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Berlino: Vernice a dieci stabili

Berlino, 24 dicembre 2015 – 24 gennaio 2016

Nel mese passato tra il 24 dicembre e il 24 gennaio abbiamo marchiato con il colore dieci stabili. Lx proprietarx contribuiscono tuttx a titolo diverso alla gentrificazione di Berlino. Che siano nuove costruzioni di lusso, case di proprietà o case ristrutturate poi care: tuttx causano il continuo aumento degli affitti e lo sfollamento di persone da dove vivono. Se si chiedono degli affitti come 500 euro/30 m², se si vendono solo case in proprietà o si sgomberano i progetti di sinistra, non possono stupirsi della nostra rabbia.

Lontano dai vicinati dell’ambiente, dove tutto è tranquillo, dove le persone e gli sbirri si sentono sicuri, abbiamo marchiato i seguenti obiettivi:

*Schönhauser Alle 22
*Sredzkistraße 57 Ecke Rykestraße
*Sprengelstraße 33
*Gerichtstraße 17
*Kleine Rosenthaler Straße 9 (ex Linienhof)
*Christinen Straße 1 (alte Baiz)
*Bernauer Straße 49
*Bernauer Straße 50
*Dolzigerstraße 4
*Schliemannstraße 10

Dopo il lavoro, prima della birra serale o sulla via verso casa, in settimana o nel fine settimana: gli obiettivi di merda abbondano per scaricare la frustazione per le condizioni vigenti.

I sacchetti di vernice sono semplici, silenziosi e veloci da maneggiare. O uova con la vernice, palline per l’albero di natale o sacchetti per congelatore, tutto si può convertire velocemente a mano in un oggetto frizzante di lancio

(Istruzioni: https://reclaimyourcity.net/content/workshop-farbeier-aus-wachs – workshop uova alla vernice di cera).

Le continue vessazioni nelle zone pericolose e gli attacchi da parte dei porci ai nostri spazi liberi non devono rimanere senza risposta! Portate le rabbia nei vicinati il 06 febbraio e anche in ogni altra notte.

Ci rallegriamo dei tanti gruppetti minori che fanno buon uso del riposo serale. Perché non visitare semplicemente i vecchi progetti sgomberati oppure la vicina costruzione di lusso?

Autonome Gruppen

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, febbraio 2016

Aachen, Germania: Vernice a due posti di polizia

Aachen, 29 gennaio 2016

Nella notte dal 28 al 29 gennaio abbiamo riverniciato due caserme degli sbirri, una nel centro di Aachen e una nel quartiere di Frankenberg. Questo poiché arrabbiatx per le infinite rappresaglie contro lx attivistx che occupano la foresta di Hambach. Lottano con ogni mezzo contro il disboscamento del residuo di un bosco di 4000 anni come anche contro la produzione nel bacino Renano e in tutto il mondo di energia elettrica con la lignite, che è dannosa per il clima.

Nei blocchi della ferrovia di Hambach, nelle occupazioni delle grande ruspe o in situazioni quotidiane attorno all’occupazione del bosco si reiterano gli attacchi fisci da parte degli impiegati del servizio d’ordine messo in campo da RWE, il tutto in stretta collaborazione con gli sbirri (negli sgomberi di blocchi, nell’uso congiunto dell’infrastruttura, nell’arresto dex attivistx deportatx dalla sicurezza) che quando non partecipano direttamente coprono le spalle ai primi.

Un altro triste culmine della violenza era il tentativo di un collaboratore del servizio di vigilanza aziendale di investire varx attivistx che volvano impedire il disboscamento di un pezzo di bosco occupato. Gli sbirri reagirono con l’arresto, senza alcune cure mediche, della persona ferita dalla sicurezza. Inoltre, una persona dell’ambiente dell’occupazione è stata arrestata per poi subire il ricovero coatto in psichiatria. Ci dichiariamo solidali con lx arrestatx e tuttx lx attivistx della foresta di Hambach.

System change not climate change!
Libertà per Fledermaus e Joy!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, febbraio 2016

Berlino: Vernice ad appartamento per le vacanze

Berlino, 27 gennaio 2016

Nelle prime ore della mattina abbiamo marchiato vari obiettivi della lista di Berlino. Con sacchetti alla vernice e tofu marcio abbiamo lasciato delle belle sorprese. Questa volta sono stati colpiti degli immobili accessibili solo a pochissimi di questa società. Prima c’erano delle case in affitto accessibili che furono poi sanate e vendute ai ricconi che ora le affittano come appartamenti per le vacanze.

Diciamo chiaramente: lo spazio per abitare non è una merce!

Venite a Friedrichshain il 6 febbraio e aggregatevi alle proteste contro il dislocamento.

Cari saluti,
Autonome Falken
27/01/2016 Berlino

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, febbraio 2016

Berlino: Bruciate due Porsche

166104Berlino, 21 gennaio 2016

La Friedel 54 è minacciata di sgombero esattamente come il M99 e il Köpi, una piazza per le case su quattro ruote. Nei giorni scorsi, le case nella Rigaer Strasse e Liebigstrasse furono attaccate dagli sbirri. Dietro ci sta una strategia di figuri come Tom Schreiber, che vorrebbero rendere impensabile una vita oltre la normalità. Invece, i nostri sforzi degli ultimi anni di forzare un’auto-liberazione dell’individuo in una forma collettiva d’organizzazione e di vita ha avuto poco successo; eravamo occupatx quasi solo con le lotte di difesa.

Queste ci sono ora imposte di nuovo nella forma di una resa dei conti dello Stato di polizia con i sopra menzionati progetti. Non parliamo per nessuno di questi progetti e incitiamo, malgrado le differenze di contenuto e personali e solo in base a una certa affinità, a rispondere a ogni attacco e a ogni sgombero provocando danni materiali per 1 milione di Euro.

Anche se in questo conflitto siamo solidali con tutte le forme di resistenza nonviolenta e legale, ci pare che in retrospettiva il danno materiale di allora in seguito allo sgombero della Liebig 14 sia stato l’unica cosa che ha fatto impressione ai funzionari dell’immiserimento capitalista.

Per illustrare la serietà del nostro appello, come contributo al milione dovuto per l’attacco alle case tra Liebig- e Samariterstrasse, la notte scorsa abbiamo incendiato due Porsche del valore di 220.000 Euro a Friedrichshain e Neukölln.

Questo appello è diretto a livello federale a tutti i contesti e agli individui, nella speranza di non dover attivarci per la Friedel 54, il M99 e la piazza Köpi per le case su quattro ruote.

Autonome Gruppen

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, febbraio 2016

Jena, Germania: Vernice contro l’abitazione di Wiebke Muhsal (AfD)

WiebkeJenaAfDJena, 19 gennaio 2016

La notte scorsa abbiamo attaccato con la vernice l’abitazione della funzionaria AfD Wiebke Muhsal. La prossima occasione per noi sarà  la manifestazione dell’AfD Turingia del 20 gennaio, con la quale vuole spargere il suo aizzamento razzista anche a Jena. Non lo vogliamo accettare senza commenti. Con quest’azione diamo un segnale contro una politica populista che proprio con l’associazione di destra del Land di Turingia diretta da Björn Höcke fa assumere all’ala populista/razzista di destra della AfD dei connotati quasi fascisti.

Ancora di più che in altre contrade, a Turingia non esiste nessuna delimitazione nei confronti dei neonazi organizzati  e predisposti alla violenza. Appena settimana passata, in occasione dello spettacolo settimanale nazionalista AfD e delle contro-proteste, c’è stato un altro brutale attacco dei fasci contro dex antifa alla stazione centrale di Erfurt. Lo stesso giorno sono stati pestati due profughi a Jena Winzerla.

Mentre lx antifa sono sempre più criminalizzatx e delegittimatx, i fasci possono agire così indisturbati come da tempo non succedeva più. L’alleanza tra i discorsi d’aizzamento in parlamento e la violenza fascista nelle strade quasi non potrebbe essere più perfetta. La AfD è da criticare e combattere in generale in modi diversi. Ma questo, inoltre, vale anche per la politica razzista del governo in generale, che si fa trascinare dai populisti di destra e si mette in mostra con esternazioni razziste e autoritarie e legislazioni sempre più estreme.

Questo non vale di meno per il governo del Land Turingia che impone la stessa politica di espulsioni, fa criminalizzare le proteste di sinistra e che pare non avere nessunissima intenzione e capacità di cambiare qualcosa di tutto questo. Con determinazione ci rivolgiamo contro il Partito dex Linken che è patria politica di strategie trasversali come quelle di Sahra Wagenknecht – per nominare solo un esempio di rilievo. La parlamentare dell’associazione circondariale Wiebke Muhsal non è estranea a tutto questo, bensì è, come presidente della “Giovane Alternativa”, in prima linea quando si tratta di servire i risentimenti e di aizzare in ogni occasione contro lx profughx. Il modo tutto acqua e sapone di presentarsi della Muhsal non può nascondere che concorre nel spandere voci, nel servire i pregiudizi, nell’accennare all’impiego della violenza e a dare una presunta voce agli idioti totali razzisti. Per queste ragioni speriamo anche noi di sputare nella sua minestra il 20 gennaio, e anche in quella della sua associazione razzista di merda. – Ma il tutto con una prospettiva autonoma – senza il partito di merda dex Linken.

