Questo è un appello all’azione contro la schiavitù negli Stati Uniti
Con una sola voce che esce all’unisono dalle celle d’isolamento, che riecheggia nelle camerate e nei bracci delle carceri dalla Virginia all’Oregon, noi prigionier* di tutti gli Stati Uniti promettiamo di mettere fine alla schiavitù nel 2016.
Il 9 settembre 1971 i prigionieri hanno preso il controllo di Attica, la prigione più conosciuta dello stato di New York, e l’hanno fatta chiudere.
Il 9 settembre 2016 daremo il via a un’azione per far chiudere le prigioni in tutto il paese. Non chiederemo soltanto la fine della schiavitù carceraria, ma smetteremo noi stess* di essere schiav*.
Il 9 settembre 1971 alcuni prigionieri hanno preso il controllo di Attica, l’inferno più conosciuto dello stato di New York, e l’hanno chiuso.
Il 9 settembre 2016 dei prigionieri in lotta sospenderanno il lavoro e daranno il via ad altre azioni per la chiusura delle prigioni in tutti gli Stati Uniti, e per fare pressione perché la schiavitù carceraria abbia definitivamente fine.
Che le fiamme della solidarietà si diffondano in tutto il mondo!
Un gruppo di fascisti si è presentato giornalmente per qualche tempo in Kyprou square, nel distretto di Kalithea, graffitando slogan, attaccando dimostranti e immigrati; con teste rasate, anfibi, svastiche, tatuaggi nazisti… una compagnia di bastardi nostalgici dell’era di Hitler.
Il 24 Febbraio siamo andati a Kalithea, e abbiamo visto che il gruppo di stronzi da 6-7 che erano si è allargato anche con altre merde dei quartieri vicini (Attiki square, Aghios Panteleimonas square). Venerdi notte, abbiamo contato 15-20 fascisti riuniti su un lato di Kyprou square. Cosi, abbiamo fatto ciò che era ovvio. Un uguale numero di compagni, uomini e donne, li hanno colti di sorpresa, distruggendone alcuni, mentre il resto di loro è fuggito, come i disertori attuali che gettano via i loro scudi, lasciandosi alle spalle gli altri che sanguinano.
L’azione antifascista è una parte fondamentale della lotta per una società di uguaglianza e solidarietà; per una società dove non ci sia più posto per discriminazioni di razza e genere. Fino ad allora, è compito di tutti i combattenti non lasciare un centimetro di terra, in ogni quartiere, ai complici del regime. Ed ogni “purosangue” che cercherà di fare “operazioni di pulizia” nelle piazze e nelle strade dovrebbe sapere che le ronde antifasciste aspettano in ogni angolo di questa città… Vi sconfiggeremo…
Fascisti, non vi stiamo aspettando, vi stiamo cercando.
I lavoratori comunali (POE-OTA) stanno protestando contro i tagli dei salari e le modalità per la sospensione del personale (che porta al licenziamento di massa). Ora hanno chiamato 48 ore di scioperi ripetuti da Sabato 15/10 a Giovedì 20/10 (almeno).
Il 14 Ottobre ad Atene, il procuratore generale Eleni Raikou ha emesso un comunicato contro lo sciopero dei lavoratori comunali e l’ordine di riaprire la discarica di Fyli, in Attica. Eleni Raikou, in collaborazione con i ministri degli Affari Interni Kastanidis e della Salute Loverdos, ha dichiarato che lo sciopero mette a rischio la salute pubblica in quanto i lavoratori si rifiutano di raccogliere la spazzatura oltre ad aver occupato la discarica di Fyli e i depositi in vari comuni, dove i veicoli per la raccolta dei rifiuti sono parcheggiati.
