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[Attica, Grecia] Nikos Romanos, “Conto alla rovescia”


Questo testo non contiene riflessioni complete in merito a ciò di cui tratta. Espone solamente dei pensieri, conclusioni e valutazioni. Mira a fornire nutrimento per il pensiero e desiderio per l’azione. Fino alla prossima volta.

Ai nuovi compagni…

Se qualcosa ci disturba e ci inquieta, oltre alla privazione della nostra libertà, è la nostra preoccupazione se la vita che abbiamo dato e che diamo alla lotta toccherà il livello che desideriamo.

Quelli che decidono che l’anarchia non è un concetto congelato, un’ideologia o qualcosa di contagiato dalla diplomazia. La nostra anarchia è espressione di una vita autentica e libera da schiavitù. Si può vederla nelle molotov lanciate contro l’antisommossa durante i cortei e negli attacchi notturni, nel fumo degli attacchi incendiari, negli attacchi ai fascisti e ad ogni nemico della libertà.

Per quelli di voi che la vedono e non ne parlano come un’ideologia, al contrario essa non vi risponderebbe e disprezzerebbe i vostri discorsi rigidi. Continue reading [Attica, Grecia] Nikos Romanos, “Conto alla rovescia”

Grecia: Comunicato di Nikos Romanos in merito allo sciopero della fame di Kostas Sakkas

I miei riferimenti alla decisa scelta dello sciopero della fame non vogliono necessariamente dire che io la sceglierei come mezzo. Senza dire se concordo o no con il mezzo, perché non c’è giusto o sbagliato in situazioni come queste e tutto è rimesso in discussione continuamente. Sciopero della fame- Contraddizione in una battaglia di posizione.

Lo sciopero della fame è il mezzo di lotta estremo di un rivoluzionario. Storicamente è stato usato da un ampio spettro di combattenti tenuti in ostaggio per la loro azione sovversiva principalmente contro i regimi democratici. Dagli scioperanti della O.R. RAF deceduti e le morti dei combattenti di IRA e ETA, fino a quelli risultati vittoriosi dei compagni anarchici come Christophoros Marinos e Kostas Kalaremas, i membri di Lotta Rivoluzionaria e della CCF. I punti in comune che li uniscono possono essere minimi rispetto all’esistente, ma c’è una decisione che rimane la stessa, “lotterò fino alla fine”.

Questa scelta è stata capace di creare un particolare ricatto contro lo stato. Un ricatto che potrebbe suonare come un ossimoro ma che ha ottenuto un forte potere negoziatore a causa della morte degli scioperanti. Ovviamente visto che parliamo di poteri negoziatori riconosciamo l’esistenza di equilibri all’interno della guerra rivoluzionaria che è formata da condizioni sociali, politiche ed economiche di ogni era e la polarizzazione che esiste tra gli uomini di stato e i rivoluzionari. Ciò non significa che li rispettiamo e l’obiettivo è attaccarli e distruggerli. Né comunque significa che non li localizziamo e sfruttiamo per il nostro vantaggio. Continue reading Grecia: Comunicato di Nikos Romanos in merito allo sciopero della fame di Kostas Sakkas

Grecia Setetrionale: Manifesto in solidarietà con i “4 di Kozani”

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ULTIME NOTIZIE: Doppia rapina a Velventos vicino a Kozani

BENE…

Alcune persone sono andate ad espropriare un po’ da quello che le banche ci rubano ogni giorno, dagli oppressi, dai proletari, dagli esclusi. Queste istituzioni “caritatevoli” hanno lasciato tanti oppressi senza riparo o cibo, ed hanno spinto molte persone al suicidio.

Loro che rimpiangono qualsiasi rapina in banca e sostengono il diritto delle banche, stano accanto agli assassini degli oppressi. D’altra parte, stiamo consapevolmente accanto agli espropriatori anarchici che attaccano il Capitale; Siamo solidali con i nostri compagni e approviamo le loro parole:

SBIRRI, GIUDICI, POLITICI, NON AVETE ALCUN MOTIVO PER DORMIRE TRANQUILLI!
ABBIAMO PERSO UNA BATTAGLIA MA NON LA GUERRA! VIVA L’ANARCHIA…

Solidarietà con Dimitris Politis, Nikos Romanos, Andreas-Dimitris Bourzoukos e Yannis Michailidis

Anarchici da Xanthi
(Febbraio 2013)

Berlino: Attacco incendiario contro la Deutsche Bahn in solidarietà con i prigionieri anarchici in Grecia

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La DB brucia in segno di solidarietà con gli anarchici imprigionati in Grecia!

