Grecia: Saluti da Creta occupata

Questo è l’ottavo giorno d’occupazione del palazzo dell’amministrazione della Prefettura di Chania, Creta. Abbiamo appena tradotto il nostro principale comunicato in Inglese e ve lo mandiamo, per informarvi e condividere il messaggio delle occupazioni in tutto il mondo. C’è anche una traduzione in francese disponibile qui. Abbiamo pure un blog e una radio in internet, in diretta dall’occupazione. Oggi alle 18.00 abbiamo organizzato una marcia per le strade nei principali quartieri di Chania. A Creta ci sono edifici occupati anche a Rethimno e Lasithi. Inoltre, gli studenti giorno dopo giorno stanno occupando le scuole. Ci sono almeno 11 scuole occupate a Chania a tutt’oggi.

Il 15 Febbraio, dopo una decisione unanime, l’assemblea pubblica aperta dell’amministrazione della prefettura occupata di Chania , ha occupato il canale TV pubblico “Nea Tileorasi Kritis” (NEA TV). Ecco il relativo video:

Comunicato dell’amministrazione della Prefettura occupata di Chania

Facciamo parte anche noi delle persone che lottano, che si sono precipitate in strada per le dimostrazioni dello sciopero di 48 ore e nelle massicce proteste di Domenica, 12 Febbraio, contro la svalutazione del nostro lavoro e la depauperazione della nostra vita. Venerdi, 10 Febbraio, dopo il corteo per le vie della città, abbiamo occupato l’edificio della Prefettura di Creta a Chania. L’occupazione serve come centro di incontro e coordinamento di uno sforzo collettivo per organizzare la lotta per una vita che sia caratterizzata dalla solidarietà, dalla resistenza e per la dignità. Bloccando l’ordinaria funzione del palazzo centrale dell’amministrazione, poniamo una pressione politica contro l’attuazione delle recenti decisioni degli sfruttatori stranieri e locali. Ci riferiamo al voto fatto da parte del parlamento Greco del secondo Memorandum e alle nuove misure d’austerità basate richieste della Troika (UE/FMI/BCE) e del capitalismo mondiale.

Salutiamo le centinaia di migliaia di manifestanti che nei giorni scorsi, e specialmente Domenica, 12 Febbraio, hanno lottato contro la barbarie e il saccheggio dei beni sociali di base quali la sanità, l’istruzione, l’elettricità e l’acqua.

Siamo una parte delle dozzine di occupazioni di palazzi delle amministrazioni statali, delle strutture scolastiche e delle fabbriche, che si sono diffuse in tutto il paese nei giorni scorsi. Contro uno spirito di lotta in declino e in disfatta, dopo la votazione del parlamento delle nuove leggi, continuiamo a combattere contro i falsi dilemmi che essi ci impongono, come quello del “default o consenso”. Chiediamiamo ai sindacati di base dei lavoratori di Chania di prendere decisioni per uno sciopero generale a lungo termine. Invitiamo i cittadini di Chania e della campagna, gli studenti, i lavoratori e i disoccupati, gli immigrati e i residenti, ad unire le nostre idee, agonie e creatività.

Per difendere la dignità del nostro lavoro e delle nostra vita
No alla persecuzione verso gli arrestati nelle manifestazioni dello sciopero

Solidarietà – Vittoria al lungo sciopero delle “Acciaierie Greche” e a tutte le lotte dei lavoratori

Tutti avanti per uno sciopero selvaggio permanente

Invitiamo tutte le persone a partecipare all’assemble pubblica aperta tutti i giorni alle ore 20.00 nella Prefettura occupata di Chania e nelle azioni che vengono decise. Negli ultimi giorni centinaia di persone hanno partecipato alle decisioni prese in queste assemblee.

Aspropyrgos, Attica: I neo-Nazi “appoggiano” gli scioperanti delle Acciaierie Greche, e il portavoce dei lavoratori e molti altri scioperanti accolgono calorosamente la feccia, invece di prenderli a calci in culo

Da sinistra a destra dell’immagine: Ilias Kasidiaris (scagnozzo di Alba Dorata), un’altro portavoce del sindacato, Ilias Panagiotaros (scagnozzo di Alba Dorata) e Giorgos Sifonios (presidente del sindacato dei lavoratori, sembra completamente amichevole sia con gli Stalinisti che con i neo-Nazi)

In un’articolo sul sito web ufficiale dei neo-Nazi si legge “Alba Dorata (Chrissi Avgi)dalla parte degli scioperanti delle Acciaieri Greche!” I neo-Nazi hanno pagato la visita alla fabbrica e hanno distribuito beni di consumo su cui hanno messo degli adesivi con il loro nome e la bandiera nazionale, su cuisi legge il loro motto razzista “…per pulire il luogo per bene”. E cosa hanno fatto gli scioperanti? Hanno accettato la loro “offerta” ed hanno anche permesso loro di diffondere la loro vomitevole propaganda. Abbiamo visto il relativo video; sappiamo che ciò è vero; non ci interessa mostrarvi questo sudiciume, Quello che vogliamo dire è che questa è una completa vergogna per ciò che riguarda il concetto di lotta sindacale. Non solo i metalmeccanici di Aspropyrgos non hanno finora tagliato i loro legami con gli stalinisti del KKE e del PAME, ma ora alcuni di loro hanno avuto il coraggio di applaudire gli assassini di Alba Dorata. Anche se questi scioperanti potessero ritrovare quel poco di dignità che gli è rimasta e denunciassero pubblicamente la visita dei neo-Nazi nella fabbrica (17-02), noi chiariamo che non tollereremo nessun altro discorso dei neo-Nazi al riguardo delle lotte dei lavoratori. Non è solo assurdo, ma ci fà fottutamente incazzare. La forte ondata della stessa solidarietà, mostrata ai metalmeccanici dalla gente attraverso la nazione e il mondo durante tutti i passati 108 giorni del loro sciopero, domanda loro di non peggiorare le cose.

In culo ai neo-Nazi. Non comprare la loro merda.
Guerra civile sociale!

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Lione, Francia: Dimostrazione in solidarietà con la lotta in corso in Grecia

Più di 100 persone si sono radunate a piazza de la Comediè, la sera del 16 Febbraio, per dimostrare la loro solidarietà con le lotte sociali in Grecia. Dopo qualche ora, e mentre si cantavano slogan come “Ad Atene, come a Lione, la crisi è il capitale, solidarietà internazionale” (A Athènes comme à Lyon, la crise, c’est le capital, solidarité internationale), i manifestanti hanno iniziato a marciare per le strade di Lione. Durante la rumorosa dimostrazione, sono stati fatti graffiti di solidarietà e anti capitalisti in greco ed in francese, e sono anche state lanciate uova sulle facciate di varie banche.

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Santiago, Cile: Revocati gli arresti domiciliari a Tortuga

17 Febbraio 2012

La seconda corte d’Appello di Santiago ha revocato gli arresti domiciliari al compagno Luciano Pitronello, siccome viene considerato “un pericolo per la società”. Inoltre, i giudici d’appello hanno stabilito che abbia presumibilmente una possibilità di fuga a causa della doppia cittadinanza (cilena-italiana) ed ottenere un passaporto valido, un motivo in più è stato il suo “buono stato di salute” (!), che non giustificherebbe i suoi arresti domiciliari. Questo colpo di stato giuridico si è basato anche sulla recente lettera di Tortuga “lettera ai cuori indomabili“, in tal modo perseguendo il prigioniero politico insurrezionale si dà risposta alla nostra irriducibile solidarietà.

Giù le vostre zampe dai nostri compagni!
Libertà ora a tutti i prigionieri di guerra!

più informazioni su war on society

Nikaia, Pireo: Azione diretta contro le sedi dei partiti politici

Nella notte di Lunedi 13 Febbraio, abbiamo gettato bottiglie e uova piene d’inchiostro contro l’ufficio del deputato del PASOK e vice presidente del parlamento, Grigoris Niotis, come anche contro gli uffici locali del partito di Nea Dimokratia e del Laos, che si trovano nella piazza di Agios Nikolaos, nel quartiere Nikaia.

Quest’azione simbolica e’ stata un segno della nostra rabbia verso tutti coloro che hanno ipotecato la nostra vita e la vita di tutta la societa’, seguendo gli ordini degli interessi economici locali ed internazionali e dei meccanismi del potere.

La lotta continua. La rabbia sociale vi seppellira’.

