Category Archives: Annunci-Eventi

Erfurt, Germania: Vernice a studio legale ETL

Erfurt, 10 gennaio 2016

Lo studio di Gregor Heiland a Erfurt si è beccato alcune uova alla vernice. Heiland è l’avvocato in tribunale del capo AfD e imitatore di Göbbels, Björn Höcke, ed è una delle figure centrali del “Bürgerbündnis für Thüringen” – Alleanza cittadina per la Turingia – appena fondata e vicina ad AfD, che in novembre aveva invitato Thilo Sarrazin a Erfurt.

Anche perché Heiland, in una città dove quasi settimanalmente i nazi mano nella mano con dex razzistx borghesi possono spandere il loro aizzamento, crede che esista un terrore virtuoso contro la destra, abbiamo adornato con molti bei colori lo studio legale nel quale lavora e che appartiene al rinomato gruppo revisore dei conti e fiscalista “ETL Gruppe”.

Heiland è uno che in cravatta e colletto aiuta a creare degli spazi per il terrore. Le sue attività creano un clima nel quale la vita per le persone che non corrispondono all’immagine di popolo che ne hanno le élite del populismo di destra e nazionaliste diventa sempre più difficile.

Il suo lavoro è il luogo giusto per richiamarlo alle sue responsabilità, poich* la sua associazione vicina a AfD, il “Bürgerbündnis für Thüringen” vi ha anche uno dei suoi indirizzi postali. Finché il gruppo ETL offre un tetto a Heiland e all’associazione cittadini è un legittimo bersaglio.

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez

Francoforte, Germania: Smontato recinto prima di sradicamento

Francoforte al Meno, 12 gennaio 2016

Nella notte dell’11 gennaio abbiamo smontato il recinto attorno al pezzo di bosco previsto allo sradicamento per la cava di ghiaia Sehring. Abbiamo svitato gli elementi di raccordo e sparso i pezzi del recinto nel bosco.

La cava di ghiaia Sehring presso Langen attualmente s’espande per 60 ettari. Vi s’opposero i comuni locali e il BUND (il trad.: organizzazione ambientale tedesca) ma per vie giuridiche non riuscirono a impedire il progetto. Ecco perché e con copertura da parte della presidente verde del governo di Darmstadt il bosco viene abbattuto inverno dopo inverno.

La ghiaia estratta dalla Sehring sotto la copertura boschiva di un tempo va poi a finire nei megaprogetti inutili del capitale tipo la pista d’atterraggio Nord-Ovest ed il terminale 3 nell’aeroporto di Francoforte o nel nuovo edificio BCE nell’Ostend (il trad.: Banca centrale Europea e quartiere di Francoforte).

Noi vogliamo che il bosco rimanga come contributo alla protezione del clima e spazio pubblico ricreativo vicino alla città. Per tuttx e gratis. Ecco perché lo abbiamo ridato al pubblico.

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc

Rennes, Francia: Blocco contro l’aeroporto e il suo mondo, la sua linea ad alta velocità e la sua prigione

jailVenerdì 22 gennaio all’alba, alcune persone hanno deciso di bloccare la strada che attraversa il cantiere della nuova stazione Eurorennes e passa davanti all’entrata principale della prigione femminile.

È stata sparsa della spazzatura, versato dell’olio e il testo che segue è stato incollato sulle mura del carcere e la staccionata del cantiere.

Stamattina blocchiamo questa strada con l’aiuto di un po’ di bidoni della spazzatura rovesciati e di olio versato…

Perché, incastrata tra il cantiere megalomane del quartiere affaristico che è Euro-Rennes, la sua futura TAV e la più grande prigione femminile europea, rappresenta da sola la «città di domani» che viene sognata negli uffici di Rennes Métropole.

Perché non abbiamo gli stessi sogni.
Perché qualche minuto di ingorgo rimangono ridicoli in confronto alle ore, i mesi e gli anni passati nelle gabbie. Che quei pochi minuti possano permettere di sollevare la testa dal proprio quotidiano e rendersene conto.

Perché troviamo divertente immaginare un secondino che non riesce a tornare a casa dopo aver passato la notte a rinchiudere persone, come un dirigente dinamico che perde 120€ di TGV per andare alla riunione aziendale a Parigi.

Perché dall’altro lato della strada, Euro-Rennes butta fuori i poveri per costruire alberghi, uffici, cinema alternativi, loft e bar alla moda.

Perché le immagini create al computer che fioriscono sui pannelli giganti del quartiere danno un’idea precisa della popolazione corteggiata: giovani in completo e cravatta, bianchi, ricchi, che camminano a buon passo sui piazzali lisci.

Perché vogliono che tutta la città somigli a questo, e che ci fa vomitare.

Stamattina blocchiamo la strada.

Perché a pochi chilometri da qui, a Notre Dame des Landes, lo Stato e Vinci vogliono costruire un aeroporto.
Perché hanno deciso di espellere chi vi si oppone oggi come contanto espellere domani, coi loro aerei, chi non ha i documenti giusti.

Perché lo Stato impone ovunque i suoi progetti a colpi di soldi, a colpi di polizia e di propaganda mediatica schiacciando al passaggio come sempre i più poveri e gli indesiderabili.
Perché con lo stato d’urgenza si dota degli strumenti per sfogarsi un po’ più ancora.

Perché in questo momento un sacco di persone si mobilitano contro l’aeroporto e il suo mondo, moltiplicano le azioni, e vogliamo contribuire. Perché è possibile lottare, ovunque e direttamente, in modi diversi, in pochi o in tanti, contro le strutture istituzionali e le società che ci rovinano la vita.

Perché il mondo che costruiscono non è il nostro mondo, e non intendiamo lasciarli fare.

Perché siamo incompatibili, perché i nostri desideri fanno disordine e perché non molleremo!

Perché preferiamo mille volte un quartiere vivo in cui ci si incontra, ci si aiuta e si discute fra vicini in un terreno abbandonato durante una grigliata a una sfilata di trolley che trainano i loro completi sull’asfalto videosorvegliato.

Perché preferiamo mille volte degli spazi in cui si sperimentano modi di vivere, di abitare, di nutrirsi, di lottare e relazionarsi diversamente alla prospettiva di torri di controllo e di vasti hangar eco-labellizzati e i loro portici vigipirate.

Contro l’aeroporto e il suo mondo, la sua TAV e la sua prigione.

in inglese

Melbourne, Australia: Disturbi a Vinci e al consolato francese

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Z(A)D ovunque
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Vinci fuori dai piedi

mebourne3-768x461melbourne4-768x576melbourne5-768x576melbourne6-768x437Ricevuto il 23 gennaio:

A chi difende la ZAD

Solidarietà degli/lle anarchic* della cosiddetta Melbourne, Australia, territorio indigeno del popolo Wurundjeri della nazione Kulin, territorio che non hanno mai ceduto, ma è stato rubato e occupato dallo Stato coloniale genocidario.

In risposta alle recenti minacce di espulsione violenta da parte dello Stato francese, numerose azioni sono state effettuate in diversi luoghi di Melbourne. Le azioni hanno preso di mira il consolato francese e gli uffici di compagnie legate a Vinci, responsabile della proposizione di distruzione delle terre della ZAD. Il consolato francese è stato attaccato con della vernice e le serrature bloccate e incollate.