Nelle prime ore del 27 Febbraio, in cerca di un obiettivo adatto per un’azione di solidarietà con Nikos Romanos, Dimitris Politis, Andreas-Dimitris Bourzoukos e Yannis Michailidis, abbiamo individuato un veicolo appartenente alla Deutsche Bahn nel quartiere di Prenzlauer Berg, a Berlino, che abbiamo avvolto nelle fiamme della solidarietà internazionale.

Alla Deutsche Bahn AG (società ferroviaria tedesca), dieci dirigenti della sua filiale DB International hanno corrotto funzionari pubblici degli appalti di servizi di ingegneria in diversi Stati Africani e in Grecia, come la magistratura di Francoforte ha confermato (secondo un rapporto del “Süddeutsche Zeitung” nel mese di Aprile 2010).

Dal 2008, in una serie di battaglie legali, è stato documentato che le imprese tedesche Siemens, MAN Ferrostaal e Deutsche Bahn hanno comprato i politici in Grecia, su larga scala, e quindi hanno “finanziato” decisioni politiche a loro favore. Così, il Gruppo Siemens solamente ha “investito” a partire dalla metà degli anni 90 e per circa un decennio 15 milioni di euro all’anno in Grecia, al fine di propiziare in questo modo i politici di entrambi i partiti maggiori, Nea Dimokratia e PASOK.

Mentre un’altra filiale della Deutsche Bahn, la società di logistica Schenker, trasporta rifornimenti di guerra per la Bundeswehr (forze armate tedesche), la Deutsche Bahn e il Ministero della Difesa sono in esecuzione di una collaborazione simbiotica: “Il BwFuhrparkService GmbH ha sviluppato e realizzato un concetto di mobilità economico e orientato verso il cliente per l’esercito tedesco. […] La società è una joint venture tra il Ministero della Difesa e la Deutsche Bahn AG. Il BwFuhrparkService garantisce concetti logistici personalizzati, la riduzione dei costi e un aumento del tasso di utilizzazione e di fornitura di veicoli sicuri. In qualità di fornitore di servizi di mobilità per l’esercito tedesco, l’azienda offre una vasta esperienza nella gestione di veicoli della flotta più complesse e la produzione di soluzioni individuali di flotta”(brani tratti da dbfuhrpark.de / index.php? Id = 131).

Nel Gennaio del 2013, il Dr. Rüdiger Grube ha parlato sul tema “La Deutsche Bahn AG – Sfide Attuali e Prospettive” presso l’Accademia militare delle forze armate tedesche, mentre il 61enne presidente del consiglio di amministrazione della Deutsche Bahn in Berlino dal maggio 2009, Moorburgerdel, ha spiegato a più di 200 ospiti la strategia aziendale e i processi della DB AG.

Il 16 Aprile, La DB Mobility Logistics e il BFD di Berlino (“Servizio di avanzamento professionale” per l’educazione e la formazione del personale militare), terrano una Giornata per Soldati sotto il motto “Nessun lavoro come un altro.” L’evento si rivolge a gli uomini e le donne soldati che sono interessati ad essere addestrati e impiegati dalla Deutsche Bahn.

Pertanto, classificiamo la Deutsche Bahn come un potere di fatto belligerante e un componente dell’esercito tedesco / NATO, che non consentirà alcun cambiamento sociale in Grecia, ma piuttosto si sforzerà al fine di assistere la soppressione di una rivolta. La Deutsche Bahn è una delle imprese tedesche che traggono profitto dalla crisi in Grecia, come era il suo predecessore, il Reichsbahn durante il fascismo tedesco.

