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New York: Breve report del presidio anarchico fuori il Consolato Greco in solidarietà con i prigionieri in sciopero della fame ad Atene

dai nostri fratelli e dalle nostre sorelle a New York:

“Eravamo un piccolo ma vivace gruppo di circa 20 anarchici riuniti fuori il Consolato Greco ieri sera (19/04).

Avevamo due striscioni, ed abbiamo distribuito volantini per porre attenzione circa la corrotta questione dei detenuti politici Anarchici in sciopero della fame e le cattive condizioni e le detenzioni preventive.

Siamo solidali e lottiamo accanto a loro per provocare la caduta dello stato capitalista e l’abbattimento di tutte le prigioni, in quanto sono dei campi di concentramento dello Stato fascista.

Fuoco alle carceri, Amore nei parchi! Anarchia per un’umanità libera!

Distruzione di tutte le carceri!

USA: Presidio di solidarietà al Consolato greco di New York – Giovedi, 19 Aprile, 2012

La solidarietà è la prassi non solo parole

presidio fuori il Consolato Greco (69 East 79th street)

Giovedi, 19 Aprile, alle 18:30 (NYC time)

Nel corso delle ultime due settimane, otto compagni Greci imprigionati hanno iniziato lo sciopero della fame che ha generato una crescente ondata di resistenza in tutta la Grecia. Diverse dichiarazioni dei prigionieri esprimono la richiesta per la dignità, e la fine delle politiche delle detenzioni preventive e delle punizioni extra giudiziarie. In particolare, tre degli scioperanti (Giorgos Karagiannidis, Alexandros Mitroussias e Kostas Sakkas) hanno espresso solidarietà per Stella Antoniou che si trova in prigione da un’anno e mezzo, accusata senza prove, di essere membro della Cospirazione delle Cellule di Fuoco e a cui viene costantemente negato il rilascio per poter accedere alle cure mediche. Tutti gli scioperanti della fame (Spyros Dravilas, Giorgos Karagiannidis, Alexandros Mitroussias, Kostas Sakkas, Panagiotis Argirou, Gerasimos Tsalakos, Christos Tsalakos e per quelli del !7 Aprile Haris Hadjimihelakis, Damiano Bolano e Giorgos Polidoros), così come tutti coloro che rifiutano il cibo del carcere (Vaggelis Kailoglou ed altri) non sono solo alla ricerca di una giustizia individuale, ma sostengono e riaffermano le rivendicazioni dei loro compagni in sciopero.

Una serie di azione di solidarietà si sono diffuse in tutto il paese, che vanno dalle astensioni di massa dal prendere il cibo della prigione, agli attacchi di guerriglia contro le banche, gli edifici governativi e politici che rappresentano il volto di uno Stato totalitario.

Oggi, negli Stati Uniti, ci dichiariamo solidali con tutti gli scioperanti della fame e chiediamo a tutti di mettere in azione la loro solidarietà non solo con le parole. Chiediamo una aperta e trasparente comunicazione delle richieste degli scioperanti della fame, e invitiamo ad ogni forma di partecipazione contribuendo alla diffusione della loro lotta. La loro lotta è la nostra lotta.

Durante lo scorso anno la Grecia è divenuta il laboratorio dell’ elitarismo economico e delle leggi totalitarie. Attualmente l’aumento delle attività dell’estrema destra, del fascismo, e del neo-nazismo sostenuto da un provvisorio governo tecnocratico crea una polarizzazione dell’opinione pubblica verso gli estremismi e trasforma le strade in campi di battaglia. Chiaramente questo tipo di manipolazione di massa oscura le lotte contro il capitalismo e lo Stato e produce capri espiatori, come evidenziato dall’espansione della demonizzazione verso l’immigrato. Queste tattiche non sono solo presenti a livello locale, ma esistono ovunque. Il sistema è globale, usa un’estesa frammentazione sociale per perpetuare la morte della stessa per mirare al profitto e ciò dev’essere attaccato. Essere solidali significa fare eco all’infinito delle lotte in ogni parte del mondo. Deve essere messa in atto ogni forma di resistenza.

La chiamata per lo Sciopero Generale del Primo Maggio è un’atto che riconosce l’alleanza non solo con la lotta dei lavoratori, ma anche con i detenuti, gli immigrati e tutti coloro che si trovano sotto una costante oppressione. Siamo tutti prigionieri, di fronte alla repressione da parte dello Stato e dalla mostruosità di un sistema economico globale che, sistematicamente e strategicamente muta le nostre voci e nega la nostra vita.

presidio fuori il Consolato Greco (69 East 79th street)

Giovedi, 19 Aprile, alle 18:30 (NYC time)

Continueremo a lottare contro queste forme di morte

Splinter Constellation of NYC

Leggete anche : 19 Aprile – DICIAMO NO AGLI ARRESTI DI MASSA

Atene: Raid della polizia nel Centro Sociale Occupato VOX in Exarchia

Nei primi giorni del 2012, persone coinvolte nell’ambiente anarchico/antiautoritario hanno occupato l’edificio del VOX (proprietà dell’ “Istituto della Previdenza Sociale” – IKA) in Piazza Exarchia, nel tentativo di trasformarlo in un centro sociale aperto. “BOΞ” era il nome di un ex cinema all’aperto nello stesso edificio, all’angolo tra le vie Arachovis e Themistocleous. L’edificio permette di ospitare varie iniziative. Scopo del gruppo è quello di ampliare le lotte socio-politiche attraverso le esigenze collettive, in un’epoca in cui la crisi del sistema economico minaccia e attacca la maggior parte della società, ma anche per costruire rapporti di solidarietà e di comunicazione con le persone e le altre iniziative nel quartiere.

Il 20 Aprile, proprio il giorno prima dell’apertura al pubblico del nuovo progetto, le forze di polizia hanno fatto un’imponente irruzione nella zone, ed in particolare in Piazza Exarchia, e dalle 06:00 (GMT+2) i poliziotti ed i procuratori hanno eseguito lo sfratto del palazzo del VOX (sembra non ci fossero occupanti all’interno).

Alle 13:00, in Piazza Exarchia e molte strade circostanti erano sotto occupazione da parte della polizia.

C’erano notizie di un raid anche in un’altro edificio in Exarchia (in Via Valtetsiou, 60), anche questo di proprietà dell’IKA.

Tre persone sono state arrestate durante lo sgombero del secondo edificio, in via Valtetsiou. Sono state trattenute alla stazione di polizia, e sono stati portati di fronte al procuratore con l’accusa di occupazione abusiva, due di loro sono stati rilasciati. La terza persona, un’immigrata senza documenti, è trattenuta presso il Direzione di Polizia per stranieri in Petrou Ralli.

Nel frattempo, il palazzo del centro sociale VOX veniva  sigillato. Alle 13:49, il gruppo del VOX rilasciava una dichiarazione circa la repressione, puntando l’attenzione sulla distorsione dei fatti fatta dai media, dichiarando tra l’altro che oggi, 20 Aprile, alle 6:00, numerose forze repressive e tre procuratori hanno preso il controllo su tutta l’area di Exarchia. Recentemente Ioannis Tentes, procuratore della Corte Suprema (Areios Pagos), aveva emesso un’ordine per lo sgombero degli spazi occupati, un’ordine che ora è stato messo in pratica per la prima volta con la stretta collaborazione del celebre procuratore generale Eleni Raikou. Sotto il comando dei procuratori, l’amministrazione dell’IKA ha presentato una formale querela contro il centro sociale VOX, consentendo il già deciso sgombero forzato.

Alle 17:00, l’intero quartiere di Exarchia (compresa l’entrata del Politecnico in via Stournari) era ancora circondato dalle forze di polizia, con squadre e unità in motocicletta che bloccano anche il traffico in alcune vie, e cos’ via.

Pertanto, l’ordinaria Assemblea anarchica di solidarietà alle R.O. CCF si terrà nel Piccolo Teatro di Lofos Strefi, alle 19:00 (invece che nel palazzo Gini presso il Politecnico).

La 2 giorni di concerti per i combattenti imprigionati che si doveva tenere al Politecnico di Atene (un festival auto prodotto e benefico di musica punk del 20-21/04) è stato annullato.

