Category Archives: Repressione

Atene: È stata ordinata la scarcerazione dell’anarchico Kostas Sakkas – 30.000€ devono essere sollevati per la sua cauzione

Giovedì, 11 Luglio 2013, di consiglio dei giudici d’appello ha deciso di concedere la liberazione dell’anarchico Kostas Sakkas. Il compagno ha completato 38 giorni di sciopero della fame, e si trova ancora nell’ospedale Nikaia.

Le condizioni restrittive imposte sono:
– Una cauzione monetaria di 30.000 euro (deve pagare questa somma per uscire dalla prigione),
– Il divieto di lasciare il paese,
– Il divieto di lasciare la regione dell’Attica,
– L’obbligo di presentarsi ogni Lunedì presso la stazione della polizia più vicina,
– L’obbligo di risiedere solo nella casa che ha dichiarato come residenza permanente,
– Il divieto di comunicare o di incontrarsi con qualsiasi dei suoi coimputati nel caso della Cospirazione delle Cellule di Fuoco (questo ordine è stato imposto, nonostante il fatto che il compagno è attualmente sta affrontando due processi per lo stesso caso).

Questa sera, alle 19.00, c’è ancora un’altra assemblea di solidarietà con Kostas Sakkas nell’Università del Politecnico di Atene (ingresso da Via Stournari) per organizzare questa grande raccolta di fondi, visto che il compagno deve pagare la cauzione per uscire dalla prigione.

Fonti: i, ii, iii

Fuoco alle carceri!

Atene – Caso Lotta Rivoluzionaria: Rilascio dell’anarchico, Christoforos Kortesis, dal carcere – Petizione per la liberazione condizionale di Vaggelis Stathopoulos da esaminare il 15/7

Il 5 Luglio 2013, si è saputo che la mozione di Christoforos Kortesis per la sua liberazione condizionale è stata accettata. Il compagno é uscito dalla prigione di Koridallos sotto ordini restrittivi (2000€ di cauzione monetaria, l’obbligo di presentarsi due volte al mese alla stazione di polizia più vicina alla sua residenza, divieto di uscire dal paese).

Libertà per coloro che sono ancora nelle celle della prigione!

Sul manifesto si legge:

RILASCIO IMMEDIATO DEL COMPAGNO VAGGELIS STATHOPOULOS

In un processo politico per il caso della Lotta Rivoluzionaria, lo Stato ha imposto un totale di 165 anni di carcere, senza uno straccio di prova. Il combattente anarchico, Vaggelis Stathopoulos, che ha negato tutte le accuse contro di lui, ha difeso le sue relazioni con i compagni, e la giustezza dell’azione sovversiva, la necessità di resistere e della rivolta. Per queste ragioni, il compagno è stato condannato a 7,5 anni di carcere. Lunedì, 15 Luglio 2013, la sua mozione per la liberazione condizionale sarà esaminata da un consiglio di cinque giudici d’appello.

Raduno di solidarietà, il 15/07/2013 presso la corte d’appello di Atene (Efeteio), sulla Via Loukareos, dalle 09:00

Compagni per la sovversione

fonte / aggiornamenti in greco: ipothesi-ea

Cile: Hans Niemeyer non sarà condannato secondo la legge antiterrorista

Oggi 3 Luglio, è stata letta presso il 7° tribunale orale penale la lettura della condanna contro il nostro fratello Hans Niemeyer Salinas, che ha già scontato 1 anno e 4 mesi.

L’esito è stato l’assoluzione del compagno in riferimento alla legge antiterrorista, ma la condanna per “danni” e infrazione della legge sul controllo delle armi ed esplosivi (creata dal governo socialista di Allende ad inizio anni ’70).

I giudici hanno detto che esiste prova solo della manipolazione da parte di Hans dell’ordigno della banca BCI a Macul, ma non della sua fabbricazione. Inoltre, è stato assolto in merito agli attacchi alla concessionaria One, al monumento di Jaime Guzman e ad un trasformatore elettrico a Camino Las Flores. Nonostante la batosta per la Procura Sud (oltre alle assoluzioni di Luciano, Carla e Ivan in merito alla legge antiterrorista), diretta da Cristian Toledo, l’accusa ha chiesto 10 anni di prigionia per il compagno.

Il verdetto finale lo si avrà venerdi 12 Luglio nella sala 403 dell’edificio C del Centro di Giustizia. Invitiamo a presenziare, solidarizzando con il compagno e la sua famiglia (madre, compagna e figlio).

CHE NESSUN/A PRIGIONIERO/A RESTI DA SOLO/A!
SOLIDARIETÀ ATTIVA CON HANS NIEMEYER

fonte

Grecia: Rilascio immediato dell’anarchico Kostas Sakkas, in sciopero della fame dal 4 Giugno

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“In Grecia, Turchia, Brasile …lotta con il corpo e l’anima fino alla liberazione sociale”
(striscione dalla grande manifestazione nel centro di Atene, il 29 Giugno, in solidarietà con il compagno)

Venerdì il 5 Luglio: Richiamo per un corteo motorizzato verso l’Ospedale Generale Statale di Nikaia, a Pireo, dove lo scioperante della fame è ancora detenuto in attesa di giudizio (in attesa di risposta per la sua seconda mozione di rilascio)

Raduno presso Propilea (Via Panepistimiou, Atene), entro le ore 18.00
Raduno di solidarietà presso l’Ospedale Generale Statale di Nikaia dalle 19.30

Di seguito alcuni tra i gesti di solidarietà con il prigioniero anarchico in Grecia e Cipro.

