Mosca: Azione di solidarietà con “i sei di Belgrado”

Ieri, 7 Febbraio, un picchettaggio di più di dieci persone si è svolto nei pressi dell’ambasciata Serba a Mosca contro la ripresa del procedimento giudiziario contro gli anarchici serbi – il cosiddetto “Belgrad Six” (BG6). Quest’azione, che fa parte di una campagna di solidarietà internazionale, è stata organizzata dal gruppo di Mosca “Azione Autonoma” (Автономное Действие) a cui hanno partecipato anche i membri della “Confederazione degli anarco-sindacalisti rivoluzionari” (sezione russa dell’Associazione Internazionale dei Lavoratori) ed attivisti libertari moscoviti.

La manifestazione si è svolta dalle 19.00 alle 19.45 in una serata gelida. I partecipanti portavano bandiere rosso nere, una striscione su cui si leggeva “Libertà per gli anarchici serbi”, cosi’ come cartelli come “Solidarietà con i Belgrad Six” (in inglese), ” Il cazzo per voi, invece dei 18 euro” (in Serbo), un testo del AIT-SP (anche in Portoghese), etc.

Ricordiamo che gli anarchici serbi Tadej Kurepa, Ratibor Trivunac, Ivan Savic, Ivan Vulovic, Nikola Mitrovic e Sanja Dojkic vennero arrestati nell’autunno del 2009 con l’accusa di “terrorismo internazionale”. Furono arrestati dopo un’azione di solidarietà verso i prigionieri Greci davanti l’ambasciata Greca di Belgrado. Durante l’azione, una molotov ruppe una finestra causando un danno stimato in 18 euro. Tuttavia , secondo le accuse, i “Belgrad Six” hanno difronte una pena di 15 anni di reclusione.

Dopo una lunga campagna internazionale di proteste, sono stati pienamente assolti nel Giugno 2010 dalla Corte Suprema di Belgrado, che decise che non vi era nessuna base per un verdetto di colpevolezza per nessuna delle accuse.

L’accusa presentò ricorso, ma la Corte d’Appello non ha risposto finchè non sono emerse adeguate motivazioni politiche. Solo pochi giorni dopo le manifestazioni anti militariste contro il vertice NATO che si svolse a Belgrado nel Giugno 2011, durante le quali fù arrestato Ratibor Trivunac, la Corte d’Appello ha accolto il ricorso della procura ed ha istruito un nuovo processo contro i sei.

Inizio del nuovo processo oggi, 8 Febbraio, 2012

Per gli organizzatori della campagna di solidarietà internazionale, è ovvio che l’unico scopo della ripresa della farsa giudiziaria contro i “Belgrad Six” è intesa come pressione politica contro il movimento anarchico serbo.

Fonti: 1, 2

Atene: Sabotati 65 bancomat in solidarietà a P. Georgiadis e V. Chrysochoidis

All’alba di lunedi 6 Febbraio, abbiamo sabotato incollando l’ingresso del vano carta di 65 bancomat in diverse filiali bancarie in alcune zone di Atene, come gesto solidale con i compagni Polykarpos (Polys) Georgiadis e Vaggelis Chrysochoidis, la cui udienza d’appello sarà il 14 Febbraio nel tribunale di Salonicco, in quanto accusati del caso del rapimento dell’ex presidente della federazione degli industriali della grecia del nord (FING/SBEE) Giorgos Mylonas.

Con la solidarietà come nostra arma, resistiamo concretamente contro le strutture capitaliste di sfruttamento, realizzando il contrattacco sociale di classe.

FINO ALLA DISTRUZIONE TOTALE DELL’ESISTENTE
GUERRA DI CLASSE INTERNA

fonte
trad.
ParoleArmate

Atene: Senzatetto sfrattati da un’edificio comunale

http://www.youtube.com/watch?v=NVidzqMJMPw

Lunedi, 6 Febbraio 2012, in una notte fredda sotto la pioggia battente, grandine e forte vento, sette persone senza fissa dimora si sono introdotti nell’ edificio di una palestra comunale chiusa nel quartiere di Rouf per trascorrervi la notte. Tra loro c’era una donna incinta che non stava bene per nulla.

La Citta’ di Atene ha buttato i senza fissa dimora di nuovo sulla strada, e i poliziotti hanno chiamato l’ ambulanza per trasferire la donna incinta solo dopo gli appelli fatti dai cittadini e dagli attivisti della Rete di Solidarieta’ Sociale.

