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Atene: Comunicato dell’Assemblea per l’Azione Antispecista

Sul diritto all’aborto, non si negozia.
Risposta alla posizione ufficiale di Walter Bond sull’aborto.

Con grande sorpresa abbiamo letto, lo scorso novembre, la posizione ufficiale contro l’aborto che ha pubblicato il combattente imprigionato dell’ALF, Walter Bond. Si tratta di un testo i cui argomenti sono stati estratti dalle più vili tendenze del conservatorismo cristiano, mescolate con un po’ di presupposto antirazzismo ed ecologismo. Gli altri suoi argomenti consistono, meramente, in un’inversione della realtà.

Anzitutto, dobbiamo chiarire che l’aborto non è una pratica scoperta e diffusa con la civilizzazione industriale, così come pretende di farci credere Walter, tutt’altro. Si tratta di una pratica diffusa tra le donne che ha le sue radici ai primordi della Storia e addirittura della preisotria. Per molti anni, il fatto che le donne controllassero quanti figli avrebbero avuto e quando, era considerato normale e completamente accettabile. Con l’espansione del patriarcato e delle oppressive religioni monoteiste, che avevano come obiettivo proteggere la proprietà privata, le donne diventarono un oggetto di riproduzione di successori-eredi. Nonostante ciò e durante i secoli, le donne continuarono, in segreto, gli aborti effettuati a vicenda e soffrendo, naturalmente, le rispettive persecuzioni, sia per l’Inquisizione, sia per i loro mariti arrabbiati. Bond vuole che torniamo a queste pratiche? Considera che la lotta contro i vivisettori ed i cacciatori debba svolgersi contro le donne che lottano per la loro autodeterminazione?

Negli ultimi due secoli, le donne, come gli schiavi, hanno lottato eroicamente per ottenere diritti fondamentali che non furono loro regalati. La pratica comune dell’aborto, prima della sua legalizzazione, e che continua a praticarsi oggi nei paesi dove l’aborto è illegale, viene eseguita in spazi inappropriati, senza trattamento farmaceutico e col grande rischio per la vita e la salute di queste donne, avendo come conseguenza la loro esclusione sociale e pene di prigione, nel caso in cui fossero scoperte. Nell’Italia cattolica, fino alla metà dei ’70, l’aborto era un crimine che veniva punito col carcere. Non è un caso che la legalizzazione del diritto all’aborto sia arrivata contemporaneamente alla legalizzazione dei diritti che riteniamo evidenti e necessari per le donne. Continue reading Atene: Comunicato dell’Assemblea per l’Azione Antispecista

Atene: Presidio in solidarietà con i quattro arrestati nella dimostrazione del 12 Febbraio

Sabato 18/02, nella piazza centrale di Aghia Paraskevi (periferia nord di Atene), l’assemblea aperta dei residenti ha tenuto un raduno con microfono contro la repressione di stato, con la partecipazione di 50 persone, in solidarietà con il nostro compagno Panayiotis K. (membro dell’assemblea popolare) e degli altri tre compagni che sono stati arrestati alla manifestazione di Domenica 12/02, che si trova sotto CUSTODIA CAUTELARE da Giovedì, 16/02.

Il presidio è durato tre ore. Un comunicato è stato distribuito fra i passanti ed è stato letto attraverso l’impianto audio. Uno dei tre striscioni posti nella piazza recita “Poliziotti, mass media, autorità giudiziarie, giù le mani dai combattenti. Il 12 Febbraio è stato solo l’inizio. Rivolta fino al rovesciamento. Tutti nelle strade!”.

Noi condanniamo la custodia provocatoria e fascista, così come la gogna mediatica verso Panayiotis e gli altri tre manifestanti.

Esprimiamo la nostra solidarietà incondizionata verso gli arrestati e chiediamo la loro immediata liberazione. La solidarietà è la nostra arma!

RESISTENZA, SOLIDARIETA’, AUTO-ORGANIZZAZIONE

Assemblea popolare di Aghia Paraskevi

Fonte

Indonesia: “Negasi” solidale con Eat e Billy

Fratelli Eat e Billy

Da quattro mesi sono rinchiusi nelle prigioni gestite dallo Stato. Esse sono strumento della repressione che limita lo spazio fisico, ma siamo certi che nei loro cuori ci siano l’immaginazione, la passione e la vendetta.

Siamo anche pienamente convinti che ogni notte passata sotto la minaccia del terrore e dell’odio non ha smorzato la comunità e l’intero apparato di oppressione. Lasciate entrare il calore dell’amore che è passato attraverso il vento per portarvi le parole, che ci avete ispirato.

Qui, nel cuore dei perdenti che hanno troppa paura di rischiare è nato un fuoco sotterraneo che semina dissenso.

Vi diciamo ciò a voi, ragazzi nascosti, che correte in tutte le direzioni. Lasciatevi andare senza una bussola per raggiungere tutto ciò che è possibile. Agite in qualsiasi momento e rendete ciò come un inizio a tutte le vostre domande, ripensando a chi siamo veramente.

Ecco perché non è vergognoso dire che siete dei fratelli per noi anche se non ci siamo mai incontrati o abbiamo condiviso una sigaretta.

La condanna è sbagliata nelle sue concezioni. La repressione è diventata un ponte per ciascuno di noi per incontrare la libertà di scegliere la nostra strada.

Agire e avere il coraggio di prendere posizione in merito agli attacchi lanciati contro la proprietà statale ha aperto la strada al fatto che nessuno sia più obbediente e che si riabbracci la totalità della propria vita.

Solo in natura ogni individuo potrà avere uno spazio per se stesso per vedere cosa non potrebbe essere tangibile.

E’ vero che il fuoco acceso per causare danni materiale non è solo un semplice mezzo.

Esso invece aiuta anche i nostri occhi a vedere il buio e l’audacia del cuore. Ci hanno convinto che la paura è qualcosa che è naturale, ma non da adorare. La paura deve essere superata con attenzione riconoscendo che siamo dei vigliacchi troppo vincolati da tutti gli oggetti che ci circondano.

E’ vero che oggi avremmo preferito credere alle menzogne e allo sviluppo degli ordini che seppelliscono ogni preziosa parte di vita.

Sebbene, infatti, intorno a voi ci siano anche persone che condannano ciò che avete fatto. Alcune una volta pensavano che fossimo abbastanza coraggiosi, preferendo mantenere la sicurezza della propria vita. Molti vi accusano, non osando accusare se stessi di infedeltà alla schiavitù. Invidiano il coraggio e il calore del cuore che provengono dagli altri fratelli verso di voi. Sono gelosi per la loro incapacità di essere ribelli, anche solo in un angolo del cuore.