ATENE
ATENE

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Cile: Aggiornamento sulla seconda settimana di processo a Hans Niemeyer

Nota di Refractario: Secondo la stampa il 1 Luglio la difesa termina di far parlare suoi testimoni e periti. Si spera che in questi giorni venga fissata la data per la sentenza nei confronti del compagno.

La prova della Procura e dei tre accusanti è arrivata infine tra il 24 e il 28 Giugno. Si è trattato principalmente di periti che hanno parlato un giorno a testa, e della lettura di documenti tra cui “El fuego en la oscuridad” [“Il fuoco nell’oscurità”] nella sua totalità, inoltre un’antologia di testi di Alfredo Maria Bonanno (particolarmente interessante è risultato ascoltare l’avvocato della UDI che ha letto per intero “Malattia e Capitale”.)

Esperti del GOPE e del LABOCAR si sono sforzati al meglio per cercare di collegare le polveri dei 3 attentati (BCI Macul, monumento a Jaime Guzman e concessionaria One), il perito Hidalgo ha sottolineato importanti manomissioni e arbitrarietà nel processo, al punto da dover riconoscere che in realtà non sono sicuri che si tratti nemmeno di polvere nera. Da parte sua Cares, uno dei capi della squadra multidisciplinare antibombe, dice che può assicurare che il fabbricante dei meccanismi di attivazione di BCI e Camino Las Flores è il medesimo, ma crederlo o meno è un atto di fede, visto che non c’è alcuna prova emersa dal confronto dei dati riguardo ai famosi 150 attentati esplosivi verificatisi nella regime metropolitana dal 2006.

Lo stesso Perez Mancilla, che sorprendentemente non è più nel DIPOLCAR ma è stato trasferito a Punta Arenas e sembra si sia dedicato al tacchino arrosto e al whisky esentasse. Non era cosi feroce come un anno fa al processo del caso bombas. Adesso non si ricorda di molte cose dette in precedenza durante le indagini, e scarica responsabilità di varie conclusioni del “rapporto di intelligence n 01” ad altri membri della squadra che erano firmatari (soprattutto Cares e Mediavilla).

Durante queste due settimane risulta anche chiaro che nulla è riuscito a dimostrare l’elemento del “terrore” proprio dei delitti di terrorismo, e che uno simile ad una “intenzionalità terrorista” ritengono sia, oltre alla abbondante pubblicistica anarchica relativa, quello rivendicato contro BCI. La rivendicazione è stata diffusa qualche giorno dopo il 30 Novembre, ovviamente questo testo non può essere giunto da Hans Niemeyer. Nulla di simile o relativo alla pianificazione di questi fatti è stato trovato nel computer del posto di lavoro.

Il 1 Luglio tocca ai periti della difesa, principalmente un perito chimico che invaliderà i procedimenti e le conclusioni della “polizia scientifica”, e martedi le conclusioni finali. Da qui, il verdetto lo si potrebbe avere in uno o due giorni.

Solidarietà attiva con Hans!
h.n.d.l.

Cile: Appello ai/lle prigionieri/e a partecipare ad un libro anticarcerario

DA DIFFONDERE!!!

Nell’era moderna le esistenti forme di comunicazioni si sono sviluppate e specializzate. Ugualmente le relazioni sono state militarizzate e le pene aumentate in proporzione alla speculazione del sistema…

Ostacolando due dei suoi grandi strumenti, facendogli mordere la coda con nuovi progetti e idee interessanti. Utilizzando la rete che ci da una onnipresenza innegabile, invitiamo a solidarizzare e a cospirare. In questa occasione (sfruttando un’idea molto buona di alcuni/e compagni/e) apriamo un canale per fare circolare nuovi articoli e autori/trici selvaggi/e, cosi anche per aumentare le nostre possibilità di solidarizzare concretamente…

Facciamo un appello. E stavolta lo facciamo per i fratelli e le sorelle per cui abbiamo la creatività per agire…i/le prigionieri/e. Chiediamo di prendere parte ad un libro anticarcerario, nel quale concentriamo una causa e un effetto; una causa e qualsiasi idea di come fare in relazione al tema; un convergere in un progetto di autoapprendimento e solidarietà in relazione a ciò… Questo libro sarà un legame (nella sua totalità e permanenza) che aiuti a creare piccole situazioni per i/le nostri/e compagni/e nelle segrete delle odierne e future infamie del sistema repressivo. Da qui facciamo un appello a tutti i posti raggiunti dove arriva questo testo, a farlo circolare con il fine di raccogliere nuovo materiale anticarcerario; invitiamo a trovare, trascrivere, creare o citare materiale sul tema, da inviare a edicionesingobernables@riseup.net

L’appello si estende fino al raggiungimento del materiale necessario per l’edizione del progetto, speriamo non oltre Ottobre 2013.

… mandiamo un abbraccio sperando che l’interesse si moltiplichi…

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Cile: La procura si appella alla sentenza contro Carla e Ivan

Venerdi 14 Giugno, in aula è stata letta la condanna al compagno Ivan Silva e ala compagna Carla Verdugo. Entrambi condannati per la legge sulle armi a 6 anni di “libertà vigilata” (ciò comporta che non torneranno in prigione).

