Raduno alle 22.30 a Kamara, Salonicco
Partenza in pulman alle 23.00, precise
Anche se costruiscono più carceri e ci mettono delle morse
la nostra mente è vagabonda e scapperà all’infinito
Raduno alle 22.30 a Kamara, Salonicco
Partenza in pulman alle 23.00, precise
Anche se costruiscono più carceri e ci mettono delle morse
la nostra mente è vagabonda e scapperà all’infinito
Martedì 22 novembre 2011 – ore 20.00
Cucina compagna “Mangia il ricco! (o almeno mordilo un po)”
Delta squat, via Egnatias, 13 (fermata del bus Colombou)
Martedì 29 novembre 2011 – ore 20.00
Trattoria italiana: pasta, antipasti e stuzzichini, pizza
Orfanotrofio squat, via Lambraki, 186 (Ano Toumpa)
Il ricavato servirà per le spese giudiziarie dell’ anarchico Rami Syrianos, che andrà a processo il 5 dicembre 2011 per espropriazione di denaro ai danni dell’ ODDY, curatori delle proprieta’ confiscate.
Nota: La ODDY, agenzia pubblica di gestione dei beni, effettua una vasta gamma di aste ed è responsabile per la liquidazione di auto, moto e molti altri beni sequestrati dalla polizia e dai doganieri.
fonte: athens.indymedia.org
Nelle prime ore del 14 ottobre 2011 abbiamo attaccato la Pireus Bank nella via Agiou Dimitriou, a Salonicco. Crediamo che le banche siano responsabili di gran parte della crisi e che i loro capi speculino a spese dei cittadini. Essi sono gli strozzini che legittimano quel che accade oggi.
Nelle prime ore del 29 ottobre 2011 abbiamo attaccato la chiesa di Panagia Acheiropiitos nel centro di Salonicco.
Le chiese sono aziende molto redditizie che, nei momenti peggiori, colpiscono le persone per fare soldi. Sacerdoti con jeep, mercedes e palazzi. La fortunata proprietà della Chiesa ortodossa greca è calcolata in oltre 800 proprietà e aumenta continuamente. Mentre allo stesso tempo colpisce in larga misura la vita politica di una terra.
LA LOTTA CONTRO LE IMPRESE SPECULATIVE CONTINUA…
PIÙ FORTE E PIÙ ESTREMA
SOLIDARIETÀ
al compagno anarchico Panagiotis Masouras
all’organizzazione rivoluzionaria Cospirazione delle Cellule di Fuoco
ed a tutti i prigionieri politici
Estremisti Insubordinati
Post scriptum 1: Le ostilità continuano…
Post scriptum 2: Il nostro rispetto per coloro che in prigione mantegono un atteggiamento dignitoso e forte, così continua la lotta.
Conosciamo piu’ o meno i fatti. Lunedi’, 12 settembre i compagni Gerasimos Tsakalos e Panagiotis Argirou, dopo il loro trasferimento a Korydalos per una formale indagine, sono tornati nel carcere di Domokos.Entrambi si sono rifiutati di subire l’umiliazione di una perquisizione corporale totale e sono stati aggrediti dalle guardie carcerarie guidate dal torturatore Christos Kliaris.
Coloro che detengono il potere usano tutti i mezzi possibili per sterminare quelli che hanno combattuto e combattono ancora con dignità dietro le mura della prigione;persone che erano, sono e saranno sempre RIVOLUZIONARI.
Gli istigatori e gli autori di questo attacco dovrebbero sapere che i compagni rimangono impassibili verso queste azioni e che le cose andranno peggio per loro.
Le ostilità continua.
Così, il 19 settembre, abbiamo attaccato con un ordigno incendiario composto da quattro litri di miscela infiammabile e 3 bombole di gas da campeggio, una filiale della banca Agrotiki, situata sulla Via Papafi , nel quartiere di Toumpa, come espressione della nostra solidarietà con i due compagni, ma anche come la risposta minima a coloro che sono pronti ad attaccare costantemente coloro che stanno combattendo.