L’incendio di ieri sera aveva lo scopo di mostrare ai prigionieri Nikos Romanos, Dimitris Politis, Andreas-Dimitris Bourzoukos e Yannis Michailidis che siamo consapevoli del loro arresto e la loro tortura il 1° Febbraio, dopo la doppia rapina a Kozani, e qui, nel cuore della bestia, proveremo tutto il possibile per il crollo del capitalismo e dei suoi aiutanti.

Viva l’anarchia! Morte a tutti gli Stati!

Chaotici della Notte

Comunicato dei prigionieri

fonte

Grecia: Testo dell’anarchico N.Romanos sulle accuse riguardo la sua partecipazione alla CCF

Nemmeno un passo indietro, 9mm sulla testa dei sbirri
Nemmeno un passo indietro, 9mm sulla testa dei sbirri

Tra un po’ di tempo sarò chiamato dal moderno inquisitore Mokkas per “scusarmi” (testimoniare) riguardo alla mia partecipazione nell’Organizzazione Rivoluzionaria Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

La ragione per cui chiarisco la mia posizione è per affermare le mie scelte e attitudini di lotta di fronte ai miei compagni. Le responsabilità penali di un’imputazione mi lasciano indifferente. Non dalla posizione di un martire ma come una scelta anarchica di scontro con le leggi e la mafia giuridica.

Non riconosco le loro procedure, e nemmeno il diritto di essere giudici da parte di subumani come Mokkas, che per me non ha neanche il diritto di vivere. Per quanto posso intendo insultare le loro procedure ed evidenziare, adesso come ostaggio, il conflitto rivoluzionario che ha luogo ogni giorno con l’autorità. L’attitudine intransigente verso i giudici è un altro momento della battaglia in questa condizione di guerra in cui viviamo.

Affermo quindi che non sono mai stato un membro dell’O.R. CCF e che sono anche in disaccordo con alcune posizioni dell’organizzazione. Questo fatto non è stato comunque una ragione seria abbastanza per me per non essere in connessione con i compagni della CCF. Una connessione che mi ha portato a condividere con loro pensieri comuni, preoccupazioni, esperienze, conoscenze. Di condividere esperienze per l’attacco al dominio e ai suoi alleati.
Ho impresso e continuo a imprimere una direzione sui territori in cui la lotta anarchica rimane forte ed espande la sua forza insurrezionale. In questa direzione contraddittoria ma piacevole, la mia scelta di partecipare a strutture rivoluzionarie (e ovviamente non gli errori tecnici che ho commesso) non costituisce prova di “colpevolezza” ma un onore, per me.

La strategia oppressiva nega l’autonomia dei gruppi anarchici di azione diretta e basandosi su un modello centralizzato usano la CCF per “scusare” le pratiche aggressive della più ampia tendenza insurrezionale.

Una condizione simile è stata sperimentata anche dai combattenti in Italia con i processi del p.m. Marini. La caccia alle streghe scatenata da Marini ha portato alla condanna di anarchici, a sentenze schiaccianti e pesanti misure restrittive. Un esempio in più che prova che i termini del “dialogo” non dovrebbero essere legali ma armati.

La nostra attitudine cerca di promuovere una percezione che è indifferente alle questioni legaliste (per quanto possibile, ovviamente) e prende di mira le radici della riproduzione di tutti questi metodi, il nostro nemico comune.

Le pratiche insurrezionaliste dovrebbero essere arricchite e il livello di violenza dovrebbe moltiplicarsi.

Sono solidale con i membri imprigionati della CCF e alzo il mio pugno a loro dalle prigioni di cui ora sono ostaggio. Forza compagni.
Saluti a tutti i gruppi di guerriglia, alle cellule della FAI/FRI e alle individualità in rivolta di tutto il mondo.

LUNGA VITA ALL’AZIONE DIRETTA, LUNGA VITA ALL’ANARCHIA

P.S.1: Quando sei inquieto, prendi un lungo respiro e guarda in alto. Nella stella che vedrai sono nascoste le nostre speranze e dietro di esse i nostri sorrisi. Per adesso continua, ama, attacca, combatti. In ogni caso, tu lo sai. Le persone che sperano muoiono con le mani in mano, e così è come dovrebbe essere. Nel mezzo non c’è nulla, questa è l’unica cosa certa. Fino ad allora usa come bussola della vita la tua esperienza. Argiris e Foivos*, forza e buona fortuna.

