Category Archives: Annunci-Eventi

Würzburg, Germania: Danneggiata auto di aderente a “Wügida”

Würzburg, 30 novembre 2015

Nella notte tra il 29 e il 30 novembre, nel Winterleitenweg a Höchburg presso Würzburg, è stata sabotata l’auto (Mercedes color argento, WÜ-U 238) di un attivista aderente a Wügida.

Forate le quattro gomme, colla alla serratura e l’auto marchiata con vernice verde (“razzista”).

Il Peghidista in età avanzata non solo partecipa a Wügida dai suoi inizi, ma si è fatto notare anche in passato presentandosi come istigatore aggressivo e anche manesco contro lx antirazzistx.

Quest’azione vuole essere una risposta allo spirito istigatore profuso da tale gente. Se nelle iniziative di Pegida sono protetti da grate e da caterve di sbirrx, la notte ci dà, invece, la possibilità di attaccarli frontalmente con le conseguenze dirette del loro agire razzista.

Fonte: Linksunten

Sachsenheim, Germania: Trattoria attaccata alla vigilia di un’iniziativa di destra

Sachsenheim, 26 novembre 2015

A Sachsenheim – a 30 minuti da Stoccarda, vicino a Lundwigsburg – giovedì 3 dicembre volevano celebrare per l’ennesima volta un evento con un oratore della gioventù AfD “Junge Alternative” e un’iniziativa civica di destra. Nella notte precedente abbiamo ben areato l'”Hasenheim” nella Metterstrasse ed espresso con le bombolette spray il nostro veto all’aizzamento di destra.

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, dicembre 2015

Atene: Questi sono i giorni di Alexis!

Verso le 19:15 del 6 dicembre sono cominciati i primi scontri nella zona di Exarchia tra i/le  incappucciat* e le forze dell’ordine. Giovani ribelli, hooligan e gruppi anarchici si sono scontrati per ore con le forze antisommossa e la banda in borghese che avevano occupato tutta la zona intorno a Exarchia, usando pietre, molotov e fumogeni. Gli scontri sono andati avanti fino quasi le 4 del mattino del 7 dicembre, anche se a partire delle 2 avevano perso di intensità.

Circa 500 persone hanno partecipato questa domenica alla lotta di strada, commemorando col fuoco l’assassinio di Alexandros Grigoropoulos da parte del pulotto Korkoneas 7 anni fa. Per quanto riguarda i fermi della giornata, possiamo dire che ce ne sono stati almeno 3 (immaginiamo che siano di più ma non conosciamo il numero esatto).

Di seguito un video con qualche momento degli scontri:

E la foto di una vettura che è stata rovesciata e incendiata in via Soultani:

6dek.soultaniin spagnolo

Atene: Lotta di strada nella notte del 5 dicembre

Verso le 23:00 di sabato 5 dicembre, circa 200 persone hanno cominciato a riunirsi in via Stournari, nel quartiere di Exarchia, gridando slogan in memoria di Alexandros Grigoropoulos.

Poco dopo sono cominciati i primi attacchi con le molotov contro le squadre antisommossa che si trovavano nella parte bassa della via Tositsa. Gli scontri con i pulotti sono continuati fin quasi le 3 del mattino del 6 dicembre. Per quanto ne sappiamo, non ci sono stati fermi.

Qualche momento della lotta di strada all’incrocio delle strade Zaimi e Stournari:

Berlino: Vernice e pietre all’amministrazione del senato

Berlino, 28 novembre 2015

Nella notte tra venerdì e sabato abbiamo attaccato la sede del senato Integrazione, Lavoro e Sociale di Berlino con vernice e pietre. Anche queste autorità sono corresponsabili per il caos attorno al LaGeSo, nel quale lx profughx sono in balia della politica.

Dato che da parte statale non esiste alcun interesse per una soluzione umanamente dignitosa nel trattamento dex profughx, è evidente che sono messx lx unx contro lx altrx e che sono espostx ai disagi negli alloggi ai massa.

L’aiuto spontaneo con vestiti e donazioni è ben accetto dalla città anche perchè così può cedere le proprie responsabilità e non corre il pericolo che le persone devono crepare troppo ufficialmente di “mancato sostegno”.

Ma ogni inizio d’organizzazione dal basso che superi questo livello è sofocato sul nascere. Diventò troppo imbarazzante per il senato quando le lotte in piazza divennero visibili e le questioni furono poste in un altro modo. Poichè lx profughx devono tendere con gratitudine la mano, invece non vogliono vedere come dei soggetti attivi, poiché allora diventano evidenti anche i conflitti che metterebbero in forse la pace sociale in questo paese.

Ecco perché non stupisce che a ogni sforzo di prendere l’iniziativa auto-organizzate si reagisce subito con i manganelli degli sbirri.

Malgrado questo approviamo ogni tipo di tentativo d’occupazione e speriamo che prima o poi si arrivi alla rottura con la linea berlinese.

Fino ad allora riteniamo il danneggiamento e l’attacco ax responsabili una risposta adeguata!

traduzione dal tedesco mc, galera Salez, dicembre 2015

Marburgo, Germania: Vernice a Normannia Leipzig

Marburgo, 27 novembre 2015

Nella notte fra il 26 e 27 novembre 2015 abbiamo ricolorato la facciata dell’associazione studentesca Normannia Leipzig a Marburgo. Dopo che i normanni solo poco tempo fa hanno ricevuto un segnale per i loro social media post razzisti ora segue una nuova azione. La facciata esterna mal rinnovata è stata arricchita da un grande segno peace rosa. L’occasione s’offriva con l’iniziativa odierna con Rainer Langhans nella loro sede al Barfüssertor 14.

La Normannia Leipzig, una truppa piuttosto ridicola tra le associazioni studentesche germaniche d’estrema destra, ha inivato un eminente ex-fricchettone per disquisire sull’eredità sessantottina e ancora una volta si è esposta al ludibrio pubblico.

Dopo quest’azione imbarazzante siamo curiosi del seguito.

Normannia, we are watching you!

traduzione dal tedesco mc, galera Salez, dicembre 2015

Berlino: Attacco a ditta per la costruzione d’impalcature

160245

Berlino, 25 novembre 2015

La notte scorsa siamo entrati nell’area della ditta “Systemfeind” (“nemico del sistema…”) a Lichtenberg e abbiamo dato fuoco in modo mirato al camion parcheggiato.