Ma noi li lasciamo li, facendoli affondare in un partito vuoto mentre noi condividiamo le storie tra compagni con tutti i limiti a cui siamo sollecitati.

Ora ognuno di noi si è impegnato ad essere più vigile. Più attento e sospettoso della vita che prima sembrava soddisfacente. Abbiamo deciso di fare  di tutto ciò che ci è intorno un’arma e agire come combattenti ribelli.

Promettiamo di non dimenticare la vostra reclusione e che avrete vendetta.

Capiamo che questa lettera non cambierà nulla. Oltre a ciò saremo orgogliosi di mostrare a tutti i nemici che voi due siete dei fratelli e non solo degli amici.

Siete dei combattenti e non dei criminali.

Le individualità di Negasi

fonte —trad. ParoleArmate

Indonesia: Aggiornamento sul processo a Eat e Billy

Secondo aggiornamento sul processo a Eat e Billy (7/2/12)

La seconda fase del processo ai due combattenti sociali Reyhard Rumbayan (Eat) e Billy Augustea si è tenuta il 7 Febbraio 2012. L’ordine del giorno dell’udienza svoltasi presso il tribunale di Lahore, Jogjakarta, ha previsto l’ascolto dei testimoni. E’ stata presentata una testimonianza schiacciante e sono stati mostrati i dispositivi usati dai compagni nel secondo attacco.L’udienza riprenderà domani 14 Febbraio 2012. L’ordine sarà lo stesso, ovvero l’ascolto dei testimoni oculari.Chiediamo solidarietà e ancora una volta l’invito a partecipare all’udienza di domani. Mostrando solidarietà ai due coraggiosi che hanno attaccato l’oppressore. Mostrando che non lasceremo soli i nostri fratelli.Lunga vita all’azione diretta!

Lunga vita alla resistenza!

Terzo Aggiornamento sul processo a Eat e Billy (14/2/12)

Reyhard Rumbayan (Eat) e Billy Augustan (Billy) sono tornati ieri (14 Febbraio 2012) in aula per la terza volta. Il programma iniziato con l’udienza del 7 Febbraio è proseguito con l’ascolto delle testimonianze. L’accusa ha detto che presenterà 30 testimoni per dimostrare al giudice che i due combattenti possono essere accusati di terrorismo.Il processo stesso ci sembra che sia incredibilmente chiaro una triste parodia dello stato. I due testimoni presentati nella seconda udienza avevano anche ammesso che la loro prova consisteva solo nell’aver visto Eat e Billy in un bar prima che avvenisse l’incendio. E i due testimoni, che sono i proprietari del bar, davanti ai giudici, hanno dichiarato che che non avevano sentito la conversazione la notte prima che avvenisse l’attacco.Un’altra peculiarità è anche la prova che le istituzioni stanno cercando di intrappolare i nostri fratelli. Uno degli altri testimoni ha detto di non aver visto Eat sul posto quando il bancomat della Bri Bank è stato incendiato. E’ piuttosto certo che l’accusa – come strumento della repressione statale – sia incapace di produrre testimoni per provare che questi due combattenti sono coinvolto in una rete di terrorismo internazionale.Un altro brutto scenario per i due fratelli-combattenti è la creazione di un secondo processo separato. Per cercare di farli testimoniare a scapito dell’altro. Entrambi i compagni continuano a ricevere l’intimidazione e il terrore degli interroganti, oltre al fatto che sono in bracci della prigione dove le condizioni sono misere. La polizia ha inoltre deliberatamente interrotto i tentativi di comunicazione con alcuni compagni dei combattenti, quelli che seguono gli sviluppi di questo caso e sono più vicini.La lunghezza dello sviluppo del processo è anche una tattica usata dallo stato per sottoporre i compagni Eat e Billy a sfinimento psicologico. Lo stato sta deliberatamente facendo un secondo processo come strumento di terrore contro il dissenso crescente.Ma noi siamo molto sicuri che i due fratelli non si arrenderanno e non soccomberanno alle forze del capitale e dello stato. Crediamo inoltre che l’imprigionamento che li affligge non smorzerà l’espressione di rabbia contro la tirannia.

Lunga vita all’azione!
Libertù per Eat e Billy!
Fuoco a tutte le prigioni!

PS : Entrambi i compagni (Eat e Billy) chiedono supporto psicologico sotto forma di donazione di libri. Se qualcuno ha letto un libro tipo romanzo e vuole esprimere solidarietà, può contattarci via mail (negasidaurulang (at) gmail.com) per concordare l’eventuale invio della corrispondenza.

fonti: 1, 2trad. ParoleArmate

Giù le vostre zampe da Indymedia Atene!

–per favore diffondete subito

Dal momento che l’attacco generalizzato a tutta la società in termini di diritti del lavoro, sociali e politici ha avuto una massiccia risposta la scorsa Domenica, 12-02, con il concentramento di centinaia di miglia di manifestanti in tutta la Grecia, il Potere gioca la sua ultima carta, quella di intensificare la repressione, per poter gestire la rabbia sociale.

Domenica mattina, decine di attivisti sono stati rapiti dallo Stato-terrorista, alcuni addirittura dalle loro case. Quattro dimostranti ateniesi, difensori del diritto alla vita, e non alla mera sopravvivenza, sono stati imprigionati prima del processo che potrebbe richiedere mesi prima del suo inizio. Altri sono stati perseguiti tre giorni dopo le proteste e le dimostrazioni in altre città Greche. Pochi giorni prima, sui canali televisivi e sui media, grande presenza dei politici, dirigenti collaboratori della Troika che sollevavano interrogativi sull’esistenza e sul funzionamento di Indymedia.

Con un’annuncio di Venerdì pomeriggio, 17/02, il Rettore del Politecnico di Atene mette in guardia il pubblico circa interruzioni di energia negli edifici universitari per motivi di “manutenzione”! Hanno trovato così un modo per imbavagliare athens.indymedia.org, tagliando l’energia elettrica. Hanno già lanciato attacchi informatici al server di Atene IMC domenica scorsa, 12/02, durante le grandi manifestazioni in tutto il paese.

