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Germania: Sabotaggio dei distributori automatici di biglietti ad Amburgo

Noi non paghiamo nulla! Nè per dipendenza nè per sfruttamento, che aumentano affarismo, nè per la crisi di un sistema che ci opprime. Nelle prime ore di Mercoledi 21 Marzo 2012, abbiamo sabotato 18 distributori automatici di biglietti in tutta la città ed abbiamo dato alle fiamme un veicolo della Hochbahn (che gestisce la metropolitana e gran parte del sistema dei bus di Amburgo). La nostra risposta agli aumenti dei prezzi, all’entrata agli autobus dalla parte frontale e ai sempre più maggiori controlli, che sono drammaticamente aumentati dall’inizio dell’anno, ha trovato la sua espressione in atti di sabotaggio che si spera si sviluppino!

Attacco e resistenza! libertà!

in tedesco / per notizie sulle azioni dirette in Germania, potete anche visitare directactionde

Atene: Presidio di solidarietà per il compagno Kostas Katsenos, accusato per il caso di Lotta Rivoluzionaria

Kostas Katsenos è ancora detenuto in custodia cautelare, accusato per il caso di Lotta Rivoluzionaria, il cui processo è in corso. Martedi, 27 Marzo, il compagno apparirà prima del Consiglio dei Giudici d’Appello, che deciderà in merito alla proroga della sua carcerazione preventiva o alla sua liberazione, dal momento che ha già scontato 6 mesi in prigione.

Nell’Aprile del 2010 i membri anarchici di Lotta Rivoluzionaria Pola Roupa, Kostas Gournas e Nikos Maziotis furono arrestati e tenuti in detenzione preventiva fino allo scadere del limite dei 18 mesi, nell’Ottobre del 2011, quando furono rilasciati dal carcere di Koridallos. Nell’Aprile del 2010 lo Stato sequestrò anche gli anarchici Vaggelis Stathopoulos, Christoforos Kortesis e Sarantos Nikitopoulos, che furono trattenuti fin prima il processo e che ne fù ordinato il rilascio solo dopo la sentenza del consiglio dei giudici, il 5 Aprile 2011. Questi tre compagni, così come Marie Beraha (la compagna di K. Gournas) sono accusati di partecipazione all’organizzazione Lotta Rivoluzionaria, ma tutti e quattro hanno ripetutamente negato tutte le accuse. Kostas Katsenos era ricercato dalle autorità da quasi un’anno e mezzo, rimase latitante, fino a quando non si è consegnato qualche giorno prima dell’inizio del processo contro Lotta Rivoluzionaria (che è ufficialmente iniziato il 5 Ottobre 2011). Il compagno K. Katsenos da allora è rimasto in custodia nelle carceri di Koridallos, anche se nega tutte le accuse. Chiediamo la sua immediata liberazione dall’inferno.

Presidio di solidarietà presso la Corte d’Appello (Via Loukareos, Atene), Martedi, 27 Marzo 2012, alle 09.00

RILASCIO IMMEDIATO DI KOSTAS KATSENOS

SOLIDARIETA’ CON TUTTI I COMPAGNI CHE SONO IMPLICATI NELLO STESSO CASO

Quì la chiamata originale dell’Assemblea per il caso di Lotta Rivoluzionaria

Varsavia, Polonia: Operazione repressiva contro lo squat Elba

Lo squat Elba e’ stato attaccato il 16 Marzo da una societa’ di sicurezza privata, che ha ricevuto l’assistenza da parte della polizia. Il tentativo di sfratto e’ arrivato con totale sorpresa per le persone che vivono nell’Elba. L’Elba e’ il piu’ grande e piu’ antico centro sociale attivo di Varsavia.

Lo sfratto e’ stato una sorpresa visto che la presenza degli occupanti in questo luogo e’ stato accettato dalla compagnia Stora Enso ( la proprietaria) dopo le proteste di 2 anni fa’. Nessuno e’ stato informato della prevista data dello sfratto.

Poco dopo le 11.00 le guardie di sicurezza assunte dalla società di sicurezza chiamata “Skrzecz” hanno fatto irruzione nell’edificio. Non hanno presentato un mandato di sfratto ed hanno usato violenza nei confronti degli abusivi al fine di costringerli a lasciare la proprietà. Gli occupanti hanno resistito ed una persona si è barricata nella sua stanza e almeno altri sei hanno occupato il tetto dell’edificio. Gli occupnti hanno emesso un appello urgente di aiuto e solidarietà. Le unità della polizia sono arrivate subito sul posto. Il fatto che lo sfratto fosse illegale è stato ignorato dalla polizia che invece ha iniziato a bloccare la manifestazione di solidarietà.

Dopo poche ore c’erano circa 100 i manifestanti che hanno cercato di fermare lo sfratto, hanno affrontato circa 30 poliziotti antisommossa che appoggiavano la società di sicurezza. I manifestanti si sono scontrati con la polizia che ha usato gas lacrimogeni contro i manifestanti, senza alcun preavviso, ma non ci sono stati gravi scontri. Col passare del tempo altre unità della polizia sono arrivate nella zona cosicchè i dimostranti e gli occupanti si sono trovati circondati. Poco dopo le 18.00 la polizia ha dato l’ordine di disperdersi ed ha iniziato a rimuovere i giornalisti dalla zona. Sembrava che potresse essere  l’inizio di uno sgombero brutale. Tuttavia, per la sorpresa dei manifestanti la polizia e le guardie di sicurezza hanno lasciato la zona alle 8 di sera.Ciò ha permesso alla gente di entrare nello squat e di rioccuparlo.

L'Elba rimane

Il giorno dopo l’Elba ha rilasciato una dichiarazione dove ha condannato l’azione della polizia e della società di sicurezza. E’ stato fatto sapere che il proprietario dell’area ha dato agli occupanti una settimana di tempo per andarsene. L’Elba chiede sostegno internazionale al fine di prevenire ulteriori attacchi. La manifestazione in difesa dello squat è prevista per il 23 Marzo in centro città (Varsavia).

Anche il collettivo Anonymous ha attaccato il sito web della società di sicurezza e le sue caselle di posta elettronica. Il sito è stato bloccato come azione simbolica di solidarietà.

Fonti: 1, 2, 3

Salonicco: Poster per Rami Syrianos e Kleomenis Savvanidis; il processo inizierà il 26 Marzo

Forza al compagno Rami Syrianos, che sarà processato il 26 Marzo per l’esproprio di denaro della casa d’aste governativa (ODDY).