P.S. 2: La sola buona notizia di questi giorni è il corso positivo della salute del compagno P. Argirou. I miei pensieri sono con te compagno.

Nikos Romanos
Carcere di Avlona, Grecia

*Questo è un riferimento a due persone che sono attualmente in fuga, dopo che la polizia greca ha emesso mandati di cattura contro di loro.

fonte, in inglese

Testo dei 4 anarchici greci arrestati riguardo alla doppia rapina di Kozani.

Viva l'anarchia brutte fecce
Viva l’anarchia brutte fecce

I nostri giorni passano, le nostre notti no

Corriamo verso la nostra uscita, mentre attorno a noi si sta giocando una caccia all’uomo a tutta velocità. Dietro di noi rimane una vita che è predeterminata, scolpita dalle mani della sovranità, con lo scopo di farci interiorizzare la sottomissione come condizione oggettiva, di legittimare moralmente sistemi di leggi e regole, di uniformare l’individuo a una logica statica di numeri. Di fronte a noi, il mondo delle nostre fantasie “utopiche” che può essere conquistato solo con la violenza. Una vita, una possibilità e scelte determinate.

Fissate il vuoto tra le nuvole e saltate, perchè la caduta non è mai stata una scelta più certa.

Venerdì 1 febbraio, insieme a un gruppo di compagn*, abbiamo condotto una doppia rapina, alla Banca Agricola e all’Ufficio Postale a Velventòs, Kozani. Secondo la nostra opinione è di qualche importante analizzare, fino a un certo punto, la parte operativa della rapina. Questo innanzitutto per sottolineare tutti gli elementi del caso, le scelte che abbiamo fatto, gli errori che abbiamo commesso e le ragioni che ci hanno portato a questi.

Quindi, quel venerdì mattina, abbiamo attaccato i due obiettivi divisi in due squadre. Il nostro scopo fin dall’inizio era di prendere i soldi da entrambe le casseforti, ed in effetti è andata così. Durante la nostra fuga, una serie di eventi sfortunati e una malgestione di questi hanno portato ad un’esposizione sia del nostro veicolo sia della nostra direzione alla polizia.

A causa della stretta che si era creata da parte della polizia, il compagno che guidava il furgone, che era stato esternamente trasformato per apparire come un’ambulanza, ha cercato vie d’uscita per la squadra che aveva condotto le rapine. Nel suo tentativo, ha fatto l’errore di passare tre volte di fronte a un veicolo degli sbirri, che si sono quindi insospettiti. È nato un inseguimento che lo ha portato, a causa della sua non familiarità con la zona in cui è finito, a raggiungere quattro vicoli ciechi tra le strade fangose delle cave, che è finito con l’accerchiamento da parte della polizia – e con la chiusura di ogni possibilità reale di fuga. Dopo avere dato fuoco al furgone, è stato arrestato. Seguendo questi sviluppi e mentre il nostro compagno con il veicolo per la fuga era già nelle mani degli sbirri, le nostre opzioni disponibili si erano estremamente ridotte.

Abbiamo quindi deciso di fermare il primo veicolo che passava, poiché questo garantiva una fuga più sicura per noi e i nostri compagni. La questione principale in questa condizione era che gli sbirri non venissero a sapere del nuovo veicolo di fuga dei nostri compagni – abbiamo quindi deciso di mantenere il guidatore nel veicolo con noi, fino a che non avessimo trovato un modo anche per noi di fuggire. È a questo punto circa che il nostro sentiero si è incrociato con quello di una macchina della polizia, che si è gradualmente trasformato in un inseguimento fino alla città di Veria, con la maggioranza delle forze di polizia disponibili nell’area alle nostre calcagna. Ovviamente non abbiamo pensato neanche per un momento di usare l’ostaggio come scudo umano (non avremmo avuto problemi, per esempio, se si fosse trattato del manager di una banca) – dopo tutto, la polizia non sapeva della sua esistenza. Alla fine, lui ha agito da scudo umano per gli sbirri, senza che loro lo sapessero – perchè la sua presenza è stata una delle ragioni per cui non abbiamo usato le nostre armi per fuggire. Poichè la nostra consapevolezza e il nostro codice morale non ci permettono di rischiare la vita di una persona a caso che si è trovata con noi contro il suo volere.

