Category Archives: Bollettino di controinformazione

Grecia: Resoconti dal processo contro la CCF (udienze 34-39)

Udienza 34
21 Marzo
In questa udienza è apparso ancora il capo delle forze Anti-terroriste che aveva organizzato la maggioranza delle operazioni repressive contro la CCF. A un certo punto della sua testimonianza ha menzionato che ci sono scritti che prendono di mira lui e membri della sua famiglia, per questo motivo ha chiesto i verbali del processo per poter sporgere denuncia. Inoltre ha menzionato ancora una volta che la CCF è un network di cellule autonome di azione diretta. Più nello specifico ha detto che ogni cellula può consistere di 4-5 persone, riferendosi ad un’azione recente (l’esplosione di un bancomat allo scopo di espropriarlo), la cui responsabilità è stata rivendicata dalla cellula FAI “Lupo Solitario”.

Udienza 35
22 Marzo.
In questa udienza il capo dell’antiterrorismo ha testimoniato riguardo agli arresti di Pireus, Nea Smirni e Kallithea, riguardo alle armi e agli esplosivi. Continue reading Grecia: Resoconti dal processo contro la CCF (udienze 34-39)

Grecia: Udienza d’appello per i compagni G. Mihailidis, D. Politis e N. Romanos riguardo alla loro partecipazione alla CCF

VIVA L'ANARCHIA BRUTTI STRONZI
VIVA L’ANARCHIA BRUTTI STRONZI

È stato organizzato un presidio di solidarietà per i compagni G. Mihailidis, D. Politis e N. Romanos che sono comparsi davanti al giudice speciale Mokkas per essere interrogati riguardo la loro partecipazione nell’organizzazione rivoluzionaria CCF. I compagni anche se non hanno avuto un rinvio, non hanno risposto alle domande di Mokkas.

Da un punto di vista legale, in base all’accusa che è stata messa insieme, un’impronta di N. Romanos è stata trovata nella casa di Volos dove sono stati arrestati i cinque membri della Cospirazione (D. Bolano, G. Nikolopoulos, O. Economidou, G. Polydoras, C. Tsakalos). Inoltre, Mokkas aprirà un secondo caso di accusa, il cui contenuto ancora non conosciamo. L’accusa di Kozani è stata aggiornata per Mihailidis, Politis e Romanos poiché è stato aggiunto il reato di contraffazione (più nello specifico “contraffazione con uso continuativo allo scopo di preparazione di reati, l’inclusione e la partecipazione in un’organizzazione terrorista).
D.Politis non è stato arrestato per il caso di Velventòs perchè non c’è ragione per un secondo arresto, visto che si trova di già in carcere.
Dimitris Bourzoukos che è apparso di fronte al giudice per l’interrogatorio Giovedì, ha avuto un rinvio all’11/04.

In vicinanza con degni compagni anarchici, con rabbia e consapevolezza.

Solidali

fonte

Germania: Chiamata di solidarietà per Thomas Meyer-Falk

Libertà
Libertà

Dall’Ottobre 1996 sono rinchiuso nelle segrete dello stato tedesco. Sono stato condannato a 11 anni e mezzo di carcere per una rapina in banca destinata a finanziare progetti di sinistra. Successivamente sono stato condannato a ulteriori 5 anni e 3 mesi per aver “insultato” pubblici ministeri, giudici e politici.

Sono stato un Red and Anarchist Skinhead (RASH) per molti anni, e il governo mi ha tenuto in isolamento dal 1996 fino a Maggio 2007. Sono stato tra la popolazione carceraria generale negli ultimi 6 anni, e finirò di scontare la pena in Luglio 2013.

Ma nel 1997 il tribunale criminale ha aggiunto la cosiddetta “carcerazione preventiva” alla mia pena, in base a una legge nazista del Novembre 1933 che permette allo Stato di mantenere un prigioniero in carcere oltre la fine della pena, se vogliono anche per il resto della sua vita.

Recentemente i tribunali hanno aperto i miei archivi per decidere se andrò in “carcerazione preventiva” nel Luglio 2013. Alla fine non c’è una gran possibilità che i giudici mi liberino, ma sarebbe comunque utile e apprezzerei la solidarietà, se le persone potessero scrivere qualche lettera e e-mail ai tribunali e supportare la mia lotta per la libertà.

Per lettere di supporto:
Landgericht
Strafvollstrekcungskammer
Hans-Thoma-Str. 7
D-76133 Karlsruhe
Germany
O e-mail: poststelle@lgkarlsruhe.justiz.bw1.de

Il numero del file è 15 AR 1/13

Ogni tipo di supporto è benvenuto!
Grazie mille.

Thomas Meyer-Falk
c/o JVA
Schoenbornstr.32
76646 Bruchsal
Germany

fonte: Croce Nera Anarchica di Brighton via 325nostate

Università del Politecnico di Atene: Primi aggiornamenti dalla azione di protesta al campus di Zografou

15-21 Aprile 2013: Settimana di azione decentrata di solidarietà internazionale con Atene IMC e stazione radio 98FM

Dalla mattina del 15 Aprile, dei compagni sono raccolti presso il campus di Zografou ad Atene a sostegno fattuale con Indymedia Atene, che attualmente sta trasmettendo da indirizzi temporanei via tor, e Radiozone di Espressione Sovversiva 98FM, che attualmente sta trasmettendo solo la radio (a 93,8 FM).

– I manifestanti hanno occupato gli uffici amministrativi presso il campus del Politecnico nel quartiere di Zografou, mentre lo stesso rettore (Simos Simopoulos, che ha tagliato l’accesso a Internet ad Atene IMC e alla stazione radio 98FM, in primo luogo), è scomparso nel nulla…chiamandosi in malattia per la giornata.