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, febbraio 2016

Berlino: Spaccati i vetri d’ufficio SPD

WielandSPDBerlino, 19 gennaio 2016

Schreiber, merda che sei, ti sei divertito un mondo quando i tuoi porci hanno sfondato le case della Rigaer Strasse.

La notte passata ci siamo divertiti distruggendo i vetri dell’ufficio SPD a Wedding, Bellermannstrasse. Abbiamo anche lasciato un messaggio all’altezza delle tue capacità linguistiche.

Era una nottata davvero fredda, ma per te questo  e altro!

Ora puoi di nuovo twitterare come sono scemi gli autonomi. Ma noi speriamo che ancora più gente distrugga qualcosa collegandolo a te, finché, beh, ti ritiri da tutte le funzioni.

Poiché tu non sei affatto un politico bensì un tipo selfie, che non la spunterà con noi.

Autonomes Response Team

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, febbraio 2016

Brema, Germania: Pietre e vernice a ufficio GdP (Gewerkschaft der Polizei – sindacato di polizia)

Brema, 12 gennaio 2016

164918Dichiarazione per il danneggiamento dell’ufficio del sindacato di polizia (GdP) a Brema il 12 gennaio 2016.

Oury Jalloh e Laye-Alama Condè – erano omicidi! Resistenza ovunque!

Oury Jalloh non è l’unica persona che fu uccisa agli arresti di polizia in Germania. È però l’omicidio meglio noto al pubblico. Noto per il fatto che il chiarimento delle circostanze della morte di Oury Jalloh nella cella di polizia a Dessau è stato massicciamente ostacolato dagli interessati. Dove le contraddizioni, le menzogne e il silenzio vanno fino alla più alta ghenga politica. Ma la morte di Oury Jalloh è anche nota per l’instancabile lavoro attuato da 11 anni e malgrado una forte repressione per fare luce sul caso da parte dex amicx di Jalloh dell’Iniziativa in Commemorazione di Oury Jalloh.

Lo stesso 7 gennaio 2005 moriva Laye-Alama Condé per le conseguenze di una somministrazione coatta di un emetico agli arresti di polizia nella questura in der Vahr di Brema. Anche questa morta s’annovera tra gli omicidi razzisti commessi dagli sbirri nella BRD. In questo caso, il procedimento contro il medico responsabile e gli sbirri responsabili dell’uccisione di Condé è stato archiviato il 1° novembre 2013, dopo lunghi anni di lavoro per fare luce sul fatto.

Nel caso dell’omicidio di Oury Jalloh, nel 2014, dopo un’assoluzione rigettata dalla corte federale, il capogruppo Andreas S. è stato condannato per l’uccisione colposa di Oury Jalloh. Sia l’ammenda di 10.800 Euro sia tutte le spese processuali e legali di quasi 600.000 Euro furono prese in carico dal sindacato di polizia.

Perché il sindacato discolpa il 55enne che solamente 11 minuti dopo l’allarme del sensore antincendi andava alla cella d’arresto nella quale Oury Jalloh il 7 gennaio 2005 stava bruciando? Su richiesta, il presidente del Land del sindacato di polizia Uwe Petermann disse soltanto: “Dobbiamo pagarlo, all’occorrenza con la cassa dell’unione federale”.

Il sindacato di polizia è una tutela degli interessi degli sbirri. Protegge e rappresenta gli sbirri nei loro interessi. Tra questi interessi c’è evidentemente anche la protezione di chi ha commesso un omicidio e di sgravarli d’ogni carico economico.

Non vittime bensì colpevoli!

Il GdP tenta continuamente di minimizzare e di rinnegare la violenza di Stato il suo dispotismo esercitati dagli sbirri. Per cui descrive lx colpevoli sempre come vittime. Appena sono pestate, maltrattate o uccise delle persone come nel caso di Oury Jalloh, Laye-Alama Condé, Achidi John, Christi Schwundeck, Halim Dener, ecc., il GdP protegge lx colpevoli e minimizza i fatti.

A Brema, il GdP si distinse tra l’altro con buon esito chiedendo cuffie antisputo. Tenta di impedire per gli sbirri l’obbligo di portare un segno distintivo e non per ultimo protegge i responsabili della morte di Laye Condé affibbiando a lui stesso la colpa per la propria morte; non avrebbe dovuto rifiutarsi d’ingerire l’emetico.

Il GdP difende illimitatamente la coercizione e la violenza praticata dagli sbirri, rivendica e fornisce le basi per la necessità di una società autoritaria.

“Lo Stato deve dimostrare chiaramente a tuttx lx cittadinx che credono che per loro non esista l’autorità e che potrebbero scandagliare i limiti sociali per reinventarseli a proprio uso e costume che lo Stato imporrà il proprio diritto di stabilire l’ordine” (citazione homepage del GdP).

Un’istituzione come il sindacato di polizia è chiaramente contro il percorso che porta a una società come da noi concepita. Ecco i tanti motivi per la nostra visita notturna dell’ufficio del GdP e per aver rotto i vetri con varie pietre per poi cospargere l’interno di vernice.

Le azioni notturne come questo danneggiamento presso il GdP sono per noi parte importante delle nostre lotte che esprimono il nostro contegno privo di compromessi verso gli sbirri, l’ordine statale e la giustizia. Vogliamo una società senza dominio e autorità. Vogliamo una vita autodeterminata e non un’ubbidienza imposta con la forza. Vogliamo, all’interno di strutture decisionali collettive, decidere e concordare noi stessx le condizioni della nostra convivenza.

Contro ogni autorità! Contro ogni dominio!

ASB (Autonome Strassenbande – banda di strada autonoma)

Fonte: Linksunten

Berlino, Germania: Bruciata auto Flinkster

Berlino, 15 gennaio 2016

Motivatx dall’attacco dei porci al progetto casa Rigaer 94 e Liebig 34 del 13.01 e dai loro continui tentativi di pacificare la Rigaer Strasse con il manganello, questa notte è stata incendiata una vettura della flotta Flinkster (DB – Deutsche Bahn / Ferrovie Tedesche) nella Christianenstrasse.

Ax abitanti combattivx del vicinato nord di Friedrichshain mandiamo con questo i nostri saluti infiammati, in comunione ribelle con i vostri sforzi per un vicinato solidale e resistente.

Mentre nei prossimi giorni gli sbirri s’occuperanno di rubare sampietrini dai cortili interni di Friedrichshain, noi speriamo in altri attentati nelle strade di questa città.

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, febbraio 2016

Erfurt, Germania: Vernice a studio legale ETL

Erfurt, 10 gennaio 2016

Lo studio di Gregor Heiland a Erfurt si è beccato alcune uova alla vernice. Heiland è l’avvocato in tribunale del capo AfD e imitatore di Göbbels, Björn Höcke, ed è una delle figure centrali del “Bürgerbündnis für Thüringen” – Alleanza cittadina per la Turingia – appena fondata e vicina ad AfD, che in novembre aveva invitato Thilo Sarrazin a Erfurt.

Anche perché Heiland, in una città dove quasi settimanalmente i nazi mano nella mano con dex razzistx borghesi possono spandere il loro aizzamento, crede che esista un terrore virtuoso contro la destra, abbiamo adornato con molti bei colori lo studio legale nel quale lavora e che appartiene al rinomato gruppo revisore dei conti e fiscalista “ETL Gruppe”.

Heiland è uno che in cravatta e colletto aiuta a creare degli spazi per il terrore. Le sue attività creano un clima nel quale la vita per le persone che non corrispondono all’immagine di popolo che ne hanno le élite del populismo di destra e nazionaliste diventa sempre più difficile.

Il suo lavoro è il luogo giusto per richiamarlo alle sue responsabilità, poich* la sua associazione vicina a AfD, il “Bürgerbündnis für Thüringen” vi ha anche uno dei suoi indirizzi postali. Finché il gruppo ETL offre un tetto a Heiland e all’associazione cittadini è un legittimo bersaglio.

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez

Francoforte, Germania: Smontato recinto prima di sradicamento

Francoforte al Meno, 12 gennaio 2016

Nella notte dell’11 gennaio abbiamo smontato il recinto attorno al pezzo di bosco previsto allo sradicamento per la cava di ghiaia Sehring. Abbiamo svitato gli elementi di raccordo e sparso i pezzi del recinto nel bosco.