A questo punto vorremmo rendere chiaro che non avevamo delle armi solo allo scopo di spaventare, ma per usarle nella remota possibilità di uno scontro tra noi e gli sbirri. Quindi, la ragione per cui non abbiamo agito nella maniera corrispondente, allo scopo di fuggire, è stata la condizione in cui ci siamo trovati a causa di una serie di errori.

La sola opzione per una fuga a quel punto era la velocità – e il nostro tentativo di guadagnare terreno con il nostro veicolo dagli sbirri che ci stavano inseguendo. Ovviamente, la città di Veroia non si offre per qualcosa di questo tipo, e presto infatti ci siamo trovati intrappolati in una stradina, con il risultato del nostro arresto. Durante il nostro arresto, la sola cosa che abbiamo dichiarato è stata che la persona che avevamo con noi non aveva niente a che fare né con la rapina, né con noi. Nonostante questo, gli sbirri hanno continuato a picchiarlo, almeno finchè abbiamo avuto contatto visuale con lui.

Questa narrazione non è fatta per vantarci o auto-promuoverci, ma allo scopo di invertire il lascito degli arresti senza una lotta che le condizioni non ci hanno permesso.

* * * * * Continue reading Testo dei 4 anarchici greci arrestati riguardo alla doppia rapina di Kozani.

Atene: Assunzione di responsabilità per l’attacco incendiario contro la stazione della polizia ad Exarchia

Libertà ai “4 di Kozani”

Ieri sera, 21 Febbraio, abbiamo attaccato la stazione della polizia ad Exarchia in un minimo segno di solidarietà con i nostri compagni N. Romanos, A-D.Mpourzoukos, Y. Michailidis e D.Politis arrestati dopo la doppia rapina a Velventòs di Kozani. Insieme alziamo i nostri pugni e le nostre fiamme quando le opzioni diventano azioni, quando il viso rimane alto e non si abbassa, quando la guerra infuria.

Era atteso che la festa dell’Antiterrorismo-Media di Massa si sarebbe creata a tempo di record, come è successo, con le foto e i nomi dei nostri compagni in mercé da un canale televisivo all’altro accompagnate dalle pessime analisi e profili psicologici fatte da qualsiasi prezzemolo dei media, richieste di informazioni e reportage straordinari. Non ci sorprende, la copertura offerta agli sbirri cafoni di Veria e agli vigliacchi delle forze speciali della polizia (EKAM) all’ospedale dal ministro fascista dell’Ordine Pubblico, Dendias, e dai vari ufficiali dell’anti-terrorismo. Non crediamo che la divulgazione delle fotografie dei compagni maltrattati in questa situazione sia stato un errore dell’Anti-terrorismo con lo solo scopo della veloce raccolta di informazioni per l’azione degli arrestati, ma un’azione ben mirata per disperdere la paura a coloro che consapevolmente scelgono di attaccare l’esistere.

Non ci aspettavamo niente di meno dai meccanismi della repressione che furiosamente raccolgono il DNA in ogni occasione, col culmine i recenti episodi alla zona di Skouries a Halkidiki, col sequestro di persone e la violenta raccolta di materiale genetico per la costruzione di rinvii a giudizio e arresti in quanto viene utilizzato come un unico elemento di prova derivato dagli “indiscutibili” laboratori/cucine della Polizia.

Ministri, poliziotti, giudici, giornalisti, vicini di casa-testimoni e proprietari di appartamenti che avete fatto diventare il telefono un prolungamento della vostra mano, dimenticate una cosa: CHE NOI NON DIMENTICHIAMO.

Sui volti gonfi dei nostri compagni non riconosciamo l’immagine di alcuna “vittima”, al contrario, non fermiamo di vedere i sorrisi, i desideri, la rabbia, che diventano passaggi sul campo di battaglia, come il nostri attacchi successivi.

