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Italia: Culmine – Al Punky Mauri a 4 anni dalla sua morte in combattimento

Carissimo Mauri,

4 anni son passati da quella notte in cui il tuo cuore indomito ti ha accompagnato fino alla fine!. La tua morte in combattimento ci ha lasciato un vuoto che in realtà un vuoto non è perché la ribellione, la determinazione della rivolta, la lucidità di un’azione, la coerenza, la sempre maggior consapevolezza della necessità della lotta, l’anarchia lo vanno a colmare in ogni momento delle nostre vite!.

In questi anni naturalmente non si è fermata la repressione di anarchicx, ribelli e dissidenti, non si sono interrotti l’avvelenamento e lo sfruttamento della terra, degli animali umani e non umani e della natura tutta, x prigionierx delle varie galere non smettono di essere torturatx e uccisx, stato e liberticidio continuano ad essere sinonimi, i popoli originari vengono ancora annietati da chi si continua ad arrichire depredando i loro territor. Ma tutto questo lo sappiamo, come siamo consci che non tramonterà né facilmente né rapidamente, vero?. Per questo non smettiamo di combattere, da antiautoritarx, contro la civilizzazione. Per questo, Mauri, vivi in ogni incendio che distrugge i simboli del potere (che siano banche o auto di lusso), sei presente in ogni animale liberato, non smetti di accompagnare ogni sabotatorx di questo sistema sempre più artificiale e tecnologico, rispondi ad ogni scintilla liberatrice!. Per questo, compagno e fratello Mauri, non ti dimentichiamo!.

Nessun mito, nessun eroe, nessuna lacrima, nessuna paura… vivi in ogni pensiero e azione verso la liberazione totale!.

Ti abbracciamo forte, con amore e Anarchia!.

Culmine — 22 Maggio 2013

Stefano. Prigionero individualista anarchico
C.C. Via Arginone 327, IT-44122 Ferrara
Elisa. Prigionera anarchica
C.C. Rebibbia Femminile, Via Bartolo Longo 92, IT-00156 Roma

Cile: Lettera di Jose Miguel Sanchez ai/alle guerrierx della lotta della strada

josèChe questo inverno sia caloroso con il fuoco che seminaremo con le nostre Molotov, facendo bruciare ogni icono del potere, distruggendo quelli che ci opprimono, liberando il nostro odio verso la classe dirigente, riempiendo il territorio borghese, bruciando i loro beni e con ciò incoraggiando la ribellione del indeciso, viva chi lotta!

Le nostre azioni devono attaccare tutte le forme di autorità e di dominio, tutti i custodi del potere, facendo il sabotaggio della pace dei ricchi, agendo sempre con audacia e sorpresa, senza lasciare nessuna traccia per non rendere facile il compito del nemico, lottiamo contro il dominio oligarchico, facciamo che prevalgono la solidarietà ed equità sui privilegi, l’egoismo e l’ingiustizia, per questo le nostre azioni si guidano con braccia forti, coscienza e convinzione, ed è responsabilità di ciascuno di noi fare che ogni azione raggiunga il suo obiettivo, siamo guerrierx di una lotta disuguale e per questo dobbiamo essere precisx e audacx.

Non abbiamo alcun attaccamento alle “comodità” che il sistema ci offre, ci cachiamo nelle loro leggi e regolamenti, sappiamo che solo lottando efficacemente e costantemente riusciremo per scuoterci del giogo creato dalla classe privilegiata per sottometterci, del’egoismo e l’avidità del arrogante ricco e di ogni forma di autorità, lottiamo per la liberazione totale e siamo prontx a tutto per l’emancipazione.

Coloro che abbiamo optato per questo percorso di lotta sappiamo che il percorso non è facile, che spesso ha costi elevati, come la clandestinità, la prigione o la morte, e per questo siamo preparatx in coscienza, così come contiamo anche sulla solidarietà da parte dei/delle nostrx compas, se uno di questi costi si presentasse, è di vitale importanza che nessun/a combattente deva sentirsx solx se arriva ad una prigione, è lì che ci dovrebbe essere un reale sostegno perche il nemico conosca e veda che l’universo di lottatorx è presente ovunque.

Un abbraccio complice e cospirativo per ogni guerrierx dell’orbe
Per distruggere lo stabilito e la violenta pace dei ricchi
Finché ci sarà la miseria ci sarà la rivolta
Per distruggere la società carceraria

Nonsottomesso,

José Miguel Sánchez Jiménez

Lager Colina II. Modulo 4

Cile: Manifiesto in solidarietà con i/le compagni/e colpiti/e per la repressione in Temuco

aficeNuova campagna di terrore a Temuco

Nell’anticamera repressiva del giorno del giovane combattente, il 28 marzo sono state perquisite case private e arrestatx 12 compagnx, con il pretesto di violazione della legge di controllo degli armamenti e esplosivi. La polizia punta le loro azioni contro conosciutx anarchici/che della regione, colpevoli secondo loro della sistemazione di ordigni esplosivi all’inizio di quest’anno. La stampa, fedele alleata e portavoce degli interessi dei potenti, genera una tormenta di immagini con gli arresti, cercando di dare forza e credibilità allo spettacolo repressivo, senza rinunciare a dettagli sensazionali. Dopo aver passato a controllo di detenzione, 7 compagnx sono Liberatx, 2 sono accusati di violazione delle leggi sulla droga (usciendo su cauzione) e 3 compagne sono accusate di possesso di materiali per la fabbricazione di esplosivi.

Ariadna, Yaritza e Rozana (con 5 mesi di gravidanza) rimangono in custodia presso il carcere femminile a Temuco per i cinque mesi che dura l’inchiesta. Una settimana prima delle perquise, le compagne avevano pubblicato uno scritto dove facevano pubbliche le molestie della polizia che ricevevano, sapevano perfettamente che erano vigilate e che sarebbero andati tra di loro. E ‘chiaro che più che un ” successo investigativo”, esiste un atto di vendetta politico / poliziale sulla base di bugie per ottenere il loro arresto e intimidire l’intorno. In una grezza replica del chiamato Caso Bombas lo stato cerca attraverso le perquisizioni, arresti e molestie, fermare la diffusione dell’espressioni anarchiche. Ogni nuovo arresto, cerca di imporre lezioni di silenzio e sottomissione, sta in noi mantenerci irriducibili davati al potere.

Ariadna, Yaritza e Roxana alla strada / Solidarietà parole e azione
Lo Stato colpisce ancora. Che la solidarietà non si facia attendere
Libertà immediata ai/le compagnx in ostaggio dallo Stato

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Cile: Propaganda per le strade di Santiago per le prigioniere di Temuco

29 marzoGuardate lo poco che siamo e invece diventano singhiozzi i suoi insulti contro di noi, le loro argomentazioni diventano piccole, avendo tutto il potere nelle loro mani, hanno paura anche del solo e ultimo dei nostri gesti solari, guardate lo poco che siamo e vedrai che da un giono all’altro saranno milioni uguali a noi….Avranno ragione allora per averci temuto così tanto… (Domingo Murua)

Prigionierx del 28-M, solidarietà

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Cile: Manifiesto in solidarietà con Carla, Ivan e Hans

libertadcarlaivanhans“E ‘una codardia suprema ripudiare l’atto di ribellione per il quale noi abbiamo dato il primo seme”. Luigi Galleani, anarchico d’azione.