– I compagni hanno ottenuto la connessione ad internet all’interno degli uffici occupati ed hanno rilanciato Radio 98FM sul web, in tal modo la trasmissione è andata on-line in tempo reale per un po’.

– Su rappresaglia per l’azione diretta, le autorità statali hanno ordinato l’arresto completo ad internet presso le strutture accademiche: questa volta, hanno scollegato da internet tutto il campus dell’Università del Politecnico di Atene a Zografou. In altre parole, non solo i due progetti auto-organizzati, ma i servizi dell’intero campus sono stati lasciati senza internet a partire da quel ora (16.00 ora locale). Il provider di Internet nel campus non è altro che l’organismo di telecomunicazioni OTE, che è di proprietà della Deutsche Telekom e delllo Stato Greco.

Grecia: Chiamata alla solidarietà internazionale con Indymedia Atene e Radiozone di Espressione Sovversiva 98FM

Dal 11 Aprile, Atene IMC e la stazione radio 98FM sono sotto la repressione da parte dello Stato. In particolare, il rettore del Politecnico di Atene, Simos Simopoulos, ha scollegato la loro connettività ad internet, disabilitando così l’accesso ai server ospitati nei locali universitari. Mentre le autorità insistono su questo bavaglio, il progetto auto-organizzato di Atene IMC e la stazione radio 98FM rivendicano il loro diritto politico di trasmettere liberamente attraverso il campus del Politecnico.

In una grande assemblea il Sabato 13/4 ad Atene, ambedue i collettivi hanno informato le persone sui sviluppi più recenti, e si è deciso di chiamare per una settimana di azioni a livello nazionale ed internazionale di solidarietà con Atene IMC e la stazione radio 98FM, dal 15 al 21 Aprile 2013.

Inoltre, ad Atene, un raduno di protesta è stato fissato per Lunedì 15/4 dalle 09:00 presso la piazza centrale della città universitaria di Zografou.

Diffondere questo messaggio a chiunque sia disposto ad agire in difesa delle infrastrutture antagoniste e della libertà di espressione. Questo è un attacco politico e sarà risposto di conseguenza.

Spot di solidarietà da Radiofragmata, radio online qui
Accesso temporaneo a Atene IMC qui

Grecia: Annunzio dell’assemblea di gestione di athens.indymedia.org

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La censura nell’era della dittatura dei memorandum e del capitalismo…
Non riuscirà a sopprimere la contro-informazione!

La storia è vecchia… Gli sforzi della censura e della repressione anche…

A partire dalle questioni dei fascisti nel Parlamento, passando per le minacce fino agli rinvii a giudizio dall’ OTE (Compagnia delle Telecomunicazioni Ellenica)… a volte in modo spudoratamente repressivo e a volte di nascosto e in modo sotterraneo con black-out durante il fine settimana e prima delle grandi mobilitazioni… Tutti questi anni dal 2008 fino ad oggi, non sono riusciti E NEMMENO OGGI RIUSCIRANNO a chiudere athens.indymedia.

Questa volta si fanno avanti un “uomo d’affari” e un rettore. Un spietato cacciatore di denaro che con inimmaginabili truffe ha fatto una grande fortuna (Alafouzos) e un tipo casuale e transitorio che consente la svendita della sapienza a vantaggio dei padroni. Un “accademico” che per salvare il suo stipendio e i suoi privilegi non esita ad eludere ogni senso di difesa della libertà di parola, della libera circolazione delle idee, che sono appunto gli elementi che costituiscono l’asilo sociale, il quale lo difenderemo a qualsiasi costo. Questo impiegato spudorato si associa adesso con gli assassini di un intero popolo e diventa pioniere della messa a tacere di qualsiasi richiesta sociale e lavorativa, ignorando ostentatamente il supporto dei collettivi degli studenti verso i mezzi della contro-informazione. Supporto che ha preso anche la forma di risoluzioni specifiche da parte degli studenti… Sia degno, allora, il suo salario.

– Oggi, quindi, più che mai, è evidente la necessità dello Stato di mostrare i suoi denti, di sopprimere tutte le forme di lotta e resistenza (dalla soppressione delle lotte operaie, delle azioni ambientali locali, degli spazi occupati auto-gestiti) e di censurare tutto ciò che non è soggetto al suo appetito o pubblica l’umiliazione sociale che tutti noi viviamo attualmente, con la finalità della schiavitù totale di una intera società.

– Ora più che mai è indispensabile per il potere, per i padroni, per il governo e gli altri portavoce della troika e dei memorandum di far prevalere l’orrore della propaganda del regime-governo espressate dalla televisione, la stampa e le radio del regime.

– Oggi per lo stato è più che necessario mettere a tacere ogni libera espressione, ogni libertà di movimento delle idee radicali e sovversive, sperando di fermare la resistenza di coloro che non accettano in silenzio il destino che li aspetta.

Il loro fine ultimo, ma anche la loro vana speranza, è quello di soffocare e disorientare ogni tentativo di discussione, di visione e di azione verso l’organizzazione ed espressione della società in modo diverso e combattivo.

Non ci riusciranno, però, come non ci sono riusciti in tutti i loro precedenti sforzi disperati.

Athens.indymedia è costituito dai suoi utenti, da tutti coloro che informano e vengono informati sulla guerra sociale di classe condotta nelle società capitalistiche in tutto il mondo. Per quanto possano provare non riusciranno metterlo a tacere.

La censura e la repressione non ci intimidiscono, ma al contrario ci rafforzano.