Nel filmato si possono vedere i vestiti e gli oggetti personali dei senzatetto che vengono gettati nella spazzatura dai lavoratori comunali

Fonte

Atene: “Siamo i dieci incappucciati…”

Circa 5.000 manifestanti hanno partecipato alla dimostrazione degli anarchici/ anti-autoritari/ libertari di Sabato 4 Febbraio 2012, chiamata da diverse collettivita’, squat, luoghi di ritrovo, assemblee e compagni. Le persone si sono radunate in Piazza Monastiraki a partire da mezzogiorno, e la marcia e’ partita alle 13.30 circa. Ha percorso Via Athinas, e’ arrivata a Piazza Omonia, e’ poi proseguita per Via Stadiou, ha girato attorno Piazza Syntagma, e si e’ conclusa di fronte a Propylea in Via Panepistimiou. Durante la manifestazione, sono stati distribuiti ai passanti migliaia di volantini di contro-informazione e testi anarchici sovversivi. In alcune occasioni, le persone sul marciapiede hanno applaudito i manifestanti e un paio di anziani, hanno anche alzato i pugni in segno di sostegno; tuttavia, la maggior parte dei passanti, cosi’  come le persone senza fissa dimora, lungo tutto il percorso della dimostrazione avevano sguardi stanchi e fissi nel vuoto, a causa della miseria della vita quotidiana, e solo un paio di persone si sono unite spontaneamente alla marcia. Mentre la dimostrazione era in corso, sono stati scritti diversi slogan sui muri della citta’.

Nonostante la massiccia presenza degli anarchici per le strade, diverse tendenze politiche si sono riunite sotto la progettualita’  per un contrattacco di classe, la manifestazione ha dato un senso di cammino tra compagni, piuttosto che una marcia di protesta, e le pause tra gli slogan cantati apparivano a volte riflettere la nostra incapacita’ di dare una risposta ferma e decisa alle difficili questioni che tutti noi oggi affrontiamo: Come possiamo rovesciare questo sistema di morte che ci soffoca ogni giorno? Come possono mobilitarsi le persone per soddisfare i loro desideri rivoluzionari? Perche’ non escono dalle nostre bocche le parole che daranno un colpo definitivo alle nostre coscienze, in modo che gli sfruttati pratichino ancora una volta la rivolta multirazziale? Come possiamo recuperare il terreno perso nella lotta?

Ci possono essere molti, dentro e fuori il territorio controllato dallo Stato Greco, che credono che questo evento sia stato una magnifica dimostrazione di forza che il movimento anarchico ha nel suo poliformismo e unita’, mentre altri pensano sia stato solo una buona opportunita’ d’ agitazione e propaganda;

Entrambe possono essere giuste interpretazioni di quanto avvenuto il 4 Febbraio ad Atene. Tuttavia, ritirandosi dalla manifestazione terminata e tornando a casa, alcuni di noi se ne andavano con l’amarezza indescrivibile che racchiude, la disperazione, la frustrazione e la sottomissione di un’ intera societa’.

Senza voler rinnegare la manifestazione, ne i nostri compagni che hanno lavorato duramente per la sua preparazione, finiamo questa nota dicendo che si e’ conclusa “senza indesiderati incidenti”.

Alcuni degli slogan che sono stati cantati:

– Lo Stato e l’ FMI adottano nuove misure: alza le barricate, tira un sasso

– Fascisti e padroni giu’ in fondo al pozzo, viva il proletariato mondiale

– In Grecia, Turchia, Macedonia, le banche e i governi sono i nemici

– I poliziotti non sono dei lavoratori bambini, sono i cani da guardia dei padroni; e anche se sono dei lavoratori bambini, sono comunque i cani da guardia dei padroni

– Ne’ fascismo, ne’ democrazia; abbasso lo statalismo, lunga vita all’ anarchia

– Avanti con la ribellione e l’ anarchia; incendio e fuoco su ogni proprieta’

– Fuoco, esplosioni per questo bordello (fuori il Municipio)

– La polizia e’ in ogni anglo; la giunta non e’ finita nel 1973

– Grecia/EL.AS dei greci e della polizia, di ruffiani, assassini e torturatori

– Popolo, stai morendo di fame; perche’ ti inginocchi di fronte a loro? Popolo, stai morendo di fame, perche’

non li impicchi?

