Category Archives: Carcere-Reclusione

Aggiornamenti sulle battaglie all’interno delle carceri greche

Primo Maggio 2012
“Una battaglia è stata vinta ma la guerra non finisce qui…”

Dopo 23 giorni di sciopero della fame, usciamo vincitori contro l’usura, il disfattismo e il sentimento di cattività che dominano il mondo dei detenuti.

Abbiamo scritto: “Abbiamo preso una decisione … lottiamo fino alla fine …” Siamo rimasti coerenti in questa scelta anche quando abbiamo visto i nostri fratelli Gerasimos Tsakalos e Panagiotis Argirou andare via e ricoverarsi in condizioni gravi nell’ospedale di Tzaneio. Perché da tutto quello che si scrive, noi amiamo di più quello che ognuno scrive con il suo sangue e sigilla con le sue azioni. Tutto il resto sono chiacchiere vuote e perdita di tempo.

Per tutti questi 23 giorni non abbiamo rimpianto nemmeno per un minuto la nostra scelta di uno sciopero della fame. Conoscevamo il rischio. Sappiamo che tutti muoiono… ma ci sono morti che pesano in modo diverso, perché siamo noi stessi a scegliere il modo di morire, come scegliamo anche e il modo in cui vivere. E abbiamo deciso di uscire vincitori da questa battaglia.

Gerasimos e Panagiotis hanno vinto il loro trasferimento definitivo dalle carceri di Domokos. Gerasimos ha ottenuto il suo trasferimento alle carceri di Koridallos e Panagiotis dal momento che è stato condannato ad una pena a lungo termine (pari a 37 anni di carcerazione), e per tanto non potrebbe venire ad una prigione come quella di Koridallos, dal momento che questa è principalmente per coloro che stanno aspettando un processo d’appello – ha vinto un trasferimento in una prigione di sua “scelta”, e così sarà trasferito alla prigione di Trikala, dove si trovano già in detenzione altri tre membri della Cospirazione dei Nuclei di Fuoco.

Questa vittoria, fornisce a suo modo anche un’altra eredità nella ricerca di co-esistenza politica dei membri della CCF dentro le mura ed elimina l’isolamento che loro provano ad imporci.

In questa confrontazione – con il sistema, il tempo e l’usura che sono l’avversario – abbiamo usato i nostri corpi come barricate e come garanzia per la nostra dignità. Per tanto, non abbiamo ne supplicato e ne mendicato la solidarietà da luoghi che abbiamo sempre evitato di associarci con nel nostro corso come anarchici della prassi. Siamo stati lontano da partiti di sinistra, conferenze stampa di fondo umanitario, dagli ambienti riformisti. Scegliendo in questo modo una solitudine cosciente abbiamo contato amici e nemici, compagni e indifferenti, azioni e silenzi…

Non abbiamo parole da sprecare per i populisti meschini e per gli insignificanti. Diversamente la parola “grazie” è molto povera per i compagni provenienti da tutta la Grecia che hanno corso, hanno distribuito volantini, attaccato manifesti, hanno organizzato sedute di contro-informazione con microfoni, manifestazioni, hanno occupato una stazione televisiva, sono venuti in corteo fuori dalle carceri, hanno effettuato trasmissioni radiofoniche di aggiornamenti…

Infine inviamo il nostro più caloroso abbraccio a tutti quelli vandali, agli incappucciati, ai provocatori, agli incendiari e bombardieri notturni in Grecia, gli anarchici nichilisti in Spagna ai nostri fratelli in Bolivia, in Inghilterra ed a tutti i nuclei della Federazione Anarchica Informale e la Cospirazione delle Cellule di Fuoco …

Nulla sarebbe lo stesso senza tutti voi…

Arrivederci compagni.

Sebbene abbiamo vinto, ora dobbiamo solamente incominciare la prossima battaglia.

PER LA DIFFUSIONE DELLA FEDERAZIONE ANARCHICA INFORMALE (FAI / IRF)

PER L’INTERNAZIONALE NERA DEGLI ANARCHICI DELLA PRASSI

Nucleo dei membri imprigionati delle CCF-FAI
E l’anarchico rivoluzionario Th.Mafropoulos.

Nel frattempo, e in base alle informazioni che abbiamo ricevuto finora, il prigioniero Spyros Dravilas ha sospeso lo sciopero della fame dopo che la sua richiesta è stata, ancora una volta, respinta. Il Consiglio delle Carceri di Domokos gli ha negato il congedo temporaneo dal carcere per cinque giorni di cui ha diritto da ormai 2,5 anni.

All’interno del sopraccitato inferno di Domokos, un’insurrezione è stata effettuata il 1° Maggio. Sin dall’inizio, gli squadroni della polizia erano presenti alle strutture della prigione. I detenuti del braccio E1 hanno rifiutato di entrare nelle celle ed hanno protestato contro le sadiche guardie carcerarie, chiedendo che il loro compagno detenuto Stavros Makelaris ritornasse immediatamente nel braccio dalla cella dall’isolamento punitivo, dove si trova per 40 giorni ormai. L’uomo è stato punito e messo in isolamento accusato di fabbricare grappa (tsipouro) all’interno della prigione per proprio uso! Nella notte, unità repressive speciali di antiterrorismo (ΕΚΑΜ) erano riferite come pronte ad assaltare il braccio E1 delle carceri di Domokos, al fine di soffocare la protesta dei detenuti.

Un giorno prima, il 30 Aprile, l’Assemblea Generale dei Dottori dell’Ospedale generale statale di Nikaia (Atene / Pireo) aveva rilasciato una denuncia pubblica riguardante il trasferimento di un prigioniero, vale a dire il compagno in sciopero della fame Giorgos Karagiannidis. I medici hanno dichiarato che il paziente è stato ricoverato in ospedale il 23/4 con le mani ammanettate dietro la schiena, custodito da più di dieci agenti di polizia che si erano coperti il viso con cappucci neri e visibilmente in possesso di armi pesanti (mitragliatrici automatiche), mentre il servizio dei medici ha dovuto esaminare il paziente solo sotto lo stretto monitoraggio di quegli uomini. I medici di Nikaia hanno confermato che l’esatto stesso comportamento abusivo si è verificato quando Kostas Sakkas è stato ricoverato all’ospedale Attikon il 25/4. Come dichiarano i medici, ambedue gli uomini sono prigionieri politici, eppure sono stati trattati dalla polizia come se fossero dei trasgressori pericolosi . Infine, sottolineano che nello stesso periodo certe persone eminenti (come l’ex ministro della Difesa Akis Tsohatzopoulos, il quale è stato incarcerato poco prima delle elezioni parlamentari) é stato mandato in custodia in condizioni ideali, con una discreta presenza della polizia ed aggiungono: “Noi, come medici dell’Ospedale generale statale di Nikaia, stiamo denunciando tali apparizioni e pratiche che insultano sia la nostra personalità che quella dei nostri pazienti, dal momento che siamo stati costretti a svolgere il nostro lavoro sociale, in condizioni così terribili, e per questo dichiariamo che non permetteremo più al nostro ospedale pubblico di essere convertito in un spettacolo teatrale di arbitrarietà e brutalità dello Stato.”

Nel frattempo, in accordo con le informazioni ricevute fino ad ora, il prigioniero Spyros Dravilas ha sospeso lo sciopero della fame il 27/4. Il Consiglio della Prigione di Domokos che gli ha negato il congedo temporaneo dal carcere per 5 giorni di cui ha diritto da ormai 2,5 anni, ha ora stabilito un incontro previsto per venerdì, 11 maggio, per decidere sulla sua giusta richiesta.

puoi leggere anche qui

Cile: Un compagno e una compagna arrestati per trasporto di esplosivo

Ivan Silva e Carla Verdugo sono stati arrestati mentre trasportavano un congegno esplosivo nel quartiere Granja di Santiago del Cile alle 3.30 a.m. del 16 aprile.

Sono stati portati al 13° distretto dove è stato chiamato uno dei procuratori del “caso bombas”, Christian Toledo. Ivan e Carla sono stati fermati durante un controllo, e secondo la stampa trasportavano nel loro zaino un estintore riempito di polvere nera, due bombolette del gas e un detonatore, oltre ad un cambio di vestiti.

Secondo la stampa, Carla sarebbe inoltre la compagna del prigioniero rivoluzionario Juan Aliste Vega, in carcere da qualche anno insieme a Freddy e Marcelo.

Secondo la polizia, Carla e Ivan erano intenzionati a posizionare l’ordigno esplosivo davanti al tribunale, dove il giorno successivo si sarebbe svolta un’udienza di Juan.

Sappiamo che lo Stato e le sue istituzioni cercheranno con tutti i mezzi di elargire una pena esemplare a questi compagni, facciamo quindi un appello a tutti gli individui e i gruppi di affinità alla solidarietà e al supporto che ci uniscono nella lotta contro il sistema di dominazione.

Comunicato dal gruppo di supporto di Juan, Freddy e Marcelo sui recenti arresti in Cile

Lunedì mattina, ci sono arrivate notizie tristi. I compagni Carlo Verdugo e Ivan Silva erano stati arrestati nelle prime ore del mattino dai carabineros del Cile, che hanno trovato materiale esplosivo mentre perquisivano i loro zaini. Questo è successo lo stesso giorno in cui si stavano tenendo nuove udienze contro i nostri compagni Juan Aliste, Freddy Fuentevilla e Marcelo Villarroel.

Alcune ore dopo sono cominciate le perquisizioni, e la nostra compagna Carla è stata trasferita dal 13 distretto al Centro di Orientamento Femminile (COF), mentre Ivan è stato rinchiuso nel carcere di Santiago 1. Entrambi rimarranno in prigione per un periodo minimo di 100 giorni, con l’accusa di “tentato posizionamento di ordigno esplosivo di natura terrorista”, secondo il linguaggio del nemico.