Dopo un processo durato circa una settimana, i compagni Carla Verdugo e Ivan Silva sono stati condannati a 6 anni di libertà vigilata in base alla legge del controllo delle armi. I deliri della procura puntavano all’uso della legge antiterrorista per dare condanne ma hanno fallito dato che il “delitto” è stato considerato relativo alla legge del controllo delle armi.

Lunedì, 24 Giugno, la procura si è appellata alla decisione, sottolineando che si faccia un nuovo processo dove applicare stavolta la legge antiterrorista, e nel caso tale proposta non venga accettata richiede che nessun beneficio venga dato alla compagna Carla Verdugo in modo da farle scontare la pena in prigione. Sarà la corte d’appello ha stabilire il futuro giudiziario di entrambi i compagni.

Solidarietà a Carla e Ivan!
Fine della legge antiterrorista!

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Supportiamo Dmitri Zvanko, prigioniero antifascista bielorusso

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Dmitri Zvankp è un antifascista di Brest. É stato arrestato il 9 Maggio 2013, insieme ad altri 4 antifascisti, accusati di essersi scontrati con attivisti di estrema destra il giorno precedente. Gli antifascisti arrestati sono stati pestati e messi sotto pressione psicologica da parte degli sbirri. Dmitri ha sporto querela riguardo al trattamento che ha subito, anche se aveva subito pressioni per non farlo. Il 19 Maggio quattro degli arrestati sono stati rilasciati, ma Dmitri è accusato dell’articolo 339.3 del codice penale bielorusso (hooliganismo premeditato con un gruppo di persone), che prevede una pena in carcere da 3 a 10 anni. Gli avvocati hanno paura che venga aggiunto anche l’articolo 147.2 (violenza fisica grave), il che significherebbe una sentenza tra i 5 e i 10 anni.

Per supporto per i costi legali degli arrestati, contattate ABC-Belarus:
belarus_abc(A T)riseup.net

Indirizzo per lettere di supporto:
Dmitri Nikolayevich Zvanko
SIZO-7, ul. Sov. Pogranichnikov 37
Belarus

Manda una lettera online: abc-belarus

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Parigi: Azione solidale con Henry Zegarrundo

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Nelle ultime notti a Parigi, sono stati rotti gli schermi di due bancomat, pensando al compagno anarchico Henry Zegarrundo, imprigionato dallo Stato Boliviano da un anno (è stato arrestato il 29 Maggio 2012, tenuto in carcere e recentemente messo agli arresti domiciliari).

Tutti gli Stati, le prigioni, tutte le banche sono parte di questo mondo che odiamo, attacchiamole!

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Agrinio, Grecia: Rivendicazione di responsabilità per attacco incendiario contro veicolo dell’Ente Pubblico di Energia

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RILASCIO IMMEDIATO DELL’ANARCHICO KOSTAS SAKKAS

Ieri sera, 29 Giugno 2013, abbiamo incendiato un veicolo dell’Ente Pubblico di Energia (DEI) nel centro di Agrinio.

Forza ai nostri fratelli e sorelle in cattività
Rabbia e coscienza

Cellule Irregolari

Lisbona, Portogallo: Azione in solidarietà con l’anarchico in sciopero della fame in Grecia, Kostas Sakkas

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Giovedì, 27 Giugno 2013, durante una marcia di protesta nel centro della città di Lisbona, nel contesto dello sciopero generale lanciato dai sindacati in Portogallo, abbiamo tenuto un’intervento di solidarietà con Kostas Sakkas, prigioniero anarchico in Grecia (dal Dicembre 2010). Il compagno ha iniziato uno sciopero della fame dal 4 Giugno, chiedendo il suo immediato rilascio dalla prigione. Il 4 Giugno è stato anche il giorno in cui il periodo della sua detenzione preventiva terminava -secondo la legge greca, 30 mesi sono il tempo massimo che un prigioniero accusato in due casi possa essere detenuto in attesa di giudizio.

Durante la manifestazione, 400 manifesti anarchici sono stati incollati e centinaia di volantini sono stati gettati o attaccati sulle mura, come minimo gesto di solidarietà al nostro compagno nella sua lotta in corso per la libertà e la vita.

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I pericoli della libertà valgono molto di più di quanto la sicurezza del servilismo.

Dal Brasile alla Turchia, organizziamo l’attacco contro l’apatia.

Dal sciopero selvaggio alla disoccupazione rivoluzionaria.

Non chiediamo niente, perché quello che vogliamo è la fine di un mondo in cui non si può avere tutto.

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La solidarietà, auto-organizzazione, attacco.

Rilascio immediato dell’anarchico Kostas Sakkas, in sciopero della fame dal 4 Giugno in Grecia.

Rabbia, pietre, barricate; per una vita senza padroni o schiavi. (A)

Salonicco: Barricate di fuoco per l’anarchico detenuto in sciopero della fame dal 4 Giugno, Kostas Sakkas

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Mercoledì pomeriggio, 26 Giugno, un gruppo di compagni si diresse alla Via Tritis Septemvriou a Salonicco, dove abbiamo posizionato dei pneumatici e bloccato il traffico in entrambi i sensi per qualche minuto. Non appena la strada barricata è stata avvolta dalle fiamme, abbiamo gettato volantini riguardanti lo sciopero della fame dell’anarchico Kostas Sakkas, e poi siamo andati via.

