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Atene: Concentramento antifascista al processo contro i fascisti

Georgios Markoulakis 50 anni, Themis-Evangelia Skordeli 48 anni
Ioannis Loukianos
31 anni

Il 20 Marzo i soggetti sopraindicati, nostalgici dell’era delle SS, andranno sotto processo al tribunale Evelpidon per l’attacco omicida contro due immigrati nel quartiere di Aghios Panteleimonas. Questi sono alcuni dei noti  “residenti indignati” che appaiono nei quartieri del centro citta’, e come nuovi “battaglioni d’assalto” lanciano attacchi con coltelli e bastoni verso chiunque ha un colore diverso e parla una lingua diversa da quella greca. Sono coloro che partecipano attivamente nelle organizzazioni naziste con collegamenti negli ambienti delle guardie di sicurezza e degli estorsori, come Christos Rigas, candidato sindaco per Chrissi Avgi/Alba d’Oro e proprietario del bar “Pyles/Cancelli” in Aghios Panteleimonas, che e’ accusato di aver commissionato omicidi e dell’assassinio di due persone. Sono quelli che indossano il mantello dei “comitati dei residenti” o dei “partiti politici legali” e tentano di imporre un regime d’apartheid nei quartieri di Aghios Panteleimonas e Piazza Attiki.E tutto questo avviene sempre con la collaborazione della polizia greca che, oltre alle operazioni di pulizia e repressione, hanno commesso decine di rapine e pestaggi contro gli immigrati della stessa zona.

L’azione di tutti questi tipi di fascisti e’ in linea con i piani statali e con la propaganda dominante nei mezzi di comunicazione ufficiali, che fa passare gli immigrati come responsabili di tutti i mali che affliggono la societa’. La retorica fascista cerca di penetrare la resistenza congiunta della popolazione locale e degli immigrati in un periodo di crisi sistematica, quando sempre piu’ grandi segmenti della popolazione si sono impoveriti a causa del violento attacco portato dallo stato e dai padroni. Allo stesso tempo, la maggior parte dello spettro politico – sia con la retorica di destra che di sinistra – sta rafforzando il carattere patriottico d’opposizione verso le nuove misure, promuovendo l’unita’ nazionale a scapito della coscienza di classe.

La lotta contro il saccheggio della nostra vita passa attraverso l’organizzazione e l’azione comune degli oppressi, della popolazione locale e degli immigrati, passa attraverso l’organizzazione del nostro contattacco di classe. Fino a quando faremo cadere dalla faccia della terra la feccia fascista, fino a quando costruiremo una societa’ senza Stato e padroni, una societa’ senza sfruttamento ed esclusioni.

Dobbiamo schiacciare tutti quelli che seminano il veleno del nazionalismo e del razzismo nella vita quotidiana, nelle nostre vite e quartieri.

Concentramento al tribunale Evelpidon, Martedi, 20 Marzo, alle 09.00

anarchici/e, antifascisti/e

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Atene: Presidio di solidarieta’ in Thissio (18/03) per i rivoluzionari anarchici

Giu' le vostre zampe dai compagni G. Skouloudis, S, Tzifkas, D. Fessas, D. Dimtsiadis, B. Tsilianidis

In vista della prima sessione del processo contro i compagni Skouloudis, Tzifkas, Fessas, Dimtsiadis e Tsilianidis, che si terra’ Mercoledi, 21 Marzo nel tribunale di Salonicco, un presidio di contro informazione radiofonico sul loro caso si e’ tenuto ad Atene, fuori la stazione della metropolitana di Thissio (ISAP). Dei volantini sono stati lanciati sul posto, e dei comunicati sono stati letti e trasmessi ai passanti attraverso il microfono.

Solidarieta' per i rivoluzionari anarchici Giannis Skouloudis, Charalambos Tsilianidis, Dimitris Fessas, Dimitris Dimtsiadis, Sokratis Tzifkas - Udienza il 21/03, Salonicco

Presidio di solidarieta’ Mercoledi, 21/03, alle 09.00, presso il Tribunale di Salonicco

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Atene: Presidio di solidarietà per il compagno Kostas Katsenos, accusato per il caso di Lotta Rivoluzionaria

Kostas Katsenos è ancora detenuto in custodia cautelare, accusato per il caso di Lotta Rivoluzionaria, il cui processo è in corso. Martedi, 27 Marzo, il compagno apparirà prima del Consiglio dei Giudici d’Appello, che deciderà in merito alla proroga della sua carcerazione preventiva o alla sua liberazione, dal momento che ha già scontato 6 mesi in prigione.

Nell’Aprile del 2010 i membri anarchici di Lotta Rivoluzionaria Pola Roupa, Kostas Gournas e Nikos Maziotis furono arrestati e tenuti in detenzione preventiva fino allo scadere del limite dei 18 mesi, nell’Ottobre del 2011, quando furono rilasciati dal carcere di Koridallos. Nell’Aprile del 2010 lo Stato sequestrò anche gli anarchici Vaggelis Stathopoulos, Christoforos Kortesis e Sarantos Nikitopoulos, che furono trattenuti fin prima il processo e che ne fù ordinato il rilascio solo dopo la sentenza del consiglio dei giudici, il 5 Aprile 2011. Questi tre compagni, così come Marie Beraha (la compagna di K. Gournas) sono accusati di partecipazione all’organizzazione Lotta Rivoluzionaria, ma tutti e quattro hanno ripetutamente negato tutte le accuse. Kostas Katsenos era ricercato dalle autorità da quasi un’anno e mezzo, rimase latitante, fino a quando non si è consegnato qualche giorno prima dell’inizio del processo contro Lotta Rivoluzionaria (che è ufficialmente iniziato il 5 Ottobre 2011). Il compagno K. Katsenos da allora è rimasto in custodia nelle carceri di Koridallos, anche se nega tutte le accuse. Chiediamo la sua immediata liberazione dall’inferno.

Presidio di solidarietà presso la Corte d’Appello (Via Loukareos, Atene), Martedi, 27 Marzo 2012, alle 09.00

RILASCIO IMMEDIATO DI KOSTAS KATSENOS

SOLIDARIETA’ CON TUTTI I COMPAGNI CHE SONO IMPLICATI NELLO STESSO CASO

Quì la chiamata originale dell’Assemblea per il caso di Lotta Rivoluzionaria

Salonicco: Poster per Rami Syrianos e Kleomenis Savvanidis; il processo inizierà il 26 Marzo

Forza al compagno Rami Syrianos, che sarà processato il 26 Marzo per l’esproprio di denaro della casa d’aste governativa (ODDY).

Solidarietà al compagno Kleomenis Savvanidis, che è accusato per lo stesso caso sulla base di prove non esistenti.

