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Cile: Castigo e spostamento del compagno Hans Niemeyer per lo sciopero della fame

a1Il 22 agosto, si confermava una informazione che si è prestato ad una confusione in  funzione di alcuni comunicati che sono circolati. Il compagno Hans Niemeyer è in sciopero della fame dal 12 Ago 2013 cercando di denunciare: 1) La valutazione da parte del giudice della testimonianza di una polizia-testimone che non aveva precedentemente dichiarato 2) l’essere condannato due volte per lo stesso reato 3) la campagna mediatica di infamie e bugie da parte del giornale El Mercurio.

Da quando ha cominciato lo sciopero e informato al tribunale e all’amministrazione carceraria, Hans è stato punito ed è stato trasferito dal modulo H-Nord dal carcere di alta sicurezza ad una cella di punizione nella sezione di massima sicurezza.

Per l’amministrazione carceraria questo tipo di mobilitazione è considerata un “reato grave” nel regime interno per cui lo sanzionano immediatamente con l’isolamento, come è già succeso con compagnx in precedenza, che decidono di iniziare questo tipo di lotta ( compagnx del caso bombe, compagnx del caso sicurezza) in questo complesso carcerario. Questo castigo è in aggiunta al divieto di ricevere visite per 20 giorni imposto dopo aver trovato un coltello nella cella dove si trovava nel c.a.s.

Oggi, il compagno Hans partner è in una cella singola di castigo individuale, sotto le condizioni di isolamento totale proprie di detta sezione di massima sicurezza: 22 ore di reclusione, due ore di cortile. sommate alle restrizioni imposte nella cella di punizione nel primo piano-sotterraneo del carcere (niente TV, niente radio). I controlli medici per monitorare lo sciopero sono quotidiani.

Sostegno e solidarietà con la mobilitazione portate avanti dal compagno Hans!
per la liberazione dei/le compagnx presx in ostaggio!

Santiago, Cile: Hans Niemeyer inizia lo sciopero della fame

DICHIARAZIONE DELL’INIZIO DELLO SCIOPERO DELLA FAME

“Come una conseguenza del mantenimento dell’ordine interno si rende necessario emettere precetti per garantire il completo e perfetto esercizio di libertà individuali e di tutti i diritti che specialmente garantisce la Costituzione; giacchè senza l’esercizio di questi diritti, l’ordine diventerebbe tirannia e dispotismo”
(Messaggio del codice penale cileno, 29 Ottobre 1873)

“Dite quello che volete, la cosa fondamentale è mantenere e preservare il buon ordine dello Stato”
(Napoleone, Commentari su Il Principe, di Machiavelli)

Venerdì 12 Luglio di quest’anno, il settimo tribunale orale penale di Santiago ha emesso una condanna contro di me per un attentato esplosivo avvenuto nel Novembre del 2011 a 5 anni e 300 giorni di prigionia effettiva, senza diritto ai benefici per la violazione della legge di controllo di armi ed esplosivi e il delitto di danni.

Questa condanna ha suscitato la gioia e gli applausi dalla destra, il governo e il duopolio della stampa, dove anche il giornale El Mercurio si è permesso di dare un giro di chiave in più nel suo sibilino e velenoso stile, mentendo spudoratamente in un articolo della giornalista Leslie Ayala e in un successivo editoriale segnalando che il mio DNA era presente in altri 3 attentati esplosivi per i quali sono stato processato ed assolto. Il Ministro dell’Interno Andrés Chadwick, un fascista di Chacarillas, ha descritto la sentenza come esemplare e ha applaudito furiosamente. Queste reazioni solo mostrano una confluenza delle diverse fazioni del potere nella strategia contro quelli che loro denominano come il nuovo nemico interno, fazioni come UDI, il Ministero dell’Interno, il Dipartimento di Giustizia e la grande stampa, ognuna compiendo la sua missione.

Può essere ignorato il fatto della vendetta da parte dello stato per essere stato quasi cinque mesi latitante, dal 7 Dicembre 2012 fino al 26 Aprile 2013, esercitando il mio diritto alla rivolta e ad evitare il processo sospeso nella Corte Costituzionale che pretendeva di confermare la custodia preventiva, ciò costituiva una situazione arbitraria e illegale che la maggior parte della stampa ignorò. Continue reading Santiago, Cile: Hans Niemeyer inizia lo sciopero della fame

Atene: Comunicato del compagno anarchico Kostas Sakkas

Penso che arrendersi al nemico quando si è attaccati e negare la battaglia quando tocca farla è, semplicemente, una cosa stupida. Dire, nel momento in cui ti stanno attaccando, “non gioco al tuo gioco”, non allevia la sconfitta ma fa correre il rischio di essere sconfitti. Disprezzare il nemico nel momento della battaglia non ti rende superiore.

La mancanza della capacità elementare di capire le cose e l’incapacità di vedere e comprendere ciò che è ovvio, è anche un qualcosa di problematico. L’ossessione per varie scelte e attitudini che si è visto conduce verso la sconfitta è l’ossessione per l’errore. Quando queste scelte e attitudini hanno a che fare con posizioni individuali, di solito, chi ne soffre le conseguenze è chi commette l’errore. Senza dubbio, quando queste scelte si fanno a nome di un collettivo e si diffondono, ad esempio, come rivoluzionarie e, ancor più, come le uniche politicamente “pure” e degne, ci si rende conto che le conseguenze sono anche collettive.