Abbiamo informato sufficientemente sul dirigente Sebastian Birr e le sue attività nell’ambiente neonazista. La ditta è nota da anni e serve come posto di lavoro a molti nazi e da piattaforma per il finanziamento del movimento. Sebastian Birr e Matthias Golke appartengono a uno dei più antichi gruppi di camerati (Kameradschaft) di Berlino, fondato ai tempi della DDR, e sono fino ad oggi strettamente legati alla scena dei nazi attivi e dei rocker destroidi. (Vedi in materia  https://linksunten.indymedia.org/node/88503)

Sebastian, ascolta bene: per quanti cani da guardia sorveglino il tuo terreno o per quanto alto costruisci lo steccato con filo spinato, se vogliamo entriamo dappertutto! Ci spiace che tu abbia parcheggiato altrove la tua Porsche e che la notte passata sia mancato così poco per incontrarci.

Incitiamo tutte le persone che pensano in modo antifascista di attaccare le strutture nazi con la massima durezza!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, dicembre 2015

Ultimo dell’anno: giorno internazionale di solidarietà dei parenti e degli amici dei detenuti politici

CHIAMATA INTERNAZIONALE DEI PARENTI E DEGLI AMICI DEI DETENUTI POLITICI PER UNA GIORNATA DI AZIONI DI SOLIDARIETÀ

Noi che viviamo l’esperienza della cattura dei nostri figli, dei nostri coniugi, dei nostri fratelli, dei nostri amici.

Noi che abbiamo sentito le massacranti condanne a decine di anni di detenzione del tribunale dell’anti-terrorismo dello stato degli sfruttatori.

Noi che siamo rimasti in piedi con dignità in fianco ai prigionieri – combattenti della libertà, parenti e amici nostri.

È giunta l’ora di alzare la nostra voce. Di mostrare la nostra verità.

Invitiamo e proponiamo un Giorno Internazionale di azioni di solidarietà dei parenti e degli amici dei detenuti politici.

Dalla Grecia, dall’Italia, dalla Spagna fino al Cile ed al Messico e in tutto il mondo.

Urliamo tutti assieme:
I DETENUTI POLITICI – I COMBATTENTI DELLA LIBERTÀ INCARCERATI NON SONO SOLI.

Siamo e continuiamo a essere al loro fianco. Di fronte alla barbarie delle leggi anti-terroriste di governi fascisti e democratici dell’impero della ricchezza, continueremo a resistere.

Proponiamo il 31 Dicembre come giorno di azione internazionale dei parenti dei detenuti politici.

Con iniziative quali manifestazioni-interventi, alle carceri, ai tribunali, ai ministeri e ad ogni centro dell’autorità.

Per la dignità umana e per la LIBERTA’.

Fino alla distruzione di ogni prigione
Continuiamo a resistere.

Parenti-amici dei detenuti e degli incriminati combattenti | Grecia
sygeneis-filoi@espiv.net

in greco, inglese

Berlino: vernice e pietre a sede del partito AfD

Berlino, 6 novembre 2015

Ieri notte abbiamo contrastato l’offensiva d’autunno della AfD e abbiamo fatto a pezzi l’ufficio della sostituta presidente federale e parlamentare UE del partito, Beatrix Ehrengard Eilika von Storch. Con quest’azione vogliamo proseguire con la controffensiva antifascista.

Infatti  è già stata incendiata la sua auto, sabato è stata distrutta una bancarella del partito a Kreuzberg e a Kiel rotti i vetri dell’ufficio AfD del Land. Inoltre, settimana passata sempre di più persone ostacolavano le marce settimanali dex patriotx.

Già suo nonno era un alto rango dei nazi. Come uno dei membri direttivi all’interno di AfD, la nipote del ministro delle finanze e ministro degli esteri del Reich, Johann Ludwig Conte Schwerin von Krosig, tenta ora di seguirne le orme. La Coalizione Civile, FreieWelt (il trad.: “MondoLibero”), BürgerKonvent (il trad.: ConventoCittadino) e come co-organizzatori della “Demo per Tutti” e del “1000 Kreuzmarsch”  sono le associazioni, piattaforme, coalizioni e demo conservatrici di destra gestite da Beatrix e consorte Sven von Storch.

Dove s’offre alla canaglia tedesca di fondamentalistx cristianx, ax svitatx delle teorie della cospirazione all’ideologia e all’illusione fascista di una “razza padrona”, che porta avanti “la sessualizzazione precoce dei nostri  bambini e l’ideologia gender” e che ostacola la “Ri-Cristianizzazione dell’Occidente”.

Beatrix propinerà le sue imbecillità alla canaglia razzista anche nella demo AfD che si svolgerà sabato a Berlino.

Avanti con la controffensiva antifascista!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco di mc, galera Salez, CH, novembre 2015

Grecia: Attacco incendiario della Cellula Sebastián Oversluij Cell/FAI ad Atene

Nel contesto dell’appello per la campagna di azione del Dicembre Nero abbiamo organizzato ed effettuato un’azione diretta.

Ci siamo avvicinati alla casa di un pulotto che lavora come guardia speciale della sede di Alba Dorata e abbiamo incendiato la sua vettura personale nella zona di Zografou.

Questo tipo di azioni sono facili da diffondere e riprodurre da altr* compagn*, e allo stesso tempo contribuiscono alla creazione di un ambiente di paura e insicurezza per i servi codardi dell’ordine legale.

Non aspettiamo che la repressione bussi alla nostra porta, ma localizziamos le case dei bastardi in uniforme nella metropoli e rendiamo loro visita per attaccarli in ogni modo.

Forza e solidarietà con tutt* i/le compagn* in giro per il mondo che con le loro azioni rafforzano la campagna per un Dicembre Nero, rendendo reale la coordinazione infornale dell’azione anarchica multiforme.

Organizziamo nuclei anarchici di azione diretta!

Per l’offensiva anarchica contro il mondo del Potere!

Per un Dicembre Nero!

Solidarietà con i/le prigionier* anarchic* e tutt* i/le compagn* che sono in clandestinità!

Con i/le nostr* mort* presenti in ogni momento di attacco contro la dominazione!

Cellula Sebastián Oversluij / Federazione Anarchica Informale (FAI-FRI)

Fonte: Atene IMC

in inglese, tedesco, spagnolo

Grecia: striscione per un Dicembre Nero esposto da anarchici nell’ala A della prigione maschile di Koridallos

a-pteryga

Lo striscione dice: PER L’OFFENSIVA ANARCHICA CONTRO LA MACCHINA SOCIALE – DICEMBRE NERO 2015

Per la rivolta anarchica permanente!
Tutti nelle strade infuocate!