Mentre il Ministro degli Interni cileno Hinzpeter ha gioito degli arresti, il che ci disgusta profondamente, il pubblico ministero e la stampa hanno cercato di costruire legami con altri accusati secondo la legge antiterrorista, così da cercare di aggravare la posizione giuridica dei compagni. Le prove, come al solito, sono assurde (lettere, libri, poster, e perfino i legami di solidarietà).

Ciononostante, non vogliamo fermarci qui. Al contrario, crediamo che dovremmo portare l’attenzione su azioni di solidarietà diretta e concreta. Al di là delle strategie, dei linguaggi e delle realtà di ogni compagno che agisce in questa guerra, ci sentiamo fieri delle nostre pratiche e del nostro coraggio. E’ qualcosa che possediamo e di cui non ci pentiremo mai.

Con questo breve comunicato, in cui tutte le emozioni che proviamo in un momento come questo non possono essere incluse, intendiamo incitare a prenderci un impegno, cioè di passare da un supporto di base e verbale a una solidarietà rivoluzionaria, l’impegno di estendere e acutizzare il conflitto latente, e anche di diffondere questa informazione tra i diversi compagni in carcere, organizzarci e non chinare la testa di fronte alle offensive dell’autorità.

Vi terremo informati di ogni novità, ma i fatti sono concreti, e non serve molto altro da sapere alla coscienza ribelle per sapere cosa fare.

Dalla rete di supporto di Freddy, Marcelo e Juan, salutiamo e mandiamo tutta la nostra forza a Carla e Ivan.

Compagni: Non siete soli!
Solo la lotta ci rende liberi!
Dove c’è miseria ci sarà ribellione!

fonti: a, b, c, d

Barcellona: Breve riassunto della manifestazione per la liberazione degli scioperanti del 29M

potete leggere i relativi inviti ed informazioni qui

Liberta' per gli arrestati dello sciopero generale
Liberta' per tutti i prigionieri della lotta sociale - Liberta' per Stella Antoniou

Domenica, 22 Aprile, ha avuto luogo una dimostrazione di protesta in solidarieta’ verso i tre combattenti imprigionati che furono arrestati durante la mobilitazione per lo sciopero generale del 29 Marzo. In Piazza Catalunja, un gruppo di manifestanti ha esposto uno striscione in solidarieta’ con Stella Antoniou e tutti i prigionieri politici. Piu’ di 2.000 manifestanti sono scesi per le strade di Barcellona, rivendicando la liberazione immediata dei tre combattenti del 29M.

Per quanto riguarda la recente ondata di arresti, a Barcellona e Tarragona, i sei arrestati sono stati rilasciati (due di loro sono stati liberati con una cauzione di 6.000 euro ciascuno).

La passione per le carceri e’ piu’ forte di tutte le carceri

Rilascio immediato di Stella Antoniou

Solidarieta’ ai compagni in Grecia che si battono contro il regime fascista e i suoi tirapiedi

Fonte/altre foto quì – guarda anche il report su barcelona.indymedia

Barcellona: Cronaca della repressione dopo il 29 Marzo (in Spagnolo)

Londra: Complicita’ con gli scioperanti della fame nelle prigioni Greche

Nel pomeriggio del 21 Aprile, diversi individui, spinti dal desiderio di esprimere solidarieta’ verso i nostri compagni anarchici in sciopero della fame nelle prigioni greche, hanno portato alcuni striscioni e volantini in alcune vie di Londra per celebrare i valori della dignita’ e della lotta per la liberta’.

Abbiamo anche distribuito il foglio illustrativo “Dove c’e’ dignita’ c’e’ rivolta – Solidarieta’ verso gli scioperanti della fame nelle prigioni Greche” – leggete il pdf.

L’area, Peckham, sud di Londra, e’ stata teatro di una forte ribellione nei tumulti dell’Agosto 2011, una lotta che noi e molte delle persone che abbiamo incontrato desiderano valorizzare ed estendere. La polizia ed i media hanno lavorato assiduamente per spegnere le passioni ribelli e creare un clima di sottomissione e di sospetto, condannando i ribelli e premiando gli infiltrati, portando a migliaia di arresti e secoli di carcere, sotto una fabbricata facciata pubblica approvata dai cittadini.

Uscendo da quel pomeriggio piovoso abbiamo trovato la conferma di cio’ che gia’ siamo convinti – che una cospirazione di cuori ribelli esiste, le cui infinite aspirazioni di liberta’ va al di la’ di tutte le carceri e strutture di controllo. A volte degli incontri fugaci bucano il sudario dell’isolamento urbano, rovesciando la terra del cimitero dell’abitudine per rivelare scorci della possibilita’ di una collusione futura di spiriti ribelli.

Non abbiamo bisogno di aspettare l’assassinio che fara’ il prossimo poliziotto per armare la nostra rabbia e puntare contro il nemico.

DA LONDRA ALLA GRECIA – COMBATTI LA POLIZIA

Solidarieta’ rivoluzionaria  non sono solo parole

Complicita’ con gli scioperanti della fame

Per la distruzione dell’esistente

Belgrado, Serbia: Azione di solidarietà con Stella Antoniou e i quattro compagni arrestati dopo le dimostrazione del 12 Febbraio ad Atene

LIBERTA' PER STELLA ANTONIOU

Tra il 16 ed il 22 Aprile 2012 abbiamo piazzato degli striscioni vicino all’ambasciata Greca e la Fondazione per la Cultura Greca a Belgrado come atto simbolico di solidarietà con l’anarchica imprigionata Stella Antoniou ed i quattro compagni arrestati dopo la dimostrazione del 12 Febbraio ad Atene.

Stella Antoniou fù arrestata il 4 Dicembre, 2010, ad Atene, insieme con i compagni Kostas Sakkas, Giorgos Karagiannidis e Alexandros Mitroussias, che sono anch’essi imprigionati, con l’accusa di presunta partecipazione ad un’organizzazione armata, vale a dire le anarchiche R.O. CCF. Stella è tenuta in detenzione preventiva da 16 mesi, anche se lei nega (come gli altri tre compagni) le accuse, che vengono costantemente aggiornate con nuove accuse. La vera ragione del perchè lo Stato la tiene imprigionata è perchè la sua sceltapolitica di rimanere solidale con Alexandros Mitroussias (che era ricercato dalle autorità prima di essere arrestato), così come le sue azioni politiche e i suoi punti di vista, in altre parole, a causa del suo coinvolgimento nell’area anarchica e delle lotte sociali. Stella soffre di una rara malattia che non può essere curata in carcere. Ha bisogno di farmaci speciali e cure mediche regolari, ma gli sono state ripetutamente negate. Di conseguenza, la sua salute si è drasticamente deteriorata. Per questo motivo, Stella ha già per cinque volte fatto richiesta di rilascio su cauzione, ancora senza successo. Tuttavia, nonostante le sue gravi condizioni di salute, non ha mai cessato di lottare con coraggio all’interno del regime della cella della prigione, lottando e reclamando per una migliore condizione pretesa da tutti i prigionieri così come contro lo stesso sistema carcerario. Ad esempio, nel Giugno 2011 Stella ha preso parte alle mobilitazioni collettive all’interno del carcere di Koridallos contro le votazioni dei “Memorandum” imposti dalla troika FMI / UE / BCE e dal governo greco.

Il 12 Febbraio la Grecia è stata testimone di una grande eruzione proletaria, in un giorno in cui il parlamento ha votato per il secondo memorandum di “salvezza”. La rabbia del popolo è scoppiata simultaneamente in molti luoghi, con tumulti generalizzati che dichiaravano la negazione della politica promossa dal governo Greco e dei suoi partner dell’UE. L’esplosione sociale di massa, vide dimostrazioni, occupazione di edifici pubblici, la distruzione di obbiettivi capitalisti (l’incendio di banche, negozi di lusso, negozi di pegni, ecc.), attacchi a sedi dei partiti politici e stazioni della polizia, scontri feroci con i segugi della democrazia e dell’ordine, che hanno cercato di contrastare , fallendo, la rabbia della gente. Migliaia di persone hanno partecipato a questi episodi e larga parte di esse ha applaudito quando le banche sono state aperte e date alle fiamme, con una solidarietà spontanea ed attiva verso i dimostranti. Spaventati dall’intensità dei tumulti che stavano raggiungendo livelli di rivolta, prima, durante e dopo il giorno, i leader dei partiti politici, dei media istituzionali e tutti gli altri sostenitori della sottomissione e dell’obbedienza hanno condannato i manifestanti e la contro-violenza sociale diffusa, al fine di creare false divisioni tra i manifestanti. Lo Stato e le sue forze repressive hanno effettuato una caccia alle streghe repressiva ed ideologica, in un tentativo dettato dal panico di fermare il montare dell’interrogarsi sull’esistente e per spaventare i manifestanti combattenti. I primi che si sono trovati sotto quest’onda di repressione sono stati quattro compagni arrestati il 12 Febbraio ad Atene. I nostri compagni non sono tenuti prigionieri a causa di nessuna “incriminazione evidente” ma a causa del fatto che hanno dimostrato la loro dignità e sono scesi nelle strade contro la schiavitù imposta dallo Stato e dal Capitale, proprio come hanno fatto altre migliaia di persone.

Questi quattro arrestati sono rimasti imprigionati senza processo per due mesi. E’ chiaro che questa è una “punizione esemplare”, al fine di intimidire tutti coloro che rifiutano di piegare la testa. La recente ondata di repressione contro i centri sociali e gli spazi auto-organizzati, tra nuove accuse contro i compagni anarchici, dimostra che lo Stato colpisce particolarmente coloro che non vogliono essere i padroni di qualcuno, nè schiavi di qualcuno, che si organizzano e scendono nelle strade in modi autonomi ed auto-organizzati.