Fin dall’inizio della mia prigionia, ho pensato che lo spazio pubblico dato agli/lle anarchici/che e ai/lle prigionieri/e politici/che, in generale, per esprimere opinioni e posizioni dovrebbe, in qualche modo, essere qualcosa che si guadagna e non qualcosa di dovuto a causa della carcerazione o alla dichiarazione di un’identità o appartenenza ad un’organizzazione. Dall’altro lato, nelle carceri, ci sono diversi/e prigionieri/e considerati/e “comuni” che sono capaci incendiari, rapinatori, abili con l’esplosivo, ecc. Non credo che, come anarchici, possiamo riconoscere alcun valore in questo. Credo che lo spazio politico dovrebbe essere qualcosa che ogni prigioniero/a politico/a si prende, in ogni occasione, con il suo discorso. Ovviamente non mi riferisco alla capacità retorica o di scrittura, ma l’essenza delle posizioni e opinioni. Con ciò che si dice e, naturalmente, con ciò che si fa, si caratterizza l’anarchico/a e il/la rivoluzionario/a, non per le etichette che si hanno.

Il 25 Luglio è stato pubblico un testo di Gerasimos Tsakalos, membro della Cospirazione delle Cellule di Fuoco che, almeno per me, rappresenta un uso sbagliato dello spazio pubblico. Secondo la logica del pesce che può essere chiamato carne, quindi un errore, un attacco apolitico e immorale si può chiamare critica! Una serie di errori e bugie, sia riguardo me che il mio sciopero della fame, come anche il movimento anarchico che lo ha appoggiato, non si può, in alcun modo, considerare una critica per chi leggerà il testo.

Non avrei risposto a questo attacco malintenzionato, come neanche ho fatto in passato, senza dubbio, in questo caso, credo che ci sia qualcosa che supera il personale. Non so fino a che punto c’è coscienza di ciò, ma il testo di cui parliamo è una provocazione nuda e cruda, che danneggia la credibilità e il peso politico del movimento anarchico. È sensazionalismo che apre il cammino ai suoi nemici ufficiali. Fa ciò che, fondamentalmente, non hanno osato fare i secondi, ma che hanno usato con piacere (grazie all’articolo del giornale di Alba Dorata su questo testo o attraverso i corvacci giornalisti del regime, ecc). Per questo, credo sia necessario dire qualcosa. Continue reading Atene: Comunicato del compagno anarchico Kostas Sakkas

Atene: Comunicato del compagno anarchico Gerasimos Tsakalos

Ora che il circo è finito…

Credo sia giunto il momento di dire la mia su alcuni eventi accaduti recentemente.

Per iniziare, voglio dire che sono in custodia preventiva da 33 mesi senza avere una condanna da qualsiasi tribunale. Secondo le loro leggi, questo è irregolare, illegale, arbitrario ecc. Il limite di tempo di questa misura cautelare, come si sa bene, è 18 mesi. Tuttavia e attraverso una strategia di nuovi processi iniziati contro la nostra organizzazione, nello specifico contro il compagno Haris Hatzimihelakis, il limite di custodia preventiva è aumentato a 30 mesi ogni volta che uno/a di noi stava per completarlo. Lo stesso è successo a me, cosi come a Giorgos Polydoros e Olga Ekonomidou che compieranno il termine dei 30 mesi a Settembre 2013. Questa misura non è stata applicata a nessun’altra organizzazione anarchica sul territorio greco.

In Aprile 2013, con la giustificazione della mia pericolosità in quanto membro della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, hanno prolungato di altri 6 mesi la mia custodia, raggiungendo il limite di 36 mesi (3 anni). Da parte loro hanno fatto bene. Se avessero fatto l’”errore” di scarcerare qualunque membro della CCF era chiaro che costui/ei avrebbe utilizzato la propria libertà per continuare l’azione anarchica, fregandosene di qualunque misura cautelare.

Ma, vista l’incertezza del tribunale di finire i processi entro questi tempi, hanno fatto un passo oltre. Il 22 Maggio 2013 mi hanno accusato in un nuovo processo. Questo perché a Maggio 2012, quando c’era la possibilità di uscire dopo i primi 18 mesi di custodia in attesa della fine del processo, ho dato a delle persone delle mie fotografie, affinché falsificassero dei documenti di identità per poter andare direttamente in clandestinità. Queste persone, per impotenza o indifferenza, anche se non sono poi stato scarcerato e non abbiamo tenuto relazioni di amicizia o militanza, hanno ritenuto giusto conservare i miei documenti falsi per circa un anno in uno degli appartamenti che usavano.

Quando ne arrestarono uno per una rapina, e dato che nessuno si era preso la briga di farli sparire, quelle merde dell’antiterrorismo li hanno trovati. E cosi le autorità mi hanno accusato di istigazione di “atti terroristi” per il caso della rapina a Velventòs, Kozani. Cosi ora mi ritrovo in una situazione senza precedenti in Grecia. Arrestato a Novembre 2010, ho processi pendenti fino a Dicembre 2014. Vale a dire 4 anni di prigionia in attesa che si concludano i processi per casi di azione diretta anarchica. E ne arriveranno di processi…

È ovvio che non è colpa dell’incapacità o dell’inesperienza di chi teneva i miei documenti falsi se mi trovo in questa situazione. Sarebbe stupido e limitante crederlo. Se non era per i documenti falsi, avrebbero “scoperto” dell’altro. Però ritengo importante parlare di questo, affinché i/le compas siano più attenti con le tracce che lasciano.