– Vittoria alla battaglia dei metalmeccanici; guerra contro la guerra dei padroni

– Gli unici terroristi sono lo Stato e il Capitale; solidarieta’ con le guerriglie armate

– Brucia, brucia il bordello chiamato parlamento

– Feccia fascista, presto sarai impiccato

– Ascoltate, voi guardie; giu’ le vostre zampe dai combattenti

– Le ore di lavoro sono dipinte con il sangue; e’ il momento di vedere le banche bruciate

– 40 ore per 500 euro; schiaffi e calci ad ogni padrone

– Li-li-liberta’ agli imprigionati

– Un’ altra guerra e’ fattibile; una guerra contro lo stato, di classe, sociale

– Avanti, gente, non abbassare la testa; l’unica via e’ distruggere, lottare/ancora

– Poliziotti, maiali, assassini

– Avanti, gente, ora o mai piu’

– Terrorismo e’ la schiavitu’ del salario, nessuna pace per i padroni

– Terrorismo e’ dover cercare un lavoro; nessuna pace per i padroni

– La passione per la liberta’ e’ piu’ forte di tutte le carceri

Ci sono dieci incappucciati… Siamo i dieci kukulofori…

Foto/Video: 1, 2, 3

Grecia: Assemblea presso il Tribunale di Salonicco in solidarietà con quattro anarchici

Venerdì 17 Febbraio ci sarà il processo a compagni Vaggelis Botzatzis, Ilias Nikolaou, Kostas Halazas e compagna Dimitra Syrianou. Il loro processo è rimasto pendente dal 2007. Essi sono stati accusati con la legge antiterrorismo, per attacchi contro lo Stato e obiettivi capitalisti, basati su accuse inconsistenti e fragili.

Tribunale di Salonicco, 17 Febbraio, ore 9
La solidarietà è la nostra arma

manifesti qui

per gli aiuti finanziari, si prega di contattare: solidar4@yahoo.gr

Fonti: 1, 2

Grecia: Attacco diretto alla casa di Karolos Papoulias nel centro di Atene

Tardo Sabato sera, 4 Febbraio, un gruppo di compagni incappucciati ha effettuato un’ azione diretta fuori la casa del presidente della Grecia, in via Asklipiou, lanciando bastoni e pietre verso la sua residenza. Sono stati cacciati in via Zoodochou, in Exarchia, da unità di polizia in moto che hanno lanciato granate stordenti. Tutti i compagni sono fuggiti di corsa.


Rivendicazione:

Sabato 4 Febbraio, intorno alle ore 20, 60 solidali hanno attaccato la guardia personale, i veicoli di sicurezza e personali fuori la residenza del presidente della democrazia Karolos Papoulias. La sua guardia personale è fuggita, sono stati lanciati volantini in solidarietà con l’anarchica Stella Antoniou e gli anarchici Kostas Sakkas, Giorgos Karagiannidis e Alexandros Mitrousias.

I solidali si sono ritirati insieme dal posto, che è poco distante dalla stazione di polizia. Qualche minuto dopo, si è presentata un’unità motorizzata DELTA, che ha usato granate flashbang nel tentativo di raggiungere i solidali, ma senza successo.

L’azione di ieri è stata fatta in solidarietà con Stella Antoniou e gli altri accusati per lo stesso caso, come prima risposta al rifiuto della sua richiesta di rilascio.

Queste azioni continueranno fino al rilascio di Stella Antoniou.

RILASCIO IMMEDIATO DELL’ANARCHICA STELLA ANTONIOU

LIBERTA’ PER GLI ANARCHICI SAKKAS, KARAGIANNIDIS, MITROUSIAS

Anarchici/Anarchiche

Atene: Concentramento-Dimostrazione, Sabato 4 Febbraio, ore 12.00, Piazza Monastiraki

Tutti i poster per la chiamata fatta dagli anarchici/ anti-autoritari/ libertari qui (registrati alle 12.00) e qui

Recentemente, la Troika EU/BCE/FMI ha annunciato le nuove misure che lo stato greco è vincolato a prendere: l’ abolizione delle tredicesime e quattordicesime, la diffusione di contratti di lavoro individuali, ulteriori tagli a stipendi e pensioni sono sono alcuni di questi. Questa è la continuazione di uno dei più feroci attacchi classisti scatenati dalle potenze dominanti negli ultimi decenni, partendo dalla firma del piano di salvataggio nel Maggio 2010.

Con una profonda  e sistematica crisi sotto i riflettori, il Capitale cerca la salvezza attraverso la violenta ristrutturazione sociale (attraverso le tasse, etc.), consolidando cosi’ il modello di forza lavoro a basso costo, flessibile ed obbediente. Come risultato, sempre più strati sociali sono costretti alla miseria e alla povertà, mentre coloro che sono condannati mangiare dalla spazzatura e dormire nelle strade sono in costante aumento.

Inoltre, la nomina del banchiere Lucas Papademos come primo ministro, la cooperazione dei neo liberali e dei fascisti (Nea Demokratia, PA.SO.K, LA.O.S.) nel governo, le persecuzioni politiche, l’ intensificazione della repressione e del controllo sociale, tanto quanto l’ intreccio di interessi di meccanismi ideologici e degli organi d’ informazione, evidenziano il tentativo dei manipolatori di proteggersi, almeno politicamente, senza ostacoli ed implementando in modo efficace tutte quelle misure che la sopravvivenza della machina capitalista richiede, fugando cosi ogni illusione di “democrazia”.