La cava di ghiaia Sehring presso Langen attualmente s’espande per 60 ettari. Vi s’opposero i comuni locali e il BUND (il trad.: organizzazione ambientale tedesca) ma per vie giuridiche non riuscirono a impedire il progetto. Ecco perché e con copertura da parte della presidente verde del governo di Darmstadt il bosco viene abbattuto inverno dopo inverno.

La ghiaia estratta dalla Sehring sotto la copertura boschiva di un tempo va poi a finire nei megaprogetti inutili del capitale tipo la pista d’atterraggio Nord-Ovest ed il terminale 3 nell’aeroporto di Francoforte o nel nuovo edificio BCE nell’Ostend (il trad.: Banca centrale Europea e quartiere di Francoforte).

Noi vogliamo che il bosco rimanga come contributo alla protezione del clima e spazio pubblico ricreativo vicino alla città. Per tuttx e gratis. Ecco perché lo abbiamo ridato al pubblico.

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc

Germania: Analisi provvisoria del Dicembre Nero

Redatto da Jan Uar (Genn Aio) il 05 gennaio 2016

Senza voler anticipare un’analisi più approfondita, ecco una prima impressione sulla risonanza dell’appello di Nikos Romanos e Panagiotis Argirou. Già nel mese di novembre, persone di vari paesi accolsero questo tentativo di un coordinamento informale dell’anarchia e scatenarono una sequela d’interventi nello spazio pubblico, di attacchi incendiari e contributi scritti, come negli ultimi tempi solo pochi degli appelli all’azione, in gran parte ignorati, hanno saputo innescare. La più cospicua delle liste in lingua tedesca si trova su urbanresistance.

Da altri tentativi simili di campagna, il “Dicembre Nero” si differenzia per suoi ragionamenti e per la scelta delle parole, che apparentemente correlano con lo stato attuale della discussione di tanti contesti anarchici e nel contempo propongono una visione temporale praticabile. Al contrario di molti appelli per campagne monotematiche e a breve termine, per esempio alla solidarietà in un caso di repressione, che quando sono noti sono spesso già datati oppure non offrono che pochi spunti d’attacco.

Il testo “Per una nuova posizione di lotta dell’insurrezione anarchica – Per un Dicembre Nero” fu subito tradotto in varie lingue e, documentabile, diffuso sulle pagine internet usate dall’ambiente di riferimento; ecco un’indicazione sulle mancanze d’altri appelli diffusi troppo lentamente e poco tradotti.

Le traduzioni hanno in ogni caso una grande importanza per l’attacco ampio sull’esistente, la conoscenza della teoria e prassi dex nostrx alleatx è un fattore importante per il proprio agire. Quanto aderenti all’originale siano davvero le dichiarazioni tradotte nel mese di dicembre non è di facile valutazione. Su tanti testi dallo spagnolo è impellente il sospetto che le traduzioni non sono delle migliori o che, tuttavia, tanti gruppi per es. in Sudamerica si muovono focalizzando punti molto diversi.

Ecco già arrivati alla direzione verso la quale punterà l’insurrezione informale anarchia. Come obiettivi si sono nettamente delineati i profittatori e gli artefici dell’oppressione e della guerra, sia come multinazionali come anche sotto forma di responsabilità individuale e d’organi statali. Le banche, le vetture di imprese della sicurezza e delle autorità erano spesso l’obiettivo dei gruppi militanti, e in tanti luoghi anche negli scontri ci si riferiva all’appello. Un logoramento dei singoli attori è assolutamente alla portata della capacità d’azione anarchia e quel che non si deve ignorare è il fatto che insieme agli attacchi che si riferivano al Dicembre Nero sono continuati attacchi simili con altre motivazioni oppure anonimi.

Analizzare i tanti testi, dei quali alcuni non sono ancora tradotti, per passare a un’ondata di sabotaggio permanente in tutto il mondo, potrebbe diventare un esercizio per questo inverno.

Chi è portato per le lingue può provarci qui:

Dicembre Nero ovunque | Μαύρος Δεκέμβρης, Diciembre Negro, Black December, Dezembro Negro, Schwarzer Dezember, Kara Aralık

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, CH

Stoccarda, Germania: Rotti i vetri di una sala per manifestazione AfD

164332164333Stoccarda, 6 gennaio 2016

Nella notte dal 5 al 6 gennaio abbiamo provveduto alla rottura dei vetri della sala dello stabilimento termale di Stoccarda Bad-Cannstadt. L’associazione circondariale Stoccarda della AfD usa la sala manifestazioni per un cosiddetto “incontro alternativo dei tre re” per il quale il 6 gennaio, data di inizio della campagna elettorale per le elezioni parlamentari del Land Baden-Württemberg, i razzisti hanno invitato pubblicamente. Ospite, oltre ai candidati per il Landtag di Stoccarda, è anche il duro e puro della destra Alexander Gauland di Brandenburgo.

Per scaldarci per la campagna elettorale dei razzisti abbiamo rotto alcuni vetri direttamente della sala manifestazioni sul retro dell’edificio dello stabilimento termale. Procura aria fresca e rammenta alla feccia le risposte antifasciste sulle arringhe all’odio che tanto volentieri plaude.

Avanti nella stagione elettorale: di notte, sulle strade, dappertutto dove possiamo incontrare i destri!

Fight AfD!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, gennaio 2016

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Kassel, Germania: Auto del presidente di “Pegida Kassel e.V.*” rotta

Kassel, 4 gennaio 2016

Questa notte abbiamo messo fuori servizio l’auto del presidente di “Pegida Kassel e.V.”, Mario Beck.

Finora serviva da vettura importante per il trasporto di persone per Pegida Kassel, per l’organizzazione e il trasporto di utensili da manifestazione come l’impianto sonoro, e oggi i vetri sono distrutti e le gomme e l’interno sono coperti di pece.

Mentre le manifestazioni Pegida in loco dopo oltre un anno ormai non attirano che poca gente, lx organizzatorx attorno a Viehmann e Beck si orientano sempre di più verso eventi sovraregionali. Ambedue parlavano per esempio dell’azione “noi aiutiamo nella costruzione della recinzione del confine” a Schirnding in Baviera e possono perciò tranquillamente considerarsi degli attori sovraregionali.

Finché “cittadini preoccupati” come questi non indietreggiano quando si tratta del continuo aizzamento per inasprire il clima che nell’anno passato ha portato a perlomeno 730 attacchi contro i ripari per lx profughx, finché i porci della polizia impongono violentemente le manifestazioni degli aizzatori, noi non ci tireremo indietro quando si tratta di portare l’escalation nella loro sfera privata.

Non starete comodi nei vostri letti di sera come se non avreste nulla da rimproverarvi, mentre alle persone in fuga non concedete alcun riposo.

Continueremo ancora e ancora ad attaccarvi insieme alla vostra infrastruttura, non perché vogliamo ma perchè dobbiamo.

Per la fine della violenza – conquistare il comunismo.

Fonte: Linksunten

*associazione registrata

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, gennaio 2016

Würzburg, Germania: Vernice e pietre a posto di sbirri

164443Würzburg, 8 gennaio 2016

Nella notte di oggi attacco con pietre e vernice a stazione di polizia nella Nürnbergerstrasse. Quest’azione è espressione della resistenza contro gli organi di repressione statali e un’azione di solidarietà con le persone che ogni giorno devono subire l’arbitrio e la violenza degli sbirri. Con il loro “monopolio della violenza”, gli organi di potere mantengono attivo il sistema capitalista e sprezzante l’umanità quando per esempio procedono contro lx profughx o disperdono violentemente le manifestazioni, quando rubano la libertà alle persone, vogliono smantellare i movimenti emancipati, sorvegliano la popolazione, ecc.

Contro questo monopolio della violenza si deve lottare con determinazione e ogni mezzo. Inoltre quest’azione vorrebbe ricordare l’11. giornata della morte di Oury Jalloh, che il 07 gennaio 2005 è stato bruciato in una cella degli sbirri a Dessau. A ogni forma di violenza sbirresca ci deve essere una risposta!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, gennaio 2016

Berlino: Vernice al salone di tatuaggi Utgard, di destra

162945Berlino, 16 dicembre 2015

Mercoledì notte abbiamo attaccato il salone di tatuaggi Utgard nella Fanninger Str. 35 a Berlino Lichtenberg con un estintore pieno di vernice e ripreso l’azione in video.

Il tattooshop Utgard è gestito da Frank Lutz, gestore della pagina internet del salone è Peter Laufer, di Zeuthen nel Brandenburgo. Già a metà degli anni 80 Frank Lutz era attivo in molte strutture neonaziste, tra l’altro nel Lichtenberger Front e nel Movimento 30 gennaio. Nel 1990, dal Lichtenberger Front (Berlino est) e dal Movimento 30 gennaio nasceva la Nationale Alternative (NA).