Non c’è motivo di essere gentili con i capitalisti, visto che loro non lo sono comunque con noi, quindi si deve fare ciò che va fatto…

Proviamo affetto per i momenti dove arriviamo vicini al compimento della rivolta o dell’amore…

La violenza è per l’azione, che sia un esproprio o dinamite…

Non dobbiamo percepirlo nel modo sbagliato, in guerra sei l’unico che fa le regole…

Se vuoi che tutto sia disponibile e dinamico… attivati, pensa, cerca, agisci… agisci, compagno

fonte

Tracia, Grecia: Un’altro migrante e’ stato trovato morto (dopo settimane) ad Evros

18 Marzo,2012: Il cadavere di un’altro migrante e’ stato recuperato dal fiume Evros. Quest’uomo era scomparso da diverso tempo ed e’ stato confermato che era morto da diverse settimane. Le percentuali dei profughi morti e dispersi – che attraversano il fiume (e quindi il paese), al fine di cercare una vita migliore (sopravvivenza) nei paesi del cosiddetto mondo occidentale, gli stessi che stanno distruggendo i loro paesi senza mai voler sopportare poi le conseguenze di tali atti – sono aumentati negli ultimi mesi dalla data in cui i poliziotti internazionali della FRONTEX hanno assunto la “protezione” delle frontiere.

Allo stesso tempo, il comando delle guardie di frontiera tedesche hanno fatto un controllo presso le sedi dei campi di concentramento, in cui e’ tenuto un numero incredibilmente numeroso di immigrati (superiore a quello preventivato), anche con bambini piccoli, in condizioni spaventose. Più’ tardi, gli stessi dirigenti hanno assistito a delle esercitazioni militari dei poliziotti delle forze FRONTEX.

Questo comportamento da parte degli Stati e dei loro eserciti nell’organizzare feste (inaugurare nuove protezioni sui confini, monitorare l’addestramento dei maiali che arrestano, torturano ed uccidono persone sul confine o nei campi di concentramento, sorridenti mentre si congratulano l’uno con l’altro di fronte alle telecamere dei media, nello stesso momento in cui i corpi naufragano sulle sponde del fiume o nel Mar Egeo, dimostra l’importanza che danno alla vita e alla dignità’ umane…

Fonte: traciacontra   visita anche: frontexplode

Patriottismo globale, un “dramma lirico” dopo il 12 Febbraio

In molti eventi e proteste nel mondo riguardo gli sviluppi recenti in Grecia, numerosi dimostranti hanno usato il presunto motto popolare, ma populista “Siamo tutti greci”. Che ragioni esprime questo motto e che impatto ha direttamente o indirettamente su quelli che conducono una lotta senza capi in Grecia?

Probabilmente, alcune persone sentono un qualche tipo di compassione per i “greci che soffrono” o anche hanno paura di cosa ci sia in serbo per loro nel prossimo futuro. Essi sono (dis)informati, soprattutto tramite la visione dei mass media e dei social network, riguardo al fatto che la Grecia è afflitta da misure di austerità “ingiuste e non democratiche” e tagli selvaggi; ed è questo tutto ciò che c’è… Possono essere stati il marketing politico o gli slogan “patriottici” che hanno reintrodotto nella scena politica globale uno dei patriottismo più famosi citati in inglese (attribuito a P.B. Shelley, dal suo “Hellas, a lyrical drama” del 1821. In ogni modo, la dichiarazione è stata ricordata ampiamente e pubblicamente, attraverso i social media e dopo nelle strade. Quindi, oggi la conseguente propaganda di massa sta crescendo, spesso accompagnata da simboli come bandiere nazionali, antiche figure greche, ecc. Varie entità (dall’estrema destra ai riformisti o patrioti di sinistra) stanno ancora promuovendo la “solidarietà” al popolo greco identificando questo con una qualità nazionale, una qualità di citadinanza, anche con specifiche radici. Certamente, il motto reca delle visioni pro-nazionaliste, e non solo termina intrappolando quelli che adottano la schifezza “tutti greci” in una progettualità di unità nazionale, ma anche rafforza la propaganda statale, che attacca e accusa ogni soggetto radicale politico attivo nelle varie lotte sociali, nel territorio controllato dallo stato greco e altrove.

Invece di rompere con i compartamenti stagni ai quali lo stato ci ha confinato fino ad ora, piuttosto che sostenere la causa rivoluzionaria molti passi oltre una lotta delimitata, questa “unica nazionalità” falsa cattura i suoi seguaci ingenui in movimenti reazionari che possono facilmente essere accorpati e controllati dal sistema. Ecco perché le forze neoliberali e di estrema destra hanno visto come “ottimiste” queste ondate di supporto, mentre i neonazisti si stanno rinforzando piuttosto indisturbati nella loro campagna elettorale o d’odio razzista in tutta la Grecia, raggiungendo anche tutti i greci…

In questa parte del mondo, come in tante altre, lo stato e i padroni attacco selvaggiamente gli oppressi. Le lite finanziarie e industriali conducono un attacco spietato contro le parti più deboli della società, privando il sistema borghese delle sue pretese “democratiche”, che sono state mantenute per motivi “tattici”, al fine di insabbiare, soffocare o pacificare ogni potenziale contrattacco. La gente vede sempre più dimostranti scendere nelle strade delle città greche, mentre molti si rifiutano di protestare rimanendo calmi, ma piuttosto attaccano direttamente le strutture che rendono le loro vite una mera sopravvivenza.

Quando il supporto agli altri, che si sforzano e lottano, è basato su un astratto lamento chiamato nazionalità, ciò riproduce schemi patriottici offerti in aiuto allo stato e ai padroni sopranazionali, per soffocare le intensificate lotte sociali; un aiuto per raggiungere o rinforzare ciò che vogliamo distruggere: la pace sociale. Più che altro, esso offre a gruppi molto eterogenei di dimostranti il “rifugio” dell’unità nazionale.  Nulla può unire i contrasti tanto efficentemente quanto può l’unità nazionale: un grande ideale che unifica le persone, verso un non esistente nemico interno o esterno o una minaccia. E ogni autorità usa queste armi in momenti di scontri e rivolte, in un periodo di tensioni che spesso sono espresse con le caratteristiche di una guerra civile interna. Nulla può riunirci ai nostri oppressori e sfruttatori. Nessun confine può limitare i nostri sogni. Nessuna bandiera di stato può neanche remotamente riflettere le nostre lotte. Il fattore unificante più forte per noi, anarchici/libertari, non solo in Grecia ma in tutto il mondo, è il fatto che viviamo lo stesso contesto di povertà generalzizata, che noi ci rendiamo conto di ciò, e la fiamma della nostra passione per la libertà brucia e brucerà fin quando vivremo; fino a quando, individualmente e collettivamente, getteremo via le abitudine, comportamenti e mentalità impostici per tanti anni, fino a quando aboliremo una volta per tutte lo stato e le sue leggi, il capitale e le sue strutture. Nel nostro cammino, il germe patriottico è un ostacolo che deve essere combattuto senza sosta.

Infatti, ogni supporto dimostrato con “slogan” orecchiabili e assimilabili risulta l’esatto opposto di ciò che significa una rivolta. Più che altro, ciò si rivela essere pericoloso per ogni senso di solidarietà tra gli oppressi. Non possiamo più guardare la solidarietà trasformata in un messaggio di supporto da svendere come risveglio nazionale. La solidarietà è la nostra arma, e noi la difendiamo costantemente nelle battaglie contro il potere, dentro e fuori le prigioni.