Questo annuncio puzza di repressione di stato da chilometri di distanza., soprattutto se prendiamo in considerazione la sequenza degli eventi e delle pressioni della scosra settimana, con l’inasprimento dell’atteggiamento del regime. Questo odora di cattive notizie in vista della prossima mobilitazione di larghe parti della società, Domenica 19 Febbraio, dal momento che Atene IMC è uno dei pochi spazi dove gli eventi sono comunicati dai partecipanti senza mediazioni o distorsioni dei sottomessi media pubblici.

Ma continueranno a trovarci di fronte a loro.

P.S. Non abbiamo dimenticato, naturalmente, tutte le precedenti manipolazioni non repressive dello Stato, in coordinamento con i fascisti, anche allora, quando non hanno collaborato ufficialmente l’uno con l’altro e hanno mantenuto una certa formale distanza…

Da https://chat.koumbit.net si può accedere al canale IRC di Atene IMC per la diffusione immediata di aggiornamenti, scegliere un nickname distintivo su (Nicknames:) e digitare #athens nel campo (Channels)

Canzone anti autoritaria, basata su una poesia del 1978 della poetessa anarchica Katerina Gogou, riarrangiata dalla band Entropia

“25 Maggio”

Una mattina aprirò la porta,

e uscirò per le strade, come ho fatto ieri

E penserò a nient’altro

ma quel pezzo dal padre e dal mare

questi unici pezzi con cui mi hanno lasciato ;

e la città, la città che hanno lasciato a marcire, ed i nostri amici che sono andati perduti.

Una mattina aprirò la porta

e passerò direttamente nel fuoco

Vado fuori come ho fatto ieri,

gridando “fascisti!”

erigendo barricate e lanciando pietre,

con una bandiera rossa tenuta in alto, splende il sole.

Aprirò la porta_ e non è che ho paura –

ma, vedete, volevo dirti

che io non ce l’ho fatta in tempo

e che avete bisogno d’imparare

non scendere nelle strade senza nessuna arma

come ho fatto io; perchè non ho fatto in tempo,

altrimenti sparirete come ho fatto io, “così”, “vagamente”,

rotto in piccoli pezzi come il mare,

anni d’infanzia e striscioni rossi.

Una mattina apro la porta e svanirò via con il sogno della rivoluzione

all’interno della solitudine infinita delle strade che saranno in fiamme,

all’interno della solitudine infinita delle barricate di carta,

essere chiamati – non ci credo! – come “provocatori”.

Germania: Azione diretta in solidarietà con le rivolte in Grecia

http://www.youtube.com/watch?v=4BrrggBwbIE

Bielefeld, Germania, Venerdi 17 Febbraio 2012

I nostri cuori battono per la libertà. Quando si guarda la Grecia, dove migliaia di persone, ogni volta più intensamente, si rivoltano contro lo Stato, il Capitale, lo sfruttamento e l’oppressione, vengono picchiate sempre di più.

In solidarietà con i rivoltosi vogliamo partecipare alla diffusione della rivolta da qui, nel quasi pacifico territorio del capitalismo.

Siamo pieni di passione per una società libera, una società solidale in cui ognuno auto determina la propria vita e in cui il denaro non ha alcun ruolo per quel che riguarda i bisogni di base.

In profonda negazione con il sistema dominante del denaro, dei privilegi e dell’autorità, abbiamo scaricato la nostra rabbia contro le vetrine e un Bancomat della Commerzbank della città di Bielefeld, nella notte del 17 Febbraio.

Gruppo Anarchico

Grecia: Saluti da Creta occupata

Questo è l’ottavo giorno d’occupazione del palazzo dell’amministrazione della Prefettura di Chania, Creta. Abbiamo appena tradotto il nostro principale comunicato in Inglese e ve lo mandiamo, per informarvi e condividere il messaggio delle occupazioni in tutto il mondo. C’è anche una traduzione in francese disponibile qui. Abbiamo pure un blog e una radio in internet, in diretta dall’occupazione. Oggi alle 18.00 abbiamo organizzato una marcia per le strade nei principali quartieri di Chania. A Creta ci sono edifici occupati anche a Rethimno e Lasithi. Inoltre, gli studenti giorno dopo giorno stanno occupando le scuole. Ci sono almeno 11 scuole occupate a Chania a tutt’oggi.

Il 15 Febbraio, dopo una decisione unanime, l’assemblea pubblica aperta dell’amministrazione della prefettura occupata di Chania , ha occupato il canale TV pubblico “Nea Tileorasi Kritis” (NEA TV). Ecco il relativo video:

Comunicato dell’amministrazione della Prefettura occupata di Chania

Facciamo parte anche noi delle persone che lottano, che si sono precipitate in strada per le dimostrazioni dello sciopero di 48 ore e nelle massicce proteste di Domenica, 12 Febbraio, contro la svalutazione del nostro lavoro e la depauperazione della nostra vita. Venerdi, 10 Febbraio, dopo il corteo per le vie della città, abbiamo occupato l’edificio della Prefettura di Creta a Chania. L’occupazione serve come centro di incontro e coordinamento di uno sforzo collettivo per organizzare la lotta per una vita che sia caratterizzata dalla solidarietà, dalla resistenza e per la dignità. Bloccando l’ordinaria funzione del palazzo centrale dell’amministrazione, poniamo una pressione politica contro l’attuazione delle recenti decisioni degli sfruttatori stranieri e locali. Ci riferiamo al voto fatto da parte del parlamento Greco del secondo Memorandum e alle nuove misure d’austerità basate richieste della Troika (UE/FMI/BCE) e del capitalismo mondiale.

Salutiamo le centinaia di migliaia di manifestanti che nei giorni scorsi, e specialmente Domenica, 12 Febbraio, hanno lottato contro la barbarie e il saccheggio dei beni sociali di base quali la sanità, l’istruzione, l’elettricità e l’acqua.

Siamo una parte delle dozzine di occupazioni di palazzi delle amministrazioni statali, delle strutture scolastiche e delle fabbriche, che si sono diffuse in tutto il paese nei giorni scorsi. Contro uno spirito di lotta in declino e in disfatta, dopo la votazione del parlamento delle nuove leggi, continuiamo a combattere contro i falsi dilemmi che essi ci impongono, come quello del “default o consenso”. Chiediamiamo ai sindacati di base dei lavoratori di Chania di prendere decisioni per uno sciopero generale a lungo termine. Invitiamo i cittadini di Chania e della campagna, gli studenti, i lavoratori e i disoccupati, gli immigrati e i residenti, ad unire le nostre idee, agonie e creatività.