Oltre a Lutz, membri fondatori e funzionari erano Ingo Hasselbach, Heiko Baumert, Andre Riechert, Bendix Wendt e Oliver Schweigert.  La Nationale Alternative era responsabile dai suoi inizi di tanti attacchi contro gente di sinistra e migranti. La casa occupata della NA nella Weitlingstrasse 122 a Berlino Est serviva da luogo di preparazione e ritiro. La Weitlingstrasse 122 serviva nel contempo da luogo di formazione, per le riunioni serali del partito e da punto nodale per i militanti neonazi.

Regolari ospiti della casa sono Arnulf Winfried Prim, Michael Kühnen, Christian Worch, Gottfried Küssel ed Ekkehard Weil. Dopo il crollo della NA nel 1991, Frank Lutz si attivò tra l’altro nella FAP (NdT: Freiheitlich Deutsche Arbeiterpartei) berlinese.

Che l’ideologia di Frank Lutz sino ad oggi non sia affatto cambiata si nota, tra l’altro, dai motivi che tatua. Lui e collaboratori tatuano, infatti, motivi dai contenuti nazionalsocialisti, tra cui delle svastiche (stilizzate) e il ritratto di Horst Wessel.

In tempi dove ogni giorno avvengono degli attacchi ai rifugi dex profughx e il clima sociale generale continua a spostarsi a destra, riteniamo che sia necessario dichiarare guerra ai nazi organizzati o non, e di attaccare le loro strutture. Lo stesso vale per lx populistx di destra come AfD e CDU come anche per lx rappresentanti del razzismo istituzionale e per i profittatori delle espulsioni die soggiorni nei lager e dello status quo razzista.

Salutiamo i numerosi interventi a Berlino e oltre, e speriamo che nel 2016 la lista aumenti:

Berlino: Acido butirrico a buca lettere di funzionario NPD
Berlino: Visita a negozio Thor-Steinar
Berlino: Visita domiciliare a iscrittore
Berlino: Attacco a ditta per la costruzione d’impalcature “Systemfeind”
Berlino: Bruciata auto altoparlanti di Bärgida
Berlino: Incendiate auto di Gegenbauer, ISS e Thyssen Krupp
Berlino: Vernice a Pro Deutschland
Berlino: Rotto stand AFD
Berlino: Spaccati i vetri di punto d’incontro di destra

Berlino: Bruciata auto di Beatrix von Storch (AfD)
Berlino: Spaccate le finestre di bettola di destra
Berlino: Fuoco a Metal-Club aperto verso destra

Niente pace con i nazi, con lo Stato e il capitale!

Gruppo Autonomi

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, dicembre 2015

Amburgo, Germania: Attacco a centrale tedesca di Facebook

162070162094Amburgo, 12 dicembre 2015

Ugly Facebook – FUNDAMENTAL DISLIKE // Abbiamo “hackerato” il “Portale” di Facebook Germania.

Come gruppo abbastanza grande d’amicx autoelettx, ieri sabato sera sul presto abbiamo “hackerato” cioè fatto a pezzi con abbondanti pietre e molta vernice il fronte in vetro della centrale di Facebook Germania nel centro di Amburgo (Caffamacherreihe 7). Con del fumo abbiamo immerso nella nebbia gli sbirri della stazione di polizia a soli 70 metri di distanza.

Nella settimana scorsa, il 30enne Mark Zuckerberg ha iniziato il suo congedo di paternità – buon per lui. Solo che il capo di Facebook spinge, al contrario, le sue collaboratrici a posticipare via social freezing il momento della maternità a molto oltre i 40 anni, per poter sfruttare più a lungo, e “senza flessione di carriera”, la forza lavoro delle giovani donne. Mascherato da sostegno all’autodeterminazione della donna, Facebook e Apple, dichiarando di assumersi i costi del congelamento degli ovuli, come primi padroni aumentano la pressione sulle proprie dipendenti per pianificazione familiare ad „assentarsi“. Ma questo solo a margine.

Nei nostri giri appartiene al bon to di essere dell’avviso che Facebook “in fondo è idiota”. Con esternazioni come “still not loving Facebook, but…” moltx di noi non fanno altro che rimandare alle calende greche la coerenza con la propria convinzione “critica” nei confronti del gigante IT. Tuttx sanno che Facebook non ha nessun rispetto per la sfera privata. Basta studiare le condizioni d’uso: Facebook salva il nostro luogo di soggiorno (in base al GPS e alla rete), legge le comunicazioni di testo ed protocolli di connessione come anche le connessioni in rete, copia e salva i video, le foto ed il tono, legge e cambia autonomamente i dati di contatto e le note di calendario senza informare lx utenti, legge le regolazioni di altri servizi sugli smartphone, accede ad app altrui e scarica file senza informare nessuno…

Facebook analizza le nostre preferenze e i nostri interessi e lo utilizza per assembrare un flusso di dati conformato con ogni singolx di noi. Nell’ambito tecnico della comunicazione, nel frattempo tantx si muovono del tutto ed unicamente in tali bolle filtrate di Facebook che ne decide le dinamiche. Le informazioni classiche non più personalizzate, non elaborate e non assemblate da una redazione, diventano sempre meno importanti. Facebook fa scrivere ax giornalistx sempre più notizie direttamente per la propria piattaforma. Per poi decidere se e in quale forma le manterrà.

Puoi collegarti in rete sociale da noi, ma decidiamo noi quel che potrai vedere, chi e quale informazione ti faremo vedere e chi sono lx tux verx amicx. Chi controlla internet non controlla solo il sapere dell’umanità, ma manipola anche le sue opinioni, preferenze ed abitudini – tutto fortamente individualizzato.

Troppo astratto

Tuttx sanno che le manipolazioni della comunicazione da parte di Facebook sono totalmente abusive. A un’autorità statale non daremmo mai e poi un tale potere di comando. Ma chi se ne frega, visto che tutto questo avrà al più un effetto “percettibilmente” negativo e personale solo “in futuro”. Basta che l’intromissione manipolativa nelle nostre vite sia sufficientemente seducente e “smart” affinché non ci sia nessunx dispostx a scandalizzarsi seriamente per l’impotente limitazione della nostra autodeterminazione. Il progresso d’internet è molto più veloce di quello che può essere la formazione di una coscienza dell’umanità sulle conseguenze della digitalizzazione. Già da tanto tempo, la velocità del progresso tecnologico è determinata, tra l’altro ma in modo decisivo, da quello che gli uomini alfa di Amazon, Apple Facebook, Goggle ed altri nella Valle della Tecnologia credono di poter esigere da noi. Eric Schmidt, manager di Google, lo dice così: “La politica dell’impresa è di andare esattamente fino a quel limite che per la gente diventa inquietante, ma non oltre.”

L’abusività di Facebook non si può descrivere e capire solo con la perdita di significato del concetto di sfera privata. L’intervento nel nostro mondo delle informazioni, delle esperienze, del tempo libero e dei sentimenti va molto più in là. Saranno altrx a determinare in modo massiccio la nostra vita e a riordinarla partendo da zero – senza alcune possibilità di poter valutare coscientermente cosa è arricchimento oppure eliminazione d’ogni traccia di autodeterminazione.

Ti suona troppo astratto, troppo vago?

OK – visto che la nostra immaginazione non è mai e poi mai di quella lungimiranza che contraddistingue lx tecnocrati che operano attivamente alla costruzione di un mondo nel quale per risolvere i problemi sociali sono ammesse solo le soluzioni tecnologiche, ci fermiamo nel qui ed ora:

Alla richiestra di cancellare post razzisti tipo “Mangia Merda, Maiale di Merda Siriano” e “Date finalmente delle armi da fuoco alle forze di sicurezza e freddateli, questi pseudo profughi”, Facebook s’atteggia da campione della libertà della parole e risponde: “Abbiamo verificato il contributo che ci hai segnalato come messagio d’odio e constatato che non trasgredisce i nostri standard condivisi.” Illustriamo in seguito con quattro esempi che questo non vuole assolutamente dire che Facebook si sente in dovere di essere neutrale:

Persecuzione e inibizione ad assistenza alla fuga, insieme a Europol

Nel mese di aprile 2015, il consiglio europeo ha decise di procedere contro un “attirare” (il trad.: alla fuga) lx profughx. Per impedire  che dex fuggitivx possano contattare chi è disposto ad aiutarlx nella fuga, Europol ha avviato una cooperazione con Facebook e Twitter. Dal 1. agosto, “l’ufficio per la segnalazione di contenuti internet” (IRU), interno a Europol, ha assunto dex dipendenti supplementari per la ricerca metodica di attività di aiuto alla fuga nei social media. In futuro, appena troveranno qualcosa sarà subito cancellato. Europol dovrebbe, inoltre, anche ottenere un accesso diretto ai dati di tracciamento su Facebook, senza doverli richiedere ai rispettivi paesi membri. “L’ufficio segnalazioni” sarà subordinato al “Centro Europeo per la Lotta al Terrorismo” (ECTC).  Il progetto, tanto per dire, fu deciso prima degli attentati di Parigi! Per questo non ci vuole lo stato d’emergenza. È ormai la situazione normale in Europa.