Liberta' per gli arrestati del 12 Febbraio trattenuti in custodia cautelare

Il Capitalismo e lo Stato in tutto il mondo hanno dimostrato che tutto cio’ che possono fare e’ produrre violenza e divisioni, miseria, ingiustizia e poverta’ per la maggior parte dei componenti della societa’, di contro privilegi per una minoranza. Che cosa vogliamo aspettarci se diamo la nostra vita in mano ai politici ed agli ideologi? Vogliamo vivere ed essere liberi, o continuare a vegetare come soldati dei partiti politici, schiavi del capitalismo e dei padroni, schiavi di qualsiasi autorita’, Serba, dell’Unione Europea o di qualsiasi altro Stato? Invece di prolungare la miseria della vita quotidiana, scegliendo la strada delle divisioni, ingannando noi stessi con ideologie e miti sul nazionalismo o sulla democrazia (due servi dello stesso padrone), e’ ora il momento di creare una risposta comune e attaccare tutti coloro che vogliono governare le nostre vite, che vogliono tenerci  in schiavitu’ finanziaria e politica. Dobbiamo agire. Dobbiamo ribellarci. La liberta’ non viene data. C’e’ una guerra in corso contro di noi. e dobbiamo contrattaccare piuttosto che cercare di migliorare lo stesso meccanismo  che ci sta uccidendo. Ma per fare questo dobbiamo anche capire cosa e’ successo nella nostra storia recente, comprendere la funzione del nazionalismo e della guerra come armi usate dalle elite’ locali e dalle istituzioni finanziarie, come l’IMF, come risposta alla lotta di classe in ogni periodo, e per la ristrutturazione capitalista, il saccheggio delle societa’ e delle nostre vite, cosi come la creazione di nuovi stati-nazioni nella regione. Dobbiamo comprendere il ruolo di tutti i promotori della democrazia e dell’obbedienza nel periodo di “pace” post bellica.

La lotta per la liberta’ puo’ essere combattuta solo in maniera autonoma ed auto organizzata, distante dallo Stato e dalle sue marionette o da qualsiasi patronato, con la solidarieta’ e l’aiuto reciproco come uno dei mezzi di resistenza e pratica quotidiana nelle nostre comunita’ locali.

LIBERTA’ PER TUTTI I PRIGIONIERI !

IN GRECIA, IN ALBANIA E SERBIA, LE BANCHE ED I MINISTERI SONO I NEMICI

anarchici/libertari

comunicato in Serbo

Atene/Pireo: Dimostrazioni di solidarieta’ Venerdi, 27 Aprile, all’esterno delle carceri di Koridallos

“guerra ad oltranza…la nostra liberazione dal carcere dev’essere costruita da noi stessi e dai nostri compagni”

Christos Tsakalos, 18 Aprile (registrazione di Radio 98fm)

Realizzazione immediata delle richieste degli anarchici in sciopero della fame nelle prigioni di Koridallos.

Kostas Sakkas, Alexandros Mitroussias, che sono in sciopero della fame dal 16/04/12 e che chiedono l’immediato rilascio dell’anarchica Stella Antoniou per motivi di salute, cosi’ come la revoca delle nuove accuse e delle loro nuove incarcerazioni preventive; i compagni sono accusati dei 250 attacchi rivendicati dalla R.O. CCF, anche se negano di avere alcuna partecipazione all’organizzazione…

I membri delle CCF Gerasimos Tsakalos, Panagiotis Argirou, che sono in sciopero della fame dal 08/04/12 chiedeno il loro definitivo trasferimento  dalle prigioni di Domokos a quelle di Koridallos, dove si trovano al momento; altri membri delle CCF sono scesi in sciopero della fame, chiedendo il trasferimento dei loro compagni.

Liberta’ per i perseguiti del caso CCF

Lotta per la dignita’ e la liberta’ dentro e fuori le prigioni

Dimostrazione Venerdi, 27/04/12, alle 18.00 in Piazza Eleftheria, Koridallos

Assemblea di solidarieta’ per i combattenti imprigionati e sotto accusa

safa.espiv.net

Prigioni greche: alcuni aggiornamenti sul sciopero della fame dei compagni (in corso)

Dieci compagni sono in sciopero della fame fino ad oggi. Puoi leggere brevi note precedenti qui.

Con un testo pubblicato la sera del 25 Aprile, Giorgos Nikolopoulos, membro delle CCF, dichiara anche lui la sua adesione allo sciopero della fame, dal 26 Aprile, in solidarietà con i suoi compagni e con le loro richieste.

Inoltre, la sera del 25 Aprile, il compagno Kostas Sakkas che si trova nel 20º giorno di sciopero della fame è stato trasferito all’ “ospedale” di Koridallos a causa di complicazioni alla sua salute dovute allo sciopero. Più tardi della stessa sera è stato trasferito all’ospedale Statale “Attikon” di Atene.

Nella serata di Lunedi, 23 Aprile, il prigioniero anarchico Giorgos Karagiannidis è stato spostato all’ ‘ospedale’ delle carceri di Koridallos, a causa delle gravi complicazioni alla sua salute, dopo 18 giorni di sciopero della fame (dal 6 aprile). Poco dopo la mezzanotte, il 24 aprile, il compagno è stato trasferito d’urgenza all’Ospedale Statale Generale di Nikaia, dove finora viene trattato, essendo custodito in una speciale camera-cella dell’ospedale.

Nonostante i rischi per la sua salute, Giorgos Karagiannidis ha rifiutato di mettere una flebo e continua lo sciopero della fame, insieme con gli anarchici imprigionati Alexandros Mitroussias e Kostas Sakkas, chiedendo la revoca delle loro nuove vendicative incarcerazioni in attesa di giudizio, nonché l’immediato rilascio della compagna anarchica Stella Antoniou per motivi di salute.

Il 21 Aprile è stato annunciato che i membri  imprigionati della Cospirazione delle Cellule di Fuoco (CCF ) Haris Hadjimihelakis, Giorgos Polidoros e Damiano Bolano hanno perso 8, 7 e 6 chili , rispettivamente. I tre compagni si sono uniti allo sciopero della fame il 17 aprile, a sostegno dei loro fratelli Panagiotis Argirou, Gerasimos Tsakalos e Christos Tsakalos che sono in sciopero della fame dal 8 Aprile, chiedendo il trasferimento definitivo di Panagiotis Argirou e Gerasimos Tsakalos nelle carceri di Koridallos dall’inferno delle carceri di Domokos .

Gerasimos Tsakalos e Panagiotis Argirou si trovano attualmente nella prigione di Koridallos, e lottano per non essere ricondotti a Domokos, e per rimanere lì. Va precisato che entrambi hanno più volte cercato di essere spostati dalle carceri di Domokos attraverso numerosi atti di insubordinazione, che imporrebbe alle autorità carcerarie di ordinare il loro trasferimento disciplinare. Tuttavia, questi sforzi non hanno avuto buon esito. È sempre meglio per i combattenti di iniziare lo sciopero della fame al centro di detenzione in cui preferiscono rimanere, invece di iniziare uno sciopero presso il carcere dal cui vogliono essere trasferiti. Inoltre, il trasferimento di detenuti da un carcere ad un altro mentre stanno conducendo uno sciopero della fame è fuori questione. Così, Gerasimos e Panagiotis hanno deciso di iniziare lo sciopero della fame dopo il loro spostamento da Domokos alla prigione di Koridallos in seguito al trasferimento di emergenza causato dai nuovi interrogatori e dalle azioni penali per i 250 attacchi incendiari ed esplosivi delle CCF. Tutto questo è stato ben spiegato da Tsakalos Christos in un messaggio audio registrato e trasmesso di recente da radio98fm.

Spyros Dravilas è anche lui un detenuto delle carceri di Domokos, attualmente detenuto nell”ospedale’ delle carceri di Koridallos, conducendo lo sciopero della fame dal 4 Aprile. Il 20 Aprile, durante il suo 16 ° giorno di sciopero della fame, è stato riferito che abbia perso un totale di 10 chili, mentre i suoi livelli di zucchero nel sangue sono scesi troppo in basso (36). Il Consiglio delle Carceri di Domokos, in modo vendicativo, gli ha negato il congedo temporaneo dal carcere per cinque giorni di cui ha diritto da 2 anni e mezzo ormai. Lo sciopero della fame è l’ultimo mezzo di lotta di Spyros per protestare contro questi respingimenti arbitrari, che sono direttamente correlati all’accusa del suo presunto coinvolgimento nella fuga in elicottero dalla prigione di Vassilis Palaiokostas.

A parte il messaggio audio registrato e trasmesso dalla radio libera di Atene, radio98fm, e l’aggiornamento di Tsakalos Christos  da dentro le mura sullo sciopero della fame dei membri delle CCF il 18 Aprile, numerosi testi significativi e combattivi sono stati pubblicati ma non sono stati diffusi in altre lingue ancora, come la lunga proclamazione  di Sakkas, Mitroussias e Karagiannidis dalla prigione di Koridallos il 19 Aprile, la dichiarazione alla Corte di Christos Tsakalos e Damiano Bolano il 20 Aprile (entrambi i compagni erano assenti dall’ultima seduta del tribunale a causa del loro sciopero della fame in corso, così Michalis Nikolopoulos ha letto il loro testo), nonché la dichiarazione di Athena Tsakalou (madre di Christos e Gerasimos Tsakalos) per quanto riguarda la sua netta negazione di dare alcuna testimonianza davanti ai giudici della stessa udienza, e infine l’annuncio delle richieste poste da Sakkas, Karagiannidis e Mitroussias, per le  quali la difesa dei loro avvocati insieme con dei loro sostenitori convocheranno  una conferenza di stampa Mercoledì, 25 Aprile, alle ore 13.00, presso la sede dell’Unione dei giornalisti dei quotidiani di Atene (ESIEA) nel centro di Atene.