Contro di noi, come organizzazione e corrente del movimento anarchico, applicano e cercano di applicare tutto il cosiddetto “arsenale” legale, in modo da non farci uscire in modo legale. Lo teniamo a mente e agiremo di conseguenza. Non abbiamo rispettato alcuna “civiltà giuridica” né lo faremo ora. Continue reading Atene: Comunicato del compagno anarchico Gerasimos Tsakalos

Atene: È stata ordinata la scarcerazione dell’anarchico Kostas Sakkas – 30.000€ devono essere sollevati per la sua cauzione

Giovedì, 11 Luglio 2013, di consiglio dei giudici d’appello ha deciso di concedere la liberazione dell’anarchico Kostas Sakkas. Il compagno ha completato 38 giorni di sciopero della fame, e si trova ancora nell’ospedale Nikaia.

Le condizioni restrittive imposte sono:
– Una cauzione monetaria di 30.000 euro (deve pagare questa somma per uscire dalla prigione),
– Il divieto di lasciare il paese,
– Il divieto di lasciare la regione dell’Attica,
– L’obbligo di presentarsi ogni Lunedì presso la stazione della polizia più vicina,
– L’obbligo di risiedere solo nella casa che ha dichiarato come residenza permanente,
– Il divieto di comunicare o di incontrarsi con qualsiasi dei suoi coimputati nel caso della Cospirazione delle Cellule di Fuoco (questo ordine è stato imposto, nonostante il fatto che il compagno è attualmente sta affrontando due processi per lo stesso caso).

Questa sera, alle 19.00, c’è ancora un’altra assemblea di solidarietà con Kostas Sakkas nell’Università del Politecnico di Atene (ingresso da Via Stournari) per organizzare questa grande raccolta di fondi, visto che il compagno deve pagare la cauzione per uscire dalla prigione.

Fonti: i, ii, iii

Fuoco alle carceri!

Atene: Aggiornamento sulle condizioni dell’anarchico Kostas Sakkas in sciopero della fame

Rilascio immediato di scioperante della fame Kostas Sakkas! Viva l’anarchia!

Il 4 Luglio, dopo 31 giorni di sciopero della fame per Kostas Sakkas, la dottoressa che lo abbia seguito per tutto questo tempo ha detto, tra le altre cose, che ha perso 13 kg (15% del suo peso iniziale) e che sia in condizioni molto critiche. Lo stesso medico curante dall’ospedale generale di Nikaia ha sottolineato che “é matematicamente certo che la continuazione di uno sciopero della fame totale lo condurrà a morte certa”.

In più, l’assemblea di solidarietà di Atene all’anarchico Kostas Sakkas in sciopero della fame ha rilasciato la seguente comunicazione:

“Negli ultimi giorni ci sono state molte false voci in merito alle condizioni di salute del compagno Kostas Sakkas, cosi come annunci su vari siti che non hanno nulla a che fare con la realtà. Ogni sviluppo in merito alla salute del compagno sarà annunciato attraverso bollettini medici ufficiali. In più, ad ogni assemblea che si tiene regolarmente, diamo aggiornamenti riguardo alla sua salute.”

Nel frattempo, il processo a Koridallos è stato rinviato perché Kostas Sakkas, in qualità di uno tra gli accusati, è ovviamente impossibilitato a presenziare.

Il compagno attende risposta alla sua seconda richiesta di immediato rilascio, e continua la lotta. L’udienza d’appello dovrebbe pronunciarsi la settimana prossima. Un presidio solidale è stato convocato per Lunedi 8 Luglio, alle 12 all’esterno della corte d’appello in via Loukareos ad Atene.

Grecia: Rilascio immediato dell’anarchico Kostas Sakkas, in sciopero della fame dal 4 Giugno

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“In Grecia, Turchia, Brasile …lotta con il corpo e l’anima fino alla liberazione sociale”
(striscione dalla grande manifestazione nel centro di Atene, il 29 Giugno, in solidarietà con il compagno)

Venerdì il 5 Luglio: Richiamo per un corteo motorizzato verso l’Ospedale Generale Statale di Nikaia, a Pireo, dove lo scioperante della fame è ancora detenuto in attesa di giudizio (in attesa di risposta per la sua seconda mozione di rilascio)

Raduno presso Propilea (Via Panepistimiou, Atene), entro le ore 18.00
Raduno di solidarietà presso l’Ospedale Generale Statale di Nikaia dalle 19.30

Di seguito alcuni tra i gesti di solidarietà con il prigioniero anarchico in Grecia e Cipro.

ATENE
ATENE

Continue reading Grecia: Rilascio immediato dell’anarchico Kostas Sakkas, in sciopero della fame dal 4 Giugno

Buenos Aires: Amici della Terra/FAI rivendica incendio di una volante

In questo mondo marcio ci sono molti difensori della legge e dell’ordine, e anche quelli con valori autoritari che ci ricordano la polizia che controlla le strade in cui giriamo. Continuando sul cammino insurrezionale accompagnati dagli/lle anarchici/che di prassi dell’Internazionale Nera, diamo un nuovo colpo alle forze di sicurezza che vegliano per mantenere la pace in questa società ipocrita che risponde allo stato argentino.