Agli uffici di Menard-Bachy e Fressynet (entrambe di proprietà di VINCI) sono state spaccati i vetri e degli slogan sono stati taggati sulla facciata in sostegno alla ZAD.
L’ufficio di Melbourne di Electrix (compagnia posseduta da VINCI) è stato redecorato con diversi slogans che celebrano la resistenza ai progetti di VINCI.

Per informazioni: zad.nadir.org

in inglese, tedesco

Helsinki, Finlandia: Saluti neri al governo francese

zadhelsinkiRicevuto il 25 gennaio:

18.1 – 24.1.2016: Numerosi pannelli pubblicitari JCDecaux alle fermate degli autobus lungo una delle strade più trafficate di Helsinki sono stati dipinti con slogan per la ZAD.

Vogliamo esprimere la nostra solidarietà a chi difende la ZAD e la nostra indignazione nei confronti dei media francesi che trasmettono propaganda anti-ZAD.

Non ci sarà nessun aeroporto!

in inglese, tedesco, francese

Bruxelles: Appello a solidarietà con i/le 4 accusat* della distruzione del plastico della maxi-prigione

maxi-modelNella sua folle corsa ai profitti, il capitalismo getta sempre più gente nella precarietà e rende il nostro ambiente sempre più invivibile. Di fronte alla miseria seminata a destra e a manca e alla collera che ribolle, lo Stato investe nel mantenimento dell’ordine e costruisce nuove prigioni.
All’ora in cui il popolo è costretto a stringere la cinghia, il governo riesce a trovare i miliardi per stringerla ancora di più costruendo prigioni high-tech dove sperimenta nuove forme di tortura (privazioni sensoriali e di contatto umano).
Per la classe dominante il vantaggio è doppio: i contratti di costruzione gli assicurano benefici succulenti e l’apparato securitario ultra-sviluppato gli permette di mantenere i propri privilegi e far durare questo sistemo oppressivo e distruttore.

Il Masterplan del governo federale prevede la costruzione di 7 nuove prigioni in Belgio. Una di queste, la maxi-prigione, da qualche anno cristallizza tutte le opposizioni. Il governo prevede di costruire quel mastodonte carcerario sul terreno di Keelbeek, a Haren, nella periferia nord di Bruxelles.

Il progetto di maxi-prigione in qualche cifra:
# una capacità di 1200 detenut* (uomini, donne, minorenni e persone psichiatrizzate)
# 19 ettari di terreni agricoli e di natura cementificati
# un partenariato pubblico-privato di 25 anni che costerà allo Stato più di 3 miliardi di euro. Cioè un costo quotidiano di 275 euro minimo per detenut*. Più di 275 euro al giorno dedicati a spezzare un essere umano!
# un luogo lontano dal cuore di Bruxelles, difficilmente accessibile per le famiglie dei/lle detenuti

Dall’annuncio della costruzione della maxi-prigione, le reazioni sono numerose. A Haren, il comitato di quartiere informa gli/le abitanti e si mobilita contro il progetto. Nelle strade di Bruxelles, la maxi-prigione riaccende la rabbia anti-carceraria e dei gruppi ben ispirati si sforzano di porre fine al progetto con una serie di azioni dirette. Ad Anderlecht è stato aperto un locale di lotta contro la maxi-prigione per informarsi, discutere e organizzarsi.

Durante l’estate 2014, il terreno di Keelbeek è stato occupato per impedire che il progetto avanzasse. Così è nata la ZAD (Zone à Défendre) di Haren. Tra le capanne sugli alberi e l’orto, gli/le oppositori/trici vi sperimentano un modo di vita diverso, solidale e auto-gestito. L’occupazione de terreno ha avuto fine nel settembre 2015 in seguito all’espulsione energica degli/lle occupanti eseguita dalla polizia di Bruxelles. Ma ancora oggi, un pugno di irriducibili occupano un terreno vicino a quello di Keelbeek e diverse case abbandonate di Haren.

Quest’agitazione popolare in aumento ostacola i progetti del governo che sguinzaglia la sua muta di cani da guardia per cercare di soffocare la contestazione. Divers* compagn* di lotta subiscono  perquisizioni, pedinamenti, intercettazioni, intimidazioni e tentativi d’infiltrazioni. Ma di fronte alla determinazione e la solidarietà, la repressione si dimostra impotente.

Il 20 maggio 2015 si svolse l’udienza pubblica della commissione di concertazione relativa al progetto di maxi-prigione a Haren. L’opinione della commissione non è nemmeno vincolante, quindi questa farsa di consultazione popolare non inganna nessuno. Lo stesso giorno una quindicina di persone decidono quindi di esprimere la loro opposizione al progetto fuori dal percorso tracciato dal potere e manifestano all’interno dell’Agenzia dell’edilizia. Durante l’azione viene distrutto il plastico della maxi-prigione esposto nella hall d’entrata.

L’Agenzia dell’edilizia, istituzione corrotta fino al collo, è incaricata della gestione del patrimonio immobiliare dello Stato belga e del coordinamento della costruzione delle nuove prigioni. Senza attendere i permessi, l’Agenzia dell’edilizia ha cercato più volte di dare il via ai lavori sul terreno di Keelbeek. Ma ogni volta le macchine di cantiere sono state respinte dagli/lle oppositori/trici.
Mentre il progetto è minacciato da ogni parte, il potere coglie quest’occasione per cercare di indebolire la resistenza e oggi siamo in quattro a ritrovarci sul banco degli/lle accusat* per “distruzione organizzata di beni mobili”. Si tratta del primo processo per un’azione contro la maxi-prigione. Dopo un rinvio, la prima udienza è fissata per il 22 gennaio 2016 al Palazzo di giustizia di Bruxelles.
Per questo tipo d’azione, le pene previste vanno da 1 a 5 anni di carcere e l’Agenzia dell’edilizia pubblica reclama 40.000 euro di danni e interessi.

Lungi dal paralizzarci, questo processo è un’opportunità di riaffermare la nostra posizione anti-autoritaria contro ogni forma di potere, che sia politico, mediatico o giudiziario. Fanno parte del problema, non della soluzione.
E con la vostra complicità, questo processo sarà un’occasione supplementare di buttare qualche sanpietrino nella palude carcerale e mettere qualche bastone nelle ruote.

Continuiamo la lotta contro le prigioni e il mondo che proteggono!

E per affrontare le spese processuali, facciamo appello anche alla vostra solidarietà economica.
Se trovate qualche monetina frugandovi le tasche o facendo girare una cassa di solidarietà durante le vostre riunioni militanti, grazie di farle arrivare da queste parti: BE66 5230 4745 8943 (numero di conto bancario a nome del «sostegno processo plastico»).

Mattone dopo mattone
Muro dopo muro
Distruggiamo tutte le prigioni!

I/Le 4 accusat*

in inglese

[Italia] Settimana di agitazione contro le tecnoscienze – Presidio contro l’EFSA

Ecco il testo della settimana di agitazione contro le tecnoscienze, scaturito dall’assemblea in solidarietà a Silvia, Billy e Costa.