Né pro-nazionalisti, né patrioti;
Siamo traditori nazionali che vogliono diffondere la rivolta
.

CONTRO TUTTI GLI STATI E LE PATRIE

 Traduzione: ParoleArmate

Atene: Rivendicazione dell’incendio del tribunale distrettuale di Kallithea

Stiamo vivendo una peculiare congiuntura economica e politica dove il capitalismo oscilla in maniera imprevedibile e il sistema politico subisce una vasta contestazione. Questo contesto, tuttavia, non arriva a proporre una soluzione alternativa a livello politico, ma lo si trova in forma di scontento generale. Ma lo scontento gneerale che pervade il vasto reame sociale non è nient’altro che un aspetto più energico dell’inerzia. Ciò nonostante, vediamo le basi della lotta nei quartieri in chiave positiva, che insieme agli spazi anarchici sta come il solo contrattacco al capitalismo che, anche se si trova in recessione, continua le sue nefandezze, mentre la maggioranza della rassegnata popolazione lavoratrice si lascia indietro il terreno sociale.

Per via della situazione, la democrazia attraverso la giustizia tenta di ripristinare una moltitudine di provvedimenti in prima linea, come il divieto dei cortei nel cosiddetto centro storico (di Atene), il garantire il diritto dell’uso ex officio di armi da parte di cittadini e poliziotti, promuovendo l’americanizzazione del senso di appartenenza (tramite l’incitamento “cittadini, prendete le armi”). Inoltre sottolineamo che un ulteriore emendamento e aggiornamento della legge antiterrorista è imminente, mirando alla costruzione di un clima di “ancora maggiore repressione e paura”. La domanda che vogliamo porre a tutti è quali azioni fanno gli anarchici e l’ampio movimento libertario in un momento dove i nazionalisti hanno già iniziato a formare squadre patriottiche e ad allenarsi nelle montagne lontani dalla paura di chaos e anarchia?

ATTACCARE OVUNQUE E SEMPRE

In occasione delle nuove accuse per il caso della O.R Cospirazione delle Cellule di Fuoco, all’alba di venerdi 14 Marzo, abbiamo incendiato il tribunale distrettuale nella zona di Kallithea con dei meccanismi incendiari. Il regime con una mossa imprevista sta cercando di rinnovare le carcerazione preprocesso tramite il nuovo round di accuse, ma anche per rafforzare di più le già cariche accuse. Siamo sicuri che i nostri compagni stiano resistendo risoluti contro le trappole legali dello stato e l’operato più ampio dei moderni inquisitori.

A questo punto, vogliamo esprimere il nostro supporto senza riserve a Stella Antoniou che, oltre a soffrire gravi condizioni di salute che rendono necessario il suo rilascio, è una ANARCHICA e come tale dovrebbe essere trattata dai suoi compagni.

Non dimentichiamo il compagno prigioniero Giannis Skouloudis che sarà processato dallo stato il 21 Marzo 2012, per l’incendio di alcuni veicoli della compagnia elettrica pubblica (DEI) da lui rivendicati; né dimentichiamo i compagni prigionieri Dimitris Dimtsiadis, Babis tslianidis, (Dimitris Fessas) e Sokratis Tzifkas, che hanno scelto il difficile cammino della clandestinità, e sono stati arrestati e ora sotto processo nello stesso caso.

Mandiamo forza al bandito anarchico Rami Syrianos.

Un segnale incendiario ai compagni impenitenti che hanno scelto il cammino dell’attacco.

Onore eterno al membro della O.R. Lotta Rivoluzionaria Lambros Foundas, morto il 10 Marzo 2010 a causa dei proiettili dei poliziotti.

PS. Riportiamo l’occultamento della nostra azione da parte dei mass media, un silenzio che dimostra che il loro ruolo e la loro posizione è vicina ai loro superiori di stato e contro di noi. Chiariamo che ogni informatore giornalista-assegnatario dei poliziotti può fare i conti con il nostro malcontento pratico, cosi come le loro auto e le case sono accessibili e incendiabili cosi come quelle delle altre merde.

Fronte Rivoluzionario Internazionale-Federazione Anarchica Informale.
Cellula Incendiaria d’Attacco
Sentiero delle Polveri

Fonte/Traduzione: ParoleArmate

Salonicco, Grecia: Manifesto solidale con cinque anarchici sotto processo

La prova generale della guerra è finita, ora siamo muniti del suono del vento, mio fratello. Siamo dipinti con i colori della terra maledetta come un guerriero di prima linea infuriato, accompagnati dalle parole di uno stregone.

Un piccolo carico per questi piedi pesanti, come amuleto un occhio che troverà la menzogna e una fondina assetata di maggiore sangue. La fine e il nostro passo è più pesante, questa apparizione mette adombra persino la nostra tomba.

E tutto il male del mondo, in verità, non è abbastanza per fermare un corpo, pronto a morire. E solo quando ho pensato che questo momento mi stava cercando, ho capito che non ero solo.

Ero anche nella notte, vedi, del primo periodo, quando est, ovest, sud e nord si incontrano.

Li dove la morte prepara un’imboscata da molto tempo, essa sa bene aggirarsi intorno a quei posti. Come un coltello taglia la tensione che esiste, cosi intensa e dolorosa prima della battaglia. Pensi che ogni respiro sia veleno e ogni passo una tortura.

Un’atmosfera pesante, ma non la temo, perché per anni sono stato la sua parte più pesante. Tutto ciò che vedo non mi indebolisce e per la battaglia mi rimetto di nuovo la maschera.

Percepisco figure oscure che sono diventate la mia ombra, e dai venti del nord sento i passi nelle mie orecchie. Adesso al nostro passaggio il nostro sguardo risplende e nella nostra visuale il fuoco porta alla vita i nostri sogni.

Sempre in guerra e un fenomeno innaturale, l’inaspettato per gli altri a me sembra ovvio, nessuno può capire la mia gioia, perché se gli sfigati annegano, io sono nelle mie acque.

Anche se avessi compagnia, nello scontro sono da solo, una mia brutta abitudine l’andare sempre per primo. Senza protezione, senza precauzione, ho vissuto una vita in ciò che gli altri definiscono conflitto.

Dove sei diretto, dove, e cosa hai in mente, la battaglia della prossima vigilia sta iniziando, io dipingerò il colore del cielo viola, quindi fammi sapere cosa hai in mente.

Dove stai cercando, dove, e di nuovo ti sei perso altrove, prendi seriamente tutti i segnali del tempo.

Io seguo le tracce di un percorso vicino, e non aver paura io non mi perderò altrove.