Solidarietà al compagno Kleomenis Savvanidis, che è accusato per lo stesso caso sulla base di prove non esistenti.

Non c’è motivo di essere gentili con i capitalisti, visto che loro non lo sono comunque con noi, quindi si deve fare ciò che va fatto…

Proviamo affetto per i momenti dove arriviamo vicini al compimento della rivolta o dell’amore…

La violenza è per l’azione, che sia un esproprio o dinamite…

Non dobbiamo percepirlo nel modo sbagliato, in guerra sei l’unico che fa le regole…

Se vuoi che tutto sia disponibile e dinamico… attivati, pensa, cerca, agisci… agisci, compagno

fonte

Cile: Attacco incendiario contro una filiale del Banco del Cile, a Chillán

Comunicato:

La scorsa notte del 20 marzo, data dell’udienza contro il nostro fratello Luciano Pitronello, ci siamo recati con odio e rabbia ad una filiale del Banco de Chile, in Avenida Collin (Chillán), carichi di materiale infiammabile. Sono stati sufficienti due minuti affinché il nostro fuoco anarchico e selvaggio illuminasse la notte.

Le perdite economiche sono state certamente milionarie, proprio adesso i ridicoli poliziotti stanno pateticamente cercando delle tracce, ma noi da molto vicino sorridiamo su quanto facilmente il nostro fuoco distrugga il simbolo della dominazione, dello sfruttamento, della miseria e della disuguaglianza nel mondo.

Che quest’azione sia una minaccia ed un avvertimento per i tanti attacchi che restano da fare. Il nostro fuoco continuerà ad espandersi contro qualsiasi struttura che dia vita a questo sistema autoritario ed oppressore. Non ci fermeremo nel veder ardere qualsiasi individuo che faccia sfoggio della schifosa autorità o qualsiasi sbirro, che sia carabinero o poliziotto. Se qualcuno morirà, sarà uno di voi. Sappiate bene che quest’attacco è anche in vendetta degli assassinii nel carcere san Miguel e nel carcere dell’Honduras.

Dedichiamo quest’attacco a Freddy, Marcelo e Juan, prigionieri per il Caso Security, ma in particolare a Luciano, che oggi è oggetto di vendetta da parte dello Stato, dei suoi sbirri e dei suoi obbedienti cittadini. Solo con l’azione rivoluzionaria ti tireremo fuori, Tortuga!!

A MOLTIPLICARE GLI ATTACCHI CONTRO IL CAPITALE!!
CONTRO QUALSIASI AUTORITA’!!
VIVA L’ANARCHIA!!

Federación Anarquista Informal/Célula Incendiaria Efraín Plaza Olmedo

traduzione: ParoleArmate

Tracia, Grecia: Un’altro migrante e’ stato trovato morto (dopo settimane) ad Evros

18 Marzo,2012: Il cadavere di un’altro migrante e’ stato recuperato dal fiume Evros. Quest’uomo era scomparso da diverso tempo ed e’ stato confermato che era morto da diverse settimane. Le percentuali dei profughi morti e dispersi – che attraversano il fiume (e quindi il paese), al fine di cercare una vita migliore (sopravvivenza) nei paesi del cosiddetto mondo occidentale, gli stessi che stanno distruggendo i loro paesi senza mai voler sopportare poi le conseguenze di tali atti – sono aumentati negli ultimi mesi dalla data in cui i poliziotti internazionali della FRONTEX hanno assunto la “protezione” delle frontiere.

Allo stesso tempo, il comando delle guardie di frontiera tedesche hanno fatto un controllo presso le sedi dei campi di concentramento, in cui e’ tenuto un numero incredibilmente numeroso di immigrati (superiore a quello preventivato), anche con bambini piccoli, in condizioni spaventose. Più’ tardi, gli stessi dirigenti hanno assistito a delle esercitazioni militari dei poliziotti delle forze FRONTEX.

Questo comportamento da parte degli Stati e dei loro eserciti nell’organizzare feste (inaugurare nuove protezioni sui confini, monitorare l’addestramento dei maiali che arrestano, torturano ed uccidono persone sul confine o nei campi di concentramento, sorridenti mentre si congratulano l’uno con l’altro di fronte alle telecamere dei media, nello stesso momento in cui i corpi naufragano sulle sponde del fiume o nel Mar Egeo, dimostra l’importanza che danno alla vita e alla dignità’ umane…

Fonte: traciacontra   visita anche: frontexplode

Italia: Comunicato di Juan, arrestato per gli scontri NO TAV

Hola! Sono Juan Sorroche Fernandez, scrivo questo comunicato per mettere in chiaro la mia posizione.

La TAV in Val Susa è uno dei tanti progetti che lo Stato e la società mettono  in cantiere, come anche gli inceneritori, l’emergenza rifiuti a Napoli, la Gronda a Genova (progetto di potenziamento del nodo autostradale), le nuove carceri, la militarizzazione dei siti dove dovranno sorgere le Grandi Opere e la militarizzazione delle strade nelle città. Solo la distruzione della terra e l’inquinamento prodotto sarebbero  già abbastanza per opporsi a tali progetti, ma oltre alla devastazione dell’ambiente la piovra del capitale e del dominio stritola gli individui in un sistema sempre più controllato, mercificato e meccanizzato. L’attuazione di questi progetti, oltre alla loro nocività mortale tanto fisica quanto mentale, mira ad abituare gli individui a subire, ad accettare qualunque cosa rinunciando alla propria capacità critica e di azione.

Chi li propone mette in piedi enormi campagne di mistificazione nelle quali la (anche) nostra realtà,  il nostro presente e futuro,  ci vengono riproposti in una versione completamente sfalsata in modo che ci sembri sempre più naturale rinunciare alla libertà e alla possibilità di autodeterminarci.

Lo sfruttamento, la distruzione e la morte sono punti fermi, costruiti col sangue e la sofferenza, con i quali  la società  si auto alimenta. Questi sono i pilastri sui quali essa si regge ed è necessario combatterli. Lottare contro questi tentacoli è per me lottare contro la società che li crea.

Come ribelle individualista non parlo a nome di nessun  movimento ma solo di me stesso. Io mi sento parte della lotta e di tutti quelli che la fanno propria sinceramente.