Appoggio ai membri del O.R. CCF, Gerasimos Tsakalos e Panagiotis Argirou e a tutti i prigionieri politici!
ABBASSO I RUFFIANI ! AVANTI COMPAGNI !
Insubordinate Cellule di Solidarietà / Fronte Rivoluzionario Internazionale / Federazione Anarchica Informale
fonte: athens.indymedia.org
Attorno a mezzogiorno di Venerdì 9 settembre 2011, più di 100 motociclette della polizia sono apparse per le strade che circondano lo squat Libertatia. Compagni e solidali hanno immediatamente raggiunto lo squat per la paura di uno sgombero. I poliziotti hanno invaso solo il cortile del palazzo, ma due compagni sono stati arrestati e tenuti nel quartier generale della polizia della città. Entrambi sono stati rilasciati.
Questa operazione di polizia aveva lo scopo di intimidire una parte del movimento sociale radicale, proprio un giorno prima dei previsti raduni, manifestazioni e dimostrazioni in vista della 76a Fiera Internazionale di Salonicco (TIF).
La presenza delle forze repressive nelle strade di Salonicco è già enorme.Da Sabato, il traffico sarà bloccato nelle vie del centro, e a tutti i veicoli sarà vietato avvicinarsi alle strutture del TIF. Quest’anno, il primo ministro Giorgos Papandreou nemmeno inaugurera’ la Fiera a causa delle tanto temute contro-proteste; fara’ un discorso a porte chiuse nel Centro Congressi Ioannis Velidis Sabato, 10 settembre, e l’annuale conferenza stampa al Magazzino C nel porto della città , Domenica 11 settembre.
fonte: Radio Revolt
leggi inoltre: Incendio doloso in una banca in Ano Poli, Salonicco
A fine luglio l’ istituto didattico tecnologico Alexandro di Salonicco ha pubblicamente annunciato l’ intenzione di affittare l’ edificio situato in via Egnatia, 13. Edificio che è stato occupato da quattro anni.Abbandonato per anni, questo spazio è diventato, attraverso processi collettivi, da edificio cadente e inaccessibile a progetto libero e sociale aperto a tutti.
Il suo operare è basato su uguaglianza e solidarietà contro e lontano da ogni forma di gestione statale o privata. Le decisioni sono prese collettivamente e in modo orizzontale, in base alle nostre esigenze, desideri e possibilità.
Gli spazi liberati e le occupazioni sono la soluzione
Il problema è il capitalismo.
Stiamo attraversando un periodo di redistribuzione selvaggia della ricchezza sociale, dove meno ricchi diventano sempre più ricchi mentre crescono i poveri che diventano sempre più poveri. Volendo realizzare i loro piani atroci, continuano ad aumentare il loro arsenale giuridico e logistico, all’interno della pianificazione internazionale dei capi. Agendo con la strategia del “dividi e disciplina” lo Stato tenta di isolare coloro che lottano e resistono, stigmatizzandoli in modo da poterli reprimere facilmente.
Oltre il suo effetto immediato, la repressione ha carattere “esemplare”. Il suo scopo è quello di scoraggiare chiunque tenti di resistere e chi cerca soluzioni radicali-realistiche per la propria vita. Per queste ragioni la solidarietà di classe e sociale tra gli oppressi è necessaria. Non esistono soluzioni individuali a problemi collettivi; l’ azione collettiva è la risposta.
Lo sciopero della fame dei “300” è finito.
La battaglia per un mondo di uguaglianza, solidarietà e libertà continua…
http://www.youtube.com/watch?v=FDLzpVMA3Rw&feature=player_detailpage
Il 25 Gennaio 2011 trecento immigrati ad Atene e Salonicco cominciarono un feroce sciopero della fame, rivendicando qualcosa di basilare e fondamentale: uguali diritti con i lavoratori licali e la legalizzazione di tutti gli immigrati che vivono, lavorano e si muovono nel paese.