Inoltre, il procuratore ha ordinato che la discarica deve essere riaperta da parte della polizia e ha deciso di cercare le persone “colpevoli” di mettere a rischio la salute pubblica. Ma anche la Federazione delle Associazioni dei Medici Ospedalieri ha rilasciato il seguente annuncio: “Il signor Loverdos [ministro per la Salute e la Solidarietà Sociale!] si rammenta della sanità pubblica solo quando provocato da immigrati e lavoratori. In tutti gli altri casi, non gli importa nulla se le catene straniere dei grandi magazzini commerciano prodotti contaminati, o se intere famiglie sono disoccupate e il loro solo pensiero é il suicidio indolore. Non permetteremo che il governo distrugga migliaia di lavoratori comunali nelle camere a gas della disoccupazione. Sosterremo i lavoratori con vigore e coerenza”.
La sera stessa autobus della polizia anti-sommossa sono stati visti nei pressi della discarica mentre i lavoratori dei municipi occupati e i solidarizzanti hanno dato fuoco alle barricate di fronte al cancello principale della discarica. Sempre più persone sono andate sul posto durante la notte per sostenere gli scioperanti, e sono riusciti a scongiurare la minaccia della polizia. Il governo ha già fatto contratti con aziende private per raccogliere la spazzatura, a partire dal centro di Atene, e cio’ implica che i lavoratori comunali che sono in sciopero saranno licenziati.
Il 5 ottobre, nel quartiere di Dafni ad Atene, il dodicenne Ali Mohammed Rasul è stato arrestato dalla polizia mentre frugava dentro un cestino per i rifiuti. È stato portato alla stazione della polizia locale e poi trasferito nel centro di detenzione minorile Amygdaleza a Thrakomakedones nel nord-ovest dell’Attica perchè senza documenti. Il dodicenne ha altri due fratelli minorenni e sua madre che soggiornano in città e vuole riunirsi a loro.
Quando abbiamo contattato il centro di detenzione in cui è detenuto e ci è stato detto che la madre con i suoi documenti in regola (che non ha) lo avrebbe potuto prendere. Se dovesse, tuttavia, cercare di visitare il centro senza i propri documenti, sarebbe anche lei arrestata per immigrazione clandestina. Inoltre, il giudice per i minori ha risposto che il dodicenne rimarrà in detenzione per un periodo che và da sei mesi fino ad un anno, presumibilmente per il suo stesso interesse e dove,a quanto si dice, gli sarà dato un’aiuto come minore, e dopo un anno riceverà un’ordine di espulsione.
È stato ripetuto che il bambino vuole tornare dalla sua famiglia e non desidera stare in nessun centro di detenzione del cosidetto Sistema Sociale Statale. Chiediamo l’interessamento e il sostegno dei compagni, così come un’aiuto legale, in modo che il ragazzo si riunisca alla sua famiglia.
Compagni, questa è una questione urgente. Recapito telefonico (così come per precedenti casi che riguardano i clandestini): +30 6949541712
Nessuna legge può essere cosi’forte da dividere una madre dal suo bambino.
Sappiamo che la sovvenzione UE per la detenzione degli immigrati è superiore alla moralità nella mente dei torturatori di Stato e degli sfruttatori; ora ciò è confermato per i figli minori.
Nella notte di sabato 10 settembre un gruppo di antifascisti ha attaccato con bombe di vernice la facciata dell’ hotel Avra a Rafina, nell’Attica Orientale. Gli attivisti hanno lanciato anche centinaia di volantini con messaggi antifascisti.
Per il giorno seguente era programmata in questo hotel di lusso una riunione delle scorie neonaziste e parastatali Chrisi Avgi (“Alba Dorata”), dove il principale oratore sarebbe stato Nikolaos Michaloliakos, leader del famigerato gruppo neonazista, responsabile di decine di attacchi assassini contro immigrati e giovani antifascisti.
L’ azione diretta ha causato la cancellazione della riunione fascista all’ hotel Avra. Dopo questo i neonazi si sono radunati nella piazza principale della città per realizzare la loro miserabile riunione d’ odio con meno di 80 parteciapnti, dei quali pochissimi residenti.
Non a Rafina, non altrove!
Schiacciare i fascisti in ogni quartiere!