Il gruppo VOX ha indetto un presidio in Piazza Exarchia per Sabato 21/04, dalle 18:00, dove ha intenzione di tenere il loro programmato concerto dal vivo.

Sabato sera (alle 17:00 circa) l’edidicio del VOX è stato nuovamente occupato grazie all’aiuto di 200 compagni. All’auto-intervento per l’apertura dello squat hanno partecipato quasi 2.000 persone in piazza e nelle strade vicine. Piccoli scontri sono scoppiati dalle 02:00, la polizia ha sparato molti gas lacrimogeni nella zona.

Più informazioni sono in arrivo.

Pochi giorni prima di questo fatto “spettacolare”, un deputato del partito di estrema destra LAOS aveva sollevato dei “quesiti” sugli occupanti del Centro Sociale VOX.

Il 9 Aprile, gli occupanti avevano riferito che il parlamentare del partito di estrema destra LAOS Athanassios Pleuris aveva fatto una formale interrogazione in Parlamento alla “protezione civile” e al Ministero del Lavoro. Il parlamentare ha dichiarato che gli anarchici desiderano “…trasformare questo specifico spazio in un “centro sociale”, ossia un covo in più di violenza anarchica e terrorista…”- chiede ai ministri, tra gli altri, se hanno in programma il suo sfratto immediato. I poliziotti del ministero hanno rilasciato una risposta evasivamente burocratica, sottolineando solo il fatto che le sue forze stanno monitorando il posto in modo “discreto” (quello che esce non è una sorpresa).

Lottando senza tutela contro ogni autorità, gli squat e gli spazi liberati sono ora una minaccia ancora maggiore per l’ordine regnante. Quindi, questo tentativo persecutorio può essere visto solo all’interno della cornice di repressione coordinata contro progetti radicali e combattenti. La risposta degli squatter nei confronti dello Stato e di ogni delinquente fascista è che l’edificio del VOX è già in uso da persone che non cesseranno di lottare per una società priva di uguaglianza di classe e solidarietà, senza esclusioni e sfruttamento. Gli squat sono parte integrante della lotta per la libertà.

GIU’ LE MANI DAGLI SQUAT – LA SOLIDARIETA’ E’ LA NOSTRA ARMA

 

Quì segue il primo comunicato del progetto VOX, rilasciato all’inizio di Marzo

 

Occupazione del palazzo del VOX, Exarchia

Nei primi giorni del 2012, persone coinvolte nell’ambiente anarchico/antiautoritario hanno occupato l’edificio del VOX (proprietà dell’ “Istituto della Previdenza Sociale” – IKA) in Piazza Exarchia, nel tentativo di trasformarlo in un centro sociale aperto.

La scelta di creare un centro sociale nel cuore di Exarchia è strettamente legato sia alla storicità della zona sia alla condizione critica del momento e dei suoi sviluppi politici e sociali.

Per diversi decenni, al di là di essere un particolare quartiere di Atene, Exarchia è stato un perenne laboratorio politico-sociale, un luogo d’incontro per i giovani ribelli, e uno spazio per imprese politiche sovversive, luogo di creazione libera ma anche per l’interazione di tendenze di critica contemporanea.

Di conseguenza, l’area divenne un polo d’affinità per anarchici e giovani di sinistra, studenti, intelletuali, che hanno scelto Exarchia non solo come luogo d’incontro, ma anche come luogo di residenza. Questo, combinato con le lotte in corso, ha creato un rapporto sociale con alcune parti della comunità locale che sicuramente non di meno fu una relazione lineare, ma è stato sempre legato alla stato del movimento, ogni volta.

Lo Stato, cos’ infastidito da questa parte della città, ha più volte tentato di riprendere il controllo della zona attraverso la repressione diretta o trasformando il quartiere in un supermarket della droga. L’espansione stessa della commercializzazione e i processi dello stile di vita fin dal principio hanno mirato a snervare le dinamiche insurrezionali di Exarchia.

Oggi, nell’attuale condizione di crisi, l’attacco frontale scatenato dal Capitale e dallo Stato ha portato gran parte della società all’impoverimento, in tal modo fenomeni di violenza intra-classista e di cannibalismo sociale sono ovunque in aumento.In particolare in Exarchia bande di teppisti e bulli, cogliendo la storia libertaria del quartiere, e il fallimento finora di una risposta collettiva a questi fenomeni, stanno minacciando la vita quotidiana di Exarchia interessando seriamente ogni principio politico e sociale. Valori quali la resistenza e la solidarietà finiscono dietro i fabbricati argomenti quali sicurezza, legalità e ordine.

Il contenuto politico del movimento del VOX occupato è correlato alla necessità crescente rappresentata dall’oggettiva prova della condizione eruttiva del particolare luogo e momento. Il centro sociale VOX – un progetto d’intervento sociale, politico, culturale – si verifica nell’attuale situazione di aggravamento della crisi economica, mentre il blocco di potere dominante (che non è mai stato più ingiustificabile da parte della società e al tempo stesso diventa cos’ omogeneo al suo interno) scatena il suo attacco finale contro la forza lavoro e l’acquis sociale.

Allo stesso tempo, la repressione è stata aumentata con il presupposto per la mantenenza della coerenza sociale attraverso l’uso di pratiche dello stato di emergenza in tutti gli aspetti della vita quotidiana. Il terrorismo economico (cancellazione dei diritti acquisiti dai lavoratori da decenni, emarginazione ed impoverimento di gran parte della società, immunità per il datore di lavoro) e la tattica dello Stato (controllo autoritario a tutti i livelli, stato di polizia intensificato, tentativi di porre severe punizioni su tutte le pratiche di  disobbedienza, conflittuale o meno, persecuzioni delle masse di manifestanti, la legislazione “anti-terrorismo”, e cos’ via) impostano la fase di una guerra di classe, la cui intensità mostra anche i vicoli ciechi e i limiti del tentativo delle classi dominanti di uscire dal guazzabuglio della crisi.

Viviamo in un’epoca in cui il sistema mostra incapacità ad integrare tutte le persone ad ora sfruttate, allo stesso tempo, vediamo segni di allargamento delle lotte sociali e di classe (manifestazioni di massa, scontri con le forze di repressione dello stato, ravvivamento della fiducia verso l’attività collettiva, allo sviluppo di forme organizzative e di credito all’interno dei quartieri) che potrebbero essere ancora inadeguate nel complesso a sostenere un’argine, tuttavia queste lotte mostrano un segno positivo nella lotta per un rovesciamento.

L’espansione delle lotte politico-sociali e la dinamica di sviluppo di tutte le forme di resistenza al fine di raggiungere un’efficacia deve tenere il passo con il concetto di auto-organizzazione, solidarietà sociale e politica e rifiuto delle istituzioni.

Noi crediamo che occupare costituisca una parte integrante del movimento sovversivo, e il ravvivarsi di questa pratica all’interno delle date circostanze ha un duplice scopo: da un lato quello di una linea di difesa attraverso la creazione di spazi liberi, e dall’altro una tattica aggressiva per disegnare la linea per una nuova prospettiva a venire, se si tratta di occupazione permanente di edifici finalizzata alla creazione di spazi socio-politici come centro e base operativa per le lotte, o occupazione di immobili e spazi pubblici come forma di protesta che supera la legittimità borghese, o anche di più quando si tratta di occupazioni come mezzo di rivendicazione di classe che si interroga sullo stesso concetto di proprietà, vale a dire il sequestro dei mezzi di produzione e l’occupazione dei posti di lavoro.

Gli squat sono una minaccia per chi domina, perchè sfida il potere, i rapporti capitalistici e il modo dominante dell’organizzazione della società, in pratica, manifestando l’auto-attività e la partecipazione anzichè l’assegnazione, la realizzazione dei nostri bisogni e desideri, invece delle condizioni imposte a noi dai governanti.

Il carattere stesso dello squat, come pratica di confronto e progetto auto-organizzato, mira a rotture sociali che intensificano le contraddizioni e i vicoli ciechi del sistema, basato su rapporti di solidarietà e valori di uguaglianza.

