Cipro: Azione in solidarietà con i 6 anarchici processati dell’occupazione Delta

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Lunedì, 8 Aprile 2013, intorno alle 13:00, dei compagni hanno fatto un intervento a sorpresa davanti all’ambasciata Greca di Nicosia, che è durato circa un’ora. Uno striscione di solidarietà è stato posto all’ingresso del palazzo e molti sono stati gli slogan cantati.

Lo striscione recita: “Solidarietà ai 6 combattenti dell’occupazione Delta, a tutte le occupazioni e gli spazi auto-organizzati – 10, 100, 1000 Occupazioni – Nessuna accusa contro i combattenti!”

In precedenza a Salonicco, in Grecia, il processo contro i sei anarchici dell’occupazione Delta è stato rinviato al 2 Ottobre 2013. Circa 150 solidali sono stati radunati al di fuori dei tribunali.

fonti: i, ii

Madrid: Incontro e discussione di Contra Info in solidarietà con i prigionieri anarchici in Grecia

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Prossima tappa del Tour Europeo di Contra Info è la città di Madrid, nel territorio controllato dallo Stato Spagnolo.

Venerdì, 19 Aprile 2013, dalle ore 19.00, lo spazio anarchico Magdalena ospita una serata di sostegno ai nostri compagni imprigionati in Grecia.

Unisciti all’evento e porta a nuove idee per azioni di solidarietà con tutti gli anarchici imprigionati o in fuga in tutto il mondo.

ulteriori informazioni: local anarquista magdalena

Atene: Breve aggiornamento sull’anarchico rivoluzionario Theofilos Mavropoulos

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Due processi contro l’O.R.. Cospirazione delle Cellule di Fuoco sono attualmente in corso nell’aula speciale del carcere femminile di Koridallos. Theofilos Mavropoulos è una delle persone accusate in ambedue i processi in corso contro la stessa organizzazione.

Nella 1° seduta del quarto processo CCF, Theofilos Mavropoulos ha chiarito che, “come ho già affermato in un precedente procedimento giudiziario e nei vecchi comunicati, sto in piedi accanto ai compagni della Cospirazione delle Cellule di Fuoco come anarchico solidale ma senza essere un membro della Cospirazione me stesso… “. Poi, ha dichiarato davanti ai giudici che dal 5 Aprile 2013 egli aderisce alla Cospirazione delle Cellule di Fuoco, sostenendo anche la sua affinità con la Federazione Anarchica Informale.

In altre parole, Theofilos Mavropoulos si unisce all’organizzazione dall’interno. Quindi, da ora in poi, l’O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco sarà registrata con 10 membri incarcerati: Haris Hadjimihelakis (che è stato arrestato nel 2009), Panagiotis Argirou e Gerasimos Tsakalos (arrestati nel 2010), Michalis Nikolopoulos (arrestato nel gennaio 2011), Olga Ekonomidou, Giorgos Polidoros, Christos Tsakalos, Damiano Bolano e Giorgos Nikolopoulos (arrestati nel marzo 2011), così come Theofilos Mavropoulos (arrestato nel maggio 2011).

È anche possibile leggere la dichiarazione alla Corte di Theofilos Mavropoulos durante la sessione di prova del 19 novembre 2012, in inglese qui, tradotta da “This Is Our Job”.

Stato Spagnolo, Madrid: Trasferito il compagno Gabriel Pombo da Silva a Valdemoro-Campagna di invio di fax per fare pressione

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Gabriel ha già “visitato” Soto, Villena e ora Valdemoro dal suo ritorno, lo scorso gennaio, nello stato spagnolo. Non sappiamo per quanto tempo rimarrà lì, nè se lo avvicineranno di più alla sua terra Galega, come sarebbe di norma applicando le sue proprie leggi. Intanto stiamo ancora pagando il sostentamento di tante infamie con le tasse che lo stato ci sottrae del lavoro , dell’IVA, etc …

Utilizzano i trasferimenti continuamente come una forma di generare sradicamento dei contatti umani del/la sequestrato/a, mettendo in difficoltà la vita emotiva del detenuto, sia all’interno che con i contatti esterni del 4 ° grado. Lo Stato tortura in molti modi diversi, il loro unico strumento di “trattamento” è l’arroganza e la provocazione proprie di questi degenerati stipendiati del sistema.