Per questo,  a testa alta, mi rivendico l’aver partecipato alla lotta contro il TAV e la società in modo auto organizzato,  al di fuori delle logiche dello Stato, di qualsiasi gerarchia e con metodi che ho ritenuto opportuni.

Essere “colpevoli o innocenti”, “buoni o cattivi”, “violenti o non violenti”, sono definizioni  morali che non mi appartengono, sono concetti del dominio e “delle relazioni sociali che li rendono accettabili come simbolo del potere . Perché trovo che l’autorità non fa solo affidamento sulla forza e sui messaggi dettati dall’ordinamento statale ma anche sul compromesso e l’accettazione” di tali relazioni.

La mia violenza è una goccia in mezzo al mare in confronto a quella che lo Stato utilizza e monopolizza contro la Val Susa, nelle guerre di “pace”, nei CIE e nelle carceri, causando milioni di morti.  Ma non tutto dura, a volte le cose si ribaltano.

Non sono uno specialista della violenza.  Credo la si possa utilizzare come mezzo o metodo ma non è l’unico, ce ne sono molti altri e tutti validi: il volantino, l’azione diretta, le pubblicazioni, l’esproprio, il concerto… questo individualmente come collettivamente, decide ognuno  come,  perché e quando miscelarli.

A quelli che hanno solidarizzato sempre senza distinzioni fra “buoni e cattivi”… un affettuoso abbraccio, ci si vede nelle infinite strade della lotta.

A quelli che questa pratica, questo modo di relazione non lo fanno proprio, va tutto il mio disprezzo ed il mio odio! Perché “la strada della libertà e la dignità è sempre individuale e non si associa agli stereotipi e alle etichette”.

A testa alta!
Per la ribellione permanente!

Juan Antonio Sorroche Fernandez
Via Beccaria 134
Loc. Spini d Gardolo
38014 Gardolo (Trento)
Italia

in inglese: 325

Berlino: Fuoco solidale con Luciano Pitronello

Quando parliamo di solidarietà, non possiamo ignorare il Cile. Anche se siamo lontani dalle battaglie che hanno luogo lì, ci troviamo nella stessa guerra contro gli stessi nemici, come i nostri compagni in Cile

La situazione lì, ci ha portato ad attaccare un obiettivo bancario, come ha fatto Tortuga, per la qualcosa sarà condotto in un tribunale.

Ieri notte, 19 marzo 2012, a Bützowstraße (nel quartiere di Prenzlauer Berg), nella città di Berlino, abbiamo distrutto con il fuoco un bancomat. Le azioni contro queste macchine sono aumentante negli ultimi anni, anche a Berlino: in diversi contesti, si identificano come un obiettivo adeguato e pertanto o vengono bruciati o sono presi a martellate.

Gli attacchi contro i bancomat vengono messi a tacere, proprio perché i potenti temono che questa forma d’azione si trasformi in uno sport popolare come l’incendio di auto.

Libertà per Tortuga!
Libertà per tutti i prigionieri!
Solidarietà con la lotta anarchica in Cile!

Cellula Internazionale di Incendiari

 Traduzione: ParoleArmate
Vedi anche: Dimostrazione di solidarietà per Luciano Pitronello e la lotta rivoluzionaria in Cile, Mercoledi, 21 Marzo, a Bristol (UK).

Atene: Rivendicazione dell’incendio del tribunale distrettuale di Kallithea

Stiamo vivendo una peculiare congiuntura economica e politica dove il capitalismo oscilla in maniera imprevedibile e il sistema politico subisce una vasta contestazione. Questo contesto, tuttavia, non arriva a proporre una soluzione alternativa a livello politico, ma lo si trova in forma di scontento generale. Ma lo scontento gneerale che pervade il vasto reame sociale non è nient’altro che un aspetto più energico dell’inerzia. Ciò nonostante, vediamo le basi della lotta nei quartieri in chiave positiva, che insieme agli spazi anarchici sta come il solo contrattacco al capitalismo che, anche se si trova in recessione, continua le sue nefandezze, mentre la maggioranza della rassegnata popolazione lavoratrice si lascia indietro il terreno sociale.

Per via della situazione, la democrazia attraverso la giustizia tenta di ripristinare una moltitudine di provvedimenti in prima linea, come il divieto dei cortei nel cosiddetto centro storico (di Atene), il garantire il diritto dell’uso ex officio di armi da parte di cittadini e poliziotti, promuovendo l’americanizzazione del senso di appartenenza (tramite l’incitamento “cittadini, prendete le armi”). Inoltre sottolineamo che un ulteriore emendamento e aggiornamento della legge antiterrorista è imminente, mirando alla costruzione di un clima di “ancora maggiore repressione e paura”. La domanda che vogliamo porre a tutti è quali azioni fanno gli anarchici e l’ampio movimento libertario in un momento dove i nazionalisti hanno già iniziato a formare squadre patriottiche e ad allenarsi nelle montagne lontani dalla paura di chaos e anarchia?

ATTACCARE OVUNQUE E SEMPRE

In occasione delle nuove accuse per il caso della O.R Cospirazione delle Cellule di Fuoco, all’alba di venerdi 14 Marzo, abbiamo incendiato il tribunale distrettuale nella zona di Kallithea con dei meccanismi incendiari. Il regime con una mossa imprevista sta cercando di rinnovare le carcerazione preprocesso tramite il nuovo round di accuse, ma anche per rafforzare di più le già cariche accuse. Siamo sicuri che i nostri compagni stiano resistendo risoluti contro le trappole legali dello stato e l’operato più ampio dei moderni inquisitori.

A questo punto, vogliamo esprimere il nostro supporto senza riserve a Stella Antoniou che, oltre a soffrire gravi condizioni di salute che rendono necessario il suo rilascio, è una ANARCHICA e come tale dovrebbe essere trattata dai suoi compagni.

Non dimentichiamo il compagno prigioniero Giannis Skouloudis che sarà processato dallo stato il 21 Marzo 2012, per l’incendio di alcuni veicoli della compagnia elettrica pubblica (DEI) da lui rivendicati; né dimentichiamo i compagni prigionieri Dimitris Dimtsiadis, Babis tslianidis, (Dimitris Fessas) e Sokratis Tzifkas, che hanno scelto il difficile cammino della clandestinità, e sono stati arrestati e ora sotto processo nello stesso caso.

Mandiamo forza al bandito anarchico Rami Syrianos.

Un segnale incendiario ai compagni impenitenti che hanno scelto il cammino dell’attacco.