Intendiamo l’auto-organizzazione come un processo anti-gerarchico, anti-centralizzato, senza rappresentanti, esperti e opinionisti. Lottiamo contro ogni forma di nazionalismo, di logica razzista e sessista. Ci opponiamo a qualsiasi tipi di modelli di consumo che richiedono la personalizzazione, l’omogeneizzazione della società e la sottomissione alla logica del mercato e del profitto.

Una pre condizione per l’efficacia della nostra attività è quello di espandere la cultura degli interessi collettivi e costruire relazioni di solidarietà all’interno della nostra assemblea, ma anche con il nostro quartiere, e al tempo stesso, attraverso la nostra connessione con le reti di resistenza che sono attive nell’area: occupazioni, assemblee di quartiere, luoghi di ritrovo, collettivi politici, gruppi di lavoratori e sindacati di base. Soprattutto, però, attraverso il nostro contributo attivo nelle lotte sociali, manifestazioni, blocchi negli scioperi, barricate aspiriamo a contribuire con la nostra parte alla grande scommessa del nostro tempo, vale a dire il passaggio dalla protesta spontanea e l’indignazione del popolo oppresso e sfruttato alla rivolta cosciente e la rivoluzione sociale, come unica uscita dalla crisi del sistema e l’attacco alla classe dirigente, stabilendo più strutture e zone di emancipazione e azione collettiva.

Vogliamo che il centro sociale VOX diventi uno spazio di comunicazione diretta, interazione e creatività, dove non ci siano gerarchie ed esperti, o spettacolarizzazioni e modelli consumistici, uno spazio di cameratismo, solidarietà e lotta contro ogni autorità.

Punto di riferimento principale per la funzionalità e attività dello squat sarà l’assemblea di gestione, in cui le decisioni collettive saranno effettuate secondo una pre configurazione ed il consenso sull’amministrazione dello spazio e estroversi interventi del centro sociale.

Attraverso l’auto-organizzazione, la comunicazione e la fermentazione, lo spazio occupato VOX permette di ospitare varie iniziative che saranno gestite da gruppi di lavoro tematici, ad esempio un bar auto gestito per il sostegno finanziario dei combattenti imprigionati, ma anche per le spese di mantenimento, una biblioteca, una sala per eventi, proiezioni cinematografiche, attività per bambini, giornali, pubblicazioni, etc.

Centro Sociale Occupato VOX

Grecia: Lettera del compagno quarantunenne Evangelos “Vaggelis” Koutsibelas dalle prigioni di Trikala

Struttura carceraria correzionale di Trikala

Chi ha detto che i detenuti mangiano gratis, chi ha detto che i detenuti non servono allo Stato? Chi ha detto che le imprese multinazionali, i dipendenti e i fornitori non giocano una partita a scapito dei prigionieri?

Nelle prigioni di Trikala, la presunta struttura correzionale ha messo in piedi molto bene il gioco con le multinazionali. Il cosiddetto bakaliko, un negozio di alimentari, che è gestito dalla grande catena di supermercati Veropoulos, non è altro che una grande truffa. Ci sono 718 detenuti che fanno acquisti presso il negozio di alimentari delle carceri, spendendo 15 euro per due persone, per un fatturato stimato in 10.770 euro. Questo è quanto lo Stato prende per le sigarette ed altri prodotti quando l’imposta è del 23%.

Durante le vacanze di Pasqua, gli assistenti sociali, i medici, o in generale tutti i servizi che dovrebbero essere a disposizione dei prigionieri, erano tutti assenti.

Ci sono 20 celle di tre persone (60 prigionieri) per ogni braccio, e dato che la domenica pomeriggio non ci sono i pasti della prigione tutti devono cucinare da se stessi, ma non hanno abbastanza tempo per fare questo, perchè le porte delle celle vengono chiuse alle 20:00.

Il profitto è l’unica cosa che interessa al di là di essere i protettori della democrazia, e aver fatto delle prigioni dei magazzini per gli esseri umani.

State parlando di profitti e di perdite; noi parliamo di vite umane.

Dite che nelle prigioni sono state prese tutte le necessarie misure, ma a nessuno è mai venuto in mente che per i detenuti sono inumane.

Quando le pubblicità di Veropoulos dice “per acquisti di 70 euro o più, riceverete una confezione di birre” e “per acquisti di 150 euro o più, avrete una confezione da 5 litri di vino”, o per i prodotti di pulizia, per esempio, “comprate uno shampoo ed avrete gratis una confezione più piccola”, tutti si chiedono dove tutto questo andrà – certamente, non ai prigionieri.

La Domenica di Pasqua (15/4) è scoppiata una lotta feroce mentre si cucinava; come risultato tre detenuti sono stati feriti, uno dei quali con ferite gravi.

Vaggelis Koutsibelas

trattenuto nella 4a ala delle prigioni di Trikala

Fonte

Atene: Attacco con la vernice agli uffici del partito social democratico PASOK e di quello di estrema destra LAOS a Halandri ed Holargos

Sabato,14 Aprile, mentre tutti i dignitosi cittadini si trovavano nei templi dell’indolenza per la Pasqua, abbiamo deciso di colpire con delle vernici gli uffici politici del LAOS e del BATSOK* nei quartieri della periferia nord Halandri ed Holargos, come minimo segno di solidarietà per Mitroussias, Sakkas, Karagiannidis, che sono in sciopero della fame da 12 giorni.

NESSUN PROCEDIMENTO PENALE CONTRO GLI SCIOPERANTI DELLA FAME

RILASCIO IMMEDIATO DI STELLA ANTONIOU

* PASOK + batsoi (poliziotti) = Batsok

Grecia : Manifesto di solidarietà per i membri imprigionati dell’Organizzazione Rivoluzionaria “Cospirazione delle Cellule di Fuoco”

[…Senza farsi fermare da qualsivoglia “contenitore sociale” la Cospirazione delle Cellule di Fuoco, spezza e destabilizza l’esistente del quietismo reazionario. È lo fa anche nel cosidetto movimento anarchico in tutti le latitudini, dando la “strada”, ma non insegnando niente, perché “niente vuole”… Prorompe in questo modo una nuova forma di guerriglia antisociale e nichilista che non accetta di farsi immagazzinare in un stereotipo di finto sentimento rivoluzionario, dai saccenti professori universitari dell’anarchismo ufficiale, e dai cultori del militantismo fine a se stesso. Una guerriglia che determina in ambito rivoluzionario la propria propulsione distruttrice e che “affonda” ogni concetto di sociale…]
Federico Buono

Rispetto-Onore-Solidarietà agli orgogliosi combattenti rivoluzionari della nuova guerriglia urbana, membri dell’Organizzazione Rivoluzionaria Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

Solidarietà ai scioperanti di fame Gerasimos Tsakalos, Panagiotis Argirou, Christos Tsakalos, che continuano con coerenza e determinazione la loro lotta  multiforme contro la cultura del potere a della sottomissione, nonostante le condizioni della prigionia. Compagni, forza fino la libertà.

Prigioni Greche : Aggiornamento dallo sciopero della fame e dall’astensione di assunzione dal cibo in corso da parte dei compagni.

4 Aprile : Testo di dichiarazione di sciopero della fame da Spyros Dravilas (prigioniero di Carcere di Domokos, attualmente all’interno dell’Ospedale di Carcere di Koridallos) col titolo “Lo Stato e le sue istituzioni vendicano coloro che non soccombono al Sistema, privandoli del loro diritto acquisito di uscire temporaneamente dal carcere”. Le autorità negano a Spiros Dravilas l’uscita temporanea dal carcere di cui ha diritto da due anni e mezzo ormai.

6 Aprile : Dichiarazione di sciopero della fame da Giorgos Karagiannidis, Alexandros Mitrousias e Kostas Sakkas – “A partire da oggi 6/4 scendiamo in sciopero della fame chiedendo la revoca della nostra arbitraria e vendicativa custodia cautelare e l’immediato rilascio della nostra coimputata Stella Antoniou per motivi di salute”. (S. Antoniou attualmente sta protestando con astensione dall’assunzione dal cibo del carcere.)