Dietro agli annunci per la lotta contro l’illegalità, il “terrorismo” e le nuove ordinanze d’arresto, non smettiamo di vedere i nostri passaggi. Li sfrutteremo fino all’ultimo.

(La reazione immediata dei sbirri è la fuga, come ha fatto la guardia armata e una macchina della polizia.)

PS 1. Nessuno è diventato forte colpendo un prigioniero in manette.

PS 2. Buona fortuna a forza ai compagni ricercati.

fonte

Attica: Parole del prigioniero anarchico Nikos Romanos ai compagni che si sono riuniti in solidarietà fuori le mura del carcere giovanile di Avlonas

Nel pomeriggio della Domenica, 17 Febbraio, circa 70 compagni hanno partecipato al raduno di solidarietà previsto di fronte al carcere di Avlona, dove Nikos Romanos è stato rinchiuso dal 11 Febbraio. Quattro squadroni dell’antisommossa stavano in guardia fuori delle porte della prigione per tutto il tempo. I compagni hanno messo un sistema audio. Così, quando sono riusciti ad avere un contatto telefonico con Nikos, le sue parole sono state ascoltate ovunque forti e chiare attraverso le casse. Inoltre, per circa cinque minuti c’è stato un contatto visivo con Nikos, e tutte le persone riunite sono scoppiati in urla e grida. Di seguito è riportato una trascrizione del messaggio di Nikos ai suoi solidali.

Viva l'anarchia, brutte fecce! Solidarietà con "i 4 di Kozani"!
Viva l’anarchia, brutte fecce! Solidarietà con “i 4 di Kozani”!

Vorrei iniziare col dire qualche parola sul mio caso. Fin dal primo momento ci fu un tentativo di presentarci come vittime nascondendo le proprie scelte e presentarci come se fossimo alcuni giovani alla deriva. Uno sforzo lanciato dagli arrangiatori della propaganda dello stato e proseguita dagli ambienti riformisti dei componenti della sinistra, come il cosiddetto “Movimento Anti-autoritario” (Alpha Kappa / AK) e la “Cooperazione della Sinistra Anti-capitalista per il Rovesciamento” (Antarsya). Così, da un lato, tutti i tipi di media del regime stavano affilando la strategia verso la de-politicizzazione dell’azione anarchica, convertendo le nostre scelte in storie di singhiozzi per i tabloid, d’altra parte i riformisti di Alpha Kappa e di Antarsya, senza nemmeno dire una parola sulle pratiche aggressive di lotta, stavano singhiozzando le loro storie tristi su di noi, contribuendo alla nostra de-politicizzazione.

Per me, il solo fatto che quattro anarchici armati sono stati arrestati senza prima combattere è una sconfitta che non lascia spazio ad una ulteriore vittimizzazione. Nel corso degli anni, vi è stata una ricca esperienza storica, una tradizione di guerriglia in cui i rivoluzionari combattono fino alla fine; una percezione che promuove una vera e propria scelta di conflitto con il Potere; una opzione che è riuscita a plasmare importanti eredità storiche di lotta rivoluzionaria. Ovviamente, la responsabilità di questo fatto è solo nostra, dei quattro arrestati. I motivi che ci hanno spinto ad agire in questo modo sono state spiegate nel testo che abbiamo pubblicato sul nostro caso.

Pertanto, per quanto riguarda le torture durante la detenzione, è ovviamente importante analizzare le intenzioni strategiche del potere contro di noi. Tuttavia, quando tale analisi tende a sovrastare le scelte di lotta che ci hanno portato in carcere, poi si limita a riprodurre una percezione di frenesia-terroristica senza alcuna prospettiva rivoluzionaria. Per me, una risposta adeguata alle torture e gli omicidi dei compagni (senza equalizzazione del diverso significato di ognuna) è una rappresaglia contro i nemici della libertà; una ritorsione che sia allo stesso tempo collegata con l’azione anarchica multiforme, creando focolai permanenti di resistenza.

Ora cercherò di trasmettere la mia esperienza vissuta in modo tale da essere compresa da tutti. Il dolore psichico della sottomissione e della resa senza spargimento di sangue non può essere confrontata con le botte dei poliziotti. Il pestaggio ti mette in collera, mentre l’altro dolore ti tormenta.