Come gruppo di gestione di athens.indymedia, facciamo tutto il possibile per mantenere gli sforzi della diffusione e della promozione delle lotte e delle resistenze sociali. Per ora, e fino ad uscire normalmente su internet ci sono modi alternativi per accedere alla contro-informazione tramite il sito http://indymedia.squat.gr/ e anche attraverso la rete Tor all’indirizzo gutneffntqonah7l.onion

Continuiamo i nostri sforzi, e fra poco tempo, athens.indymedia.org funzionerà di nuovo normalmente, continuando a chiedere il diritto di utilizzare la rete pubblica credendo fermamente che tutto ciò che sia pubblico appartiene alla stessa società e non al potere, allo stato o al capitale. Non li lasceremo gioire della repressione. Non li permetteremo di depredare per sempre le risorse pubbliche che ci appartengono! Non rimarremo a guardare restando inattivi, stando in silenzio e non soccomberemo alla repressione e alla censura anche se ciò significa che dovremo andare in “esilio” e trovare terreno fertile in altri luoghi di ospitalità!

La contro-informazione non si imbavaglia, non si censura non si sopprime!

Le lotte sociali di classe non si fermano dagli impiegati svenduti e dai meccanismi della repressione!

Gruppo di Gestione di Athens.Indymedia.org

Portogallo: Due eventi con Contra Info in solidarietà con i prigionieri anarchici in Grecia

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Nel contesto della diffusione della solidarietà di fatto con i prigionieri anarchici nelle segrete greche, il Sabato 27 Aprile, 2013, ci incontriamo presso il Centro de Cultura Libertária, uno spazio anarchico in Cacilhas, Almada, dalle 16:00, dove ci sarà una discussione ed una cucina vegana di beneficenza.

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Lunedì, 29 Aprile, dalle 9 di sera, ci riuniamo presso l’occupazione COSA nella città di Setúbal, dove si terrà un altro evento di beneficenza.

Per la distruzione di tutte le carceri
e del sistema che le mantiene!

Atene: Athens Indymedia e 98FM sono stati colpiti

Indymedia Atene e 98FM radio libera sono sotto attacco. Domani, Venerdì 12 Aprile alle 13:00, richiamo per una concentrazione nella piazza centrale del campus di Zographou.

Si prega di diffondere la chiamata
Accesso in autobus:

608 da Piazza Acadimias
242 dalla stazione della metropolitana Katechaki

Accesso ad Indymedia Athene via Tor

fonte e maggiori informazioni: Indymedia.squat.gr

Atene: Indirizzo di contatto dei tre prigionieri anarchici che sono stati condannati nel caso della Lotta Rivoluzionaria

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L’anarchico Kostas Gournas, membro della Lotta Rivoluzionaria, così come i anarchici Vaggelis Stathopoulos e Christoforos Kortesis sono detenuti nella prigione di Koridallos.

Attualmente ricevono lettere al seguente indirizzo:

Kostas Gournas
Vaggelis Stathopoulos
Christoforos Kortesis
Dikastiki Filaki Koridallou, Parartima Gynaikeion Filakon Koridallou (Π.Γ.Φ.Κ.), Solomou 3-5, 18110 Koridallos, Athens, Greece

La solidarietà è la nostra arma – Nessun compagno sarà lasciato solo
Libertà per tutti i combattenti imprigionati

Compagni in solidarietà

Madrid: Incontro e discussione di Contra Info in solidarietà con i prigionieri anarchici in Grecia

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Prossima tappa del Tour Europeo di Contra Info è la città di Madrid, nel territorio controllato dallo Stato Spagnolo.

Venerdì, 19 Aprile 2013, dalle ore 19.00, lo spazio anarchico Magdalena ospita una serata di sostegno ai nostri compagni imprigionati in Grecia.

Unisciti all’evento e porta a nuove idee per azioni di solidarietà con tutti gli anarchici imprigionati o in fuga in tutto il mondo.

ulteriori informazioni: local anarquista magdalena

Atene: Breve aggiornamento sull’anarchico rivoluzionario Theofilos Mavropoulos

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Due processi contro l’O.R.. Cospirazione delle Cellule di Fuoco sono attualmente in corso nell’aula speciale del carcere femminile di Koridallos. Theofilos Mavropoulos è una delle persone accusate in ambedue i processi in corso contro la stessa organizzazione.

Nella 1° seduta del quarto processo CCF, Theofilos Mavropoulos ha chiarito che, “come ho già affermato in un precedente procedimento giudiziario e nei vecchi comunicati, sto in piedi accanto ai compagni della Cospirazione delle Cellule di Fuoco come anarchico solidale ma senza essere un membro della Cospirazione me stesso… “. Poi, ha dichiarato davanti ai giudici che dal 5 Aprile 2013 egli aderisce alla Cospirazione delle Cellule di Fuoco, sostenendo anche la sua affinità con la Federazione Anarchica Informale.

In altre parole, Theofilos Mavropoulos si unisce all’organizzazione dall’interno. Quindi, da ora in poi, l’O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco sarà registrata con 10 membri incarcerati: Haris Hadjimihelakis (che è stato arrestato nel 2009), Panagiotis Argirou e Gerasimos Tsakalos (arrestati nel 2010), Michalis Nikolopoulos (arrestato nel gennaio 2011), Olga Ekonomidou, Giorgos Polidoros, Christos Tsakalos, Damiano Bolano e Giorgos Nikolopoulos (arrestati nel marzo 2011), così come Theofilos Mavropoulos (arrestato nel maggio 2011).

È anche possibile leggere la dichiarazione alla Corte di Theofilos Mavropoulos durante la sessione di prova del 19 novembre 2012, in inglese qui, tradotta da “This Is Our Job”.