Il 24 aprile,  alle ore 17.00, oltre 50 compagni sono riuniti nella Piazza Kapnikarea,  nella via pedonale dello shopping di Atene, via Ermou (vicino a Monastiraki) per la realizzazione dell’incontro di solidarietà ed informazione previsto, a favore dei scioperanti della fame anarchici imprigionati. È stato un incontro vivace, dove migliaia di volantini sono stati gettati e più di 1.500 testi contro-informativi sono stati   distribuiti alle persone. Inoltre, compagni hanno incollato manifesti propagando la manifestazione di solidarietà che si terrà il 27 aprile all’esterno delle carceri di Koridallos (vedi qui foto dall’azione). Poche ore più tardi della stessa sera, verso le 20,00, un incontro di solidarietà con gli scioperanti della fame detenuti ha avuto luogo nel centro della città di Salonicco, nei pressi della Rotonda di San Giorgio.

Siamo lieti di constatare che sta diventando davvero difficile tenere traccia di quante azioni di solidarietà dedicate agli scioperanti della fame hanno avuto luogo e sono ancora programmate per essere tenute in Grecia, ma anche in altre parti del mondo. Abbiamo intenzione di indicare i riferimenti relativi e ulteriori aggiornamenti il più presto possibile, ma per mantenersi completamente aggiornati, occorre verificare regolarmente anche in ActForFreedomNow e ThisIsOurJob .

Piena e ardente solidarietà , con tutti i prigionieri nelle carceri della democrazia e con i perseguitati ed oppressi dallo Stato greco.

Perché le parole degli anni scorsi non hanno mai suonato più forte…

“È mio dovere di non accettare mai il ruolo del perseguitato, ma solo dell’attaccante.
 Attaccante verso la società
Attaccante nella clandestinità
E rimarrò attaccante anche all’interno della prigione.”
Damiano Bolano ( Maggio 2011 )

Serres, Grecia settentrionale: Presidio di solidarietà per il prigioniero anarchico Syrianos Rami fuori le prigioni di Nigrita (03-04)

L’ODDY ( Agenzia di Gestione dell’Attività Pubblica S.A.) conduce una vasta gamma di aste ed è responsabile per la liquidazioni di autovetture, motocicli e di molti altri beni recuperati dalla polizia o dalle dogane. Rami Syrianos ha rivendicato la responsabilità di un furto all’ODDY, dopo un’asta a Salonicco il 31 Gennaio, 2011, affermando che è un’anarchico e che ha tentato una rapina a mano armata nel contesto del suo rifiuto al lavoro. Ha anche messo in chiaro fin dall’inizio che il co-imputato Kleomenis Savvanidis non ha assolutamente alcuna relazione con questo caso. Kleomenis fù liberato, ma è ancora sotto accusa. Rami è da allora incarcerato, ed è tra le poche persone che hanno mantenuto una posizione dignitosa all’interno delle mura, rifiutandosi costantemente di sottoporsi alle perquisizioni corporali carcerarie.

Il processo contro entrambi i compagni è ancora in sospeso ed è stato rifissato per il 21 Maggio, 2012. L’ultima volta, Rami è stato trasferito presso la corte di Salonicco per il processo ( fissato per il 26 Marzo, dopo numerosi rinvii). E’ ora trattenuto in cella d’isolamento a causa del rifiuto di sottoporsi alla tortura della perquisizione corporale al rientro dalla corte.

In particolare, il 28 Marzo il compagno è stato punito con una misura disciplinare di trasferimento dopo l’ordine del procuratore. Nonostante il fatto che i prigionieri debbano essere tenuti dentro una cella del braccio in attesa di subire i trasferimenti disciplinari, in questa circostanza le autorità giudiziarie hanno verbalmente annunciato a Rami che sarebbe stato tenuto in isolamento per un “periodo indeterminato”, finche il processo del suo trasferimento fosse stato attivato (ciò potrebbe richiedere mesi) o fintanto che egli si fosse sottoposto all’umiliante perquisizione corporale. A causa delle continue cancellazioni del processo, questa è la quarta volta che Rami si trova di fronte a questa situazione.

Martedi sera, 3 Aprile, un presidio microfonico si è svolto fuori la porta del carcere di Nigrita ( nel distretto regionale di Serres), come solidarietà d’emergenza verso Rami. Abbiamo partecipato alla manifestazione fuori la prigione di Serres in dozzine di compagni, provenienti da diverse parti del nord della Grecia – principalmente da Salonicco, dove era stato organizzato un pullman per il trasporto.

Abbiamo intonato slogan in sostegno al compagno imprigionato e per la distruzione di tutte le prigioni, come “La bomba di Nigrita è stata solo l’inizio; esplosioni e fuoco per ogni prigione” e “La nostra passione per la libertà è più forte di tutte le prigioni”. Inoltre,  sono stati lanciati fuochi d’artificio e petardi e un di avviso per le prigioni è stato scritto sull’asfalto del viale che porta all’inferno. Un testo di solidarietà per Rami Syrianos e tutti i prigionieri politici è stato letto più volte attraverso l’impianto audio. Anche se Rami non ha potuto sentire cosa stava succedendo fuori, dal momento che è tenuto in isolamento, i compagni sapevano che era consapevole della loro presenza ed ha ricevuto il nostro sostegno, amore e rabbia.

Dopo quasi un’ora e mezza, il presidio, si è trasformato in una piccola manifestazione ler le strade della città di Nigrita, con più slogan, ditribuendo volantini e facendo graffiti richiedenti il rilascio di Rami (le foto realizzate sono qui).

Dall’11 Aprile Syrianos Rami si astiene dal prendere il cibo del carcere in solidarietà con tutti compagni imprigionati che sono in sciopero della fame.

Libertà ora per Rami Syrianos! Giù le mura delle prigioni!

Atene: Aggiornamento sulla studentessa immigrata in carcere, dopo lo sgombero del progetto abitativo di Valtetsiou

Come abbiamo riportato, il 20 Aprile i poliziotti hanno sgomberato l’edificio occupato al numero 60 di Via Valtetsiou, in Exarchia ( di proprietà della Previdenza Sociale dello Stato – IKA). Tre persone furono arrestate durante lo sgombero. Furone tenute in una stazione di polizia, portate dinanzi al procuratore (con l’accusa di occupazione illegale) e due di loro furono finalmente rilasciate. La terza persona, una giovane di 19 anni, studentessa immigrata è da allora trattenuta nella Direzione della Polizia per Stranieri di Petrou Ralli, perchè non ha attualmente i documenti.

Annuncio da parte della casa sgomberata al numero 60 di Via Valtetsiou

Il modo rumoroso con cui lo Stato ha deciso di attaccare due spazi occupati ad Exarchia il 20-04/2012, vale a dire il centro sociale VOX ed il progetto abitativo in Valtetsiou, ha lasciato dietro di se anche delle vittime.

Con il pretesto di  ostacoli burocratici senza senso, uno dei tre arrestati nello squat di Valtetsiou rimane agli arresti: Anastasia “Nancy” Plamantiala è trattenuta nella Direzione della Polizia per Stranieri di Atene ed è minacciata di espulsione, nonostante il fatto che viva in Grecia da diversi anni, dove stà studiando all’Università.

La solidarietà verso Anastasia non può riguardare solo i suoi 2-3 amici o i conoscenti. E’ un dovere dei gruppi o degli individui che principalmente sono nel movimento squat.

Se Anastasia non viene immediatamente rilasciata, faremo una chiamata per avere in cambio una specifica forma di sostegno.

Siamo rimasti all’interno dello spazio occupato per difendere le nostre scelte, anche se eravamo a conoscenza in anticipo dell’operazione di polizia. In seguito agli arresti ed allo sgombero, difenderemo il diritto della nostra compagna ad essere rilasciata ed a continuare a vivere in Grecia.

SOLIDARIETA’ A TUTTI GLI SQUAT

Squat Valtetsiou

Nuova ondata di repressione in Indonesia: Quattro anarchici arrestati ed interrogati, il blog di contro-informazione “Memori Senja” fuori servizio

Nella notte di Venerdi, 20 Aprile 2012, quattro persone sono state arrestate dalla polizia mentre realizzavano un’atto vandalico in solidarietà con le varie lottae asimmetriche contro lo Stato, il Capitale e la società, nonchè in solidarietà con i combattenti rivoluzionari incarcerati (Eat e Billy, Tukijo e Hidayat). I quattro compagni sono stati arrestati ed hanno subito un lungo interrogatorio di 17 ore senza pausa, prima di essere liberati, anche se ancora sotto vigilanza ed investigazione da parte della polizia.

Durante l’interrogatorio, la polizia ha obbligato i compagni a dare l’account di Facebook di ognuno di essi, come se fosse “uno strumento di comunicazione di un gruppo interno di facinorosi ed attaccanti dell’ordine sociale”.

Gli è stato inoltre chiesto la loro relazione con i combattenti imprigionati (Eat e Billy, Tukijo, e Hidayat, quest’ultimo rilasciato di recente), dopodichè come comunicano con i compagni in prigione ( se avviene tramite telefono, email o altro mezzo), il nome della rete o gruppo nel quale sono coinvolti e altre stupide cose relazionate all’attività di ciascun compagno detenuto.

I materiali usati per questa azione, che sono stati confiscati come prove, consistono in spray, uno manifesto in solidarietà con Eat e Billy, Tukijo e Hidayat e manifesti per la resistenza locale contro le miniere in Tambak Bayan. Negli altri manifesti che sono stati confiscati si poteva leggere: “Poliziotti assassini”, “Distruggiamo le miniere”, “Che si fotta la società”.

Dopodichè, la polizia ha collegato questi atti vandalici ad un blog anarchico, chiamato Memori Senia, e a cercato di capire chi fosse il/la amministratore/ice della pagina. Attualmente la pagina Memori Senja è fuori servizio.