Onore eterno al membro della O.R. Lotta Rivoluzionaria Lambros Foundas, morto il 10 Marzo 2010 a causa dei proiettili dei poliziotti.

PS. Riportiamo l’occultamento della nostra azione da parte dei mass media, un silenzio che dimostra che il loro ruolo e la loro posizione è vicina ai loro superiori di stato e contro di noi. Chiariamo che ogni informatore giornalista-assegnatario dei poliziotti può fare i conti con il nostro malcontento pratico, cosi come le loro auto e le case sono accessibili e incendiabili cosi come quelle delle altre merde.

Fronte Rivoluzionario Internazionale-Federazione Anarchica Informale.
Cellula Incendiaria d’Attacco
Sentiero delle Polveri

Fonte/Traduzione: ParoleArmate

Salonicco, Grecia: Manifesto solidale con cinque anarchici sotto processo

La prova generale della guerra è finita, ora siamo muniti del suono del vento, mio fratello. Siamo dipinti con i colori della terra maledetta come un guerriero di prima linea infuriato, accompagnati dalle parole di uno stregone.

Un piccolo carico per questi piedi pesanti, come amuleto un occhio che troverà la menzogna e una fondina assetata di maggiore sangue. La fine e il nostro passo è più pesante, questa apparizione mette adombra persino la nostra tomba.

E tutto il male del mondo, in verità, non è abbastanza per fermare un corpo, pronto a morire. E solo quando ho pensato che questo momento mi stava cercando, ho capito che non ero solo.

Ero anche nella notte, vedi, del primo periodo, quando est, ovest, sud e nord si incontrano.

Li dove la morte prepara un’imboscata da molto tempo, essa sa bene aggirarsi intorno a quei posti. Come un coltello taglia la tensione che esiste, cosi intensa e dolorosa prima della battaglia. Pensi che ogni respiro sia veleno e ogni passo una tortura.

Un’atmosfera pesante, ma non la temo, perché per anni sono stato la sua parte più pesante. Tutto ciò che vedo non mi indebolisce e per la battaglia mi rimetto di nuovo la maschera.

Percepisco figure oscure che sono diventate la mia ombra, e dai venti del nord sento i passi nelle mie orecchie. Adesso al nostro passaggio il nostro sguardo risplende e nella nostra visuale il fuoco porta alla vita i nostri sogni.

Sempre in guerra e un fenomeno innaturale, l’inaspettato per gli altri a me sembra ovvio, nessuno può capire la mia gioia, perché se gli sfigati annegano, io sono nelle mie acque.

Anche se avessi compagnia, nello scontro sono da solo, una mia brutta abitudine l’andare sempre per primo. Senza protezione, senza precauzione, ho vissuto una vita in ciò che gli altri definiscono conflitto.

Dove sei diretto, dove, e cosa hai in mente, la battaglia della prossima vigilia sta iniziando, io dipingerò il colore del cielo viola, quindi fammi sapere cosa hai in mente.

Dove stai cercando, dove, e di nuovo ti sei perso altrove, prendi seriamente tutti i segnali del tempo.

Io seguo le tracce di un percorso vicino, e non aver paura io non mi perderò altrove.

LA BATTAGLIA DELLA PROSSIMA VIGILIA E’ INIZIATA

SOLIDARIETA’ AGLI OSTAGGI DI GUERRA:

SOLIDARIETA’ AGLI OSTAGGI DI GUERRA: G. SKOULOUDIS, B. TSILIANIDIS, D. DIMTSIADIS, D. FESSAS, S. TZIFKAS. PROCESSO VENERDI 21 MARZO 2012

 Lupo del Chaos

Fonte: actforfree.nostate Traduzione: ParoleArmate

Atene: Rafforzare la reciproca solidarietà

Domenica, 11 marzo alcuni compagni provenienti da paesi diversi hanno preso parte all’assemblea aperta di Contra Info ad Atene. Così, il giorno seguente, siamo riusciti a portare a termine un’azione simbolica di solidarietà internazionale e di contro-informazione allo stesso tempo, attaccando striscioni riguardanti quattro importanti casi in diverse parti del centro di Atene.

Un piccolo striscione su cui si legge ‘Solidarietà internazionale tra gli oppressi’ è stato messo all’ingresso del Politecnico in Stournari Street. Inoltre, al Politecnico, sul lato di Via Patission, abbiamo posizionato uno striscione per il compagno Tortuga in vista del 20 marzo, giornata internazionale di azioni in solidarietà con Luciano Pitronello, che rischia di subire  15 anni di carcere da parte delle autorità di perseguimento penale dello Stato cileno, per aver collocato un’ordigno esplosivo in una filiale della Banca Santander il 1 ° giugno 2011, a Santiago. Sullo striscione si legge in spagnolo / greco: ‘Libertà per il compagno Tortuga! Solidarietà con gli ostaggi della guerra in Cile ‘.

In piazza Exarchia abbiamo messo uno striscione in memoria di Oury Jalloh, in tedesco / Greco: ‘Il caso Oury Jalloh: e’ stato un’omicidio! La memoria di Oury Jalloh è viva! Nessuna tolleranza per gli assassini di Stato. Solidarietà con i compagni in Germania. ‘Oury fu bruciato vivo all’interno di una stazione di polizia a Dessau, in Germania, il 7 gennaio 2005. Da allora in avanti, parenti, amici e sostenitori hanno portato il caso davanti ai giudici, chiedendo la punizione dei responsabili per l’omicidio del 36 enne profugo dalla Sierra Leone. Nei giorni scorsi, sotto il terrore della polizia, il caso è stato esaminato nel tribunale distrettuale di Magdeburgo.

In Via Patission, al di fuori dell’ Università di Economia e Commercio di Atene (ASOEE), uno striscione scritto in italiano / greco ‘NO TAV, NO STATO, NO CAPITALE – Solidarietà con Luca Abbà – Sabotaggio a tutte le linee ad alta velocità del sistema’ è stato appeso per l’attivista NO TAV italiano, che è ancora ricoverato in ospedale dopo essere stato ferito gravemente il 27 Febbraio, durante l’ennesima operazione repressiva in Val di Susa. Nonostante la mano assassina dello Stato e del Capitale, la protesta rimane viva; la lotta contro la linea dei treni ad alta velocità Torino-Lione continua dai primi anni ’90 ad oggi.