– anarchici dell’ala A del carcere di Koridallos

in spagnolo, inglese, portoghese

Grecia: Attaccata sede di Syriza a Elefsina – Per un Dicembre Nero

Il 1° dicembre abbiamo distrutto la sede di Syriza nella città di Elefsina, contribuendo così in minima parte all’inizio del Dicembre Nero e rispondendo in questa maniera all’appello dei compagni prigionieri per un dicembre insurrezionale e combattivo contro lo Stato e il Capitale.

Facciamo appello anche a tutt* i/le compagn* perché si attivino, si organizzino, attacchino e diffondano Dicembre Nero in ogni città, in ogni quartiere di Atene e della periferia.

PER L’OFFENSIVA ANARCHICA CONTRO IL MONDO DEL POTERE

FORZA E SOLIDARIETÀ CON I/LE PRIGIONIER* ANARCHIC* COMBATTENT*

QUESTI GIORNI SONO DI ALEXIS

CI VEDIAMO SULLE BARRICATE

in spagnolo

Messico: Ordigno incendiario nel parcheggio del Palazzo della Delegazione di Xochimilco (in risposta al Dicembre Nero)

Artefacto-Xochimilco

La notte del 1° dicembre abbiamo deciso di infilarci nelle loro viscere di cemento, penetrare nei loro templi e fare un giro, e pieni d’amore per il caos e la COMPLETA distruzione di questo mondo abbiamo lasciato un ordigno incendiario nel parcheggio del Palazzo della Delegazione di Xochimilco
allo stesso tempo chiariamo la nostra posizione contro la civilizzazione e il progresso.

Non crediamo che il “sistema” cadrà a causa della perdita quantitativa delle loro vite o di cose materiali, ormai lo sappiamo – colpire dove fa male; e allo stesso tempo non crediamo nel potere del popolo né alle idee delle masse, ce ne liberiamo e diventiamo quelle cellule malate che provocano la morte del tessuto, della società e della civilizzazione

Ma gli attacchi per diffondere caos e terrore continueranno…
e ancor più quando si tratta di mostrare un caldo gesto vitale all’interno della loro statica routine quotidiana, e in questo caso dedicato a tutt* i/le compagn* che sono stat* assassinat*, incarcerat*, rapit*, ingabbiat* in tutto il mondo
questa è una risposta all’appello per un Dicembre Nero.

CONTRO LA CIVILIZZAZIONE E IL PROGRESSO

PER CHI È CADUTO E CHI È STATO RAPITO IN QUESTA GUERRA CONTRO L’ESISTENTE

CONTRO LE MASSE MORTE

PER UN DICEMBRE NERO

Cellula di distruzione Non Terrae Plus Ultra. (Il sogno che diventa realtà)

in inglese, spagnolo, greco

Creta: iniziativa per Dicembre Nero dei/lle compagn* di Rethymno

creta

Un’iniziativa dei/lle compagn* di Rethymno, sull’isola di Creta, ha risposto alla proposta di un Dicembre Nero da parte del prigioniero anarchico Nikos Romanos e di Panagiotis Argirou, prigioniero anarchico della CCF. In più, volendo ravvivare il ricordo e le pratiche del Dicembre ’08, hanno invitato individualità e collettivi dell’isola a comunicare fra loro e coordinare le loro azioni in tutta Creta.

I compagni, fra le altre cose, dichiarano:

“(…) L’appello alla creazione di una ‘piattaforma di coordinazione informale’, che possa superare i preconcetti teorici all’interno dell’anarchia insurrezionale, propone qualcosa di nuovo in confronto alle recenti proposte. La base informale può essere terreno fertile perché ogni compagn* o collettivo che scelga di rispondere all’appello possa esprimersi e agire liberamente. (…)
Come individualità abbiamo notato che ultimamente la tendenza anarchica è quella di unire le forze in occasione di ‘eventi significativi’ e, sfortunatamente, si ritrova soltanto a tenerne traccia. Il risultato concreto è che ci troviamo impreparati, e le nostre azioni non ottengono i risultati sperati.

Cerchiamo di diventare, tutti noi, il detonatore di eventi, di creare le condizioni propizie, e invece di posizionarci sulla difensiva contro l’establishment creato dallo Stato e il Capitale, scegliamo di andare all’offensiva.
A Rethymno, l’interruzione della regularità sociale è un episodio raro. Attraverso le nostre azioni, cerchiamo di disturbare la legge divina della normalità retimniana.

Il primo tentativo di coordinazione e azione viene attuato nel contesto del ‘Dicembre Nero’. L’eredità del Dicembre 2008 è importante per l’anarchia. Centinaia di squat e occupazioni, gruppi di azione diretta, attacchi spontanei e organizzati, diffusione diretta del discorso anarchico, attraverso interventi nei mass media dell’addomesticazione, è tutto quello che rievochiamo e desideriamo reintegrare nelle pratiche quotidiane dell’anarchia. (…)

Per tutte le ragioni, obiettivi, azioni e aspirazioni sopra citate, scegliamo di essere al fianco di tutt* i/le compagn*, dentro e fuori le mura, che agiranno nel quadro del ‘Dicembre Nero’.
I fuochi di Dicembre ’08 possono essersi affievoliti, ma bruciano ancora dentro di  noi.”

in inglese, greco

Torreón, Messico: bancomat e telecamera a circuito chiuso sabotati

torreon-mexico

torreon-mex-1024x768

torreon-1024x768

Non riusciranno mai a integrarci nella loro routine; per noi la loro civilizzazione è una gabbia; per i loro lavori, le loro leggi, le loro regole di coesistenza sociale noi proviamo soltanto disgusto; il loro successo non ci interessa, né avere macchine o case “fornite di tutto” dove tenere la nostra “adorabile” famiglia e condurre una vita “felice”. Ci fa semplicemente venire la nausea…

Non ci sentiamo parte della massa sociale, e non ci interessa lottare per un qualsiasi suo miglioramento. La massa vive incatenata ai telefoni con mille e una funzione, ai televisori giganti, oggetti di cui non ha bisogno ma per cui si indebita fino al collo, incatenata alle droghe, incatenata ai lavori e agli studi per “essere qualcuno nella vita”… Si sente libera soltanto nel fine settimana, quando si ubriaca senza limiti. Rifiutiamo e odiamo assolutamente quello stile di “vita” che è giusto una vita da zombie. Non rappresentiamo nessuno, e nessuno ci rappresenta, siamo solo individualità caotiche, siamo un urlo selvaggio, siamo un ruggito che scuote l’alba.