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Aggiornamento sul processo a Lotta Rivoluzionaria (9-11-12 Udienze)

Nona Udienza, 19/12/2011

All’inizio dell’udienza ci sono stati commenti sulla due giorni di testimonianze di Panathanasakis da parte della difesa di K. Katsenos. P. Roumeliotis ha riportato in dettaglio tutti gli incidenti testimoniati da Papathanasakis, dai quali non risultano neanche riferimenti a K. Katsenos. E come ha cercato Papathanasakis di coprire l’assenza della più piccola prova? Mentendo, sul fatto che Katsenos si sia rifiutato di dare le impronte. Quando, comunque, in seguito ha ammesso che Katsenos ha dato le impronte, ma c’era un problema su due delle sue dita, perciò non era responsabile. L’avvocato ha rivelato che il problema era un tipo di dermatite di cui soffre Katsenos, certificata dai documenti medici portati dalla madre. Papathanasakis, ha sottolineato l’avvocato, ha dichiarato ciò per giustificare le accuse a Katsenos. In alcuni regimi, ha continuato P. Roumeliotis, un’identità è abbastanza per renderti colpevole. Nella Germania nazista, se eri ebreo. Nel Sud Africa razzista, se eri nero. Nell’America di Mc Carthy, ma anche nella Grecia post guerra, se eri comunista. Non facciamo l’equazione tra l’identità di un antiautoritario e il riferimento alla partecipazione ad una organizzazione come Lotta Rivoluzionaria. Ha finito leggendo degli estratti di un articolo del giornale “Kathimerini” intitolato “Ribaltamento nel processo a Lotta Rivoluzionaria” e un articolo del giornale “Eleutherotypia”, che fa riferimento alla testimonianza di Papathanasakis.
Ch. Ladis ha ripreso da dove aveva finito il collega, commentando da un altro punto di vista la testimonianza di Papathanasakis. Dopo la testimonianza, ha detto, ero preoccupato che Katsenos ci dicesse di ritirare l’obiezione di escludere Papathanasakis, con la quale avevamo difeso il prestigio della giustizia e non l’interesse particolare del nostro cliente, per il quale Papathanasakis andava esonerato. Ha descritto Papathanasakis come una legale bomba ad orologeria, che scoppia nella corte e le cui schegge feriscono molto e molti.
Ha ammesso direttamente che era un impiegato nelle indagini e ciò danneggia il prestigio della corte. Per due giorni ha costantemente commesso il reato di spergiuro pur tollerato dalla corte. Ha inoltre svelato il suo servizio dicendo che non ha mai ricevuto alcun documento dai suoi predecessori su Lotta Rivoluzionaria. La testimonianza di Papathanasakis dovrebbe essere cestinata o lui andrebbe accusato di spergiuro, come è specificato per chiunque ovviamente rifiuta di testimoniare sui propri informatori. Mai, comunque, Papathanasakis è stato pressato a dire le ovvietà. Noi come difesa di Katsenos, ha concluso Ch. Ladis, siamo stati aiutati da Papathanasakis, perché ha prosciolto il nostro cliente, ma per ragioni di correttezza procedurale non si dovrebbe menzionare il nome di Papathanasakis. Lasciamo che venga considerato una macchia nell’intero processo.
F. Vergados ha commentato che la testimonianza di Papathanasakis non andrebbe presa in considerazione, perché ha dichiarato informazioni senza rivelare le fonti, mentre dall’altro lato abbiamo ascoltato cose incredibili come sue stime personali. Per esempio che gli accusati hanno osservato regole cospirative. E cosa erano? Che essi hanno agito naturalmente!!

Vaggelis Stathopoulos ha letto una sua valutazione, in forma di dichiarazione. Non è la prima volta che i combattenti vengono trascinati in aula. Ha detto. L’autorità ha sempre cercato lo sterminio dei suoi nemici politici. Durante la giunta, una bugia di un poliziotto era sufficiente per farti esiliare. In democrazia un “Non ricordo” è sufficiente per mandarti in galera. Papathanasakis, mi conosce bene da quando era a capo della stazione di polizia di Nikea, come conosce l’intera mia famiglia. Dopo la morte di un immigrato pakistano, io e un mio amico fummo minacciati di dover fermare la mobilitazione per il caso, perché lui ci avrebbe “stritolato in un pezzo di carta”. Cercò intenzionalmente di far passare casa mia come una casa strana, mentre essa era aperta a molta gente. Nello stesso modo la mia rubrica si trasformò in un biglietto ben nascosto e la mia auto andò in montagna, mentre ero detenuto. La mia persecuzione è strettamente politica, a causa della mia partecipazione nel movimento anarchico e nelle lotte sociali. Perché mi rifiuto di condannare ogni forma di lotta e perché ho amicizie che non denuncerò.

Pola Roupa ha fatto un commento, aprendo una questione più ampia. Non mi aspettavo nulla di diverso dalla testimonianza di Papathanasakis, ha detto. Non mi aspettavo che dicesse qualcosa di serio, ma si è dimostrato che il problema è più profondo. Mentre ha mentito molto consapevolmente, nulla è accaduto per i giudici. Lui ha detto che il suo reparto non segue gli anarchici, mentre c’è ufficialmente un dipartimento speciale per quel lavoro. Quando la gente sa di essere seguita, ha senso che prenda misure di protezione, e ciò è sospetto per Papathanasakis. Chiunque nel movimento anarchico-antiautoritario è sospetto per lui. Dalle impronte trovate nella casa del nostro compagno Lambros Foundas è iniziata una serie di indagini, interrogatori, convocazioni. Perché non hanno nulla sull’organizzazione, (se non avessimo rivendicato la responsabilità politica non avrebbero assolutamente nulla), hanno aperto una serie di indagini, convocazioni di almeno 50 compagni del movimento anarchico-antiautoritario, ma di nuovo senza trovare nulla. Hanno cercato l’isolamento politico di noi tre, hanno cercato di colpire il desiderio di solidarietà. Continue reading Aggiornamento sul processo a Lotta Rivoluzionaria (9-11-12 Udienze)

Sofia: Azione in solidarietà con i “Sei di Belgrado”

Nella gelida notte del 6 Febbraio 2012, un gruppo di attivisti bulgari si è radunato davanti all’ambasciata Serba a Sofia ed ha srotolato due striscioni di solidarietà, scandendo slogan contro la repressione politica, cosi come “In Bulgaria,,Serbia, Macedonia..le banche ed i ministri sono i nemici” e “la solidarietà tra le persone è la nostra arma contro il Potere”. (Una variante in greco dice: “Grecia, Turchia, Macedonia…le banche ed i ministri sono il nemico”). Inoltre, è stata letta una dichiarazione con il megafono, che è poi stata lasciata nella cassetta della posta all’ingresso, perchè i dipendenti dell’Ambasciata si sono rifiutati di prenderla.

Ricordiamo che il nuovo processo farsa contro ” I sei di Belgrado” sarebbe dovuto iniziare l’8 Febbraio, e che sono state chieste proteste di solidarietà internazionale davanti le ambasciate Serbe in tutto il mondo.

http://www.youtube.com/watch?v=wKcUlJjJ3xM

La solidarietà è la nostra arma!

 Altre foto e video qui

Berlino: Evento benefit per la Grecia, tra cui varie proiezioni, allo squat Rigaer94

Vi invitiamo a una proiezione cinematografica sugli ultimi avvenimenti in Grecia. Verranno proiettati diversi scioperi generali e manifestazioni avvenuti in Grecia, dall’Ottobre 2011, il 17 Novembre e il 6 Dicembre fino agli eventi del 12 Febbraio 2012. Ci sarà  musica anarco hip-hop. Inoltre, sarà offerto il cibo favorito dai Greci il pita gyros (naturalmente vegano). Organizziamo tutto ciò non solamente per divertimento, ma per sostenere le persone che lottano ad Atene con una colletta di soldi. Inoltre, saremo lieti di ricevere donazioni di vecchie maschere antigas. Unitevi a noi numerosi!

La solidarietà è un’arma

“I manifestanti non hanno fatto abbastanza. Avrebbero dovuto fare di più. Avrebbero dovuto dimostrare in un milione di persone. Tutti questi idioti, come me, non sono andati nelle strade. Tutto sarebbe dovuto essere distrutto; anche, ogni pietra del parlamento. Perchè i politici sono truffatori. Nominatene uno che non sia un’impostore”. – un’uomo anziano in piazza Syntagma 13-02-2012

Quando: 27-02-2012 | Luogo: Kadterschmiede {R94} | Ora : 21.00

rigaer 94

Atene: Detenzione pre-processo per i dimostranti del 12 Febbraio

Il 16 Febbraio 2012, solo pochi giorni dopo le proteste senza precedenti contro il secondo memorandum e i vasti scontri ad Atene e in altre città greche, i “segugi della polizia” dietro ordini dei loro superiori politici – che sono ovviamente in grande panico – hanno rilsciato foto e dettagli dei dimostranti (quattro locali e un immigrato), che erano tra gli arrestati del 12 Febbraio ad Atene. Inoltre, i poliziotti hanno chiesto ancora una volta ai cittadini di diventare spie.