Abbiamo scelto di interrompere, anche per un po’, il flusso regolare della metropoli in questo modo, inviando di un segnale di solidarietà e di forza per il compagno.

Guerra con lo Stato e il capitalismo
Solidarietà con il prigioniero anarchico, Kostas Sakkas

PS. Compagno, la lotta continua…
Rimani forte.

fonte

Comunicato di Juan Aliste rispetto alla giornata in solidarietà con i detenuti di lunga condanna

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(Parole lette nella attività “Arrendersi Mai”, realizzata l’11 Giugno a sostegno dei prigionieri di lunga condanna)

La memoria è la munizione che carica l’arma della solidarietà, non siamo spettatori delle nostre vite, decidiamo su di esse. Dal carcere, la solidarietà fa rima con l’essere ribelle, non essendo questa condizione-ragione l’unica per mettere in pratica un valore intrinseco alla sfida della rivoluzione

Solidarietà fra pari davanti ad un vorace capitalismo.

Solidarietà di classe in questa guerra sociale.
Solidarietà attiva con chi lotta.

Rendere la parola non solo l’unità di lettere, ma una costante permanente che diventi pratica nella resistenza – facendo una rottura con il mediocre assistenzialismo o la rivendicazione. Un’azione propria o con altri che ci permette riconoscerci nella complicità libertaria, dove le vite fluiscono con l’intenzionalità specifica di emancipazione. Con l’idea di un mondo diverso nel quale l’ossigeno della solidarietà genera sovversione permanente.

La lotta ha un continuum storico e non è temporale, allo stesso modo la solidarietà non può essere una casualità, è l’ossigeno! Che rivitalizza la resistenza, la lotta e le nostre vite con la volontà di continuare combattendo la povertà e il capitalismo.

Un abbraccio fraterno a tuttx quellx che fanno il possibile per continuare a mantenere lo spirito rivoluzionario, a prescindere dalla sua condizione o luogo.

La memoria è la munizione che carica l’arma della solidarietà!
Solidarietà e lotta con tutti x prigionierx della guerra sociale!
Finché ci sarà miseria ci sarà ribellione!

Juan Aliste Vega
Prigioniero sovversivo – ostaggio dello Stato Capitale Cileno
Giunio 2013 Carcere di Alta Sicurezza

Altri scritti del compagno Juan (in spagnolo): qui

Maggiori informazioni sul Caso sicurezza (in spagnolo): qui

fonte

Atene: Aggiornamento sulla situazione del prigioniero anarchico Kostas Sakkas, in sciopero della fame dal 4 Giugno

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Il 25 giugno, il Consiglio dei giudici d’appello ha respinto la mozione di Kostas Sakkas. Allo stesso tempo, che i giudici hanno ratificato la sua carcerazione preventiva prolungata per altri 6 mesi, un medico di trattamento dall’ospedale generale di Nikaia ha riferito che il scioperante della fame anarchico ha perso 10 kg di peso.

Una manifestazione per la liberazione immediata di Kostas Sakkas è stata convocata per Sabato 29 Giugno, dalle 11.30, a Piazza Monastiraki ad Atene. Il manifesto dell’assemblea di solidarietà recita: “2,5 anni imprigionato senza processo. Il compagno mette il suo corpo in prima linea per resistere al moderno totalitarismo dello Stato e del Capitale. La sua lotta è una lotta di tutto il movimento, una lotta di tutti gli oppressi”.

Madrid: Attacco esplosivo in ufficio della banca BBVA

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La mattinata del 10 Aprile, abbiamo messo un’ordigno esplosivo nella BBVA del Paseo de Húsares di Madrid. Il nostro scopo era quello di fare il più male possibile a questi templi del denaro per distruggere tutto ciò che ci allontana e ci reprime.

Il nostro odio é piú forte dal loro. Bisogna lottare per fare che il sistema del capitale cada, bisogna lottare per fare che i nostri prigionieri politici rimangano liberi e al sicuro lontani dai loro torturatori.

Bisogna passare all’azione diretta. Nemmeno un passo indietro contro lo Stato.

Gruppo Autonomo di Madrid. FAI/FRI.

Un contributo in merito alla riflessione sulla clandestinità

Ravvivando il fuoco del nostro cuore anarchico… Sulla repressione, clandestinità, solidarietà e lotta. Da un punto di vista anarchico abbiamo ritenuto di riflettere su come negli ultimi anni alcuni/e compagni/e hanno affrontato la clandestinità e come l’ignoranza e il silenzio ha reso difficile la comprensione del contesto della questione.

Ci interessa condividere alcune riflessioni, cercando di fornire una visione più globale del tema e allo stesso tempo inviare forza e ammiccare ai nostri fratelli e alle nostre sorelle in fuga, come un gesto d’amore nel mezzo della guerra.

É giusto intendere che ci sono due tipi di clandestinità, una la si sceglie volontariamente e una è una scelta forzata dovuta a determinati movimenti repressivi. É anche necessario evidenziare che esiste una differenza nell’essere in clandestinità e vivere in clandestinità. Da un lato c’è il fuggire dal controllo e dai pedinamenti della polizia per poter realizzare una determinata azione, in una sorta di “sparizione momentanea” agli occhi del potere e dall’altro c’è lo stravolgimento completo di una vita in costante fuga dall’ingranaggio repressivo. Continue reading Un contributo in merito alla riflessione sulla clandestinità

Grecia: Comunicato di Nikos Romanos in merito allo sciopero della fame di Kostas Sakkas

I miei riferimenti alla decisa scelta dello sciopero della fame non vogliono necessariamente dire che io la sceglierei come mezzo. Senza dire se concordo o no con il mezzo, perché non c’è giusto o sbagliato in situazioni come queste e tutto è rimesso in discussione continuamente. Sciopero della fame- Contraddizione in una battaglia di posizione.