Nella mattinata di Giovedi 1 settembre al mercato all’aperto di Lavrion, gli anarchici hanno fatto un’intervento riguardo la crisi economica ricevendo una calorosa risposta da parte della maggior parte della gente. Ecco il testo che è stato distribuito:
Alcune considerazioni sulla questione della crisi
Secondo un sondaggio pubblicato la scorsa settimana, più o meno quello che tutti sapevano è diventato evidente ed è stato pubblicato ufficialmente: aumenta il tasso di disoccupazione con un ritmo senza precedenti.
Quindi, anche se parliamo durante la stagione turistica in cui si verificano occupazioni stagionali, il tasso ufficiale di disoccupazione ha raggiunto il 16,6%, con 812.000 persone produttive rimaste senza lavoro. Tenendo presente una percentuale di persone che lavorano part-time che non sono ancora conteggiate in queste statistiche, è comprensibile che non si va’ indietro di pochi anni, ma torniamo ai “bei” tempi del 1960.
Ovviamente, però, le cose non vanno molto meglio anche per chi lavora. Lavorare 10 ore al giorno è diventata una legge, i salari sono tagliati a metà, e ciò che rimaneva dello stato sociale (che va’ considerato come un’ salario indiretto e una vittoria) scompare, tutto in nome della ricostruzione nazionale.
È fondamentale comprendere il motivo per cui tutto questo accade. Se prendiamo il governo greco e i canali TV sul serio, possiamo trarre la conclusione che tutto questo è perché presumibilmente affrontiamo… l’inferno dei debiti che devono essere rimborsati, in caso contrario l’ FMI e i nostri creditori ci puniranno. Ma è così?
Per esempio, sono i salari nel settore privato effettivamente legati al… rimborso del debito dello Stato? E nel caso il protocollo non fosse stato firmato, sarebbe tutto a posto? Allora, com’è che misure analoghe a quelle del protocollo sono state prese in alcuni paesi che non hanno aderito a nessun tipo di memorandum (Gran Bretagna, USA, Italia e Francia), o anche nei paesi con dei profitti in surplus (Germania)? Potrebbe essere che queste misure sono solo una scusa e si approfittano della nostra ignoranza?
I mass media attentamente ci nascondono la scomoda verità. La crisi del Capitale sta’ diventando crisi del lavoro attraverso le misure adottate in tutto il mondo occidentale. Essi spostano l’intero onere dei propri ‘peccati’ sulle nostre spalle.
Danno via centinaia di miliardi per salvare le banche, mentre prendono prestiti dalle stesse a condizioni ancora peggiori. In altre parole, convertono il debito privato in deficit statale. Il loro scopo è quello di diminuire il valore del nostro lavoro e rendere di nuovo competitive le economie occidentali rispetto a quelle orientali. Così,o saremo come lavoratori “cinesizzati” o, come ci viene detto, affonderemo negli abissi. Ma ognuno di noi sa’ gia’ molto bene che siamo nella più completa oscurità d’ insicurezza, povertà, miseria ; contiamo gli scarsi soldi nel portafogli ogni volta che andiamo al supermercato e ci tormentiamo sulla possibilità di poter arrivare fino alla fine del mese.
La strada verso la soluzione è nota: lotte collettive nei luoghi di lavoro e nei nostri quartieri. Facciamo in modo che i sindacati di classe e le assemblee di quartiere siano la nostra arma contro la dittatura dei monopoli. Non lasciate che una sola goccia di vita sia sprecata. Insieme, non possiamo solo riportare le cose ad una situazione precedente, ma reagire e rivendicare ciò che ci meritiamo: tutto!
Così la prossima volta che sarete in preda alla disperazione su come pagare l’elettricità, come pagare le lezioni del bambino, il cibo al supermercato, pensate che questa non è una condizione necessaria. Tutto dipende se si è disposti a lottare per un cambiamento.
Noi non dobbiamo nulla, loro ci devono!
La ricchezza appartiene alle persone che lavorano, non al Capitale!
TERRORISMO È SCHIAVIZZARE IL LAVORATORE SALARIATO
CE LA PUOI FARE SENZA I PADRONI