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Cile: Lettera di Daniela, moglie di Hans Niemeyer

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A familiari e amici/che

Come saprete già la condanna è stata di 5 anni di pena effettiva più 300 giorni per i danni e vorrei parlarne brevemente in quanto moglie di Hans e madre di nostro figlio Pedro.

Innanzitutto un grande ringraziamento per il vostro appoggio durante questo processo, chi più chi meno, so che questa vicenda non ha lasciato indifferente nessuno, perché chi conosce me e Hans sa con certezza la sproporzione che c’è stata nel processo e nella condanna.

In secondo luogo, 5 anni per alcuni sembreranno una cosa barbara, ma io so che gli anni passano veloci e per alcuni ancora di più di quanto sia in realtà, credo che chi ha trasformato questa storia in un caso mediatico politico starà saltando di gioia e celebrando la condanna di 5 anni ad una persona, mio marito, al quale con grande difficoltà sono riusciti ad affibbiare la partecipazione ad un delitto che ha comportato niente meno che tre vetrine rotte di una banca, rimasta danneggiata al momento dell’incidente.

Ognuno è responsabile di assumersi le proprie vittorie, e questa senza dubbio è una di quelle per chi è capace di condannare non i veri nemici del popolo, oltre a fare processi politici altamente contestabili, la natura della vittoria non dice più delle sue prosaiche pretese, scarse capacità professionali e umane, di gente che in alcune parti della propria storia ha realizzato eliminazioni dei dissidenti tramite l’omicidio e la tortura fino ad oggi legittimizzata, oggi possibile solo grazie alla
prigione e al ministero pubblico che sono i risultati finali di queste aberrazioni. Mi rallegra non essere parte della loro felicità e per ora piango col cuore spezzato, però il mio morale è intoccabile e so che le mie lacrime prima o poi si trasformeranno in gioia e risate di mio marito e di mio figlio senza dovere nulla, senza considerare la storia orribile di quelli che hanno dato accuse di terrorismo tenendo nel cassetto crimini, morti e la responsabilità di tanto dolore e sangue sparso nella storia del paese in modo curioso, che dicono tanto di proteggere, ma il resto dei cittadini è stanco di essere abusato dai veri e potenti terroristi nella loro assoluta impunità.

Infine ringrazio enormemente gli avvocati Julio Cortes, Rodrigo Roman, le loro famiglie e la Defensoria Popular, per il tempo speso, la loro serietà e l’affetto instancabile.

E per Hans, tutto l’amore e la forza del mondo, la vita ci riserva tante felicità, cammini boscosi e mari. Ti amo.

Daniela Paz Rodriguez Salas

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Santiago, Cile: Rivendicazione di un attacco a filiale BancoEstado

ataque-incendiario«Il rilancio e il rafforzamento del discorso contro il fantasma del terrorismo saranno, per questo, lo scenario nel quale avranno luogo i processi giuridici, con chiari risvolti politici, nei quali lo Stato utilizza la discussa legge Antiterrorista.»
Hans Niemeyer, “Requiem por la luna que se fue

UN PO’ DI FUOCO PER FAR PASSARE IL FREDDO

Questa sera abbiamo colpito l’oblio. Abbiamo deciso di spezzare la normalità (la cosiddetta “pace”) sociale affinché, per qualche minuto, l’attenzione si concentri sulle nostre parole (1).
Oggi vogliamo far uscire un compagno dal silenzio. Un compagno che non è mai stato solo un nome in più da ricordare in questa guerra. Mai è stato solo una scritta sulle pareti, né inchiostro su un opuscolo, né tanto meno una storia da raccontare per qualche anno. Questo compagno ha un nome e un cognome, che gli/le sbirri/e sanno bene. Hans, questa notte è per te.

Fratello, vogliamo salutarti tramite l’azione, senza dirti i nostri nomi e dandoti sicuramente un sorriso passeggero, sufficiente in questi momenti difficili. Vogliamo abbracciarti a distanza, con il calore del fuoco che abbiamo acceso stanotte. Perché, pochi minuti prima delle 21:30 della scorsa notte, abbiamo facilmente incendiato la filiale del BancoEstado situata all’incrocio di Viel e Pedro Montt, quasi di fronte al carcere dove un trio di bastardi/e ha deciso di lasciarti in custodia. La stessa banca che giorno dopo giorno viene usata dalle bestie che hanno deciso di abbandonare la propria umanità per diventare carcerieri/e.

Hans, lo sappiamo, anche non riuscendo ad immaginarlo, che hai passato giorni terribili (per non parlare delle notti…) da quel mercoledi. Non siamo mai stati in carcere, ma conosciamo il soffocante caldo estivo e il freddo pungente dell’inverno che circondano i padiglioni del carcere di alta sicurezza dove sei prigioniero, ma non sconfitto. Continue reading Santiago, Cile: Rivendicazione di un attacco a filiale BancoEstado

Santiago, Cile: Manifesto solidale con i/le compagni/e perseguiti/e

DIFENDIAMO I/LE COMPAGNI/E DAGLI ARTIGLI DELLA REPRESSIONE

La logica del potere si basa nel definire legalità o illegalità, che si tratti di azioni, idee, gesti e anche persone. Lontano da questi parametri che consolidano soltanto il dominio, cioè che veramente vale sono le decisioni di lotta prese dalle persone reali. Per questo difendiamo i/le compagni/e e le diverse pratiche di attacco al potere.

*Da 4 anni il potere ha deciso che la vita di Diego Rios è illegale, vista l’accusa di possesso di materiale per la fabbricazione di esplosivi. Emesso il mandato di cattura, il compagno anarchico ha deciso di andar via e non abbassare la testa, restando clandestino fino ad oggi.

*Nel 2013 nel contesto di lotta e opposizione di piazza, con azioni di lotta contro i potenti in aumento, la polizia ha filmato una giovane incappucciata che attaccava gli agenti con una molotov. Poi c’è stato l’inseguimento per identificarla, queste immagini e la sua identità sono state diffuse copiosamente dai mezzi di comunicazione.

Entrambe le situazioni mostrano il monopolio della violenza da parte dello Stato. Quando ci si scontra con il dominio, la repressione colpisce con tutti i suoi apparati polizieschi, politici, giornalistici e giuridici.

Davanti all’attacco dello Stato ci resta solo un percorso: La difesa ostinata di tutte le forme di lotta contro il potere e dei compagni e delle compagne che decidono di agire.