Per difendere la dignità del nostro lavoro e delle nostra vita
No alla persecuzione verso gli arrestati nelle manifestazioni dello sciopero

Solidarietà – Vittoria al lungo sciopero delle “Acciaierie Greche” e a tutte le lotte dei lavoratori

Tutti avanti per uno sciopero selvaggio permanente

Invitiamo tutte le persone a partecipare all’assemble pubblica aperta tutti i giorni alle ore 20.00 nella Prefettura occupata di Chania e nelle azioni che vengono decise. Negli ultimi giorni centinaia di persone hanno partecipato alle decisioni prese in queste assemblee.

Aspropyrgos, Attica: I neo-Nazi “appoggiano” gli scioperanti delle Acciaierie Greche, e il portavoce dei lavoratori e molti altri scioperanti accolgono calorosamente la feccia, invece di prenderli a calci in culo

Da sinistra a destra dell’immagine: Ilias Kasidiaris (scagnozzo di Alba Dorata), un’altro portavoce del sindacato, Ilias Panagiotaros (scagnozzo di Alba Dorata) e Giorgos Sifonios (presidente del sindacato dei lavoratori, sembra completamente amichevole sia con gli Stalinisti che con i neo-Nazi)

In un’articolo sul sito web ufficiale dei neo-Nazi si legge “Alba Dorata (Chrissi Avgi)dalla parte degli scioperanti delle Acciaieri Greche!” I neo-Nazi hanno pagato la visita alla fabbrica e hanno distribuito beni di consumo su cui hanno messo degli adesivi con il loro nome e la bandiera nazionale, su cuisi legge il loro motto razzista “…per pulire il luogo per bene”. E cosa hanno fatto gli scioperanti? Hanno accettato la loro “offerta” ed hanno anche permesso loro di diffondere la loro vomitevole propaganda. Abbiamo visto il relativo video; sappiamo che ciò è vero; non ci interessa mostrarvi questo sudiciume, Quello che vogliamo dire è che questa è una completa vergogna per ciò che riguarda il concetto di lotta sindacale. Non solo i metalmeccanici di Aspropyrgos non hanno finora tagliato i loro legami con gli stalinisti del KKE e del PAME, ma ora alcuni di loro hanno avuto il coraggio di applaudire gli assassini di Alba Dorata. Anche se questi scioperanti potessero ritrovare quel poco di dignità che gli è rimasta e denunciassero pubblicamente la visita dei neo-Nazi nella fabbrica (17-02), noi chiariamo che non tollereremo nessun altro discorso dei neo-Nazi al riguardo delle lotte dei lavoratori. Non è solo assurdo, ma ci fà fottutamente incazzare. La forte ondata della stessa solidarietà, mostrata ai metalmeccanici dalla gente attraverso la nazione e il mondo durante tutti i passati 108 giorni del loro sciopero, domanda loro di non peggiorare le cose.

"Dei rischi e degli effetti collaterali delle sfilate naziste, leggete un libro di storia o chiedete ai vostri nonni"

In culo ai neo-Nazi. Non comprare la loro merda.
Guerra civile sociale!

fonte

Lione, Francia: Dimostrazione in solidarietà con la lotta in corso in Grecia

Più di 100 persone si sono radunate a piazza de la Comediè, la sera del 16 Febbraio, per dimostrare la loro solidarietà con le lotte sociali in Grecia. Dopo qualche ora, e mentre si cantavano slogan come “Ad Atene, come a Lione, la crisi è il capitale, solidarietà internazionale” (A Athènes comme à Lyon, la crise, c’est le capital, solidarité internationale), i manifestanti hanno iniziato a marciare per le strade di Lione. Durante la rumorosa dimostrazione, sono stati fatti graffiti di solidarietà e anti capitalisti in greco ed in francese, e sono anche state lanciate uova sulle facciate di varie banche.

fonte

Santiago, Cile: Revocati gli arresti domiciliari a Tortuga

17 Febbraio 2012

La seconda corte d’Appello di Santiago ha revocato gli arresti domiciliari al compagno Luciano Pitronello, siccome viene considerato “un pericolo per la società”. Inoltre, i giudici d’appello hanno stabilito che abbia presumibilmente una possibilità di fuga a causa della doppia cittadinanza (cilena-italiana) ed ottenere un passaporto valido, un motivo in più è stato il suo “buono stato di salute” (!), che non giustificherebbe i suoi arresti domiciliari. Questo colpo di stato giuridico si è basato anche sulla recente lettera di Tortuga “lettera ai cuori indomabili“, in tal modo perseguendo il prigioniero politico insurrezionale si dà risposta alla nostra irriducibile solidarietà.

Giù le vostre zampe dai nostri compagni!
Libertà ora a tutti i prigionieri di guerra!

più informazioni su war on society

Nikaia, Pireo: Azione diretta contro le sedi dei partiti politici

Nella notte di Lunedi 13 Febbraio, abbiamo gettato bottiglie e uova piene d’inchiostro contro l’ufficio del deputato del PASOK e vice presidente del parlamento, Grigoris Niotis, come anche contro gli uffici locali del partito di Nea Dimokratia e del Laos, che si trovano nella piazza di Agios Nikolaos, nel quartiere Nikaia.

Quest’azione simbolica e’ stata un segno della nostra rabbia verso tutti coloro che hanno ipotecato la nostra vita e la vita di tutta la societa’, seguendo gli ordini degli interessi economici locali ed internazionali e dei meccanismi del potere.

La lotta continua. La rabbia sociale vi seppellira’.

Fonte

Aggiornamento sul processo a Lotta Rivoluzionaria (9-11-12 Udienze)

