Tag Archives: Saragozza

Exarchia: Striscioni in solidarietà con il CSO Kike Mur, i/le ribelli del G20 e Lisa

Nella mattinata di martedì 11 luglio 2017, gli/le abitanti dello squat Themistokleous 58, insieme a dei/lle compagn* affini, hanno appeso a Exarchia degli striscioni in solidarietà internazionalista a proposito di tre casi diversi.

Abbiamo le chiavi di tutte le porte… Solidarietà con il CSO Kike Mur a Saragozza, Spagna

Da uno dei balconi del 58 abbiamo esposto uno striscione in sostegno al centro sociale occupato Kike Mur a Saragossa (Spagna), minacciato di sgombero dalle autorità locali. L’edificio (un’ex prigione) è occupato da sette anni, e ha dato vita a una moltitudine di attività ed espressioni di solidarietà anarchica, come per esempio uno striscione nel contesto della campagna internazionale del 2013 Febbraio Nero.

Solidarietà con i rivoltosi del G20

Sulla cancellata dell’ex scuola di Chimica abbiamo esposto uno striscione in sostegno a chi si è scontrato con le forze della repressione nelle strade di Amburgo contro il summit dei leaders dei 20 stati più potenti del pianeta. È il momento di spargere la voce che gli/le ostaggi del G20 hanno bisogno del nostro sostegno.

Attacca/Deruba le banche! Libertà per Lisa, anarchica detenuta in Germania

Un altro striscione è stato messo sull’edificio Gini al Politecnico in solidarietà con Lisa, un’anarchica recentemente condannata a 7 anni e mezzo di prigione per una rapina ad Aachen (Germania) nel 2014.

Nessun prigioniero nelle mani del Potere: Assaltiamo lo Stato/Capitale e la dominazione!

Squat Themistokleous 58
e compagn* affini

in greco, inglese, portoghese, spagnolo, tedesco

[Stato Spagnolo]: La condanna contro Francisco Solar e Mónica Caballero ridotta a quattro anni e mezzo

lienzoso-544x189Il 16 dicembre 2016 la Corte Suprema ha annunciato la propria decisione sull’appello depositato dalla difesa degli anarchici Francisco Solar e Mónica Caballero, condannati in prima istanza a 12 anni ciascuno.

La sentenza è stata ridotta a 4 anni e mezzo di carcere, oltre a 143.317 euro come compensazione per i danni provocati dall’esplosione alla Basilica del Pillar a Saragozza nell’ottobre 2013.

I due compagni hanno già scontato tre anni, quindi dovrebbero passare un altro anno e mezzo nelle gabbie di stato. Ma c’è la possibilità che, in quanto stranieri, vengano rilasciati prima del completamento della condanna e siano estradati in Cile, visto che la loro sentenza è inferiore ai sei anni.

in inglese

Saragozza, Spagna: Solidarietà con i/le combattenti della foresta di Hambach

zaragoza-544x306Da Saragozza vogliamo mostrare il nostro sostegno ai/lle compagn* arrestat* recentemente nella foresta di Hambach (Germania) per la lotta che conducono per salvare la foresta contro una miniera a cielo aperto.

In particolare mandiamo dei calorosi saluti ai/lle due compagn* dello Stato spagnolo che sono detenut* nella prigione di Colonia (Germania), con l’accusa di possesso di esplosivo e di attacco all’autorità.

Non ci interessa che siano innocenti o colpevoli; vogliamo soltanto la loro liberazione e la loro convinzione di combattere la macchina devastante del progresso.

LUNGA VITA ALLA LOTTA PER LA FORESTA DI HAMBACH!
LIBERTÀ PER I/LE COMPAGN* INCARCERAT*!
GUERRA CONTRO LE MACCHINE!

in inglese, tedesco

Cile: Estendendo i legami solidali. Scritti di alcunx giudicatx per il Caso Bombas in solidarietà con Francisco Solar e Monica Caballero

guerra-a-la-calleIl 13 novembre, sono stati detenutx da parte delle forze repressive dello Stato spagnolo, i nostri compagni Monica Caballero e Francisco Solar, accusatx del attentato esplosivo alla Basilica del Pilar in Spagna.