Libertà Carla Verdugo, Ivan Silva, Hans Niemeyer

“Non è così difficile organizzarsi e fare le cose. L’invito è quello di non rimanere in una solidarietà di carta, in una solidarietà di opuscoli. Sappiamo dove sono i detenuti dobbiamo andare per loro. Dobbiamo passare all’offensiva basta di essere alla difensiva ” Punky Mauri, anarchico d’azione.

Afforontiamo la violenza del potere senza molte sottigliezze, con tutte le nostre forze, con sempre più e più ribellione!

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Santiago, Cile: Giornate in memoria per il Punky Mauri

punk mauri(1)“Perché quando nel cuore la libertà, l’amore e l’anarchia accompagnano i loro battiti, l’anarchia non muore in bocca, prevale nelle mani attive”
-Punky Mauri

MaterialAnarquista: Non possiamo essere indifferenti davanti a questa situazione, già che si avicina, ancora un’altra volta, quel giorno 22 maggio, dove quattro anni fa (2009) abbiamo visto partire un compagno, un guerriero, un incrollabile, Mauricio Morales Duarte, il Punky Mauri. Dimenticarlo sarebbe un’incoerenza da parte nostra, perché ricordare ai/le nostri/e compagni /e caduti/e nella lotta è un atto di onore con i nostri principi, è un atto di orgoglio che, nella pratica, dichiara querra al potere che pretende cancellarci la memoria. Mai permetteremo che ci tolgano ai/le nostri/e compagni/e e per nessùn motivo lasceremo che il potere getti nel fango dell’oblio la lotta rivoluzionaria di questi / e. Da qui ci facciamo presenti nella memoria e l’onore del compagno Mauricio Morales Duarte.

“La memoria come un arma è rifiutare la resignazione di essere derubati di compagni/e e spazi mentre noi guardiamo come spettatori.”
-Gabriela Curilem

Nel manifesto:
Giornate in memoria per il PunkyMauri
Fino a distruggere l’ultimo bastione della società carceraria
Mauricio Morales morto in azione il 22 maggio 2009

20 maggio: ore 19.00, diverse espressioni artistiche. Testi dei compagni. Cibo vegano. CSOA La makina Libereco.
22 maggio: ore 19.00, atto di commemorazione in memoria di Punky Mauri. L’unica forma di morire è l’oblio. Ventura la Valle/ Sierra Bella.
26 maggio: ore 15.00, passacaglie da Cueto/ Andes. Ore 16.30, musica, feria di propaganda, murales, pagliaci, pannelli informativi. Piazza Yungay/ Santiago Centro.

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Temuco, Cile: Corte d’Appello conferma la custodia cautelare per la compagna Yaritza

La libertà è il crimine che loro perseguono

In seguito al rifiuto della Corte di garanzia di cambiare la custodia cautelare per la compagna Yaritza Grandon il 26 aprile, la difesa ha deciso di presentare ricorso alla Corte d’Appello per cercare di tirare fuori alla compagna della prigione.

Il 2 maggio 2013, la Corte d’Appello conferma la custodia cautelare per la compagna Yaritza, ottenendo un solo voto (ministro Julio Cesar Grandon) di tre per cambiare e concedere l’uscita in strada.

Ricordiamo che Yaritza è stata arrestata insieme ad Roxana y Ariadna accusate di vari attentati dinamitardi a Temuco, formalizzate sotto la legge sul controllo delle armi. Yaritza, in particolare, ha una serie di problemi di psicomotricità fine, che l’ha portata a un trattamento nel Teleton e attualmente la impedisce di essere in grado di manipolare oggetti. La fiscalia, nel suo ridicolo, l’accusa di fare e piazzare bombe.

Solidarietà con le compagne Yaritza e Arianna!
Fino a frantumare le fantasie dello stato!

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Cile: Nuove accuse contro Victor Montoya

Il procuratore sud, che si dedica esclusivamente a congegni esplosivi, ha deciso di ripresentare accuse contro Victor Hugo Montoya. Victor è stato arrestato il 9 febbraio 2013, accusato da qualche presunto testimone di essere andato con un’auto nei dintorni della stazione di polizia di Vizcachas, dove è avvenuto un attacco esplosivo. Victor è accusato secondo la legge anti-terrorista e rimane in carcere preventivo nella prigione di Puente Alto.

Il 30 aprile, il procuratore sud cercherà di presentare altre accuse contro Victor, non sappiamo ancora qual’è l’obiettivo, ma è probabile che vorranno attribuire a lui anche altri attacchi esplosivi del gruppo “Amicx della polvere nera”. Immediatamente dopo l’arresto, questo gruppo ha negato qualunque partecipazione di Victor nella loro azione. Stiamo parlando di questi attacchi:

– Divisione Logistica dell’Esercito (28 novembre 2011)
– Pubblico Ministero locale di La Florida (29 novembre 2011)
– Banca BCI su strada Beauchef (1 marzo 2012)
– Tribunale di Garanzia di Puente Alto (4 luglio 2012)

Il 26 aprile il procuratore sud ha fatto una ricostruzione della scena alla stazione di polizia di Las Vizcachas, Victor in ogni caso non ha partecipato a quella ricostruzione, poiché nega esplicitamente le accuse.

Ricordiamo che Victor è un compagno vegan e straight-edge che insieme alla sua famiglia rigetta le accuse del procuratore.

Fine alla legge anti-terrorista! Prigionieri liberi!

trad. da waronsociety — maggiori informazioni: i, ii

Santiago, $ile: Camminiamo insieme: È tempo di lottare! Lettera di Marcelo Villaroel

Perché chi dimentica i prigionieri di guerra
finisce dimenticando la guerra stessa

—Gerasimos Tsakalos, membro della CCF in carcere.

Molti e quotidiani sono i capitoli di confrontazione che viviamo come ostaggi dello stato-carcere-capitale, nella guerra non ci sono pause.

La dominazione schiaccia vite nei centri di sterminio e di isolamento, nei luoghi dello sfruttamento salariale, nei templi della dottrina della lobotomia per ridurre quadri di comando in serie, professionisti della democrazia, cittadini della pace sociale, schiavi-pecore del complesso poliziesco-militare che controlla gran parte del pianeta.

Però la resistenza offensiva multiforme non è pantomima né mera immagine, è un Atto-opzione-vivere permanente che si manifesta in ogni momento e aspetto della nostra vita.