APPOGGIO E SOLIDARIETA’ CON I/LE NOSTRI/E COMPAGNI/ PERSEGUITI/E

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Santiago, Cile: Rilasciata su cauzione la compagna Io Giuria

Il 19 Giugno venne arrestata a Ñuñoa dopo 10 giorni di fuga la compagna Io Javiera Giuria, conosciuta tramite la stampa borghese e macista come “La bionda incappucciata”.

Nel corso del medesimo giorno venne accusata di possesso di artefatto esplosivo e lancio di molotov contro un gruppo di sbirri, con una richiesta di condanna a 10 anni. Infine fu accusata per i “delitti” di porto di artefatto incendiario e disordini pubblici.

Il giudice Pablo Orozco ordinò all’inizio la custodia cautelare, con il motivo del “alto rischio di fuga durante i 90 giorni di indagine”, per poi stabilire una cauzione, fissata a 500mila pesos, pagati nella stessa udienza e cosi la compagna è stata rilasciata. Nella mattinata di oggi 21Luglio, la Intendencia Regional di Santiago ha annunciato ricorso contro il rilascio su cauzione.

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Cile: Comunicato della Biblioteca Autónoma Sante Geronimo Caserio sulla condanna di Hans Niemeyer

Venerdì scorso, nel centro dell’ (in) giustizia è stato condannato il compagno Hans Niemeyer per il posizionamento di un ordigno esplosivo (cinque anni per l’applicazione della legge sul controllo degli armamenti), e danni (300 giorni per reato dell’codice penale). Con la somma di entrambe le pene, non è possibile l’applicazione di un “beneficio” alternativo stabilito dalle stesse leggi borghesi, e deve compiere la condanna effettiva, vale a dire, in carcere.

La nostra lettura della sentenza, è molto semplice: Hans è stato condannato ad una pena detentiva per la degna attitudine con cui si è affrontato al potere; per la sua decisione di agire e di fornire di contenuto il suo ideale rivoluzionario… senza sosta anche nel momento di confrontarsi alla prigione e decidendo anche di andare alla clandestinità, quando il suo processo è stato seminato di trappole mediante i trucchi dei persecutori. Hans no abbia mai chinato la testa ai suoi nemici, no abbia mai fatto dichiarazioni o seguito le logiche autoritarie, non abbia mai dato motivi di vederlo sconfitto.
Hans, in un atto di profondo amore, non ha abbandonato i suoi né loro hanno abbandonato a lui: scaparono insieme, nel tentativo di evitare le gabbie, gli ha difeso anche a proprio rischio, quando gli anfibi della polizia hanno cercato di imporsi nei successivi registri.

Ai potenti, non solo gli da fastidio l’atteggiamento di Hans, anche gli fa paura: vedono in lui un pericolo per le sue idee e per il suo attuare, perché il compagno mai li ha temuto, perché anche nelle avversità mai è stato solo, e perché altrx solidarizzammo con lui anche senza nemmeno conoscerlo… Perché non abbiamo bisogno delle sue parole per riconoscere in lui un compagno, il suo silenzio era un occhiolino e la testa alta, un altro, e perché quando le sue parole vennero, rimbalzando i muri, eravamo sicuri che non ci avevamo affatto sbagliato al sentire il suo odore: con le sue parole, molti cuori si alzarono, molte menti si sono mese a volare, molte idee sono state propagate e si sono fatte pratica, siamo cresciuti.

Il giorno che altri hanno deciso la sua libertà, Hans era accompagnato dalla sua famiglia, amici/che e dai suoi/e compagni/e che volevano fare reale la sua solidarietà, partecipando alla lettura della condanna, sapendo anche che dovevano affrontare l’esposizione mediatica, e ai boia che armati fino ai denti e sfruttando cani addestrati, si siedono con il potere per decidere se un (a) compagno (a) solidale entra o non senza problemi, perché naturalmente, la stampa borghese con tutto il suo arsenale entra senza problemi, ma chi va per appoggiare a Hans, non ci arriva.

Parole più o parole meno, oggi Hans resta in carcere, di nuovo da fronte alle gabbie che per qualche tempo era stato in grado di superare. La sua condanna è anche la rivincita del potere, per i casi dove altri/e compagni/e sono riusciti a scontare la pena in strada. Lui ha già dimostrato la sua forza, sappiamo che sta integro, ma quello non può essere la ragione perché le nostre dimostrazioni di solidarietà si consumino: il compagno è in carcere, e nel inverno è più fredda che mai.

C’è ancora un ‘istanza di appello al tribunale per la richiesta della nullità della sentenza. È l’ultima strada legale per cercare che Hans sconti la sua pena in strada, vicino alla sua famiglia e ai suoi compagni/e. Se bene non crediamo nelle leggi che ci hanno imposto e non crediamo nella giustizia data dallo Stato che combattiamo, è in quel terreno legale dove oggi si gioca la libertà del compagno, e per lo stesso, continueremo a sostenerlo e accompagnarlo.

La chiamata è per la solidarietà, ma non ad una solidarietà di parola, sennò d’azione. Una solidarietà rivoluzionaria, che difendiamo al di sopra dei legami che possono o non creare i procuratori, la polizia e la stampa.

Una solidarietà che ci permetta di diffondere l’idea e la pratica anti carceraria, e agitare veramente per la libertà del compagno.

CHE NESSUN (A) COMPAGN (A) SIA SOLO (A)!
MAI BATTUTI!
HANS NIEMEYER SULLA STRADA!

Qui lasciamo un sito con una intervista (in spagnolo) con avvocato di Hans, Julio Cortés che spiega meglio la situazione Giudiziale del compagno.

Biblioteca Autónoma Sante Geronimo Caserio

Cile: Assolto e rilasciato Jose Miguel Ramirez

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Il 27 Maggio, durante un corteo interno davanti alla USACH finito in scontri con la polizia, fu arrestato Jose Miguel Ramirez con l’accusa di aver lanciato molotov contro i cani del Potere.

Il giorno dopo presso la 6° corte di Santiago, vennero dati 50 giorni alla procura per investigare il caso, confermando la custodia preventiva nel centro di sterminio Santiago 1.

Dopo quasi 50 giorni di prigionia, oggi alle 18:00 il compagno è stato assolto e rimesso in libertà.

LIBERTÀ PER TUTTI I/LE PRIGIONIERI/E POLITICI/CHE E SOCIALI

PER LA DISTRUZIONE DI TUTTE LE CARCERI!