E tutto questo viene imposto con la tolleranza, se non il sostegno a titolo definitivo della sinistra irregimentata, che si limita alla magniloquenza e coltiva illusioni elettorali verso gli oppressi, conservando il circo parlamentare televisivo con la sua stessa presenza pagata presenza in esso.

E’ nostro dovere non rimanere una somma di individualità non affiliate che obbediscono docilmente ai piani dello Stato e dei padroni; per non soccombere alle loro storie del gallo e del toro sulla “salvezza della madre patria”, “i debiti che ci affondano”, nè ai dilemmi ricattatori come “consenso o fallimento”, “euro o dracma” che usano per mantenere il loro dominio.

Con l’ auto organizzazione in ogni posto di lavoro, nelle strade e nei quartieri, lottando insieme in solidarietà gli uni con gli altri, facciamo che la nostra resistenza diventi il seme per classe e la liberazione sociale.

Di fronte al dilemma ricattatorio “consenso o fallimento” che lo Stato e i padroni creano, mirando a rinforzare la nostra obbedienza, dobbiamo opporre il vero dilemma alla base: Capitalismo o Rivoluzione !

testo originale in greco

Kilkis, Grecia settentrionale: Occupazione ed auto gestione dell’ Ospedale Generale cittadino da parte dei lavoratori

Secondo una dichiarazione (04-02.2012) pubblicata dall’ assemblea generale dei lavoratori dell’ Ospedale Generale di Kilkis, i medici, gli infermieri e dell’ altro personale dichiara che i problemi di lungo corso del Sistema Sanitario Nazionale (ESY) nel paese non possono essere risolti attraverso limitate richieste di risarcimento del servizio sanitario. Pertanto, i lavoratori dell’ Ospedale Generale rispondono al fascismo del Potere occupando questo ospedale pubblico e ponendolo sotto il loro diretto e completo controllo. L’ organo decisionale per le questioni amministrative sarà l’ assemblea generale dei lavoratori.

Sottolineano inoltre che il governo greco non ha assolto ai suoi obblighi finanziari verso l’ ospedale. I lavoratori denunceranno tutte le autorità competenti alla pubblica opinione e, se le loro richieste non saranno soddisfatte, si rivolgeranno ai comuni, alla comunità locale e non, per avere un supporto di qualunque tipo possibile per aiutare i loro sforzi: per salvare l’ ospedale e difendere la sanità pubblica, per rovesciare il governo ed ogni politica neo liberista.

La prossima riunione generale di tutti i dipendenti si terrà nella mattinata del 13 Febbraio. La loro assemblea avrà luogo giornalmente e sarà l’ organo principale per ogni decisione concernente i lavoratori e l’ operatività ospedaliera.

I lavoratori chiedono la solidarietà fattiva dei cittadini e dei lavoratori di tutti i settori, per il coinvolgimento dei sindacati e delle organizzazioni progressiste, e per il sostegno dei media dell’ informazione reale. Essi faranno anche una relativa conferenza stampa il 15 Febbraio, alle ore 12.30. Tra gli altri, si invitano i colleghi degli altri ospedali a prendere decisioni appropriate, nonchè i dipendenti del settore pubblico e privato a fare lo stesso.

anche: Redazione Connessioni

Atene: Aggiornamento sul secondo ‘caso Halandri’ (24/1 e 1/2 2012)

Udienza 5: Martedi, 24 Gennaio

All’inizio dell’udienza, Ifigenia Kerandrea, avvocato nominato per rappresentare Damiano Bolano, ha chiesto di intervenire. Ha detto che i tre giorni (due dei quali, sabato e domenica, non erano neanche lavorativi) passati dall’ultima udienza non sono stati sufficienti sia per studiare la voluminosa mole di documenti del caso che per comunicare adeguatamente con il suo cliente. Ha detto che pur di vedere Bolano è stata costretta a interrompere una visita familiare, e che se i giudici non daranno altro tempo alla difesa lei dubita che potrà continuare a presenziare al processo, visto che “ciò che dovrebbe prevalere è lo svolgere un giusto processo”.

Diamantis Kariotis, l’altro avvocato nominato dalla corte per Bolano, ha anche chiesto un rinvio di alcuni giorni. La richiesta degli avvocati di Bolano è stata sottoscritta da Frangiskos Ragousis, avvocato degli altri tre compagni sotto processo.

Il giudice, chiaramente scocciato, ha chiesto agli avvocati con tono rude e scortese se gli andava bene un rinvio a lunedi. Hanno risposto di si, e anche all’accusa andava bene. Dopo una piccola pausa, è stato annunciato che il processo sarebbe ripreso mercoledi, 1 Febbraio.

