Berlino, 23 giugno 2016
Dichiarazione & appello.
“Da qualsiasi angolazione lo si prenda, il presente è senza uscita. Esso non ha più nemmeno la minore, tra le sue virtù.”
–Comitato Invisibile–
Chi ha seguito gli sviluppi degli ultimi anni a Berlino – e non stava giusto a guardare il mondo dalla finestra di una baracca di lusso – si sarà accortx che la città capitalista sfrutta vertiginosamente il proprio spazio. Come un motore sempre uguale, si apre quartiere dopo quartiere, si ristruttura casa dopo casa, un quartiere popolare dopo l’altro subisce la falsa attribuzione di una stronzata hippie di nuova invenzione, la gente perde la propria casa, la propria piazza, il proprio spazio urbano…
Tuttx devono capire una volte per tutte che nella città capitalista c’è spazio solo per chi, nel mondo globale delle merci, consuma e basta. Tuttx lx altrx devono stare ancora più strettx, accollarsi un secondo lavoro, aggiungere qualche soldo al sussidio sociale per poter pagarsi la casa o, come lx profughx, essere immediatamente accasermatx da qualche parte.
Tutto questo non è affatto una logica di mercato “normale”, bensì, nel mondo occidentale, a partire dagli anni ’80 parte di una ristrutturazione forzata della città in spazio economico per farne una città che si fa essa stessa merce.
Perciò lo Stato fa di tutto per sgombrare i quartieri popolari e le piazze – per una nuova clientela fatta di start-up e merda simile – sgomberarli da tutto ciò che non può essere trasformato in una io-SpA, che non può pagare degli affitti orrendi o che è testimonianza visibile della miseria della città capitalista. Al di là di ogni cosmetica come il freno agli affitti o zone di protezione d’ambiente sociale, si tratta sempre ancora di garantire l’accumulazione di capitale, che sia con degli immobili o con dei centri commerciali senz’anima e vita.
Un quartiere resistenziale come quello attorno alla Rigaer Strasse si scontra per forza con l’idea della formazione statale e capitalista dello spazio urbano. Nel quartiere popolare Friedrichshain Nord, le nuove costruzioni di lusso s’incontrano con l’ultima parte di case occupate, la cultura di strada e la resistenza si scontrano con il distretto e i porci. Sempre più persone si ritrovano e sfondano i cluster, e le nuove costruzioni di lusso sono impedite (…)! Con l’instaurazione di zone di pericolosità e il raid si preparava la diffamazione per giustificare l’attacco e lo sgombero di ieri della R94. Una nuova qualità della violenza – sbraitano i media, la sbirraglia e lx politicx di questo infinito macchinario della diffamazione. Una violenza che fronteggia il silenzio depressivo e la violenza vera nel bailamme della città capitalista.
“Era un attacco alla società civile” – Morgenpost, sui disordini nella Flottwell Str. (primo fine settimana di febbraio).
Già! Vogliamo essere la carica esplosiva della vostra perversa società! La società è merda di per sé, non ha nulla di emancipatorio o addirittura di sovversivo, poiché una società funziona sempre passando per la costruzione di un sentire tipo “Noi qui e Quellx là”. In questo caso. “Noi gente della borghesia urbana che lavoriamo duro” e là “lx casinistx di sinistra”. Anche se è evidente che il costrutto di società non mira in primo luogo all’antagonismo radicale di sinistra ma serve alla nazionalizzazione e all’emarginazione razzista, sia con la mossa da parte della politica d’austerità fatta da “Noi Nord-Europei” e dai “Sud-Europei pigri” o nel caso dex profughx “Noi Tedeschi” e gli “Stranieri”. Il costrutto di società è, in parole povere, una tecnica di potere. Come quando si dice… il cane colpito latra…, ebbene sì, noi la vostra società civile dei ricchi l’attaccheremo sempre. Si capisce da sé che ce ne frega altamente a chi mai appartenga la ricca Mercedes o la lussuriosa casa di proprietà, né quale destino degli anni vi è collegato. Si tratta, invece, del tipo d’organizzazione della città capitalista e finchè si tratta di proteggere l’accumulazione di capitale con la sua graziosa forma merce, fino allora per noi c’è sempre un motivo per partire.
Ed è un vecchio trucco del potere includere nell’indignazione per il fatto coloro che non sono colpitx da tali azioni, che siano lx inquilinx o lx poverx. Ecco dove si chiude il cerchio della società civile: con la propria costruzione flessibile di società, la salvaguardia della proprietà punta sul trasferire nel ruolo di vittime potenziali quellx che non avranno mai nessuna proprietà, e men che mai del capitale.
Ancora più chiara è la strategia degli sbirri di provocare divisioni e pressione con il presunto traferimento dex rifugiatx, sia con il Kanal, il lager di tende a Charlottenburg oppure ora nella R94. Che in questo un procuratore apartheid ne sia proprietario è quasi il massimo della perversione. Non cadiamo nel tranello nella divisione e avremmo qualche idea su dove c’è molto spazio per dex profughx e per noi: abbondano le Spreegold-Tower e le baracche di lusso!
Per infrangere tutto questo e sfogare la nostra rabbia per lo sgombero, ieri notte si è riunito una canaglia di 50-60 persone per prendersi per un momento la Schlesische Strasse, costruire delle barricate, spaccare l’ufficio comunale per l’ordine e la sicurezza, fare oggetto di lanci la ex casa occupata GSW nella stessa via ed erigere una barricata in fiamme sulla Puschkinallee.
Non eravamo lx unicx ad essere in giro la notte passata:
A Pberg brucia una BMW
Sempre a Pberg bruciano macchine edili e materiale in un cantiere di lusso
A Moabit volano pietre a una banca
Anche a Hallesches Ufer pietre e vernice a una banca
Bruciano auto di lusso in via Alexandrinnen e in Gitschiner & Stralauer Halbinsel
Pietre a banca in via Heinrich-Heine
Spray e pietre a ufficio immobiliare in via Choriner
Per Berlino, le azioni spontanee alle ore 20 e nel resto della notte erano già molto carine, ma c’è molto spazio per molto di più: incontriamoci, occupiamo, parliamo – partiamo per bruciare le strade capitaliste, volantinare, fare degli spray e manifestare. Facciamo gli agguati ai porci, da Heerstraße-Nord a Gropius-Stadt. Incontriamoci con tuttx quellx che sono banditx da questa città, con tuttx quellx che non vogliono o non possono essere valorizzatx, con tuttx quellx che pure odiano gli sbirri. Dite a tuttx che il 9 luglio c’è una manifestazione progettata già da tempo con il gruppo CG, che ora sarà perlomeno grande quanto quella di quartiere nel primo fine settimana di febbraio, ma con ancora più rabbia…
Spezziamo la tristezza organizzata per vivere di nuovo!
Formate delle bande e preparatevi.
Creativx & solidali per i danni materiali di 10 milioni, e per Henkel vale tuttora: nel bagagliaio con te!
Think & Attack – Gruppi Autonomi
Fonte: Linksunten
Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, CH