Nuovamente abbiamo attaccato a chi ci controlla giorno per giorno, ci arresta e uccide, come lo abbiamo fatto il 30 Dicembre quando abbiamo fatto detonare una bomba nella direzione generale del servizio penitenziario federale argentino, e tutte le volte che abbiamo distrutto i veicoli utilizzati della polizia, incendiando stavolta una volante della polizia federale argentina del commissariato 21 di Palermo, Buenos Aires, sabato 29 Giugno 2013 alle 4.

Ai/lle prigionieri/e della Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

Un saluto a Panagiotis Argirou e forza a Gerasimos Tsakalos.

Ai/lle prigionieri/e delle operazioni repressive statali contro gli anarchici in Italia.
A Nicola Gai e Alfredo Cospito.

Solidarietà con l’anarchico Kostas Sakkas in sciopero della fame dal 4 Giugno.

Un saluto complice alla Frazione Anticivilizzatrice del Fronte di Liberazione della Terra affine alla Federazione Anarchica Informale.

Amici della Terra / Federazione Anarchica Informale

Agrinio, Grecia: Rivendicazione di responsabilità per attacco incendiario contro veicolo dell’Ente Pubblico di Energia

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RILASCIO IMMEDIATO DELL’ANARCHICO KOSTAS SAKKAS

Ieri sera, 29 Giugno 2013, abbiamo incendiato un veicolo dell’Ente Pubblico di Energia (DEI) nel centro di Agrinio.

Forza ai nostri fratelli e sorelle in cattività
Rabbia e coscienza

Cellule Irregolari

Lisbona, Portogallo: Azione in solidarietà con l’anarchico in sciopero della fame in Grecia, Kostas Sakkas

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Giovedì, 27 Giugno 2013, durante una marcia di protesta nel centro della città di Lisbona, nel contesto dello sciopero generale lanciato dai sindacati in Portogallo, abbiamo tenuto un’intervento di solidarietà con Kostas Sakkas, prigioniero anarchico in Grecia (dal Dicembre 2010). Il compagno ha iniziato uno sciopero della fame dal 4 Giugno, chiedendo il suo immediato rilascio dalla prigione. Il 4 Giugno è stato anche il giorno in cui il periodo della sua detenzione preventiva terminava -secondo la legge greca, 30 mesi sono il tempo massimo che un prigioniero accusato in due casi possa essere detenuto in attesa di giudizio.

Durante la manifestazione, 400 manifesti anarchici sono stati incollati e centinaia di volantini sono stati gettati o attaccati sulle mura, come minimo gesto di solidarietà al nostro compagno nella sua lotta in corso per la libertà e la vita.

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I pericoli della libertà valgono molto di più di quanto la sicurezza del servilismo.

Dal Brasile alla Turchia, organizziamo l’attacco contro l’apatia.

Dal sciopero selvaggio alla disoccupazione rivoluzionaria.

Non chiediamo niente, perché quello che vogliamo è la fine di un mondo in cui non si può avere tutto.

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La solidarietà, auto-organizzazione, attacco.

Rilascio immediato dell’anarchico Kostas Sakkas, in sciopero della fame dal 4 Giugno in Grecia.

Rabbia, pietre, barricate; per una vita senza padroni o schiavi. (A)

Salonicco: Barricate di fuoco per l’anarchico detenuto in sciopero della fame dal 4 Giugno, Kostas Sakkas

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Mercoledì pomeriggio, 26 Giugno, un gruppo di compagni si diresse alla Via Tritis Septemvriou a Salonicco, dove abbiamo posizionato dei pneumatici e bloccato il traffico in entrambi i sensi per qualche minuto. Non appena la strada barricata è stata avvolta dalle fiamme, abbiamo gettato volantini riguardanti lo sciopero della fame dell’anarchico Kostas Sakkas, e poi siamo andati via.

Abbiamo scelto di interrompere, anche per un po’, il flusso regolare della metropoli in questo modo, inviando di un segnale di solidarietà e di forza per il compagno.

Guerra con lo Stato e il capitalismo
Solidarietà con il prigioniero anarchico, Kostas Sakkas

PS. Compagno, la lotta continua…
Rimani forte.

fonte

Atene: Aggiornamento sulla situazione del prigioniero anarchico Kostas Sakkas, in sciopero della fame dal 4 Giugno

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Il 25 giugno, il Consiglio dei giudici d’appello ha respinto la mozione di Kostas Sakkas. Allo stesso tempo, che i giudici hanno ratificato la sua carcerazione preventiva prolungata per altri 6 mesi, un medico di trattamento dall’ospedale generale di Nikaia ha riferito che il scioperante della fame anarchico ha perso 10 kg di peso.

Una manifestazione per la liberazione immediata di Kostas Sakkas è stata convocata per Sabato 29 Giugno, dalle 11.30, a Piazza Monastiraki ad Atene. Il manifesto dell’assemblea di solidarietà recita: “2,5 anni imprigionato senza processo. Il compagno mette il suo corpo in prima linea per resistere al moderno totalitarismo dello Stato e del Capitale. La sua lotta è una lotta di tutto il movimento, una lotta di tutti gli oppressi”.

Grecia: Comunicato di Nikos Romanos in merito allo sciopero della fame di Kostas Sakkas

I miei riferimenti alla decisa scelta dello sciopero della fame non vogliono necessariamente dire che io la sceglierei come mezzo. Senza dire se concordo o no con il mezzo, perché non c’è giusto o sbagliato in situazioni come queste e tutto è rimesso in discussione continuamente. Sciopero della fame- Contraddizione in una battaglia di posizione.