Lo Stato inoltre ha fatto circolare foto del corteo ad Atene, chiedendo ai potenziali infami di fornire testimonianze anomime. Le foto sono state prima postate sul sito ufficiale della polizia greca e poi in altri blog affiliati, come anche in molti media di regime – il sito della polizia è stato prima manomesso, forse a cusa di un altro attacco diretto di Anonymous.

I volti dei dimostranti sono stati mostrati pubblicamente prima del processo. In altre parole, e secondo l’aggiornata legge antiterrorista, essi sono stati giudicati colpevoli a priori. Poco dopo il rilascio delle foto, nuove accuse sono state addossate a quattro di loro, le accuse sono state unite, e il magistrato “imparziale” e l’accusa hanno deciso la loro carcerazione pre-processo.

Ciò non ci sorprende. Questa è un’altra misura esemplare del sistema, un tentativo di terrorizzarci tutti, una plateale dimostrazione di forza delle autorità politiche, poliziesce, giudiziarie e dei media, nel contesto della moderna giunta greca. I nostri compagni sono detenuti senza “prove incriminanti”, perché hanno dimostrato la loro dignità e sono scesi in strada contro le misure di schiavitù. I nostri compagni non verranno lasciati soli. Un governo che manca completamente di alcuna legittimità sociale o anche “costituzional” ci sta minacciando tutti. Ma il consenso sociale è collassato. Siamo in guerra.

Rilascio immediato di tutti gli arrestati e proscioglimento di tutti gli accusati dopo le proteste nazionali! Nessuna tolleranza per i killer in uniforme e i mercenari di stato!

Roghi e incendi per tutti gli obiettivi connessi alla Grecia (ambasciate, consolati, ecc) e per tutti i mausolei del capitale. Supportateci adesso! Agite adesso!

La solidarietà è la nostra arma.

trad. ParoleArmate

Alimos, Atene: Rivendicato incendio della Piraeus Bank

Rivendichiamo l’incendio della Piraeus Bank, all’angolo tra Poseidonos e Riga Fereou street a Alimos, domenica 12 Febbraio alle 3.30. Ciò riflette un’azione avuta luogo nel contesto della resistenza alle nuove condizioni di saccheggio sociale che vengono dalle misure del secondo memorandum.

Davanti alla barbarie sociale che si è creata, affermiamo la lotta multiforme contro lo stato e il capitale.

Per l’anarchia e il comunismo.

Gruppo anarchico contro la barbarie capitalista

fonte —trad. ParoleArmate

Spagna: solidarieta’ con la Grecia

A Barcellona il 3 Febbraio, alle 22.40, diverse telecamere a circuito chiuso sono state distrutte in tutta l’area metropolitana come gesto di  solidarieta’  alla chiamata che Atene ha lanciato per il giorno seguente contro lo “stato d’emergenza” imposto in Grecia. Il 6 Febbraio, alle ore 20.30, un gruppo di dieci compagni hanno bruciato cinque bidoni della spazzatura nelle strade ed hanno fatto alcuni graffiti (“Nessun controllo”; “Prigionieri nelle strade”; “Ama la liberta'”; “Attacca lo stato”) nel contesto della settimana d’azioni decentralizzate chiamate in solidarieta’ con i compagni detenuti che si sono mobilitati contro le torture e gli abusi nelle carceri di tutta la Spagna attraverso digiuni, sit-in ed altri atti di disobbedienza. Gli anarchici nichilisti hanno rivendicato la responsabilita’ per le azioni dirette, affermando: “Abbiamo visto in Cile, le banlieues, nella nostra bella e ribelle Exarchia, a Charleroi, Heraklion o Barcellona che la rivolta e’ possibile“.

A Madrid, diverse centinaia di persone si sono riunite Lunedi sera,13 Febbraio davanti l’ambasciata Greca per protestare contro la violenza della polizia, in solidarieta’ con il popolo greco, a cui l’Unione Europea chiede enormi sacrifici. Sono state tenute sott’occhio da numerosi agenti di polizia nazionale. Inoltre, i poliziotti a molti manifestanti i documenti d’identita’. I presenti hanno scandito slogan simili a quelli del movimento M-15, cosi’ come “Ci serve uno sciopero come in Grecia“, “Mariano (Rajoy-primo ministro spagnolo), ascolta, le persone non sono in vendita” e “Solidarieta’ con il popolo greco“. C’era anche uno striscione in greco: “Assassini“.

Nella citta’ di Saragozza, una chiamata spontanea e’ stata lanciata tra i “social networks” nel pomeriggio del 14 Febbraio; all’ultimo minuto, piu’ di un centinaio di persone ha marciato nel centro della citta’ in solidarieta’ con il popolo greco, per protestare contro la truffa chiamata crisi. Sugli striscioni nelle foto si legge: “Tutti con l’insurrezione Greca; per estendere lo scontro” e “Solidarieta’ con gli arrestati in Grecia“. i poliziotti della polizia nazionale e locale hanno seguito il corteo senza intervenire. Un giovane manifestante che stava facendo dei graffiti e’ stato trattenuto dalla polizia, ma e’ stato rilasciato dopo pochi minuti. La protesta si e’ conclusa presso il campus universitario con la lettura di una dichiarazione su quanto accaduto nella notte di Domenica in Grecia e sui problemi dell’imbavagliamento dei mass media.

Germania: Solidarieta’ con la rivolta sociale in Grecia

Una chiamata spontanea per presidi di protesta di fronte alle principali stazioni ferroviarie, a partire dal 13 Febbraio, alle ore 20.00 ora tedesca (liberamente tradotto)

Organizziamo dei presidi dal 13-02-2012, alle 20.00, nei piazzali della stazione ferroviaria centrale e mostriamo la nostra solidarieta’ con la ribellione sociale – oggi, non domani.

I risentimenti nazionalisti e razzisti contro la Grecia sono insopportabili. I politici, i mezzi di comunicazione e grandi parti della popolazione tedesca disinformata mentono deliberatamente nelle loro “analisi” sullo stato attuale del sistema capitalistico. Gli effetti della morsa della Troika vengono banalizzate, svalutando cosi la protesta giustificata.

Ad Atene e in molte altre citta’, la resistenza ha ormai raggiunto un nuovo picco. Non possiamo lasciare le vittime del sistema capitalistico da sole, ne’ permettere che le persone vengano derubate della loro dignita’ umana. Non dobbiamo cadere nella trappola di chi sta’ al potere che vuole metterci l’uno contro l’altro per riuscire a realizzare i loro piani.

Ci resta solo la solidarieta’ ; altrimenti il caso della Grecia diventera’ un paradigma per tutti noi.

L’idea e’ che si parta da oggi con le azioni di protesta, ad esempio dovremmo stare insieme in spazi pubblici. Se siamo abbastanza persone, potrebbero essere organizzate manifestazioni spontanee. Ma anche con poche persone, si puo’ comunque attirare l’attenzione, per esempio se si decide di distribuire volantini relativi o posizionare uno striscione di solidarieta’. Non esiste uno standard su quello che le persone possono fare per una campagna di successo. Non e’ cieco attivismo cio’ che si e’ attivato oggi.

Se siamo onesti, nessuna protesta anti capitalista qui e’ stata fruttuosa finora. Cosi’, ecco una chiamata improvvisa per un concentramento al piazzale della stazione ferroviaria centrale per gridare e rendere visibile la nostra solidarieta’ ; solidarieta’ globale con la ribellione sociale in Grecia. Resistere alle condizioni capitaliste!

Questa chiamata non arriva da nessun gruppo o partito. Alziamo le nostre voci insieme, senza nessun o nessuna portavoce

Dal 13/02/2012, ci riuniamo dalle 20.00 nei piazzali della stazione ferroviaria centrale. Oggi e’ solo l’inizio. Partiamo con una mobilitazione di protesta mondiale.

La solidarieta’ e’ la nostra arma !

fonte

Atene: Attaccato un banco dei pegni

Nelle prime ore di giovedi 9/2/12, c’è stato un attacco contro un banco dei pegni in via Gizi. L’entrata è stata distrutta, cosi come le attrezzature ed è stata gettata della vernice.