LA BATTAGLIA DELLA PROSSIMA VIGILIA E’ INIZIATA

SOLIDARIETA’ AGLI OSTAGGI DI GUERRA:

SOLIDARIETA’ AGLI OSTAGGI DI GUERRA: G. SKOULOUDIS, B. TSILIANIDIS, D. DIMTSIADIS, D. FESSAS, S. TZIFKAS. PROCESSO VENERDI 21 MARZO 2012

 Lupo del Chaos

Fonte: actforfree.nostate Traduzione: ParoleArmate

Atene: Rafforzare la reciproca solidarietà

Domenica, 11 marzo alcuni compagni provenienti da paesi diversi hanno preso parte all’assemblea aperta di Contra Info ad Atene. Così, il giorno seguente, siamo riusciti a portare a termine un’azione simbolica di solidarietà internazionale e di contro-informazione allo stesso tempo, attaccando striscioni riguardanti quattro importanti casi in diverse parti del centro di Atene.

Un piccolo striscione su cui si legge ‘Solidarietà internazionale tra gli oppressi’ è stato messo all’ingresso del Politecnico in Stournari Street. Inoltre, al Politecnico, sul lato di Via Patission, abbiamo posizionato uno striscione per il compagno Tortuga in vista del 20 marzo, giornata internazionale di azioni in solidarietà con Luciano Pitronello, che rischia di subire  15 anni di carcere da parte delle autorità di perseguimento penale dello Stato cileno, per aver collocato un’ordigno esplosivo in una filiale della Banca Santander il 1 ° giugno 2011, a Santiago. Sullo striscione si legge in spagnolo / greco: ‘Libertà per il compagno Tortuga! Solidarietà con gli ostaggi della guerra in Cile ‘.

In piazza Exarchia abbiamo messo uno striscione in memoria di Oury Jalloh, in tedesco / Greco: ‘Il caso Oury Jalloh: e’ stato un’omicidio! La memoria di Oury Jalloh è viva! Nessuna tolleranza per gli assassini di Stato. Solidarietà con i compagni in Germania. ‘Oury fu bruciato vivo all’interno di una stazione di polizia a Dessau, in Germania, il 7 gennaio 2005. Da allora in avanti, parenti, amici e sostenitori hanno portato il caso davanti ai giudici, chiedendo la punizione dei responsabili per l’omicidio del 36 enne profugo dalla Sierra Leone. Nei giorni scorsi, sotto il terrore della polizia, il caso è stato esaminato nel tribunale distrettuale di Magdeburgo.

In Via Patission, al di fuori dell’ Università di Economia e Commercio di Atene (ASOEE), uno striscione scritto in italiano / greco ‘NO TAV, NO STATO, NO CAPITALE – Solidarietà con Luca Abbà – Sabotaggio a tutte le linee ad alta velocità del sistema’ è stato appeso per l’attivista NO TAV italiano, che è ancora ricoverato in ospedale dopo essere stato ferito gravemente il 27 Febbraio, durante l’ennesima operazione repressiva in Val di Susa. Nonostante la mano assassina dello Stato e del Capitale, la protesta rimane viva; la lotta contro la linea dei treni ad alta velocità Torino-Lione continua dai primi anni ’90 ad oggi.

All’ingresso del Panteion (Università di Scienze Politiche e Sociali), situato sulla Syngrou Avenue, abbiamo messo uno striscione scritto in francese / Greco: ‘Solidarietà con Ivan, Bruno, Damien, Inès, Franck, Javier – Giù le mani dai nostri compagni in Francia ! ‘Questi sei anarchici sono perseguiti sotto la legge anti-terrorismo da quattro anni. In breve, tutti e sei sono nello stesso processo per essere giudicati secondo la legge anti terrorismo francese. Ivan, Bruno e Damien sono stati arrestati nel gennaio 2008 per il possesso di fumogeni mentre si dirigevano verso una protesta fuori dal centro di detenzione di Vincennes. Pochi giorni dopo, Inès e Franck sono stati arrestati in Vierzon per possesso di manuali per le tecniche di sabotaggio ed una mappa del carcere minorile. Le autorità hanno usato l’identificazione del DNA ed hanno affermato che il campione di DNA di Inès  combacia con una delle cinque tracce di DNA trovate sul sacchetto contenente le bottiglie con la benzina in un camion rimorchio della polizia, tra i due turni delle elezioni presidenziali nel 2007. Entrambe le indagini sono state ben presto unite in un unico caso, e i procuratori anti terrorismo hanno preso il sopravvento. Poi i poliziotti avrebbero scoperto il DNA di Damien su tale borsa. A seguito di questa pratica dei test del DNA, non passò molto tempo prima che il fratello di Inès , Javier, fosse  arrestato anche per il fatto del 2007. Inoltre, nel giugno 2010 Javier era stato incriminato per una serie di sabotaggi dei quadri elettrici delle stazioni di segnalazione della SNCF, incendi dolosi che avevano paralizzato parte del traffico ferroviario durante il movimento del ‘CPE’ nel 2006. Ancora una volta, il DNA di Javier fu’ trovato dalla polizia sulla scena di un tentativo di sabotaggio. Tutti e sei hanno fatto dai 5 ai 13 mesi di reclusione come detenuti in attesa di giudizio. Le accuse principali nei loro confronti sono: partecipazione ad un’organizzazione con il fine di preparare atti terroristici (per sei di essi), fabbricazione di esplosivi (per tre di loro), tentata distruzione di beni appartenenti ad altri (per tre di loro), possesso e trasporto di prodotti esplosivi o di incendio (per quattro di loro), ed il rifiuto a presentare campioni di DNA (per tre di essi). Il loro processo è previsto per il 14 maggio 2012, a Parigi – più informazioni in francese 1, 2, 3.

Atene: Lettera dal carcere dell’anarchico Babis Tsilianidis

Il 16 Novembre 2011, Charalambos “Babis” Tsilianidis (consultare la lista dei prigionieri anarchici in Grecia per avere più informazioni su di lui ) è stato condotto al tribunale di Salonicco. Prima di entrare nell’ufficio del magistrato esaminatore, ha dichiarato: “Io sono un anarchico rivoluzionario e mi rifiuto di prendere parte a questi procedimenti.” Nonostante ciò, l’accusa e il magistrato esaminatore gli hanno presentato una nuova accusa, questa volta per aver rubato nella sede amministrativa dell’ospedale AHEPA. L’unica prova a suo carico è una bandana che, secondo la polizia, contiene il suo DNA ed è stata trovata vicino all’ospedale. Due giorni dopo la sua presenza al Tribunale di Salonicco, Tsilianidis ha diffuso la seguente lettera:

Lunedi 7 Novembre, sono stato invitato a presenziare davanti all’accusa alla Reguler Hearing Section Number 5 del Thessaloniki Court of Primary Authority per dare una dichiarazione riguardo alle accuse di furto, complicità semplice nel furto, e possesso illegale di armi.

La parte ironica dell’inteera questione era che io non sapevo – e ancora non so – per quale furto sono stato convocato, visto che il pezzo di carta consegnatomi non menziona né il luogo né la data del furto. Ovviamente, quando il mio avvocato ha chiesto i dettagli, la risposta è stata: “Non possiamo dire nulla fino a quando non presenzierà l’accusato stesso.” Allo stesso tempo, si era diffusa una voce riguardo ad una bandana contenente il mio DNA trovata vicino al luogo sconosciuto del furto.