All’ingresso del Panteion (Università di Scienze Politiche e Sociali), situato sulla Syngrou Avenue, abbiamo messo uno striscione scritto in francese / Greco: ‘Solidarietà con Ivan, Bruno, Damien, Inès, Franck, Javier – Giù le mani dai nostri compagni in Francia ! ‘Questi sei anarchici sono perseguiti sotto la legge anti-terrorismo da quattro anni. In breve, tutti e sei sono nello stesso processo per essere giudicati secondo la legge anti terrorismo francese. Ivan, Bruno e Damien sono stati arrestati nel gennaio 2008 per il possesso di fumogeni mentre si dirigevano verso una protesta fuori dal centro di detenzione di Vincennes. Pochi giorni dopo, Inès e Franck sono stati arrestati in Vierzon per possesso di manuali per le tecniche di sabotaggio ed una mappa del carcere minorile. Le autorità hanno usato l’identificazione del DNA ed hanno affermato che il campione di DNA di Inès  combacia con una delle cinque tracce di DNA trovate sul sacchetto contenente le bottiglie con la benzina in un camion rimorchio della polizia, tra i due turni delle elezioni presidenziali nel 2007. Entrambe le indagini sono state ben presto unite in un unico caso, e i procuratori anti terrorismo hanno preso il sopravvento. Poi i poliziotti avrebbero scoperto il DNA di Damien su tale borsa. A seguito di questa pratica dei test del DNA, non passò molto tempo prima che il fratello di Inès , Javier, fosse  arrestato anche per il fatto del 2007. Inoltre, nel giugno 2010 Javier era stato incriminato per una serie di sabotaggi dei quadri elettrici delle stazioni di segnalazione della SNCF, incendi dolosi che avevano paralizzato parte del traffico ferroviario durante il movimento del ‘CPE’ nel 2006. Ancora una volta, il DNA di Javier fu’ trovato dalla polizia sulla scena di un tentativo di sabotaggio. Tutti e sei hanno fatto dai 5 ai 13 mesi di reclusione come detenuti in attesa di giudizio. Le accuse principali nei loro confronti sono: partecipazione ad un’organizzazione con il fine di preparare atti terroristici (per sei di essi), fabbricazione di esplosivi (per tre di loro), tentata distruzione di beni appartenenti ad altri (per tre di loro), possesso e trasporto di prodotti esplosivi o di incendio (per quattro di loro), ed il rifiuto a presentare campioni di DNA (per tre di essi). Il loro processo è previsto per il 14 maggio 2012, a Parigi – più informazioni in francese 1, 2, 3.

Atene: Lettera dal carcere dell’anarchico Babis Tsilianidis

Il 16 Novembre 2011, Charalambos “Babis” Tsilianidis (consultare la lista dei prigionieri anarchici in Grecia per avere più informazioni su di lui ) è stato condotto al tribunale di Salonicco. Prima di entrare nell’ufficio del magistrato esaminatore, ha dichiarato: “Io sono un anarchico rivoluzionario e mi rifiuto di prendere parte a questi procedimenti.” Nonostante ciò, l’accusa e il magistrato esaminatore gli hanno presentato una nuova accusa, questa volta per aver rubato nella sede amministrativa dell’ospedale AHEPA. L’unica prova a suo carico è una bandana che, secondo la polizia, contiene il suo DNA ed è stata trovata vicino all’ospedale. Due giorni dopo la sua presenza al Tribunale di Salonicco, Tsilianidis ha diffuso la seguente lettera:

Lunedi 7 Novembre, sono stato invitato a presenziare davanti all’accusa alla Reguler Hearing Section Number 5 del Thessaloniki Court of Primary Authority per dare una dichiarazione riguardo alle accuse di furto, complicità semplice nel furto, e possesso illegale di armi.

La parte ironica dell’inteera questione era che io non sapevo – e ancora non so – per quale furto sono stato convocato, visto che il pezzo di carta consegnatomi non menziona né il luogo né la data del furto. Ovviamente, quando il mio avvocato ha chiesto i dettagli, la risposta è stata: “Non possiamo dire nulla fino a quando non presenzierà l’accusato stesso.” Allo stesso tempo, si era diffusa una voce riguardo ad una bandana contenente il mio DNA trovata vicino al luogo sconosciuto del furto.

Ovviamente non mi sono presentato, visto che ho considerato pesante un viaggio di circa 1000 kilometri – un giorno e mezzo in un veicolo di trasferimento, in una gabbia di 1 metro quadrato per 10 ore.

Incurante dell’azione attribuitami (e che io abbia o no a che fare con essa), ciò che ho fatto durante le precedenti esaminazioni e gli interrogatori formali per il precedente caso nel quale sono accusato, cosi come ho fatto durante i sei mesi di investigazione formale, è esattamente ciò che farò nei processi a venire.

Mi rifiuto di dialogare, a livello personale o politico, con qualunque autorità “al comando”. Invece, voglio legittimizzare nella mia coscienza, in quella dei miei compagni, e in quella dei miei nemici un procedimento nel quale alcuni – per i quali, ovviamente, provo ostilità – sono stati dichiarati adatti per giudicare la lotta anarchica.

Oltre alla questione della partecipazione o meno di anarchici nelle azioni in questione, vedo l’accusa criminale di quelli in lotta, la mia recente accusa, e la prigionia di dozzine di anarchici rivoluzionari come parte di un conflitto generale tra diversi valori – come parte di una guerra civile sociale.

Ciò riguardo al tentativo dello stato di instillare paura nei rivoluzionari cosicché smettano la loro attività, nel tentativo di interrompere la diffusione di idee e pratiche anarchiche.

La loro intenzione è di scoraggiare i giovani dal prendere iniziativa.

Inoltre, senza alcuna circostanza io giocherò il misero gioco legale delle autorità giudiziarie, cercando alibi di innocenza, ed esponendo a loro la mia vita personale. Senza alcuna circostanza mi presenterò davanti a loro come “sicuramente problematico, ma fondamentalmente un bravo ragazzo”.

Senza alcuna circostanza gli regalerò una chiaccherata, neanche adesso. Rimarrò fermo nel mio desiderio e obiettivo che ho dato a me stesso e ai compagni di restare saldo e dignitoso nel proseguimento della lotta, senza dialogo con i miei accusatori.

Non vomiterò il linguaggio del dominio, dichiarando la mia innocenza o colpa come un pappagallo.