6 Aprile : Dichiarazione di sciopero della fame dai membri carcerati della Cospirazione delle Cellule di Fuoco (CCF), Panagiotis Argirou e Gerasimos Tsakalos, che chiedono il loro trasferimento definitivo e rimanente nel Carcere di Koridalos, in modo di porre fine ai ripetuti trasferimenti vendicativi nei quali vengono sottoposti nell’ambito di una guerra fisica e psicologica contro di loro.

7 Aprile : Astensione dall’assunzione dal cibo di carcere in segno di solidarietà dall’anarchico Vaggelis Kailoglou (uno dei quattro arrestati del 12 Febbraio rimasti ancora in prigione in custodia cautelare)

7 Aprile : Astensione dall’assunzione dal cibo del carcere dai prigionieri combattenti anarchici Sokratis Tzifkas (Carcere di Diavata), Giannis Skouloudis (Carcere di Avlona), Babis Tsilianidis e Dimitris Dimtsiadis (Carcere di Koridallos)

8 Aprile : Dichiarazione di sciopero della fame da Christos Tsakalos, membro imprigionato della CCF, in solidarietà con i due compagni della CCF che sono già in sciopero della fame.

8 Aprile : Astensione dall’assunzione dal cibo del carcere da parte di 130 detenuti del Primo Braccio del Carcere maschile di Koridalos, in segno di solidarietà

9 Aprile : Assemblea di solidarietà all’Università Politecnico di Atene, nel palazzo Ghini, con l’intervento telefonico da parte dei scioperanti della fame all’interno delle prigioni

9 Aprile : Il resto dei membri imprigionati della CCF e l’anarchico rivoluzionario Theofilos Mavropoulos, dichiarano la loro graduale adesione allo sciopero della fame dei loro fratelli Panagiotis Argirou, Gerasimos Tsakalos e Christos Tsakalos.

11 Aprile : Dichiarazione di Stella Antoniou sugli sviluppi recenti : Le autorità della persecuzione penale non hanno ordinato il rinnovo della custodia cautelare di Stella, tuttavia, hanno ordinato il rinvio di Sakkas, Mitroussias e Karagiannidis, sulla base delle accuse fabbricate contro di loro riguardanti la loro partecipazione ai 250 attacchi incendiari della CCF. Alla luce di questi fatti, e in accordo con i suoi tre compagni, Stella ha spiegato che interromperà lo sciopero della fame e nonostante i suoi problemi di salute si asterrà dall’assunzione dal cibo del carcere finchè le loro richieste non saranno accolte.

11 Aprile : Astensione dall’assunzione dal cibo del carcere dal carcerato anarchico Rami Syrianos.

11 Aprile : L’assemblea di solidarietà con G.Karagiannidis, A.Mitroussias, K.Sakkas e S.Antoniou tra l’altro ha rilasciato la seguente notizia : “Attualmente i tre compagni Karagiannidis, Mitroussias e Sakkas sono stati accusati per il caso dei 250 attacchi esplosivi della CCF e chiamati in appello da parte dei esperti interrogatori Mokkas e Baltas, i quali hanno ordinato che tutti e tre così come i membri dell’O.R. CCF dovranno rimanere detenuti in custodia cautelare, ancora una volta. Stella Antoniou è stata accusata per lo stesso caso, ma non è stata rimandata in custodia cautelare di nuovo, e così dovrebbe essere rilasciata alla fine del periodo dei 18 mesi della sua detenzione preventiva (nel Giugno del 2012), mentre alla sua quinta richiesta di rilascio per motivi di salute non è ancora data risposta”. Ricordiamo che Stella è tenuta in detenzione preventiva per 16 mesi ormai, con unica prova contro di lei il possesso di una carta d’intensità falsa.

14 Aprile : Notizie sui tre compagni della CCF imprigionati dopo una settimana in sciopero della fame

15 Aprile : Tre compagni imprigionati della CCF, Haris Hadjimihelakis, Damiano Bolano e Giorgos Polidoros, scenderanno in sciopero della fame dal 17 Aprile.

Lisbona, Portogallo: Dimostrazione antiautoritaria del 19 Maggio

Per le strade con tutti.

Voglio essere per le strade con tutti quelli che scelgono di agire per conto proprio, con tutti quelli che non si identificano con la politica rappresentativa, che non condividono l’idea che ci sono organizzatori e organizzati, leader e seguaci, attivisti e attivati. Voglio vivere un momento in cui siamo tutti insieme nelle strade, tra eguali, col nostro passo e con I desideri che ciascuno e tutti possono avere.

Se scendere in strada senza partiti politici é stato evidentemente sempre necessario per molti, agire senza sindacati o organizzazioni rappresentanti puo’ essere significativo per piú che una piccola minoranza di persone. I burocrati e I futuri leader vedono le strade come un palco, cercano di arginare tutte le tendenze che spingono a provare cose nuove, nuove maniere per essere in lotta nelle strade e giornalmente. Insistono anche ad annoiare a morte i loro sostenitori.

La dimostrazione del 19 Maggio e’ il risultato della volontá di alcune persone di prendere iniziativa propria, senza seguire le date predeterminate dalle istituzioni che perpetuano questo mondo di miseria e autoritá.

Scendiamo nelle strade negli scioperi, il Primo Maggio, e nelle date degli “indignados”, etc… Non ce ne preoccupiamo perché questi momenti potrebbero rilevarsi interessanti. Ma diventano piu’ interessanti esattamente solo quando sono in grado di oltrepassare I limiti, le abitudini e le regole imposte da altri da noi. Inoltre, l’abilita’ di mettere in piedi le nostre date, luoghi e forme di azione puó marcare la differenza tra la disperazione del vecchio mondo e l’entusiasmo di una nuova esperienza.

Voglio anche sperimentare come sara’ portarlo avanti 3 settimane continuative (dopo le dimostrazioni del Primo Maggio e del 12 Maggio), come sara’ essere fianco a fianco con amici e sconosciuti che diventeranno compagni nella strada. Come manterremo la tensione e l’entusiasmo nelle strade? Come connetteremo questi momenti, con una continuitá anti-capitalistica e anti-autoritaria, giorno dopo giorno, in modo che questi momenti possano alimentare la continuitá e cosí anche contestualizzarsi? Questo é un dibattito che spero potremo continuare, per il bene di ciascuno di noi che non riesce piú a sopportare l’ordine sociale. Per quanto riguarda le dimostrazioni, la sensazione che ho é che qualunque cosa accada in ciascuna, sará rafforzata nelle date che seguiranno. Un altra é che ogniqualvolta un movimento collettivo arriva al termine, ne rimane un altro che vuole di piú.

Il potenziale c’e’, quindi potrebbe diventare interessante.
Partecipa alla manifestazione alla stazione metropolitana Martim Moniz, alle 15.00

fonte: ruacomtodos via pt.indymedia

Grecia: Solidarietà al movimento NO TAV da Corfù

Ieri sera, 10-4/2012, un’iniziativa dei compagni dei centri sociali di Corfù abbiamo fatto un presidio in piazza Georgaki con una proiezione di controinformazione, testi e un striscione. Μa perché ci interessa il movimento NO TAV? In Italia la somiglianza con la realtà greca é chiara.

In Grecia (Papademos), come in Italia (Monti), i premier sono banchieri nominati. In tutti e due i paesi, ci danno “da mangiare” le stesse bugie riguardo lo sviluppo, come  beneficio per la società.

Perché il loro sviluppo, sia che si tratti del TAV, sia delle turbine eoliche sulla montagna Pantocratoras di Corfù, calpesta la vita dei residenti e della natura. L’unico ad avere beneficio é sempre il capitale.

Perché questo tipo di opere si fa a favore dei grandi appaltatori, che in Italia succede  essere la mafia, e in Grecia le grande ditte che prendono sempre i lavori pubblici e controllano i media.

Perché i media hanno lo stesso ruolo dappertutto, quel ruolo che é sempre a favore di ogni padrone. Calunniano e distorcono ogni lotta sociale. Dividono i manifestanti in “buoni” e “cattivi”. Cercano di volgere l’opinione pubblica contro  ogni movimento, e presentano come “unica verità”, quella di ogni appaltatore.