Ovviamente non mi sono presentato, visto che ho considerato pesante un viaggio di circa 1000 kilometri – un giorno e mezzo in un veicolo di trasferimento, in una gabbia di 1 metro quadrato per 10 ore.

Incurante dell’azione attribuitami (e che io abbia o no a che fare con essa), ciò che ho fatto durante le precedenti esaminazioni e gli interrogatori formali per il precedente caso nel quale sono accusato, cosi come ho fatto durante i sei mesi di investigazione formale, è esattamente ciò che farò nei processi a venire.

Mi rifiuto di dialogare, a livello personale o politico, con qualunque autorità “al comando”. Invece, voglio legittimizzare nella mia coscienza, in quella dei miei compagni, e in quella dei miei nemici un procedimento nel quale alcuni – per i quali, ovviamente, provo ostilità – sono stati dichiarati adatti per giudicare la lotta anarchica.

Oltre alla questione della partecipazione o meno di anarchici nelle azioni in questione, vedo l’accusa criminale di quelli in lotta, la mia recente accusa, e la prigionia di dozzine di anarchici rivoluzionari come parte di un conflitto generale tra diversi valori – come parte di una guerra civile sociale.

Ciò riguardo al tentativo dello stato di instillare paura nei rivoluzionari cosicché smettano la loro attività, nel tentativo di interrompere la diffusione di idee e pratiche anarchiche.

La loro intenzione è di scoraggiare i giovani dal prendere iniziativa.

Inoltre, senza alcuna circostanza io giocherò il misero gioco legale delle autorità giudiziarie, cercando alibi di innocenza, ed esponendo a loro la mia vita personale. Senza alcuna circostanza mi presenterò davanti a loro come “sicuramente problematico, ma fondamentalmente un bravo ragazzo”.

Senza alcuna circostanza gli regalerò una chiaccherata, neanche adesso. Rimarrò fermo nel mio desiderio e obiettivo che ho dato a me stesso e ai compagni di restare saldo e dignitoso nel proseguimento della lotta, senza dialogo con i miei accusatori.

Non vomiterò il linguaggio del dominio, dichiarando la mia innocenza o colpa come un pappagallo.

Ho agito in accordo con la mia coscienza, sono contro il sistema capitalista-democratico e la civilizzazione autoritaria, e supporto ogni metodo di lotta che si accorda con i miei valori e contribuisce all’intensificazioine della lotta, incurante che tali metodi siano caratterizzati come “legali” o “illegali”.

In più, l’obiettivo della lotta anarchica è la distruzione della gerarchia, e ciò non può non essere illegale per il linguaggio del dominio.

Ciò è  anche dimostrato dagli scontri di piazza nel mondo, dagli attacchi agli obiettivi del dominio, dallo sviluppo delle strutture e infrastruture polimorfiche della lotta, e il continuo propagandare e diffondere il discorso anarchico rivoluzionario.

Dimenticatevi di quanto si possono intensificare tutti gli atti repressivi. Non importa quanto cresca la tensione repressiva, non importa quanti anni di galera ci daranno, non importa di quanti di noi tengono prigionieri, IL VERO DESIDERIO DELLA RIVOLUZIONE NON PUO’ ESSERE IMPRIGIONATO, ISOLATO, O ZITTITO.

La lotta anarchica/rivoluzionaria continua e continuerà ad esprimersi in ogni condizione, a tutti i costi.

Il 16 Novembre, quando sono stato convocato per la seconda volta per dare una dichiarazione davanti a quelli che hanno imprigionato migliaia di persone, rimarrò zitto per far si che si senta il rumore assordante dello scontro tra due differenti mondi – un rumore che si fa più forte.

La mia solidarietà e rispetto a chi, tramite le sue azioni, ci sorride mentre danneggia la civilizzazione autoritaria.

Agli anarchici prigionieri di guerra, che continuano la loro lotta dentro le prigioni.

Babis Tsilianidis, Lunedi 14 Novembre 2011, Braccio A Prigione di Koridallos

Fonte: thisisourjob  Traduzione: ParoleArmate

Atene: Rivendicati attacchi incendiari in ricordo di L. Foundas

Gli occhi usati per guardare le fiamme non versano lacrime, i combattenti non abbassano la testa, essi fieramente tengono alta la stella, non abbiamo tempo per piangere i compagni, ma il vostro potente appello alle nostre anime ed i vostri quindici cuori batteranno insieme a noi, il vostro tenue ruggito risuonerà come un invito alle nostre orecchie, come l’eco del tuono.

Manderete in fumo il vostro vecchio mondo, la strada della collisione, non potete piegarvi uccidendo i nostri fratelli in battaglia e dovreste sapere che noi ne usciremo vittoriosi anche se i sacrifici sono grandi.

Voi, pacifico mare nero, le vostre onde e il giorno desiderato arriveranno, il giorno della pace, la vostra libertà

Oh si che arriverà

Il giorno in cui estrarremo le lance piantate nel nostro sangue
Nazim Hikmet

Lambros non è (e mai lo sarà) per noi un “eroe” in un “pantheon” della rivoluzione. Le icone vanno bene per i santi. Ma Lambros è stato un compagno, un amico; è stato quello vicino a noi nel momento dell’attacco. Perché Lambros era LI. In ogni momento. In tutti i modi. Dall’attacchinaggio agli incendi notturni. Dalle assemblee alle rivolte nelle strade cittadine. Dal proteggere gli spezzoni nelle proteste alla sua partecipazione nella lotta rivoluzionaria.

Lambros era li. Lo sguardo sicuro. Il compagno che sarebbe rimasto vicino a te. In ogni momento. In ogni modo. Organizzato. Senza fisse. Una persona completa. Un rivoluzionario completo. Fino alla fine.

Lambros è QUI. Nei pensieri e nei cuiori di quelli che lo hanno incontrato. Lui è qui. Nei nostri zaini che odorano di benzina. Lui è qui. Nelle nostre tasche appesantite da sassi e chiodi. Lui è qui. Nella borsa con i bastoni per il corteo. Lui è qui. Nella pistola che è pulita e oliata. Lui è qui. Nell’ultimo controllo se il circuito elettrico “chiude”. Lui è qui. IN OGNI MOMENTO, IN OGNI MODO.

L’11 e 12 Marzo abbiamo realizzato una serie di incendi contro veicoli personali di poliziotti e una volante parcheggiata dinnanzi al tribunale di Evelpidon (pomeriggio del 12 Marzo). Nello specifico:

2 auto in Philadelphias road a Nikea.

Una moto in Pitheou street a Neos Kosmos

Una macchina in Avgerinou street a Abelokipos

Una macchina in Radestou road a Pireus

Una moto in Olympias road a Zografou

Una moto in Fidipidou street a Goudi.