Nona Udienza, 19/12/2011

All’inizio dell’udienza ci sono stati commenti sulla due giorni di testimonianze di Panathanasakis da parte della difesa di K. Katsenos. P. Roumeliotis ha riportato in dettaglio tutti gli incidenti testimoniati da Papathanasakis, dai quali non risultano neanche riferimenti a K. Katsenos. E come ha cercato Papathanasakis di coprire l’assenza della più piccola prova? Mentendo, sul fatto che Katsenos si sia rifiutato di dare le impronte. Quando, comunque, in seguito ha ammesso che Katsenos ha dato le impronte, ma c’era un problema su due delle sue dita, perciò non era responsabile. L’avvocato ha rivelato che il problema era un tipo di dermatite di cui soffre Katsenos, certificata dai documenti medici portati dalla madre. Papathanasakis, ha sottolineato l’avvocato, ha dichiarato ciò per giustificare le accuse a Katsenos. In alcuni regimi, ha continuato P. Roumeliotis, un’identità è abbastanza per renderti colpevole. Nella Germania nazista, se eri ebreo. Nel Sud Africa razzista, se eri nero. Nell’America di Mc Carthy, ma anche nella Grecia post guerra, se eri comunista. Non facciamo l’equazione tra l’identità di un antiautoritario e il riferimento alla partecipazione ad una organizzazione come Lotta Rivoluzionaria. Ha finito leggendo degli estratti di un articolo del giornale “Kathimerini” intitolato “Ribaltamento nel processo a Lotta Rivoluzionaria” e un articolo del giornale “Eleutherotypia”, che fa riferimento alla testimonianza di Papathanasakis.
Ch. Ladis ha ripreso da dove aveva finito il collega, commentando da un altro punto di vista la testimonianza di Papathanasakis. Dopo la testimonianza, ha detto, ero preoccupato che Katsenos ci dicesse di ritirare l’obiezione di escludere Papathanasakis, con la quale avevamo difeso il prestigio della giustizia e non l’interesse particolare del nostro cliente, per il quale Papathanasakis andava esonerato. Ha descritto Papathanasakis come una legale bomba ad orologeria, che scoppia nella corte e le cui schegge feriscono molto e molti.
Ha ammesso direttamente che era un impiegato nelle indagini e ciò danneggia il prestigio della corte. Per due giorni ha costantemente commesso il reato di spergiuro pur tollerato dalla corte. Ha inoltre svelato il suo servizio dicendo che non ha mai ricevuto alcun documento dai suoi predecessori su Lotta Rivoluzionaria. La testimonianza di Papathanasakis dovrebbe essere cestinata o lui andrebbe accusato di spergiuro, come è specificato per chiunque ovviamente rifiuta di testimoniare sui propri informatori. Mai, comunque, Papathanasakis è stato pressato a dire le ovvietà. Noi come difesa di Katsenos, ha concluso Ch. Ladis, siamo stati aiutati da Papathanasakis, perché ha prosciolto il nostro cliente, ma per ragioni di correttezza procedurale non si dovrebbe menzionare il nome di Papathanasakis. Lasciamo che venga considerato una macchia nell’intero processo.
F. Vergados ha commentato che la testimonianza di Papathanasakis non andrebbe presa in considerazione, perché ha dichiarato informazioni senza rivelare le fonti, mentre dall’altro lato abbiamo ascoltato cose incredibili come sue stime personali. Per esempio che gli accusati hanno osservato regole cospirative. E cosa erano? Che essi hanno agito naturalmente!!

Vaggelis Stathopoulos ha letto una sua valutazione, in forma di dichiarazione. Non è la prima volta che i combattenti vengono trascinati in aula. Ha detto. L’autorità ha sempre cercato lo sterminio dei suoi nemici politici. Durante la giunta, una bugia di un poliziotto era sufficiente per farti esiliare. In democrazia un “Non ricordo” è sufficiente per mandarti in galera. Papathanasakis, mi conosce bene da quando era a capo della stazione di polizia di Nikea, come conosce l’intera mia famiglia. Dopo la morte di un immigrato pakistano, io e un mio amico fummo minacciati di dover fermare la mobilitazione per il caso, perché lui ci avrebbe “stritolato in un pezzo di carta”. Cercò intenzionalmente di far passare casa mia come una casa strana, mentre essa era aperta a molta gente. Nello stesso modo la mia rubrica si trasformò in un biglietto ben nascosto e la mia auto andò in montagna, mentre ero detenuto. La mia persecuzione è strettamente politica, a causa della mia partecipazione nel movimento anarchico e nelle lotte sociali. Perché mi rifiuto di condannare ogni forma di lotta e perché ho amicizie che non denuncerò.

Pola Roupa ha fatto un commento, aprendo una questione più ampia. Non mi aspettavo nulla di diverso dalla testimonianza di Papathanasakis, ha detto. Non mi aspettavo che dicesse qualcosa di serio, ma si è dimostrato che il problema è più profondo. Mentre ha mentito molto consapevolmente, nulla è accaduto per i giudici. Lui ha detto che il suo reparto non segue gli anarchici, mentre c’è ufficialmente un dipartimento speciale per quel lavoro. Quando la gente sa di essere seguita, ha senso che prenda misure di protezione, e ciò è sospetto per Papathanasakis. Chiunque nel movimento anarchico-antiautoritario è sospetto per lui. Dalle impronte trovate nella casa del nostro compagno Lambros Foundas è iniziata una serie di indagini, interrogatori, convocazioni. Perché non hanno nulla sull’organizzazione, (se non avessimo rivendicato la responsabilità politica non avrebbero assolutamente nulla), hanno aperto una serie di indagini, convocazioni di almeno 50 compagni del movimento anarchico-antiautoritario, ma di nuovo senza trovare nulla. Hanno cercato l’isolamento politico di noi tre, hanno cercato di colpire il desiderio di solidarietà. Continue reading Aggiornamento sul processo a Lotta Rivoluzionaria (9-11-12 Udienze)

Sofia: Azione in solidarietà con i “Sei di Belgrado”

Nella gelida notte del 6 Febbraio 2012, un gruppo di attivisti bulgari si è radunato davanti all’ambasciata Serba a Sofia ed ha srotolato due striscioni di solidarietà, scandendo slogan contro la repressione politica, cosi come “In Bulgaria,,Serbia, Macedonia..le banche ed i ministri sono i nemici” e “la solidarietà tra le persone è la nostra arma contro il Potere”. (Una variante in greco dice: “Grecia, Turchia, Macedonia…le banche ed i ministri sono il nemico”). Inoltre, è stata letta una dichiarazione con il megafono, che è poi stata lasciata nella cassetta della posta all’ingresso, perchè i dipendenti dell’Ambasciata si sono rifiutati di prenderla.

Ricordiamo che il nuovo processo farsa contro ” I sei di Belgrado” sarebbe dovuto iniziare l’8 Febbraio, e che sono state chieste proteste di solidarietà internazionale davanti le ambasciate Serbe in tutto il mondo.

http://www.youtube.com/watch?v=wKcUlJjJ3xM

La solidarietà è la nostra arma!

