Il compagno anarchico Mario González García, è stato arrestato il passato 2 ottobre, mentre andava alla marcia per commemorare il 45º anniversario del massacro del 1968. Anche se il giudice aveva ordinato una cauzione, questa non è stata accettata e attualmente il compagno si trova detenuto nel carcere Oriente, circondato dalle già conosciute e ricorrenti irregolarità del suo caso.
Dal 7 ottobre, Mario ha deciso di fare lo “sciopero della fame”, decisione che sarà supportata ugualmente per vari dei suoi compagni e profesorx, a partire da questo lunedì 14 ottobre fuori dal tribunale di Sullivan 133, nella città del Messico.
facciamo un appello a tuttx i/le nostrx compagnx anarchici/che e afini a manifestare mostre di solidarietà con il compagno questo mercoledì 16 ottobre, a manifestarci e combattere il sistema carcerario e a disprezzare tutti i muri visibili e invisibili di questo sistema di putrefazione che si basa nella morte.
Inoltre vi invitiamo a partecipare e diffondere la camminata di questo mercoledì 16 ottobre alle 16:00 dalla Estela de Luz al Palazzo del Governo di Città del Messico, per esigere la libertà immediata e incondizionata di tuttx i/le compagnx detenutx il 2 ottobre.
Giù le mura delle prigioni!
Primo comunicato di Mario González, dove dichiara lo sciopero della fame
Al popolo in generale,
Sono Jorge Mario González García e mi trovo rapito, nel Carcere Preventivo maschile Oriente, dal governo. Mi accusano di attacchi alla la pace pubblica, il quale è un crimine fabbricato contro di me, come parte della repressione contro il movimento studentesco e di lotta sociale, già che le ragioni della mia detenzione non sono del tutto legali, ma politiche.
Ora, dall’interno del carcere invio un abbraccio ai/le compagnx che sono liberi. Questa è una sperienza irripetibile che dovrebbe servirci per renderci più forti e non permettere che riempiano i nostri cuori di paura.
Dopo il nuovo mandato di detenzione emesso contro di me, ho iniziato uno sciopero della fame come misura per esigere la mia preziosa libertà di forma immediata. Questo maledetto governo cerca di punire esemplaremente a tutti coloro che non credono in esso. E inoltre criminalizza l’anarchismo etichettandolo di ” porrismo ” in modo che così l’idea più pura e sincera dell’umanità sia male vista per l’ignoranza.
Voglio esprimere il mio ringraziamento a tuttx quellx che da ogni dove hanno mostrato la loro solidarietà nei miei confronti. Ritorna la repressione diretta, gli ” apañones ” , la sorveglianza, la polizia militare, lo spionaggio, la prigionia, esiste una persecuzione a livello nazionale e internazionale contro gli/le anarchici/che. Dalle trincee di questa prigione alzo la voce per gridare la mia rabbia e mostrare il mio disprezzo per i poliziotti maiali, che sono sottomessi al sistema capitalistico autoritario e brutale. Quando sarò libero, il mio disprezzo si farà sentire per le strade e dove mi porti il movimento studentesco.
Un saluto sincero a coloro che resistono e non dimenticano ai/le detenutx.
Il nostro bene più prezioso è la libertà, per questo bisogna lottare con fede e valore. Saluti a tuttx i/le detenutx per lottare in tutto Messico e nel mondo. Che la solidarietà non si fermi mai !
Distruggeremo le loro gabbie !
Combattivamente,
Jorge Mario González García.
10 de octubre del 2013
comunicato 2:
Per il popolo solidale,
Il 2 ottobre del 1968, lo Stato ha ucciso moltissime persone che si manifestavano contro la repressione del governo e in difesa della loro libertà, in questo 2 ottobre del 2013, lo Stato mostra che ci sta uccidendo lentamente, riempiendo le nostre vite di reclusione.
E’ il mio quinto giorno di sciopero della fame, spero che la gente lì fuori lo conosca, esigo giustizia, perché ogni giorno in carcere è un giorno in più di lento annientamento. Il più grande crimine che ho visto è il fatto che, come prigionierx, le nostre vite sono depositate nelle mani di coloro che si sentono con la capacità di giudicarci e che finiranno dettando ” con il tempo ” se siamo innocenti o non. Maledetti assassini complici di un progetto infame in cui ci viene insegnato sempre a perdere e a rasegnarci. L’obiettivo dell’apparato di “giustizia” è prenderci la vita, perché hanno paura che questa vita divente giusta per tuttx.
Questo sistema non ha ragione di essere, finiamo con esso fino a quando non vi è un minimo di memoria di ciò che è stato, faccio ciò che serve per vivere in quel mondo nuovo che tanto sogniamo e abbiamo bisogno, dove non ci siano prigioni, dove non ci sìa la morte quotidiana, e dove finalmente il sole sorge per tutti, perchè è meglio la morte per essere liberi che vivere come uno schiavo.
Morte allo Stato e Viva l’anarchia,
Mario González García