Udienza 6: Mercoledi, 1 Febbraio

L’avvocato della difesa Ragousis, che rappresenta Christos Tsakalos e i fratelli Giorgos e Michalis Nikolopoulos, ha presentato tre obiezioni e due richieste alla corte. Continue reading Atene: Aggiornamento sul secondo ‘caso Halandri’ (24/1 e 1/2 2012)

Poster congiunto della Commissione Relazioni Internazionali della Federazione Anarchica Italiana e del Gruppo dei Comunisti Libertari di Atene

in Grecia e in Italia, i nemici sono banche e governi

In Grecia e in Italia, i capitalisti e i loro referenti politici producono barbarie. Con la scusa del problema del deficit pubblico (debito creato interamente da loro per recuperare i loro margini di profitto) vogliono lentamente riportare il mondo a un secolo fa, quando i ricchi possedevano le risorse naturali, un giorno di lavoro era pagato una miseria, i servizi pubblici erano inesistenti e pochi avevano accesso all’educazione e alla sanità.

In questo modo, passo dopo passo, condannano la maggior parte della società ad una miseria sempre più grande.

Anche concetti come “democrazia” e “costituzione” non reggono più: in Grecia e in Italia, attraverso veri e propri “colpi di Stato” parlamentari, i padroni hanno imposto nuovi governi con a capo esperti tecnocrati.

L’obiettivo che perseguono è quello di imporre, sempre più velocemente, misure ancora più barbare per garantire la loro sopravvivenza ed ampliare la sovranità delle loro banche.

In Grecia e in Italia, lo Stato non esita a modificare le proprie norme di funzionamento: anche in forma preventiva si vuole impedire l’espansione della resistenza sociale che nasce nelle strade e nelle piazze, snervandone e soffocandone lo sviluppo.

In Grecia, in Italia e in tante altre zone dell’Europa e del mondo, i padroni hanno dichiarato guerra aperta alla società.

In Grecia, in Italia e in tante altre zone dell’Europa e del mondo, come un secolo fa, le forme di resistenza autorganizzate, non-gerarchiche e di democrazia diretta iniziano ad espandersi. Tra la gente, contro la barbarie degli Stati e del capitalismo, cresce la speranza libertaria.

Costruiamo comunità di lotta in ogni quartiere, estendiamo le pratiche del sindacalismo rivoluzionario e dell’azione diretta e sosteniamo ogni atto sociale di rivolta e autorganizzato contro le istituzioni. In Grecia, in Italia e dovunque rafforziamo le nostre azioni e puntelliamo le lotte con solidarietà internazionalista.

no pasaran !

gruppo di comunisti libertari (atene)
Federazione Anarchica Italiana (C. Relazioni Internazionali)

Spagna: Madrid, vieni arrestato per inneggiare, scattare foto e solidarizzare

Comunicato da #yonopago

Questo comunicato arriva dalle mani di 50 persone aggredite, minacciate, e infuriate. Al termine della chiamata del 1 Febbraio, abbiamo deciso di trasmettere la brutale, feroce e sproporzionata repressione che abbiamo vissuto in quest’azione di “io non pago”. Possiamo solo mostrare 6 dei 9 arresti che hanno avuto luogo (non eravamo nei pressi degli altri); non possiamo mostrare le altre innumerevoli aggressioni (le immagini non hanno bisogno di commenti).Speriamo che i nostri compagni, rapiti dalla polizia, rilascino un comunicato dopo la loro liberazione, al fine di informarci sulla loro esperienza; speriamo inoltre che stiano bene e che non siano stati picchiati nella stazione di polizia. Siamo con voi !

STATO DI ECCEZIONE NEL CENTRO DI MADRID

Quando siamo arrivati al Sol (piazza), era sotto assedio. Era pieno di camionette della polizia e le loro squadre formavano un muro verso di noi. Polizia a cavallo, un elicottero in volo, e tutte le entrate della metropolitana (Jacinto Benavente, Callao, Opera, Sevilla, Sol, etc.) erano bloccate da file di 8 poliziotti nazionali che ne impedivano l’accesso. Invece che non voler pagare, sembrava  stessimo commettendo un’attacco terroristico.