Il nuovo indirizzo di Gabriele:

CP Madrid III
Carretera de Pinto a San Martin de la Vega km 5
Apartado de correos 110
28340 MADRID

Ogni affronto non si dimentica e il suo ricordo stapperà radicalmente la sua miseria dalle nostre vite.

Morte allo stato e viva l’anarchia!

Gabriel dovrebbe essere in un carcere vicino alla sua famiglia e lui ha chiesto il trasferimento al carcere di A Lama in Pontevedra. Si lancia una campagna di invio di fax per fare pressione e, infine, le sia concesso il trasferimento vicino alla sua famiglia, come lui ha richiesto dal suo trasferimento dalla Germania….

Continuamo ricordando all’istituzione che Gabriel non è solo e che lui ha il nostro sostegno in ciascuna delle situazioni di lotta che deve affrontare.

Númeri di FAX del Centro Penitenciario MADRID III
fax: 91 894 81 00
fax: 91 692 40 60

Modello FAX proposto:

Gabriel Pombo da Silva, dal suo trasferimento lo scorso gennaio alle prigioni dello stato spagnolo, ha già passato attraverso tre diverse prigioni, essendo la posizione di tutte quelle lontane  dalla Galizia, dove si trova il suo ambiente familiare e affettivo. Gabriel ha chiesto formalmente il suo trasferimento alla prigione di A Lama en Pontevedra essendo, invece, trasferito a Madrid III da Alicante II.

Secondo l’articolo 12. della LOGP (legge Organica) riguardante l’ubicazione degli stabilimenti, che stabilisce l’intenzione di avere un numero sufficiente di stabilimenti in ogni area territiriale per soddisfare le esigenze penitenziarie e di evitare la dislocazione sociale dei detenuti e il 25.2 della Costituzione spagnola stabilisce che le pene privative della libertà e le misure di sicurezza saranno finalizzate alla riabilitazione e reinserimento sociale, in quello che influisce sostanzialmente l’individualizzazione del trattamento, essendo essenziale per il suo successo l’avere conto dell’ambiente in cui il prigioniero tornerà, lo storia di familiare e sociale come stabilito dall’articolo 63 della LOGP. Se si allontana a lui tutto il possibile da quel ambiente, dalla sua famiglia e dal suo gruppo sociale con misure amministrative di dispersione, se incorre in un tratto che non rispetta “la personalità umana del prigioniero ed i diritti e gli interessi legali dello stesso non interessati dalla sentenza, senza stabilirsi differenza alcuna per raggioni di razza, opinioni politiche, convinzioni religiose, stato sociale o qualsiasi altra circostanza di natura simile “come previsto dall’art 3 della LOGP.

Pertanto, rivendichiamo ed esigiamo l’immediato trasferimento di Gabriel Pombo da Silva a Galizia come è assegnato nella Giurisprudenza. Altrimenti si starebbe violentando gli imperativi costituzionali e la LOGP oltre ai suoi diritti fondamentali come prigioniero.

fonti: i, ii

Losanna: Eventi di Contra Info in solidarietà con gli anarchici imprigionati e le occupazioni sotto attacco in tutta la Grecia

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Nel contesto del tour di informazione di solidarietà di Contra Info in Europa, membri della rete svolgeranno attività in due centri sociali di Losanna, in Svizzera.

Il 5 Aprile 2013 si riunisce presso l’occupazione Loc(a)motive, al fine di realizzare un laboratorio d’arte con spazzatura per i bambini e per tutte le età (15,00-17,00), di avere una cucina collettiva vegana (19.00) e condividere la contro-informazione sui colpi repressivi contro il movimento delle occupazioni in Grecia (21.00).

Il 6 Aprile 2013 si riunisce presso l’occupazione PornoDiesel, alle ore 18.00, con l’obiettivo di presentare vari casi di combattenti anarchici nelle carceri greche e parlare sulla necessità di estendere le iniziative di contro-informazione al di là e contro tutti i confini. Seguirà una cucina collettiva vegana con donazione libera.

Restate sintonizzati per i prossimi eventi in altre città europee…

Parigi: Aggiornamento sul processo d’appello di Ibrahim El Louar

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Il 2 Aprile 2013, i giudici della corte d’appello hanno espresso il loro verdetto sul caso di Ibrahim El Louar, che è stato inizialmente condannato a due anni di carcere a seguito di una fuga dal centro di detenzione per immigrati di Palaiseau il 16 Dicembre, 2012.