 Altre foto e video qui

Berlino: Evento benefit per la Grecia, tra cui varie proiezioni, allo squat Rigaer94

Vi invitiamo a una proiezione cinematografica sugli ultimi avvenimenti in Grecia. Verranno proiettati diversi scioperi generali e manifestazioni avvenuti in Grecia, dall’Ottobre 2011, il 17 Novembre e il 6 Dicembre fino agli eventi del 12 Febbraio 2012. Ci sarà  musica anarco hip-hop. Inoltre, sarà offerto il cibo favorito dai Greci il pita gyros (naturalmente vegano). Organizziamo tutto ciò non solamente per divertimento, ma per sostenere le persone che lottano ad Atene con una colletta di soldi. Inoltre, saremo lieti di ricevere donazioni di vecchie maschere antigas. Unitevi a noi numerosi!

La solidarietà è un’arma

“I manifestanti non hanno fatto abbastanza. Avrebbero dovuto fare di più. Avrebbero dovuto dimostrare in un milione di persone. Tutti questi idioti, come me, non sono andati nelle strade. Tutto sarebbe dovuto essere distrutto; anche, ogni pietra del parlamento. Perchè i politici sono truffatori. Nominatene uno che non sia un’impostore”. – un’uomo anziano in piazza Syntagma 13-02-2012

Quando: 27-02-2012 | Luogo: Kadterschmiede {R94} | Ora : 21.00

rigaer 94

Atene: Detenzione pre-processo per i dimostranti del 12 Febbraio

Il 16 Febbraio 2012, solo pochi giorni dopo le proteste senza precedenti contro il secondo memorandum e i vasti scontri ad Atene e in altre città greche, i “segugi della polizia” dietro ordini dei loro superiori politici – che sono ovviamente in grande panico – hanno rilsciato foto e dettagli dei dimostranti (quattro locali e un immigrato), che erano tra gli arrestati del 12 Febbraio ad Atene. Inoltre, i poliziotti hanno chiesto ancora una volta ai cittadini di diventare spie.

Lo Stato inoltre ha fatto circolare foto del corteo ad Atene, chiedendo ai potenziali infami di fornire testimonianze anomime. Le foto sono state prima postate sul sito ufficiale della polizia greca e poi in altri blog affiliati, come anche in molti media di regime – il sito della polizia è stato prima manomesso, forse a cusa di un altro attacco diretto di Anonymous.

I volti dei dimostranti sono stati mostrati pubblicamente prima del processo. In altre parole, e secondo l’aggiornata legge antiterrorista, essi sono stati giudicati colpevoli a priori. Poco dopo il rilascio delle foto, nuove accuse sono state addossate a quattro di loro, le accuse sono state unite, e il magistrato “imparziale” e l’accusa hanno deciso la loro carcerazione pre-processo.

Ciò non ci sorprende. Questa è un’altra misura esemplare del sistema, un tentativo di terrorizzarci tutti, una plateale dimostrazione di forza delle autorità politiche, poliziesce, giudiziarie e dei media, nel contesto della moderna giunta greca. I nostri compagni sono detenuti senza “prove incriminanti”, perché hanno dimostrato la loro dignità e sono scesi in strada contro le misure di schiavitù. I nostri compagni non verranno lasciati soli. Un governo che manca completamente di alcuna legittimità sociale o anche “costituzional” ci sta minacciando tutti. Ma il consenso sociale è collassato. Siamo in guerra.

Rilascio immediato di tutti gli arrestati e proscioglimento di tutti gli accusati dopo le proteste nazionali! Nessuna tolleranza per i killer in uniforme e i mercenari di stato!

Roghi e incendi per tutti gli obiettivi connessi alla Grecia (ambasciate, consolati, ecc) e per tutti i mausolei del capitale. Supportateci adesso! Agite adesso!

La solidarietà è la nostra arma.

trad. ParoleArmate

Alimos, Atene: Rivendicato incendio della Piraeus Bank

Rivendichiamo l’incendio della Piraeus Bank, all’angolo tra Poseidonos e Riga Fereou street a Alimos, domenica 12 Febbraio alle 3.30. Ciò riflette un’azione avuta luogo nel contesto della resistenza alle nuove condizioni di saccheggio sociale che vengono dalle misure del secondo memorandum.

Davanti alla barbarie sociale che si è creata, affermiamo la lotta multiforme contro lo stato e il capitale.

Per l’anarchia e il comunismo.

Gruppo anarchico contro la barbarie capitalista

fonte —trad. ParoleArmate

Spagna: solidarieta’ con la Grecia

A Barcellona il 3 Febbraio, alle 22.40, diverse telecamere a circuito chiuso sono state distrutte in tutta l’area metropolitana come gesto di  solidarieta’  alla chiamata che Atene ha lanciato per il giorno seguente contro lo “stato d’emergenza” imposto in Grecia. Il 6 Febbraio, alle ore 20.30, un gruppo di dieci compagni hanno bruciato cinque bidoni della spazzatura nelle strade ed hanno fatto alcuni graffiti (“Nessun controllo”; “Prigionieri nelle strade”; “Ama la liberta'”; “Attacca lo stato”) nel contesto della settimana d’azioni decentralizzate chiamate in solidarieta’ con i compagni detenuti che si sono mobilitati contro le torture e gli abusi nelle carceri di tutta la Spagna attraverso digiuni, sit-in ed altri atti di disobbedienza. Gli anarchici nichilisti hanno rivendicato la responsabilita’ per le azioni dirette, affermando: “Abbiamo visto in Cile, le banlieues, nella nostra bella e ribelle Exarchia, a Charleroi, Heraklion o Barcellona che la rivolta e’ possibile“.

A Madrid, diverse centinaia di persone si sono riunite Lunedi sera,13 Febbraio davanti l’ambasciata Greca per protestare contro la violenza della polizia, in solidarieta’ con il popolo greco, a cui l’Unione Europea chiede enormi sacrifici. Sono state tenute sott’occhio da numerosi agenti di polizia nazionale. Inoltre, i poliziotti a molti manifestanti i documenti d’identita’. I presenti hanno scandito slogan simili a quelli del movimento M-15, cosi’ come “Ci serve uno sciopero come in Grecia“, “Mariano (Rajoy-primo ministro spagnolo), ascolta, le persone non sono in vendita” e “Solidarieta’ con il popolo greco“. C’era anche uno striscione in greco: “Assassini“.