Davanti a questa situazione si scatena un uragano di parole pompose tra persone di entrambi i governi [cileno e spagnolo], congratulazioni dei fiscali e riciclati ministri degli interni.

Monica e Francisco sono stati detenutx nel mese di agosto 2010 nel cosiddetto Caso Bombas. entrambi affrontato con dignità e ribellione il processo nella sua contra, più di 9 mesi di prigione in regimi di alta e massima sicurezza, si rifiutarono del ricatto del fiscale, portarono avanti con il resto dei/le compagnx imputatx uno sciopero della fame di più di 65 giorni e affrontarono uno dei processi più lunghi , uscendo assolti e con le convinzioni intatte.

Il supporto della polizia e mediatico dell’accusazione che oggi affrontano x compagnx è sustentato sul processo giuridico del Caso Bombas, razzia scatenata contro gli spazi, ambienti e individualità anarchiche.

Ora i potenti cercano di riesumare il cadavere del Caso bombas, minacciando di aprire nuovi procedimenti contro di noi, davanti a questo siamo chiarx: rifiutiamo l’accusa, ma non negiamo chi siamo, le nostre idee, le nostre relazioni, il nostro passato, presente e futuro di lotta.

Non è esistita nè esiste nessuna associazione terrorista anarchica, non esistono leader informali, centri di potere o il finanziamento terrorista. Questi deliri investigativi solo cercano di incasellarci in logiche organizzative che nella pratica neghiamo. Disprezziamo i metodi del potere e davanti a questo, lo Stato ci identifica come x sospettatx di sempre e gli eternx colpevolx.

Al di là dei giri dei giudici, ministri degli interni, fiscali e giornalisti, restiamo fermi nella convinzione che il processo giudiziario avviato nel 2010 è stato una infamità che cercò di illegalizzare le relazioni di amicizia, perseguito spazi, scrisse posizione di vita e passati e presenti di lotta.

La complicità dello Stato spagnolo con il governo cileno rivela il volto terrorista di qualsiasi struttura di potere che mantiene la sua dominazione sulla base della sorveglianza e la paura.

Faciamo un forte appello alla solidarietà con Monica e Francisco, in quanto compagnx anarchicx, più in là di ogni parere giuridico come pure esprimiamo la nostra solidarietà con il resto dei/le rapitx per gli Stati di tutto il mondo.

Nonostante le distanze geografiche che ci separano oggi, ci mantiene unitx la convinzione di lottare contro il potere. È necessario avicinare realtà e sviluppare la solidarietà per rompere l’isolamento e la paura.

Monica e Francesco sono i/le nostrx compagnx e gli difenderemo delle campagne mediatiche e di polizia condotte da entrambi gli stati.

Perché tutti gli stati sono terroristi e tutte le carceri, centri di sterminio.

Solidarietà rivoluzionaria oltre ogni frontiera.

Alcuni Processatx per il Caso Bombas
13 Novembre 2013

fonte

Saragozza, Stato Spagnolo: Rivendicata azione contro la chiesa del Pilar

Inoltre, ho tutto il diritto di lasciare il teatro quando la commedia mi risulta odiosa e anche di sbattere la porta nell’uscire, correndo il rischio di scuotere la tranquillità di quelli soddisfatti.
– Émile Henry

L’autorità, principio basico della società, esercita il suo dominio tramite varie istituzioni; la chiesa è una delle più importanti a causa della sua storica complicità con lo Stato-Capitale col compito di perpetrare l’attuale stato di oppressione patriarcale ed eteronormativa. La Basilica del Pilar è uno dei templi importanti per i detentori del potere. Visitata da Franco in varie occasioni e anche da Papa Giovanni Paolo II nel 1982 e 1984, è uno dei simboli principali e punto di incontro del fascismo. La Vergina del Pilar è la patrona e la regina dell’identità spagnola, all’interno vengono tenuti come trofeo le bandiere di tutti gli stati che dominano il territorio latinoamericano. Facendo mostra dello sterminio provocato dalla civilizzazione, al lato della basilica c’è la Piazza del Pilar che è simbolo della spagna che disegna la mappa del continente centro e sudamericano.