Stato Spagnolo, Madrid: Trasferito il compagno Gabriel Pombo da Silva a Valdemoro-Campagna di invio di fax per fare pressione

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Gabriel ha già “visitato” Soto, Villena e ora Valdemoro dal suo ritorno, lo scorso gennaio, nello stato spagnolo. Non sappiamo per quanto tempo rimarrà lì, nè se lo avvicineranno di più alla sua terra Galega, come sarebbe di norma applicando le sue proprie leggi. Intanto stiamo ancora pagando il sostentamento di tante infamie con le tasse che lo stato ci sottrae del lavoro , dell’IVA, etc …

Utilizzano i trasferimenti continuamente come una forma di generare sradicamento dei contatti umani del/la sequestrato/a, mettendo in difficoltà la vita emotiva del detenuto, sia all’interno che con i contatti esterni del 4 ° grado. Lo Stato tortura in molti modi diversi, il loro unico strumento di “trattamento” è l’arroganza e la provocazione proprie di questi degenerati stipendiati del sistema.

Il nuovo indirizzo di Gabriele:

CP Madrid III
Carretera de Pinto a San Martin de la Vega km 5
Apartado de correos 110
28340 MADRID

Ogni affronto non si dimentica e il suo ricordo stapperà radicalmente la sua miseria dalle nostre vite.

Morte allo stato e viva l’anarchia!

Gabriel dovrebbe essere in un carcere vicino alla sua famiglia e lui ha chiesto il trasferimento al carcere di A Lama in Pontevedra. Si lancia una campagna di invio di fax per fare pressione e, infine, le sia concesso il trasferimento vicino alla sua famiglia, come lui ha richiesto dal suo trasferimento dalla Germania….

Continuamo ricordando all’istituzione che Gabriel non è solo e che lui ha il nostro sostegno in ciascuna delle situazioni di lotta che deve affrontare.

Númeri di FAX del Centro Penitenciario MADRID III
fax: 91 894 81 00
fax: 91 692 40 60

Modello FAX proposto:

Gabriel Pombo da Silva, dal suo trasferimento lo scorso gennaio alle prigioni dello stato spagnolo, ha già passato attraverso tre diverse prigioni, essendo la posizione di tutte quelle lontane  dalla Galizia, dove si trova il suo ambiente familiare e affettivo. Gabriel ha chiesto formalmente il suo trasferimento alla prigione di A Lama en Pontevedra essendo, invece, trasferito a Madrid III da Alicante II.

Secondo l’articolo 12. della LOGP (legge Organica) riguardante l’ubicazione degli stabilimenti, che stabilisce l’intenzione di avere un numero sufficiente di stabilimenti in ogni area territiriale per soddisfare le esigenze penitenziarie e di evitare la dislocazione sociale dei detenuti e il 25.2 della Costituzione spagnola stabilisce che le pene privative della libertà e le misure di sicurezza saranno finalizzate alla riabilitazione e reinserimento sociale, in quello che influisce sostanzialmente l’individualizzazione del trattamento, essendo essenziale per il suo successo l’avere conto dell’ambiente in cui il prigioniero tornerà, lo storia di familiare e sociale come stabilito dall’articolo 63 della LOGP. Se si allontana a lui tutto il possibile da quel ambiente, dalla sua famiglia e dal suo gruppo sociale con misure amministrative di dispersione, se incorre in un tratto che non rispetta “la personalità umana del prigioniero ed i diritti e gli interessi legali dello stesso non interessati dalla sentenza, senza stabilirsi differenza alcuna per raggioni di razza, opinioni politiche, convinzioni religiose, stato sociale o qualsiasi altra circostanza di natura simile “come previsto dall’art 3 della LOGP.

Pertanto, rivendichiamo ed esigiamo l’immediato trasferimento di Gabriel Pombo da Silva a Galizia come è assegnato nella Giurisprudenza. Altrimenti si starebbe violentando gli imperativi costituzionali e la LOGP oltre ai suoi diritti fondamentali come prigioniero.

fonti: i, ii

Atene – Caso Lotta Rivoluzionaria: Cinque anarchici condannati in primo grado

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Il 3 Aprile 2013 la sentenza sul caso della Lotta Rivoluzionaria è stata in pratica un leggero miglioramento della proposta iniziale del pubblico ministero. La decisione della Corte sul caso della Lotta Rivoluzionaria:

Gli imputati che hanno negato la partecipazione all’organizzazione

– Assoluzione di Marie Beraha, Sarantos Nikitopoulos e Kostas Katsenos da tutte le accuse (col beneficio del dubbio).

– Condanna di Vaggelis Stathopoulos e Christoforos Kortesis per la presunta partecipazione nell’organizzazione.

I membri ammessi della Lotta Rivoluzionaria

– Assoluzione di Nikos Maziotis, Pola Roupa e Gournas Kostas del l’accusa di ‘dirigere un’organizzazione terroristica.’

– Condanna di Nikos Maziotis, Pola Roupa e Kostas Gournas per “semplice sinergia” alle azioni della Lotta Rivoluzionaria (senza uno straccio di prova sul loro coinvolgimento nelle azioni specifiche, ma piuttosto con l’applicazione del principio nazista della responsabilità solidale).

Per riassumere, il membro della Lotta Rivoluzionaria, Nikos Maziotis, è stato condannato a 86 anni di carcere; la sua condanna è stata fusa in 50 anni. I membri della Lotta Rivoluzionaria, Pola Roupa e Kostas Gournas, sono stati condannati entrambi a 87 anni; tutte le condanne sono state fuse a 50 anni e 6 mesi. Per tutti e tre, la pena detentiva massima è di 25 anni (che in genere sono serviti sia come una sentenza completa o scalati dai salari giornalieri compiuti nel carcere, o dopo il completamento dei 3/5 della pena detentiva, quando un ad prigioniero può essere concesso il rilascio condizionale a determinate condizioni).