In conclusione, vorrei salutare tutti i compagni che ci hanno attivamente supportato mediante la distribuzione di testi, la creazione di sistemi audio ai raduni, affissioni, organizzando manifestazioni, e fissando obiettivi in ​​fiamme per riscaldare i nostri cuori.

Infine, vorrei inviare la mia solidarietà incondizionata allo scioperante della fame Spyros Dravilas (prigioniero in lotta nel carcere di Domokos) e farvi sapere che 37 individui dalla prigione di Avlona hanno dichiarato il loro sostegno con la sua lotta per un soffio di libertà.

Nikos Romanos
2013/02/17

Indirizzo di carcere: Nikos Romanos, Speciale Centro di Detenzione Giovanile di Avlona, 19011 Avlonas, Attica, Grecia

L’anarchico Nikos Romanos ha rilasciato un’altra lettera, negando qualsiasi coinvolgimento nelle azioni dell’O.R. CCF; si può leggere in inglese qui.

Florina, Grecia Settentrionale: Solidarietà con i 4 anarchici arrestati, accusati nel caso di rapina in banche

L’11 Febbraio 2013 abbiamo messo uno striscione nella città di Florina in solidarietà con i 4 compagni accusati nel caso delle rapine in banche a Velventós-Kozani. Forza, compagni! Ci state dando forza.

Fino a quando la guerra infuria, ci troverete impenitenti contro il Potere. Viva l’anarchia!

Un pugno alzato per gli impenitenti combattenti anarchici, Romanos, Bourzoukos, Politis, Michailidis
Viva l’anarchia, brutte fecce! (+ porta di tribunali locali bombardata di vernice)
Forza per “I 4 di Kozani”
Sbirri, giudici, politici, non avete alcun motivo per dormire tranquilli

12 Febbraio 2013: Testo degli anarchici Nikos Romanos, Dimitris Politis, Andreas-Dimitris Bourzoukos e Yannis Michailidis, qui

Grecia: “Una sola parola: dignità”. Un poster riguardo agli eventi di Kozani

Quale accusa è più bella della rapina di una banca?

Eppure i compagni non sono stati picchiati per aver “infranto la legge”.

Sono stati picchiati per il loro attacco consapevole contro il monopolio dello Stato sulla violenza.

E sono rimasti in piedi contro i meccanismi e la loro violenza, così come è coerente per ogni persona in rivolta.

Neanche una parola agli sbirri, insulti verso giudici e giornalisti.

Lasciamo che gli oppressori se ne rendano conto.

Nè la tortura
né la pubblica gogna,
possono disciplinare tutti quelli che resistono ai loro ordini.

Non possono prosciugare la bramosia per una vita libera.

Sbirri, giudici, politici
non avete ragione di dormire in pace.

Solidarietà ai 4 accusati per la rapina della banca di Kozani

Anarchici per l’emancipazione individuale e sociale

fonte

Kozani, Grecia: Presidio di solidarietà al tribunale per i quattro compagni arrestati per rapine in banche il 01/02/2013

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Kozani, Mercoledì, 6 Febbraio

Un raduno si è svolto questa mattina (06/02) al tribunale di Kozani, dove sono stati portati i 4 arrestati del 1° Febbraio davanti al pubblico ministero e il giudice di interrogazione. Parenti, amici e compagni da Atene, Salonicco, Kozani, Veria e Larissa (circa 80-100 persone) abbiamo unito le nostre voci siamo stati accanto i 4 anarchici. Non ci siamo fermati, anche per un minuto, scandendo slogan di solidarietà fuori dal tribunale, cercando di scaldare i cuori dei compagni. Dei slogan sono stati dipinti sui muri del palazzo di giustizia ed abbiamo messo 4 striscioni di solidarietà nella zona. Il raduno si è concluso con un corteo verso la piazza centrale di Kozani, nel corso del quale siamo stati seguiti da decine di poliziotti anti-sommossa.

Tutti e quattro compagni sono stati rinviati in carcerazione preventiva in attesa del giudizio, e sono stati trasferiti alla prigione di Koridallos ad Atene.