Lo sciopero della fame è il mezzo di lotta estremo di un rivoluzionario. Storicamente è stato usato da un ampio spettro di combattenti tenuti in ostaggio per la loro azione sovversiva principalmente contro i regimi democratici. Dagli scioperanti della O.R. RAF deceduti e le morti dei combattenti di IRA e ETA, fino a quelli risultati vittoriosi dei compagni anarchici come Christophoros Marinos e Kostas Kalaremas, i membri di Lotta Rivoluzionaria e della CCF. I punti in comune che li uniscono possono essere minimi rispetto all’esistente, ma c’è una decisione che rimane la stessa, “lotterò fino alla fine”.

Questa scelta è stata capace di creare un particolare ricatto contro lo stato. Un ricatto che potrebbe suonare come un ossimoro ma che ha ottenuto un forte potere negoziatore a causa della morte degli scioperanti. Ovviamente visto che parliamo di poteri negoziatori riconosciamo l’esistenza di equilibri all’interno della guerra rivoluzionaria che è formata da condizioni sociali, politiche ed economiche di ogni era e la polarizzazione che esiste tra gli uomini di stato e i rivoluzionari. Ciò non significa che li rispettiamo e l’obiettivo è attaccarli e distruggerli. Né comunque significa che non li localizziamo e sfruttiamo per il nostro vantaggio. Continue reading Grecia: Comunicato di Nikos Romanos in merito allo sciopero della fame di Kostas Sakkas

Atene: Rivendicazione di responsabilità per attacchi incendiari in solidarietà con l’anarchico scioperante della fame Kostas Sakkas

Sciopero della fame dal 4 Giugno – Rilascio immediato dell’anarchico Kostas Sakkas

L’anarchico Kostas Sakkas è in sciopero della fame dal 4 Giugno 2013, chiedendo il suo immediato rilascio dalla detenzione preventiva, dal momento che egli è tenuto in custodia più di 30 mesi a causa di un giudiziario colpo di stato, mentre abbia già scontato due termini di custodia cautelare . Ci troviamo vicino al nostro compagno passando all’offensiva, come riteniamo opportuno, date le circostanze. Così, per quattro giorni, dal 15 al 18 Giugno, abbiamo incendiato i seguenti obiettivi:
– L’ufficio locale del principale partito di governo, Nuova Democrazia, a Keratsini,
– 2 ATM a Paleo Faliro,
– 1 ATM ad Ano Kypseli,
– La moto privata di uno sbirro a Zografou,
– Il veicolo privato di uno sbirro ad Ano Glyfada,
– La moto privata di uno sbirro ad Ano Petralona.

RILASCIO IMMEDIATO DELL’ANARCHICO KOSTAS SAKKAS
Tutto continua…

fonte

Brema, Germania: Incendiato furgone della Deutsche Telekom e distrutto auto della Siemens

Nella notte dal 29 al 30 di Maggio 2013 abbiamo dato fuoco al parcheggio della Telekom che si trova sulla Mary-Somerville-Str. (Vicino all’università), per bruciare un veicolo della Telekom.

La Deutsche Telekom è solo una delle tante aziende disumane. Ha acquisito rilevanti quote dell’OTE greca già anni fa, e poi ha cacciato 2.000 persone in un tempo che la Telekom stava facendo enormi profitti. Ha anche intrapreso il ruolo di autorità di sicurezza, con diversi tentativi dell’OTE contro Indymedia Atene, fino a quando la connettività del progetto multimediale al suo server è stato spenta nel mese di Aprile 2013 nell’ambito di minacce ed estorsioni. Indymedia Atene è stata una piattaforma importante soprattutto per le rivolte sociali.

Telekom ha anche il suo posto nella cooperazione civile-militare. La società controllata al 100% di T-System svolge un ruolo chiave nella macchina militare, ed è stata responsabile per il settore della tecnologia della difesa per decenni. Inoltre, la T-System fornisce informazioni e tecniche di comunicazione per l’uso di armi, e si prende cura delle reti telefoniche della Bundeswehr (l’esercito tedesco), così come della comunicazione satellitare militare e dei cavi in ​​fibra ottica nelle navi da guerra.

Allo stesso tempo, nel distretto di Walle, un veicolo appartenente alla compagnia Siemens è stato colpito in un angolo di Brabantstr. con Osterlingerstr., ed è stato reso inutile con bombardamento di vernice.

Siemens è un altro attore nel settore degli armamenti. Ad esempio, ha fatto un contratto con la Bundeswehr e l’IBM al fine di portare in vita il Progetto Ercole. Un aspetto di questo progetto è di sostenere l’esercito tedesco con tecnologie di informazione per la sua attività in materia di amministrazione e di logistica.

Aziende come Deutsche Telekom e Siemens guadagnano profitti con la guerra, la sofferenza, l’estorsione e la soppressione. Questo non sarà accettato.

Siamo solidali con tutte le azioni contro Telekom. Salutiamo i compagni di Atene. Attaccare le corporazioni di armamento e i profittatori di guerra a Brema e ovunque!