Le ricerche individuali e collettive di liberazione si estendono e fratellizzano, non muoiono mai, e meno scompaiono. Dove alcuni si arrendono e si consegnano alla normalità cittadina del capitale, altri/e semplicemente, e con tutto, si ribellano. Continue reading Santiago, $ile: Camminiamo insieme: È tempo di lottare! Lettera di Marcelo Villaroel

$ile, Temuco: Castigano la compagna Ariadna Torres per la sua degna attitudine ribelle e non sottomessa

Nota di Refractario: Facciamo una chiamata a raddoppiare la solidarietà davanti alle vessazioni delle guardie con le compagne antiautoritarie in carcere. I digni atteggiamenti ribelli all’interno del carcere meritano solo il nostro rispetto!. Giù le vostre mani dalle nostre compagne!.

Con data 27 Aprile la compagna Ariadna Torres detenuta del 28M, è in una situazione di punizione per aver “insultato” il magistrato e per mantenere in piede la sua posizione come antiautoritaria.

In questi momenti lei ha vietate le visite e la ricezione di pacchi per 7 giorni dalla data del fatto e secondo la gendarmeria lei: “non sarebbe in cella di isolamento.”

Questo, è solo un’ulteriore prova delle vessazioni che sta ricevendo la compagna e le altre detenute. Già che a questo fatto si aggiunge che LA MAGGIORE DEL CPF di Temuco sta fermando dal Giovedì 25 Aprile un comunicato pubblico scritto da lei e per la compagna Yaritza Grandon dove raccontano la loro situazione come prigioniere politiche, questo comunicato è stato fermato per il motivo di avere “contenuto anticarcere” davanti al quale lei dovrebbe testimoniare davanti il magistrato.

Denunciamo questi fatti e mostriamo la totale solidarietà con le compagne in prigione.

MAI PIÙ VESSAZIONI E PERSECUZIONI PER LE IDEE!

LIBERTÀ PER LE DETENUTE POLITICHE DEL 28M

Gruppo di solidarietà ai/le deteniti/e del 28M.

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$ile, Temuco: Mantenimento della custodia cautelare per la compagna Yaritza accusata di fabricazione e detenzione di esplosivi

libertà

Il 26 Aprile 2013 alle ore 9.00 è stata rivista la detenzione preventiva di Yaritza Grandon, compagna accusata di produzione e detenzione di esplosivi in ​​Temuco. Yaritza si trova detenuta dal 28 Marzo. La difesa di Yaritza ha ribadito nuovamente che lei soffre di problemi di salute e di psicomotricità, che era stata portata a curasi anche a Telethon, in modo che sarebbe un impedimento per produrre e piazzare ordigni esplosivi.

Il Procuratore, Omar Mérida, ha insistito che si avrebbe trovata una trascrizione dei comunicati rivendicati degli attacchi esplosivi alla direzione regionale di polizia e alla caserma delle forze speciali.

La difesa di Yaritza appellarà contro la decisione nei prossimi giorni, nel frattempo la compagna resta in carcere a Temuco.

Tutto il nostro amore rivoluzionario per le compagne antiautoritarie Yaritza, Ardiana, Roxana e suo piccolo Leon.

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Cile: Hans Niemeyer arrestato

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Alle ore 9:00 del 26 Aprile la polizia delle indagini ha arrestato a Hans Niemeyer, il compagno era latitante da quattro mesi, quando aveva deciso rompere gli arresti domiciliari accusato sotto la legge antiterrorista per presunta collocazione e fabbricazione di ordigni esplosivi.

A quanto pare, come espresso da Hans agli avvocati della difesa e da quello che la stessa polizia ha riferito non ci sono state né scontri né i soliti pestaggi della polizia con i detenuti. Hans è stato arrestato in un appartamento in Villa Portales, comuna di Estacion Centrale.

L’intelligence della polizia? ancora non ha detto né comentato, come è stato che hanno trovato il luogo di ubicazione tra vari mesi in clandestinità.

Hans è stato trasferito dalla sede del dipartimento di polizia investigativa al centro di giustizia dove si é convalidato l’arresto alle ore 14:00. Il capo della fiscalia sud, Raul Guzman ha commentato: “Questo non è una vittoria specificamente per l’accusa, ma per le istituzioni cilene dove una persona deve affrontare sia i suoi diritti come i suoi doveri, e nel caso di Niemeyer, il suo dovere era presentarsi alla giustizia “.

L’accusa ha cercato di interferire nel processo giudiziario richiedendo come data il 24 Giugno, mentre che la difesa aspettava che si realizzara il 6 Maggio (data precedentemente imposta prima di essere latitante). Infine, il tribunale fisso la data del 17 Giugno.

Ancora non si sa in quale carcere e modulo lo Stato deciderà rapire Hans sino al processo sotto la legge anti-terrorista

Da qui, salutiamo su degna posizione davanti a questa nuova caccia all’uomo e gli inviamo un forte saluto rivoluzionario pieno di energia e di incoraggiamento per tutto il procedimento legale-teatrale che si avicina.

Fine della legge antiterrorista

(… Presto speriamo di aggiornare e integrare ulteriori informazioni)

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Nota di sviluppo …

Il compagno Hans Niemeyer che era ricercato dalla polizia $hilena da quattro mesi è stato arrestato.

Questa mattina il compa è stato arrestato in un domicilio del Belloto nella comuna di Stazione Centrale, regione metropolitana. Oggi alle ore 14 Hans passara per la convalida dell’arresto nel centro di (in)giustizia. Al momento del suo arresto il compa era solo e l’arresto è avvenuto all’interno di un appartamento. Per ora non c’è chiarezza sugli eventi, ma ci sono incroci di versioni tra il pubblico ministero e l’avvocato difensore.

Mantendremo l’aggiornamento di informazioni durante il corso della giornata.

Saluti e forza per il compagno.

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Cile: Incendio di auto di lusso a Santiago

Una domenica del Dicembre 2012 ci siamo infiltrati rapidamente in un quartiere benestante di Las Condes (passando dal Centro Commerciale Las Condes) e abbiamo incendiato due delle loro auto con un congegno che ci ha dato il tempo di scappare.

Allo stesso modo il 26 Marzo abbiamo creato un incendio di auto di lusso in una concessionaria del centro commerciale Plaza Tobalaba (Puente Alto). Entrambe le azioni sono avvenute sotto gli occhi di molte delle loro telecamere di sorveglianza, le ronde delle guardie e degli sbirri dentro al centro commerciale, ancora una volta abbiamo violato la loro sicurezza.

Abbiamo deciso di attaccare le auto perchè per noi simboleggiano la civilizzazione e rappresentano la vita trasformata in inerzia e commercio.

Odiamo le auto, e odiamo il fatto di odiare, a volte, di non avere un’auto.

Questa azione è un saluto ai prigionieri e ai ragazzi che oggi (29 Marzo) usciranno nelle strade e manderanno all’inferno l’autorità.