Ho agito in accordo con la mia coscienza, sono contro il sistema capitalista-democratico e la civilizzazione autoritaria, e supporto ogni metodo di lotta che si accorda con i miei valori e contribuisce all’intensificazioine della lotta, incurante che tali metodi siano caratterizzati come “legali” o “illegali”.

In più, l’obiettivo della lotta anarchica è la distruzione della gerarchia, e ciò non può non essere illegale per il linguaggio del dominio.

Ciò è  anche dimostrato dagli scontri di piazza nel mondo, dagli attacchi agli obiettivi del dominio, dallo sviluppo delle strutture e infrastruture polimorfiche della lotta, e il continuo propagandare e diffondere il discorso anarchico rivoluzionario.

Dimenticatevi di quanto si possono intensificare tutti gli atti repressivi. Non importa quanto cresca la tensione repressiva, non importa quanti anni di galera ci daranno, non importa di quanti di noi tengono prigionieri, IL VERO DESIDERIO DELLA RIVOLUZIONE NON PUO’ ESSERE IMPRIGIONATO, ISOLATO, O ZITTITO.

La lotta anarchica/rivoluzionaria continua e continuerà ad esprimersi in ogni condizione, a tutti i costi.

Il 16 Novembre, quando sono stato convocato per la seconda volta per dare una dichiarazione davanti a quelli che hanno imprigionato migliaia di persone, rimarrò zitto per far si che si senta il rumore assordante dello scontro tra due differenti mondi – un rumore che si fa più forte.

La mia solidarietà e rispetto a chi, tramite le sue azioni, ci sorride mentre danneggia la civilizzazione autoritaria.

Agli anarchici prigionieri di guerra, che continuano la loro lotta dentro le prigioni.

Babis Tsilianidis, Lunedi 14 Novembre 2011, Braccio A Prigione di Koridallos

Fonte: thisisourjob  Traduzione: ParoleArmate

Atene: Rivendicati attacchi incendiari in ricordo di L. Foundas

Gli occhi usati per guardare le fiamme non versano lacrime, i combattenti non abbassano la testa, essi fieramente tengono alta la stella, non abbiamo tempo per piangere i compagni, ma il vostro potente appello alle nostre anime ed i vostri quindici cuori batteranno insieme a noi, il vostro tenue ruggito risuonerà come un invito alle nostre orecchie, come l’eco del tuono.

Manderete in fumo il vostro vecchio mondo, la strada della collisione, non potete piegarvi uccidendo i nostri fratelli in battaglia e dovreste sapere che noi ne usciremo vittoriosi anche se i sacrifici sono grandi.

Voi, pacifico mare nero, le vostre onde e il giorno desiderato arriveranno, il giorno della pace, la vostra libertà

Oh si che arriverà

Il giorno in cui estrarremo le lance piantate nel nostro sangue
Nazim Hikmet

Lambros non è (e mai lo sarà) per noi un “eroe” in un “pantheon” della rivoluzione. Le icone vanno bene per i santi. Ma Lambros è stato un compagno, un amico; è stato quello vicino a noi nel momento dell’attacco. Perché Lambros era LI. In ogni momento. In tutti i modi. Dall’attacchinaggio agli incendi notturni. Dalle assemblee alle rivolte nelle strade cittadine. Dal proteggere gli spezzoni nelle proteste alla sua partecipazione nella lotta rivoluzionaria.

Lambros era li. Lo sguardo sicuro. Il compagno che sarebbe rimasto vicino a te. In ogni momento. In ogni modo. Organizzato. Senza fisse. Una persona completa. Un rivoluzionario completo. Fino alla fine.

Lambros è QUI. Nei pensieri e nei cuiori di quelli che lo hanno incontrato. Lui è qui. Nei nostri zaini che odorano di benzina. Lui è qui. Nelle nostre tasche appesantite da sassi e chiodi. Lui è qui. Nella borsa con i bastoni per il corteo. Lui è qui. Nella pistola che è pulita e oliata. Lui è qui. Nell’ultimo controllo se il circuito elettrico “chiude”. Lui è qui. IN OGNI MOMENTO, IN OGNI MODO.

L’11 e 12 Marzo abbiamo realizzato una serie di incendi contro veicoli personali di poliziotti e una volante parcheggiata dinnanzi al tribunale di Evelpidon (pomeriggio del 12 Marzo). Nello specifico:

2 auto in Philadelphias road a Nikea.

Una moto in Pitheou street a Neos Kosmos

Una macchina in Avgerinou street a Abelokipos

Una macchina in Radestou road a Pireus

Una moto in Olympias road a Zografou

Una moto in Fidipidou street a Goudi.

LAMBROS VIVE NEI NOSTRI FUOCHI

Fonte: actforfree.nostate    Traduzione: ParoleArmate

Patrasso, Grecia: Azione diretta Antifascista

Oggi, 15 Marzo, poco dopo le 13.00, un folto gruppo di anarchici ed antifascisti hanno preso d’assalto gli uffici locali del partito neonazista Chrissi Avgi/Alba Dorata, situato in via Germanou, nel centro di Patrasso. Il covo fascista, che era appena stato inaugurato Lunedi, 12 Marzo, è stato completamente distrutto. Inoltre, slogan antifascisti sono stati scritti sulla maggior parte delle pareti dell’edificio che era stato lasciato ai teppisti neo-nazisti, mentre il loro odioso materiale è stato dato alle fiamme e gettato per strada. I compagni hanno lasciato il luogo in corteo.

Odio e rabbia verso ogni razzista

Fonte

Polonia: Incontro per una controffensiva anti-capitalista

Lo scorso week-end (3-4/03), membri di varie organizzazioni anti-capitaliste d’Europa hanno visitato il territorio controllato dallo stato polacco per partecipare ad un incontro internazionale in relazione ad una nuova controffensiva contro il Capitale e i governi. Gli attivisti, soprattutto membri di gruppi anarco-sindacali e anti-autoritari, sono venuti da diversi paesi, come Grecia, Italia, Austria, Ucraina, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Portogallo. Per ragioni di sicurezza, il luogo della riunione non e’ stato comunicato.

La riunione si e’ incentrata sulla strategia delle crescenti proteste pubbliche e sull’azione diretta in Europa. Tra i molti argomenti, gli attivisti hanno parlato su come trovare punti deboli nella struttura delle autorita’ locali, il modo per effettivamente condurre azioni dirette contro le banche e le corporazioni, e su come fornire sicurezza contro la repressione della polizia durante le manifestazioni di massa. Le persone hanno anche parlato delle tecniche delle polizia (nei diversi paesi) usate per reprimere le sommosse, e altre questioni legate alla sicurezza delle infrastrutture della rete e le strutture organizzative decentrate. L’Assemblea ha stabilito i metodi di impatto del sistema di ingiustizia capitalista.