Nel processo d’appello, le accuse di tentata evasione dell’ordine di espulsione e di furto aggravato sono state ritirate. Ma Ibrahim è stato condannato per violenza aggravata sugli agenti incaricati di pubblici poteri (cioè Frantz Piece e Coralie Bouton), ed ha ricevuto una condanna di un anno. Ibrahim è attualmente incarcerato nella prigione di Fleury-Mérogis.

Si può sempre scrivere a lui:
Ibrahim El Louar
écrou n° 399815, Bâtiment D4 – MAH de Fleury-Mérogis
7 avenue des Peupliers, FR-91705 Sainte-Geneviève-des-Bois

Indirizzo di contatto con i solidali: evasionpalaiseau[at]riseup.net

Libertà per tutti i prigionieri, con o senza documenti!

Atene – Caso Lotta Rivoluzionaria: Cinque anarchici condannati in primo grado

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Il 3 Aprile 2013 la sentenza sul caso della Lotta Rivoluzionaria è stata in pratica un leggero miglioramento della proposta iniziale del pubblico ministero. La decisione della Corte sul caso della Lotta Rivoluzionaria:

Gli imputati che hanno negato la partecipazione all’organizzazione

– Assoluzione di Marie Beraha, Sarantos Nikitopoulos e Kostas Katsenos da tutte le accuse (col beneficio del dubbio).

– Condanna di Vaggelis Stathopoulos e Christoforos Kortesis per la presunta partecipazione nell’organizzazione.

I membri ammessi della Lotta Rivoluzionaria

– Assoluzione di Nikos Maziotis, Pola Roupa e Gournas Kostas del l’accusa di ‘dirigere un’organizzazione terroristica.’

– Condanna di Nikos Maziotis, Pola Roupa e Kostas Gournas per “semplice sinergia” alle azioni della Lotta Rivoluzionaria (senza uno straccio di prova sul loro coinvolgimento nelle azioni specifiche, ma piuttosto con l’applicazione del principio nazista della responsabilità solidale).

Per riassumere, il membro della Lotta Rivoluzionaria, Nikos Maziotis, è stato condannato a 86 anni di carcere; la sua condanna è stata fusa in 50 anni. I membri della Lotta Rivoluzionaria, Pola Roupa e Kostas Gournas, sono stati condannati entrambi a 87 anni; tutte le condanne sono state fuse a 50 anni e 6 mesi. Per tutti e tre, la pena detentiva massima è di 25 anni (che in genere sono serviti sia come una sentenza completa o scalati dai salari giornalieri compiuti nel carcere, o dopo il completamento dei 3/5 della pena detentiva, quando un ad prigioniero può essere concesso il rilascio condizionale a determinate condizioni).

Vaggelis Stathopoulos e Christoforos Kortesis sono stati condannati a 8 e 7 anni di carcere, rispettivamente. La sentenza contro Vaggelis Stathopoulos è stata fusa in 7 anni e 6 mesi.

Inoltre, per tutti e cinque gli anarchici condannati, la decisione dei giudici ha confermato la privazione dei loro diritti politici (5 anni per i tre membri ammessi della Lotta Rivoluzionaria, e 3 anni per gli altri due anarchici), così come l’effetto non sospensivo dell’appello.

Mentre Nikos Maziotis e Pola Roupa sono in fuga, Kostas Gournas, Vaggelis Stathopoulos e Christoforos Kortesis sono stati immediatamente portati in prigione. Gli slogan militanti del pubblico e i pugni chiusi dei tre combattenti anarchici sono stati gli ultimi momenti del processo.

Solidarietà con tutti gli anarchici imprigionati o perseguitati dallo Stato Greco! La battaglia per la libertà è tutt’altro che finita.

Viva la Lotta Rivoluzionaria!

Cile: Riflessioni del compagno José Miguel Sanchez dopo la lettura di “Mapping the fire – Words of solidarity with the CCF”

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NOTA: José Miguel Sanchez (52 anni) è un combattente di lunga data che proviene dall’esperienza della lotta armata contro la dittatura di Pinochet, e che ha continuato a lottare anche durante la “transizione democratica”. Ex membro del FPMR (Manuel Rodriguez Patriotic Front), sta scontando una sentenza di 20 anni per possesso di armi da fuoco ed espropri avvenuti negli anni ’90. Nel corso della sua lunga carcerazione ha portato avanti varie mobilitazione insieme al resto dei prigionieri “comuni”. Continua a rivendicarsi rivoluzionario e contro il sistema, e negli ultimi anni dalle iniziali posizioni marxiste-leniniste si è avvicinato a concezioni anti-autoritarie e all’anarchismo.