Esperimento real-life sull’economia comportamentale

Nel mese di giugno del 2014 salta fuori che per un periodo prolungato Facebook aveva manipolato psicologicamente le pagine di 700.000 user – senza che lo sapessero (il Traduttore: A questo punto la “domanda da un milione” ax Facebook-imbecilli ooops -user. Chi Usa Chi?!!!). A questo gruppo facevano loro vedere i post positivi dex loro Facebook-amicx. I post più negativi ottenevano un ranking minore o venivano semplicemente soppressi. Poi osservarono l’effetto di questi antidepressivi algoritmoci sula maniera di  comunicazione dex user così manipolatx – e miracolo!: Si esprimevano senza eccezione più positivamente nei propri post che un gruppo ugualmente grande di user negativamente manipolatx.

Una portavoce di Facebook si esprimeva sullo scandalo nel Guardian. Obiettivo dell’esperimento sarebbe stato “il miglioramento dei nostri contenuti e di plasmare nel modo più rilevante ed attraente possibile i contenuti che la gente vede su Facebook.” E poi: “Gran parte di questo consiste nel comprendere come reagiscono lx user ai diversi tipi di contenuti, a seconda di una loro tonalità positiva o negativa; se seguono le novità da parte dex loro amicx oppure le informazioni riportate sulle pagine.” Facebook farebbe tanti di questi esperimenti attitudinali e, inoltre, questi esperimenti che coinvolgono lx user a loro insaputa rientrerebbero nelle condizioni per l’uso.

Fino a dove, e ben oltre gli “esperimenti” di manipolazione comportamentale, arriva la manipolazione specifica del malcontento da parte di Facebook ebbe a dimostrarsi solo due mesi dopo:

Soppressione informazionale dell’insorgenza

Il 9 agosto 2014 a Ferguson durante un controllo di polizia fu freddato il 18enne Michael Brown. Una pattuglia di polizia lo fermò perché aveva osato camminare sulla strada invece che sul marciapiede. Durante la discussione partiva un colpo dalla volante. Brown fuggì e fu freddato alla schiena da un poliziotto. Michael Brown era disarmato ed era nero.
Già il giorno dopo, dex cittadinx nerx della città si adunarono per una protesta silenziosa circondata da 150 sbirri in armatura antisommossa. Il clima si fece incandescente e con l’escalation della situazione si arrivò agli scontri ed ai saccheggi. Durante l’11 e il 12 agosto la polizia impiegava blindati, granate accecanti, bombe fumogene, lacrimogeni e anche proiettili di gomma contro la folla inferocita. Le immagini delle battaglie militari controinsurrezionali attraversarono i media e naturalmente anche i social media di tutto il mondo. Ma non attraverso tutti i social media in ugual modo.

La signora Zeynep Tufekci, docente all’università di North Carolina, accertò l’esercizio di potere politico per mezzo del filtraggio algoritmico delle notizie. In un contributo sul portale Blogging Medium afferma che Ferguson nel suo Facebookstream practicamente non esisteva, mentre su Twitter quasi non si parlava d’altro. E non era perché la gente su Facebook non ne scrivesse nulla.
Bensì era l’algoritmo Edgerank, che a dire di Facebook rielabora le novità secondo una rilevanza personalizzata, che sembrava semplicemente aver soppresso il tema.

Manipolazioni mirate in cooperazione con la NAS

Nel mese di aprile 2015 venivamo a sapere dal fondo dei documenti di Snowden che su ordine del governo USA, con l’obiettivo di impedire le manifestazioni Facebook manipola le info sulle iniziative e le informazioni dirette tra Facebook-user di critica al governo. Dopo il divampare delle proteste di Occupy Wall Street nell’autunno del 2011, Facebook e NSA estendevano la loro “Operation SPORA”, l’operazione congiunta di manipolazione di tali informazioni.
Dai documenti si evince che SPORA non inghiottisce o ritarda solamente le comunicazioni sulle manifestazioni e sui flashmob ma che manipola anche luoghi e tempi di questo genere d’appuntamento. Questo vale per le “iniziative” Facebook e per le comunicazioni dirette, dove i Messenger-app e le pagine web segnalano dati diversi per fuorviare e disperdere la gente.
Lo sviluppo del software per la manipolazione marcia come cooperazione tra NSA e un piccolo team di Facebook. La software è impiegata da tutti i servizi segreti dell’alleanza “Five Eyes”, anche su altre piattaforme come WhatsApp e Google Hangout. Un esempio che dimostra quanto è ridicolo voler distinguere tra i propositi di registrazione e di comando dell’élite digitale e gli interventi puramente repressivi dei servizi segreti e delle autorità.

Facebook e la sinistra di movimento

Cosa fare, se Facebook nei momenti di maggiore insorgenza della dinamica social-rivoluzionaria rivolge contro di noi ancora di più i suoi servizi ossia se ne priva, selettivamente, del tutto? Vogliamo appropriarci di tecniche proprie e indipendenti per la diffusione di conoscenza e di comunicazione solo in quel frangente?

Stupisce già assai che anche il movimento autonomo sembra tenerci di più alla comodità di una piattaforma della comunicazione e a un’illusoria appartenenza al mainstream informazionale che alla propria autonomia; ma che via Facebook si collabori attivamente con la repressione, vogliamo ben sperare che sia troppo anche per noi! Oppure accettiamo di buon grado la cooperazione di Facebook con le autorità e la sua infiltrazione nei movimenti di resistenza di sinistra, mentre come resistenti dichiariamo sempre a gran voce di quanto è impensabile ogni collaborazione “diretta” con le autorità addette alla persecuzione?
Ci pare poco credibile e soprattutto insensato.

Resistenza digitale + analoga = reale

La resistenza si muove – addirittura contro Facebook! “Zuck off” deve farsi urlare addosso in India il capo di Facebook Zuckerberg. Poiché da quelle parti con buon sostegno pubblico dex attivistx contrastano il Projekt internet.org di Facebook, con il quale vuole offrire una rete “gratis” ax poverx anche nelle zone più remote. Pomo della discordia: Facebook in questa “rete di pubblica per tutti” fa vedere solo 35 pagine web – con Facebook in primo piano. L’accesso al resto del (mondo) web rimane bloccato. All’accusa di censura e di comando Mark Zuckerberg reagisce in modo cinico, prammatico e spaccone: “Meglio un pochino d’internet che nulla.”
Tuttavia la resistenza contro questa forma evidente di Non-Neutralità-Della-Rete ha avuto degli effetti. Quattro dei fornitori eletti da Mark Zuckerberg, tra cui Times of India, si sono già ritirati dal progetto di Facebook poichè non vogliono macchiarsi con l’accusa di “razzismo economico” e “rapina delle terre” (landgrab).
Ma ha senso un attacco simbolico e non-digitale a un gigante del pseudo-mondo digitale? Si, ha senso – il vertice di Google era parecchio colpito quando lx anti-gentrificazione bloccarono e attaccarono i bus di Google. Era la protesta pubblicamente percettibile contro gli aumenti astronomici degli affitti nel raggio delle fermate di questi shuttle-bus che ogni mattina portano migliaia di dipendenti che abitano nei dintorni di San Francisco fino alla sede dell’impresa nel Silicon Valley. Le manifestazioni seguenti costrinsero Google addirittura a lasciare perdere un progetto di costruzione edile a San Francisco. Anche la prima versione degli occhiali-dati Google glass è fallita anzitutto per l’effetto pubblico della campagna dex ostili, ed è stata tolta dal mercato. Negli USA dex attivistx avevano diffamato i protatori degli occhiali-dati come glassholes (il trad.: gioco di parole con asshole = uguale a stronzo) e gli avevano strappato gli occhiali dal nasoanche violentemente. Dopo di questo, lx glassholes non potevano più entrare in tante bettole e in tanti club.
Il blocco militante a Parigi di un ponte autostradale presso l’aeroporto fatto dai tassisiti contro i Taxi-App Uber è stato decisivo per il divieto di Uber in Francia.
All’inizio del mese passato, dex attivistx hanno occupato la sede principale di Airbnb a San Francisco, quasi per portare le lotte per degli affitti accessibili sul luogo, che è sempre di più complice degli sfratti coatti e delle espulsioni.

Join the real-life-hacking-team

Riteniamo che sia necessario lottare attivamente contro il controllo digitale e il tentativo di appropriazione delle nostre vite e, inoltre, di procedere contro questo sistema ed i suoi soci in affari. Una ribellione contro questo mondo non ci sarà con una riforma d’internet.