SE INNEGGI, VIENI ARRESTATO

Alcuni di noi erano già nella stazione della metropolitana di Sol mentre ad altri non è stato permesso l’ingresso: ” Il Rappresentante del Governo di Madrid ci ha dato degli ordini”, ha detto un poliziotto. Quelli di noi che erano già dentro hanno deciso di non portare avanti l’azione li’,  c’era inoltre un raduno segreto con molte persone e anche per gli almeno 50 poliziotti in divisa presenti. Scegliamo di inneggiare degli slogans: “Io non pago: Nè le loro crisi nè il loro debito”. In quel momento, è cominciata l’identificazione e 4 compagni sono stati portati via. Il problema è che non sapevamo che due di loro non avrebbero fatto ritorno nel gruppo, abbiamo avuto i nostri primi due ARRESTATI. A Madrid, se inneggi vieni arrestato ! Continue reading Spagna: Madrid, vieni arrestato per inneggiare, scattare foto e solidarizzare

[Barcellona] “Non sono lavoratori, sono scagnozzi in uniforme!”

Volantino diffuso nelle strade di Barcellona contro la polizia catalana, una forza repressive responsabile dell’omicidio di molte persone:

ASSASSINI

1/1/2012 – Un giovane arrestato a Manresa dalla polizia catalana, muore in ospedale dopo esser stato picchiato mentre era ammanettato.

7/1/2012 – Muore un giovane prigioniero in un Centro di Detenzione per Immigrati nella Free Zone, dopo che gli agenti della polizia nazionale gli hanno negato le cure mediche che aveva chiesto…

E questi sono solo gli ultimi due casi.

Quelli che difendono un ordine di miseria con la tortura e l’omicidio non sono lavoratori, sono scagnozzi in uniforme. Alziamo la testa dinnanzi agli assassini del sistema che proteggono!

Vogliono picchiare i manifestanti, torturare e uccidere la gente nelle caserme, quelli che abusano e umiliano gli altri, e difendono un ordine di miseria attraverso l’intimidazione e la violenza… NON SONO LAVORATORI, SONO SCAGNOZZI IN UNIFORME!

Barcellona libertaria
trad. ParoleArmate

Indonesia: Altro aggiornamento sul processo a Eat e Billy

L’attacco politico della Cellula Long Live Luciano Tortuga – FAI Sezione Indonesiana contro un bancomat della BRI bank situato in Affandi street, Mrican Caturtunggal, Depok in Sleman Regency, ha affrontato la prima udienza il 31 Gennaio 2012. I due combattenti sociali, Billy Augustan (Billy) e Reyhard Rumbayan (Eat), hanno rivendicato l’attacco, e sono stati accusati di molteplici reati dagli accusatori nella prima udienza al tribunale di Sleman.

Gli avvocati dei combattenti sociali sono due: Andi Suryo Awalludin e Hillarius NG Merro non hanno scelto di non fare obiezione ai giudici. Davanti al giudice capo, Mulyanto, i tre accusatori: Wiwik Triatmini, Wahyu Handoko e Tri Widi hanno letto alternativamente le accuse. In questo caso, due combattenti sociali (Eat e Billy) sono accusati degli stessi reati ma con ruoli diversi.

Le accuse: Continue reading Indonesia: Altro aggiornamento sul processo a Eat e Billy

Atene: Dichiarazione del membro della CCF Christos Tsakalos durante la sesta udienza del secondo “caso Halandri” (1-2/2012)

Secondo la vostra accusa, la Cospirazione delle Cellule di Fuoco è un’organizzazione terrorista. Ma le parole non sono mai state, né lo sono, né mai lo saranno, neutrali. Le parole acquistano il significato dato dalla persona che le usa. Noi non parliamo il linguaggio dei giudici o degli accusatori. Noi parliamo il linguaggio dei cacciati che hanno rifiutato il ruolo di vittime, dei ricercati che non si sono consegnati alle autorità, dei prigionieri che non hanno ingabbiato la loro volontà di libertà, degli anarchici che non si sono mai inginocchiati di fronte al Potere. Solidarietà, Dignità, Guerriglia Urbana, Anarchia, queste sono le nostre parole, che sguinzagliamo come insulto contro il vostro sistema.

Sì, esatto, noi siamo guerriglieri urbani anarchici e fieri di partecipare nella ribellione dei nostri desideri, sotto il nome Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

Per voi, che state dietro i vostri banchi giudiziari, noi siamo terroristi perché la vostra anima è un fantasma spaventato che si sente al sicuro solo dietro gli sbirri e tra i libri delle vostre leggi morte.

Comunque, un differente terrorismo aleggia sopra le vite della maggior parte delle persone.

Terrorismo sono le file infinite in un ufficio delle imposte, nelle pubbliche organizzazioni, nelle banche.