Lo sciopero della fame è il mezzo di lotta estremo di un rivoluzionario. Storicamente è stato usato da un ampio spettro di combattenti tenuti in ostaggio per la loro azione sovversiva principalmente contro i regimi democratici. Dagli scioperanti della O.R. RAF deceduti e le morti dei combattenti di IRA e ETA, fino a quelli risultati vittoriosi dei compagni anarchici come Christophoros Marinos e Kostas Kalaremas, i membri di Lotta Rivoluzionaria e della CCF. I punti in comune che li uniscono possono essere minimi rispetto all’esistente, ma c’è una decisione che rimane la stessa, “lotterò fino alla fine”.

Questa scelta è stata capace di creare un particolare ricatto contro lo stato. Un ricatto che potrebbe suonare come un ossimoro ma che ha ottenuto un forte potere negoziatore a causa della morte degli scioperanti. Ovviamente visto che parliamo di poteri negoziatori riconosciamo l’esistenza di equilibri all’interno della guerra rivoluzionaria che è formata da condizioni sociali, politiche ed economiche di ogni era e la polarizzazione che esiste tra gli uomini di stato e i rivoluzionari. Ciò non significa che li rispettiamo e l’obiettivo è attaccarli e distruggerli. Né comunque significa che non li localizziamo e sfruttiamo per il nostro vantaggio. Continue reading Grecia: Comunicato di Nikos Romanos in merito allo sciopero della fame di Kostas Sakkas

Cile: Aggiornamento sulla prima settimana di processo a Hans Niemeyer

Lunedi 17 Giugno nella sala 403 dell’edificio C del “Centro di Giustizia” è iniziato il processo al compagno Hans Niemeyer Salinas. Nell’occasione, quando il tribunale orale ha chiesto a Hans se voleva deporre, lui si è limitato a dire “non ho nulla da dire”. Dopo, è arrivato il momento delle dichiarazioni iniziali. Il pubblico ministero ha richiamato molto l’attenzione fasciandosi prima di cadere, insistendo sul fatto che si tratta di reati di terrorismo, nonostante i fallimenti passati e le modifiche alla legge che lo stesso governo ha promosso due anni e mezzo fa.

La difesa, in cambio, ha annunciato che non solo era chiaro che le collocazioni di esplosivi non sono per principio reati di terrorismo (questione chiarita in seguito agli errori fatti nella regione metropolitana: caso bombas, caso pitronello, caso Carla e Ivan), sono reati da trattare come comuni o secondo la legge sul controllo delle armi, inoltre ha detto che in questo caso le contraddizioni delle versioni poliziesche sono tali da non garantire alcuna prova valida per ritenere Hans come autore dell’attentato al BCI Macul, e ancora meno per la fabbricazione dei 3 artefatti a lui imputati (Camino Las Flores, Monumento di Jaime Guzman e Concessionaria One). Continue reading Cile: Aggiornamento sulla prima settimana di processo a Hans Niemeyer

Cile: Informazioni sul processo al compagno Hans Niemeyer

Il 17 Giugno è iniziato il processo al compagno Hans Niemeyer in base alla legge antiterrorista. Le udienze hanno luogo ogni giorno della settimana dalle ore 9 alle 14:30 nel 7° Tribunal Oral nel Penal di Santiago, dovrebbe terminare in 3-4 settimane.

Ricordiamo che Hans è accusato di fabbricazione di artefatti esplosivi collocati contro un segnale elettrico nel 2010, contro il monumento a Jaime Guzman il 13 Agosto 2011 e contro la concessionaria One il 16 Agosto 2011.

Tutti questi episodi secondo la legge sul controllo delle armi, ma in base alla legge antiterrorista i giudici lo accusano di aver collocato un artefatto esplosivo contro una filiale del BCI il 30 Novembre, data in cui venne arrestato. L’accusa chiede in totale 19 anni; 12 per il collocamento e 7 per la fabbricazione.

Come parti civili sono presenti la fondazione Jaime Guzman, la banca BCI e il Ministero degli Interni. All’inizio del processo l’accusa condotta dal procuratore Ettore Barros (lo stesso del processo a Carla e Ivan) ha sottolineato che l’uso di “bombe artigianali è un emblema del terrorismo nel mondo” aggiungendo nella requisitoria “ha proceduto a collocare, attivare e far detonare un artefatto esplosivo di tipo artigianale che aveva precedentemente fabbricato, composto da un estintore come contenitore, al cui interno c’era polvere nera, tnt e tetryl, con un sistema di innesco elettrico mediante uso di due timer meccanici e un portalampade cilindrico di plastica trasparente”.

La difesa del compagno ha negato che il gesto era terrorista, ricordando i tre casi precedenti dove i fatti trattati dall’accusa come terroristi sono poi stati considerati relativi alla legge sulle armi (caso combas, caso del compagno Luciano Pitronello e ultimamente quello di Carla e Ivan) oltre a segnalare che gran parte dei rilievi sono stati ampiamente manipolati per cercare forzatamente relazioni tra i diversi attentati.