–  Esci dalla ristrettezza disabilitante della determinazione esterna
– Facebook, Google, Apple, Amazon e compari, fuori dalla rete
– Partecipa al contrattacco come anche alla costruzione di alternative
–  “La rete è rotta” – Fai nuovo!
– Per una communicazione libera ed autonoma
– Per l’Autonomia
– Contro il dominio

Hackers unite and take over – o digitale o analogo – we stay anonymous
P.S. If you LIKE our action, don’t share it on facebook
If you DISLIKE or don’t know what this is all about, you will probably do so anyway.

Fonte: https://linksunten.indymedia.org/de/node/162073

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, dicembre 2015

Hannover, Germania: Vernice a Deutsche Bank perché finanzia la lignite

162171162168162167Hannover, 14 dicembre 2015

Nella notte dal 13 al 14 dicembre abbiamo marchiato con la vernice la facciata e l’interno della filiale della Deutsche Bank al Schwarzen Bären a Hannover. Ecco la nostra presa di posizione:

Dal 30 novembre al 12 dicembre dex rappresentanti di 195 Stati si sono riunitx per la Conference of Parties (COP) 21, la cosiddetta conferenza per il clima. Obiettivo esplicito di tali conferenze è da ormai 20 anni di arrestare “il pericoloso cambio climatico prodotto dall’uomo” (1). Ma le questioni della cura del clima avanzano al massimo a piccoli passi – l’influenza dei gruppi che smentiscono un cambio climatico dovuto all’uomo, dex rappresentanti dell’economia e degli interessi nazionali particolari è troppo forte.

Ecco perché i risultati delle conferenze contraddicono in modo anche scurrile i fatti scientifici: Prima si farebbero degli sforzi nella protezione del clima, più facilmente si potrebbero evitare le gravi conseguenze. E per i battibecchi grettamente egoisti per un vantaggio concorrenziale ai singoli paesi manca semplicemente il tempo.

Anche se il trattato globale sul clima ora concluso potrebbe essere un segnale positivo che indica un cambiamento nel modo di pensare, molte questioni rimangono tuttora aperte: come raggiungere gli obiettivi nominati, se gli obiettivi fissati per la riduzione delle emissioni degli Stati partecipanti non bastano nemmeno per un accenno di miglioramento? Quanto è vincolate l’accordo, oppure si tratta solo di una irrilevante dichiarazione d’intenti? Le misure necessarie saranno davvero realizzate, per esempio una fine veloce del carbone in Germania?

Inoltre, alcune misure per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica sono da respingere – chi vuole continuare a bruciare i materiali da cui si ricava energia e poi pressare nel sottosuolo i gas serra che ne derivano, non ha capito nulla del problema e rifiuta un cambio del modo di pensare in direzione di una maggiore sostenibilità. È un cambio nel modo di pensare al quale anche un accordo sul clima contribuisce ben poco – poiché non cambia una virgola del fatto che nel nostro attuale sistema economico conviene spesso sfruttare e distruggere l’ambiente.

Vorremmo richiamare l’attenzione sul fatto che questo accordo, negoziato e deciso dai capi di Stato e Ministri, non va abbastanza lontano. Dove stanno le possibilità di partecipazione per le milioni di persone che hanno realizzato da tanto tempo che il cambio climatico non significa conseguenze economiche bensì che si tratta molto concretamente del proprio futuro?

Inoltre, vorremmo contribuire a rivelare alcuni peccatori climatici un tantino meno evidenti.

Perché la Deutsche Bank?

Oltre che per le speculazioni alimentari (2) e una fila di scandali per frode, è perché la Deutsche Bank partecipa in modo particolarmente intenso ai finanziamenti nel settore del carbone. Negli anni 2010–15, la Deutsche Bank investiva solo nelle imprese di sfruttamento della lignite già più di 3,2 miliardi di euro. In più altri investimenti nell’industria del carbone minerale, che è altrettanto dannoso per il clima e l’ambiente – e addirittura in ditte che applicano il metodo estrattivo, criticato in tutto il mondo, del mountain top removal, dove con l’esplosivo fanno saltare intere cime di montagna. Tra le banche tedesche è l’istituto che sta al primo posto dei finanziamenti al carbone (3).

Noi diciamo: Un sistema economico nel quale con la distruzione del nostro ambiente si può fare dei soldi a iosa, è insopportabile! Non può essere parte della soluzione, è chiaramente parte del problema.

Noi diciamo: “System change, not climate change!” e lottiamo per il superamento del capitalismo e degli attuali rapporti di potere, per una società solidale, aperta, che si ritiene parte del proprio ambiente.

(1) http://unfccc.int/essential_background/convention/items/6036.php
(2)https://www.foodwatch.org/de/informieren/agrarspekulation/aktuelle-nachrichten/deutsche-bank-konferenz-war-nur-pr-show/
(3) Europas größter Klimakiller – Braunkohle und ihre Geldgeber, urgewald e. V., November 2015

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, dicembre 2015

Berlino: Acido butirrico a casella postale di funzionario NPD

136424Berlino, 13 dicembre 2015

Qui puzza di merda marrone! – Il 13 dicembre abbiamo versato dell’acido butirrico nella casella postale di Jens Irgang, con dei volantini abbiamo chiarito ax vicinx cosa ne pensiamo.

Nessun retroterra tranquillo ax fascistx!

Copypaste:
Jens Irgang è apparso per la prima volta a Berlino nella primavera del 2013. Da allora ha partecipato alla maggioranza delle manifestazioni NPD a Berlino e spesso assumeva anche delle funzioni (tenere gli striscioni, organizzazione). Nell’inverno del 2014 durante la marcia “No al Ricovero” a Berlino-Buch appariva per la prima volta come oratore. Poco dopo a Hohenschönhausen iniziava ad organizzare delle manifestazioni simili.
È insopportabile che, con Jens Irgang, un neonazi attivo abita nella Kurzen Strasse 6 a Lichtenberg e da lì sparga il suo aizzamento razzista.

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, dicembre 2015

Lipsia, Germania: Distrutta l’abitazione di Silvio Rösler (OfD – Offensive für Deutschland)

162103Lipsia, 12 dicembre 2015

Per ieri, sabato 12 dicembre, l’ex capo di Legida Silvio Rösler aveva annunciato una manifestazione attraverso il Sud di Lipsia, malgrado avesse un divieto generale di soggiorno sul territorio cittadino di Lipsia. Infatti, l’ospite indesiderato fece la sua apparizione nel Sud di Lipsia con circa altrx 100 neofascistx, e fu colta l’occasione per visitare la sua casa nella Hans-Driesch-Strasse 20, Lipsia-Leutsch, molto distante dal percorso della sfilata.

L’arredamento interno (di pessimo gusto) di Silvio, per esempio il microonde, la stufa, la cucina e due apparecchi Apple (Ipad+Imac) caddero vittima di un’accetta, di sei litri di pece e della nostra ostilità alla destra politica. Secondo Rösler, l’abitazione ora è inagibile.

Ci fa piacere che nel Sud di Lipsia nello stesso tempo varie centinaia di persone abbiano espresso energicamente il loro antagonismo nei confronti del sistema dei porci, delle sue truppe e della feccia protetta da queste truppe.

Dopo una pausa natalizia di 4 settimane, l’11 gennaio Legida vorrebbe di nuovo sfilare a Lipsia insieme a dei fascisti di Dresda. Speriamo che la giornata di ieri serva da motivazione e ispirazione a molta gente per prepararsi adeguatemente a questo giorno. Al contrario della clientela di ieri, Legida rappresenta un nemico molto più serio e si tratta di contrastarlo in modo adeguato alla sua stazza numerica come anche sociale!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, dicembre 2015

Germania, Essen: Vernice a centrale RWE

Essen, 13 dicembre 2015

Nella notte dal 12 al 13 dicembre abbiamo abbellito la centrale della multinazionale dell’energia RWE a Essen con bombe alla vernice e alla pece, per marchiare RWE come corresponsabile del cambio climatico. Con alcune centrali al carbone fossile, le coltivazioni a giorno e le centrali di lignite nel bacino Renano, RWE gestisce la maggiore sputa-CO2 d’Europa. RWE è dunque corresponsabile per le migliaia di persone a livello mondiale che già adesso muoiono per gli effetti del cambio climatico.

Le decisioni della conferenza sul clima delle Nazioni Unite a Parigi finita questo fine settimana, sono state celebrate dai media e dalle ONG come un successo. Ma manca ogni misura vincolante per raggiungere l’obiettivo che hanno formulato, di 1,5 °. Ecco perché sappiamo bene: proteggere il clima rimane lavoro artigianale! Non possiamo attendere che i governi agiscano, ma dobbiamo prendere nelle nostre mani il nostro futuro e lottare direttamente contro le tecnologie ostili al clima e contro il sistema economico che ne ha bisogno. Ecco perché accogliamo con favore i blocchi delle ruspe per l’estrazione della lignite nella Lausitz e presso Lipsia, l’occupazione della gru di carico nella Lausitz, il blocco dell’entrata della centrale Niederaussen come anche l’occupazione delle ruspe di carico nel bunker per la lignite della coltivazione a giorno di Hambach, nonché le molteplici azioni nel quadro dei Climate Games durante la conferenza per il clima. Cari saluti e solidarietà anche ax compas dell’occupazione dei boschi e dei prati nella foresta di Hambach, anzitutto ai due tuttora in detenzione preventiva.