L’attacco barbarico dei padroni economici e politici ha raggiunto dimensioni totalitarie e conduce larga parte della società alla povertà e alla miseria. I venditori del mercato nero e gli squali dei prestiti trovano l’opportunità di diventare ancora più ricchi, sfruttando le nostre necessità e la nostra insufficienza economica. Commerciano anche denti d’oro per un pò di soldi, seguendo la tradizione dei predecessori, che durante l’occupazione nazista in Grecia accumularono enormi fortune a danno di una nazione affamata.

Si affrettano a racimolare ciò che viene risparmiato dallo strangolamento impietoso impostoci dai maggiori squali dei prestiti del FMI, dell’UE e dello stato greco. Queste merde hanno già scelto il loro lato. E’ il lato dei banchieri, degli industriali, degli armatori, della chiesa e del resto degli avvoltoi che infettano il benessere sociale e pubblico. E’ il lato dei nostri nemici di classe. E come tali verranno trattati…

Contro chiunque ruba le nostre vite
Contrattacco di classe

fonti 1, 2 —trad. ParoleArmate

Volos: Giorno e notte selvaggi del 12 Febbraio

La gente si e’ radunata al di fuori dell’Universita’ (Tholos) dalle 17.00. Piu’ di 4.500 persone sono partite in marciando e cantando slogan. Con un sentimento di rabbia nell’aria, i manifestanti hanno attaccato gli uffici locali del gruppo parlamentare PASOK, rompendo tutte le finestre. Sono state distrutte pure le vetrine di due supermercati in centro ( supermercati Carrefour e Vassilopoulos). L’Eurobannk in via Iasonos e’ stata distrutta e data alle fiamme, ci sono stati scontri con piu’ di 1.000 combattenti  che lottavano contro i poliziotti, in piu’ occasioni.

Nel frattempo, in centinaia hanno occupato il Municipio ed hanno tenuto un’assemblea popolare al primo piano. Inoltre, in centinaia hanno attaccato l’agenzia delle imposte, distruggendo completamente tutto cio’ che vi era all’interno.

C’e’ stato un’incendio nel seminterrato del Municipio mentre un sacco di persone erano ancora all’interno a discutere – ovviamente un tentativo delle autorita’ per sabotare questo sforzo di auto organizzazione. Mentre le persone stavano distruggendo l’ufficio delle imposte e molte altre erano all’interno del Municipio, un fumo “misterioso” e’ cominciato ad uscire dal seminterrato. Testimoni oculari hanno detto di aver visto delle persone – che non facevano parte del blocco dei dimostranti – andare nel seminterrato del Municipio e poi andarsene.

I poliziotti di Larissa sono venuti ad aiutare i maiali locali di Volos, a dar la caccia per ore alle persone che erano entrate all’Universita’ (Dipartimento di Architettura). Quando la gente ha lasciato il Dipartimento di Architettura, hanno trovato due autobus della polizia sulla loro strada. I poliziotti sono usciti e hanno cominciato ad inseguire la folla, hanno arrestato uno dei compagni – che hanno rilasciato piu’ tardi – ed hanno fatto altri due salti nel mare!

Ci sono stati un totale di 26 fermi, 6 dei quali si sono trasformati in arresti. Tutti gli arrestati compariranno davanti al procuratore, per i primi tre ( non il minorenne) avranno l’udienza Giovedi mattino.

SOLIDARIETA’ AI PROCESSATI

LOTTA FINO ALLA VITTORIA

Kavala, Nord della Grecia : Comunicato di alcuni anarchici/antiautoritari riguardo al recente attacco contro l’Autonomous Hangout

Vorremmo “ringraziare” quelli che hanno partecipato alla distruzione della facciata del nostro posto, che siano agenti di polizia o “patrioti” parastatali. In questo modo, hanno confermato di nuovo che stiamo recando disturbo all’attuale regime di povertà, impoverimento e accellerazione del fascismo.

Abbiamo visto arrivare un attacco come la rottura delle finestre o anche qualcosa di più serio. La storia recente e la situazione degli spazi antiautoritari dimostra che i manganelli della polizia, i coltelli dei “patrioti” parastatali, le accuse e i proiettili, che hanno ucciso Alexandros Grigoropoulos e Lambros Foundas, hanno fallito nel piegare il desiderio di una società senza sfruttamento dell’uomo sull’uomo, di un mondo di libertà. Piuttosto, essi sono serviti solo per renderci più consapevoli, decisi e maturi in come possiamo pianificare la sovversione sempre più con efficacia.

Nessuno ci farà entrare in uno stato di panico, o di risposte spasmodiche o “emergenziali”. Questi concetti  appartengono al regime che sta collassando, mentre negli spazi rivoluzionari la consapevolezza e la stabilità sono capaci di ostacolare il loro cammino.

Il nostro posto continuerà ad essere aperto, i nostri eventi continueranno normalmente, e noi stessi saremo presenti nelle strade e nei processi sociali.

Kavala Autonomous Hangout
anarxikoikavalas.squat.gr

[L’Autonomous Hangout a Kavala è operativo dal 1985]

fonte – trad. ParoleArmate

Grecia: Riguardo allo squat Orfanotrofeio a Salonicco

La proprietà dell’immobile è passata dal Ministero della Salute al Metropolita (capo della chiesa).

Il 31 Gennaio è stata pubblicata sul sito web “Diavghia” (trasparenza) la decisione del ministero della salute, la quale annunciava la cessione dello squat Orfanotrofeio al Metropolita di Salonicco, con lo scopo di creare una fondazione per i degenti di lungo termine.
In un periodo di crisi, mentre i padroni attaccano la parte più ampia della società, avendo come obiettivo la massimizzazione dei profitti, in un periodo dove sempre più gente va verso povertà e miseria, dove i senza casa e i disoccupati crescono di numero ogni giorno, lo stato e la chiesa iniziano la loro “carità”. Mentre la chiesa moltiplica costantemente i suoi sacri profitti, attraverso la gestione di un’immensa quantità di beni, e mentre molti edifici della chiesa e dello stato restano vuoti, alcuni giudicano e decidono che l’unico edificio adatto per la carità è quello occupato dalla gente del movimento antiautoritario, per abitare e gestire le proprio necessità. Dopo il primo attacco contro lo “scholeio” squat, che ospita numerose attività giornaliere, e lo sgombero dello “epiviosi” squat, dove alcune persone avevano trovato un posto per far fronte ai bisogni primari, arriva il turno dell’Orfanotrofeio, per completare il lavoro “umanitario” di chiesa e stato.
Noi, gente del Orfanotrofeio squat, non abbiamo intenzione di lasciare l’edificio nelle mani di qualunque autorità, statale o religiosa. Da 6 anni abbiamo imparato ad organizzare le nostre vite collettivamente, difendere i nostri rifiuti, lottare e imparare. E continueremo su questo cammino, del quale l’Orfanotrofeio è la direzione di base. Difenderemo questo spazio come difenderemo e supporteremo ovunque gli spazi dove un mondo senza sfruttamento e dominio viene costruito.

NEANCHE UN SOLO CENTIMETRO AI PROPRIETARI E AI TRUFFATORI DI STATO E CHIESA

Ofanotrofeio Squat

fonte – trad. ParoleArmate

Cile: Tortuga ai domiciliari

Riportiamo gli ultimi sviluppi riguardo al compagno Luciano Pitronello, il compagno lascerà stasera il carcere di Santiago 1 per essere trasferito a casa di sua madre dove sconterà i domiciliari stabiliti nel corso dell’udienza che si è svolta oggi (13 febbraio) intorno alle ore 15. Mentre lasciavano la prigione, Luciano e sua madre sono stati seguiti dalla stampa borghese; la persecuzione è continuata fino a quando non sono arrivati nel parcheggio della casa.

Gli sono stati dati i domiciliari dopo che la difesa di Luciano l’aveva richiesta cosicché il compagno potesse continuare il suo trattamento medico, e perché il periodo di “detenzione preventiva” di 75 giorni ordinato il 22 novembre 2011 era finito. Nonostante le buone notizie, bisogna prenderla cautamente, dal momento che la Procura potrebbe appellarsi contro la decisione degli arresti domiciliari a causa della – secondo loro – “permanente possibilità di fuga che esiste”.

Tortuga sarà costantemente sorvegliato dalla polizia, con quattro controlli al mattino e quattro alla sera, e con la decisione degli orari di controllo a disposizione dei lacchè.

Salutiamo con un abbraccio forte il compagno che stavolta starà lontano dalle mani sporche e servili dei carcerieri dell’istituzione torturatrice della “Gendarmeria”.