(Corteo contro l’ingegneria genetica e l’EFSA a Parma)

Dal 22 al 28 FEBBRAIO
SETTIMANA DI AGITAZIONE in tutta Italia
contro le tecnoscienze e il mondo che le produce

26 Febbraio
PRESIDIO CONTRO l’EFSA
Ente europeo di sicurezza alimentare
Dalle 12.00 alle 17.00
Davanti alla sede dell’EFSA, Viale Piacenza, Parma

Il 2 Marzo si terrà al tribunale di Torino la nuova udienza contro Silvia, Billy e Costa accusati del tentato sabotaggio con esplosivi a firma Earth Liberation Front ad un centro di ricerche internazionale sulle nanotecnologie in Svizzera della multinazionale IBM. Continuare questa solidarietà significa per noi continuare ad ascoltare quell’urlo di un pianeta morente, che come scrisse un gruppo dell’ELF statunitense li aveva motivati nel loro cammino di resistenza, da non confondersi con la passività ma con l’ira bruciante durante la lotta.

Assemblea solidale

Aggiornamento processo Billy, Silvia e Costa

Notre-Dame-des-Landes, Francia: 27 febbraio – Mobilitazione generale per l’abbandono del progetto d’aeroporto – Preparatevi!

zad-768x511La mobilitazione degli ultimi giorni è stata fantastica: grazie alla forza della manifestazione sulla tangenziale di Nantes, ma anche alla moltiplicazione delle azioni e dei presidi in decine di altre città francesi. È chiaro che il movimento anti-aeroporto è più fitto e vivo che mai. Perché è diventato emblematico di tante altre lotte contro le distruzioni ambientali e sociali, la sparizione dei terreni agricoli, il mutamento climatico, la mercificazione del territorio e delle nostre vite. E anche perché spinge a inventarsi nuovi modi di abitare il mondo.

Ma il governo si ripiega sulla sua sordità. Gli/Le agricoltori/trici e abitanti della zad sono ancora minacciati di espulsione. L’inizio dei lavori del progetto dell’aeroporto è sempre annunciato a breve.

Quindi il movimento fa appello a continuare le azioni durante le settimane che vengono e a essere particolarmente attenti al verdetto che sarà reso il 25 gennaio.

Tutti gli elementi che compongono la lotta chiamano ugualmente a una giornata di mobilitazione massiccia e generale per il 27 febbraio. Questa mobilitazione avrà come parola d’ordine la fine delle minacce d’espulsione per gli/le agricoltori/trici e abitanti della zad, così come l’abbandono definitivo del progetto d’aeroporto.

Invitiamo tutti i comitati e i sostegni a mobilitarsi già da ora in vista di quella data.

Facciamo appello a tutt* perché fin da oggi venga data la maggiore eco possibile alla mobilitazione.

Invitiamo gli/le un* e gli/le altr* della regione, dei quattro angoli dell’esagono e oltre, a organizzare convogli e pullman per raggiungere la grande mobilitazione.

Le forme e gli appuntamenti per il 27 febbraio verranno definiti dal movimento in funzione del contesto. Un appello più preciso arriverà dopo il risultato del processo del 25 gennaio.

Chi abita e coltiva la zad non se ne andrà!

A Notre-Dame-des-Landes non ci sarà mai un aeroporto!

L’AG del movimento del 19 gennaio

Prossima AG di preparazione della mobilitazione del 27 febbraio: martedì 26 gennaio alle 20h, alla Vacherit. Appuntamento alle 19h per preparare l’AG.

in inglese

Stoccarda, Germania: Rotti i vetri di una sala per manifestazione AfD

164332164333Stoccarda, 6 gennaio 2016

Nella notte dal 5 al 6 gennaio abbiamo provveduto alla rottura dei vetri della sala dello stabilimento termale di Stoccarda Bad-Cannstadt. L’associazione circondariale Stoccarda della AfD usa la sala manifestazioni per un cosiddetto “incontro alternativo dei tre re” per il quale il 6 gennaio, data di inizio della campagna elettorale per le elezioni parlamentari del Land Baden-Württemberg, i razzisti hanno invitato pubblicamente. Ospite, oltre ai candidati per il Landtag di Stoccarda, è anche il duro e puro della destra Alexander Gauland di Brandenburgo.

Per scaldarci per la campagna elettorale dei razzisti abbiamo rotto alcuni vetri direttamente della sala manifestazioni sul retro dell’edificio dello stabilimento termale. Procura aria fresca e rammenta alla feccia le risposte antifasciste sulle arringhe all’odio che tanto volentieri plaude.

Avanti nella stagione elettorale: di notte, sulle strade, dappertutto dove possiamo incontrare i destri!

Fight AfD!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, gennaio 2016

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Kassel, Germania: Auto del presidente di “Pegida Kassel e.V.*” rotta

Kassel, 4 gennaio 2016

Questa notte abbiamo messo fuori servizio l’auto del presidente di “Pegida Kassel e.V.”, Mario Beck.

Finora serviva da vettura importante per il trasporto di persone per Pegida Kassel, per l’organizzazione e il trasporto di utensili da manifestazione come l’impianto sonoro, e oggi i vetri sono distrutti e le gomme e l’interno sono coperti di pece.

Mentre le manifestazioni Pegida in loco dopo oltre un anno ormai non attirano che poca gente, lx organizzatorx attorno a Viehmann e Beck si orientano sempre di più verso eventi sovraregionali. Ambedue parlavano per esempio dell’azione “noi aiutiamo nella costruzione della recinzione del confine” a Schirnding in Baviera e possono perciò tranquillamente considerarsi degli attori sovraregionali.

Finché “cittadini preoccupati” come questi non indietreggiano quando si tratta del continuo aizzamento per inasprire il clima che nell’anno passato ha portato a perlomeno 730 attacchi contro i ripari per lx profughx, finché i porci della polizia impongono violentemente le manifestazioni degli aizzatori, noi non ci tireremo indietro quando si tratta di portare l’escalation nella loro sfera privata.

Non starete comodi nei vostri letti di sera come se non avreste nulla da rimproverarvi, mentre alle persone in fuga non concedete alcun riposo.

Continueremo ancora e ancora ad attaccarvi insieme alla vostra infrastruttura, non perché vogliamo ma perchè dobbiamo.

Per la fine della violenza – conquistare il comunismo.

Fonte: Linksunten

*associazione registrata

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, gennaio 2016

Würzburg, Germania: Vernice e pietre a posto di sbirri

164443Würzburg, 8 gennaio 2016

Nella notte di oggi attacco con pietre e vernice a stazione di polizia nella Nürnbergerstrasse. Quest’azione è espressione della resistenza contro gli organi di repressione statali e un’azione di solidarietà con le persone che ogni giorno devono subire l’arbitrio e la violenza degli sbirri. Con il loro “monopolio della violenza”, gli organi di potere mantengono attivo il sistema capitalista e sprezzante l’umanità quando per esempio procedono contro lx profughx o disperdono violentemente le manifestazioni, quando rubano la libertà alle persone, vogliono smantellare i movimenti emancipati, sorvegliano la popolazione, ecc.