Nella citta’ di Saragozza, una chiamata spontanea e’ stata lanciata tra i “social networks” nel pomeriggio del 14 Febbraio; all’ultimo minuto, piu’ di un centinaio di persone ha marciato nel centro della citta’ in solidarieta’ con il popolo greco, per protestare contro la truffa chiamata crisi. Sugli striscioni nelle foto si legge: “Tutti con l’insurrezione Greca; per estendere lo scontro” e “Solidarieta’ con gli arrestati in Grecia“. i poliziotti della polizia nazionale e locale hanno seguito il corteo senza intervenire. Un giovane manifestante che stava facendo dei graffiti e’ stato trattenuto dalla polizia, ma e’ stato rilasciato dopo pochi minuti. La protesta si e’ conclusa presso il campus universitario con la lettura di una dichiarazione su quanto accaduto nella notte di Domenica in Grecia e sui problemi dell’imbavagliamento dei mass media.

Germania: Solidarieta’ con la rivolta sociale in Grecia

Una chiamata spontanea per presidi di protesta di fronte alle principali stazioni ferroviarie, a partire dal 13 Febbraio, alle ore 20.00 ora tedesca (liberamente tradotto)

Organizziamo dei presidi dal 13-02-2012, alle 20.00, nei piazzali della stazione ferroviaria centrale e mostriamo la nostra solidarieta’ con la ribellione sociale – oggi, non domani.

I risentimenti nazionalisti e razzisti contro la Grecia sono insopportabili. I politici, i mezzi di comunicazione e grandi parti della popolazione tedesca disinformata mentono deliberatamente nelle loro “analisi” sullo stato attuale del sistema capitalistico. Gli effetti della morsa della Troika vengono banalizzate, svalutando cosi la protesta giustificata.

Ad Atene e in molte altre citta’, la resistenza ha ormai raggiunto un nuovo picco. Non possiamo lasciare le vittime del sistema capitalistico da sole, ne’ permettere che le persone vengano derubate della loro dignita’ umana. Non dobbiamo cadere nella trappola di chi sta’ al potere che vuole metterci l’uno contro l’altro per riuscire a realizzare i loro piani.

Ci resta solo la solidarieta’ ; altrimenti il caso della Grecia diventera’ un paradigma per tutti noi.

L’idea e’ che si parta da oggi con le azioni di protesta, ad esempio dovremmo stare insieme in spazi pubblici. Se siamo abbastanza persone, potrebbero essere organizzate manifestazioni spontanee. Ma anche con poche persone, si puo’ comunque attirare l’attenzione, per esempio se si decide di distribuire volantini relativi o posizionare uno striscione di solidarieta’. Non esiste uno standard su quello che le persone possono fare per una campagna di successo. Non e’ cieco attivismo cio’ che si e’ attivato oggi.

Se siamo onesti, nessuna protesta anti capitalista qui e’ stata fruttuosa finora. Cosi’, ecco una chiamata improvvisa per un concentramento al piazzale della stazione ferroviaria centrale per gridare e rendere visibile la nostra solidarieta’ ; solidarieta’ globale con la ribellione sociale in Grecia. Resistere alle condizioni capitaliste!

Questa chiamata non arriva da nessun gruppo o partito. Alziamo le nostre voci insieme, senza nessun o nessuna portavoce

Dal 13/02/2012, ci riuniamo dalle 20.00 nei piazzali della stazione ferroviaria centrale. Oggi e’ solo l’inizio. Partiamo con una mobilitazione di protesta mondiale.

La solidarieta’ e’ la nostra arma !

fonte

Atene: Attaccato un banco dei pegni

Nelle prime ore di giovedi 9/2/12, c’è stato un attacco contro un banco dei pegni in via Gizi. L’entrata è stata distrutta, cosi come le attrezzature ed è stata gettata della vernice.

L’attacco barbarico dei padroni economici e politici ha raggiunto dimensioni totalitarie e conduce larga parte della società alla povertà e alla miseria. I venditori del mercato nero e gli squali dei prestiti trovano l’opportunità di diventare ancora più ricchi, sfruttando le nostre necessità e la nostra insufficienza economica. Commerciano anche denti d’oro per un pò di soldi, seguendo la tradizione dei predecessori, che durante l’occupazione nazista in Grecia accumularono enormi fortune a danno di una nazione affamata.

Si affrettano a racimolare ciò che viene risparmiato dallo strangolamento impietoso impostoci dai maggiori squali dei prestiti del FMI, dell’UE e dello stato greco. Queste merde hanno già scelto il loro lato. E’ il lato dei banchieri, degli industriali, degli armatori, della chiesa e del resto degli avvoltoi che infettano il benessere sociale e pubblico. E’ il lato dei nostri nemici di classe. E come tali verranno trattati…

Contro chiunque ruba le nostre vite
Contrattacco di classe

fonti 1, 2 —trad. ParoleArmate

Volos: Giorno e notte selvaggi del 12 Febbraio

La gente si e’ radunata al di fuori dell’Universita’ (Tholos) dalle 17.00. Piu’ di 4.500 persone sono partite in marciando e cantando slogan. Con un sentimento di rabbia nell’aria, i manifestanti hanno attaccato gli uffici locali del gruppo parlamentare PASOK, rompendo tutte le finestre. Sono state distrutte pure le vetrine di due supermercati in centro ( supermercati Carrefour e Vassilopoulos). L’Eurobannk in via Iasonos e’ stata distrutta e data alle fiamme, ci sono stati scontri con piu’ di 1.000 combattenti  che lottavano contro i poliziotti, in piu’ occasioni.

Nel frattempo, in centinaia hanno occupato il Municipio ed hanno tenuto un’assemblea popolare al primo piano. Inoltre, in centinaia hanno attaccato l’agenzia delle imposte, distruggendo completamente tutto cio’ che vi era all’interno.

C’e’ stato un’incendio nel seminterrato del Municipio mentre un sacco di persone erano ancora all’interno a discutere – ovviamente un tentativo delle autorita’ per sabotare questo sforzo di auto organizzazione. Mentre le persone stavano distruggendo l’ufficio delle imposte e molte altre erano all’interno del Municipio, un fumo “misterioso” e’ cominciato ad uscire dal seminterrato. Testimoni oculari hanno detto di aver visto delle persone – che non facevano parte del blocco dei dimostranti – andare nel seminterrato del Municipio e poi andarsene.

I poliziotti di Larissa sono venuti ad aiutare i maiali locali di Volos, a dar la caccia per ore alle persone che erano entrate all’Universita’ (Dipartimento di Architettura). Quando la gente ha lasciato il Dipartimento di Architettura, hanno trovato due autobus della polizia sulla loro strada. I poliziotti sono usciti e hanno cominciato ad inseguire la folla, hanno arrestato uno dei compagni – che hanno rilasciato piu’ tardi – ed hanno fatto altri due salti nel mare!