Miguel era detenuto nel Carcere di Massima Sicurezza insieme al compagno Juan Aliste, ma il 4 gennaio 2013 l’amministrazione del carcere ha deciso per lui un trasferimento punitivo (per “ragioni di sicurezza”) e lo ha spostato al carcere Colina II, modulo 4. Al suo arrivo è stato picchiato dalle guardie dopo essersi rifiutato di sottostare all’umiliante pratica delle “flessioni”.
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Carissimx compagnx di lotta:

Oggi dopo aver letto il libro “Mapping the fire” della CCF, mi sento più intero che mai, sono orgoglioso di essere parte di questo universo di guerrierx indomitx, di odiare e rifiutare ogni tipo di autorità, di essere un nemico dichiarato dello Stato capitalista e della classe dominante, di dire ai 4 venti che odio con tutto il mio essere i/le borghesi e la loro pace sociale.

Che nonostante i 19 anni che ho passato in prigione, mai mi sono pentito dei passi che ho fatto allo scopo di essere coerente con quello che penso. Che la criminalizzazione delle idee rivoluzionarie non mi spaventa. Che il Potere statale non otterrà la sottomissione della mia persona e che la ribellione in ogni momento si rafforza dentro di me, è parte di me e la accolgo con amore perchè sia parte della mia lotta contro il sistema.

Leggendo gli scritti del nostro fratello Luciano “Tortuga” mi riempio di forza e accresco il mio desiderio di continuare nella lotta, sono alla fine e morirò in piedi e lottando, non temo le conseguenze né la risposta dei potenti. Non ho niente da perdere né da nascondere, loro sanno chi sono e ci metto la faccia per quello che dico e che faccio. Non nascondo la mia identità, perchè sono bruciato da molto tempo, faccia a faccia lotto con il nemico e colpisco frontalmente, alla lotta e ai/le miei compagnx devo tanto quanto alle mie figlie e alla mia compagna, che sono le cose più preziose che ho in questa vita di dispiaceri, conto su di loro e sulla solidarietà palpabile dei/le miei compagnx, a cui faccio giungere la mia gratitudine.

Con il combattimento nel sangue.

Fraternalmente,
José Miguel Sánchez J.
Carcere Capital Colina II – Módulo 4

fonte

Thessaloniki, Grecia: Attacco incendiario contro succursale di Eurobank

Sabato notte, e la megalopoli offre ai suoi umani il piacere di un’altra notte falsa dentro ai bar, con ognunx che vive nel suo mondo mentre, accanto a loro, altrx muoiono di fame, cercando qualcosa da mangiare nella spazzatura. La società impoverita cerca disperatamente qualcosa in cui credere. Cerca un leader, una persona che gli risolva tutti i problemi.

Ma le cose non sono così. Gli umani devono essere padroni di sé stessi, senza credere né in messia né in dei. La realtà è questa. E’ arrivato il momento in cui le masse senza una volonta propria si trasformino in una forza unita contro gli oppressori.

Una dimostrazione di questo possono essere le persone che si oppongono alle miniere d’oro nella zona di Skouries (Calcidica), nonostante abbiano l’opzione di chiudere la bocca e arricchirsi con questo attacco del Capitale contro la natura. Al contrario, hanno scelto con coraggio di muoversi contro questo meccanismi che vuole gli esseri umani schiavi senza dignità né coscienza.

Le fiamme che hanno avvolto i macchinari della miniera di Skouries riscaldano i nostri cuori. Inviamo i nostri caldi saluti a tuttx i/le residenti di Calcidica che lottano contro le miniere d’oro, contro la repressione, contro il terrorismo di Stato.

Così, da parte nostra, inviamo il nostro messaggio, come dimostrazione minima di solidarietà con tuttx i/le lottatorx insortx. Sabato 9 marzo 2013 abbiamo attaccato la succursale bancaria di Eurobank, in via Ionos Dragoumi, e abbiamo regalato le fiamme al suo sportello bancomat. Questa azione va ai nostri quattro fratelli, N. Romanos, D. Politis, Y. Michailidis e D. Bourzoukos. Forza compagni! Non dimentichiamo anche Lambros Foundas, ucciso dalle pallottole degli sbirri nel quartiere di Dafni, ad Atene, nel 2010.