Contro questo monopolio della violenza si deve lottare con determinazione e ogni mezzo. Inoltre quest’azione vorrebbe ricordare l’11. giornata della morte di Oury Jalloh, che il 07 gennaio 2005 è stato bruciato in una cella degli sbirri a Dessau. A ogni forma di violenza sbirresca ci deve essere una risposta!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, gennaio 2016

Prigioni statunitensi: Dichiarazione di Marius Mason per la giornata d’azione e di solidarietà con i/le prigionier* trans il 22 gennaio 2016

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Buon anno, famiglia e amic*! Un enorme grazie per il sostegno e l’attenzione ricevuti tutto l’anno, da parte sia di amic* di lunga data sia di nuov* corrispondent*. Sono riconoscente e commosso dall’incoraggiamento e le risorse che mi vengono inviati da persone che fanno già tanto per aumentare le nostre chance collettive di sopravvivenza. I notiziari [negli Stati Uniti] sono pieni di storie sulle persone che hanno vinto il grande «montepremi in denaro» accumulato dalla Lotteria americana – ma la «vincita» più importante non ha niente a che vedere con i soldi. Scommetto sul fatto che il movimento guadagnerà parecchio quest’anno: ottenendo più potere per la propria comunità e difendendosi di fronte alla brutalità poliziesca e contro le diseguaglianze razziali, conquistando più vittorie ancora per gli animali e in difesa delle specie selvagge, creando dei rapporti sociali basati sul rispetto, la dignità e la compassione per tutt*… indipendentemente dalla loro razza, dal loro orientamento, fede o apparenza di genere.

Vi ringrazio di riunirvi oggi per sostenere quei membri della nostra comunità che lottano così duramente dietro le mura per mantenere intatte le loro coscienze. La nostra autonomia su noi stess*, sui nostri corpi è essenziale perché sia possibile qualsiasi altro tipo di libertà. Tendendo la mano ai/lle prigionier* trans, affermate il loro diritto a definirsi da sé e per sé – e l* difendete dalle voci opprimenti che fingono che non esistono, che dovrebbero lasciare che gli altri l* definiscano. Nell’ambiente d’isolamento della prigione è qualcosa di tossico e intimidante, ed è la forma più crudele di tortura psicologica. Offrendo il vostro aiuto e la vostra solidarietà potreste davvero salvare una vita. Lo so perché nell’ultimo anno e mezzo mi sono battuto per affermarmi in quanto uomo trans, mi sono battuto per ottenere il sollievo di un aiuto medico appropriato alla mia disforia di genere – ed è stato il pensiero tenero e affettuoso della famiglia allargata delle persone che mi sostengono a darmi la forza e il coraggio di continuare. Per favore, unitevi a me per offrire questo aiuto a tante personne che ne hanno bisogno per andare avanti. Non sottovalutate mai il potere salvifico di una lettera, quelle lettere mi hanno permesso di andare avanti… e voglio trasmettere questo regalo, se accettate di aiutarmi.

Vi ringrazio ancora di riunirvi oggi, di unirvi a chi, dentro, ha davvero bisogno di voi, bisogno di voi perché l* vediate come sono veramente, e che lottano per essere vist* in questo modo. Finché le prigioni non spariranno, abbiamo bisogno di lavorare duro per sostenere quell* di noi che sono all’interno – soprattutto chi non è sempre così visibile agli occhi del mondo. Insieme siamo sempre più forti.

Marius Mason

Gennaio 2016

in francese, portoghese, inglese

Lille, Francia: Azione di sostegno al blocco della tangenziale di Nantes

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Contron l’Ayrault-port* de Notre-Dame-Des-Landes. Vinci, fuori dalle nostre vite
*Jean-Marc Ayrault è l’ex sindaco di Nantes e successivamente è stato Primo Ministro

Sabato 9 gennaio:

In questo momento a Lille si tiene una giornata/serata di sostegno alla ZAD di Notre Dame des Landes e gli abitanti che affrontano un processo mercoledì 13 gennaio. Più di 100 persone riunite in Assemblea Generale hanno deciso di mostrare il loro sostegno ai dimostranti che stanno bloccando il ponte Cheviré in questo momento.
Siamo quindi partiti in corteo fino all’autostrada dove abbiamo srotolato uno striscione.

Quest’azione simbolica e spontanea prova anche la nostra determinazione all’autorganizzazione, per evitare lo sgombero della ZAD con ogni mezzo.

Vinci smamma, resistenza e sabotaggio!

Nota di Contra Info: 400 trattori, 1,000 ciclisti e 20,000 manifestanti sono arrivati sulla tangenziale di Nantes per protestare contro il progetto di aeroporto di Notre-Dame-Des-Landes (NDDL), e per sostenere l’occupazione in corso sulla ZAD.

lillezadsoli2lillezadsoli3in inglese

Nantes, Francia: Commissariato di polizia ridipinto in sostegno alla ZAD

nantes1nantes2nantes3nantes4nantes5Mentre il caso degli ultimi occupanti legali della ZAD veniva trattato in tribunale questo mercoledì [13 gennaio 2016], abbiamo deciso di ridipingere la facciata rossa del commissariato del quartiere di Beaujoire, nella migliore tradizione del greenwashing di Nantes.

Non siamo stupidi: sappiamo bene che ogni sconfitta in tribunale implica una maggiore sicurezza dei cementificatori per avanzare col loro progetto di aeroporto.

Lontano dai discorsi sommessi dei tribunali, le milizie poliziesca torneranno nella zona e attaccheranno il movimento di occupazione e le forme di vita che sviluppa da anni.

Si tratta di un avvertimento. Non li lasceremo fare.

Non ci sarà un aeroporto a Notre-Dame-des-Landes.

I Verdi di Rabbia

in inglese, tedesco

Québec, Canada : Fuochi d’artificio di Capodanno alla prigione femminile di Joliette

joliette-768x432La sera del 31 dicembre ci siamo recati alla prigione federale femminile di Joliette (l’unica prigione per donne che scontano pene oltre i due anni nel cosiddetto Québec), nela regione di Lanaudière. Avevamo due striscioni con scritto: L'(A)MORE PER LA LIBERTÀ CI RENDE NEMIC* DELL’AUTORITÀ e LA LIBERTÀ È LA NOSTRA ARMA ASSOLUTA. Abbiamo lanciato qualche fuoco d’artificio, siamo riusciti a comunicare con le ragazze detenute e a cantare la nostra solidarietà. Parecchie di loro sono uscite sulle porte delle loro unità (delle casette nel cortile della prigione), o si sono affacciate alle finestre. È stata una première in questa prigione.

Solidarietà con tutt* i/le prigionier* in lotta

Finché non saremo tutt* liber*

DISTRUGGIAMO TUTTE LE PRIGIONI E QUESTO MONDO CHE NE HA BISOGNO

in francese, inglese

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L’amore per la libertà ci rende nemici dell’autorità

Tolosa, Francia: barricate incendiarie in sostegno alla ZAD di Notre-Dame-Des-Landes

flamingtyreIl 13 gennaio a Nantes si svolgerà uno dei processi degli/lle abitant* della ZAD di Notre-Dame-des-Landes, che si concluderà sicuramente con una decisione di espulsione accompagnata da penalità giornaliere. È tutti i giorni che inquilin*, occupant*, rroms, sans-papiers e altr* subiscono questa violenza di stato tramite i suoi giudici, i suoi poliziotti e i suoi ufficiali giudiziati che decidono di chi deve vivere dove e come.

Quindi samedi 9 gennaio 2016 alle 9h, la bretella autostradale che porta all’aeroporto di Tolosa e il tram sono stati bloccati con l’aiuto di barricate incendiarie. Le due linee di tram sono state ferme in tutta Tolosa per un’ora.

Finché queste espulsioni continueranno, finché questo mondo di merda esisterà, resteremo determinat* a prendercela con il flusso incessante di merci, passegger* e lavorator* indispensabili al buon funzionamento del capitalismo, e questo malgrado lo stato di emergenza.