Con la nostra azione vogliamo aggiungerci a queste azioni e ricordare ai responsabili di RWE che chi distrugge il clima deve fare i conti con la resistenza.

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, CH, dicembre 2015

Colonia, Germania: tag e vernice contro la KIK

Colonia, 10 dicembre 2015

Nelle prime ore della mattina di oggi abbiamo frantumato la facciata in vetro di una filiale KIK a Colonia e con l’acido butirrico reso il negozio inagibile per un bel po’. Con la frase “Risarcimento subito!” volevamo ricordare a KIK la sua responsabilità tuttora non riconosciuta per il grande incendio in una fabbrica tessile in Pakistan. Allo stesso tempo è stato marchiato con la vernice e la frase “KIK avvocati dell’ingiustizia” lo studio legale Schreiner e Soci a Colonia. La centrale KIK ha ordinato a Schreiner di combattere fino in fondo per il licenziamento di un membro del consiglio di fabbrica KIK.

Tuttora irresponsabile – risarcimento subito!

L’11 settembre 2012 300 persone muoiono nell’incendio della fabbrica Ali Enterprises in Pakistan. È l’incendio più grave nella storia dell’industria dei vestiti. Ali Enterprises produce jeans per il discount tedesco KIK. Ma l’impresa rifiuta di pagare alle vittime dei risarcimenti a lungo termine. Evidentemente KIK pensa che il versamento di una cifra ridicola in un fondo d’aiuti immediati possa bastare per una PR positiva. In concreto: KIK si rifiuta fermamente sia di condurre, come accordato per iscritto, le trattative sulle richiestre di risarcimento a lungo termine alle vittime, sia il pagamento di 250.000 $ per finanziare alcune misure di miglioramento delle condizioni di lavoro in Pakistan. KIK era l’unico acquirente fisso di Ali Enterprises. Nel periodo dell’incendio la produzione era massimamente focalizzata sulla produzione di jeans della marca “Okey Men” di KIK.

Nei due anni passati, in varie città moltx attivistx hanno dimostrato la loro rabbia contro la produzione nel Bangladesh o in Pakistan con azioni dirette contro le filiali KIK, scassando e insozzando varie dozzine di filiali con la vernice o con liquidi puzzolenti.

A Berlino, nel mese di ottobre del 2015 iniziava la campagna #MekeKikPay. Bici-taxi rosso fuoco ricordano a KIK l’incendio e che deve risarcire.

Licenziamenti con ogni mezzo di membri dei consigli di fabbrica

Nel 2014 Andreas P. è stato eletto nel consiglio di fabbrica della centrale tedesca di KIK a Boenen, presso Hamm. Dopo i ricatti (14 ammonimenti in un anno – prima neanche uno) infruttuosi, adesso vogliono mettere a tacere definitivamente il membro del consiglio di fabbrica. KIK lo ha licenziato – per intimorire lx dipendenti, reagendo al gran seguito dato allo sciopero del novembre 2014 nel magazzino centrale.
Per far passare il licenziamento, nel procedimento in corso KIK ha schierato l’artiglieria pesante. Il dardcore-avvocato dei padroni ed esperto in licenziamento e mobbing, Dr. Dirk Schreiner dello studio legale “Schreiner e Soci” (con studi ad Attendorn, Dresda, Francoforte, Colonia, Stoccarda e Monaco), deve entrare in campo.

Schreiner e soci sono noti per i seminari “Un futuro senza consigli di fabbrica”, su “Come si licenzia quelli giusti” o su come si buttano fuori i “dipendenti scomodi”. I tanti racconti sulle pratiche spesso illegali per togliersi di mezzo dex dipendenti, dimostrano di quanto, in Germania, Schreiner e soci sono bravi ed efficaci “quando le soluzioni pulite non hanno successo”.

Ma chi semina vento… e così ultimamente Schreiner e soci hanno raccolto un po’ di tempesta e lo studio principale nella Niederste Strasse 22, come anche la villa privata del Dr. Dirk Schreiner alla Zur Darre 7 a Finnentrop-Heggen, sono state riverniciate. A Norimberga, Stoccarda e Colonia s’organizzavano delle proteste davanti ai locali dei seminari padronali di Schreiner e Soci, annunciati pubblicamente. E venerdì 13 novembre davanti alle filiali KIK di oltre 20 città ci furono delle grandi contestazioni contro il licenziamento di Andreas P. e l’irresponsabile produzione a basso costo in Asia.

Le vacche grasse sono passate – i calci in culo non ce li teniamo più!

Facciamola finita con i misfatti dei crudeli!

Kik Ass

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, dicembre 2015

Germania, a livello federale: Sabotaggio a pubblicità per l’esercito federale

159965Punto sulla lista di azioni contro l’offensiva pubblicitaria della Bundeswehr.

– Brema: Sabotaggio a pubblicità per l’esercito federale
Brema, 28 novembre 2015

La mattina presto del 28 novembre, nella city di Brema abbiamo attaccato con la vernice uno striscione alto quanto una casa della Bundeswehr. Ancora non c’è risposta adeguata alla campagna federale “Fai quel che conta”.

Ecco un breve video dell’azione su Vimeo.

Il vessillo rosato rimase appeso quasi una settimana prima di essere rimosso.

Sotto la comandante suprema Ursula von der Leyen, l’armata tedesca, con l’appoggio dell’agenzia pubblicitaria Castenow, porta avanti un’offensiva all’interno del paese. Secondo Castenow ((Neuer Zollhof 3, 40221 Düsseldorf) la campagna dovrebbe “in varie fasi posizionare le forze armate come datore di lavoro particolarmente soddisfacente e qualificante”. 70 anni dopo l’ultima disfatta del militarismo prussiano si vuole accelerare la re-militarizzazione della nazione con paroloni incisivi e disinformazione mirata.

L’esercito federale affonda dex profughx nel Mediterraneo e i pirati davanti alle coste della Somalia. Combatte secondo le direttive della politica di difesa del 1992 per “la salvaguardia del libero commercio mondiale e del libero accesso ai mercati ed alle materie prime in tutto il mondo”. Citazione che accerta l’inevitabile nesso tra capitalismo e guerra.

La necessità della resistenza armata contro Boko Haran e Daesch-IS non cambia una virgola del fatto che non ci può essere pace con l’organizzazione di successione della Wehrmacht.

Al più tardi dall’eliminazione del servizio militare obbligatorio in poi, l’esercito federale tenta di darsi una nuova immagine. Il tanfo da caserma e l’addestramento duro dovrebbero essere sostituiti dall’apparenza d’incarichi avvincenti e buone possibilità di carriera. Inoltre, l’esercito federale punta sulle campagne pubblicitarie negli spazi pubblici. Questo per un antimilitarismo offensivo significa contendere permanentemente all’armata la scena. Ogni metro in più di agibilità pubblica dell’esercito federale ne aumenta anche la vulnerabilità.

Contro la Germania ed i suoi servi armati!

La guerra inizia qui!

Fonte: https://linksunten.indymedia.org/de/node/161069

– Berlino: Attaccato esercito federale e Wall AG (S.p.A.)

Martedì furono distribuiti dei volantini in tutta la città.
La Wall AG è una multinazionale pubblicitaria che agisce a livello internazionale. In tanti paesi è responsabile del fatto che in ogni spazio libero delle città siamo penetratx dalla pubblicità. Sono pura violenza anzitutto i contenuti sessisti dell’industria pubblicitaria che ci costringono ad allinearci alle categorie sfruttabili che questa società ci riserva. Calza anche l’attuale campagna pubblicitaria dell’esercito federale, realizzata anzitutto da Wall AG.

L’esercito federale è noto come il maggiore datore di lavoro per violentatori e altri sadici. Non a caso, l’esercito tenta di presentarsi come datore di lavoro che rispetta le donne. Ma alla fine il 55% delle donne nell’esercito sono oggetto di abusi sessuali (vedi machwaszaehlt.de) e si scoprono sempre nuovi abusi e stupri.

La campagna pubblicitaria attuale è la più grande di tutti tempi. L’esercito federale ha impiegato finora ± 10 milioni di Euro. La maggior parte andrà alla Wall AG, che così dà man forte alla militarizzazione della società.

Furono danneggiati innumerevoli pannelli pubblicitari della Wall AG. Incredibilmente tanta gente in città e in provincia ha deciso di contrastare la pubblicità dell’esercito federale. Dove si esprime anche la rabbia contro il sessismo.

Martedì, in una azione concertata a Berlino moltissimi panelli pubblicitari sono stati nuovamente danneggiati e distrutti.

Abbiamo dichiarato guerra all’esercito federale e a Wall AG.