Hans ha deciso di non parlare al processo, in seguito è iniziata la sfilata dei testimoni dell’accusa.

Secondo quanto trapelato dalla stampa, hanno deposto i membri della Polizia Investigativa (PDI) che lo hanno arrestato nei paraggi della banca. Romina Barros, sub commissaria avrebbe detto: “Fermandolo, gli ho chiesto: Che hai fatto? E lui non ha detto niente, mi ha solo guardato con aria molto minacciosa”. Il goffo copione di terrore che si cerca di costruire con tali dichiarazioni è grossolano e ridicolo. É stato riferito dalla stampa che questo processo sarà la chiava per le future indagini riguardo ad attentati esplosivi. Dai mesi precedenti al caso bombas nel 2010, il procuratore nazionale Sabas Chahuan pressato da motivi politici ha deciso di trasferire tutti i processi per esplosivi e/o simili alla Fiscalia Sur che sistematicamente ha optato per l’uso della legge antiterrorista. Secondo la stampa, andando male in questo caso i processi torneranno a tale procura. Poco tempo dopo tale pubblicazione, lo stesso procuratore Sabas Chahuan ha dovuto fare delle rassicurazioni in merito, cercando di non generare
discordie tra gli stessi procuratori: “Nulla è cambiato, tutto resterà nella Fiscalia Sur perché ha già la competenza, ha personale sufficientemente coeso e una longeva collaborazione con la polizia. Adesso, decidere se applicare o meno la legge antiterrorista, è un tema che è stato molto in vista in tutto il
Cile e ogni procura regionale lo tratta nei casi relativi. In questo caso la Fiscalia sur ne ha competenza”.

Ribadiamo l’invito ai compagni che cercassero o avessero più informazioni rispetto al processo di realizzare resoconti del processo sia per diffondere ciò che accade e comprendere i meccanismi legali/repressivi. Come già accaduto in altri processi (CCF, caso bombas, Tortuga, ecc)

Solidarietà al compagno Hans Niemeyer!

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Cile: Comunicato di Victor Montoya

Victor è prigioniero dal 9 Febbraio 2013 nel carcere di Puente Alto, accusato tramite la legge antiterrorista di attentato esplosivo contro una caserma di polizia nella città di las Vizcachas.

Il mio nome è VICTOR HUGO MONTOYA ENCINA, accusato di aver collocato un artefatto esplosivo a Reten Las Vizcachas il 9 Febbraio 2013. Dopo 4 mesi di custodia preventiva, posso affermare di essere la prova vivente di come lo stato cileno ancora una volta ha creato una nuova montatura grazie alla caccia alle streghe chiamata “legge antiterrorista”, basata sulla discriminazione e su processi farsa; stavolta sono io il bersaglio di accuse costruite con testimoni fasulli, che hanno fornito testimonianze incongruenti e con prove ridicole tipo cd con musica varia, sciarpe e materiale tratto da internet.

D’altra parte, va notato che oltre a queste tre testimonianze tra loro incongruenti, c’è un altro caposaldo fondamentale in questo processo e nel suo svolgersi discriminante, niente meno che il mio stile di vita, che cercano di sfruttare per ciò che serve loro, non essendo io per nulla una persona modello, in questo caso, il solo fatto di avere una coscienza sociale e di classe, rifiutare il consumo, l’uso e l’abuso di animali ed umani e non e una condotta decisa nel dichiararmi contrario a qualsiasi droga lecita o no, dando priorità alla mia lucidità e integrità come persona consapevole delle proprie azioni, è il presupposto e unico argomento utilizzato dalla polizia, dalla intelligence e dai giudizi per affiancarmi alla causa già conosciuta come “caso bombas”.

Dal 9 Febbraio mi trovo nel carcere di Puente Alto, qui è dove perdo il mio tempo, ho lasciato cose a metà fuori, ma la cosa peggiore è che a causa della prigionia le varie tensioni e l’esercizio improprio di potere da parte di coloro che detengono l’”ordine” e il “benessere” di noi detenuti, molti dei quali come me stanno qui ingiustamente vittime di processi “legali” e beghe burocratiche, stati depressivi e crisi di panico oltre a vari problemi di salute diventano parte della quotidianità e della “normalità” del posto.

Eppure, dopo aver visto, sentito e testimoniato quanto sopra, io resto me stesso! Il cosiddetto “terrorista”, il “pericolo per la società”, come tanti altri che sono stati e sono perseguitati solo per il loro pensare diversamente… Paghiamo il prezzo di tali accuse, le quali con il passare del tempo e del lavoro di persone ipocrite crolleranno, saranno vanificate come è già successo tante volte, nonostante le montature con buoni presupposti, pagate con le tasse dei lavoratori, gente comune, come chiunque di noi, questo mi fa pensare che domani potrebbe toccare a te essere la prossima vittima dei veri terroristi che vivono tra di noi e che ci accusano e perseguitano.

Infine, ringrazio la mia famiglia, gli amici, gli avvocati e chi non conosco ma che mi è stato vicino, tutta la scena hardcore del paese, la comunità vegan, vegetariana e straight edge del Cile e dei paesi vicini che mi appoggiano costantemente in questo processo, supportandomi e dandomi forza.