Nella notte di lunedì 23 novembre 2015 abbiamo sabotato con della vernice 3 bancomat della Banamex, insieme a una telecamera di sicurezza della stessa banca. In più, anche un bancomat della BanRegio è stata sabotato con la vernice. Vandalizzare  la loro vita abitudinaria, mostrare il nostro disprezzo per il loro vero dio, il dio denaro. Preparare il terreno per Dicembre Nero quando i nostri zaini pieni di sorprese potranno essere ovunque, quando il nostro fuoco potrà accendersi in ogni momento, quando ogni telefono potrà ricevere delle minacce, a volte false, a volte no.

“Tic tac tic tac” Dicembre Nero si avvicina.

Finché la loro civilizzazione finirà

Per i/le nostr* cadut* e incarcerat*

Per l’anarchia

Per Dicembre Nero

– Individualità anti-sociali per la caduta della civilizzazione –

in inglese, spagnolo, greco

Grecia: Passeggiata anarchica nel centro di Atene

Il 7 novembre 2015 a mezzogiorno, tra la folla del sabato, alcun* di noi hanno effettuato un’azione nel quartiere di Exarchia e le strade vicine nel centro di Atene, a Monastiraki e Thissio, con la volontà di esprimere la nostra solidarietà con i/le compagn* che subiscono la repressione in diversi angoli del mondo, e in particolare i territori di Brasile, Uruguay e lo Stato Spagnolo.

polytechnic_la_solidaria2-1024x712
Solidarietà con lo «La Solidaria», Montevideo – Dall’Uruguay alla Greece, siamo la stessa resistenza
polytechnic_estadoes1
Forza ai/lle compagn* perseguitat* – Sempre a testa alta
polytechnic_poa1-1024x768
Non un passo indietro nella lotta femminista – Solidarietà con le compagne di Porto Alegre, Brasile
exarchia-sq_poa_2-1024x768
Nessun attacco misogino senza reazione – Solidarietà con le compagne di Porto Alegre, Brasile
thissio_poa2-1024x768
Nessun attacco misogino e razzista resterà senza risposta – Morte allo Stato – Lunga vita all’anarchia

Abbiamo esposto striscioni in portoghese, inglese, spagnolo e greco ai cancelli del Politecnico di Atene sulle strade di Patission e Stournari, sulla piazza di Exarchia, e di fronte la stazione del metrò a Thissio.

athens_feminismos-1024x768
Attento patriarca, attento sessista… i femminismi scuotono la terra intera
athens_contra-machismo-racismo-1024x768
Qui viviamo la violenza ogni giorno, con ogni machismo, con ogni razzimo
athens_anticop-1024x768
Ero giovane e disoccupata… Sono diventata una ruffiana che si è unita alla polizia
athens_antipatriarchy2-1024x768
Né sessismo né transfobia, fanculo tutti i criminali in uniforme e il patriarcato
athens_contra-misoginia-1024x768
Lotta libertaria e internazionale, spezziamo la misoginia nelle strade
athens_liberaciontotal2-1024x768
La liberazione sarà totale, calci e ceffoni per ogni stupratore
athens_ntou-1024x768
Siamo numerosi e siamo ovunque, assalteremo le città-prigioni
athens_gr_br2-1024x768
Dalla Grecia al Brasile, abbasso gli stati, lunga vita all’anarchia

Lungo il cammino abbiamo anche lanciato dei volantini (1, 2) in solidarietà con le femministe libertarie in Brasile che hanno reagito con dignità e continuità della loro azione di fronte al violento attacco che hanno subìto da parte dei poliziotti durante il Primo salone del libro  autonomo e femminista a Porto Alegre.

polytechnic_poa1-1024x768

exarchia-sq_poa_2-1024x768

thissio_poa2-1024x768Abbiamo esposto tre striscioni per lo stesso caso; in via Patission: “Nemmeno un passo indietro nella lotta femminista – Solidarietà con le compagne a Porto Alegre, Brasile”; in piazza Exarchia: “Nessun attacco misogino senza risposta – Solidarietà con le compagne a Porto Alegre, Brasile”; e a Thissio: “Nessun attacco misogino e razzista senza reazione – Morte allo Stato – Lunga vita all’anarchia.”

polytechnic_estadoes1L’altro striscione in via Patission è stato messo in solidarietà con chi ha subito un raid, un arresto o è stato inviato in carcere preventivo nelle recenti operazioni processuali nello Stato Spagnolo: “Forza ai/lle compagn* perseguitat* – Sempre a testa alta.”

polytechnic_lasolidaria1-1024x768Al cancello d’entrata in via Stournari abbiamo appeso uno striscione in solidarietà col centro sociale autonomo La Solidaria a Montevideo, Uruguay, attualmente minacciato di espulsione dal nuovo proprietario perché, secondo l’avviso di espulsione, l’edificio è “occupato in maniera precaria da un gruppo anarchico.” Lo spazio, libero da febbraio 2012, è stato ancora una volta obiettivo della repressione, in quanto il progetto – tra gli altri – resiste ai piani di urbanisazzazione e di speculazione immobiliare del quartiere. Lo striscione dice: “Solidarietà con lo squat «La Solidaria», Montevideo – Dall’Uruguay alla Greece, siamo la stessa resistenza.”

in inglese, greco, tedesco, spagnolo, portoghese

[Prigioni greche] Per una nuova posizione di lotta dell’insurrezione anarchica – Per un Dicembre Nero

“Odio l’individuo che china il suo corpo sotto il peso di una potenza sconosciuta, di un X qualsiasi, di un Dio. Odio tutti coloro che cedendo ad altri per paura, per rassegnazione, una parte della loro potenza di uomini non solamente si schiacciano, ma schiacciano anche me, quelli che io amo, col peso del loro spaventoso concorso o con la loro inerzia idiota. Li odio, sì, io li odio, perché lo sento, io non mi abbasso sotto il gallone dell’ufficiale, sotto la fascia del sindaco, sotto l’oro del capitale, sotto tutte le morali e le religioni; da molto tempo so che tutto questo non è che una indecisione che si sbriciola come vetro…”
–Joseph Albert (Libertad)

Ci sono momenti nella storia in cui la casualità di alcuni eventi può provocare delle variabili dinamiche in grado di paralizzare quasi interamente lo spazio-tempo sociale.

Era la notte di sabato 06 dicembre 2008 quando in pochi istanti c’è stato il culmine del conflitto tra due mondi. Da un lato la violenza insurrezionale, giovanile, entusiasta, spontanea e impetuosa; dall’altro l’apparato ufficiale e instituzionale dello stato che, legittimamente, reclama il monopolio della violenza attraverso la repressione.