Compagnx, ora più che mai è ora di lottare senza inizio e senza fine, con tutti i mezzi, e tirar fuori l’ascia con tutta la rabbia e la coscienza, per calpestare le teste degli oppressori.

PS1: Argyris e Foivos (latitanti), con la testa alta. I nostri pensieri sono con voi, compagni.

PS2: Lambros vive e continuerà a vivere attraverso i nostri fuochi.

Umani di Prassi

Atene: Processo contro la CCF (udienze 24-33) e lettera di 3 compagni accusati per lo stesso caso

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Mercoledì 30 gennaio (udienza 24)
Si presentano 7 dei testimoni dell’accusa, 3 di loro per il caso dell’invio dei pacchi-bomba e gli altri per i due nascondigli, quello di Volos (in cui sono stati arrestati 5 compagni della Cospirazione dopo che l’appartamento era stato circondato da decine di uomini dell’EKAM (Unità Speciale Repressiva Antiterrorista). In questo appartamento-nascondiglio furono trovate pistole, revolvers, Kalashnikov, uniformi da poliziotti, TNT, detonatori, micce, documenti di identità falsi, ecc.) e quello del quartiere ateniese di Kallithea (che era stato svuotato).
Tra i testimoni c’era un poliziotto dell’Unità Antiterrorista, che al momento di testimoniare cercava di nascondersi la faccia perchè non la vedessero i compagni della CCF.

Lunedì 4 febbraio (udienza 25)
I due compagni che erano ricercati accusati di appartenenza alla CCF, Giannis Mihailidis e Dimitros Politis, e che sono stati arrestati il 1° febbraio dopo aver realizzato una doppia rapina (Banco Rural e Ufficio delle Poste) a Velventos, vicino a Kozani, sono stati portati al processo. Il tribunale ha deciso di sospendere il processo per dare tempo ai due compagni, i quali appaiano chiaramente “affaticati” dopo il loro arresto. L’udienza seguente, quella dell’11 febbraio, è stata anch’essa sospesa.

Venerdì 15 febbraio (udienza 27)
Si presentano 9 dei testimoni dell’accusa. Uno di loro è un poliziotto della guardia costiera e allo stesso tempo proprietario del veicolo che è stato rubato dai compagni della Cospirazione (secondo la stampa “per realizzare una rapina a mano armata alla succursale del Banco Nazionale”). Gli altri sono titolari delle carte d’identità i cui dati sono stati utilizzati per i documenti falsi che avevano i compagni della CCF. Allora, i giornalisti della stampa e della tv menzionarono che i membri della Cospirazione vestiti da poliziotti facevano “controlli” per copiare i dati delle persone reali e poi utilizzarli per documenti falsi, fabbricati da loro stessi e affittare appartamenti-nascondigli.

Giovedì 21 febbraio (udienza 28)
Il processo è cominciato con una tensione, perchè i poliziotti hanno cercato di separare Olga Ikonomidou dal resto dei compagni della CCF e Theofilos Mavropoulos, mettendola in un’altra cella. Il pretesto era che “non possono stare insieme per ragioni di sicurezza”. Bisogna segnalare che il resto delle persone che attualmente sono sotto processo ma negano la loro appartenenza alla Cospirazione, rimangono in un’altra cella. I membri della CCF hanno interrotto il procedimento e hanno abbandonato la sala, dicendo che non accettavano la separazione della compagna. Alla fine i poliziotti hanno ceduto e Olga è potuta rimanere insieme con gli altri.

Lunedì 25 febbraio (udienza 29)
Si presentano i due poliziotti rimasti feriti dalle pallottole del compagno Theofilos Mavropoulos durante la sparatoria a Pefki. Uno di loro racconta lo scontro, dicendo che mai prima di allora aveva visto tanta veemenza di attacco da parte di un perpetratore. Ha menzionato nello specifico di essere stato il conducente dell’auto-pattuglia e, come abbiano visto, di aver notato due persone sospette (una era Theofilos) che si spostavano su una mota (che era rubata). Hanno fermato la pattuglia, sono scesi e con l’altro poliziotto si sono avvicinati ai compagni. Appena uno dei poliziotti ha afferrato uno dei compagni cercando di arrestarlo, Theofilos ha estrato una pistola 9 mm ed ha cominciato a sparare contro i poliziotti, facendoli cadere a terra. Uno di loro ha ricevuto pallottole nel petto, un altro nel collo. Nonostante tutto questo, uno dei poliziotti, poiché aveva un giubbotto anti-proiettile, è riuscito ad aprire il fuoco e ferire Theofilos ad una gamba. Il secondo compagno è potuto salire sull’auto-pattuglia e fuggire con essa. Theofilos da parte sua ha dichiarato: “un poliziotto, che tenga l’arma in mano o nella fondina, costituisce un ostacolo per la mia stessa libertà…”

Mercoledì 27 febbraio (udienza 30)
Come testimoni dell’accusa c’erano i poliziotti che hanno arrestato il compagno Theofilos mentre era ferito, e due cittadini i cui dati sono stati trovati nelle carte d’identità false nei nascondigli della Cospirazione.