Distruttivi e Caotici

in spagnolo

Santiago, Cile: Congegno incendiario sotto auto della polizia

In una notte di luna piena oggi Mercoledì 27 Marzo alla vigilia di un nuovo anniversario del “Giovane Combattente”, abbiamo deciso di incendiare un’auto di fronte all’entrata del Commissariato di Quinta Normal situato in Carrascal con Embajador Gomez.

Abbiamo situato due dispositivi incendiari alle ruote del veicolo, facendoci beffe della loro sicurezza e controllo del quartiere per mano di bastardi poliziotti.

Con la nostra volontà incendiaria vogliamo calcare l’importanza delle azioni individuali, poiché queste apportano in maniera implacabile il passaggio all’offensiva contro la dominazione!

Vogliamo sottolineare che la nostra azione di taglio artigianale è stata realizzata con materiali precari, poiché non abbiamo le conoscenze per realizzare azioni di maggiore portata, e perchè individui che in qualche momento della storia le hanno fatte, hanno i mezzi e le conoscenze, conoscenze che per ragioni personali hanno deciso di portare nella tomba o di lasciare in letargo, facendo una rottura con le nuove generazioni.

Occhio, non vogliamo fare le vittime, e nemmeno giudicarli per la loro inattività nei tempi difficili che oggi attraversiamo. Ancor meno pretendiamo essere loro discepoli, né loro i nostri maestri. Questa è una forma di critica-domanda agli individuali ribelli che sentono le stesse inquietudini di rafforzare ogni colpo inatteso con più forza e più certezza, perchè la conoscenza non è qualcosa che si acquisisce da un momento all’altro, ma una ricerca costante piena di incertezza, errori, e successi i quali alimentano le nostre decisioni.

Facciamo una chiamata eterna a tutti gli individui ad essere curiosi, a provare senza paura, se sbagli ritenta, ricorda che tutto si può imparare in questa vita, solo fai in modo di mettere cautela. Che gli anni non debilitino le nostre forze, né i nostri sogni, che oggi palpitano nei nostri cuori.

Salutiamo dalla distanza fisica i/le compagnx Diego Rios, Felicity Ryder, il bimbo Fenix Lafquen e Hans N., oltre ai/le nostrx indimenticabilx fratelli/sorelle prigionierx Carla e Ivan, Victor M., quelli del Caso Security, i/le compagnx della Cospirazione delle Cellule di Fuoco e moltx altrx.

Ogni parola in ogni comunicato da un non-luogo o il carcere si ripercuote con eco in una maniera feroce nel nostro essere”.

Siamo il vento che cancella le tracce dei fuggitivi e saremo il pugnale nel collo della polizia bastarda

Células del Incendio Negro.

Nota: Nonostante i dispositivi non si siano attivati questa volta, vogliamo dire che la stampa nelle notizie sullo “zaino dimenticato” che hanno nominato, non conteneva solo una bottiglia con combustibili, erano 2 bottiglie da 1,5 litri di benzina e paraffina mescolate, appoggiato all’esterno dello zaino una miscela di elementi in polvere con una miccia a tempo. Che non dicano che era abbandonata, sanno molto bene perchè era lì, altrimenti il loro operativo non avrebbe generato quello scandalo di quasi 4 ore.

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Cile: Lettera di José Miguel Sánchez a tuttx i/le compagnx e gruppi di azione clandestina nel mondo

venganza

Alle menti consapevoli che lottano nelle strade di tutto il globo…

È così ingenuo pensare adn una ribellione generalizzata quando quello che i poveri hanno fatto per secoli è stato di sottomettersi alle norme ed essere passivi schiavi salariati, con corpi passivi, rendendo la classe dominante più ben fornita che mai; costoro dettano norme e leggi fatte solo per arricchirsi con il consenso di un popolo abituato ad essere remissivo fino alla stupidità, sempre speranzoso di avere una briciola di pane in cambio della loro sottomissione.

Dove sono i ribelli?… In comunità, quartieri, università, scuole superiori, ecc. Quanti sono pronti ad assumersi la lotta in tutti i suoi aspetti? … sempre molto pochi. Quello di cui c’è bisogno è crescere in determinazione e convinzione, poiché sappiamo che la borghesia è e sarà un nemico forte e potente. Nella lotta di classe siamo molti di più, ma loro possono contare sull’autorizzazione e protezione dello Stato, quindi possiedono la tecnologia, la protezione servile dei leccapiedi della polizia e hanno tutto a loro disposizione. Loro controllano e proteggono i loro possedimenti con le unghie e con i denti, ma noi dovremmo usare ogni mezzo per demolirli.

Noi abbiamo la ragione più importante per sconfiggerli, ed è il desiderio di essere davvero liberi, di non avere alcuna autorità a cui sottometterci. Questo è più grandioso di ogni altra cosa. Se abbiamo la convinzione di essere in una guerra di classe, dovremmo prepararci a tutto, essere pronti per l’uso di tutti gli elementi e le azioni per sconfiggere la classe privilegiata e il suo Potere. Ognuno dovrebbe anche essere cosciente dei pericoli che porta l’azione con sé, come il carcere o la morte, ognuno di noi dovrebbe essere un’entità cosciente e agire di conseguenza.

Nessun Dio, nessuna legge, nessuna nazione.
Ogni uomo un Esercito,
nessuno che ubbidisce a nessun altro.
Nessun altare, nessuna autorizzazione, nessuna bandiera
per gli schiavi
a cui legarsi…”

Un verso recitato da Catalina Solís Gutiérrez, 90 anni (2012), figlia di Osvaldo Solís Soto, anarco-sindacalista assassinato dai poliziotti il 27 dicembre 1932.

José Miguel Sánchez

fonte: vivalaanarquia via 325.nostate

Cile: Riflessioni del compagno José Miguel Sanchez dopo la lettura di “Mapping the fire – Words of solidarity with the CCF”

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NOTA: José Miguel Sanchez (52 anni) è un combattente di lunga data che proviene dall’esperienza della lotta armata contro la dittatura di Pinochet, e che ha continuato a lottare anche durante la “transizione democratica”. Ex membro del FPMR (Manuel Rodriguez Patriotic Front), sta scontando una sentenza di 20 anni per possesso di armi da fuoco ed espropri avvenuti negli anni ’90. Nel corso della sua lunga carcerazione ha portato avanti varie mobilitazione insieme al resto dei prigionieri “comuni”. Continua a rivendicarsi rivoluzionario e contro il sistema, e negli ultimi anni dalle iniziali posizioni marxiste-leniniste si è avvicinato a concezioni anti-autoritarie e all’anarchismo.

Miguel era detenuto nel Carcere di Massima Sicurezza insieme al compagno Juan Aliste, ma il 4 gennaio 2013 l’amministrazione del carcere ha deciso per lui un trasferimento punitivo (per “ragioni di sicurezza”) e lo ha spostato al carcere Colina II, modulo 4. Al suo arrivo è stato picchiato dalle guardie dopo essersi rifiutato di sottostare all’umiliante pratica delle “flessioni”.
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Carissimx compagnx di lotta:

Oggi dopo aver letto il libro “Mapping the fire” della CCF, mi sento più intero che mai, sono orgoglioso di essere parte di questo universo di guerrierx indomitx, di odiare e rifiutare ogni tipo di autorità, di essere un nemico dichiarato dello Stato capitalista e della classe dominante, di dire ai 4 venti che odio con tutto il mio essere i/le borghesi e la loro pace sociale.