Con ciò, io e ognuno dei prigionieri politici privati della libertà dimostriamo che lo stato e le sue montature non fermeranno la verità.

Carcere di Puente Alto, 11 Giugno 2013, 123° giorno di prigionia nella Torre 4, 1° piano.

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Stato Spagnolo: Aggiornamento sui 5 compagni arrestati a Barcellona

Prigionieri sulla strada
Prigionieri sulla strada

La scorsa settimana 5 anarchici sono stati arrestati nella provincia di Barcellona e trasferiti in varie prigioni. Fino a questo punto, erano stati nella prigione di Soto del Real (Madrid) in carcerazione preprocessuale a causa del “rischio di fuga” in regime di FIES3, come stabilito dal giudice Pedraz, che ha in mano il caso.

Negli ultimi giorni, sono stati trasferiti:
Yolanda al C.P. Madrid V, Soto del Real
Silvia al C.P. Madrid VII, Estremera
Juan al C.P. Madrid II, Alcalà Meco
Jose Carlos al C.P- Madrid VI, Aranjuez
Xavis al C.P. Madrid IV, Navalcarnero.

Tutti restano in regime di FIES3.

Riguardo alle procedure giudiziarie, gli avvocati (di fiducia) hanno fatto appello contro l’ordine di custodia preprocessuale e aspettano l’esito. I colloqui con i familiari, che già sono andati nelle nuove destinazioni, hanno aiutato molto l’umore dei compagni. In più, pacchi con vestiti e effetti personali sono stati inviati, cosi come depositi settimanali per aiutarli con le spese (il carcere impone un massimo di spesa mensile di 30 euro).

Se volete e potete contribuire economicamente per supportare a coprire le spese dei compagni e delle loro famiglie (spesa interna, vestiario, soldi per andare a colloquio, ecc) potete fare un versamento al seguente conto:
2038 9252 63 3000365109 (Bankia).

Questo conto è stato aperto a tale fine, e la sua gestione è completamente affidabile (è stato aperto presso Bankia dato che ha molte filiali e non ci sono commissioni per depositi nazionali ed esteri).

Ci sono varie eventi benefit in diverse città cosi come molte azioni solidali. Inoltre, ci sarà un corteo solidale nella serata del 21 Giugno, e si richiede massima diffusione della notizia. Il nostro intento è di realizzare azioni simultanee in diverse città, in Spagna e all’estero.

fonte

Germania: Manifesto solidale con Sonja Suder, Christian Gauger e Sybille S.

Questo è un nuovo manifesto anarchico solidale con Sonja, Christian e Sybille che è stato affisso in diversi muri di varie città tedesche. Sonja e Sybille sono prigioniere a Francoforte sul Meno e Christian è in libertà vigilata a causa dei suoi problemi di salute. La prima parte del processo continuerà dopo l’estate. Di seguito il poster e la sua traduzione. Es lebe die Anarchie!

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La solidarietà è la tenerezza della sovversione rivoluzionaria!

Mi chiedete: “Cosa dovremmo fare? Come possiamo resistere contro tutta questa eteronomia, controllo, repressione, violenza, considerata normalità? Come possiamo far fronte a tutta la burocrazia, le uniformi e le armi, le mostruosità della tecnologia, le loro leggi e la loro moralità basata sulle costrizioni, colpa e paura?” Vi rispondo: “Non conosco la soluzione, il modo giusto o la strategia perfetta e neanche penso esista. Ma so che è l’aiuto reciproco, il rispetto, l’amore e la solidarietà che renderanno ancora una volta pericolose e ribelli le nostre relazioni. So che l’unica cosa più forte della nostra urgenza di libertà è l’odio per quelli che ce la rubano! So che non c’è bisogno di alcuna giustificazione per l’insurrezione e non c’è un minuto da perdere! So che prima e adesso ci sono migliaia di motivi per rivoltarsi!

Solidarietà a Sonja e Christian accusati e detenuti per la loro posizione contro Stato e Giustizia. Accusati per la loro partecipazione alle Cellule Rivoluzionarie (RZ) e le loro battaglie negli anni ’70.

Solidarietà a Sybille, detenuta per lo stesso processo a causa del suo rifiuto di cooperare con le autorità!

Un abbraccio a tutti gli accusati e detenuti per le loro idee e lotte!

Un abbraccio a tutti quelli che non svendono o dimenticano le loro idee di una vita libera!

Per una vita libera senza autorità!

Anarchici

fonte, pdf

Cile: Parole del compagno José Miguel Sánchez Jiménez

Bahrain

Perché le nostre vite sono compromesse per cercare la libertà totale, per distruggere ogni tipo di autorità, perché odiamo l’ordine stabilito e la “pace sociale dei ricchi”, perché non riconosciamo autorità alcuna. E continueremo la guerra!

Continueremo attaccando il potere in tutte le sue forme, audaci e senza paura di ribellarci, attaccando i simboli del potere e chi lo detiene, finché ognuno/a di noi non sarà un esercito consapevole con capacità combattiva al 100% non fermeremo il nostro affanno libertario fino ad abbattere e distruggere il capitale e la sua classe privilegiata, fino a quando non ci saranno più schiavi di nessun tipo.

Siamo figli della ribellione, senza dio, legge, altari, maestri, liberi di prendere decisioni e agire e scontrarci fino alle conseguenze estreme, mettendo in gioco tutta la nostra esistenza di lotta, orgogliosi/e di non essere sottomessi e agire di conseguenza combattendo ogni forma di dominio e assoggettamento.