No, non si è trattato di un ragazzino innocente e un poliziotto paranoico che si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato, ma di un giovane compagno ribelle che ha attaccato una pattuglia, in una zona in cui gli scontri con le forze di repressione erano frequenti, e di un poliziotto che pattugliava quella stessa zona e, obbedendo all’idea personale di onore e reputazione della polizia, ha deciso di affrontare da solo gli agitatori. È stato un conflitto fra due forze opposte: da una parte l’Insurrezione, dall’altra il Potere, con i protagonisti principali di questo conflitto che rappresentavano il proprio campo.

L’assassinio di Alexandros Grigoropoulos da parte del poliziotto Epameinondas Korkoneas, e l’ampia sommossa che ne è conseguita, hanno causato un elettrochoc sociale potente, perché l’immagine di “pace sociale” ne è uscita distrutta e l’esistenza di questi due mondi contrapposti è diventata visibile nel modo più evidente, scatenando situazioni da cui non era facile tornare indietro, almeno non senza la creazione e la manifestazione di eventi la cui dinamica nessuno poteva più fingere di non aver notato, di non aver visto, di non aver sentito, di non aver preso in conto.

La rivolta del 2008 ha scosso una società che, per la maggior parte, approfittava ancora della benedizione consumistica e della cultura dello stile di vita occidentale, e ignorava le conseguenze insopportabili dell’incombente crisi economica. Ha causato imbarazzo, torpore e paralisi percettiva, poiché la maggioranza del corpo sociale era incapace di capire da dove saltassero fuori le tante migliaia di rivoltosi che creavano disturbi di tale portata.

All’indomani della rivolta, numerosi intellettuali, analisti politici, professori, sociologi, psicologi, criminologi, e persino artisti, approfittando tutti del loro prestigio e della loro notorietà professionale, hanno partecipato al dibattito pubblico, non solo per interpretare Dicembre ’08, ma anche per privarlo di senso, diffamandolo e condannando allo stesso tempo la violenza, da dovunque venisse, rendendo ben chiaro quale fosse il loro reale ruolo sociale.

C’è molto da dire su Dicembre ’08 e la sua eredità insurrezionale, come è stato manifestato attraverso decine di gruppi di azione diretta che si sono moltiplicati in maniera esplosiva in tutto il paese, creando un fronte di minaccia interna. Un periodo in cui l’azione diretta anarchica ha minato la normalità sociale quasi quotidianamente. Ma quello che vogliamo innanzi tutto è ricordare…

Ricordare cos’è stato Dicembre ’08 e come l’anarchia, assumendo un ruolo da protagonista, ha contribuito all’apparizione di situazioni dinamiche che hanno acquistato risonanza nel movimento anarchico internazionale.

Ricordare il momento in cui l’anarchia ha superato la paura dell’arresto, della prigionia e della repressione violenta, acquisendo così un’enorme fiducia in se stessa, passando ad azioni e gesti che fino ad allora sembravano impossibili; una fiducia che si è manifestata con l’intera gamma di azioni anarchiche multiformi, dai semplici interventi pubblici a ogni tipo di occupazioni, e dalle pratiche conflittuali spontanee alle azioni offensive più organizzate.

Vogliamo ricordare il nostro giovane compagno colpevole della propria spontaneità che ha pagato con la vita. In altre circostanze avremmo potuto essere al suo posto, poiché lo stesso entusiasmo insurrezionale ci pervade da allora, e tra l’altro, TUTT* dovremmo ricordare le nostre origini invece di esorcizzarle.

Vogliamo ricordare la bellezza del paralizzare lo spazio-tempo sociale attraverso corto-circuiti sociali piccoli o grandi.

Vogliamo ricordare quanto può diventare pericolosa l’anarchia, quando vuole…

Vogliamo rivivere i giorni in cui “morte non avrà dominio, i morti nudi saranno uno con l’uomo nel vento e la luna occidentale, e irromperanno nel sole fin che il sole cadrà” (versi parafrasati da un poema di Dylan Thomas).

* * *

“È così che impariamo l’umiltà.
Quante volte la gente è rimasta seduta
a casa e aspettato da sola,
aspettato che i compagni
tornassero?
La battaglia è pianificata
Ogni minuto conta
Ogni persona sa quello che deve fare
Sono state prese tutte le precauzioni.
Stanotte quanti guerriglieri stanno combattendo?
Stanotte la radio annuncia
che la polizia sta cercando di ricacciare
dalle strade centinaia di manifestanti.
Le pietre volano,
puoi sentire i canti, i vetri che si spaccano,
le sirene dietro il chiacchiericcio nervoso del cronista.
Le undici.
Non è ancora finita.
Quanti sono passati prima di noi?
Le linee risalgono
lungo la storia.
Quante ne restano ancora da fare?”
–La tribù dell’Aquila orgogliosa del Weather Underground

Partendo da una semplice osservazione, il bisogno imperativo di tracciare una strategia il cui nucleo sia l’azione anarchica molteplice che si scontri frontalmente col Potere e i suoi esponenti, siamo sicuri che il contributo di un’altra proposta teorica sull’organizzazione anarchica non sarebbe proficuo, se dovesse restare all’interno della struttura ristretta dell’inflessibilità ideologica. Se non tentiamo di sciogliere le nostre contraddizioni quotidiane attraverso azioni che siano complementari della lotta di liberazione nel suo complesso, siamo destinati ad annegare nella marea di introversione che pervade i circoli anarchici.

Crediamo che per elaborare una strategia – sui cui assi si incroceranno gruppi di affinità, lotta multiforme e insurrezione anarchica permanente – dobbiamo mettere alla prova nella pratica le nostre forze, il nostro slancio, le nostre capacità e i nostri limiti. In questo modo saremo in grado di  porre i fondamenti logici basati su reali esperienze di lotta e non su acrobazie teoriche. Viviamo l’inizio della fine del mondo come lo conosciamo.

Il tentativo da parte dello Stato di risolvere pacificamente i conflitti sociali è un lontano ricordo, come lo è la prosperità economica, e i modelli d’interventismo di stato nell’economia sono finiti in pattumiera – dato che ai giorni nostri la dominazione delle multinazionali e la possibilità del Capitale di oltrepassare i confini nazionali senza restrizioni sono state istituzionalizzate dai centri di potere dominanti. La narrazione storica degli stati-nazione che ha servito lo sviluppo capitalista per diversi decenni attraverso le economie nazionali sta collassando, la fascizzazione tecnologica crea infinite possibilità per la gestione delle emozioni umane, la complessità in continua crescita della struttura sociale destabilizza gli automatismi sociali e militarizza la vita sociale delle metropoli, le macchine per la digitalizzazione della vita tolgono vigore al complesso funzionamento critico del pensiero degli esseri umani e creano cimiteri di coscienze, le immagini dell’orrore umano vengono assimilate nella coscienza sociale e cessano di creare sentimenti al di là della sensazione di choc.

