarietà con Epanastatikos Agonas (Lotta Rivoluzionaria).

Chiediamo il rilascio incondizionato di N. Maziotis, P. Roupa, K. Gournas, Ch. Kortesis, V. Stathopoulos, S. Nikitopoulos e M. Beraha.

Stiamo andando a vincere.

Lotta sovversiva

per aggiornamenti clicca qui: barcelona.indymedia.org