Terrorismo sono gli ordini dei capi ai loro personali. Terrorismo è la mano pesante del poliziotto che afferra delinquenti minorenni e poveri diavoli. Il peggior terrorismo, però, è la TERRIFICANTE certezza che nessuno alza la sua testa. Continue reading Atene: Dichiarazione del membro della CCF Christos Tsakalos durante la sesta udienza del secondo “caso Halandri” (1-2/2012)

Grecia: Stazione radiofonica libera di Atene 98FM – Evento e discussione sulla controinformazione

ONDE RADIO SULLA STRADA DELLA CONTROINFORMAZIONE

Evento/Discussione
Informazione Ufficiale vs Controinformazione
Media riconosciuti-alternativi vs Media collettivi autorganizzati

La necessità della controinformazione nelle lotte sociali
Le radio autorganizzate di oggi: Contributi e prospettive

Seguirà una festa di finanziamento per la creazione di un nuovo sistema di antenne.

3 Febbraio, ore 18, Atene, Facoltà di Economia (ASOEE, Patision 76).

Testo che accompagna la locandina

La controinformazione nel suo senso politico non fornisce solo un’amministrazione antiautoritaria dell’informazione. Essa (in verità) presuppone l’autorganizzazione come struttura amministrativa per la realizzazione dello strumento. Viene utilizzata e si evolve tanto quanto si collega e si relaziona con le parti della società che cercano di collettivizzare in modo antigerarchico le proprie vite contro il individualismo cannibalista e lo sfruttamento di classe. Con l’infuriare della guerra sociale/di classe, i media di controinformazione rappresentano un metodo avanzato di attacco contro il degrado dei media.

Un tentativo di rafforzare il potere della controinformazione in questi tempi turbolenti che viviamo.

Scambiarsi idee, proposte e commenti critici tra la gente più (o meno) coinvolta nell’informazione dal basso, sia diffondendo news, riportando proteste dal vivo, o prendendo nelle nostre mani i microfoni.

Ci sarà la partecipazione di reti di controinformazione e stazioni radio autorganizzate da tutta la Grecia.

Venerdi, 3 Febbraio, ore 18, alla Facoltà di Economia (ASOEE)
ci sarà un’iniziativa sulla controinformazione.
Seguirà una festa di finanziamento per la creazione di un nuovo sistema di antenne per l’aggiornamento della stazione radio nelle onde hertz della metropoli!

Volantino dell’evento e del dibattito in greco

radio98fm

trad. ParoleArmate

Grecia: Lettera dei tre membri di Lotta Rivoluzionaria, riguardo al processo del loro caso, ai compagni in Europa che hanno risposto all’appello solidale internazionale

Compagni/e,

Il nostro processo per Lotta Rivoluzionaria che è iniziato il 5 ottobre 2011, è una fase politica per difendere la lotta armata come parte inseparabile della lotta per la sovversione del capitalismo e dello stato, la lotta per la rivoluzione sociale.

La nostra strategia nel processo è dunque attaccare l’esistente regime criminale economico, sociale e politico con argomenti politici, senza accettare il ruolo di accusati ma diventando al contrario accusatori contro tutto ciò che questa corte rappresenta e compie. Il 5 ottobre, quando ci siamo presentati in aula per la prima volta mentre eravamo ancora in prigione, la compagna Pola Roupa ha fatto una dichiarazione politica ai giornalisti fuori il tribunale speciale di Koridallos dove ha detto che non è Lotta Rivoluzionaria ad essere processata ma i nostri accusatori, il vero criminale regime che ci imprigiona. Il 24 ottobre, nella seconda udienza, dopo la lettura delle accuse, abbiamo preso posizione riguardo ad esse, quando i giudici ci hanno chiesto perché stavamo facendo delle dichiarazioni politiche. Abbiamo detto che questo processo è un processo politico, che questa corte è una Corte Speciale messa su sulle speciali leggi antiterroriste con le quali vengono processati i nemici politici del regime, che questa corte è criminale e collabora con un regime criminale che sfrutta e opprime le persone, che nel banco degli accusati dovrebbero sedere ed essere giudicati colpevoli i membri dell’autorità politica, membri del governo, il primo ministro, i ministri e i deputati, i membri dello scorso governo, i membri dell’élite economica, gli uomini d’affari, i capitalisti, i membri delle organizzazioni finanziarie internazionali come i manager del FMI, la BCE, UE, che hanno imposto alla gente la dittatura dell’élite economica transnazionale cosi come quelli che proteggono il regime criminale : poliziotti e forze repressive statali.