Ci troviamo nel processo di un aumento qualitativo della “guerra civilizzata”, in cui la felicità di uno convive col tormento di un altro; in questo nuovo ambiente fa la sua comparsa la specie di umani contemporanei, geneticamente atti ad accettare come ovvio un modo di vita malato, in un mondo degenere da cui ogni selvatichezza della natura è sparita a causa della rigenerazione urbana e le tendenze espansive delle condizioni artificiali della civilizzazione. Viviamo in mezzo a roditori industriali che vivono con una dieta controllata, in un ambiente controllato, e si trasformano in modelli sociali che dobbiamo seguire per sopravvivere.

In questo contesto l’anarchia acquista una possibilità strategica di incendiare tutte le forme di rappresentazione politica e di diventare un fronte di guerra aperta e non convenzionale contro la dominazione, che trasformerà la diversità e il pluralismo delle opinioni all’interno della comunità anarchica in un vantaggio e riunirà gli oppressi che decideranno di spezzare le catene della loro sottomissione ai centri di lotta creati. Spesso le osservazioni più importanti vengono dette nella maniera più semplice. Vogliamo vedere il mondo del Potere distrutto dalle mani armate di uomini e donne ribelli. Quindi superiamo gli schemi teorici, e riportiamo il peso del discorso al punto iniziale, al punto in cui il sasso lascia la nostra mano per finire sulla testa di un poliziotto, il punto in cui decidiamo di spezzare le catene della prigionia, il punto in cui le volontà sovversive si manifestano in maniera combattiva nelle strade, il punto in cui le lancette di un ordigno esplosivo si allineano per far esplodere la nebbia assassina dell’ordine legale.

Invertendoil flusso del dialogo predeterminato, non parliamo in anticipo del modo in cui agiremo, ma proponiamo la coordinazione dell’azione anarchica e una rete informale di progetti anarchici tramite la forza vitale dell’azione multiforme; in questo modo saremo in grado d’individuare i nostri errori e le nostre debolezze misurando allo stesso tempo le nostre capacità di arrivare a una valutazione critica che sarà la base della nostra strategia che favorirà l’azione anarchica frontale contro ogni autorità.

La nostra proposta di scommettere sulla formazione di un fronte anarchico insurrezionale molteplice è semplice; una campagna d’azione col nome di ‘Dicembre Nero’ che sarà il detonatore della ripresa dell’insurrezione anarchica, dentro e fuori le prigioni.

Un mese di azioni coordinate per conoscerci fra noi, uscire in strada e distruggere le vetrine dei grandi magazzini, occupare scuole, università e municipi, distribuire testi che diffonderanno il messaggio di ribellione, piazzare ordigni esplosivi contro fascisti e padroni, esporre striscioni su ponti e strade, sommergere le città di manifesti e volantini, far saltare le case dei politici, lanciare molotov contro la polizia, taggare i muri con slogan, sabotare il flusso tranquillo di merci in pieno periodo natalizio, saccheggiare l’ostentazione di abbondanza, organizzare attività pubbliche e scambiare esperienze e motivazioni su diversi temi della lotta.

Incontrarci nelle strade della città, e dipingere con le ceneri sugli orridi edifici di banche, commissariati, multinazionali, basi militari, studi televisivi, tribunali, chiese, associazioni benefiche.

Sconvolgere in mille modi la mortale normalità sociale delle droghe psicotrope, l’asfissia economica, la miseria, l’impoverimento e la depressione, regolando la nostra esistenza sui ritmi dell’insurrezione anarchica, in cui la vita assume un significato nella battaglia incessante contro la dominazione e i suoi rappresentanti. Incendiare la fragile coesione sociale e uscire in strada per strangolare per prima cosa il mostro dell’economia, prima che ci stermini attraverso i suoi meccanismi burocratici e i suoi killer in giacca e cravatta che riempiono i centri di comando della guerra economica.

Dicembre Nero non cerca semplicemente di trasformarsi in qualche giorno di rivolta; quello che vogliamo creare invece – attraverso l’azione anarchica multiforme e multilivello – è una piattaforma di coordinazione informale sulla cui base confluiscano gli impulsi sovversivi; un primo tentativo di coordinazione informale dell’anarchia, al di là del quadro predeterminato, che aspira a creare quest’esperienza di lotta per mettere in moto proposte sovversive e strategie di conflitto.

Questa nostra proposta è legata allo stesso tempo con eredità di lotta corrispondenti al di là dei nostri confini geografici; qualche mese fa, in Messico, un gruppo di compagn* ha attaccato l’istituto nazionale elettorale con un ordigno esplosivo, e chiamato a una campagna anti-elettorale multiforme e dinamica per un Giugno Nero, appello che è stato raccolto da una parte significativa del movimento anarchico. Seggi elettorali e ministeri sono stati travolti dalle fiamme, scontri con la polizia sono nati nelle strade delle città, sono state tenute riunioni pubbliche, e testi di propaganda anarchica contro le elezioni sono stati distribuiti. Un mosaico di attività molteplici, con riferimenti politici e punti di partenza diversi, con cui l’anarchia ha risposto al circo elettorale della democrazia, avendo come strumenti i principi di orizzontalità, coordinazione informale e insurrezione perenne; tali esperienze di lotta, in cui l’immaginazione collettiva e la determinaione creano fuochi di guerra liberatori nel nuovo ordine dele cose, dimostrano chiaramente che esiste una prospettiva per l’abolizione effettiva della nota pseudo-polarità tra legale e illegale, e allo stesso tempo rende la progettualità anarchica opportuna attraverso i fuochi dell’insurrezione.

La scommessa della sovversione rimane aperta; il destino di questa proposta si trova nelle mani dei/lle compagn* di tutto lo spettro di lotta che sceglieranno se vale la pena metterla in movimento.

“La prima notte in cella, pensieri della sua vita libera viaggiavano a velocità vertiginosa nei neuroni del suo cervello. Sapeva che la prigionia è la conseguenza logica dello scontro con un nemico che possiede una potenza di fuoco superiore a tutti i livelli.
Per chi ha sabotato i binari del treno del terrore appartenente a una realtà sociale che elimina in ogni modo possibile coloro che lo mettono in questione, le sbarre della prigione saranno una realtà; ma naturalmente questo non significa che questa realtà verrà accettata senza lottare.