I media costruiscono “un muro di silenzio” intorno ad ogni focolaio di resistenza, cercando di conviverci che la crisi economica e il suo affrontarla é una questione nazionale. Noi rompiamo questo “muro di silenzio”, per dimostrare che sul saccheggio delle nostre vite non c’é nessuna dimensione nazionale, ma solo quella di classe.

Da Keratea fino a Kulon Progo, e da Lefkimi (Corfu) fino alla Val di Susa, lo stato e il capitale cambiano molti nomi ma hanno sempre lo stesso volto quello del denaro e della morte.

LO SVILUPPO NON É PER IL POPOLO, MA PER I MAFIOSI E I PADRONI.
Forza compagni/e! Impariamo dalla vostra lotta!

Iniziativa di Solidarietà a NO TAV–Corfù
Elaia squat & Draka squat

Volos, Grecia: Azione diretta contro i neo-nazi di Alba Dorata (Chrissi Avgi)

Nel pomeriggio di Domenica, 8 Aprile, verso le 14:00, una squadra di circa 25 neo-nazi di Alba Dorata (Chrissi Avgi) ha tentato di effettuare un evento di propaganda pre-elettorale nella zona della della città costiera di Volos.

Si stima che la maggioranza di questo gruppo di neo-nazi proveniva dalle zone e dai paesi limitrofi e non dalla città di Volos.

Dal momento che è stata constatata la loro presenza circa 50 compagni e compagne si sono radunati nella zona e si sono confrontati direttamente con loro. Dopo pochi minuti di scontro, il gruppo dei nazi (tra di loro anche uno dei loro candidati alle elezioni parlamentari nella regione di Magnisia) si è riparato in una caffetteria nelle vicinanze per salvarsi.

I compagni/e si sono concentrati fuori dalla caffetteria gridando slogan antifascisti, ma tenendo conto delle considerevoli forze di polizia che erano arrivate sul posto per proteggere i nazi (4 motociclette della squadra DIAS, 5-6 sbirri della guardia costiera e 3 macchine di pattuglia), hanno deciso di non attaccare di nuovo.

I “patrioti” alla fine sono usciti dalla caffetteria, con l’aiuto dei loro complici in uniforme, e non hanno continuato la loro abominevole propaganda per le strade della città.

Gruppi di compagni/e sono rimasti in allerta ed hanno continuato le loro ronde antifasciste fino la sera. Durante la mobilitazione antifascista la reazione di molta gente è stata positiva, ed addirittura alcune persone incoraggiavano pubblicamente il pestaggio e l’allontanamento dalla zona dei neo-nazi di Alba Dorata.

vedi anche qui

Azione di solidarietà per Stella Antoniou ad Amsterdam

Il 6 Aprile, nel contesto della giornata di azioni in solidarietà con gli anarchici imprigionati, un gruppo di compagni ha esposto uno striscione nel centro di Amsterdam, sul Singel, per l’immediato rilascio di Stella Antoniou ed in solidarietà con i prigionieri politici in tutto il mondo – uno striscione che è rimasto per due giorni interi ( cosa che sembrava improbabile che accadesse). Inoltre, abbiamo distribuito ai passanti dei nostri scritti con dei passaggi della lettera di Stella Antoniou. Lo stesso testo è stato affisso come poster nelle vie della città.

Solidarietà con i tre che fanno lo sciopero della fame, K. Sakkas, G. Karagiannidis e A. Mitroussias! Rilascio immediato di Stella Antoniou.

Fonte

Amburgo, Germania: Azione in solidarietà con Stella Antoniou, Kostas Sakkas, Giorgos Karagiannidis e Alexandros Mitroussias

In aperta ostilità con le prigioni, la repressione, l'oppressione, lo sfruttamento, i servi, l'IMK (Conferenza dei Ministri dell'Interno)...E TUTTO IL MERDOSO SISTEMA!

Oggi, 7 Aprile 2012, nel contesto della chiamata in solidarietà a Stella Antoniou, diverse persone si sono riunite ad Amburgo, al fine di dimostrare la nostra solidarietà verso Stella Antoniou ed ai suoi compagni imprigionati in Grecia.

Sono stati distribuiti dei volantini di fronte il consolato Greco, in Gänsemarkt Susannenstraße, e srotolati degli striscioni, che hanno richiamato l’attenzione verso la situazione carceraria di Stella. Inoltre, abbiamo informato la gente del fatto che le manifestazioni e le azioni di solidarietà hanno avuto luogo in diverse città di tutta la Grecia.

Ieri tre suoi compagni, sono entrati in sciopero della fame per l’immediata liberazione di Stella ed al fine di protestare contro la fabbricazione di prove contro di loro da parte della polizia.

Stella aderirà allo sciopero della fame nel corso della settimana.

Info: Il 4 Dicembre 2010, Stella Antoniou è stata arrestata ad Atene insieme ad altre cinque persone. Stella è un’anarchica ed è stata accusata di partecipazione ad un’organizzazione terroristica. E’ trattenuta da 16 mesi, senza nessun processo finora. Ha già fatto richiesta cinque volte per il suo rilascio su cauzione, senza nessun successo finora. Stella soffre di una rara malattia, ha bisogno di farmaci particolari e spesso deve ricevere le cure mediche, ma questo gli è stato ripetutamente negato. Come risultato le sue condizioni di salute sono drammaticamente peggiorate.

Libertà per Stella Antoniou

Anche in Greco e Spagnolo

Atene: I membri imprigionati delle CCF Gerasimos Tsakalos e Panagiotis Argirou dichiarano lo sciopero della fame

“Le tigri infuriate sono più sagge dei cavalli da addestramento”

Ognuno di noi sa per che avere la vita nelle sue mani, deve rifiutare il dialogo e le illusioni della democrazia ed entrare in conflitto con il Potere, con il coltello tra i denti.

Dal primo momento della nostra prigionia, abbiamo scelto di non cedere alla dittatura del sistema penitenziario. Fin dal primo momento, lo Stato e l’unità anti terrorismo Tagmatasfalistes (battaglioni di sicurezza) hanno inviato dei commandi specifici per il servizio carcerario, al fine di dare un trattamento speciale sia a noi che agli altri compagni delle CCF.

Siamo in prigione ormai da un’anno e mezzo. Dai primi giorni del nostro arresto io, Gerasimos Tsakalos, sono stato spostato nelle prigioni di Malandrino e mi sono rifiutato di stare nel reparto di protezione speciale, ho avuto un trasferimento disciplinare dalle prigioni di Corinto e poi, con il compagno Panagiotis Argirou, siamo arrivati ad uno scontro verbale e fisico con le guardie carcerarie quando abbiamo rifiutato di accettare l’umiliante perquisizione corporale che ci volevano imporre.

Inoltre, finora siamo stati trasferiti per più di venti volte con la scusa dei trasferimenti d’emergenza- con speciali mezzi antiproiettile, dagli EKAM (unità speciali repressive dell’anti terrorismo), da unità per il trasferimento carcerario, dalle forze dell’anti terrorismo- da e per le carceri di Koridallos, in Atene, per i nuovi sopraggiunti procedimenti penali che “nascono” dai terroristi-interroganti (Mokkas,Baltas) che riguardano le azioni dei guerriglieri anarchici delle CCF.

Attualmente siamo di nuovo in carcere a Koridallos a causa dei procedimenti penali che riguardano i 250 attacchi incendiari delle Cospirazione, procedimenti che sono sapientemante usciti ora. In particolare questo nuovo procedimento, che si svolge poco prima delle elezioni generali – come il caso Halandri – accompagnati con le dichiarazioni dei “politici” sul “giro di vite contro gli incappucciati”, fa parte di una più ampia campagna anti anarchici avviata già nel 2009; tanto più che, oltre a noi, le persone che non hanno alcuna relazione con le CCF vengono convocate per gli interrogatori, compresi, tra gli altri, l’anarchica Stella Antoniou le cui richieste per un rilascio su cauzione sono state negate una dopo l’altra dalle autorità giudiziarie, nonostante il suo grave stato di salute – fatti sui quali ci riserviamo di prendere una posizione nel prossimo futuro.