Fonte:  https://linksunten.indymedia.org/de/node/161072

– Münster (Vestfalia): Distrutta pubblicità per l’esercito federale

Nelle ultime due settimane, l’esercito federale ha iniziato una campagna pubblicitaria a livello federale, con il motto “Fai quel che conta”. Secondo la TAZ (Tageszeitung) lo scherzetto costa 10.6 milioni di Euro. Alcune persone hanno aperto una specie di pagina adbusting (il trad.: “guerriglia” della comunicazione in rete che ridicolizza la pubblicità) che riprende il design dell’esercito federale e insieme ad altri intrallazzi dell’esercito federale vorrebbe svelare l’ambiguità della campagna. Si accede alla pagina sotto: machwaszzaehlt.de.

Come, in fondo, in ogni città del paese glaciale non credevamo ai nostri occhi vedendo su quasi ogni pannello pubblicitario della Wall AG la nuova pubblicità trendy dell’esercito federale. Quasi ogni fermata del bus e grande pannello ostentava della merda militarista addirittura con una pubblicità appositamente rivolta ax giovani, studentx e giovani adultx.

E tutto era tipo: accettiamo la sfida!

Bombolette spray, bombe alla vernice, manifesti e colla ci servirono per disattivare la propaganda di guerra. Dopo alcuni giorni, in alcuni quartieri si faceva fatica a trovare un pannello pubblicitario senza le evidenti tracce dex attivistx.

Il danno lo stimiamo di varie migliaia di euro. Speriamo che WallAG (Lise-Meitner-Strasse 7 /48161 Münster) ci pensi due volte prima di insozzare l’intera città con una tale pubblicità. Inoltre sarebbe una bella cosa se ai prossimi peggiori incidenti possibili della categoria “propaganda reazionaria” partecipassero ancora più persone ai relativi “abbellimenti” nei propri quatieri.

Il modo più facile è la bomboletta spray: costa poco, non fa rumore, è efficace e di facile uso.
Naturalmente dovete lo stesso fare attenzione ad alcune cose.

Comprate le bombolette in modo da non essere facilmente tracciabili. (Internet: no! Mercato dell’edilizia: no! Rivendita su catalogo: no! Rivenditore di fiducia: sì.)

Pagate in contanti ed è bene evitare le impronte digitali dall’inizio. Nei negozi per graffiti potete chiedere semplicemente alla cassa di darvi dei guanti usa e getta. Non da nell’occhio, lo fanno in tantx 🙂 . O, altrimenti, tentate di cacellare le tracce con trementina o simili. Inoltre: sono assolutamente da tenere lontani i telefonini quando progettate e preparate l’azione e anche durante la discussione posteriore. Probabilmente le autorità li utilizzano per registrarci, tracciarci e localizzarci. Potete proteggervi togliendo le batterie e la scheda SIM nei momenti sensibili e lasciandolo a casa. Anche per le azioni relativamente “piccole” è sensato salvaguardare con questi semplici trucchetti se stessx e le persone attorno a noi.

Fonte: https://linksunten.indymedia.org/en/node/160107

– Hildesheim: Abbellita propaganda dell’esercito federale

Nella settimana passata, alcunx dex nostrx attivistx partirono per liberare la città dalla propaganda militarista. Vari pannelli pubblicitari dell’esercito federale a Hildesheim e nel quartiere Ochtersum furono abbelliti con la vernice, come avvertimento al militarismo.

La repubblica federale tedesca fornisce armi ai regimi guerrafondai e partecipa alle guerre fornendo aiuto logistico e direttamente militare. La campagna attuale dell’esercito federale presente in quasi ogni maggiore città sotto forma di manifesti, vuole minimizzare la guerra e presentare il “mestiere dell’assassino” come mestiere comune. Ecco contro che cosa ci rivoltiamo quando sabotiamo tali manifesti con la vernice.

Non c’è spazio per la propaganda militare imperialista, nè a Hildesheim nè altrove!

Fonte: https://linksunten.indymedia.org/de/node/159961

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, dicembre 2015

Bielefeld, Germania: Vernice ad ufficio stranieri

Bielefeld, 15 dicembre

Nella notte dal 14 al 15 dicembre 2015 abbiamo marchiato l’ufficio stranieri Bielefeld con varie bombe alla vernice. Sulle strada antistante abbiamo lasciato la grande scritta “ESPULSIONE = OMICIDIO!” . Firmata con una A cerchiata.

L’ufficio stranieri Bielefeld ordina, come tutte le autorità attive nel settore, l’espulsione di persone in cerca di protezione – tra l’altro in paesi dove la vita delle persone coinvolte è acutamente minacciata. Con questo, l’ufficio stranieri rappresenta un sistema statale che disprezza l’umanità, è razzista e perciò degno di essere annientato.

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, dicembre 2015

Friburgo, Germania: Pietre e vernice a IHK (Camera di Commercio ed Industria) e albergo

162328Friburgo, 15 dicembre

A Parigi finiva la COP21 ma la resistenza contro gli interessi capitalisti e la sua riverniciatura verde continua. Insieme alla sua grande amicona, vale a dire la cosiddetta società civile, il mondo dei parlamenti e degli industriali celebra il successone del vertice.

Il successo per eccellenza arrivò sotto forma di una conferenza blindata da più di 15.000 sbirrx e soldatx. Migliaia di retate, cento arresti e divieti di riunione ax attivistx, il tutto legittimato con la proclamazione dell’emergenza. Dall’altro lato stavano le centinaia di migliaia che non si facevano terrorizzare ed esprimevano la loro protesta in modo creativo e anche militante. “L’accordo sul clima mondiale” è una farsa e dimostra solo il rifiuto a finirla subito con l’economia fossile.

Friburgo è un esempio paradigmatico del modello verde-capitalista e ovviamente era rappresentato anche alla conferenza di Parigi. La CDU delegava il parlamentare federale eletto a Friburgo Matera von Marschall, che nella commissione parlamentare per lo sviluppo sostenibile sosteneva a spada tratta il settore della tecnica agricola. Brutte premesse per una svolta climatica favorevole all’ambiente e critica nei confronti dell’industria.

La Camera di commercio e industria ubicata nella Schnewlinstrasse 11-13 a Friburgo favorisce lo sviluppo e l’ampliamento dell’economia locale e ha perciò una grande responsabilità per lo sviluppo dei parchi industriali e dei parchi per la costruzione di palazzi per uffici come giusto adesso è in atto nell’area della stazione ferroviaria merci tra la Neulindenstrasse, la Waldkirvher Strasse e la Isfahanallee. Questo modo di fare economia che punta ad un’ulteriore urbanizzazione e concentrazione porta per forza alla distruzione dell’ambiente ed alla dislocazione sociale della gente all’interno della città.

Per il Green-City-Hotel Vauban in piazza Paula-Modersohn n. 5 a Friburgo, nel 2011 ben 1200 sbirri sgomberarono il campo Kommando Rhino dove si erano stabilite 30 persone con i loro carri. È un simbolo del brutale dislocamento sociale dell’imposizione di uno sviluppo urbano interessato al profitto con il pretesto di un’immagine ecologicamente e socialmente “pulita”.

Eravamo stanchx di stare a guardare e questa notte abbiamo marchiato il Green-City-Hotel Vauban con la vernice facendo scoppiare anche qualche vetro della IHK. Non abbiamo fiducia nello Stato e nei suoi rappresentanti. Se si tratta di cambiare radicalmente saremo sempre noi a dovercene occupare. Un futuro migliore si può avere solo contro gli interessi degli industriali e dex eco-capitalistx.

Espropriare gli industriali !

La svolta climatica rimane lavoro manuale!

È solo l’inizio…

Gruppi Autonomi

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, dicembre 2015

Lipsia, Germania: Botte ad Axel Radestock (NPD)

Lipsia, 9 dicembre 2015

Oggi mercoledì 09 dicembre 2015 visita al vice e tesoriere della NPD-Lipsia Axel Radestock, nel suo negotio in via Georg-Schuhmann.

Nel 2014 Axel Radestock intensificava la propria presenza e attività nell’associazione circondariale della NPD Lipsia fondata da Alexander Kurth. Malgrado tutti gli sforzi diplomatici rimase a Lipsia e, dopo l’uscita di Kurth dall’NPD, continuò con sue funzioni nella NPD-KV, ormai diretta da Enrico ‘Porky’ Böhm.

Fra tre giorni, i vecchi compari di Axel vorrebbero sfilare a Lipsia. Anzitutto per le numerose adunanze passate di Legida, gli attacchi ad antifascistx e l’aumento degli attacchi razzisti in Sassonia: un antifascismo coerente è più urgente che mai.

Cogliamo l’occasione di salutare tuttx lx compagnx che malgrado una constante repressione contrastano vigorosamente gli intrighi razzisti, i nazi ed il sistema di merda. Stay safe!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, dicembre 2015