Più tardi, Lunedi 23 Aprile 2012, i quattro compagni dovranno di nuovo subire un’interrogatorio. Per ognuno di noi di NEGASI, questa è la continuazione della repressione contro la nuova generazione di anarchici che sta emergendo in Indonesia. Anche se ognuno di noi si impegna a non retrocedere, aspettiamo la solidarietà degli altri compagni di tutte le parti e sotto tutte le forme.

Lunga vita ai rivoltosi!

Lunga vita all’anarchia!

I compagni del NEGASI

Fonte

New York: Breve report del presidio anarchico fuori il Consolato Greco in solidarietà con i prigionieri in sciopero della fame ad Atene

dai nostri fratelli e dalle nostre sorelle a New York:

“Eravamo un piccolo ma vivace gruppo di circa 20 anarchici riuniti fuori il Consolato Greco ieri sera (19/04).

Avevamo due striscioni, ed abbiamo distribuito volantini per porre attenzione circa la corrotta questione dei detenuti politici Anarchici in sciopero della fame e le cattive condizioni e le detenzioni preventive.

Siamo solidali e lottiamo accanto a loro per provocare la caduta dello stato capitalista e l’abbattimento di tutte le prigioni, in quanto sono dei campi di concentramento dello Stato fascista.

Fuoco alle carceri, Amore nei parchi! Anarchia per un’umanità libera!

Distruzione di tutte le carceri!

USA: Presidio di solidarietà al Consolato greco di New York – Giovedi, 19 Aprile, 2012

La solidarietà è la prassi non solo parole

presidio fuori il Consolato Greco (69 East 79th street)

Giovedi, 19 Aprile, alle 18:30 (NYC time)

Nel corso delle ultime due settimane, otto compagni Greci imprigionati hanno iniziato lo sciopero della fame che ha generato una crescente ondata di resistenza in tutta la Grecia. Diverse dichiarazioni dei prigionieri esprimono la richiesta per la dignità, e la fine delle politiche delle detenzioni preventive e delle punizioni extra giudiziarie. In particolare, tre degli scioperanti (Giorgos Karagiannidis, Alexandros Mitroussias e Kostas Sakkas) hanno espresso solidarietà per Stella Antoniou che si trova in prigione da un’anno e mezzo, accusata senza prove, di essere membro della Cospirazione delle Cellule di Fuoco e a cui viene costantemente negato il rilascio per poter accedere alle cure mediche. Tutti gli scioperanti della fame (Spyros Dravilas, Giorgos Karagiannidis, Alexandros Mitroussias, Kostas Sakkas, Panagiotis Argirou, Gerasimos Tsalakos, Christos Tsalakos e per quelli del !7 Aprile Haris Hadjimihelakis, Damiano Bolano e Giorgos Polidoros), così come tutti coloro che rifiutano il cibo del carcere (Vaggelis Kailoglou ed altri) non sono solo alla ricerca di una giustizia individuale, ma sostengono e riaffermano le rivendicazioni dei loro compagni in sciopero.

Una serie di azione di solidarietà si sono diffuse in tutto il paese, che vanno dalle astensioni di massa dal prendere il cibo della prigione, agli attacchi di guerriglia contro le banche, gli edifici governativi e politici che rappresentano il volto di uno Stato totalitario.

Oggi, negli Stati Uniti, ci dichiariamo solidali con tutti gli scioperanti della fame e chiediamo a tutti di mettere in azione la loro solidarietà non solo con le parole. Chiediamo una aperta e trasparente comunicazione delle richieste degli scioperanti della fame, e invitiamo ad ogni forma di partecipazione contribuendo alla diffusione della loro lotta. La loro lotta è la nostra lotta.

Durante lo scorso anno la Grecia è divenuta il laboratorio dell’ elitarismo economico e delle leggi totalitarie. Attualmente l’aumento delle attività dell’estrema destra, del fascismo, e del neo-nazismo sostenuto da un provvisorio governo tecnocratico crea una polarizzazione dell’opinione pubblica verso gli estremismi e trasforma le strade in campi di battaglia. Chiaramente questo tipo di manipolazione di massa oscura le lotte contro il capitalismo e lo Stato e produce capri espiatori, come evidenziato dall’espansione della demonizzazione verso l’immigrato. Queste tattiche non sono solo presenti a livello locale, ma esistono ovunque. Il sistema è globale, usa un’estesa frammentazione sociale per perpetuare la morte della stessa per mirare al profitto e ciò dev’essere attaccato. Essere solidali significa fare eco all’infinito delle lotte in ogni parte del mondo. Deve essere messa in atto ogni forma di resistenza.

La chiamata per lo Sciopero Generale del Primo Maggio è un’atto che riconosce l’alleanza non solo con la lotta dei lavoratori, ma anche con i detenuti, gli immigrati e tutti coloro che si trovano sotto una costante oppressione. Siamo tutti prigionieri, di fronte alla repressione da parte dello Stato e dalla mostruosità di un sistema economico globale che, sistematicamente e strategicamente muta le nostre voci e nega la nostra vita.

presidio fuori il Consolato Greco (69 East 79th street)

Giovedi, 19 Aprile, alle 18:30 (NYC time)

Continueremo a lottare contro queste forme di morte

Splinter Constellation of NYC

Leggete anche : 19 Aprile – DICIAMO NO AGLI ARRESTI DI MASSA

Grecia: Lettera del compagno quarantunenne Evangelos “Vaggelis” Koutsibelas dalle prigioni di Trikala

Struttura carceraria correzionale di Trikala

Chi ha detto che i detenuti mangiano gratis, chi ha detto che i detenuti non servono allo Stato? Chi ha detto che le imprese multinazionali, i dipendenti e i fornitori non giocano una partita a scapito dei prigionieri?

Nelle prigioni di Trikala, la presunta struttura correzionale ha messo in piedi molto bene il gioco con le multinazionali. Il cosiddetto bakaliko, un negozio di alimentari, che è gestito dalla grande catena di supermercati Veropoulos, non è altro che una grande truffa. Ci sono 718 detenuti che fanno acquisti presso il negozio di alimentari delle carceri, spendendo 15 euro per due persone, per un fatturato stimato in 10.770 euro. Questo è quanto lo Stato prende per le sigarette ed altri prodotti quando l’imposta è del 23%.

Durante le vacanze di Pasqua, gli assistenti sociali, i medici, o in generale tutti i servizi che dovrebbero essere a disposizione dei prigionieri, erano tutti assenti.

Ci sono 20 celle di tre persone (60 prigionieri) per ogni braccio, e dato che la domenica pomeriggio non ci sono i pasti della prigione tutti devono cucinare da se stessi, ma non hanno abbastanza tempo per fare questo, perchè le porte delle celle vengono chiuse alle 20:00.

Il profitto è l’unica cosa che interessa al di là di essere i protettori della democrazia, e aver fatto delle prigioni dei magazzini per gli esseri umani.

State parlando di profitti e di perdite; noi parliamo di vite umane.

Dite che nelle prigioni sono state prese tutte le necessarie misure, ma a nessuno è mai venuto in mente che per i detenuti sono inumane.

Quando le pubblicità di Veropoulos dice “per acquisti di 70 euro o più, riceverete una confezione di birre” e “per acquisti di 150 euro o più, avrete una confezione da 5 litri di vino”, o per i prodotti di pulizia, per esempio, “comprate uno shampoo ed avrete gratis una confezione più piccola”, tutti si chiedono dove tutto questo andrà – certamente, non ai prigionieri.

La Domenica di Pasqua (15/4) è scoppiata una lotta feroce mentre si cucinava; come risultato tre detenuti sono stati feriti, uno dei quali con ferite gravi.

Vaggelis Koutsibelas

trattenuto nella 4a ala delle prigioni di Trikala

Fonte

Grecia : Manifesto di solidarietà per i membri imprigionati dell’Organizzazione Rivoluzionaria “Cospirazione delle Cellule di Fuoco”

[…Senza farsi fermare da qualsivoglia “contenitore sociale” la Cospirazione delle Cellule di Fuoco, spezza e destabilizza l’esistente del quietismo reazionario. È lo fa anche nel cosidetto movimento anarchico in tutti le latitudini, dando la “strada”, ma non insegnando niente, perché “niente vuole”… Prorompe in questo modo una nuova forma di guerriglia antisociale e nichilista che non accetta di farsi immagazzinare in un stereotipo di finto sentimento rivoluzionario, dai saccenti professori universitari dell’anarchismo ufficiale, e dai cultori del militantismo fine a se stesso. Una guerriglia che determina in ambito rivoluzionario la propria propulsione distruttrice e che “affonda” ogni concetto di sociale…]
Federico Buono

Rispetto-Onore-Solidarietà agli orgogliosi combattenti rivoluzionari della nuova guerriglia urbana, membri dell’Organizzazione Rivoluzionaria Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

Solidarietà ai scioperanti di fame Gerasimos Tsakalos, Panagiotis Argirou, Christos Tsakalos, che continuano con coerenza e determinazione la loro lotta  multiforme contro la cultura del potere a della sottomissione, nonostante le condizioni della prigionia. Compagni, forza fino la libertà.

Prigioni Greche : Aggiornamento dallo sciopero della fame e dall’astensione di assunzione dal cibo in corso da parte dei compagni.

4 Aprile : Testo di dichiarazione di sciopero della fame da Spyros Dravilas (prigioniero di Carcere di Domokos, attualmente all’interno dell’Ospedale di Carcere di Koridallos) col titolo “Lo Stato e le sue istituzioni vendicano coloro che non soccombono al Sistema, privandoli del loro diritto acquisito di uscire temporaneamente dal carcere”. Le autorità negano a Spiros Dravilas l’uscita temporanea dal carcere di cui ha diritto da due anni e mezzo ormai.