Che nonostante i 19 anni che ho passato in prigione, mai mi sono pentito dei passi che ho fatto allo scopo di essere coerente con quello che penso. Che la criminalizzazione delle idee rivoluzionarie non mi spaventa. Che il Potere statale non otterrà la sottomissione della mia persona e che la ribellione in ogni momento si rafforza dentro di me, è parte di me e la accolgo con amore perchè sia parte della mia lotta contro il sistema.

Leggendo gli scritti del nostro fratello Luciano “Tortuga” mi riempio di forza e accresco il mio desiderio di continuare nella lotta, sono alla fine e morirò in piedi e lottando, non temo le conseguenze né la risposta dei potenti. Non ho niente da perdere né da nascondere, loro sanno chi sono e ci metto la faccia per quello che dico e che faccio. Non nascondo la mia identità, perchè sono bruciato da molto tempo, faccia a faccia lotto con il nemico e colpisco frontalmente, alla lotta e ai/le miei compagnx devo tanto quanto alle mie figlie e alla mia compagna, che sono le cose più preziose che ho in questa vita di dispiaceri, conto su di loro e sulla solidarietà palpabile dei/le miei compagnx, a cui faccio giungere la mia gratitudine.

Con il combattimento nel sangue.

Fraternalmente,
José Miguel Sánchez J.
Carcere Capital Colina II – Módulo 4

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Cile: Accendere la miccia della sovversione, Marcelo Villarroel.

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Lettera del compagno Marcelo Villarroel per l’attività “Sono anticarcerario” realizzata il 14/12 all’occupazione La Mákina, Santiago.

Accendere la miccia della sovversione. Attizzare il fuoco insorgente della guerra sociale, giù le mura delle prigioni:

La prigione è il destino circostanziale o potenziale di ogni persona che prenda il controllo della sua vita, avanzando sul cammino dell’emancipazione, controcorrente rispetto a una normalità capitalista che impone la routine del cittadino, costringendo al lavoro salariato, agli studi per convalidare un sistema borghese di educazione e mantenerti sotto i parametri dell’ordine giuridico, che ci impone il capitale.

La prigione è un luogo che ti offre la democrazia, come uno spazio che cristallizza la sottomissione normalizzatrice.

Là finiscono, cominciano e passano tutti e tutte quelli/e che, in un modo o in un altro, non si sottomettono e trasgrediscono la pace sociale dei ricchi.

Colui/colei che commette dei crimini, che protesta, che attacca, che cospira, quelli/e che per le diverse scelte o decisioni non rispettano l’ordine giuridico, si trovano di fronte alla mano repressiva di tutto un sistema di repressione, controllo e punizione.

Ho ripetuto mille volte: in tutte le prigioni del mondo più del 90% delle persone rinchiuse provengono dalla classe sfruttata. Siamo oppressi e ribelli, diveniamo inevitabilmente sovversivi, quando decidiamo di smettere di andare avanti nella vita come degli schiavi.

Se sei nato povero, tu sei condannato in Cile, con un destino in una delle 91 prigioni del paese. Di luoghi controllati, che hanno per scopo lo sterminio, dove i moduli, pavimenti e gallerie altamente assassini lavorano ogni giorno con la morte contro l’indolenza sociale che ignora, demonizza e naturalizza il quotidiano, e che considera normale la punizione sui prigionieri.

La prigione è anche considerata al giorno d’oggi come un’azienda produttrice di servizi, in cui i prigionieri sono visti come gli utenti soggetti al paradosso proprio di una società malata, che assume che è il cammino da seguire per quelli che non rispettano la sua legge.

É importante capire che nessuno è libero in una società che è la dittatura della merce, la democrazia del capitale, società di classi in cui appena ribellatici potremmo demolire fino all’ultimo pezzo di cemento di ogni centro di sterminio costruito fino ad oggi.

Allo stesso modo non vi è alcuna lotta anticarceraria senza conoscenza specifica delle loro quotidiane situazioni di tensione, senza comunicare con i prigionieri in lotta, questo è il motivo per cui è una sfida costante per rompere l’isolamento, rompere le spesse mura del confinamento, e comprendere che è essenziale per rafforzare i legami in tutti i campi, ma ancora di più con i prigionieri sovversivi in guerra contro tutto ciò che è esistente. Questo viene fatto con la paura e l’indifferenza; la solidarietà impegnata è un’esigenza individuale e collettiva per demolire questa posizione conveniente e auto-soddisfacente di credere che la nostra lotta è temporale e non un’opzione di vita fiera come quella che molti di noi oggi assumono dopo molto tempo in totale armonia con le nostre azioni.

Moltiplicare tutti i tipi di atti, fatti, azioni e iniziative è una necessità di lottare contro stato-prigione-capitale , che è quella che ci fa avanzare, senza alcuna limitazione.

Insistere all’infinito nella ricerca della nostra libertà è dare degnamente e senza timore colpi fino all’ultimo pezzo di cemento della nostra società putrida… che il vento non porta queste parole, che si trasformano in fatti…

Apri gli occhi: è il momento di combattere!
Contro stato- prigione- capitale: guerra sociale!
Finché ci sarà miseria ci sarà ribellione!

Marcelo Villarroel Sepúlveda
Prigioniero libertario
14 Dicembre 2012
Modulo 2 -. H norte. CAS-STGO Cile.

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Santiago, Cile: Rivendicazione dell’attacco incendiario contro chiesa cattolica a Puente Alto

Rivendichiamo l’attacco incendiario realizzato nell’alba di martedì 12 febbraio intorno alle 3.00 alla nota chiesa Nuestra señora de Montserrat, situata in calle Luis Matte Larraín, comune di Puente Alto, con un congegno incendiario con dispositivo di ritardo, detonato sul fronte della chiesa, che ha provocato danni materiali in gran parte del portone principale, come anche danni nelle teste dei centinaia di sudditi dell’ordine e del potere che si incontrano in questo luogo giorno e notte.

Nonostante ad oggi i danni prodotti siano stati mascherati superficialmente, e che il fatto non è stato pubblicato dai media e la stampa dello Stato di polizia, sorge la necessità politica di rivendicare questo attacco, poiché non vogliamo essere confusi con gruppi o sette sataniste, religiose o fasciste. La nostra motivazione si è trasformata in un’azione rivoluzionaria contro il potere e la società carceraria borghese, intendendo questa azione non come una che gira intorno a un piano con l’obiettivo di erigere un altro modello sociale imposto a rimpiazzare quello presente, ma come un’azione che cerca di destabilizzare la società ed evidenziare il conflitto inerente in essa, basato sulla distruzione di ogni traccia che rappresenta, riproduca e sostenti il potere nel suo controllo, la sua proprietà e valorizzazione delle nostre vite, per così un giorno ottenere insieme ai nostri affini la nostra emancipazione totale e definitiva.