LA GUERRA INIZIA QUI – FERMIAMOLA QUI!
gruppi autonomi

Prigioni greche: Il prigioniero anarchico Kostas Sakkas è stato ricoverato in ospedale il 17 Giugno

Striscione di solidarietà ad Agrinio: "Rilascio immediato dell'anarchico Kostas Sakkas, che è in sciopero della fame dal 04/06/2013"
Striscione di solidarietà ad Agrinio: “Rilascio immediato dell’anarchico Kostas Sakkas, che è in sciopero della fame dal 04/06/2013”

La mattina del 17 Giugno, Kostas Sakkas è stato trasportato dall’ospedale del carcere di Koridallos all’ospedale generale di Nikaia, a Pireo. Il compagno è in condizioni critiche.

Messaggio da un compagno di prigionia in lotta, a Corfù, in solidarietà con Kostas Sakkas:

Io sto in solidarietà con la lotta del scioperante della fame, Kostas Sakkas, e come un minimo segno della mia solidarietà, non ricevo più i pasti della prigione a partire da oggi, 17 Giugno. Come è noto, Kostas Sakkas è in sciopero dal 4 Giugno, e si mette nell’ultima prova di non ricevere cibo, lottando contro il tentativo del Potere -mirato contro ogni militante anarchico- per distruggere i suoi nemici… L’estensione dei suoi 30 mesi di detenzione preventiva mostra l’audacia delle autorità di violare le proprie leggi al fine di servire il terrorismo e l’abolizione di ogni diritto individuale.

La passione per la libertà è più forte di tutte le celle di prigione!
Solidarietà con il scioperante della fame Kostas Sakkas!

Elias Karadouman
Carcere di Corfù

Granada, Stato Spagnolo: Noelia Cotelo in sciopero della fame dal 29 Maggio

solidaridadnoelia

Noelia Cotelo, prigioniera in lotta, ha iniziato uno sciopero della fame il 29 Maggio come mezzo di lotta contro gli ultimi attacchi che ha subito nel carcere di Albolote (Granada, Spagna meridionale).

Gli ultimi esempi di maltrattamento che sta subendo consistono in parecchie vecchie punizioni di fila, oggetti personali che lei non ha ricevuto dopo il suo trasferimento da Ávila, o la mancata consegna della posta.

Allo stesso tempo, è stata convocata per processi e testimoniare senza preventiva notifica al suo avvocato ed il tempo sufficiente per la preparazione. Il 6 Giugno, è stata portata alla Corte di Granada, al fine di testimoniare come accusata, dopo una denuncia dai suoi carcerieri. C’è stata una chiamata per un raduno di solidarietà fuori dal tribunale.

Solidarietà con Noelia Cotelo e tutti i prigionieri in lotta!
Abbasso le mura delle prigioni!

Atene: L’anarchico Kostas Sakkas in sciopero della fame dal 4 Giugno 2013

Prisoner in prison cell

Questo Martedì, 4 Giugno, alle ore 18.30, dei compagni chiamano per una discussione politica al Politecnico di Atene, nel palazzo Gini, verso l’organizzazione di azioni di solidarietà per lo scioperante della fame Kostas Sakkas. Ci sarà anche una comunicazione telefonica con il compagno, che parlerà direttamente dal carcere di Koridallos.

Kostas è un prigioniero anarchico che attualmente affronta due processi in corso nei confronti dell’O.R. CCF, anche se lui ha negato la sua partecipazione a questo gruppo anarchico di guerriglia urbana a partire dal momento del suo arresto (Dicembre 2010.). Il compagno è stato tenuto in carcere in attesa di giudizio per 30 mesi ormai. Recentemente, lo Stato ha prolungato la sua detenzione in attesa di giudizio per altri 6 mesi (e applicato la stessa misura contro l’anarchico Gerasimos Tsakalos, ammesso membro dell’O.R. CCF).

L’anarchico Kostas Sakkas è in sciopero della fame dal 4 Giugno 2013 per protestare contro il prolungamento della sua detenzione preventiva, e chiedendo il suo immediato rilascio dalla prigione.

Atene: L’anarchico Dimitris Hatzivasiliadis tra gli ultimi arrestati a Nea Filadelfeia

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Dimitris Hatzivasiliadis è un anarchico che era stato arrestato a metà Febbraio 2011 ad un controllo casuale della polizia casuale ad Atene. Fu rinviato dopo essere stato accusato per “possesso di arma con l’intenzione di fornirlo”, in conformità con la legge anti-terrorista greca. Dimitris è rimasto in detenzione preventiva per dieci mesi con nessuna prova sostanziale di sorta contro di lui, fino a quando è stato finalmente rilasciato su cauzione nel Dicembre 2011.

Compagni riferiscono che egli è uno tra le cinque persone che sono state arrestate a Nea Filadelfeia il 30 Aprile 2013, al fianco di Fivos Harisis-Poulos, Argyris Ntalios, ed altre due persone.

Durante la sua detenzione nel quartier generale della polizia di Atene, Dimitris ha sfidato le guardie umane ed è stato costretto a stare in piedi per 12 ore senza sedersi, mentre era ammanettato 24 ore al giorno, anche nella cella di detenzione. Solo il 2 Maggio fu in grado di contattare un avvocato. Il 3 Maggio è stato inoltre previsto per il compagno di sottoporsi ad una udienza preliminare ai tribunali di Evelpidon, con accuse frivole presentate contro di lui. Nel frattempo, Dimitris ha dichiarato che continua lo sciopero della fame e della sete in risposta alle condizioni della sua detenzione, chiedendo l’immediato rilascio.