La protesta ” Days of Rage” che si terra’ il 31 Marzo a Varsavia fara’ parte di una nuova controffensiva. Molto probabilmente, ci saranno piu’ azioni dirette in quattro o cinque dei paesi sopra citati durante quella giornata.

Grecia : Date di comparizione per le nuove accuse riguardanti vecchie azioni CCF

Date nelle quali i compagni dovranno apparire per delle accuse riguardo a vecchie azioni della Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

15 Marzo : G. Nikolopoulos, D. Bolano, G. Karagiannidis

19 Marzo – Ch. Tsakalos, Th. Mavropoulos

20 Marzo – M. Nikopoulos, A. Mitrousias

22 Marzo – O. Economidou, G. Polidoros

27 Marzo – P. Masouras, K. Sakkas

Lunedi 12 Marzo, i compagni H. Hadjimihelakis, P. Argirou e G. Tsakalos hanno avuto una proroga, Hadjimihelakis per il 26 Marzo e gli altri due compagni per il 27 Marzo.

2 Aprile : S. Antoniou

Il tutto alla Corte d’Appello, Loukareos edificio/7 piano.

Immediato rilascio di Stella Antoniou.

Libertà per i membri dell’Organizzazione Rivoluzionaria Cospirazione delle Cellule di Fuoco e per quelli accusati nello stesso caso.

Il compagno P. Masouras è stato rilasciato: La sua richiesta di rilascio è stata approvata il 19-3/2012 intorno alle 17.30. È uscito dai cancelli di Koridallos e si è ritrovato tra le braccia di dozzine di amici, familiari e compagni. LIBERTÀ PER TUTTI I COMPAGNI. BENTORNATO COMPAGNO!

Fonti: 1, 2 / Traduzione: ParoleArmate

Atene : Aggiornamento sul “caso halandri” (2/2 e 24/2)

A causa della mancanza di tempo, il nostro resoconto dell’udienza del 2 Febbraio era stato molto breve, cosi avremo ora più tempo per dire cos’è successo.

Durante l’udienza del 2 Febbraio, il pubblico ministero I. Liakopoulos ha rifiutato tutte le obiezioni della difesa.

Fondamentalmente ha difeso le “incrementate misure di sicurezza” implementate dalla polizia e ancora una volta ha chiarito che “questa è una prigione e in prigione le regole sono effettive”. Riguardo all’obiezione circa la questione del “crimine politico” (l’intenzione degli accusati e dei loro avvocati era di far capire alla corte che le accuse e quindi il processo sono politiche), Liakopoulos ha risposto in accordo con la linea ufficiale, dicendo che “parliamo di crimine politico solo nel tentativo di un colpo di stato” – in altre parole, un crimine viene riconosciuto come politico solo se attribuito ai rappresentanti della macchina statale. L’avvocato difensivo F. Ragousis ha risposto leggendo, tra le altre cose, estratti dalla dichiarazione di Christos Tsakalos dell’udienza precedente. Ragousis ha detto che, anche secondo le accuse, la natura della Cospirazione delle Cellule di Fuoco è politica, dicendo: “Non possiamo chiudere gli occhi e dire che questo non è un crimine politico quando tutte le organizzazioni di questo tipo sono chiaramente politiche.” H. Sipsas, secondo avvocato di tre nostri compagni, ha poi parlato. Ha criticato i tentativi dei giudici di velocizzare il processo e prefissare la sua durata, citando Tsakalos: “Questa è una corte marziale”. A quel puinto, il giudice ha iniziato a chidere a ripetizione a Sipsas: “Avete solo adattato l’opinione di Tsakalos?” Il giudice ha inoltre chiesto a Sipsas di scusarsi per cosa aveva detto, ma Sipsas si è rifiutato. I. Karandrea, avvocato di Damiano Bolano, ha poi parlato, criticando il comportamento dei giudici.

Poi ha parlato Tsakalos, dicendo, tra le altre cose: Continue reading Atene : Aggiornamento sul “caso halandri” (2/2 e 24/2)

Atene: Aggiornamento sul processo a Lotta Rivoluzionaria (10/2/2012)

Il giudice ha iniziato l’udienza leggendo la lista dei testimoni convocati dall’udienza scorsa. Lista che è parte di quella delle accuse, e contiene i nomi in modo disordinato, fatto che denota le intenzioni di condannare secondo le accuse stabilite, soprattutto per N. Maziotis, P. Roupa e K. Gournas. E’ importante dire che, sebbene N. Maziotis e P. Roupa abbiano richiesto le testimonianze di A. Kannelopoulou e P. Polihronou (caso Voulgarakis), essi non sono stati convocati dalla corte, anche se hanno testimoniato davanti agli interroganti. E ciò di proposito, perché questi due poliziotti testimoni hanno fatto una perquisizione dello spazio dove l’azione doveva accadere e dove venne ritrovato il meccanismo di controllo remoto. Quindi, collasserebbe il mito dell’antiterorrismo e dell’attacco alla cieca.

Appena il giudice ha finito di leggere la lista, ha parlato l’avvocato D. Vagianou, dicendo che “c’è una presunta indagine…”. Prima di finire la frase, il giudice l’ha interrotta dicendo “non presunta, c’è un’indagine!” “Si, per quanto è possibile investigare questioni che si stanno autodeterminando”, ha continuato, menzionando che il testimone L. Alexopoulos (già convocato a testimoniare dal giudice) è del caso dell’attacco alla caserma di Nea Ionias. “Se questo modo, ha detto D. Vagianou, velocizza e facilita il processo, prendiamo un testimone qui e uno li”, il giudice l’ha interrotta di nuovo, chiedendole a chi si riferisse, quando è ovvio che parlava di lui. Mentre gli avvocati sottolineavano che i testimoni-poliziotti del caso Voulgarakis andrebbero convocati, il giudice ha detto di non capire e ha detto che hanno pre-annunciato i testimoni. D. Vagianou gli ha ricordato che la lista dei testimoni non ha ordine, ciò significa che non li hanno convocati affinché i casi si risolvano uno ad uno, mentre il pubblico ministero Markopoulos non ha chiamato tutti i testimoni che hanno testimoniato davanti all’interrogante. Continue reading Atene: Aggiornamento sul processo a Lotta Rivoluzionaria (10/2/2012)

20 marzo – Giornata Internazionale di Azioni Solidali con Luciano Pitronello

MAI SCONFITTI/E, MAI PENTITI/E !