Non c’è fumo senza pneumatico!

in inglese

Parigi: Capodanno solidale con i/le rinchius*

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Il centro di detenzione di Vincennes in fiamme durante la rivolta del 2008

31 dicembre 2015

Dei fuochi d’artificio e grida di libertà sono stati lanciati la sera di capodanno oltre le mura del centro di detenzione di Vincennes, dell’istituto di pena di Fresnes e di quello femminile di Fleury-Mérogis.

Dei/lle prigionier* hanno risposto con entusiasmo in un gioioso caos dall’interno.

Il giorno dopo, piccolo presidio e fuochi d’artificio davanti all’ospedale psichiatrico in via del generale Lassalle (parigi 19° arrondissement).

Forza coraggio e determinazione

Libertà per tutt*, con o senza documenti

in inglese

Marsiglia, Francia: Capodanno, mezzanotte davanti alle Baumettes

freeallprisoners-768x470Petardi, fuochi d’artificio e solidarietà per i/le prigionier*…

Per questa serata di Capodanno eravamo una trentina a mezzanotte davanti alla prigione delle Baumettes per lanciare petardi, fuochi d’artificio e gridare la nostra solidarietà nei confronti delle persone incarcerate.

Abbiamo chiaramente sentito le ragazze della MAF (Maison d’arrêt pour femmes / Istituto di pena femminile) come anche gli uomini degli edifici che danno sull’esterno.

Libertà per tutt*!

Distruggiamo tutte le prigioni e quest’orribile sistema che le produce!

in inglese

Tolosa, Francia: Fuochi d’artificio solidali per il nuovo anno

prison-1Nella notte di Capodanno dei fuochi d’artificio sono esplosi davanti al centro di detenzione amministrativa di Cornebarrieu, come anche davanti alla prigione di Seysse, in solidarietà con i/le prigionier*.

(autoironia on)
Nel corso di una notte incandescente, degli ordigni pirotecnici sono decollati per aprire una breccia nell’esistente e schiarire per un breve istante il triste cielo degli invisibili.
(autoironia off)

Fuoco a tutte le prigioni.

Morte allo stato.

in inglese

Giornata internazionale di azione e solidarietà con i/le prigionier* trans

Il 22 gennaio 2016 si svolgerà la prima giornata annuale per i/le prigionier* trans: una giornata internazionale di azione in solidarietà con i/le prigionier* trans. Questo progetto è stato ideatp da Marius Mason, prigioniero trans anarchico in Texas, USA. Da quel momento, attraverso amici e sostenitori, un collettivo internazionale di persone all’interno e all’esterno delle mura della prigione si sono uniti per realizzare questa giornata. Potete trovare una lista preliminare di prigionier* trans qui.

trans-prisoner-soli-663x1024“In quanto queers, conosciamo il terrore del controllo, del disgusto e dell’isolamento; in un momento o un altro della nostra vita la società ha rifiutato a tutt* noi la possibilità di vivere come vogliamo. Per i/le trans e i/le gay in prigione, questi problemi sono raddoppiati dal confinamento fisico ed emozionale di una gabbia letterale. Per decenni, i/le prim* attivist* queer hanno mostrato solidarietà attiva e sostegno ai loro fratelli e sorelle incarcerati — scrivevano lettere, organizzavano marce e chiedevano non soltanto che fossero trattat* con rispetto e dignità, ma il loro rilascio totale e senza condizioni. I/Le prigionier* gay e trans si organizzavano fra loro e con mondo esterno.

È tempo di ravvivare questa tradizione. Il 22 gennaio unitevi a noi per mettere in luce le difficoltà dei/lle prigionier* trans e queer. In questa giornata, e tutti i giorni, partecipate a progetti che sostengono altr* prigionier* gay e trans, e date un’occhiata alle altre lotte cui partecipa Marius – è una lotta contro la società che ci uccide, in un modo o nell’altro. Vivete la vostra vita con orgoglio, gioia, libertà, ed estendete questi sentimenti agli altri; non lasciate che le mura delle prigioni o della società siano un limite.”

Marius Mason è un detenuto anarchico transgender. Sta scontando 22 anni per atti di eco-sabotaggio.

È incarcerato nella prigione di Carswell a Fort Worth, in Texas, una piccola struttura di alta sicurezza; riceve poche visite, le sue mail vengono controllate, e soffre di un profondo isolamento sociale. Da quando ha fatto il suo coming out, ha intrapreso un processo dolorosamente lento di controlli medici per vedere se gli sarà permesso di avere accesso agli standard di cura WPATH per gli/le transgender (ormoni, chirurgia, e il diritto di cambiare legalmente il nome con un altro di propria scelta appropriato al genere).

Non smetteranno di ferirci finché non li faremo smettere.

Celebrate Marius e restate al suo fianco.

in inglese, tedesco, francese via iaata

Berlino: Vernice al salone di tatuaggi Utgard, di destra

162945Berlino, 16 dicembre 2015

Mercoledì notte abbiamo attaccato il salone di tatuaggi Utgard nella Fanninger Str. 35 a Berlino Lichtenberg con un estintore pieno di vernice e ripreso l’azione in video.

Il tattooshop Utgard è gestito da Frank Lutz, gestore della pagina internet del salone è Peter Laufer, di Zeuthen nel Brandenburgo. Già a metà degli anni 80 Frank Lutz era attivo in molte strutture neonaziste, tra l’altro nel Lichtenberger Front e nel Movimento 30 gennaio. Nel 1990, dal Lichtenberger Front (Berlino est) e dal Movimento 30 gennaio nasceva la Nationale Alternative (NA).

Oltre a Lutz, membri fondatori e funzionari erano Ingo Hasselbach, Heiko Baumert, Andre Riechert, Bendix Wendt e Oliver Schweigert.  La Nationale Alternative era responsabile dai suoi inizi di tanti attacchi contro gente di sinistra e migranti. La casa occupata della NA nella Weitlingstrasse 122 a Berlino Est serviva da luogo di preparazione e ritiro. La Weitlingstrasse 122 serviva nel contempo da luogo di formazione, per le riunioni serali del partito e da punto nodale per i militanti neonazi.

Regolari ospiti della casa sono Arnulf Winfried Prim, Michael Kühnen, Christian Worch, Gottfried Küssel ed Ekkehard Weil. Dopo il crollo della NA nel 1991, Frank Lutz si attivò tra l’altro nella FAP (NdT: Freiheitlich Deutsche Arbeiterpartei) berlinese.

Che l’ideologia di Frank Lutz sino ad oggi non sia affatto cambiata si nota, tra l’altro, dai motivi che tatua. Lui e collaboratori tatuano, infatti, motivi dai contenuti nazionalsocialisti, tra cui delle svastiche (stilizzate) e il ritratto di Horst Wessel.

In tempi dove ogni giorno avvengono degli attacchi ai rifugi dex profughx e il clima sociale generale continua a spostarsi a destra, riteniamo che sia necessario dichiarare guerra ai nazi organizzati o non, e di attaccare le loro strutture. Lo stesso vale per lx populistx di destra come AfD e CDU come anche per lx rappresentanti del razzismo istituzionale e per i profittatori delle espulsioni die soggiorni nei lager e dello status quo razzista.