Inoltre con questo comunicato vogliamo fare una chiamata e un invito a tutte le individualità affini all’agitazione armata permanente; a continuare ad evidenziare il conflitto che la tanto sbandierata pace sociale come discorso poliziesco di moda della società borghese spettacolare cerca di nascondere; a diffondere conoscenze tecniche e promuovere una cultura cospirativa e di sicurezza tra chi si situa da questo lato della barricata, per non cadere così nelle grinfie del nemico, poiché la storia ci ha dimostrato che ogni errore lo paghiamo caro, ed ogni compagnx in prigione è un trofeo per il Potere.

La guerriglia urbana si diffonde e acutizza come una piaga; ogni giorno siamo più preparati, con più conoscenze, più dotati di strumenti e materiali, e soprattutto ogni giorno siamo più individualità e/o gruppi che ci auto-organizziamo, e senza aspettare paurosi tempi migliori, ci facciamo parte della storia e ci facciamo parte consapevole e responsabile di questa guerra contro i boia della vita e sostenitori di questa società complice.

Per concludere, qualche giorno prima del nostro attacco abbiamo saputo la cattiva notizia del tuo arresto, e senza conoscerti, la tua sola posizione ferma contro la repressione poliziesca del Capitale ci ha riempito di motivi in più per attivare la carica di quella notte. Per questo, inviamo un abbraccio speciale dal mimetismo cospirativo al compagno Victor Hugo Montoya, speriamo che il calore delle nostre azioni arrivi fino alla tua cella e la solidarietà si manifesti.

Forza compagno, non sei solo!
L’unica chiesa che illumina è quella che brucia!
Libertà per Victor Montoya e tuttx i/le prigionierx!

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Temuco, Cile: Azioni dirette dalla Célula Nómade Incendiaria

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“Nelle prime ore di questo giovedì 28 febbraio abbiamo dato fuoco a un camion situato fuori dall’Homecenter Sodimac [1] di Temuco, e il fuoco si è diffuso grazie ad alcune palette.

Poi nelle prime ore di sabato 2 marzo abbiamo situato un congegno esplosivo/incendiario fuori dall’Ufficio Regionale delle Guardie del Carcere, che non è esploso ma ha raggiunto lo scopo di terrorizzare queste merde, strangolatori della libertà, servi della fottuta autorità che rende schiavi noi e gli animali; con queste azioni mostriamo ancora una volta che siamo in grado di rompere le catene, che le emozioni sono più forti della paura.

Non si tratta di attacchi nell’aria, sono parte di una guerra che hanno dichiarato contro di noi prima che nascessimo, di fronte alla quale non pensiamo di restare passivi. La fiamma dell’insurrezione continuerà ad ardere e continueremo indomabili di fronte a chi cerca di addomesticarci, e non permetteremo che imprese come Homecenter facciano questo ai nostri fratelli animali.
Molto altro brucerà a La Araucanía, così come i Luchsinger [2].

C.N.I. (Célula Nómade Incendiaria)

Note: 1. Catena di negozi che vendono animali, nota per tenere cuccioli e altri animali in condizioni orribili.
2. Werner Luchsinger e Vivian McKay, grandi proprietari terrieri, sono morti in un incendio della loro casa in territorio Mapuche a gennaio.

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Cile: Rivendicazione dell’attacco esplosivo contro il commissariato dei carabineros di Las Vizcachas a Santiago

Per secoli hanno confezionato una macchina di morte lenta e sicura, come principale motore l’individuo comodo, sottomesso e pauroso. Che agli occhi degli stupidi umani, quelli che porgono l’altra guancia, che stanno zitti e dimenticano qualunque miseria gli capiti ed esista, è impenetrabile e indistruttibile. Tutto questo viene realizzato con l’immancabile appoggio di Giudici, pubblici ministeri e avvocati; Politici, impresari e polizia; Accademici, scienziati e biotecnologi; Dei, templi e sottomessi; Guerre, nazioni e militari; Pubblicità, televisione e spettatori; Discoteche, bar e droghe; Centri commerciali, negozi di lusso e consumo; Intellettuali, università e scuole; Stato, carceri e gendarmi; Banche, proprietà e denaro; Sviluppo urbano, dirigenti e operai; Tecnologie, robotica e vigilanza; Macelli, allevamenti e centri di sperimentazione. Senza menzionare i collaboratori, “scorfani” e chissà quanta altra merda…

Di fronte a quanto menzionato, già da tempo è stata dichiarata la guerra contro l’esistente per l’autonomia e la liberazione totale, sta a noi continuare ad affilare ogni volta di più le nostre armi. Bisogna rompere con tutti gli schemi, con tutte le probabilità e quello che loro si aspettano, bisogna attaccare dove nuoce, come direbbe Ted Kaczynski.

È per questo che ancora una volta abbiamo riso di fronte alle loro facce, ancora una volta ci siamo burlati della loro sicurezza e siamo entrati nel loro isolato a lato delle loro stanze, vedendo come si svolgevano le loro schifose vite.

Nella nostra ultima azione nel tribunale di Puente Alto li avevamo avvertiti che saremmo stati alle loro finestre, che saremmo stati a spiarli, avevamo solo bisogno della nostra convinzione e del nostro spirito antiautoritario per rompere con la logica della paura e l’obbedienza, essendo questo il principale muro per gli individui che perpetuano l’esistenza con tutta questa merda.

Dopo aver saltato i muri abbiamo posizionato il nostro regalino, che per loro fortuna non conteneva benzina né gas butano, solo la nostra amica, la polvere nera, gran errore da parte nostra, perchè l’ideale sarebbe stato seppellire qualcuno di quei bastardi.

Ora sono avvertiti, non siamo solo libri e parole, siamo fuoco, rabbia e polvere nera, la prossima volta che ci incontreremo e ci burleremo della loro sicurezza sarà per… ahi, vedranno, eheheh!

NOTA: Noi come Amigxs de la Pólvora vogliamo dire e chiarire che il giovane detenuto come sospetto per l’attacco agli sbirri non appartiene al nostro gruppo di affinità. Fatela bene la montatura, idioti, o per caso volete rendervi ridicoli come è successo con il Caso Bombas (ahahaha…)?

Forza a tuttx i/le prigionierx umanx e non umanx sparsi nel mondo
Forza a tuttx i/le perseguitatx politicx in clandestinità

Viva l’anarchia

Amicx della polvere nera

Cile: Attacco esplosivo alla caserma dei carabineros di Santiago; un arrestato

Osservando alla distanza

Al calore del fuoco ci preparavamo per cenare. Qualcuno ha acceso la televisione e ha messo il notiziario a volume basso, qualcosa di frequente per noi che alziamo solo quando danno una notizia di nostro interesse.