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Cile: Scontri di piazza durante proteste studentesche, due arresti

Il 13 Giugno 2013 durante un corteo studentesco una giovane incappucciata ha attaccato una squadra antisommossa con una molotov.

Le immagini sono state filmate da un edificio a cura della polizia segreta del DIPOLCAR, le riprese hanno seguito l’incappucciata fino a quando si è cambiata i vestiti sotto alcuni alberi lontani dagli scontri.

Ore dopo la giovane è stata arrestata in seguito all’irruzione della polizia all’interno della sede centrale dell’università del cile occupata, accusandola solamente per i disordini essendo in una università occupata. Giorni dopo, e dopo le critiche per la violenta irruzione poliziesca nell’università, la polizia ha “declassificato” queste immagini per giustificare i pestaggi.

La stampa ha mostrato in continuazione le immagini, il riconoscimento della compagna, sovraesponendole alla massa, nominandola “l’incappucciata bionda” e raccontandone la vita.

Il 7 Luglio 2013 il comune di Santiago ha spinto per accusare la compagna di trasporto di dispositivo incendiario e pubblici disordini presso la settima corte.

Solidarietà alla compagna Giuria Muñoz!

Basta campagne mediatiche contro i/le compagni/e che partecipano agli scontri in strada!

* * *
Durante la protesta studentesca del 26 Giugno, agenti della polizia politica del DIPOLCAR si sono infiltrati nel corteo e negli scontri, alla ricerca di un giovane incappucciato con una molotov in mano.

Il giovane prende la molotov in una barricata e la getta contro la polizia. Dopo essere stato pedinato durante gli scontri, si cambia i vestiti all’interno della USACH e indossa dei pattini che sono stati rubati durante gli scontri nel centro di Santiago.

La repressione ha colpito Nicolas Sandoval Toro (19 anni) e suo fratello di 17. Sono stati arrestati e accusati di porto illegale di artefatto incendiario, attentato all’autorità e ricettazione. Vengono dati 120 giorni per le indagini alla procura, rilasciando il compagno con obbligo di firmo.

A seguito della copertura mediatica del suo caso, la “diffusione” delle immagini nei notiziari in prima serata, la corte d’appello ha deciso di arrestare Nicolas Toro il 4 Luglio.

Non sappiamo dove è stato portato Nicolas, ma crediamo sia a Santiago 1. Chiediamo ai suoi compagni e amici di inviare notizie a publicacionrefractario@gmail.com per aggiornare sulla sua situazione e creare solidarietà.

A difesa dei compagni accusati di scontri di piazza!

fonti: i, ii

Cile: Condannato a 5 anni il compagno Hans Niemeyer

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Il 12 Luglio 2013 il compagno Hans Niemeyer è stato condannato a 5 anni di carcere per porto di artefatto esplosivo (BCI Macul) in base alla legge sul controllo delle armi e 300 giorni di reclusioni per i danni subiti dalla banca in questione.

La magistratura pur rifiutando l’applicazione della legge sul terrorismo, in questo caso, non ha voluto togliersi la possibilità di imprigionare chi si oppone e mette in discussione l’ordine dominante, in base alla legge che è … I giudici non hanno potuto resistere alla tentazione di vendicarsi per la sua clandestinità e l’atteggiamento di fronte al processo.

Sia all’interno dell’aula che fuori ci sono stati vari momenti solidali con il compagno.

Attualmente il compagno Hans si trova nel modulo di massima sicurezza del carcere di alta sorveglianza, non sappiamo se verrà trasferito o se cambierà la sua situazione detentiva, come sempre l’invito è a restare attenti.

La difesa ha detto che si appellerà alla decisione e la procura si appellerà anche nel tentativo di applicare la legge antiterrorista.

Forza indomita per Hans e la sua famiglia!

Affinché nessun rivoluzionario resti da solo ora e mai: Solidarietà attiva!

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Cile: Hans Niemeyer non sarà condannato secondo la legge antiterrorista

Oggi 3 Luglio, è stata letta presso il 7° tribunale orale penale la lettura della condanna contro il nostro fratello Hans Niemeyer Salinas, che ha già scontato 1 anno e 4 mesi.

L’esito è stato l’assoluzione del compagno in riferimento alla legge antiterrorista, ma la condanna per “danni” e infrazione della legge sul controllo delle armi ed esplosivi (creata dal governo socialista di Allende ad inizio anni ’70).

I giudici hanno detto che esiste prova solo della manipolazione da parte di Hans dell’ordigno della banca BCI a Macul, ma non della sua fabbricazione. Inoltre, è stato assolto in merito agli attacchi alla concessionaria One, al monumento di Jaime Guzman e ad un trasformatore elettrico a Camino Las Flores. Nonostante la batosta per la Procura Sud (oltre alle assoluzioni di Luciano, Carla e Ivan in merito alla legge antiterrorista), diretta da Cristian Toledo, l’accusa ha chiesto 10 anni di prigionia per il compagno.

Il verdetto finale lo si avrà venerdi 12 Luglio nella sala 403 dell’edificio C del Centro di Giustizia. Invitiamo a presenziare, solidarizzando con il compagno e la sua famiglia (madre, compagna e figlio).

CHE NESSUN/A PRIGIONIERO/A RESTI DA SOLO/A!
SOLIDARIETÀ ATTIVA CON HANS NIEMEYER

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Cile: Aggiornamento sulla seconda settimana di processo a Hans Niemeyer

Nota di Refractario: Secondo la stampa il 1 Luglio la difesa termina di far parlare suoi testimoni e periti. Si spera che in questi giorni venga fissata la data per la sentenza nei confronti del compagno.

La prova della Procura e dei tre accusanti è arrivata infine tra il 24 e il 28 Giugno. Si è trattato principalmente di periti che hanno parlato un giorno a testa, e della lettura di documenti tra cui “El fuego en la oscuridad” [“Il fuoco nell’oscurità”] nella sua totalità, inoltre un’antologia di testi di Alfredo Maria Bonanno (particolarmente interessante è risultato ascoltare l’avvocato della UDI che ha letto per intero “Malattia e Capitale”.)

Esperti del GOPE e del LABOCAR si sono sforzati al meglio per cercare di collegare le polveri dei 3 attentati (BCI Macul, monumento a Jaime Guzman e concessionaria One), il perito Hidalgo ha sottolineato importanti manomissioni e arbitrarietà nel processo, al punto da dover riconoscere che in realtà non sono sicuri che si tratti nemmeno di polvere nera. Da parte sua Cares, uno dei capi della squadra multidisciplinare antibombe, dice che può assicurare che il fabbricante dei meccanismi di attivazione di BCI e Camino Las Flores è il medesimo, ma crederlo o meno è un atto di fede, visto che non c’è alcuna prova emersa dal confronto dei dati riguardo ai famosi 150 attentati esplosivi verificatisi nella regime metropolitana dal 2006.