Ebbene, la pazienza ha i suoi limiti e l’ira rimane all’infinito, così dichiariamo che da Domenica 8 Aprile, iniziamo lo sciopero della fame chiedendo il nostro trasferimento definitivo e l’inserimento nelle carceri di Koridallos, per porre fine ai nostri ripetuti vendicativi trasferimenti e contro il deperire fisico e psicologico.

Per noi, lo sciopero della fame non è una resistenza passiva o una protesta pacifica, allo scopo di stimolare la sensibilità dei burocrati codardi del Potere, o l’umanità gli apologeti progressisti del sistema.

E’ un modo per ridefinire il nostro corpo a noi stessi, al di fuori dell'”autorità” delle guardie carcerarie. Forse questa è la più dolce contraddizione per un guerrigliero urbano anarchico, perchè nella nostra lotta per la libertà spesso la prigione è il prezzo da pagare, e il pericolo di morire è sempre in agguato nella nostra lotta per la vita.

Ma ciò che non cambia mai è che noi rimaniamo sempre anarchici nella prassi. Un’anarchico d’azione rimane un’anarchico anche senza una penna ed una pistola, se lui/lei tiene l’arma che contiene tutto il resto. “Una coscienza determinata che dice, mi batto fino alla fine.”

Gerasimos Tsakalos, Panagiotis Argirou
Membri incarcerati della cellula delle CCF / FAI-IRF

prigioni di Koridallos, 06-04/2012

PS. Inviamo la nostra solidarietà a Spyros Dravilas, che sta facendo lo sciopero della fame (dal 04-04 nelle carceri di Domokos) che è uno dei pochi prigionieri che non rientra nella statistica della massa passiva che “risiede nelle carceri”.

Fonte

Incendio e fuoco per ogni prigione

Il corrente posizionamento dei combattenti sotto persecuzione e dei solidali contro il terrorismo di Stato è una fase della guerra secolare. La civiltà del Potere è la prigione. I ribelli sono già liberi e difendono la loro libertà attraverso la continuazione delle loro lotte. L’unica via d’uscita per i governanti ed i loro mercenari è la loro sconfitta. 

LA SOLIDARIETA’ VINCERA’ !

Piccolo estratto dal messaggio intitolato “Contro il clero e le prigioni della democrazia” (16 Settembre, 2011) dell’anarchico Dimitris Hadjivasiliadis, imprigionato al tempo nelle prigioni di Koridallos.

Dimitris fù rilasciato su cauzione nel Dicembre del 2011.

Lettera di Tomo sull’operazione repressiva nei confronti di compagni anarchici in Italia

Giovedì 29 marzo, durante la notte, per ordine della procura di Perugia e della p.m. Manuela Comodi, sono state effettuate diverse perquisizioni nei confronti di 4 anarchici in varie città (Pisa, Ravenna, Genova, ecc.); sono stati mobilitati diversi reparti dei carabinieri, tra i quali la Sezione Anticrimine di Bologna e i reparti ROS Antieversione ed Indagini Tecniche di Roma.

Alle 4.05, mi sono visto piombare in casa 6 carabinieri (2 locali, 2 ROS e 2 della suddetta Sezione Anticrimine) in cerca di materiale documentale, materiale utile all’assemblaggio di plichi esplosivi e via dicendo. Tutto questo è avvenuto a causa dei miei rapporti di affinità con i compagni di Culmine e col mio compagno coinvolto con me nel progetto ParoleArmate.

Durante la perquisizione, gli sbirri commentavano in modo sarcastico ciò che trovavano, cosa che non faceva che aumentare il mio  senso di nausea, di odio e di disgusto nei loro confronti.

Dopo 3 ore passate a cercare e frugare, sono tornati in caserma con due scatoloni pieni di materiale (uno di questi mi sarà poi restituito immediatamente, mentre l’altro tenuto in quanto considerato utile al fine delle indagini).

Hanno preso di tutto: un computer, 3 telefoni cellulari, una quarantina di libri, opuscoli, volantini, lettere (con particolare attenzione al materiale sui compagni della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, che comprendeva due lettere ed alcuni opuscoli), un paio di guanti, vecchi fogli scritti a mano e così via.

Sono stato costretto, quella stessa mattina, a recarmi nella caserma provinciale dei carabinieri, dove mi hanno consegnato il verbale di perquisizione e di sequestro; in quel momento ho scoperto però di essere l’unico dei 4 perquisiti a non essere indagato.

Gli articoli di cui sono accusati i miei compagni sono 110, 112, 270bis e 280.

Quest’operazione non è altro che l’ennesimo tentativo atto a reprimere ed intimidire refrattari e ribelli, cercando di spegnere il fuoco anarchico e rivoltoso che brucia dentro di noi. Inutile dire che non sono neanche lontanamente riusciti nel loro intento. Noi continuiamo sulla non-via, quella delle fiamme e dell’odio, senza arretrare di un millimetro.

Si armino le parole, i pensieri e le mani; concretizziamo la nostra rabbia, il nostro desiderio e bisogno di distruzione. Attacchiamo.

Un complice abbraccio di fuoco a tutti i compagni perseguiti e a tutti gli affini che hanno dimostrato la loro vicinanza e solidarietà, tra cui i compagni delle Edizioni Cerbero e i compagni della Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Che l’incendio dell’insurrezione anarchica divampi e si propaghi dal cuore e dagli occhi degli indomiti di tutto il mondo alle strade delle città e delle metropoli, nonostante tutti i tentativi di arginarlo ed estinguerlo.

Per questo mi unisco al grido dei miei compagni:

VIVA L’ANARCHIA!
RUGGISCA LA POLVERE E DISTRUGGANO LE FIAMME!

Tomo, 2 aprile 2012, al Culmine del Nulla.

Grecia: Quattro prigionieri anarchici iniziano lo sciopero della fame

LIBERTA' PER STELLA ANTONIOU - slogan fatto nelle prime ore del 6 Aprile a Murcia, sud-est della Spagna

Oggi, 6 Aprile 2012, in un comunicato congiunto dalle prigioni di Koridallos, gli anarchici Giorgos Karagiannidis, Alexandros Mitroussias e Kostas Sakkas hanno dichiarato di essere entrati in sciopero della fame, chiedendo la revoca della loro arbitraria e vendicativa incarcerazione preventiva, nonchè l’immediato rilascio della loro co-imputata Stella Antoniou per motivi di salute. La stessa Stella Antoniou parteciperà allo sciopero della fame una settimana dopo, nonostante il peggiorare del suo stato di salute. I quattro compagni denunciano il rinnovato tentativo da parte dello Stato di perseguire loro ed altri combattenti, nel contesto delle recenti accuse delle 250 azioni delle CCF (qui ulteriori dettagli).

Ad Atene, la dimostrazione in solidarietà con Stella Antoniou è partita in serata da Piazza Syntagma. Più di un migliaio di anarchici e simpatizzanti si è diretta verso Propylea, in Panepistimiou Street. Poi, attraversando Solonos Street, la gente è arrivata a Piazza Exarchia, punto finale della dimostrazione. Dei  testi su Stella ed altri prigionieri politici (CCF e Karagiannidis, Mitroussias, Sakkas) sono stati distribuiti ai passanti mentre i volantini sono stati lanciati lungo tutto il percorso (qui altre foto e video).

In precedenza, a Salonicco, si è svolto un motoraduno per la giornata d’azione in solidarietà con i quattro anarchici imprigionati. Un centinaio di persone in motocicletta partite dal centro città, si sono mosse lungo Egnatia Street ed hanno attraversato diversi quartieri (Toumba, Harilaou, Tsimiki, Antigonidon, Aghios Dimitrios, Iasonidou), lanciando migliaia di volantini informativi lungo il tragitto e scandendo slogan.

LIBERTA' PER I GUERRIGLIERI DELLE R. O. CCF
LIBERTA' PER I GUERRIGLIERI ARMATI

Atene: Lettera dell’anarchico rivoluzionario Theofilos Mavropoulos su un’ulteriore tentativo d’accusa riguardo i 250 attacchi delle CCF

Recentemente una nuova azione penale è stata lanciata dagli esperti in appelli ed interrogazioni Mokkas e Baltas riguardante i 250 attacchi delle CCF, percui nessuna accusa era ancora stata presentata finora.