Abbiamo cominciato a mangiare e a dare libero sfogo alle discussioni… ma di colpo tutta l’attenzione si è concentrata sull’apparecchio idiota. In Santiago era accaduto un nuovo attacco all’ideologia del Potere, questa volta uno sporco covo di carabineros nella zona alta della precordillera. Le immagini mostravano una caserma de Las Vizcachan con uno squarcio nel muro ma questo non era tutto, un bastardo agente era rimasto ferito, il congegno aveva colpito i funzionari che dormivano nelle loro stanze. Continue reading Cile: Attacco esplosivo alla caserma dei carabineros di Santiago; un arrestato

Santiago, Cile: Azione incendiaria contro i carcerieri

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I giorni passano e passano in questa calorosa estate e la maggioranza delle persone si trovano assorte a pensare al luogo in cui andranno in vacanza. Nel mentre, il potere e l’autorità non riposano, incarcerando peñis y weichafes nel sud del Cile, perfezionando leggi repressive e riunendosi in vertici ostentati politico-impresari come la CELAC-2013. E noi? Noi usciamo per strada per dar vita all’insurrezione, mettendo in tensione le nostre vite, coscienti del fatto che esistono e sono sempre esistite individualità che non si adattano a questa società malata e fatto di ogni secondo delle loro vite un atto di attacco contro gli oppressori.

E questa è la sfida: dare vita e continuità all’offensiva insurrezionale antiautoritaria, consolidare e potenziare le complicità, riattivare gli attacchi, accendere con il nostro apporto il falò dell’azione insurrezionale e liberatrice attraverso la violenza rivoluzionaria!!!

Coscienti del fatto che la discussione e il dialogo tra affini debba partire dall’azione, nella settimana che è terminata dal 28 gennaio al 3 febbraio abbiamo attaccato una proprietà della Gendarmeria del Cile situata in strada San Francisco prima di arrivare a Avenida Matta, a un fianco di una carcere per minori (SENAME) e a pochi isolati dal luogo dove morì in combattimento il compagno anarchico Mauricio Morales nell’anno 2009. Abbiamo attaccato con un congegno incendiario che ha lasciato alcuni danni alla porta di questo luogo di torturatori (poiché non è uscita sulla stampa inviamo delle foto). Questa proprietà della Gendarmeria è legata alla presunta azione sociale dei carcerieri e dei loro collaboratori, promossa attraverso istituzioni come la Chiesa Evangelica della Gendarmeria del Cile e la Confraternita Carceraria del Cile, istituzione che in internet si definisce come creatrice di progetti di carcerazione “in cui vivono gli interni, senza scioperi della fame, senza rivolte né tentativi di fuga, ma vivendo la loro carcerazione in pace e armonia mentre pagano il danno sociale con l’assistenza spirituale”.

Abbiamo scelto questo obiettivo particolarmente mossi dall’ira e la sete di vendetta per i colpi inflitti dai carcerieri contro il compagno Alberto Olivares (membro del collettivo 22 Gennaio) qualche settimana fa, che tra le percosse è stato trasferito ad un carcere di Concepción lontano dai suoi cari e poi riportato a la Ex Penitenciaria di Santiago, tutto questo come punizione per la sua attitudine ribelle, con l’invenzione che il compagno avrebbe partecipato a una rissa terminata con un prigioniero morto… La vendetta a volte tarda, ma la facciamo e la faremo arrivare e sappiamo che non c’è bisogno di scuse di questo tipo per attaccare chi rinchiude le porte delle celle dei nostri compagni, e chi sostiene e trae profitto dalla prigione e dalla società carceraria.

Questa azione è anche un avvertimento ai carcerieri, portando il respiro liberatore dell’insurrezione fino all’angolo in cui cercano di calmare di fronte a un dio le loro coscienze indegne per le torture che quotidianamente infliggono ai prigionieri!!! Non vogliamo che si sentano sicuri nei loro rifugi. Neanche quando ascoltano le loro orazioni vogliamo vederli tranquilli!!!

Schifosi carcerieri, inviamo anche a voi questo comunicato per avvertirvi che avrete delle conseguenze se vi azzardate ad aggredire i seguenti prigionieri che sono nostri compagni e non sono soli:

Marcelo Villarroel (prigioniero nel carcere di alta sicurezza per il “Caso Security”)
– Freddy Fuentevilla (prigioniero nel carcere di alta sicurezza per il “Caso Security”)
– Juan Aliste (prigioniero nel carcere di alta sicurezza per il “Caso Security”)
– Alberto Olivares (prigioniero nella Ex Penitenciaria)
– José Sánchez (prigioniero nel carcere di alta sicurezza)

Per informarvi: nel decennio dei ’70 in Italia, gruppi armati autonomi sparavano alle gambe dei carcerieri che trattavano male i compagni rivoluzionari prigionieri, o semplicemente li assassinavano. Qualche giorno fa, un secondino italiano ha ricevuto nelle mani un pacco-bomba. In Argentina, da un bel po’ di tempo i compagni del gruppo “Amigxs de la Tierra” incendiano centinaia di automobili come forma di lotta contro la civilizzazione e il suo dominio. E qui in Cile, non sono pochi gli agenti del potere che sono stati sequestrati e giustiziati da rivoluzionari in dittatura e in democrazia. Se loro hanno potuto e possono farlo, anche noi possiamo se potenziamo e consolidiamo i nostri mezzi e capacità. Di volontà ne abbiamo che ci avanza. Che non accada che per aver aggredito qualche compagno rivoluzionario prigioniero, qualcuno di loro non finisca sotto terra, o si veda volar via le mani, o si svegli con la propria automobile in fiamme.

Salutiamo tutti i compagni e le compagne rinchiusi nelle carceri, profughi o con arresti domiciliari nel mondo. In particolar modo salutiamo Ivan Silva e Carla Verdugo, rallegrandoci della loro uscita dal carcere per passare agli arresti domiciliari, non smetteremo di lottare per la loro totale scarcerazione. Salutiamo anche Freddy, Juan e Marcelo, Josè Sanchez e Alberto Olivares. Non dimentichiamo i degni prigionieri mapuche e le comunità in conflitto con lo Stato e il Capitale, anche se non condividiamo la richiesta di una nazione mapuche e non riconosciamo “autorità” per quanto ancestrali possano essere, solidarizziamo nella pratica con la lotta per l’autonomia delle comunità e di noi stessi, e il recupero delle loro terre ancestrali attraverso l’azione diretta. Non dimentichiamo nemmeno gli 81 prigionieri morti bruciati nel carcere di San Miguel.

Un abbraccio rivoluzionario ai clandestini Diego Rios, Hans Niemeyer e Felicity Ryder.

Forza a Henry in Bolivia, e Braulio in Messico, degni prigionieri nella lotta antiautoritaria.