Con questi pensieri in testa, chiuse gli occhi e sognò non che gli sarebbe piaciuto vivere fuori dalle mura ma l’incubo di molti anni di inerzia, attesa e corruzione dei propri istinti.

Il mattino seguente, affrontando per la prima volta la monotonia di una routine carcerale quotidiana e ripetitiva, era già stanco di essere paziente; l’aveva visto viaggiare senza scopo attraverso il labirinto della tolleranza nei primi segni di una vigliaccheria nascosta. Rinchiuse l’odio nella valigia delle emozioni intatte accanto all’amore per la libertà, e passò la chiave a un compagno, chiedendogli di lasciarla acanto alle tombe dei/lle compagn* assassinat* che sono caduti in battaglia contro il nemico.

Gli anni sono passati e l’unica cosa che la prigione è riuscita a fare è stato riempirlo di rabbia, renderlo impaziente per il dopo, fargli cercare un modo di applicare praticamente la guerra anarchica; a quel momento aveva realizzato che l’unica alleanza fattibile è col mondo delle possibilità.

Poche possibilità per convincere la maggioranza delle persone in questa società che la sua scelta non si trova tra la follia e un’impasse, ma abbastanza perché valga la pena scommetterci  per la grandiosa idea di distruzione. La grandiosa idea di una collisione frontale con il mondo delle ombre e i suoi sottomessi. La porta della prigione si apre, e ora sa cosa fare; tenere viva la memoria, non lasciare spazio all’oblio, non dimenticare mai i compagni lasciati indietro, riprendere il filo dell’insurrezione dove si era spezzato, versare il veleno dell’insubordinazione nelle reti riproduttive della società capitalista.

Per un’insurrezione anarchica permanente!
Nessuna tregua col Potere e i suoi burattini!”

Per un Dicembre Nero!

Per l’offensiva anarchica contro il mondo del Potere!

PS. L’11 dicembre di due anni fa il nostro fratello Sebastián ‘Angry’ Oversluij ha perso la vita durante l’espropriazione armata di una banca in Cile, ucciso dal tiro di un servo in uniforme del sistema. Crediamo che questo Dicembre Nero sia l’occasione per onorare la memoria del nostro fratello anarchico, unendo la memoria anarchica e abolendo di fatto confini e distanze.

Nikos Romanos

Panagiotis Argirou, membro della Cospirazione delle Cellule di Fuoco – FAI/IRF

in greco, inglese, spagnolo, portoghese

Appello internazionale per un Dicembre Nero

Noi, compagn* di origini geografiche e cammini di lotta diversi, che condividiamo lo stesso desiderio di diffondere l’offensiva anarchica, ci uniamo all’appello per un Dicembre Nero pubblicato dai fratelli prigionieri nelle carceri della democrazia greca.

Chiamiamo a ravvivare la memoria nera dei/lle nostr* mort* e tutt* quell* che sono caduti nella lotta per l’anarchia e la libertà.

Chiamiamo ad attivare la solidarietà combattiva con i/le compagn* che vivono l’esperienza dell’incarcerazione come consequenza del loro inflessibile atteggiamento di scontro con ogni forma di Potere, e con quell* che hanno intrapreso la difficile via della clandestinità.

Chiamiamo alla fine della fragmentazione dei nostri sforzi, che – da trincee diverse della stessa guerra – possono colpire il nemico dove più fa male.

Dalle attività di controinformazione alle azioni di propaganda col fatto, facciamo di questo mese un’opportunità per incontrarci, cospirare e sincronizzare le nostre forze in maniera informale, internazionale e insurrezionale, contro il mondo del Potere. Un’opportunità per sottolineare i punti che abbiamo in comune, ma anche le nostre diverse opinioni, in uno spirito di fratellanza e rispetto reciproco.

CON LA MEMORIA NERA DEI/LLE NOSTR* MORT* PER ACCOMPAGNARE I NOSTRI PASSI RIBELLI

COMPLICITÀ SOLIDALE CON I/LE COMPAGN* PRIGIONIER* E FUGGITIV*

GUERRA CON TUTTI I MEZZI CONTRO LA DOMINAZIONE

Anarchic* fuori dalle mura per un Dicembre Nero

in greco, inglese, spagnolo, portoghese, francese, tedesco

Lipsia, Germania: Attacco a polizia e demo nazista

manifmcRedatto da Pyrochroidae – AG Eventmanagement, chronik,  26 settembre 2015

Il più importante all’inizio: era un 26 settembre tra il bello e il brutto. Bello era il gran numero d’antifa e il piccolo numero di servi tedeschi. Meno bello il percorso massicciamente blindato compreso una zona cuscinetto lunga fino a 100 m e gli sbirri operanti sempre in modo aggressivo. Ma questi ultimi stupiscono poco e, dopo le ultime settimane di blocchi sit-in di successo contro le marce di Legida, fanno sentire nuovamente   la quotidianità sassone. Per questo non ci vogliono neanche dei “delinquenti vili e sfacciati” (pretonzolo Christian Wolff), poiché la minima deriva dai piani strategici sbirreschi trova immediata durissima risposta da parte della forza di Stato, incluso squadrette di sbirri a cavallo nella folla, e gesti vale a dire comportamenti di tanti sbirri a livelli hooligan.

Durante la giornata sono volati alcuni petardi e alcuni sbirri hanno dovuto mangiarsi brevemente alcune pietre. Ma era vitto mezzo cotto e il divertimento breve. Non si è troppo come mai nel dopo da ogni parte si scrisse di “pesante casini” (Bild) o altre escalation della violenza. Non valeva tuta quest’agitazione, se paragonato ai tempo delle marce nazi di Worch (neonazi). Anche qui, la realtà dovrebbe superare le fantasticherie e in realtà era chiaro che già il primo sassolino finisse in prima pagina.