Forza Tortuga e un altro passo avanti!

fonte —trad. ParoleArmate

Grecia: 12 Febbraio, terzo giorno di Sciopero Generale Nazionale

PER IL MOMENTO LEGGETE GLI AGGIORNAMENTI SU occupied london 

Proiettile ritrovato in Via Akadimias a pochi passi dalla Facolta' di Giurisprudenza occupata

Un resoconto sui cortei anti-austerity del 12 febbraio 2012

Atene brucia dopo gli scontri del 12 Febbraio, 2012

 

Manifestazioni di solidarietà si sono svolte in diversi luoghi al di fuori della Grecia. Qui alcune foto di un’azione di solidarietà a Copenhagen, Danimarca.

LA SOLIDARIETA’ E’ LA NOSTRA ARMA !

Grecia: Seconda giornata di mobilitazione di protesta nazionale – Il trattato di Varkiza è rotto; siamo di nuovo in guerra

Oggi, 12 Febbraio (03.00), 67 anni sono passati dal Trattato di Varkiza del 1945, in cui il KKE (Partito Comunista Greco) tradi’ la lotta armata e migliaia di combattenti della Guerra Civile per ottenere in cambio il riconoscimento della sua legalità nel nuovo regime. Per quanto tempo può la gente scendere in piazza a mani nude contro il regime totalitario ? Miseria o rivoluzione è il dilemma che persiste nell’aria…un grido esplicito per la libertà.

L’11 Febbraio, secondo giorno di sciopero generale nazionale, è cominciato con diversi edifici pubblici e di governance, come i municipi, occupati dalle persone che chiedono il ritiro immediato del nuovo “contratto” di salvataggio. Si sono alzate anche voci ancora non ascoltate, da dentro e fuori le mura delle prigioni di tutta la Grecia, che chiedono la completa distruzione della giunta democratica, verso una rivoluzione sociale.

Da tre giorni, nel centro di Atene, la Facoltà di Giurisprudenza è occupata dagli anarchici/antiautoritari e da altri sostenitori, e il Ministero della Salute è occupato dai lavoratori della Salute Mentale e del Supporto Speciale. Questi manifestanti, oltre a difendere il loro diritto al lavoro, difendono anche il diritto delle decine di migliaia di malati mentali di esistere e di interagire con tutti noi. Stanno lottando collettivamente contro le misure di austerità che privano i malati di mente dei mezzi fondamentali per la loro sopravvivenza.Quest’ ultimi sono tra le persone sul precipizio coloro che rischiano un’esclusione permanente, dal momento che il mondo capitalista li considera come “inutili”, “improduttivi”, “problematici”. Nonostante le non radicali proposte presentate finora dagli scioperanti, la loro occupazione del Ministero della Sanità merita la solidarietà più ampia possibile, visto che hanno mostrato, soprattutto, la dura realtà del cannibalismo sociale istituzionalizzato in questo paese e non solo.

Dalle 12.00 la Facoltà di Giurisprudenza occupata è stata circondata da ingenti forze di polizia (squadre di polizia e agenti in borghese). I poliziotti hanno controllato anche le borse di coloro che cercavano di raggiungere l’occupazione. Nel corso della mattinata, 40 compagni sono rimasti li’, mentre la stazione radio libera 98 FM trasmette da uno studio pirata all’interno dell’edificio, preparato nella giornata di ieri (contatto telefonico +30 210 3688703). La marcia di protesta è partita da Propylaea, in Via Panepistimiou. Nel frattempo, i siti di athens.indymedia.org, cosi’ come la stazione radio libera 1431am.org di Salonicco non funzionavano, ma chiunque poteva entrare in chat.koumbit.net ed unirsi a irc#athens. La stazione radio libera di Mitilini ritrasmetteva aggiornamenti dalla diretta di 98 FM.

La stazione della metropolitana di Omonia era aperta, quindi una folla (piuttosto considerevole) ha raggiunto Piazza Syntagma. Alle 13.00 tutti i blocchi dei dimostranti è arrivato a Syntagma. L’affluenza non è stata quella prevista, data la gravità della situazione. Gli stalinisti del PAME se ne è andata per Via Filellinon, mentre le squadre di polizia erano di fronte al Monumento del Milite Ignoto e al Parlamento.

Nello stesso tempo, un totale di circa 600 manifestanti antifascisti hanno partecipato alla manifestazione di mezzogiorno contro la coscrizione e il servizio militare obbligatorio, che era cominciata nella zona di Thissio e si è conclusa in Piazza Canningos, nel centro di Atene. Uno di tanti slogan antimilitaristi che è stato cantato: SEMPRE E OVUNQUE MAI SOLDATO, NON ANDREMO IN GUERRA PER I PADRONI !

A Salonicco circa 1.000 manifestanti (soprattutto dei sindacati di base) hanno marciato da Kamara a Piazza Aristotelous, dove hanno occupato il palazzo di “Olympion”, storico cinema del centro della città, per tenere un’assemblea aperta e utilizzare lo spazio come base di coordinamento per la lotta dei prossimi giorni.

Gli anarchici chiamano per il concentramento in Syntagma di Domenica,12 Febbraio, alle 18.00

Ad Atene, si stima che 5.000 persone abbiano protestato alle ore 14.30 di fronte al parlamento. Prima della fine della dimostrazione, è stato riferito che due manifestanti sono stati fermati fuori dalla Facoltà di Giurisprudenza (probabilmente erano senza documenti). Nella parta bassa di Syntagma, nonostante le richieste di mobilitazione per lo sciopero, Via Ermou (una delle aree dello shopping ateniese) era pronta per i suoi potenziali clienti, motivati solamente dalla loro compulsione consumistica o dall’impulso turistico. Mentre il traffico stradale ben presto tornava alla normalità, l’ultimo blocco di dimostranti lasciava Propylaea, in Via Panepistimiou. Presto, il blocco anarchico si univa all’occupazione della Facoltà di Giurisprudenza. Solo in pochi sono rimasti ancora un pò davanti al Monumento del Milite Ignoto, faccia a faccia con le squadre di polizia che erano ancora schierate a guardia dei loro padroni.

Appena l’accesso ad athens.indymedia.org è stato completamente ristabilito, sono arrivate notizie da Mitilini (Isola di Lesbo), dove circa 200 persone hanno partecipato ad una manifestazione tranquilla. i compagni hanno distribuito comunicati per l’intensificazione della guerra di classe, in una città in cui tutte le imprese erano al lavoro (la stessa pratica di crumiraggio si è verificata anche in altre città).

Nella città di Patrasso circa 30 anarchici hanno espropriato generi di prima necessità da un supermercato, distribuendoli poi tra le persone che si trovavano in un vicino mercato all’aperto. Più tardi, durante la marcia di protesta, a cui hanno partecipato più di 1.000 persone, sono stati attaccati degli sportelli bancomat e le telecamere di sorveglianza di diverse banche. Un banco di pegni è stato attaccato con pietre, e le vetrine di un negozio della catena Zara sono state distrutte, a partire dal giorno precedente, due negozi che aquistano oro (usurai) erano stati attaccati in Via Korinthou e Piazza Olgas. La polizia ha sparato gas lacrimogeni contro la folla, ma i manifestanti sono riusciti a raggupparsi in Piazza Georgiou. La dimostrazione ha raggiunto la Prefettura occupata ed è poi tornata in piazza. Il blocco anarchico, ha marciato fino a quando si è disperso al di fuori dello spazio occupato Parartima.

Quasi 400 persone hanno partecipato alla riunione serale a Syntagma, alle 17.30, contro la promulgazione della direttiva ACTA da parte del Parlamento Europeo. Il cosiddetto Accordo Commerciale Anti-contraffazione dovrebbe essere votato nel mese di Giugno 2012 e deve essere ratificato anche dal parlamento greco (seguiranno numerose mobilitazioni mondiali contro l’ACTA).I manifestanti hanno distribuito migliaia di volantini contro la sorveglianza globale di Internet e la criminalizzazione della libera circolazione d’idee.

Più tardi serata, verso le 20.45, è iniziata un’assemblea aperta nella Facoltà di Giurisprudenza occupata (via Solonos, ingresso da via Massalias). Gli occupanti hanno invitato tutti i sostenitori a partecipare alle attività dell’occupazione, che opera come base per la diffusione e il coordinamento di resistenza.

Ad Ilion, nord-est di Atene, 150 persone hanno partecipato ad una manifestazione locale. Durante la marcia, gli slogan sono stati scritti sulle facciate di numerose banche, del municipio e gli uffici locali dei due maggiori partiti parlamentari, PASOK e Nea Dimokratia.

Sull’Isola di Naxos 30 membri dell’assemblea autonoma della città di Naxos si sono riuniti nel porto ed hanno condiviso un comunicato che parlava della rivolta popolare.