Ulteriori aggiornamenti appena disponibili

Grecia, Pireo: Sciopero della fame degli immigrati detenuti nei commissariati di polizia

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I arresti giornalieri e il trattamento brutale degli immigrati “irregolari” nel quadro del pogrom di massa della polizia greca con il nome di accoglienza “Xenios Zeus”, che include percosse, umiliazioni e torture nei furgoni della polizia, nei sotterranei delle stazioni di polizia e nei famigerati “centri di detenzione”, sono parte integrante del totalitarismo moderno che impone la povertà e il cannibalismo sociale, ordina la coscrizione civile dei scioperanti (vale a dire il ritorno forzato al lavoro), infligge la repressione nelle mobilitazioni di protesta, incursioni nelle occupazioni e attacchi alle imprese sociali auto-organizzate.

Ultimamente, decine di immigrati “privi di documenti” sono stati trasferiti e letteralmente accatastati nella stazione di polizia di Drapetsona a Pireo, rimanendo in carcere per mesi e mesi, dove subiscono condizioni spaventose, in mancanza di servizi igienico-sanitari, cibo nutriente e di aria aperta, e si confrontano con Il trattamento usuale brutale, misantropo e razzista degli agenti della polizia. Inoltre, la loro custodia temporanea viene prorogata ogni tre mesi senza alcuna giustificazione formale diversa da quella del “crimine” di non avere documenti di soggiorno.

Per questo motivo, i detenuti immigrati sono scesi in successivi scioperi della fame in quella stazione di polizia, per protestare contro le condizioni inimmaginabili di incarcerazione e le decisioni consecutive di proroga di tre mesi della loro custodia. Per esempio, 70 immigrati sono in sciopero della fame dal 14 Marzo 2013. Come risultato di questa protesta congiunta, gli scioperanti della fame sono stati dispersi con diversi trasferimenti ad altri dipartimenti di polizia dove i poliziotti, ancora una volta li trattano con insulti, vessazioni e minacce. Lo sciopero della fame è iniziato, in particolare, dopo la decisione inspiegabile per altri tre mesi di proroga della custodia cautelare nei confronti di due immigrati, che sono rinchiusi per 9 mesi già nelle celle di detenzione. Il caso di un rifugiato palestinese è indicativo dei maltrattamenti contro gli scioperanti della fame: Faraj Ahmed, che ha perso i sensi durante l’ottavo giorno di sciopero della fame (22/3), è stato trasferito in ospedale, perché la polizia gli ha dato shampoo dicendo che era sciroppo medicinale.

Noi ci abitueremo, né accetteremo le brutalità di questo mondo. Ci opponiamo al saccheggio, all’impoverimento, alla brutalità, al razzismo e alla repressione con la resistenza, l’auto-organizzazione e la solidarietà, con le lotte comuni dei resistenti nativi e gli immigrati contro il sistema dello sfruttamento, le esclusioni e la sottomissione. Giù le mani dagli oppressi e dai combattenti!

Spazio anarchico Resalto (Keratsini)

Grecia: Fine dello sciopero della fame di Spyros Dravilas

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SCIOPERO DELLA FAME DI SPYROS DRAVILAS (fine con un sorriso)

Una battaglia è stata vinta, ma la guerra continua…

Oggi è stata definita la data del processo del amico Spyros Dravilas (accusato di rapina in banca) per il 16 Maggio.

Spyros stavano facendo lo sciopero della fame dal 4 Febbraio ed era ricoverato nel ospedale del carcere di Korydallos (il suo peso è sceso ai 53 chili e lo zucchero del sangue ha raggiunto il 49).

Con la programmazione del suo processo peri il 16 del Maggio, Spyros si trova ad un SOFFIO di LIBERTÀ.

Ora, anche in caso di condanna al processo, ha già superato per molto la soglia per essergli concessa l’autorizzazione del congedo temporaneo dalla prigione (anche la sospensione).

Se non altro, la motivazione ufficiale della procura per “tagliare” il congedo temporaneo di Spyros, era che non ci fosse stata definita la data di questo processo, che potrebbe essere ritardata per anni.

Per questo oggi Spyros termina lo sciopero della fame dopo aver vinto una grande vittoria.

Senza lo sciopero della fame, il suo caso sarebbe rimasto nei cassetti dell’archivio, dimenticato da qualche magistrato, come decine di altri casi che tengono molti detenuti come catturati in attesa di tribunali per anni.

Senza il sostegno e la solidarietà di amici e compagni che non sono stati intrappolati in preconcetti e separazioni di detenuti “penali” – “politici”, il caso di Spyros non sarebbe stato ascoltato al di là delle mura del carcere.

Un enorme “grazie” quindi, per tutti i compagni conosciuti e non in Grecia e all’estero (Belgio, Cile, ecc) che hanno fatto raduni, hanno appeso striscioni, manifesti, hanno distribuito dei testi, hanno scritto slogan ed hanno rotto il colpo di stato del silenzio…

E compagni, non dimenticate…

Può essere che non siamo riusciti di trovare ancora la via della liberazione totale, ma siamo sicuri che con la violenza anarchica apriremo nuovi percorsi di libertà…

Anarchici-nichilisti, amici di Spyros Dravilas

Prigioni Greche: Comunicato collettivo di 253 prigionieri, in solidarietà con il scioperante della fame Spyros Dravilas

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Dal Lunedì, 4 Febbraio, il prigioniero Spyros Dravilas ha iniziato uno sciopero della fame. Chiede solo che gli siano concessi i desiderati giorni di congedo per i quali ha già diritto (come decine di altri detenuti) perché abbia servito il periodo di detenzione previsto dalla legge al fine di ottenere il regolare rilascio temporaneo dal carcere.