Vaggelis Stathopoulos e Christoforos Kortesis sono stati condannati a 8 e 7 anni di carcere, rispettivamente. La sentenza contro Vaggelis Stathopoulos è stata fusa in 7 anni e 6 mesi.

Inoltre, per tutti e cinque gli anarchici condannati, la decisione dei giudici ha confermato la privazione dei loro diritti politici (5 anni per i tre membri ammessi della Lotta Rivoluzionaria, e 3 anni per gli altri due anarchici), così come l’effetto non sospensivo dell’appello.

Mentre Nikos Maziotis e Pola Roupa sono in fuga, Kostas Gournas, Vaggelis Stathopoulos e Christoforos Kortesis sono stati immediatamente portati in prigione. Gli slogan militanti del pubblico e i pugni chiusi dei tre combattenti anarchici sono stati gli ultimi momenti del processo.

Solidarietà con tutti gli anarchici imprigionati o perseguitati dallo Stato Greco! La battaglia per la libertà è tutt’altro che finita.

Viva la Lotta Rivoluzionaria!

Atene: Processo contro la CCF (udienze 24-33) e lettera di 3 compagni accusati per lo stesso caso

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Mercoledì 30 gennaio (udienza 24)
Si presentano 7 dei testimoni dell’accusa, 3 di loro per il caso dell’invio dei pacchi-bomba e gli altri per i due nascondigli, quello di Volos (in cui sono stati arrestati 5 compagni della Cospirazione dopo che l’appartamento era stato circondato da decine di uomini dell’EKAM (Unità Speciale Repressiva Antiterrorista). In questo appartamento-nascondiglio furono trovate pistole, revolvers, Kalashnikov, uniformi da poliziotti, TNT, detonatori, micce, documenti di identità falsi, ecc.) e quello del quartiere ateniese di Kallithea (che era stato svuotato).
Tra i testimoni c’era un poliziotto dell’Unità Antiterrorista, che al momento di testimoniare cercava di nascondersi la faccia perchè non la vedessero i compagni della CCF.

Lunedì 4 febbraio (udienza 25)
I due compagni che erano ricercati accusati di appartenenza alla CCF, Giannis Mihailidis e Dimitros Politis, e che sono stati arrestati il 1° febbraio dopo aver realizzato una doppia rapina (Banco Rural e Ufficio delle Poste) a Velventos, vicino a Kozani, sono stati portati al processo. Il tribunale ha deciso di sospendere il processo per dare tempo ai due compagni, i quali appaiano chiaramente “affaticati” dopo il loro arresto. L’udienza seguente, quella dell’11 febbraio, è stata anch’essa sospesa.

Venerdì 15 febbraio (udienza 27)
Si presentano 9 dei testimoni dell’accusa. Uno di loro è un poliziotto della guardia costiera e allo stesso tempo proprietario del veicolo che è stato rubato dai compagni della Cospirazione (secondo la stampa “per realizzare una rapina a mano armata alla succursale del Banco Nazionale”). Gli altri sono titolari delle carte d’identità i cui dati sono stati utilizzati per i documenti falsi che avevano i compagni della CCF. Allora, i giornalisti della stampa e della tv menzionarono che i membri della Cospirazione vestiti da poliziotti facevano “controlli” per copiare i dati delle persone reali e poi utilizzarli per documenti falsi, fabbricati da loro stessi e affittare appartamenti-nascondigli.

Giovedì 21 febbraio (udienza 28)
Il processo è cominciato con una tensione, perchè i poliziotti hanno cercato di separare Olga Ikonomidou dal resto dei compagni della CCF e Theofilos Mavropoulos, mettendola in un’altra cella. Il pretesto era che “non possono stare insieme per ragioni di sicurezza”. Bisogna segnalare che il resto delle persone che attualmente sono sotto processo ma negano la loro appartenenza alla Cospirazione, rimangono in un’altra cella. I membri della CCF hanno interrotto il procedimento e hanno abbandonato la sala, dicendo che non accettavano la separazione della compagna. Alla fine i poliziotti hanno ceduto e Olga è potuta rimanere insieme con gli altri.

Lunedì 25 febbraio (udienza 29)
Si presentano i due poliziotti rimasti feriti dalle pallottole del compagno Theofilos Mavropoulos durante la sparatoria a Pefki. Uno di loro racconta lo scontro, dicendo che mai prima di allora aveva visto tanta veemenza di attacco da parte di un perpetratore. Ha menzionato nello specifico di essere stato il conducente dell’auto-pattuglia e, come abbiano visto, di aver notato due persone sospette (una era Theofilos) che si spostavano su una mota (che era rubata). Hanno fermato la pattuglia, sono scesi e con l’altro poliziotto si sono avvicinati ai compagni. Appena uno dei poliziotti ha afferrato uno dei compagni cercando di arrestarlo, Theofilos ha estrato una pistola 9 mm ed ha cominciato a sparare contro i poliziotti, facendoli cadere a terra. Uno di loro ha ricevuto pallottole nel petto, un altro nel collo. Nonostante tutto questo, uno dei poliziotti, poiché aveva un giubbotto anti-proiettile, è riuscito ad aprire il fuoco e ferire Theofilos ad una gamba. Il secondo compagno è potuto salire sull’auto-pattuglia e fuggire con essa. Theofilos da parte sua ha dichiarato: “un poliziotto, che tenga l’arma in mano o nella fondina, costituisce un ostacolo per la mia stessa libertà…”

Mercoledì 27 febbraio (udienza 30)
Come testimoni dell’accusa c’erano i poliziotti che hanno arrestato il compagno Theofilos mentre era ferito, e due cittadini i cui dati sono stati trovati nelle carte d’identità false nei nascondigli della Cospirazione.