Intervento degli antifascisti a Livadia; sullo striscione si legge

Domenica contro il regime in diverse città della Grecia, cosi come gli espropri di diversi supermercati, alcune delle azioni più evidenti sono state quelle di Livadia (10/2), dove i militanti  antifascisti hanno interrotto un’incontro degl partito di ultra destra del LA.OS., e ad Heraklion (Creta, 11/2), dove lo studio della locale CretaTV è stata a mezzogiorno occupata dagli anarchici/antiautoritari durante la diffusione del notiziario meteo, per diffondere un’appello per lo sciopero generale – il principale messaggio che si legge sullo schermo recita “Capitalismo o Rivoluzione”. Dopo quest’azione diretta, lo stesso gruppo si è diretto alle prigioni di Alikarnassos, dove i compagni sono rimasti per una mezz’ora cantando slogan di solidarietà con i prigionieri in lotta.

Atene: Dichiarazione dei membri di Lotta Rivoluzionaria in ricordo di Lambros Foundas

Dichiarazione dei membri di Lotta Rivoluzionaria del 6 Febbraio 2012 riguardo allo scontro armato a Dafni, nel quale Lambros Foundas è stato ucciso in battaglia con la polizia

L’operazione repressiva contro Lotta Rivoluzionaria è iniziata con un conflitto a fuoco a Dafni il 10 Marzo 2010 quando il nostro compagno Lambros Foundas è stato ucciso in battaglia dai poliziotti Andreas Haskis e Theodoros Koumarapis.

Anche se questo incidente è diventato il punto di partenza delle indagini che hanno condotto al nostro arresto, il procuratore d’appello Makropoulos non ha convocato i due poliziotti assassini di Lambrous Foundas per testimoniare in questo processo, ma ha convocato solo la proprietaria della macchina che i compagni avevano cercato di espropriare, con il fine di usarla in un’azione dell’organizzazione.

E’ ovvio che i due poliziotti non sono stati convocati dalle autorità giudiziarie solo per il motivo di proteggerli, infatti, come abbiamo detto in precedenza, dimostrando la complicità tra autorità giudiziaria e poliziesca. E’ ovvio che il procuratore d’appello ha cercato di proteggere gli assassini di Lambros Foundas.

Ciò non ci sorprende. Né ci sorprende allo stesso modo il fatto che le circostanze dell’omicidio di Lambros Foundas non siano state investigate e non lo saranno da parte di alcun giudice. Il ruolo dei giudici, cosi come quello di questa corte, è di proteggere gli interessi classisti dei padroni, il benessere e i loro scagnozzi, che non sono altro che gli agenti di polizia.

E ciò dimostra l’ipocrisia dello stato di giustizia, perché quando giudici e altri agenti del regime parlano di valore della vita umana, si riferiscono solamente alle vite dei loro pari di classe, quelli che essi stessi stanno servendo, come la stessa gente che fa compromessi con il potere politico ed economico, e quelli che li stanno proteggendo, soprattutto i membri delle forze di polizia.

Per i giudici e questa corte, degna di valore è la vita degli scagnozzi e dei pretoriani del regime, come (i poliziotti) Mantzounis, Margellos, Stamos, e tutti quelli allenati e pagati per assaltare, torturare e uccidere. E per questa corte è ancora più degna di valore la vita degli individui come l’ex ministro dell’ordine pubblico Voulgarakis, odiato dalla gente. Secondo la “giustizia” classista, il valore della vita umana è misurato in termini di posizione di classe di ciascuno di noi; misurato dal fatto se si serve il potere e il regime crminale chiamato capitalisto ed economia di mercato.

Lambros Foundas sarà ricordato come combattente per la libertà che ha dato la sua vita nel preparare un altro colpo di Lotta Rivoluzionaria contro il regime.

Ha dato la vita affinché non passassero l’occupazione del governo credo, il FMI, la BCE e l’UE; affinché non passasse l’attuale giunta di Stato e Capitale; affinché non passassero il nuovo totalitarismo che l’elite economica e politica vuole imporre al mondo, in ocasione della crisi finanziaria globale. Lambros Foundas ha dato la sua vita combattendo per rendere la crisi un’opportunità per la Rivoluzione Sociale.

Al contrario, gli assassini di Lambrous Foundas, Andreas Haskis e Theodoros Koumarapis verranno ricordati nella storia come mercenari e membri di un meccanismo omicida. Rimarranno ricordati come scagnozzi di un regime ingiusto e criminale, scagnozzi e servi di quelloi che rubano, opprimono e sfruttano le gente.

Cosi come questa corte sarà ricordata nella storia come una corte speciale che affronta i rivoluzionari e i combattenti che stanno lottando per la distruzione del capitalismo e dello stato, come una corte che rappresenta i traditori della gente, i collaborazionisti contemporanei che sono al servizio dell’elite economica sovranazionale.

E’ nostro compito come membri di Lotta Rivoluzionaria rivendicare Lambros Foundas in questa corte del nemico di classe. Inoltre, la rivendicazione politica della nostra partecipazione a Lotta Rivoluzionaria è stata una cosa ovvia, al fine non solo di difendere la nostra organizzazione, ma anche il nostro compagno.

Per noi, suoi compagni di Lotta Rivoluzionaria, Lambros Foundas non è morto. Lui è nel nostro sangue e nell’aria che respiriamo come combattenti. E’ dentro i nostri obiettivi e fini. Lui si è identificato con la nostra organizzazione e la nostra lotta. Ogni giorno, ogni momento, lui è presente. LUI E’ IMMORTALE.

I membri di Lotta Rivoluzionaria
Pola Roupa, Kostas Gournas, Nikos Maziotis

fonti: 1, 2 —trad. ParoleArmate

Atene: Occupazione del Ministero della Salute

CONTINUIAMO L’OCCUPAZIONE DEL MINISTERO DELLA SANITA’ – ABBIAMO BISOGNO DEL SOSTEGNO DI TUTTI

comunicato stampa

I lavoratori e i licenziati del settore della Salute Mentale e del Supporto Speciale hanno partecipato allo Sciopero Generale di 48 ore ed hanno deciso di continuare l’occupazione del Ministero della Sanità fino al pomeriggio di Domenica 12/02, quando terremo un’altra assemblea per decidere sulla continuazione delle nostre mobilitazioni.

Chiediamo:

– L’immediato finanziamento delle strutture per la copertura degli attuali fabbisogni (stipendi, fondi assicurativi, costi di gestione, ecc)

– L’annullamento della decisione di ridurre il budget del 55% (40 invece di 85 milioni) per il 2012, che significa praticamente il collasso dei servizi e della Ristrutturazione Psichiatrica

– Eliminare gli ostacoli, il regolare finanziamento della Salute Psichiatrica e del Supporto Speciale dal bilancio dello stato

– No a licenziamenti, fusioni, flessibilità/intensificazione del lavoro e la riduzione dei salari che per impostazione predefinita portano ad una contrazione dei servizi e alla svalutazione della loro qualità

– Un disegno Olistico per una Salute Mentale che sia pubblica e gratuita, per coprire le crescenti esigenze della società per il supporto e l’aiuto. Solo con la partecipazione dei lavoratori e dei destinatari, attraverso le nostre vittoriose strutture emergeranno proposte per una vera soluzione dei problemi in sospeso

– Definire un comune quadro giuridico per il Supporto Speciale

– No all’alterazione delle pensioni e delle prestazioni ai pazienti per la copertura dei costi di gestione permanente delle strutture

– Reintegro di tutti coloro che sono stati licenziati, perchè nessuno di noi è materiale di consumo

Chiamiamo tutti i sindacati ed i lavoratori attaccati dal Memorandum politico di impoverimento e cestinamento della rete sociale, a supportare fattivamente la nostra occupazione ed a prendere iniziative simili sul proprio posto di lavoro.

Questa è la più grande mobilitazione di sempre nel nostro settore di lavoro e un’opportunità senza precedenti per coordinare le nostre azioni, che questa occupazione sia un’inizio e un punto di riferimento!

Tutti insieme possiamo farcela, l’occupazione ha bisogno del sostegno di tutti!

Ci incontreremo Domenica 12/02 a mezzogiorno all’Assemblea per decidere la prosecuzione delle nostre mobilitazioni e alle 18.00 a Syntagma

Lavoratori della Salute Mentale e del Supporto Speciale
 
Fonte Occupied London
originale in greco

Atene: Comunicato degli occupanti della Facoltà di Giurisprudenza (11/02)

DOPO TANTI ANNI DI SILENZIO

PUOI ANCHE RICORDARTI DI GRIDARE?