LAMBROS VIVE NEI NOSTRI FUOCHI

Fonte: actforfree.nostate    Traduzione: ParoleArmate

Heraklion, Creta : Azione antifascista contro i neonazi

“Venite coi coltelli, venite con le lame; fascisti, vi romperemo le braccia e le gambe”

Venerdi, 2 Marzo, intorno alle ore 15, un gruppo di compagni ha attaccato i membri dell’Alba Dorata nella zona industriale di Heraklion, dopo aver ricevuto notizie che i bastardi si erano riuniti li. Sapevamo già della loro presenza in città dall’inizio della settimana. I fascisti erano a “Kriti TV” per via del discorso pubblico di uno dei capi della sezione di Creta del partito neonazista. Dopo una piccola rissa, i nazi sono fuggiti in un ristorante, adiacente alla stazione tv, dal quale le merde ci hanno guardato distruggere l’ingresso del posto nel tentativo di devastare l’edificio, e distruggere una delle loro auto. La reazione degli hitleriani si è limitata a minacce da una distanza di sicurezza, mentre hanno messo degli oggetti dietro la porta e chiamato i poliziotti per telefono.

La tentata presenza dei membri dell’Alba Dorata a “Kriti TV” segue la loro provocatoria presenza nel villaggio di Viannos, circa due settimane fa, dove membri di questo legale – come dicono loro – partito hanno attaccato un migrante e minacciato con la pistola.

Dopo questo incidente, dobbiamo rendere chiaro che

ai fascisti:
Come avete capito a Giugno, la vostra presenza pubblica o no a Heraklion non sarà tollerata, né ora, né mai. Riceverete una appropriata risposta ad ognuno dei vostri tentativi di mettere piede in città.

Ai mass media in generale e a “Kriti TV” in particolare:
dando voce agli eredi di Hitler – e riconoscendoli come un altro concetto politico, seppur estremo, moralmente legittimato – avete automaticamente supportato il fascismo. Da ora in poi, ognuno si assuma le responsabilità per le proprie azioni.

Alla comunità di Heraklion:
Visto che viviamo nel tempo dove tutti i tipi di fiori sbocciano e visto che alcuni di loro nascondono spine velenoso, anche l’espulsione di individui fascisti dalle scuole, dai cortili e dai quartieri è un compito di chiunque non condivide le visioni di Hitler.

I responsabili primari del fatto che la guerra contro il fascismo sia cosi a lungo termine, sono quelli che occasionalmente hanno offerto la pace al fascismo.

Antifascisti di Heraklion

trad. ParoleArmate

Atene: Tre degli arrestati del 12 Febbraio sono ancora prigionieri al GADA!

Dopo aver contattato oggi un avvocato, 19 Marzo, è stato annunciato che tre degli arrestati durante le proteste del 12 Febbraio, in carcerazione preprocesso, sono ancora in custodia nelle segrete del GADA (Stazione di polizia di Atene) a terra perché non c’è spazio nelle prigioni per essere trasferiti… Inoltre le autorità statali hanno usato le guardie della prigione come scusa per questa pratica. Da circa un mese, gli attivisti sociali sono imprigionati in celle di sicurezza della stazione di polizia senza aver visto la luce del giorno (perché non c’è l’ora d’aria in questo tipo di detenzione), nelle più squallide condizioni igieniche e nutrizionali, anche peggio della prigione. Ciò che sta succedendo è senza precedenti.

Il compagno Vaggelis Kailoglou, il quarto arrestato, ha scritto una lettera in solidarietà alla compagna anarchica Stella Antoniou il 9 Marzo, e sappiamo che lui è prigioniero a Koridallos.

Immediato rilascio dei 4 arrestati del 12 Febbraio!

Proscioglimento immediato per tutti gli arrestati e accusati
durante gli scioperi!

trad. ParoleArmate

Patrasso, Grecia: Azione diretta Antifascista

Oggi, 15 Marzo, poco dopo le 13.00, un folto gruppo di anarchici ed antifascisti hanno preso d’assalto gli uffici locali del partito neonazista Chrissi Avgi/Alba Dorata, situato in via Germanou, nel centro di Patrasso. Il covo fascista, che era appena stato inaugurato Lunedi, 12 Marzo, è stato completamente distrutto. Inoltre, slogan antifascisti sono stati scritti sulla maggior parte delle pareti dell’edificio che era stato lasciato ai teppisti neo-nazisti, mentre il loro odioso materiale è stato dato alle fiamme e gettato per strada. I compagni hanno lasciato il luogo in corteo.

Odio e rabbia verso ogni razzista

Fonte

Grecia : Date di comparizione per le nuove accuse riguardanti vecchie azioni CCF

Date nelle quali i compagni dovranno apparire per delle accuse riguardo a vecchie azioni della Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

15 Marzo : G. Nikolopoulos, D. Bolano, G. Karagiannidis

19 Marzo – Ch. Tsakalos, Th. Mavropoulos

20 Marzo – M. Nikopoulos, A. Mitrousias

22 Marzo – O. Economidou, G. Polidoros

27 Marzo – P. Masouras, K. Sakkas

Lunedi 12 Marzo, i compagni H. Hadjimihelakis, P. Argirou e G. Tsakalos hanno avuto una proroga, Hadjimihelakis per il 26 Marzo e gli altri due compagni per il 27 Marzo.

2 Aprile : S. Antoniou

Il tutto alla Corte d’Appello, Loukareos edificio/7 piano.

Immediato rilascio di Stella Antoniou.

Libertà per i membri dell’Organizzazione Rivoluzionaria Cospirazione delle Cellule di Fuoco e per quelli accusati nello stesso caso.

Il compagno P. Masouras è stato rilasciato: La sua richiesta di rilascio è stata approvata il 19-3/2012 intorno alle 17.30. È uscito dai cancelli di Koridallos e si è ritrovato tra le braccia di dozzine di amici, familiari e compagni. LIBERTÀ PER TUTTI I COMPAGNI. BENTORNATO COMPAGNO!

Fonti: 1, 2 / Traduzione: ParoleArmate

Atene : Aggiornamento sul “caso halandri” (2/2 e 24/2)

A causa della mancanza di tempo, il nostro resoconto dell’udienza del 2 Febbraio era stato molto breve, cosi avremo ora più tempo per dire cos’è successo.

Durante l’udienza del 2 Febbraio, il pubblico ministero I. Liakopoulos ha rifiutato tutte le obiezioni della difesa.