Venerdì 1 marzo (udienza 31)
Si presenta il capo del Servizio Antiterrorista, vale a dire l’ufficiale che ha supervisionato tutta l’operazione realizzata contro la CCF a Volos. Come ha dichiarato egli stesso, il suo servizio possedeva un’informazione su una macchina utilizzata da due persone sospette legate ai tre membri della Cospirazione che erano ricercati.

Lo stesso ufficiale, evidentemente per non rivelare i segreti operativi del suo servizio, ha sostenuto che l’auto in questione è stata localizzata “per pura casualità” mentre circolava per le strade di Atene. Quindi è scattata “l’allerta” nell’Unità Antiterrorista e decine di poliziotti hanno cominciato a inseguire l’auto e gli incontri dei due compagni. In questo modo è venuto fuori che si sono incontrati con altre persone allora sconosciute (una delle quali, secondo i poliziotti, era uno dei compagni arrestati per la rapina a Velventos) per conversare in maniera cospirativa. Dopo questa riunione si sono allontanati separatamente e il giorno seguente l’auto si è diretta a Volos*.

A questo punto il capo dell’Antiterrorismo ha spiegato che visto che i “sospetti” avevano spesso preso misure di contro-inseguimento, i poliziotti molte volte non hanno potuto seguirli e perdevano le loro tracce. Inoltre ha chiarito che in questo caso non ci sono state intercettazioni telefoniche, perchè i compagni della Cospirazione per comunicare non usavano telefoni cellulari. Ha poi commentato che la CCF aveva tutte le regole cospirative e che sono stati particolarmente bravi nelle misure di contro-inseguimento. Per questo, l’Unità Antiterrorista ha chiamato l’EKAM perchè assaltassero l’appartamento-nascondiglio di Volos. Ha menzionato anche che oltre ad armi ed esplosivi, si trovavano gli schemi, i piani e i progetti per derubare la sede centrale della Banca Nazionale di Volos. Secondo quanto sostiene, i compagni della Cospirazione progettavano di avvicinarsi alla banca in questione con un’auto rubata trasformata in auto-pattuglia. Alcuni altri membri della CCF sarebbero stati già lì, di fronte alla banca, fingendo di essere “clienti”. Quelli della Cospirazione vestiti da poliziotti avrebbero dovuto entrare dentro e prendere il direttore in ostaggio per aprire la cassaforte centrale.

Ha concluso dicendo che secondo la sua opinione ci sono ancora membri della CCF che non sono stati arrestati.

L’udienza è stata sospesa fino al 6 marzo, quando continuerà la testimonianza dello stesso poliziotto.

Nota:
La descrizione più dettagliata di questo inseguimento si può leggere (in spagnolo) nella prima lettera, puramente informativa, della compagna Olga.

Continue reading Atene: Processo contro la CCF (udienze 24-33) e lettera di 3 compagni accusati per lo stesso caso

Prigioni greche: Dichiarazione congiunta di prigionieri del carcere di Koridallos

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Oggi, 29 Marzo, noi i prigionieri del primo braccio del carcere maschile di Koridallos rifiutiamo di entrare nelle celle a mezzogiorno come un minimo segno di protesta contro l’invasione in stile militare dell’unità repressive speciali antiterrorismo (Ekam) che hanno condotto ispezioni a sorpresa e perquisizioni nella notte del 28 Marzo fino alle prime ore del mattino.

Se la polizia greca vuole fare un colpo di stato nelle carceri picchiando e torturando i detenuti, dovrebbe sapere che questa provocazione non rimarrà senza risposta.

Allo stesso tempo, il ministero della “Giustizia” attraverso il suo attuale capo Antonis Roupakiotis, e sotto gli ordini del ministro dell’Ordine Pubblico Nikos Dendias, promuove legislazioni fasciste contro di noi, che includono normative in materia di limitazione del nostro diritto ai giorni di congedo dal carcere e l’introduzione dell’uso di braccialetti elettronici di rilevamento per i detenuti. Incontreranno la nostra opposizione combattiva laddove ci si ritiene necessario, al di fuori delle celle, nei corridoi, sui tetti.

Risponderemo alla violenza dei sbirri con la violenza della dignità.

Per quanto riguarda la fuga di 11 prigionieri dal carcere di Trikala (il 22 Marzo, 2013): nessuna legge o istituzione possa impedire l’inalienabile diritto dei detenuti alla loro libertà. Buona fortuna ai fuggitivi.

Forza e solidarietà a tutti i prigionieri di Trikala che sono stati picchiati dalla polizia.

Prigionieri del 1° braccio del carcere maschile di Koridallos

(Dichiarazione co-firmata da 350 detenuti)

Grecia, Pireo: Sciopero della fame degli immigrati detenuti nei commissariati di polizia

about-life

I arresti giornalieri e il trattamento brutale degli immigrati “irregolari” nel quadro del pogrom di massa della polizia greca con il nome di accoglienza “Xenios Zeus”, che include percosse, umiliazioni e torture nei furgoni della polizia, nei sotterranei delle stazioni di polizia e nei famigerati “centri di detenzione”, sono parte integrante del totalitarismo moderno che impone la povertà e il cannibalismo sociale, ordina la coscrizione civile dei scioperanti (vale a dire il ritorno forzato al lavoro), infligge la repressione nelle mobilitazioni di protesta, incursioni nelle occupazioni e attacchi alle imprese sociali auto-organizzate.