Lo stesso Perez Mancilla, che sorprendentemente non è più nel DIPOLCAR ma è stato trasferito a Punta Arenas e sembra si sia dedicato al tacchino arrosto e al whisky esentasse. Non era cosi feroce come un anno fa al processo del caso bombas. Adesso non si ricorda di molte cose dette in precedenza durante le indagini, e scarica responsabilità di varie conclusioni del “rapporto di intelligence n 01” ad altri membri della squadra che erano firmatari (soprattutto Cares e Mediavilla).

Durante queste due settimane risulta anche chiaro che nulla è riuscito a dimostrare l’elemento del “terrore” proprio dei delitti di terrorismo, e che uno simile ad una “intenzionalità terrorista” ritengono sia, oltre alla abbondante pubblicistica anarchica relativa, quello rivendicato contro BCI. La rivendicazione è stata diffusa qualche giorno dopo il 30 Novembre, ovviamente questo testo non può essere giunto da Hans Niemeyer. Nulla di simile o relativo alla pianificazione di questi fatti è stato trovato nel computer del posto di lavoro.

Il 1 Luglio tocca ai periti della difesa, principalmente un perito chimico che invaliderà i procedimenti e le conclusioni della “polizia scientifica”, e martedi le conclusioni finali. Da qui, il verdetto lo si potrebbe avere in uno o due giorni.

Solidarietà attiva con Hans!
h.n.d.l.

Cile: Appello ai/lle prigionieri/e a partecipare ad un libro anticarcerario

DA DIFFONDERE!!!

Nell’era moderna le esistenti forme di comunicazioni si sono sviluppate e specializzate. Ugualmente le relazioni sono state militarizzate e le pene aumentate in proporzione alla speculazione del sistema…

Ostacolando due dei suoi grandi strumenti, facendogli mordere la coda con nuovi progetti e idee interessanti. Utilizzando la rete che ci da una onnipresenza innegabile, invitiamo a solidarizzare e a cospirare. In questa occasione (sfruttando un’idea molto buona di alcuni/e compagni/e) apriamo un canale per fare circolare nuovi articoli e autori/trici selvaggi/e, cosi anche per aumentare le nostre possibilità di solidarizzare concretamente…

Facciamo un appello. E stavolta lo facciamo per i fratelli e le sorelle per cui abbiamo la creatività per agire…i/le prigionieri/e. Chiediamo di prendere parte ad un libro anticarcerario, nel quale concentriamo una causa e un effetto; una causa e qualsiasi idea di come fare in relazione al tema; un convergere in un progetto di autoapprendimento e solidarietà in relazione a ciò… Questo libro sarà un legame (nella sua totalità e permanenza) che aiuti a creare piccole situazioni per i/le nostri/e compagni/e nelle segrete delle odierne e future infamie del sistema repressivo. Da qui facciamo un appello a tutti i posti raggiunti dove arriva questo testo, a farlo circolare con il fine di raccogliere nuovo materiale anticarcerario; invitiamo a trovare, trascrivere, creare o citare materiale sul tema, da inviare a edicionesingobernables@riseup.net

L’appello si estende fino al raggiungimento del materiale necessario per l’edizione del progetto, speriamo non oltre Ottobre 2013.

… mandiamo un abbraccio sperando che l’interesse si moltiplichi…

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Cile: La procura si appella alla sentenza contro Carla e Ivan

Venerdi 14 Giugno, in aula è stata letta la condanna al compagno Ivan Silva e ala compagna Carla Verdugo. Entrambi condannati per la legge sulle armi a 6 anni di “libertà vigilata” (ciò comporta che non torneranno in prigione).

Dopo un processo durato circa una settimana, i compagni Carla Verdugo e Ivan Silva sono stati condannati a 6 anni di libertà vigilata in base alla legge del controllo delle armi. I deliri della procura puntavano all’uso della legge antiterrorista per dare condanne ma hanno fallito dato che il “delitto” è stato considerato relativo alla legge del controllo delle armi.

Lunedì, 24 Giugno, la procura si è appellata alla decisione, sottolineando che si faccia un nuovo processo dove applicare stavolta la legge antiterrorista, e nel caso tale proposta non venga accettata richiede che nessun beneficio venga dato alla compagna Carla Verdugo in modo da farle scontare la pena in prigione. Sarà la corte d’appello ha stabilire il futuro giudiziario di entrambi i compagni.

Solidarietà a Carla e Ivan!
Fine della legge antiterrorista!

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Cile: Aggiornamento sulla prima settimana di processo a Hans Niemeyer

Lunedi 17 Giugno nella sala 403 dell’edificio C del “Centro di Giustizia” è iniziato il processo al compagno Hans Niemeyer Salinas. Nell’occasione, quando il tribunale orale ha chiesto a Hans se voleva deporre, lui si è limitato a dire “non ho nulla da dire”. Dopo, è arrivato il momento delle dichiarazioni iniziali. Il pubblico ministero ha richiamato molto l’attenzione fasciandosi prima di cadere, insistendo sul fatto che si tratta di reati di terrorismo, nonostante i fallimenti passati e le modifiche alla legge che lo stesso governo ha promosso due anni e mezzo fa.

La difesa, in cambio, ha annunciato che non solo era chiaro che le collocazioni di esplosivi non sono per principio reati di terrorismo (questione chiarita in seguito agli errori fatti nella regione metropolitana: caso bombas, caso pitronello, caso Carla e Ivan), sono reati da trattare come comuni o secondo la legge sul controllo delle armi, inoltre ha detto che in questo caso le contraddizioni delle versioni poliziesche sono tali da non garantire alcuna prova valida per ritenere Hans come autore dell’attentato al BCI Macul, e ancora meno per la fabbricazione dei 3 artefatti a lui imputati (Camino Las Flores, Monumento di Jaime Guzman e Concessionaria One). Continue reading Cile: Aggiornamento sulla prima settimana di processo a Hans Niemeyer

Cile: Informazioni sul processo al compagno Hans Niemeyer

Il 17 Giugno è iniziato il processo al compagno Hans Niemeyer in base alla legge antiterrorista. Le udienze hanno luogo ogni giorno della settimana dalle ore 9 alle 14:30 nel 7° Tribunal Oral nel Penal di Santiago, dovrebbe terminare in 3-4 settimane.