Il 1 giugno 2011, Luciano “Tortuga”, 23 anni, ha collocato una bomba nella filiale del Banco Standander a Santiago, Cile, prendendo parte all’attacco antiautoritario che da anni si sviluppa nell’attacco ai diretti simboli dello stato e del capitale, senza riconoscere capi o confini.

Il 20 marzo 2012, inizierà il processo al compagno, il quale rischia 15 anni di prigione, a causa della Legge Antiterrorismo.

Guerrieri e guerriere di tutto il mondo, non possiamo starcene in silenzio aspettando che giudichino nostro fratello. Distruggiamo la logica del capitale. Difendiamo il nostro compagno e la sua azione insorgente, con tutte le forme immaginabili di attacco. In guerra contro il potere…

NESSUN/A GUERRIERO/A E’ SOLO/A

Fonte: Culmine

Atene: Comunicato di solidarietà verso le CCF letto da Damiano Bolano in aula

La solidarietà anarchica non può essere piegata da kilometri di distanza e confini autoritari. Le nostre idee, valori e pratiche si uniscono sempre nel denominatore che abbiamo scelto come anarchici, il denominatore del cammino di attacco costante contro le strutture del dominio. Dominio che a livello europeo sta operando, opprimendo, imprigionando, uccidendo, rafforzando.

Esso è un ostacolo per i desideri di tutti quelli che si sentono ostili verso lo sfruttamento e l’oppressione esistente.

Da parte nostra ci siamo armati e organizzati contro la mostruosità della Democrazia (che mira a distruggere o assorbire il nostro odio per ogni relazione sociale che riproduce e ci sottomette ad ogni autorità).

La Federazione Anarchica Informale e il Fronte Rivoluzionario Internazionale sono uno dei modi di condurre la lotta che combattiamo tutti insieme e chiunque individualmente, seguendo un obiettivo, la distruzione totale della civilizzazione e dei valori di questo mondo marcio. In questa lotta stiamo con i compagni della cellula “Long Live Luciano Tortuga” della FAI/Indonesia. Continue reading Atene: Comunicato di solidarietà verso le CCF letto da Damiano Bolano in aula

Atene : Dichiarazione dei membri di Lotta Rivoluzionaria in merito a Stella Antoniou

Liberta' per Stella Antoniou (striscione di solidarietà' a Salonicco)

L’anarchica Stella Antoniou è in arresto preventivo nella prigione di Koridallos dal 4 Dicembre 2010, arrestata insieme a Kostas Sakkas, Alexandros Mitrousias e Giorgos Karagiannidis. L’accusa per la quale lo stato la tiene in prigione è la presunta partecipazione ad un’organizzazione armata. Inizialmente e per qualche tempo questa organizzazione non è stata nemmeno nominata. Alla fine, visto che era necessario per l’accusa citare un’organizzazione esistente, il caso dei compagni è stato unito a quello della Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

La stessa Stella Antoniou ha rigettato le accuse e ha difeso la sua scelta politica di solidarizzare attivamente con Alexandros Mitrousias che era ricercato dalle autorità prima degli arresti. Questa scelta insieme alle sue azioni e visioni politiche sono i veri motivi per cui lo stato la tiene prigioniera.

Lei è stata arrestata mentre aveva seri problemi di salute, che sono peggiorati pericolosamente in prigione. I detenuti nelle prigioni greche sanno che anche il più piccolo malessere non può essere risolto a causa dell’indifferenza del sistema sanitario per i prigionieri. Il deficit è grosso nella cura medica nelle prigioni e aumenta a causa della crisi, rendendo praticamente impossibile l’affrontare anche i minimi problemi di salute dietro le mura. Continue reading Atene : Dichiarazione dei membri di Lotta Rivoluzionaria in merito a Stella Antoniou

San Francisco, USA – Vandalizzato il consolato greco

Nella sera dell’8 Marzo abbiamo attaccato il consolato greco in Gough street nella città di San Francisco. Abbiamo graffittato la scritta “LUNGA VITA ALL’ANARCHIA” sugli ingressi del garage e abbiamo tirato sassi contro l’ingresso. Le vetrine erano pesantemente rinforzate, senza dubbio per la paranoia e la paura che lo stato greco percepisce in ogni direzione e in ogni paese.

Con questa azione salutiamo e incoraggiamo i nostri compagni in Grecia. Vogliamo anche incoraggiare più attacchi mirati negli USA contro obiettivi specifici.

A tutti i combattenti in tutte le città greche, non fermatevi, noi saremo sempre con voi, anche se lontani. Siamo tutti insieme, anche con le nostre piccole azioni. Continuate a lottare, non dimenticate che i vostri compagni sono ovunque. Buona fortuna a chiunque nei mesi a venire e forza ai compagni chiusi in prigione.

The Malaka Brigade

Fonte: actforfree.nostate

Traduzione: ParoleArmate

Barcellona: Boicottaggio e sabotaggio nella stazione metro Congrès

Barcelona F29

Distruggiamo l’TMB

Oggi, 29 Febbraio, siamo scesi nella stazione metro Congrès e abbiamo distrutto tutto – telecamere, macchine per i biglietti e obliteratrici, cartelli pubblicitari.

Se la domanda è perché, allora rispondiamo che abbiamo molti motivi per attaccare TMB (sistema di trasporto metropolitano di Barcellona), visto che aumentano le tariffe e noi veniamo aggrediti dalla guardie di sicurezza. Siamo pieni di motivi per aver lasciato il pavimento pieno di vetri rotti quando in un giorno di lavoro siamo obbligati ad andare a lavorare e soffrire passivamente lo sfruttamento. Se la maggioranza dei lavoratori di TMB abbandona i lavoratori solitari e i passeggeri, dovrebbero sapere che qui non ci arrendiamo. Continueremo a lottare per il mondo che vogliamo (un mondo senza ricatti del capitalismo e del dominio).

Attaccheremo di nuovo

Infine, mandiamo tutto il nostro supporto anche agli studenti che sono usciti oggi con forza, rendendo chiaro che non permetteranno di farsi abbattere.

Avanti per quelli che lottano!

trad. ParoleArmate