Salutiamo i numerosi interventi a Berlino e oltre, e speriamo che nel 2016 la lista aumenti:

Berlino: Acido butirrico a buca lettere di funzionario NPD
Berlino: Visita a negozio Thor-Steinar
Berlino: Visita domiciliare a iscrittore
Berlino: Attacco a ditta per la costruzione d’impalcature “Systemfeind”
Berlino: Bruciata auto altoparlanti di Bärgida
Berlino: Incendiate auto di Gegenbauer, ISS e Thyssen Krupp
Berlino: Vernice a Pro Deutschland
Berlino: Rotto stand AFD
Berlino: Spaccati i vetri di punto d’incontro di destra

Berlino: Bruciata auto di Beatrix von Storch (AfD)
Berlino: Spaccate le finestre di bettola di destra
Berlino: Fuoco a Metal-Club aperto verso destra

Niente pace con i nazi, con lo Stato e il capitale!

Gruppo Autonomi

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, dicembre 2015

Melbourne, cosiddetta Australia: Attacco con vernice e mazze contro BAE System

melbourne1-1Ricevuto il 31 dicembre:

Nelle ultime ore del dicembre 2015 abbiamo attaccato con vernice e mazze gli uffici della BAE Systems, azienda che lavora per la difesa, in River Boulevard a Richmond.

BAE Systems guadagna miliardi grazie alla guerra e la loro tecnologia è responsabile di innumerevoli morti fra i civili in tutto il mondo.

Quest’azione è stata effettuata come parte del Dicembre Nero, il mese di azione diretta anarchica iniziato dai prigionieri anarchici Nikos Romanos e Panagiotis Argirou in Grecia.

Abbiamo effettuato quest’azione anche in solidarietà con i/le prigionier* anarchic* tenut* in ostaggio dagli stati in tutto il mondo e in solidarietà con i/le prigionier* indigen* tenut* in ostaggio dalle ‘autorità’ colonialiste qui nella cosiddetta ‘Australia’ – tutti prigionier* politic*.

Dicembre Nero è ovunque!

Cellula Anarchica Ristrutturazione Uffici

in inglese, portoghese, tedesco

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Amburgo, Germania: Attacco a centrale tedesca di Facebook

162070162094Amburgo, 12 dicembre 2015

Ugly Facebook – FUNDAMENTAL DISLIKE // Abbiamo “hackerato” il “Portale” di Facebook Germania.

Come gruppo abbastanza grande d’amicx autoelettx, ieri sabato sera sul presto abbiamo “hackerato” cioè fatto a pezzi con abbondanti pietre e molta vernice il fronte in vetro della centrale di Facebook Germania nel centro di Amburgo (Caffamacherreihe 7). Con del fumo abbiamo immerso nella nebbia gli sbirri della stazione di polizia a soli 70 metri di distanza.

Nella settimana scorsa, il 30enne Mark Zuckerberg ha iniziato il suo congedo di paternità – buon per lui. Solo che il capo di Facebook spinge, al contrario, le sue collaboratrici a posticipare via social freezing il momento della maternità a molto oltre i 40 anni, per poter sfruttare più a lungo, e “senza flessione di carriera”, la forza lavoro delle giovani donne. Mascherato da sostegno all’autodeterminazione della donna, Facebook e Apple, dichiarando di assumersi i costi del congelamento degli ovuli, come primi padroni aumentano la pressione sulle proprie dipendenti per pianificazione familiare ad „assentarsi“. Ma questo solo a margine.

Nei nostri giri appartiene al bon to di essere dell’avviso che Facebook “in fondo è idiota”. Con esternazioni come “still not loving Facebook, but…” moltx di noi non fanno altro che rimandare alle calende greche la coerenza con la propria convinzione “critica” nei confronti del gigante IT. Tuttx sanno che Facebook non ha nessun rispetto per la sfera privata. Basta studiare le condizioni d’uso: Facebook salva il nostro luogo di soggiorno (in base al GPS e alla rete), legge le comunicazioni di testo ed protocolli di connessione come anche le connessioni in rete, copia e salva i video, le foto ed il tono, legge e cambia autonomamente i dati di contatto e le note di calendario senza informare lx utenti, legge le regolazioni di altri servizi sugli smartphone, accede ad app altrui e scarica file senza informare nessuno…

Facebook analizza le nostre preferenze e i nostri interessi e lo utilizza per assembrare un flusso di dati conformato con ogni singolx di noi. Nell’ambito tecnico della comunicazione, nel frattempo tantx si muovono del tutto ed unicamente in tali bolle filtrate di Facebook che ne decide le dinamiche. Le informazioni classiche non più personalizzate, non elaborate e non assemblate da una redazione, diventano sempre meno importanti. Facebook fa scrivere ax giornalistx sempre più notizie direttamente per la propria piattaforma. Per poi decidere se e in quale forma le manterrà.

Puoi collegarti in rete sociale da noi, ma decidiamo noi quel che potrai vedere, chi e quale informazione ti faremo vedere e chi sono lx tux verx amicx. Chi controlla internet non controlla solo il sapere dell’umanità, ma manipola anche le sue opinioni, preferenze ed abitudini – tutto fortamente individualizzato.

Troppo astratto

Tuttx sanno che le manipolazioni della comunicazione da parte di Facebook sono totalmente abusive. A un’autorità statale non daremmo mai e poi un tale potere di comando. Ma chi se ne frega, visto che tutto questo avrà al più un effetto “percettibilmente” negativo e personale solo “in futuro”. Basta che l’intromissione manipolativa nelle nostre vite sia sufficientemente seducente e “smart” affinché non ci sia nessunx dispostx a scandalizzarsi seriamente per l’impotente limitazione della nostra autodeterminazione. Il progresso d’internet è molto più veloce di quello che può essere la formazione di una coscienza dell’umanità sulle conseguenze della digitalizzazione. Già da tanto tempo, la velocità del progresso tecnologico è determinata, tra l’altro ma in modo decisivo, da quello che gli uomini alfa di Amazon, Apple Facebook, Goggle ed altri nella Valle della Tecnologia credono di poter esigere da noi. Eric Schmidt, manager di Google, lo dice così: “La politica dell’impresa è di andare esattamente fino a quel limite che per la gente diventa inquietante, ma non oltre.”

L’abusività di Facebook non si può descrivere e capire solo con la perdita di significato del concetto di sfera privata. L’intervento nel nostro mondo delle informazioni, delle esperienze, del tempo libero e dei sentimenti va molto più in là. Saranno altrx a determinare in modo massiccio la nostra vita e a riordinarla partendo da zero – senza alcune possibilità di poter valutare coscientermente cosa è arricchimento oppure eliminazione d’ogni traccia di autodeterminazione.

Ti suona troppo astratto, troppo vago?