Ricordiamo che Hans è accusato di fabbricazione di artefatti esplosivi collocati contro un segnale elettrico nel 2010, contro il monumento a Jaime Guzman il 13 Agosto 2011 e contro la concessionaria One il 16 Agosto 2011.

Tutti questi episodi secondo la legge sul controllo delle armi, ma in base alla legge antiterrorista i giudici lo accusano di aver collocato un artefatto esplosivo contro una filiale del BCI il 30 Novembre, data in cui venne arrestato. L’accusa chiede in totale 19 anni; 12 per il collocamento e 7 per la fabbricazione.

Come parti civili sono presenti la fondazione Jaime Guzman, la banca BCI e il Ministero degli Interni. All’inizio del processo l’accusa condotta dal procuratore Ettore Barros (lo stesso del processo a Carla e Ivan) ha sottolineato che l’uso di “bombe artigianali è un emblema del terrorismo nel mondo” aggiungendo nella requisitoria “ha proceduto a collocare, attivare e far detonare un artefatto esplosivo di tipo artigianale che aveva precedentemente fabbricato, composto da un estintore come contenitore, al cui interno c’era polvere nera, tnt e tetryl, con un sistema di innesco elettrico mediante uso di due timer meccanici e un portalampade cilindrico di plastica trasparente”.

La difesa del compagno ha negato che il gesto era terrorista, ricordando i tre casi precedenti dove i fatti trattati dall’accusa come terroristi sono poi stati considerati relativi alla legge sulle armi (caso combas, caso del compagno Luciano Pitronello e ultimamente quello di Carla e Ivan) oltre a segnalare che gran parte dei rilievi sono stati ampiamente manipolati per cercare forzatamente relazioni tra i diversi attentati.

Hans ha deciso di non parlare al processo, in seguito è iniziata la sfilata dei testimoni dell’accusa.

Secondo quanto trapelato dalla stampa, hanno deposto i membri della Polizia Investigativa (PDI) che lo hanno arrestato nei paraggi della banca. Romina Barros, sub commissaria avrebbe detto: “Fermandolo, gli ho chiesto: Che hai fatto? E lui non ha detto niente, mi ha solo guardato con aria molto minacciosa”. Il goffo copione di terrore che si cerca di costruire con tali dichiarazioni è grossolano e ridicolo. É stato riferito dalla stampa che questo processo sarà la chiava per le future indagini riguardo ad attentati esplosivi. Dai mesi precedenti al caso bombas nel 2010, il procuratore nazionale Sabas Chahuan pressato da motivi politici ha deciso di trasferire tutti i processi per esplosivi e/o simili alla Fiscalia Sur che sistematicamente ha optato per l’uso della legge antiterrorista. Secondo la stampa, andando male in questo caso i processi torneranno a tale procura. Poco tempo dopo tale pubblicazione, lo stesso procuratore Sabas Chahuan ha dovuto fare delle rassicurazioni in merito, cercando di non generare
discordie tra gli stessi procuratori: “Nulla è cambiato, tutto resterà nella Fiscalia Sur perché ha già la competenza, ha personale sufficientemente coeso e una longeva collaborazione con la polizia. Adesso, decidere se applicare o meno la legge antiterrorista, è un tema che è stato molto in vista in tutto il
Cile e ogni procura regionale lo tratta nei casi relativi. In questo caso la Fiscalia sur ne ha competenza”.

Ribadiamo l’invito ai compagni che cercassero o avessero più informazioni rispetto al processo di realizzare resoconti del processo sia per diffondere ciò che accade e comprendere i meccanismi legali/repressivi. Come già accaduto in altri processi (CCF, caso bombas, Tortuga, ecc)

Solidarietà al compagno Hans Niemeyer!

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Cile: Comunicato di Victor Montoya

Victor è prigioniero dal 9 Febbraio 2013 nel carcere di Puente Alto, accusato tramite la legge antiterrorista di attentato esplosivo contro una caserma di polizia nella città di las Vizcachas.

Il mio nome è VICTOR HUGO MONTOYA ENCINA, accusato di aver collocato un artefatto esplosivo a Reten Las Vizcachas il 9 Febbraio 2013. Dopo 4 mesi di custodia preventiva, posso affermare di essere la prova vivente di come lo stato cileno ancora una volta ha creato una nuova montatura grazie alla caccia alle streghe chiamata “legge antiterrorista”, basata sulla discriminazione e su processi farsa; stavolta sono io il bersaglio di accuse costruite con testimoni fasulli, che hanno fornito testimonianze incongruenti e con prove ridicole tipo cd con musica varia, sciarpe e materiale tratto da internet.

D’altra parte, va notato che oltre a queste tre testimonianze tra loro incongruenti, c’è un altro caposaldo fondamentale in questo processo e nel suo svolgersi discriminante, niente meno che il mio stile di vita, che cercano di sfruttare per ciò che serve loro, non essendo io per nulla una persona modello, in questo caso, il solo fatto di avere una coscienza sociale e di classe, rifiutare il consumo, l’uso e l’abuso di animali ed umani e non e una condotta decisa nel dichiararmi contrario a qualsiasi droga lecita o no, dando priorità alla mia lucidità e integrità come persona consapevole delle proprie azioni, è il presupposto e unico argomento utilizzato dalla polizia, dalla intelligence e dai giudizi per affiancarmi alla causa già conosciuta come “caso bombas”.

Dal 9 Febbraio mi trovo nel carcere di Puente Alto, qui è dove perdo il mio tempo, ho lasciato cose a metà fuori, ma la cosa peggiore è che a causa della prigionia le varie tensioni e l’esercizio improprio di potere da parte di coloro che detengono l’”ordine” e il “benessere” di noi detenuti, molti dei quali come me stanno qui ingiustamente vittime di processi “legali” e beghe burocratiche, stati depressivi e crisi di panico oltre a vari problemi di salute diventano parte della quotidianità e della “normalità” del posto.

Eppure, dopo aver visto, sentito e testimoniato quanto sopra, io resto me stesso! Il cosiddetto “terrorista”, il “pericolo per la società”, come tanti altri che sono stati e sono perseguitati solo per il loro pensare diversamente… Paghiamo il prezzo di tali accuse, le quali con il passare del tempo e del lavoro di persone ipocrite crolleranno, saranno vanificate come è già successo tante volte, nonostante le montature con buoni presupposti, pagate con le tasse dei lavoratori, gente comune, come chiunque di noi, questo mi fa pensare che domani potrebbe toccare a te essere la prossima vittima dei veri terroristi che vivono tra di noi e che ci accusano e perseguitano.