6 Aprile : Dichiarazione di sciopero della fame da Giorgos Karagiannidis, Alexandros Mitrousias e Kostas Sakkas – “A partire da oggi 6/4 scendiamo in sciopero della fame chiedendo la revoca della nostra arbitraria e vendicativa custodia cautelare e l’immediato rilascio della nostra coimputata Stella Antoniou per motivi di salute”. (S. Antoniou attualmente sta protestando con astensione dall’assunzione dal cibo del carcere.)

6 Aprile : Dichiarazione di sciopero della fame dai membri carcerati della Cospirazione delle Cellule di Fuoco (CCF), Panagiotis Argirou e Gerasimos Tsakalos, che chiedono il loro trasferimento definitivo e rimanente nel Carcere di Koridalos, in modo di porre fine ai ripetuti trasferimenti vendicativi nei quali vengono sottoposti nell’ambito di una guerra fisica e psicologica contro di loro.

7 Aprile : Astensione dall’assunzione dal cibo di carcere in segno di solidarietà dall’anarchico Vaggelis Kailoglou (uno dei quattro arrestati del 12 Febbraio rimasti ancora in prigione in custodia cautelare)

7 Aprile : Astensione dall’assunzione dal cibo del carcere dai prigionieri combattenti anarchici Sokratis Tzifkas (Carcere di Diavata), Giannis Skouloudis (Carcere di Avlona), Babis Tsilianidis e Dimitris Dimtsiadis (Carcere di Koridallos)

8 Aprile : Dichiarazione di sciopero della fame da Christos Tsakalos, membro imprigionato della CCF, in solidarietà con i due compagni della CCF che sono già in sciopero della fame.

8 Aprile : Astensione dall’assunzione dal cibo del carcere da parte di 130 detenuti del Primo Braccio del Carcere maschile di Koridalos, in segno di solidarietà

9 Aprile : Assemblea di solidarietà all’Università Politecnico di Atene, nel palazzo Ghini, con l’intervento telefonico da parte dei scioperanti della fame all’interno delle prigioni

9 Aprile : Il resto dei membri imprigionati della CCF e l’anarchico rivoluzionario Theofilos Mavropoulos, dichiarano la loro graduale adesione allo sciopero della fame dei loro fratelli Panagiotis Argirou, Gerasimos Tsakalos e Christos Tsakalos.

11 Aprile : Dichiarazione di Stella Antoniou sugli sviluppi recenti : Le autorità della persecuzione penale non hanno ordinato il rinnovo della custodia cautelare di Stella, tuttavia, hanno ordinato il rinvio di Sakkas, Mitroussias e Karagiannidis, sulla base delle accuse fabbricate contro di loro riguardanti la loro partecipazione ai 250 attacchi incendiari della CCF. Alla luce di questi fatti, e in accordo con i suoi tre compagni, Stella ha spiegato che interromperà lo sciopero della fame e nonostante i suoi problemi di salute si asterrà dall’assunzione dal cibo del carcere finchè le loro richieste non saranno accolte.

11 Aprile : Astensione dall’assunzione dal cibo del carcere dal carcerato anarchico Rami Syrianos.

11 Aprile : L’assemblea di solidarietà con G.Karagiannidis, A.Mitroussias, K.Sakkas e S.Antoniou tra l’altro ha rilasciato la seguente notizia : “Attualmente i tre compagni Karagiannidis, Mitroussias e Sakkas sono stati accusati per il caso dei 250 attacchi esplosivi della CCF e chiamati in appello da parte dei esperti interrogatori Mokkas e Baltas, i quali hanno ordinato che tutti e tre così come i membri dell’O.R. CCF dovranno rimanere detenuti in custodia cautelare, ancora una volta. Stella Antoniou è stata accusata per lo stesso caso, ma non è stata rimandata in custodia cautelare di nuovo, e così dovrebbe essere rilasciata alla fine del periodo dei 18 mesi della sua detenzione preventiva (nel Giugno del 2012), mentre alla sua quinta richiesta di rilascio per motivi di salute non è ancora data risposta”. Ricordiamo che Stella è tenuta in detenzione preventiva per 16 mesi ormai, con unica prova contro di lei il possesso di una carta d’intensità falsa.

14 Aprile : Notizie sui tre compagni della CCF imprigionati dopo una settimana in sciopero della fame

15 Aprile : Tre compagni imprigionati della CCF, Haris Hadjimihelakis, Damiano Bolano e Giorgos Polidoros, scenderanno in sciopero della fame dal 17 Aprile.

Azione di solidarietà per Stella Antoniou ad Amsterdam

Il 6 Aprile, nel contesto della giornata di azioni in solidarietà con gli anarchici imprigionati, un gruppo di compagni ha esposto uno striscione nel centro di Amsterdam, sul Singel, per l’immediato rilascio di Stella Antoniou ed in solidarietà con i prigionieri politici in tutto il mondo – uno striscione che è rimasto per due giorni interi ( cosa che sembrava improbabile che accadesse). Inoltre, abbiamo distribuito ai passanti dei nostri scritti con dei passaggi della lettera di Stella Antoniou. Lo stesso testo è stato affisso come poster nelle vie della città.

Solidarietà con i tre che fanno lo sciopero della fame, K. Sakkas, G. Karagiannidis e A. Mitroussias! Rilascio immediato di Stella Antoniou.

Fonte

Amburgo, Germania: Azione in solidarietà con Stella Antoniou, Kostas Sakkas, Giorgos Karagiannidis e Alexandros Mitroussias

In aperta ostilità con le prigioni, la repressione, l'oppressione, lo sfruttamento, i servi, l'IMK (Conferenza dei Ministri dell'Interno)...E TUTTO IL MERDOSO SISTEMA!

Oggi, 7 Aprile 2012, nel contesto della chiamata in solidarietà a Stella Antoniou, diverse persone si sono riunite ad Amburgo, al fine di dimostrare la nostra solidarietà verso Stella Antoniou ed ai suoi compagni imprigionati in Grecia.

Sono stati distribuiti dei volantini di fronte il consolato Greco, in Gänsemarkt Susannenstraße, e srotolati degli striscioni, che hanno richiamato l’attenzione verso la situazione carceraria di Stella. Inoltre, abbiamo informato la gente del fatto che le manifestazioni e le azioni di solidarietà hanno avuto luogo in diverse città di tutta la Grecia.

Ieri tre suoi compagni, sono entrati in sciopero della fame per l’immediata liberazione di Stella ed al fine di protestare contro la fabbricazione di prove contro di loro da parte della polizia.

Stella aderirà allo sciopero della fame nel corso della settimana.

Info: Il 4 Dicembre 2010, Stella Antoniou è stata arrestata ad Atene insieme ad altre cinque persone. Stella è un’anarchica ed è stata accusata di partecipazione ad un’organizzazione terroristica. E’ trattenuta da 16 mesi, senza nessun processo finora. Ha già fatto richiesta cinque volte per il suo rilascio su cauzione, senza nessun successo finora. Stella soffre di una rara malattia, ha bisogno di farmaci particolari e spesso deve ricevere le cure mediche, ma questo gli è stato ripetutamente negato. Come risultato le sue condizioni di salute sono drammaticamente peggiorate.

Libertà per Stella Antoniou

Anche in Greco e Spagnolo

Atene: I membri imprigionati delle CCF Gerasimos Tsakalos e Panagiotis Argirou dichiarano lo sciopero della fame

“Le tigri infuriate sono più sagge dei cavalli da addestramento”

Ognuno di noi sa per che avere la vita nelle sue mani, deve rifiutare il dialogo e le illusioni della democrazia ed entrare in conflitto con il Potere, con il coltello tra i denti.

Dal primo momento della nostra prigionia, abbiamo scelto di non cedere alla dittatura del sistema penitenziario. Fin dal primo momento, lo Stato e l’unità anti terrorismo Tagmatasfalistes (battaglioni di sicurezza) hanno inviato dei commandi specifici per il servizio carcerario, al fine di dare un trattamento speciale sia a noi che agli altri compagni delle CCF.

Siamo in prigione ormai da un’anno e mezzo. Dai primi giorni del nostro arresto io, Gerasimos Tsakalos, sono stato spostato nelle prigioni di Malandrino e mi sono rifiutato di stare nel reparto di protezione speciale, ho avuto un trasferimento disciplinare dalle prigioni di Corinto e poi, con il compagno Panagiotis Argirou, siamo arrivati ad uno scontro verbale e fisico con le guardie carcerarie quando abbiamo rifiutato di accettare l’umiliante perquisizione corporale che ci volevano imporre.

Inoltre, finora siamo stati trasferiti per più di venti volte con la scusa dei trasferimenti d’emergenza- con speciali mezzi antiproiettile, dagli EKAM (unità speciali repressive dell’anti terrorismo), da unità per il trasferimento carcerario, dalle forze dell’anti terrorismo- da e per le carceri di Koridallos, in Atene, per i nuovi sopraggiunti procedimenti penali che “nascono” dai terroristi-interroganti (Mokkas,Baltas) che riguardano le azioni dei guerriglieri anarchici delle CCF.

Attualmente siamo di nuovo in carcere a Koridallos a causa dei procedimenti penali che riguardano i 250 attacchi incendiari delle Cospirazione, procedimenti che sono sapientemante usciti ora. In particolare questo nuovo procedimento, che si svolge poco prima delle elezioni generali – come il caso Halandri – accompagnati con le dichiarazioni dei “politici” sul “giro di vite contro gli incappucciati”, fa parte di una più ampia campagna anti anarchici avviata già nel 2009; tanto più che, oltre a noi, le persone che non hanno alcuna relazione con le CCF vengono convocate per gli interrogatori, compresi, tra gli altri, l’anarchica Stella Antoniou le cui richieste per un rilascio su cauzione sono state negate una dopo l’altra dalle autorità giudiziarie, nonostante il suo grave stato di salute – fatti sui quali ci riserviamo di prendere una posizione nel prossimo futuro.