OK – visto che la nostra immaginazione non è mai e poi mai di quella lungimiranza che contraddistingue lx tecnocrati che operano attivamente alla costruzione di un mondo nel quale per risolvere i problemi sociali sono ammesse solo le soluzioni tecnologiche, ci fermiamo nel qui ed ora:

Alla richiestra di cancellare post razzisti tipo “Mangia Merda, Maiale di Merda Siriano” e “Date finalmente delle armi da fuoco alle forze di sicurezza e freddateli, questi pseudo profughi”, Facebook s’atteggia da campione della libertà della parole e risponde: “Abbiamo verificato il contributo che ci hai segnalato come messagio d’odio e constatato che non trasgredisce i nostri standard condivisi.” Illustriamo in seguito con quattro esempi che questo non vuole assolutamente dire che Facebook si sente in dovere di essere neutrale:

Persecuzione e inibizione ad assistenza alla fuga, insieme a Europol

Nel mese di aprile 2015, il consiglio europeo ha decise di procedere contro un “attirare” (il trad.: alla fuga) lx profughx. Per impedire  che dex fuggitivx possano contattare chi è disposto ad aiutarlx nella fuga, Europol ha avviato una cooperazione con Facebook e Twitter. Dal 1. agosto, “l’ufficio per la segnalazione di contenuti internet” (IRU), interno a Europol, ha assunto dex dipendenti supplementari per la ricerca metodica di attività di aiuto alla fuga nei social media. In futuro, appena troveranno qualcosa sarà subito cancellato. Europol dovrebbe, inoltre, anche ottenere un accesso diretto ai dati di tracciamento su Facebook, senza doverli richiedere ai rispettivi paesi membri. “L’ufficio segnalazioni” sarà subordinato al “Centro Europeo per la Lotta al Terrorismo” (ECTC).  Il progetto, tanto per dire, fu deciso prima degli attentati di Parigi! Per questo non ci vuole lo stato d’emergenza. È ormai la situazione normale in Europa.

Esperimento real-life sull’economia comportamentale

Nel mese di giugno del 2014 salta fuori che per un periodo prolungato Facebook aveva manipolato psicologicamente le pagine di 700.000 user – senza che lo sapessero (il Traduttore: A questo punto la “domanda da un milione” ax Facebook-imbecilli ooops -user. Chi Usa Chi?!!!). A questo gruppo facevano loro vedere i post positivi dex loro Facebook-amicx. I post più negativi ottenevano un ranking minore o venivano semplicemente soppressi. Poi osservarono l’effetto di questi antidepressivi algoritmoci sula maniera di  comunicazione dex user così manipolatx – e miracolo!: Si esprimevano senza eccezione più positivamente nei propri post che un gruppo ugualmente grande di user negativamente manipolatx.

Una portavoce di Facebook si esprimeva sullo scandalo nel Guardian. Obiettivo dell’esperimento sarebbe stato “il miglioramento dei nostri contenuti e di plasmare nel modo più rilevante ed attraente possibile i contenuti che la gente vede su Facebook.” E poi: “Gran parte di questo consiste nel comprendere come reagiscono lx user ai diversi tipi di contenuti, a seconda di una loro tonalità positiva o negativa; se seguono le novità da parte dex loro amicx oppure le informazioni riportate sulle pagine.” Facebook farebbe tanti di questi esperimenti attitudinali e, inoltre, questi esperimenti che coinvolgono lx user a loro insaputa rientrerebbero nelle condizioni per l’uso.

Fino a dove, e ben oltre gli “esperimenti” di manipolazione comportamentale, arriva la manipolazione specifica del malcontento da parte di Facebook ebbe a dimostrarsi solo due mesi dopo:

Soppressione informazionale dell’insorgenza

Il 9 agosto 2014 a Ferguson durante un controllo di polizia fu freddato il 18enne Michael Brown. Una pattuglia di polizia lo fermò perché aveva osato camminare sulla strada invece che sul marciapiede. Durante la discussione partiva un colpo dalla volante. Brown fuggì e fu freddato alla schiena da un poliziotto. Michael Brown era disarmato ed era nero.
Già il giorno dopo, dex cittadinx nerx della città si adunarono per una protesta silenziosa circondata da 150 sbirri in armatura antisommossa. Il clima si fece incandescente e con l’escalation della situazione si arrivò agli scontri ed ai saccheggi. Durante l’11 e il 12 agosto la polizia impiegava blindati, granate accecanti, bombe fumogene, lacrimogeni e anche proiettili di gomma contro la folla inferocita. Le immagini delle battaglie militari controinsurrezionali attraversarono i media e naturalmente anche i social media di tutto il mondo. Ma non attraverso tutti i social media in ugual modo.

La signora Zeynep Tufekci, docente all’università di North Carolina, accertò l’esercizio di potere politico per mezzo del filtraggio algoritmico delle notizie. In un contributo sul portale Blogging Medium afferma che Ferguson nel suo Facebookstream practicamente non esisteva, mentre su Twitter quasi non si parlava d’altro. E non era perché la gente su Facebook non ne scrivesse nulla.
Bensì era l’algoritmo Edgerank, che a dire di Facebook rielabora le novità secondo una rilevanza personalizzata, che sembrava semplicemente aver soppresso il tema.

Manipolazioni mirate in cooperazione con la NAS

Nel mese di aprile 2015 venivamo a sapere dal fondo dei documenti di Snowden che su ordine del governo USA, con l’obiettivo di impedire le manifestazioni Facebook manipola le info sulle iniziative e le informazioni dirette tra Facebook-user di critica al governo. Dopo il divampare delle proteste di Occupy Wall Street nell’autunno del 2011, Facebook e NSA estendevano la loro “Operation SPORA”, l’operazione congiunta di manipolazione di tali informazioni.
Dai documenti si evince che SPORA non inghiottisce o ritarda solamente le comunicazioni sulle manifestazioni e sui flashmob ma che manipola anche luoghi e tempi di questo genere d’appuntamento. Questo vale per le “iniziative” Facebook e per le comunicazioni dirette, dove i Messenger-app e le pagine web segnalano dati diversi per fuorviare e disperdere la gente.
Lo sviluppo del software per la manipolazione marcia come cooperazione tra NSA e un piccolo team di Facebook. La software è impiegata da tutti i servizi segreti dell’alleanza “Five Eyes”, anche su altre piattaforme come WhatsApp e Google Hangout. Un esempio che dimostra quanto è ridicolo voler distinguere tra i propositi di registrazione e di comando dell’élite digitale e gli interventi puramente repressivi dei servizi segreti e delle autorità.

Facebook e la sinistra di movimento

Cosa fare, se Facebook nei momenti di maggiore insorgenza della dinamica social-rivoluzionaria rivolge contro di noi ancora di più i suoi servizi ossia se ne priva, selettivamente, del tutto? Vogliamo appropriarci di tecniche proprie e indipendenti per la diffusione di conoscenza e di comunicazione solo in quel frangente?

Stupisce già assai che anche il movimento autonomo sembra tenerci di più alla comodità di una piattaforma della comunicazione e a un’illusoria appartenenza al mainstream informazionale che alla propria autonomia; ma che via Facebook si collabori attivamente con la repressione, vogliamo ben sperare che sia troppo anche per noi! Oppure accettiamo di buon grado la cooperazione di Facebook con le autorità e la sua infiltrazione nei movimenti di resistenza di sinistra, mentre come resistenti dichiariamo sempre a gran voce di quanto è impensabile ogni collaborazione “diretta” con le autorità addette alla persecuzione?
Ci pare poco credibile e soprattutto insensato.