Ma ecco il vero scandalo: la massiccia desolidarizzazione della parte presumibilmente amica. La figura faro dei sogni della società civile nonché pretonzolo Christian Wolff poté pronunciare le sue imbecillità già all’inizio, nei suoi seguenti commenti strepitava agitato di sbirri  presumibilmente inattivi, visto che alfine si sarebbe trattato di un “attacco intenzionale e premeditato anche alle persone” (si parla di una maccina degli sbirri distrutta). Anche gli eroi facebook di “No Legida” non avevano “nessuna voglia” di comportamenti disubbidienti e dissero che questo sarebbe “anzitutto a-solidale e nel momento particolare un segnale assolutamente errato”. Quest’ultimo punto di vista svela la parte interessante di questa forma di desolidarizzazione. Nelle altre coalizioni vale spesso il seguante principo: “Ognunx con le proprie forme d’azione – l’obiettivo dovrebbe essere d’impedire i nazi – siamo solidali con tutte le persone che condividono quest’obiettivo”. Questo principio portava a sempre nuovi attriti (per ultimo da osservare nel dopo della Destroika a Francoforte), ma la possibilità dell’apertura di tanti spazi con tante forme d’azione diverse è in genere considerata una verità lapalissiana. Evidentemente non vale per alcunx autoritarx di sinistra, Arditi ecc. di Lipsia. Il secondo punto dell’affermazione presenta inoltre una visione del mondo assolutamente sghimbescia, o meglio: il quadro della Sassonia attuale. Brucia quasi ogni giorno, ci sono abusi e attentati contro tutti i nemici della mobilitazione fascista e “No Legida” continua a puntare sui fischietti e condanna lx antifa che non hanno voglia di spettacolo mediatico nella sedicente “Lipsia cosmopolita” – ma per favore, vi siete bevuti il cervello?! Oppure, per rimanere nel vostro spigliato hashtag-slang: Seriously?!

Per finire, alcune fantasticherie nostre:

Lipsia continuerà a dover lottare contro le marce fasciste. Sulla scelta dei mezzi, decidono gli individui stessi che partecipano. Invece di permettere che comandino le autorità, dovrebbero entrare nelle coscienze tutti gli spazi suesposti. Se la gente non ha voglia di fischietti, zone cuscinetto, sbirri, gente servile col sorriso idiota e sfrontato per la nostra mancanza di pericolosità oppure  tutelarsi contro qualche gesto spontaneo chiedendo l’autorizzazione per ogni riunione spontanea (il che cela alcuni rischi, ma su questo parleremo un’altra volta), allora questo è il loro maledetto diritto. Frasi desolidarizzanti nel dopo sono d’aiuto solo alle strutture repressive oppure al nemico politico. In questo potrebbe consistere il primo passo verso un cosi tanto auspicato “consenso d’azione”. Tutto il resto è spiegato, speriamo, nelle nostre note.

Invece di una nota a piè di pagina – ecco un piccolo assaggino del “No Legida” autoritario (Le = Leipzig / Lipsia; gida = Gegen die Islamisierung Des Abendlandes – contro l’islamizzazione dell’occidente):
“Mi distanzio da atti, coglione. Non ti piace, allora vai con dio, ma vai via. Me ne frego. Dovrebbe essere chiaro a tutti come reagisce la polizia se è l’obiettivo di lanci die pietre. E la massa era così eterogenea che la probabilità era grande che devono arrestare gente non coinvolta. Lo trovi una figata? Allora stai lontano“.

Traduzione dal tedesco mc, galera Menzingen, CH, ottobre 2015

Hambach, Germania: Occupata ruspa per la “Giornata dell’unità tedesca”

ruspaRedatto da hambi, il 03 ottobre 2015

Contro i muri alle frontiere, contro i muri nelle teste!

Nelle prime ore della mattina del 3 ottobre abbiamo (di nuovo) occupato la talpa che a Hambach distrugge il paesaggio per 24 ore al giorno con l’estrazione a cielo aperto. Il 3 ottobre è celebrato da tantx nazionalistx come “giornata dell’unità tedesca” – quest’anno tra l’altro con una mega festa a Francoforte. Mentre le persone muoiono sui confini esterni dell’UE, gente in fuga è espulsa e in tutta la repubblica aumenta un nuovo nazionalismo, dex tedeschx celebrano la fine della RDT e la caduta del confine tedesco interno, che portò a una nazione tedesca unificata – quale perversione!

Congiungere le lotte – superare il sistema!

La nostra azione è diretta contro quest’assurdità. La lignite come “materiale locale da cui si ricava energia” per permettere la crescita capitalista dell’economia tedesca? Lo sapremo impedire! “La crescita economica” è, infine, un credo del nuovo nazionalismo quanto lo è la lotta contro “l’amaca sociale” e i “profughi economici”. Lo Stato nazionale deve essere attaccato dappertutto – iniziamo dal suo approvvigionamento energetico, e solidarizziamoci così con lx compas a Francoforte, che oggi nel corso della giornata speriamo riescano a rovinare il party dex nazionalistx!

Ecco cosa celebrate – miseria, sfruttamento, rendimento coatto!

Questi tempi sono tempi di muri – se ne costruiscono dappertutto. Sui confini astratti tra Stati frutti del pensiero, attorno ai luoghi di potere di questo governo, davanti agli scaffali pieni dei supermercati, attorno ax nostrx amicx nelle galere, e anche nelle nostre teste – perché a ragionare adeguatamente su tutta questa merda in corso l’insurrezione sarebbe già stata programmata. I muri sono perciò essenziali per le condizioni imperanti – la lotta contro queste condizioni adesso è, dunque, lotta contro i muri. Se riusciamo ad abbattere i muri, abbiamo fatto un bel pezzo di strada verso una società liberata.

Nota: ieri sera abbiamo potuto riabbracciare il nostro compa Jus, dopo che ha dovuto vivere per quasi tre mesi dietro le mura di una galera. Siamo tanto felici che tu sia di nuovo presente!

Traduzione dal tedesco mc, galera menzingen, CH, ottobre 2015

Amburgo, Germania: Vernice e pietre a corte di appello

amburgoRedatto da chronik il 10 ottobre 2015

Attacco nello Sievekingplatz.

Contesto: processo contro occupanti di una casa – Sono stati tirati pietre e sacchetti con vernice, danni a  41 vetri – l’attentato al tribunale nel Sievekingplatz di domenica sera ha fatto un danno di  più di 20 000 Euro.

Verso le ore 20 circa 30 persone avevano in un primo momento acceso dei petardi davanti al tribunale edal palazzo di giustizia penale. Avevano bloccato la strada con un contenitore per i rifiuti. Poi sono volati pietre e sacchetti con la vernice contro le facciate degli edifici.

Inoltre quattro auto parcheggiate sono state danneggiate. Gli autori incappucciati sono scappati prima dell’arrivo della polizia. Sul posto, la criminale sequestrava dei volantini. Secondo la polizia, l’attacco è legato a un processo contro sei uomini. Tra l’altro sono accusati di tentato omicidio preterintenzionale perché da una casa occupata alla Breiten Strasse (quartiere Altona) avrebbero lanciato dei lavandini e una porta sui poliziotti.

Tradotto dal tedesco mc, galera Menzingen, CH, ottobre 2015