TERRORISMO È DI PENSARE CHE SEI LIBERO
LIBERTÀ PER COLORO CHE SONO NELLE CELE DELLE PRIGIONI
LA SOLIDARIETÀ È LA NOSTRA ARMA

Di seguito un messaggio dei 4 arrestati verso i solidali

Salutiamo i compagni solidali che si sono trovati al tribunale di Kozani.
I loro slogan hanno riscaldato i nostri cuori.
Anche in modo immaginario alziamo i nostri pugni accanto a loro.

VIVA L’ANARCHIA

I anarchici:
Nikos Romanos, Andreas-Dimitris Bourzoukos, Yannis Michailidis, Dimitris Politis

SBIRRI, GIUDICI, POLITICI, NON AVETE ALCUN MOTIVO PER DORMIRE TRANQUILLI
SBIRRI, GIUDICI, POLITICI, NON AVETE ALCUN MOTIVO PER DORMIRE TRANQUILLI

Atene: Sabotaggio di telecamere a circuito chiuso e bancomat

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Per il Febbraio Nero

Nelle prime ore del 6 Febbraio, abbiamo fatto una passeggiata per le vie del centro di Atene, in modo da dipingere slogan anarchici sui muri e fare qualsiasi altra cosa possa venire. Tra l’entusiasmo, abbiamo accecato 3 telecamere di sorveglianza delle filiali della Banca Agrotiki e della Banca Nazionale ed abbiamo incasinato anche i loro bancomat.

Libertà per i 4 ostaggi del caso di Kozani, per Freddy, Marcelo, Juan in Cile, e per Marco Camenisch: non dobbiamo lasciarlo invecchiare dentro le galere svizzere!

fonte

Grecia: Comunicato dei 3 compagni arrestati per le rapine in banche a Velventòs-Kozani

Comunicato:

Rubiamo un paio di parole dalle celle del centro di detenzione dove siamo ostaggi per dichiarare i propri obiettivi e le intenzioni in modo di chiarire la situazione sugli ultimi eventi.

Come anarchici consideriamo la scelta della rapina di una banca come una scelta consapevole di resistenza. La nostra azione non aveva lo scopo dell’arricchimento personale. L’attacco contro i templi del capitale fa parte della nostra azione rivoluzionaria generale.

A proposito della nostre tortura da parte delle forze di repressione, non vogliamo che essa contribuisce come punto per la nostra vittimizzazione. Non ci aspettavamo nulla di diverso dai nemici della libertà. Non dimentichiamo quante persone sono state schiacciate nelle stazioni della polizia e nelle loro prigioni. Che diventino i segni della tortura un’altra occasione per trasformare la rabbia in azione.

Verso i rappresentanti istituzionali della giustizia, il nostro atteggiamento sarà intransigente e senza compromessi.

NON COLLABORIAMO – NON CI APOLOGIAMO

VIVA L’ANARCHIA

I anarchici
Nikos Romanos
Andreas-Dimitris Bourzoukos
Yannis Michailidis

PS. Seguirà un testo dettagliato di tutti e quattro arrestati in riguardo al nostro caso.

Grecia: Aggiornamenti sui quattro compagni arrestati il 1 Febbraio 2013, accusati per il caso delle rapine in banche

Il 3 Febbraio gli anarchici Dimitris Politis e Yannis Michailidis sono stati portati al pubblico ministero presso il tribunale di Atene in materia di appello per quanto riguarda i mandati contro di loro sul caso CCF. Il 4 Febbraio sono stati portati al tribunale speciale di Koridallos durante la 25imma sessione del processo CCF. Entrambi sono stati rimandati nel carcere di Koridallos, dove sono imprigionati pure i membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

Dal 5 Febbraio, tutti i quattro compagni accusati del caso della rapina in banca a Velventós-Kozani, vale a dire Dimitris Politis, Yannis Michailidis, Nikos Romanos e Andreas-Dimitris Bourzoukos (gli ultimi due non sono stati ufficialmente rimandati finora) sono stati trasferiti a Kozani, dove il 6 del mese dovranno attendere un’altra udienza al tribunale locale.