Lasciateci chiarire qualcosa: non stiamo cercando il nostro nemico nella faccia di Papademos, nella Germania, nell’FMI, negli imperialisti o nei banchieri. Nessun governo ci potrà mai rappresentare, mentre cerchiamo il crollo totale di tutte le autorità. Per noi, l’autorità non è solo lo Stato e il Capitale, ma anche il modo in cui le strutture di dominio (scuola, famiglia, patria, religione, sesso), sono prodotte nella vita quotidiana e nelle relazioni interpersonali, sociali, forzate o volontarie, istituzionali o non statutarie.

Tutti i tipi di autoritari dovrebbero sapere che i nostri desideri non saranno confinati entro i limiti stabiliti dall’ideologia dominante del disfattismo e del compromesso. Lo stallo delle lotte di chi reclama, di coloro che cercano di migliorare le condizioni di vita all’interno delle istituzioni, porta oggettivamente ad un cerchio di processi insurrezionali. Per noi, chi non desidera ritornare ai luoghi di lavoro e alla regolarità, ma vuole distruggere i rapporti di proprietà e gerarchia della produzione, c’è un solo modo: incontrarci nelle strade, negli scioperi selvaggi e negli spazi auto organizzati.

Accendiamo l’insurrezione, e non prolunghiamo oltre la vita del sistema.

Con gli spazi occupati, i sabotaggi, gli attacchi, gli espropri, la costante solidarietà con chiunque si opponga, con i prigionieri politici, gli immigrati, cosi’ come con le azioni anti fasciste

Facoltà di Giurisprudenza occupata
11 Febbraio, 2012

Atene: Secondo comunicato dalla Facoltà di Giurisprudenza occupata

TRASFORMIAMO L’ESPLOSIONE SOCIALE IN RIVOLUZIONE

L’era del “benessere” è finita. Il sogno di aver accesso al consumo e all’avanzamento, come espresso dal trittico “ostentare, consumare,fare carriera”, è diventato improvvisamente il peggiore incubo. Ma ora non c’è più ritorno. I tempi in cui i datori di lavoro spremevano gli stranieri nelle aziende e nei cantieri edili, i momenti in cui orgogliosi vi vantavate di essere volontari per i Giochi Olimpici e avevate a casa come vostre schiave le donne delle pulizie, non torneranno mai più.

Vedete il luogo in cui il vostro razzismo ha messo i migranti tutti insieme, ora arrivano per voi e i vostri figli. Quando la distruzione di altre società, come l’Europa orientale o l’Iraq, ha protetto i vostri privilegi all’interno della competizione internazionale, cinicamente ne avete tratto i maggiori benefici.

E’ forse il momento di abbandonare il capitalismo, il nazionalismo e il consumismo? Per smettere di pensare come un padrone di casa, e capire chi sono realmente i vostri nemici? Lo Stato, i padroni, il sistema stesso della politica economica..

Poichè non sei tu che perdi il lavoro, ma è lo stesso lavoro che scompare come potenziale. Perchè è la forza distruttiva del capitalismo che minaccia la mera esistenza di tutti noi.

Le uniche potenzialità di sopravvivenza che il capitalismo ci lascia sono le code per avere una zuppa, il frugare tra l’immondizia per del cibo, o il saccheggio dei supermercati.

Per questo, l’unica soluzione è la rivoluzione sociale. Al fine cosi di avere una vita, e non solo una sopravvivenza.

Ciò richiede che ci rivoltiamo contro tutte le istituzioni politiche ed economiche, e che attuiamo le nostre misure durante la rivolta, come ad esempio l’abolizione, dello Stato, della proprietà, della nazione, del sessismo e del patriarcato, al fine di portare la rivoluzione nella vita quotidiana..

SCIOPERI SELVAGGI, OCCUPAZIONI AUTO ORGANIZZATE,

RIVOLTE DIFFUSE OVUNQUE,

PER LA RIVOLUZIONE SOCIALE

Facoltà di Giurisprudenza occupata, 10 Febbraio 2012

organizziamo l'ineluttabilità della dignità umana (A)

potete leggere il primo comunicato qui

Grecia: Primo giorno di mobilitazione di protesta a livello nazionale – Al fine di liberarci dal debito, dobbiamo distruggere l’esistente

La libertà fiorirà dalle rovine di ogni autorità (A)

23.58 Ad Atene, gli occupanti della Facoltà di Giurisprudenza sfidano di fatto qualsiasi concetto istituzionale sulla concessione dell’asilo universitario, e richiamano per un’incremento di simili centri di resistenza in tutta la Grecia. Anche se abbiamo sperimentato un’assedio brutale e lo sfratto solo un’anno fà, con il caso dei 300 lavoratori immigrati, in queste ore lo stesso edificio è di nuovo occupato e difeso pubblicamente. I compagni della radio libera 98 FM trasmettono onde radio di ribellione dall’interno della Facoltà occupata, in modo che si diffonda l’agitazione. I prossimi saranno dei lunghi giorni, pieni di speranza e disperazione allo stesso tempo. Oggi, non molte persone sono scese per strada in questa cagata di città. Oggi, e nei giorni successivi, potremmo essere sia più determinati  che in una situazione tipo “aspettando Godot”, non solo qui, non solo ora, ma in tutto il mondo.

La solidarietà internazionale dimostrerà ancora una volta di essere la chiave per la continuazione della nostra lotta

20.45 Creta: Una dimostrazione con molti partecipanti (circa 15000!) si è tenuta in serata ad Heraklion. Scontri sono scoppiati mentre i manifestanti stavano marciando verso Piazza Eleftherias. La dimostrazione è terminata.

I padroni dei media corporativi hanno ordinato ai loro lacchè di far circolare la notizia che il nuovo “salvataggio” sarà votato Lunedi (invece che Domenica), diffondendo anche notizie di dimissioni dei membri di governo. Qualunque possa essere la loro “verità”, la mobilitazione del popolo andrà avanti.

20.00 I compagni della Facoltà di Giurisprudenza occupata hanno ricevuto notizia dagli avvocati in merito agli arrestati ad Atene finora: 7 persone sono state arrestate oggi (a parte le decine fermate e in seguito rilasciate) mentre c’è una persona arrestata nella protesta di ieri – due di questi arrestati sono giovani, molti di loro sono stati ferocemente picchiati dalla polizia ( con costole rotte, ecc.) e il più giovane degli arrestati è un quindicenne. Saranno probabilmente accusati di crimini e per la legge “anti cappucci”. Dovranno comparire davanti al procuratore domani, 11 Febbraio, presso la corte di Evelpidon (nell’edificio 16).

15.05 E’ stato confermato che almeno un manifestante è stato ferito gravemente dalla polizia a Syntagma.

Chiunque si sia fermato davanti alle mura di qualsiasi carcere e non si è vergognato della degradazione della storia umana, dev’essere una guardia o un cieco”

Nel frattempo, le manifestazioni di protesta nei carceri maschili e femminili si stanno diffondendo in tutta la Grecia. Un progetto di legge di “giustizia”, promosso tra l’altro per il cosiddetto decongestionamento delle carceri Greche, è stato recentemente respinto in parlamento. Ci si aspettava avesse una funzione positiva per almeno 1.500  detenuti uomini e donne, che avrebbe potuto portare la liberazione di molti di loro. Sono attualmente in corso proteste collettive dei prigionieri che riguardano le condizioni legislative e di vita. Le prigioni che attualmente partecipano alla mobilitazione nazionale fino ad ora sono Grevena, Trikala, Larissa, Koridallos, Nea Alikarnassos-Creta, Corfù, Malandrino, Patrasso, Domokos, Nafplion, Tebe (prigioni femminili), lo speciale centro di detenzione giovanile di Avlona (carceri minorili), Chios, Nigrita-Serres, Komotini. All’interno di questi sovraffollati inferni della democrazia, i prigionieri che protestano stanno conducendo sia l’astensione dal prendere il cibo e i pasti di mezzogiorno della prigione, sia rifiutandosi di rientrare nelle celle dopo l’ora d’aria, mentre in molte carceri seguiranno scioperi nei lavori carcerari (già in Alikarnassos e Patrasso i detenuti lavoranti sono già scesi in sciopero). Tutti i detenuti in protesta sono consapevoli di rischiare sia i giustificati rilasci con la condizionale, o l’uscire dalla prigione, e sono costantemente minacciati di punizioni disciplinari e torture (al di là della già drammatica mancanza di cibo, riscaldamento, ecc.).

chi dimentica gli ostaggi della lotta sociale
dimentica la lotta stessa

15.00 Dimostrazioni e proteste si sono svolte in altre parti della Grecia, come Salonicco, Kozani, Volos, Trikala, e l’isola di Skopelos. La prefettura della città di Larissa è stata occupata, come la prefettura di Corfù. Sull’isola di Creta, gli studenti hanno occupato il Politecnico della città di Chania, chiamando i cittadini ad unirsi a loro nella manifestazione per lo sciopero. Le persone hanno occupato il municipio di Rethymno, Ad Heraklion, Creta, circa 50 anarchici hanno bloccato il supermercato “Ariadni” in solidarietà con la lotta dei lavoratori del magazzino dell’impresa stessa, che sono in sciopero da 15 giorni. I manifestanti hanno anche bloccato una filiale dell’Alpha Bank, di cui è azionista Manesis – il grande industriale, anche proprietario delle “Acciaierie Greche” di Aspropyrgos, dove i metalmeccanici stanno ancora combattendo, arrivati al loro 101 esimo giorno di sciopero.