Tuttavia, l’amministrazione del carcere di Domokos nega a Spyros Dravilas il suo prossimo congedo a causa di un altro procedimento penale che è stato “portato alla luce” contro di lui, il qui risale al 2007. Secondo questo breve accusatorio, la procura di Nafplion lo abbia accusato di rapina in banca. Nonostante il fatto che lo stesso procuratore di Nafplion non ha mai ordinato misure restrittive nei confronti di Spyros – in quanto gli elementi di prova che lo collegano a quella rapina sono inesistenti (composte da una denuncia alla polizia con una telefonata anonima in materia di riconoscimento del sospetto) – il consiglio carcerale di Domokos lo ha privato dei giorni di concedo che aveva iniziato a ricevere nel corso degli ultimi mesi.

Noi siamo dalla parte dello scioperante della fame Spyros Dravilas, e quindi affermiamo la rivendicazione della sua richiesta per i regolari giorni di concedo dal carcere…per un soffio di libertà.

Prigionieri del 1° braccio della prigione maschile di Koridallos
(253 detenuti hanno firmato il comunicato)

Prigioni Greche: Solidarietà con lo scioperante della fame Spyros Dravilas, detenuto a Domokos

prisons

“Non ho imparato nella mia vita a chinare la testa o di ingoiare l’ingiustizia. Così, a partire da Lunedì, 4 Febbraio, conduco uno sciopero della fame fino a quando otterrò giustizia e il mio diritto sottratto per i giorni di congedo dal carcere mi venga restituito, in modo da recuperare un soffio di libertà che mi merito dopo tanti anni di soggiorno nelle infernali del sistema greco “penitenziario”.
-Estratto dalla recente lettera di Spyros Dravilas

Il dignitoso prigioniero Spyros Dravilas aveva già condotto con successo un’altro sciopero della fame nel mese di Aprile 2012, quando l’amministrazione penitenziaria, infine, gli aveva concesso il primo congedo temporaneo per il quale aveva diritto da molto tempo prima. Dopo qualche tempo, e secondo il regolamento carcerario, a Spyros è stato concesso un secondo permesso. Oggi, con il pretesto di un reato del 2007, un caso di rapina in banca nella città di Naflpion (nella cui Spyros non ha avuto alcun coinvolgimento di sorta), il pubblico ministero della prigione gli nega i giorni di concedo, anche se è chiaro che egli ha questo diritto proprio come nei mesi scorsi. L’amministrazione penitenziaria afferma che “ci sta un procedimento in corso contro di lui, così non può essere rilasciato nemmeno per un paio di giorni”. Tasos Theofilou, incarcerato nell’inferno di Domokos pure, e tutti i membri imprigionati dell’O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco, sostengono la lotta di Dravilas. Di seguito è riportato un’altro messaggio di prigionieri in solidarietà:

“Siamo solidali con Spyros Dravilas che dal 4-2-2013 ha iniziato lo sciopero della fame scegliendo così di lottare dignitosamente per un respiro di libertà, come lui stesso dichiara.

La nostra solidarietà per Spyros e per ogni detenuto che sceglie di alzarsi in piedi di fronte alla politica repressiva dello stato , non è negoziabile.
Babis Tsilianidis, Kostas Sakkas, Alexandros Mitroussias, Giorgos Karagiannidis, Spyros Stratoulis, Rami Syrianos, Mustafa Ergün”

Inoltre, 94 detenute delle carceri femminili di Koridallos hanno inviato una lettera aperta al Ministero Greco della Giustizia, chiedendo che lo scioperante della fame Spyros Dravilas ricevesse i suoi giorni di congedo previsti dalla legge.

in inglese

Grecia, carceri di Domokos: Spyros Dravilas in sciopero della fame

“Libertà a coloro che sono nelle celle – Fuoco e polvere per questo bordello” (carceri di Domokos, Grecia)

Oggi, Mercoledì, 6 Febbraio, il prigioniero Spiros Dravilas è stato trasferito al Centro Salute di Domokos. Gli hanno detto che dovrebbe iniettarsi un siero, ma ha rifiutato (a causa dello sciopero della fame, iniziato il 4 Febbraio, i suoi livelli di zucchero sono scesi a 55 in soli due giorni).

Spiros è tornato ancora una volta nel carcere Domokos, dove continua la sua lotta per i giorni di congedo di cui è privato a causa della vendetta del meccanismo poliziesco-giudiziario.

La lotta continua

fonte

Carcere di Brieva, Spagna: Breve aggiornamento sull’imprigionata Noelia Cotelo Riveiro

Secondo il Gruppo di Supporto di Salamanca, che ha visitato la prigioniera insieme alla sua madre, Noelia ha fermato lo sciopero della fame il Sabato, 26 Gennaio. Tuttavia, la pratica di malasanità continua. Lei è ancora molto sottile, ma contenta di sentire che le persone esprimono la loro solidarietà al di fuori delle mura (mobilitazioni di protesta ad esempio, sono in programma a Madrid). Noelia è stata anche contenta con la visita di sua madre.