Resistenza digitale + analoga = reale

La resistenza si muove – addirittura contro Facebook! “Zuck off” deve farsi urlare addosso in India il capo di Facebook Zuckerberg. Poiché da quelle parti con buon sostegno pubblico dex attivistx contrastano il Projekt internet.org di Facebook, con il quale vuole offrire una rete “gratis” ax poverx anche nelle zone più remote. Pomo della discordia: Facebook in questa “rete di pubblica per tutti” fa vedere solo 35 pagine web – con Facebook in primo piano. L’accesso al resto del (mondo) web rimane bloccato. All’accusa di censura e di comando Mark Zuckerberg reagisce in modo cinico, prammatico e spaccone: “Meglio un pochino d’internet che nulla.”
Tuttavia la resistenza contro questa forma evidente di Non-Neutralità-Della-Rete ha avuto degli effetti. Quattro dei fornitori eletti da Mark Zuckerberg, tra cui Times of India, si sono già ritirati dal progetto di Facebook poichè non vogliono macchiarsi con l’accusa di “razzismo economico” e “rapina delle terre” (landgrab).
Ma ha senso un attacco simbolico e non-digitale a un gigante del pseudo-mondo digitale? Si, ha senso – il vertice di Google era parecchio colpito quando lx anti-gentrificazione bloccarono e attaccarono i bus di Google. Era la protesta pubblicamente percettibile contro gli aumenti astronomici degli affitti nel raggio delle fermate di questi shuttle-bus che ogni mattina portano migliaia di dipendenti che abitano nei dintorni di San Francisco fino alla sede dell’impresa nel Silicon Valley. Le manifestazioni seguenti costrinsero Google addirittura a lasciare perdere un progetto di costruzione edile a San Francisco. Anche la prima versione degli occhiali-dati Google glass è fallita anzitutto per l’effetto pubblico della campagna dex ostili, ed è stata tolta dal mercato. Negli USA dex attivistx avevano diffamato i protatori degli occhiali-dati come glassholes (il trad.: gioco di parole con asshole = uguale a stronzo) e gli avevano strappato gli occhiali dal nasoanche violentemente. Dopo di questo, lx glassholes non potevano più entrare in tante bettole e in tanti club.
Il blocco militante a Parigi di un ponte autostradale presso l’aeroporto fatto dai tassisiti contro i Taxi-App Uber è stato decisivo per il divieto di Uber in Francia.
All’inizio del mese passato, dex attivistx hanno occupato la sede principale di Airbnb a San Francisco, quasi per portare le lotte per degli affitti accessibili sul luogo, che è sempre di più complice degli sfratti coatti e delle espulsioni.

Join the real-life-hacking-team

Riteniamo che sia necessario lottare attivamente contro il controllo digitale e il tentativo di appropriazione delle nostre vite e, inoltre, di procedere contro questo sistema ed i suoi soci in affari. Una ribellione contro questo mondo non ci sarà con una riforma d’internet.

–  Esci dalla ristrettezza disabilitante della determinazione esterna
– Facebook, Google, Apple, Amazon e compari, fuori dalla rete
– Partecipa al contrattacco come anche alla costruzione di alternative
–  “La rete è rotta” – Fai nuovo!
– Per una communicazione libera ed autonoma
– Per l’Autonomia
– Contro il dominio

Hackers unite and take over – o digitale o analogo – we stay anonymous
P.S. If you LIKE our action, don’t share it on facebook
If you DISLIKE or don’t know what this is all about, you will probably do so anyway.

Fonte: https://linksunten.indymedia.org/de/node/162073

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, dicembre 2015

Hannover, Germania: Vernice a Deutsche Bank perché finanzia la lignite

162171162168162167Hannover, 14 dicembre 2015

Nella notte dal 13 al 14 dicembre abbiamo marchiato con la vernice la facciata e l’interno della filiale della Deutsche Bank al Schwarzen Bären a Hannover. Ecco la nostra presa di posizione:

Dal 30 novembre al 12 dicembre dex rappresentanti di 195 Stati si sono riunitx per la Conference of Parties (COP) 21, la cosiddetta conferenza per il clima. Obiettivo esplicito di tali conferenze è da ormai 20 anni di arrestare “il pericoloso cambio climatico prodotto dall’uomo” (1). Ma le questioni della cura del clima avanzano al massimo a piccoli passi – l’influenza dei gruppi che smentiscono un cambio climatico dovuto all’uomo, dex rappresentanti dell’economia e degli interessi nazionali particolari è troppo forte.

Ecco perché i risultati delle conferenze contraddicono in modo anche scurrile i fatti scientifici: Prima si farebbero degli sforzi nella protezione del clima, più facilmente si potrebbero evitare le gravi conseguenze. E per i battibecchi grettamente egoisti per un vantaggio concorrenziale ai singoli paesi manca semplicemente il tempo.

Anche se il trattato globale sul clima ora concluso potrebbe essere un segnale positivo che indica un cambiamento nel modo di pensare, molte questioni rimangono tuttora aperte: come raggiungere gli obiettivi nominati, se gli obiettivi fissati per la riduzione delle emissioni degli Stati partecipanti non bastano nemmeno per un accenno di miglioramento? Quanto è vincolate l’accordo, oppure si tratta solo di una irrilevante dichiarazione d’intenti? Le misure necessarie saranno davvero realizzate, per esempio una fine veloce del carbone in Germania?

Inoltre, alcune misure per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica sono da respingere – chi vuole continuare a bruciare i materiali da cui si ricava energia e poi pressare nel sottosuolo i gas serra che ne derivano, non ha capito nulla del problema e rifiuta un cambio del modo di pensare in direzione di una maggiore sostenibilità. È un cambio nel modo di pensare al quale anche un accordo sul clima contribuisce ben poco – poiché non cambia una virgola del fatto che nel nostro attuale sistema economico conviene spesso sfruttare e distruggere l’ambiente.

Vorremmo richiamare l’attenzione sul fatto che questo accordo, negoziato e deciso dai capi di Stato e Ministri, non va abbastanza lontano. Dove stanno le possibilità di partecipazione per le milioni di persone che hanno realizzato da tanto tempo che il cambio climatico non significa conseguenze economiche bensì che si tratta molto concretamente del proprio futuro?

Inoltre, vorremmo contribuire a rivelare alcuni peccatori climatici un tantino meno evidenti.

Perché la Deutsche Bank?

Oltre che per le speculazioni alimentari (2) e una fila di scandali per frode, è perché la Deutsche Bank partecipa in modo particolarmente intenso ai finanziamenti nel settore del carbone. Negli anni 2010–15, la Deutsche Bank investiva solo nelle imprese di sfruttamento della lignite già più di 3,2 miliardi di euro. In più altri investimenti nell’industria del carbone minerale, che è altrettanto dannoso per il clima e l’ambiente – e addirittura in ditte che applicano il metodo estrattivo, criticato in tutto il mondo, del mountain top removal, dove con l’esplosivo fanno saltare intere cime di montagna. Tra le banche tedesche è l’istituto che sta al primo posto dei finanziamenti al carbone (3).

Noi diciamo: Un sistema economico nel quale con la distruzione del nostro ambiente si può fare dei soldi a iosa, è insopportabile! Non può essere parte della soluzione, è chiaramente parte del problema.

Noi diciamo: “System change, not climate change!” e lottiamo per il superamento del capitalismo e degli attuali rapporti di potere, per una società solidale, aperta, che si ritiene parte del proprio ambiente.

(1) http://unfccc.int/essential_background/convention/items/6036.php
(2)https://www.foodwatch.org/de/informieren/agrarspekulation/aktuelle-nachrichten/deutsche-bank-konferenz-war-nur-pr-show/
(3) Europas größter Klimakiller – Braunkohle und ihre Geldgeber, urgewald e. V., November 2015

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, dicembre 2015