Infine, ringrazio la mia famiglia, gli amici, gli avvocati e chi non conosco ma che mi è stato vicino, tutta la scena hardcore del paese, la comunità vegan, vegetariana e straight edge del Cile e dei paesi vicini che mi appoggiano costantemente in questo processo, supportandomi e dandomi forza.

Con ciò, io e ognuno dei prigionieri politici privati della libertà dimostriamo che lo stato e le sue montature non fermeranno la verità.

Carcere di Puente Alto, 11 Giugno 2013, 123° giorno di prigionia nella Torre 4, 1° piano.

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Cile: Parole del compagno José Miguel Sánchez Jiménez

Bahrain

Perché le nostre vite sono compromesse per cercare la libertà totale, per distruggere ogni tipo di autorità, perché odiamo l’ordine stabilito e la “pace sociale dei ricchi”, perché non riconosciamo autorità alcuna. E continueremo la guerra!

Continueremo attaccando il potere in tutte le sue forme, audaci e senza paura di ribellarci, attaccando i simboli del potere e chi lo detiene, finché ognuno/a di noi non sarà un esercito consapevole con capacità combattiva al 100% non fermeremo il nostro affanno libertario fino ad abbattere e distruggere il capitale e la sua classe privilegiata, fino a quando non ci saranno più schiavi di nessun tipo.

Siamo figli della ribellione, senza dio, legge, altari, maestri, liberi di prendere decisioni e agire e scontrarci fino alle conseguenze estreme, mettendo in gioco tutta la nostra esistenza di lotta, orgogliosi/e di non essere sottomessi e agire di conseguenza combattendo ogni forma di dominio e assoggettamento.

NON pretendiamo di migliorare il sistema ma distruggerlo, per questo lottiamo e siamo dove siamo, affrontiamo la mole fetida del potere e chi se ne nutre.

Arrivano i combattenti
Nessun passo indietro
Finché ci sarà miseria ci sarà ribellione
Distruggere il sistema carcerario e lo status quo.

Dal centro di sterminio Carcel Colina II Modulo 4
Josè Miguel Sanchez Jimenez
Maggio 2013

in spagnolo

Cile: Inizia il processo al compagno Hans Niemeyer

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Oggi (17 Giugno) alle ore 9 è iniziato il processo al compagno Hans Niemeyer, con 40 testimoni, 34 periti, 80 prove materiali, nessuna significativa, cosi è iniziato questo spettacolo della repressione statale cilena per incolparlo.

Il servo di stato Raul Guzman accusa senza prove concrete Hans in merito a quattro esplosioni avvenute a Santiago. Speriamo che questo processo termini con il compagno di nuovo libero per le strade. Il processo durerà circa due settimane, speriamo che il compagno possa contare sull’appoggio in questi giorni dei lottatori per la libertà ed evitare ciò che accadde con Carla e Ivan, che praticamente furono dimenticati durante i giorni del processo.

fonte

Cile: Arrestato José Miguel Ramirez per lancio di molotov

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Lunedì, 27 Maggio, durante un corteo interno all’entrata della USACH finito in scontri con la polizia, José Miguel Ramirez è stato arrestato, accusato di aver lanciato molotov ai cani del Potere.

Il giorno dopo è stato portato alla 6° Corte di Santiago, la quale ha dato all’accusa un mese di proroga per le indagini, lasciandolo in custodia preventiva a Santiago 1.

Queste misure sono prese per criminalizzare la lotta sociale e confinare in gabbia chi cerca di rivoltarsi contro la quotidiana violenza dello Stato-Capitale.

Affinché la solidarietà non sia solo una parola…

fonte, in inglese

Da Santiago ad Atene – “Oltre le frontiere” trasmissione radiofonica

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Lunedì, 17 Giugno dalle 18:00 (17:00 ore italiana) su Radiofragmata

Una conversazione libera con i nostri compagni dal Cile e Brasile su vari diversi argomenti di interesse per gli anarchici, riguardo la situazione in America Latina, Grecia, ecc. La registrazione è stata fatta da Contra Info il 13 Maggio 2013 e l’elaborazione audio è stata completata grazie alla radio internet di Atene, Radiofragmata.

La discussione originale è principalmente in spagnolo, ma la trasmissione inizia con traduzione greca. La registrazione sarà presto disponibile nell’archivio di Radiofragmata.

Cile: Attacco incendiario contro palestra di secondini

“Qualcuno direbbe, quindi, che la forza ha lo scopo di imporre l’organizzazione di un certo ordine sociale in cui una minoranza governa, mentre la violenza tende a distruggere questo ordine. La borghesia ha usato la forza fin dall’alba dei tempi fino ai tempi moderni, mentre il proletariato reagisce al presente, attraverso la violenza, contro di essa e contro lo stato” —George Sorel

LA GANG È FURIOSA:

In questo momento, il peso della storia cade sulle nostre spalle, la memoria dei combattenti, dei/le compagnx cadutx e vittoriosx in una lotta fin dalle origini dell’umanità, che varia solo in termini materiali e quantitativi. Come affrontare una bestia corporale con una forza storica senza precedenti; la società di classe è un materiale e anche un’idea, un’essenza e un fenomeno presenti nella coscienza individuale e collettiva dell’umanità. Lo stato, la proprietà privata, le sue forze armate, i modi di produzione e la permanente continua complicità di un’umanità soggetta alle decisioni di un’onnipresente autorità.

Immersi nella tipica freddezza dell’anniversario della morte del compagno Mauricio Morales, andiamo avanti, risoluti e felici di impiegare la nostra azione diretta, probabilmente analizzata come qualcosa di minimale in termini di danno materiale, la rivendichiamo come un’esperienza di azione diretta inquadrata in questa guerra sociale, assumendoci il compito di continuare a perfezionare le tecniche di attacco e sovversione. In un modo o nell’altro, l’incertezza della fortuna, la repressione, e l’obiettivo scompaiono e si trasformano in libertà.