Fondamentalmente ha difeso le “incrementate misure di sicurezza” implementate dalla polizia e ancora una volta ha chiarito che “questa è una prigione e in prigione le regole sono effettive”. Riguardo all’obiezione circa la questione del “crimine politico” (l’intenzione degli accusati e dei loro avvocati era di far capire alla corte che le accuse e quindi il processo sono politiche), Liakopoulos ha risposto in accordo con la linea ufficiale, dicendo che “parliamo di crimine politico solo nel tentativo di un colpo di stato” – in altre parole, un crimine viene riconosciuto come politico solo se attribuito ai rappresentanti della macchina statale. L’avvocato difensivo F. Ragousis ha risposto leggendo, tra le altre cose, estratti dalla dichiarazione di Christos Tsakalos dell’udienza precedente. Ragousis ha detto che, anche secondo le accuse, la natura della Cospirazione delle Cellule di Fuoco è politica, dicendo: “Non possiamo chiudere gli occhi e dire che questo non è un crimine politico quando tutte le organizzazioni di questo tipo sono chiaramente politiche.” H. Sipsas, secondo avvocato di tre nostri compagni, ha poi parlato. Ha criticato i tentativi dei giudici di velocizzare il processo e prefissare la sua durata, citando Tsakalos: “Questa è una corte marziale”. A quel puinto, il giudice ha iniziato a chidere a ripetizione a Sipsas: “Avete solo adattato l’opinione di Tsakalos?” Il giudice ha inoltre chiesto a Sipsas di scusarsi per cosa aveva detto, ma Sipsas si è rifiutato. I. Karandrea, avvocato di Damiano Bolano, ha poi parlato, criticando il comportamento dei giudici.

Poi ha parlato Tsakalos, dicendo, tra le altre cose: Continue reading Atene : Aggiornamento sul “caso halandri” (2/2 e 24/2)

Atene: Aggiornamento sul processo a Lotta Rivoluzionaria (10/2/2012)

Il giudice ha iniziato l’udienza leggendo la lista dei testimoni convocati dall’udienza scorsa. Lista che è parte di quella delle accuse, e contiene i nomi in modo disordinato, fatto che denota le intenzioni di condannare secondo le accuse stabilite, soprattutto per N. Maziotis, P. Roupa e K. Gournas. E’ importante dire che, sebbene N. Maziotis e P. Roupa abbiano richiesto le testimonianze di A. Kannelopoulou e P. Polihronou (caso Voulgarakis), essi non sono stati convocati dalla corte, anche se hanno testimoniato davanti agli interroganti. E ciò di proposito, perché questi due poliziotti testimoni hanno fatto una perquisizione dello spazio dove l’azione doveva accadere e dove venne ritrovato il meccanismo di controllo remoto. Quindi, collasserebbe il mito dell’antiterorrismo e dell’attacco alla cieca.

Appena il giudice ha finito di leggere la lista, ha parlato l’avvocato D. Vagianou, dicendo che “c’è una presunta indagine…”. Prima di finire la frase, il giudice l’ha interrotta dicendo “non presunta, c’è un’indagine!” “Si, per quanto è possibile investigare questioni che si stanno autodeterminando”, ha continuato, menzionando che il testimone L. Alexopoulos (già convocato a testimoniare dal giudice) è del caso dell’attacco alla caserma di Nea Ionias. “Se questo modo, ha detto D. Vagianou, velocizza e facilita il processo, prendiamo un testimone qui e uno li”, il giudice l’ha interrotta di nuovo, chiedendole a chi si riferisse, quando è ovvio che parlava di lui. Mentre gli avvocati sottolineavano che i testimoni-poliziotti del caso Voulgarakis andrebbero convocati, il giudice ha detto di non capire e ha detto che hanno pre-annunciato i testimoni. D. Vagianou gli ha ricordato che la lista dei testimoni non ha ordine, ciò significa che non li hanno convocati affinché i casi si risolvano uno ad uno, mentre il pubblico ministero Markopoulos non ha chiamato tutti i testimoni che hanno testimoniato davanti all’interrogante. Continue reading Atene: Aggiornamento sul processo a Lotta Rivoluzionaria (10/2/2012)

20 marzo – Giornata Internazionale di Azioni Solidali con Luciano Pitronello

MAI SCONFITTI/E, MAI PENTITI/E !

Il 1 giugno 2011, Luciano “Tortuga”, 23 anni, ha collocato una bomba nella filiale del Banco Standander a Santiago, Cile, prendendo parte all’attacco antiautoritario che da anni si sviluppa nell’attacco ai diretti simboli dello stato e del capitale, senza riconoscere capi o confini.

Il 20 marzo 2012, inizierà il processo al compagno, il quale rischia 15 anni di prigione, a causa della Legge Antiterrorismo.

Guerrieri e guerriere di tutto il mondo, non possiamo starcene in silenzio aspettando che giudichino nostro fratello. Distruggiamo la logica del capitale. Difendiamo il nostro compagno e la sua azione insorgente, con tutte le forme immaginabili di attacco. In guerra contro il potere…

NESSUN/A GUERRIERO/A E’ SOLO/A

Fonte: Culmine

Atene: Comunicato di solidarietà verso le CCF letto da Damiano Bolano in aula

La solidarietà anarchica non può essere piegata da kilometri di distanza e confini autoritari. Le nostre idee, valori e pratiche si uniscono sempre nel denominatore che abbiamo scelto come anarchici, il denominatore del cammino di attacco costante contro le strutture del dominio. Dominio che a livello europeo sta operando, opprimendo, imprigionando, uccidendo, rafforzando.

Esso è un ostacolo per i desideri di tutti quelli che si sentono ostili verso lo sfruttamento e l’oppressione esistente.

Da parte nostra ci siamo armati e organizzati contro la mostruosità della Democrazia (che mira a distruggere o assorbire il nostro odio per ogni relazione sociale che riproduce e ci sottomette ad ogni autorità).

La Federazione Anarchica Informale e il Fronte Rivoluzionario Internazionale sono uno dei modi di condurre la lotta che combattiamo tutti insieme e chiunque individualmente, seguendo un obiettivo, la distruzione totale della civilizzazione e dei valori di questo mondo marcio. In questa lotta stiamo con i compagni della cellula “Long Live Luciano Tortuga” della FAI/Indonesia. Continue reading Atene: Comunicato di solidarietà verso le CCF letto da Damiano Bolano in aula

Atene : Dichiarazione dei membri di Lotta Rivoluzionaria in merito a Stella Antoniou

Liberta' per Stella Antoniou (striscione di solidarietà' a Salonicco)

L’anarchica Stella Antoniou è in arresto preventivo nella prigione di Koridallos dal 4 Dicembre 2010, arrestata insieme a Kostas Sakkas, Alexandros Mitrousias e Giorgos Karagiannidis. L’accusa per la quale lo stato la tiene in prigione è la presunta partecipazione ad un’organizzazione armata. Inizialmente e per qualche tempo questa organizzazione non è stata nemmeno nominata. Alla fine, visto che era necessario per l’accusa citare un’organizzazione esistente, il caso dei compagni è stato unito a quello della Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

La stessa Stella Antoniou ha rigettato le accuse e ha difeso la sua scelta politica di solidarizzare attivamente con Alexandros Mitrousias che era ricercato dalle autorità prima degli arresti. Questa scelta insieme alle sue azioni e visioni politiche sono i veri motivi per cui lo stato la tiene prigioniera.