Venerdì 1 marzo (udienza 31)
Si presenta il capo del Servizio Antiterrorista, vale a dire l’ufficiale che ha supervisionato tutta l’operazione realizzata contro la CCF a Volos. Come ha dichiarato egli stesso, il suo servizio possedeva un’informazione su una macchina utilizzata da due persone sospette legate ai tre membri della Cospirazione che erano ricercati.

Lo stesso ufficiale, evidentemente per non rivelare i segreti operativi del suo servizio, ha sostenuto che l’auto in questione è stata localizzata “per pura casualità” mentre circolava per le strade di Atene. Quindi è scattata “l’allerta” nell’Unità Antiterrorista e decine di poliziotti hanno cominciato a inseguire l’auto e gli incontri dei due compagni. In questo modo è venuto fuori che si sono incontrati con altre persone allora sconosciute (una delle quali, secondo i poliziotti, era uno dei compagni arrestati per la rapina a Velventos) per conversare in maniera cospirativa. Dopo questa riunione si sono allontanati separatamente e il giorno seguente l’auto si è diretta a Volos*.

A questo punto il capo dell’Antiterrorismo ha spiegato che visto che i “sospetti” avevano spesso preso misure di contro-inseguimento, i poliziotti molte volte non hanno potuto seguirli e perdevano le loro tracce. Inoltre ha chiarito che in questo caso non ci sono state intercettazioni telefoniche, perchè i compagni della Cospirazione per comunicare non usavano telefoni cellulari. Ha poi commentato che la CCF aveva tutte le regole cospirative e che sono stati particolarmente bravi nelle misure di contro-inseguimento. Per questo, l’Unità Antiterrorista ha chiamato l’EKAM perchè assaltassero l’appartamento-nascondiglio di Volos. Ha menzionato anche che oltre ad armi ed esplosivi, si trovavano gli schemi, i piani e i progetti per derubare la sede centrale della Banca Nazionale di Volos. Secondo quanto sostiene, i compagni della Cospirazione progettavano di avvicinarsi alla banca in questione con un’auto rubata trasformata in auto-pattuglia. Alcuni altri membri della CCF sarebbero stati già lì, di fronte alla banca, fingendo di essere “clienti”. Quelli della Cospirazione vestiti da poliziotti avrebbero dovuto entrare dentro e prendere il direttore in ostaggio per aprire la cassaforte centrale.

Ha concluso dicendo che secondo la sua opinione ci sono ancora membri della CCF che non sono stati arrestati.

L’udienza è stata sospesa fino al 6 marzo, quando continuerà la testimonianza dello stesso poliziotto.

Nota:
La descrizione più dettagliata di questo inseguimento si può leggere (in spagnolo) nella prima lettera, puramente informativa, della compagna Olga.

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Russia, Mosca: Incendiati escavatore e bulldozer da ELF/FAI

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Nella notte dell’8 marzo abbiamo posizionato 3 congegni incendiari su veicoli di costruzione in un complesso per l’estrazione di sabbia del quartiere di Solnechnogorsk (vicino a Mosca). La sabbia estratta in questo luogo va ai progetti di costruzione dell’autostrada nella foresta di Khimki così come in altri progetti di sviluppo nella regione. Due mezzi sono andati completamente distrutti: un bulldozer e un escavatore.

A causa del tempo umido uno dei congegni non ha funzionato, per cui siamo dovuti tornare sui nostri passi. Con alle spalle l’escavatore in fiamme, ci siamo avvicinati alla bomba e l’abbiamo riattivata.

Supporto di cuore alla CCF-Russia, ai ribelli indonesiani da Kulon-Progo, ai gruppi ALF/ELF/FAI in tutto il mondo. Solidarietà combattiva con “ALF lone wolf” Walter Bond, con i membri imprigionati della CCF greca, con Marco Camenisch e con gli anarchici italiani perseguiti con le operazioni di polizia del 2012 come Thor, ecc.
Felicity Rider: che tu possa restare libera!
Tortuga: ci è piaciuto leggere le tue lettere!