Nel settembre 1864 venne nominata patrona del collegio delle giovani guardie e nel 1913 la Vergina del Pilar viene nominata patrona degli assassini al soldo della Guardia Civil. La nomina venne firmata da Alfonso XIII, lo stesso che fu bersaglio dell’azione dell’anarchico che da nome al nostro gruppo e che abbiamo fatto rivivere nello scorso febbraio con un attacco contro un simbolo del potere. I compagni caduti in azione rivivono solo grazie all’azione.

Dopo il trionfo del fascismo nel 1939, la chiesa viene promossa a tempio nazionale e santuario della razza. Diventa un luogo privilegiato per Franco e il suo seguito, diventa centrale nella presa di Saragoza e nella vittoria contro il Fronte d’Aragona. In questo tempio c’è il cadavere dell’impresario e cardinale Juan Soldevila, ucciso dai Los Solidarios nel 1923 per essere stato un finanziatore dei pistoleros dei padroni. Questo nocivo personaggio è stato rilevante nella storia di questa località e viene ricordato in ogni celebrazione ufficiale del potere, come ogni 12 ottobre la festa dove i nostri nemici celebrano con preghiere e orazioni la loro espansione colonialista viene festeggiata in tutta calma in questo luogo.

Ma il 2 Ottobre 2013 la solita calma è stata scossa. Intorno alle 13:15, abbiamo collocato un artefatto esplosivo fatto da una bombola di gas butano riempita con 2 kg di polvere nera, e un timer. Questa azione non voleva danneggiare turisti o fedeli, ecco perché abbiamo dato avviso al giornale El Periódico (Saragozza) e El Heraldo, e anche alla Basilica del Pilar con 10 minuti di anticipo prima dell’esplosione al fine di evacuare la chiesa.

Questa azione ha lo scopo di far capire che posti fascisti come questo non sono e non saranno mai sicuri.

Comando Insurrecional Mateo Morral

in spagnolo

Saragozza, Spagna: Striscione di solidarietà con la lotta in Grecia dal gruppo del centro sociale occupato Kike Mur

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Dall’assemblea del CSO Kike Mur (Zaragoza, Spagna) vogliamo dimostrare la nostra solidarietà e il sostegno al movimento anarchico, libertario, anti-autoritario e le occupazioni greche con questo striscione posto sulle pareti del vecchio carcere di Torrero, l’attuale CSO Kike Mur. Con la crescita della repressione che stanno subendo gli spazi liberi e i quartieri ribelli in Grecia, ci uniamo e fraternizziamo con la chiamata internazionale trasmessa dai nostri compagni greci.

Da un po’ di tempo si sta provando un attacco sistematico lanciato dalle forze del Capitale e dello Stato contro tutti quegli spazi e gruppi esterni che le loro norme che si pongono in modo realmente alternativo e autogestito. I casi dell’occupazione Delta di Salonicco e più recentemente di Villa Amalias, Skaramanga e Lelas Karagianni 37 sono buoni esempi di tutto ciò.

Ecco perché di fronte alla repressione e questa forza brutale usiamo la solidarietà internazionale e il sostegno reciproco visto che siamo parte della stessa lotta che non conosce confini. Affrontando la criminalizzazione, il controllo dei media e la violenza del sistema, con l’unità, la solidarietà e l’autogestione. Giù le mani da tutte le occupazioni, libertà per tutti i combattenti imprigionati.

10, 100, 1000, OCCUPIAMO IL MONDO!