Lei è stata arrestata mentre aveva seri problemi di salute, che sono peggiorati pericolosamente in prigione. I detenuti nelle prigioni greche sanno che anche il più piccolo malessere non può essere risolto a causa dell’indifferenza del sistema sanitario per i prigionieri. Il deficit è grosso nella cura medica nelle prigioni e aumenta a causa della crisi, rendendo praticamente impossibile l’affrontare anche i minimi problemi di salute dietro le mura. Continue reading Atene : Dichiarazione dei membri di Lotta Rivoluzionaria in merito a Stella Antoniou

San Francisco, USA – Vandalizzato il consolato greco

Nella sera dell’8 Marzo abbiamo attaccato il consolato greco in Gough street nella città di San Francisco. Abbiamo graffittato la scritta “LUNGA VITA ALL’ANARCHIA” sugli ingressi del garage e abbiamo tirato sassi contro l’ingresso. Le vetrine erano pesantemente rinforzate, senza dubbio per la paranoia e la paura che lo stato greco percepisce in ogni direzione e in ogni paese.

Con questa azione salutiamo e incoraggiamo i nostri compagni in Grecia. Vogliamo anche incoraggiare più attacchi mirati negli USA contro obiettivi specifici.

A tutti i combattenti in tutte le città greche, non fermatevi, noi saremo sempre con voi, anche se lontani. Siamo tutti insieme, anche con le nostre piccole azioni. Continuate a lottare, non dimenticate che i vostri compagni sono ovunque. Buona fortuna a chiunque nei mesi a venire e forza ai compagni chiusi in prigione.

The Malaka Brigade

Fonte: actforfree.nostate

Traduzione: ParoleArmate

Amburgo: Azioni solidali con i rivoltosi greci

La crisi è il fottuto sistema!

In Grecia, la gente lotta contro i diretti risultati delle decisioni fatte dai politici tedeschi ed europei cadute sulle proprie teste! La propaganda anti-grecia della stampa tedesca ci disgusta!
La nostra solidarietà va a quelli in sciopero e in lotta, che sono imprigionati e che si scontrano con la repressione. Mandiamo inoltre solidarietà ai rivoluzionari greci del gruppo di guerriglia urbana “Lotta Rivoluzionaria”, a processo per le loro idee e lotte.
Nelle notti del 27 e 28 Febbraio abbiamo attaccato 6 banche ad Amburgo. E’ un piccolo ma chiaro segno attaccare le banche in Germania, per esempio, siamo ispirato dall’azione solidale a Bielefeld, e speriamo che molta gente farà lo stesso e manderà solidarietà ai rivoltosi in Grecia e attaccherà le banche e il loro sistema. Che tanta gente scenda in strada a Francoforte e ovunque il 31 Marzo e sempre!

Per un’estate rovente! Libertà!

fontetrad. Parole Armate

Grecia, Creta: Primo manifesto dell’assemblea pancretese degli Anarchici/Antiautoritari

L’assemblea pancretese delle collettività anarchiche/antiautoritarie dell’isola e’ iniziata nell’autunno 2011 e ha come obiettivo il coordinamento e l’organizzazione del movimento anarchico/antiautoritario cretese. Le collettività attive dell’isola appoggiano quest’assemblea mirando ad una migliore coordinazione e ad un processo di elaborazione politica ed ideologica tra le diverse correnti anarchiche/antiautoritarie e per fare in modo che le nostre azioni e mobilitazioni siano piu eficaci, diffuse sul territorio e meglio mirate. Contemporaneamente vogliamo arrivare ad un discorso comune costruito e modificato nel tempo tramite procedure orizzontali.

L’assemblea pancretese non ha un carattere occasionale ma si basa su degli incontri regolari e su questioni e problematiche ben precise.

Per maggiori informazioni e contatti ci si puo rivolgere alle collettività isolane.

Segue il testo del primo manifesto dell’assemblea pancretese.

DEMOLIRE IL VECCHIO MONDO

Le promesse del potere per il benessere sociale sono finite.
Stiamo vivendo in un regime di emergenza e le promesse sono sostituite dallo sfruttamento intenso del lavoro, dal controllo feroce su tutti i livelli della vita sociale, dal rafforzamento della repressione e dalla demolizione di tutte le conquiste sociali ad ogni livello (lavoro,assistenza sanitaria, pensioni, educazione, sanità, ecc…)
I padroni ordinano il consenso nazionale cioè la pace tra sfruttati e sfruttatori e il nostro consenso pieno al saccheggio totale delle nostre vite.
I sindacati, controllati dai partiti politici tramite i sindacalisti collusi con il potere, hanno da sempre funzionato e funzionano tutt’ora come valvola di sfogo delle lotte sociali e, nello stesso tempo, cercano di proteggere il sistema dalla rabbia popolare.

ORGANIZZARE LA RESISTENZA, I NOSTRI DESIDERI E I NOSTRI BISOGNI

Organizziamo collettivamente delle lotte sociali senza intermediazioni nelle assemblee popolari dei quartieri, nei sindacati di base auto organizzati, in strutture autonome nelle scuole e nelle facoltà.
Affiniamo le lotte con dei cortei selvaggi e scioperi, occupazioni, sabotaggi della produzione e dei servizi, scambio di prodotti e servizi, mense collettive, rifiuto di massa dei pagamenti dell’elettricità-acqua-tasse e dazi-debiti-trasporti.
La lotta contro l’intensificazione dello sfruttamento e della repressione deve essere sociale, di classe, antiautoritaria e anticapitalista.
Per il contrattacco sociale e di classe.
Per la riorganizzazione della vita sociale dal basso.

Assemblea pancretese degli Anarchici/Antiautoritari.

fonte

Atene: rilascio immediato dei quattro del 12 Febbraio, tenuti in custodia cautelare!

Intervento ad Egaleo da parte del ritrovo autogestito (steki) del Technological Educational Institute (TEI) di Atene in solidarietà con i quattro compagni detenuti che sono stati arrestati durante la demo del 12 Febbraio.

Rilascio immediato dei 4 in custodia cautelare da Domenica,12/02. La solidarietà è la nostra arma!

Rilascio immediato dei 4 detenuti in custodia cautelare da Domenica,12/02 – La solidarietà è la nostra arma!

Il 29 Febbraio, il ritrovo auto gestito della TEI di Atene hanno effettuato un’intervento in solidarietà con i quattro dimostranti che sono tenuti sotto custodia cautelare dal 12 Febbraio.

Striscioni di solidarietà sono stati collocati al di fuori della stazione della metropolitana di Egaleo a Iera Odhos con il crocevia Thivon. Inoltre, sono stati lanciati volantini con slogans nelle zone centrali del quartiere.

L’incarcerazione dei manifestanti dopo un’accusa criminale, la loro gogna attraverso il rilascio di foto e dettagli, così come gli appelli della polizia di fare la spia consistono nello sforzo dello Stato di terrorizzare i combattenti.

La nostra risposta dev’essere la solidarietà fattiva. Nessuno dev’essere lasciato solo.

Chi dimentica gli ostaggi di guerra, dimentica la guerra stessa – Immediato rilascio dei 4 imprigionati da Domenica 12/02

Chi dimentica gli ostaggi di guerra, dimentica la guerra stessa - Rilascio immediato dei 4 arrestati di Domenica, 12/02

 Fonte