Riguardo alla violenza individualista di tipo insurrezionale, criticata da quelli che o definiscono altre priorità politiche oppure semplicemente non osano colpire il potere, la nostra posizione è chiara, la nostra prospettiva rivoluzionaria viene da una considerazione fondamentale: le masse fanno le rivoluzioni, e le fanno perchè si trovano in una certa situazione di sfruttamento, di alienazione e di progressiva eliminazione degli aspetti positivi della vita. Se la rivoluzione è infatti un atto collettivo, delle masse, questo non significa che gruppi di individui, con affinità politica (teoria/prassi) tra di loro, non possano esercitare la violenza individualista contro il potere. Per quanto i mezzi di comunicazione di massa, lo stato, e i suoi meccanismi di repressione possano volgarizzare le nostre azioni e usare categorie borghesi per definirle (atti criminali), la nostra violenza è politica in sé e per sé, nello specifico a causa del fatto che la politica e le sue relazioni sociali sono assi fondamentali nello sviluppo degli interessi umani.

Infine, ricordiamo la vita, le idee e le azioni del compagno Mauricio Morales, caduto mentre stava realizzando un’azione diretta, e tuttx i/le compagnx imprigionatx e perseguitx da tutti gli stati del mondo. E salutiamo il compagno Diego Rios nel suo prendersi gioco delle autorità.

ABBASSO I SISTEMI DI DOMINIO POLIZIESCO/LEGALE/CARCERARIO
E FUOCO A TUTTE LE GUARDIE
CON TUTTI I MEZZI E GLI STRUMENTI,
ATTACCHIAMO OGNI FORMA DI AUTORITA’ E COMPLICITA’!!!

Gang Anarchica della Furia (B.A.C.)

fonte, in inglese

Cile: Sebastian Saldaña in carcere dal 29 Marzo 2013

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Siamo stati brevemente informati del fatto che durante gli avvenimenti del 29 Marzo 2013, Sebastian è stato arrestato ed accusato secondo la legge per il controllo delle armi per aver trasportato una bottiglia molotov. Sebastian, un compagno anti-autoritario, è attualmente rinchiuso nel carcere/business di Santiago 1.

Speriamo che chi ha più informazioni le condivida, scrivendoci al (publicacionrefractario @ gmail.com) o le renda pubbliche in modo da espandere la solidarietà.

Per non abbandonare i prigionieri della lotta nelle strade!

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Santiago, Cile: Giornata “Arrendersi Mai” a sostegno dei/le prigionierx di lunga condanna

Arrendersi Mai Giornata di solidarietà con gli/le anarchici/che di lunga condanna Se il tempo e le mura usurano la solidarietà....Che facciamo? musica, ci sarà cibo vegano dolce e salato biblioteca Sante Geronimo Caserio e Biblioteca La Hiedra  attività libera di alcol e fumo.
Arrendersi Mai
Giornata di solidarietà con gli/le anarchici/che di lunga condanna
Se il tempo e le mura usurano la solidarietà….Che facciamo?
musica, ci sarà cibo vegano dolce e salato
biblioteca Sante Geronimo Caserio e Biblioteca La Hiedra
attività libera di alcol e fumo.

Da questo luogo del mondo, abbiamo voluto rispondere alla chiamata internazionale di solidarietà con gli/le anarchici/che detenutx di lunga condanna, a sostegno di Marie Mason ed Eric McDavid, compagnx americani incarceratx il 2008 e 2006 rispettivamente. Marie viene catturata per due incendi commessi nel 1999 e nel 2000. Dopo il tradimento del suo ex marito, Frank Ambrose.

Eric senza aver raggiunto alcuna azione è condannato per il delito di cospirazione con l’aiuto di un’infiltrata che ha compilato prove contro di lui. I due si sono rifiutati a collaborare con la polizia e consegnare dei compagnx, con questo come aggravante lo Stato gli/le ha condannatx a più di 20 anni di carcere.

Però perché il 11 Giugno? È iniziato come una giornata internazionale di solidarietà con l’anarchico Jeff “Free” Luers, prigioniero nel 2004 con una condanna di più di 22 anni di carcere. Dopo anni di lotta, e insieme al suo equipe legale, è riuscito a ridurre la sua pena e nel 2009 è stato rilasciato. Ma negli anni trascorsi tra l’arresto di Jeff e il suo rilascio, l’FBI, nel tentativo di devastare le comunità ecologiste radicali e anarchiche, abbia accusato e arrestato Eric McDavid e Marie Mason.

In questa linea è che viene agitata questa data, per ricordarci quanto sia importante essere solidali attivamente, in quanto ci serve a sollevare il morale dei/le compagnx rapitx dallo Stato e raggiungere la loro uscita sulla strada.

In tutto il mondo esistono compagnx imprigionatx, noi quelli che siamo fuori dobbiamo supportare ed essere solidali con loro; è per questa ragione che, come biblioteca Sante Geronimo Caserio e Biblioteca La Hiedra abbiamo voluto realizzare quest’attività anticarceraria, come un umile gesto di solidarietà con tuttx i/le compagnx in carcere per confrontarsi alla dominazione.

Marie Mason, Eric McDavid, José Miguel Sánchez, Alberto Olivares Fuenzalida, Justin Solondz, Marco Camenisch, Freddy Fuentevilla, Juan Aliste, Marcelo Villarroel, Mumia Abu-Jamal, Ted Kaczinsky e Gabriel Pombo da Silva per citarne algunx.

Né breve né lunga condanna: Non vogliamo nessuna sentenza

Vogliamo finire con le Carceri!

Giornata di solidarietà con gli/le anarchici/che di lunga condanna

Martedì 11 Giugno
ore 18:00.
ZTA Cueto con Andes: Cueto 993 esquina Andes – Metro Cumming

fonte

Santiago: Attacco incendiario contro l’Associazione Nazionale delle Guardie Carcerarie

Chi credeva che maggio sarebbe passato senza azione diretta?
Con il fuoco abbiamo risposto ancora.

Ricordando il guerriero Mauricio Morales e mostrando solidarietà alle compagne imprigionate a Temuco, abbiamo dato fuoco all’ingresso dell’Associazione Nazionale delle Guardie Carcerarie (ANFUP), situata sui gradini di Santa Monica nel centro di Santiago, domenica 12 maggio. Con questa aggiungiamo una nuova azione a quelle che sono già state rivendicate da altri gruppi nei “media alternativi” ma passate sotto silenzio sulla “stampa ufficiale”.