Queste azioni sono indubbiamente una grande parte della storia della nuova guerriglia urbana. Tra il 2008 e il 2011 l’organizzazione rivoluzionaria Cospirazione delle Cellule di Fuoco attuò e vinse la scommessa della rottura rivoluzionaria con l’esistente, colpendo con intensità crescente, ritmata e ampia. Le CCF hanno dimostrato che duri colpi nel campo nemico possono essere inferti con l’intervento politico di poche ma determinate persone. Danni materiali, accompagnati da attacchi alla prevalente percezione della necessità dell’esistenza dell’autorità, destruttura la società del Potere e del suo regolare funzionamento.

Ogni esplosione insieme ad ogni rivendicazione portavano avanti la frammentazione dell’ordine sociale ed acceleravano il processo per la costruzione dei nuovi rapporti anarchici.

I compagni, che hanno cercato la costante realizzazione di se stessi, erano uniti dall’evoluzione continua della creazione di un’infrastruttura illegale, incessantemente incitando l’idea della guerra decadente, chiamando nuovi compagni a partecipare.

Per me, la guerriglia urbana è un mezzo per promuovere la rivoluzione anarchica intesa come qui ed ora. Essa rifiuta automaticamente tutti gli inibitori della non-violenza e getta la trappola del riformismo nella spazzatura.

La coscienza mette da parte la paura della prigione o della morte. Le possibilità per l’auto-evoluzione tendono all’infinito.

Così, nel contesto delle attività del progetto rivoluzionario delle CCF, ho messo me stesso proprio accanto ad esso.

La mia volontà per l’azione diretta mi ha spinto a stare vicino a queste persone, di fatto sostenendo la loro attività rivoluzionaria. Dopo tutto, abbiamo inciso e continuo a ritagliare un percorso rivoluzionario con i compagni, membri delle CCF.

Quindi, proprio perchè ho anche difeso le mie scelte in modo coerente e rimango un’anarchico rivoluzionario in opposizione con la società del Potere, l’autorità mi chiama per scusarmi (insieme agli altri), nel tentativo di soffocare tutto ciò che potrebbe rappresentare una minaccia.

Con questi procedimenti penali, lo Stato ancora una volta cerca di punire in modo esemplare chi ha osato opporsi al suo apparato. Ma la distruzione delle illusioni sulla libertà in questa società e l’emergere del totalitarismo quando il Potere è minacciato, sono sempre obiettivi auspicabili dei rivoluzionari.

Lunga vita al diffuso progetto rivoluzionario anarchico

della Federazione Anarchica Informale/Cospirazione delle Cellule di Fuoco

Fronte Rivoluzionario Internazionale

Forza al compagno Luciano “Tortuga” Pitronello

Theofilos Mavropoulos

1° braccio delle prigioni di Koridallos

Grecia: L’anarchica Nina Karakatsani è stata rilasciata dalla prigione

“Nel silenzio ovattato di un’inespugnabile macello, la rabbia di un’animale in trappola è tanto più terrificante.”

Due anni fà, il 22 Aprile 2010, la diciannovenne Kostantina Karakatsani – al tempo latitante – fù arrestata, interrogata e detenuta in custodia cautelare, accusata di coinvolgimento nel caso CCF. Anche se Nina negò tutte le accuse e la partecipazione nell’organizzazione fin dall’inizio, fu condannata ad 11 anni di carcere dalla “giustizia” Greca nel Luglio del 2011, quando il primo grado del cosiddetto “caso Halandri” terminò con il massimo delle pene repressive contro i compagni. Da allora, è stata tenuta nel carcere di Eleonas-Tebe, in Beozia.

Il giorno 4 Aprile 2012, Kostantina Karakatsani è uscita dal carcere. Le autorità giudiziarie hanno finalmente accettato la sua richiesta di rilascio con la sospensione condizionale della pena (fino all’inizio del processo d’appello del “caso Halandri”).

Tuttavia, Lunedi 9 Aprile, Nina è chiamata a comparire davanti la Corte d’Appello di Atene (dalle 09.00 in Loukareos Street, al 7mo piano) a causa del nuovo tentativo d’azione penale riguardante i 250 attacchi delle CCF.

Quando dichiariamo guerra al Potere, sappiamo quello che ci aspetta, ci rendiamo conto che se cadiamo nelle mani del Potere, è prevista la vendetta. E dovremmo essere pronti ad ogni tipo di colpo contro di noi e contro i nostri compagni sotto processo, e ancor più pronti a sostenerli attivamente in tutti i modi possibili, fino a riaverli tutti indietro.

…e continuare la battaglia

Lublino, Polonia: Azione diretta in solidarietà con i prigionieri politici di tutto il mondo

Negli ultimi giorni di Marzo 2012, abbiamo attaccato con della vernice 3 Bancomat, appartenenti a banche diverse. Il crescente clima di repressione di Stato deve incontrare una nostra maggiore risposta. Un’attacco senza compromessi verso Il Capitale, che portandoci via le ultime conquiste sociali, non può rimanere senza risposta.

La violenza è parte integrante della nostra vita, nascosta dietro una maschera di astratte relazioni sociali; spinti nei ghetti della povertà, riempiendo le celle delle prigioni, vivendo nei quartieri poveri del “terzo mondo”. Non abbiamo illusioni al riguardo. Verremo dalle tenebre della notte e attaccheremo gli obiettivi statali e capitalisti, ogni volta più violentemente e con la forte convinzione della giustezza delle nostre azioni.

Rivolgiamo le nostre parole anche verso coloro che hanno posizioni moderate, che cercano di censurare concetti di lotta diversi. I nostri sogni rimangono illegali, NOI rimaniamo illegali. Non c’è posto per noi nella macchina capitalista. Non ci riconosciamo in nessuna miserabile manifestazione. Non facciamo progetti politici a lungo termine. Non chiediamo ai capi ed ai governanti dei piccoli compromessi. Vogliamo un’immediato cambio, guardando verso il successivo, creando cellule in grado di fornire una risposta adeguata alle nostre umiliazioni quotidiane.

Dedichiamo quest’azione simbolica ai combattenti sotto processo di Lotta Rivoluzionaria e della Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Al compagno Tortuga che rimane imprigionato nelle segrete dello Stato Cileno. A Eat e Billy, prigionieri dello Stato Indonesiano. A Stella Antoniou che sta affrontando problemi di salute, e a tutti i prigionieri politici di tutto il mondo.

Onore al compagno Lambros Foundas, ucciso dai proiettili dei poliziotti.

Night Aurora

In Polacco

Pireo: Dimostrazione antifascista nei quartieri di Koridallos e Nikaia (07/04)

Sabato, 7 Aprile, 2012 – ore 12.00 – Piazza Eleftherias

Il sentiero si vede quando si cammina in avanti

Scontro con lo Stato – i padroni – i fascisti

Per distruggere ogni puntello dell’accellerato fascismo sociale

Per rafforzare i collettivi auto organizzati esistenti e non tutelati

Per rafforzare la lotta per la liberazione sociale ed individuale

DIMOSTRAZIONE ANTIFASCISTA

in Koridallos – Nikaia

La marcia di protesta e’ stata organizzata contro la feccia nazista ed e’ organizzata da anarchici, antifascisti, collettivi degli squats e dai combattenti degli spazi auto organizzati che vivono in diversi luoghi di Pireo; il manifesto e’ firmato dai compagni di Agros ( in Ilion), Thersitis ( in Ilion), blocco stin exousia (“Blocco contro il Potere”, in Nikaia), squat Papoutsadiko (in Haidari), Resalto (in Keratsini), squat Sinialo (in Egaleo), DeStato (in Perama), Pasamontaña (in Koridallos), Gruppo Anarchici del Pireo e gli Antifascisti di Peristeri.