Wolfpack, ELF/FAI

fonte

Mosca: Incendiata auto di un membro del Ministero della Polizia

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Biglietto per il fuoco: incendiata a Mosca la Ford di un membro del Ministero della Polizia

Abbiamo ricevuto un messaggio dai nostri compagni: “Abbiamo incendiato una grande Ford nei pressi della stazione metro VDNKH, circa due settimane fa. L’auto aveva un pass del Ministero della Polizia dietro il finestrino, e sembrava una tipica auto di un ufficiale di medio/alto livello. Esprimiamo solidarietà a tutti/e i/le compagni/e perseguiti. E voi, maiali poliziotti, dovreste sapere che ogni vostro atto aggressivo contro chi combatte per la libertà non resterà senza risposta”.

fonte

Atene, Grecia: Incendio di veicoli della polizia

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Nelle prime ore del giovedì grasso (07-03-2013) abbiamo fatto visita a una nota residenza di una famiglia di poliziotti ad Agios Dimitrios sulla Via Eratosthenis 42, e abbiamo incendiato le loro due auto personali. Questa azione è una risposta minima alle loro provocazioni quotidiane.

Dalla tortura degli arrestati al presidio antifascista e a Velventos, ai centri di detenzione per immigrati e le stazioni di polizia, le retate quotidiane contro gli immigrati ed i tossicodipendenti fino al terrorizzare la società locale a Ierissos, il lavoro degli sbirri è uno solo. Essere i cani da guardia antisociali dell’autorità.

Abbiamo scelto di muoverci in maniera decisa e diretta e con mezzi accessibili a chiunque – una bottiglia di benzina, una candela, un accendino – vicino ai pneumatici delle loro auto. In questo modo vogliamo ricordarli che le scelte che hanno fatto portano a delle conseguenze.

Siamo ovunque e poiché indossate i vostri distintivi mentre tornate alle vostre case, noi saremo lì per lasciare le nostre caratteristiche.

Inviamo i nostri saluti incendiari e la nostra solidarietà ai membri dell’organizzazione rivoluzionaria CCF e a quelli perseguiti per lo stesso caso. Ai membri di Lotta Rivoluzionaria e a quelli accusati per la partecipazione. Ai 4 compagni della rapina a Velventos (Kozani). A tutti/e i/le combattenti perseguiti/e.

PS: Rivendichiamo anche un incendio avvenuto venerdì 19-domenica 21 ottobre 2012, quando abbiamo incendiato rispettivamente un veicolo di UPS (corriere) sulla Via Ilia Iliou a Pagrati, 1 CLK fuori dal club Gazi, 1 SLK sulla Via Vikela a Patissia.

Molestia Domiciliare

fonti : i, ii

Grecia: Azioni notturne nelle periferie di Atene

Assassino di animali, ti abbiamo trovato.
Assassino di animali, ti abbiamo trovato.

Nelle prime ore di lunedì 18 febbraio gruppi di compagni/e hanno realizzato un attacco coordinato contro vari obiettivi nelle periferie di Atene (Grecia), che rappresentano diversi aspetti di una realtà che non solo non diamo per scontata ma al contrario, che progettiamo di distruggere con odio. Contro le pietre tombali dell’apatia generale della società, promuoviamo il caos dell’azione diretta.

Solidarietà non negoziabile con i prigionieri della guerriglia urbana della CCF, FAI/FRI, ALF, ELF e a tutti/e i/le compagni/e perseguiti e fuggitivi.

I nostri attacchi sono stati i seguenti:

Abbiamo scritto e sporcato di vernice i muri e le finestre, bloccato le entrate di ingresso e rotto con un martello la vetrata frontale di due Centri di Servizio Pubblico.
Vernice contro la vetrina di un negozio di pelle e pelliccia.
Vernice e scritte sui muri e blocco della serratura dell’ingresso dell’ufficio centrale dell’organizzazione nazionalista studentesca DRASIS-KES (ΔΡΑΣΙΣ-ΚΕΣ). Abbiamo anche strappato i loro poster in tutta la zona.
Vernice e scritte sui muri e le porte del garage di casa di un bastardo che avvelena gli animali randagi.
Scritte e serrature bloccate all’entrata di un ufficio delle tasse.
Scritte sugli uffici di un dipartimento di sperimentazione animale.
Scritte sulla casa di un giudice.
Scritte su un negozio di animali.
Scritte sui muri degli uffici di una chiesa.
Scritte su una macelleria.
Vandalizzata una BMW con scritte.
Vandalizzata con scritte, e distrutta a martellate, l’auto di un cacciatore.
Scritte nelle piazze e sui muri delle zone universitarie.