Ebbene, la pazienza ha i suoi limiti e l’ira rimane all’infinito, così dichiariamo che da Domenica 8 Aprile, iniziamo lo sciopero della fame chiedendo il nostro trasferimento definitivo e l’inserimento nelle carceri di Koridallos, per porre fine ai nostri ripetuti vendicativi trasferimenti e contro il deperire fisico e psicologico.

Per noi, lo sciopero della fame non è una resistenza passiva o una protesta pacifica, allo scopo di stimolare la sensibilità dei burocrati codardi del Potere, o l’umanità gli apologeti progressisti del sistema.

E’ un modo per ridefinire il nostro corpo a noi stessi, al di fuori dell'”autorità” delle guardie carcerarie. Forse questa è la più dolce contraddizione per un guerrigliero urbano anarchico, perchè nella nostra lotta per la libertà spesso la prigione è il prezzo da pagare, e il pericolo di morire è sempre in agguato nella nostra lotta per la vita.

Ma ciò che non cambia mai è che noi rimaniamo sempre anarchici nella prassi. Un’anarchico d’azione rimane un’anarchico anche senza una penna ed una pistola, se lui/lei tiene l’arma che contiene tutto il resto. “Una coscienza determinata che dice, mi batto fino alla fine.”

Gerasimos Tsakalos, Panagiotis Argirou
Membri incarcerati della cellula delle CCF / FAI-IRF

prigioni di Koridallos, 06-04/2012

PS. Inviamo la nostra solidarietà a Spyros Dravilas, che sta facendo lo sciopero della fame (dal 04-04 nelle carceri di Domokos) che è uno dei pochi prigionieri che non rientra nella statistica della massa passiva che “risiede nelle carceri”.

Fonte

Incendio e fuoco per ogni prigione

Il corrente posizionamento dei combattenti sotto persecuzione e dei solidali contro il terrorismo di Stato è una fase della guerra secolare. La civiltà del Potere è la prigione. I ribelli sono già liberi e difendono la loro libertà attraverso la continuazione delle loro lotte. L’unica via d’uscita per i governanti ed i loro mercenari è la loro sconfitta. 

LA SOLIDARIETA’ VINCERA’ !

Piccolo estratto dal messaggio intitolato “Contro il clero e le prigioni della democrazia” (16 Settembre, 2011) dell’anarchico Dimitris Hadjivasiliadis, imprigionato al tempo nelle prigioni di Koridallos.

Dimitris fù rilasciato su cauzione nel Dicembre del 2011.

Lettera di Tomo sull’operazione repressiva nei confronti di compagni anarchici in Italia

Giovedì 29 marzo, durante la notte, per ordine della procura di Perugia e della p.m. Manuela Comodi, sono state effettuate diverse perquisizioni nei confronti di 4 anarchici in varie città (Pisa, Ravenna, Genova, ecc.); sono stati mobilitati diversi reparti dei carabinieri, tra i quali la Sezione Anticrimine di Bologna e i reparti ROS Antieversione ed Indagini Tecniche di Roma.

Alle 4.05, mi sono visto piombare in casa 6 carabinieri (2 locali, 2 ROS e 2 della suddetta Sezione Anticrimine) in cerca di materiale documentale, materiale utile all’assemblaggio di plichi esplosivi e via dicendo. Tutto questo è avvenuto a causa dei miei rapporti di affinità con i compagni di Culmine e col mio compagno coinvolto con me nel progetto ParoleArmate.

Durante la perquisizione, gli sbirri commentavano in modo sarcastico ciò che trovavano, cosa che non faceva che aumentare il mio  senso di nausea, di odio e di disgusto nei loro confronti.

Dopo 3 ore passate a cercare e frugare, sono tornati in caserma con due scatoloni pieni di materiale (uno di questi mi sarà poi restituito immediatamente, mentre l’altro tenuto in quanto considerato utile al fine delle indagini).

Hanno preso di tutto: un computer, 3 telefoni cellulari, una quarantina di libri, opuscoli, volantini, lettere (con particolare attenzione al materiale sui compagni della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, che comprendeva due lettere ed alcuni opuscoli), un paio di guanti, vecchi fogli scritti a mano e così via.

Sono stato costretto, quella stessa mattina, a recarmi nella caserma provinciale dei carabinieri, dove mi hanno consegnato il verbale di perquisizione e di sequestro; in quel momento ho scoperto però di essere l’unico dei 4 perquisiti a non essere indagato.

Gli articoli di cui sono accusati i miei compagni sono 110, 112, 270bis e 280.

Quest’operazione non è altro che l’ennesimo tentativo atto a reprimere ed intimidire refrattari e ribelli, cercando di spegnere il fuoco anarchico e rivoltoso che brucia dentro di noi. Inutile dire che non sono neanche lontanamente riusciti nel loro intento. Noi continuiamo sulla non-via, quella delle fiamme e dell’odio, senza arretrare di un millimetro.

Si armino le parole, i pensieri e le mani; concretizziamo la nostra rabbia, il nostro desiderio e bisogno di distruzione. Attacchiamo.

Un complice abbraccio di fuoco a tutti i compagni perseguiti e a tutti gli affini che hanno dimostrato la loro vicinanza e solidarietà, tra cui i compagni delle Edizioni Cerbero e i compagni della Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Che l’incendio dell’insurrezione anarchica divampi e si propaghi dal cuore e dagli occhi degli indomiti di tutto il mondo alle strade delle città e delle metropoli, nonostante tutti i tentativi di arginarlo ed estinguerlo.

Per questo mi unisco al grido dei miei compagni:

VIVA L’ANARCHIA!
RUGGISCA LA POLVERE E DISTRUGGANO LE FIAMME!

Tomo, 2 aprile 2012, al Culmine del Nulla.

Grecia: Quattro prigionieri anarchici iniziano lo sciopero della fame

LIBERTA' PER STELLA ANTONIOU - slogan fatto nelle prime ore del 6 Aprile a Murcia, sud-est della Spagna

Oggi, 6 Aprile 2012, in un comunicato congiunto dalle prigioni di Koridallos, gli anarchici Giorgos Karagiannidis, Alexandros Mitroussias e Kostas Sakkas hanno dichiarato di essere entrati in sciopero della fame, chiedendo la revoca della loro arbitraria e vendicativa incarcerazione preventiva, nonchè l’immediato rilascio della loro co-imputata Stella Antoniou per motivi di salute. La stessa Stella Antoniou parteciperà allo sciopero della fame una settimana dopo, nonostante il peggiorare del suo stato di salute. I quattro compagni denunciano il rinnovato tentativo da parte dello Stato di perseguire loro ed altri combattenti, nel contesto delle recenti accuse delle 250 azioni delle CCF (qui ulteriori dettagli).

Ad Atene, la dimostrazione in solidarietà con Stella Antoniou è partita in serata da Piazza Syntagma. Più di un migliaio di anarchici e simpatizzanti si è diretta verso Propylea, in Panepistimiou Street. Poi, attraversando Solonos Street, la gente è arrivata a Piazza Exarchia, punto finale della dimostrazione. Dei  testi su Stella ed altri prigionieri politici (CCF e Karagiannidis, Mitroussias, Sakkas) sono stati distribuiti ai passanti mentre i volantini sono stati lanciati lungo tutto il percorso (qui altre foto e video).

In precedenza, a Salonicco, si è svolto un motoraduno per la giornata d’azione in solidarietà con i quattro anarchici imprigionati. Un centinaio di persone in motocicletta partite dal centro città, si sono mosse lungo Egnatia Street ed hanno attraversato diversi quartieri (Toumba, Harilaou, Tsimiki, Antigonidon, Aghios Dimitrios, Iasonidou), lanciando migliaia di volantini informativi lungo il tragitto e scandendo slogan.

LIBERTA' PER I GUERRIGLIERI DELLE R. O. CCF
LIBERTA' PER I GUERRIGLIERI ARMATI

Atene: Lettera dell’anarchico rivoluzionario Theofilos Mavropoulos su un’ulteriore tentativo d’accusa riguardo i 250 attacchi delle CCF

Recentemente una nuova azione penale è stata lanciata dagli esperti in appelli ed interrogazioni Mokkas e Baltas riguardante i 250 attacchi delle CCF, percui nessuna accusa era ancora stata presentata finora.

Queste azioni sono indubbiamente una grande parte della storia della nuova guerriglia urbana. Tra il 2008 e il 2011 l’organizzazione rivoluzionaria Cospirazione delle Cellule di Fuoco attuò e vinse la scommessa della rottura rivoluzionaria con l’esistente, colpendo con intensità crescente, ritmata e ampia. Le CCF hanno dimostrato che duri colpi nel campo nemico possono essere inferti con l’intervento politico di poche ma determinate persone. Danni materiali, accompagnati da attacchi alla prevalente percezione della necessità dell’esistenza dell’autorità, destruttura la società del Potere e del suo regolare funzionamento.

Ogni esplosione insieme ad ogni rivendicazione portavano avanti la frammentazione dell’ordine sociale ed acceleravano il processo per la costruzione dei nuovi rapporti anarchici.

I compagni, che hanno cercato la costante realizzazione di se stessi, erano uniti dall’evoluzione continua della creazione di un’infrastruttura illegale, incessantemente incitando l’idea della guerra decadente, chiamando nuovi compagni a partecipare.

Per me, la guerriglia urbana è un mezzo per promuovere la rivoluzione anarchica intesa come qui ed ora. Essa rifiuta automaticamente tutti gli inibitori della non-violenza e getta la trappola del riformismo nella spazzatura.

La coscienza mette da parte la paura della prigione o della morte. Le possibilità per l’auto-evoluzione tendono all’infinito.