Ci sono stati un totale di 26 fermi, 6 dei quali si sono trasformati in arresti. Tutti gli arrestati compariranno davanti al procuratore, per i primi tre ( non il minorenne) avranno l’udienza Giovedi mattino.

SOLIDARIETA’ AI PROCESSATI

LOTTA FINO ALLA VITTORIA

Kavala, Nord della Grecia : Comunicato di alcuni anarchici/antiautoritari riguardo al recente attacco contro l’Autonomous Hangout

Vorremmo “ringraziare” quelli che hanno partecipato alla distruzione della facciata del nostro posto, che siano agenti di polizia o “patrioti” parastatali. In questo modo, hanno confermato di nuovo che stiamo recando disturbo all’attuale regime di povertà, impoverimento e accellerazione del fascismo.

Abbiamo visto arrivare un attacco come la rottura delle finestre o anche qualcosa di più serio. La storia recente e la situazione degli spazi antiautoritari dimostra che i manganelli della polizia, i coltelli dei “patrioti” parastatali, le accuse e i proiettili, che hanno ucciso Alexandros Grigoropoulos e Lambros Foundas, hanno fallito nel piegare il desiderio di una società senza sfruttamento dell’uomo sull’uomo, di un mondo di libertà. Piuttosto, essi sono serviti solo per renderci più consapevoli, decisi e maturi in come possiamo pianificare la sovversione sempre più con efficacia.

Nessuno ci farà entrare in uno stato di panico, o di risposte spasmodiche o “emergenziali”. Questi concetti  appartengono al regime che sta collassando, mentre negli spazi rivoluzionari la consapevolezza e la stabilità sono capaci di ostacolare il loro cammino.

Il nostro posto continuerà ad essere aperto, i nostri eventi continueranno normalmente, e noi stessi saremo presenti nelle strade e nei processi sociali.

Kavala Autonomous Hangout
anarxikoikavalas.squat.gr

[L’Autonomous Hangout a Kavala è operativo dal 1985]

fonte – trad. ParoleArmate

Grecia: Riguardo allo squat Orfanotrofeio a Salonicco

La proprietà dell’immobile è passata dal Ministero della Salute al Metropolita (capo della chiesa).

Il 31 Gennaio è stata pubblicata sul sito web “Diavghia” (trasparenza) la decisione del ministero della salute, la quale annunciava la cessione dello squat Orfanotrofeio al Metropolita di Salonicco, con lo scopo di creare una fondazione per i degenti di lungo termine.
In un periodo di crisi, mentre i padroni attaccano la parte più ampia della società, avendo come obiettivo la massimizzazione dei profitti, in un periodo dove sempre più gente va verso povertà e miseria, dove i senza casa e i disoccupati crescono di numero ogni giorno, lo stato e la chiesa iniziano la loro “carità”. Mentre la chiesa moltiplica costantemente i suoi sacri profitti, attraverso la gestione di un’immensa quantità di beni, e mentre molti edifici della chiesa e dello stato restano vuoti, alcuni giudicano e decidono che l’unico edificio adatto per la carità è quello occupato dalla gente del movimento antiautoritario, per abitare e gestire le proprio necessità. Dopo il primo attacco contro lo “scholeio” squat, che ospita numerose attività giornaliere, e lo sgombero dello “epiviosi” squat, dove alcune persone avevano trovato un posto per far fronte ai bisogni primari, arriva il turno dell’Orfanotrofeio, per completare il lavoro “umanitario” di chiesa e stato.
Noi, gente del Orfanotrofeio squat, non abbiamo intenzione di lasciare l’edificio nelle mani di qualunque autorità, statale o religiosa. Da 6 anni abbiamo imparato ad organizzare le nostre vite collettivamente, difendere i nostri rifiuti, lottare e imparare. E continueremo su questo cammino, del quale l’Orfanotrofeio è la direzione di base. Difenderemo questo spazio come difenderemo e supporteremo ovunque gli spazi dove un mondo senza sfruttamento e dominio viene costruito.

NEANCHE UN SOLO CENTIMETRO AI PROPRIETARI E AI TRUFFATORI DI STATO E CHIESA

Ofanotrofeio Squat

fonte – trad. ParoleArmate

Cile: Tortuga ai domiciliari

Riportiamo gli ultimi sviluppi riguardo al compagno Luciano Pitronello, il compagno lascerà stasera il carcere di Santiago 1 per essere trasferito a casa di sua madre dove sconterà i domiciliari stabiliti nel corso dell’udienza che si è svolta oggi (13 febbraio) intorno alle ore 15. Mentre lasciavano la prigione, Luciano e sua madre sono stati seguiti dalla stampa borghese; la persecuzione è continuata fino a quando non sono arrivati nel parcheggio della casa.

Gli sono stati dati i domiciliari dopo che la difesa di Luciano l’aveva richiesta cosicché il compagno potesse continuare il suo trattamento medico, e perché il periodo di “detenzione preventiva” di 75 giorni ordinato il 22 novembre 2011 era finito. Nonostante le buone notizie, bisogna prenderla cautamente, dal momento che la Procura potrebbe appellarsi contro la decisione degli arresti domiciliari a causa della – secondo loro – “permanente possibilità di fuga che esiste”.

Tortuga sarà costantemente sorvegliato dalla polizia, con quattro controlli al mattino e quattro alla sera, e con la decisione degli orari di controllo a disposizione dei lacchè.

Salutiamo con un abbraccio forte il compagno che stavolta starà lontano dalle mani sporche e servili dei carcerieri dell’istituzione torturatrice della “Gendarmeria”.

Forza Tortuga e un altro passo avanti!

fonte —trad. ParoleArmate

Grecia: 12 Febbraio, terzo giorno di Sciopero Generale Nazionale

PER IL MOMENTO LEGGETE GLI AGGIORNAMENTI SU occupied london 

Proiettile ritrovato in Via Akadimias a pochi passi dalla Facolta' di Giurisprudenza occupata

Un resoconto sui cortei anti-austerity del 12 febbraio 2012

Atene brucia dopo gli scontri del 12 Febbraio, 2012

 

Manifestazioni di solidarietà si sono svolte in diversi luoghi al di fuori della Grecia. Qui alcune foto di un’azione di solidarietà a Copenhagen, Danimarca.

LA SOLIDARIETA’ E’ LA NOSTRA ARMA !