Collaborazione di squadre
A.L.F. // Chaotics

fonte

Vancouver, Canada: Incendio in solidarietà ai resistenti al Grand Jury

Il fuoco brucia ancora. La notizia del rilascio di due dei tre resistenti al Grand Jury ha scaldato i nostri cuori ma li ha anche riempiti di rabbia. Lo Stato ha preso parti della loro vita che loro non avranno mai indietro. E non ci dimentichiamo neanche del terzo resistente (Maddy) e tutti gli altri senza nome.

Per cui la scorsa notte abbiamo deciso di mandare un messaggio sul fatto che il rilascio dei nostri compagni non fermerà i nostri attacchi all’infrastruttura finanziaria, al governo e a tutti gli altri che opprimono e ci portano via la nostra libertà. Una banca insospettabile, CIBC, ha ricevuto un cocktail molotov. Le fiamme hanno portato nuova vita alle nostre menti, distruzione alla banca e un senso di insicurezza alla Polizia di Vancouver e agli investitori delle banche che non saranno mai in grado di fermarci, i nostri attacchi aumenteranno.

Il fuoco brucerà sempre. La scorsa notte, abbiamo fatto sì che il fuoco bruciasse un’istituzione finanziaria che trae profitto dalle vite dei lavoratori e dai debiti delle famiglie. Lasciamo che questo ispiri gli anarchici e altri elementi radicali di Vancouver, Coast Salish Territory, ad attaccare, e attaccare adesso. Non potete fermarci.

Amore a tutti/e i/le compagni/e da CST Vancouver

Salonicco: Nuovo processo contro sei compagni dell’occupazione Delta, che è stata sgombrata a Settembre del 2012

L’occupazione Delta, a Salonicco, è stata violentemente sgombrata il 12 Settembre 2012. Nel processo-farsa che segui, dieci compagni arrestati hanno ricevuto delle pene con delle sospensioni condizionali e costretti a pagare delle multe (7.950 € in totale). Uno degli arrestati, l’anarchico immigrato Gustavo Quiroga, è rimasto in carcere ed è stato di seguito deportato in Colombia il 4 Novembre. Nello stesso mese, lo Stato Greco ha scatenato una nuova serie di processi contro 6 dagli anarchici che sono stati arrestati durante lo sgombero. I 6 compagni sono ora accusati di disturbo della quiete domestica (dal 2008), come pure per danni aggravati sulla costruzione dell’occupazione Delta. E per di più, l’Istituto dell’Istruzione Tecnologica di Salonicco “Alexandreio”, che rivendica la proprietà giuridica del palazzo sfrattato, mentre lo lascia marcire, attraverso il suo consiglio di amministrazione chiede un risarcimento di 3,5 milioni di euro per presunti danni causati dagli occupanti.

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Sul manifesto si legge:

L’8 Aprile 2013, sei degli arrestati dell’occupazione Delta sono chiamati di fronte al tribunale di Salonicco, accusati di occupazione e di una somma di 3.500,000 euro per danni aggravati.

Sono accusati da coloro che contano le nostre vite in soldi e le stanno svendendo al capitale nazionale ed estero.

Sono accusati a causa delle loro scelte politiche. Si trovano ad affrontare accuse perché si sono opposti alle autorità e ai loro seguaci creando strutture di solidarietà e di contro-attacco, che mirano ad una società di uguaglianza basata sulla solidarietà, l’anti-gerarchia e sulla vita comunale.

L’edificio è stato mantenuto dagli stessi occupanti e consegnato alla società con le suddette caratteristiche politiche. Ora, dopo il suo sequestro da parte dell’istituto di istruzione tecnologica locale, l’edificio è stato distrutto a causa di abbandono in un periodo in cui le occupazioni e i nostri progetti sono più importanti che mai.

Nessuna prosecuzione contro qualsiasi degli arrestati dell’occupazione Delta! Tutto continua.

Raduno di solidarietà, Lunedì, 8/4, alle 9:00 al tribunale di Salonicco

Occupazione Delta