NON pretendiamo di migliorare il sistema ma distruggerlo, per questo lottiamo e siamo dove siamo, affrontiamo la mole fetida del potere e chi se ne nutre.

Arrivano i combattenti
Nessun passo indietro
Finché ci sarà miseria ci sarà ribellione
Distruggere il sistema carcerario e lo status quo.

Dal centro di sterminio Carcel Colina II Modulo 4
Josè Miguel Sanchez Jimenez
Maggio 2013

in spagnolo

Atene: Lettera di Giannis Naxakis

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Ad un mese dal mio arresto rimango ancora perso nei miei pensieri cercando di trovare momenti di calma e chiarezza, cosi ho potuto prendere la penna e buttar giù qualche parola. Il mio umore cambia alla velocità della luce, va su e giù no stop ed è difficile trovare un punto fermo da cui ripartire. Ciò che è successo a Nea Filadelfia mi fa star male, le nuove conclusioni che vengono fuori mi feriscono, la comprensione di quanto è precisamente successo mi uccide. Ci ricado quando ascolto la noia quotidiana e le discussioni infinite valutando i mesi, gli anni, le accuse e tutto ciò che è rilevante. Sappiamo molto bene perché siamo qui e il motivo non è certo per alcune comuni pratiche criminali come sappiamo che da adesso in poi il tempo non scorrerà necessariamente insieme a noi facendo il conto alla rovescia per uscire.

Quel pomeriggio di Aprile, un dannato nostro errore è stato più che sufficiente per farci rinchiudere e star qui a tormentare i nostri sogni. In un momento l’universo è stato destabilizzato, le lancette dell’orologio sono tornate indietro e il flusso è andato al contrario. Una fottuta regola cospirativa non seguita quel giorno – in una serie di altre seguite – e questo è stato più che sufficiente affinché gli scagnozzi dell’antiterrorismo ci prendessero. In – per quanto sia permesso il terno – un momento insospettabile i bastardi hanno avuto la meglio. Quattro persone, un circolo di anarchici, una cella a Koridallos. Una serie di arresti che è avvenuta negli ultimi anni davanti a noi è stata sufficiente per farci preoccupare ma non per farci capire l’accuratezza chirurgica e la disciplina dei nostri movimenti necessari nell’ambito della sicurezza.

Ciò che si richiede sicuramente in questi casi è l’assetto rigoroso dell’attacco e la sicurezza e ovviamente non sto parlando di fare sconti alla prima parte. Abbiamo visto arresti, numerose indagini arrivare alla gente dal nulla, sapevamo molto bene della sorveglianza discreta e non ma ancora il brutto momento doveva venire. Lasciate che io sia l’ultimo stronzo che finisce catturato, ne sarei felice, lo accetterei come l’onore di riuscire a scrivere l’epilogo di una storia cosi lunga. Ecco perché voi compagni fuori, mentre cospirate i vostri piani, dovete guardarvi e dire: “Faremo meglio di loro. Hanno ottenuto l’impossibile, noi oseremo l’impensabile!” E questa promessa potrebbe garantirvi il biglietto per il cielo… Continue reading Atene: Lettera di Giannis Naxakis

Bristol, Regno Unito: Cellula Solidarietà senza confini/FAI incendia 6 veicoli di UKBA e danneggia veicoli Tascor

22 Giugno 2013

Nascosto all’interno di un tranquillo parco commerciale a Portishead, poco fuori Bristol, c’è l’ufficio di UK Border Agency nel quale lavora una squadra anti immigrazione lavora con la polizia, con annessi raid nella zona di sud ovest. Nella notte tra giovedi e venerdi abbiamo appiccato incendi che hanno causato (con la morte dell’anarchico Carlo Giuliani durante gli scontri con la polizia nel G8 di 12 anni fa ancora fresca nella nostra mente) danni all’edificio e la distruzione di 6 veicoli li parcheggiati – 3 auto, 2 furgoni (conosciuti per essere usati per catturare famiglie di immigrati) ed 1 furgone grande. I mercenari dei confini del regime attirano il nostro più totale disprezzo come vale per la polizia, e ora questa propaggine armata dello stato ha capito che noi siamo vicini e non ci fermiamo.

Un paio di settimane fa, a mezzogiorno del 2 Giugno al deposito Tascor nella zona commerciale di Cribbs Causeway/Patchway, 2 minibus con i finestrini forniti di sbarre hanno subito la rottura dei parabrezza e molteplici ammaccature sulla carrozzeria. Tascor (ex Reliance Secure Task Management) lavora per la Agency Border e Border Force per “scortare” i detenuti tra le prigioni per migranti al fine di deportarli, utilizzando la violenza impunita che la loro posizione gli fornisce come durante i recenti allontanamenti forzati di Marius Betondi e Raul Ally, ed è anche il più grande fornitore privato di questo “servizio” in tutto il mondo (avendo preso l’incarico nel regno Unito dal Group 4 Security nel 2011). Inoltre hanno locali di permanenza e strutture di permanenza breve in tutto il regno unito cosi come nei confini inglesi a Calais e Coquelles, in Francia. Continue reading Bristol, Regno Unito: Cellula Solidarietà senza confini/FAI incendia 6 veicoli di UKBA e danneggia veicoli Tascor