Nelle udienze del 1 e 9 novembre sono state fatte delle obiezioni riguardo alla vaghezza delle accuse, l’oscuramento dell’informazione sul processo visto che la legge consente la copertura giornalistica del processo, il trasferimento del processo dalla corte di Koridallos ad una corte formata da giudici popolari. Sebbene ci si aspettava che le obiezioni sarebbero state rifiutate era una buona possibilità per noi trasformarle in dichiarazioni politiche, per mostrare la natura politica e l’azione dell’organizzazione, i motivi politici dietro le azioni dell’organizzazione, l’ipocrisia dello stato e del regime, vista la vaghezza delle accuse che sono state fatte senza alcuna prova reale. Siamo accusati, e ci aspettiamo di venire condannati, per tutte le azioni dell’organizzazione in base al dogma della responsabilità collettiva e sull’arbitrarietà mostrata da accuse che ritengono che l’organizzazione abbia una struttura gerarchica, cosi come l’oscuramento della pubblicità del processo visto che veniamo processati come criminali comuni (penali).

Oltre a tutto ciò ci sono motivi politici da parte dello stato che mira a presentare i combattenti rivoluzionari e presunti membri di Lotta Rivoluzionaria come criminali, depoliticizzando le loro azioni e processandoli in prigione in un asfissiante ambiente di sicurezza che svaluta il carattere pubblico del processo.

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Indonesia: Sulla situazione processuale di Eat e Billy, compagni prigionieri membri della FAI Indonesiana

Aggiornamento sul processo a Eat e Billy

Corte dei due combattenti di Yogyakarta

Due combattenti della zona di Jogja (Eat e Billy) detenuti dal 7 ottobre 2011, sono ora stati trasferiti al tribunale della prigione e affronteranno il loro primo processo oggi, 30 gennaio 2012. Il processo continuerà l’1 febbraio 2012.

Dalle informazioni ottenute, entrambi saranno processati separatamente. Non sappiamo ancora il perché, ma da analisi interne possiamo concludere che ciò venga fatto per far scontrare i due combattenti fra di loro, in merito ad un incriminarsi reciproco. Questa condizione mostra chiaramente come lo stato tramite la polizia e i militari operi solamente tramite il terrore e la paura. Questo processo sarà aperto. L’ubicazione dell’udienza ancora non è certa. Ma per trovare un posto credibile, crediamo che la State High Court a Sleman (Yogyakarta) sia probabile.

Facciamo un appello solidale con i combattenti di Jogja, in modo che i compagni possano venire e presenziare all’udienza. La presenza, oltre che un supporto tangibile, è anche parte del tentativo di mostrare alle autorità che mai ci affideremo alla loro giustizia.

Lunga vita ai due combattenti di Jogja – Lunga vita alla solidarietà

fonti: negasi, 325

Dall’Indonesia al Cile…

7 ottobre 2011 – Due anarchici vengono arrestati e imprigionati a Yogyakarta, Indonesia, dopo l’esplosione di un dispositivo incendiario ai danni di un bancomat di una filiale BRI bank. L’azione viene rivendicata tramite un documento scritto che la polizia trova in possesso degli anarchici. Continue reading Indonesia: Sulla situazione processuale di Eat e Billy, compagni prigionieri membri della FAI Indonesiana

Atene: Solidarietà incendiaria con Panagiotis “Takis” Masouras, Konstantina “Nina” Karakatsani, Stella Antoniou e Luciano Pitronello “Tortuga”

Rivendicazione di attacchi incendiari contro concessionarie e il Ministero della Cultura
“Da un certo punto in poi non c’è più ritorno. È questo il punto da raggiungere.”
—Franz Kafka

L’apparentemente invisibile
Stiamo attraversando un periodo di “profonda” crisi economica; un’altra crisi artificiale, secondo un piano conosciuto e molto utilizzato. Già da molti anni, attraverso “crisi” simili, si mette alla prova e allo stesso tempo, sfortunatamente, testa la durabilità del sistema capitalista. Un esperimento organizzato per pochi, dove le cavie sono, di solito, i cittadini sottomessi, senza volontà propria. Persone che appoggiano e elogiano con (e a volte senza) passione il loro diritto a scegliere coloro che li impoveriranno e li inganneranno per i prossimi quattro anni. Ma questo “bellissimo” flusso del capitalismo viene essenzialmente distrutto giorno dopo giorno, visto che la società sta iniziando a capire che al capitalismo non servono correzioni, ma distruzione. Il distante, ma ancora tangibile sogno di una “vita ideale”, soprattutto di costante e inutile consumismo, è iniziato a crollare per gran parte della società. In effetti, quelli che una volta tenevano la bocca chiusa, a causa del sogno, adesso sono gradualmente contaminati dal benefico virus della reazione. La gente si radicalizza, come mostra la storia, in periodi di crisi sistemiche.

L’esistente
Ma la favola da qualche parte ha una fine, e noi torniamo alla realtà più selvaggia e brutale. Continue reading Atene: Solidarietà incendiaria con Panagiotis “Takis” Masouras, Konstantina “Nina” Karakatsani, Stella Antoniou e Luciano Pitronello “Tortuga”