Abbiamo detto nel nostro precedente attacco a una proprietà della Gendarmeria del Cile in gennaio di quest’anno, che non lasceremo che i torturatori siano tranquilli nelle loro tane. La critica al sistema autoritario e alle strutture penitenziarie non può essere separata dall’attacco diretto a coloro che cercano di rompere la volontà dei/le nostrx compagnx ribelli imprigionatx. Le guardie carcerarie hanno deciso volontariamente di vivere come nemici della libertà e contribuiscono attivamente al dominio, in cambio di quote di potere che materializzano nella reclusione e nell’umiliazione verso i/le nostrx prigionierx e le loro famiglie.

In aprile, la compagna anti-autoritaria Ariadna Torres è stata punita nella Prigione Femminile di Temuco per aver insultato un giudice e i carcerieri che hanno sequestrato una lettera di unx compagnx dall’esterno. Abbiamo mandato una copia di questa e-mail ancora una volta ai carcerieri del Cile cosicchè sappiano che i/le nostrx compagnx anarchicx, i/le prigionierx anti-autoritarx e rivoluzionarx in Cile non sono giocattoli per le autorità, e per ogni attacco la risposta arriverà con il fuoco, con gli esplosivi e le granate.

Chiediamo ai/le compagnx d’azione, perchè c’è stato un calo nell’attività violenta contro il nemico? Una cosa è l’eccitazione del combattimento di strada, ma in maggio ci sono stati meno attacchi diretti ed esplosivi pianificati, incendi e sabotaggi contro i ricchi, e anche contro il loro sistema di miseria. Che gli attacchi anti-autoritari vengano sostenuti nel tempo e non per storie di polizia, dipende da noi. Che l’opzione per la violenza rivoluzionaria e la sua connessione con la lotta anti-autoritaria (e le sue varie forme di essere implementata) non sia solo una moda giovanile, dipende da noi. Vantarsi e moltiplicare le azioni dirette in quantità e qualità dipende solo dal nostro volere.

In maggio, ricordiamo quei compagni assassinati dallo Stato a Chicago nel 1886; Daniel Menco, giovane uomo ucciso nel 1999; il giovane Rodrigo Cisternas, lavoratore ucciso dalla polizia in Cile nel 2007 dopo essere stato schiacciato da un veicolo della polizia; il compagno Henry prigioniero da maggio dello scorso anno in Bolivia [attualmente agli arresti domiciliari]; e Nicola Gai e Alfredo Cospito, prigionieri in Italia, imprigionati da un anno accusati dello sparo alla gamba di un capo di una azienda scientifica nucleare.

Saluti ai/le compagnx clandestinx e ai/le prigionierx in tutto il mondo.

MAURICIO MORALES VIVE NELL’AZIONE DIRETTA.

Cellula Insurrezionale Anti-autoritaria Panagiotis Argyrou, affine alla FAI/FRI. Cile

fonti : a, b

Santiago, Cile (4 Giugno): Forum informativo sul Caso Security

Freddy, Marcelo e Juan, sono ancora in carcerazione preventiva in attesa dell’udienza preparatoria del giudizio orale, il quale si stava svolgendo, ma con i cavilli legali del pm e denuncianti tutto è tornato al punto di partenza.

La nuova udienza preparatoria del giudizio orale inizia il 1° Agosto.

Non bisogna dimenticare mai a chi è caduto, a i/le prigionierx, a quelli/e che non ci sono. Non bisogna mai dimenticare che la morte, la clandestinità e la prigione sono il risultato di una lotta, dell’idea fatta azione.

È tempo di combattere, di mostrare la solidarietà, di ricordare che i nostri fratelli e sorelle sono ancora in prigione, che se passa giorno senza ricordare cio’, abbiamo normalizzato il carcere.

Freddy e Juan rischiano l’ergastolo per la morte del poliziotto Moyano più altri anni per rapine aggravate.

Marcelo rischia 18 anni, senza contare una pena di anni precedenti, la cuale compiva con i benefici, ma a causa di questa nuova situazione, ha perso i benefici.

Per questo e per mantenere l’informazione e la diffusione MARTEDI 4 GIUGNO alle ore 18:00 nel laboratorio Sol, ci è stato un forum informativo dove erano presenti:

-JULIO CORTES (avvocato)
-HUMBERTO LAMRIE (avvocato della difesa)
-CESAR (81 MOTIVI)

erano inoltre presenti famigliri e amici.

Che questo si diffonda, che si dica che vi è una persecuzione, che si dica che freddy, Marcello e Juan sono ancora in carcere, che si dica che lotteremo per la loro libertà.

Che siamo sempre di più.

“E, con la voce affamata di potere e protagonismo, un pubblico ministero abile a mentire vuole ed ha bisogno per supportare le sue pene dell’inferno. La sua mossa per iniziare tutto da capo nel processo orale non sarà il suo ultimo respiro. Ieri, la persecuzione fu sulla punta del piombo per uccidere l’idea, oggi la persecuzione si dota di stratagemmi legali al fine di dare il risultato che il piombo assassino non le abbia arreso.”

Caminniamo insieme: è il momento di combattere!

“Perché chi dimentica ai prigionieri di guerra finisce dimenticando la guerra stessa.”

È stato raccolto denaro e cibo per i bisogni dei compagni

fonte

Settimane di agitazione in tutto il mondo e di azione per i detenuti sovversivi a $ile

Maggio 20-25 / 20-25 Giugno / 25-31 Luglio
Solidarietà attiva e combattiva con Freddy, Marcelo e Juan

Il 24 Aprile 2013 era la data fissata per la preparazione della prova orale contro Marcelo Villarroel, Juan Aliste Vega e Freddy Fuentevilla, che sono accusati di varie rapine e della morte di un poliziotto. L’udienza è stata completamente annullata per la seconda volta, perché non ha rispettato gli standard della procura e i suoi desideri accusatori.

Un nuovo inizio della preparazione della prova orale è stata fissata per 1º Agosto 2013.

Attualmente, i compagni hanno trascorso 3 anni ed 8 mesi in detenzione preventiva, senza mai ricevere alcuna condanna.

Questo è un esempio del fatto che lo Stato-prigione-Capitale sta usando il carcere e il confino come un’altra forma di punizione, di controllo e di annientamento nei confronti di coloro che si ribellano contro l’ordine stabilito.

Questo è un richiamo per riprendere tutte le forme di solidarietà e di lotta con tutti i prigionieri della guerra sociale. Perché chi dimentica i prigionieri della guerra finisce per dimenticare la guerra stessa…

più sul “caso Security” (in inglese) qui / blog di solidarietà

Lasciate Freddy, Marcelo e Juan fuori per le strade!