14.45 La Facoltà di Giurisprudenza è sotto occupazione. Un’assemblea aperta si terrà alle 18.30

14.30 Scontri davanti Propylaea. I poliziotti riescono a sgombrare le strade e a disperdere la folla che fuggiva correndo verso Omonia.

14.14 Un blocco di dimostranti rimane a Propylaea, in Via Panepistimiou. La Facoltà di Giurisprudenza è circondata dalle forze di polizia.

14.11 Secondo un testimone oculare, 4 o 5 manifestanti sono stati arrestati in Via Servias Karageorgi.

13.52  Dopo un massiccio attacco della polizia, la parte più grande dei blocchi dei dimostranti sono stati respinti verso Via Panepistimiou. Piazza Syntagma è stata occupata dalla polizia. Un blocco di manifestanti è rimasto davanti al Monumento al Milite Ignoto. La gente sta combattendo, saltando le pietre, in Via Ermou.

13.42 Continuano gli scontri nella parte bassa di Syntagma. Squadre di polizia hanno fatto irruzione nella piazza spingendo i manifestanti nella parta alta, inseguendo le persone sul lato dell’Hotel Grande Bretagne in Via Vasileos Georgiou.

13.31 Come riportato da un compagno nella diretta della radio libera di Atene FM 98, è stato effettuato un’attacco verso una banca in Via Mitropoleos. Un contrattacco dei manifestanti insorti ha avuto seguito, con molte pietre e molotov contro i maiali in uniforme, in Via Filellinon. I poliziotti hanno risposto con gas lacrimogeni.

13.26 Corfù: Dopo la fine della dimostrazione, circa 200 manifestanti hanno occupato i locali della Prefettura delle Isole Ioniche, chiedendo che non passino le nuove misure d’austerità.

13.25 Un gruppo di fascisti ha attaccato dei venditori ambulanti Pakistani in Piazza Syntagma. I manifestanti antifascisti hanno inseguito le fecce naziste lungo Via Mitropoleos. Piccoli scontri sono scoppiati al bivio delle strade Filellinon e Othonos quando un gruppo di manifestanti ha lanciato almeno una molotov contro le squadre della polizia.

12.50 Circa 4000 manifestanti a Piazza Syntagma fino ad ora, una partecipazione piuttosto deludente, date le circostanze. Squadre della polizia hanno transennato il patio di fronte il Monumento al Milite Ignoto.

12.47 Mytilini, Isola di Lesbo: La dimostrazione è finita. Circa 200 manifestanti hanno marciato per le strade della città, mentre gli stalinisti del PAME hanno occupato il municipio. C’è una chiamata per una dimostrazione per domani alle ore 11.00 e per Domenica alle ore 16.00.

12.28 L’assemblea popolare di Holargos-Papagou, periferia a nord di Atene, ha occupato il municipio di Holargos, al fine di diffondere le azioni e le manifestazioni dei prossimi giorni.

Ecco il loro comunicato:

Fottetevi !

Niente più bugie, fratelli e sorelle….Abbiamo lottato con forza molte volte, ci siamo scontrati anche con noi stessi, ma la piaga dei misantropi ha dimostrato di essere più decisiva… La nostra vita si è deteriorata, i nostri sogni sono stati spazzati via, la nostra anima ci è stata strappata… E che cosa abbiamo fatto? Dobbiamo rimanere scettici e miti? Questo è il nostro appuntamento con la storia, per le generazioni a venire. E’ ora il tempo di mandarli al diavolo! Lasciamo che il fiume in piena li anneghi!

“E le acque del fiume non sono da biasimare perchè sono rapide fratelli e sorelle…Le banche sono quelle che le stanno limitando!”

TUTTI A PIAZZA SYNTAGMA NEL GIORNO DEL VOTO DEL SECONDO MEMORANDUM! TUTTI AI PRESIDI, AGLI SCIOPERI, ALLE OCCUPAZIONI! PRONTI E DECISI.

Assemblea popolare aperta di Holargos-Papagou

12.07 Veria, nord della Grecia: Compagni, solidarizzanti e cittadini di Veria hanno occupato lo stabile dell’ “Unione delle Province” (un’organo di gestione) nella regione Imathia, lanciando il seguente comunicato:

Dalle 11.00, del 10 Febbraio, abbiamo occupato l’edificio dell’unione delle provincie di Imathia, nel contesto della lotto contro la miseria generalizzata, che viene imposta dalla giunta dei banchieri, in collaborazione con l’elitè politica ed economica locale.

Noi non pretendiamo un ritorno allo stato precedente, che ci ha solo portato all’attuale situazione. Ci impegnamo per il rovesciamento completo del sistema politico ed economico che è supportato dall’individualizzazione, il consumare, la fine della vita collettiva e il nostro intrappolamento in un referendum-come un oligarchia di una presunta democrazia.

Noi lottiamo per una società di solidarietà, eguaglianza e libertà.

Attraverso l’auto organizzazione creiamo istituzioni di democrazia diretta, per il soddisfacimento dei bisogni quotidiani e le volontà di ogni cittadino.

Solidarietà – Dignità – Auto organizzazione

11.24 Quasi 100 persone sono all’interno della Facoltà di Giurisprudenza occupata. Sono disponibili materiali di primo soccorso, ma sono nessari più medicinali (antiacidi,antisettici, garze,ecc.), cosi come maschere antigas. E’ disponibile, dalla scuola occupata,  un numero di telefono di Legal Aid: +30 6944521071

11.22 Un numeroso gruppo di poliziotti in borghese è vicino la chiesa di Aghios Dionisios su Via Skoufa, in Kolonaki. Un compagno segnala 4 “fermi preventivi”.

11.17 Ingenti forze di polizia attorno alla Facoltà di Giurisprudenza occupata. Principalmente sono in borghese, due autobus della polizia in Via Kolokotroni e due autobus tre vicoli più lontano.

11.07 poliziotti fermano le persone allo svincolo delle vie Akadimias e Solonos, come ci riferiscono i compagni che stanno a pochi passi dalla Facoltà di Giurisprudenza occupata. Sembra, però, vi sia facile accesso da Via Panepistimiou a Propylaea, uno dei punti di pre raccolta di oggi.

Nel contesto delle proteste sociali contro le nuove misure d’austerità promosse da quegli stronzi del governo che promuovono la loro versione di “unità nazionale” al servizio della Troika (UE/BCE/FMI), diverse manifestazioni sono state annunciate per i prossimi tre giorni, 10-11-12 Febbraio, mentre i due principali sindacati del settore pubblico e privato (GSEE e ADEDY) hanno indetto uno sciopero generale di 48 ore  da oggi. Il nuovo accordo della Troika chiamato “salvezza/pacchetto di salvataggio” dovrebbe essere votato al parlamento greco Domenica, 12 Febbraio.

Anche se all’ultimo momento, i collettivi, le varie organizzazioni, sindacati e movimenti sociali stanno spingendo la gente a scendere in piazza, per bloccare il voto delle nuove misure finanziarie. La parola che esce da molte labbra è quella di rivolta, ma è ancora da vedere se la gente si ribellerà con ogni mezzo possibile, o i piani del regime per una completa devastazione sociale continuerà ad andare avanti senza grossi problemi. Tutti gli ingranaggi del meccanismo repressivo dello stato girano contro i manifestanti, visto che un’esplosione di rabbia della gente è probabile nelle prossime ore e giorni.

Da ieri, 9 Febbraio, la Facoltà di Giurisprudenza nel centro di Atene è stata occupata dagli anarchici/antiautoritari e dagli scioperanti, in modo da poter operare come base di lotta e contro informazione, cosi’ come centro di pronto soccorso.