Grecia: Lettera di solidarietà a Culmine e a Parole Armate dai membri in carcere della Cospirazione delle Cellule di Fuoco

Da alcuni giorni è cominciata un’altra operazione repressiva nei confronti di compagni anarchici in Italia. Alcuni compagni sono stati arrestati, interrogati, e ad alcuni sono stati imposti termini restrittivi e di detenzione a domicilio. Gli sbirri hanno eseguito perquisizioni domiciliari a Pisa e provincia, in provincia di Chieti, a Brescia, a Genova, a Catania, a Ravenna ed in altre località. A questa operazione hanno partecipato carabinieri del ROS di Perugia, del reparto antieversione di Roma e del reparto indagini tecniche di Roma. Tra gli indagati, 4 compagni sono stati accusati di “associazione a delinquere di natura eversiva”. Dagli oggetti sequestrati durante la perquisizione nelle case dei compagni è stata posta una estrema attenzione a tutta la corrispondenza verso i compagni prigionieri, in particolare quella con Gabriel Pombo da Silva, con Marco Camenisch ed i membri prigionieri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco. All’interno delle indagini informatiche la casella di posta di Culmine – e forse anche di Parole Armate – è stata violata e copiata dalla polizia.

Non dire che sia finita…

Con queste poche parole inviamo un segnale di solidarietà a tutti e tutte coloro che sono coinvolti con Culmine e  Parole Armate aiutando con le traduzioni e con la diffusione di manifesti, testi e  lettere dal carcere per la diffusione dell’anarchia insurrezionale. In questo momento l’INTERNAZIONALE NERA degli anarchici pratici e’ un dato di fatto. Pero’ nulla di tutto questo sarebbe lo stesso senza queste persone. In particolare nell’ultimo periodo una galassia anarchica internazionale si costruisce da individualità e gruppi autonomi che sostenendo la FAI/IRF, oppure no, attaccano il sistema attuale, comunicano le loro perplessità, condividono pensieri. Sono i compagni senza nome, gli amici senza volto, siamo tutti noi che abbiamo indossato il cappuccio e siamo diventati bombaroli contro i simboli del potere, rapinatori di banche, sabotatori della loro normalità, incendiari della pace sociale.

All’interno di Culmine e  Parole Armate condividiamo esperienze e rapporti di parentela con questi compagni sconosciuti da tutto il mondo. Questa “distribuzione” e uno dei momenti dell’ attacco continuo contro il pensiero dogmatico, la cultura di massa, la società delle informazioni inutili. All’interno di Culmine e di Parole Armate sboccia il reale e multiforme dialogo dell’anarchia insurrezionale internazionale, non solo a parole ma con i fatti.

Perché le parole riempiono le pagine come le pallottole scivolano nel caricatore di una pistola.Pronte e armate per dare la loro battaglia. Parole che abbattono la regolarità della vita quotidiana, parole che si sussurrano in complicità poco prima dal momento dell’attacco, parole che diventano azioni, parole che non hanno paura, parole pulite come il nostro sguardo e la nostra coscienza. Questa ventata di migliaia di parole disobbedienti e di azioni anarchiche visita innumerevoli volte il crocevia di Culmine e di Parole Armate, per un attimo, fino al momento di esplodere e creare di nuovo migliaia di momenti di disordine ed anarchia. Culmine e Parole Armate sono il porto del caos dove parole, mescolate con azioni e pensieri e mascherate in gesti vanno e vengono senza sosta in indefinibili ed informali formazioni di attacco.

Rubando e parafrasando un po il linguaggio dei compagni di Parole Armate possiamo dire che il project di Culmine e di Parole Armate e’ il risultato della volontà di alcune individualità anarchiche che rifiutano la nozione formale del gruppo editoriale e contrariamente invitano tutti coloro che si interessano alla diffusione dei testi anarcho-insurrezionali, di creare legami e situazioni che svincolano e sono pronti a realizzarsi al di fuori del contesto virtuale di internet.

Per noi le imprese anarchiche di Culmine e  Parole Armate sono state create dal pensiero e dalla volontà di alcuni compagni che hanno discusso, hanno gestito ed hanno liberato significati e dubbi, e appartengono a chiunque li considera parte della lotta individuale e collettiva per l’anarchia e il disordine. Qualsiasi cosa succederà a causa dell’ attacco della polizia Italiana, Culmine e Parole Armate rimaranno per sempre un luogo d’incontro di compagni e di amici, una mappa non segnata dell’Internazionale Nera degli anarchici delle azioni.

Arrivederci

Solidarietà ai compagni che sono perseguiti dallo stato Italiano

ALLA LOTTA PER SEMPRE

PER LA REALIZZAZIONE DELL’INTERNAZIONALE NERA
DEGLI ANARCHICI DELLE AZIONI

Nucleo dei membri prigionieri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco/FAI-IRF

[GRECIA] 6 APRILE 2012 – GIORNO DI AZIONE E SOLIDARIETÀ A STELLA ANTONIOU

L’anarchica Stella Antoniou é detenuta in attesa del suo processo da 16 mesi. É accusata di partecipazione all’organizzazione rivoluzionaria Cospirazione delle Cellule di Fuoco. É stata arrestata nel Dicembre del 2010 insieme con i compagni K. Sakkas, G. Karagiannidis e A. Mitrousias i quali si trovano in carcere per la stessa causa.

Stella rifiuta, come fanno anche gli altri compagni, le squallide e gonfiate accuse, le quali vengono continuamente rinnovate con nuove prosecuzioni che si basano sui rapporti personali degli accusati e naturalmente all’identità politica di tutti loro come anarchici.

Stella soffre di una grave malattia che sta continuamente peggiorando a causa della sua detenzione e per questo motivo presenta ripetutamente appelli di scarcerazione, i quali vengono negati uno dietro l’altro.

Comunque, non ha mai smesso di combattere con forza e coraggio dentro il carcere…

Non ha mai negato di essere stata solidale con uno dei suoi compagni ricercati…

HA MIGLIAIA DI PAGINE GIUDIZARIE CONTRO DI LEI.

HA MIGLIAIA DI COMPAGNI E COMPAGNIE CON LEI…
E LA PRENDEREMO INDIETRO!

RILASCIO IMMEDIATO DI STELLA ANTONIOU.
LIBERTÀ A SAKKAS, KARAGIANNIDIS, MITROUSIAS.

MANIFESTAZIONE – VENERDÍ 6/4/2012
PIAZZA SYNTAGMA – ATENE 18.00

Assemblea di solidarietà ai detenuti e perseguitati combattenti

Solidarieta’ fattiva con i combattenti anarchici Greci dai compagni nel Regno Unito

Solidarieta’ con i combattenti anarchici e tutti gli incarcerati per le loro azioni sovversive o la loro partecipazione alle lotte sociali in Grecia – Nuovo opuscolo di Act for freedom now!

Film sulla Resistenza Anarchica Greca e notte d’informazione – Sabato, 7 Aprile, al  centro sociale Red and Black umbrella/ Cardiff

Concerto benefico per gli Incarcerati Anarchici Greci – Domenica 22 Aprile, presso il centro sociale Red and black umbrella di Cardiff

Cliccate sulle foto per avere piu’ info

Lisbona: Fiera del Libro Anarchico – 25-26-27 Maggio 2012

La 5a Fiera del Libro Anarchico di Lisbona si svolgera’ dal 25 al 17 Maggio, creando uno spazio di dibattito, incontro e socializzazione, aperta a tutti.

L’obbiettivo e’ di approfondire e diffondere le idee anarchiche, come un realistico attacco verso questa societa’ sfruttatrice, autoritaria e antropocentrica, incoraggiando pubblicazioni indipendenti, creando spazi di discussione e scambio di idee che permettano progetti alternativi modi di vita autonomi.

Partendo dalla non conformita’ contro tutte le forme di dominio, continuiamo a promuovere il pensiero libertario e il rifiuto di qualsiasi mediazione politica.

Crediamo in una esperienza che rispetti l’unicita’ e le differenze tra ogni individuo e gruppo, in un rapporto pacifico con la biosfera. Crediamo che sia possibile pensare un’altra forma di realta’ ed agire su di essa.

Fiera del Libro Anarchico 2012

Faculdades de Belas Artes de Lisboa (Facolta’ delle Belle Arti di Lisbona)