44 giorni più tardi e dopo che più di 100 degli scioperanti sono stati ricoverati in ospedale con seri problemi di salute, lo stato è stato costretto a lasciar cadere l’ intransigenza mostrata fino all’ultimo, con minacce di deportazione degli immigrati, e a negoziare ufficialmente con loro, andando incontro ad una parte significativa delle loro richieste:
Queste condizioni sono state ottenute e valgono per TUTTI GLI IMMIGRATI presenti in territorio greco, ed il terzo punto è stato ottenuto anche a voce dei lavoratori locali. Continue reading E’ FINITO IN VITTORIA LO SCIOPERO DELLA FAME DEI “300”
Si prega di pubblicare, stampare e diffondere il seguente
Ultimi consigli di viaggio per la Grecia:
Potreste aver sentito che la Grecia è un bel posto da visitare, con cibo delizioso e la gente molto cordiale. Attenzione: Questa non è tutta la verità. La realtà per centinaia di migliaia di visitatori è completamente differente. Vi è una minaccia diffusa di violazioni dei diritti umani. Espatriati e visitatori che attraversano la frontiera greca, possono essere trasportati in centri di detenzione per 2-4 mesi o più. Se e quando vengono rilasciati i visitatori sono costretti a lavorare in posti di lavoro nel settore agricolo locale, criminalità organizzata, o come venditori di strada, senza documenti o qualsiasi tipo di diritti civili. I visitatori sono avvertiti che in Grecia c’è sfruttamento, tolleranza zero, odio, calunnia e violenza indiscriminata da parte dello Stato greco …
La Grecia sfruta circa 500.000 immigrati clandestini e rifugiati, al fine di ristabilire la sua economia miserabile. L’anno scorso, quasi 140.000 immigrati hanno attraversato il confine greco con la speranza di una vita migliore. La maggior parte di loro rimarrà illegale per anni e sarano trattati come schiavi moderni. Continue reading [10 marzo] “Non visitare la Grecia!”
Rapporto nationale sulla dimostrazione del 6 Dicembre e sull’aggressione senza precedenti da parte della polizia
Atene
Manifestazione mattutina: In vari quartieri di Atene si sono verificati raduni spontanei e cortei, con lo scopo di andare verso il centro e prendere parte alla manifestazione principale.
Raduni e cortei si sono visti a Peristeri, Filadelfia, Egaleo, Koridallos, Psichico ed Exarchia. Gli studenti hanno bloccato le strade centrali di queste aree e hanno marciato aggressivamente cerso le stazioni di polizia dove si sono scontrati con le forze di polizia. Gli sbirri hanno tentato di arrestare diversi studenti, ma ci sono riusciti solo nel quartiere di Koridallos, che è anche quello in cui si trova la più grande carcere di Atene. Subito dopo l’arresto dei 3 ragazzi, una protesta di solidarietà si è svolta sempre a Koridallos, richiedone il rilascio immediato. Nello stesso momento studenti provenienti dai quartieri a nord del centro di Atene hanno marciato verso il centro, bloccando le principali strade della città. Queste tante e piccole demo che sono nate spontaneamente sono anche risposta alla decisione del governo di chiudere tutto il centro della città al traffico –anche dei mezzi pubblici-, sperando in questo modo di scoraggiare o impedire di venire a diverse persone per le quali sarebbe stato difficile dirigersi in centro in assenza di mezzi pubblici.