Ultimamente, decine di immigrati “privi di documenti” sono stati trasferiti e letteralmente accatastati nella stazione di polizia di Drapetsona a Pireo, rimanendo in carcere per mesi e mesi, dove subiscono condizioni spaventose, in mancanza di servizi igienico-sanitari, cibo nutriente e di aria aperta, e si confrontano con Il trattamento usuale brutale, misantropo e razzista degli agenti della polizia. Inoltre, la loro custodia temporanea viene prorogata ogni tre mesi senza alcuna giustificazione formale diversa da quella del “crimine” di non avere documenti di soggiorno.

Per questo motivo, i detenuti immigrati sono scesi in successivi scioperi della fame in quella stazione di polizia, per protestare contro le condizioni inimmaginabili di incarcerazione e le decisioni consecutive di proroga di tre mesi della loro custodia. Per esempio, 70 immigrati sono in sciopero della fame dal 14 Marzo 2013. Come risultato di questa protesta congiunta, gli scioperanti della fame sono stati dispersi con diversi trasferimenti ad altri dipartimenti di polizia dove i poliziotti, ancora una volta li trattano con insulti, vessazioni e minacce. Lo sciopero della fame è iniziato, in particolare, dopo la decisione inspiegabile per altri tre mesi di proroga della custodia cautelare nei confronti di due immigrati, che sono rinchiusi per 9 mesi già nelle celle di detenzione. Il caso di un rifugiato palestinese è indicativo dei maltrattamenti contro gli scioperanti della fame: Faraj Ahmed, che ha perso i sensi durante l’ottavo giorno di sciopero della fame (22/3), è stato trasferito in ospedale, perché la polizia gli ha dato shampoo dicendo che era sciroppo medicinale.

Noi ci abitueremo, né accetteremo le brutalità di questo mondo. Ci opponiamo al saccheggio, all’impoverimento, alla brutalità, al razzismo e alla repressione con la resistenza, l’auto-organizzazione e la solidarietà, con le lotte comuni dei resistenti nativi e gli immigrati contro il sistema dello sfruttamento, le esclusioni e la sottomissione. Giù le mani dagli oppressi e dai combattenti!

Spazio anarchico Resalto (Keratsini)

Atene: Nuovo processo contro l’organizzazione anarchica rivoluzionaria Cospirazione delle Cellule di Fuoco

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Il 5 Aprile 2013 inizia un altra corte marziale all’interno delle carceri femminili di Koridallos sul caso della Cospirazione delle Cellule di Fuoco (ricordiamo che già un terzo processo CCF è in corso che riguarda l’invio di pacchi incendiari, ecc.)

Il presente nuovo procedimento riguarda i 250 attacchi incendiari ed esplosivi dell’organizzazione (tra gli altri, gli attacchi sugli uffici dell’Alba Dorata, del tribunale amministrativo di Atene, e le prigioni di Koridallos).

Un totale di 18 compagni saranno processati questa volta: i 9 membri dichiarati dell’O.R. CCF, Theofilos Mavropoulos, Yannis Michailidis, Dimitris Politis, Konstantina Karakatsani, Panagiotis Masouras, Stella Antoniou, Alexandros Mitroussias, Kostas Sakkas e Giorgos Karagiannidis.

Il nostro sostegno a tutti i compagni non è negoziabile, e la nostra presenza sia richiesta in aula.

Appuntamento per l’organizzazione di una manifestazione di solidarietà alla corte della prigione di Koridallos, Martedì, 26 Marzo alle 19.00 presso l’Università del Politecnico di Atene

Assemblea di solidarietà con l’O.R. CCF
e quelli perseguiti per lo stesso caso

Atene – Caso Lotta Rivoluzionaria: Sessione finale del processo il 3 Aprile

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Ultime informazioni sul procedimento giudiziario che il Soccorso Rosso Internazionale abbia diffuso:

Il pubblico ministero ha proposto la condanna dei tre membri dichiarati della Lotta Rivoluzionaria, Pola Roupa, Nikos Maziotis e Kostas Gournas, anche se non è stata dimostrata in tribunale alcuna prova a sostegno della loro partecipazione alle azioni specifiche di cui sono accusati. (Vi ricordiamo che Pola Roupa e Nikos Maziotis sono attualmente in clandestinità.) Inoltre, e senza alcuna prova conclusiva, il pubblico ministero ha suggerito la condanna per Sarantos Nikitopoulos, Vaggelis Stathopoulos, Christoforos Kortesis e Kostas Katsenos, che negano la loro partecipazione all’organizzazione. Infine, il procuratore ha ammesso che non ci fu mai alcuna prova contro Marie Beraha (moglie di Kostas Gournas) e ha detto che avrebbe dovuto essere prosciolta da ogni accusa.

Invito per raduno di solidarietà alla corte speciale delle prigioni di Koridallos:

Il processo arriva alla fine il Mercoledì, 3 Aprile, alle 9, quando la corte emetterà una sentenza sul caso della Lotta Rivoluzionaria. I giudici annunceranno le loro decisioni finali per Nikos Maziotis, Pola Roupa e Kostas Gournas, che hanno rivendicato la responsabilità politica per la loro partecipazione nell’organizzazione, e per Vaggelis Stathopoulos, Sarantos Nikitopoulos, Christoforos Kortesis e Kostas Katsenos, gli altri anarchici accusati nel caso, così come Marie Beracha (compagna di vita di Kostas Gournas), che è anche accusata nello stesso caso.

Partecipiamo a questa sessione del processo e facciamo la nostra solidarietà un pugno contro lo Stato.
La passione per la libertà è più forte di tutte le prigioni!