Così, nel contesto delle attività del progetto rivoluzionario delle CCF, ho messo me stesso proprio accanto ad esso.

La mia volontà per l’azione diretta mi ha spinto a stare vicino a queste persone, di fatto sostenendo la loro attività rivoluzionaria. Dopo tutto, abbiamo inciso e continuo a ritagliare un percorso rivoluzionario con i compagni, membri delle CCF.

Quindi, proprio perchè ho anche difeso le mie scelte in modo coerente e rimango un’anarchico rivoluzionario in opposizione con la società del Potere, l’autorità mi chiama per scusarmi (insieme agli altri), nel tentativo di soffocare tutto ciò che potrebbe rappresentare una minaccia.

Con questi procedimenti penali, lo Stato ancora una volta cerca di punire in modo esemplare chi ha osato opporsi al suo apparato. Ma la distruzione delle illusioni sulla libertà in questa società e l’emergere del totalitarismo quando il Potere è minacciato, sono sempre obiettivi auspicabili dei rivoluzionari.

Lunga vita al diffuso progetto rivoluzionario anarchico

della Federazione Anarchica Informale/Cospirazione delle Cellule di Fuoco

Fronte Rivoluzionario Internazionale

Forza al compagno Luciano “Tortuga” Pitronello

Theofilos Mavropoulos

1° braccio delle prigioni di Koridallos

Grecia: L’anarchica Nina Karakatsani è stata rilasciata dalla prigione

“Nel silenzio ovattato di un’inespugnabile macello, la rabbia di un’animale in trappola è tanto più terrificante.”

Due anni fà, il 22 Aprile 2010, la diciannovenne Kostantina Karakatsani – al tempo latitante – fù arrestata, interrogata e detenuta in custodia cautelare, accusata di coinvolgimento nel caso CCF. Anche se Nina negò tutte le accuse e la partecipazione nell’organizzazione fin dall’inizio, fu condannata ad 11 anni di carcere dalla “giustizia” Greca nel Luglio del 2011, quando il primo grado del cosiddetto “caso Halandri” terminò con il massimo delle pene repressive contro i compagni. Da allora, è stata tenuta nel carcere di Eleonas-Tebe, in Beozia.

Il giorno 4 Aprile 2012, Kostantina Karakatsani è uscita dal carcere. Le autorità giudiziarie hanno finalmente accettato la sua richiesta di rilascio con la sospensione condizionale della pena (fino all’inizio del processo d’appello del “caso Halandri”).

Tuttavia, Lunedi 9 Aprile, Nina è chiamata a comparire davanti la Corte d’Appello di Atene (dalle 09.00 in Loukareos Street, al 7mo piano) a causa del nuovo tentativo d’azione penale riguardante i 250 attacchi delle CCF.

Quando dichiariamo guerra al Potere, sappiamo quello che ci aspetta, ci rendiamo conto che se cadiamo nelle mani del Potere, è prevista la vendetta. E dovremmo essere pronti ad ogni tipo di colpo contro di noi e contro i nostri compagni sotto processo, e ancor più pronti a sostenerli attivamente in tutti i modi possibili, fino a riaverli tutti indietro.

…e continuare la battaglia

Lublino, Polonia: Azione diretta in solidarietà con i prigionieri politici di tutto il mondo

Negli ultimi giorni di Marzo 2012, abbiamo attaccato con della vernice 3 Bancomat, appartenenti a banche diverse. Il crescente clima di repressione di Stato deve incontrare una nostra maggiore risposta. Un’attacco senza compromessi verso Il Capitale, che portandoci via le ultime conquiste sociali, non può rimanere senza risposta.

La violenza è parte integrante della nostra vita, nascosta dietro una maschera di astratte relazioni sociali; spinti nei ghetti della povertà, riempiendo le celle delle prigioni, vivendo nei quartieri poveri del “terzo mondo”. Non abbiamo illusioni al riguardo. Verremo dalle tenebre della notte e attaccheremo gli obiettivi statali e capitalisti, ogni volta più violentemente e con la forte convinzione della giustezza delle nostre azioni.

Rivolgiamo le nostre parole anche verso coloro che hanno posizioni moderate, che cercano di censurare concetti di lotta diversi. I nostri sogni rimangono illegali, NOI rimaniamo illegali. Non c’è posto per noi nella macchina capitalista. Non ci riconosciamo in nessuna miserabile manifestazione. Non facciamo progetti politici a lungo termine. Non chiediamo ai capi ed ai governanti dei piccoli compromessi. Vogliamo un’immediato cambio, guardando verso il successivo, creando cellule in grado di fornire una risposta adeguata alle nostre umiliazioni quotidiane.

Dedichiamo quest’azione simbolica ai combattenti sotto processo di Lotta Rivoluzionaria e della Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Al compagno Tortuga che rimane imprigionato nelle segrete dello Stato Cileno. A Eat e Billy, prigionieri dello Stato Indonesiano. A Stella Antoniou che sta affrontando problemi di salute, e a tutti i prigionieri politici di tutto il mondo.

Onore al compagno Lambros Foundas, ucciso dai proiettili dei poliziotti.

Night Aurora

In Polacco

Grecia: Lettera di solidarietà a Culmine e a Parole Armate dai membri in carcere della Cospirazione delle Cellule di Fuoco

Da alcuni giorni è cominciata un’altra operazione repressiva nei confronti di compagni anarchici in Italia. Alcuni compagni sono stati arrestati, interrogati, e ad alcuni sono stati imposti termini restrittivi e di detenzione a domicilio. Gli sbirri hanno eseguito perquisizioni domiciliari a Pisa e provincia, in provincia di Chieti, a Brescia, a Genova, a Catania, a Ravenna ed in altre località. A questa operazione hanno partecipato carabinieri del ROS di Perugia, del reparto antieversione di Roma e del reparto indagini tecniche di Roma. Tra gli indagati, 4 compagni sono stati accusati di “associazione a delinquere di natura eversiva”. Dagli oggetti sequestrati durante la perquisizione nelle case dei compagni è stata posta una estrema attenzione a tutta la corrispondenza verso i compagni prigionieri, in particolare quella con Gabriel Pombo da Silva, con Marco Camenisch ed i membri prigionieri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco. All’interno delle indagini informatiche la casella di posta di Culmine – e forse anche di Parole Armate – è stata violata e copiata dalla polizia.

Non dire che sia finita…

Con queste poche parole inviamo un segnale di solidarietà a tutti e tutte coloro che sono coinvolti con Culmine e  Parole Armate aiutando con le traduzioni e con la diffusione di manifesti, testi e  lettere dal carcere per la diffusione dell’anarchia insurrezionale. In questo momento l’INTERNAZIONALE NERA degli anarchici pratici e’ un dato di fatto. Pero’ nulla di tutto questo sarebbe lo stesso senza queste persone. In particolare nell’ultimo periodo una galassia anarchica internazionale si costruisce da individualità e gruppi autonomi che sostenendo la FAI/IRF, oppure no, attaccano il sistema attuale, comunicano le loro perplessità, condividono pensieri. Sono i compagni senza nome, gli amici senza volto, siamo tutti noi che abbiamo indossato il cappuccio e siamo diventati bombaroli contro i simboli del potere, rapinatori di banche, sabotatori della loro normalità, incendiari della pace sociale.

All’interno di Culmine e  Parole Armate condividiamo esperienze e rapporti di parentela con questi compagni sconosciuti da tutto il mondo. Questa “distribuzione” e uno dei momenti dell’ attacco continuo contro il pensiero dogmatico, la cultura di massa, la società delle informazioni inutili. All’interno di Culmine e di Parole Armate sboccia il reale e multiforme dialogo dell’anarchia insurrezionale internazionale, non solo a parole ma con i fatti.

Perché le parole riempiono le pagine come le pallottole scivolano nel caricatore di una pistola.Pronte e armate per dare la loro battaglia. Parole che abbattono la regolarità della vita quotidiana, parole che si sussurrano in complicità poco prima dal momento dell’attacco, parole che diventano azioni, parole che non hanno paura, parole pulite come il nostro sguardo e la nostra coscienza. Questa ventata di migliaia di parole disobbedienti e di azioni anarchiche visita innumerevoli volte il crocevia di Culmine e di Parole Armate, per un attimo, fino al momento di esplodere e creare di nuovo migliaia di momenti di disordine ed anarchia. Culmine e Parole Armate sono il porto del caos dove parole, mescolate con azioni e pensieri e mascherate in gesti vanno e vengono senza sosta in indefinibili ed informali formazioni di attacco.

Rubando e parafrasando un po il linguaggio dei compagni di Parole Armate possiamo dire che il project di Culmine e di Parole Armate e’ il risultato della volontà di alcune individualità anarchiche che rifiutano la nozione formale del gruppo editoriale e contrariamente invitano tutti coloro che si interessano alla diffusione dei testi anarcho-insurrezionali, di creare legami e situazioni che svincolano e sono pronti a realizzarsi al di fuori del contesto virtuale di internet.

Per noi le imprese anarchiche di Culmine e  Parole Armate sono state create dal pensiero e dalla volontà di alcuni compagni che hanno discusso, hanno gestito ed hanno liberato significati e dubbi, e appartengono a chiunque li considera parte della lotta individuale e collettiva per l’anarchia e il disordine. Qualsiasi cosa succederà a causa dell’ attacco della polizia Italiana, Culmine e Parole Armate rimaranno per sempre un luogo d’incontro di compagni e di amici, una mappa non segnata dell’Internazionale Nera degli anarchici delle azioni.

Arrivederci

Solidarietà ai compagni che sono perseguiti dallo stato Italiano

ALLA LOTTA PER SEMPRE

PER LA REALIZZAZIONE DELL’INTERNAZIONALE NERA
DEGLI ANARCHICI DELLE AZIONI

Nucleo dei membri prigionieri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco/FAI-IRF