Forza ai compagni incarcerati in tutto il mondo, in particolar modo ai compagni italiani Alfredo Cospito e Sergio Stefani che con uno sciopero della fame si oppongono al divieto dei carcerieri di fargli vedere le loro compagne anch’esse incarcerate*

Forza a Panagiotis Argyrou, compagno prigioniero dell’organizzazione anarchica Cospirazione delle Cellule di Fuoco in Grecia, con il nostro fuoco inviamo forza per il suo recupero dopo l’incidente che ha avuto in prigione e che lo ha lasciato in stato di coma.

Forza ai compagni Yannis Michailidis, Dimitris Politis, Dimitris-Andreas Bourzoukos e Nikos Romanos, arrestati dalla polizia greca il 1 febbraio dopo l’assalto a una banca e torturati dalle unità antiterroriste. Le loro parole all’arrivo in tribunale dopo le torture segnano il sentire della nostra azione: Viva l’anarchia! Poliziotti, giudici, politici, non avete ragioni per dormire tranquilli. Perchè la guerra sociale non la arresterete né con attacchi repressivi né con governi di sinistra, centro o destra.

Bachelet: stiamo aspettando il tuo ritorno per seminare fuoco al tuo governo e sbattere in faccia ai cittadini la miseria della socialdemocrazia.

Rafforzare e potenziare l’offensiva insurrezionale antiautoritaria, moltiplicare gli attacchi!!!!!!
Per la liberazione totale, Guerra sociale.

Cellula antiautoritaria insurrezionale Panagiotis Argyrou,
affine alla FAI/FRI, Cile
_
*Le loro compagne non si trovano in carcere in questo momento, ma si trovano indagate per gli stessi casi.

in spagnolo

Italia: Comunicato di Culmine agli anarchici cileni

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Come accaduto a voi con il cosiddetto “Caso Bombas”, adesso accade a noi con l’operazione “Ardire”. In questi giorni abbiamo appreso che, tra le tante, siamo anche sotto indagine per il presunto “finanziamento degli anarchici cileni”.

La verità è che, a suo tempo, abbiamo dato la disponibilità del nostro conto corrente, quale forma di solidarietà concreta per i nostri compagni colpiti dallo Stato Cileno. L’abbiamo fatto con un comunicato pubblico e non avremmo dubbi a rifarlo. Non potranno mai fermare la solidarietà concreta tra anarchici/che, né con le sbarre, né con le sezioni ad alta sorveglianza.

Un forte abbraccio ribelle
Elisa e Stefano
14.02.2013

Elisa di Bernardo
c/c Rebibbia Femminile
Via Bartolo Longo 92
00156 Roma
Italia

Stefano Gabriele Fosco
Via Casale 50/A
15122 San Michele (AL)
Italia

Richiamo a due settimane di azioni di solidarietà con la latitante anarchica Felicity Ann Ryder, dal 21 Febbraio al 7 Marzo

Città del Messico: Serata di solidarietà per Felicity Ryder il 21 Febbraio, dalle 17:00, presso l’occupazione Che (corridoio presso la Biblioteca centrale della Città Universitaria, campus principale della UNAM)

Inviamo i nostri saluti fraterni a tutti gli cuori anti-autoritari che ci leggono in diversi luoghi del mondo. Tutti coloro che hanno fermamente deciso di utilizzare il loro tempo ed i propri mezzi per lottare contro ogni istituzione e simbolo degli ingranaggi che mantengono il capitalismo patriarcale, l’oppressione, l’addomesticamento e la mascherata del Potere.

Compagni, facciamo questo richiamo da qualche parte del Mostro per lanciare le nostre urla di solidarietà con la nostra sorella e compagna Felicity Ann Ryder, che rimane latitante dalle grinfie dello Stato per più di sette mesi da questa parte. La mattina del 27 Giugno 2012 ci fu uno sfortunato incidente: l’esplosione di un ordigno incendiario ha ferito il nostro compagno Mario López “Tripa”, che è stato custodito per sei mesi ed ora si trova in liberazione condizionale in attesa del processo. Dopo questo, le forze della polizia del Governo del Distretto Federale del Messico hanno trovato il passaporto di Felicity, così la nostra compagna ha fatto largo per sfuggire dal carcere.

A causa di questi fatti, ci rendiamo conto che la sua famiglia avrà dovuto subire delle costanti molestie nel suo paese di nascita (Australia), così come nei cosiddetti media sociali. È anche possibile che nuove inchieste in altri paesi sono state avviate, cercando di associarla con diverse cellule di azione anarchica. Tutto questo fa parte della montatura delle forze della polizia internazionale, per attaccare il movimento acratista ed impostare paura e terrore nel loro (fallito) tentativo di immobilizzarci.

Ci rendiamo conto dei difficili momenti che Felicity ha attraversato nel corso degli ultimi mesi. La clandestinità, pur essendo una scelta migliore rispetto alle fredde e ciniche sbarre della prigione, in ultima analisi, si trasforma in una specie di prigione con la minaccia del possibile arresto che mantiene i fuggiaschi di godere la piena libertà. Essa implica anche un sacco di problemi di mobilità verso l’attività della propria sussistenza e lotta; isolamento e allontanamento dai cari e l’azzeramento di tutti i piani di vita. La clandestinità come necessità, e non come qualche privilegio autoritario di avanguardia, richiede anche la nostra solidarietà in quanto costringe i nostri compagni di essere costantemente in fuga, una situazione che a poco a poco mina la tanto sospirata libertà. Inoltre, non è possibile fornire lo stesso materiale e il sostegno emotivo a tutte le persone detenute, anche se sono dietro le sbarre.

Sappiamo che ovunque la nostra compagna Felicity possa essere sta ferma con le sue convinzioni, come anarchica, beffarda e senza mai fermarsi di attaccare il nemico faccia a faccia. Da qui, le inviamo i nostri caldi saluti e invitiamo a tutti gli sforzi anti-autoritari per avviare due settimane di attività, saluti e gesti di solidarietà con la nostra compagna Felicity, dal 21 Febbraio al 7 Marzo 2013, ciascuno secondo al suo tempo e i suoi metodi, in modo tale che lei sappia che non è sola e che la solidarietà tra gli anarchici in lotta non è solo una parola scritta o un ornamento in uno splendido opuscolo “rivoluzionario”.

Per noi, la solidarietà è anche un arma che distrugge il Potere.

Ricordiamo anche altri compagni in fuga, come Hans Niemeyer, perseguito da parte dello Stato $ileno, o Grigoris Tsironis, Marios Seisidis, Vassilis Palaiokostas, Nikos Maziotis e Pola Roupa dalla Grecia. Inviamo i nostri saluti indomiti a tutti gli anarchici imprigionati e fuggitivi in tutto il mondo. Mai sconfitti, mai pentiti!

Vogliamo che sei libera e selvaggia, Felicity, sei ancora con noi! Non sei sola, compagna. Molti di noi condividiamo la tua lotta e abbracciamo le tue convinzioni.

LIBERTÀ PER TUTTI I PRIGIONIERI DELLA GUERRA SOCIALE!

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