Assemblea per il caso della Lotta Rivoluzionaria
Mail di contatto: RScase[at]espiv[dot]net

Amsterdam: Evento di Contra Info in solidarietà con i compagni anarchici nelle prigioni greche, a Joe’s Garage

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Nel contesto della lotta quotidiana contro l’esistente, e finalizzando alla diffusione della solidarietà di fatto con i prigionieri anarchici nelle carceri greche, i membri della rete di traduzione e contro-informazione “Contra Info” effettueranno una serie di eventi in diverse città europee, per diffondere informazioni sui casi dei compagni imprigionati.

Vogliamo rendere queste riunioni come un’opportunità per rafforzare l’infrastruttura antagonista della contro-informazione, di estendere e moltiplicare i gesti di solidarietà con i nostri fratelli e sorelle dietro le sbarre, e di promuovere l’azione diretta e la prassi sovversiva.

Venerdì, 12 Aprile 2013, ci incontriamo al Joe’s Garage ad Amsterdam. Ci sarà una cucina vegan collettiva alle 7 e verso le 20:00 inizieremo a discutere. Saremo lieti della vostra presenza e vi invitano a condividere le vostre idee in modo da trovare un punto di vista comune verso la distruzione di tutte le carceri e del sistema che le mantiene.

Seguiranno aggiornamenti per i prossimi eventi in altre città europee.

SOLIDARIETÀ CON I PRIGIONIERI ANARCHICI IN TUTTO IL MONDO!

Per maggiori informazioni: i, ii

Il sito blackblocg.info vietato in Russia

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Comunicato:

“Cari compagni!
Dobbiamo informarvi che il nostro blog è stato incluso nella Lista Federale dei Materiali Estremisti in Russia. Questa è la prima volta che una risorsa anarchica viene ufficialmente riconosciuta come “estremista” in Russia. Quindi la maggior parte dei provider internet russi hanno chiuso l’accesso a BlackBlocg e le persone del nostro paese devono usare Tor o VPN per avere accesso. Siamo fieri di avere un tale “riconoscimento” della significatività della nostra lotta. Continueremo con orgoglio la nostra strada per la Libertà e l’Anarchia. Rivolta continua!”

Per la censura in Russia vedia anche qui

fonte

Atene: Un saluto a tutti i compagni del Febbraio Nero

Febbraio Nero in tutto il mondo…Avanti per l'insurrezione quotidiana!
Febbraio Nero in tutto il mondo…Avanti per l’insurrezione quotidiana!

Il 28 Febbraio, abbiamo appeso uno striscione su una strada pedonale, che segna il percorso quotidiano di centinaia di bambini e ragazzi per gli edifici delle scuole-carceri della zona di Petralona, volendo inviare forza agli ostaggi della guerra sociale, perseguitati o tenuti nelle celle delle prigioni della democrazia, ma anche per le infrastrutture autogestite in tutto il mondo che resistono alla repressione con dignità.

Il “Febbraio Nero in tutto il mondo …” è il nostro segnale che la solidarietà tra le imprese che resistono ed i compagni anarchici si è espressa attraverso azioni dirette polimorfe dall’Europa verso l’America Latina, in Cile, Messico, Ecuador, Austria, Perù, Argentina, Portogallo, Francia, Spagna , Svizzera, Regno Unito, Repubblica Ceca, Uruguay, Brasile, Belgio, Germania, Grecia, con agitazioni come poster, striscioni, volantini, contro-informazione, brochure multimediali, testi di analisi, interventi per le strade, manifestazioni, eventi a spazi auto-organizzati, murales, occupazioni simboliche, slogan sui muri, cucine collettive…

Un pugno alzato a chi ha abbracciato questo richiamo di solidarietà internazionale al proprio modo unico, ai compagni che abbiamo avuto la possibilità di conoscere questo mese attraverso i loro discorsi e le loro azioni, così come a tutte le individualità e le collettività che lottano contro il disfattismo, per l’insurrezione anarchica costante.

Avanti per l’insurrezione quotidiana!

Nuovo blog anarchico dal Venezuela: Curare

CURARE. È un piccolo spazio nello sciame della guerra virtuale contro il dominio capitalista e lo stato. Ogni settimana potrai controllare notizie, scritti, opuscoli, video e altro.

Ti invitiamo a visitare il seguente link: apuntandoalaliberaciontotal

Ti aspettiamo e come direbbero i/le rabbiosx militanti del SLA: “Passa avanti e bevi un po’ di cianuro, ma ricorda, non sei a prova di proiettile. Felice caccia”.

in inglese

Italia: Comunicato di Culmine agli anarchici cileni

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Come accaduto a voi con il cosiddetto “Caso Bombas”, adesso accade a noi con l’operazione “Ardire”. In questi giorni abbiamo appreso che, tra le tante, siamo anche sotto indagine per il presunto “finanziamento degli anarchici cileni”.

La verità è che, a suo tempo, abbiamo dato la disponibilità del nostro conto corrente, quale forma di solidarietà concreta per i nostri compagni colpiti dallo Stato Cileno. L’abbiamo fatto con un comunicato pubblico e non avremmo dubbi a rifarlo. Non potranno mai fermare la solidarietà concreta tra anarchici/che, né con le sbarre, né con le sezioni ad alta sorveglianza.

Un forte abbraccio ribelle
Elisa e Stefano
14.02.2013

Elisa di Bernardo
c/c Rebibbia Femminile
Via Bartolo Longo 92
00156 Roma
Italia

Stefano Gabriele Fosco
Via Casale 50/A
15122 San Michele (AL)
Italia