La dimostrazione principale è inizata con la presenza di circa 5.000 studenti, mentre molte altre persone continuavano ad affluire nella massa itinerante. La manifestazione è stata aggressiva sin dal principio, con attacchi contro banche, camere di sorveglianza e negozi di lusso. In Via Stadiou le prime cariche della polizia hanno avuto come risultato una temporanea interruzione della demo con studenti che correvano in tutti i vicoli per sfuggire alle violenze in atto da parte degli sbirri. In diverse situazioni tuttavia, studenti con attacchi ben organizzati sono riusciti a rispondere e a respingere le forze dell’antisommossa. Gli scontri hanno visto un’escalation fino a quando la testa del corteo ha raggiunto la piazza del parlamento, Syntagma, e ha attaccato ancora una volta le forze dell’antisommossa. Gli sbirri di tutta risposta hanno iniziato da subito a far un larghissimo uso di gas lacrimogeni e granate disperdi-folla. La manifestazione si è conclusa presso i Propilei della vecchia università, dove la maggior parte delle persone si è fermata per partecipare poi alla manifestazione chiamata per il pomeriggio. E’ importante sottolineare che gli studenti, anche se minorenni, non si sono affato fatti spaventare né dai metodi terroristici degli sbirri, né dai mezzi di comunicazione, che da giorni ben svolgono il loro roulo di servi del sistema, fornendo continuamente notizie parziali e monopolizzanti.
Manifestazione pomeridiana: Il raduno pomeridiano ad Atene era stato programmato per le 16.00. L’intero centro della città è stato bloccato per ragioni di “sicurezza”. [link] Continue reading Lotta per la libertà contro lo stato di terrore
Un giorno prima dell’anniversario dell’ omicidio di Alexandros Grigoropoulos il 6 dicembre 2008, la dittatura democratica greca ha deciso di attivare i meccanismi di repressione in un senso tragicomico per impedire una sommossa sociale imminente.Tutti i servi del sistema si sono attivati, cercando di manipolare l’opinione pubblica e di terrorizzare tutte quelle parti della società che resistono.
Ieri sera (4 dicembre) gli scagnozzi del dipartimento anti-terrorismo della polizia hanno fatto irruzione in diversi interni e spazi sociali di Atene, Pireo, Salonicco, Agrinio e Creta, sostenendo che vi siano stati scoperti armi e esplosivi. I burattini ben pagati dei mezzi di comunicazione hanno immediatamente iniziato a celebrare “il successo della polizia greca contro il terrorismo” , Continue reading Siamo in guerra. Arresti politici e terrorismo statale.
Incendio doloso da parte di un gruppo di fascisti nello stabile della stazione radio libertaria Radio Revolt, la sera di Martedi 9 Novembre. Circa 20-25 persone, armate con bastoni, martelli, manganelli e coltelli hanno lanciato molotov contro il vagone* che ospitava la sede di Radio Revolt, il quale è stato completamente distrutto dall’incendio. La risposta dei compagni è stata imminente: quelli che erano bloccati nel vagone sono riusciti ad uscire fuori e hanno cacciato via i fascisti. Mentre i compagni cercavano di spegnere il fuoco con canne dell’acqua, la fornitura idrica nell’area è stata “per caso” sospesa.
Secondo una testimonianza dei vigili del fuoco, la polizia ha preteso che i 6 veicoli dei Vigili del Fuoco fossero accompagnati dalle forze dell’ordine (In Grecia c’è il diritto di asilo nelle Università, quindi alla polizia è vietato l’ingresso).
Questo tipo di ordini ai vigili del fuoco hanno chiaramente funzionato come azione complementare all’atto criminale dei fascisti. Era ovvio che fosse impossibile estinguere il fuoco con l’uso di mezzi convenzionali, come estintori a sciuma. Nel frattempo gli sbirri, che in un tempo assai rapido si sono concentrati fuori dal campus universitario, sembravano guardassero curiosi il fatto, nascondendo in realtà fra loro i responsabili dell’incendio.
Lo stato e le sue gang non ci faranno tacere! Non ci fanno paura, non ci fermano!
* Lo spazio in cui si trova il Radio Revolt è una vecchia carrozza ferroviaria dentro il campus dell’ Università Aristotele di Salonicco